STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO - Portale Asl Viterbo · - Mobilizzazione del paziente per la...
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Regione Lazio
Centro Trapianto Emopoietico dell’ASL Viterbo
Ospedale di Belcolle
STANDARD DI
PRODOTTO/SERVIZIO
MANUALE INFORMATIVO-TECNICO
Copia operativa (controllata) N.: ………… Copia informativa (non controllata) N.: …………
Edizione N. ………rev. ……… Emessa in data ……/……/……
Ultima rev. 8/11/‘05
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
SOMMARIO
SOMMARIO
PARTE GENERALE
1.0 MATRICE DELLE REVISIONI
2.0 INTRODUZIONE
3.0 LISTA DI DISTRIBUZIONE
4.0 COMUNICAZIONE
PARTE SPECIFICA
CAPITOLO 1
Standard di prodotto di Centro di Trapianto di Cellule Staminali Emopoietiche (CSE):
Il Centro Trapianto Emopoietico (CTE) dell’ASL Viterbo.
CAPITOLO 2
Standard di prodotto finito:
L’Unità Clinica di Trapianto
CAPITOLO 3
Standard di prodotto finito:
Il Centro Raccolta di CSE Periferiche.
CAPITOLO 4
Standard di prodotto finito:
Il Laboratorio di Processazione delle CSE
2
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE GENERALE
3
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE GENERALE
Pag. 1 di 6 Rev. N.0
1.0 MATRICE DELLE REVISIONI
2.0 INTRODUZIONE
3.0 LISTA DI DISTRIBUZIONE
4.0 COMUNICAZIONE
4
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE GENERALE
1.0 MATRICE DELLE REVISIONI
Pag. 2 di 6 Rev. N.0
DATA DI PRIMA EMISSIONE
VISTO
Responsabile Assicurazione
Qualità
APPROVAZIONE DIRETTORE DEL CTE
INDICE DI REVISIONE
DATA DI
AGGIORNAMENTO
VISTO
Responsabile Ass. Qualità
TIPO DI
MODIFICA
DATA
DECORRENZA MODIFICA
VISTO DIRETTORE
DEL CTE
1
2
3
4
5
5
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE GENERALE
2.0 INTRODUZIONE
Pag. 3 di 6 Rev. N.0
2.0 INTRODUZIONE 2.0.1. Il Sistema di Gestione della Qualità (SGQ), implementato presso il Centro Trapianto
Emopoietico (CTE), prevede la valutazione, attraverso la verifica della soddisfazione
dell’utente, della capacità dell’Organizzazione di erogare i prodotti e/o i servizi dichiarati.
2.0.2 Il Centro Trapianto Emopoietico dell’ASL Viterbo, con il presente Manuale Informativo
dello Standard di Prodotto/Servizio, descrive le caratteristiche e gli standard di riferimento del
Prodotto/Servizio fornito, con lo scopo di consentire a tutte le parti interessate, la valutazione
della qualità erogata e la conformità agli standard prescelti e dichiarati.
2.0.3 Il suddetto manuale si compone delle seguenti parti:
• Standard di prodotto di Centro di Trapianto di CSE: il CTE dell’ASL Viterbo
• Standard di prodotto finito: l’Unità Clinica di Trapianto
• Standard di prodotto finito: il Centro Raccolta di CSE Periferiche
• Standard di prodotto finito: il Laboratorio di Processazione delle CSE
2.0.4. Copie “Controllate” del presente manuale sono state distribuite alle figure professionali
elencate nella Lista di Distribuzione di pag. 8.
Copie “Non Controllate” sono state distribuite ai soli fini di conoscenza, a figure professionali,
reparti, servizi, uffici amministrativi dell’ASL Viterbo.
6
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE GENERALE
2.0 INTRODUZIONE
Pag. 4 di 6 Rev. N.0
2.0.5 Qualsiasi variazione delle caratteristiche del prodotto/servizio erogabile, e le relative
modifiche delle modalità di richiesta delle singole attività/prestazioni del CTE, che si rendessero
necessarie a causa di forza maggiore, saranno tempestivamente comunicate a tutte le parti
interessate.
Nelle situazioni d’emergenza le comunicazioni relative potrebbero essere fatte telefonicamente
o via e-mail.
Con altrettanta tempestività, sarà effettuata la comunicazione del ripristino degli standard
dichiarati o della loro eventuale modifica permanente, che sia stata imposta dall’evento
determinatosi.
7
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE GENERALE
3.0 LISTA DI DISTRIBUZIONE
Pag. 5 di 6 Rev. N.0
3.0 LISTA DI DISTRIBUZIONE
Figure Professionali ai quali viene consegnato il presente manuale.
DESTINATARIO N. COPIE DATA FIRMA
Redatta Verificata Approvata Funzione Data Firma Funzione Data Firma Funzione Data Firma
8
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE GENERALE
4.0 COMUNICAZIONE
Pag. 6 di 6 Rev. N.0
4.0 COMUNICAZIONE
La possibilità di comunicazione immediata con il CTE da parte dei Clinici, Personale Sanitario
ospedaliero ed extraospedaliero, Donatori e Associazioni di Donatori, Pazienti e loro familiari,
rappresenta una condizione fondamentale per il soddisfacimento della qualità delle prestazioni.
AREA OPERATIVA
TELEFONO FAX E-MAIL
Laboratorio
citofluorimetria
0761/236621
0761/228089
Laboratorio
manipolazione e criopreservazione
CSE
0761/339015
0761/339013
Raccolta CSE
periferiche
0761/339009
0761/339009
Unità di
degenza/trapianto CSE
0761/833261
0761/833273
Unità day hospital
ematologico
0761/833211
0761/833273
Unità day hospital
trasfusionale
0761/339009
0761/339009
9
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA
10
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
Pag. 1 di 37
Rev. N.0
CAPITOLO 1
STANDARD DI PRODOTTO DI CENTRO DI TRAPIANTO DI CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE (CSE):
IL CENTRO TRAPIANTO EMOPOIETICO (CTE) DELL’ASL VITERBO
1.0 MATRICE DELLE REVISIONI
1.1 SCOPO DEL CTE
1.2 DESCRIZIONE DEL CTE
1.3 SETTORI DI ATTIVITA’
1.4 L’UNITA’ CLINICA DI TRAPIANTO
1.5 IL CENTRO DI RACCOLTA DELLE CSE
1.6 IL LABORATORIO DI PROCESSAZIONE DELLE CSE
1.7 CONFRONTI STATISTICI DELLE PRESTAZIONI ANNUALI
1.8 ASSICURAZIONE DI QUALITA’ DELLE SPECIFICHE
11
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.0 MATRICE DELLE REVISIONI
Pag. 2 di 37
Rev. N.0
DATA DI PRIMA EMISSIONE
VISTO
Responsabile Assicurazione
Qualità
APPROVAZIONE DIRETTORE DEL CTE
INDICE DI REVISIONE
DATA DI
AGGIORNAMENTO
VISTO
Responsabile Ass. Qualità
TIPO DI
MODIFICA
DATA
DECORRENZA MODIFICA
VISTO DIRETTORE
DEL CTE
1
2
3
4
5
12
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.1 SCOPO DEL CTE
Pag. 3 di 37
Rev. N.0 1.1 SCOPO DEL CTE
Attraverso l’attivazione ed il completamento attuativo dell’accreditamento regionale del CTE,
l’ASL Viterbo e la Direzione del CTE intende:
• Garantire la massima e scrupolosa tutela del donatore consanguineo e non-
consanguineo (MUD) di CSE per mezzo dell’Assicurazione di Qualità e del
Miglioramento Continuo dei processi di arruolamento, mobilizzazione e donazione
delle CSE
• Garantire l’appropriatezza, l’accuratezza e la qualità delle procedure di raccolta,
manipolazione e conservazione delle CSE
• Garantire l’appropriatezza dell’arruolamento e della gestione assistenziale del
paziente in tutte le fasi di un programma terapeutico comprendente il trapianto di
CSE
• Tenere sotto controllo la continuità e la correttezza della raccolta ed analisi dei dati
per la prevenzione degli errori, per la gestione degli stessi e per l’attuazione degli
interventi correttivi del caso
• Attivare il monitoraggio periodico della soddisfazione dell’utente per assegnare allo
stesso, interno ed esterno, intermedio e finale, un ruolo centrale nella verifica della
efficienza/efficacia delle prestazioni e del processo di miglioramento continuo
13
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.2 DESCRIZIONE DEL CTE
Pag. 4 di 37
Rev. N.0 1.2 DESCRIZIONE DEL CTE
1.2.1 Il CTE dell’ASL Viterbo è situato presso l’Unità Operativa di Ematologia ed il Servizio
d’Immunoematologia e Trasfusione (SIT) siti, rispettivamente, alla quota +1 del presidio
Ospedaliero di Montefiascone, Via Donatori di Sangue, ed alla quota 0 del corpo B del Presidio
Ospedaliero di Belcolle/Viterbo, Via San Martinese, 01100 Viterbo.
1.2.2 Il territorio di competenza del CTE è rappresentato dalla provincia di Viterbo.
I.2.3 Le strutture sanitarie collegate sono:
PO Tarquinia, PO Civitacastellana, PO Acquapendente, PO Ronciglione, Casa di Cura S.Teresa
e Casa di Cura Salus Hospice.
1.2.4 Le associazioni di volontariato collegate sono:
Associazione Italiana contro le Leucemie Linfomi e Mieloma (AIL-Sezione di Viterbo),
Associazione Italiana Volontari del Sangue (AVIS-Sezione della provincia di Viterbo) e
Associazioni Donatori di Midollo Osseo (ADMO-Sezione di Viterbo).
14
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.2 DESCRIZIONE DEL CTE
Pag. 5 di 37
Rev. N.0
1.2.5 Il personale del CTE è costituito da:
N. 12 Medici
N. 1 Medico specialista convenzionato
N. 3 Biologi
N. 2 Biologi convenzionati
N. 1 Coordinatore tecnico di laboratorio
N. 8 Tecnici
N. 2 Infermieri Professionali Coordinatori
N. 21 Infermieri Professionali
N. 2 Unità Amministrative
N. 1 Ausiliari
N. 5 Autisti
1.2.6 Orario di servizio generale
GIORNI ORARIO TIPO DI SERVIZIO
FERIALI
8.00 – 20.00
NORMALE TURNO DI LAVORO
FESTIVI
8.00 – 20.00
GUARDIA ATTIVA
(Medico + Inf.le + Tecnico)
FERIALI/FESTIVI
8.00 – 20.00
GUARDIA ATTIVA
(Medico + Inf.le + Tecnico)
15
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.3 SETTORI DI ATTIVITA’
Pag. 6 di 37
Rev. N.0
1.3 SETTORI DI ATTIVITA’
GIORNI E ORE DI ATTIVITA’
SETTORE
DONATORI
PAZIENTI
RESPONSABILE DI SETTORE
LABORATORIO DI
CITOFLUORIMETRIA
Lunedì/Venerdì
8.00 – 10.00
Dott. Roberto Trippanera
LABORATORIO DI MANIPOLAZIONE
CELLULARE E CRIOPRESERVAZIONE
CSE
Lunedì/Venerdì 8.00 – 20.00
Lunedì/Venerdì 8.00 – 20.00
Dott. Gianfranco Bugiotti
RACCOLTA CSE
PERIFERICHE
Lunedì/Venerdì
8.00 – 14.00
Lunedì/Venerdì
8.00 – 14.00
Dott. Basilio Radini
UNITA’ DI DEGENZA/TRAPIANTO
CSE
Tutti i giorni feriali e festivi
h 24
Dott. Vincenzo Tini
DAY HOSPITAL EMATOLOGICO
Lunedì/Mercoledì
8.00 – 16.00 Giovedì/Venerdì
8.00/14.00
Dott. Marco Montanaro
DAY HOSPITAL
TRASFUSIONALE
Lunedì/Sabato 8.00 – 14.00
Dott. Basilio Radini
16
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.3 SETTORI DI ATTIVITA’
Pag. 7 di 37 Rev. N. 0
1.3.2 Logistica del CTE
STRUTTURA
INDIRIZZO
UBICAZIONE
PARCHEGGI
BARRIERE ARCHITET-TONICHE
SALA D’ATTESA
SERVIZI IGENICI
SERVIZI IGENICI
PER PORTATORI
DI HANDICAP
LABORATORIO DI CITOFLUORIMETRIA
Via
S.Lorenzo, 101
Viterbo
1° piano
no
si
si
si
no
LABORATORIO DI MANIPOLAZIONE
CELLULARE E CRIOPRESERVAZIONE
CSE
Strada San Martinese
Osp. Belcolle corpo B, Viterbo
Piano terra
si
no
si
si
si
RACCOLTA CSE PERIFERICHE
Strada San Martinese
Osp. Belcolle corpo B, Viterbo
Piano terra
si
no
si
si
si
UNITA’ DI DEGENZA/TRAPIANTO
CSE
Via Donatori
di Sangue, snc Montefiascone
1° piano
si
no
si
si
no
DAY HOSPITAL EMATOLOGICO
Via Donatori
di Sangue, snc Montefiascone
1° piano
si
si
si
si
no
DAY HOSPITAL TRASFUSIONALE
Strada San Martinese
Osp. Belcolle corpo B, Viterbo
Piano terra
si
no
si
si
si
17
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.4 L’UNITA’ CLINICA DI
TRAPIANTO
Pag. 8 di 37
Rev. N.0
1.4 L’UNITA’ CLINICA DI TRAPIANTO
L’UO Ematologia nell’ambito delle sue strutture di degenza/trapianto e di day hospital, già
elencate nelle pagine 16-17, attua con gli orari specificati e secondo le procedure illustrate al
Cap. 2, le prestazioni di:
- Arruolamento del paziente da sottoporre a trapianto di CSE e del donatore di CSE
allogeniche (nel caso del donatore l’arruolamento ed il rispetto dei criteri di eleggibilità
saranno condivisi con il Centro di Raccolta delle CSE, in corso di visita collegiale)
- Mobilizzazione del paziente per la donazione autologa di CSE
- Trapianto di CSE periferiche, autologhe ed allogeniche
- Follow up del paziente trapiantato (primi 100 giorni dopo il trapianto di CSE)
18
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.4 L’UNITA’ CLINICA DI
TRAPIANTO
Pag. 9 di 37
Rev. N.0
1.4.1 Modalità di accesso alle prestazioni dell’Unità Clinica di Trapianto
Il paziente candidato alla raccolta di CSE autologhe è convocato il giorno stabilito presso l’UO
semplice Autotrapianto e terapia delle leucemie acute dell’UO Ematologia ASL Viterbo (unità di
degenza/trapianto CSE) ove può recarsi, con tutta la documentazione richiesta, entro le ore
indicate per la rivalutazione clinico-ematologica propedeutica alla somministrazione del
trattamento di mobilizzazione delle CSE. Il paziente già in regime di ricovero ordinario viene
rivalutato in corso di visita collegiale ed avviato alla terapia mobilizzante nella medesima
configurazione assistenziale. L’arruolamento del donatore di CSE viene attuato come descritto
alla successiva sezione “1.5.2.1 Donatore di CSE allogeniche”.
Il paziente candidato al trapianto, autologo od allogenico di CSE da donatore consanguineo,
viene convocato (portando con se tutta la documentazione richiesta) il giorno stabilito presso
l’UO semplice Autotrapianto e terapia delle leucemie acute dell’UO Ematologia ASL Viterbo
(unità di degenza/trapianto CSE) entro le ore indicate per le attività proprie dell’area operativa
corrispondente per la procedura di rivalutazione clinica e per il ricovero e la preparazione alla
procedura trapiantologica.
Terminata la fase di preparazione al trapianto e completata la terapia di condizionamento del
paziente, il medesimo riceve il trapianto delle CSE nello stesso episodio di ricovero.
Sempre durante la stessa fase di ricovero il paziente trapiantato è assistito durante la fase di
mielosoppressione e del primo recupero emopoietico ai quali fa seguito il follow up a medio
termine (primi 100 giorni post-trapianto di CSE) che viene attuato nella configurazione degli
accessi programmati di day hospital e, ove necessario, del ricovero ordinario.
19
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.4 L’UNITA’ CLINICA DI
TRAPIANTO
Pag. 10 di 37
Rev. N.0
1.4.2 Attuazione delle prestazioni (vedi procedure dettagliate cap. 2)
1.4.2.1 Paziente candidato a trapianto di CSE autologhe
Il paziente da sottoporre a raccolta di CSE autologhe viene accettato (o semplicemente rivalutato
se già in regime di ricovero) presso l’UO semplice Autotrapianto e terapia delle leucemie acute
dell’UO Ematologia (unità di degenza/trapianto CSE) dell’ASL Viterbo, identificato in maniera
certa ed univoca con l’ausilio di un programma informatico di gestione dedicato “SIdE, CSE
autologhe” (su cui saranno registrati dai dirigenti medici dell’unità i dati anagrafici e gli aspetti
clinici connessi con il processo di arruolamento e con la mobilizzazione delle CSE) e poi
rivalutato in base ad uno scrupoloso raccordo anamnestico.
Effettuata la visita medica propedeutica alla procedura di mobilizzazione di CSE e finalizzata
all’ulteriore verifica dell’idoneità alla procedura, il paziente è sottoposto alla somministrazione
della chemioterapia mobilizzante presso il reparto di degenza ed assistito dal personale
infermieristico della medesima struttura per ciò che concerne la gestione di eventuali eventi
avversi immediati ed a breve termine.
La procedura di mobilizzazione chemioterapica dura alcune ore o alcuni giorni (fino a 8 giorni),
ciò dipendendo dalla tipologia dello schema farmacologico adottato.
Il paziente viene dimesso con la prescrizione del piano terapeutico di stimolazione con il farmaco
G-CSF (lenograstim/filgrastim) o mantenuto in regime di ricovero ordinario, ove appropriato, in
attesa della sua presa in carico da parte del Centro di Raccolta di CSE.
In caso di mobilizzazione con solo fattore di crescita, il paziente è assistito nella configurazione
assistenziale del ricovero in day service con prescrizione esterna a carico del SSN dei farmaci.
20
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.4 L’UNITA’ CLINICA DI
TRAPIANTO
Pag. 11 di 37
Rev. N.0 Il paziente da sottoporre a trapianto autologo di CSE viene accettato (o semplicemente rivalutato
se già in regime di ricovero) presso l’UO semplice Autotrapianto e terapia delle leucemie acute
dell’UO Ematologia (unità di degenza/trapianto CSE) dell’ASL Viterbo, identificato in maniera
certa ed univoca con l’ausilio di un programma informatico di gestione dedicato “SIdE, CSE
autologhe” ove viene verificata la dotazione di CSE criopreservate del paziente stesso.
Successivamente ad una rivalutazione clinico-anamnestica l’Unità Clinica di Trapianto
formalizza al Centro Raccolta delle CSE la richiesta di controllo di qualità e disponibilità delle
unità di CSE congelate selezionate ed avvia il paziente al trattamento farmacologico complessivo
di preparazione al trapianto (profilassi antinfettiva e chemioterapia sovramassimale).
Il giorno stabilito per il trapianto il paziente riceve le CSE come infusione endovenosa ed avviato
all’immediata gestione clinica post-trapianto in regime di ricovero ordinario. Il periodo di
ricovero complessivo, includente il trattamento preparatorio, il trapianto e la gestione clinica
post-trapianto, può avere una durata variabile tra i 20 ed i 30 giorni, ciò dipendendo dalla
velocità del recupero emopoietico e dall’insorgenza di eventuali complicanze.
Il paziente viene dimesso in presenza di uno stabile recupero emopoietico ed in assenza di
complicanze infettive e di altra natura, ed avviato al follow up a medio termine attraverso accessi
programmati presso il day hospital ematologico o, ove appropriato, utilizzando il regime di
ricovero ordinario.
21
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.4 L’UNITA’ CLINICA DI
TRAPIANTO
Pag. 12 di 37
Rev. N.0 1.4.2.2 Donatore di CSE allogeniche
Vedi sezione 1.5.2.1 Donatore di CSE allogeniche
22
STANDARD DI
PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.4 L’UNITA’ CLINICA DI
TRAPIANTO
Pag. 13 di 37
Rev. N.0 1.4.2.3 Paziente candidato a trapianto di CSE allogeniche da donatore consanguineo
Il paziente da sottoporre a trapianto allogenico di CSE viene accettato (o semplicemente
rivalutato se già in regime di ricovero) presso l’UO semplice Autotrapianto e terapia delle
leucemie acute dell’UO Ematologia (unità di degenza/trapianto CSE) dell’ASL Viterbo,
identificato in maniera certa ed univoca con l’ausilio di un programma informatico di gestione
dedicato “SIdE, CSE allogeniche” ove viene verificata l’associazione con il donatore
consanguineo prescelto in base alla tipizzazione HLA.
Successivamente ad una rivalutazione clinico-anamnestica del paziente, l’Unità Clinica di
Trapianto, in collaborazione con i dirigenti medici del Centro di Raccolta di CSE, avvia il
donatore alla somministrazione del trattamento mobilizzante le CSE ed alla successiva raccolta
di CSE, registrandone schema, posologia ed appuntamento/convocazione per la raccolta,
rispettivamente, ed avvia il paziente al trattamento farmacologico complessivo di preparazione al
trapianto (profilassi antinfettiva e chemioterapia sovramassimale).
Il giorno stabilito per il trapianto, il paziente riceve le CSE come infusione endovenosa ed è
avviato all’immediata gestione clinica post-trapianto in regime di ricovero ordinario.
Il periodo di ricovero complessivo includente il trattamento preparatorio, il trapianto e la
gestione clinica post-trapianto può avere una durata variabile tra i 25 ed i 40 giorni, ciò
dipendendo dalla velocità del recupero emopoietico e dall’insorgenza di eventuali complicanze.
Il paziente viene dimesso in presenza di uno stabile recupero emopoietico ed in assenza di
complicanze infettive o immunologiche rilevanti e di altra natura, ed avviato al follow up a
medio termine attraverso accessi programmati presso il day hospital ematologico o, ove
appropriato, utilizzando il regime di ricovero ordinario.
23
STANDARD DI
PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.5 IL CENTRO DI RACCOLTA
DELLE CSE
Pag. 14 di 37
Rev. N.0 1.5 IL CENTRO DI RACCOLTA DI CSE
L’UO SIT nell’ambito delle sue strutture già elencate nelle pagine 16-17, attua con gli orari
specificati e secondo le procedure illustrate al Cap. 3, le prestazioni di:
- Arruolamento del donatore di CSE (processo condiviso con l’Unità Clinica di Trapianto)
- Raccolta di CSE periferiche allogeniche nel donatore
- Raccolta di CSE periferiche autologhe nel paziente
24
STANDARD DI
PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.5 IL CENTRO DI RACCOLTA
DELLE CSE
Pag. 15 di 37
Rev. N.0 1.5.1 Modalità di accesso alle prestazioni del Centro di Raccolta
Il donatore di CSE allogeniche, o il paziente da sottoporre a raccolta di CSE autologhe, vengono
convocati il giorno stabilito presso l’UO semplice Aferesi Terapeutica e Medicina Trasfusionale
dell’UO SIT ASL Viterbo ove possono recarsi entro le ore indicate per l’attività di raccolta delle
CSE periferiche (Tabella pag. 16 n° 1.3 ).
Il donatore, o il paziente, si devono presentare accompagnati da altra persona che possa garantir
loro assistenza durante ed al termine della procedura e con un documento d’identità valido.
L’area dedicata alle attività di donazione delle CSE periferiche è costituita dalla stanza n° 2 (day
hospital A) dell’UO semplice Aferesi Terapeutica e Medicina Trasfusionale, ed è dotata di n° 2
postazioni/letto con n° 2 separatori cellulari automatici.
Il tempo medio di attesa dall’arrivo del donatore/paziente all’inizio della raccolta è di 1 ora.
25
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.5 IL CENTRO DI RACCOLTA
DELLE CSE
Pag. 16 di 37
Rev. N.0 1.5.2 Attuazione delle prestazioni (vedi procedure dettagliate cap. 3)
1.5.2.1 Donatore di CSE allogeniche
Il donatore di CSE allogeniche viene accettato presso l’UO semplice Aferesi Terapeutica e
Medicina Trasfusionale dell’ASL Viterbo, identificato in maniera certa ed univoca con l’ausilio
di un programma informatico di gestione dedicato “SIdE, CSE allogeniche” su cui sono già
stati registrati, dal personale del CTE, i dati anagrafici e gli aspetti clinici connessi con il
processo di arruolamento e con la mobilizzazione delle CSE, e poi sottoposto alla
somministrazione del questionario anamnestico del donatore definito dai “Protocolli per
l’accertamento dell’idoneità del donatore di sangue e di emocomponenti-caratteristiche e
modalità per la donazione del sangue e di emocomponenti” (G.U. n. 85 del 13.04.2005).
Effettuata la visita medica propedeutica alla procedura di raccolta di CSE e finalizzata
all’ulteriore verifica dell’idoneità alla procedura (il donatore di CSE viene preventivamente
valutato per la sua eleggibilità nel programma di raccolta prima del trattamento farmacologico
mobilizzante mediante valutazione collegiale congiunta da parte di un dirigente medico
dell’Unità Clinica di Trapianto e di un dirigente medico del Centro di Raccolta), verificati i
contenuti del questionario anamnestico e dell’intera documentazione presente nel fascicolo del
donatore, lo stesso viene accettato alla procedura di raccolta.
Una volta accettato, il donatore viene sottoposto alla procedura di raccolta ed assistito dal
personale infermieristico dell’UO semplice Aferesi Terapeutica e Medicina Trasfusionale
dell’UO SIT ASL Viterbo sia per quanto riguarda la gestione degli accessi vascolari sia per ciò
che concerne la gestione della procedura e di eventuali eventi avversi.
La procedura di raccolta in assenza di interruzioni o complicazioni di varia causa ha una durata
orientativa ottenibile dalla seguente formula:
Durata in minuti = 4’ x peso (kg) del paziente ricevente le CSE allogeniche (esempio: paziente
di 80 kg, durata della procedura di donazione = 320’, ovvero 5 h e 20’).
26
STANDARD DI
PRODOTTO/SERVIZIO PARTE SPECIFICA:
CAPITOLO 1
1.5 IL CENTRO DI RACCOLTA
DELLE CSE
Pag. 17 di 37
Rev. N.0 Al termine della procedura il donatore viene dimesso e convocato per la successiva seduta.
Il numero di sedute di raccolta da effettuare per ciascun donatore dipende dall’entità della
mobilizzazione delle CSE nello stesso, in quanto a ciò è strettamente correlato il numero di
sedute necessarie per raccogliere l’unità o più unità trapianto con capacità emo-ricostituente per
il ricevente.
27
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.5 IL CENTRO DI RACCOLTA
DELLE CSE
Pag. 18 di 37
Rev. N.0 1.5.2.2 Paziente candidato a trapianto di CSE autologhe
Il paziente da sottoporre a raccolta di CSE autologhe viene accettato presso l’UO semplice
Aferesi Terapeutica e Medicina Trasfusionale dell’ASL Viterbo, identificato in maniera certa ed
univoca con l’ausilio di un programma informatico di gestione dedicato “SIdE, CSE autologhe”
su cui sono già stati registrati dal personale del Centro di Trapianto i dati anagrafici e gli aspetti
clinici connessi con il processo di arruolamento e con la mobilizzazione delle CSE e poi
rivalutato in base ad un rapido ma scrupoloso raccordo anamnestico.
Effettuata la visita medica propedeutica alla procedura di raccolta di CSE e finalizzata
all’ulteriore verifica dell’idoneità alla procedura (il paziente da sottoporre a raccolta di CSE
autologhe viene preventivamente valutato per la sua eleggibilità nel programma di raccolta dal
personale medico ed infermieristico del Centro di Raccolta), il paziente viene sottoposto alla
procedura di raccolta ed assistito dal personale infermieristico dell’UO semplice Aferesi
Terapeutica e Medicina Trasfusionale dell’UO SIT ASL Viterbo sia per quanto riguarda la
gestione degli accessi vascolari sia per ciò che concerne la gestione della procedura e di eventuali
eventi avversi.
La procedura di raccolta in assenza di interruzioni o complicazioni di varia causa ha una durata
orientativa ottenibile dalla seguente formula:
Durata in minuti = 4’ x peso (kg) del paziente sottoposto a raccolta di CSE autologhe (esempio:
paziente di 80 kg, durata della procedura di donazione = 320’, ovvero 5 h e 20’).
Al termine della procedura il paziente viene dimesso e convocato per la successiva seduta.
Il numero di sedute di raccolta da effettuare in ciascun paziente dipende dall’entità della
mobilizzazione delle CSE nello stesso in quanto a ciò è strettamente correlato il numero di sedute
necessarie per raccogliere l’unità o più unità trapianto con capacità emo-ricostituente.
28
STANDARD DI
PRODOTTO/SERVIZIO PARTE SPECIFICA:
CAPITOLO 1
1.5 IL CENTRO DI RACCOLTA
DELLE CSE
Pag. 19 di 37
Rev. N.0 1.5.3 Modalità di comunicazione dei risultati e di consegna dei referti
I risultati del processo di approfondimento clinico-laboratoristico, al quale è stato sottoposto il
donatore per la definizione dell’eleggibilità alla fase di mobilizzazione e raccolta di CSE,
vengono racchiusi nel fascicolo del donatore e comunicati al donatore in occasione della prima
seduta di raccolta di CSE o, a seguito di specifica convocazione del donatore, presso l’UO
semplice Aferesi Terapeutica e Medicina Trasfusionale dell’UO SIT ASL Viterbo in caso di non
eleggibilità (ovvero non idoneità alla procedura) con consegna di copia della relativa
refertazione.
La documentazione clinico-laboratoristica raccolta nel paziente da sottoporre a raccolta di CSE
autologhe viene raccolta nel fascicolo del paziente e allegata come parte integrante della cartella
di day hospital o ricovero ordinario ed i risultati comunicati verbalmente all’interessato da parte
dei dirigenti medici dell’Unità Clinica di Trapianto e/o dei dirigenti medici del Centro di
Raccolta.
29
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.6 IL LABORATORIO DI
PROCESSAZIONE DELLE CSE
Pag. 20 di 37
Rev. N.0
1.6 IL LABORATORIO DI PROCESSAZIONE DELLE CSE
L’UO SIT nell’ambito delle sue strutture già elencate nelle pagine 16-17, attua con gli orari
specificati e secondo le procedure illustrate al Cap. 4, le attività proprie del Laboratorio di
Processazione delle CSE presso l’unità criobiologica/laboratorio GMP SIT ASL Viterbo e l’UO
citofluorimetria afferente all’UO Ematologia ed in particolare:
- Identificazione univoca ed etichettatura del prodotto di raccolta delle CSE
- Qualificazione trasfusionale del concentrato di CSE
- Concentrazione del concentrato di CSE
- Concentrazione su gradiente delle CSE
- Satellitazione e criopreservazione delle CSE
- Controlli di qualità delle CSE (caratterizzazione delle CSE)
- Stoccaggio unità criopreservate CSE
30
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.6 IL LABORATORIO DI
PROCESSAZIONE DELLE CSE
Pag. 21 di 37
Rev. N.0 1.6.1 Modalità di accesso alle prestazioni del Laboratorio di Processazione delle CSE
Le CSE allogeniche od autologhe, raccolte presso il Centro Raccolta CSE del SIT ASL Viterbo,
sono inviate, appena completata la fase di raccolta, presso il Laboratorio di Processazione delle
CSE per le attività di manipolazione sopra elencate e previste dallo specifico programma clinico
di ciascun paziente ricevente le CSE.
Le CSE periferiche, pervengono in sacca di raccolta sigillata, etichettata con etichetta
identificativa del donatore o paziente con codifica in chiaro e a barre, collocata in contenitore
plastico monouso dedicato con coperchio trasparente, con allegata la stampa cartacea del record
di reinfusione o congelamento, indicante la proposta di manipolazione da effettuare presso il
Laboratorio di Processazione.
Il Laboratorio è costituito da un’area operativa GMP/camera bianca a pressione positiva con
attigua unità criobiologica dotata di congelatore a discesa controllata e sistemi di stoccaggio in
fase liquida/gassosa di azoto ospitanti un numero orientativo di 350 unità criopreservate.
Le prestazioni effettuate dal Laboratorio di Processazione hanno la configurazione della
prestazione intermedia (tariffata a livello nazionale) qualora erogate su unità di CSE trapiantabili
in pazienti ricoverati presso l’Unità Clinica di Trapianto CSE dell’ASL Viterbo o della
prestazione fatturabile ad ente esterno qualora le CSE raccolte e/o manipolate vengono
trapiantate in strutture esterne all’ASL Viterbo.
Le procedure di manipolazione vengono effettuate nella fascia oraria 15.00-20.00 dello stesso
giorno della raccolta di CSE in caso di CSE allogeniche non criopreservabili ed hanno una durata
variabile da 2.00 a 4.00 ore in base alla tipologia di processazione.
Nel caso di raccolta di CSE autologhe o allogeniche criopreservabili le manipolazioni, includenti
necessariamente la criopreservazione, vengono effettuate la mattina successiva la raccolta di
CSE, fatta eccezione per le raccolte effettuate il giorno del Venerdì che vengono comunque
processate nella fascia pomeridiana 15.00-20.00 dello stesso giorno.
31
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 4
1.6 IL LABORATORIO DI
PROCESSAZIONE DELLE CSE
Pag. 22 di 37
Rev. N.0 1.6.2 Attuazione delle prestazioni (vedi procedure dettagliate cap. 4)
1.6.2.1 CSE allogeniche non criopreservabili
Le unità etichettate di CSE allogeniche vengono accettate presso il Laboratorio di Processazione
delle CSE dove le attività di manipolazione richieste vengono effettuate sulle unità medesime il
pomeriggio stesso della raccolta e, sotto la supervisione del dipendente laureato di guardia e a
cura del coordinatore infermieristico e del tecnico di laboratorio biomedico, le stesse vengono,
successivamente alla processazione, validate mediante presa visione degli esami di validazione
biologica di rito, sigillate ed etichettate in maniera definitiva e propedeutica per l’uso clinico.
La registrazione del processo di manipolazione e la tracciabilità delle operazioni e degli operatori
coinvolti viene realizzata mediante l’impiego del programma gestionale dedicato “SIdE, CSE
allogeniche” ed archiviazione aggiuntiva dei referti anche su supporto cartaceo.
32
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.6 IL LABORATORIO DI
PROCESSAZIONE DELLE CSE
Pag. 23 di 37
Rev. N.0
1.6.2.2 CSE autologhe o CSE allogeniche criopreservabili
Le unità sigillate ed etichettate, di CSE autologhe od allogeniche, vengono accettate presso il
Laboratorio di Processazione delle CSE dove le attività di manipolazione richieste vengono
effettuate sulle unità medesime la mattina successiva il giorno della raccolta ad eccezione del
Sabato ove le attività di cui sopra vengono effettuate nella fascia oraria 15.00-20.00.
Venerdì la supervisione del dirigente laureato di guardia e a cura del coordinatore infermieristico
e del tecnico di laboratorio biomedico, le unità vengono, successivamente alla processazione,
validate mediante presa visione degli esami di validazione biologica di rito, etichettate in
maniera definitiva e propedeutica per l’uso clinico e criopreservate con programma di discesa
controllata della temperatura.
La registrazione del processo di manipolazione, dei dati relativi alla metodologia di
criopreservazione e la tracciabilità delle operazioni e degli operatori coinvolti viene realizzata
mediante l’impiego del programma gestionale dedicato “SIdE, CSE autologhe o allogeniche” ed
archiviazione aggiuntiva dei referti e della curva di congelamento anche su supporto cartaceo.
Al termine del programma di congelamento le unità criopreservate vengono allocate nei
contenitori criogenici di stoccaggio con localizzazione registrata ed univoca su programma
gestionale informatico dedicato “Coolbase”.
33
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.6 IL LABORATORIO DI
PROCESSAZIONE DELLE CSE
Pag. 24 di 37
Rev. N.0 1.6.2.3 Rilascio delle CSE dal Laboratorio di Processazione
Le unità criopreservate, sia allogeniche che autologhe, vengono rilasciate su richiesta dell’Unità
Clinica di Trapianto previa verifica dell’integrità delle stesse e non oltre un periodo di
conservazione di 5 anni, a fronte di richiesta di attribuzione su modulo dedicato (IO 01 SOP B)
da inviare 10 giorni prima dell’inizio del regime di condizionamento del paziente ricevente il
trapianto. La procedura di ricognizione e controllo dell’unità o delle unità criopreservate
prevede, tassativamente, anche il controllo della vitalità degli elementi CD34+ con metodica
citofluorimetrica su aliquote stoccate in criotubi pilota e alloggiati stabilmente con le unità
madri. I risultati del test di vitalità vengono registrati sul programma gestionale informatico
dedicato “SIdE, CSE autologhe o allogeniche” che effettua automaticamente la rimodulazione
della dose trapiantologica intesa come frazione vitale della stessa.
Il processo di rilascio prevede l’invio delle unità in contenitori criogenici di trasporto che
garantiscano il temporaneo mantenimento della temperatura di fase gassosa d’azoto e della
documentazione di accompagnamento costituita dalle stampe dei dati relativi all’intero processo
di raccolta, manipolazione e criopreservazione ottenuta dal programma gestionale informatico
dedicato “SIdE, CSE autologhe o allogeniche”.
Le unità allogeniche non criopreservabili, vengono trasferite all’Unità Clinica di Trapianto
appena terminata la fase di manipolazione, validazione biologica ed etichettatura in dispositivi
portatili che assicurino una temperatura di 4°C + 2 con stampa finale del tracciato termometrico.
In ogni caso, il rilascio di un’unità criopreservata, o suo satellite, deve prevedere la specifica
procedura di scarico sul programma informatico gestionale dedicato “SIdE, CSE allogeniche” ed
il precedente invio (almeno 7 giorni prima della data prevista per il trapianto) della modulistica
dedicata (IO 02 SOP B) debitamente compilata da parte dell’Unità Clinica di Trapianto.
Il trasferimento delle unità di CSE destinate a pazienti dell’Unità Clinica di Trapianto dell’ASL
Viterbo è a cura del personale autista del SIT ASL Viterbo che utilizza i propri veicoli per tale
attività mentre gli enti esterni devono provvedere con mezzi ed operatori propri al trasferimento
delle unità di CSE presso la propria Unità Clinica di Trapianto.
34
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.7 CONFRONTI STATISTICI
Pag. 25 di 37
Rev. N.0 1.7 CONFRONTI STATISTICI DELLE PRESTAZIONI ANNUALI
Il Centro Raccolta CSE dell’ASL Viterbo, ha effettuato, nell’anno 2004, n° 51 raccolte di CSE
autologhe in pazienti emopatici nei quali è stato sempre e comunque possibile collezionare una
dose minima criopreservabile di 2,5 x 106 Kg CSE CD34+.
Nel medesimo anno, l’Unità Clinica di Trapianto delle CSE ha sottoposto a trapianto autologo n°
22 pazienti emopatici, ottenendo in n° 21 di essi pieno, rapido e sostenuto recupero emopoietico.
In un solo paziente si è manifestato un evento avverso di tipo settico, che ha determinato il
decesso nei primi 100 giorni successivi al trapianto.
35
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.8 ASSICURAZIONE QUALITA’
DELLE SPECIFICHE
Pag. 26 di 37
Rev. N.0 1.8 ASSICURAZIONE DI QUALITA’ DELLE SPECIFICHE
1.8.1 Conformità dei sistemi di identificazione univoca
I sistemi di codifica operativi presso il Centro di Raccolta di CSE sono generati dal sistema
gestionale informatico dedicato “SIdE, CSE autologhe o allogeniche”, per ciò che concerne le
CSE, e dal gestionale informatico generale “Servizio d’Immunoematologia e Trasfusione” ISA
VT, per quanto riguarda tutti gli emocomponenti non CSE.
Entrambi i sistemi generano codici univoci con modalità conformi a quanto previsto dalla Norma
UNI 10529 “Scambio d’informazione tra le strutture del sistema trasfusionale”.
36
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.8 ASSICURAZIONE QUALITA’
DELLE SPECIFICHE
Pag. 27 di 37
Rev. N.0 1.8.1.1 Identificazione univoca del donatore di CSE
Ad ogni donatore, il sistema gestionale informatico dedicato “SIdE, CSE allogeniche”,
attribuisce una codifica univoca e permanente alla prima registrazione usando un codice
alfanumerico così strutturato (questa codifica non si applica ai donatori non consanguinei, ai
quali viene attribuita la codifica IBMDR):
I 13 13 D 12345
11 digit, ovvero:
- Un digit alfabetico distintivo della Nazione
- Due digit numerici distintivi della Regione
- Due digit numerici distintivi del SIT ASL Viterbo
- Un digit alfabetico (D) distintivo della condizione del donatore
- Cinque digit numerici per una classificazione sequenziale
Tale codifica vincola il donatore di CSE al Centro di Raccolta CSE ASL Viterbo qualora la
prima registrazione, come donatore di CSE, avvenga presso il suddetto centro.
La localizzazione della codifica del donatore, sebbene non consenta di attribuire un codice
universalmente utilizzabile, come sarebbe augurabile per un donatore di emocomponenti non
CSE, consente di definire anche la provenienza del donatore di CSE, in analogia con quanto
avviene per il prodotto ottenuto dalla sua donazione, poiché la tendenza attuale, sia per i donatori
consanguinei sia per i non consanguinei, è quella di realizzare il processo di donazione di CSE
presso il Centro di Raccolta CSE competente nel territorio di residenza del donatore,
indipendentemente dal fatto che il paziente ricevente sia ricoverato in un Centro Trapianto di
CSE collegato al Centro di Raccolta CSE o presente nella stessa realtà regionale, nazionale o
extranazionale.
37
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.8 ASSICURAZIONE QUALITA’
DELLE SPECIFICHE
Pag. 28 di 37
Rev. N.0
1.8.1.2 Identificazione univoca delle CSE
La codifica delle CSE è quella alfanumerica definita dalla Norma UNI modificata.
• Codice Donazione Allogenica.
I 13 13 XY 2 12345
13 digit, ovvero:
- Un digit alfabetico distintivo della Nazione
- Due digit numerici distintivi della Regione
- Due digit numerici distintivi del SIT ASL Viterbo
- Due digit numerici distintivi dell’anno di produzione
- Un digit numerico (2) identificativo di unità allogenica
- Cinque digit numerici per una classificazione sequenziale
38
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO I
1.8 ASSICURAZIONE QUALITA’
DELLE SPECIFICHE
Pag. 29 di 37
Rev. N.0 • Codice Donazione Autologa:
I 13 13 XY 1 12345 13 digit, ovvero:
- Un digit alfabetico distintivo della Nazione
- Due digit numerici distintivi della Regione
- Due digit numerici distintivi del SIT ASL Viterbo
- Due digit numerici distintivi dell’anno di produzione
- Un digit numerico (1) identificativo di unità autologa
- Cinque digit numerici per una classificazione sequenziale
• Codice CSE:
XY 12 Z
5 digit, ovvero:
- Due digit distintivi della sorgente di CSE (15 per CSE periferiche)
- Due digit identificativi di unità intera o separata
- Un digit identificativo di unità autologa o allogenica
• Codice Fenotipo eritrocitario AB0 Rh (solo per le donazioni allogeniche):
12 digit:
- 3 identificativi AB0
- 3 identificativi RhD
- 6 identificativi del fenotipo Rh
39
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.8 ASSICURAZIONE QUALITA’
DELLE SPECIFICHE
Pag. 30 di 37
Rev. N.0
1.8.1.3 Identificazione univoca del paziente
Il sistema gestionale informatico dedicato “SIdE, CSE autologhe o allogeniche”, identifica i
pazienti con la generazione della scheda anagrafica completa e la riproduzione del codice fiscale
per i pazienti di nazionalità italiana (per i pazienti di nazionalità straniera faranno fede luogo e
data di nascita associati al nome e cognome) ai quali viene, ad identificazione certa ottenuta,
attribuita dal medesimo sistema una codifica numerica sequenziale progressiva, utilizzando due
sequenze distinte per i pazienti candidati alla raccolta/trapianto di CSE autologhe e per i pazienti
candidati al trapianto allogenico che realizzeranno il percorso trapiantologico nell’Unità Clinica
di Trapianto collegata.
La codifica alfanumerica è così composta per il paziente candidato alla raccolta/trapianto di CSE
autologhe:
I 13 13 PA 12345
12 digit, ovvero:
- Un digit alfabetico distintivo della Nazione
- Due digit numerici distintivi della Regione
- Due digit distintivi del SIT ASL Viterbo
- Un digit alfabetico (P) identificativo della condizione paziente
- Un digit alfabetico (A) identificativo della condizione autologo
- Cinque digit numerici per identificazione sequenziale
40
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.8 ASSICURAZIONE QUALITA’
DELLE SPECIFICHE
Pag. 31 di 37
Rev. N.0 La codifica alfanumerica è così composta per il paziente candidato al trapianto di CSE allogeniche:
I 13 13 PO 12345
12 digit, ovvero:
- Un digit alfabetico distintivo della Nazione
- Due digit numerici distintivi della Regione
- Due digit numerici distintivi del SIT ASL Viterbo
- Un digit alfabetico (P) distintivo della condizione paziente
- Un digit alfabetico (O) distintivo della condizione omologo
- Cinque digit numerici per identificazione sequenziale
41
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.8 ASSICURAZIONE QUALITA’
DELLE SPECIFICHE
Pag. 32 di 37
Rev. N.0 1.8.1.4 Identificazione univoca dei campioni di CSE o dei campioni di sangue prelevati ai
donatori e ai pazienti sottoposti a raccolta di CSE
I campioni di CSE o i campioni di sangue prelevati ai donatori o ai pazienti sottoposti a raccolta
di CSE sono identificati con i dati anagrafici dell’individuo dal quale sono stati ottenuti e dalla
codifica univoca del donatore/paziente, se trattasi di sangue periferico, o dalla codifica della
prodotto, se trattasi di concentrato di CSE.
42
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.8 ASSICURAZIONE QUALITA’
DELLE SPECIFICHE
Pag. 33 di 37
Rev. N.0 1.8.1.5 Identificazione univoca dei campioni di CSE o dei campioni di sangue prelevati ai
donatori e ai pazienti sottoposti a trapianto di CSE
I campioni di sangue prelevati ai pazienti sottoposti a trapianto di CSE autologhe od allogeniche
sono identificati con i relativi dati anagrafici e dalla codifica univoca generata dal sistema
gestionale informatico dedicato “SIdE, CSE autologhe o allogeniche”.
43
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.8 ASSICURAZIONE QUALITA’
DELLE SPECIFICHE
Pag. 34 di 37
Rev. N.0 1.8.2 Conformità della raccolta, processazione, conservazione, distribuzione e trasporto
degli emocomponenti.
L’organizzazione della qualità messa in atto dal CTE dell’ASL Viterbo, ed in particolare
dall’Unità Clinica di Trapianto, dal Centro Raccolta CSE e dal Laboratorio di Processazione
delle CSE, con il recepimento di quanto definito dalle “Linee guida in tema di raccolta,
manipolazione e impiego clinico delle cellule staminali emopoietiche (CSE) ”, assicura, oltre che
il pieno rispetto dell’attuale norma trasfusionale italiana, di gran parte delle norme di Buona
Pratica di Produzione (GMP) contenute nella Raccomandazione CE N.R. (95) 15 e di quanto
definito dalla Direttiva 2004/23 CE del Consiglio e del Parlamento Europeo, l’attuazione di un
Sistema Qualità che riguarda tutte le attività di processo e di rispetto degli standard ambientali di
lavoro.
Il sistema tende a realizzare uno scenario di qualità totale assicurando il raggiungimento di una
serie di circostanze qualitative ed il soddisfacimento dei seguenti requisiti:
• Controllo qualità (CQ) su materiali e procedimenti utilizzati
• Test di efficienza sull’abilità esecutiva dei test di laboratorio e sulla capacità di raccolta
delle CSE e valutazione dei tempi di attecchimento delle CSE
• Verifiche interne sulla conformità delle procedure agli standard GMP
• Addestramento specifico del personale sulle GMP e valutazione periodica delle singole
capacità operative
• Miglioramento continuo della struttura del CTE ASL Viterbo e costante adeguamento di
strumentazioni e materiali
• Documentazioni e registrazioni tali da controllare tutte le fasi operative e i relativi dati di
CQ delle CSE dalla raccolta al trapianto e viceversa
• Attenta ricerca di tutte le non conformità e indagini su errori e su incidenti
• Registrazione degli eventi avversi
44
STANDARD DI
PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.8 ASSICURAZIONE QUALITA’
DELLE SPECIFICHE
Pag. 35 di 37
Rev. N.0 1.8.3 Conformità delle richieste terapeutiche.
Il CTE ASL Viterbo ha distribuito alle Unità Cliniche collegate, regionali ed extraregionali,
all’associazione ADMO della provincia di Viterbo, il presente Manuale informativo sullo
Standard di Prodotto/Servizio con la finalità di ottenere, dalle suddette istituzioni, una corretta
richiesta di prestazioni sanitarie connesse con la raccolta ed il trapianto di CSE attraverso la
compilazione dei moduli di richiesta appropriati.
In occasione delle riunioni periodiche del Comitato Ospedaliero per il Buon Uso del Sangue
(COBUS), le attività del CTE dell’ASL Viterbo sono sottoposte a verifica ed eventuali criticità
emergenti o non conformità saranno oggetto di azioni volte al miglioramento continuo dei
processi e delle procedure che costituiscono la struttura logistico-organizzativa, procedurale e
della qualità del Centro Trapianto di CSE dell’ASL Viterbo.
La convocazione dei componenti del COBUS in occasione di riunioni il cui ordine del giorno
prevede approfondimenti ed analisi delle attività del CTE dell’ASL Viterbo è allargata anche ad
un rappresentante dell’associazione ADMO della provincia data che la norma vigente non
prevede tale figura tra i componenti di diritto dei COBUS.
45
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.8 ASSICURAZIONE QUALITA’
DELLE SPECIFICHE
Pag. 36 di 37
Rev. N.0 1.8.4 Conformità analitica delle attività diagnostiche.
Il CTE ASL Viterbo predispone, attraverso il periodico controllo di qualità interno, la verifica
della conformità analitica degli strumenti e delle procedure dedicate all’attività diagnostica
correlata con la raccolta, processazione e trapianto di CSE.
Il controllo di qualità assicura anche una continua rivalutazione delle prestazioni degli strumenti
e delle procedure con la finalità di una continua implementazione qualitativa dei reagenti, delle
tecnologie impiegate e delle procedure.
Le isole diagnostiche del CTE ASL Viterbo (emometria con citochimica e citomorfologia
automatizzata, citofluorimetria e immunometria/sierologia e chimica clinica) sono sottoposte al
periodico controllo di qualità esterno con 4 differenti sessioni annue (effettuate su 4 distinti invii
annui dei medesimi controlli esterni): programma di valutazione esterna della qualità ADALTIS
BIO-DEV per le aree di virologia, chimica clinica, ed emometria.
46
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 1
1.8 ASSICURAZIONE QUALITA’
DELLE SPECIFICHE
Pag. 37 di 37
Rev. N.0 1.8.5 Conformità del Servizio.
In base ad una periodicità semestrale, i vari settori operativi del Centro Trapianto sono sottoposti
a verifiche ispettive interne (audit) per la valutazione della conformità organizzativa e
procedurale agli standard stabiliti e alle norme del Sistema di Gestione per la Qualità previsti
dalle “Linee guida in tema di raccolta, manipolazione e impiego clinico delle cellule staminali
emopoietiche (CSE) ”.
I risultati degli audit sono registrati e archiviati dal Responsabile della Qualità (RQ) e comunicati
al Direttore del CTE ASL Viterbo.
Con periodicità annuale, l’utenza interna ed esterna è invitata alla compilazione di questionari di
valutazione dell’organizzazione e della qualità delle prestazioni erogate dal CTE ASL Viterbo.
Tutte le parti interessate sono invitate a segnalare eventuali non conformità rispetto a quanto
descritto dal presente Manuale. Le segnalazioni devono essere consegnate alla segreteria del SIT
ASL Viterbo la quale emetterà la relativa ricevuta al momento del recapito della documentazione
descrittiva delle circostanze.
I rapporti ispettivi interni comprendenti i controlli di qualità di processo/procedura, i questionari
compilati e le lamentele/segnalazioni sono esaminate dalla Direzione del CTE, con cadenza
semestrale (§ “Riesame della Direzione del Manuale del Sistema di Gestione per la Qualità del
CTE ASL Viterbo”).
Ogni segnalazione di non conformità e ogni lamentela/segnalazione confermata esiterà in azioni
appropriate e volte alla risoluzione della criticità evidenziata in uno scenario di continua
implementazione della qualità e dell’appropriatezza delle prestazioni erogate per il
raggiungimento della giusta soddisfazione delle parti interessate.
47
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 2
Pag. 1 di 9 Rev. N.0
CAPITOLO 2
STANDARD DI PRODOTTO FINITO: L’UNITA’ CLINICA DI TRAPIANTO
2.O MATRICE DELLE REVISIONI
2.1 GENERALITA’
2.2 IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE E DEL
DONATORE
2.3 COMPILAZIONE DELLE RICHIESTE DI
PRESTAZIONE
2.4 PROCEDURE DI MOBILIZZAZIONE E
TRAPIANTO DELLE CSE
48
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 2
2.0 MATRICE DELLE REVISIONI
Pag. 2 di 9 Rev. N.0
DATA DI PRIMA
EMISSIONE
VISTO
Responsabile Assicurazione
Qualità
APPROVAZIONE DIRETTORE DEL CTE
INDICE DI REVISIONE
DATA DI
AGGIORNAMENTO
VISTO
Responsabile Ass. Qualità
TIPO DI
MODIFICA
DATA
DECORRENZA MODIFICA
VISTO DIRETTORE
DEL CTE
1
2
3
4
5
49
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 2
2.1 GENERALITA’
Pag. 3 di 9 Rev. N.0
2.1 Generalità
Per ogni procedura di mobilizzazione e trapianto è compilata una scheda descrittiva delle
caratteristiche dei singoli processi trapiantologici e delle sue modalità attuative.
I contenuti di ogni scheda sono:
• Definizione
• Finalità
• Indicazioni applicative
• Metodiche di esecuzione
• Controlli di qualità
• Moduli e modalità di richiesta
• Preparazione paziente/donatore
• Precauzioni
• Effetti collaterali
• Valutazione e refertazione dei risultati/esiti
• Verifica e revisione delle prestazioni
• Tempi e modi della prestazione
La realizzazione dei diversi programmi di mobilizzazione e trapianto delle CSE periferiche
avviene successivamente alla definizione di fasi procedurali validate e trascritte in una precisa
Procedura Operativa Standard (SOP) la cui esistenza e diffusione diviene propedeutica
all’attuazione dei programmi operativi. Il personale coinvolto viene sistematicamente formato e
aggiornato sul contenuto e la struttura delle attività codificate e valutato per il rispetto delle
relative linee operative. La fase critica di ogni processo è specifico oggetto di CQ attuato in base
a quanto definito da SOP e documentato dal report di processo.
I risultati del CQ sono valutati con periodicità semestrale e ogni non conformità esita in azioni
volte alla correzione e prevenzione della circostanza riscontrata.
50
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 2
2.2 IDENTIFICAZIONE DEL
PAZIENTE E DEL DONATORE
Pag. 4 di 9 Rev. N.0
2.2 Identificazione del paziente e del donatore
L’arruolamento del paziente nel programma di trapianto coincide con l’identificazione univoca
del paziente e dell’eventuale relativo donatore (in caso di trapianto allogenico di CSE) attraverso
la verifica del codice fiscale (per i pazienti ed i donatori di nazionalità italiana) e la generazione
di un numero sequenziale unico distinto da parte del sistema gestionale informatico dedicato
“SIdE, CSE autologhe o allogeniche”.
(Vedi paragrafo “Assicurazione della qualità delle specifiche”).
51
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 2
2.3 COMPILAZIONE DELLE
RICHIESTE DI PRESTAZIONE
Pag. 5 di 9 Rev. N.0
2.3 Direttive generali per la formulazione della proposta di erogazione di prestazione in
corso di mobilizzazione e trapianto di CSE autologhe o allogeniche
2.3.1 Proposta di mobilizzazione di CSE autologhe
La proposta d’inserimento dei pazienti nel programma di mobilizzazione delle CSE autologhe
avviene mediante inserimento dei dati necessari nella cartella anagrafica del paziente, nella
cartella di sintesi clinica e nella cartella di mobilizzazione con data presunta della raccolta delle
CSE periferiche nel sistema gestionale informatico dedicato “SIdE, CSE autologhe” a cura
dell’utente clinico dell’Unità Clinica di Trapianto mediante accesso in rete autorizzato da user
id e password.
La stampa della copia cartacea dei record anagrafici, clinici e di mobilizzazione da parte dei
dirigenti medici dell’Unità Clinica costituisce il riferimento cartaceo per la proposta e la
pianificazione del programma terapeutico di mobilizzazione da allegare alla cartella clinica.
I dati obbligatori per la proposta di mobilizzazione di CSE autologhe nel paziente sono i
seguenti:
Codice identificativo unico, Nome e Cognome, data e luogo di nascita, residenza, recapiti
telefonici, dati anamnestici, dati di mobilizzazione e data presunta della raccolta.
Proposte di mobilizzazione di CSE autologhe che non indichino chiaramente i dati ritenuti
obbligatori non potranno essere accettate.
52
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 2
2.3 COMPILAZIONE DELLE
RICHIESTE DI PRESTAZIONE
Pag. 6 di 9 Rev. N.0
2.3.2 Proposta di prestazione in corso di trapianto di CSE autologhe
La proposta d’inserimento dei pazienti nel programma di trapianto delle CSE autologhe avviene
previa verifica dell’esistenza di unità o frazioni di unità di CSE criopreservate del dato paziente
sul sistema gestionale informatico dedicato “SIdE, CSE autologhe” a cura dell’utente clinico
dell’Unità Clinica di Trapianto mediante accesso in rete autorizzato da user id e password.
La proposta di trapianto di CSE autologhe viene formalizzata dall’Unità Clinica di Trapianto al
Laboratorio di Processazione delle CSE mediante compilazione e trasmissione dell’apposito
modulo di “richiesta di disponibilità e controllo di qualità di unità di CSE criopreservate” (IO 1
SOP B), che dovrà pervenire alle strutture destinatarie almeno 10 giorni prima della data prevista
per il trapianto.
I dati obbligatori del paziente per la proposta di trapianto di CSE autologhe sono i seguenti:
Codice identificativo unico del paziente, Nome e Cognome, codice identificativo dell’unità, data
di raccolta dell’unità di CSE, N° della/e frazione/i richiesta/e, data prevista per il trapianto, ora e
data per la consegna e scarico delle unità richieste.
Proposte di trapianto di CSE autologhe che non indichino chiaramente i dati ritenuti obbligatori
non potranno essere accettate.
53
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 2
2.3 COMPILAZIONE DELLE
RICHIESTE DI PRESTAZIONE
Pag. 7 di 9 Rev. N.0
2.3.3 Proposta di prestazione in corso di trapianto di CSE allogeniche da consanguineo come
prodotto criopreservato e fresco
La proposta d’inserimento dei pazienti nel programma di trapianto delle CSE allogeniche
criopreservate avviene previa verifica dell’esistenza di unità o frazioni di unità di CSE
criopreservate per il dato paziente sul sistema gestionale informatico dedicato “SIdE, CSE
allogeniche” a cura dell’utente clinico dell’Unità Clinica di Trapianto mediante accesso in rete
autorizzato da user id e password.
La proposta di trapianto di CSE allogeniche criopreservate viene formalizzata dall’Unità Clinica
di Trapianto al Laboratorio di Processazione delle CSE mediante compilazione e trasmissione
dell’apposito modulo di “richiesta di disponibilità e controllo di qualità di unità di CSE
criopreservate” (IO 1 SOP B), che dovrà pervenire alle strutture destinatarie almeno 10 giorni
prima della data prevista per il trapianto.
I dati obbligatori del paziente/donatore per la proposta di trapianto di CSE allogeniche
criopreservate sono i seguenti:
Codice identificativo unico del paziente/donatore, Nome e Cognome paziente, codice
identificativo dell’unità, data prevista di raccolta dell’unità di CSE, N° della/e frazione/i
richiesta/e, data prevista per il trapianto, ora e data per la consegna e scarico delle unità richieste.
Proposte di trapianto di CSE allogeniche criopreservate che non indichino chiaramente i dati
ritenuti obbligatori non potranno essere accettate.
54
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 2
2.3 COMPILAZIONE DELLE
RICHIESTE DI PRESTAZIONE
Pag. 8 di 9 Rev. N.0
La proposta d’inserimento dei pazienti nel programma di trapianto delle CSE allogeniche come
prodotto fresco non criopreservato avviene attraverso la formalizzazione della richiesta di CSE
allogeniche al Centro Raccolta di CSE ed al Laboratorio di Processazione delle CSE, realizzata
con la compilazione e trasmissione dell’apposito modulo di “richiesta di CSE allogeniche come
prodotto fresco” (IO 02 SOP B) a cura dei dirigenti dell’Unità Clinica di Trapianto, che dovrà
pervenire alle strutture destinatarie almeno 7 giorni prima della data prevista per il trapianto.
I dati obbligatori del paziente/donatore per la proposta di trapianto di CSE allogeniche come
prodotto fresco sono i seguenti:
Codice identificativo unico del paziente, Nome/Cognome del paziente, codice identificativo del
donatore, esito della visita collegiale definitiva, data della raccolta di CSE allogeniche, data
prevista per il trapianto di CSE, ora e data per la consegna e reinfusione della prima unità di CSE
allogeniche.
Proposte di trapianto di CSE allogeniche come prodotto fresco che non indichino chiaramente i
dati ritenuti obbligatori non potranno essere accettate.
55
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 2
2.4 PROCEDURE DI
MOBILIZZAZIONE E TRAPIANTO DELLE CSE
Pag. 9 di 9 Rev. N.0
2.4 Procedure di mobilizzazione e trapianto delle CSE attuate dall’Unità Clinica di Trapianto ASL Viterbo 2.4.1 Mobilizzazione di CSE autologhe nel paziente candidato ad autotrapianto SOP A 2.4.2 Trapianto di CSE autologhe od allogeniche nel paziente sottoposto a condizionamento chemioterapico SOP B 2.4.3 Follow up a medio termine del paziente trapiantato (primi 100 giorni) SOP C
56
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 3
Pag. 1 di 8 Rev. N.0
CAPITOLO 3
STANDARD DI PRODOTTO FINITO: RACCOLTA DI CSE PERIFERICHE
3.O MATRICE DELLE REVISIONI
3.1 GENERALITA’
3.2 IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE E DEL
DONATORE
3.3 COMPILAZIONE DELLE RICHIESTE DI
PRESTAZIONE
3.4 PROCEDURE DI RACCOLTA DELLE CSE
57
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 3
3.0 MATRICE DELLE REVISIONI
Pag. 2 di 8 Rev. N.0
DATA DI PRIMA
EMISSIONE
VISTO
Responsabile Assicurazione
Qualità
APPROVAZIONE DIRETTORE DEL CTE
INDICE DI REVISIONE
DATA DI
AGGIORNAMENTO
VISTO
Responsabile Ass. Qualità
TIPO DI
MODIFICA
DATA
DECORRENZA MODIFICA
VISTO DIRETTORE
DEL CTE
1
2
3
4
5
58
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 3
3.2 GENERALITA’
Pag. 3 di 8 Rev. N.0
3.1 Generaltà
Per ogni procedura di raccolta è compilata una scheda descrittiva delle caratteristiche del
processo di raccolta e delle sue modalità attuative.
I contenuti di ogni scheda sono:
• Definizione
• Finalità
• Indicazioni applicative
• Metodiche di esecuzione
• Controlli di qualità
• Moduli e modalità di richiesta
• Preparazione paziente/donatore
• Precauzioni
• Effetti collaterali
• Valutazione e refertazione dei risultati/esiti
• Verifica e revisione delle prestazioni
• Tempi e modi della prestazione
La realizzazione dei diversi programmi di raccolta delle CSE periferiche avviene
successivamente alla definizione di fasi procedurali validate e trascritte in una precisa Procedura
Operativa Standard (SOP) la cui esistenza e diffusione diviene propedeutica all’attuazione dei
programmi operativi. Il personale coinvolto viene sistematicamente formato e aggiornato sul
contenuto e la struttura delle attività codificate e valutato per il rispetto delle relative linee
operative. La fase critica di ogni processo è specifico oggetto di CQ attuato in base a quanto
definito da SOP e documentato dal report di processo. I risultati del CQ sono valutati con periodicità semestrale e ogni non conformità esita in azioni
volte alla correzione e prevenzione della circostanza riscontrata.
59
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 3
3.2 IDENTIFICAZIONE DEL
PAZIENTE E DEL DONATORE
Pag. 4 di 8 Rev. N.0
3.2 Identificazione del paziente e del donatore
L’arruolamento del paziente nel programma di trapianto coincide con l’identificazione univoca
del paziente e dell’eventuale relativo donatore (in caso di trapianto allogenico di CSE) attraverso
la verifica del codice fiscale (per i pazienti ed i donatori di nazionalità italiana) e la generazione
di un numero sequenziale unico distinto da parte del sistema gestionale informatico dedicato
“SIdE, CSE autologhe o allogeniche”.
(Vedi paragrafo “Assicurazione della qualità delle specifiche”).
60
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 3
3.3 COMPILAZIONE DELLE
RICHIESTE DI PRESTAZIONE
Pag. 5 di 8 Rev. N.0
3.3 Direttive generali per la compilazione delle richieste di prestazione in corso di raccolta e
di CSE autologhe o allogeniche
3.3.1 Richiesta di prestazione in corso di raccolta di CSE autologhe
La proposta d’inserimento dei pazienti nel programma di raccolta delle CSE autologhe avviene
mediante inserimento dei dati necessari nella cartella anagrafica del paziente, nella cartella di
sintesi clinica e nella cartella di mobilizzazione con data presunta della raccolta delle CSE
periferiche nel sistema gestionale informatico dedicato “SIdE, CSE autologhe” a cura dell’utente
clinico dell’Unità Clinica di Trapianto mediante accesso in rete autorizzato da user id e
password.
La proposta di raccolta delle CSE periferiche perviene per via informatica sulla lista delle
prenotazioni del Centro di Raccolta CSE e la relativa copia cartacea viene inviata via fax
dall’utente clinico presso il medesimo Centro Raccolta.
I dati obbligatori per la proposta di raccolta CSE autologhe nel paziente sono i seguenti:
Codice identificativo unico, Nome e Cognome, data e luogo di nascita, residenza, recapiti
telefonici, dati anamnestici, dati di mobilizzazione e data presunta della raccolta.
Proposte di raccolta di CSE autologhe che non indichino chiaramente i dati ritenuti obbligatori
non potranno essere accettate.
61
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 3
3.3 COMPILAZIONE DELLE
RICHIESTE DI PRESTAZIONE
Pag. 6 di 8 Rev. N.0
3.3.2 Richiesta di prestazione in corso di raccolta di CSE allogeniche da donatore
consanguineo
La proposta d’inserimento dei pazienti nel programma di raccolta e trapianto delle CSE
allogeniche avviene mediante inserimento dei dati necessari nella cartella anagrafica del
paziente, nella cartella di sintesi clinica del paziente, nella cartella di mobilizzazione del
donatore con data presunta della raccolta, nel sistema gestionale informatico dedicato “SIdE,
CSE allogeniche” a cura dell’utente clinico dell’Unità Clinica di Trapianto e dell’utente
trasfusionale del Centro di Raccolta di CSE mediante accesso in rete autorizzato da user id e
password in corso di visita collegiale.
La proposta di raccolta del donatore di CSE perviene per via informatica sulla lista delle
prenotazioni del Centro di Raccolta CSE e la relativa copia cartacea viene incorporata nel
fascicolo del donatore.
I dati obbligatori del paziente per la proposta di raccolta CSE allogeniche nel donatore sono i
seguenti:
Codice identificativo unico, Nome e Cognome, data e luogo di nascita, residenza, recapiti
telefonici, dati anamnestici.
I dati obbligatori del donatore per la proposta di mobilizzazione e raccolta di CSE sono i
seguenti:
Codice identificativo unico, Nome e Cognome, data e luogo di nascita, residenza, recapiti
telefonici.
Proposte di raccolta di CSE allogeniche che non indichino chiaramente i dati ritenuti obbligatori
non potranno essere accettate.
62
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 3
3.3 COMPILAZIONE DELLE
RICHIESTE DI PRESTAZIONE
Pag. 7 di 8 Rev. N.0
3.3.3 Richiesta di prestazione in corso di raccolta di CSE allogeniche da donatore non
consanguineo
La proposta di arruolamento e visita del donatore non consanguineo avviene attraverso l’impiego
di un accesso dedicato e riservato ed una scheda anagrafica nel sistema gestionale informatico
dedicato “SIdE, CSE allogeniche” da parte dell’associazione ADMO.
I dati obbligatori del donatore per la proposta di visita sono i seguenti:
Nome e Cognome, data e luogo di nascita, residenza, recapiti telefonici, codice identificativo
IBMDR.
Proposte di raccolta di CSE allogeniche che non indichino chiaramente i dati ritenuti obbligatori
non potranno essere accettate.
63
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 3
3.4 PROCEDURE DI RACCOLTA
DELLE CSE
Pag. 8 di 8 Rev. N.0
3.4 Procedure di raccolta delle CSE attuate dal Centro di Raccolta CSE ASL Viterbo 3.4.1 Raccolta di CSE periferiche autologhe dopo mobilizzazione con chemioterapia+fattori di
crescita: SOP N. 01 3.4.2 Raccolta di CSE autologhe dopo mobilizzazione con fattori di crescita: SOP N.02 3.4.3 Raccolta di CSE allogeniche nel donatore consanguineo: SOP N.03 3.4.3 Raccolta di CSE allogeniche nel donatore non consanguineo: SOP N.04
64
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 4
Pag. 1 di 6 Rev. N.0
CAPITOLO 4
STANDARD DI PRODOTTO FINITO: IL LABORATORIO DI PROCESSAZIONE DELLE CSE
4.O MATRICE DELLE REVISIONI
4.1 GENERALITA’
4.2 COMPILAZIONE DELLE RICHIESTE DI
PRESTAZIONE
4.3 PROCESSAZIONE DELLE CSE
65
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 4
4.0 MATRICE DELLE REVISIONI
Pag. 2 di 6 Rev. N.0
DATA DI PRIMA
EMISSIONE
VISTO
Responsabile Assicurazione Qualità
APPROVAZIONE DIRETTORE DEL CTE
INDICE DI REVISIONE
DATA DI AGGIORNAMENTO
VISTO
Responsabile Ass. Qualità
TIPO DI
MODIFICA
DATA
DECORRENZA MODIFICA
VISTO DIRETTORE
DEL CTE
1
2
3
4
5
66
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 4
4.1 GENERALITA’
Pag. 3 di 6 Rev. N.0
4.1 Generalità
Per l’insieme di procedure di processazione è compilata una scheda descrittiva delle
caratteristiche del processo e delle sue modalità attuative.
I contenuti della scheda sono:
• Definizione
• Finalità
• Indicazioni applicative
• Metodiche di esecuzione
• Controlli di qualità
• Modalità di richiesta
• Preparazione delle prestazioni
• Valutazione e refertazione dei risultati
• Verifica e revisione delle prestazioni
• Tipologia del regime assistenziale in cui viene erogata la prestazione
Le attività di processazione vengono attuate secondo gran parte dei principi della Buona Pratica
di Produzione (Good Manufacturing Practice-GMP).
Ogni processo è descritto e validato in una Procedura Operativa Standard (SOP) prima di essere
inserito nell’uso routinario. Ogni fase critica di processo viene sottoposta a Controllo di Qualità
(CQ) attuato in base a quanto definito dalla SOP e documentato da record di processo. I risultati
del CQ, sono sistematicamente valutati sul 20% dei prodotti processati e per ogni Non
Conformità (NC) riscontrata sono attuate azioni correttive e preventive.
67
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 4
4.3 COMPILAZIONE DELLE
RICHIESTE DI PRESTAZIONE
Pag. 4 di 6 Rev. N.0
4.2 Direttive generali per la compilazione delle richieste di prestazione in corso di
processazione delle CSE
4.2.1 Richiesta di prestazione in corso di caratterizzazione delle CSE
La proposta di caratterizzazione delle CSE viene inviata unitamente ai campioni da analizzare
all’UO citofluorimetria tramite la compilazione e l’invio della modulistica già in uso per le
prestazioni di laboratorio.
I dati obbligatori per le proposte di caratterizzazione delle CSE sono i seguenti:
Nome/Cognome del paziente o donatore, loro codice identificativo, data del prelievo, reparto di
provenienza, la dicitura “pre-raccolta” in caso di prelievo di sangue periferico o il
nome/cognome del paziente o donatore, loro codice identificativo dell’unità di CSE, data della
raccolta di CSE e la dicitura “CSE post-raccolta” in caso di campione prelevato dalla raccolta di
CSE.
68
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 4
4.3 COMPILAZIONE DELLE
RICHIESTE DI PRESTAZIONE
Pag. 5 di 6 Rev. N.0
4.2.2 Richiesta di prestazione in corso di manipolazione e criopreservazione delle CSE
La proposta di manipolazione o manipolazione/criopreservazione viene formalizzata al
Laboratorio di Processazione delle CSE tramite la trasmissione di copia cartacea del record di
manipolazione o criopreservazione debitamente compilato sul record gestionale informatico
dedicato “SIdE, CSE autologhe o allogeniche” a cura del coordinatore infermieristico in base alle
indicazioni definite dal Direttore del CTE.
I dati obbligatori per le proposte di manipolazione e criopreservazione sono:
Codice identificativo univoco della raccolta di CSE, nome/cognome del paziente o donatore, loro
codice identificativo, data della raccolta.
69
STANDARD DI PRODOTTO/SERVIZIO
PARTE SPECIFICA: CAPITOLO 4
4.3 PROCESSAZIONE DELLE
CSE
Pag. 6 di 6 Rev. N.0
4.3 PROCESSAZIONE DELLE CSE 4.3.1 Caratterizzazione, manipolazione e criopreservazione delle CSE, SOP N. 05
70