Storia della Germania

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Dal 1640 iniziava la crescita politica-militare della Prussia- Brandenburgo sotto la guida del Grande Elettore Federico Guglielmo. Con la pace di Vestfalia la Prussia si trovò rafforzata con l'acquisizione della Pomerania orientale. Venne instaurato un sistema di potere basato sull'assolutismo. Nel 1701 il Grande Elettore Federico di Brandeburgo venne incoronato "Re di Prussia". Dal 1713 al 1740 Re Federico Guglielmo, conosciuto anche come il "re soldato", instaurò uno Stato fortemente centralizzato. Nel frattempo re Luigi XIV di Francia conquistò parte dell'Alsazia e della Lorena (1678-83) e devastò il Palatinato (1688-97). Luigi XIV trasse beneficio dai problemi dell'impero con i turchi, i quali stavano minacciando l'Austria. Tuttavia alla fine Luigi XIV dovette abbandonare il Palatinato. Nel 1683 i Turchi Ottomani vennero sconfitti alle porte di Vienna da un esercito di soccorso guidato dal principe polacco Jan Sobieski, mentre la città stessa resistette all'assedio grazie alla strenua difesa delle truppe imperiali sotto la guida di Carlo IV di Lorena, del principe Eugenio di Savoia e dell'elettore Massimiliano Emanuele di Baviera. Venne riconquistata l'Ungheria, ed in seguito divenne la meta per i coloni tedeschi. L'Austria, sotto la dinastia degli Asburgo, divenne una grande potenza. Nella guerra di successione austriaca (1740-1748) Maria Teresa combatté con successo per ottenere il riconoscimento della sua successione per il trono d'Austria, ma a seguito della guerra di Slesia e della guerra dei Sette Anni dovette cedere la Slesia a Federico II di Prussia. Dopo la pace di Hubertsburg del 1763 tra Austria, Prussia e Sassonia, la Prussia iniziò a diventare una grande potenza europea; questo diede inizio alla rivalità tra Austria e Prussia per la leadership in Germania. A partire dal 1763, nonostante le resistenze della nobiltà, in Austria e in Prussia venne instaurato il regime dell'"assolutismo illuminato", con il quale il principe diventava "il primo servo dello stato". L'economia si sviluppò e vennero intraprese alcune importanti riforme di tipo giuridico, tra cui l'abolizione della tortura. Iniziò l'emancipazione dei contadini. Vennero prese misure per l'obbligo scolastico. Nel 1772-1795 la Prussia prese parte alla spartizione della Polonia. Nel 1792 la Prussia e l'Austria furono le prime potenze a dichiarare guerra alla Francia rivoluzionaria. Nel 1795 la Francia invase i Paesi Bassi austriaci e la riva sinistra del Reno e la Prussia abbandonò la

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Dal 1640 iniziava la crescita politica-militare della Prussia-Brandenburgo sotto la guida del Grande Elettore Federico Guglielmo. Con la pace di Vestfalia la Prussia si trovò rafforzata con l'acquisizione della Pomerania orientale. Venne instaurato un sistema di potere basato sull'assolutismo.

Nel 1701 il Grande Elettore Federico di Brandeburgo venne incoronato "Re di Prussia". Dal 1713 al 1740 Re Federico Guglielmo, conosciuto anche come il "re soldato", instaurò uno Stato fortemente centralizzato.

Nel frattempo re Luigi XIV di Francia conquistò parte dell'Alsazia e della Lorena (1678-83) e devastò il Palatinato (1688-97). Luigi XIV trasse beneficio dai problemi dell'impero con i turchi, i quali stavano minacciando l'Austria. Tuttavia alla fine Luigi XIV dovette abbandonare il Palatinato.

Nel 1683 i Turchi Ottomani vennero sconfitti alle porte di Vienna da un esercito di soccorso guidato dal principe polacco Jan Sobieski, mentre la città stessa resistette all'assedio grazie alla strenua difesa delle truppe imperiali sotto la guida di Carlo IV di Lorena, del principe Eugenio di Savoia e dell'elettore Massimiliano Emanuele di Baviera. Venne riconquistata l'Ungheria, ed in seguito divenne la meta per i coloni tedeschi. L'Austria, sotto la dinastia degli Asburgo, divenne una grande potenza.

Nella guerra di successione austriaca (1740-1748) Maria Teresa combatté con successo per ottenere il riconoscimento della sua successione per il trono d'Austria, ma a seguito della guerra di Slesia e della guerra dei Sette Anni dovette cedere la Slesia a Federico II di Prussia. Dopo la pace di Hubertsburg del 1763 tra Austria, Prussia e Sassonia, la Prussia iniziò a diventare una grande potenza europea; questo diede inizio alla rivalità tra Austria e Prussia per la leadership in Germania.

A partire dal 1763, nonostante le resistenze della nobiltà, in Austria e in Prussia venne instaurato il regime dell'"assolutismo illuminato", con il quale il principe diventava "il primo servo dello stato". L'economia si sviluppò e vennero intraprese alcune importanti riforme di tipo giuridico, tra cui l'abolizione della tortura. Iniziò l'emancipazione dei contadini. Vennero prese misure per l'obbligo scolastico.

Nel 1772-1795 la Prussia prese parte alla spartizione della Polonia.

Nel 1792 la Prussia e l'Austria furono le prime potenze a dichiarare guerra alla Francia rivoluzionaria. Nel 1795 la Francia invase i Paesi Bassi austriaci e la riva sinistra del Reno e la Prussia abbandonò la guerra. L'Austria continuò a combattere la Francia fino al 1797 fino a che non venne sconfitta dall'armata di Napoleone Bonaparte in Italia e firmò ilTrattato di Campoformio con il quale perdette i Paesi Bassi meridionali e Milano e guadagnò Venezia.

Nel 1799 le ostilità con la Francia ripresero nella guerra della seconda coalizione. Il conflitto terminò con la pace di Luneville del 1801. Nel 1803, con la "Reichsdeputationshauptschluss" (una risoluzione della Dieta imperiale a Ratisbona), Napoleone abolì quasi tutti i principati ecclesiastici e secolari e le libere città. Si formarono così, nella Germania sudoccidentale, stati di media grandezza, mentre nella parte nordoccidentale, la Prussia acquisì nuovi territori.

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Nel 1805 scoppiò la guerra della terza coalizione. L'esercito austriaco, comandato da Karl Mack von Leiberich venne sconfitto a Ulma da Napoleone. I francesi occuparono Vienna e nel dicembre 1805 sconfissero ad Austerlitz un'armata austro-russa. Successivamente l'Austria dovette cedere Venezia e il Tirolo alla Francia e a riconoscere l'indipendenza della Baviera.

Il Sacro Romano Impero venne formalmente sciolto il 6 agosto 1806 quando l'ultimo imperatore, Francesco II, abdicò. Da quel momento gli Asburgo mantennero ancora il titolo di "imperatore" ma solo "di Austria". Nel 1806 venne fondata la Confederazione del Reno sotto protettorato napoleonico, che comprendeva gli stati minori della Germania.

La Prussia si sentì sempre di più minacciata dalla presenza di truppe francesi in Germania, perciò ne chiese il ritiro. Quando la Francia rifiutò l'invito, la Prussia dichiarò guerra. Il risultato fu disastroso per i prussiani poiché vennero sconfitti nella battaglia di Jena-Auerstedt. I francesi occuparono Berlino ed attraversarono l'oriente fino ad arrivare in Polonia. Il trattato di Tilsit pose fine alla guerra. La Prussia perse il 40% del suo territorio e dovette ridurre il suo esercito a 45.000 uomini. Non ci fu alcuna rivolta da parte della popolazione contro gli occupanti francesi.

Dal 1808 al 1812 la Prussia venne ricostruita e vennero intraprese una serie di riforme amministrative e sociali. Tali riforme avevano lo scopo di incoraggiare lo spirito nazionalistico nel popolo. Venne anche intrapresa una riforma modernizzatrice dell'esercito dai generali Gerhard von Schamhorst e August von Gneisenau. Venne abbandonato il reclutamento delle truppe mercenarie e il sistema disciplinare divenne più umana. I soldati vennero incoraggiati a combattere per la patria e non, come in precedenza, perché lo comandava gli ufficiali.

Nel 1813 iniziò la guerra di liberazione a seguito della ritirata delle armate francesi dalla Russia. Dopo la battaglia di Lipsia, la Germania venne liberata dalla dominazione francese. Venne sciolta la Confederazione del Reno.

Nel 1815 Napoleone venne definitivamente sconfitto a Waterloo dall'esercito britannico, comandato dal Duca di Wellington, e da quello prussiano, comandato da Gebhard Leberecht von Blücher. La Prussia, dopo la guerra, guadangnò grandi porzioni di territorio nella Germania occidentale, compresa la maggior parte della Renania, mentre ad est acquisì la Sassonia e inoltre si riprese il territorio polacco perso nel 1806.

Dopo la sconfitta finale di Napoleone a Waterloo, il Congresso di Vienna del 1815, sotto la direzione del principe austriaco Klemens von Metternich, ridisegnò la mappa dell'Europa. I principi politici accordati nel Congresso di Vienna includevano le restaurazione, la legittimità e la solidarietà dei principi per la repressione delle idee rivoluzionarie e nazionaliste. Nei territori dell'ex Sacro Romano Impero non venne formato uno Stato unitario tedesco, così al suo posto i diversi stati sovrani della Germania, circa una quarantina, formarono semplicemente una blanda confederazione, la Confederazione Tedesca, nella quale due componenti dominanti erano in competizione: Austria e Prussia, con una Dieta Federale (Bundestag) a Francoforte sul Meno. Sebbene fosse un grande progresso alla precedente frammentazione del settecentesco Sacro Romano Impero, che contava ancora centinaia di staterelli, la situazione non fu del tutto soddisfacente per molti nazionalisti e nei decenni successivi, in cui stava avviandosi la

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rivoluzione industriale in Germania, la Confederazione Tedesca divenne ingestibile. Inoltre non tutti erano soddisfatti del ruolo egemone dell'Austria.

Nel 1817, ispirati da ideali liberali e patriottici di una Germania unita, si riunirono nel castello di Wartburg in Turingia e in quell'occasione vennero bruciati i libri reazionari. Nel 1819 lo studente Karl Ludwig Sand assassinò lo scrittore reazionario August von Kotzebue perché aveva deriso le organizzazioni studentesche liberali. In quell'occasione il Principe Metternich utilizzò come pretesto il crimine per chiamare una conferenza a Karlsbad, dove parteciparono l'Austria, la Prussia e altri otto stati tedeschi e dove venne emanato il decreto di Karlsbad, in cui erano contenute misure che rafforzavano la censura. Il decreto diede inoltre l'inizio alla cosiddetta "persecuzione dei demagogi", che era diretta contro coloro che erano accusati di propagare le idee liberali e rivoluzionarie.

Nel 1834 venne instaurato il Zollverein, una sorta di unità doganale che comprendeva la Prussia e la maggior parte degli stati tedeschi, ma che escludeva l'Austria. Poiché stava sviluppandosi l'industrializzazione, diventava sempre più necessario una Germania unita dal punto di vista monetario, economico, giudiziario e politico.

Nei decenni successivi, le monarchie dei vari stati si concentrarono sul tenere a bada le forze liberali, temendo che la Rivoluzione Francese si ripetesse in Germania. Durante quel periodo, il liberalismo (ovvero la richiesta di riforme politiche in senso democratico) venne legata strettamente al nazionalismo (la richiesta di una Germania unita). Dopo una lunga contesa, nel 1848, la rivolta scoppiò a Berlino, e il re Federico Guglielmo IV di Prussia fu costretto a promettere ai dimostranti una monarchia costituzionale. Un'Assemblea Nazionale venne eletta per tutti gli Stati tedeschi, che convennero a Francoforte per stilare la nuova costituzione. Per il momento in cui questo fu fatto, comunque, il movimento si era ritirato, e re Federico Guglielmo si rifiutò di prendere la corona in quanto derivante da decisioni popolari e perciò senza alcun valore. La rivoluzione era fallita e il parlamento di francoforte venne sciolto. Nel 1850 vennero riportati nei rispettivi troni i principi della Confederazione Tedesca.

Gli anni Cinquanta furono un periodo di politica reazionaria. Il dissenso venne fortemente perseguito e molti tedeschi emigrarono in America a seguito del collasso della rivoluzione del 1848. Federico Guglielmo di Prussia diventò sempre di più depresso e malinconico e fu circondato da uomini che patrocinavano il clericalismo e l'assolutismo. Il popolo prussiano perse l'interesse per la politica. Nel 1857 il re ebbe un colpo apoplettico e rimase infermo, fino alla sua morte, avvenuta nel 1861. Gli succedette il fratello Guglielmo. Sebbene molto conservatore, Guglielmo, rispetto al fratello, era più pragmatico e rifiutò il misticismo e le superstizioni.

La più significativa realizzazione di Guglielmo fu la nomina nel 1862 di Otto von Bismarck come cancelliere di Prussia. Bismarck, insieme al ministro della difesa Albrecht von Roon e a Helmuth von Moltke, pose le basi per l'unificazione tedesca.

Nel 1863-64 salì la tensione tra Danimarca e Prussia sulla regione dello Schleswig che, diversamente dall'Holstein, non fece mai parte della Confederazione tedesca e che i nazionalisti danesi volevano incorporare nel Regno di Danimarca. La disputa portò alla Seconda guerra dello Schleswig nel 1864. La Prussia, insieme all'Austria, riuscì a battere facilmente i danesi ed occupò

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lo Jutland. La Danimarca fu costretta a cedere i regni di Schleswig e di Holstein all'Austria e alla Prussia. In seguito, la tensione crebbe tra Austria e Prussia per il governo dei due ducati: mentre l'Austria era propensa a lasciarli indipendenti all'interno della Confederazione Tedesca, la Prussia voleva annetterserli. Tutto ciò portò alla guerra delle sette settimane nel 1866. A Sadowa, in Boemia, l'armata prussiana, più modernamente equipaggiata, riuscì a battere l'esercito austriaco. Dopo il conflitto, l'Austria, a parte Venezia, non perse territorio e pagò solo una modesta indennità per i danni di guerra. La sconfitta austriaca a Sadowa fu accolta con un grande shock, specialmente in Francia, poiché Napoleone III sperava che le due potenze si indebolissero in un lungo conflitto, per poi approfittarne e conquistare del territorio in terra tedesca. La Francia ora si trovava di fronte a una nuova superpotenza continentale: la Prussia.

L'Impero Tedesco (1871-1918)Dopo la vittoria a Sadowa aumentarono le tensioni con la Francia di Napoleone III. Nel 1868 la regina Isabella II di Spagna venne espulsa dopo una rivoluzione, rendendo così vacante il trono spagnolo. Quando la Prussia tentò di insediare sul trono spagnolo il principe Leopoldo, un candidato degli Hohenzollern, la Francia protestò. Nel luglio 1870 la Francia dichiarò guerra alla Prussia, ma venne sconfitta. Si susseguirono una serie di vittorie tedesche nella Francia nordorientale. Una parte dell'esercito francese venne assediato a Metz. Dopo alcune settimane la maggior parte dell'esercito francese fu costretto a capitolare nella fortezza di Sedan. L'imperatore Napoleone III venne imprigionato e a Parigi venne improvvisamente proclamata una repubblica. Il nuovo governo repubblicano, capendo che la Germania vittoriosa avrebbe richiesto di acquisire nuovi territori, si decise a combattere. Così il nuovo governo iniziò a radunare nuove forze militari. Intanto i tedeschi si stavano preparando ad assediare Parigi. Parigi si arrese all'inizio del 1871. La Francia fu costretta a pagare un'ingente somma per i danni di guerra e a cedere alla Germania l'Alsazia e la Lorena. Fu una pace amara che lasciò la Francia assetata di rivincita.

I successi militari prussiani, particolarmente nella guerra austro-prussiana e nella guerra franco-prussiana (1870-1871), portarono alla formazione dell'Impero tedesco come stato nazionale dominato dall'influenza della Prussia. Durante l'assedio di Parigi, il 18 gennaio 1871, i principi tedeschi riuniti nella sala degli specchi a Versailles proclamarono Guglielmo di Prussia "Imperatore tedesco". Così venne fondato l'impero tedesco, formato da 25 stati, di cui tre città libere. Otto von Bismarck rimase cancelliere dell'impero. Venne scelta sostanzialmente la soluzione della "Piccola Germania" poiché l'Austria non venne inclusa nel nuovo impero. Il nuovo impero fu caratterizzato da un crescente entusiasmo, poiché la nazione tedesca stava diventando anche una vigorosa potenza industriale. Il cambiamento dal tranquillo ordine della Germania di antico regime fu improvviso, così molti nobili si risentirono di essere rimpiazzati nella gerarchia sociale dai nuovi ricchi di estrazione borghese. Tuttavia i nobili restavano testardamente attaccati al potere politico. Inoltre la nobilità restava un modello da imitare; infatti nella Germania imperiale si dava molto più peso a chi possedeva medaglie, rispetto a chi aveva il conto in banca più alto. Berlino non divenne mai un centro culturale di prima importanza come Londra, Parigi o Vienna. L'impero fu distintamente autoritario ed era retto da una monarchia costituzionale. Il parlamento (Reichstag) veniva eletto a livello nazionale e aveva il potere legislativo. Il governo era invece nominato dall'Imperatore (Kaiser) il Cancelliere del Reich, che rappresentava l'esecutivo. Questi non aveva però alcun potere di legiferare, a differenza dei

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colleghi degli Stati democratici parlamentari, ed era quindi dipendente dal Reichstag, che poteva in qualsiasi momento mettere in crisi il governo e costringerlo alle dimissioni. L'imperatore era anche il comandante supremo delle forze armate e l'arbitro indiscusso della politica internazionale. La costituzione garantiva tuttavia una certa libertà di parola, di stampa, di religione e di associazione. L'impero ebbe tre sovrani: Guglielmo I (già re di Prussia, fu proclamato imperatore a Versailles nel 1871), Federico III (1888, l'Anno dei tre imperatori), e Guglielmo II, che abdicò nel 1918 dopo la sconfitta nellaprima guerra mondiale, pur continuando a mantenere il titolo di Re di Prussia inutilmente, dato che poco dopo fu proclamata la repubblica in Germania.

La politica domestica di Bismarck come cancelliere della Germania unita erano caratterizzate da una forte avversione verso i nemici, veri o presunti, dello Stato prussiano protestante. Nella cosiddetta Kulturkampf (1872-1878) si tentò di limitare l'influenza della Chiesa Cattolica e il suo braccio politico, il partito cattolico, attraverso varie misure, come l'introduzione del matrimonio civile, ma senza molto successo. La Kulturkampf era osteggiata non solo dai cattolici, ma anche dai protestanti, così dopo solo pochi anni venne abbandonata. Milioni di sudditi dell'impero tedesco non germanofoni, come francesi, danesi e polacchi, vennero discriminati. Fu anche attuata una politica di germanizzazione.

L'altra minaccia percepita da Bismarck fu l'ascesa del Partito Socialista, di cui lo scopo dichiarato era l'instaurazione di un nuovo ordine socialista attraverso la trasformazione delle esistenti condizioni politiche e sociali. A partire dal 1878 Bismarck tentò di reprimere il movimento socialista mettendolo al bando. Tuttavia attraverso la creazione dello stato sociale, Bismarck sperò di guadagnare le simpatie delle classi lavoratrici dell'impero.

La politica estera di Bismarck dopo il 1871 fu improntata alla conservazione e fu segnata soprattutto dal timore di una possibile alleanza franco-russa che, in caso di guerra, avrebbe intrappolato la Germania.

Nel 1872 venne stipulata la Lega dei tre imperatori, un'alleanza tra Austria, Germania e Russia. Si dichiarò anche che il repubblicanesimo e il socialismo erano nemici comuni. e che le tre potenze avrebbero discusso insieme la politica estera. Bismarck aveva bisogno di intrattenere buone relazioni con la Russia, in modo da isolare la Francia. Nel 1877-78la Russia intraprese una vittoriosa campagna militare contro l'impero ottomano e tentò di imporre il trattato di Santo Stefano. Questi avvenimenti agitarono la Gran Bretagna, poiché era preoccupata di preservare l'impero ottomano e di prevenire una possibile conquista russa del Bosforo. Nel 1878 la Germania ospitò il congresso di Berlino, nel quale venne accordato un trattato di pace. In seguito la Russia iniziò a mirare la sua espansione ad oriente, restando per molti anni inattiva in Europa. La Germania non aveva interessei diretti nei Balcani, anche se il re Carlo di Romania era un principe tedesco.

Nel 1879 Bismarck formò una Duplice alleanza tra Germania e Austria-Ungheria, con il fine di una reciproca assistenza militare in caso di attacco da parte della Russia, la quale non era soddisfatta degli accordi raggiunti a Berlino.

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La nascita della Duplice Alleanza portò alla Russia di intrattenere delle posizioni più concilianti e nel 1887 Germania e Russia stipularono il Trattato di controassicurazione, nel quale le due potenze si accordarono per un mutuo aiuto militare in caso di attacco alla Germania da parte della Francia o di attacco alla Russia da parte dell'Austria-Ungheria.

Nel 1882 venne stipulata la Triplice alleanza tra Italia, Germania ed Austria-Ungheria. L'Italia volle difendere i suoi interessi coloniali in Nordafrica contrapponendosi alla politica coloniale francese. In cambio dell'aiuto tedesco e austriaco, l'Italia si impegnava di assistere la Germania nel caso fosse stata attaccata.

Per lungo tempo Bismarck si rifiutò di cedere alle ambizioni del principe Guglielmo di fare della Germania una potenza mondiale attraverso la conquista di colonie tedesche ("un posto al sole", da un discorso di Bernhard von Bülow). Ad ogni costo Bismarck voleva evitare tensioni con le grandi potenze europee, che avrebbero minacciato la sicurezza della Germania. Quando la situazione divenne favorevole, agli inizi degli anni ottanta, Bismarck diede avvio alle imprese coloniali, iniziando l'acquisizione di ampi territori in Africa, Asia e Oceania. Lo stesso Bismarck diede avvio nel 1885 alla Conferenza di Berlino, nella quale si stabilirono le linee guida per l'acquisizione del territorio africano. La conferenza fece da stimolo alla spartizione dell'Africa di fine Ottocento.

Quello dell'Impero fu un periodo di grande crescita economica ottenuta con l'industrializzazione, che arrivò relativamente tardi in Germania, ma anche di nazionalismo e militarismo, che è evidente nell'idea del Drang nach Osten. Il Trattato di Versailles del 1919, che mise fine alla prima guerra mondiale, ritenne la Germania responsabile dello scoppio della guerra, e trasferì grosse fette di territorio tedesco ai suoi vicini ad est e ovest. Questa volta le rivolte rivoluzionarie avrebbero portato la Germania al suo primo tentativo di stabilire una repubblica democratica.

Nel 1888 morì all'età di 90 anni il vecchio imperatore Guglielmo I. A Guglielmo I succedette il figlio Federico III, la speranza dei liberali tedeschi, ma al momento dell'incoronazione era già stato colpito di cancro alla gola e morì circa tre mesi dopo. Divenne imperatore Guglielmo II di Prussia, figlio di Federico III, all'età di 29 anni. Guglielmo II era l'antitesi dei vecchi conservatori come Bismarck, dedicandosi pienamente all'imperialismo in Asia e in Africa. Guglielmo cercò di fare della Germania una grande potenza mondiale anche rivaleggiando con la marina britannica. Bismarck cercò di emarginare l'energico imperatore ma senza successo e fu costretto a dimettersi nel 1890. Bismarck morì nel 1898, spendendo gli ultimi anni di vita a scrivere le sue memorie.

Età guglielmina

Quando Bismarck si dimise, Guglielmo II dichiarò che avrebbe dato continuità alla politica estera del cancelliere. Tuttavia ben presto venne intrapreso un nuovo corso, con la pretesa di rinforzare la potenza tedesca nel mondo (Weltpolitik). Non venne rinnovato il trattato di controassicurazione con la Russia. Invece la Francia riuscì ad avvicinarsi alla Russia, stipulando un trattato di alleanza contro la Triplice Alleanza. La stessa Triplice era all'interno divisa tra le contese territoriali tra Italia e Austria-Ungheria.

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A partire dagli ultimi anni dell'Ottocento, l'espansione coloniale tedesca in Asia orientale portò a frizioni con la Gran Bretagna, la Russia, il Giappone e gli Stati Uniti. La costruzione della ferrovia Berlino-Baghdad, finanziata da banche e da industrie pesanti tedesche, che aveva lo scopo di collegare il Mare del Nord con il Golfo Persico, attraverso il Bosforo, si scontrò con gli interessi economici e geopolitici russi e britannici.

Per proteggere il commercio tedesco d'oltremare, l'ammiraglio Alfred von Tirpitz avviò un programma di costruzioni di navi da guerra. Nel 1890 la Germania acquisì l'isola diHeligoland dalla Gran Bretagna, in cambio dell'isola africana di Zanzibar, ed lì iniziò la costruzione di una grande base navale. Questo atto fu una diretta minaccia alla secolare egemonia navale britannica, con il risultato che fallirono ogni proposito di alleanza tra le due potenze. La Germania si trovava sempre più isolata. Herbert von Bismarck, figlio di Otto, era una delle voci antibritanniche più forti nel Reichstag tra fine Ottocento e primo Novecento.

Nel 1905 la Germania arrivò quasi alla guerra con la Gran Bretagna e la Francia poiché quest'ultima tentò di instaurare un protettorato sul Marocco. La Germania si agitò per le mire francesi sul Marocco, dichiarando il suo sostegno all'indipendenza dello Stato nordafricano. Guglielmo II fece un discorso provocatore su quest'argomento. L'anno seguente venne tenuta una conferenza nella quale tutti gli stati europei, eccetto l'Austria-Ungheria (ormai ridotta a poco più di uno Stato-satellite), parteggiarono per la Francia. Tuttavia venne raggiunto un compromesso con il quale la Francia rinunciava al controllo di parte del Marocco.

Il 1911 vide un'altra disputa sul Marocco, poiché la Francia tentò di reprimere con la forza una rivolta scoppiata nel paese nordafricano. La Germania, disseppellendo la polemica di pochi anni prima, si accordava con la Francia, con la quale otteneva dei territori in Africa centrale in cambio di non intervenire nelle questioni marocchine. Nel 1912 il Marocco divenne un protettorato francese a tutti gli effetti.

Prima guerra mondiale e rivoluzione

Le politiche imperialiste e il perseguimento degli interessi nazionali portarono nel 1914 allo scoppio della Prima guerra mondiale. La scintilla fu rappresentata dall'assassinio dell'Arciduca Francesco Ferdinando d'Austria e di sua moglie, avvenuto a Sarajevo il 28 giugno 1914 per mano di un nazionalista serbo. Tuttavia, le ragioni profonde dello scoppio del conflitto mondiale vanno individuate nelle opposte politiche, nella corsa agli armamenti, nella rivalità tedesco-britannica, nelle difficoltà dell'Impero austro-ungarico, nella politica russa nell'area dei Balcani, nell'affrettata mobilitazione e nel ricorso agli ultimatum (credendo erroneamente che la guerra sarebbe durata poco). L'impero combatteva a fianco di Austria-Ungheria, Bulgaria e dell'Impero Ottomano contro Francia, Gran Bretagna, Russia, Italia, Giappone e un certo numero di stati minori. Il conflitto si estese anche nell'estremo Oriente e in Africa.

A occidente la Germania combatté una guerra di trincea con battaglie sanguinose. Dopo una rapida marcia attraverso il Belgio, le truppe tedesche furono fermate presso il fiumeMarna, a nord di Parigi. Le linee militari cambiarono assai poco in Francia fino alla fine della guerra. A oriente ci furono delle vittorie decisive contro la Russia. Con la battaglia di Tannenberg (1914), nonché

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grazie a successivi successi austro-tedeschi, gran parte dell'esercito russo venne sconfitto. L'impero tedesco impose la pace nel 1917 alla neonataUnione Sovietica di Lenin.

Churchill ordinò un blocco navale nel Mare del Nord, che durò fino al 1919, causando il taglio dei rifornimenti alla Germania dei materiali grezzi e delle provviste alimentari. L'entrata in guerra nel 1917 degli Stati Uniti a fianco della Triplice intesa fu un elemento decisivo contro la Germania.

Alla fine di ottobre del 1918 a Kiel scoppiò una rivoluzione. Alcune unità della marina tedesca si rifiutarono di imbarcarsi per un'ultima offensiva su larga scala, poiché si resero conto che la guerra era ormai persa. Agli inizi di novembre la rivolta si allargò anche ad altre città della Germania.

L'imperatore Guglielmo II, come i principi degli altri stati, fu costretto ad abdicare. Il 9 novembre 1918 il socialdemocratico Philipp Scheidemann proclamò la repubblica. L'11 novembre venne siglato l'armistizio a Compiègne. Agli inizi del 1919 la rivolta venne soffocata.

La Repubblica di Weimar (1919-1933)In base al Trattato di Versailles, firmato il 28 giugno 1919, la Germania dovette cedere l'Alsazia, la Lorena, Eupen-Malmédy, lo Schleswig settentrionale e la zona di Memel. Le colonie tedesche passarono alla Francia e alla Gran Bretagna. Inoltre la Germania dovette cedere la provincia di Posen, la Prussia occidentale e parte della Slesia alla restaurataPolonia. L'area del Reno venne smilitarizzata e l'area della Saar venne governata dalla Lega delle Nazioni. L'esercito tedesco venne ridotto a solo centomila effettivi. Vaste quantità di materiale bellico vennero sequestrate. La marina militare venne ridotta. La Germania e i suoi alleati dovevano accettare la responsabilità della guerra e pagare ingenti somme per i danni di guerra. I termini di pace imposti provocarono un'amara indignazione in Germania, causando l'indebolimento del nuovo regime. L'11 agosto 1919 la nuova costituzione della Repubblica di Weimar entrò in vigore, con Friedrich Ebert primo presidente. La Repubblica di Weimar del primo dopoguerra (1919-1933) fu un tentativo di stabilire un regime pacifico liberale e democratico in Germania. Ad ogni modo, il governo fu severamente limitato e afflitto da problemi economici e dalla debolezza inerente della costituzione di Weimar. Nel1920, in seguito allo scioglimento di molti Freikorps, Wolfgang Kapp fece marciare i Freikorps ribelli fino a Berlino, proclamandosi cancelliere del Reich, ma il colpo di Stato durò solo quattro giorni e la rivolta venne repressa col sangue. Di fronte all'animosità di Francia e Gran Bretagna e al ritiro degli Stati Uniti dall'Europa, la Germania fu il primo Stato ad avviare relazioni diplomatiche con l'Unione Sovietica. Con il Trattato di Rapallo la Germania accordò all'Unione Sovietica il riconoscimento de jure.

Quando la Germania mancò di pagare i danni di guerra, nel gennaio 1923 l'esercito francese e belga invase la ricca area della Ruhr. Il governo tedesco incoraggiò gli abitanti della Ruhr a una resistenza passiva. La resistenza passiva provocò danni effettivi al governo francese, ma ebbe anche la conseguenza di portare all'iperinflazione tutta la Germania. Molti di coloro che avevano perso ricche fortune divennero giocoforza nemici della debole repubblica, nonché simpatizzanti degli emergenti movimenti di estrema destra. Nel settembre del 1923, il cancelliere Gustav Stresemann, viste le condizioni economiche, chiese di porre fine alla resistenza passiva nella

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Ruhr. Nel novembre dello stesso anno venne introdotta una nuova moneta, il Rentenmark, in modo da fermare l'iperinflazione. I successivi sei anni le condizioni economiche migliorarono, tanto che nel 1928 la produzione industriale aveva raggiunto i livelli antecedenti alla guerra.

La sera dell'8 novembre 1923 seicento uomini armati delle Sturmabteilungen (SA) circondarono una birreria di Monaco, dove i capi dello Stato bavarese e i Reichwehr si radunarono per un incontro. Le SA erano guidate da Adolf Hitler, il quale tentò di obbligare i presenti all'incontro di marciare verso Berlino per conquistare il potere. Hitler venne arrestato e condannato a cinque anni di prigionia, ma dopo nemmeno un anno venne liberato.

Le elezioni del 1924 portarono alla vittoria dei movimenti politici di destra. nel 1925 divenne presidente il maresciallo Paul von Hindenburg.

Nell'ottobre del 1925 venne siglato il Trattato di Locarno, tra Germania, Francia, Belgio e Gran Bretagna, con il quale veniva riconosciuto il confine tedesco con la Francia e il Belgio. Inoltre la Gran Bretagna, l'Italia e il Belgio si impegnarono ad aiutare la Francia nel caso che le truppe tedesche avessero marciato nella Renania. Il Trattato di Locarno facilitò l'entrata della Germania alla Lega delle Nazioni.

Il crollo di Wall Street del 1929 segnò l'inizio della Grande depressione. Le conseguenze della crisi economica mondiale toccarono anche la Germania, dove la situazione deteriorò rapidamente. Nel luglio del 1931 fallì una delle più grosse banche tedesche, la Darmstätter und Nationalbank, e nel 1932 il numero di disoccupati arrivò a toccare quota sei milioni.

Il nuovo declino economico, combinato con i ricordi dell'iperinflazione del 1923 e l'opposizione nazionalista derivante dalle condizioni draconiane del Trattato di Versailles, minarono il governo di Weimar all'interno e all'esterno. Adolf Hitler, con il suo Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedeschi (NSDAP), capitalizzò la situazione e la crescente disoccupazione. Facendo leva sui temi razziali e sulla promessa di ridare un lavoro ai disoccupati i Nazisti diedero la colpa dei mali tedeschi a una cospirazione ebraica, sostenendo che la prima guerra mondiale era stata persa a causa del tradimento interno (la cosiddetta Dolchstosslegende).

Il 30 gennaio 1933, dopo forti pressioni dell'ex cancelliere Franz von Papen, Hindenburg nominò Hitler cancelliere del Reich.

Ascesa e sconfitta del Nazismo (1933-1945)Per assicurarsi la maggioranza al Reichstag del Partito Nazista, Hitler fece indire nuove elezioni. Il 27 febbraio 1933 scoppiò un incendio nel Reichstag. Hitler diede la colpa, anche senza prove, ai comunisti e convinse il presidente Hindenburg ad emanare il Decreto dell'incendio del Reichstag, il quale, rimasto in vigore fino al 1945, aboliva molti diritti politici e umani previsti nella costituzione della Repubblica di Weimar. Vennero bandite le agitazioni comuniste, ma per il momento non il Partito comunista. Undicimila attivisti comunisti e socialisti vennero arrestati e imprigionati nei campi di concentramento dove furono alla mercé della Gestapo, la nuova polizia segreta. Nell'aprile del 1933 venne proscritto il Partito Comunista. Dopo che l'NSDAP ebbe guadagnato la maggioranza relativa del voto popolare nelle due elezioni generali del 1932, Hitler venne nominato Reichskanzler (Cancelliere) dal Presidente Paul von Hindenburg il 30

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gennaio 1933, con l'aiuto di monarchici, magnati dell'industria e conservatori come quelli del Partito Popolare Nazionale Tedesco (DNVP). Dopo la morte di Hindenburg (agosto 1934), Hitler passò una legge che dichiarava la presidenza vacante, trasferendo i poteri della presidenza al cancellierato nel titolo di Führer (capo) della Germania Nazista. Una volta al potere, Hitler e il suo partito, prima minarono e poi abolirono le istituzioni democratiche e i partiti di opposizione, per arrivare a fondare il "Terzo Reich".

Sul finire del mese di giugno del 1934 disse alle SS di assediare Ernst Röhm e i suoi luogotenenti, poiché ne vedeva una minaccia, e di giustiziarli senza alcuna prova (Notte dei lunghi coltelli).

Le SS divennero un'organizzazione indipendente sotto la guida di Heinrich Himmler. Himmler divenne anche supervisore dei campi di concentramento.

Hitler fece ricostituire l'aviazione militare e reintrodusse il servizio di leva. Il riarmo della Germania fu una violazione del Trattato di Versailles, ma nessuna delle potenze europee occidentali protestò. Nel 1936 le truppe tedesche marciarono nella Renania. In questo caso, in base al Trattato di Locarno, il Regno Unito doveva intervenire a favore della Francia. Ma visto che il governo francese non protestò, la Gran Bretagna decise di non intervenire. Intanto la posizione di Hitler si rafforzava in occasione delle Olimpiadi del 1936 ospitate proprio a Berlino.

In sei anni, il regime nazista preparò la nazione alla seconda guerra mondiale e attuò le leggi discriminatorie contro gli ebrei e altri gruppi di presunta origine non-germanica, passando nel novembre 1935 le leggi razziali con le quali gli ebrei perdevano la cittadinanza tedesca; questa legge colpì circa mezzo milione di individui. La leadership nazista tentò di rimuovere o soggiogare la popolazione ebraica della Germania Nazista, e in seguito quella delle nazioni occupate, attraverso la deportazione forzata e, da ultimo, con ilgenocidio conosciuto come Olocausto. Una politica simile venne attuata nei confronti delle popolazioni Rom e Sinti, dei gay, degli obbiettori di coscienza e dei Testimoni di Geova.

Dopo aver fondato l'asse Roma-Berlino ed aver firmato con il Giappone il Patto anti-Comintern, Hitler iniziò a praticare una politica estera più aggressiva. Nel marzo del 1938 iniziò l'invasione dell'Austria. Poche settimane dopo avvenne l'annessione dell'Austria alla Germania nazista con un voto plebiscitario. Sebbene il Trattato di Saint-Germainimpediva l'unificazione tra Austria e Germania, anche questa volta le potenze occidentali non mossero dito. Dopo aver annesso l'Austria, Hitler si rivolse alla regione dei Sudeti, dove viveva una consistente minoranza germanofona in Cecoslovacchia (ottobre 1938). Con la Conferenza di Monaco, Hitler dichiarò che le rivendicazioni territoriali tedesche erano finite. Tuttavia solo dopo sei mesi la Conferenza di Monaco, con il pretesto di una lite tra cechi e slovacchi, la Germania si prese il resto delle terre Ceche come "Protettorato del Reich") (marzo 1939). Lo stesso mese si assicurò il ritorno della città di Memel. In questa occasione Neville Chamberlain ammise che la sua politica di appeasement verso la Germania aveva fallito e si dimise. Nell'agosto 1939 la Germania firmò un patto di aiuto reciproco e di non aggressione con l'Unione Sovietica di StalinPatto Molotov-Ribbentrop. Il patto prevedeva la spartizione della Polonia, la riannessione dei Paesi Baltici da parte dell'URSS. Stalin si impegnava a rifornire la Germania Nazista di materie prime a sostegno

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della sua industria bellica. Infine, la Germania Nazista, nel settembre 1939 invase la Polonia, rompendo il patto di non aggressione e dando il via allaseconda guerra mondiale. La parte occupata della Polonia venne convertita in un laboratorio per le politiche demografiche naziste, chiamato Governatorato Generale.

Per il 1945, la Germania Nazista e i suoi alleati dell'Asse (Italia fascista e Impero giapponese) vennero sconfitti – principalmente dalle forze di USA, Unione Sovietica e Regno Unito. Gran parte dell'Europa giaceva in rovine, decine di milioni di persone erano state uccise, molte di queste erano civili, così come i sei milioni di ebrei uccisi nell'Olocausto. La Seconda guerra mondiale risultò nella distruzione delle infrastrutture politiche ed economiche della Germania, portando alla sua divisione, a una notevole perdita di territorio ad Est e al peso di un'eredità umiliante.

I primi due anni di guerra furono favorevoli alla Germania e ai suoi alleati, ma dopo l'esito negativo della battaglia d'Inghilterra del 1940, e l'abbandono del piano d'invasione del Regno Unito, nel dicembre 1941 la corrente si invertì quando l'invasione tedesca in Russia sifermò alle porte di Mosca e all'entrata in guerra degli Stati Uniti a fianco degli Alleati. Con la battaglia di Stalingrado nel 1943 con lo sbarco in Normandia nel 1944 la Germania nazista iniziava ad intravedere la catastrofe. Verso la fine del 1944 la Germania era accerchiata ad occidente dagli anglo-americani e da oriente dai sovietici. Nel maggio 1945 la Germania nazista collassò quando Berlino venne conquistata dalle truppe sovietiche. Hitler si suicidò nel suo bunker sotterraneo il 30 aprile 1945.

Nel settembre 1945 la Germania nazista, insieme ai suoi alleati, era sconfitta e distrutta, grazie alle armate anglo-americane e sovietiche. La guerra portò alla distruzione delle infrastrutture politiche ed economiche della Germania.

Dopoguerra: I tedeschi si riferiscono spesso al 1945 come alla Stunde Null (ora zero) per

descrivere il collasso quasi totale della loro nazione. AllaConferenza di Potsdam, la Germania venne divisa in quattro zone di occupazione dagli Alleati. Inoltre gli Alleati si accordarono che il territorio tedesco ad est della linea Oder-Neisse venisse ceduto alla Polonia e all'Unione Sovietica (Oblast' di Kaliningrad). Inoltre laConferenza di Potsdam fissò l'abolizione della Prussia e l'espulsione dei tedeschi che vivevano in quei territori. Durante l'esodo, migliaia di tedeschi morirono.

Negli anni dell'immediato dopoguerra la popolazione tedesca era costretta a vivere di stenti e la politica economica degli Alleati era di impedirne l'industrializzazione. Le cose cambiarono verso la fine del 1946 quando si stava profilando all'orizzonte la divisione del mondo in due blocchi contrapposti, così gli Stati Uniti iniziarono a finanziare la ricostruzione della Germania occidentale.

Le tre zone occidentali formarono la Repubblica Federale Tedesca, mentre la zona di occupazione sovietica divenne la Repubblica Democratica Tedesca. Entrambe furono fondate nel corso del 1949. Negli anni cinquanta la Repubblica Federale iniziò a conoscere un grande sviluppo economico. La RFT divenne membro dell'ONU nel 1955 e fondatore della futura Comunità Economica Europea nel 1958.

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La Repubblica Democratica Tedesca fu uno Stato del blocco comunista sotto controllo politico e militare dell'Unione Sovietica. Sebbene rivendicasse di essere una democrazia, il potere politico della RDT era strettamente controllato dal Partito di Unità Socialista di Germania (SED). Il potere della SED era assicurato dall'attività della Stasi, un servizio segreto di enorme dimensione, insieme a una serie di organizzazioni della SED che tenevano sotto controllo tutti gli aspetti della società tedesco-orientale. La RDT divenne un paese ad Economia pianificata. Mentre la propaganda della RDT si basava sui benefici del programma sociale e la presunta minaccia di un'invasione da parte della RFT, molti cittadini tedesco-orientali fuggirono, o almeno tentarono di fuggire, ad ovest. Nel 1961 venne costruito il muro di Berlino, simbolo della Guerra Fredda, per fermare le fughe ad occidente. Negli anni sessanta venne in essere il desiderio di confrontarsi con il passato nazista. Manifestazioni di massa acclamarono la nuova Germania. Era nata la generazione del dopoguerra. Femminismo, ambientalismo e antinazionalismo divennero parti fondamentali dell'identità tedesca. Willy Brandt divenne cancelliere. Egli diede un importante contributo alla riconciliazione tra est e ovest. Attiva fin dal 1968, la Rote Armee Fraktion portò avanti una serie di attacchi terroristici, nella Germania Ovest, che si protrassero fino agli anni novanta.

Riunificazione: Le relazioni tra le due Germanie rimasero fredde fino a quando negli anni

settanta il cancelliere Willy Brandt lanciò un controverso riavvicinamento con il blocco orientale (Ostpolitik). Sebbene fosse ancora impegnata ad alleviare le avversità delle famiglie divise dalla cortina di ferro, la RFT sotto Brandt fu impegnata a tenere il concetto di "due stati tedeschi in una nazione tedesca". Le relazioni migliorarono, tanto che nel 1973 le due Germanie furono ammesse all'ONU.

La separazione delle due Germanie durò fino alla fine della Guerra Fredda, quando nel 1989 cadde il Muro di Berlino. Nell'estate del 1989 migliaia di cittadini tedesco-orientali riuscirono ad emigrare ad ovest, attraverso l'Ungheria, poiché il paese magiaro aveva aperto le sue frontiere. Inoltre altre migliaia di tedeschi dell'est tentarono l'emigrazione ad ovest, occupando le ambasciate della RFG nei paesi dell'Europa orientale, in particolare Praga. L'esodo di cittadini tedesco-orientali causò delle manifestazioni di massa per chiedere riforme politiche, economiche e sociali nella RDT. Questa rivoluzione pacifica della RDT nel 1989, che provocò una rapida riunificazione della Germania, viene chiamataDie Wende. Di fronte alle agitazioni del popolo, Erich Honecker, leader della RDT, fu costretto alle dimissioni nell'ottobre 1989. Il 9 novembre 1989 inaspettatamente le autorità della RDT permisero ai loro cittadini di espatriare liberamente ad ovest. Centinaia di migliaia di tedeschi dell'est colsero al volo la possibilità di espatriare e si ammassarono lungo il muro di Berlino e ai confini con la RFT. Questo evento portò all'accelerazione delle riforme nella RDT e portando all'assorbimento dei suoi territori all'interno della Repubblica Federale di Germania. La riunificazione tra Est e Ovest avvenne il 3 ottobre 1990. La Germania riunificata, insieme alle altre nazioni europee, ha giocato un ruolo importante nell'Unione europea. La Germania sotto il cancellierato di Helmut Kohl, nel corso deglianni novanta è stata una tra gli stati più favorevoli all'allargamento dell'Unione Europea ad est. Il cancellierato di Kohl, artefice della riunificazione tedesca, durò fino al 1998. Nel 1998 diventò cancelliere il socialdemocratico Gerhard Schroeder. Schroeder espresse l'interesse per

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dare un seggio permanente all'ONU da attribuire alla Germania. Nel 2005diventò cancelliere la cristiano-democratica Angela Merkel.