Storia cittanova

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“Školovanje naših djedova i baka” ~ “L’educazione dei nostri nonni” Osnovna škola “Rivarela” Novigrad Scuola elementare Rivarela di Cittanova

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“Školovanje naših djedova i

baka”~

“L’educazione dei nostri nonni”

Osnovna škola “Rivarela” Novigrad

Scuola elementare Rivarela di Cittanova

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• Cari nostri amici d’Italia con un pò di ritardo vi mandiamo la nostra ricerca su come studiavano i nostri nonni, nonne, parenti e vicini di casa. La ricerca che abbiamo condotto ci ha fatto capire in che modo vivevano i nostri “vecchi” e in quali condizioni studiavano. In questo modo possiamo affrontere meglio il presente nel quale viviamo.

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• Intervistando i nostri famigliari e conoscenti che frequentavano la scuola nel periodo della seconda guerra mondiale o nel periodo dei primi anni del dopoguerra; abbiamo constattato che molte famiglie sono immigrate a Cittanova dopo gli anni del dopoguerra e che la formazione etnica è cambiata notevolmente.

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• Siamo rimasti sorpresi quando i nostri intervistati, ricordarono i giorni trascorsi a scuola con gioia anche se vivevano modestamente e non avevano tutto quello che abbiamo noi oggi. Per la scuola avevano solo: la penna per scrivere, un quaderno e qualche libro.

• A quei tempi i libri avevano molto testo e poche fotografie in bianco e nero, al contrario dei libri d’oggi che attirano i bambini a sfogliarli.

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• Abbiamo trovato pochi sussidi scolastici, a causa probabilmente, delle continue immigrazioni dove le persone non potevano portare molti oggetti con se.

• La ricerca ha dimostrato che la gente si è trasferita, a Cittanova dalle altre parti dell’Istria e dal Regno di Jugoslavia (lo stato che a quei tempi esisteva).

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Nekadašnja pernica

L’astuccio di una volta

Pločica za pisanje

Lavagnetta per scrivere

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• Una parte degli intervistati proviene dalla Bosnia (zona di montagna all‘interno del Regno di Jugoslavia). In quelle parti si parlava il serbo o il croato, mentre si scriveva in latino e in alfebeto cirillico.

• La seconda parte degli intervistati proviene dall‘Istria. A quel tempo l‘Istria faceva parte del regno d‘Italia e per questa ragione a scuola si parlava l’italiano. In famiglia facevno uso dell’italiano, del croato ma specialmente del dialetto istriano.

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• Le aule furono attrezzate modestamente, gli alunni non avevano la merenda e si riscaldavano con stufa, a legna. In ogni classe c'erano circa 30 persone. In alcune regioni, più classi durante le lezioni usavano la stessa aula. La disciplina era ovunque molto rigorosa e gli alunni per ogni malcomportamento venivano puniti fisicamente.

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• Gli alunni ascoltavano gli insegnanti e rispettavano gli adulti. Avevano poche materie scolastiche e le lingue starniere non si studiavano. Durante l’educazione fisica giocavano nel parco o nei dintorni della scuola. Il sapere veniva verificato oralmente o a scritto.Venivano assegnati molti compiti domestici.

• Le famiglie si occupavano di agricultura e di pesca e in ogni occasione i bambini dopo la scuola aiutavano nei campi e nei lavori domestici. Le case non avevano elettricità perciò si viveva in condizioni difficili.

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Predmeti koji su se nekad koristili u kući

Gli oggetti che si usavano per le facende domestiche

Peka

Pegla

Ferro da stiro

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Mlinac za kavu

Macinino per il caffè

Svjetiljke –Petrolejke

Lampade a petrolio

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• La scuola elementare durava da quattro a otto anni, indipendentemente dallo stato in cui le persone abbitavano. Il problema principale era la povertà delle famiglie numerose che non potevano permettere ai loro figli di continuare gli stidi.

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• I risultati della nostra ricerca abbiamo tradotto in italiano e in inglese con l‘aiuto delle nostre insegnanti. Tutti alunni potevano seguire la nostra ricerca leggendo i testi e guardando le foto sui cartelloni.

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Esempi di lavori scritti dagli alunni:

Alvin CarlinMirna Bradarić

Marina Martinčić

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• Mia nonna si chiama Anna Sain. E' nata il 21 novembre 1929 a Visinada. Il suo cognome nativo era Oklen. In quel periodo Visinada era sotto il governo Italiano.

• Nonna andava a scuola a Visinada e viveva a Verbani, un piccolo vilaggio tra Visinada e Ponteporton. Nonna Anna ha finito cinque classi nella scuola elementare e poi ancora due anni di scuola media superiore. In classe c’erano 20, 30 alunni della stessa età. A scuola avevano poche materie scolastiche. Non studiavano lingue straniere. Durante il periodo scolastico mia nonna ha cambiato sette insegnanti. Questi sono i loro nomi: Ema Benedetti, Isa Patelli, Modesta e fra Giacomo. I nomi degli altri insegnanti non ricorda piu'. Mia nonna aveva il libro per la lettura, il libro di storia, di geografia e di medicina. La prima cartella ha ricevuto in terza classe. I alunni erano a scuola dalle 8 fino 12 ore e portavano la merenda da casa. Alla fine dell`anno scolastico ricevevano la pagella. Le interrogazioni erano orali, non scrivevano le verifiche, ma avevano molti compiti. La disciplina era sempre presente perche se no, avevano delle punizioni. La punizione più lieve era andare nel angolo. Le punizioni più dure erano: dare le “pacche” con il rigello per le mani, stare inginocchiatti sul sale e rimanere a scuola dopo le lezioni.

• Alvin Carlin 6.a

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• La mia nonna si chiama Jaga Bradarić – Lukić . E' nata il 30 marzo del 1937 a Klanac, vicino a Kraljeva Sutjeska, in Bosnia. In questo piccolo paese e' rimasta per tutta la vita. Li andava anche a scuola. Le lezioni duravano un ora, al massimo un ora e mezzo. Imparavano a scrivere, a leggere e a fare i calcoli di matematica. Scriveva con il gesso su una piccola lavagna. Aveva anche un piccolo quaderno nel quale scrivevano il compito domestico. In quella piccola scuola c'erano al massimo dieci ragazzi e ragazze, erano di diversa età. La loro classe non era molto attrezzata; aveva la lavagna, il gesso e una stufa a legna. Non avevano la merenda e neanche gli intervalli. La punizione era molto severa. Il maestro li frustava con una“bacchetta” e non era permesso piangere. Tutti gli erano disciplinati perciò le punizioni erano rare. Alla fine dell' anno scolastico ottenevano la pagiella con i voti. La mia nonna andava a scuola solo quattro anni e non ha mai proseguito gli studi.

Mirna Bradarić 6.b

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• Io ho intervistato Giuseppe Medica. È nato il 20 febbriaio 1940 nel paese Martinci. Frequentava la scuola a Račić i, un paese distante un’ora di cammino da Martinci. La scuola elementare durava 6 anni. In una classe c'erano circa 40 alunni, di età diversa. Studiavano 6 materie. Non studiavano lingue straniere. La scuola aveva solo un professore. Usavano la penna stilografica, un quaderno per matematica e croato e un libro. La loro classe era arredata modestamente. Avevano banchi piccoli in cui sedevano 3 - 4 alunni, una lavagna, una stufa e il ritratto di Gesù sul muro. Le lezioni duravano dalle 8 alle 13. A scuola non avevano la merenda, e la maggior parte di loro non mangiava nemmeno a casa perchè erano poveri. Non ricevevano mai i compiti a casa. A scuola avevano i compiti scritti e orali. Se i bambini non rispettavano le regole venivano puniti 5 volte con il frustino sulla mano. Ogni anno prima di Natale organizzavano dei spettacolini per i genitori.

• Pochi bambini continuavano l'istruzione dopo aver` finito la scuola elementare. La maggior' parte di loro andava nelle cittá piú grandi dove trovavano un lavoro.

• Marina Martinčić 6.a

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Le opinioni degli alunni sul proggetto:Petra Ribarić

Mirna BradarićAnita Šušnja

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• Facendo ricerche sul passato conosciamo certe cose importanti che ci aiutano a capire il presente.

• I bambini una volta non usavano computer e altre cose, però comunque studiavano con un buon risultato e si divertivano.

• Penso che noi, oggi, non abbiamo di cosa lamentarci perchè i bambini una volta lavoravano molto di più e riuscivano a studiare e a scrivere le lezioni.

• Ringrazio le insegnanti Jelena Salopek, Snježana Kulišić, Sanja Pilat , Rozana Brezac Radović e la vicina di casa Annamarija per l'aiuto dato al progetto.

Petra Ribarić 6.a

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• Mi sono divertita moltissimo facendo questa ricerca storica perchè ho scoperto come e in quali condizioni i miei nonni, vicini e parenti studiavano.

• In passato i bambini non avevano niente di quello che abbiamo noi oggi, ed erano felici di poter frequentare la scuola.

• Oggi noi abbiamo tutto quello che ci serve ma penso che a volte non sappiamo apprezzare tutte le cose che ci vengono date.

Mirna Bradarić 6.b

• Da questo proggetto storico ho capito che gli alunni oggi possono educarsi senza prolblemi, però la passione per la scuola è molto minore al contrario degli alunni di una volta. Anita Šušnja 6. a

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• Sfogliando i libri dei nostri nonni abbiamo riscontrato dati a noi non troppo comprensibili: l'Istria, Fiume e Zara facevano parte del Regno d'Italia, mentre la Bosnia faceva parte del Regno Jugoslavo e si faceva uso di lettere diverse….

• Per capire i tempi passati abbiamo consultato libri, enciclopedie e ascoltato l'insegnante di storia.

• In questo periodo stiamo ricercando il 1945 della nostra città e speriamo di mandarvi a presto i nostri risultati.

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Tanti saluti dagli alunni di Cittanova!