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NUMERO 10 • DICEMBRE 2016 IL MARCHIO DI SISLEY Una serie di appuntamenti dedicati alla personalizzazione del denim insieme all’illustratrice Marta Biasi. E l’impronta del brand si vede anche nell'evento di chiusura del Festival dell’Arte e della Cultura di Roma. BRAND/2 LA PRIMA VOLTA DI BENETTON Nei negozi e online dal 1° dicembre la prima capsule collection frutto della collaborazione con uno dei nomi di spicco della moda mondiale, Stella Jean. Nel suo stile colori vivaci, ironia e multiculturalità. BRAND/1 A PASSO DI DANZA IDENTITY Due ballerine, madre e figlia, protagoniste della nuova campagna di Fabrica per Benetton a sostegno degli Orange Days, le giornate ONU contro la violenza sulle donne. LA CITTÀ ETERNA AL CENTRO DI UN AMBIZIOSO PIANO DI ESPANSIONE COMMERCIALE AVVIATO DA BENETTON. APERTURE TO ROME WITH LOVE STORE MEDAGLIA D'ORO PEOPLE All’ultima curva la nostra Elena Staleva, dello store milanese di Corso Vittorio Emanuele II, si aggiudica la palma di commessa più amata della Lombardia.

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NUMERO 10 • DICEMBRE 2016

IL MARCHIODI SISLEYUna serie di appuntamenti dedicati alla personalizzazione del denim insieme all’illustratrice Marta Biasi. E l’impronta del brand si vede anche nell'evento di chiusura del Festival dell’Arte e della Cultura di Roma.

BRAND/2

LA PRIMA VOLTA DI BENETTONNei negozi e online dal 1° dicembre la prima capsule collection frutto della collaborazione con uno dei nomi di spicco della moda mondiale, Stella Jean. Nel suo stile colori vivaci, ironia e multiculturalità.

BRAND/1

A PASSODI DANZA

IDENTITY

Due ballerine, madre e figlia, protagoniste della nuova campagna di Fabrica per Benetton a sostegno degli Orange Days, le giornate ONU contro la violenza sulle donne.

LA CITTÀ ETERNA AL CENTRO DI UN AMBIZIOSO PIANO DI ESPANSIONE COMMERCIALE AVVIATO DA BENETTON.

APERTURE

TO ROMEWITH LOVE

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MEDAGLIAD'ORO

PEOPLE

All’ultima curva la nostra Elena Staleva, dello store milanese di Corso Vittorio Emanuele II, si aggiudica la palma di commessa più amata della Lombardia.

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E ra una fredda sera del 1959 quando una folla di curiosi assiepati ai bordi di piazza Trevi osservavano rapiti la

giunonica Anita Ekberg danzare tra le acque della celebre fontana romana. Quella sera Federico Fellini stava girando la scena più nota del suo capolavoro La Dolce Vita, che, uscito nelle sale l’anno successivo, otterrà un successo di pubblico clamoroso,

trasformandosi in breve tempo in un manifesto dell’italianità in tutto il mondo. Quasi sessant’anni dopo, la forza iconica di quella scena è ancora intatta, come testimoniano i milioni di turisti che ogni anno accorrono a visitare la Città Eterna. Come immaginare, per Benetton, un luogo più suggestivo per un suo nuovo negozio On Canvas?

Negozio con vista sulla meravigliaProprio sulla splendida Fontana di Trevi si affaccia lo store inaugurato lo scorso 24 novembre: 600 metri quadri su tre piani di un prestigioso palazzo in stile tardo barocco, come si conviene alla location. Al suo interno, spazio alle collezioni Donna, Uomo e Bambino, quest’ultima collocata nel piano superiore che, con i suoi alti soffitti e la luce diffusa che penetra dalle vetrate, offre una vista davvero mozzafiato, la più bella di tutta Roma sul celebre monumento. Il tutto, con la caratteristica impronta del format On Canvas, che attorno all’elemento del telaio organizza una vera shopping experience, inedita e sempre diversa.

Il nuovo On Canvas con vista sulla celeberrima Fontana di Trevi è solo il più recente tassello di una più ampia strategia nella Città Eterna

STORE

TUTTE LE STRADE PORTANO A BENETTON

Capitale di mondanitàUna location tanto prestigiosa non poteva non prevedere un evento di lancio altrettanto ambizioso. E, a giudicare dalla risonanza mediatica non si può dire che l’obiettivo non sia stato centrato. Il party di inaugurazione di giovedì 24 novembre ha visto la partecipazione di circa 200 ospiti, tra cui vip e influencer. Tra le attività svolte in store, oltre

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G li ulivi tornano verdi sul passeggio. Nel centralissimo Corso Vittorio Emanuele di Foggia, “il passeggio” come lo chiamano i foggiani, ha infatti riaperto il megastore

Benetton la cui facciata esterna si caratterizza per le originali balconate in cui crescono alberelli di ulivo. Nei due piani aperti al pubblico il 30 novembre scorso trova spazio praticamente l’intero universo dei marchi del Gruppo: Benetton donna e uomo, 012, Sisley Young, Undercolors, Sisley donna e uomo.

Salerno al raddoppioSempre nel Sud Italia, ma sulla costa tirrenica, Benetton raddoppia la sua presenza a Salerno. Dopo il successo avuto con il megastore di Corso Vittorio Emanuele, arriva il concept On Canvas nel centro commerciale Le Cotoniere di Fratte. Cinquecento metri quadrati, le linee Donna, Uomo e 012 in vendita, e al centro il telaio, simbolo della tradizione della tessitura di cui Benetton è tra i più famosi interpreti nel mondo, intorno al quale si costruiscono spazi, materiali, tele, colori, collezioni.

In Russia con amoreOn Canvas è anche il nuovo negozio aperto dal Gruppo lo scorso novembre a San Pietroburgo. Poco meno di 500 metri quadrati all’interno del centro commerciale Mega Dibenko, che rinforzano la presenza di Benetton in Russia.

BENVENUTI AL SUDSulla mappa dei punti vendita UCB si aggiungono anche Foggia e Salerno, mentre il concept On Canvas sbarca a San Pietroburgo

ai “classici” dj-set, cocktail e finger food, particolarmente riuscito è stato il servizio Share&Print, che ha permesso ai clienti di stampare le proprie foto scattate nel negozio e condividerle nei diversi canali social; le foto sono state consegnate all'interno di un portafoto personalizzato, come ricordo della serata. Il negozio ha registrato delle ottime perfomance di vendita, tra le migliori di tutta Italia.

Il meglio deve ancora venireL’apertura di Fontana di Trevi arriva pochi mesi dopo quelle di Cola di Rienzo e viale Libia. Ma la strategia di Benetton sulla Capitale è ben lungi dall’essere conclusa. «Il brand UCB gode a Roma della più prestigiosa e significativa presenza commerciale; la capitale rappresenta una strategica fortress city per il marchio verde» commenta Marco Messini, chief distribution & sales officer. «Insieme a Milano, Parigi e molte altre capitali europee, è infatti per noi una città chiave dove sviluppare la nostra strategia aziendale».Oltre ai 16 punti vendita già in attività nel territorio romano (di cui 6 a gestione diretta), sono in programma infatti altre cinque aperture, a conferma di quanto

la Città Eterna sia centrale per lo sviluppo del brand. Tra queste, anche uno store di 300 metri quadri nell’area extra-Schengen del Terminal 3 dell’aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino, segno di un’attenzione sempre maggiore a coloro che viaggiano, come dimostrano anche il nuovo negozio a Linate e quello di prossima apertura a Malpensa.

Foggia

San Pietroburgo

viale LibiaCola di Rienzo

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LA NUOVA STELLA DI BENETTON

Per la prima volta nella sua storia, il brand United Colors of Benetton ha collaborato con una designer esterna per mettere a punto una collezione. E la scelta è caduta su Stella Jean, una stilista ancora giovane, ma che può vantare premi e riconoscimenti importanti. Risultato? Venti capi femminili che reinterpretano le colonne portanti del marchio – maglieria e colore – da una prospettiva del tutto inedita.

Gli opposti si completano«Ironia, memoria, multiculturalità». Così risponde Stella Jean ai giornalisti che, nel corso della conferenza stampa di presentazione della capsule collection, le chiedono tre aggettivi per definire il suo lavoro. In fondo è proprio il desiderio di far incontrare culture e identità diverse quello che caratterizza gli abiti realizzati per l’occasione dalla stilista, da sempre abituata a contaminare lo stile italiano con le tradizioni tessili dei Paesi del sud del mondo. Un processo naturale per lei, figlia di un padre italiano e di una madre haitiana, che in fondo incarna su di sé il valore della commistione tra culture differenti (un tema da sempre caro anche a Benetton). In questo caso, a essere messa in dialogo con la tradizione tessile italiana è la storia degli indiani d’America: sui capi delle collezioni appaiono infatti le figure stilizzate di quelli che i nativi americani considerano gli spiriti dei loro antenati protettori.

Dalla parte degli ultimiIl richiamo agli indiani mette in luce un altro aspetto centrale nella produzione di Stella: l’attenzione ai temi

PRIMA COLLABORAZIONE ASSOLUTA DELLA STORIA DI UCB: UN'ESCLUSIVA CAPSULE COLLECTION PER LA STAGIONE INVERNALE, IDEATA E REALIZZATA DALLA NOTA STILISTA ITALO-HAITIANA STELLA JEAN

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ACastrette sfilano i capi della collezione Autunno 2017, alla presenza della rete commerciale e dei

clienti UCB. La consueta sfilata è andata in scena il 14 novembre scorso davanti a oltre 700 invitati da tutto il mondo, un importante appuntamento che ha avuto una doppia “coda”: al termine della sfilata, sono state infatti presentate cinque “isole” di prodotto rappresentative delle vetrine principali della stagione, mentre nei giorni successivi è stata la volta di alcuni

workshop organizzati sempre a Castrette per formare buyer e collaboratori sugli aspetti tecnici della collezione.

SI VA IN SCENA!COLLEZIONE AUTUNNO 2017

sociali, che l’ha portata anche in questa occasione a collaborare con le donne dei villaggi del Terzo Mondo per assorbirne stili, tecniche e linguaggi. In questo modo quella che può sembrare “soltanto” una capsule collection si trasforma in un’occasione per preservare un ricco patrimonio di saperi a rischio di estinzione. Vengono da questi Paesi in via di sviluppo anche alcuni degli accessori abbinati (borse, bracciali), e in fondo la vocazione “democratica” della capsule si vede anche dai suoi prezzi accessibili.

Operazione lancioDal primo dicembre la collezione è in vendita on line e in cento negozi selezionati della rete UCB in tutto il mondo, dall’Europa all’America Latina, passando per l’India, il Giappone e la Corea. E negli stessi giorni è partita una campagna di comunicazione video e stampa dal taglio molto originale e ironico, in pieno “stile Benetton”. Nel frattempo i protagonisti del mondo della moda – media, socialite, influencer, blogger – hanno potuto avere un assaggio della capsule nel corso di un evento speciale di lancio organizzato con Vogue Italia martedì 29 novembre nello store milanese di Corso Vittorio Emanuele II.

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Forse non sono in molti a saperlo, ma il tessuto simbolo della trasgressione ha un’origine geografica: viene dalla città francese di Nimes, tela de Nimes, denim appunto. Questo lo spunto da cui parte Lettres

de Nimes, l’evento esclusivo di Sisley, marchio nato in Francia nel 1968 proprio con il denim.

Moda sulla stradaIl 5 dicembre scorso, nel punto vendita di Piazza San Babila a Milano, l’illustratrice Marta Biasi ha personalizzato dal vivo con le sue scritte pop i capi della collezione Sisley scelti da una quindicina di influencer, che hanno poi postato i risultati sui loro profili social. Social anche il catering, curato dal duo di foodblogger Gnambox. Marta Biasi (itsmartabiasi), nota come “Queen of the Sidewalk” – Regina del Marciapiede – è un’artista dell’hand lettering: le sue scritte, fatte con gessetti colorati, si incontrano sui marciapiedi della città, e durano poco, passano via e vanno sempre rinnovate, rifatte, ricreate. Sono arte di strada, nel vero senso del termine, e il capo per eccellenza di chi vive “on the road” è il jeans in denim: un pantalone che da sempre accompagna la trasgressione. Una specie di ossimoro della moda: innovativo per tradizione.

LA MODA ETERNA DEL DENIM

Appuntamento a FirenzePer Lettres de Nimes sono previsti altri tre appuntamenti dedicati ai consumatori. La Queen of the Sidewalk tornerà a customizzare in tempo reale capi Sisley a Milano, sempre in piazza San Babila (il 16 dicembre e il 27 gennaio 2017), e a Firenze, il 10 gennaio 2017 durante la settimana del Pitti.

Sisley dedica una serie di appuntamenti alla personalizzazione del denim, il più noto e “trasgressivo” dei tessuti. Con la complicità dell’illustratrice Marta Biasi

Gran finale per l’Outdoor Festival di Roma. Giovedì 10 novembre dalle 18 alle 21

lo store Sisley è stato teatro di un party celebrativo a conclusione della kermesse che, per un mese, ha portato nella Capitale le maggiori tendenze artistiche internazionali. Il doppio dj-set curato dagli artisti Smash e Simone Chinaski ha fatto da colonna sonora a

un thank you party che ha visto la partecipazione di molti clienti Sisley.Sicuramente in questa occasione Sisley ha anche raccolto i frutti di un’operazione di brand awareness che è durata per tutto il mese di ottobre, durante il quale il marchio ha affiancato il Festival dell’Arte e della Cultura Metropolitana in diversi modi: con la Black Card Sisley per accedere a prezzi scontati ad alcune mostre, attraverso le attività di cinque influencer che hanno presenziato agli eventi del festival in abiti Sisley, e con diverse altre iniziative all’interno dei punti vendita.

A ROMA LA CREATIVITÀ PASSA DA SISLEYOUTDOOR FESTIVAL 2016

Il 16 novembre UCB ha presentato a oltre 160 rappresentanti della stampa italiana le sue collezioni Spring e Summer 2017, nelle versioni Donna, Uomo e Bambino. Per farlo ha scelto un palcoscenico d’eccezione: un ex teatro milanese degli anni ’40 trasformato in appartamento. Anzi, in una casa, per riprendere il concept dell’evento: la “casa Benetton”, un’idea declinata dai creativi di Fabrica in diversi modi, dall’invito (una chiave) al gift finale (un cuscino) passando per catering e allestimento. Dopo Milano, le presentazioni si sono replicate nelle principali capitali europee, in Messico e Giappone.

CASA BENETTON APRE ALLA STAMPA

PRESS DAY

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Maglieria, colore, responsabilità sociale. Sono tanti i punti in comune tra la stilista e il nostro brand, una sintonia culminata in una speciale collaborazione. Stella Jean ci racconta il “suo” modo di intendere la moda

« Era il 1985, mio padre mi stava accompagnando a visitare lo zoo di Roma. Mi teneva sulle sue spalle.

Ricordo che indossavo una salopette e una maglia a righe orizzontali della Benetton». Una fotografia, pescata da chissà quale cassetto della memoria, apre la nostra chiacchierata con Stella Jean; in questi giorni le riesce molto semplice tornare con la mente alla prima volta in cui ha “incrociato” il nostro brand. La presentazione ufficiale della sua capsule collection è fissata per il giorno seguente, e la stilista italo-haitiana non nasconde l’emozione: la prova del pubblico è sempre la più dura. Ma Stella dalla sua ha una carriera di successi nonostante la giovane età (tanto per fare un esempio, i suoi capi sono stati indossati da due superstar planetarie del calibro di Rihanna e Beyoncé) e un profilo che sembra fatto apposta per piacere al pubblico di Benetton.

Stella, perché Benetton ha pensato proprio a te per la prima collaborazione della sua storia?«Credo che, prima ancora che un’affinità estetica, ci unisca un assetto di pensiero, se così si può dire. Siamo entrambi convinti che la moda sia un formidabile mezzo per comunicare qualcosa di ancor più importante, amiamo accostare i colori e applicare ai vestiti il concetto di multiculturalismo. C’è insomma una sintonia di fondo tra il mio lavoro e la visione del mondo di Benetton: credo che sia questo il principale motivo per cui hanno contattato proprio me».

E come hai reagito alla proposta? Ti sei sentita più felice o più…«Spaventata? (ride, nda) Beh, è normale sentire anche un po’ di responsabilità, parliamo pur sempre di un marchio che fa parte della

storia di questo Paese. In più c’era l’emozione di realizzare un progetto per un’azienda che faceva già parte della mia memoria personale di bambina. Ma la vicinanza che ho sempre avuto con Benetton e con i suoi valori mi ha rassicurata, e infatti mi è risultato piuttosto semplice lavorare a questa collezione. Il nostro è stato un matrimonio perfetto, insomma».

Presentaci allora la tua capsule. Qual è stato lo spunto iniziale?«Per comporre la collezione sono partita da due elementi apparentemente in contrasto tra loro: la cultura italiana, elemento principe della maglieria, e la cultura degli indiani d’America, in particolare quella della tribù dei Navajo Yei. Ho cercato di far incontrare queste realtà così diverse attraverso il buon senso e l’ironia. Il risultato rispecchia pienamente i tratti caratteristici del mio stile: colore, métissage, impegno

IO E BENETTONUN MATRIMONIO PERFETTO

STELLA JEAN

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dei villaggi del Terzo Mondo, sta parlando di contro-colonizzazione. Una prospettiva sociale che, in Benetton, conoscete bene».

Quali sono le tue fonti di ispirazione?«Invece di citare qualche stilista del passato, faccio il nome di due figure che apparentemente non hanno niente a che fare con la moda: Rigoberta Menchú e Aung San Suu Kyi, due premi Nobel per la pace. Eppure, se ci pensiamo, il loro impegno passa anche attraverso i loro vestiti: quando indossano i loro costumi nazionali con fierezza, stanno dando un messaggio politico. In fondo sono fashion icon anche loro».

Questa intervista verrà letta da tutti i dipendenti Benetton, anche quelli che hanno lavorato alla tua collezione o che la venderanno. In chiusura c’è

VOICES

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sociale. E memoria: su tutti i venti capi della collezione compaiono, stilizzate, le figure degli spiriti protettori dei nativi americani, un popolo che vive prigioniero in casa propria da due secoli».

Per la realizzazione hai coinvolto anche lavoratrici haitiane, non è così?«Confermo. Questo è un tema a cui tengo molto, e si lega alla mia personalissima visione etica della moda: le popolazioni del Terzo Mondo e dei Paesi in via di sviluppo di solito vengono considerate solo manodopera a basso costo, una visione che la moda deve assolutamente superare. Per questo nel mio lavoro metto sempre in atto una vera cooperazione con le donne dei villaggi, che mi offrono il loro know-how, le loro tecniche centenarie di pittura su stoffa, su ferro battuto, e io le integro nella collezione. In questa occasione, per esempio, i bracciali sono stati realizzati con le tecniche haitiane, e le borse con quelle etiopi, mentre la produzione vera e propria dei capi si è svolta a Treviso. Questa per me era una condizione non negoziabile».

Hai già fatto riferimento più di una volta alla componente, per così dire, “etica” del tuo lavoro. Ci vuoi spiegare un po’ meglio questa tua filosofia?«Vedete, nel 2016 non possiamo limitarci a valutare un vestito, uno stile, una collezione dal fatto che siano belli o brutti. La moda non è solo intrattenimento, ma è anche altro. Non possiamo essere così distaccati dalla contemporaneità da non affrontare i grandi temi che oggi scuotono il mondo, seppur da un punto di vista particolare come quello del nostro settore. Prima ho accennato al multiculturalismo, un concetto che spaventa molto, davanti al quale la tentazione è quella di chiudersi a riccio o osservarlo passivamente. Ecco, quando la moda accosta colori, culture, stili diversi, sta parlando del valore del multiculturalismo. Quando dà voce agli indiani d’America, o alle donne

qualcosa che ti fa piacere dire loro? Magari un

consiglio “di stile” per quelli che amano la moda… «Per prima cosa devo rinnovare i miei complimenti per come hanno lavorato; in questi mesi sono stati per me quasi più una famiglia che un’azienda. Quanto allo stile, è sempre qualcosa di estremamente personale, è difficile dare un consiglio universalmente valido. Per come la vedo io, il look perfetto è quello in grado di far convivere elementi diversi: la memoria, l’identità, ma anche l’incontro con il mondo, il métissage, e Benetton queste componenti le ha tutte dentro di sé. Chi lavora in questa azienda quindi parte avvantaggiato: non dimenticate mai che voi siete Benetton».

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La fase di Evaluation & Feedback del processo di Performing UP ha preso il via lo scorso 25 novembre con un incontro al quale hanno partecipato i nostri top manager.

L’obiettivo dell’incontro è stato quello di condividere le modalità di implementazione di questa nuova importante fase del processo. Ma il workshop è stato anche l’occasione per riflettere su come si esprime la leadership all’interno di un team manageriale attraverso il contributo ispirazionale di Marco Grazioli, Presidente di The European House Ambrosetti, nostro partner formativo nel progetto.Per garantire un corretto e consapevole svolgimento di questa nuova fase del processo, il team Training & Development ha invitato in aula nel mese di dicembre tutte le 400 risorse coinvolte nel pilota 2016. Le 12 sessioni formative hanno avuto come finalità quelle di introdurre il tema della valutazione degli obiettivi e delle

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Performing UP: al via la fase di valutazione e feedback

PEOPLE

A SCUOLADI LEADERSHIP

SAPORE D’ORIENTESARAH ANAM REGINA IN CUCINA A PONZANO PER UNA SERA

Dopo aver sbaragliato la concorrenza e aver vinto il Corporate Super Chef in India, la nostra collega Sarah Anam non poteva non portare un po’ di sapori orientali nel nostro Headquarters.Detto fatto: cogliendo l’occasione

della visita conoscitiva di Sarah presso le nostre sedi centrali, il team Training & Development l’ha coinvolta nell’organizzazione di una cena con

un menu basato su piatti della tradizione indiana.L’evento, tenutosi lo scorso 15 novembre a Ponzano, ha visto una rappresentanza di tutti i nostri canali distributivi con la presenza di Marco Messini, chief distribution

& sales officer UCB, Piero Maldini, corporate retail director e Christian Prazzoli, UCB wholesale & franchising director, oltre che dei nostri store department manager UCB.Un evento… da leccarsi i baffi!

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competenze dei collaboratori e di condividere quali sono le cose importanti da sapere per una efficace gestione del feedback.

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PEOPLE

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LA RELAZIONE COME FATTORE DI SUCCESSOIl 22 e il 23 novembre si è svolta presso i nostri Headquarters la seconda edizione del corso formativo dedicato ai partner FOS Sisley dal titolo La relazione come fattore di successo. È stata l’occasione per coinvolgere nell’iniziativa i partner franchisee che non avevano partecipato durante la prima edizione, raggiungendo così la quasi totalità degli interessati.E parlando di fattori di successo, quelli del percorso sono stati offrire ai partner la formazione necessaria per gestire al meglio le proprie persone e garantire un’attenzione particolare sulla gestione delle relazioni e sulla comunicazione efficace. Con queste iniziative la funzione Training & Development vuole fornire ai propri partner commerciali un supporto per perfor-

mare attraverso il proprio staff di negozio ponendo al centro dell'iniziativa formativa se stessi e le proprie persone.

Elena Staleva lavora nel nostro negozio UCB di Corso Vittorio Emanuele II a Milano come sales assistant. Da dieci

anni il suo lavoro in Benetton è quello di “far uscire il cliente soddisfatto dal negozio” ed evidentemente ci riesce bene, visto che proprio i suoi affezionati clienti l'hanno incoronata "Commessa del Giorno".Dietro al titolo c’è un gioco di parole: Il Giorno è infatti la testata giornalistica che ha indetto questo

PER UN PUGNO DI VOTI

concorso, chiamando i propri lettori a votare il miglior sales assistant della Lombardia. Con 366 voti (e superando nel rush finale Alessandro Vegetti, commesso di una libreria di Legnano), Elena si è assicurata la palma d’oro: vittoria meritata e non semplice, dato che buona parte della clientela del suo store è composta da turisti di passaggio.Clienti affezionati dunque che l’hanno ringraziata, così come hanno voluto premiarla del suo impegno

La “nostra” Elena Staleva è diventata la Commessa del Giorno

con un attestato e un maglione TV 31100 anche Marco Messini, chief distribution & sales officer UCB e Piero Maldini, corporate retail director.Nella sua visita presso il nostro Headquarters, Elena ha anche avuto modo di visitare il nostro archivio, Fabrica e i nuovi spazi Seamless.

PLANNER A PIENI VOTINel 2016 il team Training & Development ha lanciato WHO IS A PLANNER?, un percorso formativo progettato e dedicato alla figura del planner franchising. A partire da marzo infatti oltre 40 planner del canale franchising cross brand sono stati coinvolti in un percorso mirato a sviluppare la consapevolezza del loro ruolo e a fornire le competenze tecniche e trasversali per affrontare al meglio il proprio lavoro.Dopo 8 giornate e oltre 60 ore di formazione, l’8 e 9 novembre i planner Sisley hanno tagliato il traguardo per primi, puntandosi sul petto la spilla “I’m a Planner”, mentre tra qualche mese sarà il turno dei colleghi del brand UCB.Cosa dicono in merito i nostri partecipanti? “Abbiamo avuto la possibilità di metterci in gioco ed esplorare dinamiche mai attivate”“Belle interazioni, stimoli giusti, siamo diventati un bel gruppo coeso”“Vorremmo approfondire tutti gli argomenti trattati, e avere più tempo per queste iniziative formative” Guarda il video

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UNA PEOPLE STRATEGY… ATTRAENTE

La people strategy di Benetton è sempre più orientata al people care. Questa strategia mira, tra le altre cose, a renderci attrattivi verso i “talentsumer”, i talenti più esigenti che scelgono di accettare la proposta di assunzione in base a una serie di elementi aggiuntivi rispetto alla sola offerta economica. La nostra gestione del capitale umano è stata per questo al centro del meeting di AIDP (Associazione Italiana per la Direzione del Personale) organizzato dal team Reward and People

BENETTON OSPITA IL MEETING HR SU REWARD E PEOPLE CARECare il 24 novembre. Durante l’incontro, che ha registrato quasi 200 ospiti esterni presso gli Studios di Castrette, il nostro global HR director Giuseppe Cavattoni ha presentato le iniziative del piano BENETTON PER TE. Ma il tema che ha attirato maggiormente l’attenzione tra il pubblico di responsabili HR è stato lo Smart Working, introdotto da poco ma che ha già ottenuto buoni consensi e riscontri in azienda. Anche con questo… Benetton attrae talenti e fa tendenza!

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Con quasi 2 milioni e mezzo di C.V. nel database, Almalaurea è un partner perfetto per cercare futuri colleghi: per questo il 16 novembre abbiamo partecipato al Career Day “Almalaurea International”. Pur non essendo stata una passeggiata,

visto che il nostro employer branding ha attirato le ambizioni di moltissimi neolaureati (oltre 400 i colloqui svolti), l'azienda ha dedicato la giusta attenzione ai profili più promettenti, grazie anche a una formula rinnovata rispetto alle precedenti edizioni. Con questi numeri c’è da sperare in bene: il tasso di “convertion” tra colloqui svolti e ragazzi assunti è decisamente positivo e ci ripaga della fatica fatta, con almeno dieci assunzioni perfezionate finora.

TUTTI IN FILA PER BENETTONSIAMO TRA GLI EMPLOYER PIÙ DESIDERATI DI ALMALAUREA INTERNATIONAL

PEOPLE

FORMAZIONE VINCENTELa crescita degli store manager al centro delle attività delle country estere.

Polonia: sviluppi della formazioneLa HR manager in Polonia, Malgorzata Kregiel, ha preso molto seriamente l’impegno di formare i talenti all’interno del canale DOS UCB. Per questo il meeting annuale organizzato dalla country manager Aneta Pietka e dalla retail manager Ewa Grzesiak il 23 novembre scorso a Cracovia e al quale hanno partecipato 40 store manager, è stato un momento significativo. Nell’occasione è stata presentata la strategia UP del retail, che attraverso attività di formazione e sviluppo mira a far crescere i talenti dall’interno. Formalizzati ufficialmente i 20 nuovi store manager che hanno svolto un percorso di crescita interno nel 2016.

Messico: store manager “esperti”Dopo una formazione durata ben 7

mesi e organizzata da Maria Fernanda Leal, responsabile del team Training & Development per il Messico, gli store manager della country a novembre sono diventati “Benetton Esperti”. Il cuore del training formativo era basato sulle Regole d’oro della Vendita e lungo il percorso sono emersi 5 Top Talent, che hanno registrato performance sopra la media, concretizzate poi in un aumento delle vendite nei rispettivi store.

Turchia: In Store Up AcademyIl Team HR della Turchia ha lanciato l’implementazione della In Store Up Academy, con un’offerta formativa progettata ad hoc per gli store manager. My Store, il modello di competenze distintive di Benetton e le Regole d’oro della Vendita sono i principali materiali alla base del programma, partito a ottobre e che finirà a giugno, mentre a

gennaio ci saranno delle sessioni per valutare l’efficacia dei workshop. Sono attività importanti anche per creare una community di store manager che si incontri regolarmente per condividere best practice.

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IDENTITY

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Due donne, madre e figlia, due ballerine, Lucy Briaschi e Tiziana

Bolfe, ballano leggere e potenti e mettono in scena la violenza contro il genere femminile, e al tempo stesso la forza di ribellarsi: «Intrecceremo le nostre braccia per abbracciarci e

proteggerci a vicenda». È il video prodotto da Fabrica, il centro di ricerca sulla comunicazione di Benetton Group, a sostegno degli Orange Days, i giorni contro la violenza sulle donne promossi dall’ONU, per due settimane dal 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Una su treIn tutto il mondo, una donna su tre subisce qualche forma di volenza nel corso della sua vita, e spesso il

La campagna di Fabrica per Benetton a sostegno della giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne

A PASSO DI DANZA CONTRO LA VIOLENZA

carnefice è all’interno della sua casa. Un dato allarmante, che ha convinto le Nazioni Unite a inserire tra gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile per il 2030 anche l’eliminazione di ogni forma di violenza contro le ragazze e le donne, sia nella sfera pubblica che in quella privata. Anche Benetton Group s’impegna in questa direzione. In primo luogo attraverso il suo Women Empowerment Program, che contiene una serie di iniziative concrete contro la violenza di genere: in Bangladesh, per esempio, il brand si sta adoperando per aumentare la sicurezza delle lavoratrici del settore dell’abbigliamento, nelle fabbriche e nei luoghi circostanti.

Lapidate dai petaliBenetton sostiene gli Orange Days dell’ONU già da qualche anno. Nel 2014 Fabrica aveva prodotto un’immagine e un video in cui una donna veniva metaforicamente lapidata con petali arancioni; nel 2015 invece il focus è stato l’importanza che le pari opportunità e la non discriminazione hanno nella lotta alla violenza di genere. Quest’anno sono i corpi e i movimenti delle due ballerine a sollevare l’attenzione su un problema che coinvolge tutto il mondo.

È stata ribattezzata “l’immagine che ha cambiato la faccia dell’AIDS”,

per la sua potenza e il suo significato simbolico. Un uomo è nel suo letto nel momento della sofferenza estrema, circondato dai suoi cari. Non si tratta di una ricostruzione, la scena è drammaticamente vera: l’uomo è David Kirby, un attivista americano che nel 1990 si è lasciato fotografare sul letto di morte dall’amica Therese Frare. Due anni dopo, la stessa immagine si lega indissolubilmente al nome di Benetton in una campagna di comunicazione autorizzata dalla famiglia Kirby. A

PIÙ DI UN’IMMAGINETIME CELEBRA LE CENTO FOTOGRAFIE CHE HANNO FATTO LA STORIA: TRA ESSE, UNA DELLE PIÙ CELEBRI CAMPAGNE BENETTON

distanza di quasi trent’anni questo scatto non perde la propria forza, tanto da essere annoverato tra le 100 fotografie più influenti di sempre dalla rivista Time.

Un frammento di storiaLa foto della Frare in principio non era stata pensata come immagine per una campagna. O per meglio dire, non era stata pensata affatto, ma improvvisata al capezzale dell’amico Kirby, e in seguito pubblicata sulla rivista Life. Fu la famiglia del defunto Kirby a decidere

di concedere l’utilizzo dell’immagine a UCB, convinta dalla storia di battaglie sociali del brand e dal desiderio di sensibilizzare il mondo sul tema della sieropositività. Per questo Time ha recentemente messo la foto al fianco di scatti celeberrimi come il primo piano di Ernesto "Che" Guevara, il ragazzo senza nome a piazza Tienanmen e la bandiera piantata dai soldati americani a Iwo Jima.

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IDENTITY

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Nelle scorse settimane l’azienda è stata coinvolta in molte iniziative legate al mondo della moda, a testimonianza del ruolo di primo piano che, con autorevolezza, continua a ricoprire

LA VOCE DI BENETTON

Un novembre ricco di appuntamenti, quello che Benetton si è da poco

lasciato alle spalle. L’azienda ha infatti preso parte a un lungo elenco di iniziative prestigiose che ha messo in evidenza la sua capacità di partecipare in modo attivo e costruttivo al dibattito legato all’industria della moda.

Croisette in verdeLa presenza di Benetton è stata particolarmente “visibile” nell’ormai tradizionale Mapic di Cannes, la grande fiera internazionale dedicata ai professionisti della distribuzione, quest’anno incentrata sul mercato digitale. Proprio di fronte al Palais des Festivals dal 16 al 18 novembre hanno infatti fatto la loro comparsa i tre cubi Pop-Up già visti a settembre nel centro di Milano. Questa volta, però, al centro dell’esperienza sensoriale non c’erano le emozioni dai passanti, ma l’identità stessa del brand: prodotti, statistiche, campagne, il tutto proiettato su schermi posti in tutti i lati di ogni cubo. Insomma,

un’immersione in piena regola nell’universo Benetton.

Benetton in cattedraNel ricco calendario di eventi, una citazione particolare merita la quindicesima Settimana della Cultura d’Impresa, a Venezia. Il 23 novembre, presso l’Università Iuav, l’Archivio Benetton è stato tra i protagonisti del convegno che ha posto l’attenzione sulla questione del digitale, sulle opportunità e le sfide che le nuove tecnologie presentano per la narrazione e interpretazione della storia d’impresa oltre che per la conservazione del patrimonio di conoscenze, tecniche e materiali che compongono l’identità più profonda di ogni azienda.Il digitale è stato anche il tema della 4° edizione di Decoded Fashion, il summit internazionale sul fashion-tech che si è svolto a Milano il 15 e 16 novembre. Anche in questa kermesse Benetton è stata chiamata a esporre il suo punto di vista sul tema della connessione tra mondo della moda e digital, che ha cambiato le logiche del mercato.

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Nel distretto della lanaSi è parlato più direttamente di produzione nel corso della due giorni di Biella dal titolo “A Vision for Wool” (28 e 29 novembre), una tavola rotonda organizzata per ragionare sul futuro dell’industria laniera. Location non casuale: Biella è il più antico distretto tessile europeo e punto d’origine della cosiddetta ‘Strada della Lana’. L’azienda trevigiana ha fatto parte di un nutrito gruppo di specialisti che si sono seduti al tavolo a confrontarsi sui possibili sviluppi del settore, sulle opportunità di crescitae sugli obiettivi a medio e lungo termine.

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Decoded Fashion Settimana della Cultura d’Impresa

Mapic

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MESSA A PUNTO DALL’AZIENDA UN’IMPORTANTE ALTERNATIVA AI COLORANTI SINTETICI: LA TINTURA DI ORIGINE NATURALE

Colore e responsabilità sociale sono da sempre due pilastri di Benetton. Utilizzare elementi naturali per produrre tinture alternative dei nostri capi è quindi la logica

conseguenza di questo impegno. Per l’AI 2016 è stata concepita una linea di T-shirt realizzata esclusivamente con coloranti vegetali. Alla base, un’idea semplice ma innovativa: utilizzare una selezione di piante – dal ginepro al melograno, dal castagno al noce – per tingere i capi, secondo il tradizionale processo

SUSTAINABILITY

ARTISTI DEL COLORE

dell’infusione (un sacco forato con dentro la pianta immerso in acqua calda, che viene così colorata e a sua volta tinge il tessuto).

Tutti i colori della naturaMa questo progetto non si ferma alle piante. I prossimi passi nel mondo della tintura prevedono infatti di partire dai minerali che, una volta macinati meccanicamente, si trasformano in polveri coloranti. È in fase di sperimentazione anche l’utilizzo della terra per

ricavare paste dense che, abbinate tra loro o stemperate, creano diverse gradazioni di colore. La gamma dei toni ottenuta varia a seconda dell’elemento: si passa da quelli polverosi della tintura vegetale, a quelli più brillanti dei minerali, fino alle tinte più calde e color pastello delle colorazioni con la terra. La possibilità di attingere direttamente dal mondo naturale rappresenta un'importante alternativa ai coloranti sintetici, ed è per questo che Benetton Group investe risorse nella ricerca e nello sviluppo di strumenti innovativi che garantiscano la sicurezza e la qualità dei capi.

IDENTITY

N atale in casa Fabrica. Sabato 17 novembre dalle 11 alle 22:30

l’officina creativa di Benetton ha aperto eccezionalmente le sue porte per una giornata di shopping, conferenze, live music e street food.

Per gli ospiti è stata un’occasione preziosa per “gettarsi” alla ricerca delle più originali idee regalo in vista del periodo natalizio, ma anche per assistere a conferenze e incontri stimolanti con i brand e gli artisti

internazionali che hanno preso parte alla giornata. Hanno completato il programma il rock psichedelico dei New Candys e la birra del Botegon per un brindisi collettivo.

CREATIVITÀ SOTTO L’ALBERO

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PERISCOPE

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ETERNO STILE SISLEY

Due store manager a confronto: da

Palermo a Marcianise, le voci dei nostri

colleghi

Da quanto lavori per Benetton?

Ci racconti cosa vedi adesso guardando fuori

dal tuo negozio?

Qual è il tuo capo di abbigliamento preferito?

E il più venduto in questo periodo?

Qual è il tuo segreto quando parli

con un cliente?

Cosa vorresti dire al tuo collega?

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FEDERICA LUONGO Store manager - Marcianise (Caserta)

ANDREA SCLAFANIStore manager - Palermo

1 "La più bella, immensa ed eccelsa metropoli del mondo”: così venne definita Palermo da un geografo berbero... ed è questo quello che vedo ancora oggi fuori dal mio negozio.

2 Lavoro in Sisley da 6 anni e ho vissuto ognuno di essi a pieno ritmo con passione. Un’avventura piena di soddisfazioni e crescita professionale!

3 Il mio capo preferito è il denim Helsinki super skinny, per la sua adattabilità a ogni look. L’appeal, lo stile e il glam dei nostri capi seducono i nostri clienti, li vendiamo tutti bene! L'amore è eterno finché è Sisley.

4 Amo comunicargli passione e essere un riferimento. Non vendiamo solo vestiti ma stile, racconti di un mondo che cambia: noi siamo i narratori di questo cambiamento. Fuori dallo store il cliente deve parlare di noi.

5 "La moda passa, lo stile resta"... in Sisley diventiamo stile, siamo stile, restiamo stile!

1 Dalla finestra al piano superiore del nostro negozio riesco a vedere Napoli, che è già in pieno clima natalizio! Adoro Napoli in questo periodo dell'anno, c'è un'aria diversa, anche tra i clienti.

2 Dal dicembre del 2011. I negozi retail all’epoca si contavano sulle dita di una mano, se mi guardo indietro penso con emozione a tutta la strada percorsa...

3 Quello che si vende di più, e che anche io adoro, è un maxi pull panna in alpaca, laminato oro, rigorosamente abbinato al denim Valencia loose con lavaggio marmorizzato.

4 Cerco di creare empatia. Mi piace trasmettere entusiasmo ed emozione, guidando il cliente nella scelta dei look più adatti: spesso si acquista per sentirsi bene con se stessi.

5 Conosco Andrea e sono felicissima di partecipare a Periscope con lui perché ci completiamo: lui razionale e preciso, io istintiva e caotica, ma l 'amore per Sisley ci unisce.

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CHRISTMAS STYLE

Questo elegante abito nello storico filato Benetton in 100% lana Merino extra fine è caratterizzato da una preziosa tecnica norvegese a maglia intrecciata e da un colore che sfuma e ricorda i colori autunnali di Cape Spear. Ashley Tyler

Head of UCB Design

CLOTHES

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Questo abito della collezione autunno-inverno 1993 presenta un gioco di punti a trecce

e losanghe, con collo alto a coste, che ritroviamo nel capo attuale, espressi con la stessa ricchezza e intensità.