Stampa 4D. L'ultima frontiera della tecnologia

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Il concetto della stampa 4D: oggetti che non sono completamente "espressi" una volta terminata la loro produzione, ma che possono ancora modificarsi, in modo completamente autonomo, o quasi.

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Stampa 4D, l'ultima frontiera della tecnologia

No, questo non è un articolo sulla stampa 3D con un ref uso nel t itolo. Se pensavate che la stampa 3Df osse l'ult ima f rontiera della tecnologia, dovrete ricredervi ed aggiornarvi. Le possibilità enormi che of f requesto settore sono sotto gli occhi di tutt i, grazie a nuove applicazioni e traguardi impensabili cheriempiono le cronache con cadenza quasi quotidiana. Ma proprio perché si tratta di un campo che si rinnovacontinuamente, adesso c'è un nuovo sviluppo del quale tenere conto. E questo sviluppo si chiamastampa 4D.

Si tratta di un concept sviluppato da Skylar Tibbits, ricercatore del dipartimento di architettura delMassachusetts Institute of Technology (MIT), in collaborazione con Stratasys, Autodesk ed il Self -Assembly Lab del MIT. In parole povere, la stampa 4D indica materiali prodotti con la "normale" stampa3D in grado, per così dire, di autoassemblarsi una volta prodotti.

Già nel 1788 Joseph-Lousie Lagrange, nel suo "Mécanique analytique", spiegava come la meccanicapotesse essere vista come operante in quattro dimensioni, tre spaziali ed una temporale. Il concettodella stampa 4D riguarda proprio questo: oggetti che non sono completamente "espressi" una voltaterminata la loro produzione, ma che possono ancora modif icarsi, in modo completamente autonomo, oquasi.

Le applicazioni sono potenzialmente ancor più numerose di quelle della stampa 3D: per esempio,potrebbero essere costruite tubature in grado di espandersi o restringersi in base al volume d'acquache le attraversa.

Se il settore medico-sanitario è un campo di applicazione sempre più dif f uso per la stampa 3D, altrettantopotrebbe essere per la stampa 4D: un impianto, come ad esempio una protesi, potrebbe essere creatocon specif iche f orme e dimensioni, riuscendo poi a modellarsi e ad adatarsi in base alla necessità.

"Immaginate un comportamento simile a quello dei robot senza la necessità di fare aff idamento sudisposit ivi elettro-meccanici", spiega Tibbits. La collaborazione con Autodesk era mirata allo sviluppo diun sof tware, denominato Cyborg, in grado di simulare l'auto-assemblaggio permettendo un'ott imizzazioneprogettuale. La ricercatrice del MIT ha messo a disposizione sul proprio sito una serie di video che lascianoappena trasparire le enormi potenzialità della stampa 4D. La stampa 3D è già diventata il passato?