Stato dell’arte sull'Intelligenza Artificiale e le...

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S.Siracusa e M. Ferlicca Tesina sull’Intelligenza Artificiale 1 Università degli Studi della Tuscia di Viterbo Facoltà di Economia Corso di Organizzazione dei sistemi informativi aziendali Prof. Tommaso Federici A.A. 2000/01 Stato dell’arte sull'Intelligenza Artificiale e le applicazioni in azienda Ricerca svolta da: Massimiliano Ferlicca e Sandro Siracusa

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S.Siracusa e M. Ferlicca Tesina sull’Intelligenza Artificiale 1

Università degli Studi della Tuscia di ViterboFacoltà di Economia

Corso di Organizzazione dei sistemi informativi aziendali

Prof. Tommaso Federici

A.A. 2000/01

Stato dell’arte

sull'Intelligenza Artificiale

e le applicazioni in azienda

Ricerca svolta da: Massimiliano Ferlicca e Sandro Siracusa

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INDICE

CAPITOLO PRIMO

DEFINIZIONE DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE

1.1 Nascita dell'intelligenza artificiale…………………………….1

1.2 Evoluzione dell'intelligenza artificiale………………………...3

CAPITOLO SECONDO

SISTEMI DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE

2.1 Premessa………………………………………………………..5

2.2 I Sistemi Esperti………………………………………………..6

2.3 Le Reti Neurali………………………………………….…….13

2.3.1 Il funzionamento………………………………………..16

2.3.2 L'apprendimento………………………………….……..18

2.3.3 I punti di forza…………………………………………..20

2.4 Algoritmi genetici e tecniche Fuzzy………….. ……………...21

CAPITOLO TERZO

LE APPLICAZIONE DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE

3.1 I diversi campi di applicazione………………………………..25

3.1.1 Esempi di applicazioni………………………….……...26

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3.2 Le applicazioni in ambito aziendale…………………………..29

3.2.1 Il Data Mining…………………………………………..30

3.2.1.1 L'attuale livello di diffusione e i futuri sviluppi...32

3.2.2 Previsione finanziarie…………………………………..33

3.2.2.1 Applicazioni pratiche di sistemi previsionali…...34

3.2.3 Selezione del personale………………………………...36

3.2.3.1 I vantaggi………………………………………..38

3.3 Considerazioni conclusive…………………………………….39

Bibliografia………………………………………………………………41

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CAPITOLO PRIMO

DEFINIZIONE DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE

1.1 Nascita dell'intelligenza artificiale

Con il termine intelligenza artificiale (IA) vengono identificate tutte

le utilizzazioni dei sistemi di elaborazione che possono essere

assimilabili all’intelligenza umana, con particolare interesse alla

capacità umana di affrontare problemi mediante vari approcci e di

imparare dagli errori.

L’intelligenza artificiale ha lo scopo di asservire alle necessità

umane o quantomeno di assistere e facilitare innumerevoli attività.

Pertanto l’IA aumenta la possibilità di utilizzo degli elaboratori a

supporto della ricerca di soluzioni a problemi non strutturati o

problemi troppo complessi per altri metodi.Tali sistemi favoriscono

un ulteriore stadio di automazione dei meccanismi operativi

aziendali, finalizzati al miglioramento della competitività aziendale

che coinvolge i processi decisionali, la qualità del lavoro, la cultura

organizzativa e altre variabili strutturali del sistema organizzativo.

Si riferisce, dunque, a tutto quell’insieme di attività, di studi, di

progetti che mirano a far sì che il sistema automatico di

elaborazione sia in grado di simulare quei processi assimilabili a

quelli dell’intelligenza umana.

Il termine Intelligenza Artificiale (IA) fu coniato nel 1956 in

occasione di una conferenza presso il Dartmouth College, in

Inghilterra, da un gruppo di ricercatori americani tra i quali Minsky

che la definì come quella branca dell’informatica che studia la

metodologia e le tecniche di base per il progetto e la costruzione di

sistemi elettronici capaci di fornire prestazioni generalmente

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considerate caratteristiche ed esclusive dell’intelligenza umana.Un

altro fautore della materia, Jean-Gabriel Ganascia, la definisce

invece come quella scienza che consente di dotare le macchine di

intelligenza, allo scopo di padroneggiarle meglio; per questo le

macchine non sostituiranno mai l’uomo.

Precedentemente alla data di battesimo, troviamo uno dei

personaggi che più contribuirono all’evoluzione dell’IA: Alan

Turing il quale cercò di descrivere l’attività delle macchine a stati

discreti (ossia ammettono un numero finito di configurazioni)

dimostrando la loro equivalenza ad una macchina ideale, la

macchina universale dotata di quattro istruzioni elementari sulla

quale, in teoria, tutti i programmi potessero funzionare. In seguito i

suoi studi vennero dirottati dalla guerra verso la decifrazione dei

messaggi nemici.Terminata la guerra tornò a dedicarsi alla teoria

delle macchine. Forte dell’esperienza accumulata elaborò una

nuova teoria “è intelligente una macchina che appare diversa da ciò

che è e che appare intelligente agli occhi degli uomini”. Non si

tratta dunque di sapere se una macchina è effettivamente

intelligente, ma solo se essa ci appare tale.

La questione principale verteva quindi sul come operare per

costruire una macchina che potesse sembrare intelligente.

Alcune nozioni fondamentali furono introdotte dai sistemi

simbolici. Partendo da assiomi (verità non dimostrabili)

costruiscono teoremi tramite le regole di derivazione, procedure

univoche per mezzo delle quali i teoremi vengono generati

automaticamente. Per esemplificare i processi dei sistemi simbolici

si porterà ad esempio il gioco degli scacchi (che ha riguardato le

prime sperimentazioni di IA). Un elaboratore per la sua realtà fisica,

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non potrebbe mai enumerare tutte le partite possibili (circa 10^56).

Intervengono ora i sistemi simbolici e l’euristica, che a rischio di

omettere alcune soluzioni orientano la macchina verso le scelte più

opportune. L’euristica è un metodo di ausilio alla scoperta, permette

di individuare tra tutte le derivazioni le più probabili al successo

mediante la formulazione di ipotesi e l’utilizzazione dell’intuito

propri dell’elemento umano.

1.2 Evoluzione dell’intelligenza artificiale

Dopo l’anno della sua nascita all’IA furono attribuite facoltà in

grado di rivoluzionare il mondo in un decennio. Tuttavia l’avvento

della guerra fredda monopolizzò le sovvenzioni destinate ai

laboratori in favore di un progetto di traduzione automatica, per

velocizzare ed economizzare la traduzione del Russo.Il progetto

ebbe risultati molto limitati e la disciplina soffrì ingentemente delle

reputazioni creatasi.

Fu con Minsky che l’IA conobbe un nuovo stimolo. Egli concepì

una nuova organizzazione della conoscenza nelle macchine. Ora

l’IA veniva limitata a domini di sapere strettamente circoscritti

portando così alla nozione, siamo negli anni’ 70, di sistema esperto.

Questi sistemi suscitarono un enorme interesse in molti

campi.Primo fra tutti il sistema Mycen che formulava diagnosi

mediche nel dominio delle malattie infettive con un successo

superiore a quello ottenuto da medici generici.L’origine di questo

sistema ha luogo alla Medical School di Stanford, in seguito ad una

diagnosi errata da parte dei medici stessi.

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Gli ottimi risultati attirarono investitori ed i mass-media portando

l’IA al centro dell’attenzione mondiale (il sistema prospector scoprì

un giacimento di manganese).

Questi programmi sono altamente specifici e sono in grado di

arrivare ad una soluzione in base alla correlazione delle loro

conoscenze. Pur essendo programmi ristretti sono dotati di

strumenti (shell o gusci di sistema) vale a dire quella parte dei

sistemi esperti vuoti, in cui non è contenuta nessuna conoscenza

specifica, ma dotati di strumenti specifici per inserirla. Le shell

consentono di ottenere un sistema esperto con il minimo sforzo, in

quanto è richiesto soltanto di inserire della conoscenza pura, mentre

tutti i meccanismi di ragionamento e di deduzione sono già presenti.

Nel corso degli anni quaranta un coordinamento di sforzi tra

biologi, fisici ed elettronici scaturì in un progetto ambizioso: la

creazione di un modello del sistema nervoso. A capo di questo

progetto si impose Bernard Windrow della Stanford University.

Nel modello i neuroni formali (piccoli automi riceventi segnali da

altri automi mediante sinapsi) simulavano i processi dei neuroni

della corteccia cerebrale. Essi venivano realizzati tramite automi

elementari collegati tra loro mediante sinapsi formali (collegamenti

tra automi, identificati da un parametro, il peso sinaptico che

modula la trasmissione) che permettevano il passaggio di un

segnale più o meno intenso.

Simulando il processo di apprendimento, le connessioni erano

capaci di modificarsi dinamicamente.

Attraverso l’osservazione di questo fenomeno si cercava la chiave

interpretativa dei processi cognitivi (linguaggio, memoria,

ragionamento). Una nuova realtà si affacciò sul finire degli anni

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ottanta: il modello informatico per raggiungere risultati apprezzabili

doveva distaccarsi sempre più dalla realtà biologica.

I riferimenti col passare degli anni diventarono sempre più una

semplice immagine metaforica. Le reti neurali fanno ormai parte

dell’IA, distaccandosi dalle neurobiologia. Applicazioni delle reti

neurali si possono trovare nella percezione visiva o uditiva di vari

macchinari.

Allo stato attuale molti sforzi vengono fatti nel campo della

progettazione di elaboratori a reti neurali, ma i neuroni simulati

sono da 100 a 1000, con interconnessioni possibili tra di essi,

dell’ordine dalle migliaia ai milioni, molto poche se paragonate al

cervello umano, nel quale vi sono miliardi di neuroni per migliaia

di miliardi di connessioni.

CAPITOLO SECONDO

SISTEMI DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE

2.1 Premessa

Agli inizi il settore dell’IA ha deluso, in quanto i problemi da

affrontare sono risultati più difficili del previsto mentre, negli ultimi

anni, si è evoluto e potenziato ed ha trovato applicazioni in vari

settori, come la produzione industriale, i prodotti di consumo, la

finanza, la gestione e la medicina.

L’IA viene vista come alternativa alle metodologie tradizionali per

la sua maggiore flessibilità nell’elaborazione dei parametri; il suo

sviluppo è segnato anche dalla disciplina legata al concetto di robot,

inteso come sistema capace di interagire con il mondo.

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L’Italia è uno dei paesi più all’avanguardia in questo settore; esiste

infatti una associazione che raccoglie ricercatori provenienti dalle

varie istituzioni.

L’IA inoltre, è legata ad altri settori e precisamente:

- ai sistemi esperti

- alle reti neurali

- agli algoritmi genetici ed alle tecniche fuzzy

2.2 I Sistemi Esperti: cosa sono e come funzionano

Un sistema esperto è un sistema che si presta a trattare problemi

strutturalmente molto complessi, anche con dati viziati da un certo

margine di incertezza o incompleti.Vengono utilizzati proprio nelle

aree in cui le attività sono semi-strutturate o non completamente

formalizzate,mentre nelle aree in cui la conoscenza relativa a un

determinato dominio (campo di applicazione) è già strutturata,

solitamente esistono dei pacchetti software che automatizzano quel

tipo di procedure. Esso non è altro che un sofisticato programma

per computer progettato per fornire sia la conoscenza che il modo di

ragionare degli esperti umani in un dato campo.Il sistema esperto

sfrutta l’insieme delle tecniche e delle metodologie utilizzate per

risolvere il problema di come rappresentare le conoscenze umane in

un dato settore applicativo, in forma adatta per essere elaborata

automaticamente da un calcolatore, simulando il comportamento

intelligente di un esperto umano.

I sistemi esperti contengono una expertise, cioè una conoscenza e

una strategia di utilizzo di tale conoscenza per risolvere il problema

dell’utente.La conoscenza viene inserita da un esperto umano.In

linea generale un sistema esperto non impara da solo, ma si limita

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ad immagazzinare ed utilizzare una conoscenza inserita a mano.

Questa viene memorizzata nella base di conoscenza, che è una

particolare struttura di dati, atta a contenere le conoscenze espresse

in un particolare linguaggio.

Lo scopo di un sistema esperto è quello di fornire all’utente un certo

risultato, vale a dire la soluzione di un determinato problema.Tale

risultato viene ottenuto attraverso una ricerca euristica (metodo di

ricerca della verità basato sulla documentazione dei fatti). La

ricerca euristica,in contrapposizione a quella algoritmica, consiste

nel trovare una soluzione ipotizzando tutte le possibili soluzioni

verosimili e cercando di verificarle attraverso una documentazione

di cause e fonti. I metodi algoritmici sono più sicuri, in quanto

effettuano una ricerca esaustiva senza venire influenzati da

informazioni fuorvianti.

Un sistema esperto si definisce trasparente quando gli utenti

possono vedere il suo funzionamento e si capisce perché ha

prodotto un certo risultato.Agli occhi dell’utente finale un sistema

esperto appare come un programma che dialoga, nel caso in cui il

dialogo sia solo con l’utente si parla di sistema esperto consultativo,

nel caso in cui dialoghi con un programma si parla di sistema

embedded, nel caso in cui dialoghi sia con programmi che con

utenti si parla di sistema ibrido. La cosa che caratterizza un sistema

esperto è il fatto che l’ordine con cui vengono poste le domande

non è predeterminato, ma, di volta in volta, la domanda successiva

dipende dalle risposte precedenti.

Una base di conoscenza contiene generalmente pochi dati ma molto

intercorrelati. In alcuni casi i collegamenti possono assumere la

forma di correlazioni , ossia di reti semantiche (strutture di dati) ;

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ma quasi tutti i sistemi esperti sono basati su regole. A differenza di

un programma tradizionale che è definito passo passo in modo

deterministico e la sua abilità risiede nei codici, nei sistemi esperti

invece l’esperienza non è espressa con dei codici ma memorizzata

in forma simbolica nella base di conoscenza, una struttura di dati

facilmente dominabile e modificabile. La conoscenza dell’esperto

viene, in pratica, riformulata come una serie di regole. Facciamo

adesso un esempio per rendere l’idea di come funzioni un sistema

di questo tipo. In un sistema medico molto semplice, per esempio la

regola potrebbe essere: se il paziente ha mal di gola e starnutisce,

allora ha il raffreddore. I sistemi basati su regole possono cercare

una combinazione tra le informazioni immesse dall’utente (mal di

gola) e le regole che contengono quel pezzetto di dati oppure può

chiedere informazioni per confermare o confutare un’ipotesi che

l’utente ha formulato, del tipo: penso che il paziente abbia il

raffreddore.

I sistemi esperti sono il frutto degli studi dell’IA ed in molte aree

raggiungono un livello di prestazioni uguale a quello degli esperti

umani. Questi sistemi, modellati per clonare gli esperti umani e

poter quindi aiutare gli utenti finali in tutte quelle attività che

richiedono la capacità di giudizio e l’esperienza di un esperto,

fanno uso di tecniche sofisticate e di vaste fonti di conoscenza. I

sistemi esperti infatti hanno introdotto quello che potremmo

chiamare il principio della conoscenza secondo cui alla conoscenza

specifica va associata un’intelligenza altrettanto specifica; esso è

costituito da:

- conoscenza superficiale o compilata, che consiste nella ricerca di

una soluzione specifica ad ogni specifico problema;

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- conoscenza profonda, costituita dai principi primi, cioè dai

modelli strutturali, comportamentali e dalle leggi fondamentali della

natura.

Un sistema esperto basato solo sulla conoscenza superficiale

tenderebbe a dare spiegazioni troppo superficiali e ciò che è peggio

non sarebbe in grado di far fronte a situazioni nuove.

Le facoltà della ragione, che le persone usano regolarmente e con

facilità, comporta però una enorme quantità di informazioni e la

loro correlazione, nonché una notevole dose di buon senso. Per

dotare un computer di questa facoltà, tutti i dati devono essere

strutturati e immagazzinati nella sua memoria in modo da poterli

manipolare rapidamente per ottenere deduzioni valide o risposte a

domande specifiche. Uno dei metodi di memorizzazione più

efficienti è proprio la rete semantica, cioè una struttura di dati

formata da:

- nodi, che rappresentano oggetti-concetti e che, nel computer,

corrispondono a registri o ad allocazioni di memoria;

- anelli, che servono da connettori tra i nodi e che, nel computer,

corrispondono a puntatori, cioè codici di indirizzo che trasmettono

il programma a quelle allocazioni di memoria.

Le reti semantiche possono essere:

- rigorosamente gerarchiche, dove le informazioni riguardanti una

super categoria (ad esempio quella animale) vengono messe a

disposizione di sotto-categorie sempre più specifiche (ad esempio

uccello ed anatra), mediante anelli i quali permettono ai nodi

inferiori di ereditare le proprietà descrittive dei nodi superiori

imparentati. Percorrendo il sentiero in salita, un programma può

dedurre che un anatra è un animale;

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- meno rigorosamente gerarchiche, che utilizzano un certo numero

di anelli per collegare oggetti oppure concetti l’uno all’altro ed

anche a varie caratteristiche.

Il meccanismo ereditario descritto, determina la potenza delle reti

semantiche e inoltre permette un risparmio di spazio di memoria

occupata e rende possibile una forma di ragionamento deduttivo. Il

problema che ancora impegna i ricercatori è come le reti possano

manipolare le eccezioni alle regole.

Un sistema esperto non da sempre dei vantaggi all’impresa che lo

utilizza che si tramuta poi in un valore aggiunto per la stessa, non è

sempre così.

Infatti prima di adottare un sistema esperto bisogna valutare due

punti fondamentali:

- esaminare nuove tecniche di ricerca e capire come possono essere

applicate alle problematiche commerciali;

- addestrare lo staff aziendale sulle tecnologie dei sistemi esperti.

Un sistema esperto può definirsi realizzato con successo e, quindi,

risultare effettivamente utile, solo se utilizzato per risolvere

problemi giornalieri, riducendo così i costi ed il dispendio

energetico.

In generale l’architettura di un sistema esperto è formata da quattro

elementi:

- la base della conoscenza

- i fatti noti

- il motore inferenziale

- l’interfaccia utente

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Fig.1 – Architettura di un sistema esperto

La base di conoscenza contiene l’esperienza del sistema esperto; è

un’area di memoria in cui sono immagazzinate le frasi che

costituiscono la conoscenza del campo di applicazione. Il motore

inferenziale è un algoritmo che scandisce in ordine opportuno la

base di conoscenza al fine di reperire documentazione, selezionare

ipotesi e costruire la soluzione del problema. La selezione di una

regola dalla base avviene in seguito ad una analisi dei fatti noti e a

un colloquio con l’utente. In sostanza il motore inferenziale è quella

parte di programma che, utilizzando l’esperienza contenuta nella

base di conoscenza, effettua delle riduzioni e rende possibile un

colloquio senz’altro pertinente. Ciò significa che le domande

vengono poste all’utente solo se correlate ai fatti che fino a quel

momento sono noti.Per riempire una base di conoscenza infatti è

sufficiente inserire regole sparse, preoccupandosi solo del fatto che

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abbiano un senso compiuto di per se e un significato nell’ambito del

programma in questione. Il motore inferenziale , scandendo in

modo opportuno tale base, darà all’utente l’impressione di dialogare

con un sistema estremamente ordinato, in cui si segue un filo

logico e ogni domanda è pertinente. In un sistema così fatto è

possibile modificare una regola o aggiungerne altre senza dover

conoscere le restanti, poiché le regole sono indipendenti l’una

dall’altra e questo è un enorme vantaggio, soprattutto quando il

numero di regole è elevato.

L’interazione tra l’utente e il sistema esperto avviene tramite un

dialogo. Tale dialogo viene reso possibile con l’impiego di display

grafici che sono in grado di mostrare immagini di varia natura,

grafica sonora o linguaggio naturale. Il sistema consente all’utente

di chiedere il “perché” dei quesiti che gli vengono proposti al

terminale ed , a conclusione della sessione di lavoro, “come” questa

è stata ricavata da parte del sistema. Deve inoltre prevedere le

funzioni di salvataggio, stampa ecc…

Nell’ambito di tali sistemi la shell viene utilizzata per indicare il

rivestimento della base di conoscenza, cioè tutto ciò che si trova tra

quest’ultima e l’utente. La shell quindi è quella componente del

sistema esperto priva di conoscenza, perché ha una conoscenza

vuota. Essa è il programma privo di dati, e di conseguenza non

eseguibile. La shell è uno strumento molto appetibile

commercialmente perché mette in grado un utente di costruirsi il

proprio sistema esperto con pochissimo sforzo. La maggior parte

delle shell in commercio è corredata di strumenti ausiliari,

compilatori interfacce, atti a tradurre le regole in un formato

interno, al fine di facilitare lo sviluppo e la manutenzione delle basi

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di conoscenza , definendo un linguaggio di sviluppo che permette di

esprimere le regole in maniera facilmente comprensibile e offra

all’utente dei comandi per la gestione della base di conoscenza.

Nonostante l’esistenza di questi strumenti, lo sviluppo di una base

di conoscenza rimane sempre il punto critico per la buona riuscita

del sistema esperto.

Non bisogna comunque perdere di vista, nonostante i suoi successi,

i limiti di un sistema esperto; essendo infatti il fondamento su cui

esso si basa una conoscenza fornitagli dall’uomo, tutto ciò che può

fare, può essere fatto da un uomo, anche se è instancabile e sempre

disposto a dare spiegazioni.

2.3 Le reti neurali

Come dice il nome, una rete neurale artificiale è uno strumento

informatico che imita il funzionamento di un cervello biologico nel

memorizzare e nell’utilizzare le informazioni ricevute. Così come il

cervello in natura memorizza le informazioni in modo distribuito, in

una rete composta da innumerevoli neuroni connessi tra di loro da

sinapsi più o meno dotate di conduttività elettrica, una rete neurale

artificiale è costituita da tante unità elaborative che, a differenza di

quanto avviene nei programmi software tradizionali, agiscono in

parallelo e non in serie, collegate l’una all’altra da connessioni. Tali

connessioni sono caratterizzate da un valore, il cosiddetto peso, che

definisce la forza, l’importanza da attribuire al collegamento stesso.

Da un punto di vista “fisico” la rete neurale artificiale è un

programma software di dimensioni estremamente ridotte, un

insieme di formule (le unità elaborative o “neuroni”) e variabili (i

pesi delle connessioni) che può essere scritto utilizzando un

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qualsiasi linguaggio di programmazione. Le reti neurali sono quindi

costituite da software in grado di produrre esempi di comportamenti

mantenuti in passato dalle variabili indagate. Per questo si dice che

“imparano” dagli esempi che vengono loro forniti.

Uno degli aspetti importanti riguarda il trattamento delle eccezioni.

Infatti, nel momento in cui impara dagli esempi, la rete deve poter

essere in grado di riconoscere le eccezioni e non farsi influenzare da

queste per definire un comportamento che abbia, invece, validità

più generale.

Tra le caratteristiche delle reti neurali rientra l’aspetto relativo alla

loro adattabilità e flessibilità nei confronti dell’analisi di situazioni

complesse o di difficile interpretazione. Con la tecnica delle reti

neurali si sta tentando infatti di automatizzare quei domini di

difficile comprensione per l’esperto. Le reti neurali infatti vengono

adottate laddove lo stesso esperto non riesce ad individuare le

regole che collegano gli input con gli output.

Si comportano come un sistema esperto che modifica in

continuazione le regole sulla base delle quali vengono prese le

decisioni, in relazione alle variazioni che si verificano nel contesto

ambientale in cui esse vengono inserite.

Le condizioni adatte all’applicabilità delle reti neurali sono:

- grande numero di variabili che devono essere tenute in

considerazione contemporaneamente;

- non è chiaramente definita la struttura delle relazioni del modello

sottostante il dominio;

- le variabili o il modello non sono stabili nel tempo a causa di

mutamenti nell’ambiente;

- i costi associati a previsioni errate sono alti.

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Fig.2 – Le tecnologie adottabili in relazione al grado di strutturazione del

problema

Da questo punto di vista, esse sono come “scatole nere” e non

forniscono alcuna trasparenza del ragionamento seguito per arrivare

alla risposta finale. È proprio per tale motivo che le aspettative

future riguardano la possibilità di integrare i sistemi basati sulla

conoscenza (sistemi esperti) con le reti neurali.

Dal punto di vista concettuale le aree di lavoro sulle quali la ricerca

sta attualmente procedendo sono due:

- nella prima di queste aree si stanno tentando di sviluppare dei

processi elaborativi che permettano di documentare, e soprattutto di

creare, la conoscenza presente nell’ambito di un certo dominio. In

tale contesto, per risolvere un dato problema, prima viene utilizzata

la rete neurale e successivamente il sistema esperto. In questo senso

si verifica quasi una forma di concorrenzialità tra le due tecnologie;

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Fig.3 – I due approcci, reti neurali e sistemi esperti, utilizzati in

modo alternativo

- nella seconda area, invece, si parla di integrazione vera e propria

tra la tecnologia dei sistemi esperti e quella delle reti neurali

soprattutto nel campo delle previsioni finanziarie. È evidente che in

tale contesto le reti neurali vengono impiegate come operatori

statistici (in modo più flessibile e con un più facile approccio). La

soluzione del problema richiede l’impiego prima delle rete neurale

e successivamente del sistema esperto.

2.3.1 Il funzionamento

Una rete neurale raccoglie diversi input , li mette in connessione tra

loro, li “pesa” in base alla loro importanza, e infine ne crea una

specie di media ponderata che costituisce l’output della rete, cioè

l’esito previsto per il fenomeno studiato. Come si può intuire, una

scelta ottimale degli input con cui alimentare la rete (cioè le

variabili che si ritiene determinino il fenomeno studiato) è

essenziale per un funzionamento soddisfacente della rete creata. In

pratica gli scienziati hanno pensato di assimilare questo fenomeno

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S.Siracusa e M. Ferlicca Tesina sull’Intelligenza Artificiale 20

ad una somma dei segnali di ingresso. Se questa somma supera un

certo livello viene emesso un segnale.

In effetti ogni segnale in ingresso ha un peso diverso e quindi una

influenza diversa sul risultato della somma. Cambiando i pesi si

possono quindi cambiare i modi di funzionare dei neuroni. Il

problema è però nel come può avvenire un cambiamento

automatico dei pesi affinché possiamo ottenere la funzione voluta.

Nel caso di un semplice neurone questo risultato è stato ottenuto

negli anni sessanta dal Minsky. Il metodo utilizzato prevede di

confrontare il risultato sbagliato con quello corretto e modifica i

pesi in funzione dell’errore effettuato dal neurone. Per arrivare però

a realizzare funzioni utili occorre mettere più neuroni in cascata uno

dietro l’altro. Si vedrà che bastano due strati per ottenere una

qualsiasi funzione. Il problema di ottenere un cambiamento

automatico dei pesi in una rete a due strati è stato risolto nel 1984

da Rummelhart e McLelland con un algoritmo di back propagation.

In questo algoritmo l’errore compiuto dagli strati finali della rete di

neuroni viene usato come mezzo per cambiare i pesi dei neuroni

finali ma anche, sommato a tutti gli errori provocati su altri neuroni

finali, per cambiare i pesi dei neuroni intermedi. In pratica in questo

modo è possibile far imparare in automatico a una rete neurale una

qualsiasi funzione.

Fig.4 – Struttura di una rete neurale

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S.Siracusa e M. Ferlicca Tesina sull’Intelligenza Artificiale 21

Quello che sembra l’utilizzo più proficuo di una rete neurale è

quello dell’acquisizione automatica della conoscenza da un sistema

complesso superando i limiti dei sistemi esperti.

2.3.2 L’apprendimento

Una rete neurale artificiale è progettata in modo tale da essere in

grado di apprendere le caratteristiche del fenomeno sottopostole, e

tale apprendimento avviene mediante la modifica dei pesi attribuiti

alle connessioni (i pesi prima dell’apprendimento vengono

inizializzati con valori casuali compresi solitamente tra zero e uno).

Secondo Gardin la chiave di volta dell’approccio neuronale è

costituito dalla realizzazione di algoritmi generali di

apprendimento, i quali a partire da correlazioni sperimentali, dati-

soluzioni, sintetizzano automaticamente la corrispondente funzione-

soluzione. Sebbene vi sia una grande varietà di modelli neuronali,

una classe interessante è rappresentata da quelli che sono

programmati attraverso un ciclo di insegnamento basato su esempi,

dove un esempio è l’associazione tra i dati che descrivono il

problema e la soluzione corrispondente. In questo modo non è

richiesta la programmazione in senso tradizionale in quanto la rete

modifica i propri parametri in modo automatico e sarà così in grado

di trovare la soluzione anche partendo da nuove classi di dati.

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S.Siracusa e M. Ferlicca Tesina sull’Intelligenza Artificiale 22

Fig.5 – Reti neurali di apprendimento

Facciamo adesso un esempio per chiarire meglio il concetto

prendendo in esame il funzionamento di uno degli algoritmi più

utilizzati il Back Popagation. Una rete durante l’apprendimento si

autocorregge sulla base della differenza realizzatasi tra quanto

riteneva dovesse accadere e quanto in realtà è avvenuto in

manifestazioni passate del fenomeno studiato.Una rete utilizzata per

prevedere l’andamento della borsa valori svolge il suo

apprendimento esaminando l’andamento passato della borsa in

corrispondenza di determinati valori realizzatisi per gli input (ad

esempio il costo del lavoro, la quantità di moneta, il PIL ecc…); in

pratica la rete prende i valori assunti dagli input in un certo periodo

e calcola l’esito corrispondente, cioè quale dovrebbe essere secondo

lei il valore raggiunto dall’indice di borsa dati quegli input. Dato

che si tratta di valori riferiti al passato, sappiamo anche dire alla

rete l’esito corretto che poi si è verificato, cioè come in effetti è

andata la borsa in realtà. A questo punto la rete confronta la sua

“opinione” con l’esito corretto, e calcola l’errore che ha

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S.Siracusa e M. Ferlicca Tesina sull’Intelligenza Artificiale 23

compiuto.Utilizzando l’algoritmo di apprendimento la rete modifica

i propri pesi in modo tale che, in futuro, qualora le venissero

sottoposti gli stessi valori per gli input, l’errore da essa compiuto

risulterebbe più contenuto. In questo modo la rete neurale mette in

atto un assorbimento graduale delle regole che legano l’input

all’output, per arrivare a fine apprendimento, a errori molto ridotti

per ogni manifestazione del fenomeno studiato.Per “istruire”

adeguatamente la rete è indispensabile un insieme di esempi che

descriva in modo completo (come un nutrito campione statistico) il

comportamento del fenomeno stesso. Nel nostro caso , ad esempio,

il set di dati utilizzati nell’apprendimento deve contenere esempi

relativi a tutti i movimenti possibili dell’indice di borsa, e cioè a

periodi di rialzo, di ribasso, di stagnazione ecc…Al termine

dell’apprendimento i pesi della rete dovrebbero essere “tarati” in

modo tale da permettere alla rete stessa di fornire l’esito corretto

per ogni manifestazione del fenomeno.

2.3.3 I punti di forza

L’innovazione introdotta dalle reti neurali rispetto all’informatica

tradizionale e rispetto anche a strumenti derivati dalle generazioni

passate dell’intelligenza artificiale come i sistemi esperti, consiste

nel fatto che si tratta dei primi strumenti informatici adattivi , nel

senso che tendono a “modellarsi”sul fenomeno studiato; il loro

obiettivo è ridurre al minimo possibile l’incertezza della variabile

analizzata cercando di intuire l’andamento del maggior numero

possibile di componenti della stessa. Il risultato fornito non

pretende di essere corretto al 100%, ma garantisce che l’errore

associato al valore ottenuto è quello minimo possibile.In più un

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S.Siracusa e M. Ferlicca Tesina sull’Intelligenza Artificiale 24

programma basato su reti neurali non si blocca di fronte ad un

errore, ma anzi utilizza l’errore per migliorare le sue prestazioni. In

definitiva si tratta del migliore approccio per affrontare problemi di

“ottimizzazione dell’approssimazione” come l’interpretazione dei

comandi vocali, interpretazione della scrittura o le previsioni nei più

svariati campi (meteorologia, economia …).

2.4 Algoritmi genetici e tecniche Fuzzy

Negli anni più recenti, l’interesse si è focalizzato anche nei

confronti di nuovi approcci, che ad esempio, oltre alle reti neurali

artificiali comprendono il ragionamento basato su casi, gli algoritmi

genetici e i sistemi di fuzzy logic.

L’attenzione è quindi andata gradualmente spostandosi da una

tecnologia, che richiede la presenza di un esperto che esprima in

modo chiaro e formalizzato la conoscenza su un determinato

dominio (sistemi esperti), ad un’altra, all’interno della quale

l’accento è posto sulle tecniche di “creazione” o di “estrazione”

della conoscenza partendo dai dati storici. Nel mondo

dell’informatica questa attività di ricerca è denominata data mining.

Questa ricerca si propone l’obiettivo di utilizzare ambienti di

calcolo di tipo parallelo e ad elevate prestazioni per applicare

tecniche di data mining per l’estrazione di correlazioni tra dati di

tipo economico e finanziario a partire da dati “grezzi” costituiti da

serie storiche di andamenti di indici, valori di titoli e così via, e per

sviluppare modelli di analisi e predizione economica e finanziaria.

La tecnica degli algoritmi genetici può essere utilizzata per la

ricerca di soluzioni a problemi di ottimizzazione, di riconoscimento

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S.Siracusa e M. Ferlicca Tesina sull’Intelligenza Artificiale 25

di forme, di classificazione, adottando metodologie che imitano il

processo di evoluzione e selezione naturale caratteristico degli

organismi viventi. John Holland, nel 1975, pensò di incorporare le

strutture di questi processi in algoritmi matematici. Ogni organismo

vivente è composto da “mattoni” elementari che a loro volta

possiedono piccolissimi frammenti, i cromosomi, che contengono,

codificate, le informazioni necessarie per la costruzione di ogni

parte dell’organismo stesso. Si può pertanto affermare che ogni

essere vivente è parzialmente creato mediante un processo di

decodifica dei cromosomi.

L’idea di Holland si basò pertanto sull’opportunità di utilizzare

programmi su computer per risolvere problemi molto complessi,

attraverso processi evolutivi come si verifica in natura. La teoria di

Holland si fonda quindi sui seguenti presupposti:

- il riferimento fondamentale della selezione naturale è il fenomeno

che consente, come avviene in natura, agli algoritmi genetici di

creare una popolazione di cromosomi sempre migliori,

manipolando quelli della generazione precedente;

- gli algoritmi non conoscono nessuna caratteristica del problema

finale che devono risolvere;

- l’unica informazione importante è la valutazione della bontà di

ogni cromosoma della popolazione. Gli algoritmi genetici utilizzano

questa valutazione per far riprodurre i cromosomi che hanno

ottenuto le migliori valutazioni e per eliminare quelli che invece

presentano le valutazioni più basse. La bontà di un cromosoma, in

natura, dipende dall’interazione che l’essere ha con l’ambiente

circostante: se tale interazione è positiva, tenderà a riprodursi con

più probabilità di un altro essere in difficoltà. I cromosomi più

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S.Siracusa e M. Ferlicca Tesina sull’Intelligenza Artificiale 26

validi sono così in grado di riprodursi più spesso e tramanderanno il

loro “buon” patrimonio genetico ai rispettivi figli, di generazione in

generazione. Secondo questa prospettiva, più l’evoluzione continua,

migliore diventa il livello di bontà dell’intera popolazione. Si può

per questo affermare che gli algoritmi genetici sono dei semplici

manipolatori di cromosomi, in grado di generare popolazioni di

cromosomi migliori di quelle da cui provengono. In termini

informatici si tratta di sviluppare degli algoritmi capaci di

manipolare sequenze composte da 0 e 1. Con l’aiuto del computer si

crea una popolazione iniziale di cromosomi e, attraverso

meccanismi di riproduzione, si affrontano problemi molto

complessi.

Con questa tecnica si possono inventare situazioni nuove anche con

l’integrazione delle reti neurali purchè, la situazione nuova che si è

venuta a determinare, sia assimilabile a qualche cosa che la rete

neurale aveva già in precedenza riconosciuto ed imparato.

Proseguendo quindi nell’analisi, per operare con gli algoritmi

genetici è necessario effettuare due operazioni preliminari. Prima di

tutto si deve rappresentare la soluzione del problema mediante una

sequenza codificata di dati , in secondo luogo si costruisce una

funzione di valutazione in grado di misurare il livello di

corrispondenza tra le sequenze codificate dei dati e la soluzione del

problema. Su ogni cromosoma di questa popolazione agiscono

successivamente tre operatori che sono in grado di modificare, sulla

base di regole prestabilite, il valore di ogni singolo elemento, per

ottenere alla fine una popolazione di elementi completamente

rinnovati che sono mediamente un po’ più vicini all’obiettivo da

raggiungere, rispetto all’obiettivo raggiunto dai predecessori.

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S.Siracusa e M. Ferlicca Tesina sull’Intelligenza Artificiale 27

Quanto descritto viene definito processo di generazione di una

nuova popolazione e viene ripetuto numerose volte, finché i risultati

non sono coincidenti con l’obiettivo da raggiungere.

I sistemi di fuzzy logic o logica sfumata sono nati invece con lo

scopo di consentire l’adozione, nell’ambito dei processi decisionali,

di meccanismi in grado di gestire informazioni caratterizzate da un

basso grado di precisione. Ne consegue pertanto che non può essere

un algoritmo, né una categoria di algoritmi. La funzione principale

è di facilitare la definizione degli ambiti in cui si svolgono processi

decisionali, soprattutto nella fase di interazione del programma col

mondo esterno. Per questo la logica sfumata è spesso considerata

come strumento flessibile attraverso il quale un sistema può

ricevere allo stesso tempo istruzioni e dare spiegazioni all’utente

sulle azioni intraprese.

Gli esseri umani ragionano anche sulla base di concetti imprecisi

come, ad esempio, “abbastanza piccolo”, “piuttosto grande” ecc…Il

sistema fuzzy rappresenta un tentativo per fare in modo che anche

gli elaboratori elettronici possano operare giustificando le proprie

azioni in modo altrettanto flessibile.

La tradizionale logica booeleana non consente l’appartenenza non

totale a un determinato insieme,mentre la logica sfumata permette

un’appartenenza parziale, consentendo la definizione di

“ragionamenti” automatizzati più raffinati rispetto a prima. Essa

utilizza insiemi caratterizzati da confini flessibili, mentre la logica

convenzionale è basata su insiemi che hanno confini rigidi. Processi

decisionali che utilizzano quest’ultimo tipo di confini di definizione

dell’insieme (o soglie di appartenenza) devono essere in grado di

gestire rapidi cambiamenti di stato, nel momento in cui cambia il

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S.Siracusa e M. Ferlicca Tesina sull’Intelligenza Artificiale 28

valore di un dato che si trova vicino alla soglia. Tale modo di

procedere tuttavia potrebbe rivelarsi non corretto se si devono

realizzare modelli rappresentativi del mondo reale. Per mezzo

dell’applicazione della logica sfumata viene eliminato il concetto di

soglia rigida, per favorire l’utilizzo delle cosiddette funzioni di

appartenenza.

Queste funzioni specificano il grado di appartenenza a un insieme

sfumato, restituendo un valore che può variare da 0 a 1, dove 0

indica un appartenenza nulla, 1 un’appartenenza totale.

Sono comunque presenti numerosi problemi ancora da superare

come, ad esempio, il processo di definizione delle funzioni di

appartenenza.Tale processo, infatti, nella pratica si manifesta

eccessivamente lento e quindi dispendioso in termini di tempo

necessario per la sua messa a punto.

CAPITOLO TERZO

LE APPLICAZIONI DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE

3.1 I diversi campi di applicazione

L'intelligenza artificiale, come definita nel primo capitolo, ha la

capacità di aumentare la possibilità di utilizzo degli elaboratori a

supporto della ricerca di soluzioni a problemi non strutturati o

troppo complessi per altri metodi. Quindi è ben comprensibile come

possa essere di valido aiuto in tutti quei casi in cui l'esperienza del

passato è l'elemento determinate per arrivare ad una corretta

soluzione .

L'intelligenza artificiale trova applicazioni nei seguenti campi:

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S.Siracusa e M. Ferlicca Tesina sull’Intelligenza Artificiale 29

- medico;

- economico-aziendale;

- giuridico;

- e in tutti quei casi nei quali necessita fare delle previsioni.

Ad esempio le reti neurali applicate in campo medico possono

servire a prevedere i risultati sulla base di un trattamento

farmacologico, in borsa trovano larga applicazione proprio perché

le variabili in gioco e gli imprevisti nel mondo della finanza sono

moltissimi, ma attraverso l'analisi operata dalle reti neurali è

possibile tentare di prevedere l'andamento dei titoli con un ridotto

margine di errore. Il marketing può trarre vantaggio da una

classificazione del profilo dei clienti operata sulla base di un

sistema di reti neurali: conoscere il cliente, fidelizzarlo e

consolidare le relazioni nell'arco del suo ciclo di vita. Può essere

utilizzata per selezionare personale dipendente attraverso la

determinazione di un profilo ideale. Anche le frodi bancarie

possono essere ridotte se gli agenti neurali gestiscono i sistemi delle

banche. Esistono software in grado di riconoscere gli assegni falsi e

di intervenire bloccando i versamenti.

3.1.1 Esempi di applicazioni

In materia giuridica un applicazione pratica è quella attuata dalla

corte di Appello di Roma che ha adottato una sistema esperto

chiamato S.E.L. progettato con l'obiettivo di rendere più rapide

alcune fasi del processo. E' un prototipo di sistema esperto per

l'automazione del processo civile, un sistema in grado di fornire

consulenza al giudice al fine di stabilire la correttezza formale e

sostanziale della fase preliminare del processo. Il sistema è stato

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S.Siracusa e M. Ferlicca Tesina sull’Intelligenza Artificiale 30

sviluppato in PROLOG - Programmazione Logica - lavora su

cinquanta articoli del Codice di procedura civile ed è capace di

dedurre se questi articoli sono stati applicati nel modo corretto.

Normalmente il giudice al momento della stesura della sentenza

deve verificare la sussistenza di alcuni requisiti previsti dal Codice

per la validità degli atti, deve controllare la ritualità della notifica

dell'atto di citazione, il rispetto dei termini a comparire; queste ed

altre incombenze comportano una enorme perdita di tempo. Con il

S.E.L. vengono immediatamente rilevate le irregolarità formali

contenute nell'atto introduttivo del giudizio e le eventuali altre

violazioni agli articoli del codice costituente la base di conoscenza

del sistema.

Il "Mycin", un sistema esperto realizzato negli anni '80

nell'università di Stanford, assiste il medico nelle decisioni

riguardanti la scelta della terapia appropriata nella cura delle

malattie infettive che richiedono l'impiego di una terapia con

antibiotici. La base di conoscenza del Mycin è formata da

cinquecento regole di produzione dotate di fattore di certezza. Il

motore inferenziale è di tipo backward chaining ed ha capacità di

ragionamento approssimato. Un altro esempio in campo medico fu

il progetto "Lives", che venne usato per individuare la diagnosi, la

prognosi e le terapie.

Sempre negli anni '80 venne realizzato il "Maintex", un sistema

esperto in grado di prevedere il verificarsi di guasti negli impianti e

nei macchinari industriali complessi. Rappresentò, per quei tempi,

uno strumento innovativo che oltre a ridurre i costi di

manutenzione, incrementava in modo significativo l'efficienza e la

qualità di funzionamento dei processi produttivi, migliorando la

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S.Siracusa e M. Ferlicca Tesina sull’Intelligenza Artificiale 31

bontà del prodotto finale, salvaguardando ed accrescendo nel tempo

l'esperienza ed il know-how tecnologico specifico dell'azienda.

Sempre di quegli anni è l'adozione da parte delle Ferrovie dello

Stato di un sistema esperto con lo scopo di regolare la marcia dei

treni.

Il "Prospector", invece, assiste il geologo nel valutare la

potenzialità di un'area quale possibile sede di un giacimento

minerario. L'aspetto più spettacolare è costituito dalle capacità

grafiche che giungono al punto di fornire la mappa geografica della

più probabile dislocazione di nuovi filoni. La base di conoscenza è

composta da una rete inferenziale, la cui struttura non differisce

molto dalle regole di produzione; è inoltre corredata da una

descrizione tassonomica dei dati. E' il sistema esperto che ha dato

finora i risultati più sensazionali, localizzando un giacimento di

molibdeno del valore di molti milioni di dollari, di cui i geologi non

sospettavano nemmeno l'esistenza.

La "Synaptics", società di ricerca e produzione di reti neurali, ha

creato un sistema per il riconoscimento della scrittura cinese, che

sarà presente sul mercato a giugno 2001, la peculiarità di questo

prodotto è la sua capacità di riconoscere i caratteri prima che siano

finiti.

In Inghilterra un singolare uso delle reti neurali è stato fatto da

Scotland Yard: ha raccolto in grandi database milioni di

informazioni sul crimine e con un sistema di intelligenza artificiale

è in grado di cercare informazioni fra diverse tipologie di crimine,

di identificare analogie nascoste e trovare crimini con uno stesso

mandante.

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S.Siracusa e M. Ferlicca Tesina sull’Intelligenza Artificiale 32

Negli USA, in Giappone e in Gran Bretagna diversi sono i sistemi

basati su reti neurali regolarmente utilizzati, con successo per le

previsioni finanziarie (Prediction Company, USA), per la

classificazione della clientela delle banche (ADSS di Neuralwork,

USA), per il riconoscimento vocale (IBM), per il riconoscimento di

immagini (M.I.T. di Boston, USA), per la ripulitura dei segnali

nelle telecomunicazioni (AT&T), per il riconoscimento di scrittura,

per l'ottimizzazione della computer graphic, per le previsioni meteo,

per motori di ricerca in Internet e per le ricerche di dati in database

di notevoli dimensioni (Data Mining, data base marketing).

3.2 Le applicazioni in ambito aziendale

I problemi economico-finanziari hanno sempre rappresentato un

importante banco di prova per i sistemi informatici in quanto il

progetto e la risoluzione di modelli descrittivi e predittivi

risultavano estremamente complessi e difficilmente trattabili

attraverso i tradizionali approcci computazionali. La recente

diffusione di sistemi di intelligenza artificiale, l'estensione del loro

utilizzo da applicazioni di calcolo scientifico a domini applicativi

più generali, consente oggi di affrontare in maniera più appropriata

anche i problemi del settore economico-finanziaro ed aziendale in

genere. L'utilizzo di sistemi esperti, reti neurali e delle altre

tecniche di I.A. consente di passare ad un ulteriore stadio di

automazione di meccanismi operativi aziendali, finalizzati al

miglioramento della competitività aziendale che coinvolge i

processi decisionali, la qualità del lavoro, la cultura organizzativa e

altre variabili strutturali del sistema informativo. Le applicazioni

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S.Siracusa e M. Ferlicca Tesina sull’Intelligenza Artificiale 33

più frequenti riguardano la selezione del personale, le previsioni

finanziarie e le applicazioni di Marketing per il profiling.

3.2.1 Il Data Mining

Nell'ultimo decennio si è avuta una crescita delle capacità sia di

generare che di collezionare dati. I dispositivi di

immagazzinamento delle informazioni sempre più veloci, più

economici e di maggiori potenzialità, il miglioramento dei sistemi

di gestione di database (DBMS)e la tecnologia dei Data Warehouse,

hanno permesso di trasformare questa gran quantità di dati in

potenziali informazioni memorizzate nei database. La disponibilità

di tale quantità di dati ha fatto pensare alla possibilità di poter

effettuare delle analisi differenti da quelle tradizionali, che non

consentissero la semplice produzione di report informativi ma

l'individuazione e l'estrazione di conoscenze utili. Per tale scopo

sono necessari nuovi strumenti e tecniche capaci di supportare in

modo automatico ed intelligente la ricerca di informazioni

all'interno di questa enorme quantità di dati. Uno strumento adatto a

tale scopo è il Data Mining.

Per Data Mining (DM) si intende l'estrazione di informazioni

nascoste in grandi banche dati; costituisce una nuova tecnologia che

offre enormi potenzialità alle aziende. Gli strumenti di Data Mining

sono in grado di predire gli andamenti futuri e i comportamenti

fornendo ai decision makers aziendali informazioni utili a guidare il

processo decisionale. Il processo automatico di ricerca adottato

dalle metodologie di Data Mining va al di là dell'analisi di serie

storiche offerta dagli attuali strumenti di supporto alle decisioni. Le

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S.Siracusa e M. Ferlicca Tesina sull’Intelligenza Artificiale 34

banche dati vengono analizzate per la ricerca di informazioni che

gli esperti non sono in grado di individuare nell'enorme mole di dati

da elaborare.

Le tecniche di Data Mining possono essere implementate sulle

attuali piattaforme hardware e software esistenti e, inoltre, possono

essere integrate all'interno di nuovi prodotti e sistemi. Le predizioni

possono essere notevolmente migliorate se si dispone di grandi

database. Se implementati su sistemi client/server ad elevate

prestazioni o su sistemi paralleli, gli strumenti di Data Mining sono

in grado di analizzare enormi database aventi capacità di Gbytes o

di Tetrabytes.

Le tecniche di Data Mining sono il risultato di un lungo processo di

ricerca e sviluppo di metodi e prodotti. Questa evoluzione,

cominciata nel momento in cui fu possibile memorizzare i dati

aziendali nei computer, continua oggi, grazie alla progressiva

riduzione dei tempi di accesso ai dati e al notevole aumento delle

capacità di memorizzare dei supporti hardware. Solo recentemente,

però, sono apparse tecnologie in grado di navigare in tempo reale

nei dati aziendali. La diffusione del Data Mining nel mondo

commerciale e finanziario è oggi resa possibile grazie all'esistenza

di metodi e tecnologie in grado di: memorizzare enormi quantità di

dati e di accedervi velocemente; elaborare in parallelo; usare

sofisticati algoritmi per il Data Mining. Gli algoritmi per il Data

Mining si basano su tecniche apparse almeno una decina di anni fa

ma, solo recentemente, sono stati implementati metodi affidabili e

realmente utilizzabili anche da un utente finale esperto del settore

aziendale che si intende analizzare. Le prestazioni di tali algoritmi

sono in grado di superare quelle dei tradizionali metodi statistici.

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Generalmente per il Data Mining si utilizzano tecniche quali le reti

neurali e gli algortmi genetici.

3.2.1.1 L'attuale livello di diffusione e i futuri sviluppi

Da uno studio statistico svolto dall'"IDC" la diffusione di strumenti

di Data Mining risulta ancora contenuta in rapporto agli strumenti

di tipo On-line Analytic Processing (OLAP). Negli Stati Uniti solo

il 6.5% delle imprese utilizza applicazioni di Data Mining, mentre il

33% si serve di applicazioni OLAP. Ciò è fortemente influenzato

dalle dimensioni dell'azienda: le imprese più grandi sono quelle che

possono permettersi maggiori investimenti e che, avendo un

ambiente più complesso da gestire e una forte spinta alla

competitività, trovano negli strumenti di Data Mining un valido

supporto strategico. Ad ogni modo si registra un interesse crescente,

in particolare nei settori finanziari, mentre notevoli incrementi si

prevedono sia nel campo della grande distribuzione che in quello

delle telecomunicazioni e della produzione industriale.

In Europa si prevede che entro il 2002 il 16% delle imprese adotterà

applicazioni di Data Mining. In Italia si registra una crescita

nell'impiego di

DM contenuta rispetto agli altri paesi europei; ciò è dovuto sia alla

complessità di utilizzo degli strumenti, sia alla minore propensione

italiana agli investimenti nella ricerca. Solo le aziende più

competitive e attente al mercato si stanno orientando verso

l'adozione di queste tecniche di frontiera, strategiche per

l'incremento del proprio business.

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S.Siracusa e M. Ferlicca Tesina sull’Intelligenza Artificiale 36

3.2.2 Previsioni finanziarie

Un interessante campo di ricerca e di sviluppo nella scienza che

studia le reti neurali, è quello delle applicazioni finanziarie, ed in

particolar modo la costruzione di sistemi di previsione

sull'andamento futuro di strumenti finanziari quali azioni, tassi di

interesse, indice di borsa, valute.

Le reti neurali, a differenza dei precedenti sistemi previsionali

statistici, che si basavano su regole e su modelli finanziari definiti a

priori, modellano il sistema matematico che deve poi simulare

l'andamento del titolo in questione, trovando in modo quasi naturale

le connessioni e le correlazioni esistenti sull'insieme di dati del

passato, cioè analizzando serie storiche di dati relative ad alcune

variabili di cui si vuole cercare la collaborazione. Queste relazioni

esistenti sui dati del passato, confrontate con il comportamento

successivo del titolo, vengono trovate attraverso un processo

matematico che lega tra loro l'importanza e l'influenza di ciascuna

variabile al fine di generare una previsione finale la più corretta

possibile.

3.2.2.1 Applicazioni pratiche di sistemi previsionali

Borsaservice, una società italiana di consulenza con sede a Brescia,

utilizzando un sofisticato programma americano per la

realizzazione, il training e l'ottimizzazione di reti neurali ha creato

dei sistemi previsionali che riguardano i seguenti strumenti:

- indice Comit, Cac 40;

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- future Btp, Bund e Fib 30;

- blue-chips del mercato italiano;

- valute (eurodollaro e dollaro/yen).

Ogni sistema di previsione è realizzato da quattro reti neurali che

agiscono contemporaneamente con diversi tempi di previsione

(3,5,8,13 e 21 giorni lavorativi) e gli output delle reti vengono

opportunamente mediati al fine di realizzare una previsione

consecutiva per tutti i 21 giorni successivi. I dati utilizzati da queste

reti neurali riguardano, oltre l'andamento passato del titolo stesso e

di alcuni suoi indicatori, la dinamica dei tassi di interesse, a breve e

medio termine, il valore del dollaro contro il marco, l'andamento

del Btp etc… Questi sistemi lavorano su una serie (fino a 1000)

storica di insieme di dati, composti ognuno da circa 90-100 input

diversi per ogni giorno che descrivono l'andamento del titolo

studiato. Si tratta quindi di trovare la correlazione esistente nel

passato, tra decine di migliaia di dati. Ogni giorno che passa

subentrano nuove previsioni che si vanno a mediare con quelle

realizzate nei giorni precedenti, riaggiustando continuamente la

previsione con il passare dei giorni. Il risultato finale è quindi una

serie di valori futuri del titolo studiato, e relative percentuali di

variazione rispetto all'ultimo dato acquisito al fine di identificare il

trend, la sua ampiezza ed eventuali giorni di svolta (min/max). Di

fatto, individuando i presunti punti di min/max, si vanno ad

anticipare i segnali classici dell'analisi tecnica, che sopraggiungono

di solito a trend già avviato.

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Il sistema ovviamente non è perfetto. Durante la fase di

apprendimento, ad esempio, lo scopo è quello di realizzare un 80%

di previsioni corrette su un campione di eventi, con una tolleranza

massima di errore prefissata che si cerca di minimizzare, mentre il

sistema sta imparando e costruendo il modello matematico su un

secondo campione di eventi, molto più ampio, relativo

all'andamento passato del titolo. Una previsione viene considerata

corretta se si discosta dall'andamento reale successivo del titolo di

un errore inferiore alla tolleranza inizialmente fissata. Questo

significa quindi anche che, per ben generalizzare e prevedere

correttamente l'80% del campione, avremo una percentuale del 20%

circa di previsioni errate. Un modello matematico non può infatti

prevedere correttamente tutto il campione, in quanto quest'ultimo

conterrà una piccola parte di casi in cui il titolo ha avuto andamenti

eccezionali, dovuto a cause particolari, che è inutile cercare di

prevedere dall'andamento precedente del titolo perché non c'è

correlazione. La rete neurale, dopo aver imparato a generalizzare e

a prevedere in modo corretto, inizierebbe invece a memorizzare

questa casistica particolare, cioè ha memorizzare quanto già

successo anche per eventi eccezionali. Pertanto la fase di

apprendimento viene terminata nel punto in cui la previsione

corretta su un campione di eventi mai visti, è massima. La

tolleranza d'errore può anche essere del 4-5% su un titolo molto

volatile. Concludendo: se un sistema neurale prevede un forte rialzo

progressivo, ad esempio del 10%, pur sapendo che l'errore medio

delle previsioni è attorno al 3-4%, risulterà chiaramente probabile

che il titolo sviluppi effettivamente un movimento al rialzo (6-

14%). Inoltre in futuro, possono subentrare elementi nuovi e

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sconosciuti in passato al sistema, per cui il modello matematico

costruito non è più adeguato per prevedere correttamente all'80%.

Comunque, ogni 30 giorni circa, per ogni titolo viene rieseguito il

training del sistema, comprendendo tutti i dati recenti acquisiti sul

titolo. Il sistema di norma interpreta correttamente l'andamento a

breve del titolo, ed aiuta moltissimo a ipotizzare la tenuta o meno di

supporto/resistenza del titolo in questione.

Il servizio operato da Borsaservice ha le caratteristiche di una

newsletter, ed offre un prodotto identico per forma e contenuto a

tutti gli abbonati escludendo qualsiasi forma di consulenza

personalizzata.

Ovviamente Borsaservice non è l'unica. Nel giugno del 2000 è stato

creato un sito Internet dedicato alla finanza: nf.finance.com

http://www.nfpoint.com/. Si occupa di fornire previsioni finanziarie

quotidianamente aggiornate attraverso l'uso di reti neurali

autogenerative con un algoritmo sviluppato dalla Neural Financial

Point. Ogni giorno il servizio propone la previsione di titoli, indici,

valute dei 5 giorni successivi del loro andamento sui mercati

finanziari.

Attualmente sembra che l'applicazione di reti neurali nel campo

delle previsioni finanziarie stia dando buoni risultati, dato che i

gestori dei più importanti fondi di investimento britannici

affermano che in un futuro non troppo lontano gli strumenti adattivi

per le previsioni finanziarie diventeranno dotazione d'obbligo per

tutti gli operatori professionali.

3.2.3 Selezione del personale

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Un'ulteriore applicazione aziendalistica dell'intelligenza artificiale è

quella della selezione del personale: utilizzando strumenti che si

avvalgono di reti neurali è possibile determinare il profilo ideale di

chi dovrà assumere un determinato ruolo all'interno dell'azienda,

così da poter operare una selezione, la più corretta possibile.

Un'applicazione pratica è quella operata dal "SAM srl", società che

si occupa dell'applicazione di tecnologia informatica avanzata

nell'automazione dei processi e nel supporto alle decisione, con "N

Profile".

"N Profile" è un sistema neurale esperto per la valutazione delle

caratteristiche del lavoratore. Ha come obiettivo la valutazione delle

abilità sociali. E' costituito da un'architettura complessa di reti

neurali, alcune delle quali sono organizzate in modo sequenziale e

alcune in parallelo, si avvale della logica Fuzzy quale motore

inferenziale per produrre la narrativa e i valori dei parametri

lavorativi che si ricavano nel rapporto individuale. Le reti neurali

sono utilizzate nelle prime fasi di analisi delle risposte fornite dal

soggetto, in particolare è neurale la stima dell'accuratezza nella

risposta e la stima del livello di simulazione oltre che la sua

correzione.

In pratica "N Profile" è uno strumento in grado di fornire una

misura del livello dei parametri relativi all'area delle abilità sociali,

per ogni soggetto. Esprimendo in percentuale il rapporto tra livello

reale e profilo ideale relativamente ai parametri di ogni candidato,

si ottiene il grado di copertura al ruolo, per ogni collaboratore

rispetto alla mansione considerata. Tale gradi di copertura,

esprimendo la coincidenza tra le caratteristiche richieste per

ricoprire una data mansione e quelle possedute dai vari candidati,

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consente di individuare il loro potenziale individuale rispetto alle

capacità e ai compiti che caratterizzano la mansione, fornendo così

il grado di idoneità di ogni candidato verso una data mansione.

3.2.3.1 I vantaggi

I vantaggi derivanti dall'utilizzo di tecniche di intelligenza

artificiale nella selezione del personale si possono dividere in due

tipi: vantaggi per l'azienda e vantaggi per il dipendente.

I principali vantaggi per l'azienda sono:

- la possibilità di effettuare un alto numero di colloqui con tempi

notevolmente ridotti rispetto a quelli necessari con le tecniche

tradizionali, il che comporta la possibilità di esaminare un

maggior numero di candidati con la conseguenza di veder

aumentata la probabilità di trovare lavoratori adeguati;

- la possibilità di ottenere un profilo dei candidati unico e fornito

in tempo reale anche quando l'azienda è organizzata in filiali;

- la possibilità di utilizzare in modo completo e fin dall'inizio le

capacità del lavoratore dato che con la determinazione del profilo

del candidato l'azienda ne conosce immediatamente le

potenzialità.

Mentre per il lavoratore il principale vantaggio deriva dalla capacità

del sistema esperto neurale di misurare con precisione il livello di

numerose abilità sociali importanti per lo svolgimento dell'attività

lavorativa. Cioè consente di determinare i punti di forza e le

attitudini di ogni lavoratore in tempi estremamente contenuti. Il

valore aggiunto, per il lavoratore, consiste nel fatto che il sistema

esperto è un potente ed efficace strumento di orientamento.

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Disponendo di una descrizione dettagliata delle caratteristiche reali

del lavoratore, si moltiplicano le possibilità di accedere a

opportunità di impiego in senso generale; avendo definito con il

medesimo strumento le caratteristiche ideali richieste per coprire

una determinata posizione, aumenta anche, per il lavoratore, la

probabilità di accedere a impieghi adeguati alle sue caratteristiche

personali.

3.3 Considerazioni conclusive

Al termine di questo studio è opportuno sottolineare quella che è la

grande novità apportata dalle tecniche di intelligenza artificiale,

ovvero la possibilità di utilizzare la macchina anche in processi non

integralmente modellizzabili. Questo è il grande vantaggio che si

ottiene rispetto all'utilizzo delle tradizionali tecniche di software

applicabili solamente in processi strutturati, dove sono note a priori

le attività da compiere e la sequenza nella quale devono essere

eseguite.

Naturalmente le attuali tecniche di intelligenza artificiale non sono

ancora in grado di sostituire l'uomo, ma progressivamente stanno

diventando un valido supporto al decisore umano in sempre

maggiori situazioni. Quindi la grande scommessa per il futuro è

quella di riuscire ad amplificare la capacità dell'intelligenza

dell'elaboratore attraverso un legame con l'intelligenza umana.

Le caratteristiche dell'intelligenza umana sono:

- creatività

- capacità di giudizio

- intuito.

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La forza di un sistema di elaborazione è data da:

- velocità

- accuratezza

- attenzione al dettaglio.

Ben si comprende quindi che riuscendo a creare un sistema che

abbia sia le capacità umane che le capacità di un sistema di

elaborazione si possa ottenere un prodotto utilizzabile in qualsiasi

tipo di processo e in grado di dare una certa garanzia di risultato.

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Bibliografia

• Anna Cavallo, Sergio de Carlo: Appunti di Sistemi Informatica

raccolti dalle lezioni del prof. Francesco Maria Stilo - Edizioni

Kappa.

• Cecilia Rossignoli: Organizzazione e sistemi informativi -

Franco Angeli, Milano.

• http://www.acseweb.com

• http://www.bioinfovet.it

• http://www.borsanalisi.com

• http://www.galileimirandola.it

• http://www.infoday.it

• http://www.mediamente.rai.it

• http://www.marcolunardi.com

• http://www.spss.it

• http://www.studiocondello.it

• http://www.teoresi.it

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