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news stat Gli anniversari sono sempre occasioni di riflessione e di approfondimento sulle ragioni e sui fatti che hanno determinato l’evento e anche sugli accadimenti che si sono verificati tra un anniversario e l’altro; in questi momenti la statistica ufficiale non ha mai fatto mancare il suo contributo di dati e analisi. La giovane età dell’Italia come istituzione statale ha condizionato i due precedenti anniversari del 1911 e del 1961. Nel primo caso il messaggio era l’illustrazione dei successi registrati dal nuovo Stato che unificava la penisola, anche se mancavano ancora parti importanti del suo territorio. Nel 1961 si festeggiava il miracolo italiano, sia per l’avvenuta ricostruzione dai danni materiali e morali della seconda guerra mondiale sia per il successo ottenuto dall’Italia come potenza industriale e membro autorevole della comunità europea. Non si sottrae a questa regola il 150° anniversario dell’Unità d’Italia per il quale l’Istat intende raccontare il cammino fin qui percorso dal Paese, specie dopo il 1961, dando ampio spazio alle caratterizzazioni territoriali e, nel contempo, inserendo questa evoluzione all’interno del processo di integrazione europeo e internazionale. Per gran parte delle celebrazioni, delle mostre e dei convegni che approfon- diranno gli aspetti culturali, politici, economici e sociali, dell’Unità d’Italia, le informazioni statistiche e le analisi quantitative costituiranno il filo conduttore per fornire un quadro d’assieme del Paese, con le sue omogeneità e le sue diversità, da cui partire per gli approfondimenti multidisciplinari. Contribuire con nuovi dati e nuove indagini alla conoscenza delle diverse il network della statistica ufficiale italiana newsstat numero 2 giugno 2011 IL CONTRIBUTO DELLA STATISTICA UFFICIALE PER I 150 ANNI DELL’UNITÀ D’ITALIA di Guido Maria Rey

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Gli anniversari sono sempre occasioni di riflessione e di approfondimentosulle ragioni e sui fatti che hanno determinato l’evento e anche sugli accadimentiche si sono verificati tra un anniversario e l’altro; in questi momenti la statisticaufficiale non ha mai fatto mancare il suo contributo di dati e analisi. Lagiovane età dell’Italia come istituzione statale ha condizionato i due precedentianniversari del 1911 e del 1961. Nel primo caso il messaggio era l’illustrazionedei successi registrati dal nuovo Stato che unificava la penisola, anche semancavano ancora parti importanti del suo territorio. Nel 1961 si festeggiavail miracolo italiano, sia per l’avvenuta ricostruzione dai danni materiali e moralidella seconda guerra mondiale sia per il successo ottenuto dall’Italia comepotenza industriale e membro autorevole della comunità europea. Non si sottrae a questa regola il 150° anniversario dell’Unità d’Italia per ilquale l’Istat intende raccontare il cammino fin qui percorso dal Paese, speciedopo il 1961, dando ampio spazio alle caratterizzazioni territoriali e, nelcontempo, inserendo questa evoluzione all’interno del processo di integrazioneeuropeo e internazionale. Per gran parte delle celebrazioni, delle mostre e dei convegni che approfon-diranno gli aspetti culturali, politici, economici e sociali, dell’Unità d’Italia, leinformazioni statistiche e le analisi quantitative costituiranno il filo conduttoreper fornire un quadro d’assieme del Paese, con le sue omogeneità e le suediversità, da cui partire per gli approfondimenti multidisciplinari.Contribuire con nuovi dati e nuove indagini alla conoscenza delle diverse

il network della

statistica ufficialeitaliana

newsstat numero 2

giugno 2011

IL CONTRIBUTO DELLA STATISTICA UFFICIALEPER I 150 ANNI DELL’UNITÀ D’ITALIA

di Guido Maria Rey

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componenti che caratterizzano le società complesse rende lo sforzo parti-colarmente impegnativo per la statistica ufficiale, ma è anche la dimostrazione,se ce ne fosse bisogno, del ruolo strategico che questa riveste. Con questa consapevolezza, l’Istat ha varato un progetto ricco di iniziativeche forniscono un contributo eminentemente di studio e divulgazione scien-tifica, potendo contare sull’apporto di un Comitato scientifico, formato da21 esperti di discipline diverse, e di una rete di collaboratori.

STABILIRE UN DIALOGO CON I CITTADINI Considerato il carattere nazionale della ricorrenza, il progetto è fortementeorientato a stabilire un dialogo diretto con tutti i cittadini. Le modalità di pre-sentazione e di diffusione individuate per i diversi prodotti, anche attraversoun ampio uso delle più recenti tecnologie, acquistano quindi un ruolo dirilievo. Le linee ispiratrici seguite dall’Istat nell’impianto del progetto essen-zialmente sono tre:1. contribuire a rimarcare il valore storico e politico della ricorrenza, offrendo

una lettura quantitativa dell’evoluzione dell’Italia e delle sue Regioni;2. sottolineare la rilevanza della funzione statistica pubblica e ufficiale

come elemento essenziale di conoscenza per i decisori politici, per gliamministratori locali e per la società nel suo complesso;

3. consolidare i rapporti scientifici con l’accademia e il mondo della ricerca,offrendo nuove informazioni e promuovendo approfondimenti metodologicisu dati storici e territoriali.

DICIOTTO INIZIATIVE PER RACCONTARE I CAMBIAMENTI DELL’ITALIA

Il piano Istat per l’anniversario prevede 18 diverse azioni. Si tratta tanto diapprofondimenti metodologici, funzionali all’analisi storica, quanto dellamessa a fuoco degli aspetti più rilevanti per la storia e l’attualità dell’Italia.Per semplicità queste azioni sono state riorganizzate in quattro filoni:1. analisi storica dei fenomeni, per raccontare i cambiamenti ambientali,

sociali ed economici del Paese attraverso dati censuari e serie storiche;2. approfondimenti territoriali, per analizzare il cammino fin qui compiuto

dall’Italia e dai suoi territori, caratterizzati da tradizioni culturali ed eco-nomiche molto diversificate;

3. valorizzazione del patrimonio documentale statistico, per rendere mag-giormente fruibili, anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie,volumi, materiali e documenti storici;

4. iniziative di comunicazione, per promuovere le attività svolte presso leautorità, gli esperti e tutti i cittadini.

CONVEGNI, DATI STORICI E GRAFICI DINAMICI: ALCUNI DEI PRODOTTI GIÀ REALIZZATI

In occasione della ricorrenza, l’Istat ha predisposto oltre 400 serie storicherelative a 22 diverse aree tematiche. In alcuni casi, sono state aggiornatevecchie serie, già presenti nei tradizionali Sommari di statistiche storiche, ar-rivando a coprire l’intero periodo 1861-2010; in altri, ne sono state costruitedi nuove, con un arco temporale più breve, relativamente a tutti queifenomeni che si sono imposti all’attenzione del Paese solo in anni piùrecenti: ambiente, comportamenti sociali, ricerca scientifica, ecc. I datiraccolti saranno diffusi sia tramite un volume cartaceo sia on line, dovesaranno disponibili in formato scaricabile ed elaborabile. Il repository sulweb sarà aperto al contributo di studiosi e istituzioni, permettendo così lacostituzione di un’infrastruttura nuova per il Paese e di grande importanzascientifica. Con questa realizzazione si è inteso sottolineare come la

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EDITORIALE

Il contributo della statisticaufficiale per i 150 annidell’Unità d’Italia

APPROFONDIMENTO

Parte a giugno 2011 la prima rilevazioneIstat sullediscriminazioni subitee percepite

Produrre conoscenza attraversol’integrazione:un’esperienza dalla Lombardia

ESPERIENZE

I microdati delleindagini dell’Istat orasono più accessibili

Il valore dellastatistica pubblicaoggi: la comunitàscientifica si interroga

SiGeoS Basilicata. Quando geografia e dati si incontrano

IN PROGRESS

La biblioteca digitale,un importanteprogetto per unanuova rete sociale

La stima su piccolearee di occupati e in cerca di lavoro ora è a portata di web

Come garantire di piùla qualità dellestatistiche europee

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conoscenza del nostro Paese non possa prescindere dal complesso camminodell’analisi della variabilità di aspetti diversi e di confronti nel tempo e nellospazio. Presso il Complesso del Vittoriano, dal 2 aprile al 3 luglio è aperta la mostra“Regioni e Testimonianze d’Italia”, una delle principali iniziative promossedalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Comitato dei Garanti per lecelebrazioni dei 150 anni. L’Istat partecipa fornendo dati e grafici dinamiciche consentono di ricostruire la storia unitaria del Paese e insieme lespecificità delle singole Regioni. In un’apposita area interattiva, l’utentediventa protagonista e può “giocare” con le serie storiche e i grafici conmodalità nuove, messe a disposizione del pubblico per la prima volta in Italia. È stata pubblicata un’edizione speciale di “Italia in cifre” che, opportunamenterinnovata nella struttura e nell’aspetto grafico, presenta anche dati storiciche possono aiutare a comprendere le principali trasformazioni di cui ilPaese è stato testimone negli ultimi 150 anni: le modificazioni demografiche,nella struttura produttiva, nei comportamenti sociali, nel ruolo delle donne. L’Istat ha contribuito ad organizzare una serie di convegni e incontriscientifici, anche di contenuto storico: a Torino il convegno organizzato conla SIDES sulla storia dei censimenti (4-6 novembre 2010) e la XLVIII riunionedella SIEDS “150 anni di statistica per lo sviluppo del territorio” (26-28maggio 2011); presso l’Istat il workshop “Il percorso storico della statisticanell’Italia Unita” (7 giugno); a Bologna il Convegno SIS “La statistica nei 150anni dell’Unità d’Italia” (8-10 giugno), in collaborazione della Banca d’Italia.

in breve

Giovannini presidentedella CESEnrico Giovannini, presidentedell’Istat, il 16 giugno è statoeletto presidente dellaConferenza degli statisticieuropei, organismo dellaCommissione Economica perl’Europa delle Nazioni Unite

Selezioni per le posizionidi Direttore Sono in corso all’Istat le selezioni per le posizioni di responsabile deiDipartimenti e delle Direzionicentrali di produzione e ricerca collocate, di norma,all’interno dei Dipartimenti

I primi dati del censimentodell’agricolturaI dati provvisori delcensimento dell’agricoltura a livello nazionale vengonodiffusi il 5 luglio presso l’AulaMagna della sede centraledell’Istat. La diffusione deidati definitivi è fissata per aprile 2012, in linea con le direttiveemanate dalla ComunitàEuropea

ISLP Poster Competition2010-2011Nel mese di maggio 2011 ilComitato nazionale Istat-SIS,incaricato della selezione deiposter italiani da inviare allagiuria estera, ha selezionato: per la categoria nati dal 1995in poi “Ambiente pulito e sviluppo economico: un binomio possibile?”; per la categoria nati dal 1992al 1994 “Energie di Italia”

IL PIANO ISTAT PER L’ANNIVERSARIO

Un quadro sintetico delle attività - molte delle quali già completate- è presentato nello schema che segue. Eventuali aggiornamentisono disponibili nella pagina dedicata all’anniversario sul sitowww.istat.it/istat/eventi, a partire dalla quale sarà possibile reperireanche il ricco patrimonio documentale già digitalizzato.

Analisi storica 1 Volume di statistiche storiche 2 Rilascio di serie storiche elaborabili su web 3 Convegni con società scientifiche sul tema delle analisi storiche

e territoriali4 Workshop di storia della statistica

Approfondimenti territoriali5 Volume sulle omogeneità/disomogeneità regionali 6 Sistema di diffusione delle statistiche regionali 7 Sistema informativo sulle trasformazioni amministrative e territoriali

dal 18618 Convegni regionali per la presentazione di studi e analisi sul territorio

Patrimonio documentale statistico9 Digitalizzazione dei principali volumi della biblioteca Istat

10 Stampa di volumi di storia della statistica11 Risistemazione dell’archivio storico dell’Istat12 Bibliografia di storia della statistica italiana13 Dizionario biografico degli statistici

Divulgazione e valorizzazione della cultura statistica14 Presentazione del Piano per le celebrazioni 15 Pagina web ad hoc sull’anniversario 16 Partecipazione alla Mostra Regioni e testimonianze d’Italia17 “Italia in cifre” per l’anniversario 18 Istituzione di due Borse di studio di taglio storico e metodologico

(G.U. 17 marzo 2011)

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� Conoscere la diffusione di com-portamenti e atteggiamenti discri-minatori, ma anche di pregiudizi estereotipi negativi nei confronti delledonne, degli immigrati e dei cosid-detti LGBT (lesbiche, gay, bisessualie transessuali). È questo l’obiettivodella nuova indagine Istat sulla di-scriminazione, che partirà a giugnodel 2011, coinvolgendo un campionedi 8.000 rispondenti di età compresatra i 18 e i 74 anni. Scaturita da unaconvenzione con il Dipartimentoper le Pari Opportunità della Presi-denza del Consiglio dei Ministri, larilevazione analizza sia i fenomenidiscriminatori subiti o percepiti daspecifici segmenti di popolazione,sia la discriminazione, l’emargina-zione e l’esclusione eventualmentetollerate o giustificate dai cittadini.

STIMATE PER LA PRIMAVOLTA LE DISCRIMINAZIONIVERSO GLI OMOSESSUALI...

Alcune domande del questionariopermetteranno di raccogliere le opi-nioni degli intervistati in merito alleeventuali differenze nelle condizionie nelle opportunità di vita sperimen-tate da eterosessuali, omosessuali,bisessuali e transessuali. Altre do-mande consentiranno di stabilirequanto sia diffusa la convinzioneche l’omosessualità sia “una malattia”o che sia “immorale”. La rilevazione,inoltre, permetterà di quantificarechi è a favore e chi è contro il rico-noscimento di pari diritti tra le coppieomosessuali e quelle eterosessuali.Grazie alle informazioni raccolte saràanche possibile stimare il numero ele caratteristiche delle vittime di attidiscriminatori, specie in alcuni ambitiparticolarmente rilevanti per la pia-nificazione delle politiche d’intervento

e di prevenzione: il mondo dellascuola, quello della formazione equello lavorativo, articolato nella di-mensione della ricerca di occupa-zione e in quella lavorativa vera epropria. La popolazione LGBT potràriferire anche di atti discriminatorisubiti in situazioni di ricerca di un’abi-tazione da affittare o acquistare, neirapporti con il vicinato, nella fruizionedei servizi sanitari e nell’accesso aluoghi e servizi pubblici come negozi,mezzi di trasporto, uffici.Oltre a stime sulle discriminazioni,l’indagine rileverà l’orientamento el’identità sessuale degli intervistati.Le informazioni verrannoraccolte tramite un que-stionario cartaceo che il rispondentecompilerà da solo, a garanzia dellatutela della privacy, riconsegnandolopoi in busta chiusa all’intervistatore,che avrà l’obbligo di non leggerlo.Nel questionario, completamenteanonimo, saranno richieste infor-mazioni sul coming out in ambitofamiliare, sulle difficoltà nei rapporticon la famiglia di origine e con gliamici, sulla frequenza di situazionidi discriminazione subite e sulle ca-ratteristiche di questi eventi.

LE DISCRIMINAZIONI VERSO GLI STRANIERI...

Non meno importante è l’attenzioneche l’indagine dedica alla situazionedelle persone immigrate, mettendoin luce in che misura la popolazioneabbia pregiudizi nei confronti deglistranieri in generale o provenientida aree geografiche particolari. Ilquestionario consente di coglierequanto le persone percepiscano ledifficoltà incontrate dagli immigratinel nostro Paese, se tali difficoltàsiano aumentate o diminuite rispetto

al passato e quanto arrivino a con-cretizzarsi in veri e propri atti di-scriminatori.

LE DISCRIMINAZIONI VERSO LE DONNE

La rilevazione esamina anche le di-scriminazioni di genere, verificandosia quelle direttamente subite dalledonne, sia quelle indotte, come lerinunce a lavorare o a svolgere lavoridi particolare responsabilità, a causadelle difficoltà generate dal ruolo ri-coperto in famiglia. Tali comporta-menti si possono tradurre, di fatto,nell’arretramento in una posizione

di svantaggioe l’approccio di

genere permetterà di accertare setali situazioni interessino maggior-mente le donne o se siano ugual-mente distribuite tra i due sessi.L’indagine sulle discriminazioni co-stituisce una sfida metodologica digrande complessità sul piano con-cettuale, definitorio e delle tecnichedi rilevazione. Per la sua progetta-zione, infatti, sono stati necessari,oltre a una rilevazione pilota, unaserie studi qualitativi (focus groupe interviste in profondità a testimoniprivilegiati), e il confronto direttocon esperti di settore e rappresen-tanti della comunità scientifica. La rilevazione, inoltre, investe lastatistica ufficiale della responsabilitàdi misurare un fenomeno di estremarilevanza sociale, precisandone ledimensioni e le caratteristiche, cosìda fornire un affidabile quadro co-noscitivo che consenta ai decisoripubblici di individuare possibili mi-sure di prevenzione e di contrasto.

� Discriminazioni verso omosessuali, stranieri e donneParte a giugno 2011 la prima rilevazione Istatsulle discriminazioni subite e percepitedi Linda Laura Sabbadini

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� Da gennaio 2011 è attivo ÉupolisLombardia - Istituto superiore perla ricerca, la statistica e la forma-zione, creato da Regione Lombardiaal fine di razionalizzare, coordinaree potenziare l’esercizio delle suefunzioni in materia di ricerca, stati-stica e formazione.Nel nuovo Istituto sono confluitil’Istituto regionale lombardo di for-mazione per l’amministrazione pub-blica (IReF), l’Istituto regionale diricerca della Lombardia (IReR) e lastruttura “Statistica e Osservatori”della Direzione generale Presidenzadi Regione Lombardia. Pur nellanecessaria continuità con le struttureche sostituisce, Éupolis Lombardiaè orientato verso una ridefinizionesostanziale di ruolo e funzioni, po-nendosi come soggetto a supportodella Giunta e del Consiglio regionalie, più in generale, di tutto il sistemaistituzionale e socio-economico lom-bardo, per lo sviluppo delle attivitàdi produzione e diffusione della co-noscenza a supporto delle policy.

UN SISTEMA STRATEGICO DI CONOSCENZE

Il nome proprio individuato per ilnuovo Istituto è indicativo di talemission. Éu-polis, ovvero il “buongoverno”, una comunità di cittadiniben amministrata, quindi un istitutoche si occupa di conoscenza asupporto del buon governo. Intornoa questo obiettivo si muovono tuttele sue funzioni e attività: la produ-zione e la lettura integrata dei datistatistici, il coordinamento degli os-servatori regionali, gli studi e le ri-cerche finalizzate all’innovazione le-gislativa e alla programmazione, ilsupporto tecnico-scientifico all’im-plementazione delle policy, l’aggior-

namento e la formazione per la cre-scita del capitale umano.L’Istituto si propone quindi comeun sistema strategico di conoscenzea servizio delle politiche del governolombardo e della loro attuazionenell’intero sistema regionale; del-l’innovazione della Pubblica ammi-nistrazione, anche oltre i confinilombardi; della società lombardanel suo complesso, valorizzando emettendo in rete tutti i soggetti chevi operano.

I DESTINATARI E LE LINEE DI ATTIVITÀ

Destinatari delle attività di ÉupolisLombardia sono i policy maker, lestrutture regionali e, più in generale,tutti i soggetti del territorio lombardo(enti locali, università, scuole, terzosettore, imprese, organismi di rap-presentanza etc.).Partendo quindi dalle esigenze di talidestinatari l’Istituto ha sviluppato leproprie linee di attività prevedendo:� attività di supporto tecnico-scien-

tifico alla Giunta e al Consiglioregionali: supporto conoscitivo alposizionamento istituzionale, aldibattito politico, culturale e scien-tifico e all’elaborazione e allo svi-luppo delle politiche;

� attività di supporto tecnico-scien-tifico alle strutture regionali: con-tributi alla definizione delle politi-che regionali, supporto all’imple-mentazione delle policy, supportoal monitoraggio e alla valutazionedelle politiche, sviluppo del capi-tale umano del Sistema regionalelombardo (formazione per la diri-genza apicale, il personale dellaGiunta e del Consiglio regionali,il personale del Sistema sanitarioregionale e di enti, agenzie e so-

cietà del Sistema regionale); � attività per il sistema istituzionale,

sociale ed economico lombardo:attività per gli enti locali (in parti-colare formazione), per le univer-sità (con anche un dottorato diricerca congiunto in Istituzioni,amministrazioni e politiche regio-nali), per le scuole, per il sistemasocio-sanitario (il Sistema di Edu-cazione Continua in Medicina –ECM, la formazione per i medicidi medicina generale e per glioperatori del trasporto sanitario),per il sistema economico (in par-ticolare QuESTIO – Quality Eva-luation in Science and Technologyfor Innovation Opportunity) e peril terzo settore;

� attività trasversali legate alla sta-tistica e agli osservatori;

� progetti internazionali;� attività di diffusione e documen-

tazione.

Nella realizzazione delle diverse li-nee di attività particolare rilievoassume il sistema delle scuole:Accademia di Polizia Locale (APL),Scuola di Direzione in Sanità (SDS),Scuola Superiore di Alta Ammini-strazione (SSAA), Scuola Superioredi Protezione Civile (SSPC) e Scuo-la dei medici di medicina generale(MMG), attive soprattutto nella for-mazione manageriale, anche inpartnership con università e istitutidi ricerca e formazione, italiani estranieri.

ORGANI E ASSETTOORGANIZZATIVO

Sono organi dell’Istituto il Consigliodi amministrazione, composto dacinque membri e presieduto dalprofessor Stefano Bruno Galli, do-cente di Storia delle dottrine politichepresso l’Università degli Studi diMilano, il Direttore generale e il Col-legio dei revisori. È previsto inoltreun Comitato tecnico-scientifico, or-gano consultivo e di raccordo conla comunità scientifica e accade-mica, che sarà nominato a breve. L’assetto organizzativo è stato pen-

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PRODURRE CONOSCENZA ATTRAVERSO L’INTEGRAZIONE:UN’ESPERIENZA DALLA LOMBARDIA

di Alberto Brugnoli

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dei sistemi e degli strumenti di co-municazione.In tale contesto, la mission dell’Isti-tuto sarà perseguita innanzitutto at-traverso il confronto con le esigenzedi conoscenza espresse, priorita-riamente, dagli attori del territoriolombardo e dai soggetti pubblici eprivati che vi operano. A tale pro-posito, Éupolis Lombardia ereditagià una serie di rapporti e relazionilocali, nazionali e internazionali, pa-trimonio dagli enti e dalle struttureche in esso sono confluiti. L’obiettivoè ora quello di consolidare e svi-luppare tale network in funzionedella nuova mission.

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sato per rispondere alla pluralità diesigenze dei differenti destinatari.Esso prevede, accanto alla Direzionegenerale, tre unità organizzative(UO), articolate in strutture, e unastruttura trasversale:� UO “Governance e istituzioni”,

con le strutture “Posizionamentoistituzionale” e “Sistema territo-riale”, le cui attività sono priorita-riamente orientate rispettivamenteai policy maker (Giunta e Consiglioregionali) e ai soggetti del sistematerritoriale lombardo (enti locali);

� UO “Obiettivi di legislatura”, lecui attività sono invece priorita-riamente dirette alle strutture re-gionali e più in particolare al sup-porto tecnico-scientifico delle di-rezioni generali e centrali di Re-gione Lombardia (struttura “Im-plementazione delle politiche”) ealla formazione del personale dellaGiunta, del Consiglio e degli entie società regionali (struttura “Si-stema regionale”);

� UO “Coordinamento operativo”,con i servizi trasversali a tuttol’Istituto, suddivisi nelle strutture”Contabilità e bilancio” e “Progettispeciali”;

� la struttura “Statistica e osserva-tori”, concepita a supporto delleprime due unità organizzative pertutte le attività di produzione eanalisi dei dati.

Come anticipato, infatti, nel nuovoIstituto è confluita anche la gestionedella funzione statistica di RegioneLombardia. Attraverso l’esercizio ditale funzione e la gestione e il co-ordinamento dei 20 osservatori re-gionali, Éupolis Lombardia diventadepositario di un patrimonio di datistatistici e amministrativi che rap-presenta forse un unicum a livelloregionale. Inoltre, anche sulla scortadelle innovazioni nella politica dimessa a disposizione dei dati checoinvolgono l’Istat, come ente delSistan Éupolis Lombardia intendeavviare e incentivare progetti co-noscitivi e formativi in materia.

UN PROCESSO DIINNOVAZIONE CENTRATOSULL’INTEGRAZIONE

Il processo di innovazione richiestoa Éupolis Lombardia è destinato amodificare la stessa funzione co-noscitiva a supporto dello sviluppodelle policy. Accanto e oltre le me-todologie tradizionali, risposte ade-guate ai policy maker e ai soggettidel territorio esigono, infatti, modalitàdi acquisizione e produzione di co-noscenza basate sull’integrazionedelle funzioni di ricerca, statistica eformazione, sullo sviluppo di una“rete di reti” di attori e su un piùpervasivo utilizzo, nei vari processi,

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L’Istat ogni giorno. In 140 battute.

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� Favorire la più ampia circolazionedell’informazione statistica e il suoutilizzo da parte dei cittadini, delleistituzioni e della comunità scientificaè quanto l’Istat si propone con unaserie di iniziative. Tra queste vi è ladecisione, presa lo scorso 9 marzo,anche in linea con la politica di Eu-rostat, di rilasciare gratuitamente imicrodati già elaborati. Ma quali sono i microdati elaboratidall’Istat?

DIVERSE TIPOLOGIE DI OFFERTA

Già dagli anni ‘90 l’Istat produceper diverse indagini i file standard,ovvero collezioni campionarie didati elementari su individui e famiglie,e li fornisce a chiunque ne facciarichiesta motivata per finalità di stu-dio e ricerca. Si tratta di file di datielementari privi di identificativi direttie opportunamente trattati con me-todologie statistiche che garanti-scono l’anonimità delle unità stati-stiche. Nel corso del 2009 si è ag-giunta la fornitura di una nuova ti-pologia di file di microdati: i file perla ricerca (Microdata File for Rese-arch) che, diversamente dai filestandard, sono diretti a soddisfarespecifiche esigenze conoscitive delmondo accademico e della ricercascientifica, possono fare riferimentoanche a rilevazioni relative a impresee presentano un maggiore livello didettaglio informativo. Oltre a tali file di microdati, l’Istat,in base alla Direttiva 9/2004 delComstat, è tenuto a comunicaredati personali rilevati attraverso leproprie indagini agli enti Sistan chene facciano richiesta. Tali richiestesono ammissibili esclusivamenteper la realizzazione delle rilevazioni,

delle elaborazioni e degli studi pro-gettuali compresi nel ProgrammaStatistico Nazionale oppure perl’esecuzione di trattamenti per scopistatistici, strumentali al persegui-mento delle finalità istituzionali oall’ambito territoriale del soggettorichiedente. Un’ulteriore opportunità di accedereai microdati è rappresentata daiProtocolli di ricerca che, come de-finito nel Codice di deontologia,consentono di comunicare dati per-sonali a ricercatori operanti perconto di università, altre istituzionipubbliche e orga-nismi aventi fina-lità di ricerca, nell’ambito di progetticongiunti finalizzati anche al con-seguimento di obiettivi istituzionalidell’Istat (art. 7 comma 3, allegatoA.3 del d.lgs. n. 196/2003).

L’ACCESSO AI MICRODATIATTRAVERSO IL LABORATORIO ADELE

La crescente richiesta di dati ele-mentari viene soddisfatta anche dalservizio del laboratorio per l’Analisidei Dati ELEmentari (LaboratorioADELE). Il laboratorio è un ResearchData Center, situato presso la sedecentrale dell’Istat, ovvero un luogosicuro dove si possono recare ri-cercatori e studiosi di università, isti-tuti o enti di ricerca per effettuaredirettamente analisi statistiche suimicrodati. Il servizio è destinato adun’utenza specializzata in grado diindividuare la rilevazione statisticadi interesse, utilizzare gli strumentihardware e software messi a dispo-sizione nel laboratorio e interpretarei dati e le elaborazioni realizzate. Gliutenti prelevano i risultati delle ela-borazioni realizzate solo in seguito

all’applicazione, da parte dei re-sponsabili del laboratorio, dei previsticontrolli finalizzati ad escludere rischidi violazione della riservatezza.

IL RILASCIO GRATUITO DI MICRODATI E LE PROSPETTIVE FUTURE

Dal mese di marzo 2011, dunque, ifile standard, i file per la ricerca e ifile per il Sistan sono forniti gratui-tamente. Anche l’utilizzo del labo-ratorio ADELE è gratuito. Per otte-nere i file di microdati i richiedentipossono presentare richiesta attra-verso il Cont@ct Centre dell’Istat,ovvero il sistema web per l’acquisi-zione ed il trattamento on line dellerichieste di informazioni statistichee dei servizi di diffusione (http://con-tact.istat.it).L’offerta di microdati è comunquedestinata ad ampliarsi. L’Istat è at-tualmente impegnato nello sviluppo

di una nuova tipologiadi file di microdati per

l’utenza generica con maggior det-taglio dei file standard, da renderedisponibile gratuitamente sul sitoistituzionale. Verrà, inoltre, arricchital’offerta di file di dati elementaripresso il laboratorio ADELE, met-tendo a disposizione file di dati in-tegrati già predisposti dall’Istat, epunti di accesso territoriali pressole sedi regionali dell’Istat.Maggiori informazioni sull’offerta el’accesso ai microdati sono dispo-nibili sul sito web dell’Istat all’indi-rizzo http://www.istat.it/dati/micro-dati.

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I MICRODATI DELLE INDAGINI DELL’ISTAT ORA SONO PIÙ ACCESSIBILI

di Mara Cammarrota

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� Le statistiche ufficiali (in largaparte pubbliche) costituiscono unelemento indispensabile nel sistemainformativo di una società demo-cratica; sono poste al servizio delleistituzioni, degli operatori economicie del pubblico ai quali fornisconodati sulla situazione economica, de-mografica, sociale e ambientale. Iprincipi fondamentali della statisticaufficiale sono stati adottati dallaCommissione economica per l’Eu-ropa delle Nazioni Unite con la De-cisione C47 del 15 aprile 1992 e,successivamente, dalla Commis-sione statistica dell’Onu nella ses-sione plenaria dell’11-14 aprile 1994.Ma tali principi sono validi ancoraoggi?Il quesito pone l’attenzione deglioperatori, delle istituzioni e dellacomunità scientifica sia sul temadel valore delle statistiche ufficiali,per un sano confronto tra operatoriistituzionali e società civile, sia sullapossibilità di rilanciare il ruolo el’autorevolezza delle statistiche uf-ficiali. L’interrogativo è tutt’altro chebanale e richiama anche la comunitàscientifica non solo ad una netta eprecisa presa di posizione ma anchea contribuire a rilanciare i principifondanti della statistica ufficiale.

IL DIRITTO A UN’INFORMAZIONECORRETTA

La sfiducia nei dati “ufficiali” è unfenomeno crescente. La prolifera-zione delle fonti e l’uso spessospregiudicato di informazioni stati-stiche poco verificabili (fenomenitra loro strettamente connessi) sonoil sintomo non tanto di una man-canza di interesse verso l’informa-zione statistica quanto di una scarsa

alfabetizzazione verso il metodo el’usabilità dei dati statistici – percerti versi giustificata – facendo sìche da più parti venga messo in di-scussione il valore aggiunto dellastatistica pubblica. Per rilanciare, nel nuovo contesto econ nuovi strumenti, il senso dellastatistica pubblica come bene co-mune irrinunciabile è necessario chei dati prodotti risultino di utilità ge-nerale, debbano cioè essere elaboratie resi disponibili, inmodo imparziale, af-finché sia soddisfatto il diritto deicittadini all’informazione pubblica.È, dunque, il diritto a un’informazionecorretta il principale riferimento peravviare nella comunità scientificauna prima profonda riflessione. L’imparzialità implica che la statisticapubblica debba essere prodotta inmodo obbiettivo ed indipendente,libera da pressioni di natura politicao da qualsivoglia sollecitazione daparte di gruppi d’interesse. Si trattadi un punto di estrema delicatezzache tuttavia non può essere tra-scurato. Il recente caso della Greciae della “parzialità” delle statistichepubbliche sui conti economici pro-dotti negli anni sono la testimonianzapiù diretta di cosa può accaderequando la statistica pubblica derogaal proprio ruolo.

IL LEGAME TRA COMUNITÀSCIENTIFICA, PRODUTTORI E UTILIZZATORI DEI DATI

La capacità di comunicare in modosemplice, per tipologia di target so-ciale, e soprattutto la possibilità direndere disponibili i dati alla comu-nità scientifica in tempi brevi rap-presentano due aspetti di enormerilevanza, da cui dipende l’autore-

volezza stessa della statistica pub-blica. Allo scopo di mantenere la fi-ducia degli utenti i produttori dellastatistica ufficiale devono sceglierei metodi e le procedure per la rac-colta, l’elaborazione, la conserva-zione e la presentazione dei datistatistici solo in base a principiscientifici e di etica professionale.Inoltre, per facilitare una correttainterpretazione dei dati, devono pre-sentare l’informazione rispettandogli standard scientifici relativi allefonti, ai metodi e alle proceduredella statistica. Una sempre più dinamica interazionetra comunità scientifica, produttoried utilizzatori può utilmente arricchirele metodologie e le procedure allabase delle informazioni statistichepubbliche per ottenere risultati sta-

tistici che rappre-sentino fedelmen-

te la realtà. Questo percorso con-giunto deve arrivare anche a so-stenere le istituzioni statistiche neldiritto di fornire commenti sulle in-terpretazioni erronee e sulle utiliz-zazioni non corrette della statisticapubblica.

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ZEnewsstat 2 | GIUGNO 2011 | PAG8

IL VALORE DELLA STATISTICA PUBBLICA OGGI: LA COMUNITÀSCIENTIFICA SI INTERROGA

di Giuliana Coccia

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� Allo scopo di ampliare le modalitàdi fruizione, condivisione e interpre-tazione del dato statistico attraversoefficaci sistemi di diffusione e comu - ni cazione e favorire percorsi di cre -scita della cultura statistica, la Re-gione Basilicata e la sede Istat perla Basilicata hanno avviato il pro -getto SiGeoS Basilicata (Sistema Geo -grafico Statistico della Basilicata).

L’IDEA PROGETTUALE E GLI OBIETTIVI

Il progetto, avviato nell’ambito dellaconvenzione “Iniziative di sviluppodell’informazione statistica in Basi-licata”, ha per obiettivo la realizza-zione una piattaforma tecnologicabasata sull’interoperabilità di sistemiinformativi di settore qualificati, ingrado di integrare la dimensionegeografica con quella statistica.Il progetto si propone non solo dioffrire a policy maker, cittadini, im-prese, istituzioni un nuovo metododi fruizione, condivisione e trasfor-mazione del dato statistico, ma an-che la possibilità di contribuire al-l’individuazione di nuovi scenari dianalisi dei fenomeni territoriali.

comunicazione: � tra sistemi informativi, che si rea-

lizza con l’interoperabilità, con-sentendo l’allineamento continuoed automatico dei contenuti;

� tra sistemi informativi e utenti,che si concretizza attraverso ilmondo del web;

� infine la terza e più importantedimensione di comunicazione os-sia l’interazione tra gli uomini, chesi sviluppa con la creazione el’animazione di community attra-verso le quali gli utenti finali par-tecipano alla crescita del patri-monio informativo del sistema.

Il sistema mette a disposizione stru-menti di analisi statistica applicataa dati geografici, con web applica-tions, tools di gestione e utilities,così da realizzare un’interfaccia gra-fica user-friendly, con menu, pulsantie icone che rendono facile e intuitivoil suo utilizzo.

LA PIATTAFORMATECNOLOGICA

Per il progetto, sviluppato intera-mente con prodotti open-source, èstato utilizzato un linguaggio di pro-grammazione Java script, con di-

verse librerieche interagisco-no fra loro: Extjsper il layout di

pagina, Openlayers per la visualiz-zazione delle mappe e Highchartsper realizzare dei grafici. Viene inoltreutilizzato il servizio Web Map Servicedel Geoportale della Regione Basi-licata per la pubblicazione dellemappe di overlayer.Il sistema è cross-browser e multi-piattaforma per cui può essere vi-sualizzato con diversi tipi di browsere con diversi sistemi operativi senzaperdere nessuna delle sue funzio-nalità. Non richiede, inoltre, l’instal-lazione di plug-in o add-on specificie può essere visualizzato anchecon i vari dispositivi mobili qualipda, ipad, iphone.SiGeoS è disponibile all’indirizzohttp://rsdi.regione.basilicata.it/web/guest/cerca-mappa.

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ERIEN

ZEnewsstat 2 | GIUGNO 2011 | PAG9

SIGEOS BASILICATA. QUANDO GEOGRAFIA E STATISTICASI INCONTRANO

di Antonella Bianchino, Salvatore Cariello e Anna Maria Grippo

La logica posta alla base di SiGeoSè l’interazione sociale sviluppata inrete nell’ottica di “intelligenza col-lettiva” di Pierry Levy, cioè “del pro-dotto della memoria collettiva e del-l’immaginario collettivo che diventaprogetto quando l’uomo mette adisposizione della collettività glistrumenti che permettono una in-terazione tra gli individui”.

DATI STATISTICICONTESTUALIZZATI SUL TERRITORIO

SiGeoS si pone come il luogo vir-tuale di integrazione tra il dato geo-grafico e quello statistico, nella con-sapevolezza che i numeri, conte-stualizzati sul territorio, diventanouna preziosa informazione, utile siaper la governance del territorio siaper le attività dei singoli cittadini. Implementato nel“Regional SpatialData Infrastructu-re”, nuovo approc-cio per la raccolta, gestione, diffu-sione e distribuzione dei dati terri-toriali, SiGeoS contempla l’integra-zione di tre diverse dimensioni di

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� Forse non tutti sanno che la bi-blioteca dell’Istat possiede un pa-trimonio documentale di grande ri-lievo per consistenza numerica eper qualità dei contenuti. E proprioper metterlo più facilemente a di-sposizione nel 1980, si è dotata diun catalogo automatizzato e, nel1996, è entrata nella rete nazionalebibliotecaria Sbn. Dal 2000, poi, ilcatalogo è divenuto consultabile online: un passaggio decisivo che hareso il patrimonio bibliografico del-l’Istituto visibile al mondo esterno.Nel 2011, con la realizzazione delprogetto di biblioteca digitale, l’Istatha messo in linea a testo pieno idocumenti di statistica ufficiale. I principi ispiratori che hanno portatoalla formalizzazione del progetto dibiblioteca digitale sono la necessariasalvaguardia degli archivi di parti-colare rilievo e la possibilità di offrireuna consultazione agevole e integraledelle fonti anche a utenti remoti. Considerando altre esperienze in-ternazionali (Statistics Canada, USCensus Bureau, Europeana), il pro-getto si è articolato in tre fasi prin-cipali. In primo luogo, si è operatala definizione e selezione del mate-riale, con la necessaria scelta deglistandard da utilizzare. In secondoluogo, è stata avviata l’operazionedi digitalizzazione, conversione tra-mite Ocr e relativo controllo. Infine,il materiale ottenuto è stato immessonella piattaforma con la relativa at-tribuzione dei metadati bibliografici,strutturali e tecnici. Sono stati quindiscansionati, in collaborazione congli uffici regionali di Palermo, Napoli,Venezia e Ancona, i censimenti dellapopolazione dal 1861 al 1991, icensimenti industriali, nonché i vo-lumi sulla storia dell’Istituto, i som-

mari di statistiche storiche, i manualidi tecniche di indagine, gli annuaristatistici italiani e altri volumi storicidella fine del 1800. I documenti digitali sono già con-sultabili in linea dal catalogo dellebiblioteca.

L’INTERAZIONE TRA BIBLIOTECA E UTENTE

Complementare a questo progettoè la creazione del nuovo portaledella biblioteca digitale, attivo dagiugno all’indirizzo http://lipari.istat.it/SebinaOpac/istat.do. L’obiettivo èdi arrivare a una comunicazione in-tegrata tra biblioteca e utenti me-diante la con-sultazione online del documento. Si tratta di un’in-novazione importante nelle modalitàdi interazione con gli utenti ed ècertamente un’apertura decisiva allapartecipazione diretta dei fruitori,con la conseguente possibilità peressi di portare contributi e condivi-derne i contenuti.Finora, infatti, iI rapporto tra biblio-teca Istat e utente è stato monodi-rezionale: è solo la biblioteca a for-nire informazioni, mentre all’utenteè preclusa la possibilità di interagirecon il catalogo. Con il nuovo portale,integrato con strumenti tipici del

Web 2.0, ogni utente potrà inveceavere un proprio spazio personale,ovvero un accesso con login perutenti esterni, i quali potranno salvarele proprie bibliografie e ricerche,ed interni, che potranno anche ef-fettuare prestiti e inviare suggeri-menti di acquisto. Si potranno, al-tresì, gestire le informazioni e crearne

di nuove, cosicchél’utente sarà libero dinavigare tra le notiziebibliografiche utilizzan-do non solo i canalicontrollati (autori, col-lane, soggetti), ma an-che quelli liberi. La ricerca dei documentipresenti in catalogo av-viene tramite un mono-campo che attiva la fun-

zione di «suggest» ed è proposta sututte le pagine. Anche le bibliografiediventano target di ricerca. Si può,inoltre, sviluppare meta-ricerca sualtri cataloghi, banche dati e risorseweb (Google, Wikipedia, YouTube,Worldcat). Il risultato della ricerca èproposto in maniera innovativa e ilcatalogo è arricchito di servizi chepermettono di gestire meglio i singolidocumenti: ad esempio, viene sti-mata la rilevanza del documento,per cui il risultato della ricerca nelcatalogo, grazie all’applicazione dialgoritmi di ranking, è ordinato peranno, autore e titolo. In aiuto allafruizione ci sono poi elementi de-

scrittivi, come le “faccette”a fianco della lista, che

permettono di raffinare i risultati.Sono inoltre visualizzate le copertinedelle quali il catalogo si arricchisceautomaticamente. Con l’opzione“Guarda lo scaffale” viene visualizzatala rappresentazione virtuale dellacollocazione del documento in loco,offrendo la possibilità di muoversiavanti e indietro tra tutte le opere lìcollocate. Infine viene data all’utentela possibilità di ritrovare il propriotermine di ricerca all’interno dei do-cumenti scansionati, convertiti inpdf, trattati con Ocr e disponibili infull text.

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newsstat 2 | GIUGNO 2011 | PAG10

LA BIBLIOTECA DIGITALE, UN IMPORTANTE PROGETTO PER UNA NUOVA RETE SOCIALE

di Alexia Sasso

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� Si chiama SMART, SMall AreaEstimation Tool, ed è il sistema websviluppato dall’Istat in collaborazionecon il CISIS per produrre stime degli

occupati e delle persone in cercadi occupazione, disaggregate finoal livello comunale, sulla base deidati della rilevazione sulle Forze dilavoro. Nato per rispondere alle esigenzeinformative espresse da alcune Re-gioni, tra cui Toscana, Marche e Li-guria, SMART testimonia l’impegnodell’Istat nella costruzione dei co-siddetti stimatori per piccole aree(Small Area Estimators: SAE), fina-lizzati a migliorare l’affidabilità dellestime riferite ad aree di ridotte di-mensioni per le quali gli stimatoridiretti non producono indicazioniattendibili. Questi metodi di stimasfruttano le informazioni campionarieprovenienti dalle aree circostanti aquella d’interesse, mediante l’ado-zione esplicita di un modello stati-stico che lega la variabile obiettivocon un insieme di variabili ausiliariedi cui sono noti i totali a livello diarea.Un aspetto cruciale per la produzione

di stime SAE di buona “qualità”,quindi, è legato alla scelta e alla va-lidazione del modello statistico daadottare. Proprio per questo SMART

non produce dati uf-ficiali Istat ma stimevalide esclusivamen-te ai fini di studio.Spetta poi agli utentiverificare l’adegua-tezza del modelloadottato e validarele stime in base alconfronto con altrefonti disponibili. Ri-cordiamo invece chela prima applicazio-ne concreta di me-todi SAE per la pro-duzione di statisti-

che ufficiali ha riguardato le stimemedie annue del totale degli occupatie delle persone in cerca di occupa-zione a livello di sistemi locali dellavoro. L’Istat pubblica tali stimegià dal 2001, grazie a una conven-zione finanziata dal Ministero del-l’Economia e delle Finanze.

PERCHÉ I METODI SAE?SMART intende rispondere soprat-tutto alle esigenze informative deipolicy maker locali,che nel corso degliultimi anni hanno manifestato uncrescente bisogno di dati disag-gregati a livello comunale per poterpianificare efficaci politiche econo-miche. Finora la domanda di stati-stiche inerenti ad aree territoriali dilimitata dimensione ha ricevuto unarisposta soltanto parziale da partedei maggiori centri d’informazionestatistica a livello nazionale. L’Istat,ad esempio, conduce diverse in-dagini campionarie sulle famiglie

con l’obiettivo di produrre dati suuna vasta gamma di fenomeni dinatura sociale, demografica ed eco-nomica. La dimensione campionariadi queste indagini, tuttavia, è suffi-ciente a fornire attendibili stime di-rette soltanto a livello delle principalidisaggregazioni territoriali, comequelle regionali. Non si può quindidare per scontata la loro capacitàdi rispondere idoneamente a obiettivilocali. In passato, per venire incontroa tali esigenze, l’Istat ha spessofatto ricorso al sovradimensiona-mento del campione base, soppor-tando di conseguenza gli oneri fi-nanziari, organizzativi e metodologicicollegati alla rilevazione, l’elabora-zione e l’analisi statistica dei datidel campione ampliato. Proprio laricerca di soluzioni più vantaggioseha dato impulso ai metodi SAE e,successivamente, a SMART.

IL FUTURO DI SMARTA questa prima release del sistemaseguirà una seconda versione entrola fine del 2011, che sarà ampliatadal punto di vista informativo, conla possibilità, attualmente ancora infase di verifica, di inserire nuovevariabili obiettivo sulla rilevazioneForze di lavoro e variabili di altre in-dagini sulle famiglie (Salute ed EU-SILC). La seconda versione diSMART, inoltre, sarà migliorata an-che dal punto di vista statistico,mediante l’introduzione di una mag-giore flessibilità nella scelta del mo-dello e nella produzione di output,compresi quelli di tipo cartografico.

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newsstat 2 | GIUGNO 2011 | PAG11

LA STIMA SU PICCOLE AREE DI OCCUPATI E IN CERCA DI LAVOROORA È A PORTATA DI WEB

di Stefano Falorsi

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� In questi ultimi anni notevoli sonostati i progressi realizzati per raffor-zare la governance del Sistema sta-tistico europeo (SSE) e garantire laqualità delle statistiche europee conl’adozione e l’applicazione del Co-dice delle statistiche europee e conl’entrata in vigore della nuova leggestatistica (Regolamento UEn.223/2009). Tuttavia la crisi eco-nomica e finanziaria, in particolareil caso Grecia, ha dimostrato l’esi-genza di consolidare ulteriormentele fondamenta del Sistema e il suofunzionamento. Gli utilizzatori dellestatistiche prodotte nel SSE devonopoter usare con fiducia le informa-zioni sulle quali basare le decisioniper l’Unione Europea e il SSE devepoter elaborare statistiche che ab-biano, come stabilito dal Trattato diLisbona, i caratteri dell’imparzialità,dell’affidabilità, dell’obiettività, del-l’indipendenza scientifica, dell’effi-cienza economica e della riserva-tezza statistica, evitando che unanuova crisi possa indebolire la cre-dibilità del sistema nel suo com-plesso. La comunicazione della Commis-sione al Parlamento Europeo e alConsiglio relativa al rafforzamentodella gestione della qualità delle sta-tistiche europee(COM 211) rap-presenta un nuovo passo verso ilmiglioramento della qualità partendodalle raccomandazioni della TaskForce Van Rompuy, e considerandole conclusioni del Consiglio degliAffari Economici e finanziari del 17novembre 2010 e il suo recente ac-cordo sulle misure per rafforzare lagovernance economica.La comunicazione lancia una nuovastrategia di gestione della qualità,

fondata su due pilastri: un migliora-mento degli strumenti di governancedel SSE ed un approccio “preventi-vo” sulla qualità delle statistiche.

IL MIGLIORAMENTO DEGLISTRUMENTI DI GOVERNANCE

Sul lato della governance statistical’impegno è quello di avviare azionisu diversi fronti del quadro giuridico: � prevedere emendamenti alla legge

statistica europea per rendere piùchiari gli aspetti dell’indipendenzadelle autorità statistiche nazionalie dell’UE da pressioni esterne e ilruolo delle autorità statistiche nelladefinizione dei contenuti e dei re-quisiti per i dati amministrativi ela loro qualità;

� rivedere il Codice delle statisticheeuropee definendo standard mi-nimi rispetto al contesto istitu-zionale (risorse adeguate per laproduzione delle statistiche eu-ropee, nomine del vertice delleautorità statistiche, mandato perla raccolta dei dati) e distinguendotra principi da applicare ai membridel SSE e alle amministrazionipubbliche dei paesi UE;

� prevedere un impegno dei governiper assicurare la fiducia nelle sta-tistiche e monitorare l’applicazione

del codice anche a li-vello nazionale;

� rivedere la decisione della Com-missione europea sul ruolo di Eu-rostat riguardo alla produzionedelle statistiche europee;

� rafforzare il ruolo del ComitatoConsultivo europeo per la gover-nance statistica (ESGAB) nella at-tuazione del Codice delle stati-stiche europee da parte dellaCommissione europea (Eurostat)e del SSE nel suo insieme.

UN APPROCCIO PREVENTIVOPER LA QUALITÀ

Sul lato della qualità “preventiva”,si intende introdurre sistemi cheassicurino la qualità all’interno delSSE ed una sorveglianza attraversol’analisi dei rischi. Il nuovo approcciosarà incentrato su:� lo sviluppo di un sistema di ge-

stione della qualità preventiva perle statistiche sulla finanza pub-blica, valutando la qualità dei datia monte fino alla notifica finalenel quadro della procedura per idisavanzi eccessivi;

� il rafforzamento della collabora-zione tra l’Eurostat, gli istituti na-zionali di statistica e le corti deiconti nazionali;

� regolari visite di dialogo nel quadrodella procedura per i disavanzieccessivi anche in relazione alruolo che è stato attribuito all’Eu-rostat per la gestione di un sistemadi controlli e verifiche regolari deidati di finanza pubblica a monte;

� una applicazione più rigorosa evincolante del Codice delle stati-stiche europee anche nel contestodel processo di compilazione dellestatistiche per la procedura per idisavanzi eccessivi;

� la costituzione di un gruppo diesperti di tutti gli istituti nazionalidi statistica per verificare gli stan-dard necessari e sviluppare unsistema comune di allarme pre-ventivo di possibili situazioni cri-tiche e di monitoraggio dei rischi.

Di tutto questo si è discusso anchenella ultima riunione del Comitatodel Sistema statistico europeo de-cidendo di costituire una Task Force,in cui parteciperà anche l’Istat, persviluppare appropriati strumenti giu-ridici per gli aspetti istituzionali.Sarà importante dunque lavoraresui diversi fronti contemporanea-mente in modo che il SSE sia ingrado di avere in tempi brevi un“patto di fiducia” che risponda allanecessità di accrescere la fiducianelle statistiche europee con un im-pegno da parte anche dei governidegli Stati membri.

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newsstat 2 | GIUGNO 2011 | PAG12

COME GARANTIRE DI PIÙ LA QUALITÀ DELLE STATISTICHE EUROPEE

di Marina Gandolfo

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eventi

� Dublino, 21-26 agosto 2011

Dal 21 al 26 agosto 2011 a Dublino ha luogo il 58°Congresso mondiale di statistica,organizzato dall’InternationalStatistical Institute (ISI). L’eventocostituisce una prestigiosaoccasione di confronto tra statistici ufficiali provenienti da vari paesi del mondo, compresiquelli in via di sviluppo. Al dibattitoprendono parte anche statisticiprovenienti dal settore privato,specialmente dal mondo dellafinanza e dell’impresa. La discussione abbraccia un ampio ventaglio di temi, dalle tecniche di rilevazioneall’educazione statistica, dai modelli di campionamento alla statistica computazionale.Quest’anno, inoltre, un focusspeciale di approfondimento è dedicato alle statistiche sulla qualità dell’acqua. Maggiori informazioni sul sitohttp://www.isi2011.ie/content/

EVENTI

newsstat 2 | GIUGNO 2011 | PAG13

58° CONGRESSO MONDIALE DI STATISTICA

� Ginevra, 29 giugno-1 luglio 2011

L’incontro offre l’opportunità di scambiare esperienze e buonepratiche sulla comunicazione e diffusione dell’informazionestatistica e sulle sfide affrontatedalle organizzazioni statistiche per comunicare efficacemente con il pubblico in generale e gli stakeholders n particolare.L’attenzione è focalizzata sui social media, attraverso la raccolta di feedback degli utentidei siti web, sulla comunicazioneinterna e il cambiamento culturale,sulla comunicazione esterna e istituzionale e la segmentazionedei target di riferimento.Maggiori informazioni all’indirizzohttp://live.unece.org/statshome/meetings-and-events.html

WORK SESSION ONTHE COMMUNICATIONOF STATISTICS

� Roma, 19 luglio 2011

Si svolge a Roma presso la sededell’Istituto nazionale per il Commercio Estero la presentazione del “Rapporto Ice2010-2011” che analizza la struttura e le dinamiche del commercio estero e del processo di internazionalizzazione dell’Italia.Oltre al Rapporto Ice vienepresentato l’Annuario statistico“Commercio estero e attivitàinternazionali delle imprese 2010”,frutto della collaborazione fra Ice e Istat. Il volume consentel’accesso approfondito ai datisugli scambi con l’estero dellemerci e dei servizi, oltre a quellirelativi agli investimenti direttiesteri

PRESENTAZIONE ANNUARIO STATISTICOISTAT-ICE

Periodico della statistica ufficialeNumero 2, giugno 2011

Istituto nazionale di statistica Direzione centrale comunicazione ed editoria

Via Cesare Balbo, 1600184 Roma

Coordinatore scientificoEnrico Giovannini

Curatori editorialiMirko BenedettiRoberta Roncati

newsstatHanno contribuito a questo numeroAntonella Bianchino, ricercatore Istat Alberto Brugnoli, docente di Economia applicata, Università di BergamoMara Cammarrota, primo ricercatore IstatSalvatore Cariello, collaboratore tecnico IstatGiuliana Coccia, dirigente di ricerca IstatStefano Falorsi, dirigente di ricerca IstatMarina Gandolfo, primo ricercatore IstatAnna Maria Grippo, funzionario Regione BasilicataGuido Maria Rey, ordinario di economia politicaLinda Laura Sabbadini, dirigente di ricerca IstatAlexia Sasso, tecnologo Istat

Contributi, commenti o richieste possono essere inviati [email protected]

La deadline per gli articoli da pubblicare nel prossimo numero è il 15 luglio 2011

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