Storia militare del regno murattiano (1806-1815)

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Storia militare del Regno Murattiano

Quest’opera ricostruisce per la prima volta, nei più minuti dettagli, il contesto internazionale e interno della politica militare dei “re francesi” di Napoli (Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat), nonché lo sviluppo e l’impiego dell’Esercito, della Marina e del sistema di sicurezza interna. 2.000 pagine, 400 tabelle, 6.000 biografie e 400 illustrazioni.

SOMMARIO:

– Tomo I (Comando e Amministrazione): strate-gia e politica, stati maggiori, topografia, corpo ufficiali, pianificazione e bilancio, reclutamento e coscrizione, amministrazione e servizi logistici, giustizia, formazione e assistenza militari. Lista dei cavalieri delle Due Sicilie.

– Tomo II (Armi e corpi dell’Esercito): Guardia Reale, Fanteria e Cavalleria, corpi stranieri, Ar-tiglieria, Genio, Scuola Militare della Nunziatella, Divisioni napoletane in Spagna e alla Grande Armée, campagne del 1814 e 1815.

– Tomo III: Sicurezza interna (Gendarmeria, Legioni Provinciali, repressione e cospirazioni), Marina, Bibliografia (50 pp.), Indice Biografico (300 pp.).

Storia militare del Regno Murattiano

A complete and detailled military history of the Kingdom of Naples under the “French” Kings (Joseph Bonaparte and Joachin Murat). 2,000 pag-es, 400 schedules, 6,000 biographies, 400 images.

CONTENTS:

– I Tome: security policy and strategy, staffs, topo-graphic services, officer corps, planning and budg-eting, recruiting and conscription, administration and logistics, military justice, education and assist-ance. List of the Knights of the Two Siciles.

– II Tome: Royal Guard, Infantry and Cavalry, Foreign Corps, Artillery, Engineer Corps, Military School, Neapolitan troops in Spain and Grande Armée, 1814 and 1815 Campaigns.

– III Tome: Internal Security (Gendarmery, Provin-cial Legions, martial courts and plots), Navy, Bibli-ography (50 pp.), Biographical Index (300 pp.).

Storia militare del Regno Murattiano

Histoire militaire complète et détaillée du Royaume de Naples sous les « Rois Franéais » (Joseph Bona-parte et Joaquin Murat). 2.000 pages, 400 tableaux, 6.000 biographies, 400 images. SOMMAIRE :

– Tome I : politique de sécurité et stratégie, états majors, services topographiques, officiers, plani-fication et budjets, recrutement et conscription, administration et services, justice, formation et assistance militaires. Liste des chevaliers des Deux Siciles.

– Tome II (Armée de Terre): Garde Royale, Infan-terie et Cavalerie, Régiments Etrangers, Artillerie, Génie, Ecole Militaire, Troupes napolitaines en Espagne et à la Grande Armée.

– Tome III : Sécurité de l’Intérieur (Gendarmerie, Légions Provinciales, commissions militaires et conspirations), Marine, Bibliographie (50 pp.), Index Biographique (300 pp.).

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PRESENTAZIONE

La Storia militare del Regno Murattiano colma una lacuna non solo della storiografia militare in-ternazionale, ma anche della storia politica italiana, proseguendo il cammino iniziato negli anni Venti del secolo scorso con gli studi pionieristici del pro-fessor Nino Cortese e proseguito negli anni Cin-quanta con quello, purtroppo inedito ma comunque noto agli studiosi, del colonnello Pierre Carles.

Sorretta da decennali ricerche e dal sistematico e approfondito spoglio delle fonti primarie e della memorialistica, l’opera ricostruisce in tre tomi la creazione, lo sviluppo e l’impiego delle forze di terra e di mare, analizzando la pianificazione e l’amministrazione militare, i sistemi di reclutamen-to e sostegno, l’alto comando e lo stato maggiore, le singole armi e corpi dell’esercito, le varie compo-nenti della marina e il sistema di sicurezza interna del Regno di Napoli sotto i due re francesi, Giuseppe Bonaparte (1806-08) e Gioacchino Murat (1808-15).

Innovando rispetto alla prospettiva strettamente nazionale assunta in genere dalla storiografia del cosiddetto “Decennio francese”, gli autori analiz-zano la pianificazione, le istituzioni e le operazioni militari napoletane da un punto di vista più interna-zionale e strategico, mettendo costantemente in ris-alto il condizionamento esercitato dalle vicende dei due “teatri di guerra” Continentale e Mediterraneo, senza per questo trascurare gli elementi di continu-ità che – anche attraverso le biografie individuali dei protagonisti politici e militari e la permanenza delle

istituzioni (come la Nunziatella, l’Officio Topografi-co, le Armi tecniche, la Gendarmeria e la Marina) – collegano la politica e le istituzioni militari del periodo francese con la prima epoca borbonica e con quella della Restaurazione e del Risorgimento.

Creata nel 1806 da Giuseppe Bonaparte con

un’aliquota nazionale (6 reggimenti di fanteria e cav-alleria, più artiglieria, genio, gendarmeria) inferiore a quella straniera (guardia reale e reggimenti corso, svizzero e polacco), l’Armata napoletana fu poten-ziata e resa nazionale da Murat con 70.000 coscritti, raggiungendo nel marzo 1815 la forza massima di 34 reggimenti (contro 30 del Regno Italico) e di 92.000 uomini, di cui 76.000 combattenti (60 battaglioni, 36 squadroni e 78 pezzi). Forze imponenti, superi-ori non solo al massimo (74.000 uomini) raggiunto dall’esercito borbonico nel 1798, ma anche al mas-simo sforzo militare (73.000 uomini nel 1813) del Regno d’Italia, la cui marina del 1813 (8.700 uomini e 127 unità) era più numerosa ma meno potente di quella murattiana del 1815 (6.100 uomini e 63 unità). Queste cifre non debbono però trarre in inganno: il Regno d’Italia (con una popolazione di 7 milioni) poté infatti chiamare alle armi 160.000 coscritti (più 10.000 dalmati e istriani), inviare 30.000 uomini in Spagna, 27.000 in Russia e 28.000 in Germania e schierarne ancora 41.000 in Italia nel 1813, mentre il Regno di Napoli (5 milioni di abitanti e circa 40.000 insorgenti nel 1806-07) inviò solo 9.000 uomini in Spagna e 12.000 alla Grande Armée e Murat non poté mettere in campo più di 30.000 uomini nel 1814 e 40.000 (con 5.000 cavalli e 56 pezzi) nel 1815.

Ricostituito nel 1800 coi veterani cisalpini e diret-tamente controllato da Napoleone, l’esercito italico ebbe uno sviluppo abbastanza graduale e razionale; già nel 1803 inviò una divisione all’Armata sulle coste della Manica e una al corpo d’occupazione in Puglia e divisioni nazionali si agguerrirono nelle campagne continentali del 1806-07 e 1809. Quello murattiano, invece, dovette essere ricostituito quasi da capo nel 1809, poiché le unità create nel 1806 erano state trasferito quasi tutte in Spagna (5 dei 6 reggimenti di linea e due terzi della guardia re-ale). Costretto nel 1810 a rinforzare la divisione in Spagna con 4.000 ex-prigionieri borbonici e delinquenti comuni (che disertarono in blocco e furono trasportati dagl’inglesi in Sicilia) e umili-ato dal fallito sbarco in Sicilia, nel 1812-13 Murat perse altri 5 reggimenti a Danzica e in Germania e dovette ricostituire da capo metà del suo esercito, gonfiandolo poi sulla carta per ragioni diplomatiche, col risultato di indebolirlo ulteriormente. La cam-pagna di Tolentino mise a nudo le contraddizioni di un esercito improvvisato, mal comandato e con-dotto ad un’impresa disperata, che pure si batté valorosamente contro forze superiori e agguerrite.

Il Capo dell’Ufficio StoricoCol. a. (ter.) s.SM Matteo PAESANO

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INDICE DEL I TOMO

Presentazione p. 3

INTRODUZIONE

01. LA COSTITUZIONE E IL GOVERNO DEL REGNOA. Il protettorato imperiale (1806-1813) p. 13B. Indipendenza e Costituzione (1813-1815) p. 28Quadro 01 – composizione del governo napoletano (1806-15) p. 47

02. SIMULACRI DI SOVRANITA’A. La Bandiera del Regno p. 49B. L’Ordine delle Due Sicilie (Quadri 02-08) p. 57C. La Nobiltà Murattiana (Quadro 09) p. 79D. La Medaglia d’Onore e Fedeltà p. 83E. Parate e riviste militari a Napoli p. 85F. Re Franconi e San Gennaro p. 87Elenco dei decorati dell’OMS (di G. Damiano) p. 93

PARTE ICOMANDO E STATO MAGGIORE

1. IL COMANDO E I GENERALIDELL’ARMEE DE NAPLESA. L’Armée de Naples sotto Giuseppe Bonaparte (1806-08) p. 105B. L’Armée de Naples sotto Murat (1808-11) p. 115Tabelle 101-106 p. 129

2. IL COMANDO E I GENERALIDELL’ARMATA NAPOLETANAA. I generali di re Giuseppe (1806-08) p. 135B. La creazione dello Stato Maggiore nazionale (1808-12) p. 143C. I pronunciamenti (1814) p. 156D. La débacle (1815) p. 167Tabelle 107-117 p. 177

3. COMANDI TERRITORIALI, OFFICIOTOPOGRAFICO E CORPO UFFICIALI

A. I comandi territoriali e gli SM delle piazze p. 195B. L’Officio Topografico e il Deposito della guerra p. 202C. Gli Ufficiali napoletani p. 217Tabelle 118-126 p. 225

PARTE IIPIANIFICAZIONE E RECLUTAMENTO

4. LA PIANIFICAZIONE MILITAREA. Lo sviluppo delle forze terrestri (1806-1815) p. 237Tabelle 201-204 p. 248B. Le spese militari (1806-1815) p. 252Tabelle 205-210 p. 269

5. RECLUTAMENTO E COSCRIZIONEA. La leva dell’un per mille (1806-08) p. 281B. La leva del due per mille (1808-1809) p. 288

C. La riforma della coscrizione e la leva del 1810 p. 300D. La leva del 1811 e le norme su incorporazione e tansa p. 310E. Le leve del 1812-14 e l’abolizione della coscrizione p. 317Il giudizio di Pietro Colletta sulla coscrizione p. 334Tabelle 211-214 p. 335

PARTE IIIAMMINISTRAZIONE MILITAREE SERVIZI LOGISTICI

6. IL MINISTERO E L’INTENDENZAA. I ministri della guerra e marina p. 341B. Gli Uffici centrali del ministero p. 347C. Ispezione alle riviste e commissariato di guerra p. 356D. L’amministrazione del soldo e delle masse p. 364Tabelle 301-305 p. 374

7. LA SUSSISTENZA MILITAREA. L’amministrazione dei viveri e foraggi (1806-1810) p. 379B. La regìa militare (1811-1815) p. 386C. Le requisizioni e i rimborsi (1806-1811) p. 395

8. VESTIARIO, ALLOGGI E TRASPORTIA. Vestiario ed equipaggiamento p. 401B. Alloggio, casermaggio e accampamento p. 408C. Trasporti militari p. 425D. La posta militare p. 428

9. LA SANITÀ MILITAREA. La situazione sanitaria dell’Armée de Naples p. 431B. La sanità militare napoletana (1808-1815) p. 441C. Gli ufficiali di sanità napoletani (Tab. 306) p. 446A. 1 – Gli ospedali militari di Napoli (Tab. 307-08) p. 453A. 2 – Il regolamento sugli ospedali militari (Tab. 309) p. 461A. 3 – L’istruzione sui farmacisti primari p. 472A. 4 – L’istruzione sulle infermità invalidanti p. 476A. 5 – Malattie e metodi di cura nel 1806 (Savaresi) p. 477

PARTE IVGIUSTIZIA E ASSISTENZA

10. LA GIUSTIZIA MILITAREA. Il codice penale militare p. 481B. La procedura penale militare p. 487C. Le norme sulla diserzione e la renitenza p. 504A. 1 – Il comportamento delle truppe francesi p. 519A. 2 – Il comportamento delle truppe napoletane p. 521A. 3 – Cronache della diserzione p. 527A. 4 – La condanna a morte di Gioacchino Murat p. 536Tab. 401-402 (Quadro delle leggi e dei decreti) p. 517

11. L’ASSISTENZA MILITARE (L’“ARMEE MORTE”)A. Il Reggimento Veterani (Tab. 403-04) p. 539B. La casa invalidi di San Martino p. 546C. Gli ufficiali riformati p. 548

D. Le pensioni d’anzianità e invalidità (Tab. 405-06) p. 552E. I cappellani militari p. 561F. Il Monte delle Vedove e l’orfanotrofio militare p. 567G. La Scuola di Marte (Tab. 407-09) p. 573A. 1 – Lo stato civile dei militari p. 583A. 2 – I prigionieri di guerra (Tab. 410) p. 587

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INDICE DEL II TOMO

PARTE VLA GUARDIA REALE

12. LA GUARDIA REALEA. I Pretoriani di Giuseppe Bonaparte (1806-08) p. 5B. L’imitazione della guardia reale italiana (1808-09) p. 19C. I contrasti con Napoleone (1809-11) p. 31D. La Guardia Reale in Russia (1811-13) p. 43E. La riorganizzazione del 1813 e la campagna del 1814 p. 55F. Il potenziamento del 1814 e la campagna del 1815 p. 60Tabelle 501-522 p. 72

PARTE VIFANTERIA E CAVALLERIA

13. I SEI REGGIMENTI NAPOLETANIDELL’ARMEE DE NAPLES (1806-09)A. La formazione dei sei Reggimenti (1806) p. 109B. I due reggimenti di linea (1807-08) p. 118C. I due reggimenti leggeri (1807-09) p. 134 D. I corpi franchi abruzzesi e calabresi (1806-08) p. 140E. I cacciatori di montagna del Principato Citra (1806-09) p. 146F. I cacciatori a cavallo (1806-09) p. 150Tabelle 601-610 p. 163

14. I CINQUE REGGIMENTI NAPOLETANIDELL’ARMEE D’ESPAGNE (1808-13)A. La difesa di Barcellona (1808) p. 175B. L’assedio di Gerona (1809) p. 184C. Cinquemila rinforzi, tremila disertori (1810) p. 196D. La Divisione Pignatelli (1810) p. 209E. La Brigata Ferrier (1811) p. 225F. L’8° di linea di Guglielmo Pepe p. 232Tabelle 611-619 p. 239 15. I VENTI REGGIMENTI MURATTIANI (1808-1815)A. La fanteria di linea (1809-1815) p. 249B. La fanteria leggera (1810-15) p. 276C. I cavalleggeri (1809-1815) p. 282Tabelle 620-630 p. 298

16. I CINQUE REGGIMENTI NAPOLETANI DELLA GRANDE ARMEE (1812-13)A. La divisione napoletana a Danzica (1812-13) p. 317B. La brigata napoletana in Germania (1813) p. 329Tabelle 631-636 p. 336

PARTE VIII CORPI ESTERI

17. IL REGGIMENTO REAL CORSO(1° LEGGERO) (1806-15)A. La Légion Corse (1803-06) p. 347B. Il Real Corso sotto re Giuseppe (1806-08) p. 349C. Il Real Corso sotto re Gioacchino (1808-13) p. 359D. La fine del Reggimento (marzo1814) p. 369Tabelle 701-706 p. 374

18. IL REGGIMENTO REAL AFRICANOA. I Pionniers Noirs p. 381B. Il Reggimento Real Africano (1806-11) p. 384C. Il 7° di linea (1812-1815) p. 387Tabelle 707-708 p. 393

19. I REGGIMENTI STRANIERI DELL’ARMEE DE NAPLESA. Il 1er Régiment Suisse p. 395B. Il Reggimento La Tour d’Auvergne (1er étranger) p. 404Tabella 709 p. 418C. Il Reggimento Isembourg (2e étranger) p. 419Tabella 710 (Reggimenti francesi e italiani) p. 429

20. L’11° E IL 12° DI LINEA (ITALIANI)E I VOLONTARI ITALIANI (1814-15)A. L’11° e il 12° di linea (italiani) p. 431B. La Brigata Volontari Italiani p. 438C. Legione austro-italiana e Volontari anglo-napoletani p. 449

PARTE VIIIARTIGLIERIA E GENIO

21. IL CORPO D’ARTIGLIERIA(1806-15)A. L’artiglieria sotto Giuseppe Bonaparte (1806-08) p. 457B. L’artiglieria da Dedon jr. a Tugny (1808-12) p. 467C. L’artiglieria da Pedrinelli a Macry (1813-15) p. 474A. 1 – L’artiglieria a cavallo della guardia reale p. 483A. 2 – La scuola d’artiglieria di Capua p. 488A. 3 – Il Reggimento del Treno p. 491Tabelle 801-815 p. 496 22. GLI ARMAMENTI TERRESTRI(1806-15)A. Le armi portatili p. 513B. Artiglierie e munizioni p. 519A. 1 – La Direzione dell’Arsenale e gli stabilimenti p. 524A. 2 – L’Arsenale del Castelnuovo e le compagnie artefici p. 528A. 3 – La manifattura d’armi e le compagnie armieri p. 531A. 4 – Le fonderie del Castelnuovo e di Poggioreale p. 533A. 5 – Lo stabilimento della Mongiana p. 536Tabella 816 p. 542A. 6 – L’Amministrazione delle polveri e salnitri p. 543Tabella 817 p. 552A. 7 – La scuola di arti e mestieri di Nola p. 553

23. GENIO E ZAPPATORI(1806-15)A. Il Corpo del genio sotto Campredon (1806-11) p. 555B. La diarchia di Colletta e Costanzo (1812-15) p. 563C. I piani generali di difesa e i lavori del genio p. 569A. 1 – L’Amministrazione delle rendite delle fortificazioni p. 580A. 2 – Le Guardie del genio p. 582A. 3 – Il Reggimento Zappatori e Minatori p. 584Tabelle 816-821 p. 590 24. LA NUNZIATELLA

NEL “DECENNIO FRANCESE” (1806-15)A. La Scuola Militare di Napoli (G. Parisi) p. 595B. La Scuola Reale Politecnica e Militare (F. Costanzo) p. 603 Tabelle 822-825 p. 611

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INDICE DEL III TOMO

PARTE IX - LA SICUREZZA INTERNA

25. LA GENDARMERIA REALEA. La gendarmeria sotto Giuseppe Bonaparte (1806-08) p. 5B. La gendarmeria sotto Gioacchino Murat (1808-15) p. 18 C. La gendarmeria ausiliaria e le compagnie provinciali p. 32A. 1 – La legge N. 120 del 24 luglio 1806 p. 45A. 2 – I decreti del 10 giugno 1810 e 12 settembre 1811 p. 57Tabelle 901-915 p. 59

26.LE LEGIONI PROVINCIALI E LE COMPAGNIE SCELTEA. L’«armée des propriétaires» p. 71B. Il partito armato dei Giuseppisti p. 75C. La riforma murattiana (legge N. 207, 8 novembre 1808) p. 82D. Le legioni provinciali murattiane (1809-15) p. 92La festa delle Bandiere (P. Colletta) p. 102Tabella 916 p. 103

27. LE SINGOLE LEGIONIA. Le due Legioni calabresi p. 105B. Le altre dodici Legioni p. 117A. 1 – La guardia civica di Benevento e del Circeo p. 130A. 2 – La Guardia Nazionale del Reno e delle Marche p. 133Tabelle 917-923 p. 140

28. LA GUARDIA CIVICA DI NAPOLIA. La Guardia Civica di Napoli (1799-1809) p. 149B. Volontari Scelti e Guardia Municipale (1809-1810) p. 153C. La Guardia d’Interna Sicurezza (1813-15) p. 157D. I pompieri della Città di Napoli p. 164Tabelle 924-926 p. 167

29. LE GUARDIE DOGANALI FORESTALI E RURALIA. Le Guardie doganali p. 171B. Le Guardie forestali e rurali p. 177Tabelle 927-928 p. 180

30. LA LEGGE MARZIALE CONTRO BRIGANTI E CARBONARIA. La giurisdizione militare e speciale nel 1806-08 p. 183B. Tra pacificazione ed emergenza (1809) p. 201C. Lo stato di terrore in Calabria e Basilicata (1810-11) p. 210D. La repressione della Carboneria (1812-15) p. 224Tabelle 929-930 p. 240

PARTE XLA MARINA NAPOLETANA

31. IL PESO DI UNA FLOTTA p. 24532. L’ORGANIZZAZIONE E L’AMMINISTRAZIONEA. L’organizzazione della Marina p. 257B. Gli organi di controllo p. 266C. Ispezione alle riviste e commissariato p. 270D. Viveri, Ospedali e Bagni p. 280Tabelle 1001-1005 p. 285

33. LO STATO MAGGIORE DELLA MARINAA. Il comando militare della Marina (C. de Lostanges) p. 291

B. Gli Ufficiali di vascello p. 296C. Il Collegio di Marina p. 305Tabelle 1006-1011 p. 314

34. PARCO D’ARTIGLIERIA, GENIO E COSTRUZIONIA. Il parco d’artiglieria e gli artefici di marina p. 323B. Il genio marittimo e il servizio delle costruzioni navali p. 326C. La costruzione dei 2 vascelli e delle 2 fregate p. 334

35. I BASTIMENTI DA GUERRAA. Le Divisioni Vele Quadre e Golette p. 339B. La Flottiglia Cannoniere p. 343Tabelle 10012-10014 p. 351

36. TRUPPE ED EQUIPAGGIA. La Fanteria e i Cannonieri di Marina p. 353B. Il Reggimento d’artiglieria di Marina (1810-15) p. 356C. La Guardia Reale e la Gendarmeria di Marina p. 363D. Equipaggi, ascrizione marittima e scuola nautica p. 368Tabelle 1015-1019 p. 379

37. POLIZIA MARITTIMA E GUERRA DI CORSAA. Il comando dei movimenti e le capitanerie di porto p. 383B. Embargo, guerra di corsa e prede marittime p. 388

38. LA DIFESA COSTIERAA. Le guarnigioni costiere e insulari p. 399B. La difesa del cabotaggio: Batterie e Semafori p. 404Tabelle 1020-1022 p. 412

FONTI E BIBLIOGRAFIA

A. FONTI1. Fonti archivistiche p. 4192. Fonti a stampa p. 430B. BIBLIOGRAFIA1. Regno delle Due Sicilie p. 4412. Esercito e Marina Napoletani p. 4493. Campagne e operazioni militari 1806-1815 p. 460

INDICE BIOGRAFICO DEI PERSONAGGI CITATI p. 469(arriva a pagina 768)

Indice generale p. 769