Storia delle istituzioni politiche Storia... · 2019. 3. 24. · Unam sanctam, 1302] o...

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Storia delle istituzioni e delle idee politiche Corso di laurea triennale in filosofia a.a. 2018-2019

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  • Storia delle istituzionie delle idee politiche

    Corso di laurea triennale in filosofiaa.a. 2018-2019

  • UNA SOVRANITÀ PRE-MODERNA

    Lezione 1

  • Ugo Capeto

    941- 956 -996

    re dei

    Franchi,

    capostipite

    della dinastia

    capetingia

    miniatura

    XIV secolo

  • Europa XIII-XIV secolo (1)

    - UNIVERSALISMO politico-religioso e sua crisi

    - Affermazione di soggetti politici territoriali (regni, principati, città) con pretese di SOVRANITA’

  • Europa XIII-XIV secolo (2)

    - Che cosa si intende per SOVRANITA’ all’epoca?

    SOVRANO = superiorem non recognoscens

  • La statualità basso-medievale.Quali erano le questioni più dibattute?

    - relazione fra sfera politica e sfera religiosa

    - legittimità del potere politico

    - natura della legge

    - relazione fra signore e comunità politica

    - natura della comunità politica

    - limiti del potere, tirannide e diritto di sedizione

  • Riferimenti del pensiero politico della prima età moderna (XIV-XVII secolo)

    • Le Scritture e la teologia

    • La storia romana (Tito Livio, Sallustio, poi anche Cornelio Tacito)

    • Il diritto romano nella compilazione giustinianea (VI secolo d.C)

    • La filosofia politica antica (segnatamente Aristotele e Cicerone)

  • FONTI del pensiero politico medievale (a)

    XII secolo

    - GLOSSATORI: Irnerio, Accursio [scoperta e studio del Corpus Iuris Civilisdell’imperatore romano d’Oriente Giustiniano] Università di Bologna→ inizio dell’elaborazione del diritto pubblico europeo / ora a beneficio dell’ Impero

    - GRAZIANO, Decretumraccolta delle norme che disciplinano la Chiesa →inizio dell’elaborazione del diritto canonico

  • FONTI e TESTI del pensiero politico medievale (b)

    XIII secolo

    1240 ARISTOTELE, Etica Nicomachea / traduzione latina dal greco

    1260 ARISTOTELE, Politica / traduzione latina dal greco[Guglielmo di Moerbeke]

    1265 circa TOMASO, Summa theologiae

    1270 circa TOMASO, De regno ad regem Cypri [= De regimine principum]

  • TESTI del pensiero politico medievale (c)

    XIV secolo

    1302 EGIDIO ROMANO, De ecclesiastica potestate[per Bonifacio VIII]

    1312-13 DANTE, De monarchia

    1324 MARSILIO DA PADOVA [1285-1343]Defensor pacis (Parigi)

    1340 circa BARTOLO DA SASSOFERRATO[Scuola del COMMENTO al Corpus Iuris Civilis]

    / a beneficio dei Comuni italiani

  • Tomaso d’Aquino(1225-1274)

    [ritratto di Beato Angelico]

  • Tomaso d’AquinoDe regimine principum. Ad regem Cypri

    1272

    Il proposito:

    • «In regiminis scientia principem instituere»

    Dedicatario:

    • il re di Cipro, ma controverso chi della dinastia dei de Lusignano]

    Attribuzione:

    • l’opuscolo è oggi ritenuto almeno in parte autentico

  • Argomento dell’opera

    «Dovendosi pensare a che cosa offrire che fosse degno della maestà del re, ritenni opportuno scrivere per il re un libro sul governo monarchico, nel quale desumere diligentemente l’origine del governo e le attribuzioni inerenti all’ufficio del re dall’autorità delle divine Scritture, dai principi dei Filosofi, dagli esempi dei principi encomiabili, secondo la facoltà del mio ingegno, attendendo il principio, il progresso e la conclusione dell’opera dall’aiuto di colui che è Re dei re e Signore di tutti i dominanti, per il quale i re regnano, Dio, massimo Signore e grande re sopra tutti gli esseri divini».

  • S. Tomaso, De regime principum, 1270

    Libro primo [tesi generali]

    I: NECESSITA’ DI UN GOVERNO: è necessario che gli uomini viventi in comunità siano governati rettamente da qualcuno [argomento finalistico; criterio di analogia: la nave e il nocchiero]

    II-III: SUPERIORITÀ DELLA FORMA MONARCHICA: il governo di uno solo è più adatto a raggiungere il fine del bene, della salvezza, della pace e della conservazione dell’unità della comunità

    IV-VI: EVITARE LA TIRANNIDE: minore propensione della forma monarchica a degenerare in tirannide. Quindi la monarchia l’ottima forma di governo.

  • S. Tomaso, De regime principum, 1270: Libro primo [tesi generali]

    VII-IX: A QUALE FINE PERSONALE DEBBA TENDERE IL RE: il re deve attendere il compenso della sua azione di governo da Dio, perché il bene universale non si trova che in Dio e così ogni bene particolare; quindi rispetto alla persona del re il premio consisterà non nella gloria e nell’onore, ma nella beatitudine celeste [perseguire il fine ultimo porta con sé anche i beni mondani]

    X: COME DEVE AGIRE IL RE in vista del proprio bene, e dell’utile che ne consegue, dal che deriva il contrario, ossia il REGIME TIRANNICO.Poiché i regnanti otterranno come premio la beatitudine celeste se governeranno rettamente, devono porre tutta la loro cura a non trasformarsi in tiranni.Spiega che cosa significa governare rettamente

    XI: I BENI MATERIALI ANDRANNO AI RE PIU’ CHE AI TIRANNI. Ossia un retto governo sarà un governo più stabile, più potente, più ricco e glorioso di un governo tirannico.Dunque l’utilità segue il bene.

  • S. Tomaso, De regime principum, 1270: Libro primo [tesi generali]

    XII: L’UFFICIO DEL RE DEVE ESSERE CONFORME ALLA VIA NATURALE. Principio di analogia: il re sarà come l’anima nel corpo e come Dio nel mondo.Ciò significa innanzitutto GIUSTIZIA: il re esercita la giustizia nel mondo «loco Dei»

    XIII: SIMILITUDINE DELL’UFFIO REGIO CON L’UFFICIO DIVINO: fondare il regno e/o conservarlo

    XIV: GOVERNARE IL REGNO COME DIO GOVERNA L’UNIVERSO. Governare significa condurre l’ente governato verso il proprio fine. Similitudine dell’artigiano, del medico, del nocchiero, del sacerdote.L’ufficio del re è previsto nell’ordine universale trascendente, così come il sacerdozio.

  • S. Tomaso, De regime principum, 1270: Libro primo [tesi generali]

    XIV: Per conseguire il fine ultimo [la beatitudine celeste] il re deve disporre i suoi sudditi a vivere secondo virtù, che è il fine medio.Fattori che indirizzano al vivere nella virtù o che ne distolgono.

    XV: «All’ufficio del re attiene PROCURARE CHE LA VITA DELLA MOLTITUDINE SIA BUONA [fine medio], nel modo coerente con il fine ultimo suo e della moltitudine di conseguire la beatitudine celeste.Quali beni devono essere assicurati?- la virtù- una sufficiente dotazione di beni materiali- la pace e l’unità della comunitàCon quali mezzi frenare la tendenza contraria?- assicurare la conveniente successione nell’ufficio del re e in quelli

    subordinati- imporre leggi e precetti che inducano alla virtù- difendere il popolo dagli attacchi esterni

  • S. Tomaso, De regime principum, libro II

    Libro secondo: [i fattori di un buon governo]

    - fondare città e borghi fortificati [castra] in luoghi salubri- approvvigionamenti alimentari- bellezze e piaceri [amoenitates] con moderazione- ricchezze naturali- greggi e armenti- ricchezze artificiali: oro e argento- ministri e ufficiali [con digressione sul regime politico e quello dispotico]- fortificazioni- strade sicure e libere- moneta propria- pesi e misure comuni- soccorso pubblico ai poveri- servizio del culto divino

  • S. Tomaso, De regime principum, libro III

    LIBRO TERZO [Storia, classificazione e gerarchia dei governi/ la forma monarchica in specie]

    I-III: Il potere di dominio viene da DioIV: Che tipo di dominio Dio volle dare a Roma antica- Il potere del Papa e il suo primato- Il potere REGALE, distinzione fra DISPOTICO e POLITICO / il dispotico necessario per

    governare popoli viziosi [cap. XI]- Il potere imperiale- La monarchia di Cristo- L’imperatore come vicario di Cristo- La storia dell’impero romano da Augusto a Costantino, a Giustiniano- L’obbedienza dell’imperatore alla chiesa romana [da Costantino]- I concili- La trasmissione del potere imperiale dalla Grecia bizantina ai germani- L’impero da Carlo Magno a Ottone III di Sassonia- Il Papa ottiene la plenitudo potestatis- il potere IMPERIALE paragonato a quello REGALE, il primo elettivo e il secondo

    ereditario, entrambi dotati di piena giurisdizione, corona, facoltà di legiferare secondo la propria volontà [XX]

    - Il potere di principi, che sottostanno agli imperatori e ai re- Delle varie altre dignità inferiori

  • S. Tomaso, De regime principum, libro IV

    Libro quarto [la forma repubblicana]:

    I.

    «Hic congrue agitur de dominio plurium, quodcommuni nomine politicum appellamus»

    Riferimenti:

    - Philosophus

    - Sacra Scriptura

  • S. Tomaso, De regime principum

    Libro quarto [la forma repubblicana]:

    I. Il principato REGALE e POLITICOII-III. La CITTA’ e la sua necessaria costituzioneIV. In che cosa consista la communitas civitatis: se debba esservi

    comunità di beni, di donne e di figli / non nella comunità terrena, né nella celeste, dove non vi sono né beni materiali, né nozze e procreazione

    V-VI. La condizione delle donneVII-VIII Nella politia i rectores devono ruotareIX. Nella politia non è possibile né necessario il livellamento della

    proprietà fra i cittadiniX-XI. Che categorie di uomini sia necessario nel regime politico

    (governanti, consiglieri, soldati, artigiani, agricoltori: tutti devono saper combattere)

    XII. La ripartizione dei beni fondiariXIII. I giudici e gli assessori di polizia. OrdinamentiXIV-XXII. Il caso di Sparta, di Creta e altriXXIII-XXVIII. In che cosa consista la perfecta politia [la virtù dei cives e l’armonia

    delle parti]

  • S. Tomaso, De regime principum, libro IV

    IV-I

    Il regime «politico» si distingue in:

    - «regimen gubernator per paucos et virtuosos, vocatur aristocratia» [consoli o dittatore]

    - regimen gubernator «per multos» [e.g. consoli, dittatore, tribuni]: «tale regimenpolitia appellant»

  • S. Tomaso, De regime principum, libro IV

    IV-I

    La politia è il governo proprio delle città

    - «regimen gubernator per paucos et virtuosos, vocatur aristocratia» [consoli o dittatore]

    - regimen gubernator «per multos» [e.g. consoli, dittatore, tribuni]: «tale regimenpolitia appellant»

  • S. Tomaso, De regime principum, libro IV

    IV-II

    Quale differenza sostanziale fra regime regale e «politico»?

    - Nel regime regale è legge ciò che piace al principe (quod in ipsorum pectore sunt leges reconditae )

    - Nel regime politico i rectores civitatis sono vincolati dalla legge (quia non audebant aliquamfacere novitatem, praeter legem conscriptam)

  • S. Tomaso, De regime principum, libro IV

    IV-II

    Inoltre nel regime politico:

    - i rettori spesso sono esposti a un sindacato, per verificare che abbiano giudicato con giustizia e governato secondo le leggi, e in caso negativo sono soggetti a sanzione

  • S. Tomaso, De regime principum, liberIV, caput XXIII

    «Ordo est ‘parium dispariumque rerum, sua cuiquetribuens dispositio’, ut Augustinus dicit, XVIII De Civit. Dei: per quam definitionem habemus diversum gradum in politia, tam in executione officiorum, quam in subiectione, sive obedientia subditorum: unde tunc est perfecta socialis congregatio, quando quilibet in suo statu debitam habet dispositionem et operationem. Sicut enim aedificium est stabile, quando partes eius suntbene sitae, sic de politia contingit, quod firmitatem habetet perpetuitatem , quando quilibet in suo gradu, siverector, sive officialis, sive subditus debite operatur, ut suae conditionis requiritur actio».

  • Tommaso d’Aquino(1)

    - superamento dell’universalismo politico e riconoscimento di monarchie e principati come governi sovrani

    - recezione di Aristotele- riconoscimento della razionalità della politica- relazione fra ragione e fede, filosofia e teologia- relazione fra politica, natura e divino

  • Tommaso d’Aquino(2)

    Ordinamenti riconosciuti:

    a) lex aetherna

    b) lex naturalis

    c) lex civilis

  • Tommaso d’Aquino(3)

    Fine del potere:

    il BONUM COMMUNE

    - concetto di bene comune centrale- il bene comune include il bene particolare di ciascuno

    - determinazioni del bene comune in un orizzonte oltremondano, che pone il fine ultimo della vita umana individuale e associata al di là dell’esperienza terrena

  • Tommaso d’Aquino(4)

    Quale forma di governo è ottimale?

    MONARCHIA

    [= forma che assicura meglio il bene comune]

  • Tommaso d’Aquino(5)

    Che natura ha il potere del monarca?

    - è delegato da Dio

    - deve conformarsi alla lex aetherna et naturalis

    - il monarca, come i sudditi, ha come fine la propria salvezza

    - la salvezza del monarca sta nella fede e nell’esercizio retto del potere

  • Tommaso d’Aquino(6)

    Quali sono i limiti del potere del monarca:

    - AUTOLIMITAZIONE[il monarca riconosce il bene comune come fine e limite alla propria volontà]

    - presenza di ASSEMBLEE RAPPRESENTATIVE dei corpi del regno, con funzione consultiva

    - RESISTENZA (“sedizione”)[se il monarca viola il bene comune e diventa tiranno, i sudditi possono ribellarsi]

  • CENNO AD ALTRE RIFLESSIONI COEVE DI AREA ITALIANA

  • Egidio Romano e Filippo il Bello

    http://it.wikipedia.org/wiki/File:Filip4_Gilles_de_Rome.jpg

  • Egidio RomanoDe ecclesiastica potestate(1302)

    Monaco agostiniano (1242 – 1316)

    o supporto al papa Bonifacio VIII contro le pretese del re Filippo il Bello di Francia [Bolla Unam sanctam, 1302]

    o teorizzazione della IEROCRAZIA:a) superiorità del potere spirituale sul temporaleb) plenitudo potestatis del papa / sul clero, sui principati,

    sui singoli e loro beni

    → modello concettuale

  • Dante AlighieriMonarchia1312-13

    Concezione aristotelico-tomistica della società e della politica

    Constatazione della pluralità dei soggetti politicie dello stato di guerra che ne deriva→

    necessità di un potere superiore che assicuri la pace→

    restaurazione del potere della MONARCHIA UNIVERSALE come arbitro in una compagine pluralistica→

    necessità dell’ indipendenza dell’Impero dalla Chiesa e sua piena competenza sulla politica

  • Bartolo da Sassoferrato (1314-1357)

    Applicazione delle norme del diritto pubblico imperiale romano al regno e alla città-stato:

    CIVITAS

    - superiorem non recognoscit

    - sibi princeps est

  • Baldo degli Ubaldi (1327-1400)

    • Formulazione definitiva del principio, già attestato nella Francia del XIII secolo:

    REX in regno suo est imperator regni sui

    → prima formulazione giuridica della sovranità, che si diffonde velocemente in Europa

  • Marsilio da PadovaDefensor pacis(1324)

    Governante (= defensor pacis)

    Leggi

    Comunità politica

  • Marsilio da Padova, Defensor pacis,1324

    - premesse aristoteliche

    - coltiva una visione immanente della politica

    - critica le pretese dei poteri universali e in particolare del papato

    - riflette sulla CITTA’ come entità superiorem non recognoscens / quindi sovrana

    - un governante [monocratico - pars principians] deve svolgere la funzione di defensor pacis applicando le leggi ed essendo egli stesso soggetto alle leggi

    - il potere di fare leggi però non spetta al governante

    - legislatore deve essere la UNIVERSITAS CIVIUM

  • Testi utilizzati

    Maurizio Fioravanti, Stato e costituzione, in Id. (a cura di), Lo Stato moderno in Europa. Istituzioni e diritto, Laterza, Roma-Bari 2002

    Carlo Galli (a cura di), Manuale di storia del pensiero politico, Il Mulino, Bologna 2001

    Carlo Galli (a cura di), I grandi testi del pensiero politico. Antologia, Il Mulino, Bologna 2003

    Divi Thomae Aquinatis, De regimine principum, Marietti, Torino 1971