STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 · FILOLOGIA GERMANICA 1 STORIA DEI POPOLI GERMANICI...

20
FILOLOGIA GERMANICA 1 STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 La prima testimonianza che abbiamo dell’esistenza di questi popoli la troviamo nel “De Bello Gallico” di Giulio Cesare che scrisse di essi come i popoli che vivevano al di là del fiume Reno. Lo storico Tacito (II secolo) si interessò particolarmente della vita dei germani nell’opera “ De origine et situ germanorum”. Egli descrive le usanze, le tradizioni, la cultura, la religione, la struttura socio-politica delle tribù. Ci offre già dai tempi antichi un quadro chiaro della vita dei Germani. GERMANI ORIENTALI<< il gruppo che transitò lungo le coste del mar Baltico nelle pianure dell’attuale Germania e Polonia e sono: BURGUNDI, RUGI, VANDALI, GEPIDI, GOTI. MIGRAZIONI BARBARICHE: 375-568 d.C. (V secolo) BURGUNDI << 407 d.C. giungono al fiume Reno e si stanziano a Worms dove formano un regno che verrà poi annientato dagli Unni. Si muovono poi verso la Francia e la Svizzera nell’attuale Burgogna fino al 534 d.C. quando furono vinti dai Franchi. VANDALI << attraversano la penisola iberica e lo stretto di Gibilterra e si stanziano in Africa fino al 533-34 d.C. quando una forza militare bizantina inviata da Giustiniano li distrusse. GEPIDI << si spostano verso sud-est raggiungendo il Danubio fino al 570 d.C. GOTI << furono i primi a migrare verso sud- est nel II secolo verso le steppe sul mar Nero. Durante l’ultima fase della migrazione i Goti si divisero in due gruppi: i VISIGOTI che si stanziarono ad ovest nella regione della Mesia, e gli OSTROGOTI che si stanziarono ad est nell’attuale Ucraina, nel III secolo. Un gruppo di Visigoti nel IV secolo si convertì al Cristianesimo* mentre altri migrarono nuovamente verso l’Italia guidati dal re Alarico. VISIGOTI<<TERVINGI OSTROGOTI<<GRETUNGI *Conversione al Cristianesimo: nel 310 d.C. nasce Wulfila, visigoto ma di padre goto. A 30 anni fu condotto a Costantinopoli e venne presto nominato vescovo. In quel periodo i cristiani erano perseguitati. Quelli cristianizzati erano chiamati Gothi Minores. A Wulfila è attribuita la traduzione della Bibbia dal greco al gotico. Prima di tradurla dovette elaborare un nuovo alfabeto, un mix di greco,latino e segni runici rielaborati. ARIANESIMO: quello di Wulfila non era un cristianesimo puro. Coloro che seguivano questa dottrina non credevano nel dogma della Consustanzialità (Padre,Figlio e Spirito Santo sono la stessa cosa). Alcuni credevano che non erano uguali ma simili, altri che tra questi ci fosse una gerarchia. L’imperatore assegnò a Wulfila un territorio in Mesia dove si rifugiò con i suoi seguaci. Dopo qualche tempo questa dottrina fu condannata come eretica e tutti i testi furono bruciati. A Ravenna c’era il Battistero degli ariani in cui vennero appunto scritti questi testi che furono poi distrutti.

Transcript of STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 · FILOLOGIA GERMANICA 1 STORIA DEI POPOLI GERMANICI...

Page 1: STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 · FILOLOGIA GERMANICA 1 STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 La prima testimonianza che abbiamo dell’esistenza di questi popoli la tro

FILOLOGIA GERMANICA

1

STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1

La prima testimonianza che abbiamo dell’esistenza di questi popoli la troviamo nel “De Bello Gallico” di

Giulio Cesare che scrisse di essi come i popoli che vivevano al di là del fiume Reno.

Lo storico Tacito (II secolo) si interessò particolarmente della vita dei germani nell’opera “ De origine et situ

germanorum”. Egli descrive le usanze, le tradizioni, la cultura, la religione, la struttura socio-politica delle

tribù. Ci offre già dai tempi antichi un quadro chiaro della vita dei Germani.

GERMANI ORIENTALI<< il gruppo che transitò lungo le coste del mar Baltico nelle pianure dell’attuale

Germania e Polonia e sono: BURGUNDI, RUGI, VANDALI, GEPIDI, GOTI.

MIGRAZIONI BARBARICHE: 375-568 d.C. (V secolo)

BURGUNDI<< 407 d.C. giungono al fiume Reno e si stanziano a Worms dove formano un regno che verrà

poi annientato dagli Unni. Si muovono poi verso la Francia e la Svizzera nell’attuale Burgogna fino al 534

d.C. quando furono vinti dai Franchi.

VANDALI<< attraversano la penisola iberica e lo stretto di Gibilterra e si stanziano in Africa fino al 533-34

d.C. quando una forza militare bizantina inviata da Giustiniano li distrusse.

GEPIDI<< si spostano verso sud-est raggiungendo il Danubio fino al 570 d.C.

GOTI<< furono i primi a migrare verso sud-est nel II secolo verso le steppe sul mar Nero. Durante l’ultima

fase della migrazione i Goti si divisero in due gruppi: i VISIGOTI che si stanziarono ad ovest nella regione

della Mesia, e gli OSTROGOTI che si stanziarono ad est nell’attuale Ucraina, nel III secolo. Un gruppo di

Visigoti nel IV secolo si convertì al Cristianesimo* mentre altri migrarono nuovamente verso l’Italia

guidati dal re Alarico.

VISIGOTI<<TERVINGI

OSTROGOTI<<GRETUNGI

*Conversione al Cristianesimo: nel 310 d.C. nasce Wulfila, visigoto ma di padre goto. A 30 anni fu

condotto a Costantinopoli e venne presto nominato vescovo. In quel periodo i cristiani erano

perseguitati. Quelli cristianizzati erano chiamati Gothi Minores.

A Wulfila è attribuita la traduzione della Bibbia dal greco al gotico. Prima di tradurla dovette

elaborare un nuovo alfabeto, un mix di greco,latino e segni runici rielaborati.

ARIANESIMO: quello di Wulfila non era un cristianesimo puro. Coloro che seguivano questa dottrina non

credevano nel dogma della Consustanzialità (Padre,Figlio e Spirito Santo sono la stessa cosa). Alcuni

credevano che non erano uguali ma simili, altri che tra questi ci fosse una gerarchia. L’imperatore assegnò a

Wulfila un territorio in Mesia dove si rifugiò con i suoi seguaci. Dopo qualche tempo questa dottrina fu

condannata come eretica e tutti i testi furono bruciati. A Ravenna c’era il Battistero degli ariani in cui

vennero appunto scritti questi testi che furono poi distrutti.

Page 2: STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 · FILOLOGIA GERMANICA 1 STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 La prima testimonianza che abbiamo dell’esistenza di questi popoli la tro

FILOLOGIA GERMANICA

2

Rimase soltanto il CODEX ARGENTUS: è un evangeliario, contiene quindi i 4 vangeli (Matteo, Giovanni, Luca

e Marco). Codice in pergamena , sono rimasti 180 FOLI (sono costituiti da RETRO e VERSO). È scritto con

inchiostro d’argento e i nomi e le parole più importanti erano scritte in oro.

Codici Ambrosiani: sono 5 (A,B,C,D,E. quest’ultimo contiene un testo di 8 foli e venne chiamato SKEIREINS

che vuol dire ILLUMINAZIONE. Si tratta dell’esegesi, cioè la spiegazione del Vangelo di Giovanni.) . Il

manoscritto A contiene anche il Calendario gotico che si trova all’ultima pagina

Codex Carolinus: estratti del Vangelo di Matteo scritto in gotico e latino.

Frammento di Giessen: contiene un brano del vangelo di Luca

La scomparsa dei Goti e del Gotico avviene con l’arrivo dei LAngobardi(LANGE in germanico, LONGO forma

latinizzata: Barbe lunghe) in Italia nel 568 d.C.

Esistenza del GOTICO di CRIMEA

1560: Carlo V inviò Busbeq, un commerciante, a Istanbul presso il sultano. Egli voleva conoscere qualcuno

che fosse originario della Crimea. Incontrò un greco e un ragazzo alto e biondo. Busbeq mandava

regolarmente dei resoconti delle sue esperienze in patria. In uno di questi racconta l’incontro con questo

giovane. Egli non parlava il greco per questo l’uomo tradusse ciò che diceva. Busbeq pensava che venisse

dal nord perché somigliava a un olandese. Riuscì a trascrivere 68 tra parole e lemmi. Scrisse anche una

filastrocca.

PLUT: sangue. Blood *got. Bloƥs

MINE: luna. Moon *got. Mena

BRUDER: fratello. Brother *got. Broƥar

GERMANI SETTENTRIONALI:

Popoli scandinavi. (VICHINGHI) Rimangono a lungo nelle loro sedi originali. Migreranno solo nell’8°

secolo. Sono:

danesi: nel V secolo si spostano verso la penisola dello Jutland. Tra l’865 e l’875 occupano il sud-est

dell’Inghilterra stanziandosi nelle regioni di Mercia e Northumbria che insieme poi formeranno il

Danelaw (legge danese). Nel X secolo diventarono residenti fissi e stabilirono la loro capitale a York.

Attaccarono ripetutamente anche la Francia fino a quando il re fu costretto a cedere ai Vichinghi un

feudo, un’intera regione: la Normandia. Fu cosi che i Vichinghi divennero NORMANNI. Si francesizzarono

in lingua e costumi e partirono alla volta dell’Inghilterra guidati da Guglielmo il Conquistatore che nel

1066 rivendicò il trono di Inghilterra (battaglia di Hastings) e spostò la capitale a Londra. Conquistarono

anche gran parte dell’Italia meridionale.

geati: (sved. Gōtarregione di Gōtaland)

Page 3: STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 · FILOLOGIA GERMANICA 1 STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 La prima testimonianza che abbiamo dell’esistenza di questi popoli la tro

FILOLOGIA GERMANICA

3

norvegesi: vivono lungo i fiordi. Azione dei vichinghi norvegesi nel 793 a Lindisfarne. Ma la

conseguenza più importante dell’espansione norvegese fu l’occupazione dell’Islanda. Dall’824 molte

famiglie aristocratiche, che non erano d’accordo con il nuovo governo monarchico del re Herald

Bellachioma, decisero di spostarsi verso nord ovest e insediarsi nelle terre ghiacciate islandesi. Il loro scopo

fu di mantenere la tradizione scandinava e formarono la più antica repubblica d’Europa. Si divisero in tribù

che eleggevano un rappresentante che insieme ai rappresentanti delle altre tribù faceva parte di

un’assemblea generale chiamata ALLTHING che annualmente si riuniva per discutere di eventuali problemi

interni ed esterni alle tribù. Dall’Islanda nel X secolo partì anche una spedizione di colonizzazione della

Groenlandia guidata da ERIK IL ROSSO.

Il germanico settentrionale: i popoli scandinavi sono rimasti a lungo nelle loro sedi originarie

(Jutland, Svezia e Norvegia meridionale). Prima dell’ingresso dell’alfabeto latino anche i

germ.settentr. usavano le iscrizioni runiche.

RUNE

La fase runica è detta PROTO-NORDICO (ted. Urnordisch). È un periodo che va dal II al IX secolo.

L’scrizione runica più famosa è incisa sul Corno d’oro di Gallheus. Questo manufatto ,che è in

seguito fu trafugato e fuso, risale al 400 d.C. circa.

La frase incisa è molto importante in quanto è una frase di senso compiuto.

EK HLEWAGASTIR HOLTIJAR HORNA TAWIDO (Io H. figlio di Holt ho fatto il corno)

Ordina soggetto-oggetto-verbo tipico del periodo arcaico indoeuropeo;

tawido: DO desinenza del verbo preterito debole;

vocale tematica dei nomi –R;

H allitterazione;

Holtijar: patronimico “figlio di”

Caratteristiche del proto-nordico: METAFONIA PALATALE (io) METAFONIA VELARE (uo) VII s.

NORRENO Lingua letteraria della Svezia e della Norvegia. È anche chiamato ANTICO NORDICO.

Ha una vastissima documentazione. I generi che fecero parte della produzione norrena furono:

SAGHE: del 13°- 14° secolo. È un racconto in prosa, spesso anonimo. Possono basarsi o meno su fatti reali.

Si può considerare saga anche il Landnamabok, che parla dell’occupazione dell’Islanda. Nella prima metà

del 13° secolo un autore islandese, SNORRI STURLOSON, raccolse materiale sui Re di Norvegia

rielaborandolo nella sua opera HEIMSKRINGLA. Ma la sua opera più importante fu l’ EDDA, un manuale per

gli uomini di corte in cui viene spiegata la mitologia nordica.

Page 4: STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 · FILOLOGIA GERMANICA 1 STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 La prima testimonianza che abbiamo dell’esistenza di questi popoli la tro

FILOLOGIA GERMANICA

4

CARME EROICO Snorri si rifà a una edda più antica, detta EDDA POETICA. Si tratta di una trentina di

carmi di autori anonimi di argomento mitologico ed eroico. Il tema principale del carme eroico è

l’esperienza eroica che ha permesso a un uomo, un cavaliere di distinguersi in guerra o per le sue gesta.

L’età eroica germanica coincide con le grandi invasioni barbariche. La figura principale è senz’altro l’HELD,

l’eroe che solitamente è un nobile vissuto in un tempo remoto, tanto remoto che la sua fama ha raggiunto

la dimensione del mito. Le sue caratteristiche principali sono il coraggio, la forza e la determinazione. Il

carme che al meglio rappresenta la tradizione norrena è “Il Carme di Ildebrando”. La poesia eroica veniva

recitata oralmente dal menestrello di corte (scop shape colui che da forma alle parole). Il suo compito

era quello di allietare le feste con poesia e canti. A volte lo scop prestava anche servizio militare ed è così

che la poesia assume valore ENCOMIASTICO, era quindi una lode al signore in occasione di una vittoria o

alla sua morte). “Widsith” viaggiatore verso terre lontane. L’ambiente in cui si sviluppa la poesia eroica è

certamente aristocratico. Si tratta di società chiamate COMITATUS, che comprende il Signore con il suo

seguito. Vi sono doveri e obblighi che vanno rispettati all’interno del comitatus. Il guerriero non può

rientrare senza il suo signore sennò è segno di disonore, devono rimanere fedeli al signore fino alla morte.

Il signore deve provvedere alle esigenze dei suoi uomini, li deve rifocillare e offre loro dei doni.

La metrica usata nella poesia eroica si basa sull’allitterazione, il verso lungo diviso in due semiversi che a

loro volta sono divisi in due battute che cominciano con una sillaba accentata. Il secondo semiverso è

sempre il più importante in quanto da questo inizia ogni nuovo argomento.

LINGUE NORDICHE MODERNE

ISLANDESE: è la più conservativa tra le lingue germaniche anche per l’isolamento geografico, infatti

utilizzano ancora le rune. Non hanno permesso l’ingresso di prestiti ad esempio la parola telefono si dice

SIMI. Preferiscono formare nuove parole con materiale autoctono. Conservano l’antica desinenza –ur del

nominativo maschile dei temi forti e l’uso del patronimico infatti non ci sono cognomi. Si usa la forma

FIGLIO DI (-son) o FIGLIA DI (-dottir) più il nome di battesimo del padre.

FEROESE/FERINGIO: parlato nelle isole Fær Oer situate tra la Norvegia e l’Islanda (significa “isola

delle pecore”). Sono le uniche a conservare la parlata scandinava. Appartengono politicamente

alla Danimarca quindi il danese è parlato come seconda lingua.

NORVEGESE: si è allontanato tantissimo dal ceppo nordico tanto che somiglia per alcuni tratti all’inglese

soprattutto per la semplificazione grammaticale. Oggi in Norvegia ci sono 3 lingue ufficiali: il RISKMAL, la

“lingua del regno”, una lingua imposta dai danesi che conquistarono la Norvegia; il BOKMAL, “la lingua del

libro”, lingua letteraria e infine il NYNORKS: il secolo scorso un purista di nome AESEN volle elaborare una

lingua prettamente norvegese. Scrisse anche una grammatica e chiamò inizialmente questa lingua

LANDSMAL, “lingua del paese”

DANESE: nel periodo antico il danese ha scarsa documentazione. Saxo Grammaticus scrisse la sua

storia della Danimarca, “GESTA DANORUM” , scritto in latino perché i missionari tedeschi che

avevano cristianizzato il territorio avevano introdotto questa tradizione, di scrivere in latino. Nel

1550 la Bibbia fu tradotta in danese.

Page 5: STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 · FILOLOGIA GERMANICA 1 STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 La prima testimonianza che abbiamo dell’esistenza di questi popoli la tro

FILOLOGIA GERMANICA

5

SVEDESE: non ha documentazione fino al 1250 quando vennero raccolte le leggi della regione di

Västergōtlan (legge dei Geati occidentali). Lo svedese moderno si sviluppa nel Cinquecento con la

traduzione della Bibbia di Gustavo Vasa. È anche una lingua conservativa sebbene abbia accolto

prestiti tedeschi e francesi

GERMANI OCCIDENTALI

Franchi (Salii e Ripuari) sotto Clodoveo il regno franco si estende a tutta la Gallia. Il paese

prende appunto dai Franchi il nome di Francia. Nel 496 il re si converte al cattolicesimo. Il regno

si consolida e resiste alle incursioni arabe e spagnole.

GERMANI DEL MARE DEL NORD

Angli, Sassoni, Juti, Frisoni

V secolo attraversano il mare del nord e si insediano nel sud dell’Inghilterra dove dividono il

territorio in una epitarchia(7 regni) ESSEX WESSEX SUSSEX MERCIA NORTHUMBRIA KENT EAST-

ANGLIA. Chiamarono il regno ENGLALAND (paese degli Angli). Ben presto ci la diffusione del

Cristianesimo ad opera di Gregorio Magno ed Agostino. Durante il IX secolo il re Alfredo del

Wessex dovrà fronteggiare gli attacchi vichinghi del re Gurthum. Il regno resisterà fino

all’invasione normanna del 1066.

Frisoni nei primi secoli si stanziano nell’attuale Olanda settentrionale. Nell’alto medioevo i

frisoni sono tra i maggiori commercianti dell’Europa settentrionale. Alcuni missionari anglosassoni

tentarono di convertire i frisoni al cristianesimo. Non riuscirono a conquistare una piena

autonomia e fecero sempre parte delle organizzazioni statali vicine.

Lingua Anglosassone/Old English: è la lingua germanica formatasi in Inghilterra. Gia dal 7° secolo

abbiamo fenomeni di metafonia vocalica tanto che si presume che questo fenomeno si sia

sviluppato a partire dal germanico del mare del Nord. Soprattutto metafonia da I

ES. germ*fot-iz > ags. Fēt

Le prime forme letterarie sono scritte in dialetto northumbro come il famoso Inno di Caedmon,

scritto appunto dal poeta Ceadmon; si tratta di un inno sulla creazione del mondo. La poesia ags è

contenuta tutta in 4 manoscritti:

il codice del Beowulf, il manoscritto Junius, il libro Exeter, il libro di Vercelli.

Page 6: STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 · FILOLOGIA GERMANICA 1 STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 La prima testimonianza che abbiamo dell’esistenza di questi popoli la tro

FILOLOGIA GERMANICA

6

Il Beowulf è il poema eroico più importante della produzione ags. È di genere favolistico,

ambientato in Scandinavia.

Per quanto riguarda la produzione in prosa non inizia prima del IX secolo quando Re Alfredo iniziò

la pratica delle traduzioni. Tra cui la traduzione de “La cura pastoralis” di Gregorio Magno. È molto

importante in quanto contiene la prefazione scritta dal re in cui spiega la ragione della pratica

delle traduzioni e dell’uso del volgare.

Middle English & Early Modern English

Lo stadio del Middle English va grosso modo dal 12° al 15° secolo. Dopo la conquista normanna la

classe dirigente parlava soltanto il francese mentre l’inglese divenne la lingua del popolo. Di fatto

è una lingua formata da diverse parlate i cui fenomeni più vistosi sono:

la riduzione delle flessioni che provocò anche l’abolizione della declinazione dell’articolo che

divenne uno per tutti i generi (THE);

tutti i sostantivi si formarono sul modello del tema forte, quindi presero il plurale e il genitivo in –s

(plurali deboli OXEN, CHILDREN);

il lessico accoglie una serie di pestiti scandinavi come THEY, THEM, LAW; ma anche dal francese

come JUSTICE, NOBLE, IMAGE.

Dal 1500 la lingua entra addirittura nella fase moderna. Sul piano morfologico la lingua fu

fortemente semplificata e si avviava all’assestamento fonologico. È il periodo della

GREAT VOWEL SCHIFT . Si tratta dello spostamento delle vocali lunghe che in alcuni casi si sono

dittongate mentre le vocali brevi restano inalterate. Da ciò risulterà in inglese una forte

discrepanza tra grafia e pronuncia.

ES. time /i:/ /ai/ (taim)

house /u:/ /au/ (haus)

Frisone: oltre a condividere le caratteristiche del germanico del Mare del nord il frisone ha il

fenomeno della monottongazione di AI e AU rispettivamente in ē ed ā:

ES. germ.* stain-az stēn

Germ.* baum- bām TRONCO

Una particolarità che avvicina il frisone al nordico è la caduta della –n finale

ES.germ.* dirnkan > fris. Drinka nord. Drekka

Page 7: STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 · FILOLOGIA GERMANICA 1 STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 La prima testimonianza che abbiamo dell’esistenza di questi popoli la tro

FILOLOGIA GERMANICA

7

Il plurale dei sost maschili forti non è in –s ma in –r come in nordico.

ES. fris. Degar sved. Dagar GIORNI

La produzione scritta è piuttosto tardiva, si tratta di testi giuridici. Nel 15° secolo iniziò ad

estinguersi sostituito dal basso-tedesco.

Antico Sassone: basso tedesco antico. Parlato lungo le coste del Reno fino alla Germania

settentrionale. Presenta tutte le caratteristiche tipiche del germ.occidentale:

ē1 ā

ai ē

au ō / ā

I testi più importanti sono l’HELIAND e GENESI. L’heliand parla della vita di Cristo ed è un poema in

versi scritto nel convento di Fulda commissionato da Ludovico il Pio nell’8° secolo. Dopo l’anno

1000 fino al 13° secolo non abbiamo produzione scritta in antico sassone. Si sviluppa così la fase

successiva,

il BASSO TEDESCO MEDIO : sarà parlato fino a Danzica, in Polonia. Acquista una certa rilevanza

come lingua commerciale fino alla riforma protestante e all’espandersi del regno alto-tedesco. In

seguito a questi avvenimenti il basso tedesco medio si ridurrà a un semplice dialetto. Il documento

più importante è il SACHSENSPIEGEL, lo specchio dei Sassoni, una raccolta di diritto sassone nel

quale sono inseriti anche proverbi che si contrappone al diritto romano già diffuso in Germania.

NEEDERLANDESE & AFRIKAANS: l’olandese proviene dal basso francone e già nel 1550 entra nella

sua fase moderna. È parlato anche in Belgio dove è chiamato FIAMMINGO. Lo standard olandese si

è diffuso in Olanda ma nelle campagne si parlava ancora il dialetto. Con l’espansione colonial e

l’olandese si è diffuso anche in Indonesia e in Sud Africa. Qui ha dato vita all’ AFRIKAANS, che è

diventato lingua ufficiale del sud africa. È molto più semplificato dell’olandese . Alla fine dello

scorso secolo l’afrikaans iniziò ad acquistare dignità letteraria e fu usato anche nella produzione

scritta, infatti fino allo scorso secolo si scriveva in neederlandese puro. Rispetto al neederlandese,

l’afrik. presenta l’invariabilità dell’articolo e dell’aggettivo e non ha il preterito dei verbi, è stato

sostituito da verbi composti da ausiliare + participio passato

Page 8: STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 · FILOLOGIA GERMANICA 1 STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 La prima testimonianza che abbiamo dell’esistenza di questi popoli la tro

FILOLOGIA GERMANICA

8

AREA 2° MUTAZIONE CONSONANTICA (a.a.t. alto tedesco medio tedesco moderno)

AREA MERIDIONALE

Ha agito il fenomeno della II LV su tutti i dialetti alto tedeschi.

A.A.T: abbiamo i dialetti centro-meridionali come bavarese e alemanno in cui la LV è più intensa

infatti le sonore diventano sorde a sud e dialetti franconi nella zona centrale. La LV ha esiti

differenti all’interno di questi dialetti. Nel francone orientale solo la D si trasforma in T. nel

francone renano D da esito sia T che D. ciò ci fa capire come questa zona sia abbastanza

conservativa. Esito di ē2 dittongato in IA e AI. Il termine diotisc (deutsch) non si riferiva quindi a

una lingua ben strutturata ma alla lingua volgare e popolare in quanto contrapposta al latino. I

primissimi documenti in antico alto tedesco furono dei glossari latino-tedeschi che i monaci

utilizzavo per l’apprendimento. Il più importante fu il cosiddetto ABROGANS, scritto nel 765.

Dopo un periodo di transizione chiamato dai tedeschi FRUHMITTLEHOCHDEUTSCH abbiamo la fase

dell’ ALTO TEDESCO MEDIO. Sulla base di alcuni dialetti del sud si sviluppa una lingua utilizzata

nella letteratura e nella lirica cortese dei Minnesänger. Dal 1350 fino al Cinquecento possiamo

parlare di tardo Alto tedesco medio. In questi secoli la lingua si evolve profondamente soprattutto

sul piano fonologico troviamo casi di metafonia che investono tutte le vocali. Soprattutto

metafonia da i

O > OE HOEREN

A > AE TAETE (FACESSI)

U > IU HIUSER (CASE)

Il nesso SK/SC si palatalizza diventando SCH (schoene, bello). Si mantiene la doppia declinazione

dell’aggettivo: forte e debole.

La produzione in questo periodo è molto vasta. Soprattutto grazie alla fioritura del romanzo

cortese sul modello arturiano. Abbiamo Wolfram von Esenbach (Parzival), Walter von der

Vogelweide e Gottfried von Straßburg con Tristano e Isotta. Appare in questo periodo il famoso

poema eroico Nibelungenlied, anonimo che racconta la distruzione dei Burgundi e la saga di

Sigfrido e Brunilde, storie che ritroviamo anche nell’Edda.

TEDESCO MODERNO : fu il tedesco centrale a costituire la base per una lingua nazionale anche

perché stava a metà tra l’alto e il basso tedesco. L’ortografia di questa lingua unificata si fissa con il

dizionario tedesco ADELUNG.

Esiti fonetici: ī ed ū si sono dittongate rispettivamente e sono diventate ei ed au

ES. mīn > mein MIO hūs > haus CASA

IU EU Liute Leute GENTE Hiuser Heuser

Page 9: STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 · FILOLOGIA GERMANICA 1 STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 La prima testimonianza che abbiamo dell’esistenza di questi popoli la tro

FILOLOGIA GERMANICA

9

Oggi è parlato in Germania, Lussemburgo Austria e Svizzera, in Alsazia e Lorena in una parte del

Belgio e nel Sūdtirol e Alto Adige. Fuori dall’europa è parlato nelle campagne della Pennsylvania

dai coloni provenienti dalla Svizzera. “CIMBRO”: dialetto bavarese parlato vicino Vicenza.

YIDDISCH: è la lingua degli Ebrei dell’Europa orientale e deriva dall’ ALTO TEDESCO MEDIO. Si è

distinto come dialetto della comunità israelita soprattutto per la loro reclusione nei ghetti. Il nome

yüdisch significa “giudeo”. Con l’espansione ebraica verso oriente questo dialetto accolse molti

prestiti slavi. Lo yiddisch ha raggiunto uno standard scritto. Si scrive con i caratteri dell’alfabeto

ebraico ma abbiamo una traslitterazione in caratteri latini. Con l’emigrazione in America lo jiddisch

è parlato soprattutto negli Stati Uniti. Con la seconda guerra mondiale è stato completamente

cancellato dall’Europa. sopravvive anche in Israele, parlato da alcune comunità ebraiche.

GERMANI DELL’ELBA

Alemanni si chiamano così perché si erano stanziati lungo questo fiume. Il nome significa “tutti

gli uomini”. Nel V secolo si stanziano nell’attuale Alsazia

Bavaresi si stanziano nel sud della Germania e grazie al matrimonio di Teodolinda con il re

longobardo Autari stringono con essi una forte alleanza. Con Carlo Magno il territorio viene

definitivamente annesso al regno franco.

Longobardi Nei primi secoli d.C. si trovano lungo l’Elba. In seguito si spostarono e nel VI secolo si

insediarono nell’attuale Ungheria (Pannonia). Da qui emigrarono nuovamente e riuscirono a

penetrare in Italia conquistando la parte settentrionale e la Toscana. Stabilirono la loro capitale a

Pavia. Il regno longobardo durò 2 secoli fino a quando Carlo Magno con la conquista di Pavia mise

fine al regno longobardo (774). Per quanto riguarda la lingua abbiamo pochissime attestazioni e

quelle che abbiamo sono del periodo italiano come ad esempio l’Editto di Rotari o l’Historia

Langobardorum. Nelle fonti italiane troviamo parole come: BART (barba), FAIDA, PLODRAUB (ciò

che viene sottratto ad un morto). Sul piano fonologico la ĕ diventa i come nel gotico.

ES. germ.* geld > long. gild TASSA

Non sembrano esserci fenomeni di metafonia. È invece presente la II LV sebbene non in modo

totale.

Ē1 > A

Alla fine del IV secolo dalle steppe dell’Eurasia arrivano gli UNNI dalle usanze barbare, mangiavano carne

cruda e vivevano sempre a cavallo. Attila è il loro re. Il nome è germanico: ATTA (padre) ILA (piccolo). La

figura di Attila entra anche nella letteratura germanica. ** Jordanes descrive il funerale di Attila con riti

simili a quelli descritti nel funerale di Beowulf (scritto nel X secolo).

I Visigoti e tutti coloro che fuggirono dall’Impero Ostrogoto pressarono al confine dell’Impero Romano per

insediar visi e trovare rifugio. Per entrare ogni famiglia dovette offrire in schiavitù ai romani due figlie .

Page 10: STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 · FILOLOGIA GERMANICA 1 STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 La prima testimonianza che abbiamo dell’esistenza di questi popoli la tro

FILOLOGIA GERMANICA

10

Nel 375 abbiamo la caduta dell’Impero Ostrogoto e il suicidio del re Ermanarico.

378 D.C.< Battaglia di Adrianopoli. I Visigoti penetrano nell’Impero Romano

INGLESE TEDESCO

OLANDESE FIAMMINGO<<< Lingue germaniche che oggi appartengono all’area germanica OCCIDENTALE

JDDISH FRISONE

ISLANDESE FERINGIO(FEROESE)

NORVEGESE SVEDESE<<< Area germanica SETTENTRIONALE, fanno tutte riferimento all’antico nordico,norreno

DANESE

GOTICO<<< Germanico ORIENTALE. Ormai è estinto, lo troviamo solo nella fase antica. L’area occidentale

ha subito più sconvolgimenti e per questo fu soggetta a più cambiamenti già nella fase antica. Inglese e

tedesco antichi sono già differenti nella fase antica. In area scandinava questo non succede perché

l’alfabetizzazione arriva secoli dopo.

-FONTI-

Giulio Cesare, “De bello Gallico”

Tacito, “De origine et situ germanorum”. (II secolo)

Jordanes, “Historia actibusque Getarum”. (VI secolo). In quest’opera Jordanes scrive la storia dei Goti

attingendo ad un’altra storia. Non è quindi originale. Riprende la storia di Cassiodoro, un uomo di chiesa

vissuto al tempo di Teodorico( V-VI secolo) che viveva in un territorio invaso dai Goti . La sua opera è

andata perduta( FONTE INDIRETTA, CITATA DA UN ALTRO AUTORE).

Jordanes parla di SCANDZA INSULA (Scandinavia). Secondo lui i Goti migrano da Gothi Scandza. In polacco

la città di Danzica si scrive GDANSK.

ESEMPI

Mercoledì< Wednesday< Mercurio< Wotan:

Alto.ant.ted WUOTIN

Page 11: STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 · FILOLOGIA GERMANICA 1 STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 La prima testimonianza che abbiamo dell’esistenza di questi popoli la tro

FILOLOGIA GERMANICA

11

Antico nordico Odin(n)

Ant.germ.sett. WODEN

Muro- Wall( VALLUM, latino) i germani non conoscevano la costruzione in pietra

SAPONE: SAPO, l’argilla rossa che i germani usavano per ravvivare il colore dei capelli.

Scandin awjo: acque pericolose,probabilmente del Mar Baltico

In latino fu riadattato SCANDERE NAVEM: scendere dalla nave, sbarcare

È un esempio di ETIMOLOGIA POPOLARE/PARETIMOLOGIA<<< ES: Reumatico/Romantico

PRESTITI DAL GRECO (clickto click)

ALABASTRUM

AIWAGGELJO( evanghelio)- AJWAGGELJAN (evanghelion): SostantivoVerbo:debole derivato

CALCHI DAL GRECO

Danuƥian. Dauƥ /diups/: immergere a fondo

Deep: profondo *greco: baptizeim

Ƥiudangard

Fiudan:regno fiud: popolo fiudaus:casa del re(che era un militare) gards: casa recintata con un orto

Ƥindinassus: findinassus. ASSUS si usa per la forma astratta

Wailamerjan: /weilamerian/<< diffondere

Ƥiuƥ-spillon /thiuth spillon/<< good spell. Dire il vero. Materiale germanico con l’idea straniera.

riflessione metalinguistica

GA JUKO<< Parabola

Ga: prefisso germanico che corrisponde a WHOME

JUKO: giogo<< legare. *la parabola lega più significati

Lucerna: Lukarna *got staƥ(sta) qualcosa che sta in piedi

Page 12: STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 · FILOLOGIA GERMANICA 1 STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 La prima testimonianza che abbiamo dell’esistenza di questi popoli la tro

FILOLOGIA GERMANICA

12

3° persona del verbo ASCOLTARE

Got. Hausidedum

Anglos. Hy(ie)rdon

Ant.alt.ted. harten

Ant.nord. hyrda

*germ Hanzidcdum(i) la vocale tematica è caduta

GERMANICO. CARATTERISTICHE (libro) CAPITOLO 2

Il germanico originario non poteva essere considerato una lingua unica e unitaria il quanto era un insieme

di lingue frammentarie, a differenza del latino che era una lingua già attestata. Con la ricostruzione del

germanico si ricostruiscono le caratteristiche linguistiche che in epoca antica accomunavano tutte le lingue

germaniche. Per fare ciò è necessario comparare la medesima parola tra tutte le lingue, per ricavarne

differenze e somiglianze (ISOGLOSSE GERMANICHE). Il germanico, come tutte le altre lingue, non è isolato

ma fa parte di una grande famiglia linguistica, quella INDOEUROPEA. Il gruppo delle lingue germaniche si

differenzia nettamente da quello indoeuropeo per una serie di tratti linguistici suoi propri.

ACCENTO:

germanico: fisso sulla sillaba radicale che deve essere pronunciata con maggiore

intensità(RIZOTONìA)

i.e.: accento mobile

ESITO DI A e O

Le vocali indoeuropee hanno esiti diversi in germanico se sono brevi o lunghe.

Ō - ā ō i.e * bhag-os germ. * bōk- FAGGIO

Ŏ – ăă i.e. *ghost- is germ. * gast-iz OSPITE

SONANTI INDOEUROPEE L,N,R,M danno sempre esito /u/ i.e. * kntòm germ. * hunda (CENTO)

MUTAZIONE CONSONANTICA <LEGGE DI GRIMM < LAUTVERSCHIEBUNG 1822

È il fenomeno più importante che determina la differenza tra indoeur. e germanico e si estende a tutte le

lingue germaniche.Si pensa sia avvenuto tra il 200 e il 400 d.C in epoca non documentata.

Page 13: STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 · FILOLOGIA GERMANICA 1 STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 La prima testimonianza che abbiamo dell’esistenza di questi popoli la tro

FILOLOGIA GERMANICA

13

Si ipotizza per l’i.e. una sistema di consonanti occlusive formate da 3 serie :

SORDE: P (lab) T (dent) K (vel)

SONORE: B D G

SONORE ASPIRATE: BH DH GH

A questo sistema corrispondono in germanico esiti differenti

OCCLUSIVE SORDE FRICATIVE SORDE P,T,K F,ƥ,H PRONUNCIA /f/ /th/ /x/

ES: i.e* PEL- germ* FELL (PELLE)

Questa trasformazione non si applica davanti a S.

Nei nessi consonantici PT - KT cambia solo il primo elemento dando esito di FT – HT

ES: lat. Captus got. Hafts (Vincolato)

Lat. Noctem got. Nachts (notte)

OCCLUSIVE SONOREOCCLUSIVE SORDE B,D,G P,T,K

ES: i.e. * DHEUB- got. diups (profondo)

i.e. * EGO got. Ik (io)

OCCLUSIVE SONORE ASPIRATE OCCLUSIVE SONORE BH,DH,GH B,D,G

ES: i.e.*BHER- ags. Beran (portare)

SISTEMA VOCALICO

Oltre agli esiti di O e A brevi e lunghe abbiamo:

i.e. * e i u (brevi)

germ. * e i u (u poteva essere anche o)

i.e.* ei i u (lunghe)

germ* i u

La e lunga in germanico ha 2 esiti

Ē1 di origine indoeuropea ha esito in got. Ē e in germanico occ/settentr. Æ

Page 14: STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 · FILOLOGIA GERMANICA 1 STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 La prima testimonianza che abbiamo dell’esistenza di questi popoli la tro

FILOLOGIA GERMANICA

14

ES. i.e.* se-tis got. Seƥs ags. Sæd

Ē2 di nuova formazione, la troviamo in tutte le lingue germaniche tranne in A.a.t. che ha esito IA- AI

ES. ags./a.n Hēr a.a.t. Hiar

Ags. Haten a.a.t. Haitan

VERBI DEBOLI

Abbiamo un nuovo sistema rispetto a quello apofonico dei verbi forti. Questi nuovi verbi mantengono la

radice inalterata e aggiungono il suffisso *d

ES. Feran (viaggiare) infinito

Da questa forma avremo il preterito debole Ferde (partì) e il participio passato Ge-ferd (partito)

ES:

lat. Pater

gr. Pater(e lunga)

ant.indiano Pitar

got. Fadar/ Atta appresi tramite il commercio, è un termine con un’accezione affettiva

ang. Faeder

a.a.t. Fater

a.n. Fađir (tendenza ad assorbire le sonore. Verner ebbe un’intuizione: l’esito delle occlusive sorde

dipendeva dall’ACCENTO che in indoeuropeo cadeva sulla seconda sillaba. Di conseguenza la –T che si

trova in posizione non iniziale e in un contesto sonoro con accento che la segue fa si che si trasformi in đ

e non in þ anche perché Wulfila non aveva previsto due grafemi <d> e <đ> ) *CONTESTO SONORO.

*ACCENTO SEGUENTE. *POSIZIONE NON INIZIALE SONORIZZAZIONE

k p ₌ f

ant.sass. Fadar

ant.frisone Feder

i.e. *pətér (pter)

Abbiamo una somiglianza semantica e fonologica. Se in antico indiano abbiamo una F in germanico

corrisponde una P. non è possibile ricostruire la A per questo gli studiosi ipotizzano una vocale, la SCHWA

(ə) una vocale muta dal timbro indistinto. Troviamo un problema con l’accento. L’accento indoeuropeo è

mobile (come in italiano, greco, latino e antico indiano), può cadere su qualsiasi sillaba.

Il femminile si forma allo stesso modo *matér, ma *brute ha l’accento diverso. Li accomuna il suffisso –ER.

Page 15: STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 · FILOLOGIA GERMANICA 1 STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 La prima testimonianza che abbiamo dell’esistenza di questi popoli la tro

FILOLOGIA GERMANICA

15

Tratti conservativi: il germanico ha ereditato dall’indoeuropeo il sistema flessivo per il soggetto,

aggettivo, pronome e verbo. Il sistema nominale (distinzione dei generi maschile, femminile e neutro.

Distinzione del numero quindi singolare e plurale e distinzione dei casi che da 8 si ridussero a 4,

nom.gen.dat.acc.) , il sistema pronominale (3 persone per i pronomi), apofonia (possibilità di variazione di

una vocale all’interno di una parola che aiuta a stabilire varianti differenti).

Sostantivi che si raggruppano in temi:

tema in A: sostantivi forti, di genere maschile e neutro (ES. germ.* wurd-a PAROLA)

temi in O (i.e. ā): sostantivi di genere femminile (ES. germ* gebō LANA)

temi in I e in U: comprendono sostantivi di tutti e tre i generi (ES. germ* gast-iz OSPITE)

(ES. germ.* sunu-z FIGLIO)

temi in consonante: sostantivi in –N, deboli. (ES. germ.* tungon- LINGUA)

sostantivi in –R, nomi di parentela (ES. germ* fader PADRE)

Aggettivo : concorda con il nome come quello indoeuropeo. Segue la declinazione forte se è predicativo,

mentre prende le desinenze della declinazione debole se il sostantivo è determinato da un articolo o un

possessivo quindi attributivo. DOPPIA DECLINAZIONE DELL’AGGETTIVO in germanico VS unico modello di

flessione in indoeuropeo

Il re è buono PREDICATIVO Se cyning waes god

Il buon re andò a… ATTRIBUTIVO Se goda cyning gewat on Wigoraceaster

GOTICO: si differenzia per alcuni tratti; La vocale indoeuropea ĕ che in germanico ha esito ĕ, in gotico ha

esito i. (ES. i.e.* ED- > germ.* etan > got. itan MANGIARE)

Mantiene la ē1 germanica ES. got. ētun MANGIARONO

Sembra che il gotico si sia distaccato dalla compagine germanica.

ISOGLOSSA>> Una linea immaginaria che racchiude un territorio all’interno del

quale troviamo lo stesso fenomeno linguistico.

ISOGLOSSE NORD-OCCIDENTALI:

ē1 ā (si trattava probabilmente di una E aperta) CFR got. letan // a.sass. lātan a.a.t. lāzan

Rotacismo: s sonora germanica diventa r (non troviamo questo fenomeno in gotico)

Page 16: STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 · FILOLOGIA GERMANICA 1 STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 La prima testimonianza che abbiamo dell’esistenza di questi popoli la tro

FILOLOGIA GERMANICA

16

ES. got. dius a.a.t. tior ags. Deor ANIMALE

ISOGLOSSE GOTO-NORDICHE

Esistono dei legami tra Gotico e Nordico; queste isoglosse dimostrano che in fase antica dovevano essere

state in stretto contatto.

1. Verschärfung: rafforzamento di *jj e *ww che ha avuto luogo in entrambe le lingue. Le due

semivocali si sono rafforzate nei seguenti modi:

germ*jj > got. –ddj nord. –ggj

ES. Germ.* Ajjian > got. Addi Norr. Egg UOVO

germ.* ww > got. –ggw nord. -ggw STESSO ESITO

ES. Germ.* skuwwa > got. Skuggwa( ombra) Norr. skuggi SPECCHIO

2. La seconda persona singolare del preterito dei verbi forti in gotico e nordico si forma con la

desinenza –T (ES. got/norr BART portasti) mentre nelle altre lingue germaniche abbiamo la

desinenza –I (ES. a.sass/a.a.t. BĀRI)

ISOGLOSSE GERM. DEL MARE DEL NORD

Riguarda le lingue germaniche ANTICO SASSONE, ANGLOSASSONE, FRISONE(lingue INGEVONI. Da Tacito

che definì quei popoli Ingevoni).

1. Caduta di –n davanti a spirante (f, s, th) provocando l’allungamento della vocale precedente.

ES. germ.* fenf > a.a.t. finf MA a.sass/fris./ags fīf CINQUE

2. Monottongazione di –AI. Ha esiti differenti;

ES. germ.* stain-az > ags. Stān > fris./a.sass. Stēn PIETRA

ANTICO ALTO TEDESCO (II MUTAZIONE CONSONANTICA)

È la più vistosa caratteristica dell’a.a.t. che lo differenzia da tutte le altre lingue germaniche.

Le occlusive sorde P,T,K in a.a.t. hanno due esiti:

1. In posizione iniziale o dopo consonante diventano AFFRICATE

P, T, K PF, Z, CH pronunciate /pf/ /tz/ /kx/

Page 17: STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 · FILOLOGIA GERMANICA 1 STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 La prima testimonianza che abbiamo dell’esistenza di questi popoli la tro

FILOLOGIA GERMANICA

17

ES. germ.* hert- > a.a.t. herza (tz) CUORE

ES. germ.* werk > a.a.t. werch (kch) OPERA

2. In posizione mediana o finale di parola dopo vocale le occlusive diventano SPIRANTI SORDE

P, T, K F, Z, H pronunciate /f/ /z/ /h/

ES. germ.* slēpanan > a.a.t. slafan (pf) DORMIRE

ES. germ.* ek > a.a.t. ih (kh) IO

3. Le sonore germaniche B,D,G in a.a.t. diventano sorde P, T, K

ES. *b-ist > a.a.t. pist

Abbiamo una somiglianza tra antico alto Tedesco e gotico: usano la stessa radice indoeuropea * –EIS, ID

che in germanico diventa *iz (maschile), *it (neutro) >> abbiamo in got: maschile IS(egli) e neutro ITA(esso);

abbiamo in a.a.t.: maschile ER(egli) e neutro IZ(esso). Invece le altre lingue germaniche e il nordico usano la

radice *h: ags/a.sass. HE nord. HANN

ES:

singan: infinito

sang: preterito

sungun: preterito plurale

sungans: participio passato

VERNER

P Ѣ

T đ

K g

i.e. * bhràther

legge di Grimm t > þ per tutte le lingue germaniche

germ. Brōþer

got. Broþar

a.a.t. bruoder ( t > þ > d accade solo in alto Tedesco che l’interdentale sorda diventi sonora)

Page 18: STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 · FILOLOGIA GERMANICA 1 STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 La prima testimonianza che abbiamo dell’esistenza di questi popoli la tro

FILOLOGIA GERMANICA

18

ang. Broþar

a.n. Broþir

a.s. Broþar

i.e. * septḿ (accento sulla seconda sillaba)

lat. Septem

got. Sibum

a.a.t. sibum

ang. Seofon ( f Ѣ)

legge di Verner. In contesto sonoro e accento che segue, le occlusive P T K e la spirante S

tendono a sonorizzarsi diventando:

P Ѣ

T đ

K g

S z

eo metafonia velare causata dalla U seѢum

SIEBEN in tedesco. Abbiamo già b e non più Ѣ

SEVEN in inglese. Il grafema V verrà preso in seguito dal francese

Wulf F in posizione finale

Wulflas diventerà Wolves F ha due allofoni in ags: /f/ e /Ѣ/

ES: i.e.* dheubos legge di Grimm 2 atto b>p

Germ* deupaz

Got. diups

Ags. deop

a.a.t. tiof(f) p > ff

a.n. diupr

Page 19: STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 · FILOLOGIA GERMANICA 1 STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 La prima testimonianza che abbiamo dell’esistenza di questi popoli la tro

FILOLOGIA GERMANICA

19

TO BE WAS (radici diverse. Forme supplettive)

WAS WERE (nel germ.occident. e nordico la /z/ è diventata /r/ . ALTERNANZA GRAMMATICALE*)

Ang. Wesan waes waeran -

Got. Wisan was wesūm wisan

*i.e. xĕs xŏs xĕs-umì xĕs-onòs

/s/ /s/ /z/ /z/

Accento sulla radice // Accento sulla desinenza

*ALTERNANZA GRAMM.

ES: Chosose Chose Chosen

Ags. Ceosan ceas/curon gecoren

Livellamento a causa dell’utilizzo frequente

CARME DI ILDEBRANDO

Si trova nella biblioteca di Kassel, fu scoperto dall’erudito Eckhart. Fu pubblicato per la prima volta nel

1729. Il manoscritto risale probabilmente al IX secolo e fu redatto nel convento di Fulda. Scomparve e fu

ritrovato in seguito in America. È stato scritto intorno all’830 d.C da due mani diverse, la prima parte del

componimento sul folio 1 retro, la seconda sul folio 76 verso. Secondo la studiosa Molinari la posizione del

Carme è coerente e non casuale. Infatti il manoscritto che lo contiene presentava il tema centrale del

COMPORTAMENTO. Ella pensa che sia stato inserito come esempio negativo da non seguire mai.

Contrappone quindi l’etica cristiana con un tipo di etica negativa, il comportamento di Ildebrando.

Il carme si sviluppa intorno alla figura di Teodorico ma, la sua figura leggendaria e la rivalità con Odoacre

fanno da sfondo alla tragica storia di Ildebrando e suo figlio Adubrando. All’inizio del componimento la

situazione si fa subito drammatica in quanto i due sono padre e figlio ma nessuno dei due sa del rapporto di

parentela che ha con l’altro. Ecco che si sviluppa uno dei motivi principali della produzione norrena: il

tragico duello tra padre e figlio. La drammaticità aumenta nel momento in cui il padre riconosce l’identità

del figlio e tenta un approccio offrendogli un dono. Il tema del dono è molto particolare nella cultura

germanica infatti non sempre questa pratica ebbe un’accezione positiva. Se un giovane accettava un dono

da un uomo più anziano di lui era come se questi avesse accettato di sottomettersi a lui. Ha quindi un

valore simbolico. Il giovane può quindi rifiutare il dono, così come fece Adubrando nella convinzione che il

padre fosse morto. In epoca antica il re era solito offrire dei doni ai suoi cavalieri, e più questi gli sono fedeli

più vengono ricoperti di doni. Dopo aver rifiutato il dono a Ildebrando si spezza il cuore nell’essere

cosciente che sta per uccidere suo figlio.

Il tragico motivo del duello è strettamente legato a quello del ritorno dell’eroe. Infatti Teodorico dopo un

lungo esilio ritorna in Italia per distruggere Odoacre e riconquista il trono e il regno d’Italia. Questo motivo

Page 20: STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 · FILOLOGIA GERMANICA 1 STORIA DEI POPOLI GERMANICI CAPITOLO 1 La prima testimonianza che abbiamo dell’esistenza di questi popoli la tro

FILOLOGIA GERMANICA

20

è presente soprattutto nell’Odissea che parla appunto del travagliato ritorno a casa di Ulisse dopo la

battaglia di Troia. In questo contesto Teodorico è visto come un eroe in quanto l’esilio violento è massima

espressione dell’eroicità.

Sebbene il Carme sia un poema laico in cui l’etica guerriera sta alla base, l’ambiente è cristiano. Vi è quindi

uno scontro tra legame di sangue e codice d’onore. Ildebrando e Adubrando sono padre e figlio ma le loro

strade si sono separate dalla nascita del figlio e ora sono rivali in quanto il primo è fedele a Teodorico, lo ha

anche seguito in esilio, mentre il secondo è diventato vassallo di Odoacre. La tragicità sta nel fatto che

entrambi, ma soprattutto Ildebrando che ha scoperto l’identità del figlio, mettono da parte i legami di

sangue (la SIPPE) per la fedeltà al loro signore.

La struttura del Carme è semplice, tutto è descritto in maniera chiara senza troppi abbellimenti narrativi. Vi

sono molte questioni riguardo la lingua usata nel Carme in quanto non è definibile. È una lingua mista, vi è

la presenza di forme meridionali quindi alto tedesche ma anche settentrionali quindi basso tedesche. Ciò

può essere a causa di una confusione oppure di una errata trasmissione del Carme. Un’altra teoria che oggi

è la più accreditata è che il manoscritto sia di origine gotica e che sia stato poi portato in Baviera e in

seguito a Fulda prima di essere trascritto nel manoscritto in cui si trova attualmente.

La forma iniziale “Ik gihorta dat seggen” ci da già una chiara visione del mix di lingue utilizzate nel Carme

infatti la forma IK è tipica del basso tedesco mentre la forma dat è alto tedesca. Il fenomeno più

importante è la presenza di tre forme differenti per il nome di Teodorico:

THEOTRIHHE in cui TH (ƥ) è una forma anglosassone HH alto tedesca

DETRIHHE

DEOTRICHE

v. 47 allitterazione H

Di particolare importanza è il fatto che in tutti i Carmi eroici, nella trasmissione orale molti fatti storici

vengono modificati e rielaborati. È ciò che succede nell’ HL per quanto riguarda lo sfondo storico della

battaglia di Teodorico e Odoacre. Come è noto Odoacre fu re d’Italia per 17 anni fino a quando Teodorico

fu inviato dall’imperatore d’Oriente per spodestarlo. Nel 488 d.C. Teodorico sconfisse Odoacre a Verona

costringendolo a cercare riparo a Ravenna. Dopo 3 anni di assedio Odoacre si arrese con la richiesta di

avere salva la vita ma Teodorico lo fece uccidere a tradimento nel 493 d.C.

Nella leggenda sorta intorno a Teodorico i rapporti cronologici e storici risultano falsati. Si racconta infatti

che Teodorico fosse stato costretto ad abbandonare il Regno d’Italia e andare in esilio. Durante l’esilio,

durato 30 anni, trova rifugio presso la corte di Attila e fu grazie a quest’ultimo che riuscì a rientrare in patria

e a sconfiggere Odoacre. Si noti che Attila morì nel 453 d.C e che Teodorico nacque invece nel 455 d.C. nella

realtà storica del Carme questi due personaggi vengono resi contemporanei .