Stati generali della green economy 2012 un programma di sviluppo della green economy

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Stati Generali della Green Economy

Un programma di sviluppo della green economy per contribuire a far uscire l’Italia dalla crisi

Sviluppo dell’ecoefficienza, della rinnovabilità dei materiali e del riciclo dei rifiutiGruppo di lavoro 2

Documento finale

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1. Il ruolo e i potenziali dell’ecoefficienza, della rinnovabilità deimateriali e del

riciclodeirifiuti

StatoetendenzedelconsumodirisorsenaturalialivelloglobaleedeuropeoNel contesto globale caratterizzato dall'aumento della domanda dimaterie prime, con rilevantiimpatti ambientali ed economici, cresce la necessità del loro utilizzo inmodo più efficiente, diridurne i consumi e di promuovere l’impiego delle materie prime rinnovabili migliorando leperformance e gli impatti ambientali. Il riutilizzo, il riciclaggio dei rifiuti e l’uso dei materialiriciclati, lariduzionedell'usodellerisorse–adottandostandardpiùelevatidiqualitàdeiprodotticheconsentanodiprolungarne l’utilizzo, l'impiegodi tecnologieverdiedimateriali rinnovabili–sarannofondamentaliper lacompetitività, lasostenibilitàelasicurezzadell'approvvigionamentodimaterialiamedioelungotermine.L’UNEP ricorda che la crescente scarsità di risorse naturali unita alla disponibilità di nuovetecnologieoffre l’opportunitàdigestire inun’otticagreen i rifiutiprodottidallenostresocietàeche investirenelmercatodella valorizzazionedei rifiuti consentedi generaremolteplicibeneficieconomiciedambientalicreandomoltipiùpostidilavoro.Sottolinea,inoltre,cherenderegreenilsettore dei rifiuti richiede interventi finanziari, incentivi economici, misure politiche e diregolamentazione,nonchéaccordiistituzionali.Lo scenario economico globale evidenzia come il commercio mondiale di materie seconde siacresciutoatassisuperioriaquellidell’insiemedeibeniedeiservizi.Lacrisidelbiennio2008‐2009ha accelerato ed accentuato il processo di spostamento del baricentro economico verso i Paesiemergenti,inparticolarelaCina.Leindustriedelriciclo,compresaquellaitaliana,sisonoadattateatalesituazione,giànel2010lequotazionidiquasituttiimaterialisecondarisonostatetrainatealrialzo dalla domanda internazionale, riconducibile principalmente al fabbisogno del mercatocinese. Per le economie dei paesi europei l’esistenza di un forte mercato europeo edinternazionaledellemateriesecondeèunacondizionenecessariaper ilmantenimentodielevatilivelli di raccolta e recupero dei rifiuti: la capacità di mantenere volumi e prezzi delle materieseconde durante la crisi, probabilmente non sarebbe stata possibile senza l’aumento delladomandadelmercatocineseedellealtreeconomieemergenti.ÈstatocalcolatocheinEuropailriciclodeirifiuti,lepolitichediprevenzionedellaproduzionedeirifiuti e la crescente diffusione dell’ecodesign consentano un risparmio nel consumo dimaterieprime(comprese lenon rinnovabiliquali icombustibili fossili)percentualmentestimatatra il6%edil12%.L'eco‐industria su scala comunitaria (Europa a 27 paesi) ha visto complessivamente crescere ilpropriofatturatodai232miliardidieurodel2004ai319miliardidel2008,conuntassodicrescitaannuale nominale dell’ 8,3% (Ecorys, 2009) e rappresenta, in valore assoluto, il 2,5% del PILeuropeo.Glioccupatinell’industriadelriciclaggio,sempresuscalaeuropea,sonostimati incirca512milaunitàconuntassodicrescitaannuadell’11%, inferioresoloaquelladelleenergierinnovabili.Difatto, dopo la gestione dei rifiuti e l’approvvigionamento idrico, il riciclaggio rappresenta il piùimportantesettoredell’eco‐industriasottoilprofilooccupazionale.StatoetendenzealivelloitalianoL’industria italianadellavalorizzazioneedellapreparazioneal ricicloè forteequalificatasotto ilprofilo tecnologico. L’industria manifatturiera, a sua volta, ha sviluppato ed applicato nuovetecnologiediimpiegoevalorizzazionedellemateriesecondeintuttiisettori,cresciutenonostantela sostanziale stagnazione dell’economia italiana dello scorso decennio, fornendo dati

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relativamente positivi, pur in presenza di aree in sofferenza dovute sia alla contrazione deiconsumi,siaallatendenzarecessivatuttoraincorso.Siconsideriinfatti,cheiltassodiriciclonellaproduzione nazionale è cresciuto e, laddove le capacità di riciclo nazionali non erano adeguateall’offertadimaterieseconde,glieccessi,sonostatiassorbitidalmercatointernazionale.In Italia, paese strutturalmente povero di materie prime, l’industria basata sull’uso di materieseconde (in quei processi produttivi dove le filiere primarie e secondarie sono, anchetecnologicamente,distinte)hasopportatoesopportamegliolafaseeconomicarecessivarispettoallaproduzioneprimaria.Il rafforzamentodelcomparto italianodelriciclo, l’ecoefficienza,e losviluppodella rinnovabilitàdei materiali dovrebbe avere un peso strategico crescente sia per assicurare la disponibilità dirisorse,al finediaccrescerel’indipendenzadalleimportazioni(dimaterieprimeedienergia),siaper ridurre l’esposizione ai costi crescenti di queste ultime, limitando al contempo gli impattiambientalidelprelievoedelconsumodirisorsenaturali.Nell’ambitodelpiùampiosettoredellagestionedeirifiutiilrecuperodeimaterialirappresentalacomponentepiùrilevanteinterminidinumerodiimprese(il51%deltotale)einvaloreassolutooltreunterzodelvaloredellaproduzionecomplessivo).Inoltre,purcaratterizzatodaunapresenzaconsistentedipiccolioperatori, ilsettorepresentauntassodiinvestimenti,inrapportoalvaloreaggiuntoprodotto,superiorealtassomediodelsettoremanifatturiero.(per tutti i dati relativi all’industria del riciclo ed ai singoli settori si rimanda ai documenti indicati inbibliografiaedalleschedetecnichediapprofondimento).2. OstacoliebarriereLaRoadMapeuropeaidentificatralebarriereadunsolidosviluppodellaGreenEconomy:lapocoefficientegestionedeimateriali raccolti e lavorati; imolti limiti alla capacitàdegli StatiMembri,conresponsabilitàincaposiaalpubblicochealprivato,diapplicaretecnologie(diseparazioneevalorizzazione)dellematerieingradodiperseguiregliobiettivoconpolitichedicontenimentodeicosti;unmercatodelleMPSdefinito“incompleto”;unagestionedi tipologiedi rifiuticontenentisostanze pericolose lontana dagli standard richiesti dalla normativa europea nonostante il loropotenzialeimpattoinquinantesull’ambienteeglieffettieconomicinegativi(distorsionidimercatoetrafficoillecito);unalegislazionecarenteladdovenonnevienericonosciutoilruolochiavenellaregolamentazionedelmercatoedelladiffusionedelletecnologie.L’industriadelricicloerecuperoitalianaènegativamenteinfluenzatadalfattoche,inmoltearee,la gestione dei rifiuti, urbani ed assimilati, non è affatto integrata a causa della carenza dipianificazionealivellodibacino,indispensabileperladefinizionedellenecessitàinfrastrutturaliedimpiantistichefinalizzateallachiusuradel“ciclo”edalcontenimentodeicosti.L’interocompartosoffreoltrechedell’incertezzanormativa(dalnazionaleallocale),delfattochele norme di settore sono poco chiare, non univoche o incomplete e, sovente, consentono uneccessivo margine di interpretazione alla P.A. ed agli organi preposti ai controlli, andando adalimentare la frammentarietà territoriale sotto il profilo della regolamentazione (da Comune aComune) ed autorizzativa (da Regione a Regione, da Provincia a Provincia), con conseguentidifformitàdicondizionioperativeedevidentidistorsionidellaconcorrenza(sulmercatonazionaleedeuropeo)traimpiantichesvolgonomedesimeattività.Lamancataemanazionedidecretiattuativiedi regolamentidisettore, lacarentedefinizionedicriteri (ad esempio l’assimilazione e la qualifica di una sostanza/materiale come rifiuto o

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sottoprodotto), norme tecniche e standard di riferimento (ad esempio permateriali e prodottirecuperati)rendonoinapplicabiliedincompiutemoltediquestestessenorme.In molte Regioni lo smaltimento finale in discarica continua ad essere economicamente piùvantaggioso rispetto al conferimento ad impianti di selezione, valorizzazione e riciclo/recupero:occorrechealivellonazionalesiintervengaperlamodulazionediun’ECOTASSAsuirifiutismaltitiindiscarica, icuiproventisonodainvestireperlosviluppoeper ilmantenimentodellestruttureedinfrastrutturedelriciclaggio.Tra le principali criticità rilevate si evidenzia, in primis, l’incompleta o non aggiornataregolamentazione nazionale del mercato delle MPS ed il necessario coordinamento con ladisciplinacomunitariadell’EndofWaste.Insecondoluogo,ilmercatoinesamemanifestainadeguatezzelegate:

− alla carenza di collaborazione tra pubblico e privato nel definire politiche di creazione estabilizzazionedelladomanda(MPSeprodottiriciclati);

− alla non adeguata valorizzazione dei vantaggi ambientali a causa di un’insufficienteinformazionesullecaratteristicheesulleprestazionideimaterialiedeiprodottiriciclati;

− all’assenzadistrumentidipenalizzazioneediincentivazionerealmenteefficaci;− allascarsainformazionesullecaratteristicheesulleconnotazionidelmercatodelleMPS(in

terminidivolumieprezzi).Alcuni compartidell’industria stessaodei servizi (adesempio lemanutenzioni)evidenzianounascarsa disponibilità ad introdurre nei propri cicli l’uso diMPS o prodotti recuperati, nonché adadottarepratichediavvioarecuperodiscartieresiduidiproduzione.Un fattore che limita fortemente la crescita del settore del riciclo/recupero, comune all’interocompartodell’industriaedellePMI,èdatodalcostoeccessivodell’energiaedall’assenzadisgravioincentivi,asostegnodelleattivitàgreen.Unulterioreaggraviodicostièaltresìdeterminatodalsovraccarico di adempimenti ed oneri amministrativi: fattore che influenza negativamente lavitalitàdelsettore,afrontedelqualesiottengonoscarsirisultatinellalottaalleattivitàambientaliillecite,aglismaltimentiillegaliedalproliferaredi“mercatisotterranei”.Il quadro sin qui delineato spiega, in gran parte, lo scarso dinamismo degli attuali sistemiproduttivi. A ciò si aggiungano i tempi troppo lunghi, non sostenibili economicamente, per ilrientrodegliinvestimentifinalizzatiariconversioniemodifichediprocessiindustriali.Siconsideri,inoltre, che il tessuto imprenditoriale del settore è caratterizzato da un diffusosottodimensionamentochene limita lo sviluppoe la capacitàdi competereefficacementecon iconcorrentiesteri.Nonostante gli investimenti su ricerca ed innovazione scontino le note difficoltà di accesso alcredito e l’incertezza sulla redditività degli stessi, il comparto del riciclo/recupero risulta esserequellocheinvestemaggiormentenell’innovazioneenellaricercadiunatecnologiaavanzataversosbocchinontradizionaliedinnovativi,siaperl’impiegodiscartieperlavalorizzazionedirifiutiinsettorinuovi,siaversoilmiglioramentodelleperformancedeiprodottistessi.TrasversaleamoltedellequestionichecaratterizzanolagestionedeirifiutieilmercatodelleMPS,materiali e prodotti riciclati, è la carenza di una corretta informazione proveniente da fontiautorevoliedindipendentirivoltaallaP.Aeaicittadini.Unascarsitàdiinformazione,quantitativae qualitativa, che genera, da un lato, la sindrome del NIMBY ogniqualvolta si parla di rifiuti(arrivando in alcuni casi a rifiutare persino i Centri di Raccolta Comunali, penalizzando

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l’intercettazionedidatetipologiedirifiuti,dall’organicoaiRAEE,sinoaglioliusati)e,dall’altro,laconvinzionechesitrattidimateriee/obeniconqualitàeprestazioniinferiori.Inoltre, lascarsaconoscenzae ladifficoltàdiaccessoalle informazionirappresentanounfattorelimitante per la diffusione di interventi volti a ridurre gli sprechi prima, durante e dopo laproduzione di materiali e prodotti, in particolare nel settore manifatturiero/industriale e nellafilieraagroalimentare,soprattuttonellefasidelladistribuzioneedelconsumo.3. Politiche,misure,target,perlosviluppodell’ecoefficienza,delriciclodeirifiuti

edellarinnovabilitàdeimaterialiInItalialagestionedeirifiutiènataesièorganizzataperrispondereadesigenzediigieneurbanaediperseguimentodiobiettivimeramentequantitativi (sintetizzabilicon lepercentualidiRD).Èarrivatoilmomentodiinvertirnela“ratio”:lagestionedeirifiutinonèsolounservizio,bensìunveroepropriocompartodell’industriadel ricicloedel recupero.Nonèunserviziopubblicocheper caso e solo se funziona (l’Italia a tre velocità) alimenta il comparto della valorizzazione,trasformazionedimateriesecondeeproduzionediprodotti.Lagestione Integratadei rifiutiè lafonte di approvvigionamento dimaterie seconde e di produzione di energia, che necessita sì dimaggiori quantitativi,ma soprattutto di standard qualitativimolto più elevati. Prendere atto ditale assunto determina la necessità di impostare una nuova politica di tutela ambientale che siconcretizza nell’adozione di un’adeguata normativa di settore e nell’applicazione di una seriapolitica di programmazione industriale, stimolata da interventi finanziari ed incentivi economicimirati.Adottareunapoliticaindustrialecheesprimaunavisionestrategicanazionalecomportalapianificazione dell’approvvigionamento di materie ed energia dal breve al lungo periodo.Indubbiamente unmutamento di tale portata richiede tempo e concertazione a tutti i livelli, apartiredaidiversiMinistericompetenti,maitempisonomaturielanecessitàdiusciredallacrisieconomicaloimpone.In termini generali gli interventi e gli strumenti volti a rimuovere gli ostacoli e le barriere allacrescitaerafforzamentodell’industriadelricicloedallosviluppodell’ecoefficienzadevonoessereidonei/adatti,semplici,replicabiliedapplicabiliadiversescaleediversestrutture.Isettoridiinterventoritenutiprioritarisono:a) il quadro normativo tramite l’organica attuazione del recepimento della direttiva quadro98/2008CEedelladisciplinacomunitariaEndofWaste;b) ilcontestodiattuazionedellanormativaconl’emanazionediregolamentienormetecnichedisettore;c) ilmercatodelleMPSdalla regolamentazioneperunmaggior informazionee trasparenza sinoallavalorizzazione(vantaggiambientaliedeconomici);d) ilGPPqualestrumentodipromozionediecodesignmiratoalle filieredelriciclo (daimaterialitradizionaliaquelliadoggiancorasperimentali,qualidatimaterialiplasticiedaggregatiriciclati);e)laquestioneenergeticaneldupliceruolodiconsumatoriediproduttori,concostisostenibilieriduzionedeglisprechi;f) l’ecoefficienza la cui realizzazione necessita di unmanagement avanzato volto amigliorare lacompetitività,lacapacitàdiinnovazioneelaresponsabilitàversounamaggioretutelaambientaleedunamigliorequalitàdellavita;g) imodelli e le filieredi distribuzionee consumodimaterieebeni, chepur salvaguardando laliberaconcorrenzaprivileginoottimizzazionelogistica,limitazionedegliimpattiedeglisprechi,per

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unaconcretapoliticadiprevenzionedallafasediprogettazione/produzione/distribuzionedeibeni,allafasediconsumoedutilizzosino,infine,allafasedigestionedelfinevitadelprodottoe,quindi,deirifiuti.Ciascun settore di intervento necessita di analisi e strumentimirati: si auspica che ilMinisterodell’Ambienteed ilMinisterodelloSviluppoEconomico istituiscanounsistemadi consultazioneperiodica tra i membri dei Gruppi di Lavoro della Green Economy, i Consorzi/Associazioni diriferimentoedipropriDirettori,persettoridicompetenza.Primadel2020,èpossibileottenererisultatisemplicementeattuandopienamentelanormativainvigore,europeae,quindi,nazionale,intervenendoalcontempoperl’integrazionedellagestionedei flussi di rifiuti, mediante passaggi intermedi che rendano certo ed omogeneo il contestooperativo.Èpossibileottenererisultatisemplicementeemanandonormetecnichedisettorepuntuali,diffusee coerenti, consentendo l’attuazione della legislazione stessa: appare urgente procedereall’aggiornamentodellenormepiùobsoleteecreareunfilodirettoconlefilieredirecuperoperlastandardizzazioneel’accessoall’innovazioneedallasemplificazione.Leimpreseitalianepuntanosempredipiùamodelliorganizzativirispondentiastandardqualitativielevati(dallacertificazioneISO14001allaregistrazioneEMAS)conl’obiettivodiotteneremiglioriperformanceambientali,organizzativeedeconomiche.Rafforzandotaleprocessospontaneo,unruolofondamentaleègiocato:

• dalla standardizzazione deimaterialieprodotti derivatidai rifiuti attraversoorganismidinormazione,

• dalladefinizioneedapplicazionedeicritericomunitarisull’EoW,• dalcoordinamentodeglistessicon lanormativa italianasulleMPSedalladiffusionedella

certificazioneagaranziadiqualità(giàintrodottaperlafilieradirecuperodell’organico,deirifiutidacostruzioneedemolizione)ediprestazioni(prodottiriciclati).

Interessanteappareladistinzione,daintrodurreanchealivellonormativo,traisistemidiricicloacircuitochiuso(intesocomecircuitocircolareoclosedlooprecycling),checonsentonounanuovaproduzionedelmedesimobenesenzaperditedellecaratteristichepeculiari,e isistemiacircuitoaperto, iqualipermettonounaproduzionedimateriali/beniconcaratteristichediversedaquellechehannooriginatolaMPS.Particolare attenzione merita il settore degli Acquisti Verdi, laddove è ormai assodato che lematerie ed i prodotti riciclati, a parità di qualità prestazionali, consentono un significativo“risparmiodisistema”,considerando ilciclod’usoe imancaticostidismaltimento.Rilanciare lostrumento del GPP richiede un impegno politico deciso ed uno sforzo culturale e diregolamentazione volto a determinare le condizioni di accelerazione e consolidamento dellacrescitadellecapacitàdi riciclodell’industrianazionale,promuovendo ladiffusionee l’accessoatecnologieeprocessiinnovativi.PercapirequantoilGPPpossaincideresulmercatodeiriprodotti,conconseguentemiglioramentodell’efficienza nell’uso e nel risparmio delle risorse, riduzione delle emissioni di CO2 e dellesostanze pericolose, nonché riduzione dei rifiuti prodotti, basta considerare che l’ammontarecomplessivodelle speseper l’acquistodibenie servizidel settorepubblico risultaesserepari a135,7miliardidieuro.Lemodalità di incentivazione del GPP sono abbastanza semplici e senza dubbio consentono diraggiungererisultatisignificativiprimadel2020.Occorre,intempibrevi:

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1. Inserireilcriteriodatodallapercentualedirecupero/riciclodeimaterialichecostituiscono

il riprodotto, congaranziadiprestazione, tra le specifiche tecnichedeiCriteriAmbientaliMinimi (CAM, come previsto dal Piano d’Azione Nazionale). È indispensabile che tutti iCAMintegrinol’obiettivodell’incentivazionedeiriprodotti

2. Diffonderel’usodeiCAMpressolestazioniappaltanti,agevolandolenell’usoestensivodelGPPconclausolecontrattualidefiniteechiaremodalitàdiprovaecontrollodelrispettodeiparametri;

3. Rendereomogenei,ogniqualvoltapossibile,iCAMconspecifichetecnicheprecise,alfinedievitaredistorsionitralediversemodalitàdirecupero/riciclo;

4. Favorirel’adozioneeladiffusionedeglistandardemetodiditracciabilitàperlaverificadelpossesso dei requisiti dichiarati: ciò a garanzia sia del fornitore sia della stazioneappaltante;

Infattioltreadinterventi“diretti”rispettoall’aspetto“produzioneerecuperorifiuti”,qualiquelliindividuati (requisitidell’imballaggio,gestionedeirifiutiedisassemblabilità,contenutomaterialericiclato, riciclabilità,durevolezzanel tempo),vi è lapossibilitàdi favorire laproduzionedi flussiqualitativamente migliori intervenendo su aspetti “indiretti” ma nonmeno significativi, quali ilcontenutodisostanzepericolosecheinfluenzinolatrattabilitàdelrifiutoafinevita,lapresenzadisostanze che, anche se non pericolose, ostacolano i processi di recupero versoMPS di elevataqualità; impiego di colle, coloranti oadditivi che rendanodifficile odiminorqualità il recuperodellaMPS.All’internodeiCAMpubblicatigiàesistonocriteriambientalichevannointalesenso,maun’analisiattentadovrebbeessere fatta, al fined’incrementare l’ecodesigndeiprodottiperunamaggiorepotenzialitàdirecuperosoprattuttoqualitativi.Entroil2020èpossibileattuareprecisi interventivoltiadorientareilmercatoconstrumentifiscali(sistemididetassazionerazionaleedavvedutasuMPS,sottoprodottieprodotti riciclati;sistemididetassazioneefacilitazionealcreditopergliinvestimenti inricercaesvilupposiaper lari‐conversionedi impiantisiadinuoveapplicazionietecnologie), incentiviedisincentivieconomici (adesempio intervenendosuicostidell’energiaafavore dell’efficienza ed il recupero energetico, introducendo meccanismi di premialità per ilmaterialericiclatosullafalsarigadeicertificatibianchi).Rendere competitivo il mercato, sia interno sia in termini di esportazione, significa renderemaggiormente competitivo l’intero comparto e, quindi, anche semplificare e snellire gli oneriamministrativiacaricodelleaziendesenzavenirmenoall’obbligodellatutelaambientale.Significagarantire trasparenza, corretta informazione verso i cittadini e maggior concertazione conPubblicaamministrazione.UnutilestrumentoèrappresentatodagliAccordidiProgramma,ilcuiusodeveesserediffusoevalorizzato.Significa migliorare l’accesso ai fondi europei, soprattutto a favore della ricerca applicata e ladiffusionediinnovazionietecnologieneiprocessiproduttivi,nell’implementazionedellemodalitàdiselezioneetrattamento,nell’ecoefficienza,nelricicloenellarinnovabilitàdeimateriali.Significa sviluppare i “partenariati per l’innovazione” (pubblico e privato, nazionale edinternazionale) verso obiettivi di maggiore efficienza nell’utilizzo delle risorse. Molte sono leeccellenzeedicasidisuccessocherimangono“isolati”ealivellodi“progettipilota”:deveesserepotenziatalaretedipartenariatochenepossafavorirelareplicabilitàfacilitandolacooperazionetrasoggettierendailknowhowdisponibileedaccessibile.Significa ottimizzare la logistica e migliorare l’infrastrutturazione dell’intero comparto verso lacreazionediveriepropri“poli industriali”,sullabasediunamaggioreconcertazioneanchetragli

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stessi Consorzi/Associazioni di categoria. Significa pianificare la creazione di “eco distretti”moderniedecoeffcienticoncapacitàdiriciclo/recupero“idonei”,ingradocioèdirisponderealleesigenzedelcontestoterritorialeaserviziodelleRegioni/bacini,versolaprogettazionediprodottifinalizzata al riciclo/riuso a fine vita, l’internalizzazione dei costi di smaltimento dei rifiuti, laresponsabilità del produttore. L’applicazione delle innovazioni che derivano dalla ricercaindustrialecomportal’adozionedisistemiunivoci,continuiecostantidivalidazioneoggettiva,disostenibilitàdigestione,nonchédicontrollodeiprocessi.Nellapianificazioneditalipoli,l’esigenzadiunagestionedeirifiutiurbaniedindustrialirealmentesostenibile e con un elevato livello di accettazione sociale è ancora più forte e necessita distrumenti di valutazione oggettivi e trasparenti, in grado di veicolare informazioni correte edautorevoli.Occorredefinireunsetdiprocedureoggettivedivalutazionedaintegrareinun’otticadiEcologiaindustriale:visonostrumentinoti,mapocousatioconsiderati“elitari”,quali l’analisidelciclodivitaestesaancheaicosti(LCA,LCC),analisideiflussidimaterieesostanze(MFA,SFA),valutazioni di impatto ambientale e sistemi di certificazioni di processi e prodotto (ISO, EMAS,ECOLABEL). Tali strumenti debbono essere resi accessibili ed utilizzabili. Tutto ciò al fine diperseguireunasostenibilitàdelleattivitàindustrialiche,attraversounpuntualelifecyclethinking,arriviadundesignfordisassembling.Nuove tecnologie e maggiore innovatività sono altresì necessarie per la valorizzazione sia deimateriali tradizionalisiaperinuovimaterialiotipologiedi rifiuto(dall’estrazionedeimetalli raridaiRAEE,dallavalorizzazionedi frazionidivetrocontaminato,ai reimpieghialternativideirifiutitessili, al recupero dei materiali dalla scorie di incenerimento, sino dalla valorizzazione degliaggregatiriciclatiedelleplasticherigide.Solopercitarnealcuni).PercapireinchedirezionesistaandandonelconcretizzareunapoliticadiGreenEconomyoccorresvilupparedegliIndicatoridiperformanceambientali,politici,gestionaliedeconomici,cosìcomeindicatodall’OECD.Tra gli indicatori da elaborare vi è quello legato all’introduzione di obiettivi minimi dicompostaggio di rifiuti biodegradabili urbani a livello di bacino (ATO). Occorre andare oltrel’indicatore rappresentato dalla percentuale di RD (di natura quantitativa) adottando indicatorichemisurinoleperformanceancheinterminidiqualitàeffettivamentericiclata,ancheallalucediquanto richiesto dalla Commissione Europea in merito al calcolo del rispetto degli obiettivi diricicloerecuperodeirifiuti.Nell'ambito di un utilizzo degli strumenti oggettivi di valutazione di cui sopra, ed in un'ottica diAnalisi del ciclo di vita e di Ecologia Industriale, si dovranno proporre target più ambiziosi edeffettivamente sostenibili, che utilizzino parametri più vicini alle esigenze di una sostenibilitàambientaleedeconomica, con l'obiettivodi ridurre il conferimento indiscarica,perseguendo lemigliori performance già raggiunte in vari Paesi europei. Al tradizionale indice di RaccoltaDifferenziata(frazionedirifiutisecchiedumidiraccolti inmanieradifferenziatarispettoaltotaledeirifiutiurbaniraccoltinelmedesimoambito),sipotrebbero,adesempio,affiancare:l'indicediRaccoltaaRicicloRR(conteggiandolafrazionedirifiutieffettivamenteavviatiallafilieradelricicloedaitrattamentibiologicidellafrazioneorganica)el'indicediRecuperoEffettivoRE(frazionedirifiuti effettivamente recuperati, cioè immessi nel ciclo produttivo comemateria o energia) chetengonocontodegliscartidellefasidiselezioneediriprocessazione.LaredazionedeldocumentoèstatacuratadaWalterFacciotto,CoordinatoredelGruppodiLavoro2,sullabasedeicontributidelGruppoedeipartecipantiall’Assembleachehannoinviatoilorocommentiscrittiechepotetetrovarealseguenteindirizzoweb:http://www.statigenerali.org/gruppi‐di‐lavoro/ecoefficienza/