Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del...

129
economico economico a.a. 2007-2008 a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Prof. Massimo Fornasari Fornasari

Transcript of Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del...

Page 1: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

Storia del pensiero Storia del pensiero economicoeconomicoa.a. 2007-2008a.a. 2007-2008

Prof. Massimo FornasariProf. Massimo Fornasari

Page 2: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

Programma d’esameProgramma d’esame

I parte - Nascita e consolidamento di una disciplina: dalla I parte - Nascita e consolidamento di una disciplina: dalla scolastica ai classiciscolastica ai classici

L'oggetto ed i metodi della scienza economicaL'oggetto ed i metodi della scienza economicaIl pensiero economico pre-classico:Il pensiero economico pre-classico:Valore ed etica dello scambio nel pensiero medievale: la prima Valore ed etica dello scambio nel pensiero medievale: la prima scolastica;scolastica;Economia politica e formazione dello Stato-nazione in età Economia politica e formazione dello Stato-nazione in età moderna: bullionismo; mercantilismo baconiano e mercantilismo moderna: bullionismo; mercantilismo baconiano e mercantilismo evolutoevolutoNuovi contributi al concetto di valore tra Seicento e Settecento: Nuovi contributi al concetto di valore tra Seicento e Settecento: da Petty a Cantillonda Petty a CantillonIl CameralismoIl CameralismoAlle origini del pensiero economico italianoAlle origini del pensiero economico italianoEconomia politica e riforme: la scuola fisiocratica.Economia politica e riforme: la scuola fisiocratica.L'economia politica classica:L'economia politica classica:Adam Smith: dalla teoria dei sentimenti morali alla “Ricchezza Adam Smith: dalla teoria dei sentimenti morali alla “Ricchezza delle nazioni”delle nazioni”Dopo Smith: Malthus, Say, Sismondi;Dopo Smith: Malthus, Say, Sismondi;David Ricardo: valore-lavoro, distribuzione della ricchezza, teoria David Ricardo: valore-lavoro, distribuzione della ricchezza, teoria dei vantaggi comparati.dei vantaggi comparati.Karl Marx: la critica all'economia politica.Karl Marx: la critica all'economia politica.

Page 3: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

II parte - Lo sviluppo del pensiero economico II parte - Lo sviluppo del pensiero economico dall'Ottocento al Novecentodall'Ottocento al Novecento

I precursori del marginalismo e la sintesi millianaI precursori del marginalismo e la sintesi millianaLa “rivoluzione marginalista”La “rivoluzione marginalista”W.S. Jevons; Léon Walras; Karl Menger;W.S. Jevons; Léon Walras; Karl Menger;L'ortodossia neoclassica: A. Marshall; C. Pigou; i L'ortodossia neoclassica: A. Marshall; C. Pigou; i marginalisti italianimarginalisti italianiTra le due guerre: da J. Schumpeter alla rivoluzione Tra le due guerre: da J. Schumpeter alla rivoluzione keynesianakeynesianaGli sviluppi del pensiero economico dopo Keynes.Gli sviluppi del pensiero economico dopo Keynes.Il pensiero economico eterodosso: J. Galbraith; K. Polanyi; Il pensiero economico eterodosso: J. Galbraith; K. Polanyi; A. Hirschman; A. Sen.A. Hirschman; A. Sen.

Programma d’esameProgramma d’esame

Page 4: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

L'oggetto ed i metodi L'oggetto ed i metodi della scienza della scienza economicaeconomica

Page 5: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

Tre aspetti relativi alla Tre aspetti relativi alla SPESPE

a)a) l’oggetto della SPEl’oggetto della SPEb)b) I diversi approcci alla SPEI diversi approcci alla SPEc)c) I rapporti tra la SPE e le I rapporti tra la SPE e le

altre discipline altre discipline

Page 6: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

a) L’oggetto della storia del a) L’oggetto della storia del pensiero economicopensiero economico

J. SchumpeterJ. Schumpeter: “La storia di tutte le opinioni e desideri : “La storia di tutte le opinioni e desideri concernenti questioni economiche e specialmente di concernenti questioni economiche e specialmente di politica economica, che in una certa età e in un politica economica, che in una certa età e in un certo tempo fluttuano nella coscienza pubblica”certo tempo fluttuano nella coscienza pubblica”

A. MacchioroA. Macchioro: “La storia degli strumenti di pensiero : “La storia degli strumenti di pensiero come tali e di come tali e di sceltescelte di pensiero, cioè di di pensiero, cioè di decisionidecisioni etico-civili … interessanti la sfera politica e sociale”etico-civili … interessanti la sfera politica e sociale”

Page 7: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

b) I diversi approcci alla storia b) I diversi approcci alla storia del pensiero economicodel pensiero economico

► Cumulativo-incrementalistaCumulativo-incrementalista► Rivoluzionista-catastrofistaRivoluzionista-catastrofista

► Relativista-mesologicoRelativista-mesologico

Page 8: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

Storia economica e storia del Storia economica e storia del pensieropensiero

a) prima diffusione a) prima diffusione dei principi di dei principi di un’economia di un’economia di mercato (1100- mercato (1100- 1450 ca.)1450 ca.)

Scolastica (secc. XIII-Scolastica (secc. XIII-XVI)XVI)

b) formazione degli b) formazione degli stati territoriali e stati territoriali e sviluppo del sviluppo del cosiddetto cosiddetto capitalismo capitalismo mercantile (1500 – mercantile (1500 – 1750 ca.)1750 ca.)

Mercantilismo (1500 – Mercantilismo (1500 – 1750)1750)

c) critica delle c) critica delle politiche politiche mercantilistiche e mercantilistiche e riformismo liberistariformismo liberista

FisiocraziaFisiocrazia

d) avvio del d) avvio del processo di processo di industrializzazione industrializzazione inglese e sue inglese e sue conseguenze sociali conseguenze sociali (dopo il 1750)(dopo il 1750)

Economia politica Economia politica classica eclassica ecritica marxista (1770 –critica marxista (1770 –1870)1870)

Page 9: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

Storia economica e storia del Storia economica e storia del pensieropensiero

e) pienae) pienaaffermazione del affermazione del capitalismo capitalismo industriale industriale (seconda metà sec. (seconda metà sec. XIX) XIX)

Marginalismo e scuola Marginalismo e scuola neo-classica (1870 –neo-classica (1870 –1920) teoria 1920) teoria dell’equilibrio e microdell’equilibrio e micro

f) crisi del f) crisi del capitalismo capitalismo industriale e industriale e sviluppo sviluppo dell’economia del dell’economia del welfare (anni welfare (anni Trenta del XX sec.-Trenta del XX sec.-anni ’70)anni ’70)

Dinamica economica, Dinamica economica, Keynes (1920 – 1970)Keynes (1920 – 1970)

g) dopo Keynes, g) dopo Keynes, crisi del welfare crisi del welfare state, economie state, economie post industriali, post industriali, globalizzazione globalizzazione (anni ’80 in poi)(anni ’80 in poi)

Monetaristi, post-Monetaristi, post-keynesiani, keynesiani, problematiche del problematiche del sottosviluppo e dello sottosviluppo e dello sviluppo sostenibilesviluppo sostenibile

Page 10: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

c) La Storia del pensiero e le c) La Storia del pensiero e le altre disciplinealtre discipline

1) Storia del pensiero e storia economica1) Storia del pensiero e storia economica

► Evoluzione sul lungo periodo della Evoluzione sul lungo periodo della riflessione economica (storicamente riflessione economica (storicamente determinata): influenza del contesto storico-determinata): influenza del contesto storico-economicoeconomico

► Individuazione delle fasi dello sviluppo Individuazione delle fasi dello sviluppo economico europeoeconomico europeo

Page 11: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

11)) Storia del pensiero e storia Storia del pensiero e storia economicaeconomica

J. A. Schumpeter (dall’introduzione alla Storia dell’analisi economica)

► Di tali campi fondamentali, la storia economica, che sbocca nei fatti dei nostri Di tali campi fondamentali, la storia economica, che sbocca nei fatti dei nostri giorni e li comprende, è di gran lunga quello più importante. Desidero chiarire giorni e li comprende, è di gran lunga quello più importante. Desidero chiarire che se dovessi cominciare ora il mio lavoro nell’economia e avessi la che se dovessi cominciare ora il mio lavoro nell’economia e avessi la possibilità di studiare a mia scelta soltanto uno di questi campi, la mia scelta possibilità di studiare a mia scelta soltanto uno di questi campi, la mia scelta andrebbe alla storia economica. E ciò per tre motiviandrebbe alla storia economica. E ciò per tre motivi

► Il primo è che Il primo è che l’oggetto dell’economica è essenzialmente un processo unitario l’oggetto dell’economica è essenzialmente un processo unitario nel tempo storico.nel tempo storico. Non si può sperare di comprendere i fenomeni economici di Non si può sperare di comprendere i fenomeni economici di una qualsiasi età, compresa quella presente, senza una adeguata padronanza una qualsiasi età, compresa quella presente, senza una adeguata padronanza dei fatti storici e una adeguata misura di senso storico o di quella che può dei fatti storici e una adeguata misura di senso storico o di quella che può esser chiamata “esperienza storica”esser chiamata “esperienza storica”

► Il secondo motivo è che Il secondo motivo è che l’esposizione storica non può essere puramente l’esposizione storica non può essere puramente economica, ma riflette inevitabilmente anche fatti istituzionalieconomica, ma riflette inevitabilmente anche fatti istituzionali che non sono che non sono puramente economici: perciò lo studio della storia costituisce il metodo puramente economici: perciò lo studio della storia costituisce il metodo migliore per comprendere come i fatti economici e non economici sono in migliore per comprendere come i fatti economici e non economici sono in relazione gli uni con gli altri e come le varie scienze sociali debbono essere relazione gli uni con gli altri e come le varie scienze sociali debbono essere messe in relazione tra loromesse in relazione tra loro

► Il terzo motivo è il fatto che la massima parte degli errori fondamentali Il terzo motivo è il fatto che la massima parte degli errori fondamentali comunemente commessi nell’analisi economica è dovuta comunemente commessi nell’analisi economica è dovuta alla mancanza di alla mancanza di esperienza storicaesperienza storica, più che a qualsiasi altra deficienza nel corredo scientifico , più che a qualsiasi altra deficienza nel corredo scientifico dell’economistadell’economista..

Page 12: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

cc) La Storia del pensiero e le ) La Storia del pensiero e le altre disciplinealtre discipline

2) Storia del pensiero e scienza economica2) Storia del pensiero e scienza economica

► La scienza economica è una scienza La scienza economica è una scienza relativamente giovanerelativamente giovane

► Il consolidarsi dell'economia di mercato ha reso Il consolidarsi dell'economia di mercato ha reso possibile lo possibile lo sviluppo di una scienza autonomasviluppo di una scienza autonoma,, che studia le forze di mercato e le loro relazioniche studia le forze di mercato e le loro relazioni

► esse rispondono a una logica e a principi in gran esse rispondono a una logica e a principi in gran parte differenti da quelli che governano, per parte differenti da quelli che governano, per esempio, l'organizzazione politica o esempio, l'organizzazione politica o l’organizzazione giuridica della medesima l’organizzazione giuridica della medesima società. società.

Page 13: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

La scienza economica: contenuto e La scienza economica: contenuto e metodi metodi

► La scienza economica si è dibattuta, La scienza economica si è dibattuta, tra due tipi di approccio dominanti:tra due tipi di approccio dominanti:

a) a) classicoclassico (ECONOMIA COME SCIENZA (ECONOMIA COME SCIENZA SOCIALE: impostazione MACRO)SOCIALE: impostazione MACRO)

b) b) marginalistamarginalista (ECONOMIA COME SCIENZA (ECONOMIA COME SCIENZA ASSIOMATICA, RIVELATRICE DEL ASSIOMATICA, RIVELATRICE DEL COMPORTAMENTO RAZIONALE: COMPORTAMENTO RAZIONALE: impostazione MICRO)impostazione MICRO)

Page 14: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

K. Pribram K. Pribram ► In Pribram questa contrapposizione In Pribram questa contrapposizione

viene espressa come antitesi tra viene espressa come antitesi tra il nominalismo e il realismo concettualiil nominalismo e il realismo concettuali

Nominalismo =Nominalismo = col quale P. intendeva il col quale P. intendeva il metodometodoinduttivo, sperimentaleinduttivo, sperimentale

Realismo =Realismo = col quale P. intendeva il metodo col quale P. intendeva il metodo deduttivo, assiomaticodeduttivo, assiomatico

Page 15: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

Valore ed etica dello Valore ed etica dello scambio nel pensiero scambio nel pensiero medievale: la prima medievale: la prima scolasticascolastica

Page 16: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

Il pensiero economico pre-Il pensiero economico pre-classicoclassico

3 principali filoni3 principali filoni1)1) la scolasticala scolastica2)2) il mercantilismo il mercantilismo

a) bullionismo; a) bullionismo; b) mercantilismo baconiano; b) mercantilismo baconiano; c) mercantilismo evolutoc) mercantilismo evoluto

3) 3) il pensiero cameralistail pensiero cameralista

Page 17: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

1) La scolastica1) La scolastica► Nel medioevo la filosofia scolastica attua una grandiosa opera di Nel medioevo la filosofia scolastica attua una grandiosa opera di

assimilazione dell’aristotelismo alla tradizione cristiano-romanaassimilazione dell’aristotelismo alla tradizione cristiano-romana► Protagonisti di tale operazione intellettuale furono Alberto Magno e il Protagonisti di tale operazione intellettuale furono Alberto Magno e il

suo allievosuo allievo Tommaso d’Aquino (1225-1274) Tommaso d’Aquino (1225-1274)

giusto prezzo e valore dei beni (valore intrinseco e valore impositus)giusto prezzo e valore dei beni (valore intrinseco e valore impositus) valore della monetavalore della moneta

l’uso del denaro (condanna del prestito ad interesse)l’uso del denaro (condanna del prestito ad interesse)

Page 18: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

La cattedrale di Chartres in Francia

La Torre di sinistra è caratterizzata dal campanile nuovo, costruito tra il 1145

ed il 1165, nelle nuove forme dell’arte gotica

Page 19: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

1) La scolastica 1) La scolastica Etica ed economia nel pensiero Etica ed economia nel pensiero

medievalemedievaleNella visione aristotelico-scolastica:Nella visione aristotelico-scolastica:

► L’Economia è “governo della casa” e riguarda la sfera L’Economia è “governo della casa” e riguarda la sfera dei comportamenti individuali (Etica) e non quelli dei comportamenti individuali (Etica) e non quelli collettivi (Politica)collettivi (Politica)

► Nell’ambito delle speculazioni sul comportamento Nell’ambito delle speculazioni sul comportamento individuale, le questioni economiche vengono sollevate individuale, le questioni economiche vengono sollevate allorché riguardano valutazioni etico-moraliallorché riguardano valutazioni etico-morali

► Pertanto l’economia non viene trattata come disciplina Pertanto l’economia non viene trattata come disciplina indipendente, ma solamente nell’ambito dell’Eticaindipendente, ma solamente nell’ambito dell’Etica

Page 20: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

1) La scolastica 1) La scolastica l’l’etica economica nel pensiero etica economica nel pensiero

medievalemedievale► Secondo la visione tomistica, l’intelligenza umana può Secondo la visione tomistica, l’intelligenza umana può raggiungere la verità attraverso raggiungere la verità attraverso il metodo speculativoil metodo speculativo, , indirizzandosi a scoprire le tre grandi verità indirizzandosi a scoprire le tre grandi verità

la la legge divinalegge divina, , il il diritto naturalediritto naturale, , il il diritto positivodiritto positivo, risultante dalle scelte e dalle , risultante dalle scelte e dalle

convenzioni umane, comune a tutti i popoli (convenzioni umane, comune a tutti i popoli ( jus jus gentiumgentium) o specifico dei singoli Stati () o specifico dei singoli Stati (jus civilisjus civilis))

► Le questioni economiche sono trattate in gran parte Le questioni economiche sono trattate in gran parte nell’ambito dello nell’ambito dello jus gentiumjus gentium e in qualche caso nello e in qualche caso nello jus naturalisjus naturalis

Page 21: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

1) La scolastica 1) La scolastica Giusto prezzo e valore dei beniGiusto prezzo e valore dei beni

La tematica aristotelica del La tematica aristotelica del giusto prezzogiusto prezzo dei beni dei beni viene risolta nella viene risolta nella communis aestimatiocommunis aestimatio, ,

una sorta di valore ordinario di stima dei beni, una sorta di valore ordinario di stima dei beni, ottenuta in assenza di monopolio:ottenuta in assenza di monopolio:

“… “… quel prezzo che prevale in un momento dato, quel prezzo che prevale in un momento dato, secondo la stima del mercato, cioè il prezzo secondo la stima del mercato, cioè il prezzo corrente al quale si vendono i beni in un luogo corrente al quale si vendono i beni in un luogo specifico” (S.Bernardino da Siena, 1431)specifico” (S.Bernardino da Siena, 1431)

Page 22: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

1) La scolastica 1) La scolastica Giusto prezzo e valore dei beni Giusto prezzo e valore dei beni

► Il Il giusto prezzogiusto prezzo è dunque è dunque il prezzo di mercatoil prezzo di mercato fissato in assenza di posizioni dominanti fissato in assenza di posizioni dominanti

► Il giusto prezzo è una proprietà intrinseca dei Il giusto prezzo è una proprietà intrinseca dei beni (beni (bonitas intrinsecabonitas intrinseca), che garantisce la ), che garantisce la giustizia commutativa,giustizia commutativa, cioè lo scambio cioè lo scambio equivalente dei beniequivalente dei beni

► Il giusto prezzo è collegato al principio della Il giusto prezzo è collegato al principio della giustizia distributivagiustizia distributiva, in base alla quale al , in base alla quale al termine dello scambio nessun individuo o ceto termine dello scambio nessun individuo o ceto sociale si arricchisce o si impoverisce sociale si arricchisce o si impoverisce

Page 23: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

1) La scolastica 1) La scolastica Giusto prezzo e valore dei beniGiusto prezzo e valore dei beni

► La tesi del giusto prezzo si estende a quella del “giusto La tesi del giusto prezzo si estende a quella del “giusto salario”, che è il salario che secondo la salario”, che è il salario che secondo la communis aestimatiocommunis aestimatio garantisce al lavoratore un livello di vita adeguato al suo garantisce al lavoratore un livello di vita adeguato al suo status status

► Nella stessa ottica si ammette un profitto “equo” per i Nella stessa ottica si ammette un profitto “equo” per i commercianti, quale compenso del servizio da loro prestatocommercianti, quale compenso del servizio da loro prestato

► Da tutto ciò, è stato dedotto erroneamente l’abbozzo di una Da tutto ciò, è stato dedotto erroneamente l’abbozzo di una teoria che riconduce il valore dei beni al loro costo di teoria che riconduce il valore dei beni al loro costo di produzione sulla base del principio dello scambio equivalenteproduzione sulla base del principio dello scambio equivalente

► In realtà gli scolastici vedevano il valore dei beni correlato a In realtà gli scolastici vedevano il valore dei beni correlato a tre principali caratteristiche (Piero di Giovanni Olivi, 1248-tre principali caratteristiche (Piero di Giovanni Olivi, 1248-1298):1298): utilità oggettiva o valore d’uso oggettivo (utilità oggettiva o valore d’uso oggettivo (virtuositasvirtuositas)) rarità o scarsità (rarità o scarsità (raritasraritas)) utilità soggettiva del consumatore (utilità soggettiva del consumatore (complacibilitascomplacibilitas))

Page 24: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

1) La scolastica 1) La scolastica vvalore della moneta e uso del alore della moneta e uso del

denarodenaro►La moneta, invece, non ha un valore La moneta, invece, non ha un valore intrinseco, ma solo un intrinseco, ma solo un valore valore convenzionale imposto dal principe convenzionale imposto dal principe ((impositusimpositus):):►la moneta non è considerata la moneta non è considerata un bene capitale durevole quindi un bene capitale durevole quindi non può dar luogo a diritti d’uso non può dar luogo a diritti d’uso (pecunia pecuniam non parit):(pecunia pecuniam non parit):

da ciò la da ciò la condanna dell’usuracondanna dell’usura

Page 25: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

La crisi della scolasticaLa crisi della scolastica► Con lo sviluppo dei commerci, nel basso Con lo sviluppo dei commerci, nel basso

medioevo i sistemi di pagamento e di medioevo i sistemi di pagamento e di concessione dei prestiti si fecero più concessione dei prestiti si fecero più complessi, tanto da rendere sempre complessi, tanto da rendere sempre meno chiara o meno individuabile la meno chiara o meno individuabile la situazione di prestito a interessesituazione di prestito a interesse

► Inoltre, con la crescita delle attività Inoltre, con la crescita delle attività economiche, il prestito divenne non economiche, il prestito divenne non solo prestito al consumo ma anche solo prestito al consumo ma anche prestito alla produzioneprestito alla produzione

Page 26: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

La crisi della scolasticaLa crisi della scolastica► La Chiesa Romana e gli scolastici iniziarono a giustificare La Chiesa Romana e gli scolastici iniziarono a giustificare

forme di prestito ad interesse, sviluppando una complessa forme di prestito ad interesse, sviluppando una complessa casistica di particolari situazioni ammissibili:casistica di particolari situazioni ammissibili:

1) 1) Damnum emergensDamnum emergens: l’interesse come compenso per una : l’interesse come compenso per una perdita accertata (ad es. in in caso di mora del mutuatario)perdita accertata (ad es. in in caso di mora del mutuatario)

2) 2) Periculum sortis: Periculum sortis: l’interesse come compenso del rischio l’interesse come compenso del rischio derivante dall’esercizio di attività produttive e commerciali derivante dall’esercizio di attività produttive e commerciali (la moneta investita in capitali produttivi può generare un (la moneta investita in capitali produttivi può generare un profitto e al mutuante si concede di rivendicare un profitto e al mutuante si concede di rivendicare un interesse per eventuali perdite che ritiene di aver subito per interesse per eventuali perdite che ritiene di aver subito per aver concesso un prestito (S.Antonino da Firenze-XV Sec.) aver concesso un prestito (S.Antonino da Firenze-XV Sec.)

3) 3) Lucrum cessans: Lucrum cessans: l’interesse come compensol’interesse come compenso del mancato del mancato guadagno derivante da possibili investimenti alternativi guadagno derivante da possibili investimenti alternativi (costo opportunità) C. Dumoulin-XVI Sec.)(costo opportunità) C. Dumoulin-XVI Sec.)

Page 27: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

La crisi della scolastica e La crisi della scolastica e l’emergere del nominalismol’emergere del nominalismo

► La discussione sugli La discussione sugli universali:universali:

► secondo i secondo i realistirealisti (= gli scolastici) gli (= gli scolastici) gli universaliuniversali sono i principi essenziali che definiscono la natura sono i principi essenziali che definiscono la natura di tutte le cose, essi di tutte le cose, essi realmenterealmente esistono nella esistono nella mente di Dio, in quella degli uomini e nelle cose mente di Dio, in quella degli uomini e nelle cose stesse, a fondamento della loro realtà empiricastesse, a fondamento della loro realtà empirica

► la conoscenza della realtà si attua attraverso un la conoscenza della realtà si attua attraverso un processo processo deduttivo,deduttivo, che permette alla ragione che permette alla ragione umana di rivelare la struttura ontologica del mondoumana di rivelare la struttura ontologica del mondo

Page 28: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

La crisi della scolastica La crisi della scolastica ► i i nominalisti:nominalisti: gli universali non esistono nella gli universali non esistono nella

realtà, essi sono atti (segni, nomi) realtà, essi sono atti (segni, nomi) dell’intelletto umano volti a unificare e dell’intelletto umano volti a unificare e classificare le cose, ma solo a posterioriclassificare le cose, ma solo a posteriori

► la conoscenza della realtà si attua pertanto la conoscenza della realtà si attua pertanto attraverso la conoscenza diretta delle cose, attraverso la conoscenza diretta delle cose, nei loro aspetti individuali, particolari ed nei loro aspetti individuali, particolari ed empirici (Roger Bacon, 1214-1294; John Duns empirici (Roger Bacon, 1214-1294; John Duns Scoto, 1266-1308; William Ockham, 1290-Scoto, 1266-1308; William Ockham, 1290-1348: sono tutti francescani)1348: sono tutti francescani)

► Solo l’esistenza di Dio non è frutto di Solo l’esistenza di Dio non è frutto di speculazione, ma puro atto di fede speculazione, ma puro atto di fede a-a-razionalerazionale::

Page 29: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

La crisi della scolasticaLa crisi della scolastica► La scuola occamista produce alla fine del medioevo La scuola occamista produce alla fine del medioevo

riflessioni scientifiche di rilievo sull’economia:riflessioni scientifiche di rilievo sull’economia:

► Jean Buridan (1290-1358): tenta di spiegare il Jean Buridan (1290-1358): tenta di spiegare il valore delle merci non sulla base della loro valore delle merci non sulla base della loro sostanza, ma in quanto fenomeni relazionali ed sostanza, ma in quanto fenomeni relazionali ed espressione dei bisogni umani (il pane vale più per espressione dei bisogni umani (il pane vale più per il povero che per il ricco)il povero che per il ricco)

► Nicolas d’Oresme (1320-1382): si distacca Nicolas d’Oresme (1320-1382): si distacca dall’idea di valore convenzionale della moneta, dall’idea di valore convenzionale della moneta, attribuendole un valore reale basato sul suo attribuendole un valore reale basato sul suo contenuto in metalli preziosi e arrivando a intuire contenuto in metalli preziosi e arrivando a intuire la cosiddetta “legge di Gresham” secondo cui “la la cosiddetta “legge di Gresham” secondo cui “la moneta cattiva scaccia quella buona”moneta cattiva scaccia quella buona”

Page 30: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

La crisi della scolasticaLa crisi della scolastica►Dopo Occam:Dopo Occam:

la teologia perde centralità nel sapere: la teologia perde centralità nel sapere: emerge l’Umanesimo; la politica si svincola emerge l’Umanesimo; la politica si svincola dalla morale (Machiavelli, 1516); la fede pone dalla morale (Machiavelli, 1516); la fede pone in discussione l’autorità costituita (Riforma in discussione l’autorità costituita (Riforma Protestante, 1517)Protestante, 1517)

la vita culturale rinasce in rinnovate la vita culturale rinasce in rinnovate università dove lo Stato subentra alla Chiesa università dove lo Stato subentra alla Chiesa nel controllo dell’attività intellettualenel controllo dell’attività intellettuale

rifioriscono gli studi filosofici e con essi rifioriscono gli studi filosofici e con essi ebbero grande impulso quelli scientificiebbero grande impulso quelli scientifici

un unico filo unisce l’Umanesimo civile alla un unico filo unisce l’Umanesimo civile alla rivoluzione scientifica dell’età modernarivoluzione scientifica dell’età moderna

Page 31: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

La crisi della scolasticaLa crisi della scolastica► Alla base di tale rivoluzione culturale Alla base di tale rivoluzione culturale

vi è l’emergere dell’Umanesimo vi è l’emergere dell’Umanesimo civile: civile:

l’uomo il principale oggetto di l’uomo il principale oggetto di attenzione culturale/rivalutazione attenzione culturale/rivalutazione

della dimensione terrena e della dimensione terrena e relazionalerelazionale

Page 32: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

La crisi della scolasticaLa crisi della scolastica► Dopo Machiavelli (Il Principe):Dopo Machiavelli (Il Principe):

l’economia come l’economia come scienza della scienza della acquisizione: acquisizione: alla politica alla politica

= = la parte principale: al tutto, la parte principale: al tutto,

essa non si occupa più solo della famiglia essa non si occupa più solo della famiglia (governo della casa) ma anche dello Stato (governo della casa) ma anche dello Stato (Antoyne de Montchrétien, (Antoyne de Montchrétien, Traité d’Oeconomie Traité d’Oeconomie PolitiquePolitique, 1615), 1615)

Page 33: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

Scienza economica e pensiero Scienza economica e pensiero modernomoderno

► L’Economia si definisce “Politica”, quindi relativa L’Economia si definisce “Politica”, quindi relativa alla sfera pubblica-collettiva-nazionalealla sfera pubblica-collettiva-nazionale

► L’Economia Politica si distingue dalla L’Economia Politica si distingue dalla Politica propriamente detta:Politica propriamente detta: La Politica ora riguarda l’accumulazione e La Politica ora riguarda l’accumulazione e

la gestione del potere (perde le finalità la gestione del potere (perde le finalità etico-morali)etico-morali)

L’Economia Politica riguarda L’Economia Politica riguarda l’accumulazione e la gestione della l’accumulazione e la gestione della

ricchezzaricchezza

Page 34: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

Economia politica e Economia politica e formazione dello Stato-formazione dello Stato-nazione in età moderna: a) nazione in età moderna: a) bullionismo; bullionismo; b) mercantilismo baconiano b) mercantilismo baconiano c) mercantilismo evolutoc) mercantilismo evoluto

Page 35: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

2) Il mercantilismo2) Il mercantilismo

Non è mai esistita una scuola di pensiero che si Non è mai esistita una scuola di pensiero che si autodefinisse “Mercantilista”autodefinisse “Mercantilista”

► Il termine fu coniato da Victor de Mirabeau (1715-Il termine fu coniato da Victor de Mirabeau (1715-1789) ed utilizzato da Adam Smith per indicare 1789) ed utilizzato da Adam Smith per indicare l’insieme delle idee economiche prevalenti nelle l’insieme delle idee economiche prevalenti nelle corti e negli Stati europei tra il 1500 ed il 1750corti e negli Stati europei tra il 1500 ed il 1750

► Il mercantilismo è quindi una classificazione a Il mercantilismo è quindi una classificazione a posteriori fatta dai ricercatori, esso non costituisce posteriori fatta dai ricercatori, esso non costituisce un “sistema di idee”un “sistema di idee”

Page 36: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

2) Il mercantilismo2) Il mercantilismo► Gli scritti definiti “mercantilisti” sono di solito delle Gli scritti definiti “mercantilisti” sono di solito delle

trattazioni monotematiche sulle varie problematiche trattazioni monotematiche sulle varie problematiche della congiuntura economica dell’epoca nelle diverse della congiuntura economica dell’epoca nelle diverse nazioni:nazioni:

essi offrono soluzioni a questioni concrete (in essi offrono soluzioni a questioni concrete (in genere non-teoriche) di politica economicagenere non-teoriche) di politica economica

sono indirizzati ad un pubblico di governanti, sono indirizzati ad un pubblico di governanti, funzionari, notabili e gruppi di pressione in genere, funzionari, notabili e gruppi di pressione in genere, spesso con lo scopo di sostenere interessi specificispesso con lo scopo di sostenere interessi specifici

Page 37: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

2) Il mercantilismo2) Il mercantilismo► … … esistono tuttavia degli elementi comuni:esistono tuttavia degli elementi comuni:

la propensione al protezionismo la propensione al protezionismo economico e commerciale ed a politiche economico e commerciale ed a politiche monetarie focalizzate sull’accumulo di monetarie focalizzate sull’accumulo di valuta pregiata (oro e argento)valuta pregiata (oro e argento)

l’intento di contribuire, indirizzando le l’intento di contribuire, indirizzando le scelte di politica economica, a rafforzare il scelte di politica economica, a rafforzare il potere dello Stato-nazione sia verso potere dello Stato-nazione sia verso l’interno che verso l’esternol’interno che verso l’esterno

Page 38: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

a) Il bullionismoa) Il bullionismo

► Il Bullonismo (da buillon, metallo in Il Bullonismo (da buillon, metallo in barre) ha caratterizzato soprattutto la barre) ha caratterizzato soprattutto la prima fase del mercantilismo (sec. XVI)prima fase del mercantilismo (sec. XVI)

► I bullionisti erano in genere mercanti o I bullionisti erano in genere mercanti o funzionari della corona e perseguivano funzionari della corona e perseguivano l’accumulo di oro come mezzo per l’accumulo di oro come mezzo per consolidare il potere del sovranoconsolidare il potere del sovrano

Page 39: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

Principali aspetti teorici Principali aspetti teorici affrontati dai primi mercantilistiaffrontati dai primi mercantilisti

► Teorie e politiche monetarieTeorie e politiche monetarie►   Il concetto di bilancia di commercioIl concetto di bilancia di commercio ► Definizione di valoreDefinizione di valore  

Page 40: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

b) Il mercantilismo baconianob) Il mercantilismo baconiano ►Francis Bacon (1561- 1626)Francis Bacon (1561- 1626)

utilizzo di dati statistici per poter generalizzare utilizzo di dati statistici per poter generalizzare giudizi ricavati dall’esperienzagiudizi ricavati dall’esperienza

►W. Petty (1623-1687) W. Petty (1623-1687) Il primo autore mercantilista che espresse Il primo autore mercantilista che espresse l’intenzione di applicare i metodi baconiani l’intenzione di applicare i metodi baconiani all’analisi dei fatti economici e socialiall’analisi dei fatti economici e sociali

Page 41: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

WILLIAM PETTY, METODO WILLIAM PETTY, METODO DELL’ARITMETICA POLITICA E ORIGINE DELL’ARITMETICA POLITICA E ORIGINE

DEL VALOREDEL VALORE Figlio di un modesto mercante di stoffe, dopo Figlio di un modesto mercante di stoffe, dopo

varie e avventurose vicende giovanili studia varie e avventurose vicende giovanili studia medicina in Europa e a Oxford e diventa un medicina in Europa e a Oxford e diventa un medico famosomedico famoso

nel 1652 viene inviato da Cromwell in Irlanda nel 1652 viene inviato da Cromwell in Irlanda con l’incarico di redigere la Down Survey, una con l’incarico di redigere la Down Survey, una grande ricognizione dei fondi passati dai ribelli grande ricognizione dei fondi passati dai ribelli irlandesi ai veterani e nobili inglesi dopo la irlandesi ai veterani e nobili inglesi dopo la rivolta del 1641rivolta del 1641

così inizia a occuparsi di tematiche così inizia a occuparsi di tematiche economiche, si arricchisce impadronendosi di economiche, si arricchisce impadronendosi di alcune delle migliori tenute irlandesi e diventa alcune delle migliori tenute irlandesi e diventa un personaggio di rilievo nello scenario un personaggio di rilievo nello scenario culturale-scientifico inglese del tempoculturale-scientifico inglese del tempo

Tra le sue opere: Tra le sue opere: Treatise of Taxes and Treatise of Taxes and ContributionsContributions (1662), (1662), Political ArithmetikPolitical Arithmetik (1671- (1671-76), 76), The Political Anathomy of IrelandThe Political Anathomy of Ireland (1672) (1672)

Page 42: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

WILLIAM PETTY, METODO WILLIAM PETTY, METODO DELL’ARITMETICA POLITICA E ORIGINE DELL’ARITMETICA POLITICA E ORIGINE

DEL VALOREDEL VALORE► In Petty si percepisce lo spirito del nuovo In Petty si percepisce lo spirito del nuovo

razionalismo seicentesco, le sue considerazioni sui razionalismo seicentesco, le sue considerazioni sui concetti di valore, sovrappiù e rendita, ne fanno un concetti di valore, sovrappiù e rendita, ne fanno un precursore dell’Economia Politica Classica (Marx lo precursore dell’Economia Politica Classica (Marx lo considera il primo vero esponente di questa corrente considera il primo vero esponente di questa corrente di pensiero)di pensiero)

► Il suo metodo si fonda su un approccio quantitativo Il suo metodo si fonda su un approccio quantitativo all’analisi dei fenomeni economici e sociali, egli all’analisi dei fenomeni economici e sociali, egli intende “esprimersi in termini di numeri, pesi e intende “esprimersi in termini di numeri, pesi e misure, invece di usare soltanto parole comparative e misure, invece di usare soltanto parole comparative e superlative”superlative”

Page 43: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

WILLIAM PETTY, METODO WILLIAM PETTY, METODO DELL’ARITMETICA POLITICA E ORIGINE DELL’ARITMETICA POLITICA E ORIGINE

DEL VALOREDEL VALORE► L’origine del valore è individuato nel lavoro e nella terra: “… il L’origine del valore è individuato nel lavoro e nella terra: “… il

lavoro è padre e principio attivo della ricchezza, la terra la lavoro è padre e principio attivo della ricchezza, la terra la madre”madre”

► Il valore dei beni è quindi dato dalla quantità Il valore dei beni è quindi dato dalla quantità di terradi terra e e di di lavorolavoro necessari a produrli, tali quantità ne determinano il necessari a produrli, tali quantità ne determinano il ““Valore NaturaleValore Naturale”, verso cui i prezzi di mercato tendono a ”, verso cui i prezzi di mercato tendono a collocarsi:collocarsi: viene così accantonata la teoria soggettiva del valoreviene così accantonata la teoria soggettiva del valore prende corpo la teoria del valore dei beni associato al loro prende corpo la teoria del valore dei beni associato al loro

costo di produzione (dato essenzialmente dal lavoro)costo di produzione (dato essenzialmente dal lavoro)

Page 44: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

WILLIAM PETTY, MISURA DEL VALOREWILLIAM PETTY, MISURA DEL VALOREE SALARIO DI SUSSISTENZAE SALARIO DI SUSSISTENZA

► Definito il valore dei beni come risultante di terra e Definito il valore dei beni come risultante di terra e lavoro necessari a produrli, l’approccio quantitativo lavoro necessari a produrli, l’approccio quantitativo spinge Petty a cercare una misura unica per il valore spinge Petty a cercare una misura unica per il valore tale da ottenere:tale da ottenere: “ “una parità e un’equazione tra la terra ed il lavoro, una parità e un’equazione tra la terra ed il lavoro,

in modo da poter esprimere il valore di ogni cosa in modo da poter esprimere il valore di ogni cosa mediante uno solo dei due”mediante uno solo dei due”

► Il problema è affrontato da Petty stabilendo come Il problema è affrontato da Petty stabilendo come unità di misura del valore “il cibo giornaliero di un unità di misura del valore “il cibo giornaliero di un adulto, in media”, tale termine è al contempo:adulto, in media”, tale termine è al contempo: indicatore della capacità produttiva della terraindicatore della capacità produttiva della terra indicatore della quantità di lavoro impiegataindicatore della quantità di lavoro impiegata

Page 45: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

WILLIAM PETTY, MISURA DEL VALOREWILLIAM PETTY, MISURA DEL VALOREE SALARIO DI SUSSISTENZAE SALARIO DI SUSSISTENZA

► Lo stesso termine viene adottato da Petty come Lo stesso termine viene adottato da Petty come prezzo naturale del lavoro, si abbozzano così due prezzo naturale del lavoro, si abbozzano così due concetti classico-marxiani:concetti classico-marxiani: quello del “salario di sussistenza”quello del “salario di sussistenza” quello del “lavoro socialmente necessario”quello del “lavoro socialmente necessario”

► Seguendo gli schemi mercantilisti, Petty individua Seguendo gli schemi mercantilisti, Petty individua nel salario di sussistenza il punto di pieno impiego nel salario di sussistenza il punto di pieno impiego della forza lavoro disponibile: con salari più alti i della forza lavoro disponibile: con salari più alti i lavoratori si impigriscono e smettono di lavorarelavoratori si impigriscono e smettono di lavorare

Page 46: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

WILLIAM PETTY, SOVRAPPIU’ E RENDITAWILLIAM PETTY, SOVRAPPIU’ E RENDITA

► Petty sviluppa un concetto di sovrappiù (Petty sviluppa un concetto di sovrappiù (overplusoverplus) ) che si risolve in rendita, secondo la formula:che si risolve in rendita, secondo la formula:

valore della produzione ottenuta dalla terra con valore della produzione ottenuta dalla terra con applicazione di lavoroapplicazione di lavoro

- - valore della produzione che si otterrebbe dalla terra valore della produzione che si otterrebbe dalla terra senza applicazione di lavoro senza applicazione di lavoro

- valore della produzione necessario a pagare il valore della produzione necessario a pagare il lavorolavoro

== sovrappiùsovrappiù

Page 47: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

WILLIAM PETTY, SOVRAPPIU’ E RENDITAWILLIAM PETTY, SOVRAPPIU’ E RENDITAIl sovrappiù è tanto più alto quanto minore è il costo di Il sovrappiù è tanto più alto quanto minore è il costo di

produzione e a ciò contribuisce il miglioramento delle produzione e a ciò contribuisce il miglioramento delle tecniche produttive:tecniche produttive: “ “il prezzo del cibo sarà bassissimo quando il cibo sarà il prezzo del cibo sarà bassissimo quando il cibo sarà

raccolto da un numero minore di braccia che altrove”raccolto da un numero minore di braccia che altrove”

► Il valore della terra si deduce moltiplicando la rendita Il valore della terra si deduce moltiplicando la rendita annuale per 21 (anni in cui un uomo mediamente vive annuale per 21 (anni in cui un uomo mediamente vive assieme al proprio padre ed al proprio figlio)assieme al proprio padre ed al proprio figlio)

► Sul saggio di rendita si allinea il saggio di usura Sul saggio di rendita si allinea il saggio di usura (interesse), in quanto si presta denaro per ottenere un (interesse), in quanto si presta denaro per ottenere un profitto pari almeno pari a quello che si otterrebbe profitto pari almeno pari a quello che si otterrebbe acquistando della terraacquistando della terra

Page 48: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

WILLIAM PETTY, RENDITA “DIFFERENZIALE”WILLIAM PETTY, RENDITA “DIFFERENZIALE”

► Petty sviluppa poi una teoria della Petty sviluppa poi una teoria della rendita “differenziale”rendita “differenziale” basata sulla differenza dei costi di trasporto delle derrate basata sulla differenza dei costi di trasporto delle derrate dovuta alla diversa distanza delle terre dai mercati:dovuta alla diversa distanza delle terre dai mercati:

“ “se il grano che nutre Londra fosse trasportato da 40 se il grano che nutre Londra fosse trasportato da 40 miglia fin qui, il grano che cresce a un miglio da miglia fin qui, il grano che cresce a un miglio da Londra aggiungerà al suo Londra aggiungerà al suo prezzo naturaleprezzo naturale le spese di le spese di trasporto per 39 miglia”trasporto per 39 miglia”

il il prezzo naturaleprezzo naturale è dato dal costo di produzione più è dato dal costo di produzione più la rendita connessa alla fertilità del suolo a questo si la rendita connessa alla fertilità del suolo a questo si aggiunge poi la rendita differenziale connessa ai costi aggiunge poi la rendita differenziale connessa ai costi di trasportodi trasporto

Page 49: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

WILLIAM PETTY, LA TASSAZIONEWILLIAM PETTY, LA TASSAZIONE

► Le considerazioni di Petty sul valore e la rendita derivano Le considerazioni di Petty sul valore e la rendita derivano dai suoi studi sulla tassazionedai suoi studi sulla tassazione

► L’idea di base di Petty è che la rendita non faccia parte L’idea di base di Petty è che la rendita non faccia parte del costo di produzione dei beni, in quanto deriva da un del costo di produzione dei beni, in quanto deriva da un surplussurplus

► Pertanto la tassazione dovrebbe colpire solo la rendita, in Pertanto la tassazione dovrebbe colpire solo la rendita, in modo da non ripercuotersi sui prezzi finali delle mercimodo da non ripercuotersi sui prezzi finali delle merci

► Più precisamente andrebbe tassata solo la parte di rendita Più precisamente andrebbe tassata solo la parte di rendita destinata al consumo, lasciando intoccata quella destinata destinata al consumo, lasciando intoccata quella destinata al risparmio e da questo all’investimento produttivoal risparmio e da questo all’investimento produttivo

► Nella pratica Petty suggerisce di tassare determinati beni Nella pratica Petty suggerisce di tassare determinati beni di consumo che siano particolarmente indicativi della di consumo che siano particolarmente indicativi della capacità di consumo dei cittadini (quindi della loro capacità di consumo dei cittadini (quindi della loro capacità di rendita e spesa incapacità di rendita e spesa in beni voluttuari beni voluttuari))

Page 50: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

W. PETTY E GLI ARITMETICI POLITICIW. PETTY E GLI ARITMETICI POLITICI

► Petty anticipò gli economisti classici anche con le Petty anticipò gli economisti classici anche con le sue considerazioni sui vantaggi della divisione del sue considerazioni sui vantaggi della divisione del lavoro e sulle relazioni di questa con l’ampiezza lavoro e sulle relazioni di questa con l’ampiezza dei mercatidei mercati

► In generale il suo pensiero, rispetto ai In generale il suo pensiero, rispetto ai mercantilisti, appare caratterizzato da una mercantilisti, appare caratterizzato da una maggiore profondità rispetto alle problematiche maggiore profondità rispetto alle problematiche socio-economiche dello sviluppo (relazioni socio-economiche dello sviluppo (relazioni urbanizzazione-industrializzazione, scolarizzazione urbanizzazione-industrializzazione, scolarizzazione e formazione tecnica, fattori culturali dello e formazione tecnica, fattori culturali dello sviluppo, libertà economiche e libertà individuali)sviluppo, libertà economiche e libertà individuali)

► Rispetto agli Economisti Classici, in Petty manca Rispetto agli Economisti Classici, in Petty manca però l’approccio per classi sociali e la conseguente però l’approccio per classi sociali e la conseguente teoria della distribuzione del redditoteoria della distribuzione del reddito

Page 51: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

W. PETTY E GLI ARITMETICI POLITICIW. PETTY E GLI ARITMETICI POLITICI

► I suoi “seguaci” (Graunt, Davenant, Fleetwood, I suoi “seguaci” (Graunt, Davenant, Fleetwood, King) contribuirono alla diffusione dei metodi King) contribuirono alla diffusione dei metodi quantitativi nell’analisi dei fenomeni socio-economiciquantitativi nell’analisi dei fenomeni socio-economici

► Rilevante è stato l’apporto di Rilevante è stato l’apporto di Gregory KingGregory King (1656- (1656-1714), che dimostrò la rigidità della domanda di 1714), che dimostrò la rigidità della domanda di mercato delle derrate alimentari di base rispetto ai mercato delle derrate alimentari di base rispetto ai prezzi (cd “legge di King”)prezzi (cd “legge di King”)

► Occorre rilevare tuttavia che, ad eccezione delle Occorre rilevare tuttavia che, ad eccezione delle ricerche di statistica economica e in parte ricerche di statistica economica e in parte dell’econometria, il metodo quantitativo proposto da dell’econometria, il metodo quantitativo proposto da Petty non è stato prevalente nell’ambito della Petty non è stato prevalente nell’ambito della scienza economicascienza economica

Page 52: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

c) Il mercantilismo evoluto: dal c) Il mercantilismo evoluto: dal giusnaturalismo alla teoria del giusnaturalismo alla teoria del ciclo economico in Cantillonciclo economico in Cantillon

►necessità di dar fondamento teorico necessità di dar fondamento teorico al al diritto positivodiritto positivo degli Stati-nazione degli Stati-nazione

►Tra i sec. XVI e XVII prende corpo Tra i sec. XVI e XVII prende corpo l’idea che a fondamento del diritto l’idea che a fondamento del diritto positivo vi sia la positivo vi sia la legge naturalelegge naturale posta dal Creatore posta dal Creatore ((giusnaturalismogiusnaturalismo))

Page 53: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

c) Il mercantilismo evoluto: dal c) Il mercantilismo evoluto: dal giusnaturalismo alla teoria del ciclo giusnaturalismo alla teoria del ciclo

economico in Cantilloneconomico in Cantillon ► Dalle dottrine politiche ispirate al giusnaturalismo Dalle dottrine politiche ispirate al giusnaturalismo

derivano:derivano:il concetto di il concetto di stato di naturastato di natura, ,

il concetto di il concetto di contratto socialecontratto sociale, , ► La teoria della necessità dello Stato assolutista (Hobbes, La teoria della necessità dello Stato assolutista (Hobbes,

1651), si fonda sull’idea che mantenendosi nello stato di 1651), si fonda sull’idea che mantenendosi nello stato di natura l’umanità tenderebbe al caos (homo hominis lupus)natura l’umanità tenderebbe al caos (homo hominis lupus)

► Nella visione liberalista dello Stato (Locke, 1689), Nella visione liberalista dello Stato (Locke, 1689), già nello stato di natura i diritti naturali di già nello stato di natura i diritti naturali di ciascuno sono limitati da quelli degli altri e con ciascuno sono limitati da quelli degli altri e con essi tendono a comporsi ragionevolmenteessi tendono a comporsi ragionevolmente

Page 54: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

c) Il mercantilismo evoluto: dal c) Il mercantilismo evoluto: dal giusnaturalismo alla teoria del ciclo giusnaturalismo alla teoria del ciclo

economico in Cantilloneconomico in Cantillon► Conseguenze della visione “giusnaturalista-Conseguenze della visione “giusnaturalista-

liberalista” negli sviluppi del pensiero economico:liberalista” negli sviluppi del pensiero economico: le libertà economiche sono un diritto naturale le libertà economiche sono un diritto naturale

(innato) dell’uomo(innato) dell’uomo la funzione dello Stato è quella di favorire il la funzione dello Stato è quella di favorire il

realizzarsi di queste libertà per tutti e non a realizzarsi di queste libertà per tutti e non a particolare vantaggio di qualcunoparticolare vantaggio di qualcuno

i beni hanno dei valori “naturali”, implicitamente i beni hanno dei valori “naturali”, implicitamente “giusti”, a cui anche i valori di mercato “giusti”, a cui anche i valori di mercato dovrebbero uniformarsidovrebbero uniformarsi

Page 55: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

c) Il mercantilismo evoluto: dal c) Il mercantilismo evoluto: dal giusnaturalismo alla teoria del ciclo giusnaturalismo alla teoria del ciclo

economico in Cantilloneconomico in Cantillon ► In John Locke (1632-1691) l’affermazione al In John Locke (1632-1691) l’affermazione al

diritto della libertà individuale implica:diritto della libertà individuale implica: il diritto a disporre del proprio lavoroil diritto a disporre del proprio lavoro il diritto alla proprietà del prodotto del il diritto alla proprietà del prodotto del

proprio lavoroproprio lavoro il diritto alla proprietà della terra, che il diritto alla proprietà della terra, che

produce solo in ragione del lavoro ad essa produce solo in ragione del lavoro ad essa applicatoapplicato

Page 56: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

c) Il mercantilismo evoluto: dal c) Il mercantilismo evoluto: dal giusnaturalismo alla teoria del ciclo giusnaturalismo alla teoria del ciclo

economico in Cantilloneconomico in Cantillon► Dudley North (Dudley North (Discourse upon TradeDiscourse upon Trade, 1691):, 1691):

alla base della scienza economica devono essere gli alla base della scienza economica devono essere gli “esorbitanti appetiti degli uomini”“esorbitanti appetiti degli uomini”

l’interesse pubblico è visto come somma degli interessi l’interesse pubblico è visto come somma degli interessi privatiprivati

gli individui perseguono i propri personali interessi meglio gli individui perseguono i propri personali interessi meglio di chiunque altrodi chiunque altro

““l’armonia” si ottiene lasciando fare ai privati, così la l’armonia” si ottiene lasciando fare ai privati, così la nazione prosperanazione prospera

le misure che favoriscono un settore, un gruppo di imprese le misure che favoriscono un settore, un gruppo di imprese o una impresa vanno a detrimento di qualcun altro, sono o una impresa vanno a detrimento di qualcun altro, sono abusi che danneggiano la comunità abusi che danneggiano la comunità

Page 57: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

c) Il mercantilismo evoluto: dal c) Il mercantilismo evoluto: dal giusnaturalismo alla teoria del ciclo giusnaturalismo alla teoria del ciclo

economico in Cantilloneconomico in Cantillon► Bernard Mandeville (Bernard Mandeville (Fable Fable

of the Bees, Private Vices of the Bees, Private Vices and Public Benefitsand Public Benefits, 1714):, 1714): il benessere pubblico si il benessere pubblico si

persegue anche persegue anche lasciando libertà alle lasciando libertà alle persone di soddisfare persone di soddisfare certi vizi, come il lusso e certi vizi, come il lusso e l’avidità economical’avidità economica

certe virtù possono certe virtù possono essere dannose: ad essere dannose: ad esempio, meglio le spese esempio, meglio le spese fastose della parsimonia, fastose della parsimonia, creano più lavorocreano più lavoro

Page 58: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

c) Il mercantilismo evoluto: dal c) Il mercantilismo evoluto: dal giusnaturalismo alla teoria del ciclo giusnaturalismo alla teoria del ciclo

economico in Cantilloneconomico in Cantillon► Nel continente europeo l’opposizione alle politiche Nel continente europeo l’opposizione alle politiche

economiche dominanti (mercantiliste) prese corpo economiche dominanti (mercantiliste) prese corpo nell’idea che la ricchezza delle nazioni non stava nell’idea che la ricchezza delle nazioni non stava nell’abbondanza di oro, ma in un’ampia capacità di nell’abbondanza di oro, ma in un’ampia capacità di soddisfare i bisogni (consumi) della popolazionesoddisfare i bisogni (consumi) della popolazione

► In particolare l’abbondanza di derrate agricole è In particolare l’abbondanza di derrate agricole è vista come il punto di partenza per assicurare vista come il punto di partenza per assicurare benessere alla nazione e il benessere alla nazione e il laisser fairelaisser faire come come miglior strumento per sviluppare l’agricolturamiglior strumento per sviluppare l’agricoltura

► Queste posizioni in Boisguillebert e Cantillon Queste posizioni in Boisguillebert e Cantillon precorrono la scuola fisiocraticaprecorrono la scuola fisiocratica

Page 59: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

c) Il mercantilismo evoluto: dal c) Il mercantilismo evoluto: dal giusnaturalismo alla teoria del giusnaturalismo alla teoria del ciclo economico in Cantillonciclo economico in Cantillon

► Pierre de Boisguillebert (Pierre de Boisguillebert (Dissertation de la Nature Dissertation de la Nature des Richesses, de l’Argent et des Tributes, où l’on des Richesses, de l’Argent et des Tributes, où l’on découvre la fausse idée qui règne dans le monde découvre la fausse idée qui règne dans le monde a régard de ces trois articlesa régard de ces trois articles, 1707):, 1707): sostiene la defiscalizzazione dei consumi e la sostiene la defiscalizzazione dei consumi e la

rimozione degli ostacoli al libero scambio per rimozione degli ostacoli al libero scambio per favorire i consumi e la produzione di maggior favorire i consumi e la produzione di maggior redditoreddito

le imposte sui consumi avrebbero dovuto le imposte sui consumi avrebbero dovuto essere sostituite da un’imposta unica sul essere sostituite da un’imposta unica sul redditoreddito

l’intervento di una “Provvidenza” superiorel’intervento di una “Provvidenza” superiore

Page 60: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

c) Il mercantilismo evoluto: dal c) Il mercantilismo evoluto: dal giusnaturalismo alla teoria del giusnaturalismo alla teoria del ciclo economico in Cantillonciclo economico in Cantillon

► Richard Cantillon (banchiere, 1680-1734; Richard Cantillon (banchiere, 1680-1734; Essay sur la Nature du Essay sur la Nature du Commerce en GénéralCommerce en Général, 1755, riscoperto nel 1881 da Jevons): il , 1755, riscoperto nel 1881 da Jevons): il primo economista che intuisce il concetto di sistema economico, primo economista che intuisce il concetto di sistema economico, più o meno meccanicopiù o meno meccanico 1) Sviluppa le relazioni tra domanda e offerta sul mercato del 1) Sviluppa le relazioni tra domanda e offerta sul mercato del

lavoro e su quello delle mercilavoro e su quello delle merci 2) Distingue tra valore “intrinseco” delle merci e prezzo di 2) Distingue tra valore “intrinseco” delle merci e prezzo di

mercato dipendente dalle condizioni mercato dipendente dalle condizioni della domanda e dell’offertadella domanda e dell’offerta

3) Sviluppa una teoria delle classi sociali sulla base 3) Sviluppa una teoria delle classi sociali sulla base della ripartizione del prodotto nazionale tra rendite, della ripartizione del prodotto nazionale tra rendite, profitti e salari:profitti e salari:

► la classe indipendente (proprietari di terre), dalla cui la classe indipendente (proprietari di terre), dalla cui ricchezza trae sostentamento la nazionericchezza trae sostentamento la nazione

► la classe dipendente, che vive di salari o di profitti la classe dipendente, che vive di salari o di profitti da lavoro autonomoda lavoro autonomo

Page 61: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

c) Il mercantilismo evoluto: dal c) Il mercantilismo evoluto: dal giusnaturalismo alla teoria del giusnaturalismo alla teoria del ciclo economico in Cantillonciclo economico in Cantillon Approfondisce con grande lucidità le tematiche Approfondisce con grande lucidità le tematiche

monetarie e in particolare i movimenti inflativi e monetarie e in particolare i movimenti inflativi e come questi si ripercuotono in maniera differenziata come questi si ripercuotono in maniera differenziata sui redditi delle diverse classi sociali, arrivando a sui redditi delle diverse classi sociali, arrivando a descrivere le successive fasi del ciclo inflativo-descrivere le successive fasi del ciclo inflativo-deflativodeflativo

Sviluppa anche, da banchiere, una teoria Sviluppa anche, da banchiere, una teoria dell’interesse, la cui altezza non dipenderebbe dalla dell’interesse, la cui altezza non dipenderebbe dalla quantità di moneta, ma dall’andamento della quantità di moneta, ma dall’andamento della domanda e dell’offerta dei prestitidomanda e dell’offerta dei prestiti

Page 62: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

Il CameralismoIl Cameralismo

Page 63: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

3) Il cameralismo (la scienza 3) Il cameralismo (la scienza dello Stato)dello Stato)

► Complesso di teorie politiche fiorite nel mondo Complesso di teorie politiche fiorite nel mondo germanico durante i secc. XVII e XVIII, in germanico durante i secc. XVII e XVIII, in corrispondenza con la fase centrale di formazione corrispondenza con la fase centrale di formazione del moderno del moderno StatoStato tedesco. tedesco.

► Il termine cameralismo rinvia a un istituto tipico Il termine cameralismo rinvia a un istituto tipico dello Stato patrimoniale: la camera, organo dello Stato patrimoniale: la camera, organo costituito da un ristretto gruppo di esperti della costituito da un ristretto gruppo di esperti della cerchia del sovrano che aiutavano quest'ultimo nei cerchia del sovrano che aiutavano quest'ultimo nei suoi affari. suoi affari.

Page 64: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

3) Il cameralismo (la scienza 3) Il cameralismo (la scienza dello Stato)dello Stato)

►Obiettivo dei sostenitori del Obiettivo dei sostenitori del cameralismo (tra i maggiori J.H. von cameralismo (tra i maggiori J.H. von Justi e J. von Sonnenfels) erano la Justi e J. von Sonnenfels) erano la corretta corretta amministrazione dei beniamministrazione dei beni dello Stato per il benessere generale dello Stato per il benessere generale attraverso un approccio unitario attraverso un approccio unitario all'analisi dei problemi economici, all'analisi dei problemi economici, politici e amministrativi.politici e amministrativi.

Page 65: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

Alle origini del Alle origini del pensiero pensiero economico economico italiano: le scuole italiano: le scuole milanese e milanese e napoletananapoletana

Page 66: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

Alle origini della tradizione Alle origini della tradizione economica italiana economica italiana

L’illuminismo italiano, relativamente alla L’illuminismo italiano, relativamente alla riflessione economica, si articola in due riflessione economica, si articola in due

principali scuole:principali scuole:

►Scuola napoletana (Genovesi, Galiani, Scuola napoletana (Genovesi, Galiani, Filangieri, Pagano, Doria)Filangieri, Pagano, Doria)► Scuola milanese (Beccaria, Verri, Carli, e il Scuola milanese (Beccaria, Verri, Carli, e il veneziano Ortes)veneziano Ortes)

Page 67: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

Alle origini della tradizione Alle origini della tradizione economica italiana economica italiana

Il filone illuminista italiano si sviluppa nel periodo Il filone illuminista italiano si sviluppa nel periodo 1750-1780, trovando negli studi economici uno dei 1750-1780, trovando negli studi economici uno dei suoi settori di maggiore attivitàsuoi settori di maggiore attività Rispetto alla contemporanea scuola della Rispetto alla contemporanea scuola della fisiocrazia francese, gli illuministi italiani hanno in fisiocrazia francese, gli illuministi italiani hanno in generale un approccio più marcatamente generale un approccio più marcatamente soggettivistasoggettivista ai fenomeni economici ai fenomeni economiciAl centro della loro analisi pongono l’individuo e la Al centro della loro analisi pongono l’individuo e la sua aspirazione a realizzare il benessere personale, sua aspirazione a realizzare il benessere personale, come motore dell’agire economicocome motore dell’agire economico

Page 68: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

Alle origini della tradizione Alle origini della tradizione economica italiana economica italiana

Questo approccio consentirà loro di anticipare vari Questo approccio consentirà loro di anticipare vari concetti sviluppati poi dai marginalisticoncetti sviluppati poi dai marginalistiDal punto di vista politico sono orientati ad Dal punto di vista politico sono orientati ad un’azione riformista condotta dal sovrano un’azione riformista condotta dal sovrano (dispotismo illuminato) finalizzata al raggiungimento (dispotismo illuminato) finalizzata al raggiungimento della “massima felicità per il maggior numero” della “massima felicità per il maggior numero” (Beccaria)(Beccaria) Manca però in loro l’approccio per classi sociali che Manca però in loro l’approccio per classi sociali che caratterizza i fisiocratici e gli economisti classicicaratterizza i fisiocratici e gli economisti classici

Page 69: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

Ferdinando Galiani (1728-1787):Ferdinando Galiani (1728-1787): Della monetaDella moneta (1751); (1751); Dialogues sur le commerce des Dialogues sur le commerce des

bledsbleds (1769) (1769)Valore-utilitàValore-utilità, il valore delle merci dipende:, il valore delle merci dipende:

-- dalla loro utilità (edonistico-soggettiva): dalla loro utilità (edonistico-soggettiva): “attitudine di una cosa a procurarci la felicità”“attitudine di una cosa a procurarci la felicità”

- e dalla loro rarità: “proporzione tra la quantità di - e dalla loro rarità: “proporzione tra la quantità di una cosa e l’uso che se ne vuole fare”una cosa e l’uso che se ne vuole fare”

► Il valore non è quindi una proprietà intrinseca delle Il valore non è quindi una proprietà intrinseca delle merci, ma una qualità merci, ma una qualità relativarelativa attribuita dalle scelte attribuita dalle scelte dei soggetti economici:dei soggetti economici:- “più utile e meno utile sono voci relative che - “più utile e meno utile sono voci relative che

variano con il vario stato delle persone”variano con il vario stato delle persone”

Page 70: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

Ferdinando Galiani (1728-1787):Ferdinando Galiani (1728-1787): Della monetaDella moneta (1751); (1751); Dialogues sur le commerce des Dialogues sur le commerce des

bledsbleds (1769) (1769)►L’utilità di una merce per un individuo è L’utilità di una merce per un individuo è

poi in relazione alle quantità già poi in relazione alle quantità già consumate della stessa merce e consumate della stessa merce e inversamente proporzionale a tali quantità inversamente proporzionale a tali quantità (abbozzo di teoria dell’utilità marginale (abbozzo di teoria dell’utilità marginale decrescente)decrescente)

►Valore come rapporto Valore come rapporto soggettivosoggettivo e e razionalerazionale di di sostituzionalitàsostituzionalità tra i beni: “il tra i beni: “il valore è un’idea di possesso d’una cosa e valore è un’idea di possesso d’una cosa e quello di un’altra nel concetto di un uomo”quello di un’altra nel concetto di un uomo”

Page 71: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

Ferdinando Galiani (1728-1787):Ferdinando Galiani (1728-1787): Della monetaDella moneta (1751); (1751); Dialogues sur le commerce des Dialogues sur le commerce des

bledsbleds (1769) (1769) ► Valore-fatica: Valore-fatica: riguarda il valore di offerta delle merciriguarda il valore di offerta delle merci

Il valore di offerta è in relazione alla “fatica” (penosità) Il valore di offerta è in relazione alla “fatica” (penosità) spesa nella loro produzionespesa nella loro produzione

Il contributo della “fatica” al valore delle merci dipende Il contributo della “fatica” al valore delle merci dipende dalla sua quantità e dal suo prezzodalla sua quantità e dal suo prezzo

“ “dalla natura varia dei talenti umani nasce il diverso dalla natura varia dei talenti umani nasce il diverso prezzo delle fatiche”prezzo delle fatiche”

“ “il valore dei talenti” si stima nello stesso modo delle il valore dei talenti” si stima nello stesso modo delle merci, “sopra i medesimi principi di utilità e rarità”merci, “sopra i medesimi principi di utilità e rarità”

Page 72: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

Ferdinando Galiani (1728-1787):Ferdinando Galiani (1728-1787): Della monetaDella moneta (1751); (1751); Dialogues sur le commerce des Dialogues sur le commerce des

bledsbleds (1769) (1769)► Il prezzo di mercatoIl prezzo di mercato: sono regolati dalla domanda e dal : sono regolati dalla domanda e dal

consumo della merce “dallo struggimento (consumo) si consumo della merce “dallo struggimento (consumo) si regolano i prezzi”regolano i prezzi”

► Il prezzo “batticuore” del denaroIl prezzo “batticuore” del denaro: “Ciò che si chiama frutto : “Ciò che si chiama frutto del denaro, quando è legittimo, altro non è che il prezzo del del denaro, quando è legittimo, altro non è che il prezzo del batticuore”, l’interesse è il prezzo del “rischio” e batticuore”, l’interesse è il prezzo del “rischio” e “dell’incomodo” dovuti al “consegnare una cosa col patto di “dell’incomodo” dovuti al “consegnare una cosa col patto di riavere l’equivalente”, tale che ci sia “uguagliamento tra il riavere l’equivalente”, tale che ci sia “uguagliamento tra il denaro presente e quello lontano nel tempo”, a causa del denaro presente e quello lontano nel tempo”, a causa del rischio due somme consegnate in tempi diversi differiscono rischio due somme consegnate in tempi diversi differiscono del “frutto”del “frutto” del denarodel denaro

Page 73: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

Ferdinando Galiani (1728-1787):Ferdinando Galiani (1728-1787): Della monetaDella moneta (1751); (1751); Dialogues sur le commerce des Dialogues sur le commerce des

bledsbleds (1769) (1769) ► La polemica con i FisiocraticiLa polemica con i Fisiocratici: :

secondo Galiani l’economia, nel lungo termine, tende secondo Galiani l’economia, nel lungo termine, tende spontaneamente all’ordine naturale come guidata da una spontaneamente all’ordine naturale come guidata da una “mano suprema”“mano suprema”

nel breve termine essa è però soggetta a nel breve termine essa è però soggetta a malfunzionamenti e distorsioni congiuturalimalfunzionamenti e distorsioni congiuturali

il laissez faire non è quindi giustificato, in quanto lo Stato il laissez faire non è quindi giustificato, in quanto lo Stato ha l’obbligo di intervenire per correggere i ha l’obbligo di intervenire per correggere i malfunzionamenti e le congiunture sfavorevolimalfunzionamenti e le congiunture sfavorevoli

inoltre non è possibile dettare dei criteri generali per inoltre non è possibile dettare dei criteri generali per l’intervento pubblico in economia, in quanto le misure l’intervento pubblico in economia, in quanto le misure vanno prese in relazione alle circostanze di ogni tempo e vanno prese in relazione alle circostanze di ogni tempo e luogoluogo

Page 74: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

La nascita dell’economia politica La nascita dell’economia politica classica: classica:

illuminismo e fisiocraziailluminismo e fisiocrazia► L’Illuminismo vede il progresso dell’umanità L’Illuminismo vede il progresso dell’umanità

correlato all’affermazione della ragione e del correlato all’affermazione della ragione e del sapere scientifico:sapere scientifico: L’ottimismo sulle possibilità della ragione L’ottimismo sulle possibilità della ragione

risiede nell’idea che essa sia una componente risiede nell’idea che essa sia una componente propria ed immutabile della natura umanapropria ed immutabile della natura umana

L’affermazione della ragione è quindi L’affermazione della ragione è quindi affermazione della stessa natura umanaaffermazione della stessa natura umana

Tale affermazione dipende, in primo luogo, Tale affermazione dipende, in primo luogo, dall’applicazione dei principi di libertà, dall’applicazione dei principi di libertà, uguaglianza e tolleranzauguaglianza e tolleranza

Page 75: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

Economia politica e Economia politica e riforme: la scuola riforme: la scuola fisiocratica.fisiocratica.

Page 76: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

La nascita dell’economia politica La nascita dell’economia politica classica: classica:

illuminismo e fisiocrazia illuminismo e fisiocrazia ► Al centro del programma culturale illuminista c’è la Al centro del programma culturale illuminista c’è la

pubblicazione dell’pubblicazione dell’EncyclopédieEncyclopédie (35 volumi, 1751- (35 volumi, 1751-1780), che intende raccogliere l’intero scibile 1780), che intende raccogliere l’intero scibile umano “nel più piccolo spazio possibile, ponendo umano “nel più piccolo spazio possibile, ponendo il il filosofo al di sopra di questo vasto labirintofilosofo al di sopra di questo vasto labirinto””

► I fisiocratici francesi costituiscono, tra gli anni 1750 I fisiocratici francesi costituiscono, tra gli anni 1750 e 1780, la prima vera scuola di pensiero per la e 1780, la prima vera scuola di pensiero per la scienza economica, essi si inquadrano nel scienza economica, essi si inquadrano nel movimento illuminista del XVIII secmovimento illuminista del XVIII sec..

Page 77: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

La nascita dell’economia La nascita dell’economia politica classica: politica classica:

illuminismo e fisiocraziailluminismo e fisiocrazia ► François QuesnayFrançois Quesnay (1694-1774) (1694-1774)► medico di corte interessato ai problemi dell’agricoltura, scrisse medico di corte interessato ai problemi dell’agricoltura, scrisse

diverse voci per l’Encyclopédie (diverse voci per l’Encyclopédie (FermiersFermiers, 1756; , 1756; Grains -Grains - Hommes – Hommes – ImpôtImpôt - - Interêt de l’ArgentInterêt de l’Argent, 1757), non tutte pubblicate, attorno alla , 1757), non tutte pubblicate, attorno alla sua figura si raccolse la scuola dei fisiocratici (sua figura si raccolse la scuola dei fisiocratici (Les ÉconomistesLes Économistes))

► Altre opere importanti di Quesnay:Altre opere importanti di Quesnay: Tableau économiqueTableau économique (1758) (1758) Maximes générales du gouvernement économique Maximes générales du gouvernement économique

d’un royaume agricoled’un royaume agricole (1758) (1758) Droit NaturelDroit Naturel (1765) (1765) Dialogue du CommerceDialogue du Commerce (1766) (1766) Physiocratie, ou constitution naturelle du gouvernement Physiocratie, ou constitution naturelle du gouvernement

le plus avantageux pour le gendre humainle plus avantageux pour le gendre humain (1768) (1768)

Page 78: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

La fisiocraziaLa fisiocrazia► I I fisiocratici vedono la ricchezza come capacità della fisiocratici vedono la ricchezza come capacità della

nazione di soddisfare i propri bisogni, cioè ripristinare nazione di soddisfare i propri bisogni, cioè ripristinare i fattori impiegati nei processi produttivi e generare i fattori impiegati nei processi produttivi e generare un sovrappiù (un sovrappiù (produit netproduit net))

► Il ciclo produttivo comporta l’anticipazione di spese Il ciclo produttivo comporta l’anticipazione di spese ((avancesavances):): Avances souveraines (spese per infrastrutture Avances souveraines (spese per infrastrutture

territoriali)territoriali) Avances foncières (spese per miglioramenti fondiari, Avances foncières (spese per miglioramenti fondiari,

edifici)edifici) Avances primitives (spese per macchinari, attrezzi, Avances primitives (spese per macchinari, attrezzi,

bestiame)bestiame) Avances annuelles (spese per materiali, salari, Avances annuelles (spese per materiali, salari,

anticipazioni monetarie)anticipazioni monetarie)► Il prodotto netto è ciò che resta della produzione Il prodotto netto è ciò che resta della produzione

lorda dopo che sono state ripristinate le anticipazionilorda dopo che sono state ripristinate le anticipazioni

Page 79: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

La fisiocraziaLa fisiocrazia

► A livello dell’intera nazione sono le attività A livello dell’intera nazione sono le attività primarie (agricoltura, attività estrattive) che primarie (agricoltura, attività estrattive) che forniscono gli alimenti a tutta la popolazione e forniscono gli alimenti a tutta la popolazione e le materie prime per le attività manifatturiere e le materie prime per le attività manifatturiere e commercialicommerciali

► Nella sua forma materiale il prodotto netto è Nella sua forma materiale il prodotto netto è pertanto l’eccedenza del settore primario che pertanto l’eccedenza del settore primario che consente lo svolgimento delle altre attività ed il consente lo svolgimento delle altre attività ed il nutrimento della popolazione in esse impiegatanutrimento della popolazione in esse impiegata

► La ricchezza della nazione risiede pertanto La ricchezza della nazione risiede pertanto nella capacità del settore primario di produrre nella capacità del settore primario di produrre questoquesto surplussurplus

Page 80: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

La problematica del La problematica del TableauTableau►Quesnay identificò 3 distinte classi Quesnay identificò 3 distinte classi

sociali:  sociali:  (1) la classe produttiva (imprenditori (1) la classe produttiva (imprenditori agricoli e braccianti) agricoli e braccianti) (2) la classe dei proprietari (2) la classe dei proprietari (landlords)(landlords)(3) la classe sterile (artigiani e (3) la classe sterile (artigiani e mercanti) mercanti)

Page 81: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

La fisiocraziaLa fisiocrazia► Per i fisiocratici la divisione della società in Per i fisiocratici la divisione della società in

classi si attua in relazione alle funzioni classi si attua in relazione alle funzioni esercitate nel sistema economico-produttivoesercitate nel sistema economico-produttivo

► La classe dei La classe dei produttoriproduttori è formata dagli è formata dagli agricoltori e dalla popolazione impegnata agricoltori e dalla popolazione impegnata nelle altre attività primarie:nelle altre attività primarie: la sua funzione è di generare il prodotto nettola sua funzione è di generare il prodotto netto

Page 82: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

La fisiocraziaLa fisiocrazia► La classe dei La classe dei proprietariproprietari è formata dai è formata dai

proprietari che vivono della rendita dei terreni proprietari che vivono della rendita dei terreni (nobiltà, clero):(nobiltà, clero): la sua funzione è di favorire la circolazione e la la sua funzione è di favorire la circolazione e la

redistribuzione del prodotto netto (classe distributiva)redistribuzione del prodotto netto (classe distributiva)

► La classe La classe sterilesterile è formata dalla popolazione è formata dalla popolazione impegnata nelle attività secondarie e terziarie impegnata nelle attività secondarie e terziarie (manifatture, commercio, professioni, pubblica (manifatture, commercio, professioni, pubblica amministrazione, ecc.):amministrazione, ecc.): la definizione “sterile” è dovuta al fatto che essa si la definizione “sterile” è dovuta al fatto che essa si

limita a consumare o trasformare il prodotto netto limita a consumare o trasformare il prodotto netto delle attività primarie, senza ottenere quantità fisiche delle attività primarie, senza ottenere quantità fisiche di materia aggiuntivedi materia aggiuntive

Page 83: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

Il Il Tableau économiqueTableau économique (1758) (1758)► Alla base delAlla base del Tableau Tableau vi è l’idea di giustizia vi è l’idea di giustizia

distributiva, formulata in termini matematicidistributiva, formulata in termini matematici► anche il concetto di giustizia commutativa è anche il concetto di giustizia commutativa è

fondamentale per il processo delle transazioni di fondamentale per il processo delle transazioni di scambio descritte nel scambio descritte nel TableauTableau

► Influenza della Scolastica ma anche emancipazione Influenza della Scolastica ma anche emancipazione da essada essa

► Rivendicazione dell’importanza del settore agricolo, Rivendicazione dell’importanza del settore agricolo, il solo in grado di produrre un sovrappiù o prodotto il solo in grado di produrre un sovrappiù o prodotto nettonetto

► Descrive flussi monetari e di merciDescrive flussi monetari e di merci

Page 84: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

Astrazioni fondamentaliAstrazioni fondamentali ►Agricoltura pienamente di mercatoAgricoltura pienamente di mercato►Flussi commerciali pienamente liberiFlussi commerciali pienamente liberi►Prezzi costantiPrezzi costanti

Page 85: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte
Page 86: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

Distribuzione di 5 miliardi di livresDistribuzione di 5 miliardi di livres(derivanti da una anticipazione iniziale di 2 md di livres)(derivanti da una anticipazione iniziale di 2 md di livres)

►Classe produttivaClasse produttiva C Classe proprietarialasse proprietaria Classe Classe sterilesterile 2 md2 md 2 md 2 md 1 md 1 md (avances annuales)(avances annuales) (prodotto netto)(prodotto netto) (capitale di (capitale di esercizio)esercizio)

1 md (alla classe 1 md (alla classe 1 md (alla classe1 md (alla classeproduttiva) produttiva) in cambio di prodotti agricoliin cambio di prodotti agricoli in cambio di prodotti di lussoin cambio di prodotti di lusso sterile)sterile)

in cambio di prodotti agricoli in cambio di manufattiin cambio di prodotti agricoli in cambio di manufatti 1md1md 1 md 1 md

1 md 1 md in cambio di materie prime in cambio di materie prime

_________________ _________________ __________________________________ 2 md 2 md 1 md 1 md per riavviare il cicloper riavviare il ciclo

Page 87: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

LA SCUOLA FISIOCRATICA,LA SCUOLA FISIOCRATICA,TURGOTTURGOT

► Anne Robert Jacques Tourgot (1727-1781)Anne Robert Jacques Tourgot (1727-1781)► PONTE TRA SCUOLA FISIOCRATICA E SCUOLA PONTE TRA SCUOLA FISIOCRATICA E SCUOLA

CALSSICA INGLESECALSSICA INGLESE► Funzionario dell’amministrazione dello Stato, Funzionario dell’amministrazione dello Stato,

collaboratore all’collaboratore all’EncyclopedieEncyclopedie (voci: (voci: FoireFoire, , Fondation,Fondation, 1757) ministro delle finanze tra il 1774 ed il 17761757) ministro delle finanze tra il 1774 ed il 1776

► Opera diverse riforme di spirito liberale, tra cui la Opera diverse riforme di spirito liberale, tra cui la liberalizzazione del mercato interno ed estero dei graniliberalizzazione del mercato interno ed estero dei grani

► Tra le sue opere: Tra le sue opere: Réflexions sur la formation et la Réflexions sur la formation et la distribution des richessesdistribution des richesses, 1766, 1766

1.1. Analisi microeconomicaAnalisi microeconomica2.2. Visione sociologica più raffinataVisione sociologica più raffinata

Page 88: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

Adam Smith: dalla Adam Smith: dalla teoria dei sentimenti teoria dei sentimenti morali alla “Ricchezza morali alla “Ricchezza delle nazioni”delle nazioni”

Page 89: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

Adam Smith (1723-1776)Adam Smith (1723-1776)► 1723 - nasce a Kirkcaldy (vicino a Edimburgo)► 1737 – studia filosofia morale all’Università di

Glasgow, dove è allievo di Francis Hutcheson► 1740/1746 – cacciato da Glasgow per aver letto

un libro di Hume, completa gli studi a Oxford► 1748/1751 – tiene lezioni di letteratura inglese e

retorica a Edimburgo► 1751 – è professore di logica all’Univ. di

Glasgow, dove prende la cattedra di Filosofia Morale appartenuta ad Hutcheson (1752)

► 1759 – pubblica “Theory of Moral Sentiments”► 1763 – abbandona l’insegnamento, diventa

precettore del giovane Duca di Buccleuch che accompagna in un lungo viaggio in Europa, dove entra in contatto diretto con il pensiero illuminista

► 1764 – inizia a scrivere in Francia la Wealth, a cui si dedicherà esclusivamente al suo ritorno in Scozia nel 1766

► 1776 – pubblica “An Inquiry into the Nature and Causes of the Wealth of Nations”

► 1778 – viene nominato Commissario delle Dogane di Edimburgo dove muore nel 1790

Page 90: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

ADAM SMITHADAM SMITHLA DIVISIONE DEL LAVOROLA DIVISIONE DEL LAVORO

► Il lavoro è origine della ricchezza e la Il lavoro è origine della ricchezza e la divisione del lavorodivisione del lavoro è causa della è causa della sua crescitasua crescita

► La divisione del lavoro ne aumenta la La divisione del lavoro ne aumenta la produttivitàproduttività, ciò è dovuto a:, ciò è dovuto a:► l’aumento della destrezza dei lavoratori nelle loro mansioni specifichel’aumento della destrezza dei lavoratori nelle loro mansioni specifiche► il risparmio nei tempi morti necessari a passare da un’occupazione ad il risparmio nei tempi morti necessari a passare da un’occupazione ad

un’altraun’altra► il favorire l’innovazione tecnologica e la meccanizzazione dei processi il favorire l’innovazione tecnologica e la meccanizzazione dei processi

produttiviproduttivi► il favorire la specializzazione del lavoro intellettuale, quindi la ricerca il favorire la specializzazione del lavoro intellettuale, quindi la ricerca

scientifica e tecnologicascientifica e tecnologica

► La divisione del lavoro nasce dalle attitudini sociali degli uomini, nel loro La divisione del lavoro nasce dalle attitudini sociali degli uomini, nel loro cercare di soddisfare i propri bisogni attraverso gli altri e con lo scambiocercare di soddisfare i propri bisogni attraverso gli altri e con lo scambio

► La divisione del lavoro è limitata dall’ampiezza dei mercati e si intensifica La divisione del lavoro è limitata dall’ampiezza dei mercati e si intensifica con l’allargamento di questi e con l’evoluzione stessa della societàcon l’allargamento di questi e con l’evoluzione stessa della società

► Strumenti di allargamento dei mercati: trasporti e comunicazioni, credito Strumenti di allargamento dei mercati: trasporti e comunicazioni, credito e finanza (mezzi di pagamento), la crescita stessa della produzionee finanza (mezzi di pagamento), la crescita stessa della produzione

Page 91: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

ADAM SMITHADAM SMITHDIVISIONE DEL LAVORO E DIVISIONE DEL LAVORO E

CRESCITACRESCITA

La divisione del lavoro innesca la crescita, questa si concretizza in un movimento ascendente senza fine

Divisione del lavoro

Aumento della produttività

Crescita della produzione

Allargamento del mercato

Divisione del lavoro

Aumento della produttività

Crescita della produzione

Allargamento del mercato

Divisione del lavoro

Page 92: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

I temi SmithianiI temi SmithianiORIGINE DELLA MONETA E VALORE DELLE MERCIORIGINE DELLA MONETA E VALORE DELLE MERCI

• VALORE E PREZZI DELLE MERCIVALORE E PREZZI DELLE MERCI

• PARTI COSTITUENTI IL VALORE DELLE MERCIPARTI COSTITUENTI IL VALORE DELLE MERCI

• RICCHEZZA E PROCESSO DI ACCUMULAZIONERICCHEZZA E PROCESSO DI ACCUMULAZIONE

• CLASSI SOCIALI E DISTRIBUZIONE DEL REDDITOCLASSI SOCIALI E DISTRIBUZIONE DEL REDDITO

• PREZZO NATURALE DELLE MERCI E RUOLO REGOLATORE PREZZO NATURALE DELLE MERCI E RUOLO REGOLATORE DEL MERCATODEL MERCATO• PADRE DEL LIBERISMO E DELLA SCIENZA ECONOMICA MODERNIPADRE DEL LIBERISMO E DELLA SCIENZA ECONOMICA MODERNI

Page 93: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

Dopo Dopo Smith: Smith: Malthus, Malthus, Say, Say, SismondiSismondi

Page 94: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

Filone “micro”(equilibrio

concorrenziale individualistico)

Filone “macro”(teoria del sovrappiù)

J. Bentham (1780-Utilitarismo)

J-B. Say (1803–Legge di Say)

D. Ricardo (1817)

SMITH (1776)

Godwin (1793)Condorcet (1794)ottimismo sociale

T.R. Malthus (1798 – principio di popolazione)

FILONE ILLUMINISTA

In opposizione

Dopo SmithDopo Smith

Page 95: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

FILONE POST-SMITHIANO FILONE POST-SMITHIANO (MICRO)(MICRO)

Jeremy Bentham – Utilitarismo Introduction to the Principles of Morals (1780) L’azione umana è guidata:

dalla ricerca del piacere e dal rifuggire le pene (edonismo) dal prevalere dell’interesse personale su quello del prossimo (egoismo)

Principio di utilità (proprietà di un oggetto di procurare beneficio, vantaggio, piacere, bene ed evitare il contrario) Introduce l’idea di misurare l’utilità e abbozza quella di utilità marginaleJean Baptiste Say – legge degli sbocchi o dei mercati (1803) L’offerta crea sempre la propria domanda

Uguaglianza tra gli aggregati della produzione e del reddito Le merci prodotte generano un potere d’acquisto pari al proprio valore La produzione è sempre destinata a generare la propria domanda Impossibilità della crisi da eccesso di produzione

Page 96: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

FILONE ILLUMINISTAFILONE ILLUMINISTA

Le magnifiche sorti e progressive

Godwin (Enquiry Concerning Political Justice - 1793) La società e le sue istituzioni corrotte sono causa del male Il progresso dovrà portare un rinnovamento sociale in cui il principio di benevolenza provveda ad una distribuzione della ricchezza a seconda delle reali necessità

Condorcet (Esquisse d’un Tableau Historique des Progrès de l’Esprit Humain - 1794) Visione della storia come un progresso continuo guidato da una sorta di meccanica dello sviluppo Fiducia nell’infinita perfettibilità dell’uomo Universalismo dei diritti politici, realizzazione di una sostanziale eguaglianza sociale

Page 97: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

MALTHUSMALTHUSIL PRINCIPIO DI IL PRINCIPIO DI POPOLAZIONEPOPOLAZIONE

Thomas Robert Malthus (1766 – 1834)An Essay on the Principle of Population, as it affects the Future Improvement of Society, with remarks on the Speculations of Mr Godwin, M. Condorcet, and other writers (1798)

La popolazione tende a crescere in modo esponenziale La produzione di beni di sussistenza può crescere solo in progressione aritmetica La scarsità di beni di sussistenza è ineludibile, pertanto la crescita di popolazione è soggetta a meccanismi autoregolatori:

Freni positivi: guerre, carestie, pestilenze, mortalità infantile Freni preventivi:

moralmente inaccettabili: concubinato, contraccezione moralmente accettabili: castità, dilazione età matrimoniale

Page 98: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

MALTHUS, NEGAZIONE DELLE MALTHUS, NEGAZIONE DELLE MAGNIFICHE SORTI E MAGNIFICHE SORTI E

PROGRESSIVEPROGRESSIVE

I mali dell’umanità non trovano quindi origine in rimediabili distorsioni dell’organizzazione sociale, ma nei meccanismi “malthusiani” di autoregolazione della crescita demografica

Rimedio: Applicazione di misure di contenimento preventive moralmente accettabili

Conseguenze politiche: Consenso alle Corn Laws (leggi protezionistiche sul grano) che contribuiscono ad incrementare la produzione agricola Opposizione ai sussidi ai poveri (sistema delle Poor Law, abolito nel 1834), che determinano distorsioni degli equilibri demografici

Page 99: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

David Ricardo: David Ricardo: valore-lavoro, valore-lavoro, distribuzione della distribuzione della ricchezza, teoria dei ricchezza, teoria dei vantaggi comparati.vantaggi comparati.

Page 100: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

DAVID RICARDODAVID RICARDO

1772, Nasce a Londra da una famiglia ebrea proveniente dall’Olanda In gioventù viene mandato in Olanda a fare l’agente di cambio, come il padre Sposa una quacchera e si converte al cristianesimo 1799-1809, accumula una grande fortuna con le speculazioni di borsa e sui titoli di Stato 1809, inizia a scrivere di economia politica 1817, pubblica la prima edizione di Principles of Political Economy and Taxation 1819, diventa deputato 1823, muore improvvisamente

Page 101: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

TEORIE RICARDIANETEORIE RICARDIANELa formulazione delle teorie ricardiane ha come

sfondo il dibattito sulle New Corn Laws (1816) e, più in generale, la problematica del modello di sviluppo nazionale inglese:

mantenimento di un’economia agricola o accelerazione del processo di industrializzazione?

Protagonisti di tale dibattito nei primi decenni del 1800 furono Ricardo e Malthus

Aspetti salienti del pensiero ricardiano: Rendita Differenziale della terra

Valore Normale di scambio delle merci (valore-lavoro)

Salario Normale e distribuzione del reddito (profitto come reddito residuale)

Vantaggi comparati nel commercio estero

La tomba di La tomba di Ricardo a Ricardo a St. St.

Nicholas' Nicholas' Churchyard, Churchyard,

Hardenhuish, Hardenhuish, Wiltshire, Wiltshire, England.England.

Page 102: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

DAVID RICARDO,DAVID RICARDO,LA RENDITA DIFFERENZIALELA RENDITA DIFFERENZIALE

I terreni hanno diversa fertilità (sono più o meno fertili) Per rispondere alla domanda di grano, vengono coltivati dapprima i terreni più fertili (quelli che a parità di tecnica producono di più) Con l’aumento della domanda di grano, ed il conseguente rialzo del prezzo, vengono coltivati dei terreni sempre meno fertili (quelli che a parità di tecnica producono sempre meno) A parità di tecnica il costo del lavoro e del capitale investiti nella produzione sono costanti Il prezzo vendita del prodotto è uguale per tutti i terreni La diversa produttività dei terreni si traduce pertanto in un differenziale di reddito netto, che è il più alto nel terreno coltivato più fertile di tutti e decresce progressivamente fino ad essere nullo nel terreno coltivato meno fertile Tale differenziale si tramuta interamente in rendita, perché la concorrenza tra i capitali produttivi per accaparrarsi le terre più fertili schiaccia i profitti al livello di quelli che si ottengono sul terreno coltivato meno fertile

Page 103: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

A B C …. = terre sempre meno fertiliL = numero dei lavoratoriCap. = capitali anticipati10 q. di grano = salario annuale di ogni lavoratore300 q. di grano = prodotto lordo che si vuole ottenere da ogni tipo di terra 

  Cap PN Profitto Saggio Profitto%

Rendita diff

A 20 200 100 100 100/200=50 0

B 21 210 90 90 90/210=43 0

A 20 200 100 86(200*43)/100

  14

C 22 220 80 80 80/220=36 0

B 21 210 90 76 (210*36)/100

  14

A 20 200 100 72 (200*36)/100

  28

L

Page 104: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

DAVID RICARDO,DAVID RICARDO,RENDITA DIFFERENZIALE E RENDITA DIFFERENZIALE E

PROFITTOPROFITTO

Il grafico mostra l’andamento (in termini di grano totale) del monte dei profitti e di quello delle rendite all’aumento della terra coltivata

grano

profitti

rendite

terra

Page 105: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

DAVID RICARDO,DAVID RICARDO,IL VALORE-LAVOROIL VALORE-LAVORO

Il punto di partenza della teoria ricardiana del valore è la critica allo schema smithiano secondo cui:

prezzo o valore normale di scambio = salari + profitti + rendite

valore lavoro comandato > valore lavoro contenuto

Secondo Ricardo l’utilità è un elemento di base del valore, ma non determina il valore (è condizione necessaria ma non sufficiente) I beni dotati di utilità traggono il loro valore da altri due elementi:

la rarità il lavoro necessario a produrle

Page 106: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

► Le merci il cui valore di scambio è in prevalenza Le merci il cui valore di scambio è in prevalenza determinato dalla rarità non rappresentano che una determinato dalla rarità non rappresentano che una piccola parte dei beni scambiabili piccola parte dei beni scambiabili (sono appunto delle rarità perché sono scarsamente (sono appunto delle rarità perché sono scarsamente riproducibili con il lavoro e poco soggette alla riproducibili con il lavoro e poco soggette alla concorrenza di mercato)concorrenza di mercato)

► La grande maggioranza delle merci scambiabili sono La grande maggioranza delle merci scambiabili sono invece riproducibili con il lavoro e su di esse “la invece riproducibili con il lavoro e su di esse “la concorrenza opera senza restrizione”concorrenza opera senza restrizione”

► In questo caso i In questo caso i valori normali di scambiovalori normali di scambio (o (o prezzi prezzi relativirelativi) delle merci dipendono dalle quantità di lavoro ) delle merci dipendono dalle quantità di lavoro necessarie a produrli:necessarie a produrli:

► Se A = 2 giornate di lavoro e B = 1 giornata, allora A = Se A = 2 giornate di lavoro e B = 1 giornata, allora A = 2B2B

DAVID RICARDO,DAVID RICARDO,IL VALORE-LAVOROIL VALORE-LAVORO

Page 107: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

DAVID RICARDO, DAVID RICARDO, MERCI RIPRODUCIBILI A COSTI MERCI RIPRODUCIBILI A COSTI

CRESCENTICRESCENTI Vi sono delle merci che sono riproducibili solo con quantità di lavoro crescenti (a costi crescenti), tra queste ci sono le derrate agricole

In questo caso, a causa dell’unicità del prezzo di mercato, il valore normale di scambio è determinato da quella parte di merci che hanno richiesto i maggiori costi, ovvero le maggiori quantità di lavoro

Di conseguenza quella parte di merci prodotte con quantità di lavoro più basse beneficiano di un surplus netto differenziale

Di questo surplus non si avvantaggiano i capitalisti perché, essendo in competizione per l’uso dei fattori scarsi, vedono i loro profitti allinearsi ai livelli più bassi

Il surplus netto differenziale si traduce pertanto in rendita

Page 108: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

DAVID RICARDO, DAVID RICARDO, IL SALARIOIL SALARIO

Il salario normale è dato “dal prezzo dei viveri indispensabili al mantenimento dell’operaio e della sua famiglia” Detto salario normale non è tuttavia sempre dato dalla stessa quantità di beni e servizi per ogni epoca ed in ogni luogo, esso varia in ragione del tenore normale di vita della classe lavoratrice del paese e dell’epoca considerati Un aumento durevole del salario al sopra del livello normale determina un aumento della procreazione, quindi della popolazione lavoratrice e infine dell’offerta di lavoro, cui consegue un abbassamento del salario stesso e viceversa (legge bronzea dei salari) Il salario reale è dato dalla quantità di beni che l’operaio può effettivamente acquistare, il salario nominale è invece il valore del salario espresso in moneta Se i prezzi di mercato dei beni di sussistenza aumentano, affinché i salari reali restino costanti è necessario che i salari nominali aumentino nella stessa proporzione dei prezzi di mercato dei beni

Page 109: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

DAVID RICARDO, DAVID RICARDO, IL PROFITTOIL PROFITTO

Il valore normale di scambio delle merci è dato dalla quantità di lavoro in esse contenuto Il salario è la retribuzione del fattore lavoro, stabilito al livello “normale” dai bisogni di sussistenza del lavoratore Il profitto pertanto altro non è che un reddito residuale, dato dalla differenza tra il valore di scambio delle merci ed il costo sostenuto per la produzione (salario)

Due conseguenze: Il rincaro dei beni di sussistenza determina un rialzo dei salari nominali che pertanto si traduce in una erosione dei profitti: per favorire i profitti occorre pertanto che il prezzo dei beni di sussistenza sia mantenuto basso, o importandoli a basso prezzo o sviluppando delle tecnologie per produrli a minor costo Il valore normale delle merci è dato dal loro costo di produzione (e in ultima analisi dal lavoro), in regime di mercato perfetto infatti la concorrenza tra i produttori tende a far livellare i prezzi delle merci e con essi i profitti

Page 110: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

DAVID RICARDO, DAVID RICARDO, IL VALORE ASSOLUTOIL VALORE ASSOLUTO

Ricardo osserva che aumentando il livello generale dei salari: Il valore relativo delle merci prodotte con l’impiego di molti macchinari e poco lavoro diminuisce rispetto alle merci prodotte con pochi macchinari e molto lavoro

Ciò perché il lavoro “contenuto” nei macchinari vi è stato “incorporato” ad un costo più basso Pertanto il grado di variazione dei prezzi relativi delle merci rispetto ad una variazione dei salari dipende anche dal rapporto tra l’ammontare del capitale fisso e l’intero capitale impiegato

Una conseguenza è che la teoria del valore-lavoro non è in grado di spiegare in ogni circostanza la formazione del valore di scambio ed i prezzi relativi delle merci

Page 111: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

DAVID RICARDO, DAVID RICARDO, IL VALORE ASSOLUTOIL VALORE ASSOLUTO

► Occorre perciò passare dal valore normale (relativo) al Occorre perciò passare dal valore normale (relativo) al valore valore assoluto,assoluto, trovare cioè una merce “tipo” che sia “misura trovare cioè una merce “tipo” che sia “misura invariabile” del valore, perché prodotta in condizioni invariabile” del valore, perché prodotta in condizioni assolutamente medie rispetto all’intero sistemaassolutamente medie rispetto all’intero sistema

► Una merce simile non esiste; sul piano formale, secondo Ricardo Una merce simile non esiste; sul piano formale, secondo Ricardo tale merce deve essere ottenuta in condizioni intermedie tra due tale merce deve essere ottenuta in condizioni intermedie tra due estremi:estremi: tra una merce prodotta con solo lavoro in un periodo tra una merce prodotta con solo lavoro in un periodo

brevissimo (1 giorno)brevissimo (1 giorno) e una merce prodotta con sole macchine in un periodo e una merce prodotta con sole macchine in un periodo

lunghissimolunghissimo il periodo medio indicato da Ricardo dovrebbe essere di 1 il periodo medio indicato da Ricardo dovrebbe essere di 1

annoanno

Page 112: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

DAVID RICARDO, DAVID RICARDO, VANTAGGI COMPARATI NEL COMMERCIO VANTAGGI COMPARATI NEL COMMERCIO

ESTEROESTERO Le condizioni di produzione di una unità di panno e di una unità di vino in Inghilterra e Portogallo sono le seguenti

1U panno (uomini) 1U vino (uomini) totale (uomini)Inghilterra 100 110 210Portogallo 90 80 170

Ogni paese ha interesse a specializzarsi e anche che l’altro paese si specializzi nel prodotto per il quale gode dei migliori vantaggi comparati: vino per il Portogallo, panno per l’Inghilterra Se il Portogallo produce 2 unità di vino (invece di 1 di vino e 1 di panno) e poi scambia 1 unità di vino con 1 unità di panno prodotta dall’Inghilterra, ottiene 1 unità di vino e 1 unità di panno spendendo 160 giornate di lavoro anziché 170 Se l’Inghilterra produce 2 unità di panno e poi ne scambia una con una unità di vino prodotta dal Portogallo, ottiene 1 unità di vino e 1 unità di panno con 200 giornate di lavoro anziché 210

Page 113: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

Karl Marx: la Karl Marx: la critica critica all'economia all'economia politica.politica.

Page 114: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

L’ECONOMIA POLITICA CLASSICA DOPO SMITHL’ECONOMIA POLITICA CLASSICA DOPO SMITH

► Teorie dell’Armonia Teorie dell’Armonia Economica (anni ‘50-’60)Economica (anni ‘50-’60)

CRITICA CRITICA ALL’ECONOMIA ALL’ECONOMIA

POLITICA CLASSICAPOLITICA CLASSICA

SMITH (1776)SMITH (1776)Soggetti economici come Soggetti economici come

classi sociali (macro)classi sociali (macro)Soggetti economici Soggetti economici come individui (micro)come individui (micro)

MARX (1867)MARX (1867)- Sintesi -- Sintesi -John Stuart Mill (1848 – 1863)John Stuart Mill (1848 – 1863)

► Ricardiani e Ricardiani e Socialisti Socialisti Ricardiani (anni Ricardiani (anni ‘20-’30)‘20-’30)

► GB - Anti-Ricardiani GB - Anti-Ricardiani (anni ‘20-’30)(anni ‘20-’30)► F - Cournot (1838), F - Cournot (1838), Dupuit (1844)Dupuit (1844)► D – Von Thünen D – Von Thünen (1826), Gossen (1854)(1826), Gossen (1854)

Romanticismo Romanticismo Tedesco -Tedesco -rifiuto del liberismo rifiuto del liberismo economico e del economico e del liberalismo politico liberalismo politico (primo ‘800)(primo ‘800)

F. List (1841)F. List (1841)

Scuola storica Scuola storica (anni (anni ’40-’50)’40-’50)

RICARDO (1817)RICARDO (1817)► Utilitarismo (1780)Utilitarismo (1780)► J-B Say (1803)J-B Say (1803)

Page 115: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

IL PENSIERO SOCIALISTA PRIMA DI MARXIL PENSIERO SOCIALISTA PRIMA DI MARX

► Saint SimonSaint Simon (1820-1825), (1820-1825), mistica della società tecnocraticamistica della società tecnocratica

► Godwin Godwin (1793)(1793)► OwenOwen (1813-1836), (1813-1836), cooperativismo tecnologico cooperativismo tecnologico gerontocraticogerontocratico

SOCIALISMO LIBERTARIOSOCIALISMO LIBERTARIO(liberazione dall’alienazione)(liberazione dall’alienazione)

SOCIALISMO ORGANICISTASOCIALISMO ORGANICISTA(liberazione dallo sfruttamento)(liberazione dallo sfruttamento)

UTOPIE DELLE LIBERTA’UTOPIE DELLE LIBERTA’UTOPIE DELL’ORDINEUTOPIE DELL’ORDINE(More, Campanella, Gesuiti)(More, Campanella, Gesuiti)

MOVIMENTO OPERAIOMOVIMENTO OPERAIO

► FourierFourier (1822-1836), (1822-1836), comunitarismo naïfcomunitarismo naïf

Page 116: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

IL SOCIALISMO IN ECONOMIA PRIMA DI MARXIL SOCIALISMO IN ECONOMIA PRIMA DI MARX Sismondi (1819-1838): rifiuto della legge di Say e del laissez-faire, ruolo redistributivo dello Stato, spazio per l’impresa famigliare (agricoltura, artigianato, piccola industria)

Proudhon (1840-1846): abolizione eccessi proprietà privata, rifiuto dello statalismo, auto-regolamentazione sociale, no lotta di classe, credito gratuito per facilitare forme di accumulazione nella classe lavoratrice

Rodbertus (1842-1851): forte intervento statale per la riduzione delle disuguaglianze sociali (tramite tassazione e prezzi istituzionalizzati), uso della teoria Ricardiana del valore per dimostrare lo sfruttamento del lavoro, rifiuto della legge di Say

Socialisti Ricardiani (anni ’20 e ’30): uso della teoria Ricardiana del valore per dimostrare lo sfruttamento del lavoro, rifiuto della legge di Say

Page 117: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

VITA DI KARL MARXVITA DI KARL MARX 1818, nasce a Treviri (Germania) da una famiglia borghese ebrea Segue studi filosofici a Berlino e a Bonn e aderisce all’hegelismo fin dal 1837 Dopo gli studi di dottorato a Jena (1841), scrive per e dirige una rivista radicale di Colonia che viene soppressa 1844, incontra Friedrich Engels e aderisce al comunismo

1847, si trasferisce a Parigi dove scrive contro il socialismo utopistico e anarchico di Proudhon (Misère de la Philosophie) 1848, espulso dalla Francia ripara a Bruxelles, da dove lancia con Engels il Manifesto del Partito Comunista, una teoria del crollo del capitalismo espulso dal Belgio, torna a Parigi, poi a Colonia dove fonda un giornale, ma finisce esule a Londra nel 1849 a Londra, vivendo in condizioni di precarietà economica per circa 20 anni, si dedica all’attività politica nell’ambito dell’internazionale operaia contemporaneamente avvia un’imponente critica e ricostruzione dell’economia politica che culmina nella pubblicazione de Il Capitale (1867) muore nel 1883, i volumi 2° e 3° de Il Capitale saranno pubblicati postumi nel 1884 e nel 1894

Page 118: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

ELEMENTI DEL PENSIERO DI MARXELEMENTI DEL PENSIERO DI MARX

► UTOPIA SOCIALISTAUTOPIA SOCIALISTA

► ECONOMIA POLITICA CLASSICAECONOMIA POLITICA CLASSICA

► STORICISMOSTORICISMO

► IDEALISMOIDEALISMO

MATERIALISMO MATERIALISMO STORICO STORICO SOCIALISMO SOCIALISMO SCIENTIFICOSCIENTIFICO

Page 119: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

MARXMARXCRITICA DELL’ECONOMIA POLITICACRITICA DELL’ECONOMIA POLITICA

L’a-storicità e l’astrattismo dell’analisi classica sulle categorie economiche ha determinato degli errori di fondo: Incapacità di cogliere la reale natura del profitto e del capitale

L’analisi classica si focalizza sulla determinazione della grandezza del profitto, tralasciandone le origini sociali (sfruttamento del lavoro)

Incapacità di distinguere la dimensione tecnologica del capitale da quella sociale

Il capitale è prima di tutto un rapporto sociale e non semplicemente l’insieme dei mezzi di produzione

Incapacità di riconoscere lo sfruttamento del lavoro come fondamento del modo di produzione capitalistico

L’analisi classica tende a focalizzarsi sui rapporti di scambio e non su quelli di produzione

Page 120: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

MARXMARXGENESI DELLE CATEGORIE ECONOMICHEGENESI DELLE CATEGORIE ECONOMICHE

L’analisi marxista ha come oggetto la genesi delle categorie economiche (analisi storico-genetica o storico-dialettica)

Lo scopo è definire la produzione come espressione di una formazione sociale storicamente determinata (Modo di Produzione)

Soc. Primitiva Soc. Antica Soc. Feudale Soc. Capitalista

Comunismo Primitivo

MdP Schiavista MdP Servile MdP Capitalista

Ogni modo di produzione si caratterizza per: Livello delle forze produttive (tecnologia) Organizzazione sociale (classi) Relazioni economiche (rapporti di produzione, distribuzione del reddito, ecc…)

Page 121: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

MARXMARXFORZA-LAVORO COME MERCEFORZA-LAVORO COME MERCE

L’economia politica classica, mancando di approccio storico, non ha compreso la reale natura del capitalismo

L’errore di base dei classici è di non aver saputo distinguere tra lavoro e forza-lavoro

La forza-lavoro è la capacità umana di produrre lavoro, questa capacità può essere scambiata come una merce

La peculiarità del modo di produzione capitalistico è proprio l’impiego della forza-lavoro alla stregua di una merce

Nello schiavismo non c’è mercato della forza-lavoro, ma mercato degli schiavi (l’uomo stesso è una merce) Nella società feudale il lavoratore è pertinenza della terra (è legato alla terra) Nella soc. capitalista il lavoratore è un libero cittadino che per procurarsi la sussistenza offre sul mercato la propria forza-lavoro come una merce

Page 122: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

MARXMARX PLUS-VALORE PLUS-VALORE

L’acquirente della forza-lavoro è il capitalista, egli paga il valore di scambio della merce forza-lavoro per appropriarsi del suo valore d’uso.

Il valore di scambio della merce forza-lavoro è il salario.

Il salario corrisponde al valore dei beni necessari a rigenerare la forza-lavoro del lavoratore nel suo contesto storico-sociale. Come in Ricardo è un salario di sussistenza (svincolato dall’idea di produttività).

Il valore d’uso della forza-lavoro è data dal suo impiego nel processo produttivo.

Tale impiego avviene solo se valore di scambio delle merci generate è superiore al valore di scambio della forza-lavoro e delle altre merci impiegate.

La differenza tra il valore di scambio della forza-lavoro ed il valore che il capitalista ricava dal suo uso costituisce il PLUS-VALORE.

Page 123: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

MARXMARX IL CAPITALE IL CAPITALE

Le fasi della creazione del plus-valore sono due: Processo di circolazione: il capitalista trasforma le sue merci in denaro vendendole sul mercato, e trasforma il denaro ottenuto in altre merci produttive e forza-lavoro acquistandole; Processo lavorativo: realizza il consumo produttivo delle merci e della forza-lavoro acquistata generando plus-valore.

Denaro Merci +Merci +Denaro +Merci ++Merci… Circolazione … Lavorazione …Circolazione ………….. Lavorazione … Circolazione ……

Secondo Marx il capitale non è un dato stock di merci produttive (macchinari, materie prime). Il capitale è un valore che, grazie allo sfruttamento del lavoro, prende via, via le sembianze di denaro, merci, altre merci, altro denaro, ecc…, in un movimento di accumulazione a spirale senza fine. L’accumulazione capitalista trae origine da un processo iniziale (accumulazione originaria), che Marx individua storicamente in Età Moderna quando i contadini, espropriati dei loro mezzi di sussistenza con l’imposizione delle chiudende, si videro costretti a emigrare nei centri urbani e ad impiegarsi nelle manifatture

++Denaro

Page 124: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

MARX, LIVELLO SUPERFICIALE MARX, LIVELLO SUPERFICIALE E LIVELLO PROFONDO DEL CAPITALISMO E LIVELLO PROFONDO DEL CAPITALISMO

Capitale costante (c): quella parte del capitale costituita da stock di merci da impiegarsi nei processi produttivi;

costituito pertanto da lavoro già cristallizzato in merci il cui valore è dato;

Capitale variabile (v): destinato a compensare l’impiego di forza-lavoro (salari) e a generare plus-valore;

destinato pertanto ad accrescere il valore complessivo del capitale;

Doppio livello del capitalismo:

superficiale, apparente mercati, scambi, prezzi;

profondo, nascosto valore, plus-valore, sfruttamento del lavoro;

Page 125: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

MARXMARXLA CREAZIONE DEL PLUS-VALORELA CREAZIONE DEL PLUS-VALORE

Forme di creazione del plus-valore: Plus-valore assoluto: si ottiene dalla differenza tra la lunghezza della giornata lavorativa e le ore necessarie a ripagare i mezzi per il sostentamento quotidiano del lavoratore; Plus-valore relativo: si ottiene intensificando lo sfruttamento della forza-lavoro a parità di ore lavorate (accelerando i ritmi di lavoro, introducendo nuove macchine, ecc.);

Lo sfruttamento del lavoro è un “dato di fatto” del sistema.

Saggio di plus-valore = plusvalore/salari = pv/vSaggio di profitto = plusvalore/capitale totale = pv/(c+v)Composizione organica del capitale = c/v

Saggio di profitto = (pv/v) / [(c/v)+1]

Page 126: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

MARXMARX LEGGI DI MOVIMENTO E CRISI DEL CAPITALISMO LEGGI DI MOVIMENTO E CRISI DEL CAPITALISMO

(I)(I)Saggio di profitto = (pv/v) / [(c/v)+1]

Contraddizione interna del sistema capitalista: Per ottenere un saggio di plusvalore più alto il capitalista accresce la composizione organica del capitale, ma ciò determina una caduta tendenziale del saggio di profitto L’agire di ogni capitalista per il proprio interesse, conduce ad una generalizzata caduta dei profitti

La tendenziale caduta del tasso di profitto è una delle “leggi di movimento” del sistema capitalista, essa è contrastata da: Diminuzione del costo degli elementi del capitale costante (per maggior produttività del lavoro) Crescita della disoccupazione “tecnologica” Diminuzione del costo degli elementi del capitale costante e variabile per gli effetti del commercio con l’estero Concentrazione della produzione, economie di scala, formazione di monopoli e oligopoli

Page 127: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

MARXMARX LEGGI DI MOVIMENTO E CRISI DEL CAPITALISMO LEGGI DI MOVIMENTO E CRISI DEL CAPITALISMO

(II)(II)La tendenziale caduta del tasso di profitto ed i suoi correttivi determinano le altre “leggi di movimento” del sistema capitalista: “Miseria crescente” della classe operaia:

aumentando la meccanizzazione dei processi produttivi, la quota salari diminuisce, i bisogni crescono più rapidamente dei salari, si accresce l’assoggettamento dei lavoratori ai processi produttivi, aumenta la disoccupazione

Progressivo aggravarsi delle crisi cicliche: per superare ogni crisi il capitalismo deve incrementare il capitale immesso nel sistema produttivo, cosicché ogni crisi è più pesante della precedente e le oscillazioni cicliche sempre più forti

Inasprirsi della concorrenza all’interno del sistema, con selezione delle imprese, concentrazione produttiva e creazione di monopoli

L’insieme delle leggi di movimento del capitalismo ne provocano, in Marx, la crisi finale. I monopoli capitalisti esistenti facilitano l’appropriazione collettiva dei mezzi di produzione e l’avvio di un sistema pianificato, dove ciascuno riceve una remunerazione direttamente proporzionale al lavoro prestato. E’ il socialismo, prima fase del comunismo

Page 128: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

MARXMARX LA TRASFORMAZIONE DEI VALORI IN PREZZI (I) LA TRASFORMAZIONE DEI VALORI IN PREZZI (I)

Secondo Marx le merci si scambiano ai “prezzi di produzione” e non secondo i loro valori di produzione; ponendo r = saggio di profitto medio, abbiamo che:

c + v + pv = valore di produzione(c + v)(1+r) = prezzo di produzione

Il prezzo di produzione è dato dal valore complessivo del capitale speso e dal suo profitto valutato al saggio medio Per Marx, prezzi di scambio e valori di produzione divergono a causa della diversa composizione organica (c/v) del capitale impiegato nella produzione delle merci Ma, secondo Marx, a livello dell’intero aggregato economico valori e prezzi avrebbero dovuto coincidere In questo caso il saggio di profitto medio dovrebbe poter essere calcolato sulla base della composizione del capitale e del plusvalore aggregato I prezzi potrebbero quindi essere determinati applicando il saggio di profitto medio ai costi di produzione, dando così luogo alla trasformazione dei valori in prezzi e risolvendo il problema ricardiano del valore assoluto

Page 129: Storia del pensiero economico a.a. 2004-2005 · PPT file · Web view2008-04-30 · Storia del pensiero economico a.a. 2007-2008 Prof. Massimo Fornasari Programma d’esame I parte

MARXMARX LA TRASFORMAZIONE DEI VALORI IN PREZZI (II) LA TRASFORMAZIONE DEI VALORI IN PREZZI (II)

Marx immagina un’economia a 3 settori:settori c v pv Valore

(c+v+pv)Prezzo(c+v)(1+r)

I 80 20 20 120 120II 90 10 10 110 120

III 70 30 30 130 120Totale 240 60 60 360 360

Saggio di plus-valore = pv/v = 100% Saggio di profitto medio = r = pv/v / (c+v)/v = 100/ 240/60+1 = 20% Nella tavola la somma dei valori (Totale) è uguale alla somma dei prezzi, c’è quindi eguaglianza tra i due aggregati Inoltre, secondo Marx, la tavola dimostrerebbe come i settori a maggior dotazione organica di capitale assorbano plusvalore, sotto forma di profitto, dai settori a minor dotazione organica (lavoro morto che sfrutta il lavoro vivo) In realtà Marx applica il saggio di profitto a dei valori e non a dei prezzi, cosicché il problema della trasformazione resta irrisolto: il tentativo di portare in superficie la natura “profonda” del capitalismo è fallito