Storia economica Lezione 1 Storia economica: unintroduzione.
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Alessandro Mandarini
Tesine di ―Storia della Musica‖per gli allievi dei
Conservatori musicali italiani.
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Chi siamo
Il sito(http://www.softmus.eu/index.php ) è nato
parallelamente al “Centro Socio-Psico-Pedagogico PierGiorgio Frassati di Paola(Cs)”! Navigando il sito troverete lo Statuto
del Centro:
http://www.softmus.eu/ocrstatuto.php , alcuni brani Sacri e
Liturgici che potete scaricare gratuitamente dalla pagina:
http://www.softmus.eu/myaudio.php ! Col Centro Sociale e
col sito, il nostro Parroco Don Geppino Ramundo ed i suoi
collaboratori Gianfranco ed Alessandro Mandarini, ambedue
pianisti e compositori, vogliono dare un aiuto ai giovani
paolani e Calabresi, al Centro e alla Nostra Parrocchia del
SS. Rosario! Stiamo programmando nel nostro Database altre
attività che speriamo di pubblicare per Natale 2007.
“Testimonianze‖ http://www.softmus.eu/t_capitoli.php è il
libro on-line che consigliamo di leggere soprattutto a coloro
che, come mia moglie Riccarda, sono vicini alla Vita Eterna!
Grazie e buona navigazione!
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LE ORIGINI
Origini della musica – I primi strumenti – La musica nella mitologia.
Il problema delle origini della musica è stato soggetto a molte critiche, in modo particolare durante il periodo del Positivismo. Vari studiosi proposero nuove teorie. - Spencer: ha origine dall‟energia vitale umana. Egli enunciò la teoria dell‟uomo primitivo che imita il canto degli uccelli. - Darwin: il canto dell‟uomo è un‟imitazione dei gridi degli animali, in particolar modo degli uccelli. - Wallaschek: Nell‟origine della musica riveste una grande importanza il ritmo.
Bücher: l‟origine della musica è nel ritmo che accompagna i movimenti delle attività lavorative, presso le comunità tribali.
- Torrefranca l‟alliterazione (= ripetizione) di gridi, note, intervalli, è il primo passo in direzione della musica. Era impossibile che la musica, nella sua immensità, possa aver avuto origini monogenetiche. Nel 1878 Edison costruì un Fonografo meccanico, grazie al quale si analizzarono i fonogrammi e la loro comparazione portò ad affermare che non era possibile individuare i momenti precisi nei quali sia nata la musica, perciò lo studio si deve rivolgere alla musica dei popoli primitivi.
- Sachs: la musica ha avuto origine con il linguaggio “linguaggio-suono”.
Il “linguaggio-suono” si riconosce anche nelle emissioni di alcuni
strumenti primitivi quali tamburi, flauti, corni.
Il musicologo tedesco C. Sachs classificò gli strumenti musicali basandosi sui caratteri morfologici:
- Idiofoni: Erano i più diffusi e vanno dalla percussione del corpo alla percussione del terreno con i piedi. Altri idiofoni sono tronchi
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d‟alberi distesi sul terreno; la percussione era effettuata con i piedi o con le mani. I più diffusi sono xilofoni e gong.
- Membranofoni: Meno diffusi rispetto agli idiofoni. In stadi più evoluti appartengono i tamburi che, solitamente, sono percossi con le mani, ma possono essere anche sfregati.
- Aerofoni: Lo strumenta più semplice é il bastone sibilante, ossia una tavola di legno fissata ad una corda che, volteggiando in aria, produce vari sibili di varie altezze, secondo la velocità.
Gli strumenti meno diffusi erano i Cordofoni; sono da citare l‟arco ed il salterio di canna. Erano i meno usati per la loro convessità. La musica nella mitologia è stata considerata un dono degli dei; ritengono che abbia poteri soprannaturali (il tuono). Il Dio indiano con la sua voce creò il cielo e la terra; altre popolazioni ritenevano che il loro dio, cantando per tre volte, creò il mondo. In Grecia molti sono i miti:
Quello di Anfione: Col suono della sua lira edificò le mura di Tebe. Quello di Orfeo: Con il suo canto strappo la moglie Euridice dagli inferi.
Quello di Apollo (Dio della Musica presso i Greci) : Era
circondato dalle nove Muse, protettrici delle arti e delle scienze.
Mito di Anfione Mito di Orfeo Mito di Apollo
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LE Civiltà mEDitErranEE E l’asia La musica dei selvaggi e dei primi popoli storici: egiziani, cinesi,
assiri e babilonesi, ebrei.
Lo studio della musica dei popoli selvaggi per molto tempo è stato ostacolato a causa delle difficoltà che si riscontrarono nel trascrivere i canti nella notazione moderna. Nelle musiche dei popoli selvaggi si riscontrano due caratteristiche:
Nascono da un sentimento collettivo(religioso, funesto, di tribù) Si trasmettono oralmente.
Gli Egiziani davano grande importanza alla musica, legata ai riti religiosi, ai cortei pubblici, alle imprese; era gestita dai sacerdoti. Tra gli strumenti erano diffuse molto l‟arpa e la cetra, meno diffusa la Pandora di origine orientale. Gli egiziani conoscevano ed impiegavano le scale pentafoniche discendenti e le scale eptafoniche. Tra gli strumenti a iato il più comune era il flauto di legno, ma anche flauti doppi. Antichissime erano le trombe; invece, tra gli strumenti a percussione citiamo le castagnette, i sisti, i crotali! Nel III sec. a.C. l‟egiziano Ctesilio di Alessandria inventò l‟organo idraulico, funzionante ad aria sulla base del principio fisico dei vasi comunicanti. Anche nei popoli Mesopotamici la musica era legata alle cerimonie religiose, ma della musica si conoscono soprattutto gli strumenti. Gli strumenti più diffusi erano l‟arpa, poi la cetra, successivamente i flauti diritti e, in metallo, castagnette, sistri, piatti. La musica sacra era coltivata dai sacerdoti, dai cantori. Più tardi sbocciò la musica profana. La musica ebraica aveva una funzione religiosa; infatti, recenti studi hanno confermato che la musica ebraica influenzò profondamente la nascita del canto cristiano. Gli strumenti più usati furono il Kinnar(a 10 corde), l‟Ugal(flauto diritto), lo
Sciofar(corno di capra). I modi esecutivi, propri della liturgia ebraica,
erano tre:
La Cantillazione: recitazione intonata con ritmo scandito dal testo. Il Jubilus: molto esteso sulle sillabe di alcune parole rituali. I Salmi: guidati da un cantore solista.
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Importantissimo era il compito della musica, in Cina, in quanto essa era in collegamento con l‟intero universo. Alla base del loro sistema vi era l‟Ottava, composta da 6 liu femminili e da 6 liu maschili. Gli intervalli, diversi dai nostri semitoni, indicavano la disposizione dei suoni in natura.
Tra i loro strumenti musicali ricordiamo il King(litofono), serie di
lastre di pietra calcarea appese ad un telaio e percosse. Il Chin(una sorta di liuto) ed infine il Cheng(organo a bocca).
Gli Indiani: grande importanza della musica. L‟ottava era suddivisa in parti, fra toni e semitoni; ogni intervallo
era suddiviso in o Srutis(elementi). In totale vi erano 22 Srutis.
Erano presenti molte scale modali, e tali modi presero il nome di
rûgas (Stati d‘animo); ogni râga stabiliva un modello di melodia.
Gli strumenti erano suddivisi in quattro categorie:
Gli Idiofoni: Cimbali, tamburi tabla.
I Cordofoni: il più usato è il Vina.
Strumenti a percussione Strumenti a fiato.
STRUMENTI Idiofoni Cordofoni Percussione Fiato
Rudra Viña
Cymbalon Corno in G
Tamburi tabla Batteria
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Il mondo classico La musica dei Greci e dei Romani.
La musica per i Greci ebbe una grande importanza. Se ne interessarono i più grandi filosofi.
Platone: Il suo pensiero è stato definito “Catarsi allopatica”
(purificazione ottenuta mediante elementi opposti a quelli che hanno causato il male). Per Platone la musica doveva mirare
solo all‟utilità, non al piacere. Aristotele: Il suo pensiero è stato definito“Catarsi omeopatica”
(purificazione ottenuta mediante elementi simili a quelli che hanno causato il male), in cui venivano accettati anche gli ethos(effetti sul corpo umano) negativi.
Pitagora: Era considerata come vera musica solo la scienza
acustica (musica teorica), in quanto fondata sul numero.
Armonia dorica Virile, grave.
Armonia frigia Spontanea, dolce.
Armonia lidia Molle, conviviale.
Armonia misolidia Lamentosa. Il mondo musicale, per i Greci, era gravitante intorno a due poli opposti, simboleggiati con due strumenti:
La lira(strumento a corda) legata alla razionalità ed alla
“Religione Olimpica”.
L‟Aulos(strumento a fiato) simbolo della musica che si
accompagna alla possessione rituale e legato al culto Dionisiaco. Religione Olimpica: Netta separazione tra Dei e uomini. Culto Dionisiaco: Contratto dell‟uomo col Dio mediante
invasamento estatico (Musica = Importanza sociale). Il sistema musicale greco era basato sul Tetracordo, una successione di 4 suoni discendenti, in un intervallo di 4
a giusta.
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I Tetracordi erano di tre tipi:
Dorico: Tono – Tono – Semitono
Frigio: Tono – Semitono – Tono
Lidio: Semitono – Tono – Tono
In seguito si aggiunse il misolidio. L‟unione di due Tetracordi dava origine alle scale, dette Armonie. Al centro si creava una Diazeusi
(separazione), mentre Sinfè(Congiunzione) era il punto in cui si
univano due Tetracordi. Essendo 7 le note, anziché 8, si
aggiungeva una nota sotto (ipomodo) o sopra (ipermodo). L‟armonia
misolidia non era simmetrica; era formata da: Tono – Tono – Tono Tono – Tono – Semitono
Tutto l‟insieme delle Armonie era chiamato Sistema Teleion (o Sistema Perfetto); l‟ultima nota del sistema, la nota più grave,
prendeva il nome di Proslambanomenos. I Tetracordi erano di 3 generi:
Diatonico [Mi – Re – Do – Si]
Cromatico [Mi – Re – Do – Si]
Enarmonico [Mi – Do(¼ di Tono) – Si (¼ di Tono) – Si]
La Musica adoperava gli stessi principi metrici che regolavano la Poesia. Elemento fondamentale della Metrica era il “Tempo Primo”,
misura della sillaba breve. La Breve si indicava col simbolo e corrispondeva alla durata di una croma, mentre la lunga si indicava
col simbolo uguale a due brevi. Il ritmo si produce, quando ci
sono due o più note (Sillabe), cioè con brevi e lunghe; esse si
ordinavano in schemi ritmici chiamati Piedi. I Greci avevano due modi di scrittura musicale:
Strumentale: I simboli derivano dall‟alfabeto Fenicio. Vocale: I simboli derivano dall‟alfabeto Greco.
La Musica era monodica, accompagnata da strumenti, con brevi Melismi. Il coro cantava all‟unisono, accompagnato dall‟Aulos e dalla Lira. Era consentito variare la melodia contemporaneamente
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eseguita nel modo tradizionale. Questo processo era definito Eterofonia. L‟unico repertorio ammesso era quello delle melodie
tradizionali, dette Nõmai (Leggi). La musica greca è molto
importante per lo sviluppo del Teatro musicale, la Tragedia. Questa nasce da Ditirambo in onore di Dionisio.
SCHEMA DELLA TRAGEDIA
Prologo: Persona che narra l‘antefatto. Parodo: Ingresso del Coro. Episodi: Recitano i Protagonisti.
Stasimi: Il coro commenta l‘azione. Esodo: Uscita con il coro in sottofondo
La musica dei Romani è poco nota; era imitazione della musica greca, poco sviluppata e separata dalla poesia; importante per gli strumenti a fiato, necessari alla guerra, adoperata per usi profani.
TRAGEDIA GRECA
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Il Canto del Cristianesimo La musica dei primi cristiani: il Canto Gregoriano nei suoi
caratteri modali e ritmici.
La nascita del Cristianesimo mise in crisi l‟impero romano e contribuì a distruggerlo. Si ebbero così le persecuzioni dei cristiani. Solo con l‟Editto di Costantinopoli (313 d.C.) la religione Cristiana fu riconosciuta ufficialmente e divenne Religione di Stato. Si formarono diversi Repertori locali; questi furono unificati
e la paternità fu attribuita al Papa Gregorio ° Magno; da qui, nacque il Canto Gregoriano. Questo deriva dai canti ebraici e subì influenze dal mondo greco; fonde in se le varie tradizioni corali:
Canto Romano.
Canto Ambrosiano(sul nome di S. Ambrogio che fu l‘iniziatore). Canto Mozarabico(Spagna).
La diffusione del Canto Gregoriano fu permessa grazie ai Monasteri, che erano i più numerosi centri di divulgazione. Il Canto Gregoriano si basa su scale eptafoniche di genere diatonico appartenenti a otto modi. I Modi si distinsero in Autentici e Plagali: le scale plagali si estendono una quarta sotto le autentiche. Ogni modo ha in comune la nota Finalis, che è la nota dove terminano i brani; ci sono, quindi, quattro finali:
Re
Mi
Fa
Sol Un‟altra caratteristica è la Repercussio, tono di recitazione, intorno
alla quale muove la melodia, situata sopra la a della Finalis, nei
modi autentici, e una a sopra nei modi plagali. Fanno eccezione i
modi III, IV, VIII. Tre sono gli stili del canto ecclesiastico: Accents: sorta di lettura sillabica intonata che si svolge su
una sola nota(Recto Tono.)
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Di origine ebraica sono i Melismi, espressione della sacra letizia dell‟anima.
Il canto sillabico(chiamato Concentus) poteva essere sillabico
o semisillabico; ad ogni sillaba corrispondevano una, due, tre o più note.
In ogni Messa era presente l‟Ordinarium Missae: Kyrie Gloria
Credo Tutte sempre presenti. Sanctus Agnus Dei
Il Proprium Missae: Introito Graduale
Alleluia Variavano in base al Calendario Liturgico
Offertorio Commūnio
Le forme più importanti erano i Salmi e gli Inni. I Salmi si esprimevano in 3 modi:
Salmodia Responsoriale: Solista più Assemblea rispondevano sempre con lo stesso versetto.
Salmodia Allelujatica: Solista più Assemblea cantavano l‘Alleluia.
Salmodia Antifonica: Solista e Assemblea si alternavano.
Gli Inni erano sillabici, melodici e strofici; nacquero in Greco, nella chiesa d‟Oriente, tra il IX ed il X secolo. Il monaco svizzero Notker Balbulus, nella chiesa di S. Gallo diede origine al Tropo ed alla Sequenza. La Sequenza era un‟aggiunta sillabica di un testo ai vocalizzi alleluiatici; il Tropo, invece, consisteva nell‟aggiunta o
sostituzione dei Melismi (probabilmente era Tutilone, monaco nella chiesa di S. Gallo ). Nel XVI secolo, il Concilio di Trento abolì Tropi e
Sequenze, ad eccezione di cinque sequenze:
Victime Paschali Laudes
Lauda Sion
Veni
Stabat Mater
Dies ire
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la nasCita DElla poliFonia E l’ars antiqua Gli inizi della Polifonia – Il contrappunto medievale – Compositori e teorici.
I primi cristiani non conoscevano il canto a più voci, ma a partire dal IX secolo in poi nacque il desiderio di accompagnare il canto sacro
(Cantus Firmus) con altre melodie che procedevano parallelamente,
nota contro nota (Punctum contra Punctum) da cui si dedusse il
Contrappunto. Nacque così la Polifonia vocale, favorita dal desiderio di rinnovare il canto liturgico. La forma più antica di Polifonia era l‟Organum, e risale tra il IX e il X secolo. In questa
forma la melodia gregoriana (Vox Principalis) era accompagnata da
un‟altra melodia (Vox Organalis) e procedevano parallelamente ad
una distanza di quarta o di quinta. Potevano anche essere raddoppiate all‟ottava. In un altro tipo di Organorum la Vox Organalis inizia all‟unisono con la Vox Principalis, poi si allontana di una quarta, procede quindi parallelamente e chiude nuovamente all‟unisono. Alla fine dell‟XI secolo si affermò il Discanto: la vox
principalis(Posta al grave) è accompagnata dalla vox organalis che
procede per intervalli misti di unisono, seconda, terza, ecc.., ma per moto contrario. In Francia ed in Spagna, nel XII secolo si affermò l‟Organorum Melismatico dove al grave era posta la melodia
gregoriana (Cantus Firmus) eseguita a valori larghi, senza durate
prestabilite; sopra di essa si svolgeva liberamente la vox organalis. Con l‟Ars Antiqua si indica la produzione delle Scuole Polifoniche fiorite fra la metà del 1200 e, circa, il 1320. Nelle Cattedrali iniziarono a svilupparsi le Cantorie, che cantavano in Polifonia
grazie alla nascita della notazione musicale su rigo (importante per l‘altezza dei suoni), alla nascita dei Modi Ritmici e della Notazione
Mensurale, che permise di determinare la durata delle note. Il Centro europeo di Musica Polifonica fu la Cappella musicale di Notre Dame a Parigi,fra il 1150 ed il 1350; due sono gli esponenti più importanti:
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Leonin
Perotin
Leonin: Magister Leoninus, 1160 – 1190) scrisse il “Magnus Liber
Organi” contenente Graduali, Responsorii e Alleluia a due voci. Continuò la sua opera Perotin(Magister Perotinus, fino al 1238). Aggiunse una terza voce alle composizioni di Leonin e compose gli
“Organa e conducts” a 3 e a 4 voci. Gli Organa(di Perotin) erano
diversi dall‟Organorum che si basava su una melodia Gregoriana a note lunghe, chiamata Cantus Firmus. Ad essa erano sovrapposte due o tre voci. La seconda voce sopra il Tenor si chiamò Duplum, la terza Triplum, poi Quadruplum e così via... I Conducts erano testi sacri o profani; il Tenor era sempre d‟invenzione e procedeva sempre con lo stesso ritmo delle voci superiori. Un‟altra composizione fu la Clausola, una sezione di Organorum costruita su un frammento melismatico di un tenor. A partire dal 1250 la forma musicale che sostituì quelle della Scuola Notre Dame fu il Mottetto: derivava dalla Clausola e, solitamente, era a tre voci. Il Tenor muoveva a valori larghi metricamente definiti
e poteva essere eseguito anche da uno strumento. Il Duplum(voce mediana) procedeva più mosso, mentre il Triplum(voce superiore) era
basata su valori brevi.
MAGISTER LEONINUS PEROTINUS
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La Notazione Medioevale La scrittura medioevale considerata, specialmente, in relazione alle origini
della scrittura odierna.
La notazione nacque, quando i cantori si accorsero che la trasmissione orale era un modo di comunicazione insufficiente. L‟altezza dei suoni fu sviluppata dalla Notazione Neumatica e tale diventò definitiva all‟epoca di Guido d‟Arezzo; un secolo dopo nacque la notazione modale seguita dalla notazione mensurale che, oltre all‟altezza, stabiliva la durata dei suoni.
Notazione Neumatica:
Neuma:(derivante dal greco, significa segno; Pneuma significa soffio). Le
tre fasi successive della Notazione neumatica sono:
Chironomica
Adiastematica
Diastematica
Quadrata
Scrittura Chironomica
Consisteva in piccoli segni che si scrivevano sulle sillabe per
ricordare al Maestro del coro(Praecentor) la direzione della melodia; i
segni, probabilmente, derivavano dagli accenti grammaticali.
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Scrittura Adiastematica
Da quello che avevamo detto, si svilupparono i vari segni per le
diverse note; tutto era in ―Campo aperto‖ e non si capivano gli
intervalli delle note:
1 nota: Virga
Punctum
2 note Pes Clivis
3 note
Scandicus Tutto ascendente
Climacus Tutto discendente
Torculus Ascendente e discendente Porrectus Discendente e ascendente
Inizialmente i neumi erano posti sopra le parole del testo da cantare.
Scrittura Diastematica
Furono introdotte più linee con valore tonale, in modo tale che i neumi potevano essere collocati sopra, sotto o sulla linea; in
seguito le linee divennero colorate(Rosso = Fa; Giallo = Do) fin
quando non furono introdotte le Chiavi musicali, poste prima delle linee per indicare l‟altezza della nota;esse erano costituite da lettere
della Notazione alfabetica(A = la; C = do; G = sol) introdotte più tardi.
Scrittura Quadrata
È molto posteriore; utilizzava il rigo a 4 linee(tetragramma) con i
neumi quadrati sulle linee e negli spazi. Agli 8 neumi semplici furono aggiunti:
Neumi composti(ai neumi di tre note si aggiunge una nota ascendente o discendente, oppure una o più note.) Neumi ornamentali(legati a particolari emissioni di voce.) Neumi liquescienti(note sfumate legate a dittonghi.)
La Notazione Alfabetica si sviluppò in tutta Europa, ma con particolare riferimento alla Chiesa di S. Gallo in Svizzera. Boezio fu
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il primo trattatista nel medioevo. Utilizzò le lettere dell‟alfabeto latino
( da A fino a P)per segnare i punti di suddivisione del monocordo.
Con Oddone di Cluny si ebbe maggiore chiarezza. Egli usò:
G(gamma) = Sol; A = La; B = Si etc...
Differenziò le ottave con le lettere maiuscole, minuscole, le doppie
minuscole in terze; distinse il suono B= Si in bemolle( ) ed in
bequadro( ). Definita l‟altezza, rimaneva da risolvere la durata dei suoni. Con la nascita della Polifonia servì più precisione; si fece ricorso alla Prosodia Classica. Si presero come unità, sillabe lunghe e brevi. Dalla Virga( ) e dal Punctum( ) derivarono la Longa e la Brevis (2 brevis = 1 Longa). Longa e Brevis formarono sei differenti modi ritmici:
Trocaico Giambico Dattilo Anapestico Spondaico Tribachico
I modi erano usati nei brani polifonici a più voci, e ogni voce aveva
un modo diverso. Erano regolati dagli Ordo(al plurale Ordines) i quali
indicavano quante volte lo schema ritmico era ripetuto. Il primo a rivoluzionare i modi ritmici e ad introdurre i valori precisi fu Francesco di Colonica, con il suo trattato Ars Cantus Mensurabilis; i valori di durata impiegati nella notazione Franconiana erano:
Maxima o Duplex Longa Longa Brevis Semibrevis
Potevano essere:
Perfette(con la suddivisione ternaria)
Imperfette(con la suddivisione binaria)
All‟inizio del XIV secolo fu introdotto un valore: la Minima; furono suddivisi i valori:
Modus(divisione della longa, perfetta ed imperfetta).
Tempus(divisione della brevis, perfetta ed imperfetta).
Prolativo(divisione della semibrevis, maior = ,
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o minor = ).
Questa notazione(Notazione Ars Nova Francese) è stata esposta da
Philippe de Vitry.
Notazione Ars Nova italiana:
Le figure erano:
Maxima
Longa
Brevis
Semibrevis
Minima
Semiminima L‟unità base era la Brevis; era presente la suddivisione binaria e ternaria.
Chiesa di San Gallo Boezio
Cattedrale di San Gallo.
Chiesa di San Gallo: interno.
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la tEoria DElla musiCa mEDioEvalE: GuiDo D’arEzzo Guido d‘Arezzo e il sistema musicale medioevale – La Solmisazione..
Il più grande trattatista del secolo X e XI è stato Guido d‟Arezzo; nei suoi scritti prevale l‟aspetto pratico, a differenza dei teorici, nei quali prevaleva l‟aspetto speculativo. Quindi la sua opera mirò a scopi pratici. Fu monaco benedettino nel Monastero di Pomposa e, in seguito a contrasti con alcuni confratelli, si trasferì ad Arezzo, dove fondò una scuola di canto. La novità del suo metodo per l‟insegnamento del canto liturgico fu molto apprezzata da Papa Giovanni XIX. Tra le opere ricordiamo:
Micrologus de Musica
Prologus in Antiphonarium
Regulae rhytmicae
Epistola ad Michelem monacum de ignoto cantico. Egli propose di utilizzare un certo numero di linee, in modo tale che ogni suono corrispondesse a un solo posto sul rigo musicale. Suggerì due metodi, di cui il primo consisteva nel segnare alcune righe ed una lettera, tratta dalla notazione alfabetica. Il secondo
metodo consisteva nel colorare le linee a secco(rosso per il fa, giallo per il do). Si creò il Tetragramma(a 4 linee), usato ancora oggi per il
Canto Gregoriano. Il Pentagramma (a 5 linee) nacque nel XIII
secolo, nei manoscritti polifonici francesi. Per facilitare l‟esecuzione ai cantori, Guido elaborò un metodo, detto Solmisazione, che si
basa sull‟Esacordo. L‟esacordo è una successione di sei suoni (UT–
RE–MI–FA–SOL–LA) che Guido d‟Arezzo derivò dai primi sei emistichi
dell‟Inno di S. Giovanni; il semitono si trova nella parte centrale (Mi - Fa); nella pratica, però, esistevano altri due semitoni(La-Si e Si
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-Do); Guido risolse i problemi chiamando tutti i semitoni Mi-Fa; si
ebbero, quindi:
3 esacordi duri(Ut= sol)
2 esacordi naturali(Ut= do)
2 esacordi molli(Ut= fa)
Questo processo è stato definito ―Solmisazione‖ che viene da Sol e
Mi, sillabe sulle quali si effettua la Mutazione. La Solmisazione consentiva ai cantori di intonare canti nuovi e sconosciuti; se l‟estensione dei canti era compresa nell‟esacordo, non vi erano problemi. Se l‟estensione superava l‟ambito di un esacordo, si procedeva mediante la Mutazione, ossia la sostituzione delle sillabe dell‟esacordo con le sillabe del nuovo esacordo. Ogni semitono,
quindi, doveva essere indicato con le sillabe Mi-Fa. Per facilitare
l‟apprendimento, Guido ideò il sistema della ―Mano Guidoniana‖,
facendo corrispondere la successione dei suoni alle falangi ed alla punta delle dita. Dopo il XII secolo cominciarono ad essere alterate altre note ( molle o rotondo, per abbassare di un semitono;
quadrato, per alzare di un semitono). Nacque la Mano Ficta(cioè Falsa), che non aveva suoni compresi negli esacordi.
Micrologus de Musica
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Monodie Sacre e Profane Musica popolare e Teatro nel Medioevo – Trovatori e menestrelli.
Poiché la musica scritta fu, per molti secoli, solo quella ecclesiastica, non ci rimangono melodie profane fino al X secolo. All‟inizio del Medioevo le attività musicali appartenevano alla
Musica Sacra. Dopo il ci arrivarono testimonianze di canti profani che erano di due tipi:
Con testo in latino, usato dai Goliardi o Clerici
vaganti(studenti ecclesiastici che divennero cantori girovaghi). I loro
canti inneggiavano all‟amore, al vino, alla natura. La raccolta
più nota è un‟antologia di 50 canti goliardici(XIII secolo),
conosciuti con il nome di Carmina Burana.
Con testo in volgare: erano le liriche dei trovatori e dei
trovieri(XII e XIII secolo).
TROVATORI
Situati nel sud della Francia, componevano in lingua d‟oc.
Elaboravano la concezione dell‟Amor cortese. Tra le forme
poetiche ricordiamo: La Canso a strofe, simile strutturalmente agli Inni. I Servantes di contenuto politico. La Tenson, dialogo amoroso tra un uomo e una donna. Altre, riguardanti anche gesta eroiche.
Avevano tre modi di poetare:
Trobar plan(con stile chiaro e diretto)
Trobar ric(stile complesso e misterioso)
Trobar clus(con metafore ed espressioni oscure).
Tra i Trovatori più importanti citiamo: Jaufré Rudel Guglielmo IX, duca d’Aquitania
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Giraut de Borneil
TROVIERI
Situati nel nord della Francia, componevano in lingua d‟oil. Imitarono la lirica dei trovatori; dalla Canso derivò la Chanson con la caratteristica di ripetere la prima frase per due volte:
La prima con finale aperto(ouvert). La seconda con finale chiuso(conclusivo).
Fra i maggiori Trovieri citiamo Chrétien de Trojes Grace Brule Riccardo Cuor di Leone Adam de la Halle
Il matrimonio di Federico Barbarossa con Beatrice di Borgogna segnò l‟inizio della penetrazione degli ideali cavallereschi, cantati dai trovatori, nelle Corti della Baviera. Nacque così il movimento dei Minnesang; i Minnesänger erano i cantori dell‟amor cortese. Dal XV secolo si ebbe il movimento dei Meistersinger, corporazioni di artigiani che avevano i loro Maestri Campione. Il più famoso fu Hans Sachs.
In Italia vi fu la musica religiosa in volgare(Lauda) e in latino(Dramma liturgico).
La Lauda Argomento religioso, ma al di fuori delle
funzioni religiose; Schema metrico simile alla Ballata(A B B A A), struttura a strofe. Esempio: San Francesco di Assisi – Il Cantico delle creature.
Il Dramma Liturgico Dialogo tratto dal Vangelo sulla vita
di Cristo(Natale - Pasqua);esecuzione davanti all‟altare.
Cantigas spagnole Canti sulla Venerazione alla
Madonna, scritte in Gallego(parlata in Galizia, usata per la lirica).
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il trECEnto: l’ars nova La prima rinascita in Italia: L‘Ars Nova(Madrigali, Cacce, Canzoni,
Ballate) – Strumenti in uso nel tempo.
Sino alla fine del XIII secolo la musica era destinata ai riti sacri ed alle celebrazioni religiose. Nel periodo di Dante e Petrarca, XIV sec, nacque l‟Ars Nova – Tecnica Nuova – che era l‟opposto dell‟Ars Antiqua. Si sviluppò in Francia ed in Italia.
FRANCIA
La musica profana e quella sacra avevano la stessa importanza.
Furono impiegate nuove figure(minima e semiminima), pari dignità
alla divisione binaria(imperfetta) ed alla divisione ternaria(perfetta);
gli intervalli di 3a e di 6
a furono riconosciute consonanze imperfette.
La forma più importante fu il mottetto, con funzioni celebrative;
erano a 3 o 4 voci(Triplum motetus, Tenor e Contratenor). I mottetti
isoritmici erano caratterizzati dalla tecnica dell‟isoritmia:
combinazione di un a melodia di origine gregoriana(color), impiegata
come Cantus Firmus, con uno schema ritmico di più note e
pause(talea) che nello svolgimento della melodia era ripetuto più
volte. Guillame de Machaut fu il più grande musicista compositore del XIV secolo. Fece affermare le strutture musicali
francesi(ballades e mottetti), ma la sua opera più importante fu la
“Messa di Notre Dame” a 4 voci(1a polifonia scritta per intero da un solo autore). Altre forme erano:
La Ballade (canto lirico non destinato alla danza); struttura — Cantus — era la voce superiore cui era affidata la melodia; le
altre voci erano strumentali; tre strofe da otto versi l‟una;
l‟ultimo verso di ogni strofa era uguale(refrain).
Il Rondeau era un canto lirico. Nell‟ultimo verso di ogni strofa il
Refrain si ripeteva sempre.
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Il Virelai era una forma lirica senza melismi; la recitazione
era sillabica; era composto di due parti melodiche: La prima melodia si accompagna con il refrain. La seconda con la strofa.
Ricordiamo l‟opera di Philippe de Vitry, apprezzato molto dal Petrarca; ci rimangono una quindicina di mottetti, cinque dei quali aggiunti al Roman de Fauvel.
ITALIA
Usarono maggiormente la suddivisione binaria, maggiore contabilità nelle linee melodiche; il senso armonico era più raffinato; furono usati molti ornamenti. L‟Ars nova si sviluppò nel‟300, nelle corti settentrionali e la sua capitale fu Firenze. Il più grande teorico era Marchetto da Padova. Accettò, come consonanze, la 3
a e la 6
a,
ammetteva la suddivisione ternaria e binaria; scrisse due trattati sulla notazione:
Il Lucidarium in arte musicae planae, che tratta principalmente delle regole del canto liturgico.
Pomerium in arte musicae mensuratae.
I MUSICISTI
Gherardello da Firenze, Jacopo da Bologna(madrigali); Francesco
Landino fu il più grande musicista del tempo, sebbene fosse cieco sin dall‟infanzia. Scrisse:
Cacce
Madrigali
140 Ballate
Il Madrigale, a due e a tre voci, aveva carattere amoroso e
descrittivo, vi erano ampi melismi ed era presente la stessa melodia per tutte le strofe. La struttura poetica era di due o di tre terzine di endecasillabi seguite da un ritornello a rima baciata.
La caccia era un canone a due voci all‟unisono, sostenute da un
tenor strumentale. È concluso sempre con uno strumento, con un ritornello, simile al madrigale. I testi trattavano scene di caccia, pesca, mercato, gioco.
24
La Ballata, forma letteraria appartenente al Dolce stil novo e
destinata alla danza, soppiantò tutte le altre forme. Si dava molta
importanza al ritmo(a 2 e a 3 voci): la prima vocale, le altre
strumentali.
STRUMENTI
Salterio(a corde pizzicate)
Viella(corde suonate con arco)
Trombe
Flauti
Strumenti a percussione
Lo strumento più importante era l‟Organo di cui abbiamo due tipi: Il Portativo, con un numero limitato di canne. Si suonava con la destra; la sinistra azionava il mantice. Il Positivo si suonava con due mani perché il mantice era azionato da un‟altra persona.
Menestrelli, Trovatori e Trovieri
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Il Quattrocento: Inglesi, Borgognoni, Fiamminghi. Lo sviluppo del contrappunto vocale: la scuola fiamminga.
Nel 1300 vi fu l‟Ars nova francese ed italiana; i musicisti divennero veri professionisti che viaggiarono per le migliori corti europee. Si ebbe una fusione tra i musicisti, in modo tale da creare un nuovo
stile chiamato: “Ars Subtilior”.
Nel 1400 la Polifonia è stata rappresentata dai Fiamminghi(Belgio, Lussemburgo, Olanda). Costruirono le prime cattedrali con gruppi
stabili di cantori, cappelle formate da preti. Era garantita la
formazione musicale dei bambini(pueri cantores). La base stilistica
polifonica fiamminga era l‟imitazione, chiamata Canone. Il Canone era di due tipi:
Mensurale(una stessa melodia era eseguita simultaneamente da più cantori).
Enigmatico(si presentava solo il motivo che aveva funzione di Dux, mentre la risposta era celata sotto un indovinello da risolvere).
Nel XV secolo crebbe il numero e l‟importanza delle composizioni
sacre(messe e mottetti), mentre nelle Chansons si unificarono tutti i
generi profani. La messa, a quattro voci, fu la forma più articolata grazie a Guillaume Dufay ed ai maestri di altre generazioni. Per una maggiore coerenza alle cinque parti dell‟Ordinarium Missae, essi impiegarono uno stesso Cantus Firmus del Tenor per tutte le parti della stessa messa. Le messe così composte si chiamavano MESSE CICLICHE perché la musica compariva ciclicamente al Tenor. Il Mottetto era strofico; scomparve la tecnica isoritmica ed al Tenor furono assegnate prima melodie d‟origine Gregoriana, dopo d‟invenzione. Divenne sacro e finirono i testi in latino. Nella Chanson confluirono tutte le forme profane ed in lingua Francese. Inoltre, v‟era la Chanson descrittiva, che era un brano allegro in quanto cercava d‟imitare i suoni della natura. La produzione fiamminga è divisa in sei generazioni:
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1. G. Dufay: Nel 1420 fu sacerdote nella Cattedrale di Cambrai
ed era il più eminente musicista del suo secolo. La sua personalità si impose nelle messe; egli superò le asprezze gotiche creando uno stile di naturalezza melodica. Tra le sue
opere ricordiamo 9 messe(a 3 – 4 voci), 19 mottetti, 94
Chansons(a 3 voci).
2. J. Ockeghem: Sviluppò la forma Canonica manifestatasi
nella Missa Prolationum e nella Missa cuiusvis toni.
3. Josquin de Prez: Fu il primo autore che curò la coerenza
espressiva tra testo e musica. Alcune sue messe sono in
Cantus firmus Gregoriano, altre del tipo “Parodia”(tiene conto della melodia preesistente, cambiando le parole), altre del tipo
“Parafrasi”(il cantus firmus si mimetizza nel tessuto polifonico ed è sottoposto ad un‘elaborazione melodica).
4. A. Willaert: Maestro di cappella nella Basilica di San
Marco(Venezia); le opere comprendono 9 messe, 350 mottetti,
65 chansons, 60 Madrigali italiani. Il suo discepolo era C. De Rore, Maestro di cappella a Ferrara. Di lui citiamo circa 125 madrigali più mottetti, messe, salmi, Magnificat.
5. O. di Lasso: Espresse grande sentimento umano; famoso
per la sua quantità di materiale composto.
6. J. Sweelinck: Eccellente organista, tale da far dubitare che,
dalla sua scuola tedesca, discendano Buxtehude e Back.
J. Obrecht: ebbe rapporti con la famiglia “Medici” di Firenze; lasciò 26
messe, 31 mottetti, 25 Chansons. H. Isaac: Fu al servizio di Lorenzo il Magnifico; la sua fama è
legata al Choralis Costantinus.
P. la Rue: Fu al servizio di Filippo il Bello. Di lui abbiamo 30
messe, mottetti e 40 Chansons.
- Scuola Inglese:basata sulla Polifonia, con l‟impiego di 3e e 6
e
Parallele. I teorici inglesi riconobbero gl‟intervalli di 3a consonanti.
Discanto Inglese(3a e 6a): Con il Cantus Firmus era affidato alla
voce superiore e prese il nome di “Falso Bordone”. Il compositore
maggiore fu John Dunstable, il quale influenzò i musicisti
successivi.
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la poliFonia voCalE nEl ‘500 Scuole polifoniche italiane nel XVI secolo.
Errore. L'origine riferimento
non è stata trovata. Nel XVI secolo abbiamo l‟epoca del Rinascimento legata alla cultura del mondo classico latino e greco, in contrasto con la cultura medioevale; nel Rinascimento l‟uomo acquista maggiore dignità,
diventando ―l‘artefice della storia‖. La musica è presente in tutte le
manifestazioni della vita pubblica e privata.
Nel 1500 si ha un‟importante innovazione tecnologica: la Stampa(a caratteri mobili inventata da Gutemberg nella seconda metà del XVI secolo).
Nel 1901 Petrucci inventò il metodo della triplice impressione: prima il rigo, poi le note e infine il testo letterario. Ma le sue edizioni erano troppo costose; nel 1528 si rilevò più utile la stampa di Attaignant ad una sola fase. Inoltre, cantare e suonare diventarono un aspetto della formazione del “Gentiluomo”, come afferma Baldesar
Castiglione in un suo trattato ―il libro del Cortegiano‖.
La prima parte del XVI secolo furono i fiamminghi a caratterizzarla, educando cantori di tutte le cappelle d‟Europa. Di loro ricordiamo:
A. Willaert(Bruges 1490 – Venezia 1562) Maestro di cappella a
Venezia, formò illustri allievi quali Gabrieli, Zarlino, Cipriano de
Rore. Compose 9 messe(musica sacra), 350 mottetti, 65
chansons, 60 Madrigali italiani e canzoni alla
napoletana(musica profana).
O. di Lasso(Mons 1532 – Monaco di Baviera 1594) Cantore della
Cappella di F. Gonzaga, fu Maestro di cappella in San Giovanni in Laterano a Roma; era al servizio del Duca di Baviera, ebbe incarichi diplomatici nelle corti tedesche, italiane e francesi. Si distinse per la sua vastissima produzione
profana(in gioventù) e Sacra. Tra le opere profane ricordiamo i
Madrigali( voci) su poesie di Petrarca, Tasso, Ariosto;
Opere Sacre:
58 Messe( voci) 550 Mottetti
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Magnificat Inni Responsorii
Nel suo stile si riscontra una grande varietà stilistica e linguistica; Palestrina fu, però, più profondo nelle messe.
F. de Monte(Malines 1521 – Parigi 1603) A servizio di
Massimiliano II e, a Praga, alla corte di Rodolfo II, compose più di 330 mottetti e quasi 1100 madrigali(3-10 voci).
G. de Wert (Anversa 1535 – Mantova 1596) Trascorse tutta la
vita in Italia ; Maestro di cappella ducale di S. Barbara e dei Gonzaga; compose mottetti, inni e 11 libri di Madrigali(5 voci).
Il Rinascimento è stato caratterizzato da un avvenimento epocale:
Riforma Protestante
Controriforma Cattolica La Riforma Protestante
All‟inizio del XVI secolo vi furono movimenti per riformare la Chiesa, in quanto si voleva ritornare all‟insegnamento di Dio nella Bibbia; vi fu il rifiuto di riconoscere la supremazia Papale. I maggiori artefici furono:
Martin Lutero: Affisse le 95 “tesi” contro la Curia Romana
alla porta della Chiesa di Wittenberg. La musica assunse un ruolo molto importante, anche perché M. Lutero era un esperto conoscitore della musica sacra. La Messa Luterana era basata sui testi delle Sacre Scritture, da lui tradotte in lingua volgare perché fossero comprensibili a tutti. L‟assemblea cantava i
Corali(canti di Chiesa); il Corale ebbe una funzione
paragonabile al Canto Gregoriano nel Medioevo.
Giovanni Calvino: Riformò la Chiesa in Svizzera, Francia,
Scozia e Paesi Bassi. I seguaci presero il nome di Ugonotti; secondo Calvino, le manifestazioni dovevano essere severe ed austere; consentì solo il canto dei Salmi.
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Enrico VIII: Riformò la Chiesa inglese con l‟Atto di
Supremazia del Re sul Papa; questo atto sanciva la nascita della “Chiesa Anglicana”, indipendente da Roma. Le innovazioni
furono pubblicate nel “Libro di Preghiere” dall‟arcivescovo di
Canterbury. La lingua era l‟inglese, che sostituì il latino; il
canto sacro fu l‟Anthem(antifona). Vi erano due tipi di Anthem:
Full Anthem(interamente cantato dal coro).
Verse Anthem(alternava brani solistici e corali).
La Controriforma Cattolica
Il Papa Paolo III convocò il Concilio di Trento( ) per decidere le linee d‟impegno della Controriforma Cattolica. Furono stabiliti:
a) Abolire tutte le sequenze, escluse cinque(cap. IV).
b) Vietare l‟uso del Cantus Firmus profano. c) Obbligare i coristi a far sentire bene le parole.
Nella seconda metà del secolo, grazie a Filippo Neri(Fondatore dei
Filippini), si svilupparono funzioni extra-liturgiche in cui preghiere e
sermoni erano preceduti dalle Laudi Polifoniche( voci) su testi in
lingua italiana; le raccolte più note furono: Le laudi spirituali. Il Tempio Armonico della Beatissima Vergine. Il Teatro Armonico Spirituale.
Culmine della Polifonia Sacra
Il Contrappunto fiammingo(in senso verticale) incontra i nuovi interessi
sulla melodia orizzontale. Il Contrappunto vocale si semplifica nello Stile a Cappella, per sole voci. Si raggiunse maggiore Purificazione espressiva, grazie alla pari dignità delle varie voci con l‟elaborazione delle odierne parti:
Cantus Altus Tenor Bassus
Ebbero grande importanza la Scuola Romana e quella Veneziana.
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SCUOLA ROMANA
Si coltivò lo stile a cappella(la più antica è la Sistina) che si sviluppò
in tutte le altre cattedrali, tranne a Venezia. Il massimo esponente è rappresentato da Giovanni Pierluigi da Palestrina. Giovanni
Pierluigi(Palestrina 1524 – Roma 1594): il suo era un vero e proprio
―stile alla Palestrina‖ tanto da essere definito in punto massimo della
Perfezione Religiosa e Polifonica. La sua attività comincia a 12 anni; quando fu eletto il Papa Giulio III, andò nella cappella assieme a Lui e divenne Maestro della Cappella Giulia e cantore nella Sistina. Fu licenziato da Papa Paolo IV, perché era sposato e così andò nella Cappella in San Giovanni in Laterano; girò varie cappelle ritornando a Roma, dove morì nel 1594. Fu sepolto a S. Pietro e ricordato come Principe della Musica. L‟opera OMNIA di Palestrina è stata pubblicata in due versioni:
La 1a in chiave antica.
La 2a in chiave moderna.
Scrisse, per lo più, composizioni polifoniche per cappelle cristiane,
in latino: 102 Messe( voci) e 4 Messe( voci). Le sue Messe erano
del tipo Parodia o Parafrasi, basate su Cantus Firmus Gregoriano o
su Tenor varie origini, basate su canoni. Le più importanti sono: - Missae brevis.
- Papae Marcelli( voci). Nelle sue Messe sono riscontrabili duttilità espressiva e abilità
contrappuntistica. Oltre alle messe compose 307 mottetti( voci); le voci entrano in successione secondo il Procedimento imitativo. Tra le composizioni abbiamo ancora:
68 Offertori( voci). Lamentazioni. Inni. Magnificat. Litanie a più voci.
Il suo stile è sereno, non uniforme. Si riscontra una semplicità dei
mezzi impiegati(melodie che rispettano gli accenti grammaticali). Le
melodie si sviluppano all‟interno di una nona, i movimenti
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procedono per salti di 3a, prevalgono procedimenti per gradi
congiunti e a note ribattute. Egli rifiutò ogni cromatismo.
SCUOLA VENEZIANA
Diversa dalla Scuola Romana, in quanto si mescolavano le voci con gli strumenti; il repertorio sacro qui era più apprezzato. La forma polifonica era chiara e limpida, grande era l‟espressività melodica. Willaert riprese la tecnica dei doppi cori divisi. Tra gli esponenti citiamo:
Andrea Gabrieli: alunno di Willaert, scrisse Mottetti,
Madrigali(tecnica imitativa del contrappunto). Spaziò nel campo
vocale e strumentale. Dimostrò grande abilità nel miscelare e
differenziare i vari gruppi corali(cori battenti). Insieme a Claudio
Merulo fondò la nuova scuola organistica. Giovanni Gabrieli: Nipote di Andrea, la sua produzione fu più
scarsa di quella dello zio. Scrisse “Sacrae Simphoniae”(Composizioni
corali e strumentali ).
Forme popolaresche italiane
Nascono forme polifoniche profane in cui la melodia è semplice e viene utilizzata la lingua volgare con espressioni puramente dialettali:
Canti carnascialeschi: Nacquero per opera di Lorenzo dei Medici;
erano la parte di spettacoli che si svolgevano a Carnevale. I testi narravano vicende mitologiche.
Frottola: Nacque alla corte di Mantova, grazie ad Isabella d‟Este;
era derivata dalla Ballata. Vi erano varie forme poetiche: la frottola vera e propria- il sonetto- lo strambotto- l‟ode- il capitolo- gli aerei. Tra i compositori ricordiamo Marchetto Cara e Bartolomeo Tromboncino.
Villanelle: Nate a Napoli, si diffusero in tutt‟Italia. I testi erano
prima in Napoletano, poi in Italiano. La Musica (a tre voci: due Soprani
ed un Basso) trattava argomenti amorosi. Tra i compositori
ricordiamo Orlando di Lasso.
Canzonette-Balletto: Le canzonette erano brevi composizioni(3-4
voci) in stile omofono. Tra i compositori ricordiamo Palestrina e
Monteverdi. I Balletti erano destinati non solo alla danza ma anche ad essere cantati e suonati; erano in stile omofono a cinque voci. Tra i compositori citiamo Giovanni Giacomo Gastaldi.
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MADRIGALE
Fu la forma più elegante della Polifonia vocale del 1500; era a quattro, cinque e sei voci in forma aperta. Erano eseguiti da voci soliste, raddoppiate o sostituite da strumenti. I Madrigalisti mirarono all‟integrazione tra poesia e musica. La struttura era omoritmica ed imitativa. Dal 1530 all‟inizio del XVII secolo la produzione musicale di Madrigali Polifonici fu imponente. I primi madrigali avevano lo stile simile
alle frottole(a voci); a differenza, però, delle frottole, vi era maggiore
aderenza della musica al significato delle parole. Alla metà del secolo si
passò allo stile contrappuntistico(il compositore più importante fu Cipriano
de Rore). Si affermò la Polifonia a voci ed il Cromatismo. Con
questo termine s‟indicò:
L‟impiego di note di breve durata(croma ). L‟uso di intervalli melodici di semitono che spezzavano l‟andamento diatonico.
Nacquero madrigali Drammatici o Dialogici: erano madrigali in stile semplice, di contenuto scherzoso, legati ad una trama unificante. Il compositore più importante fu Orazio Vecchi, seguito da Adriano Banchieri. I maggiori autori:
O. di Lasso
Palestrina
Monteverdi
Carlo Gesualdo di Venosa
Luca Marenzio: Nato nel 1533, si dedicò alla composizione di Madrigali
e Villanelle. La sua tecnica compositiva era raffinata e fu il massimo interprete di quel Petrarchismo musicale, per l‟accurata scelta letteraria.
Carlo Gesualdo di Venosa: Nato a Napoli, uccise la moglie sorpresa
col suo amante(anche lui ucciso). Scrisse 110 madrigali(a 3 voci); utilizzò il
Cromatismo e riuscì a stupire i contemporanei con l‟uso di nuove armonie. Non amava le correlazioni parole-canto.
Chansons Parigine: Affermatasi con il Regno di Francesco I avevano
poco in comune con le composizioni dei Borgognoni e Fiamminghi. Inizialmente, a 4 voci, erano simili alle frottole italiane(Tra gli autori
Clement Janequin; Tra i poeti Clement Marot), successivamente subì
l‟influenza del Madrigale italiano(Guillaume Costeley)
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Le principali forme di musica vocale del medioevo e del Rinascimento
Quadro riassuntivo delle forme di musica polifonica cinquecentesca. Musica Sacra e Profana
MESSE
Le prime furono Gregoriane ad una voce. Erano sempre presenti nelle Messe:
L‟Ordinarium Missae (Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus, Agnus Dei). Le parti erano sempre fisse.
Proprium Missae(Introito, Graduale, Alleluia, Offertorio, Comunione) che variava in base al calendario liturgico.
-Con l‟Ars Nova la Messa divenne una composizione Polifonica(4 voci)
basata su Cantus Firmus; la prima messa polifonica risale a Guillame de Machaut, scritta per Notre Dame a 4 voci. -Nell‟epoca fiamminga la Messa divenne la forma più articolata, grazie a Dufay; per dare coerenza alle 5 parti dell‟Ordinarium Missae, Dufay
diede origine alle messe cicliche(il Cantus Firmus del Tenor venne impiegato per tutte le parti della stessa messa, in modo da far comparire la melodia ciclicamente). Il Cantus Firmus era una melodia preesistente gregoriana o
profana, oppure era fatto ex novo. Messa Parodia: tiene conto della melodia preesistente, cambiando le parole.
Messa Parafrasi: Cantus Firmus a valori non lunghi, ma è sottoposto ad elaborazioni melodiche. Il Concilio di Trento abolì tutte le sequenze, eccetto 5. Nelle messe Palestriniane vi fu maggiore abilità contrappuntistica e duttilità espressiva, con una raffinata Orchestrazione Vocale. L‟esperienza fiamminga e la contabilità lineare portò ad un equilibrio e ad un‟eleganza sonora.
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MOTTETTI Nacquero nell‟Ars Antiqua, a 3 voci; Tenor a valori larghi metricamente definiti, Duplum con andamento più mosso, Triplum a valori brevi. Erano in latino o in lingua d‟oil.
- Nell‟Ars Nova si sviluppa il mottetto isoritmico che consisteva nella combinazione di una melodia pressoché gregoriana(color) con uno
schema ritmico(Talea) ripetuto più volte. Era sempre a 3 voci.
- Nell‟epoca fiamminga scompare l‟isoritmia e il mottetto(3-4 voci)
diventa una forma polifonica sacra cantata durante le cerimonie di culto. Al Tenor erano affidate melodie d‟origine gregoriana, poi d‟invenzione. Nei testi prevaleva la lingua latina.
- Con Palestrina i Mottetti sono in tutte le ricorrenze dell‟anno liturgico. Le voci entravano in successione secondo il procedimento del Contrappunto Imitato.
SALMI Di origine Ebraica(importanti nel Canto Gregoriano) erano in tre modi:
1. Salmodia responsoriale: Solista più Assemblea che risponde sempre con lo stesso versetto.
2. Salmodia allelujatica: Solista più Assemblea che cantava Alleluia. 3. Salmodia antifonica: Alternanza del solista con l‟Assemblea.
- Con Calvino era consentito solo il canto dei Salmi: 50 furono
tradotti in francese dal poeta Clement Marot.
IMPROPERI Antifone del Venerdì Santo: narravano di Gesù che affermava l‟ingratitudine del popolo eletto.
LAUDE
Originate dai movimenti spirituali collettivi delle Confraternite. Le Laude monodiche del XIII secolo furono raccolte nei Laudari. Strutturalmente erano simili alle ballate; i testi trattavano la Passione di Cristo.
LAUDI(a 3-4 voci) Nacquero nel XVI secolo. In lingua italiana, precedevano letture e preghiere nelle cerimonie extra liturgiche.
CORALI Nati nel XVI secolo, erano canti semplici impiegati nella Messa luterana, che voleva
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coinvolgere tutta l‟assemblea ai riti. Perché fosse comprensibile a tutti, Lutero aveva tradotto i Corali in lingua volgare.
DRAMMI LITURGICI
In latino. Rappresentati con costumi ed apparato scenico, l‟esecuzione avveniva in Chiesa. Erano formati da dialoghi tratti dal Vangelo sulla vita di Cristo(Natale, Pasqua).
CANTI PROFANI
FROTTOLE
Nati nella corte di Mantova, grazie ad Isabella d‟Este, era una forma popolare a 4 voci, derivata dalla Ballata. Le forme poetiche erano:
La frottola vera e propria Strambotto Ode Sonetto Capitolo Aerei
Tra i compositori ricordiamo Marchetto Cara e Bartolomeo Tromboncino.
VILLANELLE(a 3 voci: due soprani e un basso)
Nate a Napoli, in dialetto e poi in italiano, riguardano argomenti amorosi e scherzosi. Tra i compositori: Orlando di Lasso.
CANTI
CARNASCIALESCHI
Nati per opera di Lorenzo dei Medici, si svolgevano per le feste del carnevale. Riguardano argomenti amorosi e scherzosi. Tra i compositori: Isaac Heinrich.
CANZONETTE Da tre a sei voci; Tra i compositori:
Palestrina Monteverdi
BALLETTI Destinati alla danza e ad essere suonati e cantati(5 voci, stile omofono). Il compositore fu Giovanni Gastaldi.
MADRIGALI
Aveva carattere amoroso e descrittivo, vi erano ampi melismi ed era presente la stessa melodia per tutte le strofe. La struttura poetica era di due o di tre terzine di endecasillabi seguite da un ritornello a
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rima baciata. Non aveva niente in comune con quello del 1500.
1500: Fu la forma più raffinata; era da 4 a 6 voci in forma aperta, non strofica. I Madrigali erano eseguiti da voci soliste, raddoppiate o sostituite da strumenti. C‟era più relazione tra parole e musica. La struttura era omoritmica ed imitativa. I primi Madrigali erano simili alle Frottole, ma, successivamente, si passò allo stile contrappuntistico. Si affermarono le composizioni a 5 voci ed il Cromatismo. Nacquero i Madrigali Drammatici o Dialogici: stile semplice, contenuto scherzoso, testi legati da una trama unificante. Il compositore più importante era Orazio Vecchi e, successivamente, Adriano Banchieri.
CHANSONS
Nello stile Borgognone e Fiammingo confluirono tutte le forme profane precedenti.
Rondeau Ballate Virelai
Erano a 3 voci, venivano usati strumenti per rinforzare o per sostituire le voci.
CHANSON FRANCESE
Nacque con il Regno di Francesco I. a 4 voci, più semplice rispetto all‟epoca passata. Le prime erano simili alle Frottole, ma, successivamente, furono influenzate dal Madrigale italiano.
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La Teoria della Musica tra il ‘500 ED il ‘600 – Gli Strumenti del Rinascimento
Graduale conquista della tonalità moderna e dei nuovi mezzi espressivi – Strumenti a pizzico, aria e a fiato
Tra la metà del secolo XVI e quella del XVII secolo vi fu una mutazione all‟interno della musica europea: si affermò la monodia(le voci basse erano
affidate agli strumenti; la voce più alta aveva più importanza). Nacque
l‟Armonia; i modi ecclesiastici furono sostituiti dai modi “maggiore e
minore”. La musica strumentale assunse una propria fisionomia. I trattatisti più importanti, che diedero più riscontro a tutto ciò, furono:
Gioseffo Zarlino(scrisse: Istituzioni armoniche, Dimostrazioni armoniche, Supplementi musicali).
Henricus Glareanus(nacque in Svizzera; autore del Dodekachordon).
L‟ORIGINE DELLA TONALITA‟ Il passaggio dai modi gregoriani ai toni moderni avvenne grazie all‟alterazione di una nota che modificava la natura della scala.
L‟importanza della “Sensibile” nei movimenti cadenzali e la nuova sensibilità armonica furono i principali fattori che concorsero a
trasformare i modi ecclesiastici nei nostri “maggiore e minore”. I quattro modi furono presentati nel Dodekachordon del Glareano. Il modo Eolio e Jonico furono chiamati Minore naturale(La) e Maggiore(Do).
L‟origine dell‟Armonia si affermò dalla pratica degli strumenti politoci, in grado di suonare simultaneamente più suoni. Si passò da una
concezione “lineare-melodica”(orizzontale) ad una concezione “verticale-
armonica”; la verticalità portò allo studio degli Accordi. Tramite lo studio
fisico dei suoni(Suoni armonici), Zarlino affermò che ogni suono
fondamentale genera una serie di suoni più acuti. La divisine armonica crea l‟accordo maggiore( ); la divisione aritmetica crea l‟accordo minore( ). Zarlino ideò una nuova scala diatonica, la scala naturale(o zarliniana), i cui intervalli sono basati su rapporti interni tra il
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suono fondamentale ed i suoni armonici. La consonanza degli intervalli di terza, maggiore e minore, con i loro rivolti, fu spiegata con la gradevolezza dell‟udito. Il basso continuo fu così chiamato perché non si interrompeva; mentre quella acuta è la parte espressiva, il basso non si può interrompere perché, oltre a riassumere le voci, deve sostenere. Il compositore aggiungeva dei numeri:
che indicavano quali accordi doveva eseguire. Il primo compositore fu Ludovico Grossi da Viadana.
STRUMENTI A CORDE
Liuto(di origine orientale a 11 corde, tre raddoppiate all‘ottava, due all‘unisono ed una senza)
Fiorba
Chitarrone
Lira(7 corde)
Viola da Gamba(5-7 corde) fu sostituita dal Violoncello.
Violino(si iniziò a conoscerlo intorno al 1550)
STRUMENTI A FIATO
Cornetti(diritti o ricurvi).
Fagotti(derivanti dalla Bombarda).
Flauti(diritti e traversi).
Tromba
STRUMENTI A TASTIERA
Organo regale
Clavicordo
Clavicembalo L‟organo rinascimentale fu l‟ampliamento del positivo medievale; accolto nelle Chiese, furono aumentati i Registri, i tasti più larghi e, in alcuni stati(Paesi Bassi e Germania) fu introdotta la Pedaliera.
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La nascita DEll’opEra Origine del Melodramma
Si dice “Barocco” il periodo che va dal secolo XVII a metà del XVIII secolo. Nel Barocco si svilupparono tre stili:
Musica Ecclesiastica(basata sulla Polifonia di Palestrina).
Musica Cubicularis( era lo stile della Musica da camera).
Musica Theatralis(era lo stile dell‘Opera).
Assunse grande importanza la Musica Strumentale. Mentre nella polifonia le voci avevano pari dignità, nella Monodia s‟impose una Struttura Gerarchica:
1. Voce superiore(Melodia).
2. Basso(Sostegno armonico).
3. Altre voci(Accordi del basso).
Nacquero altre forme musicali:
Opera
Balletto
Oratorio(Stile vocale).
Sonata
Concerto
Suite
Fuga
Variazione(Stile strumentale).
Inoltre furono adottati molti Tempi e Ritmi a partire dal libro dei Recitativi. Il Musicologo Bukofer divise il Barocco in tre fasi:
1600-1650: Monteverdi, Frescobaldi, Schütz.
1650-1700: Carissimi, Lulli, Purcell
1700-1750: Vivaldi, Scarlatti A. e D., Bach, Handel
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La Musica ebbe grande importanza nella società Barocca. È stata
definita dai principi “Strumento di Governo”. Nel XVII secolo si completò l‟abbandono della Polifonia a favore della Monodia. Questa ebbe origine da un‟ambiziosa illusione di alcuni personaggi fiorentini, i quali volevano far rivivere la musica Greca. Tra gli autori:
V. Galilei
J. Peri
G. Caccini
E. de Cavalieri
O. Rinuccini(poeta)
Essi si riunivano dal Conte Giovanni Bardi per discutere intorno alla poesia e musica della loro epoca, in relazione alla “Musica greca”. Formarono la “Camerata Bardi” o “Camerata fiorentina”. Affermarono che la musica greca era più perfetta, criticando la Polifonia ed affermando che l‟intreccio delle parti impediva la comprensione del testo e si rilevava inefficace a riprodurre i sentimenti evocati dal testo. Per rendere più incisivo il testo idearono il “Recitar cantando”, un linguaggio melodico. Le tesi furono esposte nel “Dialogo” del Galilei che compose il “Lamento
del Conte Ugolino” e le “Lamentazioni del Profeta Geremia”, entrambe perduti. Grande importanza rivestono gli “Intermedi fiorentini”,forma rinascimentale d‟intrattenimento teatrale basata sulla musica, canto, ballo e declamazione. Si presentavano come “Spettacoli Globali” perché coinvolgevano musiche vocali e strumentali. I più importanti sono gli intermedi per la “Pellegrina”(di G. Bargagli), composti per il matrimonio di
Ferdinando I. La Camerata, tramite gli esperimenti, diede vita ai “Drammi per musica”, segnando l‟inizio dell‟Opera. Il primo fu “Dafne” di Peri sul testo del Rinuccini(sono conservati solo due brevi frammenti). La prima
Opera è stata “Euridice”, dramma del Rinuccini con la musica di J. Peri. Il basso è affidato a:
Clavicembalo
Chitarrone
Lira
Liuto
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la musiCa saCra E l’oratorio-Cantate sacre e profane
Origini e primo fiorire dell‘Oratorio- Giacomo Carissimi – La Cantata e il Duetto da Camera
La musica sacra barocca comprese sia forme tradizionali sia forme nuove: vocali, per organo, sonate da Chiesa. All‟interno delle composizioni liturgiche era evidente la coesistenza di aspetti relativi al Rinascimento ed al Barocco. Si svilupparono tre stili:
“Antico”: Sullo stile di Palestrina. Messe di Monteverdi, Carissimi, Scarlatti, B. Marcello. Inoltre nacquero le Messe a quattro o più cori contrapposti.
“Moderno Monodico”: Mottetti a 2-3 voci con basso continuo per organo e testo in latino; un modello fu il ―Il pianto della Madonna‖ di
Monteverdi.
“Concertato”: Nasce con lo stile policorale, con voce e strumenti di G. Gabrieli. Monteverdi definì il modello con i cinque Salmi ed il Magnificat. Si alternano canti solistici e brani polifonici accompagnati da Organo ed
Orchestra.
L‟ORATORIO
Forma spirituale della Controriforma, derivante dalla “Lauda
Drammatica”. Nel 1500 a Roma nacquero vari Oratori(Centri di preghiera);
ad esempio “L’Oratorio del Crocifisso”. Nel Barocco, l‟Oratorio musicale fu una composizione per Coro ed Orchestra eseguita senza scene, con argomento tratto dalla Bibbia. Le parti narranti erano affidate all‟Historicus(Testo). Egli si esprimeva in 3a persona, mentre i personaggi
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in 1a. Gli Oratori latini nacquero a Roma ed avevano testo in latino, derivarono dai mottetti concertanti. Il compositore più importante fu Giacomo Carissimi( 1605-1674). Maestro di cappella prima ad Assisi e poi
a Roma. Scrisse musica sacra e profana; importanti sono: Oratori 8 Messe 172 Mottetti 227 Cantate Profane
Riuscì ad esprimere il sentimento religioso del XVII secolo, insieme a Monteverdi e Schütz.
L‟ORATORIO ITALIANO
Nacque a Roma. Il centro più importante fu la corte di Vienna; abolito l‟Historicus, diminuì l‟impegno del coro. I testi furono scritti da Zeno e da Metastasio. I compositori erano Stradella, Scarlatti, Pergolesi. In Francia è stato introdotto do Charpentier, alunno di Carissimi. Fu una fusione tra elementi francesi ed italiani, anche se la forma preferita dai francesi fu il “Grand Motet” ampia cantata sacra per Voci Soliste, Coro ed Orchestra. Compositore fu Delalande. Il Corale era un punto di richiamo della “Passione” luterana. Schütz fu il più noto compositore.
HEINRICH SCHÜLZ
Maestro di cappella presso alla corte del Principe di Sassonia, compose musiche sacre per la confessione luterana. Ricordiamo tre Symphoniae Sacrae per voci, strumenti e basso continuo. Attivò la sottomissione dell‟invenzione musicale alle parole del testo. Il Corale fu la base del repertorio luterano:
Armonizzazione a 4 voci delle melodie dei Corali.
L’impiego di melodie di Corali come cantus firmi di mottetti
polifonici. Si affermò la Cantata Sacra, grazie a Neumeister. Articolata in una successione di musiche e testi, si alternavano Brani Biblici e Strofe Corali. Lo stile vocale era simile all‟opera italiana. Bach scrisse circa 220 Cantate, seguito da Telemann.
Monodie Profane da Camera
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Ebbero grande importanza le musiche di Caccini, destinate alle esecuzioni dantesche( come i Madrigali). Le esecuzioni erano per voci
soliste con basso continuo e virtuosismi canori.
Madrigali Monodici e Arie
Le arie erano in forma strofica e la 1a strofa veniva ripetuta per le successive. I Madrigali non erano strofici, ma vi erano coloriture sul testo. Alla fine ebbe il sopravvento l‟Aria che evolse la ripetizione strofica con variazioni melodiche su un basso sempre uguale.
Cantata Profana o da Camera
Formata da recitativi ed arie con basso continuo, influì sullo sviluppo del Melodramma. I Compositori erano:
Carissimi
Stradella
Scarlatti
Cavalli
Duetto da Camera
Composizione a due voci con basso continuo, struttura libera. Le voci procedevano:
Struttura omoritmica
Moto parallelo per 3
Contrappunto imitato
I Compositori erano:
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l’opEra italiana nEl ‘600 La Scuola Romana – Monteverdi e la Scuola Veneziana
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L‟Opera nacque a Firenze, per opera della “Camerata Fiorentina”. Nacque come spettacolo di corte e le rappresentazioni coincidevano con occasioni celebrative; il pubblico era formato da cortigiani ed invitati. Nel 1637 a Venezia nasce “L’Opera Impresariale”. Per assistere bisognava pagare un Biglietto d‟ingresso. Nacque la figura dell‟impresario teatrale che organizza tutto occupandosi dei cantanti, teatri, librettisti e scenografi. I due rappresentanti furono:
Cavalli(Impresario).
Cesti(Musicista cortigiano).
L‟Opera di corte continuò fino al 1640.
Gli aspetti caratterizzanti:
Teatri: L‘architettura teatrale era come quella odierna, eccetto le buche che non esistevano.
Scenografia: Ebbe grande importanza per le rappresentazioni di Opere. Gli
italiani s‘imposero in tutta Europa, primeggiando fino al XIX secolo.
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Cantanti: Fu la figura nuova più importante. Furono indicati con Virtuose(donne) e Musici(uomini).
Si svilupparono due Scuole:
Romana
Veneziana
SCUOLA ROMANA
Si diffuse grazie a Giovanni de Bardi e ad Emilio de Cavalieri, trasferitosi a Roma. Con la morte di Urbano VIII, Papa toscano, si chiuse la stagione dell‟Opera Romana.
Vi fu la rappresentazione di ―Anima e Corpo‖ (Cavalieri).
Vi fu la rappresentazione de ―La morte di Orfeo‖ (S. Landi).
Vi fu la rappresentazione di ―Sant‘Alessio‖ (S. Landi) con scenografia del Bernini.
Ebbe, quest‟ultima, grande successo e fu replicata per tre anni successivi. Nelle Opere si avviò la differenziazione tra Recitativi ed Arie. Il coro eseguiva le parti polifoniche, l‟orchestra eseguiva le arie. I recitativi erano eseguiti da strumenti che realizzavano il basso continuo. Tutte le opere erano ispirate ad episodi epico-cavallereschi.
SCUOLA VENEZIANA
Nel 1637, durante il Carnevale, si passò all‟opera di tipo impresariale. Nel Teatro S. Cassiano fu rappresentata “Andromeda”, messa in scena da Manelli-Ferrari. La partecipazione degli spettatori segnò il successo economico dell‟iniziativa. La scoperta dell‟America aveva indebolito la prosperità marinara ed economica di Venezia. Però, dal 1500 alla fine del 1700, la città rivestì un ruolo singolare; si moltiplicarono le feste ed il Carnevale chiamava sempre visitatori da ogni parte. Nel Melodramma si pose attenzione alle arie in cui i cantanti facevano virtuosismi. Trattavano argomenti desunti dalla Mitologia pastorale nonché dalla Storia antica. Grande era l‟apparato scenico, il Coro era poco importante, si limitarono i Recitativi. I maggiori esponenti erano:
Francesco Cavalli: Allievo di Monteverdi nella cantoria di S. Marco. Scrisse 12 opere, tra le quali ―L‘Ercole amante‖. Era il massimo esponente dell‘espressione del Teatro Drammaturgico. Nella sua opera utilizzò brevi arie su bassi ostinati e ritmi di danza.
Antonio Cesti: Le sue opere erano rappresentate nella Serenissima. Fu esponente del genere “Melodramma di Corte”. Scrisse 12 opere tra cui “Il
Pomo d’oro”. Nelle sue opere utilizzò arie lunghe e numerose. Molto dolci erano le melodie.
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Alessandro Stradella: Fu tra i primi a ripartire l‘orchestra d‘archi in due gruppi:
Concerto Grosso Concertino
Scrisse 12 opere, 5 oratori, mottetti, cantate sacre e profane, serenate, madrigali.
Claudio Monteverdi: Nacque a Cremona, figlio di un medico. A 15 anni diede alla stampa la sua prima opera. Si trasferì a Mantova, assunto dal duca Gonzaga; nel 1603 lo nominò Maestro di Cappella. Alla morte di Gonzaga, nel 1612 Monteverdi ritornò a Cremona ma, pochi mesi dopo, divenne direttore della Cappella S. Marco a Venezia. Verso gli ultimi anni della sua vita scrisse:
“Il ritorno di Ulisse ” e “L’incoronazione di Poppea ”.
Morì nel 1643 a Venezia. Scrisse il 1° libro di Madrigali(a 5 voci) a
Cremona. A Mantova scrisse il 2° e 3° libro; all‟inizio del XVII secolo scrisse il 4° e 5°(nell‘ultimo libro utilizzò il basso continuo ed i recitativi). Un
teorico bolognese, Artusi, attaccò Monteverdi con un suo trattato condannando le dissonanze e le linee melodiche. Egli rispose con la Dichiarazione allegata agli scherzi musicali(3 voci):
Nella musica moderna ci sono due stili. Il primo mira intorno alla
perfezione armonica, il secondo mira intorno alla perfezione melodica. La composizione più famosa fu “Il combattimento tra Tancredi e Clorinda”, tratto da “La Gerusalemme Liberata” di Tasso. Nella scrittura introduce il tremolo ed il pizzicato. Le opere teatrali più famose furono “L’Orfeo” e “L’incoronazione di Poppea”. Nelle composizioni sacre prevalgono due stili:
Moderno(Salmi, Inno, Magnificat).
Antico(Messa a 6 voci).
L‟aspetto della personalità di Monteverdi fu la capacità di accelerare la trasformazione del comporre musicale(dalla Polifonia ai Madrigali, Stile
concertato, Monodie su basso continuo).
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l’opEra italiana nEl ‘’700 L‘Opera napoletana – Alessandro Scarlatti – L‘Opera buffa e l‘Opera sentimentale
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Napoli fu l‟ultima città ad accogliere l‟Opera. Nel 1651 fu rappresentata “L’incoronazione di Poppea”, facendo attecchire l‟Opera a Napoli. L‟Opera si evolse:
Scomparvero i cori Furono introdotti brani concertanti Si affermò l‟Aria Si sviluppò la Sinfonia d‟apertura all‟italiana(Scarlattiana) di forma
tripartita(Allegro, Adagio, Presto).
Furono introdotti l‟Opera seria e l‟Opera buffa.
OPERA SERIA
Scritti da Zeno e da Metastasio, gli argomenti erano storici e mitologici. I teatri, dove venivano rappresentate queste opere, erano i più rinomati e frequentati da persone colte.
OPERA BUFFA
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Argomenti quotidiani, scritti da autori sconosciuti(tranne Goldoni),
rappresentati nei teatri mobili. Dal‟700 l‟opera italiana divenne internazionale. Scrissero opere italiane anche musicisti stranieri. Vi furono due innovazioni:
La struttura del libretto La definizione della forma musicale dell‟opera(Scarlatti).
I Librettisti
Apostolo Zeno
Soppresse le scene comiche, reintrodusse i cori. Il suo Melodramma fu razionale, preparato con studio. L‘opera aveva funzione educativa e morale.
Pietro Metastasio
Definì il modello dell‘opera seria in tre atti con scene composte di lunghi recitativi conclusi da Arie. Le vicende erano quasi tutte con 6 personaggi. I rapporti tra questi muovevano l‘azione ed i sentimenti(Contrasto tra sentimento e ragione).
Carlo Goldoni
Ebbe rapporti con Galuppi. Nei suoi libretti l‘azione si sviluppa con coerenza. Fece maturare l‘opera comica.
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Fondatore della Scuola napoletana, nacque nel 1660 a Palermo da una famiglia di musicisti. Fu padre di Domenico. Svolse la sua attività a Roma e a Napoli. Nel 1679, a Roma, compose la sua prima opera “Gli
equivoci del sembiante” che gli procurò la stima della Regina Cristina di Svezia. Siccome a Roma l‟Opera comique trovava molta opposizione, tutte le rappresentazioni si svolgevano a Venezia, città che influenzò molto l‟opera di Scarlatti. Nel 1684 si trasferì a Napoli, dove in 18 anni scrisse 35 opere. Nel 1703 divenne Maestro di cappella a Roma e, successivamente, ritornò a Napoli dove riprese il ruolo di Maestro di cappella reale. Scrisse:
45 Oratori
12 Concerti grossi
8 Sonate
26 Serenate e cantate
72 Mottetti, Salmi ed Inni.
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Definì un tipo di composizione vocale che influenzò i suoi contemporanei. Fra i suoi maggiori meriti ricordiamo l‟espansione dell‟Aria con il “da Capo(A- B- A)”. Egli impiegò maggiormente l‟orchestra nell‟accompagnamento delle Arie. Il primo operista, a Napoli, fu Francesco Provenzale. Simile allo stile veneziano, le sue opere presentavano un‟innovazione: il recitativo era accompagnato dagli archi anziché dagli strumenti del basso continuo. Scrisse “Lo schiaffo di sua moglie ”. Iniziarono a formare i Conservatori, ovvero 4 Orfanotrofi(Poveri di Gesù
Cristo), che rappresentavano le prime istituzioni pubbliche Europee per la
formazione dei musicisti. Il Caposcuola fu Francesco Durante che non lasciò opere. I suoi allievi furono:
Paisiello
Pergolesi
Piccinni Dopo Scarlatti, i primi musicisti furono:
Porpora
Leonardo Vinci
Leo
Pergolesi
PERGOLESI Nato nelle Marche, visse sempre a Napoli. Lasciò:
2 Oratori
Messe
Salmi
Stabat Mater(2 voci ed Archi). Mirò alla chiarezza melodica e alla contabilità. L‟Opera a Venezia rimase il più grande centro teatrale. Vi erano accolti sempre bene i maestri forestieri, soprattutto Napoletani. Tra gli operisti:
A. Vivaldi: Scrisse circa 50 Opere serie. Fungeva da impresario,
allestiva le sue produzioni e scritturava direttamente i cantanti. Fu importantissimo compositore i Concerti. Tra le Opere, ricordiamo
―La Griselda‖.
B. Galuppi: Detto “il Buranello” perché nato nell‟isola di Burano,
scrisse più di cento opere, per lo più comiche sui libretti di Goldoni,
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anche se egli preferì il Metastasio. Compose musica sacra e per genere strumentale.
A Venezia furono instaurati “Gli Ospedali Veneziani” nei quali si istruivano musicalmente le Orfanelle, chiamate ―fiole‖. Erano orfanotrofi
situati in quattro parti della città. Grande fu la produzione italiana da autori stranieri:
Il teatro di Händel 11 opere di Johann Christian Bach Le opere serie e comiche di Mozart Opere italiane di Gluck, precedenti l‟Orfeo ed Euridice
Scarlatti Provenzale Pergolesi Vivaldi Galuppi Händel J.C. Bach Gluck
l’opEra italiana nEl 1700 Sviluppo musicale del Melodramma – Decadenza artistica.
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L’OPERA
SERIA
Era specchio della società del tempo, era rappresentata nei teatri più importanti, era internazionale in tre atti con argomenti eroici a lieto fine. In lingua italiana, i personaggi erano storici e mitologici. Tra i librettisti ricordiamo Zeno e Metastasio. L‟Opera seria era di due tipi:
I Pisticci(libretto originale, ma con arie di vari autori).
Le Feste teatrali(brevi opere con fine celebrativo).
L’OPERA
COMICA
Era tipicamente italiana, eseguita in modesti teatri. Gli interpreti erano attori o cantanti. Gli argomenti erano tratti dalla vita quotidiana. I primi librettisti erano sconosciuti, ma quello che diede il suo contributo fu Carlo Goldoni.
Struttura e forme dell‟Opera italiana del 1700
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Ogni opera iniziava con una Sinfonia d‟Introduzione(o d‟Apertura) solo strumentale, articolata in tre parti:
Allegro
Adagio
Presto
Era conosciuta come ―Sinfonia Scarlattiana‖. All‟inizio del 1700, un ruolo
importante fu attribuito all‟Orchestra, formata da archi con strumenti a fiato(a volte). Alla fine del 1700 si era già formato l‟organico dell‟Orchestra
Classica che suonava sempre, tranne che nei recitativi.
Recitativo e Duetto.
IL
RECITATIVO
―Monologhi o dialoghi di personaggi‖. È una declamazione
intonata. Esistono due tipi:
Secco(quando è sostenuto dagli accordi del Clavicembalo, realizzando il basso continuo. Scompare lentamente ).
Guidato(Sostenuto dall‘Orchestra, soprattutto d‘Archi. Esprimeva grandi emozioni).
L’ARIA che dominò nelle opere del 1700 fu l’Aria con il da Capo(Scarlatti). Era
articolata in due aree espressive A - B. La parte A rappresentava lo spazio e dava sfoggio alle voci dei cantanti. Si sviluppò l‟Aria bipartita (Lenta, la prima parte, Mossa la seconda parte).
L’ARIOSO era una forma derivata dalla fusione di RECITATIVO e ARIA.
I PEZZI D’INSIEME (due o più personaggi) nacquero per arricchire la scenicità. Si
svilupparono prima nell‟opera comica, poi ovunque. Enorme successo ebbero
i FINALI di otto e di Opera. Tutti i personaggi cantavano in scena e
concludevano la Trama dei fatti esposti nell‟Opera. I Cori erano utilizzati molto raramente.
ARIA
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ARIOSO
FINALE
la Crisi DEll’opEra sEria E la riForma Di GluCk La Riforma di Gluck e Calzabilgi– Teorici del Melodramma –Satire e Parodie in Italia e fuori.
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Parodie
Nonostante la popolarità, il Melodramma è stato soggetto alle critiche dei letterati che hanno proposto delle soluzioni per eliminare i limiti dell‟Opera. Ricordiamo i trattatisti Muratori e Crescimbeni che, nei loro trattati, hanno condannato l‟irrazionalità, la perdita di coerenza e di continuità della vicenda narrata. Il pubblico nutriva poco interesse nei confronti dei recitativi e molto delle arie. Nella seconda metà del‟700, Algarotti stese un saggio dove affermò l‟inconsistenza del recitativo. Riteneva che alla base del dramma vi fosse una collaborazione Poeta-Musicista. B. Marcello condannava, ironicamente, i difetti della struttura dell‟opera:
Abusi dei cantanti
Trame incomprensibili
Recitativi scarsamente validi
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In Francia le problematiche erano sentite maggiormente, tanto da far nascere varie dispute:
Ramisti e Challysti
Buffonisti e Antibuffinisti
Piccinnisti e Gluckisti LA RIFORMA DI GLUCK E CALZABIGI
Gluck nacque in Germania(1714-1787[Vienna]). Scrisse per il teatro. Operò a Vienna e a
Milano sotto la protezione del conte Melzi. Seguì lo stile del Metastasio con contrasto Recitativo-Aria e primato assoluto delle voci soliste. Nel 1752 conobbe il poeta Calzabigi. Ambedue elaborarono una riforma sul Melodramma con stretta aderenza della musica al significato del testo e continuità dell‟azione scenica. Tale riforma fu messa in atto con Orfeo ed Euridice, Alceste, Paride ed Elena. Gluck sostituì il semplice recitativo con quello accompagnato, tolse il da Capo e le fioriture. Nella scena coinvolse Coro ed Orchestra, usò il colore del timbro. La Sinfonia iniziale non era più generica. Cercò di far rivivere, a Parigi, la Tragédie lirique di Lulli e Rameau. Insieme a Mozart ed Händel formò la triade dei drammaturghi. Antonio Salieri fu influenzato dalla Riforma di Gluck. Studiò a Venezia e a Vienna. Fu un ottimo insegnante di Beethoven, Schubert, Liszt ed Hummel. Scrisse l‟opera “L‟Europa” riconosciuta per l‟inaugurazione del Teatro alla Scala(1778). Gluck: “Maestro” Beethoven Schubert Liszt Hummel
il tEatro musiCalE in Europa nEl’600 E nEl’700 Il Melodramma nazionale in Francia da Lulli a Rameau, fino ai nostri giorni –
Da Schütz a Mozart – In Inghilterra.
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Nel XVI secolo in Francia era diffuso il Balletto di corte, una serie di danze collegate da una trama, eseguite davanti al Re di Francia. Il primo fu ―Le ballet comique de la Reine‖(1581). Accanto al balletto era in voga un nuovo genere, la
Comédie-ballet(insieme di parti danzate, cantate e dialogate). Nacquero diverse
forme di danza quali:
Bourrée
Minuetto
Ciaccona
Gavotta Inserite tutte nei balletti di corte e, successivamente, nelle Sites Strumentali. Le prime opere italiane rappresentate in Francia furono di Sacrati, Cavalli e
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Rossi. I francesi migliorarono e, successivamente, migliorarono le opere italiane. Le prime opere francesi furono Pastorale d‟Issi e Pomone del librettista Perrin e del musicista Cambert. Le differenze dall‟opera italiana consistono nella presenza di balletti e nella mancanza del filo narrativo che univa le varie parti.
LULLI Nato a Firenze, a quattordici anni fu condotto a Parigi, come valletto da camera, da una delle principesse reali. A venti anni Luigi XIV lo nominò ―Sovrintendente della musica del Re‖. Morì nel 1687 perché, dirigendo un Te
Deum di ringraziamento per la guarigione del Re, mentre batteva il tempo si ferì un piede col bastone di direttore. Subentrò la cancrena assieme alla setticemia. Le sue opere significative furono:
L’Amor medicin
Alceste
Armide(il suo capolavoro). Lui voleva fondere elementi italiani e francesi; la sua musica era perfettamente aderente al testo. L‟opera era in cinque atti, il testo poetico si basava sul verso francese(l‘alessandrino). La Sinfonia d‟apertura(Ouverture) era
tripartita. Cori e danze erano usati frequentemente; l‟Orchestrazione era più ampia. Lulli fu l‟iniziatore della Scuola Francese. Dopo di lui si spezzò l‟equilibrio tra poesia, musica e danza, si affermò l‟Opera-ballet dove prevalsero danze ed arie cantate. La prima Opera-ballet fu “L‟Europa galante” di André Campra; l‟altro compositore fu André Destouches.
RAMEAU
Fu il più grande operista francese(―Digione‖ – ―Parigi‖ 1764 ) del‟700, per
quarant‟anni fu sconosciuto perché era organista ad Avignone. Divenne noto
dopo la pubblicazione del “Trattato d’Armonia” (1722) fu considerato grande
teorico e didatta. La sua prima opera risale all‟età di cinquant‟anni: Hippolyte
et Aricie. Egli rese il recitativo più melodico, subendo forte influenza dallo stile
italiano, in modo da creare una disputa tra Lullisti e Ramisti. La Tragedie-lirique rimase un genere noioso ed il pubblico preferì l‟opera buffa italiana perché ricca di vivacità. Quest‟ultima contribuì allo sviluppo dell‟Opera-comique, che poteva considerarsi l‟unione tra Arie e Dialoghi di stampo popolare. All‟inizio era considerato un genere inferiore, non degno di essere rappresentato nei teatri, ma in seguito piacque e si diffuse dappertutto. Il compositore fu Modeste Grétry; scrisse:
Riccardo cuor di leone
Guglielmo Tell Nel XIX secolo si affermò un genere detto Grand-opera; il primo esempio fu di Auber con ―La Muta di Portici‖(1828). Il compositore più importante fu
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Meyerbeer col suo Grand-opera ―Roberto il diavolo‖, ―Il Poeta‖ ed altri. Egli
mirò agli effetti decorativi più che all‟omogeneità. Hector Berlioz andò contro il gusto francese. Il suo stile era raffinato mediante impasti ed ampliamenti dei mezzi sonori. Le sue opere usavano forme ad ―Ampio respiro‖; proprio per
questo, egli creò degli squilibri musicali. Predilesse la musica sinfonica. A metà „800 nacque il Dramma lirico generato dall‟unione del Grand-opera e dell‟opera-comique, basato su:
Argomenti storico-legendari
Vicenda drammatica satura di passioni L‟azione era arricchita con balli e cori. Tra i compositori, con le relative opere, ricordiamo:
Compositori Opere
Ch. Gounod Faust
G. Bizet Carmen
Con questa composizione, Bizet fu l‟iniziatore dell‟Opera Verista. Questo genere si basava su un‟aderenza alla realtà. Contemporaneo di Bizet fu Massenet, autore di Opéras-Comiques e di Grand-operas. Il successo di Wagner spinse i musicisti europei a seguire le sue orme. Tra i suoi seguaci ricordiamo Ernest Reser e Vincent d‟Indy.
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In Inghilterra si diffuse il Mosque, costituito da danze, musiche vocali e strumentali con argomenti mitologici. L‘autore maggiore fu Ben Jonhson. Il creatore di un vero Melodramma inglese fu Henry Purcell; nonostante le influenze italiane, egli riuscì a realizzare un particolare stile compositivo. Scrisse:
Didone ed Enea
King Artur Dopo la sua morte(1695), l‘Inghilterra fu invasa da operisti italiani e francesi. Non si ebbe più un‘opera nazionale inglese. Austria e Germania(‗600 e ‗700) subirono una notevole influenza dell‘Opera italiana. La Scuola tedesca si affermò nel 1800. Johann Theile tentò di contrastare il gusto italiano, scrivendo e rappresentando ―Adamo ed Eva‖ per l‘inaugurazione di Amburgo(unica città tedesca che tentò di dar vita ad un teatro basato su radici tedesche ).
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Si evolse il Singspiel, forma drammatica basata su oggetti comici. Le parti erano parlate e cantate; nacque sul modello dell‘Opera-comique. Composero:
Hiller(La caccia)
Mozart(Il ratto nel serraglio)
Beethoven(Fidelio)
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Schubert(15 opere)
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Nacque l‘Opera romantica, propriamente tedesca, introdotta da Weber(Il franco cacciatore). Lottò contro l‘Opera italiana, aprendo la strada ad un‘Opera tedesca che si attuò con Wagner.
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Emersero Debussy e Ravel! Nell‘orchestrazione si riscontrarono uno stile molto raffinato ed una particolare sensibilità timbrica. Altri autori:
César Franck Camille Saint-Saens
Gretry Meyerbeer Bizet Gounod Dindy Massenet
Purcell Debussy Ravel Franck Saint-Saens
l’opEra italiana in Europa nEl’600 E nEl’700 Trapianto dell‘Opera italiana in Francia e Germania – L‘Opera italiana in Russia.
l’Opera italiana in:
Francia Germania Russia
Dal„700 il Melodramma italiano si diffuse in tutta Europa. Solo in Francia, e poi in Germania, si diffusero due teatri nazionali. In Francia, le prime opere italiane rappresentate furono:
“La finta pazza” di Sacrati
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“Egisto” di Cavalli Lulli creò la Scuola Nazionale Francese in opposizione al Melodramma italiano.
Nel secolo successivo si diffuse l‟Opera buffa(la prima fu “La serva padrona” di Pergolesi). Il pubblico si schierò in due fazioni:
Sostenitori dell’Opera buffa italiana (buffonisti)
I sostenitori dell’Opera seria francese (Antibuffonisti). Successivamente, scoppiò una disputa tra Gluckisti e Piccinnisti (Nicolò Piccinni, autore importante per il suo stile aristocratico), originando le
“Querelles des buffons”, creata dalla volontà di opporsi allo stile italiano.
Compositori
Luigi Cherubini
―Firenze 1760 – Parigi 1842‖. Scrisse più di cento opere! Sebbene fosse un musicista molto attento nel comporre, l‘eccesso lo portò ad una certa freddezza. Scrisse:
―Trattato di contrappunto e fuga‖ Musica sacra e strumentale.
Gaspare Spontini
―Maiolati 1774 – Parigi 1851‖. Studiò a Napoli con Piccinni. Trasferitosi a Parigi compose il suo capolavoro (La Vestale);
Lo Stile: Intensa espressività dei recitativi Uso di colori timbrici Adeguato uso del coro Duttilità della melodia Padronanza nell‘Orchestrazione
Cherubini e Spontini hanno il merito di aver indirizzato il teatro verso una maggiore maturità ed un miglior equilibrio.
Germania ed Austria
Dal ‟600 al primo „800 l‟opera italiana dilagò a dismisura, tanto che la lingua italiana fu introdotta in molte corti. Si diffuse soprattutto a Vienna, Dresda, Monaco, Berlino per opera di Cavalli e Bononcini; a Vienna fu particolarmente importante l‟attività di Jommelli, Traetta e Salieri.
Russia
Il primo musicista che si recò in Russia fu Francesco Argia (1735). Il periodo
di maggiore diffusione fu durante il Regno di Caterina II(moglie dello Zar). I
Musicisti più prestigiosi furono:
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Galuppi
Traetta
Paisiello
Cimarosa
l’opEra italiana nEl’800 L‘Opera italiana nel XIX secolo: Rossigni, Bellini, Donizetti, Verdi,
Autori minori. – Il Melodramma contemporaneo. Rossini Bellini Donizetti Verdi
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Nell‟800 il Melodramma (Italia) divenne la forma più amata dal
pubblico. Si basò sulle direttive dell‟Opera buffa Napoletana del „700; non seguì la riforma di Gluck e si trovò in contrasto con l‟opera tedesca di Weber e di Wagner. Il suo successo è dovuto al fatto che l‟Opera rispecchiava il gusto ed il pensiero della società. Il Virtuosismo canoro divenne meno importante, vi fu maggiore approfondimento del carattere dei personaggi, la nuova scuola di canto portò avanti le voci soliste di:
Soprano
Contralto
Tenore
Baritono (si distinse). Nacque l‟editoria musicale, cominciarono a stampare spartiti per canto e pianoforte, fantasie e celebri arie per pianoforte o altri strumenti. Il primo a cogliere i vantaggi di questa politica fu Giovanni Ricordi, fondatore della ―Casa Ricordi‖. Diversi furono gli
autori che si lamentarono (tra cui Bellini e Donizetti), protestando
contro diversi furti di alcuni lavori. Nacque il “Diritto d‟Autore” , voluto da Ricordi ed appoggiato da Verdi; nel 1882 a Milano venne fondata la S.I.A.E. Il Melodramma si apriva con una Sinfonia o con un Preludio; il recitativo secco fu impiegato nelle opre buffe fino al 1820, poi fu sostituito dalla scena. Le arie erano i momenti in cui i protagonisti sfogavano i propri sentimenti. Le Cavatine avevano carattere lirico ed erano assegnate ai protagonisti con funzione di presentazione; ebbero maggiore spazio i Pezzi d‟insieme. Gli atti, che concludevano quasi sempre con i pezzi d‟insieme, erano chiamati Finale I o II o III.
OPERISTI G. Rossini – (Pesaro 1792 – Parigi 1868), scrisse 23 opere serie e 16 opere
buffe; la sua carriera iniziò con La cambiale di matrimonio (1810). La sua prima opera seria fu Tancredi (1813) e, lo stesso anno, l‟Italiana in Algeri; le sue Opere migliori sono:
Il Barbiere di Siviglia.
Otello
Cenerentola
La Gazza ladra
Mosè in Egitto
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Nel 1824 si trasferì a Parigi, dove fu nominato Direttore del Teatro italiano. Nel 1829 scrisse Guglielmo Tell e poi si dedicò alla musica sacra e strumentale. La sua produzione è considerata
come “l’Anello” di congiunzione tra l‟Opera settecentesca e l‟Opera Romantica. Nel suo stile si riscontrano equilibrio e sobrietà nella forma. La linea melodica è fluida; sa gestire molto bene le parti orchestrali, costringendo i cantanti a seguire l‟ispirazione del compositore e non a modificare la partitura.
V. Bellini – (Catania 1801 – Puteaux 1835 ), scrisse dieci opere teatrali.
Incominciò a studiare musica con il padre e col nonno; nel 1819 si trasferì a Napoli dove completò gli studi presso il Conservatorio. Nel 1825, in occasione di un saggio, scrisse la prima opera “Adelson e Salvini”; l‟esito fu positivo e l‟anno dopo fu rappresentata al “San Carlo” di Napoli l‟opera “Bianca e Fernando” che fu il suo primo successo. Tra il 1827 ed il 1831 scrisse sei melodrammi tra i quali:
Il Pirata
La Sonnambula
Norma Le ultime due sono considerate i suoi capolavori. Si trasferì a Londra e
poi a Parigi, dove scrisse “I Puritani”(1835). Morì dopo pochi mesi per
una malattia all‟intestino che lo affliggeva.
Lo Stile
Melodia duttile; essenzialmente lirico e basato su un canto dolcissimo e melanconico.
G. Donizetti – (Bergamo 1797 – 1848 ). Studiò a Bergamo e a Bologna; la sua
prima opera fu “Enrico di Borgogna”, semiseria rappresentata nel 1818 a Venezia. Due grandi successi furono, assieme ad “Anna Bolena” che precedeva “l‟Elisir d‟amore”, “Lucrezia Borgia” e “Lucia di Lammermoor”. Colpito da gravi lutti (intorno al 1835), tra cui due figli, la
moglie e i genitori, nel 1839 si trasferì a Parigi; qui fu colpito da una paralisi che lo rese demente. Morì a Bergamo nel 1848. A Parigi compose “Don Pasquale”; Donizetti fu influenzato da Rossini e Bellini. Il suo stile era immediato, dovuto all‟abilità che aveva nello scrivere; l‟Armonia è essenziale, l‟Orchestrazione è lineare e non manca mai il senso drammatico. Tratta vicende borghesi e romanzesche arrivando a creare situazioni di grandi tensioni sentimentali.
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G. Verdi – (Parma 1813 – Milano 1901 ) Fu il più grande compositore d‟Opera
italiano. Studiò nella sua città natale(Parma, precisamente Roncole di Busseto), poi a Milano (non ammesso per l‘età avanzata). La sua prima opera
fu “Oberto conte di S. Bonifacio”, accolta bene a Milano. La sua vena artistica la trovò col “Nabucco”(1842). Con questa Opera, Verdi trovò il primato nei teatri italiani. Nella sua natura artistica erano presenti:
Vigore drammatico
Incisività ritmico-melodica
Potenza d’espressione Tutte queste qualità si evidenziarono nelle seguenti Opere:
I Longobardi
Rigoletto
Trovatore
Traviata Costituenti della cosiddetta ―Trilogia popolare‖. Scrisse inoltre:
Un ballo in maschera
La forza del destino
Don Carlos (non fu soddisfatto del successo ottenuto) Siccome Wagner stava cambiando il Melodramma in un modo che a Verdi non piaceva, attuò una Riforma personale che culminò in:
Aida
Otello
Falstaff Eliminò la distinzione tra arie e recitativi. Le melodie diventarono più orecchiabili, più ricche e varie. Si ricorda la “Messa da Requiem” per coro ed Orchestra, scritta per l‟anniversario della morte di Manzoni (1874).
Lo Stile
Orchestrazione semplice; Armonia prima semplice, poi sempre più ricca, arricchita con adeguati mezzi sonori. Il Melodramma post-verdiano essendo poco equilibrato nelle tensioni emotive, ottenute con troppa immediatezza, non riuscì a raggiungere il vigore necessario. Queste deficienze si riscontrano in:
Il Melodramma Post-Verdiano A. Ponchielli
La Gioconda
I Promessi Sposi Il Figliuol Prodigo
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A. Boito
Cercò di imitare Wagner, con scarsi risultati; scrisse Mefistofele.
A. Catalani
Il suo stile fu nostalgico con forma stabile ed equilibrata.
Verismo
Sorto tra la fine dell‟800 e l‟inizio del‟900, era un movimento letterario che affrontava le vicende delle classi più povere, sforzandosi di rappresentare la verità delle cose. Questo nuovo genere, passato nel mondo della lirica, fu definito “Opera Verista”. Risente ancora del filone romantico. Fu coniato il termine “Giovane Scuola”, dove per Scuola non s‟intendeva una solida forma artistica ma un gruppo di cinque musicisti (Cilea, Giordano, Leoncavallo,
Mascagni, Puccini):
Cilea – Nato a Palmi (RC), studiò a Napoli. Le opere più importanti
furono l‟Arlesiana (1897) e Adriana Lecouvreur(1901). Nel suo stile notiamo Melodismo garbato, armonie eleganti, strumentazione equilibrata.
Giordano - (1867 – 1948) Esordì con la Mola Vita (1892) molto rinomata
per le sue opere: Andrea Cheniér, Fedora, Siberia in cui l‟azione è movimentata e piena di forti contrasti emotivi.
Leoncavallo - (1857 – 1919 ) Famoso per “I Pagliacci”. La sua musica è
opaca ed artificiosa; ciò è dovuto alla mancanza di ispirazione artistica. Nei Pagliacci il Verismo diventa il soggetto stesso del dramma.
Mascagni - (1863 – 1945) Il capolavoro fu “Cavalleria Rusticana”. L‟apice
di Mascagni è la drammaticità. Scrisse l‟Amico Fritz, diverso stilisticamente dalla Cavalleria Rusticana.
Puccini - (Lucca 1858 – Bruxelles 1924) Il suo capolavoro fu la Boheme
(1896). Seguirono la Tosca, Turandot, Madame Butterfly.
l’opEra in FranCia ED in GErmania nEll’800 Richard Wagner: Importanza musicale ed artistica; carattere nazionale della sua
produzione – I Post-Wagneriani.
Wagner Hoffmann Weber
Nel XIX secolo in Germania il teatro era molto diffuso perché nei due secoli precedenti subì l‟influenza del teatro italiano. Nel‟700 si diffuse il Singspiel (vedi cap. 20) sul modello dell‟Opera comique Francese. L‟affermazione
nazionale culturale tedesca, insieme al classicismo viennese, alimentarono il
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dibattito sulla creazione di un Teatro Tedesco; Hoffman anticipò le caratteristiche dell‟Opera Romantica. secondo lui, l‟Opera doveva essere indivisibile, in grado di produrre un effetto unitario. Il vero creatore dell‟Opera romantica fu Carl Maria von Weber (1786 - 1826), musicista dedito al
pianoforte. Il suo capolavoro fu “Il Franco Cacciatore”, dramma musicale di
nuova creazione, con semplici melodie, sonorità nuove ed inspirato al demonismo letterale. Lottò contro l‟Opera italiana attuando, così, la strada
ad un‟opera nazionale tedesca che si aprì in seguito con Richard Wagner (1813 – 1883).
Wagner Diede l‟avvio alla piena affermazione del dramma tedesco, ricollegandosi a Weber. Concepì il Melodramma come una composizione che abbracciava tutte le altre (Musica, Poesia, Azione scenica) ed alla fine confluivano in un‟unica struttura: “Ogni arte
non è né serva, né padrona ma complementare all‟altra”. Per far ciò egli scrisse i libretti delle sue opere, controllando lo svolgimento nei minimi dettagli; il canto è sottomesso per raggiungere lo scopo principale: ―La rappresentazione drammatica‖.
Adottò una costruzione libera e, per unificare l‟opera, eliminò il sistema strofico chiuso. Si fece costruire a Bayreuth un suo teatro diverso dagli altri in cui l‟Orchestra si nascose sotto il palcoscenico detto “Golfo mistico‖ perché riteneva
insopportabile che vi fosse un Direttore in abiti moderni ed un cantante in abiti antichi. Pretese assoluto silenzio dal pubblico perché vi erano persone che andavano in teatro per chiacchierare o incontrare amici e, addirittura, per mangiare. Egli decise di cambiare la struttura dell‟Opera:
Creò lunghe melodie senza interruzioni tra un episodio e l‘altro. Arricchì di molti strumenti l‘Orchestra, dandole un‘importanza particolare.
Wagner nelle sue opere inserì i leitmotiv, ossia melodie abbinate ad un personaggio, ad un tema o ad una situazione, che ritornano ogni volta che compare quel personaggio o si ripresenta quella situazione. Ebbero lo scopo di unificare la trama. Armonicamente sono presenti modulazioni, dissonanze, alterazioni prolungate che portano ad un cromatismo capace di trasmettere gli stati d‟animo romantici. Scrisse Rienzi (ispirata al Grand-Opera) e, successivamente, passò all‟ideale
romantico con tre opere:
L’olandese volante: Navigatore maledetto costretto a vagare per mare, finchè l‘amore di una donna lo salva.
Tannhäuser: Contrasto tra sensualità e Spiritualità.
Lohengrin: Tratto dal Saint Graal (Liszt fu il primo direttore).
Le tre opere romantiche hanno in comune l‟Amore che supera sempre il male. Dal 1850 (Lohengrin) al 1865 (Tristano e Isotta) si compì la rivoluzione teatrale
wagneriana: il dramma musicale soppiantò l‟Opera Romantica. Questo si svolgeva in forma aperta; erano presenti molti temi e cromatismi. Appartenevano a questo genere:
Tristano ed Isotta: Rappresentata a Monaco, è tratta da una leggenda medievale in cui esulta l‟amore dei due fino alla morte.
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I Maestri cantori di Norimberga: Personaggio realmente esistito, Maestro-Calzolaio (Hans Sachs), amico di Lutero e di Dürer. La vicenda svolge un quesito sulla natura dell‟arte, opponendo la disciplina e le regole alla forza spontanea dell‟inspirazione.
Il coronamento del dramma wagneriano fu l‟imponente “Anello dei Nibelunghi” detta Tetralogia perché ripartita in “un Prologo” e “tre Giornate”. Le quattro opere svolgono un solo argomento:
L’oro del Reno: Prologo (Monaco 1869)
La Walchiria: 1a giornata (Monaco 1870)
Sigfrido: 2a giornata (Bayreuth 1876)
Il crepuscolo degli dei: 3a giornata
La Tetralogia racconta degli Dei che, dopo aver rubato l‟oro ai Nibelunghi, sono colpiti da una maledizione (rappresenta l‘umanità corrotta e salvata dall‘eroe Sigfrido, che
simboleggia la purezza). L‟ultima opera fu “Parsifal” (1882), tratta dal mito della tavola
rotonda dove erano esaltate l‟Arte e la Religione.
G. Cavazzoni Frescobaldi Merulo A. Gabrieli G. Gabrieli
J.S. Bach Beethoven Brahms Buxtehude Clementi
Haydn Mendelsshon Mozart W. Byrd J. Bull
Nel Rinascimento e nel Primo Barocco Composizioni per liuto e Strumenti a tastiera – Origini e Forme della musica
strumentale moderna: Canzone, Fantasia, Ricercare, Toccata e Fuga.
Wagner Hoffmann Weber
La musica strumentale nacque nel‟500 in quanto gli strumenti dovevano accompagnare le voci. Successivamente, diedero origine alle
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trascrizioni strumentali le quali vennero adottate con le Chansons polifoniche francesi che troviamo nelle Raccolte per Organo di Cavazzoni. Caratteristiche delle Chansons strumentali:
Composizione vivace (ritmo con il contrappunto).
Presenti molte note ribattute.
Ritmo binario o ternario.
Contrappunto libero o imitato. I compositori di Canzoni furono:
Cavazzoni
Frescobaldi
A. Gabrieli Nel Rinascimento abbiamo le forme più importanti:
Ricercare – (Inizialmente era quasi un‘improvvisazione posta come Preludio per anticipare i brani. Dal‘500-600 si articolò formalmente con la canzone ma con scrittura contrappuntistica più rigorosa. Aveva più sezioni, ognuna delle quali aveva un tema. Alcuni ricercari avevano un solo tema, anticipando la forma della Fuga). Autori: Frescobaldi, G.
Cavazzoni, Merulo.
Toccata Nacque, all‘usanza degli organisti, di far precedere ad ogni canto liturgico una breve improvvisazione, per dare intonazione ai cantori. Simile ai Primi Ricercari, vi era più fluidità nel fraseggio e più libertà compositiva. Autori: Frescobaldi, Andrea e Giovanni Gabrieli,
Merulo. Fuga Nel‘600 fu la composizione più complessa che rispondeva ad uno schema contrappuntistico e strutturato in tre parti:
Esposizione
Sviluppo
Stretti L‟esposizione è la parte che presenta gli elementi tematici, in modo che l‟ascoltatore li può captare e ricordare. Il primo elemento è:
a) Il Soggetto (Tema), breve ed incisivo che modula sulla
Dominante. b) La Risposta, soggetto portato alla dominante, può
essere Reale (mantenendo gli stessi intervalli) o Tonale (con
intervalli aggiunti).
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c) Il Controsoggetto è il contrappunto al Soggetto, un tema che lo accompagna in rapporti rovesciabili.
d) La Coda è un prolungamento facoltativo del Soggetto che permette di far entrare la risposta a Soggetto concluso.
e) Parti Libere sono integranti e disegni delle singole voci o parti.
Durante lo sviluppo della Fuga il soggetto è trasportato ai toni vicini (non
a tutti). Si snodano, quindi, i Divertimenti che consistono in Progressioni
modulanti sempre più ampie. Gli elementi costruttivi dei divertimenti sono ricavati dai temi esposti. Dopo l‟ultimo divertimento, sul Pedale di Dominante, fanno seguito gli stretti che sono entrate tematiche a distanza ravvicinata. Tutto confluisce su un Pedale di Tonica dove sono riassunti gli elementi tematici. La fuga ebbe largo impiego nel XVII e XVIII secolo con Bach, Haydn, Mozart, Beethoven, Clementi, Brahms, Mendelsshon ed altri ancora.
In Germania fiorì una forma simile alla Liturgia luterana chiamata ”Preludio a Corale”. Era una forma polifonica dove la melodia era utilizzata come “Cantus Firmus” a valori larghi.
Autori: J.S. Bach e Buxtehude
Gli Strumenti I più importanti furono:
Il Liuto: Strumento solista e d‘accompagnamento, dal suono rotondo.
L’organo ed il clavicembalo: Parlando delle musiche bisogna dire che è più opportuno definire Composizioni per strumenti a tastiera.
Il Liuto: Strumento solista e d‘accompagnamento, dal suono rotondo.
Org
ano
Clavice
mb
alo
L’organo ed il clavicembalo: Parlando delle musiche bisogna dire che è più opportuno definire Composizioni per
strumenti a tastiera.
G. Frescobaldi(Ferrara 1583 – Roma 1643). Allievo di L. Luzzaschi, fu
organista nella cappella in S. Pietro e nella corte di Ferdinando II de Medici. Scrisse sette raccolte di stampa per strumenti a tastiera:
Toccate e Partite d‟intavolatura di cimbalo (1° libro, 1615) dedicato
al Duca Gonzaga. Secondo libro di Toccate e Partite (1627).
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Fiori musicali di diverse composizioni:
Toccate
Kyrie
Canzoni
Capricci
Ricercari Nella sua personalità emerge la Padronanza virtuosistica del contrappunto ed una grande libertà d‟immaginazione. Utilizzò cromatismi e dissonanze. In Inghilterra tra il XVI ed il XVII secolo fu copiosa la produzione di musica per tastiera. In quel periodo si sviluppò la Scuola Virginalistica inglese. Il Virginale era uno strumento a corde pizzicate(simile alla
spinetta). Tra gli esponenti più grandi citiamo Byrd e Bull; le forme
predilette di danza furono Pavana – Gagliarda. Minore importanza avevano Allemanda, Corrente e Giga.
W. Byrd – Trattò tutti i generi arrivando ad alti livelli di bravura tecnica e di espressione artistica. Scrisse 3 Messe, più di 250 mottetti, 42 antifone e circa 125 musiche per Virginale.
J. Bull Primo Professore di musica al Gresham College di Londra, virtuoso della tastiera. Scrisse 140 composizioni per tastiera; nelle Fantasie, Danze e Variazioni spiccano spontaneità melodica e un sorprendente gusto virtuosistico.
Nel Barocco di mezzo – La Suite e la Sonata
La musica strumentale nel XVII secolo:La Suite e le sue origini, la Partita, Compositori, Organisti, Violinisti e Cembalisti italiani e stranieri – Sonate da
Chiesa e Sonate da Camera. Con il Barocco abbiamo un grande sviluppo della musica strumentale. Si svilupparono due forme: la Suite e la Sonata.
SUITE
Nata nelle corti, in consuetudine di riunire più movimenti di danza, raggiunse la forma più evoluta a metà XVIII secolo. Le suite sono distribuite in modo da alternare danze a carattere meditativo con quelle brillanti (alternate). La forma delle danze è molto semplice e consta di
due parti:
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Forma bipartita Forma monotematica
La prima parte è costituita da una breve serie di periodi che, partendo dal tono scelto, conclude al tono vicino (quasi sempre la Dominante). La
seconda parte (Ripresa) parte dal tono vicino e torna al tono scelto,
realizzando l‟inverso con la prima parte. I tempi sono: Allemanda: Origine tedesca, movimento Moderato-Mosso, 2 o 4
Tempi in battuta(o misura), inizia in levare con una croma() o
semicroma(). Esempio:
Corrente: Origine francese, carattere brillante, 3/2 o 3/4 in battuta(o misura), in levare. Esempio:
Sarabanda: Origine spagnola o araba, lenta in 3/4, caratterizzata
dalla formula [] in battere. Esempio:
Giga: Origine italiana, movimento rapido in 6/8 in levare. Esempio:
Poteva essere ampliata con: Preludio, minuetto, gavotta, bourrée.
Partita: Basata sull‟elaborazione strumentale di danze popolari famose, strutturata in Variazioni, scritta per Organo, Clavicembalo e violino. Bach fece una distinzione tra:
Suite francesi (di stile galante).
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Suite inglesi (precedute da un Preludio).
Partite (dove fece uso del Capriccio o della Toccata). Larga diffusione ebbero le danze basate su un basso ostinato. Sono chiamate Ciaccona e Passacaglia, ritmo ternario con andamento moderato.
Sonata: Forma musicale strumentale, in contrasto col termine Cantata(Forma musicale vocale). Composta da sezioni brevi con
andamento diverso, in seguito diminuirono le sezioni e si ampliarono le singole parti. Nel‟600 abbiamo:
Sonate da Chiesa: A quattro o più tempi, andamento
alternato(lento o allegro) in stile contrappuntistico imitato, eseguite in Chiesa per violino ed organo, che realizzava il basso continuo.
Sonate da Camera: A quattro o più tempi, formato da danze con
identica tonalità. Eseguite per intrattenimento nelle case borghesi. A tre voci: due violini ed il basso eseguito dal Violoncello o dal Clavicembalo. La distinzione fra Sonate da chiesa e da camera non fu mai rigida: ci sono Sonate da chiesa che concludono con una giga e Sonate da camera che iniziano con un Adagio o con un Allegro che non sono danze.
Sonate a tre: Sono dette a tre perché scritte a tre parti. Due
superiori (Registro Medio-Acuto) ed una parte inferiore (Registro
Medio-Grave) con funzione di basso continuo. Erano forme
cameristiche destinate ad esecuzioni solistiche. Ebbero fortuna
nel ‟600, ma nel „700 scomparvero, dando origine alle Sonate a solo: per solo s‟intende un unico strumento solista, sostenuto da
un basso.
ORGANISTI
Gli Organisti italiani tra il‟500 ed il‟600 furono: Cipriano de Rore, Andrea e Giovanni Gabrieli, Luzzaschi, Cavazzoni e, principalmente, Frescobaldi. Importante fu l‟opera di Michelangelo Rossi, allievo di Frescobaldi ed autore di Toccate e Correnti per Cimbalo ed Organo.
La Germania e l‟Austria furono influenzate sulle forme(per
Clavicembalo ed Organo) dalla Riforma luterana. Nella Germania
settentrionale si sviluppò l‟Organo e lo stile contrappuntistico (Autore:Buxtehude). Nella Germania meridionale era in voga il
Clavicembalo e furono influenzati dallo stile francese. Con Bach si formò un unico stile, sorto dalla fusione dei due stili precedenti.
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In Francia („600–„700) vi fu largo uso del Clavicembalo. Prevalsero forme leggere ed eleganti. Il più importante clavicembalista fu Couperin(1668 - 1733). Compose più di 200 brani
riuniti in Suites. La sua scrittura è complessa, le composizioni erano descrittive. In Inghilterra si sviluppò il Virginale a corde pizzicate (simile alla spinetta). I compositori sono Byrd e Bull. (Vai al
capitolo ―24‖). Il violino acquistò fama nel XVII secolo. Giovanni
Gabrieli e Monteverdi ampliarono le possibilità espressive con il tremolo ed il pizzicato. Dalla seconda metà del‟600 si ebbe un impulso con le Sonate a tre. Appartengono a questo periodo i seguenti compositori: Legrenzi Cazzati Corelli (1653-1713) che raggiunse la vetta più alta della produzione
violinistica del secolo. Lo Stile è chiaro ed espressivo. Scrisse 12 Sonate da Chiesa a tre – 12 Sonate da Camera – 12 Sonate per Violino e Cembalo – 12 Concerti grossi. Egli è un ―Punto Cardine‖ nella storia del Violino in quanto influenzò le scuole violinistiche di tutta Europa.
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Nel Tardo Barocco – Il Concerto La musica strumentale italiana nel XVIII secolo: Concerto Grosso e Concerto Solista –
Origini italiane della Sonata e della Sinfonia moderna – Cenni storici sull‘Organo, Violino, Pianoforte, Clavicembalo.
Nel XVI e XVII secolo con ―Concerto‖ si indicava una composizione a
più voci accompagnata da uno strumento; successivamente, questo termine indicò una Composizione per soli strumenti. A fine‟600 nacque il Concerto Grosso nato dalla contrapposizione di due distinte:
Il Concertino (un piccolo gruppo di strumenti solisti). Il Ripieno (strumenti ad arco fra i quali era presente uno strumento a
tastiera per realizzare in basso).
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I primi autori furono Stradella, Corelli e Lorenzo Gregori. Tra gli scrittori ricordiamo Torelli, Vivaldi, Händel e Bach(Concerti brandeburghesi: il
Concertino è realizzato da strumenti a fiato). Il suo stile influenzò compositori
tedeschi nonché altre forme musicali. Il Concerto solista era una composizione strumentale; consta di tre Tempi(Allegro – Andante - Allegro). Il 1° e 3° Tempo strutturalmente erano
simili con episodi alternati(prima l‘orchestra, poi il solista e viceversa). Il 2°
Tempo basato sul predominio del solista, accompagnato da un organo
ridotto(Autori: Tartini, Bach, Händel). Vivaldi affidò le funzioni al violino,
ma anche al violoncello, viola d‟amore, flauto, ottavino, fagotto, tromba, mandolino. Fu adoperato in Europa(soprattutto in Germania), meno in
Italia. Bach e Telemann furono influenzati da Vivaldi e Torelli. Telemann(1681 - 1767) scrisse solo 45 Concerti, coltivò ad Amburgo tutti
i generi. Difatti, per le capacità di composizione acquisite, lo resero superiore a Bach, conosciuto poco e male. Ma il punto più alto dell‟arte bachiana fu la trascrizione del Concerto in Sì minore di Vivaldi(4 Violini
ed archi) nel Concerto in la minore(4 cembali ed archi).
SONATA
Fu, inizialmente, una forma bipartita monotematica, ma dal XVIII secolo subì un‟evoluzione diventando tripartita bitematica e strutturata in tre parti:
Esposizione: abbiamo due temi(se il primo era di tono maggiore, il secondo era nel tono di dominante. Al contrario, se il primo era di tono minore,
il secondo era nel relativo maggiore).
Sviluppo: (erano elaborati tutti gli elementi tematici dell‘esposizione).
Ripresa: (erano ripetuti i due temi iniziali, ambedue nella stessa tonalità). Era adoperato nel periodo classico(1750 - 1830) per ricostruire il 1°
Tempo della sonata, trio, quartetto, concerto etc... La struttura era:
1° Tempo Forma Sonata 2° Tempo in forma Romanza 3°
Tempo in forma sonata o rondò o scherzo.
SINFONIA
Aveva lo schema simile alla Sonata; a volte vi era l‟introduzione di un altro tempo, il minuetto, posto tra l‟Andante e l‟Allegro finale. La Forma Sonata nacque dalla tecnica compositiva di quel periodo, ma la figura emergente fu quella di D. Scarlatti (1685 - 1757). Grande clavicembalista ed ottimo
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compositore, scrisse Melodrammi, Cantate da camera, musica religiosa e più di 500 sonate per clavicembalo. Fu un innovatore di tecniche compositive ed esecutive per clavicembalo. Altri clavicembalisti furono:
F. Durante B. Galuppi B.
Marcello D. Alberti
Gli fu attribuita una formula di
accompagnamento, chiamato basso
albertino.
Con Clementi(1752 - 1832) nacque uno stile adeguato alle capacità espressive
del pianoforte(strumento nato in quel periodo). Scrisse più di 100 Sonate, Valzer ed
il celebre “Gradus ad Parnassum”, 100 studi suddivisi in tre volumi. Fu un valente didatta nonché costruttore di pianoforti.
Nel XVIII secolo le scuole violinistiche risentirono l‟influenza dello stile di Corelli. I suoi discepoli operarono in tutta Europa:
Giovanni Battista Somis – Fondò la Scuola Piemontese.
Francesco Geminiani – Compose Concerti grossi e Sonate per violino e basso.
P. A. Locatelli – Si dedicò alla composizione ed all‘insegnamento.
A. Vivaldi(Venezia 1678 – Vienna 1741) – Insegnante di violino, scrisse Melodrammi, musica religiosa, 450 Concerti, 75 Sonate di cui 30 ―a solo‖, 23 Sinfonie, di cui ricordiamo ―L‘Estro Armonico‖, 12 Concerti op. 3 per 1-4 violini, archi e basso continuo, Il cimento dell‘Armonia e dell‘Invenzione. I primi quattro Concerti sono conosciuti come “Le quattro Stagioni”. Le
sue opere si contraddistinguono per i violenti contrasti, per le tinte
timbriche, l’andamento serrato, la riduzione dell’organico nei tempi lenti.
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G. Tartini(1692 – 1770) –Importante per le sue opere teoriche e per la sua attività. Ci rimangono 50 Sonate a tre, 187 Sonate per violino e basso, 125 Concerti. Il suo stile è equilibrato, possiede incisività melodica e profonda vocazione artistica. Si dedicò alla tecnica e all‘acustica violinistica. Scoprì il ―Terzo suono‖, illustrato nel Trattato di musica secondo la vera scienza dell‘Armonia. Il padre della Scuola violinistica fu G. B. Viotti.
N. Paganini (Genova 1782 – 1840) – Il più grande violinista di tutti i tempi! Nel suo stile notiamo audacia compositiva, tecnica virtuosistica, grande vena artistica. Scrisse sei Concerti per violino ed Orchestra, con variazioni. La sua fama, però, è data dai 24 Capricci, tecnici e fraseggi ricchi di spiritualità.
Nel campo violoncellistico ricordiamo Luigi Boccherini. Scrisse Cantate, Sinfonie, Concerti per violino, violoncello e clavicembalo. Ebbe vasta fama per la sua produzione concertistica; notiamo stilisticamente fluidità strumentale e grande equilibrio fra le parti.
STRUMENTI(Cenni storici)
Organo – Già usato dagli Egiziani, fu il classico strumento liturgico adoperato nelle chiese: dal‘600 fu chiamato Praetorius o Organo barocco. Grazie ai tedeschi, furono aggiunti diversi registri e la pedaliera. Aveva colore luminoso e trasparente, i timbri erano netti e contrastanti. I registri, anche se presentavano timbri differenti, erano simili di carattere e formavano un gruppo omogeneo. I registri del 1° manuale erano gravi e solenni; quelli del 2° manuale erano mordenti e penetranti. Dopo un secolo i colori erano stati attenuati, pur restando il timbro trasparente. Tra gli organari italiani citiamo Matteo e Lorenzo Giacomo da Prato (in Toscana ed in Emilia
Romagna, 2a metà XV secolo), gli Antegnati di Brescia
(XVI e XVII secolo).
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Clavicembalo e Clavicordo – Il Clavicembalo è uno strumento a corde pizzicate con penne di corvo poste su saltarelli, collegati alle estremità interne dei tasti. Ha la forma allungata del pianoforte, con le corde perpendicolari
alla tastiera. Nel XVI secolo era diffusa la Spinetta, basata sullo stesso principio, ma con le corde oblique e parallele alla tastiera. Tra i costruttori citiamo i Ruckers di Anversa. n
Violino –Il 1° costruttore fu Gaspare da Salò (fondò la Scuola liutaia di Brescia), continuò la sua Scuola Giovanni Paolo Maggini. Famosissima fu la Scuola Cremonese sostenuta da tre famiglie:
Amati
Guarnirei
Stradivari (Antonio, capostipite, fu il più grande
di tutti i tempi).
Pianoforte – Iniziò l‘attività dal 1770 circa, all‘inizio del preclassicismo e si diffuse rapidamente, causando la decadenza del Clavicembalo. Strumento a corde percosse da martelletti, messi in funzione dai tasti. Fu ideato da Bartolomeo Cristofori (viveva nella Corte dei Medici di Firenze), intorno al 1770. I primi perfezionamenti furono apportati da G. Silbermann (tedesco Organaro e Cembalaro), dal viennese Stein e nel 1822 da Sebastian Erard, inventore del ―Doppio Scappamento‖.
Bach ed HÄndel Sintesi dell‘età barocca.
Bach Händel
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Il tardo barocco fu caratterizzato da due figure:
Bach
Händel
Nacquero ambedue nel 1685. C‟era una grande differenza tra loro:
Mentre Bach rimase sempre in Germania, Händel fu girovago. Furono molto affini stilisticamente, capirono la loro nuova atmosfera musicale e la integrarono con la tradizione del passato.
BACH
Rimasto orfano a dieci anni, fu affidato al fratello maggiore J. Christoph, il quale diede la sua prima formazione musicale. A quindici anni entrò nel coro di San Michele a Lüneburg. Frequentò la Corte di Celle (ispirata
alla musica francese) e ricevette l‟influenza Italiana, Francese e
Fiamminga. Nel 1703 ottenne la carica di violinista a Weimar, nell‟Orchestra della Corte del Duca di Sassonia. Dopo pochi mesi si trasferì ad Arnstadt per occupare il posto di organista in una chiesa luterana. Nel 1717 si trasferì a Köthen diventando Maestro di Cappella del principe Leopold di Anhalt (scrisse molta musica che era suonata dall‘Orchestra di Corte). Nel 1723 divenne Kantor a Lipsia(Direttore delle
attività musicali della città). Morì nel 1750 a Lipsia, afflitto da cecità.
Bach trattò tutti i generi (eccetto il teatro):
300 Cantate(in lingua tedesca, inserita nelle funzioni liturgiche):
La Cantata sacra(per solo Coro ed Orchestra; era composta, generalmente,
per flauti, oboi, fagotti, Organo per il basso continuo):
Cantate profane(circa 40; la più nota è la cantata del caffè).
Oratorio per il Natale
Quattro Passioni(ne sono pervenute due): Mottetti
Corali a quattro voci
Magnificat
La maggior parte delle sue opere furono scritte a Lipsia perché, in qualità di Kantor, doveva offrirne anche alle due chiese più importanti della città. Per Organo scrisse:
144 Corali
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6 Preludi e Fughe
6 Sonate
Passacaglia in do minore
Nelle Opere per Organo si trovano elementi delle due Scuole tedesche. Tra le opere clavicembalistiche ricordiamo:
Il Clavicembalo ben temperato(in tutte le tonalità, 24 Preludi e Fughe).
Clavierbungen (in quattro parti contenenti: 6 Suites inglesi – 6 Partite – il Concerto italiano e la Partita in Sì minore – 4 Duetti – 6 Variazioni Golberg – Clavierbuchlein‖dedicato alla seconda moglie‖ contenente: 6 Suites francesi – 6 Concerti Brandeburghesi [1721] nello stile barocco italiano, con strumenti a fiato fra i Solisti e i Concertini – 5 Suites per Orchestra – Sonate per flauto
e basso continuo – Concerti per Clavicembalo e Orchestra). Il punto Bachiano più alto è rappresentato dalla trascrizione del Concerto in Si minore di Vivaldi, per quattro violini ed archi, nel Concerto in La minore per quattro cembali ed archi. Un posto importante lo occupano le sue opere di natura teorica:
L’offerta musicale
L’arte della Fuga
La sua grandiosità artistica non fu apprezzata dai suoi contemporanei, i quali conobbero Bach come eccellente organista ed improvvisatore. Telemann, al contrario, godette di grande prestigio, essendo ritenuto in Germania la massima autorità musicale, più di Bach, conosciuto poco e male. La sua fama è legata alla riscoperta della Passione secondo Matteo, poi effettuata da Mendelsshon nel 1829. Da allora le sue composizioni sono state apprezzate in tutto il mondo. La sua forma più congeniale fu la Fuga, in cui eccelse nella scrittura contrappuntistica. Nell‟opera monumentale di Bach tutte le esperienze sono condensate e sintetizzate nei suoi scritti; quindi lo stile può essere considerato come il suggello dell‟intera produzione musicale del Barocco.
G. F. HÄNDEL
Nato a Halle, studiò, contro la volontà del padre, organo e composizione, diventando organista della sua città. Alla morte del padre, si trasferì al teatro d‟Amburgo come organista e clavicembalista. Visse in Italia(quattro anni) a Firenze, Venezia, Roma, Napoli, periodo
determinante per la sua formazione. Conobbe Scarlatti, Corelli, Pasquini ed assisté alle esecuzioni di Concerti grossi ed Oratori. Si recò, successivamente, a Hannover come Mastro di cappella! Infine, chiese l‟autorizzazione a recarsi a Londra come compositore di un‟opera per il Teatro di Haymarket. Si stabilì a Londra e morì nel 1759. Compose 42 Melodrammi. I più famosi sono:
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Agrippina
Rinaldo (composta per il teatro Haymarket, Londra).
Giulio Cesare
Serse
Le sue opere appartengono al genere “Serio” di stile italiano che nel
XVIII secolo conquistò Londra. Le sue opere, però, erano contrastate dai fautori dell‟Opera italiana che nel 1733 fondarono un teatro italiano a Londra, in contrasto con l‟Academy Royal of Music, dove Händel faceva rappresentare le sue opere su testo inglese. Lui si rivolse agli Oratori che non prestavano nessuna concorrenza. Infatti la sua figura è legata agli Oratori, dove confluirono elementi dell‟Opera seria e del Masque inglese, basati su argomenti dell‟Antico Testamento. Tra i più noti citiamo: il Messiah, Saul, etc... Li scrisse tutti in inglese e trattò gli
argomenti come “Drammi Sacri”. Scrisse inoltre:
Cantate
Oratori profani
Mottetti
Salmi
Anthems
MUSICA STRUMENTALE
6 Concerti grossi op. 3
12 Concerti grossi op. 6
3 Concerti per due Orchestre
20 Concerti per Organo ed Orchestra
Suites per clavicembalo
Sonate per violino, flauto e clavicembalo
Composizioni per organo.
Sono ricordate due Suites d‟Orchestra barocca, la “Water Music”(in occasione di una gita del Re sul Tamigi) e la Music for Royal Fireworks.
Händel fu un musicista dotato di profonda ispirazione. Stilisticamente grandioso, basato sulla scorrevolezza delle linee melodiche ed armoniche, i suoi Oratori sono caratterizzati da un senso drammatico e da una profonda rappresentazione dei personaggi. Händel cercò di assimilare le diverse tendenze stilistiche dei vari Paesi, incarnando il presente e proiettandolo nel futuro. Bach operò con profonda religiosità, rappresentando la Sintesi del Passato.
l’Età ClassiCa Haydn – Mozart – Beethoven.
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Haydn Mozart Beethoven
Il classicismo è quel periodo posto tra il Barocco del‟600 ed il Romanticismo, circa tra il 1770 ed il 1830. Non furono introdotte altre forme, ma furono elaborate: Sonata, Sinfonia, Concerto solista, Trio etc..( tutte raggiunsero il livello più alto). La Sonata divenne la forma più
usata. L‟Armonia, chiara ed elegante, presentava melodie fluide e scorrevoli. Lo stile classico fu caratterizzato dall‟eleganza, raffinatezza e fluidità del discorso musicale. Da parte del pubblico abbiamo maggiore interesse per il teatro e per la musica strumentale. Il periodo classicista è rappresentato dall‟opera dei tre figli di J. S. Bach. Tutti e tre scrissero Sonate e Concerti e diedero importanti contributi alla definizione delle forme della Sonata preclassica. I massimi rappresentanti furono Haydn, Mozart, Beethoven.
HAYDN
Nato in Austria nel 1732, dopo 14 anni divenne Cantore nella Chiesa di S. Stefano a Vienna. Nel 1761 divenne Vice-maestro di cappella del principe Esterhãzy(fanatico della musica). Dopo questo incarico(circa
trent‘anni), alla morte del Principe Haydn divenne Libero Professionista
perché l‟erede sciolse l‟orchestra(per motivi economici). Haydn accolse
l‟offerta dell‟impresario Solman di comporre e dirigere Sinfonie per la sua Società di Concerti a Londra. Compose dodici Sinfonie chiamate ‖Sinfonie Londinesi‖. Ritornò, poi, a Vienna dove morì nel 1809. Scrisse:
100 Sinfonie Sonate per pianoforte 83 Quartetti Trii 33 Concerti per strumenti solisti con Orchestra.
Compose, inoltre:
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Oratori
Cantate
Messe
Melodrammi
È considerato il Padre della Sinfonia classica e del Quartetto. Le Sinfonie, in stile classico, furono strutturate così:
I Allegro in forma Sonata
II Andante (Romanza o Tema con variazioni).
III Minuetto con Trio e Ripresa
IV Rondò o forma Sonata, Presto o Allegro L‟Orchestra comprendeva:
Archi
2 Flauti
Oboi
Fagotti
Corni
Trombe(spesso). Timpani
2 Clarinetti(raramente). Nelle Sinfonie giovanili era utilizzata una struttura simile alla Suite, in forma bipartita. È da notare l‟evoluzione della Sinfonia giovanile con quella della piena maturità. La scrittura Haydiana è basata sull‟equilibrio, sobrietà, eleganza, limpidità, serenità e felicità d‟esecuzione. Il fraseggio è chiaro e brillante.
W. A. MOZART
Nato a Salisburgo nel 1756, il padre lo avviò in età precoce alla musica; a sei anni compose minuetti per cembalo. Si esibì a Monaco, a Vienna e, successivamente, a Parigi e a Londra. Nel 1766 (Salisburgo) compose
le prime opere (Bastiano e Bastiana – La finta semplice). Dopo quattro anni
si esibì a Verona, Mantova, Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli. Durante questa permanenza scrisse l‟Opera seria Mitridate re di Ponto e, un anno dopo, Ascanio in Alba. Ritornato a Salisburgo, vi rimase controvoglia a causa di un‟intolleranza con l‟arcivescovo. Nel 1781 si stabilì a Vienna, dove sposò Costanza Weber. Scrisse, nel periodo successivo, i suoi migliori lavori:
Il ratto dal serraglio
Le nozze di Figaro
Don Giovanni
La clemenza di Tito
Il Flauto Magico
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Morì lo stesso anno a Vienna, dove rimase incompleto il Requiem per soli, coro ed Orchestra. Mozart scrisse 24 opere (serie e buffe) con
Lorenzo de Ponte(il librettista):
11 Sonate per pianoforte
5 Sonate per pianoforte a quattro mani
40 Sonate per violino e pianoforte
49 Sinfonie
Concerti solisti con Orchestra
Quartetti
Quintetti
Il suo stile era elegante, caratterizzato da scorrevolezza e linearità non riscontrate mai in altri musicisti. È presente un costante equilibrio, non condizionato dai tragici avvenimenti della sua vita. Le melodie mozartiane erano raffinate, estese e complesse; l‟Armonia fu cromatica e modulante.
L. van. BEETHOVEN
Nato a Bonn il 1770, a 17 anni fece il suo primo viaggio a Vienna, dove conobbe Mozart. Dopo pochi anni si stabilì in questa città, grazie all‟aiuto del Conte di Waldstein. Studiò con Haydn e Salieri, mentre
acquistava amicizia con grandi mecenati(Arciduca Rodolfo). Nel 1800
avvertì i primi sintomi della sordità che lo allontanò dalla vita mondana. Un esempio drammatico di questa situazione è racchiuso nel
―Testamento di Heiligenstadt‖(1802), dove è racchiuso tutto il dolore e la
solitudine che gli comportava il suo handicap. Negli anni successivi visse sempre più isolato. Morì di cirrosi epatica a Vienna nel 1827.
Scrisse: Il Fidelio(Opera Teatrale)
Nove Sinfonie(Capisaldi della sua produzione). Ricordiamo: La 3a (Eroica)
La 5a (Sinfonia del Destino)
La 6a (La Pastorale)
La 9a (Opera Sinfonica - Corale) Nella nona Sinfonia Beethoven introdusse quattro voci soliste ed un coro. Fu il primo a far cantare nell‟ultimo tempo della nona alcune strofe selezionate dell‟Inno alla Gioia di Schiller, affermando che si può raggiungere la vera gioia solo se gli uomini si rendono conto di essere
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fratelli e si amano vicendevolmente gli uni con gli altri. Oggi l‟Inno alla Gioia è diventato l‟Inno dell‟Unione Europea.
Compose anche: 5 Concerti per Pianoforte ed Orchestra 1 Concerto per Violino ed Orchestra 32 Sonate per Pianoforte
Musica da camera tra cui: 10 Sonate per Violino e Pianoforte Trii e Quartetti Variazioni, Bagattelle e Rondò per Pianoforte.
Beethoven fu un musicista dalla personalità complessa; si nota in Lui un travaglio interiore che non gli da pace, sempre in continuo movimento. Fu il primo musicista che trasmise il proprio dissidio interno e che aumenterà sempre di più negli artisti delle epoche successive.
Eroica n°3
Destino n°5
Pastorale n°6
Corale n°9
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Il Primo Romanticismo Il periodo Romantico.
Il Romanticismo fu un profondo movimento culturale situato nel XIX secolo. Dal 1830 al 1910 la musica si basava sulla spontaneità ed immediatezza delle idee, proprie dell‟Epoca Classica. I compositori prediligono forme più brevi (Ballate, Notturni etc...) e abbandonano quella
che è la razionalità dell‟intelletto, per affidarsi agli impulsi irrazionali del loro animo. Arricchirono il loro linguaggio armonico(Accordi dissonanti, Modulazioni) e utilizzarono nuovi ―impasti sonori‖.
Le espressioni privilegiate furono: La produzione orchestrale – Composizioni pianistiche – I Lieder.
Orchestra – Protagonista nel Romanticismo, fu aumentato l‟organico
con più strumenti. Ne furono introdotti nuovi(ottavino, controfagotto, tuba, arpa ed altri a Percussione). Si moltiplicarono i timbri e si scoprirono
nuovi effetti fonici.
Il Pianoforte, invece del Clavicembalo, era divenuto il Re degli
strumenti. La sua importanza crebbe sempre di più, diventando lo strumento principale del Romanticismo. Si svilupparono due tendenze: l’intimismo, prediligeva le improvvisazioni(Notturni, Valzer) ricercando suoni delicati e raffinati. Fu rappresentato da
Chopin. Virtuosismo, alla ricerca delle variazioni, capricci, fantasie. Scatenava tempeste di note, accordi ed arpeggi complicati. Fu rappresentato da Liszt.
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Lied – Creato durante il Romanticismo in Germania; era una
composizione da camera per Canto e Pianoforte. Si creò un connubio tra testo poetico, melodia ed accompagnamento. Si affermò principalmente con Schubert e con altri autori:
Schumann Brahms Strass
Dal punto di vista musicale il Lied era una composizione su testo in versi, suddiviso in strofe, basato su una linea melodica di marcata contabilità. Aspetto caratteristico è l‟unità tonale. I più valenti musicisti furono: Weber – Schubert – Berlioz – Mendelsshon – Schumann – Chopin – Liszt.
Carl Maria von Weber – Nato ad Eutin nel 1786, a 18 anni divenne Direttore d‘Orchestra a Breslavia, poi direttore teatrale di Praga e nel 1816 Kapellmeister del Teatro all‘Opera a Dresda. Morì di tisi a Londra nel 1825. Scrisse molte opere, tra cui: «Il Franco cacciatore» (suo capolavoro, 1821) – due Concerti per pianoforte e Orchestra – altri per clarinetto, fagotto – musica per pianoforte – musica da camera. Egli tentò di dar vita ad un‘opera nazionale tedesca, in opposizione a quella italiana, che, successivamente, fu portata a termine da Wagner.
F. Schubert – Nato a Vienna nel 1797, morì a 31 anni. Allievo di Salieri, dovette affrontare le ristrettezze economiche e le frustrazioni derivanti dal mancato successo presso i contemporanei. Solo in una piccola cerchia di amici trovò sostegno morale ed economico. Scrisse: 10
Sinfonie(ricordiamo la IX, l‘‖Incompiuta‖) – 12 lavori teatrali – musica sacra. Per pianoforte scrisse:
La Wanderer-Fantasia Improvvisi 22 Sonate Marce a quattro mani Musica da camera.
Ma i Lieder furono le composizioni dove Schubert prestò più spontaneità alla sua musicalità. Iniziò a scriverli a 14 anni. Ne compose più di 600 su versi di molti poeti(soprattutto di Schiller). Caratteristica dei Lied è la dolcezza, con melodia semplice ed orecchiabile. Tra i più noti: (Il segreto, la morte e la fanciulla). Nonostante le amarezze della sua vita, Schubert seppe infondere felicità e serenità, dettati da una naturale ispirazione.
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H. Berlioz – Nato nel 1803, figlio di un medico; nel 1826 entrò in Conservatorio a Parigi e dopo quattro anni vinse il Prix de Roma (con la Cantata ―Sardanapale‖). L‘anno dopo rientrò a Parigi, sposando un‘attrice irlandese. Purtroppo questo matrimonio si dimostrò un fallimento. Nel 1838 diventò Vice-Bibliotecario presso il Conservatorio di Parigi; dopo quattro anni iniziò una tournée in Europa. Morì nel 1869 a Parigi. Scrisse:
Opere teatrali(es.: I Troiani) Composizioni Sinfoniche Corali (La Damnation de Faust, etc...) Composizioni polifoniche(Romeo e Giulietta)
Opera didattica della composizione fu il “Trattato di
strumentazione e di Orchestrazione moderna ”(1843).La sua musica non ebbe grande successo; era basata su un accorto uso di strumenti e un ricercare nuovi impasti timbrici. Sviluppò nuovi effetti
sonori nella sua scrittura orchestrale.
F. Mendelsshon-Bartholdy –Nacque nel 1809 ad Amburgo, scrisse sinfonie d opere dall‘età di 11 anni. La sua vita fu calma e confortata dal successo; operò principalmente a Parigi, Berlino, Düsseldorf, Lipsia. Fu apprezzato come direttore, da quando diresse ―La Passione secondo San Matteo‖ di J.S. Bach in onore del secolo di nascita di quest‘opera. Morì nel 1847 a Lipsia. Scrisse: 11 opere giovanili per archi – 5 Sinfonie – Ouvertures (citiamo ―Sogno di una notte di mezza estate‖) – musiche di scena (per il ―Sogno di una notte di mezza estate‖) – due Concerti per Pianoforte ed Orchestra – un Concerto per Violino ed Orchestra – tre Sonate per Pianoforte – sei Preludi e Fughe – Studi – Variazioni – Romanze senza parole. L‘arte sua rispecchia la sua vita serena senza gravi problemi. Intese il Romanticismo come spontaneità dell‘ispirazione e dell‘esposizione del pensiero musicale.
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R. Schumann – Nacque a Zwickau (1810). Iniziò lo studio del pianoforte a sette anni. Morì nel 1856 in una casa di salute, a Endewich, per problemi psichici che peggioravano di volta in volta. Nel 1854 tentò il suicidio, gettandosi nel Reno. Riguardo alla sua attività concertistica fu costretto ad abbandonare le sue ambizioni per la paralisi di due dita della mano destra. Nel 1834 fondò la rivista musicale ―Nuovo periodo musicale‖. Nella sua vita alternò l‘arte dello scrittore con quella di compositore. Scrisse principalmente per pianoforte: Papillons op 2 – Davidsbundlertanze op 6 – Carnaval op 9 – Studi Sinfonici op 13 – Album per la Gioventù op 68 – Concerto per Pianoforte ed Orchestra op 54. Nella piena maturità si dedicò alla Musica da camera ed alla Musica Sinfonica. Come liderista fu l‘ideale continuatore di Schubert. Le sue raccolte più note sono ―I Mirti op. 25 – 26‖. Come scrittore influenzò la cultura musicale del periodo; il suo stile non era razionalista, ma scriveva le composizioni come si presentavano nel suo animo. I momenti contraddittori della sua vita sono personificati nelle figure immaginarie di Florestano ed Eusebio: il primo, brillante ed estroverso, rappresenta la sua impetuosa vitalità; il secondo è un trepido sognatore, dedito alla meditazione. Schumann seppe giudicare la personalità dei musicisti emergenti, aiutando la diffusione delle opere di molti artisti non molto apprezzati dal pubblico.
Carl Maria von Weber F. Schubert H. Berlioz F. Mendelsshon R. Schumann
F. Chopin – Nacque a pochi chilometri da Varsavia (1810) iniziò gli studi con la madre, poi in Conservatorio. A sedici anni cominciò composizione. Nel 1829 si diplomò in Pianoforte; l‘anno successivo, recatosi a Vienna, venne a sapere dell‘insurrezione di Varsavia con i Russi. Non tornò in Patria, ma si trasferì a Parigi facendosi apprezzare per le composizioni e per la qualità di pianista. Morì nel 1849. In tutte le sue composizioni è sempre presente il Pianoforte. Forme di discendenza classica furono coltivate nelle sue composizioni giovanili: tre Sonate – Due Concerti per Pianoforte ed Orchestra – quattro Scherzi. Altre composizioni rivelano il suo legame alla Polonia; si tratta di due danze(Mazurche, Polacche). Le Mazurche sono danze popolari in tempo ternario:
Chopin ne compose 59. La Polacca era una danza in tempo ternario, di origine aristocratica, con andamento maestoso. I Notturni(forma di John Field, schema tripartito) erano presenti in tutto l‘arco dell‘attività di Chopin. La melodia era ampia e cantabile, con accompagnamento basato su accordi ed
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arpeggi. Con Chopin abbiamo per la prima volta la Ballata per pianoforte. Lo schema libero, con due temi che si contrapponevano. Compose 27 Studi di carattere Tecnico-Meccanico, sviluppando fattori dinamici, timbrici ed espressivi. Il suo stile musicale è inconfondibile! Un compositore ―Nato per il Pianoforte‖, tanto che fu definito ―Poeta del Pianoforte‖. Fra Chopin ed il Pianoforte si venne a creare una simbiosi che non ha mai avuto riscontri in nessun‘altra epoca.
F. Liszt – Nacque nell‘odierna Raiding nel 1811. Studiò con Czerny e Salieri(a Vienna). Nel 1823 si trasferì a Parigi dove cominciò la brillante carriera concertistica. Si trasferì a Weimar(1848) come Kappellmaister dell‘Orchestra di Corte dove eseguì opere di autori non apprezzati(come Berlioz). Stabilitosi a Roma(1861) scrisse molta musica religiosa e,dopo quattro anni, colto da una profonda crisi religiosa, diventò ―l‘Abate Liszt‖. Morì nel 1868 a Bayreuth, dove fu sepolto.
Scrisse molte opere per pianoforte: 19 Rapsodie ungheresi – 12 Studi trascendentali – Anni di Pellegrinaggio – 6 Studi di Paganini – 2 leggende – 12 Studi dedicati al Maestro Czerny – 2 Concerti per pianoforte ed Orchestra. Per Orchestra scrisse: 12 Poemi Sinfonici – 2 Sinfonie. Inoltre scrisse molti Oratori e varia musica sacra. Con le sue Parafrasi e Trascrizioni fece conoscere opere di molti autori che non avevano avuto fama e successo(Wagner – Schubert – Berloz). Fu il più grande pianista di tutti i tempi, famoso per il suo virtuosismo ed acclamato nelle sale più prestigiose dell‘epoca. Le sue opere sono caratterizzate da grandi effetti virtuosistici ed una sonorità piena e smagliante. Utilizzò nuove forme come la Rapsodia(improvvisazione su temi popolari) ed il Poema Sinfonico. Trasformò la Sonata, adottando una nuova forma ciclica.
la musiCa strumEntalE nElla sEConDa mEtà DEll’ottoCEnto La musica strumentale nei secoli XIX° e XX° – Poema Sinfonico e la Musica a
Programma da Vivaldi in poi.
Per Musica a Programma si intendono composizioni nate da un‟ispirazione “Extramusicale” con il chiaro intento descrittivo di una
particolare situazione, come ad esempio “le cacce” dell‟Ars Nova italiana o in qualche chanson de Janequin(11° capitoloErrore. L'origine
riferimento non è stata trovata.Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.). Questa musica nacque da un impegno che non fosse quello di riprodurre particolari fenomeni; infatti la struttura del brano era determinata da un testo letterario in cui vi erano stabilite le varie fasi
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della composizione. Una musica a Programma sono ―Le Stagioni‖ di
Vivaldi, quattro brani ognuno dei quali sviluppa fedelmente i vari momenti descrittivi di quattro sonetti ispirati alle quattro stagioni. Durante il Romanticismo, la musica a programma più usata fu la Forma Sinfonia. Il primo esempio fu ―La Pastorale‖ di Beethoven in cui l‟autore
descrive le varie fasi di una giornata campestre e i sentimenti di gioia del contadino che si reca in campagna. Berlioz con la sua ―Sinfonia Fantastica‖ (di carattere autobiografico) ci dà un esempio di ―Sinfonia a
Programma‖, dalle intenzioni descrittive e narrative.
Con Liszt nacque il “Poema Sinfonico”, di ispirazione letteraria; fu la ―Musica a Programma‖ con più successo: era costituito da un tempo unico,
modellato liberamente nello schema della Forma-Sonata. Scrissero
Poemi Sinfonici: Strauss, Saint-Saëns, Debussy, Tchaikovsky,
Smetana, Sibelius, Respighi, etc...
R. Strauss (Monaco ―1864 – 1949‖) – Figlio di un cornista, fu il massimo esponente dei Poemi Sinfonici, portandoli ad una ricchezza di suggestioni pittoriche eccezionali. Raffinata armonia, audaci dissonanze, abbondanti melodie, grande sensibilità orchestrale. Tra i Poemi ricordiamo: I tiri burloni di Eulespiegel (1895) – Così parlò Zaratustra (1896) – Don Chisciotte (1898) – Vita d‘eroe (autobiografico). Tra le Opere teatrali ricordiamo: Salomé (Oscar Wilde) – Elektra – Il cavaliere della rosa – Elena Egizia. Le composizioni di Strauss (notiamo una costante ricerca di impasti timbrici) rappresentano l‘ultima parte del Tardo-Romanticismo, in netto contrasto col pensiero musicale del coetaneo Mahler e con il dodecafonismo di Schoenberg.
Edward Hanslick –Autore di un libro molto contestato ―Del Bello Musicale‖. Propose la teoria di un‘estetica musicale basata sull‘indipendenza di quest‘arte dalle altre attività umane; il bello musicale è un bello ―Specificatamente Musicale‖ consistente nella combinazione di suoni e nel loro collegamento. Si ebbe così un ritorno alla ―Musica Assoluta‖.
J. Brahms (Amburgo ―1833 – Vienna 1897‖) – Figlio di un contrabbassista, auspicò un ritorno al Sinfonismo senza una relazione extra-musicale. Considerato un tradizionalista, oppositore del progresso, utilizzò le forme tradizionali, sempre con grande spirito romantico. Musicista colto e dotato di una tecnica compositiva sapiente, distinto per le variazioni sui temi di Haydn, Paganini, Handel (per pianoforte), scrisse soprattutto musica strumentale: quattro Sinfonie – due Concerti per
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pianoforte ed Orchestra, uno per violino – Trii – Quartetti – Quintetti – Sonate per violino e pianoforte. Per pianoforte, oltre alle variazioni, scrisse: Ballate – Rapsodie – tre Sonate – Intermezzi – Valzer. Importanti furono i Lieder (in tutto il periodo) che rivelano da un lato la sua personalità (Tono elegiaco e tratto intimo).
A. Bruckner (Linz ―1824 – Vienna 1896‖) – Operò nell‘alta Austria, scrisse molta musica religiosa, nove Sinfonie(le più riuscite) ricollegandosi allo stile di Schubert. Le sue Sinfonie sono Maestose ed ampie, anche se, a volte, non sono sorrette da un‘ispirazione costante ed organica.
poveri ebrei; fu ammesso per il suo talento musicale al Conservatorio di Vienna, allievo di Bruckner. A venti anni era Direttore d‘Orchestra e fu conosciuto come compositore. Scrisse: Cicli di Lieder (Il lieder lamentoso per soli Coro ed Orchestra, tra i più importanti ). Lo stile mahleriano si allaccia a quello di Bruckner. Mahler impiegò grandiosi organici, aggiungendo strumenti insoliti. Riuscì ad ascoltare la potenza del suono grazie all‘aumento degli archi e raddoppiando i legni e gli ottoni.
Altro autore importante fu Hugo Wolf (―1860 – 1903‖) – Scrisse molti Lieder(circa 250) manifestando un tormentato travaglio interiore. Scrisse anche musica strumentale dove spicca la Serenata italiana per piccola orchestra.
Max Bruch (1838–1920.) – Autore di opere teatrali, compose: Tre Sinfonie – molta musica da camera – tre Concerti per Violino ed Orchestra.
C. Franck (1822–1890) – Nato nel Belgio, fu influenzato da Wagner; nelle sue composizioni troviamo accordi dissonanti e passaggi cromatici. Grande organista, caratterizzò tutte le sue opere con una struttura armonica che riproduceva l‘effetto dell‘organo. Di lui ricordiamo: Sinfonia in re minore – Variazioni Sinfoniche – Preludio Corale e Fuga – tre Corali per organo – Poemi Sinfonici per Orchestra.
Tra gli allievi di Cesar Franck citiamo Vincent d’Indy(Parigi ―1851–1931‖) compositore alto e raffinato il quale subì l‘influsso della musica wagneriana. Scrisse: Sette opere teatrali – Varie composizioni Sinfoniche(spicca la Trilogia Wallenstein) – Musica da camera.
C. Saint-Saëns (Parigi ―1835‖ Algeri ―1921‖) – Pianista, compositore ed organista. Scrisse: Dodici Opere teatrali – Tre Sinfonie – Cinque Concerti per Pianoforte ed Orchestra – Tre Concert con Violino – Musica da camera – Il Carnevale degli animali.
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Tra gli allievi di Saint-Saëns ricordiamo Gabriel Fauré(1845–1924), organista e Maestro di Cappella. Insegnò pianoforte al Conservatorio di Parigi e poi divenne Direttore. Scrisse un Requiem, una Ballata per Pianoforte ed Orchestra, Produzione cameristica per flauto e pianoforte. Le sue opere rivelano una singolare raffinatezza melodica e d‘impasti timbrici.
In Francia si svilupparono due movimenti di pittura e poesia:
Impressionismo
Simbolismo
Il termine ―impressionismo‖ derivò dal quadro di Monet; aveva un significato
spregiativo, ma nell‟800 divenne un vocabolo che identificò un movimento rivoluzionario nella pittura francese. I pittori rivalutavano la combinazione
―Luce-Colore‖ con mezzi più efficaci per esprimere le impressioni suscitate
nell‟artista dalla natura che lo circonda. Il Simbolismo fu simile all‟impressionismo, ma si sviluppò nella Poesia. Questi due movimenti furono colti da Debussy che affermava:
« I profumi, i suoni e i colori sono collegati tra loro».
C. Debussy (Saint-Germain―1862‖ Parigi―1918‖) – A soli dieci anni fu ammesso al Conservatorio di Parigi; fece progressi con il pianoforte e concluse gli studi di Composizione. Nel 1884 vinse il ―Prix de Rome‖ e per due anni risedette nella Capitale italiana(furono anni non produttivi). Per cinque anni approfondì la conoscenza di Mussorgsky e definì meglio il suo rapporto nei confronti della musica wagneriana. Dopo il 1890 cominciò a farsi conoscere come compositore e anche come critico, per aver scritto argomenti musicali per giornali e riviste musicali. L‘aggravarsi per un male incurabile unito agli orrori della prima guerra mondiale lo portarono alla morte, a Parigi, nel 1918. Scrisse: Pelleas et Mèlisande (Dramma lirico in cinque atti) – Martirio di San Sebastiano su versi di D‘Annunzio(Teatrale) – Poema danzato Jeux – Cantate giovanili per coro femminile ed Orchestra – Ottanta melodie per canto e pianoforte. Composizioni per Orchestra: Preludio al meriggio d'un fauno – Tre Notturni – Tre Schizzi sinfonici – Tre brani di images(Iberia è il più famoso). Composizioni per Pianoforte: Due libri di Preludi – Dodici Studi dedicati a Chopin. Musica da camera: Appartiene agli ultimi anni della sua vita; la sua ultima composizione fu la Sonata per Violino e Pianoforte(1917). Fu un musicista intimamente lirico; il lirismo è riscontrabile nelle sue melodie. Accanto alle Scale Tonali impiegò tutti i tipi di scale, creando un‘armonia che supera la dicotomia Tonica-Dominante. Si compiace di coloriti complessi e grandi atmosfere sentimentali. Gli ottoni realizzavano colori di fondo con
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sonorità ovattate. Prevalsero i legni(Fiati).
Tra i contemporanei di Debussy citiamo Paul Dukas(compose l‘Apprentì
Sorcier) ed Albert Roussel(autore del Balletto: Le Festin de l'araignée).
Nonostante il grande livello artistico e l‟influenza che Debussy ebbe sui suoi contemporanei, non vi fu una vera e propria ―Scuola impressionista‖. In
Italia tutti i compositori erano attratti dall‟Opera Teatrale. Comunque, non mancarono compositori che scrissero musica strumentale. Ricordiamo:
G. Sgambati(1841-1914) – Allievo di Liszt, grande interprete romantico. Scrisse: Due Sinfonie – Musica da camera – Un Concerto per Pianoforte ed Orchestra.
G. Martucci(1856-1909) – Pianista, Compositore, Direttore d‘Orchestra.
Scrisse principalmente musica per pianoforte – Due Sinfonie – Un Concerto per pianoforte – Notturni e Novellette per Orchestra.
M. Bossi(1861- Morto su un piroscafo nell‘Atlantico nel 1925) – Organista e didatta di questo strumento, Pianista e Direttore d‘Orchestra. Scrisse: Opere Teatrali – Musiche per Orchestra – musica da camera – musica per organo.
F. Busoni(1856-1909) – Grande pianista e Compositore, trascrisse per pianoforte opere del suo ammiratore Bach (Ciaccona in re minore – Corali per organo – Toccata e fuga – etc...). Scrisse: Opere Teatrali (Doktor Faust *- Turandot) – Musica(Sinfonica, da camera, pianistica). La sua importanza è stata capita dalle generazioni successive a quelle dell‘ottanta.
*Doktor Faust(1924) è stata completata da un suo allievo.
Le Scuole Nazionali Russia – Norvegia – Finlandia – Cecoslovacchia - Spagna.
Molti compositori romantici avevano tentato di dare un carattere nazionale alle loro opere, tramite un‟aderenza ai canti ed alle forme popolari del proprio paese. Con queste tendenze nazionaliste si originarono le Scuole
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Nazionali basate sul patrimonio culturale del paese. In Russia i musicisti tentarono di affermare un indirizzo autonomo, nell‟ambito dell‟Opera, con:
M. Glinka(1804-1857) – Importanti culturalmente furono i viaggi a Milano e Berlino. Lui tentò di affermare un‘autonomia musicale, non influenzata dalla cultura occidentale. Nel suo capolavoro, ―Una vita per lo zar‖, rappresentato nel 1836 con grande successo, ispirato alla guerra Russo-Polacca del 1633, introdusse ed elaborò motivi di canzoni popolari.
A. Dragomizsky(1813-1869) – All‘età di vent‘anni Glinka lo introdusse nella cerchia cittadina degli intellettuali. Diede il suo impulso all‘indipendenza musicale Russa e nel 1856 si affermò con l‘Opera ―Russalka‖ e con il suo capolavoro ―Il convitato di pietra‖. Un vero e proprio movimento nazionale (il più grande ed importante) fu attuato dal Gruppo dei Cinque.
Gruppo dei Cinque: Balakirev Borodin Cui Mussorgsky Korsakov
Questi musicisti basavano i soggetti delle loro opere su caratteri nazionali, improntando l‟espressione musicale sui moduli melodico-ritmici delle canzoni popolari russe. Tra i cinque, non superarono il livello di onesta professionalità Cui e Balakirev, ricordato solo per la fantasia orientale
―Islamey‖ per pianoforte.
Borodin(1833-1887) – Vide nella musica, diletto, passatempo, riposo che lo distoglieva dall‘attività principale di Chimico ricercatore. Scrisse:
Opera: Il Principe Igor(completata da Korsakov) – tre Sinfonie – Lo Schizzo Sinfonico ―Nelle Steppe dell‘Asia Centrale‖. Musica da camera: Secondo quartetto per archi. Il suo stile è una congiunzione tra Glinka e Tchaikovsky, mirando ad una musica che fosse russa ed europea contemporaneamente. N. Rimsky Korsakov (1844-1908) – Ufficiale di marina, iniziò la musica con Balakirev divenendo Professore di Composizione a Pietroburgo. Fu il più colto dei cinque. Scrisse: 15 Opere teatrali (tra cui ―Lo Zar Saltan‖, famoso per ―Il volo del calabrone‖) – 3 Sinfonie – la Suite Sinfonica Shéhérazade – l‘Ouverture La Grande Pasqua Russa – Musica da camera. Autore del Trattato pratico di Armonia e del Principio di Strumentazione. M. Mussorgsky(1839-1881) – Iniziò a studiare con la madre. Nel 1856, grazie alla conoscenza di Dragomizsky, Borodin, Balakirev e Cui rafforzò la sua vocazione. Dopo cinque anni abbandonò la vita militare per dedicarsi alla musica.
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Opere teatrali: Mussorgsky concentrò i suoi sforzi sul ―Boris Godunov‖, rifiutato nel 1870 nei Teatri Imperiali. La seconda versione (4 atti e 9 quadri) andò in scena nel 1874, presso il Teatro di Pietroburgo. Lasciò incompiute ―Kovancina‖ e ―La Fiera di Sorocinski‖. Scrisse ―Quadri di un‘esposizione‖, per pianoforte, ―Liriche‖ per Canto e pianoforte. Mussorgsky, con un carattere vigoroso e realistico, nelle opere teatrali delinea i personaggi con una rara energia di tratti. Notevole è la potenza
sonora che fa scaturire dal pianoforte nei suoi “Quadri di un’esposizione”. Fu il compositore che attuò le idealità e la poetica dei cinque. Accanto all‟attività dei cinque, altri musicisti cercarono legami tra le forme colte, codificate dalla tradizione occidentale, e gli aspetti più genuini, caratteristici della musica popolare russa. Tra questi, ricordiamo:
A. Rubistein(1829-1894) – Operista e Direttore d‘Orchestra, nel 1862 fondò il Conservatorio a San Pietroburgo.
S. Rachmaninov(1873-1943) – Pianista e Direttore d‘Orchestra, si dedicò soprattutto al pianoforte. Compose: 13 Preludi op. 32 – Due raccolte di Etudes-Tableaux (op. 33 e op. 39) – 2 Sonate – 6 Momenti Musicali. Per Pianoforte ed Orchestra scrisse: 4 Concerti – Rapsodia su un tema di Paganini.
A. Scriabin(1873-1943) – Fu tra i più importanti musicisti russi. Studiò a Mosca e iniziò un‘attività internazionale; dal1904 si dedicò alla composizione, dove sentì l‘influenza romantica. Per Pianoforte scrisse: 10 Sonate – 19 Poemi – 26 Studi – 90 Preludi e Valzer. Per Orchestra scrisse: 3 Sinfonie – Il Poema dell‘Estasi – Prometeo o il poema del fuoco.
P.I. Chaikovsky(1840-1893) – Iniziò lo studio del pianoforte con sua madre e, successivamente, con Rubistein, diplomandosi nel 1865 a Pietroburgo. Per undici anni insegnò Armonia. Nel 1893 ottenne
la laurea in musica honoris causa (Università di Cambridge). Scrisse: Eugenio Oneghin – La danza di picche – 3 Balletti – Il Lago dei cigni – Lo Schiaccianoci –
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La Bella addormentata. Le sue opere aderirono all‘opera italiana e francese, con preminenza al canto e all‘espressione. Le sue composizioni esprimono l‘instabilità emotiva del suo animo.
Orchestra: 6 Sinfonie(tra cui la Patetica in si minore) – L‘Ouverture Romeo
e Giulietta – la Fantasia Francesca da Rimini(di Dante) – Un capriccio italiano – 3 Concerti per Pianoforte ed Orchestra – 1 Concerto per Violino ed Orchestra. La spontaneità è un suo pregio, ma anche un limite, perché gli accenti vigorosi diventano enfasi.
Anche in altri paesi, oltre la Russia, risentirono l‟ondata del Nazionalismo e cercarono di dar vita ad una “Scuola”. Anche in Boemia ed in Moldavia sorsero tali movimenti, grazie a Smetana e a Dvorak.
Felipe Pedrell Isaac Albeniz
In Spagna la scuola nazionale fu fondata da Felipe Pedrell (1841-1922) musicologo e compositore ma l‘impulso fu di Isaac Albeniz (1860-1909). Fu compositore di opere teatrali, per Orchestra e per Pianoforte tra cui Iberia – 12 Pezzi divisi in ―4 Quaderni‖. Contemporanei di Albeniz furono: Granados, De Falla, Jánacèk, e Kodály che rappresentarono la seconda parte delle Scuole Nazionali.
lE prinCipali FormE DEll’Età BaroCCa, ClassiCa E romantiCa Riassunto delle Forme dal 1500 in poi.
Età Barocca Età Classica Età Romantica
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A fine „500 la polifonia vocale fu sostituita dalla monodia accompagnata. Nel „600 il Recitar cantando (realizzato dalla Camerata dei Bardi) sfociò nell‟Orfeo
di Monteverdi e quindi nell‟Opera chiamata successivamente ―Melodramma‖. Questo si sviluppò soprattutto a Venezia, Roma e Napoli. Nel XVIII secolo il melodramma napoletano (Opera buffa) si diffuse in tutta Europa. Dopo la
riforma di Gluck (perché la struttura Musica-Testo fosse più coerente) la
trasformazione più radicale si ebbe con Wagner, abolendo le forme chiuse.
Il Melodramma:
Insieme di arie(melodia accompagnata prevalentemente dall‘Orchestra) e
recitativi (sorta di declamazione intonata, con accompagnamento di pochi
strumenti). Erano presenti, nel Melodramma, pezzi d‟insieme che
concludevano l‟Opera o i singoli Atti. Dopo la rappresentazione di ―Anima e Corpo‖ di Cavalieri a Roma, si giunse all‟Oratorio, affermatosi con G.
Carissimi. Dall‟inizio del Barocco l‟Oratorio, tratto dalla Bibbia, fu una grande composizione per Coro ed Orchestra, senza scene e costumi. Le parti narrate erano affidate all‟Historicus, che raccontava la storia narrata. A Roma nacquero:
L’Oratorio latino (con Carissimi)
L’Oratorio italiano, con capitale a Vienna (qui fu abolito l‘Historicus e diminuì l‘impegno del coro).
Larga diffusione ebbe la “Cantata” (grazie a Scarlatti e a Bach), “da camera”,
in Italia e “da chiesa”, in Germania: nacque la Passione luterana, Oratorio di
Pasqua.
In Francia:
Su modello italiano con stile diverso, la Tragèdie lirique, grazie a Lully che impose maggiore unità tra Recitativo e Aria, rispettando la metrica del testo poetico; incluse anche l‟Opera comique, simile all‟Opera buffa italiana ma con caratteri più sentimentali.
Musica Strumentale:
Nota nel XVI secolo come trascrizione di Opere polifoniche vocali. Le prime forme furono:
Il Ricercare
La Canzone(dalla Chanson Francese)
Partita
Suite
Sonata (a ―3‖ oppure ―a ―solo‖)
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Nel XVIII secolo si sviluppò la Forma-Sonata tripartita bitematica, adottata come 1° movimento in tutte le forme classiche(Sonata – Sinfonia – Trii etc...);
una libera elaborazione dello schema sonatistico fu il Poema Sinfonico (nato nel Romanticismo). In questo periodo nacquero:
Ballate – Improvvisi – Mazurche – Preludi – Notturni - etc.., unitamente
alle forme classiche. Sorse anche la “Sinfonia a Programma” (a fine 1600 nacque il Concerto Grosso, dove si alternavano un piccolo numero di strumenti ―Concertino‖ con gli altri ―Ripieno‖ ). Il Concerto Grosso sfociò nella Sinfonia.
Nell‟800 si sviluppò il Concerto Solista; nel primo „900 vi fu un ritorno alle forme del‟500. Alla Tonalità fu sostituita la Politonalità e l‟Atonalità, raggiunta con il sistema “Dodecafonico” di Schoenberg.
Musica Vocale:
È suddivisa in Sacra e Profana. La prima fu impiegata nelle funzioni liturgiche o in ambienti che gravitavano intorno al mondo ecclesiastico. Appartengono alla musica vocale sacra:
Messa Salmo Magnificat
Mottetto etc...
Alla seconda appartengono i Duetti da camera. Nel Romanticismo si sviluppa il “Lied”, da camera per Canto e Pianoforte. I Tedeschi crearono un connubio fra testo poetico ed accompagnamento. Schubert, nei suoi Lieder, espresse la parte intima della sua natura musicale.
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Fondamenti Fisici del Ritmo – Il fenomeno dell‘Oscillazione Pendolare e le sue leggi – Il Metronomo
In ogni ritmo distinguiamo la Fase (Ciclo elementare completo), il Periodo
(durata della Fase), la frequenza (numero di fasi che si succedono nell‘unità di
tempo). In ogni fase abbiamo una ―Tesi Battere‖ (Movimento forte) e un‟‖Arsi Levare‖ (Movimento debole). Il ritmo può essere di due tipi:
Binario (è suddiviso in tempi doppi)
Ternario (è suddiviso in tempi tripli) Il ritmo si può studiare attraverso il moto pendolare. Il Pendolo è un corpo
sospeso, da un filo non elastico, ad un punto fisso e abbandonato alle forze di gravità e d‟inerzia che ne determinano l‟oscillazione. Nelle oscillazioni
pendolari la Fase è data dall‟oscillazione(semplice o doppia), il Periodo dalla
durata delle oscillazioni, la Frequenza dal numero di oscillazioni che si compiono in un minuto primo. Le oscillazioni obbediscono ad alcune leggi:
1. (di Galileo) – Le oscillazioni di un pendolo sono isocrone, cioè
rimane invariata la durata anche se diminuisce l’ampiezza.
2. Il Periodo non dipende dalla forma, dalla materia o dal peso
del pendolo ma
3. è proporzionale alla radice quadrata della lunghezza del
pendolo.
Il Metronomo, ideato da Johann Nepomuk Maelzel [1772-1838], è
basato sulla 3a Legge:
— La durata dell‘oscillazione può variare per lo spostamento di un peso che viene fatto scorrere lungo un‘asta metallica, graduata tra le frequenze 40 e 208 al minuto primo.
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Produzione del suono – Le vibrazioni dei corpi sonori
La Vibrazione è il rapido movimento di un corpo elastico, dovuto ad un impulso ricevuto. Può essere:
Regolare ed uniforme quando produce una sensazione uditiva
gradevole (Suono).
Irregolare e non uniforme quando produce un Rumore.
I corpi elastici più adoperati per la produzione del suono sono:
Corde
Solitamente di metallo o di nylon, acquistano elasticità mediante la tensione. Entra in vibrazione, assumendo la forma di un fuso, con pizzico, sfregamento con arco o percussione. I punti estremi(detti Nodi) rimangono fermi, mentre la perturbazione avviene nella parte centrale(detta Ventre). Più la corda è corta, quindi tesa, più il suono sarà acuto. Più è lunga, più il suono sarà grave
Aria
Corpo sonoro contenuto in tubo rigido ed allungato. Possiede una via di comunicazione con l‘esterno. Le vibrazioni sono causate dall‘introduzione di nuova aria nel tubo sonoro, attraverso l‘imboccatura. Questa può essere: Naturale(Ottavino – Flauto), ad ancia semplice(Fisarmonica), ad ancia semplice battente (Clarinetto – Sax), ad ancia doppia(Fagotto – Oboe). Gli strumenti a bocchino sono ad ancia doppia perché le labbra dell‘esecutore si comportano come se fossero un‘ancia doppia. I Tubi sono a forma conica (Sax - Oboe), Cilindrica (Flauto - Clarinetto), Cilindro-Conica (Tromba e Trombone).
Piastre
Lamina di legno o metallo con superficie estesa e spessore limitato. La vibrazione avviene, quando sono percosse, ma non interamente; alcuni fisici,infatti, hanno individuato sulla superficie delle piastre linee di assoluta mobilità, dette linee modali.
Membrane
Corpi sonori formati da pelli di animali. Sono tese al fine di acquistare elasticità. Si comportano come le piastre: eccitate, mediante percussione o strofinamento, entrano in vibrazione e formano delle linee modali.
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Trasmissione del suono – Riflessione del suono: Eco e Risonanza.
La vibrazione di un corpo sonoro diventa suono, quando giunge al nostro orecchio. È nei centri nervosi del senso uditivo che l‟energia dinamica della vibrazione si trasforma nella sensazione uditiva del suono. Il mezzo elastico che permette la propagazione del suono è l‟aria. Le molecole dell‟aria trasmettono il moto vibratorio del corpo sonoro, alternando fasi di Compressione e di Rarefazione. La propagazione del suono, quindi, avviene tramite Onde Sonore con forma sferica. La velocità di propagazione è di 333 m/sec a 0°C ed aumenta all‟aumentare della Coesione e della Temperatura. Un suono si propaga dall‟inizio dell‟impulso finchè trova un ostacolo: questo può far passare il suono, assorbirlo o rifletterlo. Un suono riflesso conserva le stesse caratteristiche del suono generatore; la direzione, però, è opposta. La Riflessione da origine all‟Eco ed alla Risonanza. L‟Eco è un suono riflesso che si percepisce distinto dal suono generatore; si forma solo se la distanza tra la fonte sonora e l‟ostacolo riflettente è di almeno 17 metri. La Risonanza(Rimbombo) è un suono sovrapposto al suono generatore. Si forma
quando la distanza tra la fonte sonora e l‟ostacolo è inferiore a 17 metri.
Le qualità del suono: Altezza, Intensità e Timbro.
Gli attributi fisici del suono sono: Altezza, Intensità e Timbro.
L‟Altezza è la qualità che permette di distinguere i suoni e dipende dalla
Frequenza della vibrazione: maggiore è il numero di vibrazioni più acuto sarà il suono. Minore è il numero di vibrazioni più grave sarà il suono. Le vibrazioni variano a 32 a 40.000 al secondo; nella pratica musicale, però, si utilizzano da 68 a 8000 vibrazioni al secondo. Per uniformare l‟altezza dei suoni in tutti i paesi, da vari congressi, nel 1859, stabilirono su un suono base detto Diapason(La nel 2°
spazio) dove tutti si attengono. Nell‟ultimo congresso(Londra, 1951) è stato fissato il la
in 880 vibrazioni semplici, ossia 440 doppie al secondo. La Frequenza si misura in Hertz (Hz) ed equivale ad un periodo.
L‟Intensità è la qualità che ci permette di distinguere i suoni in deboli e
forti(dipende dall‘ampiezza delle vibrazioni; l‘unità di misura è il decibel [db]).
Il Timbro è la qualità che ci permette di distinguere lo strumento che ha generato
un suono. Dipende dalla Forma dello strumento, dalle vibrazioni ed è collegato con i suoni armonici.
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I Suoni Armonici
Suoni A
rmonici
Sono suoni secondari impercettibili che si sviluppano insieme con un suono Fondamentale. Per isolare ognuno di loro si ricorre ad alcuni apparecchi detti ―Risuonatori di HelmHoltz ‖, composti di una cassa di risonanza dove è
tesa una corda. I suoni armonici sono importanti per la determinazione del timbro, in quanto esso dipende dal diverso numero e dalla diversa concomitanza degli armonici che accompagnano un suono fondamentale.
Determinazione degli Intervalli:
8a Giusta si indica con ―2\1‖(corrisponde al 2° ed al 1° suono armonico).
5a Giusta si indica con ―3\2‖(corrisponde al 3° ed al 2° suono armonico).
Sono basilari per la Teoria Armonica. G. Zarlino(cap. 13) osservò che la
sovrapposizione dei primi sei suoni armonici produceva l‟accordo perfetto maggiore, con la 1a e la 5a raddoppiate. Egli affermò che l‟Accordo Maggiore è un‟applicazione diretta del fenomeno dei suoni armonici. Per giustificare l‟accordo perfetto minore, Zarlino ed altri teorici tracciarono una serie di armonici inferiori, ottenuti riproducendo dall‟alto al basso la successione
degli intervalli data dagli Ipertoni(suoni armonici): i primi sei armonici
riproducevano l‟accordo minore. Occorre precisare che gli armonici inferiori di Zarlino nascono da esperimenti matematici e non acustici. Oltre agli strumenti anche la voce umana produce suoni armonici in quel Registro
chiamato ―Falsetto‖.
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Scala naturale e temperata.
Scala naturale Scala temperata
La Scala è una successione di suoni compresi nell‟ottava. Esse variano, secondo le civiltà e le epoche. Per 25 secoli le scale diatoniche(con 5 toni e 2 semitoni) subirono varie rettifiche. Dalla Scala Pitagorica alla scala Zarliniana; quest‟ultima in scala Temperata.
Scala Pitagorica: Si basava sull‟altezza dei suoni, grazie ad esperimenti sul monocordo: la vibrazione di metà corda aveva il doppio della frequenza rispetto all‟intera corda. Mettendo in vibrazione 2\3 della corda si otteneva l‟intervallo di 5a, pari a 3\2 della frequenza. La
posizione esatta dei suoni fu ottenuta moltiplicando 3\2 per se stesso(3\2.3\2= 9\4, pari
al Re#). I rapporti erano ricondotti nell‟ottava, dividendo per due(9\4.1\2= 9\8, Re vicino
al Do grave). Il Fa era ottenuto dalla divisione del Do1 per il rapporto del 5°(1.2\3= 2\3,
pari al Fa grave). La scala pitagorica è uniforme; erano presenti due intervalli: Tono(9\8) o
Limma(256\243) usato fino al Basso Medioevo. Con l‟affermazione della Polifonia, gli intervalli di 3a e di 6a suonati simultaneamente erano dissonanti. Dopo Pitagora abbiamo Zarlino che ideò la scala diatonica su altre basi.
Scala Naturale o Zarliniana: Fissò l‟altezza dei suoni della scala diatonica seguendo la Teoria Fisica degli armonici. La scala naturale aveva tre tipi d‟intervalli:
Tono maggiore (9\8) Tono minore (10\9) Semitono diatonico (16\15)
La differenza tra tono maggiore e minore è detta Comma (81\80). La differenza tra tono minore e semitono diatonico dicesi Semitono Cromatico (25\24). Questa scala, però, aveva un problema: l‟esistenza i due tipi d‟intervallo di tono. Uno stesso intervallo era di tono maggiore o minore, secondo la tonalità cui apparteneva. Esempio:
Re-Mi formava un tono minore nella scala di Do maggiore; nella tonalità di Re maggiore,
invece, formava un intervallo maggiore. Nacquero diversi problemi per strumentisti a
suono fisso (Organo – Clavicembalo), particolarmente:
Scala Temperata: Fu ideata dai tedeschi. L‟ottava era divisa in 12 parti uguali, corrispondenti al semitono. La sua ampiezza, pari a 2 corrispondente a 1,0595. La scala temperata è una
creazione artificiale dei Fisici. Abolirono il tono maggiore e minore, aggiungendo i b
(bemolles) e i # (diesis). Il semitono fu diviso in Diatonico(Do-Re b) e Cromatico(Do-Do #). Con la Scala temperata si ebbe il vantaggio di poter scrivere in tutte le tonalità Maggiori e minori. Il primo esempio ci è offerto dal “Clavicembalo ben temperato” di J.S.Bach, opera in due libri, ciascuno contenente 24 Preludi e Fughe in tutte le tonalità. Il Sistema Temperato ha alcuni inconvenienti: tutti i suoni son leggermente crescenti o calanti. Esempio: Mi-Sol# 3a Maggiore (Consonante). Mi-Lab 4a Diminuita (Dissonante).
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Oscillazione simpatica: Casse di Risonanza.
Diapason su casse di risonanza
L‟Oscillazione Simpatica (o Risonanza Acustica) è quel fenomeno in cui un corpo elastico può
vibrare anche senza eccitarlo. Questo avviene, quando un corpo vibrante, con la stessa frequenza, è posto vicino ad un altro corpo vibrante. Alcune applicazioni pratiche:
Risuonatori di Helmholtz
- Risuonatori di Helmholtz: Sono sfere di metallo con un‟ampia apertura
all‟estremità. Il risuonatore è collocato ad un corpo vibrante; l‟aria contenuta vibra per simpatia, se il suono armonico o quello Fondamentale hanno la stessa frequenza del Risuonatore.
Cassette di Risonanza
- Cassette di risonanza si applicano al Diapason; il diapason(la fondamentale) emette
un suono intenso se è posto su una cassetta di risonanza perché l‟aria, vibrando per simpatia, rinforza il suono.
Viola d‘am
ore
Trom
ba marina
Strumenti antichi
- Strumenti antichi: In antichi strumenti (Viola d‘amore – Tromba marina) è collocato un
numero uguale di corde metalliche che, sfregate con l‟arco e accordate all‟unisono con le superiori, vibrano per simpatia.
Casse di Risonanza
- Casse di risonanza: Sono corpi con pareti non elastiche, contenenti una massa
d‟aria. Quando si mettono in contatto con strumenti a corda aumentano l‟intensità dei suoni perché l‟aria racchiusa vibra per simpatia, rafforzando i suoni prodotti dallo strumento.
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Il fenomeno dei Battimenti: Il 3° suono di Tartini.
Battimenti
I Battimenti sono dei rinforzi ed indebolimenti che si alternano rapidamente nell‟intensità di un suono. Avvengono tra due fonti sonore(con la stessa frequenza) quando sono perfettamente intonate e l‟orecchio percepisce rapidi
rinforzi seguiti da rapidi indebolimenti (Fase e Controfase). Il numero di
battimenti al secondo è pari alla differenza delle frequenze dei corpi vibranti. L‟orecchio umano percepisce fino a dieci battimenti al secondo, dopo il quale avverte un rullo continuo. I battimenti non sono eliminabili dal suono delle Campane, per lo spessore nei vari punti della superficie. Sono impiegati anche nei Registri dell‟organo per ottenere effetti particolari.
Il 3° suono di Tartini.
Il terzo suono di Tartini: Suono di minima intensità la cui frequenza è
uguale alla differenza di due frequenze che compongono un bicordo realizzato da un Violino; il bicordo deve essere consonante. Se il bicordo è formato dal 5° e 6° armonico, il terzo suono sarà il 1° armonico. Se il bicordo è formato dal 6° e 8° armonico, il terzo suono sarà il 2° armonico, e così via. Il terzo suono è detto di Tartini perché è stato il grande violinista a scoprirlo. Lo scoprì il 1714 e lo annunciò il 1754, in un suo scritto di Teoria acustica. Helmholtz approfondì il suo fenomeno.
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Classificazione degli Strumenti Musicali
La classificazione tradizionale degli strumenti musicali risale all‟epoca dei greci; gli strumenti erano classificati in tre classi:
1. A percussione 2. A fiato 3. A corde
Essa fu successivamente adottata dai Romani e dai trattatisti medievali. Nella seconda metà del XIX° secolo nacque l‟organologia, cioè lo studio sistematico degli strumenti musicali sotto l‟aspetto acustico e la loro classificazione sulla base di criteri omogenei. L‟iniziatore fu Mahillon, il quale, basandosi sulla natura del corpo che produce i suoni, suddivise, nel 1880, gli strumenti in quattro classi:
1. Autofoni 2. A membrana 3. A fiato 4. A corda
Tale classificazione fu ripresa e approfondita, con ulteriori suddivisioni in sottoclassi, da Sachs e Hornbostel. Nell‟opera Systematik der
Musikinstrumente( ) essi distinsero gli strumenti musicali in quattro classi:
1. Idiofoni o autofoni: Strumenti di legno o di metallo che vengono posti
in vibrazione mediante percussione(grancassa, celesta) ,
sfregamento(armonica a bicchieri).
2. Membranofoni: Strumenti il cui corpo vibrante è costituito da una o più
membrane tese che sono percosse(grancassa, cassa con mazzuoli azionata a pedale) o strofinate(tamburi d‘ogni specie).
3. Membranofoni: Strumenti nei quali gli elementi vibranti sono delle
colonne d‟aria contenute in tubi di materiale rigido. Essi sono a imboccatura(flauto traverso, organo), ad ancia(clarinetto, sax, fisarmonica), a
bocchino(tromba, trombone, corno, flicorno).
4. Cordofoni: Strumenti forniti di una o più corde tese fra punti estremi
fissi, le quali sono fatte vibrare mediante pizzico(arpa, clavicembalo),
percussione(cimbalom, pianoforte), sfregamento(violino, ghironda).
A queste quattro classi Galpin ne aggiunse un‟altra, gli elettrofori, strumenti che producono suoni mediante vibrazioni create da generatori elettronici. Essi sono a oscillatori(Teremin), elettromagnetici(Organo Hammond), elettro-
statici(Compton-organ).