Biologando "Speciale Green Economy" 2013

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PERIODICO DI INFORMAZIONE DELL ʼ ASSOCIAZIONE BIOLOGI AMBIENTALISTI PUGLIESI Anno 17 - N. 1 Gennaio-Marzo 2013 - Distribuzione gratuita - Reg.Trib. Bari n. 1295 del 13/11/96 SPECIALE GREEN ECONOMY Green economY

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Edizione Green Economy realizzato in collaborazione con la classe III AE del Liceo Scienze Umane, Economico-Sociale e Linguistico, “G. Bianchi Dottula” di Bari nell’ambito dell’attività di Alternanza Scuola-Lavoro 2012-2013

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PERIODICO DI INFORMAZIONE DELLʼASSOCIAZIONE BIOLOGI AMBIENTALISTI PUGLIESIAnno 17 - N. 1 Gennaio-Marzo 2013 - Distribuzione gratuita - Reg. Trib. Bari n. 1295 del 13/11/96

SPECIALE GREEN ECONOMY

Green economY

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Periodico d’informazionedell’Associazione

Biologi AmbientalistiPugliesi

DIRETTORE RESPONSABILEPalma Sinibaldi

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Comitato di redazioneStefano di LauroElvira Tarsitano

ha collaboratola classe III AE del Liceo

Scienze Umane,Economico-Sociale e Linguistico,

“G. Bianchi Dottula” di Barinell’ambito dell’attività

di Alternanza Scuola-Lavoro2012-2013

E’ vietata la riproduzioneanche parziale di articoli,

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DIRETTIVOABAPAssociazione

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PRESIDENTEElvira Tarsitano

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CONSIGLIERIVincenza BevilacquaAntonella BottalicoValeriana Colao

Francesco NicassioAlma SinibaldiGaetana Zero

REVISORI DEI CONTIStefano di LauroAngela MaddalenaRaffaella Mastrovito

2 Anno 17 - N. 1 Gennaio-Marzo 2013

Il futuro sanosi tinge di verde

Gli scienziati hanno avvertito: senza l’ecosostenibilità ilnostro mondo è perduto. Negli ultimi anni, infatti, sonostati registrati mortificanti dati riguardo l’inquinamentoambientale. È ormai evidente che la natura, per quantopossa essere autosufficiente, non riesce a sopportare i ritmiesasperanti dell’agire umano. Di conseguenza, catastrofisia contingenti che strutturali rendono sempre più difficilela vita di piante, animali e persone. La soluzione di tuttiquesti problemi sembra essere quella che propone la greeneconomy, un settore dell’economia che caratterizza alcuneimprese le quali hanno saputo coniugare sapientementel’economia con la sostenibilità ambientale attraversoecoinnovazione, ecoefficienza, riciclo e rinnovabilità deimateriali, efficienza e risparmio energetico, fonti energe-tiche rinnovabili, tutela e valoriz-zazione dei servizi degliecosistemi, filiere agricole di qua-lità ecologica, mobilità sosteni-bile. L’Italia in questo campodetiene il primato in Europa,dopo la Germania. Fra le inizia-tive più significative del nostroPaese, possiamo citare l’Environ-ment Park, un’impresa divisa indue Business Unit, rispettiva-mente dedicate alla gestione im-mobiliare del complesso eall’attività di ricerca e innova-zione. Vi sono inoltre piccole emedie imprese che riciclano fan-ghi, utilizzandoli come fertiliz-zanti organici impiegati inagricoltura, o ancora plastichemiste come materiali di ampioutilizzo sociale. Addirittura nelmercato enogastronomico ven-gono utilizzati sacchetti e stovi-glie monouso biodegradabili perridurre il consumo di energia e ri-sorse non rinnovabili. Inoltre, assistiamo ad una diffusionesempre maggiore di imprese edilizie che hanno comeobiettivo la sostenibilità ambientale degli edifici. Per rea-lizzare questo progetto occorre innanzitutto rinunciare afonti energetiche esterne: infatti gli immobili costruiti de-vono essere autosufficienti nella produzione di energia pu-lita attraverso impianti fotovoltaici e turbine eoliche.

Le eco-imprese, oltre che a ricevere degli incentivi daparte degli enti locali, vengono sostenute dallo Stato, inparticolare dal Ministero dello Sviluppo Economico, attra-verso concorsi e premi. Parlando in particolare della Pu-glia, in occasione delle consultazioni politiche 2013, gliaffiliati al Distretto La Nuova Energia hanno approntatoun’Agenda Verde, uno strumento operativo rivolto a tuttii neo-parlamentari, senza distinzione di colore politico,ma con un denominatore comune: la difesa della Puglia,del suo territorio, del lavoro, dello sviluppo sostenibile edella green economy. L’Italia è leader anche nella crea-zione e nell’innovazione in quest’ambito. Tante le innova-zioni green promosse attraverso il programmaEco-innovation, come il progetto di Ecopack, che punta alrifornimento delle aziende farmaceutiche di fiale in vetrosterilizzate già in fase di produzione, così come quello diSpray, che si basa su un’innovativa tecnologia per ridurrel’utilizzo di acqua, energia e sapone da parte delle lava-trici.

Anche fuori dell’Italia, stanno nascendo numerose im-prese e proposte green: in Olanda (la cui capitale,Amster-dam, detiene il primato mondiale di ecosostenibilità) adesempio, vi è la “Wheels on Fire”, un’azienda che riciclavecchi rottami di biciclette per farne luccicanti accessorid’abbigliamento o lampade e lampadari dal design accat-

tivante. A Monaco di Baviera riciclano le pellicole in al-luminio delle confezioni dello yogurt per ottenere gli stessiprodotti. Tuttavia, l’idea green più originale e praticata èquella dell’architettura sostenibile: dalla Torre Vegetale aNantes (Francia) agli alloggi in Sudan costruiti con unmucchio di container abbandonati ai margini del cantieredel Centro Cardiochirugico “Salam” di Emergency. Que-sta pratica edilizia spopola ovunque. Anche oltreoceano,nella città di Detroit, l’adozione di una politica green hagiocato un ruolo fondamentale per la rinascita della “Pa-rigi dell’Ovest” che, nel XX secolo fu una città-regioneleader nell’ambito dei trasporti, dell’industria navale e au-tomobilistica. Attualmente però i dati del suo declino de-mografico, urbano e sociale parlano chiaro: da 2 milioni

di abitanti nel 1950 si è arrivati a 800.000 nel 2007. Per larinascita della cittadina, il progetto “Catch the Spirit” sug-gerisce ad associazioni e comunità di adottare un terrenoabbandonato per diventare così dei “giardinieri di città”. Ilriuso delle aree verdi abbandonate attraverso il loro rinver-dimento è alla base del “Rinascimento” che si configuracon la costruzione del Renaissance Center, simbolo dellacittà di Detroit. Ma le sorprese non finiscono qui: alcunistudenti del Virginia Tech hanno progettato Lumehaus,una struttura altamente tecnologica ed innovativa dalpunto di vista energetico. Trae energia dai pannelli solaribifacciali, che sfruttano entrambe le facce per captareenergia solare assorbendone il 15% in più rispetto ai tra-dizionali pannelli. Inoltre, un impianto geotermico, chesfrutta la temperatura del terreno in profondità, fornisceulteriore energia all’abitazione, e un corretto orientamentodell’abitazione e la giusta disposizione delle finestre,fanno sì che sia ridotto al minimo il ricorso all’illumina-zione artificiale. Un controllo a distanza dei dispositivielettrici dell’abitazione, consente infine di spegnere lucied elettrodomestici solo attraverso uno smart phone.Anche la Cina non smette di stupirci con le sue “eco-pro-poste”: Tianjin Eco-city, nata sopra un terreno bonificato,si preannuncia la città più ecosostenibile della storia. Ilprogetto sino-singaporiano per combattere i danni am-bientali causati da un’urbanizzazione troppo rapida ègrande ben 30 chilometri quadrati e ospiterà 350mila abi-tanti, alcuni dei quali sono già andati a sperimentare lanuova città, tra mezzi di trasporto ibridi, riciclaggio e fontidi energia rinnovabile.

Valeria Lagona, Graziano Colianni

Un panorama tristemente noto ai pugliesi: la città di Taranto e l’Ilva

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Nasce in Italia il Consiglio Nazionale Green Economy,una sede di confronto, di analisi e di proposta che si oc-cupa dello sviluppo del settore nel nostro Paese. È for-mato da 53 organizzazioni di imprese provenienti da varicomparti della green economy . Le organizzazioni cui sifa riferimento sono le seguenti:AGESI; CONOE; KyotoClub; ANCO; CDC RAE; CNA-Ambiente; Assogasli-quidi-Federchimica; Ecomondo-Key Energy-Cooperam-biente; Fise Assoambiente ;Ecopneus; Forum per laFinanza Sostenibile; CONAI ;Asstra; Area idrico Amb.Federutility; Assocostieri; Federesco; Federambiente;Global Compact ;GIFI; COBAT; CIC; Freight LeadersCouncil; APER; Legacoop Servizi; Coldiretti; Fonda-zione per lo Sviluppo Sostenibile; Settore Ambiente-Si-curezza Confartigianato Segreteria organizzativa:Fondazione per lo sviluppo sostenibile; Confagricoltura;Federpern; CONIP; Fise Unire; AutoRecycling; Greeneconomy Network Assolombarda; ANEV energia;COOU;AIAB;Assobioplastiche; CIA;Assovetro;Asso-rimap; Corepla; Fercargo; Planet Life Economy Founda-tion; Cial; JPE 2010; Distretto Energetica; Rilegno;Green Building Council Italia; Comieco; FREE-Coordi-namento; Coreve; Consorzio RICREA; FIRE.

Il Consiglio Nazionale darà seguito a quanto portatoavanti, dallo scorso novembre, dagli Stati Generali dellaGreen Economy, nati da un’idea del Ministro dell’Am-biente e delle associazioni di imprese “green” italiane. Lamanifestazione, tenutasi a Rimini a novembre del 2012,ha visto la partecipazione di oltre 1.500 iscritti, circa 40relatori e l’intervento di due ministri, dell’Ambiente edello Sviluppo economico.

Oltre 1.000 esperti hanno partecipato al lavoro sugliotto gruppi dai quali sono nate le 70 proposte, elaborateper rispondere alla crisi economica e sociale, che hannoprovocato dibattiti con gli ospiti intervenuti agli Stati Ge-nerali della Green Economy. La preparazione della se-conda edizione degli Stati Generali, che si terranno aRimini a novembre 2013 nell’ambito di Ecomondo,spetta al Consiglio Nazionale supportato dalla Fonda-zione Sviluppo Sostenibile e da alcuni specifici gruppi dilavoro. A tale proposito è necessario aggiungere che ilConsiglio Nazionale ha affidato alla Fondazione per loSviluppo Sostenibile la funzione di organizzazione e disupporto delle proprie attività.

Annamaria BellomoDeborah Quintavalle

Angela Ruggiero

Anno 17 - N. 1 Gennaio-Marzo 2013 3

Questo numero di “Biologando” è Speciale perdue motivi. Il primo perché è dedicato interamenteai temi della green economy. Il secondo, perché ascrivere di questo argomento sono gli studentidella III AE del Liceo Economico-Sociale “G.Bianchi Dottula” di Bari che, presso l’ABAPhanno svolto uno stage di approfondimento e ri-cerca sulla green economy nell’ambito dell’atti-

vità di Alternanza Scuola-Lavoro, realizzato gra-zie al sostegno del dirigente scolastico, prof.ssaAnnamaria Amoruso, e delle docenti tutor, leprof.sse Rosamaria Cesari e Stefania Colotti.Ecco, in ordine rigorosamente alfabetico, l’elencodei giornalisti green che hanno collaborato allarealizzazione di questo numero: Loredana Alle-grezza, Monica Antonacc, Annamaria Bellomo,

Roberta Bellomo, Valeria Borelli, Rossella Ca-scella, Angela Catacchio, Graziano Colianni, Va-lentina de Marco, Paola Fasano, Ilaria Geruzzi,Paola Giangregorio, Roberta Ladisa, Valeria La-gona,Angela Latorre, Valentina Matarrese, Debo-rah Neve, Fabiana Perniola, Deborah Quintavalle,Arianna Risola,Angela Ruggiero,AngelaClaudiaServidio, Caterina Triggiani, Viviana Vitulli.

Ecco i giornalisti del Green

DALLAFORZADELL’UOMOALLAFORZADELLANATURA

Nasce in Italiail Consiglio NazionaleGreen Economyche riunisce53 organizzazionidi impresedi diversi comparti

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La green economy ha un ruolo dirilievo per i giovani?

Non ancora, ma le porte si stannospalancando grazie alle proposte delGoverno per incoraggiare gli under35 a lavorare in un settore che, no-nostante il periodo di crisi, è capacedi generare ricchezza in modo pro-duttivo e salutare.

Il 26 gennaio scorso il ministrodell’Ambiente Corrado Clini hapresentato una circolare per l’incre-mento dell’occupazione giovanileproprio nel settore della “green eco-nomy”: il testo illustra i presuppostiper la concessione di finanziamentialle imprese che impieghino gio-vani neolaureati in ambiti eco-soste-nibili, mettendo a disposizione 460milioni di euro per i cosiddetti greenjobs, suddividendo le azioni in unPiano Nord e un Piano Sud.

Con la delibera del Piano Nordsono stati assegnati 130 milioni dieuro. Maggiori risorse economichesono state rese disponibili per lezone meridionali partecipanti alPiano Sud grazie al quale sono statidestinati 700 milioni di euro.

Ma cosa sono i lavori green? Sitratta di professioni tese a elaborarestrategie per diminuire il consumodi acqua, di materie prime e di ener-gie al fine di ridurre l’impatto am-bientale delle imprese.

La sostenibilità tocca diversi set-tori e impiega già oggi più di 300 fi-gure professionali. Il lavoro piùdiffuso è l’istallatore di impianti fo-tovoltaici e di pannelli solari, se-guito dall’auditor ambientale, dalcertificatore energetico, dall’espertodi risparmio energetico e dal mana-ger verde. Inoltre, negli ultimi anninel turismo si sta sviluppando l’of-ferta di vacanze ecologiche e l’ef-fetto è la crescita della richiesta diesperti di turismo ambientale.

Il mondo punta, dunque, ai greenjobs, anche come via di salvezzaalla drammatica situazione econo-mica occidentale.

Bisogna tener conto, però, cheogni attività lavorativa e imprendi-toriale può diventare green solo conun’accurata progettazione che miri

realmente a ridurre le sue conse-guenze produttive sull’ambiente.

Aconfermare le grandi potenzia-lità del Green, è anche una ricercadell’Università Bocconi, secondo laquale il passaggio da un’economiatradizionale ad una “verde” po-

trebbe originare tra i 15 e i 60 mi-lioni di nuovi occupati aiutando cosìdecine di milioni di italiani ad usciredalla disoccupazione.

Lo sviluppo sostenibile in tutti isettori imprenditoriali, dall’agrarioal commerciale, diviene, quindi, un

vantaggio per circa 142.000 giovanie neolaureati che vengono inseriti inun nuovo mondo e in un nuovo fu-turo. Un futuro verde.

Valentina deMarcoAngela Latorre

Claudia Servidio

PER I TEENARRIVA ILGREEN

Gli aiutistataliall’occupazioneunder 35puntanosui laureati,sul Sude sui green jobs.E la Bocconiprevede nascanofra i 15e i 60 milionidi nuovi posti

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La maggior parte degli universitarinon conosce la green economy. Que-sto è il dato che emerge dalle intervi-ste condotte su un campione di 101iscritti alle facoltà umanistiche e uncampione di 131 iscritti alle facoltàscientifiche del capoluogo di regione.Durante lo stage abbiamo sottopostoloro un questionario di dieci do-mande, preparate da noi studenti, persondare il livello di conoscenza dellagreen economy.

Per assurdo è emerso che il 64%degli intervistati delle facoltà scienti-fiche ne sapeva meno a riguardo, ri-spetto al 54% dei colleghi umanisti.Alla domanda “cosa pensa che sia lagreen economy?”, molte sono state lerisposte “fantasiose” date da entrambii gruppi: alcuni pensavano fosse “unacrisi circa l’economia”, altri “unacosa che riguarda la casa” o addirit-tura “una raccolta differenziata”. No-nostante tutto ci sono state risposteche fanno ben sperare nel futuro dellagreen economy, come “uno svi-luppo”, “scelte finanziarie che vannoa favore dell’ambiente” e “modo eco-logico per migliorare l’ambiente”.

In entrambe le facoltà, oltre il 60%degli studenti universitari nella vitaquotidiana assume atteggiamentigreen, attuando comportamenti miratial risparmio energetico e alla ridu-zione dei rifiuti attraverso la raccoltadifferenziata. La nota dolente è cheabbiamo riscontrato una generale pi-grizia: molti sono virtuosi solo perchégli è imposto dai genitori.

Inattese sono state le risposte ri-guardo alla consumazione del cibobiologico: nelle facoltà scientifiche il52% non ne fa uso a fronte di un 62% di studenti delle facoltà umanisti-che che afferma di consumarlo.

L’inquinamento cittadino da gas discarico sarebbe un problema facil-mente risolvibile se tutti seguissimo

l’esempio degli universitari. Ri-guardo ai mezzi utilizzati per spo-starsi in città, in entrambe le facoltàpiù del 64% degli intervistati si spostaa piedi o in bici. A tal proposito, ab-biamo registrato, però, anche risposteirragionevoli di chi utilizza la mac-china solo perché “non gli va di cam-minare” o di chi ha abbandonato labici “solo perché si paga il biglietto intreno”.

Con molto stupore abbiamo ap-preso che, nonostante si sappia benpoco della green economy, quasi tuttisfrutterebbero un’idea green per lapropria impresa. Il dato è ancor piùsorprendente se si considera che piùdel 70% non conosce associazioni oimprese che si occupino di green eco-nomy.

Infine abbiamo chiesto “quali van-taggi può portare la green economy alivello socio-ambientale”. Molteplicie diverse sono state le risposte: “ci sa-rebbero meno malattie”, “si favori-rebbe la crescita del turismo cheporterebbe più profitto, più risparmio,più salute e più benessere”, “avendouna città più pulita si vive meglio”, ”meno rifiuti e più riciclo”, ”uno svi-luppo sostenibile”, “più verde”,“meno inquinamento”, “un mondo euna vita migliore”, “nessun vantag-gio solo una scelta personale”, “piùsalute”, “serve a tutelare l’ambiente ele specie in via d’estinzione”.

Esiste, dunque, una consapevo-lezza dei cambiamenti positivi che lagreen economy potrebbe portare nellanostra società. Per iniziare, sarebbesufficiente rendersi conto che allagreen economy contribuiamo tutti noiogni giorno con le nostre scelte com-portamentali.

Angela CatacchioCaterina TriggianiFabiana Perniola

RIDUCENDOL’INQUINAMENTOVEDREMOMEGLIOLESTELLE

Green economye giovani.A confrontole rispostedegli universitari -iscritti a corsiumanisticie scientifici -al questionariorealizzatodagli studentidel Bianchi Dottula.L’indagine rileva chela maggior partedegli intervistatinon sa cosa sia

Studenti delle discipline umanistiche

Studenti delle discipline umanistiche

Ha mai sentito parlare di Green Economy?

Conosce imprese o associazioniche si occupano di Green Economy?

Nella vita quotidiana assume atteggiamenti green?

Studenti delle discipline scientifiche

Studenti delle discipline scientifiche

Studenti delle discipline umanistiche Studenti delle discipline scientifiche

a volte: 11%

sì: 35%

no: 54%

sì: 32%

no: 68%

sì: 21%

no: 79%

a volte: 8%

sì: 68%

no: 24%

a volte: 10%

sì: 66%

no: 24%

a volte: 1%

sì: 37%

no: 62%

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6 Anno 17 - N. 1 Gennaio-Marzo 2013

È in corso una piccola-grande rivoluzione: se-condo i dati Istat, nel 2011 gli italiani hanno acqui-stato più biciclette che automobili.

A spingere i nostri connazionali in sella alle dueruote ci sono diversi fattori tra cui la crisi economicae il caro-benzina, ma anche una maggiore sensibilitànei confronti dell’ambiente.

Il ciclista non inquina, è silenzioso, non rovina lapavimentazione stradale, risparmia e fa risparmiarelo Stato.

Le due ruote, quindi, sono il mezzo migliore perspostarsi e affrontare le normali incombenze quoti-diane in una duplice chiave ecologica: tutelare l’am-biente e tutelarsi dallo stress. La bici per esempiorisolverebbe i disagi del traffico, delle doppie file,oltre che dei gas di scarico.

In tal senso Bari, come la maggior parte delle cittàpugliesi, non è agevolata dato il un numero limitatodelle piste ciclabili e la scarsa tutela per la sicurezzadei ciclisti.

Per porre rimedio a queste carenze, il Comune siè impegnato nella realizzazione di ulteriori piste ci-clabili nei quartieri Murat, Libertà, Carrassi-San Pa-squale e Poggiofranco. Questo impegno prevedeanche la garanzia di realizzare una pista ciclabile perogni nuova strada in costruzione.

L’azione di sensibilizzazione all’uso delle dueruote è già percepibile nell’efficienza del Bike Sha-ring, il cui significato è “bicicletta condivisa”, e cheoffre l’opportunità ai cittadini di utilizzare a costicontenutissimi, un servizio di biciclette pubblicheche prevede il monitoraggio della presa in carico edella restituzione del mezzo.

Il funzionamento è semplice. In 15 punti dellacittà sono collocate postazioni nelle quali, attraversouna tessera elettronica, è possibile prelevare una bi-cicletta. La riconsegna può avvenire in un punto di-verso da quello da cui è stata prelevata, al fine dimigliorare l’integrazione fra diversi mezzi di tra-sporto. L’abbonamento annuale è di solo 10.00 €.

Andare in bicicletta rappresenta anche l’opportu-nità di riscoprire la città in modo divertente, salu-tare ed ecologico, contribuendo a migliorare laqualità della vita di tutti.

È dunque necessario continuare a sensibilizzare

l’opinione pubblica sulla necessità di trasformare ilpaesaggio urbano e arricchendolo di spazi verdi. Aquesto scopo la bicicletta si rivela il miglior mezzodi trasporto a zero impatto ambientale.

Intanto la Regione Puglia ha siglato un protocollod’intesa conAREM (Agenzia Regionale Mobilità),Trenitalia, Ferrovie Sud-Est, Ferrovie del Gargano,FerrovieAppulo-Lucane e Ferrotranviaria, per il tra-sporto gratuito delle biciclette sui treni regionali.

Le società coinvolte si impegneranno ad attrez-zare le stazioni con parcheggi e depositi per la sostaall’aperto e al chiuso delle due ruote.

Tutto ciò è allineato con le strategie di promo-zione del turismo, italiano e straniero, nel territoriopugliese: una viabilità cicloturistica coordinata conservizi convenzionati di accoglienza e centri di dif-fusione delle eccellenze agroalimentari della re-gione.

Le premesse ci sarebbero tutte. Il “Sunday

Times”, uno dei più prestigiosi quotidiani britannici,identifica nel nostro territorio uno spazio ideale “amisura di bici”, segnalandolo tra le migliori desti-nazioni italiane per l’estate 2013, con la Toscana, laSardegna e la Costiera Amalfitana.

Data la configurazione prevalentemente pianeg-giante, la Puglia potrebbe diventare un vero para-diso green per gli amanti della natura e i bikers. Ituristi della Gran Bretagna non possono fare a menodi essere coinvolti dagli incantevoli paesaggi e dallasquisitezza della cucina tradizionale.

È una sfida da raccogliere. Il calore della nostragente, le bellezze naturalistiche e architettoniche, giàmolto apprezzate dagli stranieri, meritano di più.Molto di più.

Roberta BellomoValeria BorrelliDeborah Neve

PUGLIAgreencountry forbikers

Il “Sunday Times”identificanel nostro territoriouno spazio ideale“amisura di bici”,segnalandolo tra le miglioridestinazioni italianeper l’estate 2013

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Il cicloturismo sta diventando una delleforme di turismo più diffuse in Europa.Anche la Puglia negli ultimi anni ha incre-mentato forme di mobilità sostenibile per ri-durre i consumi energetici e valorizzare iterritori pugliesi. Numerosi sono, infatti, ipercorsi e le reti ciclabili integrati realizzatio in via di individuazione. Grazie al contri-buto delleAmministrazioni locali e ai nuovistrumenti di pianificazione e programma-zione dei trasporti della Regione, la Pugliaha aderito a progetti interregionali e trasna-zionali creando una rete ciclabile locale cheentrerà in contatto con una rete europea ditrasporto per il turismo sostenibile.

“Lamia bicicletta è sicuramente il piùbelmezzo di locomozione ed anche il piùecologico, ma esistono altre tecniche diconversione energetica amiche dell’am-biente?”. Se lo domanda la FIAB Puglia,che ha aderito all’iniziativa di ISES Italia,ente per la diffusione delle fonti energetichealternative organizzando un percorso eolico.Vi è una consapevolezza tra i ciclo-ecologi-sti di Puglia: andare in bicicletta è un modoper utilizzare fonti energetiche alternative alpetrolio. Così il ciclo-ecologista pedala con-tento di bruciare grassi animali, leggero esilenzioso lungo i suoi tranquilli sentieri.

Uno dei sogni/progetto più ambiziosidei ciclo-ecologisti di Puglia è trasfor-mare l’acquedotto del Sele Calore nellapiù bella e lunga “Via verde” d’Europa.Il 22 novembre FIAB Puglia ha inviato alpresidente dell’Acquedotto Pugliese, Ric-cardo Petrella, una proposta per la valoriz-zazione turistica integrata degli itinerariescursionistici collegabili al Canale Princi-pale dell’Acquedotto. Lungo le vie erboseche ricoprono le poderose condotte d’acqua,si conservano una natura magnifica fatta dimacchia mediterranea e boschi di querce. Eancora integro l’idioma architettonico dellaMurgia fatto di muretti, terrazzamenti, trullie costruzioni a Pignon, caratteristiche deiterritori rurali della transumanza. I ciclo-amici propongono che la lunga via divengala dorsale di una rete di strade verdi che va-lorizzino il territorio agli occhi di turisti at-tenti e rispettosi.

Il coordinamento FIAB Puglia pre-senta ai tecnici e ai politici della Regioneuna serie di proposte per l’organizza-zione della mobilità sostenibile nei Par-chi e nelle aree protette che stanno peressere costituiti.

L’istituzione dei Parchi è senza dubbiouna grande occasione per la valorizzazionee la difesa di territori di interesse naturali-stico. Bisogna ovviamente ridurre l’impattodel traffico veicolare e non aumentarlo conlo sviluppo di un turismo di massa. Pertantoi parchi e le aree protette devono vedere po-tenziati tutte le infrastrutture per la mobilitàsostenibile. In particolar modo è opportunovalorizzare la rete viaria secondaria utile perandare a piedi e in bicicletta.

Uno dei luoghi previlegiati è il ParcoNazionale delGargano. L’ente di gestioneè molto attivo e compie interessanti inizia-tive di valorizzazione e promozione cultu-rale. Sono anche state realizzate su antichisentieri e mulattiere interessanti e incante-voli percorsi ciclabili (in realtà più adatti alle

mountain bike).Anche qui, malgrado l’enteParco, il territorio risulta offeso da discari-che abbastanza estese.

Un sistema naturale, di terra e dimare, dall’equilibrio precario, il princi-pale pericolo è l’uomo! La Riserva Natu-rale di Torre Guaceto ha un’estensione di1.114 ettari di cui 716 nel territorio di Caro-vigno, 398 in quello di Brindisi. Scegliendodi attraversare il parco partendo dalla col-lina in agro di Carovigno, dove sorge il ca-stello di Serranova, si percorrono bellissimestrade e percorsi ciclabili, cinti da murettia secco oltre i quali si estendono oliveti se-colari e tra questi sorgono masserie e casecoloniche. Si raggiunge così la zona umida,alimentata da polle d’acqua dolce.

Dal Castello alla Fiera: una nuovapista ciclabile. Una pista ciclabile a regolad’arte sostituirà le strisce gialle tracciatedalla precedente amministrazione sul di-sconnesso e strettissimo marciapiede dellungomare Vittorio Veneto di Bari. Un cor-dolo delimiterà una corsia, asfaltata di rosso,percorribile esclusivamente dalle biciclette:dal Castello Svevo alla Fiera del Levantenascerà la seconda pista ciclabile di Bari. Èquesto il fiore all’occhiello di un progettoper la riqualificazione del lungomare Vitto-rio Veneto presentato dai tecnici della Leasee Rent company all’amministrazione comu-nale.

Inaugurazionedelle PisteCiclabili pre-senti nella ZonaUmida diMargherita diSavoia. Grande risonanza è stata data al-l’inaugurazione delle piste ciclabili realiz-zate dall’Unione dei Comuni in ZonaUmida. I lavori, finanziati dalla Regione Pu-glia con le misure 5.2 e 4.16 dei fondi Por,riguardano la realizzazione non solo di per-corsi ciclabili ma anche di un’area attrez-zata per la sosta dei camper. Nell’occasioneil Sindaco Raffaele Bufo ha sottolineatol’importanza di queste opere pubbliche chevanno a valorizzare ulteriormente il patri-monio ambientale della Zona Umida delleSaline. In questo progetto ha avuto un ruoloimportante anche il Comune di Margheritadi Savoia poiché parte dei percorsi si snodaattraverso il territorio comunale.

Inmountain bike per scoprire il ParcoNazionale dell’AltaMurgia.

L’obiettivo del progetto è organizzarefunzionalmente e strutturalmente i percorsiciclopedonali nelle tratte interne al Parcoper renderli funzionali al sistema della frui-zione del Parco stesso. Questi tratti di per-corso, infatti, si intrecciano con gli altriitinerari, sia trekking che ciclopedonali, masoprattutto con il sistema dei centri visita edinfopoint nonché con il progetto per le areedi sosta attrezzate, entrambi parte integrantedi un sistema più generale di servizi.

Si comprende così l’entusiasmo della Pu-glia per la bicicletta in quanto il mezzo pos-siede un potenziale enorme, tutto dasviluppare, per ridurre le emissioni prove-nienti dai mezzi di trasporto.

Si vorrebbe così concludere: Ora avete lepiste ciclabili… pedalate!

ValentinaMatarreseArianna RisolaVivianaVitulli

FAST AND BIKE

Dai percorsidi cicloturismonei parchialla mobilitàsostenibilenelle città:ecco cosa offrela Pugliaagli amantidelle due ruote

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Da oggi anche l’Europa premia il Green. Ipremi europei per la promozione d’impresarappresentano un riconoscimento alle mi-gliori iniziative pubbliche o pubblico-privatefinalizzate a creare una situazione favorevoleall’interno delle imprese e alla promozionedello sviluppo delle imprese e dell’imprendi-torialità, che è diventata ormai il perno dellaripresa economica e dell’incremento dei postilavorativi. Gli European Enterprise Promo-tions Awards, inaugurati nel 2005, non rap-presentano una vera e propria competizione,ma intendono soprattutto attuare un’opera disensibilizzazione in campo imprenditoriale eattribuire il giusto riconoscimento per i tra-guardi raggiunti. Un’ultima importante se-zione, aggiunta nel 2013 alle cinque giàesistenti, è finalizzata a premiare progetti chesostengano lo sviluppo dei mercati verdi edell’efficienza nell’utilizzo delle risorse. Intutte le categorie vi è un riconoscimento delleiniziative sia a livello nazionale sia regionalee locale. Eccole di seguito elencate:

-lo sviluppo dello spirito imprenditoriale,che riconosce le iniziative volte a promuo-vere una mentalità imprenditoriale tra i gio-vani e le donne;

-l’investimento nelle competenze impren-ditoriali risultanti dalle iniziative atte a mi-gliorare le competenze d’imprenditori emanager;

-lo sviluppo dell’ambiente imprenditorialeche riconoscono le politiche innovative voltead aumentare la nascita e lo sviluppo delleimprese e semplificare procedure legislativee amministrative delle aziende per favorirepiccole e medie imprese;

-il sostegno all’internazionalizzazionedelle imprese che promuovono e stimolanole aziende, in particolare le piccole e medieimprese, a fare un uso maggiore delle oppor-tunità offerte dai mercati interni ed esterni al-l’Unione europea;

-l’imprenditorialità responsabile ed inclu-siva, in altre parole la responsabilità socialed’impresa nelle piccole e medie imprese. Ri-conosce quindi gli sforzi volti a promuoverel’imprenditorialità tra i gruppi svantaggiati(disoccupati, migranti regolari, disabili o per-sone appartenenti a minoranze etniche).

Nella storia del concorso, i progetti presen-tati sono più di 2.000 - nel loro insieme,hanno contribuito alla creazione di più di10.000 nuove imprese - e il loro maggiorobiettivo è dare visibilità alle migliori prati-che imprenditoriali, sensibilizzare maggior-mente l’opinione pubblica sul ruolo degliimprenditori nella società, incoraggiare eispirare i potenziali imprenditori, soprattuttoi più giovani.

A questo concorso possono partecipare

enti pubblici dell’UE, Paesi associati al pro-gramma per l’innovazione e la competitività(CIP) come l’Islanda, la Norvegia, la Serbiae la Turchia. Tra i soggetti ammissibili risul-tano esserci organizzazioni nazionali, co-muni, città, regioni e comunità, nonchépartenariati pubblici che, ritenuti candidabilidal rispettivo Paese per la promozione d’im-presa, saranno invitati a partecipare alla ceri-monia di premiazione. Le informazioni inmerito a tutte le iniziative intraprese dai can-didati saranno pubblicate sul sito Web Euro-pean Enterprise PromotionAwards’website,e rese visibili a un numero di utenti quantopiù ampio possibile. Una campagna suimass-media e sui social media farà pubbli-cità ai candidati mettendoli in primo piano.

Due le tipologie di vincitori: per categoria,per la realizzazione creativa di pratiche im-prenditoriali, e un unico vincitore su tutti, chericeverà il Gran Premio della Giuria. Oltre alpremio in questione, le imprese migliori ri-

ceveranno un riconoscimento per la creati-vità dimostrata e per il successo nella riuscitadel progetto, risultando un esempio per la na-scita di altre iniziative all’interno dell’UnioneEuropea.

Sono previste due fasi di selezione: nazio-nale ed europea. Solo superando la prima icandidati potranno essere ammessi alla se-conda fase di assegnazione degli Awards.Una giuria di alto profilo selezionerà i vinci-tori finali, che saranno eletti durante una ce-rimonia di premiazione, prevista a novembredel 2013.

La scadenza per trasmettere le candidatureal Ministero dello Sviluppo Economico(posta ordinaria e indirizzo di posta elettro-nica della dottoressa Giacosa - [email protected]) è stata fissata il24 maggio 2013.

Paola FasanoIlariaGeruzzi

PaolaGiangregorio

8 Anno 17 - N. 1 Gennaio-Marzo 2013

L’EUROPA PREMIALE IMPRESE VERDI

Salone Energy c/o Hannover Messe, realiz-zato dall’8 al 12 aprile 2013 ad Hannover (Ger-mania) e Hannover Messe.

Il sito internet è www.hannovermesse.de.Henergy si realizza nella più grande manifesta-

zione fieristica internazionale dedicata alle tecno-logie industriali, ovvero Hannover Messe.

Energy si conferma leader mondiale tra le fierespecializzate nel settore della produzione di ener-gie rinnovabili, arricchito da un denso calendariodi forum e conferenze dedicati appunto alle ener-gie rinnovabili.

Nell’ultima edizione ci sono stati 104.000 visi-tatori con una percentuale del 59,7% provenientidall’Europa, il 26,3% dall’ Asia, il 10,2% dal-

l’America, il 2,4% dall’Africa e 1,4% dall’Austra-lia e Oceania. Gli espositori erano 1.100 per unospazio espositivo di 40.000 mq.

Expo Italia Real Estate EIRE, dal 4 al 6 giu-gno nel quartiere fieristico di Milano, dà spazio algreen nel settore immobiliare.

Si tratta dell’appuntamento annuale internazio-nale più importante riguardante l’area mediterra-nea con i principali operatori che presentano irispettivi progetti, intrecciano relazioni d’affari e siconfrontano sulle opportunità di sviluppo del pro-prio business.

Questo evento riguarda settori come:- Retail Real Estate (sviluppo dei centri com-

merciali, travel retail negli aeroporti e stazioni).- Settori Turistico-Alberghieri, porti turistici e

Golf & Leisure.- Logistica Real Estate (sviluppo e investimenti

di parchi logistici, interporti e consorzi industriali).- Social Housing (modelli di housing sociale).- Energie Rinnovabili (sviluppo fotovoltaico

della terra e sulle coperture).- Nuovi Stadi (complesse operazioni di sviluppo

dell’impiantistica sportiva).Nell’ultima edizione ci sono stati oltre 10.000

visitatori con 454 espositori per uno spazio di25.000 mq.

Per altre informazioni si può consultare il sitointernet www.eire.mi.it.

Da Energy 2013 di Hannover a Pollutech

Page 9: Biologando "Speciale Green Economy" 2013

Anno 17 - N. 1 Gennaio-Marzo 2013 9

Lyon 2014: le principali fiere nel mondo

RENEWAL è il nome del progetto cofi-nanziato da Regione Puglia, Regione Emi-lia-Romagna e dal Ministero degli AffariEsteri muovendosi nell’ambito del Pro-gramma MAE-Regioni-Cina. Coordinatodalla Puglia, diventerà realtà grazie all’ARTI(Agenzia regionale per la Tecnologia e l’In-novazione).

Previsto per il 2013 in data da definirsi,RENEWAL ha lo scopo di favorire scambitecnologici ed economici tra le imprese pu-gliesi e le loro equivalenti cinesi nei settorienergia rinnovabile, protezione ambientaleed edilizia sostenibile.

Il fulcro di questa cooperazione sono leprovince cinesi di Zhejiang e Guangdong.Con quest’ultima nel giugno 2011 la Re-gione Puglia ha firmato un programma d’in-tesa a livello politico per stabilire unrapporto di collaborazione nel campo dellaGreen Economy.

Il progetto mira a semplificare la nascita dicontatti con partner pubblici e privati dellecittà sopra citate, la creazione di accordi eprogetti italo-cinesi, di investimenti cinesi inPuglia per promuovere la diffusione di in-formazioni circa le opportunità disponibili emomenti di scambio e incontro previsti sia

in Italia che in Cina. È previsto il coinvolgi-mento del Distretto Produttivo delle EnergieRinnovabili e dell’Efficienza energetica “LaNuova Energia”, il Distretto Produttivo del-l’Ambiente e del Riutilizzo e il Distretto Pro-duttivo dell’Edilizia Sostenibile.

Tutte le informazioni a riguardo sono ri-portate nel sito web http://www.arti.puglia.it.

Sempre all’interno del Programma MAE-Regioni-Cina si colloca il progetto GIT –Guangdong/Italy Traineeship a cui parteci-pano varie Regioni italiane con il coordina-mento della Regione Emilia Romagna e ilcofinanziamento del Ministero degli AffariEsteri. La realizzazione, ideata dalla Fonda-zione Italia-Cina, vede come fine ultimo ilrafforzamento delle relazioni economichetra le Regioni italiane coinvolte e la Provin-cia del Guangdong tramite azioni di forma-zione e traineeship a dirigenti/managerprivati, forum e tesi che consolidino rela-zioni e esperienze bilaterali di scambio eco-nomico.

Le attività praticate in questo progettosono le seguenti:

- Italian Traineeship in Guangdong dovei partecipanti italiani hanno seguito un corsointroduttivo di due giorni in Emilia Roma-

gna, un periodo di due settimane in Guan-gdong (di cui almeno dieci giorni lavorativipresso aziende cinesi coinvolte), e infinepartecipazione al forum di Canton;

- Forum di Guangdong (giornata lavora-tiva di incontri fra le regioni partner e le lorocontroparti coinvolgendo imprese e istitu-zioni);

- Guangdong Traineeship in Italy: uncorso per i partecipanti cinesi di due giorni inEmilia Romagna e un periodo di traineeshipdi dieci giorni lavorativi presso imprese delleregioni partner;

- Forum in Italia con l’organizzazione digiornate lavorative in forma di forum pub-blico a Bologna per valorizzare i risultaticonseguiti e promuovere la collaborazioneItalia-Cina (al termine della Traineeship).

Tra i settori coinvolti molti sono Green:l’ambiente, l’edilizia sostenibile, la sicurezzaalimentare, la meccanica strumentale e il tu-rismo. Il progetto ha avuto una durata di tremesi, tra il gennaio e il marzo del 2013.

Paola FasanoIlaria Geruzzi

Paola Giangregorio

La Puglia, la Cinae un obiettivo comune:la green economy

Ecobuild China, evento dedicato al settoredelle costruzioni ecologiche, al design, alle tecni-che e ai materiali di costruzione ecosostenibili, siterrà nell’aprile 2014 a Shanghai.

La prima edizione, realizzata nel 2012 dagli or-ganizzatori di Ecobuild Londra, ha reso l’eventouna delle manifestazioni espositive più prestigiosedel settore, alla quale la regione Puglia ha parteci-pato con successo. L’Ecobuild China è caratteriz-zata da un format unico che associa ad aziendeespositrici un ampio spettro di conferenze, semi-nari e dimostrazioni di alto livello, e riguarda set-tori come:

- Tecnologie pulite a basse emissioni- Risparmio ed efficienza energetica

- Energie rinnovabili e microgenerazione (so-lare, eolica, biomassa)

- Gestione efficiente dei sistemi idrici- Servizi di edilizia e gestione- Strutture e materiali edili ecosostenibili- Opere esterne ecofriendly- Finiture e materiali bio- Servizi professionali all’avanguardia.Alla prima edizione (2012), i visitatori erano

circa 15.383 provenienti dalla Gran Bretagna,Au-stralia, Stati Uniti, Olanda, Giappone, Nuova Ze-landa, Francia, Russia e Cina (91%) con unnumero di espositori pari a 127.

Per altre informazioni consultare il sito internetwww.ecobuildchina.com

Lione, Francia. Nel Novembre 2014 si terràPol-lutec Lyon, l’evento più importante per i settoridell’ambiente e delle energie rinnovabili in Fran-cia e uno degli eventi più rilevanti d’Europa nel-l’ambito delle eco-tecnologie, delle tecniche e deiprocessi per il trattamento dell’inquinamento. I set-tori merceologici riguardano in particolare:

- Ottimizzazione delle risorse- Energia e cambiamenti climatici- Istituzione, ricerca, educazione e training- Servizi per lo sviluppo sostenibileAlla prima edizione hanno partecipato 62.868

visitatori di 105 Paesi; gli espositori, circa 2.318provenienti da 40 Paesi, in uno spazio di 99.267mq.Altre informazioni sul sito www.polentec.com

Paola Fasano, Ilaria Geruzzi, Paola Giangregorio

La nostra regionein prima linea

con un progettoche mira

a creare accordi,favorire

investimentie promuoverela diffusione

di informazionisulle opportunità

per le imprese

Page 10: Biologando "Speciale Green Economy" 2013

Mangiare biologico è tornare airitmi e ai tempi della natura, ai ciclidelle stagioni, assecondandone le atti-tudini e la produttività. L’agricolturabiologica è un tipo di agricoltura checonsidera l’intero eco-sistema agri-colo, sfrutta la naturale fertilità delsuolo favorendola con interventi limi-tati, promuove la biodiversità in cuiopera e limita o esclude l’utilizzo diprodotti di sintesi, e degli organismigeneticamente modificati (OGM).Secondo uno studio di ISMEA, appor-tato nell’ultimo bimestre del 2011, lefamiglie italiane hanno aumentato ilconsumo della spesa domestica perprodotti biologici confezionati (+13%)e ortofrutta fresca (+11,6%). Ai primiposti vi è il Nord Est (+23,2%), se-guito dal Centro (+14,8%) e dal NordOvest (+9,1%); in negativo il dato ri-guardante il Sud (-5,1%), nonostantela produzione agricola sia concentrataquasi esclusivamente in queste re-gioni.

Nel primo bimestre, l’andamentodei prezzi all’origine è stato relativa-mente stabile. Mentre il mercato orto-frutticolo mostra una flessionecongiunturale media dei prezzi di circal’1%, il mercato Bio evidenzia tenden-zialmente prezzi in crescita di circa il10% rispetto all’inizio del 2010.

Per quanto riguarda la vendita aldettaglio, al contrario, si nota che iprodotti biologici sembrano essereconsumati meno rispetto ai corrispon-denti prodotti convenzionali. Tra le ra-gioni di questo fenomeno c’è ilsempre maggior ricorso alla filieracorta (vendita diretta da parte dei pro-duttori), che consente di abbattere ilprezzo finale eliminando diversi pas-saggi commerciali, con vantaggi eco-nomici sia per il produttore che per ilconsumatore.

Una ricerca finanziata dall’Univer-sità di Stanford sostiene che tra pro-dotti biologici e convenzionali non cisia differenza, se si considerano gli ef-fetti sulla salute e inoltre i prodotti bio-

La riscopertadel biologicoin tavola

logici non sono più nutritivi. Lo studioriscontra una quantità di pesticidi su-periore del 30% nei prodotti di agri-coltura convenzionale, ma sostieneanche che questa percentuale non in-cida sulla salute dell’uomo. Inoltre, se-condo un’opinione diffusa, i cibibiologici presentano valori più elevatidi micotossine (sostanze naturali adazione tossica prodotte da numerosespecie di funghi). Diversi studi su mi-cotossine, aflatossine e altri contami-nanti degli alimenti non hanno peròevidenziato differenze significative. Inparticolare, lo studio: “Qualità alimen-tare specifica e sicurezza dei cibi bio-logici”, presentato alla XXIIConferenza FAO per l’Europa, enun-cia che “si può escludere che la produ-zione biologica conduca a un rischiodi contaminazione da micotossine piùelevato”, ma conclude rivelando la ne-cessità di ulteriori studi sull’argo-mento. In altre parole la scienza èancora insicura rispetto agli effettisulla salute umana dei cibi biologici.

L’agricoltura biologica, soprattuttose vista come modello di sviluppo glo-bale, è stata soggetto di dibattiti e cri-tiche. In particolare sono due leprincipali obiezioni sollevate: la suanon sostenibilità su larga scala e la

scarsa scientificità di talune sue prati-che legate all’assioma “natu-rale=buono”.

Se è vero che il divieto di usare lamaggior parte di prodotti agrochimicidi sintesi riduce quella parte dell’im-patto ambientale agricolo legata al-l’immissione di molecole tossichenell’ambiente, è anche vero che la pro-duzione biologica ha una resa inferioredel 20-45% rispetto a quella conven-zionale e pertanto, per produrre le me-desime quantità, sarebbe necessariomettere a coltura il 25-64% di terre inpiù. Questo porterebbe alla distruzionedi habitat naturali importanti per labiodiversità e, secondo alcuni, ad ag-gravare il problema della fame, di-menticando che il problema dellafame nel mondo non dipende dall’in-sufficiente produzione agricola ma dauna parziale distribuzione di essa. In-fatti, molti Paesi occidentali nei giorninostri gettano centinaia di tonnellate diprodotti alimentari. Sembra, dunque,che in realtà sia l’attuale sistema diproduzione agricola intensiva, a nonessere sostenibile.

Vi è inoltre la credenza, controversa,che le pratiche di gestione biologicaconsentano di ridurre l’inquinamentoin falda da azoto o che aiutino lo svi-

La Green Economynon è solo uno slogan,

è una realtà:una concreta e seria

opportunitàper il nostro Paese

e per le aziendedel settore agroalimentare

10 Anno 17 - N. 1 Gennaio-Marzo 2013

Page 11: Biologando "Speciale Green Economy" 2013

luppo delle comunità microbiche delsuolo.

I nemici del biologico attaccano lecoltivazioni naturali con le più diversemotivazioni scientifiche.

Secondo loro l’agricoltura biologicaè in grado di avvicinarsi ai risultati diquella convenzionale, solo se accop-piata a una fertilizzazione del terrenoinoltre a causa della scarsità di animaliallevati in modo biologico è attual-mente consentito l’utilizzo anche difertilizzanti certificati come biologiciche di fatto però derivano da produ-zioni convenzionali. Questa praticarende le rese dell’agricoltura biologicadipendenti dalla presenza di una forteagricoltura convenzionale.

È importante poi ricordarsi chel’agricoltura biologica esiste da mil-

lenni ed è quella che l’uomo ha sem-pre utilizzato. In ogni caso da un puntodi vista energetico, l’agricoltura biolo-gica è meno dipendente da idrocar-buri, fertilizza il terreno e tutela labiodiversità dell’ecosistema.

Alcuni detrattori del “modello” bio-logico criticano fortemente anchel’uso della presunta superiorità delcibo biologico per far passare provve-dimenti che ne impongano l’utilizzonelle scuole sostenendo in modo arti-ficiale il settore.

L’agricoltura biologica in questianni ha sollevato molto interesse neiconsumatori soprattutto a causa di al-cuni scandali alimentari (BSE e Dios-sina) pur rimanendo un piccolomercato, dovuto in larga parte aiprezzi più alti rispetto ai corrispettivi

prodotti convenzionali. In Italia, unodei paesi leader nella produzione bio-logica europea, interessa circa il 6,9%della superficie agricola, di cui più del50% rappresentato da pascoli e forag-gere. Oltre alle considerazioni di te-nore ambientale, altri motivi chehanno spinto l’adozione di questo tipodi pratica agricola, in generale, sonostati quelli di tenore imprenditoriale equelle legate alla disponibilità di finan-ziamenti dell’Unione Europea perl’adozione di pratiche agricole eco-compatibili.

Chi si vuol bene va oltre l’OGM,segue il Bio e si fida della natura.

LoredanaAllegrezzaMonicaAntonacciRossella CascellaRoberta Ladisa

Anno 17 - N. 1 Gennaio-Marzo 2013 11

Sempre più aziende si avvicinano alle ideegreen, per un futuro più ecologico.

L’abbiamo visto con il progetto casa sosteni-bile 3.0 e con la trovata commerciale a energiarinnovabile che, sfruttando sole e vento, pro-pone lampade green a buon mercato.

Ora anche il menù di Ikea si fa green con in-gredienti provenienti dalle oasi WWF. Tutti ifine settimana fino al 29 luglio Ikea proporrà neisuoi ristoranti piatti preparati con prodotti bio-logici della linea “Terre dell’Oasi”. A quantopare il menù non è neanche costoso come si po-trebbe pensare.

Ikea continua a stupire con l’immissione neiristoranti Ikeamenùbiologici. L’obiettivo dellacollaborazione tra il colosso svedese e il WWFè promuovere un’alimentazione più sostenibile.In questo modo, oltre a salvaguardare l’am-biente, si potranno assaporare le prelibatezze ot-tenute con tecniche naturali dalle aree naturali

tutelate dal Panda.Attualmente sono cinque le principali oasi

WWF da dove provengono i prodotti: la Riservaregionale del Lago di Penne (Abruzzo), l’Oasidella Laguna di Orbetello (Toscana), la Riservanaturale regionale del Bosco di Vanzago (Lom-bardia), la Riserva naturale di Monte Arcosu(Sardegna) e la Riserva naturale regionale delleSaline di Trapani (Sicilia).

Un’iniziativa questa, promossa da WWF eIkea, che sicuramente riuscirà a riscuotere molticonsensi considerato anche i costi accessibili. Sipotrà dunque contribuire concretamente alla sal-vaguardia della biodiversità, scegliendo unprimo piatto nei ristoranti presenti nei grandistore a soli tre euro.

I prodotti utilizzati per realizzare i cinqueprimi piatti proposti in menù saranno la pasta difarro e il sale di “Terre dell’Oasi”, oltre a ver-dure e formaggi vari provenienti da produzioni

biologiche. Questo è solo il primo passo verso larealizzazione di un progetto più grande.Abreve,il WWF lancerà la sua nuova piattaforma webdenominata “food”, dedicata all’alimentazionesostenibile.

All’interno si troveranno suggerimenti e indi-cazioni per la scelta di prodotti naturali e a bassoimpatto ambientale.

Nel frattempo per un’alimentazione vera-mente green il WWF, consiglia 5 semplici re-gole:

- acquistare prodotti locali e di stagione- ridurre il consumo di carne- non scegliere il pesce in pericolo di estin-

zione e di taglia piccola- ridurre gli sprechi alimentari- evitare cibi troppo elaborati ricchi di grassi.

MonicaAntonacciRoberta Ladisa

Tutti i weekend le delizie delle oasi WWF

Page 12: Biologando "Speciale Green Economy" 2013

12 Anno 17 - N. 1 Gennaio-Marzo 2013

Il concetto dell’ecosostenibi-lità introdotta nel campo dell’edi-lizia è piuttosto recente: i costisempre più alti delle energie nonrinnovabili e tradizionali, la ne-cessità di proteggere l’ambientee la volontà di creare case piùconfortevoli e salubri, hanno ac-celerato la ricerca che oggi cipermette di avere case più effi-cienti ed ecosostenibili. Le chia-miamo “case ecologiche”proprio perché si adattano perfet-tamente all’ambiente, senzaemissioni di gas nocivi emanatidagli impianti energetici tradizio-nali. La sostenibilità di questeabitazioni è data proprio dai ma-teriali impiegati per la loro co-struzione e dall’integrazione,all’interno, di un sistema energe-tico moderno, il cui motore èl’energia pulita e rinnovabile.

Il nuovo standard progettatodall’azienda EcoCasaFutura diTeramo è basato su un sistemaenergetico capace di autoalimen-tarsi, ovvero il fabbisogno ener-getico è soddisfatto dall’impianto dell’edificio senzasostenere i costi elevati che impongono le società dienergie non rinnovabili. Inoltre, le case ecologiche sonocostruite e progettate secondo i più alti standard di sicu-rezza, come l’antisismico.

Siamo dinanzi ad un ritorno ai materiali del passato,come il legno, ma con conoscenze tecniche e ingegne-ristiche del futuro. Possiamo, dunque, dire che il futurostesso è nell’ambiente e nelle case ecostostenibili, ca-paci di unire alte prestazioni, design e costi di gestioneridotti.

Simon Dale e la sua famiglia vivono nel Galles ehanno fatto del proprio impegno nella sostenibilità edella coscienza ecologica un vero e proprio stile di vita,tanto da trasformare la casa in cui vivono in uno dei postipiù eco, ma anche più incantevoli, che si possano imma-ginare. Un luogo da favola, che sembra uscito dalle pa-gine dei fratelli Grimm. E pensare che gli è costato solo3mila sterline.Arredamenti semplici e un’unica conces-sione alla modernità: la motosega con cui Dale ha pro-curato il legno per costruirsi la casa, senza però andarea intaccare alberi secolari o minacciare le foreste. Per ilresto, ha utilizzato mani, pala, scalpello e martello. E inquattro mesi la casa era pronta: costruita in paglia, pie-tra e legno, con un tetto di zolle di terra. Riscaldata conun camino a legna e dotata di pannelli solari per pro-durre energia elettrica. In quest’ottica ha dotato la suadimora di un impianto per il compost, l’ha isolatausando la paglia sistemandola sopra uno strato di pla-stica e il frigorifero è raffreddato grazie a un sistema cheutilizza l‘aria fredda che scorre sotto le fondamenta. Lepareti interne sono rifinite con intonaco di calce.

Molto diffuse sono, poi, le costruzioni in cob, un ma-teriale composto da argilla, sabbia, paglia, acqua e terra.Il costo del materiale edile è bassissimo e compensa lar-gamente il maggior costo eventuale della manodopera

necessaria. A Djenné, la città più antica dell’Africa sudsahariana, nota per le sue architetture in terra cruda, sitrova la Moschea del Venerdì: la costruzione in terra piùgrande del mondo. I muri accumulano di giorno, con laloro grande massa termica, il calore esterno, rilascian-dolo durante la notte così che le oltre 3000 persone chel’aula di preghiera può contenere, stiano sempre fresche.Di costruzioni in terra cruda ne esistono anche di mo-derne, come la Chiesa della Conciliazione a Berlino, conuna parete di argilla spessa 60 cm e alta 7 metri; il Con-vent Avenue Studio a Tucson, in Arizona; il NationalWine Centre adAdelaide, inAustralia; il padiglione deifelini dello zoo di Basilea, dove un muro di terra crudasorregge la copertura in cemento armato e molte altre. InFrancia, le costruzioni in terra cruda sono tutt’oggimolto diffuse. Quella più utilizzata in questo Paese, è latecnica del Torchis che prevede che terra e paglia ven-gano miscelate e poi impiegate per il rivestimento di unagriglia di legno ancorata alla struttura portante.

Anche in Puglia queste costruzioni sono molto dif-fuse: Equilibrium è un’azienda nata a Lecco due annifa, con il lancio del Biomattone (blocchi prefabbricatiottenuti combinando il truciolato vegetale di canapa conun legante a base di calce idrata e additivi naturali) e diun approccio “open source” con la sola registrazione deimarchi e ha l’ambizione di fare dell’edilizia un’industriadi prossimità, sempre usando materiali naturali. Ma nonsolo: a metà marzo, sarà presentata una nuova linea diprodotti alimentari a base di canapa. Sono alimenti nu-traceutici, che hanno effetti positivi sull’organismo, apartire dalla riduzione del colesterolo e che permette-ranno anche di non buttare via niente delle piante colti-vate per i prodotti destinati all’edilizia. I passi successivisaranno l’integrazione verticale per lavorare autonoma-mente la bacchetta di canapa e il tessile. Sempre guar-dando al futuro.

Valeria Lagona, Graziano Colianni

ABITARE ECOLOGICOper proteggerela salute e l’ambiente

Anche un gruppo industriale ormaiben consolidato in tutto il mondocome Ikea ha manifestato il suo inte-resse verso l’ambiente con il progettoPeople Planet Positive, annunciandoche entro il 2020 impiegherà energierinnovabili e pulite, inserendo repartiadibiti alla vendita di prodotti a rispar-mio energetico, iniziando dalle cucine.

La società ha investito 1,5 milioni dieuro destinati alla realizzazione di im-pianti eolici e solari per produrre ener-gia rinnovabile che copra circa il 70%del fabbisogno elettrico del gruppo.

L’impresa è già proprietaria di moltiparchi eolici e in ogni edificio delmondo, appartenente alla sua società,si possono contare 342.000 pannellisolari. Inoltre, ha acquistato 10 mi-lioni di metri cubi di legname per laproduzione di armadi e letti.

Aquesto proposito Ikea ci aiuta a vi-vere in modo più sostenibile anchenelle nostre case con dei piccoli e pra-tici consigli… Eccone alcuni che sipossono estrapolare direttamente dalloro sito istituzionale:

- per illuminare le tue stanze utilizzale lampadine a LED: consumanomeno;

- sostituisci il tuo piano cottura invetroceramica con un piano a indu-zione: l’acqua bollirà prima;

- per gustose e sane ricette utilizzacestelli per bollitura a cottura a vaporee pentole a pressione: risparmieraienergia e guadagnerai in salute;

- soluzione per il riciclaggio? Co-modi cestelli Ikea , facili da pulire etrasportare: ridurrai la produzione dirifiuti.

L’impegno è, quindi, la salvaguar-dia della natura con un progetto a mi-sura di casa e di uomo.

In Gran Bretagna, precisamente nel-l’East London, la famosa multinazio-nale ha creato un nuovo quartieresostenibile chiamato Strand East. Sitratta di un vero e proprio villaggioeco-sostenibile che comprende case,bar, hotel, ospedali , asili e parchi cir-condati da due canali d’acqua in stileVenezia. Sarebbe un’idea innovativase anche in Italia lo Stato collaborassealla creazione di questi progetti checontribuiscono soprattutto al rispettodell’ambiente con una visione di unvillaggio dal design ecologico ed eco-nomico che sfrutta solo energie pulite.

Come noi, sempre più aziendehanno compreso che il binomio eco-nomia+ecologia = futuro.

Claudia ServidioValentina deMarco

Angela Latorre

La sostenibilitàè contagiosa

Page 13: Biologando "Speciale Green Economy" 2013

Il risparmio è doppio guadagno. Questo è ilpunto centrale sul quale molte famiglie, oggi,sono costrette a riflettere. Il risparmio energeticopuò avvenire in vari modi. Esistono infatti di-verse classi energetiche, i cui valori di riferi-mento variano anche all’interno di una stessatipologia di elettrodomestico:

• Per il frigorifero, la classeAconsuma 300kWh all’anno, mentre la classe C ne consumafino a 560;

• Per la lavatrice, la classeAconsuma menodi 247 kWh all’anno, mentre la classe C ne con-suma fino a 351;

• Per il forno elettrico, la classe A consumatra i 60 e i 100 kWh all’anno (a seconda delledimensioni del forno stesso), mentre la classe Cne consuma tra i 100 e i 140;

• Per il condizionatore, la classeAconsumameno di 891 kWh all’anno, mentre la classe C

ne consuma fino a 1018.Scegliendo un elettrodomestico di classe A o

superiore, il risparmio medio sulla bolletta ener-getica è di circa il 30%.

L’etichettatura energetica è la “carta d’iden-tità” di un elettrodomestico, lo strumento per in-formare gli acquirenti e avviarli verso acquistisempre più responsabili.

In futuro, l’etichetta energetica dovrà essereapplicata anche ai prodotti per uso commercialeo industriale (celle frigorifere, display, distribu-tori automatici), così come i prodotti che nonconsumano energia, ma che hanno un significa-tivo impatto, diretto o indiretto, sui risparmienergetici, come infissi isolanti e porte esterne.

Annamaria BellomoDeborah Quintavalle

Angela Ruggiero

Anno 17 - N. 1 Gennaio-Marzo 2013 13

La Puglia energetica:alternativa e rinnovabile

Le energie rinnovabili sonofonti di energia alternativa nonesauribili e molte di esse hanno laparticolarità di essere anche ener-gie pulite, sono alla base dellagreen economy.

Da una ricerca statistica svoltada noi studenti durante lo stage èemerso che per la produzione dienergia eolica la Puglia è al se-condo posto con il 26 %; anche perl’energia solare con 4539 impiantila Puglia fornisce circa il 10,5%dell’energia. Questo aumenta lasensibilità rispetto alle energie rin-novabili: sole, vento, acqua e terra.

L’energia solare ha molti van-taggi: è facile ottenerla, è inesauri-bile ed è pulita perché giunge a noiattraverso i raggi del sole e può es-sere utilizzata per generare l’elet-tricità (solare fotovoltaico) e calore(solare termico).

L’energia eolica è il prodottodella trasformazione dell’energiacinetica del vento in altre forme dienergia (elettrica o meccanica). InItalia benché se ne parli poco,l’energia eolica copre il 20% del-l’energia alternativa prodotta, chenei prossimi vedrà un aumento.

L’energia idroelettrica è unafonte di energia pulita e rinnova-bile ricavata dalla forza delleacque che trasforma la sua forza inenergia di pressione e cinetica. InItalia l’idroelettrico produce il

12% del fabbisogno giornaliero.L’energia geotermica è l’energia

generata per mezzo di fonti geolo-giche di calore, e può essere consi-derata una forma di calorerinnovabile; si basa sulla produ-zione di calore naturale della terra,alimentata dall’energia termica.

L’energia geotermica costituisceoggi meno dell’1% della produ-zione mondiale dell’energia, è dif-ficilmente trasportabile, per questoutilizzata per usi locali.

Anche l’unione europea sta pro-muovendo l’utilizzo di risorse rin-novabili che ha come obiettivo,che partirà dopo il 2020, di dimi-nuire le importazioni di energia edaumentare le innovazioni e l’occu-pazione.

Un riscontro positivo lo ab-biamo grazie all’intervista di Ma-riagrazia Midulla responsabileenergie e clima di WWF Italiadove ha spiegato che entro il 2050le energie rinnovabili copriranno il90% della domanda di energia maquesto solo se entro tale data i con-sumi energetici italiani saranno del40%. Acquisterà importanzal’elettricità che sostituirà, almenoparzialmente, i combustibili fossilinei trasporti e nel riscaldamento.

Angela CatacchioCaterina TriggianiFabiana Perniola

Piccoli gesti oggi, grandi vantaggi domani

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14 Anno 17 - N. 1 Gennaio-Marzo 2013

Per Raccolta Differenziata(RD) dei rifiuti s’intende un sistema diraccolta dei rifiuti solidi urbani cheprevede, per ogni tipologia di rifiuto,una prima selezione da parte dei citta-dini, e si diversifica dalla raccolta in-differenziata, prevalente sino a pochianni fa.

La composizione media dei rifiuti èun dato difficile da stabilire, varia conla zona, la ricchezza e la cultura delcittadino, nonché con la produzioneindustriale del luogo. Un dato certo èche la produzione giornaliera mediaper abitante è in aumento, e nel 2006,in Italia si avvicinava a 1,5 kg algiorno. Il riciclaggio consente impor-tanti risparmi di energia e di materieprime.

Lo scopo è quello di ridurre quantopiù possibile la quantità di residuo nonriciclabile da portare in discarica o datrattare con inceneritori o termovalo-rizzatori, e, contemporaneamente, direcuperare, mediante il riciclaggio deirifiuti, tutte le materie prime riutilizza-bili, che divengono così fonte di ric-chezza e non più di inquinamento.I colori dei cassonetti della rac-

colta differenziata.Quando la raccolta differenziata

viene condotta in strada, i cittadini de-vono conferire i loro rifiuti in conteni-tori presenti sul marciapiede.

Differenziando la tipologia dei ri-fiuti, sono necessari anche diversi tipidi contenitori.

Nel 2012 è stata emessa la normaEN 16403:2012 (Waste management- Waste visual elements) che regola-menta e codifica i colori dei raccogli-tori. Nella situazione attuale, loschema maggiormente diffuso nei varipaesi dell’Unione europea è questo:Perché differenziare?Permette di ridurre la quantità totale

di rifiuti da smaltire nelle discaricheormai sovraccariche; è diventata ob-bligatoria con l’entrata in vigore deldecreto legislativo n° 22 del 15 feb-braio 1997 (decreto Ronchi) e succes-sive modificazioni;

Oltre il 60% dei rifiuti sono compo-sti da imballaggi tra cui, in modo pre-

valente, carta, vetro, plastica e metalli.Il rimanente 25% è composto da rifiutiorganici (residui di cucina, sfalcid’erba, ramaglie…), da tessuti per1,7%, da rifiuti pericolosi tos-sico/nocivi per lo 0,3%, ingombrantiper l’1,7% e da una parte residuale,pari al 3%, costituita da materiali diimpossibile identificazione.Futura eco cityLa Puglia punta ad uno standard dei

servizi di gestione per lo spazzamento,la raccolta ed il trasporto dei “rifiuti ur-bani di qualità”, uniforme su tutto ilterritorio.

Nella classifica dei capoluoghi diprovincia, Bari si attesta al terzoposto dopo Brindisi e Barletta, con

una percentuale di raccolta differenzi-ata che resta tuttavia molto modesta,superando appena il 20%. Un datomolto simile a quello rilevato nel2011. Felici eccezioni in un panoramacomplessivo che non vede brillare iComuni baresi sono rappresentateda Rutigliano, Mola e Cellamare. Aquesti tre Comuni, infatti, è andato ilPremio Start Up per aver raggiunto inun anno (da settembre/ottobre 2011 asettembre/ottobre 2012), percentualisuperiori al 56% di RD, pari all’obiet-tivo di Piano Regionale del 56% fis-sato per il 2011. Andria, invece, conpiù di 100 mila abitanti, ha avviato, dasettembre scorso, la raccolta differen-ziata porta a porta raggiungendo per-

centuali in linea con gli obiettivi regio-nali e nazionali.“Naturalmente” più ricchi valo-

rizzando i rifiutiLa raccolta differenziata è dunque il

modo migliore per preservare le ri-sorse naturali, a vantaggio della comu-nità, dell’ambiente, e soprattutto dellegenerazioni future: riusare i rifiuti,dalla carta alla plastica, al vetro, allegno, ai medicinali, alle pile esauste,contribuisce a restituirci e conservareun ambiente “naturalmente” più ricco.Pertanto ricordiamoa tutti didifferen-ziare Sempre i rifiuti.

ValentinaMatarreseArianna RisolaVivianaVitulli

TUTTI INSIEMEFACCIAMOLADIFFERENZA

I colori ci guidanoCassonetto Tipo di rifiuto Tipo di trattamento

verde Vetro Riciclabile

blu Giornali, riviste, cartone (a volte) Riciclabile

giallo Imballaggi di plastica, alluminio (a volte) Riciclabile

nero/grigio/marrone Rifiuti organici (parte umida) Riciclabile

rosso Metalli Riciclabile

Differenziarei rifiutiè un obbligo.Una sempliceazioneche producevantaggiper la comunità,l’ambientee le futuregenerazioni

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Anno 17 - N. 1 Gennaio-Marzo 2013 15

Addio coloranti chimiciOggi è dimoda il green

La sostenibilità dell’ambiente fa capolino nel mondo della moda.Meglio tardi che mai, visto che le analisi chimiche eseguite

da Greenpeace su 141 articoli dei 20 principali brand di moda (Benetton,Jack & Jones, Only, Vero Moda, Blažek, C & A, Diesel, Esprit, Gap, Ar-mani, H & M, Zara, Levi, Victoria ‘s Secret, Mango, Marks & Spencer,Metersbonwe, Calvin Klein, Tommy Hilfiger e Vancl) riportano la pre-senza di sostanze chimiche pericolose negli indumenti; sostanze che alte-rano il sistema ormonale dell’essere umano e che, se rilasciatenell’ambiente, diventano cancerogene. Occorre dunque eliminare al piùpresto questi veleni dalle filiere di produzione.

Ma si intravede un’inversione di tendenza.Alcuni stilisti cominciano adimpegnarsi nella salvaguardia del pianeta, prediligendo derivati naturali,biodegradabili, e anallergici. La fibra di latte “Oeko Tex” per esempio, hanotevoli proprietà benefiche: contiene 18 aminoacidi che nutrono la pelle.E rispetta anche l’ambiente, perché la sua produzione comporta ridotteemissioni di CO2. La seta “Aihmsa” (anche nota come la “seta non-vio-lenta” di Ghandi) ha un processo produttivo a basso impatto: i bozzoli sonoallevati in piccole aziende familiari senza l’uso di pesticidi, erbicidi e an-tibiotici.

Tra le fibre naturali utilizzate c’è la fibra di canapa, di bamboo e quelladi eucalipto.

I tessuti ecologici sono, in genere, tinte con colorantiAZO-free, una so-stanza non cancerogena e amica della pelle.

La novità è l’utilizzo della tintura vegetale che sta ottenendo l’approva-zione di molti stilisti. I vecchi coloranti chimici sono in gran parte sostanzepericolose e per la salute di chi li indossa e di chi li lavora.

Alcune aziende hanno attivato una collaborazione con l’Europarlamentoper spingere la Commissione Europea, a creare un’apposita etichetta pergli abiti green.

La nuova tendenza prevede anche la realizzazione di abiti da sposa bio-ecologici.

I tessuti provengono da tutto il mondo per garantire la migliore qualità,sempre nel rispetto della natura: il cotone dall’Egitto e Africa , la seta di-rettamente dall’India , la juta dal Bangladesh, il sisal dalla Tanzania e lafibra di banana dalle Filippine, per dar vita a capi nuziali completamenteecologici, resistenti e di qualità. Questi materiali vengono trasformati senzal’utilizzo di procedimenti chimici e lavorati a mano da esperte sarte .

H&M, una delle più grandi catene di moda low-cost , ha creato da pocouna collezione di abbigliamento sostenibile, per spose alternative e green.

Benvenuta la moda ecologica!

Roberta BellomoValeria BorrelliDeborah Neve

Il mineral make-up è un nuovo modo di truc-carsi che le donne utilizzano per migliorare il pro-prio aspetto con prodotti naturali.

Si tratta di minerali che vengono polverizzatiper essere impiegati come correttori, ombretti,rossetti e fondotinta; è una novità che offre moltivantaggi, a partire dall’assenza di coloranti e pro-dotti chimici, che migliorano l’effetto, consen-tendo l’utilizzo di una minore quantità deicosmetici.

In questo momento di crisi si assiste a una fles-sione delle spese alimentari, ma il settore cosme-

tico sembra tenere. Nel 2012, infatti, gli italianihanno speso circa 400 milioni di euro per ilmake-up il cui mercato è in decisa crescita, con-trariamente al settore primario.

Questi nuovi trattamenti utilizzano piante o de-rivati naturali molto efficaci in ambito dermo-co-smetico e che, grazie anche alle prerogativeipoallergeniche, idonee anche alle pelli delicate.

Un cosmetico naturale contiene unicamenteingredienti naturali, non ostruisce i pori, non ir-rita la pelle ed è biodegradabile, al contrario deiderivati siliconici, degli acrilati, delle molecole

etossilate o di origine petrolchimica.I prodotti mineral stanno soppiantando quelli

tradizionali a base chimica. Per tale ragione sisono resi necessari controlli e certificazioni siasulle materie prime che sui processi produttivi.

L’obiettivo del mineral make-up? RiconiugareBellezza e Natura!Alcuni trucchi fai da te.I trucchi naturali possono essere creati anche

in casa, a poco prezzo e in poco tempo. Per unmascara colorato basta scegliere i pigmenti delcolore desiderato e mescolarli in una ciotolina

con del mascara bianco. Per l’impa-sto aiutatevi con una spatolina. Aquesto punto, non vi resta che sten-derlo sulle ciglia utilizzando un nor-male scovolino. Con poche esemplici mosse possiamo persona-lizzare la nostra trousse, perfetta perla nostra pelle.

Claudia ServidioValentina deMarco

Angela Latorre

Naturalmente belle con il mineral make-up

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CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE PROMOSSA da A.B.A.P. e DAGLI STUDENTICAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE PROMOSSA da A.B.A.P. e DAGLI STUDENTIDELLA III AE DEL LICEO ECONOMICO SOCIALE “BIANCHI DOTTULA” DI BARIDELLA III AE DEL LICEO ECONOMICO SOCIALE “BIANCHI DOTTULA” DI BARI

PPrrooggeettttiiaammoo iill nnoossttrroo EECCOOffuuttuurroo

iiiinnnniiiizzzziiiiaaaannnnddddoooo ddddaaaallll llllaaaa AAAA ddddiiii AAAArrrrggggiiii llll llllaaaa