Gli italiani e la Green Economy

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Gli italiani e la Green Economy - Timori, Comportamenti, Attese 10 Novembre 2009 Gli italiani e la Green Economy Timori, Comportamenti, Attese

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Una ricerca condotta da Eurisko per Assocomunicazione-Upa che indaga il rapporto degli italiani con le tematiche ambientali

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Gli italiani e la Green EconomyTimori, Comportamenti, Attese

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Questa ricerca

Assocomunicazione ed UPA hanno voluto questa ricerca periniziare a monitorare gli atteggiamenti e i comportamenti degli italianinei confronti della cosiddetta Green Economy.

La ricerca condotta da GfK Eurisko ha previsto fasi di esplorazionequalitativa seguite da verifiche di tipo estensivo rappresentativo, conqualitativa seguite da verifiche di tipo estensivo rappresentativo, conl’obiettivo di fare il punto su:

� le consapevolezze degli italiani verso i temi di sostenibilitàambientale (che cosa si intende per sostenibilità ambientale?)

� quali comportamenti sono ritenuti prioritari per perseguireobiettivi di sostenibilità ambientale

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Questa ricerca

� verso quali settori produttivi gli italiani si sentono più “critici” per iloro impatti ambientalistici

� chi sono i soggetti che devono e dovranno più occuparsi diaffrontare con responsabilità i temi della sostenibilità ambientale

� in particolare quale ruolo può svolgere la comunicazione e la� in particolare quale ruolo può svolgere la comunicazione e lainformazione per quanto riguarda questi temi

� quali prospettive per il nostro Paese e con quali attese.

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Aspetti di metodo

La ricerca ha previsto una fase esplorativo-qualitativa seguita daun’indagine estensiva-rappresentativa.

Fase esplorativa-qualitativa: 15 gruppi, a Milano – Roma –Salerno – Catania, su giovani, singles, donne, donne e uomini in etàcentrale, maturi non oltre i 64 anni.centrale, maturi non oltre i 64 anni.

Seconda fase, indagine estensiva rappresentativa dellapopolazione italiana tra i 18 e i 64 anni: 1.000 casi attra-verso l’innovativo Pc Interattivo denominato Dialogatore(© GfK Eurisko).

Fieldwork: Giugno – Ottobre 2009.

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I risultatiI risultati

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Le preoccupazioni per l’ambiente

Molto AbbastanzaGRADO DI ACCORDO

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53

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LA DISOCCUPAZIONE

LA CRISI ECONOMICA

48

48

47

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33

40

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LA TUTELA DELL'AMBIENTE

L'AUMENTO DELLE MALATTIE

L'IMMIGRAZIONE

LA SICUREZZA NELLE CITTA'

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Al centro dell’Agenda

Le preoccupazioni per l’ambiente occupano sempre più spaziomentale negli italiani.

L’ambientalismo diventa top of mind, sullo stesso piano dei temidrammatici legati alla disoccupazione e più in generale alla “crisi”.

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Differenze nei segmenti di pubblico

La sensibilità ambientale sembra sempre più mainstream.

Tuttavia alcune accentuazioni sono percepibili:

� al Nord maggiori consapevolezze e mediamente più sensibilitàambientale

� consistenti attese nel ciclo di vita “generativo” (30/50 anni)soprattutto da parte del pubblico femminile

� sensibilità e problematizzazione nel pubblico culturalmente piùattrezzato e con saperi tendenzialmente esperti verso le nuovepolitiche green

� i giovani sono decisamente i più distanti.

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1°+2°1° 1°+2+3°

Le più consistenti preoccupazioni

I CAMBIAMENTI CLIMATICI (STAGIONI IMPAZZITE, TROPICALIZZAZIONE...)

L'INQUINAMENTO DELL'ARIA

IL PROBLEMA DELLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI

LA SCARSITÀ DI ACQUA IN ALCUNE ZONE DELLA TERRA

18

10

10

5

41

39

33

23

33

25

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14LA SCARSITÀ DI ACQUA IN ALCUNE ZONE DELLA TERRA

L'EFFETTO SERRA (AUMENTO DELLA TEMPERATURA)

L'ESAURIMENTO DELLE FONTI ENERGETICHE

IL DEGRADO DELL'AMBIENTE URBANO

LA DEFORESTAZIONE DEL PIANETA

IL BUCO NELL'OZONO

L'ELEVATA CONCENTRAZIONE DI CO2 NELL'ATMOSFERA

L'ESTINZIONE DI ALCUNE SPECIE ANIMALI

5

6

5

6

4

4

4

8

23

21

19

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I problemi esistono in quanto verificabili

� Il clima impaurisce (nessi con inquinamento, effetto serra,mancanza d’acqua, aumento del livello degli oceani?).

� L’inquinamento in città si riscontra sulla pelle e nei polmoni.

� L’emergenza rifiuti è il tormentone non solo della regione� L’emergenza rifiuti è il tormentone non solo della regioneCampania.

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40

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Le più consistenti preoccupazioni

RIDURRE/ELIMINARE I CONSUMI INUTILI

SODDISFARE I BISOGNI DEL PRESENTE SENZA COMPROMETTERE LA POSSIBILITÀ DELLE GENERAZIONI FUTURE DI

SODDISFARE I PROPRI BISOGNI

INTRODURRE TECNOLOGIE CHE LASCINO INVARIATE LE PRESTAZIONI, MA CONSUMINO MENO ENERGIA

VIVERE MEGLIO CONSUMANDO MENO

20

20

19

14

6

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VIVERE SENZA RISCHI AMBIENTALI

CONSUMARE MENO ENERGIA

USARE MENO LE AUTOMOBILI

RINUNCIARE AD ALCUNE COMODITÀ A CUI SIAMO ABITUATI

LIMITARE LO SVILUPPO INDUSTRIALE DEI PAESI

UN PO' TUTTE QUESTE COSE ASSIEME

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Sostenibilità è...

� Non sprecare (logiche di risparmio quasi recuperando la saggezzacasalinga).

� Ma anche essere up to date, cittadini del mondo e non solo italianiprovinciali che badano solo al proprio orticello.

� Essere smart e nello stesso tempo oculati: in sostanza “antichi” e� Essere smart e nello stesso tempo oculati: in sostanza “antichi” epostmoderni.

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MOLTO 2 2 1 1 3

3023

31 23

2

2417ABBASTANZA

L’Italia è un Paese ambientalista?

TOTALE CAMPIONE

AREA ELITE 21,4%

BARICENTRI FEMMINILI

20,2%

CULTURAL-MENTE

DEPRESSI 23,9%

BARICENTRI MASCHILI

18,9%

AREA GIOVANILE

15,6%

più critica

PER NIENTE

4545

4648 36 52

2228

17 2423

15

5 4 9 787

COSÌ COSÌ

POCO

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2 3 1 19 14

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1712

MOLTOABBASTANZA

In Italia si aiutano i cittadini nei comportamenti sostenibili?

TOTALE CAMPIONE

NORD OVEST NORD EST CENTRO SUD E ISOLE

area piùpositiva

areapiù critica

4545

48 38 46

31 26 3439 31

7 81410 10PER NIENTE

COSÌ COSÌ

POCO

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Il pre-ambientalismo italiano

Si fanno confronti con altri Paesi (europei):

� siamo arretrati

� i nostri tentativi non sempre vanno a buon fine

� si sospetta che nel nostro Paese (area del pubblico e del privato) sisiano fatti troppi esercizi di facciata: Green Washing.

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Quali orientamenti sostenibili

LO STILE DI VITA SOSTENIBILE È FONDAMENTALE PER PREVENIRE I DANNI ALLA SALUTE

RISPETTO AL PASSATO I MIEI COMPORTAMENTI SONO

Molto AbbastanzaGRADO DI ACCORDO

26

22

19

51

54

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RISPETTO AL PASSATO I MIEI COMPORTAMENTI SONO PIÙ ATTENTI ALL’AMBIENTE

RISPETTO AL PASSATO PRESTO MAGGIORE ATTENZIONE ALLE NOTIZIE CHE FANNO

RIFERIMENTO ALL’AMBIENTE

POSSO ANCHE SPENDERE QUALCOSA DI PIÙ PER ACQUISTARE PRODOTTI A BASSO IMPATTO

AMBIENTALE

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Quali orientamenti sostenibili

SO CHE BISOGNEREBBE FARE DI PIÙ PER L’AMBIENTE, MA È DIFFICILE TROVARE TEMPO E RISORSE PER FARLO

MI CAPITA DI SENTIRMI IN COLPA PER L’IMPATTO CHE I MIEI CONSUMI POSSONO AVERE SULL’AMBIENTE

Molto AbbastanzaGRADO DI ACCORDO

13

6

6

4

31

16

15

14

A LIVELLO MONDIALE LE COSE CAMBIERANNO, VERRANNO PRESE DECISIONI IMPORTANTI

LE AZIENDE STANNO IMPEGNANDOSI SEMPRE DI PIÙ PER MANTENERE PULITO L’AMBIENTE

LA SENSIBILITÀ AMBIENTALE È UNA MODA PASSEGGERA

PENSO CHE LE NOTIZIE CHE CIRCOLANO SULLA GRAVITÀ DEI PROBLEMI AMBIENTALI SIANO ESAGERATE

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Quali orientamenti sostenibili: differenze nei segmenti di pubblico

AREA ELITE 21,4%

BARICENTRI FEMMINILI

TOTALE CAMPIONELo stile di vita sostenibile è fondamentale per prevenire i danni alla salute

Rispetto al passato i miei comportamenti sono più attenti all’ambiente

Rispetto al passato presto maggiore attenzione alle notizie che fanno riferimento all’ambiente

Posso anche spendere qualcosa di più per acquistare prodotti a

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

FEMMINILI 20,2%

BARICENTRI MASCHILI

18,9%

AREA GIOVANILE

15,6%

CULTURAL-MENTE

DEPRESSI 23,9%

Posso anche spendere qualcosa di più per acquistare prodotti a basso impatto ambientale

So che bisognerebbe fare di più per l’ambiente, ma è difficile trovare tempo e risorse per farlo

Mi capita di sentirmi in colpa per l’impatto che i miei consumi possono avere sull’ambiente

A livello mondiale le cose cambieranno, verranno prese decisioni importanti

Le aziende stanno impegnandosi sempre di più per mantenere pulito l’ambiente

La sensibilità ambientale è una moda passeggera

Penso che le notizie che circolano sulla gravità dei problemi ambientali siano esagerate

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Orientamenti sinceri?

Il livello degli orientamenti forse sarà un tantino overclaimed ma:

� si colgono in tutta la ricerca convincimenti durevoli su ciò che èdesiderabile (valori), in una sorta di lento apprendistato di nuovi modi dipensare e di agire

� indietro, dicono gli italiani, non si torna: ora occorrerà saperne di più ericevere più precise istruzioni per la sostenibilità ambientale.ricevere più precise istruzioni per la sostenibilità ambientale.

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Chi deve contribuire alla sensibilità ambientale

L’EDUCAZIONE/ LA FORMAZIONE SCOLASTICA

LA CORRETTA INFORMAZIONE AI CITTADINI

Molto AbbastanzaGRADO DI ACCORDO

44

42

40

36

31

28

42

40

38

41

46

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L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA

LE CAMPAGNE DI SENSIBILIZZAZIONE AL TEMA AMBIENTALE

LE LEGGI E I REGOLAMENTI

I PIANI ENERGETICI NAZIONALI

LE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI

LE COMUNICAZIONI DELLE AZIENDE/MARCHE

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Il ruolo della scuola e dell’informazione non di parteI sospetti di manipolazione sono consistenti.

Le “certezze” sui rischi ambientali sono state troppo spesso svuotate daaltrettante “verità” scientifiche.

Occorrono agenzie al di sopra delle parti, si spera nella scuola e in unainformazione che svolga un ruolo non partigiano.informazione che svolga un ruolo non partigiano.

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ENERGIA

RIFIUTI/RICICLAGGIO

Le aree di massimo coinvolgimento

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PRODOTTI ALIMENTARI

TRASPORTI

DETERSIVI

ABBIGLIAMENTO

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Le aree di massimo coinvolgimento: differenze nei segmenti di pubblico

18-24 ANNI

TOTALE CAMPIONE

ENERGIA

RIFIUTI/RICICLAGGIO

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Risposte guidate

25-34 ANNI

35-44 ANNI

45-54 ANNI

OLTRE 55 ANNI

TRASPORTI

DETERSIVI

ABBIGLIAMENTO

PRODOTTI ALIMENTARI

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In dettaglio, i comportamenti virtuosi

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67

13

16

14

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77SPEGNERE LE LUCI QUANDO NON SERVONO

ACCENDERE RISCALDAMENTO E CONDIZIONATORI SOLO QUANDO DAVVERO NECESSARIO

RISPETTARE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI

USARE LAMPADINE A RISPARMIO ENERGETICO

energia

abbigliamento

alimentari

rifiuti

trasporti

Sempre Qualche voltaGRADO DI ACCORDO

65

59

43

40

39

35

35

33

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30

30

40

37

40

17

CONSUMARE PRODOTTI DI STAGIONE

RISPARMIARE SUI CONSUMI ENERGETICI (ELETTRICITÀ, GAS)

RICICLARE IL PIÙ POSSIBILE (VESTITITI, MOBILI…)

NON LASCIARE GLI ELETTRODOMESTICI IN STAND-BY

ACQUISTARE PRODOTTI FATTI IN ITALIA PERCHÉ CONSUMANO MENO ENERGIE PER IL TRASPORTO

RIDURRE L’USO DELLA PLASTICA (SACCHETTI, PIATTI, BICCHIERI)

EVITARE DI USARE SOSTANZE DANNOSE/TOSSICHE PER L’AMBIENTE

BERE L’ACQUA DEL RUBINETTO (NON CONSUMARE ACQUA CONFEZIONATA)

detersivi

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In dettaglio, i comportamenti virtuosi

USARE FIBRE/MATERIALI NATURALI PER L’ABBIGLIA-MENTO E PER LA CASA

ACQUISTARE PRODOTTI CHE PROVENGONO DA ZONE VICINE

SPOSTARSI IL PIÙ POSSIBILE A PIEDI

LIMITARE L’USO DELL’AUTO/DEL MOTORINO

energia

abbigliamento

alimentari

rifiuti

trasporti

Sempre Qualche voltaGRADO DI ACCORDO

26

21

20

15

13

12

8

4

29

37

47

14

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15

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10

LIMITARE L’USO DELL’AUTO/DEL MOTORINO

ACQUISTARE PRODOTTI ALIMENTARI NEI MERCATI RIONALI

PREFERIRE PRODOTTI CON PACK ECOLOGICI (CONFEZIONI LEGGERE, MATERIALI RICICLATI)

USARE IL PIÙ POSSIBILE I MEZZI PUBBLICI

USARE DETERSIVI SFUSI/A RICARICA

SPOSTARSI IL PIÙ POSSIBILE IN BICICLETTA

CONSUMARE PRODOTTI BIOLOGICI

PARTECIPARE A GRUPPI DI ACQUISTO (COOPERATIVE DI ACQUISTO FRA PIÙ PERSONE)

trasporti

detersivi

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Il buon senso alla base del rispetto ambientale

Poco interesse per le filosofie verdi, massima attenzione per i microattiquotidiani.

Gli italiani sono alla riscoperta (dopo gli anni dello spreco) dell’enciclopediadel fare senza sprecare, del vivere bene con un po’ più di impegno per sée... per gli altri.

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I settori produttivi più “importanti” per l’ambiente

AZIENDE CHE PRODUCONO ELETTRODOMESTICI (A BASSO CONSUMO, TRIPLA A)

NETTEZZA URBANA/SMALTIMENTO DEI RIFIUTI

GRANDE DISTRIBUZIONE (SUPERMERCATI, CENTRI COMMERCIALI…)

DETERSIVI PER IL BUCATO E PER LA CASA

TOP TENTOP TEN

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19

15

14

13

12

DETERSIVI PER IL BUCATO E PER LA CASA

ALIMENTAZIONE/AZIENDE ALIMENTARI

PRODOTTI PER LA SALUTE E LA CURA DELLA PERSONA

ELETTRONICA DI CONSUMO (ES. CELLULARI, PC, TV...)

PRODUZIONE DI IMBALLAGGI/PACK

URBANISTICA (ES. IMPLEMENTAZIONE ZONE A TRAFFICO LIMI-TATO, ILLUMINAZIONE STRADALE CON PANNELLI SOLARI…)

EDILIZIA (ES. CASE A IMPATTO ZERO, AUTONOME PER RISCALDAMENTO, ACQUA…)

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I settori produttivi più “importanti” per l’ambiente

AZIENDE AUTOMOBILISTICHE

EDITORIA (ES. USO CARTA RICICLATA)

ABBIGLIAMENTO

ALTREALTRE

9

8

5

5

4

3

1

TRASPORTI PUBBLICI (ECOBUS, MEZZI TRASPORTO A BASSO IMPATTO AMBIENTALE…)

AZIENDE PRODUTTRICI E DISTRIBUTRICI DI ENERGIA

ARREDAMENTO (MOBILI, TESSUTI...)

TRASPORTI PRIVATI

TELEFONIA MOBILE

TURISMO

FINANZA

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I settori verso i quali convergono le maggiori attese di sostenibilità

URBANISTICA (ES. IMPLEMENTAZIONE ZONE A TRAFFICO LIMITATO, ILLUMINAZIONE STRADALE CON PANNELLI SOLARI, AUMENTO DI CONTENITORI PER RACCOLTA DIFFERENZIATA…)

NETTEZZA URBANA/SMALTIMENTO DEI RIFIUTI

EDILIZIA (ES. CASE A IMPATTO ZERO, AUTONOME PER RISCALDAMENTO, ACQUA, RIDUZIONE DISPERSIONI TERMICHE...)

TRASPORTI PUBBLICI

TOP TENTOP TEN

28

28

28

25

23

21

20

TRASPORTI PUBBLICI (ECOBUS, MEZZI TRASPORTO A BASSO IMPATTO AMBIENTALE...)

AZIENDE AUTOMOBILISTICHE

DETERSIVI PER IL BUCATO E PER LA CASA

AZIENDE PRODUTTRICI E DISTRIBUTRICI DI ENERGIA

GRANDE DISTRIBUZIONE (SUPERMERCATI, CENTRI COMMERCIALI…)

ELETTRONICA DI CONSUMO (ES. CELLULARI, PC, TV..)

PRODUZIONE DI IMBALLAGGI/PACK

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I settori verso i quali convergono le maggiori attese di sostenibilità

ALIMENTAZIONE/AZIENDE ALIMENTARI

PRODOTTI PER LA SALUTE E LA CURA DELLA PERSONA

AZIENDE CHE PRODUCONO ELETTRODOMESTICI (A BASSO CONSUMO, TRIPLA A)

ALTREALTRE

16

15

11

11

9

7

6

TRASPORTI PRIVATI

EDITORIA (ES. USO CARTA RICICLATA)

ABBIGLIAMENTO

TELEFONIA MOBILE

ARREDAMENTO (MOBILI, TESSUTI…)

TURISMO

FINANZA

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Settori: un confronto tra realtà e attese

Fa ATTENZIONE A SCEGLIERE

prodotti con minoreimpatto ambientale

nel settore

Settori merceologici in cui ci si

aspetta di trovarePRATICHE

Aziende che producono elettrodomestici (a basso consumo, tripla A)

Nettezza urbana/smaltimento dei rifiuti

Grande distribuzione (supermercati, centri commerciali...)

Detersivi per il bucato e per la casa

Alimentazione/aziende alimentari

Prodotti per la salute e la cura della persona

Elettronica di consumo (es. cellulari, pc, tv...)

Produzione di imballaggi/pack

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

PRATICHE AMBIENTALI

SOSTENIBILI IN FUTURO

Produzione di imballaggi/pack

Urbanistica (es. implementazione zone a traffico limitato, illuminazione stradale con pannelli solari…)

Edilizia (es. case a impatto zero, autonome per riscaldamento, acqua…)

Aziende automobilistiche

Editoria (es. uso carta riciclata)

Abbigliamento

Trasporti pubblici (ecobus, mezzi trasporto a basso impatto ambientale...)

Aziende produttrici e distributrici di energia

Arredamento (mobili, tessuti...)

Trasporti privati

Telefonia mobile

Turismo

Finanza

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La criticità della filiera produttiva

Gli ambiti di maggiore criticità ambientale possono essere letti come ilcircolo della produzione-distribuzione-consumo per il fast moving consumer.

Il consumatore finale ritiene di essere dentro la filiera “critica”:

� distribuzione (GDO e altro)

� conservazione e consumo in casa (eldom, pulizia)� conservazione e consumo in casa (eldom, pulizia)

� rifiuti.

E’ prima di tutto dentro questa filiera che si può e si deve interveniresecondo il pubblico.

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Ma le attese fondamentali riguardano il contesto

Al di là della filiera dei prodotti (sui quali, secondo il pubblico, si comincia adintervenire) le attese più impegnative riguardano:

� il territorio urbano in cui si vive

� il ciclo dello smaltimento

� la struttura e la qualità delle abitazioni

� la sensibilità dei trasporti.

Le attese di sostenibilità per una vita più salutare per tutti si rivolgonoprimariamente, quindi

alle istituzioni che ci rappresentano e forniscono

servizi che dovranno sempre più essere sostenibili per tutti noi.

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Quali fonti energetiche per il futuro

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17

23

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+ + +

ENERGIA SOLARE

ENERGIA EOLICA

FAVOREVOLEFAVOREVOLE

49

31

31

18

11

5

3

34

39

33

40

18

15

11

ENERGIA IDROELETTRICA

GPL IN SOSTITUZIONE DELLA BENZINA

BIOCARBURANTI

GAS

ENERGIA NUCLEARE

CARBONE

PETROLIO

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Le energie pulite

Le energie “che non inquinano” sono – ovviamente – benvenute.

Ma senza particolari entusiasmi:

� si temono operazioni di facciata

� si notano incoerenze, soprattutto nel mondo delle multinazionalidell’energia.dell’energia.

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Valutazioni delle aziende che esprimono sensibilità ambientale

Molto Abbastanza Così così, né tanto né poco

40 41 8 47

Poco Per nienteGRADO DI ACCORDO

HO PIÙ FIDUCIA IN QUESTE AZIENDE/MARCHE RISPETTO ALLE ALTRE

6

6

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28

44

43

12

16

3

7

PENSO ESPRIMANO UNA SENSIBILITÀ AMBIENTALE REALE/SINCERA

SONO DISPOSTO A PAGARE DI PIÙI LORO PRODOTTI

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Le iniziative ecosostenibili

TOTALE CAMPIONE

MOLTO INTERESSATO

22

5

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3PER NIENTE INTERESSATO

ABBASTANZA INTERESSATO

COSÌ COSÌ INTERESSATO

POCO INTERESSATO

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Il futuro

L’attenzione e l’interesse aumenteranno, da parte delle Aziende, ma soprattutto daparte dei consumatori finali.

ATTENZIONE DA PARTE DEI CONSUMATORI

ATTENZIONE DA PARTE

DELLE AZIENDE

AUMENTERÀ 58

3

50

4639

4

RESTERÀPIÙ O MENO UGUALE

DIMINUIRÀ

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Gli italiani e la Green Economy - Timori, Comportamenti, Attese 10 Novembre 2009

Credibilità e coinvolgimento nelle comunicazioni “verdi”

I sospetti sulle “verità” delle comunicazioni “a sostenibilità ambientale” sonoconsistenti ma...si ritiene comunque che le imprese pubbliche e private debbano parlare, cheabbiano il dovere di far conoscere ciò che nei loro think tank si starealizzando:

� ben vengano le comunicazioni sullo stato dei lavori� ben vengano le comunicazioni sullo stato dei lavori

� e le “visite guidate” all’interno delle realtà che stanno preoccupandosidel nostro futuro.

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Alcune considerazioni dai risultati della ricercarisultati della ricerca

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1. L’Italia, Paese ambientalisticamente giudicato arretrato, si trova di frontead un pubblico di consumatori utenti che chiede, sommessamente, disaperne di più, di venire più informato.

2. Il pubblico si sta attrezzando con circospezione, ricorrendo acomportamenti più oculati (se non più rispettosi dell’ambiente),cominciando a sentirsi in dovere di dare proprie risposte micro alle grandicominciando a sentirsi in dovere di dare proprie risposte micro alle grandiistanze di rispetto ambientale.

3. Il ciclo del fast moving consumer (produzione-distribuzione-consumi-rifiuti) è già a tema; gli utenti finali si stanno lentamente rendendo contodi ciò che è opportuno fare per “disturbare” meno l’equilibrio ambientale.

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4. Ciò che soprattutto latita è l’impegno, secondo il pubblico, delle grandiistituzioni che determinano con le loro scelte la qualità di vita e diambiente:

� dell’aria

� delle acque

e quindi della vita e salute di tutti.� e quindi della vita e salute di tutti.

5. La richiesta, non tanto implicita, è che si verifichi una svolta partendoproprio da quelle grandi istituzioni che sono dedicate a svolgere servizidavvero pubblici.

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6. Le imprese che si stanno impegnando nell’ambientalismo sonobenemerite, e anche (poco) premium price:

� ma occorrerà esplicitare di più i precisi intenti, il “grande” progettoambientalista che sta alla base della nuova sensibilità ecologica

� un progetto in grado di intercettare i bisogni di un utente-consumatore che si rende sempre più conto di non poter vivereconsumatore che si rende sempre più conto di non poter viverefingendo che gli allarmi ambientalistici siano esagerati o isterici.

7. Anche i giovani, pur distanti, chiedono più sapere esperto, piùinformazione credibile su ciò che il mondo della produzione stapreparando per rendere la vita più sostenibile.

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8. Questa ricerca indica in maniera indubitabile l’importanza dei think tankaziendali dedicati all’ambientalismo e ai modi più opportuni dicomunicarlo per coinvolgere e formare il pubblico:

� sia nel ciclo del fast moving (in cui il consumatore finale ha giàopzioni di scelta, ma non sufficientemente informate)

� sia nei beni e servizi che costituiscono il frame fondamentale alla� sia nei beni e servizi che costituiscono il frame fondamentale allabase dei microatti ambientalistici (le città, i territori, la qualitàdell’aria, dell’acqua e della terra sulla quale crescono i nostriprodotti).