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Vera StoppioniProgetto Autismo Età Evolutiva
Regione Marche U.O.di Neuropsichiatria Infantile ASUR Z.T 3 Fano
La riabilitazioneintensiva
nei bambini autistici
Al confine mi chiesi, “che cos’ho io da perdere, per
aver vissuto negli abissi del <molto sotto zero>?”,
afferrai gli attrezzi per arrampicarmi fuori di lì e
gridare forte al mondo che ero tutto ciò che ero,
prima mai abbastanza, che con tutto ciò che ero non
era giusto che restassi lì. Un nessuno in nessun
luogo.
Donna Williams
Autismo: processo patologico iniziale che conduce in un secondo tempo a disturbi neurologici secondari (Mundy).
L’autismo sarebbe l’espressione finale di una disfunzione precoce
nello sviluppo di una rete complessa di connessioni corticali e
subcorticali.
L’ipotesi che orienta il nostro lavoro è che tale disfunzione sia
parzialmente modificabile dall’intervento e, in particolare, da un
intervento precoce e intensivo.
Trattamento intensivo precoce nell’autismo
Premesse
Trattamento Intensivo Precoce
(Early Intervention Program)
Trattamento intensivo di tipo cognitivo-comportamentaleper bambini in età prescolare con diagnosi di autismo, il
cui scopo è insegnare al bambino ad “imparare ad
imparare” (Klevestrand, Isaksen, Gloersen & Gloersen, 1996)
Caratteristiche del trattamento
� Programmi comportamentali e cognitivo comportamentali individualizzati ed intensivi
� Supervisione mensile sistematica
� Verifiche programmate
� Formazione continua educatori
Trattamento intensivo precoce nell’autismo
DIAG�OSI PRECOCE
PROGRAMMAZIO�E DI U� I�TERVE�TO PRECOCE : 2 - 4 anni
Una serie di ricerche ha evidenziato che lUna serie di ricerche ha evidenziato che l’’organizzazione organizzazione adeguata di tempi, spazi ed attivitadeguata di tempi, spazi ed attivitàà del bambino in etdel bambino in etàà
precoce può incidere significativamente, nellprecoce può incidere significativamente, nell’’immediato, immediato, sulle potenzialitsulle potenzialitàà del bambino e, in prospettiva, sulla del bambino e, in prospettiva, sulla
qualitqualitàà dei suoi comportamenti adattivi dai quali dipende la dei suoi comportamenti adattivi dai quali dipende la qualitqualitàà di vita delldi vita dell’’intero sistema famiglia (intero sistema famiglia (Linee Guida Linee Guida
SinpiaSinpia, 2005, 2005).).
L’APPRE�DIME�TO DEI BAMBI�I
(ipotesi Lovaas)
SVILUPPO TIPICO
I bambini imparano dal loro ambiente naturale ogni giorno, in ogni occasione e in ogni momento della vita quotidiana, senza che sia necessario strutturare le varie situazioni di apprendimento.
AUTISMO
I bambini imparano poco o nulla dal loro ambiente naturale e hanno bisogno che le situazioni di apprendimento vengano strutturate dall’adulto
� Sperimentato inizialmente dal Dott. Ivar Lovaas
� Costituito da sessioni di insegnamento altamente strutturate in rapporto uno a uno per almeno trenta ore settimanali a scuola e a casa
� Basato su esperienze cliniche
� Utilizza tecniche di modificazione del comportamento (ABA)
Trattamento Intensivo Precoce
(Early Intervention Program)
I�TERVE�TO
� I�DIVIDUALIZZATO: assessment, creazione di un curriculum, aggiornamento periodico del curriculum, implementazione di procedure comportamentali adattate alle esigenze del bambino
� PRECOCE: rende possibile la sistematizzazione e la riorganizzazione delle esperienze percettive del bambino poiché le strutture encefaliche non hanno assunto una definita specializzazione funzionale e le funzioni cognitive sono in fase di attiva maturazione e differenziazione (Guaralnick, 1998; Dawson et al., 2001).
� I�TE�SIVO: i bambini con autismo hanno difficoltà strutturali nell’interazione con il mondo: le loro relazioni spontanee sono scarse, scarsamente efficaci e parzialmente impedite da compromissioni neurologiche. Gli interventi intensivi risultano necessari per ridurre queste limitazioni.
� I�TEGRATO…..
……I�TEGRATO
� Gli interventi sul bambino hanno alla base lo studio delle funzioni neuropsicologiche fondamentali
� Lo studio delle funzioni si modella su “ciò che accade” nella riabilitazione
� Il modello riabilitativo comportamentale ABA e il modello riabilitativo neuropsicologico si integrano nella presa in carico globale
……I�TEGRATO
� Combinazione di più tecniche nei vari ambienti di vita del bambino: discrete trials, task analysis, activity-based trials, incidental teaching, errorless teaching, ecc.
� Trattamento logopedico intensivo una settimana al mese per un anno in bambini di tre anni non verbali con grave compromissione a livello espressivo e di comprensione linguistica
� Il grande “contenitore” è l’ABA (Applied BehaviorAnalysis) ciò che dà struttura e sistematizzazione all’intervento e che permette di controllarne i risultati
… I�TEGRATO
PROGRAMMA EDUCATIVO
ABILITATIVO
� Deve essere eseguito sia a scuola, sia a casa, sia in altri eventuali ambienti di vita, a partire dalla prima impostazione del lavoro.
SCUOLASCUOLA
ALTRIALTRI
AMBIE�TI AMBIE�TI
DIDI VITA DELVITA DEL
BAMBI�OBAMBI�O
CASACASA
Cos’è l’ABA
L’ABA (Analisi Comportamentale Applicata) è la scienza che ci permette di modificare i comportamenti attraverso la manipolazione degli eventi antecedenti e conseguenti. E’ lo studio delle relazioni funzionali, degli eventi che cambiano in base ad altri eventi. E’ applicabile a qualunque situazione, a qualunque patologia a tutti i comportamenti socialmente significativi che devono essere modificati per essere adattivi.
Prescinde da:- età- diagnosi- patologia
Applied Behavior Analysis
Obiettivo :
Incrementare o diminuire la frequenza di un comportamento attraverso la manipolazione degli eventi ambientali
antecedenti e conseguenti
RELAZIO�I FU�ZIO�ALI
Quando nasce
Il comportamentismo nasce agli inizi del 1900 con J.B.Watson.Successivamente Skinner introduce i concetti di rinforzo ed estinzione.Le prime applicazioni sono degli anni ’60.Lovaas è il primo che la applica all’autismo.
Applied Behavior Analysis
� A�ALITICA: Le decisioni riguardo al cosa fare e come farlo si basano sull’analisi dei dati che si ricavano dall’osservazione (AnalisiFunzionale ABC Es. A-la mamma dice “siediti sulla sedia” B-il bambino si siede sulla sedia C-la mamma dice bravo e gli fa una carezza)
� COMPORTAME�TALE: il comportamento e le sue relazioni funzionali sono oggetto di studio. Ciò permette di definire l’obiettivo dell’intervento
� APPLICATA: si utilizzano i principi dell’analisi comportamentale di base (EAB: Experimental Analysis of Behavior) su comportamenti che hanno valore socialmente significativo per l’individuo. Il cambiamento generato dall’intervento è necessario per una migliore integrazione dell’individuo nella sua famiglia e nella sua comunità
Definizioni operazionali
- Comportamento: l’interazione tra muscoli e ghiandole di un individuo e l’ambiente, osservabile e quantificabile.
E’ un movimento osservabile e quantificabile. E’ costituito da tutte le azioni e da tutti i movimenti che una persona ingaggia e manifesta in alcune situazioni.I comportamenti vanno definiti, anche al fine di poterci lavorare sopra, in modo operativo e operazionale e non con etichette riassuntive.
Definizioni operazionali
Le definizioni operazionali, cioè il definire i comportamenti per i movimenti e le azioni che un individuo manifesta, ci danno gli strumenti per lavorare.E’ importante segnalare la frequenza di un comportamento che un individuo esibisce.Si parla di deficit comportamentali quando alcuni comportamenti in alcune situazioni sono assenti, di eccessi comportamentali quando alcuni comportamenti sono presenti in eccesso.L’obiettivo dell’Analisi Comportamentale è di incrementare o diminuire la frequenza di un comportamento
Esempi
-Etichette sommarie -Definizioni operazionaliLuca è un ragazzo timido Luca tende a stare da una parte.
Se qualcuno prova a conversarecon lui risponde a monosillabi enon ripropone mai una domanda
- COMPORTAMENTO: l’interazione tra i muscoli e le ghiandole di un organismo e l’ambiente
- AMBIENTE: l’intera costellazione di stimoli che possono influenzare il comportamento
- STIMOLO o EVENTO: un cambiamento osservabile nell’ambiente che può influenzare il comportamento
Definizioni
ABA
Il comportamentismo si ispira ad una filosofia deterministica. La maggior parte dei comportamenti avvengono per una ragione. Quando riusciamo a capire le variabili di controllo, allora possiamo prevedere il comportamento (previsione). Se siamo in grado di controllare le variabili allora possiamo modificare il comportamento (controllo).L’ABA cerca di individuare le variabili di controllo di un comportamento, partendo dal principio che il comportamento
è ordinato, parte cioè da stimoli che lo evocano e ha stimoli che lo controllano.
ABA
• Le procedure sono chiaramente definite per permettere a persone diverse (nel caso di bambini autistici genitori, insegnanti, educatori) di lavorare allo stesso modo per rendere il trattamento efficace.
• Le procedure utilizzate si basano sempre sui principi comportamentali di base, in base ai quali si spiegano nuovi comportamenti.
Utilizza sempre:Rinforzo
Punizione
Estinzione
ABA
Dopo che si è giunti ad una modificazione comportamentale vengono utilizzate procedure per promuovere la generalizzazione e il mantenimento del comportamento modificato.
Le procedure possono essere efficacemente applicate ad individui diversi ed in diversi contesti. Gli effetti sono estendibili a lungo nel tempo.
Comportamentismo
Analisi comportamentale
sperimentale
Analisi comportamentale
applicata
Discret Trial Teaching
Insegnamento incidentale
Verbal behaviour
Precision teaching
Modello UCLA(Lovaas)
Denver Model(Rogers)
Pivotal ResponseTraining (Koegel)
Modelli di insegnamento
L’ABA comprende:
- il processo per cui avviene un determinato cambiamentocomportamentale (principi)
- le tecniche e le procedure utilizzate per apportare cambiamenti significativi (metodo)
ABA
METODO COMPORTAME�TALE
CICLO ISTISTUZIO�ALE
elementi fondamentali
- STIMOLO: precede la risposta e fa sì che venga emessa.
L’importanza di qualsiasi stimolo sta nella sua capacità di costituire l’occasione per una risposta specifica.
- RISPOSTA: comportamento che fa seguito allo stimolo. Da
sottolineare l’importanza del rapporto tra stimolo e risposta.
- CO�SEGUE�ZA: avvenimento che fa seguito alla risposta, ciò
che succede al soggetto una volta emessa la risposta. Le conseguenze naturali, negative o positive, sono parte integrante della vita di tutti i giorni e in quanto tali, influenzano il nostro comportamento. Nel metodo comportamentale facciamo sì che una determinata conseguenza faccia seguito alla risposta, per influenzare ilcomportamento futuro.
Descrizione completa di:
- Situazione ambientale in cui si verifica un comportamento (antecedenti)
- Comportamento- Conseguenze specifiche (ciò che segue il comportamento)
Contingenza a tre termini
Esistono due tipi di conseguenze:
- Conseguenza positiva: uno stimolo nuovo che vieneaggiunto (rinforzo)Se una risposta conduce a un comportamento rinforzanteaumenterà la frequenza di emissione.
- Conseguenza negativa: uno stimolo presente viene toltodall’ambiente (punizione)
Se una risposta conduce a un conseguenza punitiva si
ridurrà la sua frequenza.
Conseguenze
Strumenti utilizzati per modificare il
comportamento
- Rinforzatori: conseguenze contingenti che danno luogo all’aumento di frequenza di un comportamento.
- Punizioni: conseguenze contingenti che danno luogo alladiminuzione di frequenza di un comportamento
Rinforzo
Si rinforzano sempre e solo i comportamenti, non le persone.Il potere di un rinforzo è determinato dalla motivazione (stato di deprivazione o sazietà che ci porta ad agire per ottenere una determinata conseguenza). Esempio: la deprivazione dall’acqua (sete) rinforza la ricerca dell’acqua.
La motivazione altera il potere di un rinforzo.
La presentazione contingente di uno stimolo che aumenta o mantiene la frequenza di un comportamento
Esempio: mi fermo quando vedo il semaforo rosso perché ho imparato che fermandomi evito di andare a sbattere con l’auto che proviene dall’altra parte.
Rinforzo positivo
La rimozione contingente di uno stimolo che mantiene la frequenza di un comportamento
Esempio: prendo un farmaco tutte le volte che ho mal di testa se ho provato che quel farmaco me lo elimina
Rinforzo negativo
Schemi di rinforzo
Rinforzo contingente: quello utilizzato come diretta conseguenza del comportamento o dell’apprendimento richiesto, elargito solo in seguito a una precisa risposta. Procedura che porta all’apprendimento e al consolidamento di apprendimenti e comportamenti
Rinforzo non contingente: costituito dalla presentazione di situazioni positive e piacevoli
Schemi di rinforzo
• Esistono 2 schemi di rinforzo contingente:
• Schema di rinforzo continuo
il comportamento viene rinforzato ogni volta che viene emesso; utilizzato nella fase iniziale di ogni nuovo insegnamento di una nuova risposta, in quanto consolida un comportamento o un apprendimento nuovo o debole.
• Schema di rinforzo intermittente
il rinforzo non segue ogni risposta, ma solo alcune.
• Punizione: processo per cui la presentazione o rimozione di eventi contingenti al comportamento ne diminuiscono la frequenza futura.
La proprietà di una conseguenza viene determinata
dall’effetto che ha sul comportamento
Punizione
Il processo per cui la non consegna del rinforzatore che
fino ad allora aveva mantenuto il comportamento porta il
comportamento ad estinguersi.
Si parla di estinzione quando un comportamento che non viene più rinforzato non si verifica più.Si parla invece di estinzione del rinforzo quando non èprogrammato più nessun rinforzo in seguito all’esecuzione di un comportamento o a una acquisizione.
Estinzione
PU�IZIO�E POSITIVA
Presentazione contingente di un evento che DIMINUISCE o SOPPRIME la frequenza futura di un comportamento.
PU�IZIO�E �EGATIVA
Rimozione/termine contingente di uno stimolo cheDIMINUISCE o SOPPRIME la frequenza futura di un comportamento.
Punizione
Prompting
PROMPT
Uno stimolo antecedente che induce una persona ad emettere un comportamento che altrimenti nonemetterebbe
Prompting
Il prompt è un aiuto che viene dato al soggetto per eseguire correttamente un comportamento o un apprendimento.
Esistono 3 tipi di prompt:
- Verbale
- Gestuale
- Fisico (quest’ultimo il più utilizzato con bambini autistici
- per evitare esecuzioni erronee di un apprendimento)
Il prompt fisico viene utilizzato abitualmente all’inizio di un
nuovo apprendimento con bambini autistici per evitare
l’apprendimento dell’errore.
Tipi di prompt
• Prompt nella risposta: suggerimenti che richiedono
l’intervento di un’altra persona che evoca la risposta target
• Prompt nello stimolo o ambientale: cambiamento nello
stimolo (aggiunta o rimozione) che incrementa la probabilità
di risposta
Fading (sfumatura)
Per fading si intende la progressiva diminuzione/rimozione dell’aiuto fino alla completa eliminazione; un cambiamento graduale nel livello di aiuto per evocare la risposta target.
• Per shaping si intende il rinforzamento differenziato di risposte che sono approssimazioni sempre più simili al “comportamento meta”, finché il soggetto non arriva a emettere un comportamento o un apprendimento che precedentemente non faceva parte del suo repertorio.
• Plasmo con l’uso del prompt e del rinforzo le approssimazioni successive e metto in estinzione le risposte precedenti
Shaping
DISCRETE TRIAL TRAINING
TASK ANALYSIS
INCIDENTAL TEACHING
Tecniche basate sull’ABA utilizzate nell’intervento sulle aree di sviluppo del bambino
ABA
DISCRETE TRIAL TRAI�I�G
Il DTT è una metodologia d’insegnamento che viene utilizzata per massimizzare l’apprendimento di diverse
abilità: cognitive, di comunicazione, di gioco, sociali e di autonomia.
TRIADE DELL’INSEGNAMENTO
Sd
(istruzione)
R
(risposta)Sr
(feedback)
TASK A�ALYSIS
Procedura comportamentale che permette di scomporre abilità complesse in sub-unità più semplici da insegnare
una alla volta diminuendo i prompt gradatamente
Es: lavare le mani:1. Tirare su le maniche2. Aprire il rubinetto3. Prendere il sapone4. Strofinare le mani5. Sciacquarle6. Asciugarle
I�CIDE�TAL TEACHI�G
L’ambiente naturale viene predisposto per “allettare” il bambino a desiderare materiali ed attività. L’insegnante èpronto a promuovere attenzione, richieste e istruzioni quando il bambino inizia ad interagire con i materiali.
Il rinforzo alla risposta del bambino è l’attività stessa o
l’iterazione con l’insegnante.
PROCEDURE COMPORTAME�TALI
� Apprendimento senza errori:Tecnica d’insegnamento e di riabilitazione cognitiva che consiste nell’inserire nella situazione didattica uno stimolo con funzione d’aiuto. Questo stimolo di aiuto (prompt) serve in un primo tempo ad impedire al soggetto di sbagliare. In un secondo tempo, quando il soggetto comincia a padroneggiare la nuova abilità, il promptviene eliminato in modo graduale (fading) (Celi, 2002).
� Prompt: Stimoli supplementari che controllano il comportamento desiderato ma che non fanno parte dello stimolo finale (Touchette e Howard, 1984).
PROMPT
IMITATIVO
Dimostrazionedel comportamento
corretto
AMBIENTALE
Modifica dell’ambiente per suscitare
la risposta corretta
DI TRACCIA
Una risposta corretta che precede un’altra risposta
lascia una traccia
FISICO
L’insegnante guida fisicamente il soggetto
GESTUALE
Indicarela risposta corretta
DI POSIZIONE
Lo stimolo viene messoin una posizione
che faciliti l’emissione della risposta corretta
TARDATO
Aumento del tempodi latenza tra lo stimolo
discriminativo e la risposta dello studente
AREE DI I�TERVE�TO
Tali aree sono estremamente
compromesse nel bambino con
disturbo autistico e costituiscono
la base per l’apprendimento di
abilità più complesse di estrema
importanza come il linguaggio
AttenzioneImitazione
Comunicazione
Gioco
Abilità sociali
Autonomia personale
Comportamentiproblema
ATTE�ZIO�E(sitting, scanning, pointing)
� Rimanere seduto per terminare un’attività (partendo da attivitàsemplici)
� Prestare attenzione al materiale sul tavolo (scanning, esplorazione visiva del bambino attraverso il materiale)
� Prestare attenzione alle richieste (richieste semplici dal punto di vista della costruzione di frase)
� Rispondere adeguatamente alle istruzioni (risposta correlata alla richiesta)
� Utilizzare adeguatamente il contatto oculare
� Indicare
� Accoppiare oggetti, immagini, colori, lettere, numeri, ecc.
IMITAZIO�E
� È strettamente connessa alle abilità attentive
� È una delle abilità fondamentali per l’apprendimento di altre e piùcomplesse abilità quali il linguaggio e le autonomie personali
� L’insegnamento riguarda inizialmente l’imitazione di movimenti grosso-motori, azioni con oggetti, movimenti fine-motori fino ad arrivare a movimenti bucco-facciali e alle prassie orali
� L’IMITAZIO�E VERBALE (comportamento ecoico) è il gradino piùelevato di quest’area di apprendimento ed il prerequisito essenziale per il lavoro sul linguaggio (logopedia – verbal behavior)
COMU�ICAZIO�E
� LINGUAGGIO RECETTIV0 (Listener Behavior)� Seguire istruzioni� Comprensione lessicale� Cmprensione morfosintattica� Comprensione per caratteristiche, funzione o classe
� LINGUAGGIO ESPRESSIVO (Speaker Behavior)� Richieste (Mands)� Etichettare e commentare (Tacts)� Grammatica e sintassi (Autoclitiche)� Conversazione
� STRUMENTO COMUNICATIVO� Linguaggio orale� PECS (Picture Exchange Comunication System, Andrew S. Bondy E Lory Frost,
1995)� Segni
GIOCO
� Attività di gioco strutturato a tavolino (incastri, puzzle, costruzioni, ecc.)
� Utilizzo funzionale di oggetti e materiali per il gioco di finzione
� Azioni semplici di gioco simbolico su imitazione
� Gioco del turno con diversi materiali
� Tombole in piccolo gruppo di coetanei
� Diverse posizioni e ambienti (in piedi, sul tappeto, in salotto, ecc.)
ABILITA’ SOCIALI
�
� STABILIRE I RINFORZATORI� Valutazione delle preferenze� Rinforzi condizionati
� INTERAZIONE SOCIALE� Contatto oculare� Attenzione congiunta� Conversazione
� COMPORTAMENTI PRO-SOCIALI� Collaborazione e attesa� Imitazione � Mettere a posto� Comportamenti in classe� Istruzioni di gruppo
AUTO�OMIA PERSO�ALE
� Mangiare: utilizzare le posate, varietà dei cibi, situazioni di gruppo (refettorio scolastico), richieste, ecc.
� Controllo sfinterico: autonomia nelle routine del bagno, comunicazione del bisogno
� Lavarsi: procedure di igiene delle varie parti del corpo, doccia, bagno
� Vestirsi: togliere e mettere i vari indumenti dal più semplice al piùcomplesso
� Lavori di casa: aiutare in semplici lavori domestici quotidiani (apparecchiare, sparecchiare, lavastoviglie, ecc.)
COMPORTAME�TI PROBLEMA
Bisogna intervenire quando:
� Tale comportamento impedisce al bambino di apprendere (autostimolarsi per lunghi periodi lo isola dalla realtà)
� È pericoloso per il bambino o per altre persone
� È inappropriato
Il tipo di trattamento scelto per ridurre il
comportamento problema dipende dalle condizioni responsabili
del comportamento
Il tipo di trattamento scelto per ridurre il
comportamento problema dipende dalle condizioni responsabili
del comportamento
A�ALISI FU�ZIO�ALE
Identificando le contingenze che mantengono un comportamentoproblema si possono modificare:• le conseguenze rilevanti• i rispettivi Sd associati• le condizioni contestuali motivazionali(Hanley, Iwata e McCord, 2003)
I�TERVE�TO LOGOPEDICO I�TE�SIVO
� Nasce dalla necessità di intervenire sulle funzioni psicolinguistiche in modospecifico ed intensivo
� Stabilizza le funzioni neuropsicologiche e psicolinguistiche utilizzando unametodologia comportamentale
� Intensifica le attività sullo step raggiunto e lo stabilizza
� Integra il programma ABA con un intervento specifico sulle funzionipsicolinguistiche
� Si svolge per due ore al giorno una settimana al mese
� Ogni settimana è preceduta da un colloquio con la famiglia e seguita da unasupervisione e programmazione dell'intervento con gli operatori (scuola, educatori,famiglia)
Famiglie: sostegno individuale, corsi di “parent training”, gruppi di mutuo aiuto coordinati dai genitori stessi
Scuola: specifica attività di formazione e consulenza dei docenti delle classi nelle quali sono inseriti bambini autistici
Livello extrascolastico: iniziative di tipo sociale, ricreativo e sportivo
Progetto Autismo Età Evolutiva
Area educativo/sociale
Progetto Autismo Età Evolutiva
Il nostro percorso
Osservazione e valutazione
Progetto di intervento
Progetto Autismo Età Evolutiva
Il bambino La famiglia Il Centro
Inquadramentodiagnostico
Profilo
Multidimensionale
Età
domanda
Le possibilitàdi tempo
ed economiche
Competenza
Competenza e motivazione
P
R
O
G
E
T
T
O
P
S
I
C
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U
C
A
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I
V
O
Valutazioneneuropsicologica
Trattamento farmacologico
Progetto psicoeducativo
Diagnosi
C
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Z
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M
E
D
I
C
A
Collaborazione con Servizi Territoriali
Consulenza alle famiglie e alla scuola
Progetto Autismo Età Evolutiva
Esami medici
Valutazione clinica
� linguaggio e comunicazione� livello di sviluppo cognitivo� abilità funzionali� integrazione visuo-motoria� funzioni esecutive� metacognizione e teoria della mente� gioco � adattamento sociale
Profilo multidimensionale individualizzatoProfilo multidimensionale individualizzato
Rivalutazioni
periodiche
del processo
terapeutico
Supervisioni
mensili
Formazione
degli operatori
Stesura del
programma
d’intervento
Formulazione
della
diagnosi
CE�TRO CE�TRO
AUTISMOAUTISMO
�PI�PI
ZT3 FA�OZT3 FA�O
Costituito da:1. Centro Autismo Fano: imposta i programmi educativi
e riabilitativi che supervisiona una volta al mese
2. Scuola: collabora con il Centro e mette in atto i programmi educativi concordati
3. Educatore scolastico e domiciliare: lavora insieme agli insegnanti nell’attuazione dei programmi
4. Famiglia: collabora con tutti gli operatori nella messa in atto dei programmi educativi e riabilitativi e assume un ruolo fondamentale nella generalizzazione degli apprendimenti.
Sistema terapeutico
EFFICACIA DEL TRATTAME�TO
INTENSITA’ DEL TRATTAMENTO
CARATTERISTICHE DEL
BAMBINO
DURATA DELTRATTAMENTO
COMPETENZE DEL
TERAPEUTA
Progetto Autismo Regione Marche
L’intervento
70 bambini attualmente supervisionati dal Centro con incontri a cadenza mensile e bimensile. La metodologia di intervento è quella comportamentale di tipo ABA e viene integrata in ambito linguistico dalle indicazioni fornite dalle logopediste del Centro.
12 di questi bambini hanno intrapreso a partire da Gennaio 2008 iltraining PECS (Sistema di Comunicazione per Scambio di Simboli)
1 ha iniziato recentemente il training alla comunicazione attraverso l’utilizzo di specifici comunicatori simbolici con sintesi vocale (VOCA)
Trattamento intensivo precoce:
Studio su un campione di 29 soggetti con diagnosi formale di Disturbo Autistico a basso funzionamento
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
80,0
90,0
1 3 5 7 9
11
13
15
17
19
21
23
25
27
29
Soggetti
QS
QS1 QS2 QS3
EVOLUZIONE QS A 12 E 24 MESI DALLA BASELINE
� In tutto il campione si verifica un aumento significativo del Quoziente di Sviluppo dalla baseline a T3
� Lo scarto migliorativo maggiore è tra T1 e T2
Progetto Autismo Età EvolutivaRegione Marche
[email protected]: 0721-882410Fax:0721-882414
Vera StoppioniValeria Ciacci
Giovanna SecchiaroliNadia ScialdoneLuigina BernabeiLorella Venturini
Bruna Lani