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Storia della Dermatologia e della Venereologia in Italia

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Storia della Dermatologia e della Venereologia in Italia

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A cura di Carlo Gelmetti

Storia della Dermatologia e della Venereologia in Italia

Presentazione diMaria Pace Ottieri

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Si ringrazia Jean Blanchaert per il disegno originale riprodotto a pagina xvii.http://www.galleriablanchaert.it/

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ISBN 978-88-470-5716-6 ISBN 978-88-470-5717-3 (eBook)DOI 10.1007/ 978-88-470-5717-3

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In copertina: Ritratto di vecchio con nipote, D. Ghirlandaio,@ Musée du Louvre, Dist. RMN-Grand Palais, Angèle Dequier.Riprodotto con autorizzazione.

Layout copertina e impaginazione: Marco Lorenti e Massimiliano Pianta, MilanoStampa: Printer Trento S.r.l, Trento Stampato in Italia

Springer-Verlag Italia S.r.l., Via Decembrio 28, I-20137 MilanoSpringer fa parte di Springer Science+Business Media (www.springer.com)

a cura diCarlo GelmettiProfessore OrdinarioDipartimento di Fisiopatologia Medico-Chirurgica e dei TrapiantiUniversità degli Studi di Milano

DirettoreClinica DermatologicaFondazione IRCCS Ca’ Granda “Ospedale Maggiore Policlinico”Milano

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A Karl Holubar, maestro di vita e di dottrina

A tutte quelle persone che non sono nominate in questo libroma che hanno contribuito alla cura dei malati dermovenereologici

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La pelle è l’organo più esteso del nostro corpo, circa due metri quadrati, in unindividuo di statura media. Ogni suo centimetro quadrato contiene una miriadedi vasi sanguigni, peli, nervi, ghiandole sebacee e sudoripare, e milioni di cel-lule delle quali molte sono in comunicazione con il cervello. Un luogo affol-latissimo, pieno di vita, che ci permette di percepire il mondo, una guaina checi protegge e ci avviluppa attraverso la quale affiorano e si dichiarano le no-stre emozioni più forti: piacere, gioia, paura, angoscia, dolore.

L’idea che sia una pagina da scrivere e da illustrare non è un’invenzionepostmoderna. In molte civiltà antiche, il corpo dell’uomo era “umano” solo sedecorato, dipinto, inciso; quello con cui si nasceva, coperto dalla pelle nudacome lo consegnava la natura, era solo biologico, un canovaccio neutro, su cuiogni individuo, per essere tale, aveva il dovere di raccontare il proprio mondointeriore, la parentela, la classe d’età, il genere, il rango.

Gli onnipresenti tatuaggi di oggi, i draghi, le farfalle, le scritte e le decora-zioni tribali, in molti casi servono allo stesso scopo, a dichiararsi, a riconoscersi,a conciliare unicità e appartenenza. Quello che è invece (quasi) nuovo, oggi, èla pretesa di togliere alla pelle ogni traccia di vissuto, di stato emotivo, di riem -pire le crepe, di lisciare i solchi scavati dal tempo. Tanto nel bisogno compul-sivo del raccontarsi, quanto nel desiderio di occultarsi, di nascondere la propriaetà e dunque la propria storia, è sempre l’epidermide la tela su cui si interviene.Mai come nell’epoca contemporanea, l’uomo occidentale ha avuto così cara lapelle e ad essa ha dedicato una tale varietà di pratiche di modificazioni, dal pier-cing alla chirurgia estetica.

Segno che, per quanto costantemente minacciati ed assaliti da nuove e te-mibili patologie che mantengono le caratteristiche pandemiche dei grandiflagelli della storia, abbiamo l’impressione che un vasto repertorio di piaghe,ulcerazioni, flemmoni, ascessi, fistole, foruncoli, erisipele, erpeti, gangrene,escare, flittene, edemi, rossori, gonfiori possa dirsi finito nella soffitta dei ri-cordi della medicina.

Da questa posizione, per quanto illusoria, possiamo permetterci di guardarealle grandi e terribili malattie dei secoli passati come ad accadimenti roman-zeschi, spiare dal buco della serratura che cosa succedeva ai corpi malati deipazienti e negli studioli dei medici, quali le ipotesi avanzate per spiegare lecause delle malattie, la sfrenata fantasia nell’invenzione dei rimedi, unzioni,frizioni, impiastri, inalazioni, decotti. Basti pensare alla regina delle malattievenereologiche che per cinquecento anni imperversò nel mondo intero, col-

Presentazione

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Presentazioneviii

pendo indistintamente re e papi, nobiluomini e contadini, gentildonne e nutrici,poeti e artisti e tanti poveri neonati: la sifilide.

Compare per la prima volta in Spagna nel 1493 e, poco dopo, a Napoli du-rante la campagna d’Italia del re francese Carlo VIII. La diatriba sulla prove-nienza è ancora viva, ma presumibilmente la portarono alcuni marinai dell’e-quipaggio di Cristoforo Colombo reduci da incontri “impuri” con donne ca-raibiche. Gli italiani la chiamarono “mal francese”, i francesi “mal napoletano”,“vajolo ispanico” gli olandesi, “mal dei tedeschi” i polacchi e “mal dei polac-chi” i russi, mentre per i turchi era drasticamente “il mal dei cristiani”. Quelche contava era che fosse la malattia degli altri, meglio se nemici o almeno ri-vali. Protagonista indiscussa della tragica e appassionante carrellata epica sulleepidemie dermatologiche e venereologiche alla cui lettura vi accingete, accantoa peste, lebbra, vaiolo e infezioni purulente di varia natura, la sifilide raccontail traumatico passaggio dal Medioevo al Rinascimento ed è, fra tutte, la ma-lattia metaforica per eccellenza, quella che più di ogni altra si associa al sen-timento della colpa, della vergogna e del rifiuto sociale per via della sua ori-gine dal contagio sessuale e sulla quale si è scritto, studiato, sperimentato, elu-cubrato e sbagliato per secoli.

Nato dal proposito di catalogare in forma enciclopedica il contributo dei der-matologi e venereologi italiani, il libro a cura di Carlo Gelmetti è un rispettosoe generoso omaggio a tutti quegli uomini straordinari che spesso hanno pagatoil loro intuito geniale con l’indifferenza, la diffidenza e l’ostracismo. Se oggisi è portati a credere a qualsiasi novità, o presunta tale, in campo medico-scien-tifico, nei secoli passati le cose nuove erano vissute come contrarie alle legginaturali, alle logiche e tradizioni millenarie, alla morale o alla religione.

Un nome fra le centinaia di medici e studiosi citati (finalmente si conosconole storie dei titolari di molte strade del nostro Paese): Gerolamo Fracastoro, fi-sico, astronomo, medico e poeta veronese (1478-1553), che per primo ipotizzòl’esistenza di organismi viventi invisibili, detti seminaria, e abbozzò una teo-ria scientifica secondo la quale questi erano agenti di malattia: corpuscoli chesi trasmettevano o per contatto diretto o attraverso materiali o attraverso l’a-ria, quando la dottrina dominante propendeva più per l’idea di impurità del-l’aria respirata (i miasmi) che per una trasmissione da uomo a uomo, con unavisione “magica” di infezione, di impurità morali, di peccato originale, di colpapatogena o punizione divina.

Qui si srotola il filo della storia della dermatologia e della sua inseparabilebranca, la venereologia, con passione erudita (l’erudizione è sempre stata undebole di molti medici dall’antichità a oggi), gusto per il racconto, vivace in-teresse per la caccia alle storie più bizzarre, come la vicenda di Benvenuto Cel-lini e della pietosa bugia detta a Clemente VII per giustificare la lentezza concui lavorava al calice d’oro commissionatogli dal papa, senza confessare di avercontratto il “mal francese” da una bella giovane serva, o la storia del prospe-roso commercio di “legno santo”, efficace rimedio contro la sifilide dalle Ame-riche nel Vecchio mondo, di cui presto ottennero il monopolio i potentissimibanchieri tedeschi Fugger. Del resto le grandi malattie infettive non sono stateuno degli elementi dell’espansione europea?

Milano, 3 settembre 2014Maria Pace Ottieri

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Pochi anni fa, dei colleghi tedeschi miinvitarono a scrivere un profilo bio-grafico di alcuni dermatologi italianida inserire in un libro monumentale,ambizioso già dal nome1. Fu allorache, scorrendo l’indice provvisorio,mi accorsi che i dermatologi italianiche erano stati selezionati per entrarenel cosiddetto “Pantheon” erano po-che unità rispetto a decine di colleghigermanici, francesi e anglosassoni.

Nihil sub sole novi. Infatti, già nellontano 1934, il grande Agostino Pa-sini2 si lamentava che, nel vasto pano-rama della Storia della Medicina, ladermatologia e la venereologia ita-liane non avessero avuto una decorosarappresentazione, nonostante il fattoche Achille Breda, glorioso primoprofessore di Clinica Dermosifilopa-tica all’Università di Padova, avessescritto, mezzo secolo prima, due li-briccini sulla “Storia della dermatolo-gia in Italia” (Breda, 1878). Per que-sto Pasini invitò l’amico e collega Angelo Bellini3 “a stendere, in modo ordi-nato ed a possibile completo, la storia dello svolgimento della dermatologia evenereo-sifilologia in Italia” (Pasini, 1934).

Prefazione

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1 Nell’originale tedesco: Pantheon der Dermatologie (Il Panteon della dermatologia; Lö-ser e Plewig, 2009). Nell’edizione inglese (Pantheon of Dermatology), che è ampliata rispettoalla tedesca, gli italiani sono otto, compreso Luca Stulli che è diventato croato e cui è statostorpiato il nome in “Luco” (sic!). Ma, per fare solo due esempi, manca Girolamo Mercu-riale (il primo autore a scrivere un libro di dermatologia) e così pure manca Vincenzio Chia-rugi (il primo a ricoprire una Cattedra di Malattie Dermatoveneree).2 Agostino Pasini è stato il primo cattedratico di Dermatologia e Venereologia dell’Univer-sità di Milano e il grande dominus di questa branca della medicina a quel tempo.3 Angelo Bellini, “già ben noto per la sua profonda cultura nella disciplina e per una spiccataattitudine agli studi storici” è stato veramente un grande uomo. Ottimo dermatologo, si recò

Immagine di Angelo Bellini quando lavora-va nella Clinica Dermatologica di Milanoagli inizi del Novecento. Ottimo dermatolo-go, reinventò la tecnica della ceroplasticaapplicata alla dermatologia. Fu anche mece-nate e lasciò la sua fortuna per la costruzio-ne dell’Ospedale del suo paese natale (col-lezione privata)

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Prefazionex

Il Bellini, nell’introduzione al suo articolo, così precisava le sue intenzioni:

Esula affatto dalle nostre intenzioni il ripetere qui uno studio già fatto da al-tri in modo vasto e completo, per quanto riguarda la storia della dermatolo-gia, delle malattie veneree e della sifilide in generale: abbiamo ottime tratta-zioni nella letteratura e specialmente nella tedesca, che potranno utilmente es-sere consultate dagli studiosi. Noi cercheremo, invece, di mettere in evi-denza, con accenni chiari, brevi e sintetici, il non piccolo contributo italianonello sviluppo di tali discipline, perché quel contributo assai sovente fu igno-rato o negletto dagli stranieri; prova ne sia che, nei loro poderosi volumi distoria della medicina, il contributo italiano viene ricordato talora soltanto conqualche isolata e disinvolta paginetta o con pochi periodi, e cioè con quel pocoche basti a farlo apparire pressoché insignificante. Il che, a vero dire, non deveessere tutto imputato a colpa degli stranieri, perché è naturale che essi cono-scano ed apprezzino e mettano in evidenza i valori di casa propria; ma nonè giusto né naturale, che gli studiosi italiani ignorino e trascurino quanto dinuovo e di meglio è stato fatto in Italia, e non lo menzionino all’uopo, almenocon lo stesso zelo con cui citano le ricerche esotiche. (Bellini, 1934)

Si era nel periodo del Ventennio Fascista e si era quindi “virilmente” invitatia riscoprire e a celebrare la grandezza italica4 ma, nonostante qualche puntadi nazionalismo5, l’affermazione del Bellini che la dermatologia e la venereo-logia italiane non fossero state valutate nella loro corretta prospettiva storica,era senz’altro vera.

Quali disastri culturali combinò l’ideologia razzista di quel tempo, è pos-sibile capirlo leggendo un passo del trattato di Marcello Comèl (1939) che erauno dei dermatologi contemporanei di grido:

L’EUDERMIA QUALE MOMENTO DELLA RAZZA

I. L’INSEGNA VIVENTE ESTERIORE DELLA RAZZATra i diversi mammiferi, l’uomo solamente ha avuto la sorte di assurgerealla stazione eretta. Accanto a questa modificazione dell’atteggiamento del

all’Ospedale Saint Louis di Parigi per chiedere rispettosamente a Baretta di apprendere la tec-nica della ceroplastica applicata alla dermatologia (i “moulages”). Avendone ricevuto un nettorifiuto, tornò in Italia e, senza scoraggiarsi, reinventò la tecnica della ceroplastica per raffigu-rare le malattie della pelle e realizzò l’intera collezione milanese. In ambito venereologico fuinventore di utili strumenti la cui commercializzazione fruttò cospicui guadagni. Lasciò tuttala sua fortuna per la costruzione dell’Ospedale del suo paese natale di Somma Lombardo.4 Mussolini, rivolgendosi nel 1929 al corpo diplomatico, così si esprimeva: “Il Governo Fa-scista vuole che da oggi si risalgano fra i secoli le tracce luminose del genio Italiano e se neraccolgano le espressioni. Esso vuole elevare il più grandioso monumento della riconoscenzae dell’orgoglio, che una generazione cosciente dei rinnovati destini della Patria possa tribu-tare alla propria stirpe. Ove sono vestigia di grandezza, sapienza e civiltà, se ne dovrà cu-rare metodicamente la documentazione più efficace, così da avere una visione sicura, finita,e una determinazione precisa dell’opera”.5 Ad esempio, il Bellini qualifica il grande scienziato medioevale Michele Scoto (MichaelScot – Scozia, ca. 1175 – ca. 1232 o 1236) come siciliano mentre era, come indica anche ilnome, scozzese di nascita; in Sicilia fu alla corte di Federico II di Svevia.

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Prefazione xi

corpo una trasformazione altrettanto appariscente s’è verificata nei ri-guardi della sua superficie esterna. La pelle dell’uomo ha perduto, a dif-ferenza degli altri mammiferi, il rivestimento continuo del pelo. Esso,quale appendice cutanea, cresce nell’uomo in misura tale da costituire uninsieme vistoso solo in determinate parti della superficie cutanea, e ad esseconferisce grazia e armonia. Divenuta glabra, la cute dell’uomo ha acqui-stato un’avvenenza particolare, e l’individuo umano eudermico di razzabianca rappresenta per vero l’essere vivente di più complicata bellezza [...].L’uso del vestiario, questo fattore nocivo all’eudermia, viene in modo er-rato talvolta concepito quale origine della glabrezza della cute umana. Inrealtà anche le razze primitive non afflitte dall’abuso di vestimenti hannola pelle glabra.Accanto alla differenziazione della ricopertura del corpo della specie umana,una distinzione di non minore entità s’è maturata nell’àmbito delle singolerazze umane. Una sola di esse ha avuto in sorte di mantenere la cute priva diaccumuli eccessivi di pigmento. Per un definito destino questa distinzione con-cerne l’eletta tra le razze, la depositaria delle qualità più nobili della specie.A questa sola razza è stato concesso il retaggio del bianco vessillo euder-mico, della chiara insegna esteriore, quale carattere distintivo della razzadi artisti, di santi, di eroi. Le altre razze sono state contrassegnate dal de-stino con i varii colori della loro epidermide, e per tal modo isolate.Il triste manto steso nella cute delle razze colorate dall’accumulo di pig-mento non vi ha solamente creato un fattore statico di perenne bruttezza.Ha anche impedito che sulla cute rifulgesse, a specchio dei moti d’animoe quasi a emblema della vita interna, il colorito del sangue. E pertanto nonvi può trasparire il giuoco funzionale dei piccoli vasi cutanei che vi seminale rose e i gigli delle proprie reazioni [...].Le razze umane vengono distinte e denominate dal colore della loro pelle:e questo serve a separarle in modo non confondibile e a scavare tra di esseun solco non colmabile attraverso incroci, nemmeno dopo generazioni e ge-nerazioni.

Anche a prescindere dal tono apologetico (“artisti, santi, eroi”) e romanzesco(“rose e gigli”) che ora fa solo sorridere, non si può non notare il rovesciamentodella verità biologica (la cute chiara è quella mutante a partire dalla cute scura6,non il contrario) e l’impiego di termini aprioristicamente negativi (“triste manto”)o addirittura offensivi (“perenne bruttezza”) nei confronti di coloro che hannola cute scura. L’affermazione finale è poi così stupida e così palesemente con-traddetta anche dalla semplice esperienza quotidiana, che sembra impossibilepossa essere stata pronunciata nel XX secolo e, per di più, da uno scienziato.

Comèl, però, nonostante sia accecato dall’ideologia, rimane una mente bril-lante e si rende anche conto che, con questa impostazione, la stirpe italica fa-rebbe una magra figura nei confronti degli scandinavi e quindi si corregge su-bito dopo: bianco sì, ma non troppo!

6 Da anni, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS-WHO) raccomanda che si usi solol’espressione “cute scura” e “cute chiara”.

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xiiPrefazione

La tendenza favorita dai nordici, di vedere nel tipo biondo dagli occhi chiariil più elevato rappresentante della razza bianca non ha rigore scientifico:essa appaga, più che altro, il naturale desiderio di impersonare nel rap-presentante della razza eletta i caratteri che maggiormente si allontananoda quelli delle razze colorate. Ma la realtà scientifica non è soddisfatta apieno da questa tendenza mistica [...].La civiltà classica e la cultura greco-romana, l’eterno paradigma e la sem-piterna pietra di paragone della spiritualità umana, hanno avuto la loroculla nel bacino del mediterraneo e sono sorte per opera degli ariani me-diterranei. Queste stirpi si distinguono per l’eumorfia del loro corpo dalleproporzioni classiche, hanno capelli bruni, con tonalità dal castano al neroe i loro occhi sono in generale più o meno scuri.

In questo modo, seguendo il suo ragionamento propagandistico (seppure nonlogico né razionale), si evince che, secondo l’autore, l’Italiano è, ovviamente,l’uomo perfetto (sic!).

Purtroppo, dopo quasi un secolo dalla descrizione del Bellini, la situazioneda lui descritta non è molto cambiata. La dermatologia francese (Wallach e Til-lés, 2002), quella tedesca (Löser e Plewig, 2009) e quella anglosassone (Pu-sey, 1933) si sono arricchite di opere di grande valore scientifico e storico, men-tre la dermatologia italiana non aveva ancora un’opera contemporanea che ladescrivesse in maniera degna, con le parziali eccezioni del piccolo libro di Bo-nifacio Pistacchio (1997) che include, ovviamente, anche le maggiori figuredella scuola italiana, e del libro editato dalla SIDeMaST7 per il 125° anno difondazione della Società. Per questo motivo, incoraggiato dall’amicizia e dal-l’aiuto di colleghi e maestri, mi sono accinto ad affrontare questo lavoro peril quale ringrazio di cuore tutti coloro che mi hanno aiutato.

È ben chiaro a molti che la dermatologia e venereologia, come branca a séstante, si sono strutturate solo dopo la metà dell’Ottocento, ma deve essere al-trettanto chiaro che ciò è stato possibile solo con il continuo apporto di tanti me-dici e scienziati nei molti secoli precedenti. Di più, per un tempo lunghissimo,non solo non esisteva il dermatologo, ma non esisteva, in fondo, nemmeno ilmedico come lo pensiamo oggi. Moltissime delle figure illustrate in questo li-bro erano, infatti, anche medici ma, spesso, contemporaneamente filosofi o let-terati o naturalisti o matematici o astrologi: Cardano era grande matematico ecolto astrologo, mentre Fracastoro era un grande classicista, come Mercuriale,che si occupava anche di educazione fisica. E ciò era vero anche fuori dai pa-tri confini, come dimostra l’opera di Plenk8, che si occupò egregiamente anchedi botanica. E, se può essere vero che la moderna dermatologia nasce a Parigie a Vienna, non si può nemmeno sottovalutare il ruolo fondamentale degli stu-diosi italiani. Non ritengo di essere sciovinista, ma reputo che sia onesto pro-vare un giusto orgoglio per il fatto che, tra i libri a stampa, il primo libro di der-matologia (Mercuriale, 1572), così come il primo di cosmetologia (Marinelli,

7 SIDeMaST è l’acronimo di Società Italiana Dermatologia e Malattie Sessualmente Tra-smesse, la società scientifica storica (AA.VV., 2011).8 Johannes J. Plenk scrisse libri di vario argomento, ma anche uno dei primissimi trattati didermatologia (Plenk, 1776).

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xiiiPrefazione

1562) e anche uno tra i primissimi in venereologia (Fracastoro, 1530)9 siano ita-liani. Di fronte a tali evidenze ci lascia perplessi il sapere che questi dati, notiagli esperti, siano stati sostanzialmente omessi nella trattatistica dedicata allastoria della nostra specialità. Ma non è tutto: il primo ospedale del mondo (o,perlomeno, del mondo occidentale) dedicato alla cura delle malattie della pelleè italiano10, così come la prima cattedra di insegnamento universitario11.

Il testo che segue è sostanzialmente organizzato in quattro parti: nellaprima parte viene esposta la storia della dermatologia e della venereologia nellanostra penisola dalle origini fino all’epoca contemporanea; nella seconda si ap-profondiscono fatti e nomi d’eccezione nella storia della dermatologia; nellaterza vi sono i capitoli dedicati alla storia più recente e strutturati in base allescuole universitarie e alle realtà regionali12, e nella quarta figurano le SocietàScientifiche italiane della nostra specialità, considerate anche nell’ambitodello spettro internazionale.

Ho certo considerato le opere dei grandi storici della medicina italiani: Ca-stiglioni (1936), Pazzini (1947), Spallicci (1936; 1941; 1968; 1977), Pucinotti(1859), De Renzi (1848), Bilancioni (1920), Latronico (1945), Penso (2002),Belloni (1968), Cosmacini (1997), Sterpellone (2004) ma anche quelle deigrandi stranieri come Major (1959) e Grmek (2011); a tali opere rimando i let-tori che siano totalmente digiuni di cultura generale sulla medicina.

La prima sezione è in gran parte estratta dagli articoli fondamentali del Bel-lini (1934) e da altri più brevi che egli scrisse nella sua lunga carriera di medicoe di scrittore, integrata dal libro del Breda (1878) e da quello del Thiene (1823).Essendo gli articoli e i libri ben scritti, sono stati mantenuti nelle loro parti fon-damentali, integrandoli dove ve n’era bisogno. Ho fatto naturalmente un leggeroediting della lingua, qua e là datata, e tradotto il latino e il greco quando neces-sario. Inoltre, ho ristrutturato lo schema originale del Bellini che separava in duearticoli distinti la trattazione della dermatologia da quella della venereologia. Hooptato, quindi, per una descrizione che seguisse l’ordine cronologico senza di-stinguere gli autori “dermatologici” da quelli “venereologici”, anche perché nellamaggior parte di essi le due branche convivono felicemente. Gli articoli del Bel-lini sono abbastanza completi, anche se necessariamente concisi in quanto pub-blicati all’interno di una rivista scientifica. Tuttavia, ha sorpreso la mancanza dialcuni grandi personaggi importanti per la genesi della nostra specialità che ab-biamo chiaramente inserito, insieme a un nugolo di personaggi “minori” che ab-biamo trovato in altre fonti. Necessariamente più scarno il testo del Breda che,sostanzialmente, è coevo all’inizio della dermatologia contemporanea.

9 In realtà, il libro “De epidemia quam Itali morbum gallicum, Galli vero, neapolitanum vo-cant” di Nicolò Leoniceno fu pubblicato nel 1497 in Venezia da Aldo Manuzio e, dunque,precede quello di Fracastoro, che tuttavia resta il più celebre.10 Ospedale di Santa Maria e San Gallicano, 1725 (esiste ancora a Roma nel quartiere di Tra-stevere).11 Vincenzio Chiarugi a Firenze, 1802.12 Questa parte è molto disomogenea. Non solo gli autori sono diversi ma molto diversa èla quantità e la qualità del testo. Inoltre, alcune realtà non sono proprio rappresentate, non-ostante vari solleciti. Va anche detto che il ben noto campanilismo italiano si fa notare an-che in questo campo dove le associazioni professionali si moltiplicano senza sosta e dovepersino le associazioni dei pazienti si moltiplicano e si contrappongono sullo stesso fronte.I dati si riferiscono, sostanzialmente, al 2011.

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xivPrefazione

I lettori mi scuseranno se non ho“virgolettato” ogni citazione, ma ciòavrebbe complicato il testo, rendendomolto faticosa la lettura. Accoglieròquindi umilmente le accuse di plagioche i critici mi vorranno fare. Gli al-tri libri che mi sono stati di grandeaiuto sono stati quelli del Corradi, del1884, e quelli del Gualino del 1930 edel 1934; devo anche fare omaggioad Attilio Zanca (AA.VV., 2006) e aFranco Bazzi (1958; 1959) e, non ul-tima, a Catherine Stefanato per glieccellenti articoli storici che scrisseroin tanti anni su Chronica Dermatolo-gica e da cui, ovviamente, ho trattomolto. Di grande aiuto sono stati purei lavori di maestri come Antonio To-sti, Emiliano Panconesi, Giorgio Lei-gheb e Decio Cerimele, e di amici ecolleghi come Corrado Del Forno,ma anche gli articoli di vari autoridel Dizionario Biografico degli Ita-liani edito dalla Fondazione Treccani. Internet è stato, ovviamente, utilissimafonte, come pure i cataloghi delle librerie antiquarie. L’ulteriore bibliografiadei singoli argomenti si trova nel testo.

Va ribadito che la maggior parte dei personaggi descritti non furono der-matologi nel senso presente del termine: la figura attuale del dermatologo e delvenereologo si è strutturata solamente verso la metà dell’Ottocento. Si tratta,però, di scienziati e medici che hanno steso le fondamenta per la nostra dot-trina e senza i quali questa storia non esisterebbe.

Ringrazio sin d’ora tutti coloro che mi hanno aiutato in questo lavoro; un gra-zie particolare va all’amico e collega colonnello Stefano Astorino che ha lettole prime bozze, al Dottor Paolo Galimberti, responsabile dei Beni Culturali del-l’Ospedale Maggiore di Milano, che mi ha aiutato nelle ricerche d’archivio, e alleDottoresse Juliette Kleemann e Donatella Rizza della Springer che hanno curatola realizzazione del volume. A coloro che noteranno che le donne sono nume-ricamente poche, non posso che dare ragione, ma non è colpa mia. Tuttavia, agiudicare dagli ultimi concorsi di ingresso alle Scuole di Specializzazione in Der-matologia e Venereologia, posso dire che la maggior parte dei futuri dermato-logi sarà femmina. Per ovvi motivi di costi ho dovuto limitare il numero delleillustrazioni più ancora che non il numero delle pagine. Infine, prego i lettori diperdonare errori, imprecisioni o manchevolezze del libro, e li invito a mandarmii loro commenti e le loro integrazioni, che saranno senz’altro utili per il futuro.

Carlo GelmettiSettembre 2014

Frontespizio di un libro di Alfonso Corradi,autore italiano della fine dell’Ottocento chesi occupò molto di storia della dermatologiama, soprattutto, della storia della venereolo-gia (collezione privata)

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xvPrefazione

Bibliografia

AA.VV. (2006) La natura e il corpo. Studi in memoria di Attilio Zanca. Atti del Convegno(Mantova, 17 maggio 2003). Olschki, Firenze

AA.VV. (2011) Sidemast: 125 anni di dermatologia in Italia. Minerva Medica, TorinoBazzi F (1958) L’anatomia nell’arte e l’iconografia anatomica attraverso i tempi. La Pro-

vincia di Como, ComoBazzi F (1959) Ancora sulla plica polonica: il contributo degli autori italiani alla conoscenza

di essa. Arte della stampa, RomaBellini A (1934) Storia della dermatologia e venereo-sifilologia in Italia. Giornale Italiano

di Dermatologia e Sifilologia LXXV:1091–1201Belloni L (1968) Tavole dermatologiche dell’ottocento. CIBA, MilanoBilancioni G (1920) La storia della medicina. Istituto per la Propaganda della Cultura Ita-

liana, RomaBreda A (1878) Storia della dermatologia in Italia. Prosperini, PadovaCastiglioni A (1936) Storia della medicina. Mondadori, MilanoComèl M (19396) Principii di eudermia. Vannini Editore, BresciaCorradi A (1884) Storia della medicina. Rechiedei, MilanoCosmacini G (1997) L’arte lunga. Storia della medicina dall’antichità a oggi. Laterza, Baride Renzi S (1848) Storia della medicina italiana. Filiatre-Sebezio, NapoliFracastoro G (1530) Syphilis, sive morbus gallicus. S. Nicoloni da Sabbio, VeronaGrmek M (2011) Le malattie all’alba della civiltà occidentale. il Mulino, FirenzeGualino L (1930) Saggi di medicina storica. Minerva Medica, TorinoGualino L (1934) Storia medica dei Romani Pontefici. Minerva Medica, TorinoLatronico N (1945) Collana di studi di storia della medicina. Hoepli, MilanoLöser C, Plewig G (eds) (2009) Pantheon der Dermatologie: Herausragende historische Per-

sönlichkeiten. Springer Verlag, BerlinMajor RH (1959) Storia della medicina (tr. it.). Sansoni, FirenzeMarinelli G (1562) Gli ornamenti delle donne. Francesco de’ Franceschi, VeneziaMercuriale G (1572) De morbis cutaneis et omnibus corporis humani excrementis. Apud Pau-

lum Meietum bibliopolam Patauinum, VeneziaPasini A (1934) Prefazione. Giornale Italiano di Dermatologia e Sifilologia LXXV:1089Pazzini A (1947) Storia della medicina. Società Editrice Libraria, MilanoPenso G (2002) La medicina medioevale. Mondadori, MilanoPistacchio B (1997) Breve storia della dermatologia. Mediamix, MilanoPlenk JJ (1776) Doctrina de morbis cutaneis. R Graeffer, ViennaPucinotti F (1859) Storia della medicina. Wagner, LivornoPusey WA (1933) The history of dermatology. Charles C. Thomas, Springfield, IllSpallicci A (1936) I medici e la medicina in Plinio, il naturalista. Scalcerle, MilanoSpallicci A (1941) La medicina in Plinio il Giovane. Scalcerle, MilanoSpallicci A (1968) La medicina in Cicerone. Caber, RavennaSpallicci A (1977) La medicina in Ovidio (in appendice: La medicina in Catullo, La medi-

cina in Tibullo, La medicina in Properzio). Caber, RavennaSterpellone L (2004) I grandi della medicina. Le scoperte che hanno cambiato la qualità della

vita. Donzelli, RomaThiene D (1823) Sulla storia dei mali venerei. Tipografia di Alvisopoli, VeneziaWallach D, Tillés G (2002) Dermatology in France. Privat, Paris

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Ringrazio Jean Blanchaert per avermi regalato questo bel disegno.Carlo Gelmetti

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Presentazione.................................................................................................................................................. viiMaria Pace Ottieri

Prefazione .......................................................................................................................................................... ixCarlo Gelmetti

I La dermatologia e venereologia in Italia dalle origini ai giorni nostri................................................................................................................................... 1

1 La dermatologia e la venereologia nell’età classica ..................................... 3Carlo Gelmetti

Le persone .............................................................................................................................................. 5Bibliografia ............................................................................................................................................ 12

2 La dermatologia e la venereologia nel Medioevo ........................................... 13Carlo Gelmetti

Box 2.1 La lebbra e i malati di Capo di Faro di Genova................................. 17Enrico NunziLe persone .............................................................................................................................................. 19Bibliografia ............................................................................................................................................ 26

3 La dermatologia e la venereologia dal Rinascimento al XVIII secolo.................................................................................................................................. 27Carlo Gelmetti

Le persone .............................................................................................................................................. 31Box 3.1 Lettera di G. Cosimo Bonomo a Francesco Redi............................. 64Bibliografia ............................................................................................................................................ 72

4 La dermatologia e la venereologia del secolo XVIII ................................... 75Carlo Gelmetti

Le persone .............................................................................................................................................. 76Box 4.1 Una macchina antisifilitica.................................................................................. 90Arturo Armone CarusoBibliografia ............................................................................................................................................ 101

Indice

xix

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xxIndice

5 La dermatologia e la venereologia dal XIX al XX secolo ....................... 103Carlo Gelmetti

Le persone .............................................................................................................................................. 106Bibliografia ............................................................................................................................................ 140

II Fatti e nomi d’eccezione.......................................................................................................... 143

6 La sifilide: una storia intrigante ..................................................................................... 145Carlo Gelmetti

Box 6.1 Benvenuto Cellini e il legno d’India ........................................................... 153Antonio TostiBox 6.2 La sifilide nell’antica letteratura italiana ................................................. 154Carlo GelmettiBibliografia ............................................................................................................................................ 158

7 Girolamo Fracastoro.................................................................................................................. 159Roberto Davalli, Giovanni Lo Scocco

Opere........................................................................................................................................................... 164Bibliografia ............................................................................................................................................ 165

8 Il primo ospedale dermatologico del mondo: l’Ospedale San Gallicano dall’origine (1725) fino all’inizio del XXI secolo ............................................................................................... 167Luca Muscardin

Letture consigliate............................................................................................................................ 171

9 Vincenzio Chiarugi. Il primo cattedratico di dermatologia ................ 173Lorenzo Marri-Malacrida, Emiliano Panconesi

La vita e le opere............................................................................................................................... 173Il libro ......................................................................................................................................................... 175Box 9.1 La pellagra......................................................................................................................... 177Carlo Gelmetti

10 Il Giornale Italiano di Dermatologia e Venereologia ................................. 181Carlo Gelmetti

Box 10.1 Giornale Italiano delle Malattie Veneree e delle Malattie della Pelle........................................................................................................ 184Box 10.2 Dermatologia e cosmetologia ........................................................................ 185Carlo GelmettiBibliografia ............................................................................................................................................ 192

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xxiIndice

11 Scienza e arte nella storia della dermatologia e della venereologia: le cere dermatologiche....................................................... 193Carlo Gelmetti

Bibliografia ............................................................................................................................................ 203Letture consigliate............................................................................................................................ 203

12 Le più note sindromi e malattie eponimiche originate da dermatologi italiani.............................................................................................................. 205Franco Rongioletti, Stefania Paolino

Box 12.1 L’evoluzione delle parole e la saga delle traduzioni................... 218Carlo Gelmetti

13 Il Tigliole Skin Club .................................................................................................................... 221Mario Pippione

III Le scuole e le realtà regionali............................................................................................. 223

14 Area del nord Italia ..................................................................................................................... 225

Storia della dermatologia in Valle d’Aosta (Maurizio Norat) .................... 225Storia della dermatologia in Piemonte: Molinette, Dermatologico San Lazzaro, San Giovanni Antica Sede (Carlo Gelmetti) ................................................................................................................................ 226Storia della dermatologia a Milano: la grande tradizione dermatologica dell’Ospedale Maggiore (Carlo Crosti, Carlo Gelmetti).............................................................................................. 228Storia della dermatologia a Milano: l’Ospedale S. PaoloPolo Universitario (Silvano Menni, Carlo Crosti)................................................ 237Storia della dermatologia a Milano: il Servizio di Dermatologiadell’Istituto Galeazzi (Gianfranco Altomare)........................................................... 238La Clinica Dermatologica di Brescia (Piergiacomo Calzavara-Pinton)........................................................................................ 239Storia della Clinica Dermatologica dell’Università di Pavia (Giacomo Rabbiosi, Giovanni Borroni)........................................................................ 239Storia della dermatologia in Alto-Adige Sud-Tirolo (Werner Wallnöfer)......................................................................................................................... 246Storia della dermatologia trentina (Mario Cristofolini) ................................... 247Storia della dermatologia a Verona (Donatella Schena, Giampiero Girolomoni) .............................................................................................................. 249Breve storia della dermatologia nel Friuli Venezia Giulia (Maria Teresa Corradin) ........................................................................................................... 252

15 Centro Italia........................................................................................................................................ 263

La clinica dermosifilopatica dell’Università di Parma, dalle origini a oggi (Francesca Aimi, Giuseppe De Panfilis)...................... 263La storia della dermatologia di Modena (Alberto Giannetti)....................... 266

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xxiiIndice

La storia della dermatologia di Bologna (Beatrice Passarini, Stefano Arieti, Paolo Moroni) ............................................................................................... 271La dermatologia e la sifilografia a Ferrara nella storia e oggi (Anna Virgili) ....................................................................................................................................... 275L’insegnamento della medicina nelle Università toscane: dal 1300 alla riforma Casati del 1924 (Paolo Fabbri) ...................................... 276Storia della Scuola Dermosifilopatica di Pisa (Elisa Cervadoro, Serena Gianfaldoni)......................................................................... 283La Scuola Dermatologica senese (Michele Fimiani).......................................... 289Storia della dermatologia nelle Marche (Giorgio Filosa) .............................. 295La storia della dermatologia di Ancona (Anna Maria Offidani)............... 297La dermatologia aquilana (Ketty Peris) ......................................................................... 298La Clinica Dermatologica di Chieti (Antonello Tulli) ....................................... 299

16 Roma e il Lazio ................................................................................................................................ 301

Istituto di Clinica Dermosifilopatica Università di Roma “La Sapienza” (Stefano Calvieri)........................................................................................ 301La dermatologia dell’Università di Roma “Tor Vergata” (Luca Bianchi) .................................................................................................................................... 303Istituto Dermopatico dell’Immacolata (Biagio Didona, Giovanna Zambruno).................................................................................................................... 304Clinica Dermatologica dell’Università Cattolica (Policlinico “Agostino Gemelli”) (Carlo Gelmetti) ............................................ 310La dermatologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù(Maya El Hachem) .......................................................................................................................... 311

17 Area del sud e Isole ...................................................................................................................... 313

Breve storia dell’Istituto di Clinica Dermosifilopatica dell’Università di Napoli (Vincenzo Ruocco, Fabio Ayala, Giuseppe Monfrecola).................................................................................................................. 313La Clinica Dermatologica dell’Università di Bari (Franco Rantuccio)......................................................................................................................... 315La Dermatologia in Basilicata (Federico Ricciuti) .............................................. 316Storia della Clinica Dermatologica dell’Università di Palermo(Maria Rita Bongiorno) .............................................................................................................. 317La Clinica Dermatologica di Catania (Giuseppe Micali)................................ 319Storia della Clinica Dermatologica di Messina(Biagio Guarneri)............................................................................................................................. 320La Clinica Dermatologica dell’Università di Cagliari (Giuseppe Fumo, Nicola Aste) .............................................................................................. 323

IV Le società scientifiche e le relazioni internazionali ....................................... 327

18 Le società scientifiche ................................................................................................................ 329

Storia della SIDeMaST (Ilaria Ghersetich, Carlo Gelmetti) ...................... 329Breve storia dell’ADOI (Carlo Gelmetti) .................................................................... 331

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xxiiiIndice

Storia dell’Associazione Italiana Dermatologi Ambulatoriali (AIDA) (Gian Luigi Giovene)........................................................... 332Società Italiana di Dermatologia Allergologica Professionale ed Ambientale (SIDAPA) (Paolo Pigatto) ................................................................. 334Storia della dermochirurgia e della Società Italiana di Dermatologia Chirurgica e Oncologica (SIDCO) (Mario Cristofolini, Giorgio Leigheb, Francesco Grosso) ........................... 335La Dermatologia Pediatrica Italiana e la Società Italiana di Dermatologia Pediatrica (SIDerP) (Carlo Gelmetti) .................................... 342L’Accademia Dermatologica Romana (Stefano Astorino) ............................ 343Contributo per una storia della dermatologia e della venereologia militare in Italia (Stefano Astorino, Francesco Urbano) .......................................................................... 345Associazione Dermatologica Ionica (ADI) (Giovanni Fabio Zagni) .............................................................................................................. 355Breve storia dell’Associazione Dermatologi della Magna Grecia (ADMG) (Santo Dattola)........................................................ 356Società Italiana di Dermatologia Psicosomatica (SIDEP) (Roberto Bassi)................................................................................................................................... 356Oncoderm (Giuseppe Noto)..................................................................................................... 356Donne Dermatologhe Italia (DDI) (Corinna Rigoni)......................................... 358Breve storia dell’Associazione Italiana di Dermatopatologia (AIDEPAT) (Carlo Tomasini, Olga Ciocca, Giovanni Borroni) ............ 359Dal Gruppo Italiano Studi Epidemiologici in Dermatologia (GISED) al Centro Studi GISED: un’evoluzione durata 25 anni (Luigi Naldi) ..................................................................................................................... 362

19 Le relazioni internazionali.................................................................................................... 371

Legami e iniziative internazionali: paesi francofoni (Maurizio Norat, Carlo Gelmetti) ...................................................................................... 371Legami e iniziative internazionali: paesi anglofoni (Carlo Gelmetti) ................................................................................................................................ 371Legami e iniziative internazionali: paesi germanofoni (Lucio Andreassi, Bernd-Rüdiger Balda) .................................................................... 372Il ruolo della dermatologia italiana nella nascita e nello sviluppo delle società internazionali (Torello Lotti, Linda Tognetti, Imma Savarese, Silvia Moretti) ................ 376

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Francesca Aimi Scuola di Specializzazione in Dermatologia e Venereologia, Università di Parma

Gianfranco Altomare Servizio di Dermatologia, Istituto Galeazzi, Milano

Lucio Andreassi† Clinica Dermatologica, Università di Siena

Stefano Arieti Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche,Sezione di Medicina Legale, Università degli Studi, Bologna.

Arturo Armone Caruso AIAS (Associazione Italiana AssistenzaSvantaggiati) di Afragola, Napoli

Nicola Aste Già Dipartimento Scienze Mediche Internistiche, Clinica Dermatologica, Ospedale S. Giovanni di Dio, Cagliari

Stefano Astorino Reparto di Dermatologia, Policlinico Militare “Celio”,Roma

Fabio Ayala Sezione di Dermatologia Clinica, Allergologica e Venereologica, Dipartimento di Medicina clinica e Chirurgia,Università Federico II, Napoli

Bernd-Rüdiger Balda Già Clinica Dermatologica e Allergologica di Augsburg, Università di Monaco, Germania

Roberto Bassi Dermatologia Psicosomatica, Scuola di Specializzazione in Dermatologia, Università di Ferrara

Luca Bianchi Clinica Dermatologica, Università degli Studi “Tor Vergata”,Roma

Maria Rita Bongiorno U.O.C. di Dermatologia, A.O.U.P. “Paolo Giaccone”, Università degli Studi, Palermo

Giovanni Borroni Clinica Dermatologica, Fondazione IRCCS PoliclinicoSan Matteo, Pavia

Elenco degli Autori

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Elenco degli Autorixxvi

Stefano Calvieri Dipartimento di Dermatologia, Università degli Studi “La Sapienza”, Roma

Piergiacomo Calzavara-Pinton U.O. di Dermatologia, A.O. Spedali Civili,Brescia

Elisa Cervadoro A.O. Valtellina e della Valchiavenna, Sondrio. Scuola di Specializzazione di Dermatologia e Venereologia, Università di Pisa

Olga Ciocca Clinica Dermatologica, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia

Maria Teresa Corradin S.C. di Dermatologia, A.O. S. Maria degli Angeli,Pordenone

Mario Cristofolini Centro Studi Dermatologici e Presidente LILT, Trento

Carlo Crosti Già Clinica Dermatologica, Università degli Studi di Milano,Fondazione IRCCS Ca’ Granda “Ospedale Maggiore Policlinico”, Milano

Santo Dattola U.O. di Dermatologia e Allergologia, Azienda SanitariaProvinciale, Reggio Calabria

Roberto Davalli Già U.O. di Dermatologia, Ospedale “Bellaria”-Maggiore,Bologna

Giuseppe De Panfilis Già Servizio di Dermatologia, Poliambulatorio “Dalla Rosa Prati”, Parma

Biagio Didona I Divisione Dermatologica, Istituto Dermopaticodell’Immacolata IRCCS (I.D.I.), Roma

Maya El Hachem Centro di Riferimento Regionale Genodermatosi,Reparto di Dermatologia, Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù”, Roma

Paolo Fabbri già U.O.C. di Dermatologia, Università di Firenze

Giorgio Filosa U.O. di Dermatologia, Azienda Sanitaria Unica Regionale,Jesi (AN)

Michele Fimiani Clinica Dermatologica del Dipartimento di ScienzeMediche, Chirurgiche e Neuroscienze - AOU Senese

Giuseppe Fumo Clinica Dermatologica, Azienda Ospedaliero-Universitaria, Cagliari

Carlo Gelmetti Clinica Dermatologica, Università degli Studi di Milano,Fondazione IRCCS Ca’ Granda “Ospedale Maggiore Policlinico”, Milano

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Elenco degli Autori xxvii

Ilaria Ghersetich Scuola di Specializzazione in Dermatologia, Università degli Studi, Firenze

Serena Gianfaldoni Dipartimento di Dermatologia e Venereologia,Università di Pisa

Alberto Giannetti Professore Emerito di Dermatologia, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia

Gian Luigi Giovene Responsabile Scientifico Associazione italianadermatologi ambulatoriali (AIDA)

Giampiero Girolomoni Sezione di Dermatologia e Venereologia,Dipartimento di Medicina, Università degli Studi di Verona, Verona

Francesco Grosso Presidente Società Italiana di Dermatologia Chirurgicaed Oncologica (S.I.D.C.O.)

Biagio Guarneri Già U.O.C. di Dermatologia, A.O.U. “G. Martino”,Messina

Giorgio Leigheb Già Clinica Dermatologica, Università del Piemonte Orientale “A. Avogadro”, U.O.C. OspedaleMaggiore, Novara

Giovanni Lo Scocco Già U.O. di Dermatologia, Ospedale “Misecoricordiae Dolce”, Prato

Torello Lotti Università “G. Marconi”, Roma

Lorenzo Marri-Malacrida Dipartimento di Emergenza-urgenza ASL 10Firenze

Silvano Menni Già Clinica Dermatologica, Università degli Studi di Milano, Ospedale San Paolo

Giuseppe Micali U.O.C. di Dermatologia, P.O. “Gaspare Rodolico”, Catania

Giuseppe Monfrecola Sezione di Dermatologia Clinica, Allergologica e Venereologica, Dipartimento di Medicina clinica e Chirurgia,Università Federico II, Napoli

Silvia Moretti Sezione di Dermatologia, Dipartimento di Chirurgia e Medicina Traslazionale, Università di Firenze

Paolo Moroni Già Sez. di Dermatologia, Ospedale Maggiore, Bologna,

Luca Muscardin Laboratorio di Dermatopatologia, Istituto San Gallicano -IRCCS - Roma, Direttore scientifico Prof Aldo Di Carlo 

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Elenco degli Autorixxviii

Luigi Naldi Unità di Dermatologia, Ospedali Riuniti, e Centro StudiGISED, Bergamo

Maurizio Norat S.C. di Dermatologia, AUSL Valle d’Aosta, Aosta

Giuseppe Noto U.O. di Dermatologia, Dipartimento Oncologico di III livello “La Maddalena”, Palermo

Enrico Nunzi Instituto de Dermatologia, Hospital UTPL, Universitad Tecnica Particular de Loja, Ecuador

Anna Maria Offidani Clinica Dermatologica, Azienda Ospedaliero-Universitaria “Ospedali Riuniti Torrette”, Ancona

Emiliano Panconesi† Professore Emerito di Dermatologia, Scuola di Specializzazione in Dermatologia, Università degli Studi, Firenze

Stefania Paolino Clinica Dermatologica, Università degli Studi, Genova

Beatrice Passarini Dipartimento di Medicina Specialistica, Diagnostica e Sperimentale, Università degli Studi, Bologna

Ketty Peris Clinica Dermatologica, Università Cattolica del Sacro Cuore,Policlinico “Gemelli”, Roma

Paolo Pigatto IRCCS Ospedale Galeazzi e Dipartimento di ScienzeBiomediche Chirurgiche ed Odontoiatriche Università degli Studi di Milano

Mario Pippione Professore Emerito di Dermatologia, Università degli Studi, Torino

Giacomo Rabbiosi Professore Emerito di Dermatologia, Università degli Studi, Pavia

Franco Rantuccio Già Clinica Dermatologica, Università di Bari

Federico Ricciuti U.O.C. di Dermatologia, Centro M.T.S. A.O. Regionale“S. Carlo”, Potenza

Corinna Rigoni Specialista in Dermatologia, Presidente dell’AssociazioneDonne Dermatologhe Italia (DDI)

Franco Rongioletti Clinica Dermatologica, Dipartimento di Scienze della Salute, Università di Genova

Vincenzo Ruocco U.O.C. di Clinica Dermatologica e Venereologia,Università degli Studi, Napoli

Imma Savarese Sezione di Dermatologia, Dipartimento di Chirurgia e Medicina Traslazionale, Università di Firenze

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Elenco degli Autori xxix

Donatella Schena Sezione di Dermatologia e Venereologia, Dipartimentodi Medicina, Università degli Studi di Verona, Verona

Linda Tognetti Sezione Dermatologia, Dipartimento di Scienze Medico-Chirurgiche, Università di Siena

Carlo Tomasini S.C. di Anatomia Patologica IV, A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino, Ospedale “Molinette”, Torino

Antonio Tosti† Professore Emerito di Dermatologia, Università degli Studi, Palermo

Antonello Tulli Già Clinica Dermatologica, Università “G. d’Annunzio”,Chieti

Francesco Urbano Sezione Igiene e Medicina Preventiva, Dipartimento di Sanità del Comando Logistico dell’Esercito, Roma

Anna Virgili Clinica Dermatologica, Università di Ferrara

Werner Wallnöfer già Divisione di Dermatologia e Venereologia,Ospedale di Bolzano

Giovanni Fabio Zagni Specialista in Dermatologia, PresidenteAssociazione Dermatologica Ionica (ADI)

Giovanna Zambruno Laboratorio di Biologia Molecolare e Cellulare,Istituto Dermopatico dell’Immacolata (I.D.I) IRCCS, Roma