Steering Committee Overview · 2020. 5. 11. · riguardo, Daniela Costa –Ricercatore Economic...
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Digital Wealth Management HUB 2019
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Strategia,
innovazione e finanza.
Questi i tre elementi fondanti le attività del CeTIF
Il Centro di Ricerca su Tecnologie, Innovazione e Servizi Finanziari (CeTIF)
dal 1990 realizza studi e promuove ricerche sulle dinamiche di
cambiamento strategico e organizzativo nei settori finanziario, bancario e
assicurativo.
Ogni anno CeTIF attiva più di 15 strutture di ricerca, quali Competence
Centre e Osservatori, cui possono partecipare gli oltre 20.000 professionisti
che sono parte del network e organizza oltre 10 workshop dedicati a
banche assicurazioni e aziende non finanziarie con l’obiettivo di favorire
fra i partecipanti lo scambio di esperienze e l’adozione di pratiche
innovative.
Le attività di ricerca si focalizzano principalmente sugli effetti dello
sviluppo di nuove strategie, sull’innovazione normativa,
sull’approfondimento di prassi organizzative e di processo e sugli effetti
dell’introduzione dell’innovazione tecnologica.
Tra i partner istituzionali di CeTIF figurano: Banca d’Italia, IVASS, ABI, ANBP,
ANIA, AIPB e CONSOB.
In seno a CeTIF è stato costituito il CEFIRS - Centre for European Financial
Regulations Studies - un Osservatorio Permanente sulla regolamentazione
nel settore finanziario, bancario e assicurativo.
Inoltre è presente la struttura CeTIF Academy, scuola di Alta Formazione
Universitaria, che si pone l'obiettivo di trasferire ai top e middle manager
le conoscenze sviluppate in oltre vent’anni di ricerca.
CeTIF - Università Cattolica
Via San Vittore, 18 - 20123 Milano
Tel. +39 02 7234.2590
E-mail: [email protected]
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Research Insight | STEERING COMMITTEE MEETING: OVERVIEW
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AUTORI:
Carlo La Rosa
Chiara Frigerio
Federico Rajola
Giuseppe Salerno
Pubblicato nel mese di Dicembre 2019
Copyright © CeTIF. Tutti i diritti riservati.
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del presente documento non è consentita senza
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Si evidenzia, inoltre, che il presente rapporto potrebbe contenere proiezioni future o altre dichiarazioni in
chiave prospettica, circostanza che comporta rischi e incertezze. Si avvisano pertanto i lettori che tali
affermazioni sono solamente previsioni e potrebbero quindi discostarsi in modo considerevole dagli effettivi
riscontri ed eventi futuri. CeTIF declina fin d’ora qualsiasi responsabilità e garanzia in relazione a tali
proiezioni.
MEDIA PARTNER:
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DIGITAL WEALTH MANAGEMENT HUB 2019
MEMBRI DELLO STEERING COMMITTEE
L. Bassani - CheBanca!
L. Bertacchi - Lombard Int. Assurance
I. S. Brullo - Iccrea
A. Di Mascio - Poste Italiane
V. Gaudio - Banca Mediolanum
M. Gilioli - Credem
F. Greco - BPER
R. Leidi - UBI Banca
R. Levi - Fideuram
D. Piccolo - Banca Finnat Euroamerica
A. Ragaini - Banca Generali
S. Satta - UBS
F. Sella - Banca Patrimoni Sella & C.
F. Taddei - Ersel
F. Velluti - Intesa Private Banking
G. Venuti - Banca Aletti
A. Viganò - Mediobanca
F. Vitto - Banca MPS
D. Costa - CONSOB
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1 INTRODUZIONE
Il seguente output è stato realizzato con l’obiettivo di
riassumere i commenti emersi durante lo Steering
Committee Meeting del Digital Wealth Management
HUB 2019. Tale incontro è stato l’ultimo
appuntamento che ha sancito la fine di questo anno di
ricerca che ha coinvolto nove Istituzioni aderenti,
diversi sponsor e alcuni docenti che hanno
supportato ed arricchito i contenuti dei tavoli di
lavoro.
Il primo risultato del Comitato è stato quello di
sviluppare una definizione univoca del Digital
Wealth Management inteso come: “l’evoluzione
spinta dalla tecnologia nei processi, servizi e
prodotti che un intermediario finanziario
specializzato utilizza per soddisfare, con un elevato
grado di personalizzazione, le esigenze
finanziarie e non finanziarie dei propri clienti."
Partendo da questo presupposto è stato sviluppato un
percorso di ricerca strutturato in quattro giornate
durante le quali sono state affrontate le seguenti
tematiche: (1) come cambia il cliente in quest’ottica
di Digital Wealth, (2) quali strumenti e processi
digitali possono supportare i banker, (3) come la
tecnologia impatta e (4) di come l’arena competitiva
si stia espandendo rilanciando l’industria verso una
nuova dimensione sempre più tech.
La giornata dello Steering Committee è stata costruita
commentando le metodologie e gli output emersi
durante i tavoli di lavoro sopramenzionati, al fine di
stimolare un dialogo costruttivo da parte dei membri.
Di seguito, sono riassunti i principali spunti emersi da
questo incontro.
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2 THE NEW CUSTOMER IN THE DIGITAL WEALTH
Il primo appuntamento è stato focalizzato sullo studio
e la trasformazione delle esigenze dei clienti che si
rivolgono all’industria del Wealth Management. A tal
riguardo, Daniela Costa – Ricercatore Economic
Research Unit presso CONSOB ha chiarito che
“in Italia si registra una propensione al rischio abbastanza
bassa che è guidata, ad esempio, dalla tendenza passata
ad ottenere un rendimento certo. Tale fenomeno è inoltre
aggravato dai bassi livelli di educazione finanziaria
riscontrati nel Paese. A tal proposito emerge un dato
rilevante dal - Report on financial investments of Italian
Households - che mostra un grado di competenze
finanziarie maggiori per coloro i quali sono assistiti da un
consulente professionale. Risulta di conseguenza, come il
settore del Wealth Management debba evolversi verso
approcci e modelli di business che possano supportare i
clienti ad essere maggiormente consapevoli dei rischi e dei
vantaggi dei propri investimenti”.
Sulla stessa linea, Gianfranco Venuti –
Responsabile Coordinamento Privati presso
Banco BPM ha affermato che “tale livello di
educazione finanziaria rispecchia anche la scarsa
appetibilità momentanea del settore finanziario in senso
stretto. Di fatti, spesso i clienti non sono focalizzati
esclusivamente agli investimenti, riconosciuti come troppo
complessi, quanto più ad una visione totale del proprio
patrimonio finanziario, assicurativo, immobiliare e spesso
aziendale”.
Inoltre, Ivano Sebastiano Brullo – Direzione
Generale Sviluppo Progetti presso ICCREA ha
rimarcato che “la tecnologia dovrebbe essere utilizzata
come abilitatore per la democratizzazione della
consulenza, offrendo una personalizzazione maggiore ed
un cost-to-serve inferiore. L’idea ultima sarebbe quella di
fornire lo stesso grado di customer experience al proprio
cliente sia in banca che a casa, ma anche tramite il
proprio banker’’.
Sicuramente, il miglioramento della customer
experience che le Istituzioni offrono ai propri clienti
potrebbe rendere più coinvolgente il mondo degli
investimenti, andando di fatto a colmare con maggior
chiarezza parte dei gap educativi. Ad esempio, la
creazione di strumenti digitali potrebbe essere
utilizzata per mostrare delle prospettive di
rendimento interattive o per creare delle
reportistiche semplificate da poter spiegare ai propri
clienti.
Fonte: CeTIF Wealth Management HUB 2019
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3 THE NEW BANKER IN THE DIGITAL WEALTH
Da tale scenario di trasformazione un primo punto di
focus è stato dunque posto sull’evoluzione del cliente,
su cui Francesca Sesia – Chief Marketing Officer
presso BlackRock ha sottolineato come “le
aspettative legate alla digitalizzazione nel Wealth
Management sono molto alte. Ad esempio, negli Stati
Uniti si parla di trasformazione del rischio legato alla
tecnologia in opportunità per la crescita. Dove il trend
attuale è quello di offrire strumenti e processi digitali
maggiormente efficienti per supportare l’attività
consulenziale al fine di ridurre il gap informativo che si
interpone tra il cliente e l’Istituzione.”
A supportare tale visione Enrico Boggio –
Direttore Organizzazione e Sistemi
Informativi presso Banca Patrimoni Sella & C.
ha evidenziato come “la formazione del consulente a
disposizione del cliente è una delle principali tematiche su
cui bisogna focalizzarsi nel mercato italiano. In tal senso,
la tecnologia dovrebbe essere l’abilitatore per poter
dedicare maggior tempo ai propri clienti e ridurre quello
da destinare alle attività amministrative che possono
essere efficientate.”
Daniele Piccolo – Direttore Private Banking
Italia presso Banca Finnat Euramerica ha
approfondito tale tematica affermando che “è
senz’altro presente un gap di conoscenza tra il cliente e i
banker. Il semplice utilizzo dei questionari obbligatori
(come il MiFID2 o il Demand & Needs), per quanto
strutturati, non riescono fornire una visione completa del
cliente. Quindi uno dei più grandi problemi di questa
industria riguarda la valorizzazione del tempo passato con
i propri clienti per approfondire la conoscenza e arricchire
le strategie delle Istituzioni con tali informazioni.”
Al di fuori di logiche inerenti al solo settore del
Weath Management, è possibile notare come il tasso
di adozione della tecnologia in altri settori stia
diventando preponderante in un’ottica di business e di
customer experience. Di conseguenza, bisognerà
riflettere sulla prontezza delle Istituzioni ad affrontare
tali sfide.
Fonte: CeTIF Wealth Management HUB 2019
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4 THE WEALTH TECHNOLOGY
Un secondo elemento trattato durante l’incontro è
stato sulle tecnologie applicabili nel Wealth
Management e su quali nuovi trend stiano
trasformando il mercato. In un settore che si
concentra su una clientela molto esigente e che si
basa sulla relazione personale, lo sviluppo di soluzioni
tecnologiche dirette come i Robo Advisory non
risultano essere troppo efficienti. Invece, strumenti
digitali che supportano i banker nelle loro attività
come i Robo 4 Advisor sono attualmente utilizzati da
alcuni istituti presenti al percorso di ricerca.
A tal proposito Franco Dentella – Responsabile
Wealth Management presso Banca Generali ha
aggiunto: “per andare incontro alle esigenze più ampie
dei clienti stiamo sviluppando logiche di segmentazione
che comprendano l’intero nucleo familiare. Tale strategia
punta a fornire ai banker tutti gli elementi che lo
supportino nell’offrire un servizio di consulenza più in
linea alle esigenze complessive.”
Ad arricchire tale visione Fabrizio Greco –
Responsabile Direzione Wealth e Investment
Management presso BPER Banca ha aggiunto
che “le logiche di ottimizzazione delle infrastrutture
riducono il presidio geografico delle Istituzioni e
aumentano il numero di clienti serviti dal singolo banker.
Bisogna avere coraggio e puntare in maniera reale ad
implementare specifiche tecnologie in modo strategico per
innovare e rinnovare i modelli di business e le strutture
delle banche.”
D’altra parte, Matteo Gilioli – Responsabile
Supporto Wealth Management presso
CREDEM ha affermato che “lo sviluppo di strumenti
specifici per il banker, che se non strutturati puntando alle
reali necessità operative rischiano di non venire assimilati
e utilizzati correttamente.”
Inoltre, come Ezio Castagna – Head Investment
& Pensions presso Ubi Banca ha sottolineato, un
problema rilevante che si pone alla base degli ostacoli
all'innovazione e all'implementazione delle tecnologie
sia dalla Direzione sia dai banker sta nel “change
management che riesca a far diffondere una cultura
digitale in azienda. Obiettivo che ad oggi si sta
diffondendo all'interno degli istituti ma che ancora ad oggi
non risulta del tutto raggiunta”.
Fonte: CeTIF Wealth Management HUB 2019
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5DIGITAL WEALTH MANAGEMENT: VERSO LO
SVILUPPO DI UNA META INDUSTRIA
La quarta giornata è stata incentrata sull’analisi delle
principali criticità ed opportunità per creare nuove
proposizioni di business che tengano conto della
trasformazione in atto. Una delle maggiori tendenze,
vista peraltro in altri settori, è quella di creare
ecosistemi e stimolare la contaminazione con altre
industrie per offrire un insieme di soluzioni, piuttosto
che la sola vendita di un singolo prodotto o un
servizio.
In tal senso, Fabio Carniol – CEO di Helvetia
Vita e Chiara Assicurazioni ha spiegato come
“l’implementazione di strategie di Bancassurance stiano
diventando sempre più rilevanti nel contesto attuale. I
prodotti assicurativi possono rappresentare una
diversificazione dei profitti per le Istituzioni finanziarie.
Questa tendenza, ormai consolidata nel mercato, si sta
evolvendo passando da una proposizione legata alla
vendita di prodotti ad una logica di tipo consulenziale.”
Risulta utile aggiungere che le assicurazioni e i
conseguenti prodotti stanno cogliendo i trend della
sostenibilità e dei timori legati all’incertezza futura
tipica delle nuove generazioni. Inoltre, le attività legate
al Risk Management non possono più essere gestite
unicamente dalle banche. Infatti, le imprese di
assicurazione sono fondamentali per supportare le
Istituzioni Finanziarie in tale operazione.
In questo scenario, la visione di un settore del Wealth
Management come un ecosistema/piattaforma aperta
potrebbe essere una soluzione. Sfida che però va
affrontata in maniera strategica valorizzando il
modello comunicativo e relazionale creato fino ad ora
con i clienti. A tal riguardo, Federico Odello –
Sales and Marketing Director presso Online
SIM ha esortato i partecipanti affermando che “per la
creazione di un ecosistema, tipico delle online platforms
utilizzate giornalmente dai clienti, richiede la costruzione
di fiducia nel provider di tale servizio. Molti marketplace,
ad esempio, non hanno user interface o customer
experience estremamente accattivanti, ma sono leader nei
propri settori perché funzionano sempre e hanno oramai
generato fiducia nei clienti.”
In linea con l’intervento precedente, Stefano Satta –
Head of Marketing and Client Strategy Officer
of EMEA Domestic presso UBS ha precisato che
“l’ambito Retail bancario è riuscito ad implementare delle
tecnologie che arricchiscono l’esperienza del cliente e
migliorano l’efficienza dei processi di back-end. Purtroppo,
il settore del Wealth non è ancora stato in grado di
recepire a pieno lo stesso grado di penetrazione digitale.
Certamente, la tecnologia non può ancora essere vista
come elemento fondante dell’industria Wealth, ma può
rappresentare un elemento che aiuta a completare ed
arricchire il quadro della situazione”.
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6 CONCLUSIONI
In sintesi è emerso come la spinta digitale nel settore
del Wealth Management sta seguendo traiettorie
strategiche che puntano ad ampliare i segmenti di
clientela, offrire servizi “globali” personalizzati con un
cost-to-serve inferiore e semplificare l’attività
amministrativa dei banker aumentando la qualità del
tempo speso con i clienti.
Le riflessioni emerse durante l’incontro hanno
indirizzato i temi di ricerca del percorso Digital
Wealth Management HUB 2020 che verteranno sulla
Digital Global Advisory, il ruolo della Behavioural
Finance nel Wealth Management, prodotti Innovativi e
Sostenibili e la costruzione di Ecosistemi e
Partnerships.
Fonte: Benefici derivanti dall’attuazione di una proposizione digitale. Digital Wealth Management Survey, CeTIF -
BlackRock, Nov 2019.
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