STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 · FILOLOGIA GERMANICA 1 STORIA DEI POPOLI GERMANICI...
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FILOLOGIA GERMANICA
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STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1
La prima testimonianza che abbiamo dell’esistenza di questi popoli la troviamo nel “De Bello Gallico” di
Giulio Cesare che scrisse di essi come i popoli che vivevano al di là del fiume Reno.
Lo storico Tacito (II secolo) si interessò particolarmente della vita dei germani nell’opera “ De origine et situ
germanorum”. Egli descrive le usanze, le tradizioni, la cultura, la religione, la struttura socio-politica delle
tribù. Ci offre già dai tempi antichi un quadro chiaro della vita dei Germani.
GERMANI ORIENTALI<< il gruppo che transitò lungo le coste del mar Baltico nelle pianure dell’attuale
Germania e Polonia e sono: BURGUNDI, RUGI, VANDALI, GEPIDI, GOTI.
MIGRAZIONI BARBARICHE: 375-568 d.C. (V secolo)
BURGUNDI<< 407 d.C. giungono al fiume Reno e si stanziano a Worms dove formano un regno che verrà
poi annientato dagli Unni. Si muovono poi verso la Francia e la Svizzera nell’attuale Burgogna fino al 534
d.C. quando furono vinti dai Franchi.
VANDALI<< attraversano la penisola iberica e lo stretto di Gibilterra e si stanziano in Africa fino al 533-34
d.C. quando una forza militare bizantina inviata da Giustiniano li distrusse.
GEPIDI<< si spostano verso sud-est raggiungendo il Danubio fino al 570 d.C.
GOTI<< furono i primi a migrare verso sud-est nel II secolo verso le steppe sul mar Nero. Durante l’ultima
fase della migrazione i Goti si divisero in due gruppi: i VISIGOTI che si stanziarono ad ovest nella regione
della Mesia, e gli OSTROGOTI che si stanziarono ad est nell’attuale Ucraina, nel III secolo. Un gruppo di
Visigoti nel IV secolo si convertì al Cristianesimo* mentre altri migrarono nuovamente verso l’Italia
guidati dal re Alarico.
VISIGOTI<<TERVINGI
OSTROGOTI<<GRETUNGI
*Conversione al Cristianesimo: nel 310 d.C. nasce Wulfila, visigoto ma di padre goto. A 30 anni fu
condotto a Costantinopoli e venne presto nominato vescovo. In quel periodo i cristiani erano
perseguitati. Quelli cristianizzati erano chiamati Gothi Minores.
A Wulfila è attribuita la traduzione della Bibbia dal greco al gotico. Prima di tradurla dovette
elaborare un nuovo alfabeto, un mix di greco,latino e segni runici rielaborati.
ARIANESIMO: quello di Wulfila non era un cristianesimo puro. Coloro che seguivano questa dottrina non
credevano nel dogma della Consustanzialità (Padre,Figlio e Spirito Santo sono la stessa cosa). Alcuni
credevano che non erano uguali ma simili, altri che tra questi ci fosse una gerarchia. L’imperatore assegnò a
Wulfila un territorio in Mesia dove si rifugiò con i suoi seguaci. Dopo qualche tempo questa dottrina fu
condannata come eretica e tutti i testi furono bruciati. A Ravenna c’era il Battistero degli ariani in cui
vennero appunto scritti questi testi che furono poi distrutti.
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Rimase soltanto il CODEX ARGENTUS: è un evangeliario, contiene quindi i 4 vangeli (Matteo, Giovanni, Luca
e Marco). Codice in pergamena , sono rimasti 180 FOLI (sono costituiti da RETRO e VERSO). È scritto con
inchiostro d’argento e i nomi e le parole più importanti erano scritte in oro.
Codici Ambrosiani: sono 5 (A,B,C,D,E. quest’ultimo contiene un testo di 8 foli e venne chiamato SKEIREINS
che vuol dire ILLUMINAZIONE. Si tratta dell’esegesi, cioè la spiegazione del Vangelo di Giovanni.) . Il
manoscritto A contiene anche il Calendario gotico che si trova all’ultima pagina
Codex Carolinus: estratti del Vangelo di Matteo scritto in gotico e latino.
Frammento di Giessen: contiene un brano del vangelo di Luca
La scomparsa dei Goti e del Gotico avviene con l’arrivo dei LAngobardi(LANGE in germanico, LONGO forma
latinizzata: Barbe lunghe) in Italia nel 568 d.C.
Esistenza del GOTICO di CRIMEA
1560: Carlo V inviò Busbeq, un commerciante, a Istanbul presso il sultano. Egli voleva conoscere qualcuno
che fosse originario della Crimea. Incontrò un greco e un ragazzo alto e biondo. Busbeq mandava
regolarmente dei resoconti delle sue esperienze in patria. In uno di questi racconta l’incontro con questo
giovane. Egli non parlava il greco per questo l’uomo tradusse ciò che diceva. Busbeq pensava che venisse
dal nord perché somigliava a un olandese. Riuscì a trascrivere 68 tra parole e lemmi. Scrisse anche una
filastrocca.
PLUT: sangue. Blood *got. Bloƥs
MINE: luna. Moon *got. Mena
BRUDER: fratello. Brother *got. Broƥar
GERMANI SETTENTRIONALI:
Popoli scandinavi. (VICHINGHI) Rimangono a lungo nelle loro sedi originali. Migreranno solo nell’8°
secolo. Sono:
danesi: nel V secolo si spostano verso la penisola dello Jutland. Tra l’865 e l’875 occupano il sud-est
dell’Inghilterra stanziandosi nelle regioni di Mercia e Northumbria che insieme poi formeranno il
Danelaw (legge danese). Nel X secolo diventarono residenti fissi e stabilirono la loro capitale a York.
Attaccarono ripetutamente anche la Francia fino a quando il re fu costretto a cedere ai Vichinghi un
feudo, un’intera regione: la Normandia. Fu cosi che i Vichinghi divennero NORMANNI. Si francesizzarono
in lingua e costumi e partirono alla volta dell’Inghilterra guidati da Guglielmo il Conquistatore che nel
1066 rivendicò il trono di Inghilterra (battaglia di Hastings) e spostò la capitale a Londra. Conquistarono
anche gran parte dell’Italia meridionale.
geati: (sved. Gōtarregione di Gōtaland)
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norvegesi: vivono lungo i fiordi. Azione dei vichinghi norvegesi nel 793 a Lindisfarne. Ma la
conseguenza più importante dell’espansione norvegese fu l’occupazione dell’Islanda. Dall’824 molte
famiglie aristocratiche, che non erano d’accordo con il nuovo governo monarchico del re Herald
Bellachioma, decisero di spostarsi verso nord ovest e insediarsi nelle terre ghiacciate islandesi. Il loro scopo
fu di mantenere la tradizione scandinava e formarono la più antica repubblica d’Europa. Si divisero in tribù
che eleggevano un rappresentante che insieme ai rappresentanti delle altre tribù faceva parte di
un’assemblea generale chiamata ALLTHING che annualmente si riuniva per discutere di eventuali problemi
interni ed esterni alle tribù. Dall’Islanda nel X secolo partì anche una spedizione di colonizzazione della
Groenlandia guidata da ERIK IL ROSSO.
Il germanico settentrionale: i popoli scandinavi sono rimasti a lungo nelle loro sedi originarie
(Jutland, Svezia e Norvegia meridionale). Prima dell’ingresso dell’alfabeto latino anche i
germ.settentr. usavano le iscrizioni runiche.
RUNE
La fase runica è detta PROTO-NORDICO (ted. Urnordisch). È un periodo che va dal II al IX secolo.
L’scrizione runica più famosa è incisa sul Corno d’oro di Gallheus. Questo manufatto ,che è in
seguito fu trafugato e fuso, risale al 400 d.C. circa.
La frase incisa è molto importante in quanto è una frase di senso compiuto.
EK HLEWAGASTIR HOLTIJAR HORNA TAWIDO (Io H. figlio di Holt ho fatto il corno)
Ordina soggetto-oggetto-verbo tipico del periodo arcaico indoeuropeo;
tawido: DO desinenza del verbo preterito debole;
vocale tematica dei nomi –R;
H allitterazione;
Holtijar: patronimico “figlio di”
Caratteristiche del proto-nordico: METAFONIA PALATALE (io) METAFONIA VELARE (uo) VII s.
NORRENO Lingua letteraria della Svezia e della Norvegia. È anche chiamato ANTICO NORDICO.
Ha una vastissima documentazione. I generi che fecero parte della produzione norrena furono:
SAGHE: del 13°- 14° secolo. È un racconto in prosa, spesso anonimo. Possono basarsi o meno su fatti reali.
Si può considerare saga anche il Landnamabok, che parla dell’occupazione dell’Islanda. Nella prima metà
del 13° secolo un autore islandese, SNORRI STURLOSON, raccolse materiale sui Re di Norvegia
rielaborandolo nella sua opera HEIMSKRINGLA. Ma la sua opera più importante fu l’ EDDA, un manuale per
gli uomini di corte in cui viene spiegata la mitologia nordica.
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CARME EROICO Snorri si rifà a una edda più antica, detta EDDA POETICA. Si tratta di una trentina di
carmi di autori anonimi di argomento mitologico ed eroico. Il tema principale del carme eroico è
l’esperienza eroica che ha permesso a un uomo, un cavaliere di distinguersi in guerra o per le sue gesta.
L’età eroica germanica coincide con le grandi invasioni barbariche. La figura principale è senz’altro l’HELD,
l’eroe che solitamente è un nobile vissuto in un tempo remoto, tanto remoto che la sua fama ha raggiunto
la dimensione del mito. Le sue caratteristiche principali sono il coraggio, la forza e la determinazione. Il
carme che al meglio rappresenta la tradizione norrena è “Il Carme di Ildebrando”. La poesia eroica veniva
recitata oralmente dal menestrello di corte (scop shape colui che da forma alle parole). Il suo compito
era quello di allietare le feste con poesia e canti. A volte lo scop prestava anche servizio militare ed è così
che la poesia assume valore ENCOMIASTICO, era quindi una lode al signore in occasione di una vittoria o
alla sua morte). “Widsith” viaggiatore verso terre lontane. L’ambiente in cui si sviluppa la poesia eroica è
certamente aristocratico. Si tratta di società chiamate COMITATUS, che comprende il Signore con il suo
seguito. Vi sono doveri e obblighi che vanno rispettati all’interno del comitatus. Il guerriero non può
rientrare senza il suo signore sennò è segno di disonore, devono rimanere fedeli al signore fino alla morte.
Il signore deve provvedere alle esigenze dei suoi uomini, li deve rifocillare e offre loro dei doni.
La metrica usata nella poesia eroica si basa sull’allitterazione, il verso lungo diviso in due semiversi che a
loro volta sono divisi in due battute che cominciano con una sillaba accentata. Il secondo semiverso è
sempre il più importante in quanto da questo inizia ogni nuovo argomento.
LINGUE NORDICHE MODERNE
ISLANDESE: è la più conservativa tra le lingue germaniche anche per l’isolamento geografico, infatti
utilizzano ancora le rune. Non hanno permesso l’ingresso di prestiti ad esempio la parola telefono si dice
SIMI. Preferiscono formare nuove parole con materiale autoctono. Conservano l’antica desinenza –ur del
nominativo maschile dei temi forti e l’uso del patronimico infatti non ci sono cognomi. Si usa la forma
FIGLIO DI (-son) o FIGLIA DI (-dottir) più il nome di battesimo del padre.
FEROESE/FERINGIO: parlato nelle isole Fær Oer situate tra la Norvegia e l’Islanda (significa “isola
delle pecore”). Sono le uniche a conservare la parlata scandinava. Appartengono politicamente
alla Danimarca quindi il danese è parlato come seconda lingua.
NORVEGESE: si è allontanato tantissimo dal ceppo nordico tanto che somiglia per alcuni tratti all’inglese
soprattutto per la semplificazione grammaticale. Oggi in Norvegia ci sono 3 lingue ufficiali: il RISKMAL, la
“lingua del regno”, una lingua imposta dai danesi che conquistarono la Norvegia; il BOKMAL, “la lingua del
libro”, lingua letteraria e infine il NYNORKS: il secolo scorso un purista di nome AESEN volle elaborare una
lingua prettamente norvegese. Scrisse anche una grammatica e chiamò inizialmente questa lingua
LANDSMAL, “lingua del paese”
DANESE: nel periodo antico il danese ha scarsa documentazione. Saxo Grammaticus scrisse la sua
storia della Danimarca, “GESTA DANORUM” , scritto in latino perché i missionari tedeschi che
avevano cristianizzato il territorio avevano introdotto questa tradizione, di scrivere in latino. Nel
1550 la Bibbia fu tradotta in danese.
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SVEDESE: non ha documentazione fino al 1250 quando vennero raccolte le leggi della regione di
Västergōtlan (legge dei Geati occidentali). Lo svedese moderno si sviluppa nel Cinquecento con la
traduzione della Bibbia di Gustavo Vasa. È anche una lingua conservativa sebbene abbia accolto
prestiti tedeschi e francesi
GERMANI OCCIDENTALI
Franchi (Salii e Ripuari) sotto Clodoveo il regno franco si estende a tutta la Gallia. Il paese
prende appunto dai Franchi il nome di Francia. Nel 496 il re si converte al cattolicesimo. Il regno
si consolida e resiste alle incursioni arabe e spagnole.
GERMANI DEL MARE DEL NORD
Angli, Sassoni, Juti, Frisoni
V secolo attraversano il mare del nord e si insediano nel sud dell’Inghilterra dove dividono il
territorio in una epitarchia(7 regni) ESSEX WESSEX SUSSEX MERCIA NORTHUMBRIA KENT EAST-
ANGLIA. Chiamarono il regno ENGLALAND (paese degli Angli). Ben presto ci la diffusione del
Cristianesimo ad opera di Gregorio Magno ed Agostino. Durante il IX secolo il re Alfredo del
Wessex dovrà fronteggiare gli attacchi vichinghi del re Gurthum. Il regno resisterà fino
all’invasione normanna del 1066.
Frisoni nei primi secoli si stanziano nell’attuale Olanda settentrionale. Nell’alto medioevo i
frisoni sono tra i maggiori commercianti dell’Europa settentrionale. Alcuni missionari anglosassoni
tentarono di convertire i frisoni al cristianesimo. Non riuscirono a conquistare una piena
autonomia e fecero sempre parte delle organizzazioni statali vicine.
Lingua Anglosassone/Old English: è la lingua germanica formatasi in Inghilterra. Gia dal 7° secolo
abbiamo fenomeni di metafonia vocalica tanto che si presume che questo fenomeno si sia
sviluppato a partire dal germanico del mare del Nord. Soprattutto metafonia da I
ES. germ*fot-iz > ags. Fēt
Le prime forme letterarie sono scritte in dialetto northumbro come il famoso Inno di Caedmon,
scritto appunto dal poeta Ceadmon; si tratta di un inno sulla creazione del mondo. La poesia ags è
contenuta tutta in 4 manoscritti:
il codice del Beowulf, il manoscritto Junius, il libro Exeter, il libro di Vercelli.
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Il Beowulf è il poema eroico più importante della produzione ags. È di genere favolistico,
ambientato in Scandinavia.
Per quanto riguarda la produzione in prosa non inizia prima del IX secolo quando Re Alfredo iniziò
la pratica delle traduzioni. Tra cui la traduzione de “La cura pastoralis” di Gregorio Magno. È molto
importante in quanto contiene la prefazione scritta dal re in cui spiega la ragione della pratica
delle traduzioni e dell’uso del volgare.
Middle English & Early Modern English
Lo stadio del Middle English va grosso modo dal 12° al 15° secolo. Dopo la conquista normanna la
classe dirigente parlava soltanto il francese mentre l’inglese divenne la lingua del popolo. Di fatto
è una lingua formata da diverse parlate i cui fenomeni più vistosi sono:
la riduzione delle flessioni che provocò anche l’abolizione della declinazione dell’articolo che
divenne uno per tutti i generi (THE);
tutti i sostantivi si formarono sul modello del tema forte, quindi presero il plurale e il genitivo in –s
(plurali deboli OXEN, CHILDREN);
il lessico accoglie una serie di pestiti scandinavi come THEY, THEM, LAW; ma anche dal francese
come JUSTICE, NOBLE, IMAGE.
Dal 1500 la lingua entra addirittura nella fase moderna. Sul piano morfologico la lingua fu
fortemente semplificata e si avviava all’assestamento fonologico. È il periodo della
GREAT VOWEL SCHIFT . Si tratta dello spostamento delle vocali lunghe che in alcuni casi si sono
dittongate mentre le vocali brevi restano inalterate. Da ciò risulterà in inglese una forte
discrepanza tra grafia e pronuncia.
ES. time /i:/ /ai/ (taim)
house /u:/ /au/ (haus)
Frisone: oltre a condividere le caratteristiche del germanico del Mare del nord il frisone ha il
fenomeno della monottongazione di AI e AU rispettivamente in ē ed ā:
ES. germ.* stain-az stēn
Germ.* baum- bām TRONCO
Una particolarità che avvicina il frisone al nordico è la caduta della –n finale
ES.germ.* dirnkan > fris. Drinka nord. Drekka
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Il plurale dei sost maschili forti non è in –s ma in –r come in nordico.
ES. fris. Degar sved. Dagar GIORNI
La produzione scritta è piuttosto tardiva, si tratta di testi giuridici. Nel 15° secolo iniziò ad
estinguersi sostituito dal basso-tedesco.
Antico Sassone: basso tedesco antico. Parlato lungo le coste del Reno fino alla Germania
settentrionale. Presenta tutte le caratteristiche tipiche del germ.occidentale:
ē1 ā
ai ē
au ō / ā
I testi più importanti sono l’HELIAND e GENESI. L’heliand parla della vita di Cristo ed è un poema in
versi scritto nel convento di Fulda commissionato da Ludovico il Pio nell’8° secolo. Dopo l’anno
1000 fino al 13° secolo non abbiamo produzione scritta in antico sassone. Si sviluppa così la fase
successiva,
il BASSO TEDESCO MEDIO : sarà parlato fino a Danzica, in Polonia. Acquista una certa rilevanza
come lingua commerciale fino alla riforma protestante e all’espandersi del regno alto-tedesco. In
seguito a questi avvenimenti il basso tedesco medio si ridurrà a un semplice dialetto. Il documento
più importante è il SACHSENSPIEGEL, lo specchio dei Sassoni, una raccolta di diritto sassone nel
quale sono inseriti anche proverbi che si contrappone al diritto romano già diffuso in Germania.
NEEDERLANDESE & AFRIKAANS: l’olandese proviene dal basso francone e già nel 1550 entra nella
sua fase moderna. È parlato anche in Belgio dove è chiamato FIAMMINGO. Lo standard olandese si
è diffuso in Olanda ma nelle campagne si parlava ancora il dialetto. Con l’espansione colonial e
l’olandese si è diffuso anche in Indonesia e in Sud Africa. Qui ha dato vita all’ AFRIKAANS, che è
diventato lingua ufficiale del sud africa. È molto più semplificato dell’olandese . Alla fine dello
scorso secolo l’afrikaans iniziò ad acquistare dignità letteraria e fu usato anche nella produzione
scritta, infatti fino allo scorso secolo si scriveva in neederlandese puro. Rispetto al neederlandese,
l’afrik. presenta l’invariabilità dell’articolo e dell’aggettivo e non ha il preterito dei verbi, è stato
sostituito da verbi composti da ausiliare + participio passato
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AREA 2° MUTAZIONE CONSONANTICA (a.a.t. alto tedesco medio tedesco moderno)
AREA MERIDIONALE
Ha agito il fenomeno della II LV su tutti i dialetti alto tedeschi.
A.A.T: abbiamo i dialetti centro-meridionali come bavarese e alemanno in cui la LV è più intensa
infatti le sonore diventano sorde a sud e dialetti franconi nella zona centrale. La LV ha esiti
differenti all’interno di questi dialetti. Nel francone orientale solo la D si trasforma in T. nel
francone renano D da esito sia T che D. ciò ci fa capire come questa zona sia abbastanza
conservativa. Esito di ē2 dittongato in IA e AI. Il termine diotisc (deutsch) non si riferiva quindi a
una lingua ben strutturata ma alla lingua volgare e popolare in quanto contrapposta al latino. I
primissimi documenti in antico alto tedesco furono dei glossari latino-tedeschi che i monaci
utilizzavo per l’apprendimento. Il più importante fu il cosiddetto ABROGANS, scritto nel 765.
Dopo un periodo di transizione chiamato dai tedeschi FRUHMITTLEHOCHDEUTSCH abbiamo la fase
dell’ ALTO TEDESCO MEDIO. Sulla base di alcuni dialetti del sud si sviluppa una lingua utilizzata
nella letteratura e nella lirica cortese dei Minnesänger. Dal 1350 fino al Cinquecento possiamo
parlare di tardo Alto tedesco medio. In questi secoli la lingua si evolve profondamente soprattutto
sul piano fonologico troviamo casi di metafonia che investono tutte le vocali. Soprattutto
metafonia da i
O > OE HOEREN
A > AE TAETE (FACESSI)
U > IU HIUSER (CASE)
Il nesso SK/SC si palatalizza diventando SCH (schoene, bello). Si mantiene la doppia declinazione
dell’aggettivo: forte e debole.
La produzione in questo periodo è molto vasta. Soprattutto grazie alla fioritura del romanzo
cortese sul modello arturiano. Abbiamo Wolfram von Esenbach (Parzival), Walter von der
Vogelweide e Gottfried von Straßburg con Tristano e Isotta. Appare in questo periodo il famoso
poema eroico Nibelungenlied, anonimo che racconta la distruzione dei Burgundi e la saga di
Sigfrido e Brunilde, storie che ritroviamo anche nell’Edda.
TEDESCO MODERNO : fu il tedesco centrale a costituire la base per una lingua nazionale anche
perché stava a metà tra l’alto e il basso tedesco. L’ortografia di questa lingua unificata si fissa con il
dizionario tedesco ADELUNG.
Esiti fonetici: ī ed ū si sono dittongate rispettivamente e sono diventate ei ed au
ES. mīn > mein MIO hūs > haus CASA
IU EU Liute Leute GENTE Hiuser Heuser
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Oggi è parlato in Germania, Lussemburgo Austria e Svizzera, in Alsazia e Lorena in una parte del
Belgio e nel Sūdtirol e Alto Adige. Fuori dall’europa è parlato nelle campagne della Pennsylvania
dai coloni provenienti dalla Svizzera. “CIMBRO”: dialetto bavarese parlato vicino Vicenza.
YIDDISCH: è la lingua degli Ebrei dell’Europa orientale e deriva dall’ ALTO TEDESCO MEDIO. Si è
distinto come dialetto della comunità israelita soprattutto per la loro reclusione nei ghetti. Il nome
yüdisch significa “giudeo”. Con l’espansione ebraica verso oriente questo dialetto accolse molti
prestiti slavi. Lo yiddisch ha raggiunto uno standard scritto. Si scrive con i caratteri dell’alfabeto
ebraico ma abbiamo una traslitterazione in caratteri latini. Con l’emigrazione in America lo jiddisch
è parlato soprattutto negli Stati Uniti. Con la seconda guerra mondiale è stato completamente
cancellato dall’Europa. sopravvive anche in Israele, parlato da alcune comunità ebraiche.
GERMANI DELL’ELBA
Alemanni si chiamano così perché si erano stanziati lungo questo fiume. Il nome significa “tutti
gli uomini”. Nel V secolo si stanziano nell’attuale Alsazia
Bavaresi si stanziano nel sud della Germania e grazie al matrimonio di Teodolinda con il re
longobardo Autari stringono con essi una forte alleanza. Con Carlo Magno il territorio viene
definitivamente annesso al regno franco.
Longobardi Nei primi secoli d.C. si trovano lungo l’Elba. In seguito si spostarono e nel VI secolo si
insediarono nell’attuale Ungheria (Pannonia). Da qui emigrarono nuovamente e riuscirono a
penetrare in Italia conquistando la parte settentrionale e la Toscana. Stabilirono la loro capitale a
Pavia. Il regno longobardo durò 2 secoli fino a quando Carlo Magno con la conquista di Pavia mise
fine al regno longobardo (774). Per quanto riguarda la lingua abbiamo pochissime attestazioni e
quelle che abbiamo sono del periodo italiano come ad esempio l’Editto di Rotari o l’Historia
Langobardorum. Nelle fonti italiane troviamo parole come: BART (barba), FAIDA, PLODRAUB (ciò
che viene sottratto ad un morto). Sul piano fonologico la ĕ diventa i come nel gotico.
ES. germ.* geld > long. gild TASSA
Non sembrano esserci fenomeni di metafonia. È invece presente la II LV sebbene non in modo
totale.
Ē1 > A
Alla fine del IV secolo dalle steppe dell’Eurasia arrivano gli UNNI dalle usanze barbare, mangiavano carne
cruda e vivevano sempre a cavallo. Attila è il loro re. Il nome è germanico: ATTA (padre) ILA (piccolo). La
figura di Attila entra anche nella letteratura germanica. ** Jordanes descrive il funerale di Attila con riti
simili a quelli descritti nel funerale di Beowulf (scritto nel X secolo).
I Visigoti e tutti coloro che fuggirono dall’Impero Ostrogoto pressarono al confine dell’Impero Romano per
insediar visi e trovare rifugio. Per entrare ogni famiglia dovette offrire in schiavitù ai romani due figlie .
FILOLOGIA GERMANICA
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Nel 375 abbiamo la caduta dell’Impero Ostrogoto e il suicidio del re Ermanarico.
378 D.C.< Battaglia di Adrianopoli. I Visigoti penetrano nell’Impero Romano
INGLESE TEDESCO
OLANDESE FIAMMINGO<<< Lingue germaniche che oggi appartengono all’area germanica OCCIDENTALE
JDDISH FRISONE
ISLANDESE FERINGIO(FEROESE)
NORVEGESE SVEDESE<<< Area germanica SETTENTRIONALE, fanno tutte riferimento all’antico nordico,norreno
DANESE
GOTICO<<< Germanico ORIENTALE. Ormai è estinto, lo troviamo solo nella fase antica. L’area occidentale
ha subito più sconvolgimenti e per questo fu soggetta a più cambiamenti già nella fase antica. Inglese e
tedesco antichi sono già differenti nella fase antica. In area scandinava questo non succede perché
l’alfabetizzazione arriva secoli dopo.
-FONTI-
Giulio Cesare, “De bello Gallico”
Tacito, “De origine et situ germanorum”. (II secolo)
Jordanes, “Historia actibusque Getarum”. (VI secolo). In quest’opera Jordanes scrive la storia dei Goti
attingendo ad un’altra storia. Non è quindi originale. Riprende la storia di Cassiodoro, un uomo di chiesa
vissuto al tempo di Teodorico( V-VI secolo) che viveva in un territorio invaso dai Goti . La sua opera è
andata perduta( FONTE INDIRETTA, CITATA DA UN ALTRO AUTORE).
Jordanes parla di SCANDZA INSULA (Scandinavia). Secondo lui i Goti migrano da Gothi Scandza. In polacco
la città di Danzica si scrive GDANSK.
ESEMPI
Mercoledì< Wednesday< Mercurio< Wotan:
Alto.ant.ted WUOTIN
FILOLOGIA GERMANICA
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Antico nordico Odin(n)
Ant.germ.sett. WODEN
Muro- Wall( VALLUM, latino) i germani non conoscevano la costruzione in pietra
SAPONE: SAPO, l’argilla rossa che i germani usavano per ravvivare il colore dei capelli.
Scandin awjo: acque pericolose,probabilmente del Mar Baltico
In latino fu riadattato SCANDERE NAVEM: scendere dalla nave, sbarcare
È un esempio di ETIMOLOGIA POPOLARE/PARETIMOLOGIA<<< ES: Reumatico/Romantico
PRESTITI DAL GRECO (clickto click)
ALABASTRUM
AIWAGGELJO( evanghelio)- AJWAGGELJAN (evanghelion): SostantivoVerbo:debole derivato
CALCHI DAL GRECO
Danuƥian. Dauƥ /diups/: immergere a fondo
Deep: profondo *greco: baptizeim
Ƥiudangard
Fiudan:regno fiud: popolo fiudaus:casa del re(che era un militare) gards: casa recintata con un orto
Ƥindinassus: findinassus. ASSUS si usa per la forma astratta
Wailamerjan: /weilamerian/<< diffondere
Ƥiuƥ-spillon /thiuth spillon/<< good spell. Dire il vero. Materiale germanico con l’idea straniera.
riflessione metalinguistica
GA JUKO<< Parabola
Ga: prefisso germanico che corrisponde a WHOME
JUKO: giogo<< legare. *la parabola lega più significati
Lucerna: Lukarna *got staƥ(sta) qualcosa che sta in piedi
FILOLOGIA GERMANICA
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3° persona del verbo ASCOLTARE
Got. Hausidedum
Anglos. Hy(ie)rdon
Ant.alt.ted. harten
Ant.nord. hyrda
*germ Hanzidcdum(i) la vocale tematica è caduta
GERMANICO. CARATTERISTICHE (libro) CAPITOLO 2
Il germanico originario non poteva essere considerato una lingua unica e unitaria il quanto era un insieme
di lingue frammentarie, a differenza del latino che era una lingua già attestata. Con la ricostruzione del
germanico si ricostruiscono le caratteristiche linguistiche che in epoca antica accomunavano tutte le lingue
germaniche. Per fare ciò è necessario comparare la medesima parola tra tutte le lingue, per ricavarne
differenze e somiglianze (ISOGLOSSE GERMANICHE). Il germanico, come tutte le altre lingue, non è isolato
ma fa parte di una grande famiglia linguistica, quella INDOEUROPEA. Il gruppo delle lingue germaniche si
differenzia nettamente da quello indoeuropeo per una serie di tratti linguistici suoi propri.
ACCENTO:
germanico: fisso sulla sillaba radicale che deve essere pronunciata con maggiore
intensità(RIZOTONìA)
i.e.: accento mobile
ESITO DI A e O
Le vocali indoeuropee hanno esiti diversi in germanico se sono brevi o lunghe.
Ō - ā ō i.e * bhag-os germ. * bōk- FAGGIO
Ŏ – ăă i.e. *ghost- is germ. * gast-iz OSPITE
SONANTI INDOEUROPEE L,N,R,M danno sempre esito /u/ i.e. * kntòm germ. * hunda (CENTO)
MUTAZIONE CONSONANTICA <LEGGE DI GRIMM < LAUTVERSCHIEBUNG 1822
È il fenomeno più importante che determina la differenza tra indoeur. e germanico e si estende a tutte le
lingue germaniche.Si pensa sia avvenuto tra il 200 e il 400 d.C in epoca non documentata.
FILOLOGIA GERMANICA
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Si ipotizza per l’i.e. una sistema di consonanti occlusive formate da 3 serie :
SORDE: P (lab) T (dent) K (vel)
SONORE: B D G
SONORE ASPIRATE: BH DH GH
A questo sistema corrispondono in germanico esiti differenti
OCCLUSIVE SORDE FRICATIVE SORDE P,T,K F,ƥ,H PRONUNCIA /f/ /th/ /x/
ES: i.e* PEL- germ* FELL (PELLE)
Questa trasformazione non si applica davanti a S.
Nei nessi consonantici PT - KT cambia solo il primo elemento dando esito di FT – HT
ES: lat. Captus got. Hafts (Vincolato)
Lat. Noctem got. Nachts (notte)
OCCLUSIVE SONOREOCCLUSIVE SORDE B,D,G P,T,K
ES: i.e. * DHEUB- got. diups (profondo)
i.e. * EGO got. Ik (io)
OCCLUSIVE SONORE ASPIRATE OCCLUSIVE SONORE BH,DH,GH B,D,G
ES: i.e.*BHER- ags. Beran (portare)
SISTEMA VOCALICO
Oltre agli esiti di O e A brevi e lunghe abbiamo:
i.e. * e i u (brevi)
germ. * e i u (u poteva essere anche o)
i.e.* ei i u (lunghe)
germ* i u
La e lunga in germanico ha 2 esiti
Ē1 di origine indoeuropea ha esito in got. Ē e in germanico occ/settentr. Æ
FILOLOGIA GERMANICA
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ES. i.e.* se-tis got. Seƥs ags. Sæd
Ē2 di nuova formazione, la troviamo in tutte le lingue germaniche tranne in A.a.t. che ha esito IA- AI
ES. ags./a.n Hēr a.a.t. Hiar
Ags. Haten a.a.t. Haitan
VERBI DEBOLI
Abbiamo un nuovo sistema rispetto a quello apofonico dei verbi forti. Questi nuovi verbi mantengono la
radice inalterata e aggiungono il suffisso *d
ES. Feran (viaggiare) infinito
Da questa forma avremo il preterito debole Ferde (partì) e il participio passato Ge-ferd (partito)
ES:
lat. Pater
gr. Pater(e lunga)
ant.indiano Pitar
got. Fadar/ Atta appresi tramite il commercio, è un termine con un’accezione affettiva
ang. Faeder
a.a.t. Fater
a.n. Fađir (tendenza ad assorbire le sonore. Verner ebbe un’intuizione: l’esito delle occlusive sorde
dipendeva dall’ACCENTO che in indoeuropeo cadeva sulla seconda sillaba. Di conseguenza la –T che si
trova in posizione non iniziale e in un contesto sonoro con accento che la segue fa si che si trasformi in đ
e non in þ anche perché Wulfila non aveva previsto due grafemi <d> e <đ> ) *CONTESTO SONORO.
*ACCENTO SEGUENTE. *POSIZIONE NON INIZIALE SONORIZZAZIONE
k p ₌ f
ant.sass. Fadar
ant.frisone Feder
i.e. *pətér (pter)
Abbiamo una somiglianza semantica e fonologica. Se in antico indiano abbiamo una F in germanico
corrisponde una P. non è possibile ricostruire la A per questo gli studiosi ipotizzano una vocale, la SCHWA
(ə) una vocale muta dal timbro indistinto. Troviamo un problema con l’accento. L’accento indoeuropeo è
mobile (come in italiano, greco, latino e antico indiano), può cadere su qualsiasi sillaba.
Il femminile si forma allo stesso modo *matér, ma *brute ha l’accento diverso. Li accomuna il suffisso –ER.
FILOLOGIA GERMANICA
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Tratti conservativi: il germanico ha ereditato dall’indoeuropeo il sistema flessivo per il soggetto,
aggettivo, pronome e verbo. Il sistema nominale (distinzione dei generi maschile, femminile e neutro.
Distinzione del numero quindi singolare e plurale e distinzione dei casi che da 8 si ridussero a 4,
nom.gen.dat.acc.) , il sistema pronominale (3 persone per i pronomi), apofonia (possibilità di variazione di
una vocale all’interno di una parola che aiuta a stabilire varianti differenti).
Sostantivi che si raggruppano in temi:
tema in A: sostantivi forti, di genere maschile e neutro (ES. germ.* wurd-a PAROLA)
temi in O (i.e. ā): sostantivi di genere femminile (ES. germ* gebō LANA)
temi in I e in U: comprendono sostantivi di tutti e tre i generi (ES. germ* gast-iz OSPITE)
(ES. germ.* sunu-z FIGLIO)
temi in consonante: sostantivi in –N, deboli. (ES. germ.* tungon- LINGUA)
sostantivi in –R, nomi di parentela (ES. germ* fader PADRE)
Aggettivo : concorda con il nome come quello indoeuropeo. Segue la declinazione forte se è predicativo,
mentre prende le desinenze della declinazione debole se il sostantivo è determinato da un articolo o un
possessivo quindi attributivo. DOPPIA DECLINAZIONE DELL’AGGETTIVO in germanico VS unico modello di
flessione in indoeuropeo
Il re è buono PREDICATIVO Se cyning waes god
Il buon re andò a… ATTRIBUTIVO Se goda cyning gewat on Wigoraceaster
GOTICO: si differenzia per alcuni tratti; La vocale indoeuropea ĕ che in germanico ha esito ĕ, in gotico ha
esito i. (ES. i.e.* ED- > germ.* etan > got. itan MANGIARE)
Mantiene la ē1 germanica ES. got. ētun MANGIARONO
Sembra che il gotico si sia distaccato dalla compagine germanica.
ISOGLOSSA>> Una linea immaginaria che racchiude un territorio all’interno del
quale troviamo lo stesso fenomeno linguistico.
ISOGLOSSE NORD-OCCIDENTALI:
ē1 ā (si trattava probabilmente di una E aperta) CFR got. letan // a.sass. lātan a.a.t. lāzan
Rotacismo: s sonora germanica diventa r (non troviamo questo fenomeno in gotico)
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ES. got. dius a.a.t. tior ags. Deor ANIMALE
ISOGLOSSE GOTO-NORDICHE
Esistono dei legami tra Gotico e Nordico; queste isoglosse dimostrano che in fase antica dovevano essere
state in stretto contatto.
1. Verschärfung: rafforzamento di *jj e *ww che ha avuto luogo in entrambe le lingue. Le due
semivocali si sono rafforzate nei seguenti modi:
germ*jj > got. –ddj nord. –ggj
ES. Germ.* Ajjian > got. Addi Norr. Egg UOVO
germ.* ww > got. –ggw nord. -ggw STESSO ESITO
ES. Germ.* skuwwa > got. Skuggwa( ombra) Norr. skuggi SPECCHIO
2. La seconda persona singolare del preterito dei verbi forti in gotico e nordico si forma con la
desinenza –T (ES. got/norr BART portasti) mentre nelle altre lingue germaniche abbiamo la
desinenza –I (ES. a.sass/a.a.t. BĀRI)
ISOGLOSSE GERM. DEL MARE DEL NORD
Riguarda le lingue germaniche ANTICO SASSONE, ANGLOSASSONE, FRISONE(lingue INGEVONI. Da Tacito
che definì quei popoli Ingevoni).
1. Caduta di –n davanti a spirante (f, s, th) provocando l’allungamento della vocale precedente.
ES. germ.* fenf > a.a.t. finf MA a.sass/fris./ags fīf CINQUE
2. Monottongazione di –AI. Ha esiti differenti;
ES. germ.* stain-az > ags. Stān > fris./a.sass. Stēn PIETRA
ANTICO ALTO TEDESCO (II MUTAZIONE CONSONANTICA)
È la più vistosa caratteristica dell’a.a.t. che lo differenzia da tutte le altre lingue germaniche.
Le occlusive sorde P,T,K in a.a.t. hanno due esiti:
1. In posizione iniziale o dopo consonante diventano AFFRICATE
P, T, K PF, Z, CH pronunciate /pf/ /tz/ /kx/
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ES. germ.* hert- > a.a.t. herza (tz) CUORE
ES. germ.* werk > a.a.t. werch (kch) OPERA
2. In posizione mediana o finale di parola dopo vocale le occlusive diventano SPIRANTI SORDE
P, T, K F, Z, H pronunciate /f/ /z/ /h/
ES. germ.* slēpanan > a.a.t. slafan (pf) DORMIRE
ES. germ.* ek > a.a.t. ih (kh) IO
3. Le sonore germaniche B,D,G in a.a.t. diventano sorde P, T, K
ES. *b-ist > a.a.t. pist
Abbiamo una somiglianza tra antico alto Tedesco e gotico: usano la stessa radice indoeuropea * –EIS, ID
che in germanico diventa *iz (maschile), *it (neutro) >> abbiamo in got: maschile IS(egli) e neutro ITA(esso);
abbiamo in a.a.t.: maschile ER(egli) e neutro IZ(esso). Invece le altre lingue germaniche e il nordico usano la
radice *h: ags/a.sass. HE nord. HANN
ES:
singan: infinito
sang: preterito
sungun: preterito plurale
sungans: participio passato
VERNER
P Ѣ
T đ
K g
i.e. * bhràther
legge di Grimm t > þ per tutte le lingue germaniche
germ. Brōþer
got. Broþar
a.a.t. bruoder ( t > þ > d accade solo in alto Tedesco che l’interdentale sorda diventi sonora)
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ang. Broþar
a.n. Broþir
a.s. Broþar
i.e. * septḿ (accento sulla seconda sillaba)
lat. Septem
got. Sibum
a.a.t. sibum
ang. Seofon ( f Ѣ)
legge di Verner. In contesto sonoro e accento che segue, le occlusive P T K e la spirante S
tendono a sonorizzarsi diventando:
P Ѣ
T đ
K g
S z
eo metafonia velare causata dalla U seѢum
SIEBEN in tedesco. Abbiamo già b e non più Ѣ
SEVEN in inglese. Il grafema V verrà preso in seguito dal francese
Wulf F in posizione finale
Wulflas diventerà Wolves F ha due allofoni in ags: /f/ e /Ѣ/
ES: i.e.* dheubos legge di Grimm 2 atto b>p
Germ* deupaz
Got. diups
Ags. deop
a.a.t. tiof(f) p > ff
a.n. diupr
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TO BE WAS (radici diverse. Forme supplettive)
WAS WERE (nel germ.occident. e nordico la /z/ è diventata /r/ . ALTERNANZA GRAMMATICALE*)
Ang. Wesan waes waeran -
Got. Wisan was wesūm wisan
*i.e. xĕs xŏs xĕs-umì xĕs-onòs
/s/ /s/ /z/ /z/
Accento sulla radice // Accento sulla desinenza
*ALTERNANZA GRAMM.
ES: Chosose Chose Chosen
Ags. Ceosan ceas/curon gecoren
Livellamento a causa dell’utilizzo frequente
CARME DI ILDEBRANDO
Si trova nella biblioteca di Kassel, fu scoperto dall’erudito Eckhart. Fu pubblicato per la prima volta nel
1729. Il manoscritto risale probabilmente al IX secolo e fu redatto nel convento di Fulda. Scomparve e fu
ritrovato in seguito in America. È stato scritto intorno all’830 d.C da due mani diverse, la prima parte del
componimento sul folio 1 retro, la seconda sul folio 76 verso. Secondo la studiosa Molinari la posizione del
Carme è coerente e non casuale. Infatti il manoscritto che lo contiene presentava il tema centrale del
COMPORTAMENTO. Ella pensa che sia stato inserito come esempio negativo da non seguire mai.
Contrappone quindi l’etica cristiana con un tipo di etica negativa, il comportamento di Ildebrando.
Il carme si sviluppa intorno alla figura di Teodorico ma, la sua figura leggendaria e la rivalità con Odoacre
fanno da sfondo alla tragica storia di Ildebrando e suo figlio Adubrando. All’inizio del componimento la
situazione si fa subito drammatica in quanto i due sono padre e figlio ma nessuno dei due sa del rapporto di
parentela che ha con l’altro. Ecco che si sviluppa uno dei motivi principali della produzione norrena: il
tragico duello tra padre e figlio. La drammaticità aumenta nel momento in cui il padre riconosce l’identità
del figlio e tenta un approccio offrendogli un dono. Il tema del dono è molto particolare nella cultura
germanica infatti non sempre questa pratica ebbe un’accezione positiva. Se un giovane accettava un dono
da un uomo più anziano di lui era come se questi avesse accettato di sottomettersi a lui. Ha quindi un
valore simbolico. Il giovane può quindi rifiutare il dono, così come fece Adubrando nella convinzione che il
padre fosse morto. In epoca antica il re era solito offrire dei doni ai suoi cavalieri, e più questi gli sono fedeli
più vengono ricoperti di doni. Dopo aver rifiutato il dono a Ildebrando si spezza il cuore nell’essere
cosciente che sta per uccidere suo figlio.
Il tragico motivo del duello è strettamente legato a quello del ritorno dell’eroe. Infatti Teodorico dopo un
lungo esilio ritorna in Italia per distruggere Odoacre e riconquista il trono e il regno d’Italia. Questo motivo
FILOLOGIA GERMANICA
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è presente soprattutto nell’Odissea che parla appunto del travagliato ritorno a casa di Ulisse dopo la
battaglia di Troia. In questo contesto Teodorico è visto come un eroe in quanto l’esilio violento è massima
espressione dell’eroicità.
Sebbene il Carme sia un poema laico in cui l’etica guerriera sta alla base, l’ambiente è cristiano. Vi è quindi
uno scontro tra legame di sangue e codice d’onore. Ildebrando e Adubrando sono padre e figlio ma le loro
strade si sono separate dalla nascita del figlio e ora sono rivali in quanto il primo è fedele a Teodorico, lo ha
anche seguito in esilio, mentre il secondo è diventato vassallo di Odoacre. La tragicità sta nel fatto che
entrambi, ma soprattutto Ildebrando che ha scoperto l’identità del figlio, mettono da parte i legami di
sangue (la SIPPE) per la fedeltà al loro signore.
La struttura del Carme è semplice, tutto è descritto in maniera chiara senza troppi abbellimenti narrativi. Vi
sono molte questioni riguardo la lingua usata nel Carme in quanto non è definibile. È una lingua mista, vi è
la presenza di forme meridionali quindi alto tedesche ma anche settentrionali quindi basso tedesche. Ciò
può essere a causa di una confusione oppure di una errata trasmissione del Carme. Un’altra teoria che oggi
è la più accreditata è che il manoscritto sia di origine gotica e che sia stato poi portato in Baviera e in
seguito a Fulda prima di essere trascritto nel manoscritto in cui si trova attualmente.
La forma iniziale “Ik gihorta dat seggen” ci da già una chiara visione del mix di lingue utilizzate nel Carme
infatti la forma IK è tipica del basso tedesco mentre la forma dat è alto tedesca. Il fenomeno più
importante è la presenza di tre forme differenti per il nome di Teodorico:
THEOTRIHHE in cui TH (ƥ) è una forma anglosassone HH alto tedesca
DETRIHHE
DEOTRICHE
v. 47 allitterazione H
Di particolare importanza è il fatto che in tutti i Carmi eroici, nella trasmissione orale molti fatti storici
vengono modificati e rielaborati. È ciò che succede nell’ HL per quanto riguarda lo sfondo storico della
battaglia di Teodorico e Odoacre. Come è noto Odoacre fu re d’Italia per 17 anni fino a quando Teodorico
fu inviato dall’imperatore d’Oriente per spodestarlo. Nel 488 d.C. Teodorico sconfisse Odoacre a Verona
costringendolo a cercare riparo a Ravenna. Dopo 3 anni di assedio Odoacre si arrese con la richiesta di
avere salva la vita ma Teodorico lo fece uccidere a tradimento nel 493 d.C.
Nella leggenda sorta intorno a Teodorico i rapporti cronologici e storici risultano falsati. Si racconta infatti
che Teodorico fosse stato costretto ad abbandonare il Regno d’Italia e andare in esilio. Durante l’esilio,
durato 30 anni, trova rifugio presso la corte di Attila e fu grazie a quest’ultimo che riuscì a rientrare in patria
e a sconfiggere Odoacre. Si noti che Attila morì nel 453 d.C e che Teodorico nacque invece nel 455 d.C. nella
realtà storica del Carme questi due personaggi vengono resi contemporanei .