STAR BENE A SCUOLA: IO E GLI ALTRI -...

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PARMA – CURRICOLO VERTICALE DELLE COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE Titolo STAR BENE A SCUOLA: IO E GLI ALTRI Autrici Bruni Rosanna, Croce Maria Vincenza, Cappellini Patrizia, Gennari Silvia, Cappilli Valentina. Destinatari Classe Prima Scuola Primaria Dimensione Collaborazione e partecipazione Obiettivi - Interagisce positivamente con gli altri, adeguando le modalità comunicative. - Contribuisce alla costruzione di un positivo clima di classe con comportamenti verbali e non verbali. - Partecipa alla co-costruzione di regole di vita condivise, le rispetta riconoscendone il senso e l’utilità. - Pratica con sicurezza le abilità che permettono al gruppo di essere produttivo. - Esprime le proprie opinioni in modo chiaro e pacato. - E’ aperto alle argomentazioni altrui e comprende il punto di vista di un altro. - Sa negoziare, proporre soluzioni e trovare un accordo per decisioni comuni. Argomento/Contenuti/ Nuclei tematici Io, gli altri e le regole Campi di esperienza/ Discipline e/o ambiti coinvolti Italiano, Geografia, Immagine, Motoria, Storia Tempi previsti/Durata Settembre/Novembre PROGETTAZIONE PERCORSO PRIMA FASE (lancio e argomentazione) MODALITA’: varie. Si propongono ai bambini attività che li portino a riflettere in generale sulle regole e in particolare sulle norme che definiscono i rapporti con gli altri: il saluto, le formule di cortesia, il tono di voce e sulle regole nella conversazione. Si ritiene importante affrontare questi contenuti nel primo mese di scuola, per poter successivamente “allenare” i comportamenti attesi. TEMPO: primi mesi di scuola SEQUENZA DI LAVORO: ATTIVITA’ 1 Io e la regola Anche se siamo nel primo periodo di scuola dedicato all’accoglienza, possiamo cominciare ad usare la tecnica del brainstorming quando si richiede di introdurre brevi momenti di idee in libertà. Sollecitiamo i bambini a dare un significato alla parola “ regola”. Se nel gruppo ci sono bambini che per timidezza o per mancanza d’interesse dimostrano scarsa partecipazione, tranquillizziamoli chiedendo loro di ripetere una parola già detta da un compagno, nella quale ritrovano il proprio punto di vista.

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PARMA – CURRICOLO VERTICALE DELLE COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE

Titolo STAR BENE A SCUOLA: IO E GLI ALTRI

Autrici Bruni Rosanna, Croce Maria Vincenza, Cappellini Patrizia,

Gennari Silvia, Cappilli Valentina.

Destinatari Classe Prima Scuola Primaria

Dimensione Collaborazione e partecipazione

Obiettivi - Interagisce positivamente con gli altri, adeguando le modalità comunicative. - Contribuisce alla costruzione di un positivo clima di classe con comportamenti verbali e non verbali. - Partecipa alla co-costruzione di regole di vita condivise, le rispetta riconoscendone il senso e l’utilità. - Pratica con sicurezza le abilità che permettono al gruppo di essere produttivo. - Esprime le proprie opinioni in modo chiaro e pacato. - E’ aperto alle argomentazioni altrui e comprende il punto di vista di un altro. - Sa negoziare, proporre soluzioni e trovare un accordo per decisioni comuni.

Argomento/Contenuti/ Nuclei tematici

Io, gli altri e le regole

Campi di esperienza/ Discipline e/o ambiti coinvolti

Italiano, Geografia, Immagine, Motoria, Storia

Tempi previsti/Durata Settembre/Novembre

PROGETTAZIONE PERCORSO

PRIMA FASE (lancio e argomentazione)

MODALITA’: varie. Si propongono ai bambini attività che li portino a riflettere in generale sulle regole e in particolare sulle norme che definiscono i rapporti con gli altri: il saluto, le formule di cortesia, il tono di voce e sulle regole nella conversazione. Si ritiene importante affrontare questi contenuti nel primo mese di scuola, per poter successivamente “allenare” i comportamenti attesi. TEMPO: primi mesi di scuola SEQUENZA DI LAVORO: ATTIVITA’ 1 Io e la regola Anche se siamo nel primo periodo di scuola dedicato all’accoglienza, possiamo cominciare ad usare la tecnica del brainstorming quando si richiede di introdurre brevi momenti di idee in libertà. Sollecitiamo i bambini a dare un significato alla parola “ regola”. Se nel gruppo ci sono bambini che per timidezza o per mancanza d’interesse dimostrano scarsa partecipazione, tranquillizziamoli chiedendo loro di ripetere una parola già detta da un compagno, nella quale ritrovano il proprio punto di vista.

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Trascriviamo le loro risposte sulla lavagna, sottolineando quelle condivise, e rileggiamole. Chiediamo al gruppo di costruire (lo disegneremo su di un cartellone) un trenino che abbia come locomotiva il nome “regola” mentre i vagoni che seguono saranno rappresentati dalle parole chiave o disegni precedentemente espresse, secondo però un ordine di importanza da loro scelto (regola-gioco-divertimento-gara ecc.). ATTIVITA’ 2 Regoliamoci! In uno spazio abbastanza ampio, in palestra o all’esterno, proponiamo ai bambini di nominare, seguendo una rotazione, giochi di gruppo, possibilmente di movimento, di cui hanno fatto esperienza. Raccogliamo le loro risposte e individuiamo quello conosciuto da tutti. Dopo diamo loro la possibilità di giocare. Il gioco avrà la durata necessaria al suo svolgimento. Frattanto, se possibile, filmiamo il gioco. Al termine dividiamo i bambini in piccoli gruppi e invitiamoli a discutere e ad individuare le varie fasi del gioco appena svolto. Con la strategia delle teste numerate (l’insegnante chiamerà un numero e il bambino corrispondente di ogni gruppo farà da portavoce)verranno elencate le regole individuate. In classe trascriveremo le regole enunciate e illustrate dai bambini su di un cartellone. ATTIVITA’3 Sregoliamoci! In un secondo momento, portiamo i bambini in palestra e questa volta proponiamo loro un gioco senza dare loro alcuna indicazione. Liberiamo alcuni palloncini colorati e lasciamoli liberi di prendere delle iniziative, cioè di organizzare un gioco di gruppo. Nel frattempo osserveremo il loro comportamento. Se abbiamo l’opportunità di riprendere il gioco, potremmo farlo vedere successivamente sulla LIM. Al termine del tempo da noi stabilito (5 m) e non comunicato al gruppo, fermiamo il gioco e facciamo sedere i bambini in cerchio. Successivamente si avvierà una conversazione che servirà a raccogliere osservazioni, domande e riflessioni. Chiediamo ai bambini:

- Come vi siete organizzati durante il gioco? - Cosa ha funzionato e cosa non ha funzionato? - Chi di voi si è divertito? Perché? - Chi invece si è sentito confuso? - Chi avrebbe voluto più regole? Se sì, quali? - A cosa serve la regola durante un gioco di gruppo?

Lo scopo di questa attività è far riflettere su quanto sia difficile portare a termine un compito comune, in questo caso un gioco, senza che siano state spiegate o condivise le procedure. Possibile espansione: Facciamo rivedere il gioco svolto in palestra mettendo a fuoco gli aspetti negativi verificatisi per la mancanza di regole precise e mettiamolo a confronto con il primo filmato, in modo da far cogliere ed esprimere somiglianze e differenze. Autovalutazione: distribuiamo ad ognuno di loro i simboli preparati in precedenza (faccette o fiorellini) che serviranno per esprimere il grado di apprezzamento dell’attività svolta (mi piace/non mi piace/ non so) e invitiamoli a spiegare oralmente la motivazione della valutazione data. (Allegato 1)

SECONDA FASE (definizione carta T) MODALITA’: lavoro di gruppo TEMPO: una lezione SEQUENZE DI LAVORO: Attività I luoghi delle regole

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Dividiamo i bambini in gruppi da 4. Affidiamo ad ogni gruppo il compito di individuare i luoghi dove ci sono regole da rispettare e quali tipi di regole. Ogni luogo individuato viene scritto su di un post- it, se siamo in una classe prima aiutiamo a trascrivere la parola. I vari gruppi appenderanno poi i loro post-it su un cartellone sovrapponendo i doppioni. In seguito si condividono le modalità di rappresentazione delle regole osservate dai vari gruppi. Chiediamo: A cosa servono le regole? Il portavoce di ogni gruppo, scelto con la struttura delle teste numerate riferirà la risposta. Tutte le risposte verranno riportate sul cartellone preparato in precedenza. Questo lavoro introdurrà alla fase successiva. (Allegato 2)

TERZA FASE (allenamento) MODALITA’: attività collettiva TEMPO: una lezione SEQUENZA DI LAVORO: Attività Le regole in una scuola Focalizziamo l’attenzione sull’ambiente scuola e invitiamo i bambini ad esplorare lo spazio esterno all’aula motivando l’attività con una caccia al tesoro. Sollecitiamo le loro osservazioni (il luogo, gli arredi, le persone che ci lavorano…). Scattiamo qualche foto per documentare il nostro giro e dare ai bambini poi il modo di confrontare le immagini con le loro rappresentazioni mentali. In seguito in classe invitiamo i bambini a riprodurre tramite disegni ciò che si fa in questi spazi suddividendo il lavoro per piccoli gruppi. Colte le funzioni degli spazi, sarà più semplice per i bambini individuare, comprendere i comportamenti più opportuni, le regole da assumere. Chiediamo: Quale atteggiamento dobbiamo avere in questi ambienti? Cosa è corretto fare? Che cosa invece è sbagliato? Raccogliamo le loro risposte e trascriviamole su di un cartellone

SPAZI USI REGOLE

Attraverso questa prima esplorazione guidata della scuola, facciamo conoscere anche le persone che vi operano e il loro ruolo, favorendo così il senso di appartenenza ad una comunità, le sue regole e i suoi tempi. Possibile verifica: Allegato 3 = Riconoscere nel proprio ambiente di vita le funzioni degli spazi

QUARTA FASE (monitoraggio) MODALITA’: interattiva collettiva TEMPO: alcune lezioni SEQUENZA DI LAVORO: Attività: Il decalogo della classe

Ai bambini seduti in cerchio, raccontiamo la storia “Una gabbia di leoni” (Allegato 4) adottando una modalità interattiva atta a mantenere alta l’attenzione. Alla fine della narrazione essi

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dovranno individuare i comportamenti scorretti praticati dai personaggi. Raccogliamo le loro risposte e trascriviamole.

COMPORTAMENTI SCORRETTI

Poi chiediamo loro quale potrebbe essere il contrario di ogni atteggiamento negativo.

COMPORTAMENTI SCORRETTI COMPORTAMENTI CORRETTI

Alla fine chiediamo quali potrebbero essere le conseguenze dei comportamenti scorretti. L’elenco sarà utilizzato per le riflessioni successive. Raccontiamo in sintesi la storia di Pinocchio, il burattino che finiva per mettersi nei guai ogni volta. che si rifiutava di ascoltare i consigli del Grillo Parlante. Suggeriamo ai bambini di far finta di essere dei grilli parlanti e di dare suggerimenti per una buona convivenza in classe. Quando ognuno avrà detto la sua, rispettando la turnazione, formuliamo i consigli, accorpando quelli simili in un’unica proposta espressa, come azione da fare piuttosto che come divieto. Invitiamo i bambini a scegliere per votazione 10 regole, tra quelle trascritte sulla lavagna, che ritengono irrinunciabili. Effettuata la scelta, costituiamo dei gruppi ai quali affideremo il compito di illustrare le regole pattuite che andranno a formare il decalogo delle regole d’oro della classe. Possibile verifica: Allegato 5 = Riconoscere le regole da rispettare negli spazi della scuola Possibile espansione: Per riconoscere l’impegno a rispettare le regole condivise, potrebbe essere utile attaccare su una parete dell’aula, un cartoncino bianco su cui incollare una stellina ogni volta che la classe mostrerà di rispettarle o un cerchietto blu quando si registrerà una disattenzione nei confronti delle regole stesse. A fine settimana, osservando il cartellone, valuteremo insieme ai bambini se sono più le stelline o i cerchietti e trarremo le conclusioni

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ALLEGATO 1

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ALLEGATO 2

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ALLEGATO 3

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ALLEGATO 4

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ALLEGATO 5