Sport U Versilia n°11

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1 RUN BABY RUN... N°11 - BIMESTRE MARZO/APRILE 2015 FOCUS RUNNING ABBIGLIAMENTO, STORIA E CURIOSITÀ DELLO SPORT PIÙ SEMPLICE AL MONDO ALIMENTAZIONE CONSIGLI E RICETTE PER ALLENARSI (E DIMAGRIRE) MANGIANDO CICLISMO LA BICI È AMICA DEL SESSO? MUSICA LA TUA COMPILATION PER CORRERE RIABILITAZIONE LA TENDINOPATIA ROTULEA

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Sport U Edizioni

Transcript of Sport U Versilia n°11

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FOCUS RUNNINGABBIGLIAMENTO, STORIA E CURIOSITÀ DELLO SPORT PIÙ SEMPLICE AL MONDO

ALIMENTAZIONECONSIGLI E RICETTE PER ALLENARSI (E DIMAGRIRE) MANGIANDO

CICLISMOLA BICI È AMICA DEL SESSO?

MUSICALA TUA COMPILATION PER CORRERE

RIABILITAZIONELA TENDINOPATIA ROTULEA

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Massa via G. Pascoli, 3354100 Massa (MS)Tel. 338 3669890email: [email protected]

Scuola di Danza Classica e Moderna

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Forte dei Marmi c/o Studio Pilatesvia Michelangelo 47/A55042 Forte dei Marmi Tel. 338 3669890

Pistoia Tel. 328 0813909

I NOSTRI CORSI Propedeutica 3-4 anni Danza Classica Danza Moderna/Jazz/Contemporanea

ATTIVITÀ EXTRA CURRICOLARI Esami di danza classica (Royal Academy of dance)Esami di danza moderna (Imperial Society of Teachers of Dancing)Concorsi anche in trasfertaSpettacoli e saggio fine annoStage con docenti di prestigioScuola estiva di una o due settimane in TrentinoCampus estivo al mattino dalla chiusura delle scuole

NUOVO CORSO DI GINNASTICA FUNZIONALE ADATTATA

All’interno della scuola è presente un team specializzato composto da Nicola Santobanchi, dott. in fisioterapia e Tommaso Ferrari dott. in scienze motorie che seguono da vicino il percorso di recupero funzionale e offrono un supporto per la prevenzione degli infortuni. Inoltre sono attualmente in col-laborazione con l’ASL per promuovere i protocolli AFA e AFA SPECIALE nell’anno 2014-2015.

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bimestrale a distribuzione gratuita

Sport U sas di Giusti G. & C.

sede e redazione:Quart. Duca d’Aosta 11, ViareggioT. 0584 407413 - 335 [email protected]: Sport U VersiliaAut. Tribunale di Lucca n.1371/2013

Amministratore delegato: Gianluca GiustiDirettore responsabile: Luigi Grassoart director: umidStampa: Vanzi Tipografia/Colle di Val d’Elsa

Hanno collaborato: Matteo Montanaro, Luca Lunardini, Andrea Battella, Carlo Lazzari, Macelleria Masoni, Laura Meccheri,Alessandro Giusti, Stefano Guidoni, Silvio Ghidini

con il patrocinio di

editoriale

Correre fa bene, fa bene al fisico perché ti tiene in forma, fa bene alla mente e allo spirito, ti rende più felice, è un’iniezione di autostima e buonumore, fa bene al cuore e a tante altre cose, ma correre vuole dire anche riappropriarsi

di un po’ di tempo per se stesso e magari dare una svolta a una giornata storta, perché mentre si corre la mente si libera, si ripulisce dai pensieri e ci si concentra solo nell’atto di correre.

Non c’è un modo giusto di correre o meglio, non esiste un modo di correre uguale per tutti. La corsa è uno sport con un alto contenuto tecnico proprio come altri sport quindi, seguire regole di base come il busto leggermente inclinato in avanti, puntare lo sguardo dritto in avanti, poggiare i piedi sul terreno con l’avampiede e preferibilmente tenere le mani aperte invece che a pugno chiuso, sono parte di quel bagaglio tecnico di base che vi aiuterà a consumare meno energia e prevenire alcuni fastidiosi infortuni ma si corre come ci si sente, al naturale.

Perché correre è naturale, nessun limite di età, nessuna controindicazione, fatta eccezione per la presenza di patologie, ma correre è veramente un movimento primor-diale che riporta alle nostre origini. L’uomo correva quan-do era una preda e scappare veloce era l’unico modo per sopravvivere e poi come predatore per procurarsi il cibo, correva perché i suoi piedi erano l’unico mezzo di trasporto per spostarsi da un posto all’altro, lo cantava

anche Bob Marley in “No woman no cry”. In giro per il mondo si corre ancora per questi motivi assurdi che a noi sembrano lontani anni luce. Si corre da bambini per giocare e in molti sport correre è un fondamentale sup-porto all’apprendimento della tecnica sportiva, insomma se vuoi farti del fiato devi correre.

La figura del podista di qualche anno fa è ben diversa da quella di oggi. L’abbigliamento non è mai stato un punto di forza. Difficile fare avvicinare nuovi appassionati senza un certo appeal estetico, pantaloncini troppo corti, scarpe troppo grandi, canottiere troppo larghe, il tutto su fisici troppo magri ha tenuto lontani molti potenziali praticanti.Grandi eventi come l’Iron Man, o discipline come le Ultra trail e le Sky Run hanno spinto la corsa in una dimensione differente. Le grandi marche di abbiglia-mento sportivo, vedendo il crescente interesse, hanno fiutato l’affare, accaparrandosi testimonial come Anton Krupicka o Lionel Sanders.Oggi basta andare una domenica mattina in passeggia-ta a Viareggio o lungo tutto il litorale fino a Massa per incontrare centinaia di runners, già il termine inglese fa più figo, praticanti di nordic walking, gruppi di cammino, tutti fahion victims consapevoli che un abbigliamento tecnico alla moda, forse non aiuta a superare sudore e fatica, ma sicuramente ti fa venire voglia di provarci.

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Studio PilatesASD BalanceStudio

Massa via F.lli Rosselli 7054100 Massa (Ms)0585/793047338/[email protected]

Forte dei Marmivia M. Buonarroti 47a55042 Forte dei Marmi (Lu)0584/784578366/[email protected]

Studio Pilates Forte dei Marmi e Massa coordinate e diretti da Simona Nesi sono lieti di pre-sentare Allegro® 2 Reformer.Snello, bello ed eccezional-mente flessibile: la nuova versione del Reformer di Balanced Body, stabilisce nuovi standard di funzion-alità e comfort.Nuovi orizzonti per il Pilates grazie ad Allegro® 2: il nuovo Reformer convince non solo per il design com-pletamente rinnovato, ma anche e soprattutto per le affascinanti funzionalità e le assolute novità tecniche.

Tra queste il rivoluzionario Soft Touch, il comodo sistema di regolazione delle corde, l’Infinity Footbar, il poggia-piedi regolabile su tutta la

lunghezza del Reformer, il carrello silenzioso e dal movimento fluido.Con queste e altre innovative caratteristiche è nato il più rivoluzionario e innovativo Pilates Reformer sul mercato.Risultato? Più comfort e comodità, più possibilità es-clusive di esercizio, più versatilità.

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ALIMENTAZIONEVEGANO, VEGETARIANO...

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ATTUALITÀFOCUS RUNNING

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EXTREME: MOTOCROSSMATTEO MENCHELLI

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ALIMENTAZIONELA RICETTA È SERIVTA

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IL CALENDARIO

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SPORT&CARE: CICLISMOSESSO E PROSTATA

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sommario

SPORT&CARETENDINOPATIA ROTULEA

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TENDENZESLACKLINE

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TENDENZEINDOOR CYCLING

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Vegetariano, Vegano, Onnivoro? per lo sportivo professionista ma anche semplicemente per chi si vuole tenere in forma praticando attività fisica regolare l'alimentazione è un elemento fondamentale. Come strutturare quindi una

dieta equilibrata che fornisca le giuste energie senza compromettere la salute?Ne parliamo con il Dott. Luca Pieraccini*, Biologo Nutrizionista, Specialista in Scienza dell'Alimentazione ed in Biochimica e Chimica Clinica.

Vegetariano, vegano, onnivoro. C'è una dieta che è più adatta allo sportivo?Io personalmente consiglio una dieta bilanciata di tipo mediterraneo, in cui la quota di prodotti da fonti animali è limitata e ben selezionata.L'organismo di un soggetto sportivo (dalla persona sem-plicemente “dinamica” fino all'atleta olimpionico) ha le stesse richieste nutrizionali di base di un qualunque soggetto. Le differenze risiedono nelle “quantità” di

alcuni nutrienti che risultano aumentate ma, dato che anche la richiesta energetica è molto alta, l'atleta è “costretto” ad assumere quantità maggiori di cibo, e se ciò avviene attraverso un modello alimentare bilanciato, questo assicura la copertura di tutti i nutrienti.

Quali sono le esigenze nutrizionali di un atleta?Come per qualunque organismo si tratta di soddisfare la richiesta energetica (che in alcuni sport arriva a valori veramente elevati), dei macronutrienti (proteine, grassi e carboidrati) e dei micronutrienti (sali minerali e vitamine) senza dimenticare l'idratazione.Una peculiare esigenza dell'atleta è rappresentata dalla necessità di avere parametri di funzionalità gastroen-terica (tempo di svuotamento gastrico, volume massa

fecale) compatibili con l'attività sportiva. L'onnivoro, utilizzando cibi ad alta densità nutrizionale, può coprire le proprie esigenze nutrizionali con la minor quantità di cibo introdotta; man mano che operiamo delle limitazioni nelle scelte alimentari (ovo-latto-vegetariano vegano fruttariano) la possibilità di carenze nutrizionali aumentano e per sopperire si devono introdurre quantità maggiori di cibo, con maggior impegno gastroenterico (ricordiamo che i prodotti vegetali sono responsabili di fermentazione).Chiaramente, i problemi maggiori insorgono con i regimi alimentari che escludono totalmente le fonti animali (vegani) mentre nel caso degli ovo-latto-vegetariani (e ancor meno se aggiungono pesce) i punti deboli si riducono notevolmente.

Se si fa una scelta vegetariana o vegana, quali alimenti non devono mai mancare nella propria dieta sportiva?I dati presenti in letteratura non sono molti ma sembra

che nel caso degli ovo-latto-vegetariani la dieta possa supportare adeguatamente la prestazione fisica, soprat-tutto quella di tipo aerobico. Dovendo rispettare le scelte etiche di un atleta, con la supervisione di un professioni-sta della nutrizione e l'eventuale ricorso ad integratori, è possibile definire un regime alimentare anche per atleti vegani ma ciò risulterà inevitabilmente molto rigido nella scelta e composizione dei pasti ed il soggetto dovrà monitorare strettamente il proprio stato nutrizionale.

Se invece si è onnivori. Quali rischi si corrono utiliz-zando proteine di origine animale?Come per altri alimenti il rischio non risiede nell'uso ma nell'abuso.

alimentazione a cura di LUIGI GRASSO

VEGETARIANO, VEGANO, LE REGOLE NECESSARIE PER MANTERSI IN SALUTE FACENDO SPORT SIA AGONISTICO CHE AMATORIALE RISIEDONO NELLA CORRETTA ALIMENTAZIONE. VEGETARIANO, VEGANO, ONNIVORO NON IMPORTA. BASTA SAPERE CHE…

“Come per altri alimenti il rischio non risiede nell’uso ma nell’abuso”

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Consumare proteine da fonti animali garantisce l'approvvigionamento degli aminoacidi essenziali con il minor volume di cibo, ma anche ferro e calcio ad alta biodisponibilità, vitamine (in particolare la B12) e non meno importante la creatina, sostanza senza la quale risulta difficile esprimere al meglio uno sport di potenza che richiede grandi masse muscolari.Le quantità però sono importanti: non è vero che più se ne mangia meglio è, così come importanti sono la qual-ità (bianche, rosse, trasformate) o le modalità di cottura.La varietà e la moderazione nelle scelte alimentari, stile di vita dinamico e peso corporeo nella norma rimangono in sostanza le armi di prevenzione più ragionevoli.

Che ruolo ha la pasta nella dieta dello sportivo? Quando è meglio consumarla?Pasta, ma anche pane e gli altri cereali (riso, farro, orzo) sono alla base di qualsiasi piramide alimentare. Per l'atleta rappresentano la fonte migliore di carboidrati a lento assorbimento. Un pasto pre-gara a base di pasta

con una giusta quantità di verdure e pochi grassi di con-dimento rappresenta la formula migliore per saturare le scorte di glicogeno con il minor impegno gastroenterico. Al contrario pasti pre-gara ricchi in proteine e grassi allungano i tempi di svuotamento gastrico, producono “dissipazione” di energia per innalzamento dell'effetto termico e disidratazione. Naturalmente gli effetti positivi del pasto pre-gara a base di cereali si manifestano solo se l'atleta ha mantenuto una corretta alimentazione nel corso di tutto il periodo dell'allenamento.

Gli integratori, quali consiglia e in quali casi?L'uso degli integratori è molto specifico ed individuale. Oltre alla scelta alimentare vegetariana, vegana od onnivora, si deve tener conto anche dei gusti dell'atleta e

della sua “ritualità” alimentare.Da caso a caso quindi possono emergere esigenze particolari che devono essere integrate con l'utilizzo di prodotti specifici: calcio, ferro, vitamina B12, ecc.L'utilizzo degli integratori deve comunque essere inteso “a copertura di” e non come “potenziamento di assunzi-one” … concetto insidioso tanto caro al marketing e che strizza l'occhio alle tecniche di doping.

Qual è la “dieta perfetta” dello sportivo secondo lei? In letteratura si trova ormai una abbondante collezione di evidenze scientifiche che associano la Dieta Mediter-ranea ad un buon stato di salute. Non vedo perché un atleta dovrebbe rinunciare a ciò.Pertanto, nella pratica professionale, appartengo al nutrito gruppo di professionisti che lavora seguendo le linee guida dell'Istituto Nazionale della Nutrizione: ce-reali, verdure e frutta ad ogni pasto con olio extravergine di oliva come condimento, latte e/o yogurt quotidiana-mente, legumi settimanalmente e proteine animali nelle

“giuste” quantità, ben selezionate (preferibilmente carni bianche e pesce) e, non meno importante, preparate utilizzando tecniche di cottura idonee.

*Dr. Luca PieraciniSpec. in Scienza dell'AlimentazioneSpec. in Biochimica e Chimica ClinicaDimagrimentoPiani Alimentari per MenseConsulenze NutrizionaliCurriculum professionale disponibile su “Linkedln”info:Studio 0584-389200 Cell. 335-8331039

“L’utilizzo degli integratori deve comunque essere inteso “a copertura di” e non come “potenziamento di assunzione”

ONNIVORO?

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alimentazione

TARTARA DI MANZO SCELTO:

Ingredienti: dosi per una una porzioneFiletto di manzo100 g, Olio extravergine d’oliva1 cucchiainoPrezzemolo fresco tritato, quanto piaceSalsa Worcester, ½ cucchiainoUova freschissime, 1 solo tuorlo biologico o allevato a terra Sale,qbPeperoncino o tabasco, a piacere.

Difficoltà: facile Tempi: preparazione 10 minuti, più il riposo (5 minuti), cottura non richiede cottura. Totale: 15 m.

PREPARAZIONE: Tagliate la carne, oppure affidatevi al vostro macellaio di fiducia. Prendete la polpa di manzo scelto e poggiatelo su un tagliere. Eliminate i nervetti e le parti grasse. Incominciate con il dividere la polpa in dadini usando un coltello affilato. Sminuzzate ulteriormente i dadini stando attenti a non spappolare la carne. Aromatizzate la carne. Trasferite la carne in una ciotola ed aggiungete sale, la salsa Worcester, il prezzemolo, olio e mescolare delicatamente. Tenete in frigorifero fino al momento di servire. Servite o degustate la tartare con il solo tuorlo d’uovo ed un pizzico di sale ed una grattata di scorza di limone o arancia biologica.

Suggerimenti: Usate solo pezzi scelti di manzo nostrale. Oltre al prezzemolo è possibile usare altre erbe aromatiche a piacimento, come erba cipollina fresca, timo ecc.

LE CALORIE: GDA (Guideline Daily Amounts ovvero valori giornalieri di riferimento) sulle etichette alimentari; i valori giornalieri di riferimento suggeriscono la quantità totale di energia e nutrienti che un adulto, in buono stato di salute, deve as-sumere quotidianamente.Energia: 261 (kcal) 14 % GDA (*) - 1090 (kJ); Proteine: 27,5 (g) 36 % GDA, Grassi: 16,6 (g) 23 % GDACarboidrati totali: 0,2 (g) di cui zuccheri: 0,2 (g)

Indicazioni pervenute presso INRAN (Istituto Nazionale per la Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione).

LA RICETTA E’ SERVITA

ricetta a cura di Macelleria Masoni, Lido di Camaiore Via del Fortino, 43 - tel. 0584.610021, Viareggio piazza Cavour, 17 - tel. 0584.962974

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BURGER VEGANO Ingredienti (dosi per un burger): 120 g di lenticchie di montagna già lessate30 g di cous cous integrale1 cucchiaio di farina di ceci10 g di gherigli di noci - 10 g di pinoliun cucchiaino d'olio extra vergine d'oliva1 cucchiaino di salsa di soia

PREPARAZIONE: tosta il cous cous in una padella antiaderente, spegni il fuoco e versaci sopra una quantità di acqua pari al doppio del suo volume. Copri e lascia riposare per dieci minuti. Versa nel mixer le lenticchie (io ho usato delle lenticchie di montagna, particolarmente saporite), il cous cous integrale ormai pronto, le noci, i pinoli, l'olio e la salsa di soia. Fai andare alla massima potenza, ripetendo l'operazione più volte, fino a quando si sia formato un composto ben omogeneo. Trasferisci tutto in una ciotola e aggiungi la farina di ceci, che serve a togliere l'umido e a compattare ancora di più l'impasto (in alternativa, puoi usare del pan grattato). Adesso forma un burger con le mani oppure aiutandoti con l'apposito strumento. Versa in padella un filo d'olio e fai cuocere il burger da entrambi i lati, per circa 3 minuti per lato. Servi caldo e accompagnato da un bel contorno di verdure di stagione.

In questa ricetta ho usato ingredienti 100% vegetali, quindi privi di grassi animali. Cari amici sportivi, potete stare tranquilli: tra gli ingredienti non ci sono grassi "cattivi", ma solo i grassi buoni dell'olio extra vergine di oliva, e c'è una buonissima quota di proteine. Le lenticchie ne contengono infatti 22.7 gr, le noci 10.5 e i pinoli addirittura 31.9 !!!

LE CALORIE: 120 g di lenticchie-108 kcal; 30 g di cous cous-106 kcal; 10 g di noci-66 kcal;10 g di pinoli-59 kcal; 1 cucchiaino olio evo-45 kcalTotale : 384 kcal

ricetta vegana a cura di Laura Meccheri

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Dopo la doccia mi sento bella, profumata, in pace con il mondo e con me stessa, mi guardo allo specchio per la conferma ma.......oh mamma! Lui feroce, impietoso, crudele dice solo la verità.e.. quei cuscinetti sui fianchi? e.. quel rotolino sulla pancia?e.. quella buccia d’arancia sul sedere? No, non è possibile non me lo merito! Devo trovare una soluzione e devo trovarla presto! Ne devo parlare con una persona fidata, preparata e complice, ma certo! Della mia estetista mi posso assolu-tamente fidare è come un’amica, complice e confidenziale ma soprattutto è molto preparata, perché è diventata un Personal Nutritional Trainer. Cosa vuol dire PNT?

E’ il professionista che ti aiuta in un percorso alimen-tare che il biologo nutrizionista della Slimpoint studia espressamente per te. Per fare un paragone: il PNT è come un istruttore di scuola guida, non è lui che ha scritto il codice della strada ma è colui che ti insegna a guidare... meraviglioso!La Slimpoint segue il programma della dieta omonima, è un nuovo concetto alimentare di grande successo supportato dall’esperienza di specialisti internazionali ed affermati nella medicina dietetica, nella biologia, nell’alimentazione sportiva, dimagrante e riequilibrante.

COSA È LA DIETA SLIMPOINT?La dieta Slimpoint può contare sull’approvazione di presti-giose strutture universitarie italiane e di grandi istituti internazionali.Non è il solito programma dietetico “fai da te” causa spesso di risultati parziali e non risolutivi.Rappresenta una vera rivoluzione nel mondo dell’alimentazione facendoti vivere il rapporto con il cibo in modo corretto, gratificante e salutistico attraverso un percorso alimentare basato sull’equilibratura tra i carboidrati, le proteine e i grassi e ridimensionando il ruolo delle calorie.Un occhio di riguardo viene dedicato alla reazione ormonale al cibo che, se trascurata, o mal gestita, può comportare senso di spossatezza, aumento di peso, perdita di lucidità mentale e infiammazioni dovute all’accumulo di tossine, causa di diverse patologie.

Il detto “siamo quello che mangiamo” crea disagio a molti non sapendo che le ultime novità sul binomio salute-nutrizione sono assolutamente meno punitive. Le malattie del benessere, quali cardiopatie, problemi

vascolari e ipertensioni sono le conseg-uenze della cultura alimen-

tare sbagliata del

passato. Ciò che va ridimensionata è la passione per i carboidrati che sono nemici della salute e della linea poiché stimolatori di insulina, un ormone necessario al nostro corpo nelle giuste proporzioni ma causa di problemi se prodotto in eccesso. Il buon mangiare piace a tutti e la Slimpoint ci fa entrare in una logica di proporzioni e bilanciamenti di carboidrati, proteine e grassi consigli-ando un uso moderato di cereali, patate, pasta, pane.La dieta studiata dallo staff Slimpoint prevede ad ogni pasto: 1/3 di proteine, 1/3 di grassi e 1/3 di carboidrati, meglio se spostati leggermente verso i carboidrati con una percentuale promozionata dalla dieta a Zona 30% di proteine, 30% di grassi e 40% di carboidrati, cioè i grassi forniscono l’energia per bruciare i carboidrati e le proteine servono per rigenerare la massa muscolare.L’esperienza vissuta nel mondo dello sport, in prima linea nella ricerca della salute fisica e men-tale, ha ottenuto risultati assolu-tamente positivi, il programma è talmente rivoluzionario ed innovativo che, probabilmente, non sarà accet-tato facilmente da chi è ancora legato alle vecchie abitudini alimentari. La Slimpoint propone un’alimentazione che ha attraversato test scientifici e dimostra che:

- è più efficace per il nostro benessere delle diete usuali. - permette il controllo degli ormoni

alimentazione e bellezza a cura di ROBERTO SCARFI ideatore del metodo SLIM POINT

GUARDARSI ALLO SPECCHIO E GRIDARE

SEI BELLISSIMA

“È il professionista che ti aiuta in un percorso alimentare”

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- consente il successo individuale nel raggiungi-mento del peso- migliora la forma fisica e mentale Tutto questo semplicemente mangiando quello che

vi piace ma nelle giuste quantità. La Slimpoint

studierà una dieta espres-

samente per voi atta a stimolare le risposte ormonali tra un pasto e l’altro

basata su regole precise ma non troppo restrittive.

La prima regola è affidarsi a un PNT, poi basterà un po’ di collaborazione nel capire

l’effetto del

cibo sugli equilibri ormonali.Qualcuno si domanderà se il programma Slimpoint viaggia su un binario diverso della dieta mediter-

ranea, la risposta è no: in realtà la

dieta Slimpoint è un’evoluzione di quest’ultima fondata sulla moderazione, ma

ricca di frutta, verdura ed un opportuno utilizzo del nostro fantastico olio d’oliva (omega9).Per questo vi invitiamo a contattare un nostro PNT e a sperimentare la dieta Slimpoint.Vi sentirete meglio, con la mente più lucida, più efficienti e il vostro aspetto ne trarrà giovamento.Il metodo Slimpoint è studiato da uno staff specializzato in alimentazione e dietologia.Il programma Slim Point viene effettuato da Officina Dimagrante, primo centro specializzato nel metodo.

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Dallo sconfinato lungomare che da Torre del Lago arriva fino alla Marina di Car-rara passando per spiagge e pinete con sentieri e piste, il nostro territorio offre kilometri e kilometri da macinare sotto i

piedi nei più disparati ambienti. Il running è ormai uno degli sport più praticati che accoglie sia gli sportivi più incalliti sia chi vuole solo mantenersi in forma o smaltire quei kili di troppo. Ma quali sono le nozioni di base che deve sapere un neofito?Consigliato da ogni medico e senza controindi-cazioni (ad eccezione di patologie conclamate), la corsa offre la possibilità di allenarsi in ogni momento regalando al nostro corpo una notevole sensazione di benessere: è stato provato che il cer-vello trae benefici da essa, tant’è che nei podisti diventa quasi una forma di dipendenza.

I fattori fondamentali da tenere presente quando ci si allena sono tre:

Peso: alimentazione ed allenamento lavorano a stretto contatto. Un netto miglioramento in chi inizia è dovuto alla perdita di peso, per questo andrebbe prima saputo l’indice di massa corporea per regolarsi.

Età: non bisogna strafare per ritrovare la forma degli anni andati: il corpo cambia e va assecon-dato, strafare per cercare di raggiungere obbiettivi impossibili è solo dannoso.

Infortuni: mai sforzare muscoli o legamenti infiammati pur di arrivare in fondo alla sessione di allenamento: il prezzo da pagare è spesso maggiore di una semplice contusione o di un mal di schiena.

Per quanto riguarda i consumi, non bisogna pensare che essi dipendano dalla velocità cui si corre: un atleta che percorre 20 km in un’ora impiega la metà del tempo rispetto a un atleta che va a 10 km/h, ma, se i due atleti in questione hanno il medesimo peso, il lavoro svolto e le calorie bruciate sono gli stessi. Per calcolare (appros-simativamente) i consumi energetici durante una sessione bisogna moltiplicare il peso in Kg per la distanza percorsa.

La strada per lo star bene è lunga ma sicuramente da fare tutta a corsa.

CURRE CURREGUAGLIO’

running a cura di SILVIO GHIDINI

DALLA VERSILIA FINO A MASSA E CARRARA IL NOSTRO TERRITORIO E’ IL LUOGO IDEALE PER IL RUNNING

Correre fa bene alla testa ed è ottimo per il controllo del peso

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a cura di GIOVANNI CARLO LAZZARI running e tecnica

Il running è l' attività sportiva che ha avuto il mag-gior incremento di praticanti negli ultimi 10 anni.Ma è possibile correre in sicurezza, prendendo spunto dall'esperienza degli atleti di alto livello?La corsa è uno “schema motorio di base”: un

movimento che l'essere umano ha nel proprio patrimonio

genetico.Correre a piedi nudi, su terreno naturale è un gesto “istintivo” ma farlo con le scarpe sull'asfalto non lo è più e diviene un gesto tecnico. Le nostre estremità sono un organo di senso capace di adattarsi quasi istantaneamente agli stimoli che gli provengono dalla pianta. Una scarpa da corsa con il tallone molto sollevato (alto differenziale) rispetto alla punta porta in modo quasi automatico ad atterrare sulla parte posteriore e fare la “rullata” per risparmiare energia. Se invece provate a fare qualche passo di corsa senza scarpe nella vostra palestra... a voi la risposta!

Appoggiare per prima la parte centrale - anteriore del piede, utilizzando l'intero arto inferiore come un am-mortizzatore, consente di dissipare “l'urto” mediante il piegamento controllato della caviglia, del ginocchio e dell'anca.Un appoggio di tallone a gamba stesa porta invece al trasferimento dell' “urto” alle strutture superiori: ginoc-chio, anca, bacino, colonna vertebrale fino alla testa. Questa tecnica di corsa, denominata “pose running”

sembra avere una certa efficacia statistica nella prevenzione degli infortuni ma, per chi corre da anni con l'appoggio di tallone deve essere acquisita gradual-mente (possono servire anche 12 mesi), pena il rischio di sovraccarico della caviglia e del metatarso.

Quale potrebbe essere invece il programma settimanale

per l'amatore? Gli studi ci dicono che la distanza che ottimizza il benefi-cio per la salute e riduce il rischio infortuni sono i 10.000 metri e che il tempo settimanale massimo da dedicare all'attività fisica di medio-alta intensità è di circa 7 ore.

In basso uno schema generico che permette di toccare tutte le grandezze atletiche e mentali della corsa.

Le tre sedute settimanali rappresentano il minimo ottimale con il quale si possono raggiungere risultati soddisfacenti sia dal punto di vista della salute che delle prestazioni.I più appassionati possono aggiungere 1 o 2 sedute con cui sviluppare il cosiddetto “fondo” ovvero la resistenza di base, senza dimenticare una seduta di esercizi per il tronco (core training) e gli arti superiori col fine di migliorare l'equilibrio dinamico e la stabilità del gesto atletico dando maggiore completezza alla preparazione.Un giorno di riposo completo è comunque necessario.

RUN LIKE A PRO

     

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CONSIGLIATO

FACOLTATIVO

Riposo

Allenamenti ad alta intensità(ripetute, interval training, fondo medio)

6-8 kmfondo lento

Riposo

8-10 kmfondo lento

Fondo progressivo

Riposo Riposo

Riposo

Es. di tonificazionemuscolare per la “core zone” e gliarti superiori

Allenamenti diquantità con molti km (lungo,collina,gare)

ISTRUZIONI PER CORRERE IN SICUREZZA

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Con la bella stagione siamo in tanti a riprendere le scarpette da running riposte durante l’inverno per ricominciare finalmente l’attività. Un consiglio è quello di monitorare il più possibile le funzioni del cuore, regola che vale anche per i più esperti. ALF RUN e SPORT U VERSILIA vi suggeriscono alcune scelte, il resto scopritelo su www.alfrun.com

QUANDO CORRI TIENI

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IL TEMPO

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Per praticare running non occorrono grandi attrezzature, ma solo alcuni accorgimenti nella scelta delle calzature e dell’abbigliamento. E’ la forza di volontà che vi spingerà a macinare un passo dopo l’altro ed è salubre farlo con i

materiali giusti. Ma andiamo con ordine.Se durante l’allenamento Invernale sono da evitare i capi in cotone (che tendono ad assorbire e a trattenere il sudore rischiando che vi si raffreddi addosso), d’estate è consigliato un abbigliamento leggero ma scrupo-losamente in materiale tecnico per lasciar evaporare il sudore. 1- Canotta e short possono essere di materiali diversi con differenti tipi di trama: scegliete quello più adatto alle vostre esigenze. Generalmente, se percorrete lunghe distanze, è preferibile una trama più morbida che eviti l’abrasione, per il continuo sfregamento, della parti più delicate come i capezzoli. 2- Lo short può essere attillato sopra il ginocchio, sgambato o un pantaloncino più lungo dello sgambato in tessuto elastico morbido attillato.Prestate attenzione alla scelta delle calze e della scarpe:

i piedi sono il vostro motore e devono essere messi nelle condizioni di lavorare al meglio. 3- Escludete il calzino di cotone perché assorbe e trat-tiene il sudore favorendo il formarsi di vesciche. Usate calzini di spugna misto spandex/polyamide/poliestere, i vostri piedi ve ne saranno grati.4- Le scarpe sono senza dubbio la spesa più importante da affrontare per iniziare a praticare il running. Date un’occhiata alle vostre scarpe da passeggio: se la suola ha un consumo omogeneo significa che avete un ap-poggio del piede standard. Ma se il lato più consumato è quello interno o quello esterno recatevi in un negozio specializzato e fatevi consigliare da un esperto per l’acquisto.Per chi ha un appoggio standard, la scarpe migliori per l’allenamento sono sicuramente quelle della categoria A3 che offrono un buon compromesso tra ammortizzamento e protezione con un peso tutto sommato ridotto, intorno ai 300 gr. Tutti i principali produttori offrono una vasta gamma (solitamente intorno ai 100 euro) perciò avrete un’ampia scelta. La scarpa che comprerete deve essere principalmente comoda. Ricordatevi che, come gli pneu-matici della vostra auto, si consumano: per una scarpa

L’ABBIGLIAMENTOrunning addicted a cura di MATTEO MONTANARO

FRA MODA E UTILITÀ GUIDA PRATICA PER ESSERE AL PASSO CON LA VOSTRA VOGLIA DI CORRERE

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di categoria A3 si presume una durata da 500 a 1000 km a seconda del vostro stile di corsa.L’ultimo oggetto che potrebbe esservi molto utile,

nell’ottica di trovare giorno dopo giorno la motivazione giusta per praticare quotidianamente anche solo 20-30 minuti di running, è un contapassi o fitness tracker. Sono oggetti tascabili e poco dispendiosi che a fine alle-namento vi danno un resoconto dettagliato dei chilometri percorsi, calorie consumate e tempi di allenamento. Se prendete l’abitudine di memorizzare questi dati potrete seguire i vostri progressi, (anche dal vostro smarthopne con apposite App), stimolando la voglia di superare i vostri stessi limiti.

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3

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RUNNING

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MATTEO RENZI: da Sindaco di Firenze a Presidente del Consiglio in soli 6 anni. Non si può certo dire che il Premier non abbia voglia di correre. E’ un fan del run-ning, attività che svolge con regolarità per mantenersi in forma e scaricare le forti dosi di stress. I risultati non sono male: ha concluso la Firenze Marathon in 4h11’.

MATTEO, GIANNI, PASQUALE E GIUSEPPE: I NOSTRI RUNNERS FAMOSIIL MONDO DEL RUNNING ANNOVERA NUMEROSI VIP CHE LO PRATICANO REGOLARMENTE E PARTECIPANO A EVENTI SPORTIVI DI LIVELLO NAZIONALE E MONDIALE.

GIANNI MORANDI: uno degli italiani che ha ven-duto il maggior numero di dischi. Sulla scena dwal 1962 con Andavo a cento all’ora, anche il cantante di Monghidoro non ha perso il gusto per la corsa e lo sport. Tra i fondatori della Nazionale Cantanti di calcio, ha al suo attivo ha ben dieci maratone tra le quali due a New York. Con il tempo di 3h36’ è uno dei più famosi Vip runners italiani.

LINUS: una delle voci simbolo della radi-ofonia italiana, attualmente direttore di Radio Deejay Pasquale di Molfetta, in arte Linus, è un vero maratoneta, capace di con-cludere la Firenze Marathon in sole 3h27’. E’ riuscito anche a unire la passione per il running con quella per la radio ideando la Deejay Ten, la mezza maratona itinerante, giunta già alla decima edizione.

GIUSEPPE CRUCIANI: la celebre Zanzara di Radio24 che ha fatto della provocazione il punto di forza di uno dei programmi radiofonici più seguiti, è un running addicted di prima categoria. Spesso al centro delle cronache rosa per i suoi amori tanto fugaci quanto chiacchierati, Giuseppe Cruciani è uno che va forte anche nel running: ha portato a termine la Firenze Marathon in 3h57’.

running e attualità

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E’ il 1992 quando il candidato alla Presidenza degli USA Bill Clinton viene immortalato in pantaloncini e magli-etta matida di sudore mentre fa jogging insieme al suo staff. Un’immagine apparentemente senza significato, ma importantissima per la diffusione di uno sport tanto semplice quanto salubre come il jogging. L’immagine dell’uomo più potente del mondo che fa la corsetta in pausa pranzo è rimasta impressa negli occhi di tutto il mondo facendo diventare “cool” un’attività fisica che sembrava oramai destinata ai fanatici e agli agonisti.E fu così che il jogging, rimpiazzato nel nome dal più aggressivo “running” tornò ad essere un attività fisica popolare non solo per costi e praticità ma anche perché più trendy della palestra, dell’aerobica e del tapis roulant. In fin dei conti il running si può praticare prati-camente ovunque, non richiede alcun costo se non per

l’abbigliamento e, soprattutto, è un’ottima aerobica che consente di tenersi in forma senza sforzi eccesivi. Numerose iniziative come la Stramilano, la Maratona di Roma o la Firenze Marathon (il principale evento di corsa su strada che si svolge in Toscana), nate tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta per un ristretto numero di appassionati, è solo dalla metà dei Novanta che coinvolgono decine di migliaia di runner amatoriali che al sapore della sfida contro se stessi aggiungono quello di correre per le vie della propria città senza traffico e smog. Negli ultimi anni manifestazioni dedicate ad un target giovane come la DeeJayTen, evento collegato all’omonimo network radiofonico o la Colour Run evento nato negli Usa nel 2012 è approdata il 27 Luglio 2013 a Marina di Pietrasanta (LU), sono la dimostrazione di quanto il running abbia “preso piede”.

TUTTI PAZZI PER IL RUNNING, DA QUANDO BILL INIZIO’ A CORRERE…

L’IMMAGINE DELL’UOMO PIÙ POTENTE DEL MONDO CHE FA LA CORSETTA IN PAUSA PRANZO È RIMASTA IMPRESSA NEGLI OCCHI DI TUTTO IL MONDO FACENDO DIVENTARE “COOL” UN’ATTIVITÀ FISICA CHE SEMBRAVA ORAMAI DESTINATA AI FANATICI E AGLI AGONISTI.

a cura di MATTEO MONTANARO

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L.S.F.SUPERFAST J. feat. G. RHYS AND DE LA SOULIT’S TIME AMERICANO HO HEYHONEYMOON DIGITAL WITNESSIT GIRL

KasabianGorillazImagine DragonLady GagaThe Lumineers PhoenixSt. VincentPharrel Williams

3:18 2:55 4:00 4:06 2:43 5:01 3:224:49

KASABIANPLASTIC BEACHNIGHT VISIONSBORN THIS WAYTHE LUMINEERS (DELUXE ED.)UNITEDST. VINCENTG I R L

ARTISTA DURATA ALBUM

camminare/walk

FIND MY BABYFITNESSINKEVERYBODY LOVES MEFRAGMENTS OF TIMEAFTERLIFERUNWAYLOOSE CHANGE

MobyFoxhoundColdplayOneRepublicdaft Punk Todd EdwardsArcade FireEd SheeranRoyal Blood

3:593:453:483:344:405:533:252:36

PLAY & PLAY: B SIDESIN PRIMAVERAGHOST STORIESWAKING UPRANDOM ACCESS MEMORIESREFLEKTORX (DELUXE EDITION)ROYAL BLOOD

jogging

running&music a cura di SILVIO GHIDINI Per il tuo allenamento in palestra o a casa Sport U Versilia ti propone tre Playlist musicali da ascoltare al massimo del volume! Buon divertimento... eascolta la playlist sul profilo spotify di Sport ...

STICK ‘N’ STONESMANICURECOUNTING STARSBORN 2 RUNSTAY AWAKENA NA NA (NA NA NA NA.....)UNCHAINED (THE PAYBACK/UNTOUCH.)

Jamie TLady GagaOneRepublic7LionsExample My Chemical Romance James Brown 2Pac

4:01 3:204:173:293:243:262:52

KING &QUEENSARTPOPNATIVEBORN 2 RUN - EPPLAYING IN THE SHADOWSDANGER DAYS: THE TRUE LIVES....Q. TARANTINO DJANGO UNC. O. M.

corsa/running

BRANO

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27 LA G

UIDA

Il 2015 incorona Lido di Camaiore come luogo culto per gli appassionati delle due ruote. Dopo la famosa Corsa dei 2 Mari, la Tirreno–Adriatico 2015 dell’11 marzo, una 1010,7 km alla quale hanno partecipato grandi campioni come Nibali, Rodriguez, Contador, Valverde, Cavendish, Basso e Froome, il 25 e il 26 aprile è la volta della nostra Gran-fondo il Diavolo in Versilia 2015.Due i percorsi previsti per questa edizione con partenza dal viale Bernardini di fronte all’Hotel Caesar alle ore 9: il percorso GRANFONDO O MARATHON di 145 km

GRANFONDO DELLA VERSILIA

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450

300

150

10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140km0

m

LIDO DI CAMAIORE LIDO DI CAMAIORE

Pedona

PitoroBalbano

Via Piana

PiccoloMortirolo

Gavine

Fibbiano

Bargecchia

Montebello

CapezzanoMonte

PedonaPitoro

BalbanoGavine

BargecchiaMontebello

Pitoro Panicale

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100

LIDO DI CAMAIORE LIDO DI CAMAIORE

km0

e la MEDIOFONDO O CLASSIC DI 101 KM

Le salite di Pedona e subito dopo quella del Pitoro hanno le caratteristiche per imporre una prima selezione dei partecipanti sia della Mediofondo che della Granfondo. Gli iscritti a quest’ultima avranno un altro passaggio impegnativo sul Piccolo Mortirolo. Chi fino a qui avrà avuto gamba e passo giusti si troverà ad affrontare la salita di Bargecchia e Montebello in grado di fare un ulteriore scrematura. Il successivo ostacolo però non sarà una salita ma la discesa di Montebello, in grado di esaltare i ciclisti più tecnici e dotati di un ottimo controllo del mezzo, diverso per chi non ha nella tecnica il suo punto di forza. Il fondo stradale non ottimale, inoltre, potrà mettere in difficoltà anche i più bravi. Chi ha scelto il percorso dei 145 km troverà sulla sua strada la salita di Capezzano Monte come ultimo ostacolo posto dal “Diavolo”.Numerosi stand all’interno del giardino del Park Hotel Villa Ariston faranno da cornice alla manifestazione.

INFO www.granfondoversilia.it

Tel: 334 6274277 Pier Luigi Del Pistoia, 338 5903587 Pier Luigi Del Pistoia, 338 4990431 Silvia

email: [email protected]

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MARZO 08 - CALCIO: Camaiore vs Real Forte Querceta – Stadio Comunale, ore 14:30

11- CICLISMO Tirreno/Adriatico – 1° tappa Cronosquadre km 22,7 Lido di Camaiore

12- CICLISMO Tirreno/Adriatico – 2° tappa Camaiore – Cascina km 153 Camaiore

14 - HOCKEY A1: CGC Viareggio vs Breganze – Pala Barsacchi ore 21

14 - VOLLEY B2 maschile: Pallavolo Massa vs CFT Cus Pisa Migliarino - Palasport Camaiore ore 17:30

14/15 - 4X4 IX Overlander 4x4 – Pontile Lido di Camaiore ore 10 – info fb 14-15 Marzo 2015 9° Overlander

14/21 – SCI: 33° Pinocchio sugli sci – Abetone (PT) info www.pinocchiosci.com

15 - CICLISMO: 8° Cronosquadre della Versilia “M.Bartoli” - Forte dei Marmi V.le Italico ang. Via G.D’Annunzio – info: www.cronosquadredellaversilia.it

15 - CALCIO serieD: Massese vs Olimpia Colligiana – Stadio degli Oliveti ore 14:30

20 - AUTO 38° Rally il Ciocco e Valle del Serchio 2015 – Forte dei Marmi info www.cioccorally.it

21 - HOCKEY A1: Alimac F.d.M. vs Pattinom. Matera - Palazzetto FdM ore 21

22 - CALCIO: Seravezza vs Pietrasanta – Stadio Necchi Balloni FdM, ore 14:30

22 - BASKET masch.serieD: Versilia Basket 2000 vs Basket Venturina – Palestra Tommasi Pietrasanta, ore 18

24 - CALCIO: Camaiore For Life - Nazionale cantanti vs Rappr. Stampa Toscana- Stadio Com. Camaiore ore 15:30

28 - VOLLEY B2 maschile: Pallavolo Massa vs Hipix V. Sassuolo Mo. – Palasport Camaiore ore 17:30

29 - CALCIO serieD: Massese vs Poggibonsi – Stadio degli Oliveti ore 15

29 - CALCIO: Pietrasanta vs Viareggio – Stadio Comunale Pietrasanta, ore 14:30

calendario

Invia a [email protected] o sul nostro profilo Facebook il calendario delle tue manifestazioni sportiveLe date sul calendario potrebbero subire variazioni a discrezione degli organizzatori.Sulla nostra pagina Facebook (Sport U Versilia) il calendario è sempre aggiornato.

ANNIVERSARIO1 9 6 4 - 2 0 1 4

Punti Vendita Viareggio:Via A. Rosmini ang. Via M. Bertini

Via V. Veneto, 15Tel. 0584-407535 www.soloestetica.it

29

ANNIVERSARIO1 9 6 4 - 2 0 1 4

Punti Vendita Viareggio:Via A. Rosmini ang. Via M. Bertini

Via V. Veneto, 15Tel. 0584-407535 www.soloestetica.it

APRILE 3/4/5/6 - Torneo Internazionale Apuane IV memorial Dott. Michele Aliboni – info www.universalcup.it [email protected], FB: universalcup

6 - RUNNING: 43° edizione del trofeo podistico regionale denominato “Pilade Cinquini”. Strettoia, P.zza Strettoia ore 9:30

11- HOCKEY A1: CGC Viareggio vs AFP Giovinazzo – Pala Barsacchi ore 21

12 - CALCIO: Seravezza vs Viareggio – Stadio Necchi Balloni, ore 14:30

12 - CALCIO serieD: Massese vs Mobilieri Ponsacco – Stadio degli Oliveti ore 15

12 - Vivicittà Viareggio – La corsa per tutti – Centro Sportivo Marco Polo ore 10:30 – info www.versiliasport.com

12 - RUNNING: Vivicittà Viareggio – La corsa per tutti – Centro Sportivo Marco Polo ore 10:30info www.versiliasport.com

14 - HOCKEY A1: Alimac F.d.M. vs CGC Viareggio - Palazzetto FdM ore 21

18 - HOCKEY A1: CGC Viareggio vs Prato 1954 – Pala Barsacchi ore 21

18 - VOLLEY B2 maschile: Pallavolo Massa vs Stadium Mirandola Mo – Palasport Camaiore ore 17:30

25 - CROSSFIT: 3° Crossfitness Beach 2015 – Bagno Grazia - Marina di Pietrasanta ore 9:30info: fb Crossfit Pietrasanta – fb Sport U Versilia

25/26 - CICLISMO: Gran Fondo della Versilia – Lido di Camaiore ore 9 info www.granfondodellaversilia.it

26 - CALCIO serieD: Massese vs Pianese – Stadio degli Oliveti ore 15

MAGGIO05 – VOLLEY B1 maschile: Pallavolo Massa vs Imballplast Arno Pisa – Palasport Camaiore ore 18:00

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sport&care: ciclismo

a cura del dott. LUCA LUNARDINI

La nostra Versilia è terra di ciclisti più o meno amatoriali. E sono molti gli amanti delle due ruote che si pongono l’annoso dubbio: “Ma la bicicletta fa male… LI’?”.Il ciclismo è un grande sport, salutare e molto

meno traumatico rispetto ad altri. Non a caso è praticato anche dai non più giovani, anzi è probabilmente lo sport più esercitato, anche ad alto livello, da chi ha raggiunto la cosiddetta terza età. Ma siccome è proprio col passare degli anni che spesso compaiono i problemi prostatici, qualche chiarimento diviene doveroso.

LA PROSTATA. Incriminato del delitto sarebbe il “famigerato” sellino sportivo che “pigiando” proprio lì, causerebbe danni e lutti al povero maschietto. In realtà i pareri sulla pratica dell’attività ciclistica per chi soffre di prostata non sono univoci e il rapporto bicicletta-danno prostatico è oggi messo in discussione. In passato si riteneva la pratica ciclistica sconsigliabile a causa del sellino, che comprimendo la zona dove è situata la prostata e i nervi e vasi genitali avrebbe causato problemi di sesso, fertilità e minzione. In realtà la cosa è molto meno certa di quello che in genere si pensa in quanto la compres-sione del sellino si ripercuote soprattutto sulla parte superficiale zona perineale piuttosto che sul più profondo piano prostatico.Ogni ciclista sa che durante e dopo una lunga pedalata possono comparire disturbetti temporanei come ad-dormentamento dei genitali, formicolii in questa sede e qualche fastidio a urinare. Sono disturbi dovuti alla compressione prolungata dei nervi e vasi di questa zona che regrediscono spontaneamente variando la posizione in sella o alzandosi per qualche attimo sui pedali o semplicemente alla fine della pedalata. Non a caso a livello professionistico non si hanno riscon-tri di frequenti danni alla prostata. Questo per la giovane età, l’allenamento corretto, l’assenza di sovrappeso e all’impiego di mezzi adeguati. Nel ciclista amatoriale invece l’età, che porta con le l’ingrossamento prostatico, può essere un fattore aggravante. Inoltre molti sportivi amatoriali usano mezzi decisamente poco protetti. Il sovrappeso è poi un fattore decisivo, sottovalutato da chi pensa di dedicarsi alla bici anziché, ad esempio, alla corsa proprio perché ha chili di troppo.Diverso il discorso in caso di patologie prostatiche in

atto, soprattutto di fronte a infiammazioni come le co-siddette PROSTATITI. In questi casi, indipendentemente dall’età, l’attività ciclistica deve essere sospesa fino a guarigione avvenuta, ascoltando e rispettando quanto consigliato dal Medico.Non c’è infine nessuna correlazione tra TUMORE della prostata e ciclismo, ma dato che i valori del PSA (esame del sangue che aumenta in caso di tumore) possono risalire in modo anomalo dopo una pedalata, è meglio lasciar trascorrere almeno 48 ore dall’attività ciclistica prima di sottoporsi a questo esame.

E per il SESSO?Tranquilli! Per gli uomini, la bicicletta è un’amica del sesso! I vantaggi del ciclismo, come di tutta l’attività aerobica, per migliorare la funzionalità erettile nell’uomo sono riconosciuti da tempo. Solo un esercizio davvero prolungato, con allenamenti quotidiani di diverse ore, può creare qualche momentaneo problema. In questo caso la compressione delle arterie pudende può limitare il flusso di sangue ai corpi cavernosi del pene, portando a una erezione temporaneamente insufficiente. Poi, tutto passa…

E per la FERTILITÀ?In questo caso, occhio alla sella delle bici! Se si esagera con il ciclismo qualche rischio sulla fertilità in effetti si corre. Più di cinque ore alla settimana sul sellino possono danneggiare le capacità di movimento degli spermatozoi. Ma anche se in parte tranquillizzati qualche accortezza è pur sempre bene aver presente prima di inforcare le nostre due ruote:

BICICLETTA E PROSTATA: MITI, LEGGENDE E VERITA’.

CICLISTI DELLA DOMENICA. SESSO E PROSTATA?

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POSIZIONE DELLA SELLA. Se si è correttamente seduti sulla sella o, meglio, se la sella è adatta, si appoggiano su di essa quelle due protuberanze ossee del bacino, le tuberosità ischiatiche, che possiamo palpare a livello dei glutei. In tal modo, se tutto è corretto, la zona perineale e la sottostante prostata non saranno compresse. I problemi provengono quindi dalla morfologia e le dimensioni della sella, che devono essere adatte alla nostra anatomia. In particolare, la larghezza deve essere tale per cui le tuberosità si appoggino bene su di essa e la parte più stretta della sella non si incunei fra di esse, comprimendo il perineo. La sella, poi, deve essere posizionata a misura, in modo tale che sia più parallela possibile al terreno, così che la punta non sia volta né verso l’alto né verso il basso.

TIPOLOGIA DELLA SELLA. La sella ideale non esiste. Ogni sella può essere ideale solo se ben si adatta alla conformazione personale. Esistono numerose selle ide-ate e costruite per chi ha problemi di prostata: apribili, con una depressione al centro, ecc. Ma provare la sella prima di acquistarla rimane l’unico metodo per una buona scelta. Sicuramente, una sella già da subito deve risultare confortevole, tuttavia la prima impres-sione può non bastare: i problemi si evidenziano, quasi sempre, dopo almeno un’ora di pedalata.

CONCLUDENDOAllora cari amici ciclisti, state abbastanza tranquilli: non c’è una sicura correlazione tra l’utilizzo della bicicletta e la comparsa di qualche patologia a carico della prostata. NON è la bicicletta che fa crescere o ammalare la prostata! Tuttavia nei soggetti di età superiore ai 45-50 anni, in cui l’ingrossamento prostatico comincia ad essere abbastanza frequente, la comparsa di una qualche sintomo a carico di questo organo può effettivamente essere associato all’utilizzo della bicicletta, ma quasi esclusivamente in situazioni in cui la prostata è già in qualche maniera sofferente, come nel caso di una prostatite.Quindi, in caso di una semplice ipertrofia prostatica benigna, si può tranquillamente continuare a uscire in bicicletta. Magari utilizzando un sellino adatto alla conformazione del proprio bacino e verificando con attenzione le misure della bici e l’assetto in sella, facendosi sempre consigliare da un esperto.

Il DR. Luca Lunardini è Medico-Chirurgo, Specialista Urologo con incarico di Alta Specializzazione in Andro-logia, è dirigente medico presso la Unità Operativa di Urologia della A.S.L. 12 Versilia. Membro della società italiana degli Urologi Ospedalieri e della Società Italiana di Andrologia, ha fatto parte della Commis-sione Oncologica Nazionale del Ministero della Salute ed è stato Presidente della Sezione Provinciale di Lucca della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori.Il Dr. Lunardini è contattabile per qualsivoglia ap-profondimento via email al seguente indirizzo: [email protected]

“Tranquilli! Per gli uomini, la bicicletta è un’amica del sesso!”

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Fisiorehab 360, centro di fisioterapia, medicina e riabilitazione, certificato di Massa Carrara offre 8 ambulatori medico fisoterapici e uno spazio di

oltre 160 m quadrati per la riabilitazione post intervento o infortunio.

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Alla valutazione dell’atleta:- test isocinetico

- valutazione della forza degli arti inferiori per sportivi- Valutazione delle componenti aerobiche tramite test lattacidi

I nostri trattamenti:- Massoterapia (teraupetico e sportivo)- Bendaggi terapeutici e sportivi- Kinesiotaping- Osteopatia- Riabilitazione del pavimento pelvico

Programmi specifici di attività fisica:- Preparazione atletica- Ginnastica per l’età evolutiva- Attività fisica adattata

Rieducazione posturale

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Il tendine rotuleo è un robusto fascio tendineo che unisce il polo inferiore della rotula all’apofisi tibiale

e costituisce parte dell’apparato estensore del ginocchio consentendo il trasferimento delle forze generate dal

mm quadricipite nell’azione di estensione della gamba sulla coscia; tale muscolo ha

una potenza , superiore di ben 3 volte a quella dei fles-sori (mm posteriori della coscia) suoi antagonisti, forza che si rende necessaria a contrastare la flessione del ginocchio sotto il peso di gravità del corpo in appoggio, quando il ginocchio non è stabilizzato in estensione.

In genere la tendinopatia rotulea si configura come sin-drome da sovraccarico, dovuta a sforzi ripetuti di corsa o di salto – basket,volley,atletica- ( “ginocchio del sal-tatore”) , in soggetti con età inferiore ai 40 anni. Negli atleti è stato dimostrato che chi è in grado di generare forze maggiori durante i salti sono più frequentemente affetti.Altre cause sono rappresentate da fattori costituzionali, disordini posturali con cattivi allineamenti tendinei o tipo di superficie (le più dure).Nei soggetti più anziani la tendinopatia rotulea è più frequente dopo sforzi di sollevamento o dopo un aumento dell’attività fisica improvvisa, con concausa il sovrap-peso.Negli adolescenti che si presenta come apofisite o osteocondrite a livello dell’inserzione del tubercolo tibiale (Osgood-Schlatter) o polo rotuleo inferiore (Sinding-Larsen-Johanssen).

Si caratterizza con un dolore anteriore del ginocchio spesso con una localizzazione precisa sul tendine, immediatamente al termine degli esercizi o dopo essere stati in posizione seduta dopo gli esercizi. Corsa,salita e discesa delle scale e ovviamente salti accentuano il dolore.La digitopressione del tendine evoca dolore, può essere presente calore locale con tumefazione e crepitii (forme acute); un ispessimento del tendine è presente in forme croniche.Discontinuità palpatorie possono indicare rotture parziali.

Per il trattamento utile risulta la classificazione di Blazina e coll. (1973):

fase 1: dolore solo dopo attivitàfase 2: dolore durante l’attività ma non limitante la prestazione

LA TENDINOPATIA sport&care a cura di FISIOREHAB 360

fase 3: dolore durante l’attività che limita la prestazionefase 4: rottura del tendineI pazienti in fase 1 e 2 rispondono bene al trattamento conservativo, quelli della fase 3 hanno risposte variabili. Nella fase 4 il trattamento è chirurgico.

Manuele Barilli: medico chirurgo, specializzato in medicina fisica e riabilitazione, direttore sanitario presso Fisiorehab360Sara Costabile: fisioterapista presso fisiorehab360

publiredazionale a cura del cliente

Dott.ssa Sara Costabile, Dott Manuele Barilli

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I trattamenti conservativi variano in maniera considerevole tra gli specialisti del settore medico/sportivo e spesso si fondano esclusivamente su basi empiriche, piuttosto che su basi scientifiche. Gli obiettivi sono: eliminare il dolore, ridurre l’ infiammazione, promuovere la guarigione del tendine, ripristinare il prima pos-sibile la funzionalità articolare e quindi l’ attività sportiva.Per la patologia descritta non sembra esistere una valida prevenzione, essendo legata alla ripetizione di gesti tipici ed abituali in determinate discipline sportive, che non possono essere eliminati. L’unica possibilità di prevenzione consiste nel curare la perfetta efficienza dell’apparato muscolo-scheletrico e correggere eventuali anomalie di appoggio (piede piatto o cavo, ginocchia valghe o vare ecc.) con ortesi plantari di vario genere a seconda delle esigenze .Nella fase 1, per pazienti che non praticano attività sportiva e che dunque non necessitano di un recupero immediato sono sufficienti riposo, l’ assunzione di FANS, crioterapia e stretching dell’arto inferiore.Nel caso in cui invece sia rich-iesto un recupero rapido al fine di riprendere la pratica sportiva, il trattamento di pazienti in fase 1 è in linea con quello di pazienti in fase 2. In questi casi nel nostro centro FisioRehab 360 ricorriamo a trattamenti strumentali come

laser ND YAG 1064 e Tecar terapia d’alta potenza per circa una settimana o dieci giorni. Alle terapie strumen-tali affianchiamo inoltre massaggi trasversi profondi per migliorare la vascolarizzazione locale.Nella fase 3 viste le numerose casistiche che spesso ci troviamo ad affrontare, innanzitutto consigliamo al paziente di sottoporsi ad ecografia per verificare la pre-senza di microtraumi, lesioni e calcificazioni. Appurato ciò, integriamo le terapie precedenti con l’ utilizzo di

IL TRATTAMENTO CONSERVATIVO SECONDO FISIOREHAB 360 Dott. Andrea Battella, Dott. Damiano Fiorucci

macchinari ad alta potenza, come le onde d’urto, che aumentano la vascolarizzazione e stimolano i processi riparativi. In base ai dati che abbiamo raccolto sulla base dei tanti sportivi professionisti ed amatoriali che si rivolgono a noi, abbiamo stimato il recupero in fase 3 dopo circa 30/40 giorni .Nb: consigli per i lettori….. per un risultato ed una cura ottimale assicurarsi sempre che le terapie strumentali a cui si e sottoposti siano di alta potenza. Nel caso di laser terapia consigliamo di utilizzare la tipologia ‘’Yag 1064’’Protocollo di recupero finalizzato al gesto/attivita’ specificaDurante il percorso terapeutico che sia di fase 1,2 o 3 vengono introdotti step di attivita combinate tra la fisioterapia ed il reparto riabilitativo. Vengono utilizzate esercitazioni propriocettive, da quelle base nei primi giorni a quelle specificamete proprioc-ettive e gesto specifiche a ridosso della ripresa dell’ attivita.Dopo un riscaldamento su bike si introducono a seconda del periodo terapeutico esercitazioni per il rinforzo muscolare globale utilizzando prevalentemente esercizi a catena cinetica chiusa curando molto la gestualita del movimento alternati ad esercizi di allungamento. Nel nostro centro utilizziamo con notevoli risultati sia le presse elastiche che ci permettono di modulare il carico durante tutto l arco del movimento per un minor trauma sulle articolazioni e sui tendini che la propriocettiva elettronica e l isocinetica. In fase conclusiva vengono svolti esercizi eccentrici alla leg extension abbinati a gestualita specifiche dello sport praticato.In particolare nelle patologie di fase 3 si ricorre a un protocollo di rinforzo muscolare eccentrico a velocità e resistenza progressivamente più elevata secondo la tecnica di Stanish. Esso comporta inizialmente un lavoro eccentrico quando lo stiramento del muscolo-tendine è diventato completamente indolore. Vengono effettuate tre serie di 10 ripetizioni a velocità e resistenza costante.La fase 4 e quindi l intervento chirurgico necessita ti un protocollo post operatorio specifico con durata cosi detta lunga che affronteremo in un’altra occasione….

Andrea Battella: laureato in scienze motorie e responsa-bile del recupero degli infortunati della Carrarese Calcio prima squadra.Damiano Fiorucci: laureato in scienze motorie, diplomato in massofisioterapia a Perugia, responsabile dei prepara-tori atletici del settore giovanile della Carrarese Calcio.

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ROTULEA

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Come nasce l’indoor cycling?Questa disciplina in voga nell’ambiente del fitness nasce nel 1989 come puro strumento di preparazione psicofisica per una famosissima gara ciclistica americana: la Race Across America. Quando Jonathan Goldberg, conosciuto come Johnny G., si rese conto delle potenzialità dell’utilizzo di questa bike stazionaria, si adoperò con l’aiuto di un equipe di esperti in medicina, fisiologia, psicologia spor-tiva, e in preparazione atletica per creare un programma di allenamento semplice, allenante e divertente mirato ad un pubblico il più variegato possibile. E sono state proprio queste caratteristiche a rendere la disciplina così famosa e praticata nel mondo. L’indoor cycling è uno strumento di allenamento mirato al miglioramento e al mantenimento del benessere psicofisico attraverso un piacevole e coin-volgente allenamento cardiovascolare. Il tutto svolto su di una bike stazionaria, con l’ausilio di musica, un adeguato ambiente per creare le atmosfere richieste, e di un Trainer con adeguata preparazione che va dall’anatomia/fisiologia alla metodologia dell’allenamento per non dimenticare le tecniche di comunicazione/motivazione. La bike utilizzata, è stata creata con una geometria regolabile sia per altezza che arretramento sella, sia per altezza manubrio, in manie-ra tale da esser adattabile ad ogni persona che vi sale. Il sistema di trasmissione a scatto fisso, e la “resistenza” sono stati ideati per rendere la pedalata più realistica pos-sibile tale da simulare fedelmente i percorsi outdoor. Anche i cambi di pendenza sono resi estremamente semplici, infatti basta ruotare un “pomello” a destra o a sinistra per aumentare o diminuire l’intensità.

Chi si avvicina a questo tipo di attività?I frequentatori di questa disciplina sono i più svariati: si va dalla signora Maria che deve rimettersi in forma, all’atleta che deve mantenere la preparazione durante la fase di stop invernale, al lavoratore che vuole trovare una valvola

di sfogo dal tram-tram quotidiano della vita frenetica che tutti noi ormai conduciamo, alla signora Pina che non ha mai praticato sport in vita sua o l’atleta che riprende l’attività fisica post-infortunio. Nell’ indoor cycling il grado di allenamento dei soggetti non è vincolante, ma tutti pos-sono partecipare ad una solita seduta in quanto il Trainer è in grado di adattare l’allenamento ai vari soggetti. La semplicità di pedalare, ha garantito il successo della dis-ciplina, insieme alla sfera motivazionale che circonda ogni workout. Entrare in una sala apposita di indoor cycling può significare per molte persone “staccare la spina” e dedicarsi al proprio “Io”.

Come si struttura l’allenamento?Da un punto di vista tecnico la seduta di allenamento è composta da una fase di preparazione/riscaldamento: il Warm Up; una fase centrale di lavoro: Main Part e il defaticamento: Cool Down. Il tutto viene gestito tramite un sistema di rapporto tra i Bpm della musica e gli Rpm della pedalata. Sono stati stabiliti dei parametri standard studiati in maniera tale da garantire la sicurezza per la salute dei partecipanti. Ogni workout viene stabilito secondo un programma men-sile di periodizzazione del lavoro che prevede un Macrociclo di un mese compenente: Microcicli, cioè le singole sedute di allenamento e Mesociclo comprendente le 4 settimane di lavoro che si susseguono. La 1a setti-mana prevede lavoro di Endurance (tutte tecniche di pianura) o Interval Training Aerobico (frequenza cardiaca 65% - 75% della Fc Max T.); la 2a settimana di Strenght (tecniche di forza con la simulazione di percorsi interamente di salita e Fc 75%-85%); la 3a settimana prevede Interval Training Aerobico/Anaerobico (65% - 92%) che si conclude con una lezione che simulerà la gara ciclistica outdoor e infine, l’ultima settimana è quella di restauro dove si esegue una settimana di scarico.

tendenze

“Entrare in una sala apposita di indoor cycling può significare per molte persone “staccare la spina” e dedicarsi al proprio “Io”

L’ALLENAMENTO FUNZIONALE ALLA BICICLETTA

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Non vi sono controindicazioni legate a questa disciplina, in quanto diversamente dalla bici outdoor i distretti articolari, da un punto di vista posturale, si trovano del tutto in sicurezza senza eccessive sollecitazioni. La colonna vertebrale, di cui i più si preoccupano, è in fase di scarico dato che l’angolo tra femore e tronco e con punto di connessione nell’articolazione coxo-femorale, oscilla dai 50° ai 95° portando il più possibile in scarico i dischi intervertebrali, a differenza della bici outdoor che va a ridurre questo range per l’avvicinamento del tronco al femore per validi motivi di aereodinamicità e quindi tutte le problematiche che ne conseguono a livello della colonna. La “postura classica” del ciclista è caratteriz-zata da bacino in retroversione, spalle interiorizzate, dorso curvo, ginocchia semipiegate e lievemente introruotate, quest’ultima dovuta al notevole sviluppo della musco-latura postero laterale degli arti inferiori a discapito degli altri distretti muscolari. Inoltre nell’indoor non si ha l’eccessivo sviluppo della muscolatura flessoria causato dalla posizione con “mani basse” sul manubrio della bici da corsa e le conseguenti retrazioni muscolari che causano, a lungo termine, problematiche posturali come la rettilineizzazione del tratto lombare o cifotizzazione dello stesso o l’aumento della cifosi dorsale e della lordosi cervicale. Nel caso dell’indoor, inoltre, non riscontriamo le tanto diagnosticate rachialgie da sovraccarico funzionali denominate di taglio e tensione tipiche del ciclismo. Per quanto riguarda l’articolazione femoro-tibiale e femoro-patellare e la rispettiva componente legamentosa, non vi sono problematiche connesse al peso del volano in quanto i Bpm di lavoro sono stati studiati e programmati per ridurre il carico in fase di spinta durante la pedalata e per quanto riguarda la condropatia femoro-rotulea non vi sono insorgenze, eccetto nel caso in cui l’assetto posturale sulla bike sia errato e quindi causi la comparsa di gonalgia anteriore tipica di tale sindrome.

Sinergia tra indoor cycling e outdoor cyclingRiguardo la funzionalità di questa disciplina nei confronti dei ciclisti su strada, possiamo affermare che l’ausilio dell’impianto a scatto fisso può portare giovamenti alla fase preparatoria dell’allenamento invernale, soprattutto nei primi mesi di preparazione dove bisogna prediligere allenamenti in agilità. Inoltre le svariate tecniche indoor portano l’atleta a sollecitare l’apparato cardiovascolare e muscolare a svariati “cambi di ritmo” che tanto sono subiti durante le competizioni su strada e che necessitano allenamenti particolari per preparare la muscolatura durante la preparazione invernale per affrontare le gare.

* Dott.ssa Melania Galati: Laurea in Scienze MotorieLaurea Magistrale in Scienze e Tecniche delle attività Motorie Preventive ed AdattateResponsabile Tecnico presso Stay Fit Wellness ClubQualifiche indoor cycling:- Spinning® Instructor STAR 3- Instructor Black Level Group Cycling® program

Via Campo D’appio, 33i 54033 Carrara (MS)T. +39 0585 855864 / F. +39 0585 851320

[email protected]

a cura di Dott.ssa MELANIA GALATI*

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Quando la “voglia di sport” prende all’improvviso e non abbiamo a nostra disposizione né il tempo necessario né lo spazio idoneo, si deve rinunciare perdendo così quel prezioso entusiasmo iniziale. Adesso, con la “Slackline”, tutto questo potrebbe cambiare.

Ma cos’ è questa “Slackline” e come si usa?Partiamo dall’inizio; qualche anno fa alcuni giovani sportivi sta-tunitensi hanno ideato uno strumento molto sofisticato sul lato tecnico ma facilissimo da trasportare e da usare; consiste in due strisce di una decina di centimetri di larghezza e lunghe un paio di metri che si possono fissare su qualsiasi sostegno. Se ci tro-viamo in un parco ad esempio, estraiamo dalla tasca le nostre “Slackline”, le fissiamo a due alberi distanti tra loro un paio di metri in modo da poterci stare in mezzo e poi, per cominciare, possiamo adoperare il nostro “trapezio mobile di sostegno” (Monkii Bars) e il gioco è fatto. In pochi minuti avremo a disposizione una sottilissima “striscia-piattaforma” sulla quale testare il nostro equilibrio, prima aiutandoci con il trapezio, e poi, con l’aumentare dalla nostra abilità, possiamo provare a camminare in equilibrio da provetti funamboli e addirittura attuare sulla striscia inferiore alcuni esercizi di stretching come piegamenti, trazioni o altro. Ma non è finita qui, la varietà di esercizi che si possono fare contemplano anche l’utilizzo della striscia superiore in modo da poter allenare anche i muscoli posteriori delle gambe, i dorsali e gli addominali. Ad aumentare la difficoltà e ad allenare la nostra concen-trazione vi sarà la costante oscillazione della striscia che, benché regolabile, non potrà mai essere com-pletamente eliminata. Nella sequenza fotografica che segue, potremo osservare alcuni degli esercizi che Samuele e Gabriele, i due sportivi della “Ape” che hanno portato in Italia questo rivoluzionario metodo di allenamento, hanno studiato per utiliz-zare al massimo tutte le varianti che la nostra “Slackline” può offrire.

SPORT ED EQUILIBRIOALLENARSI E’ DIVERTENTE (E FAI DA TE) CON LA SLACKLINE

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AFFONDO A CORPO LIBERO: Anche un banale affondo sul piano sagittale, se eseguito sulla slackline, diventa un esercizio piuttosto impegnativo. Esso richiede infatti già una certa dimestichezza con la slackline e una buona dose di equilibrio. D’ altro canto però è uno dei migliori esercizi per rinforzare gli arti inferiori (in par-ticolar modo glutei e quadricipiti) e la parete addominale. Ottimo esercizio per chi pratica qualsiasi sport che coinvolge l’utilizzo degli arti inferiori. Esecuzione: una volta trovato l’equilibrio in piedi sulla slackline, scorrere indietro con il piede pos-teriore mantenendo il peso sulla gamba davanti; piegare le gambe fino a formare 2 angoli di 90°, come mostrato in figura. Mantenere la posizione per qualche secondo, poi tornare nella posizione di partenza.

APE WALKING: Semplice esercizio per sviluppare forza e coordinazione. I principali muscoli interessati sono: gran dorsale, gran pettorale e flessori dell’avambraccio per quanto riguarda gli arti superiori, ischio crurali e glutei per gli arti inferiori. Ottimo esercizio per chi pratica arrampicata sportiva o altri sport dove vi è un impegno principale dei muscoli dell’avambraccio. Esecuzione: dalla posizione mostrata in foto, si procede lungo la slackline alternando braccia e gambe.

PISTOL SQUAT: Avete imparato il famigerato pistol squat a corpo libero a terra e pensate che sia l’esercizio più impegnativo per le gambe? Bene provate adesso a eseguirlo sulla slackline. Esso può essere effettuato sia mediante l’aiuto delle Monkii Bars sia, nel caso in cui siate bravi, a corpo libero. In entrambi i casi è sicuramente l’esercizio che mag-giormente sviluppa la muscolatura del quadricipite della gamba. Ottimo esercizio per chi pratica sport che coinvolge l’utilizzo degli arti inferiori. Esecuzione: una volta trovato l’equilibrio in piedi sulla slackline, sollevare un piede ed iniziare il piega-mento su una gamba sola. Il peso del corpo deve rimanere sul tallone del piede in appoggio. Tornare nella posizione di partenza mediante una distensione della gamba.

ALLUNGAMENTO ISCHIO CRURALI: Tra i vari esercizi di allungamento che si possono effettuare sfruttando la resist-enza della slackline, quello degli ischio crurali è uno dei più efficaci. Esecuzione: posizionarsi sdraiati sotto alla slack-line, come mostrato in figura, e sollevare una gamba distesa fino a porre la pianta del piede in contatto con la slackline, la quale effettuerà una resistenza tanto maggiore quanto più sarà messa in tiro. Mantenere la posizione per 30sec./1min. e poi cambiare gamba.

ALLUNGAMENTO QUADRICIPITE: Ottimo esercizio per al-lungare tutta la muscolatura della parte anteriore della coscia. Esecuzione:posizionarsi in ginocchio a lato della slackline e porre un piede in appoggio sopra di essa, come mostrato in foto, mentre l’altra gamba rimane in appoggio in avanti sul piede. Tenendo la schiena dritta, spingere con il bacino in basso e in avanti. Mantenere la posizione per 30sec./1min. e poi cambiare gamba.

TRAZIONE ASSISTITA: Ottima propedeutica per tutti quelli che vogliono imparare le trazioni alla sbarra, ma che non hanno ancora tutta la forza necessaria; questo esercizio sfrutta al meglio la disposizione in parallelo delle 2 slackline, per ottenere una spinta da entrambe. Esecuzione: una volta in piedi sulla fettuccia, afferrare con le braccia quella porta sopra di voi. Mantenendo addome, glutei e quadricipiti contratti, tirare con le braccia verso il basso fino ad arrivare a toccare con il petto la slackline più alta. Quella posta più in basso offrirà una spinta verso l’alto che alleggerirà il peso del vostro corpo. Tornare nella posizione di partenza distendendo le braccia.

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extreme a cura di STEFANO GUIDONI

EXTREME UNIVERSE è lo «special space» che la nostra rivista dedica al fantastico mondo dei cosiddetti sport «estremi», o «non convenzionali». Sempre meno sport di nicchia e sempre più attività di grande diffusione. Discipline sportive più o meno conosciute e praticate con eccellenti risultati anche da numerosi atleti locali, sia sul territorio apuo-versiliese che altrove.

Un passo né scontato, tanto meno breve. Ma se la strada più rapida è quella sterrata, saltando in sella alla sua moto, Matteo Menchelli in fatto di abilità e destrezza non è da meno a nessuno. Nella rosa ristretta dei motociclisti

emergenti più apprezzati dello Stivale, il giovane apuano classe 1999 è pronto ad accelerare a manetta, in vista della ripresa della stagione 2015. Dopo due stagioni ai vertici toscani e italiani di due tra le discipline motoris-tiche in assoluto più entusiasmanti ed estreme. La moto

da cross e quella da enduro. Ben tre volte campione tos-cano di minicross cilindrata 65cc. Praticamente ancora

bambino. Nel 2013 in sella alla Ktm la consacrazione, con la vittoria del Campionato Italiano nella specialità minienduro, categoria “Aspiranti 85”. E nello stesso anno il primo posto individuale assoluto, nella terza edizione del «Trofeo delle Regioni». Con cui si è meritato il titolo di “Giovane Promessa Azzurra” della Federazione Motociclistica Italiana. Anno nuovo vita nuova, nel 2014 Menchelli si è laureato campionato toscano enduro nella “Classe Z” categoria 50cc. “Codice”, in sella alla sua «Riejumrt 50 pro» del team Tnt Corse. Con l’eccezionale “en plein” di cinque vittorie su cinque, risultato mai riuscito a nessuno. E in qualità di giovane promessa del motociclismo, è stato convocato dalla Fmi per trofei e stage riservati ai piloti d’interesse nazionale. Come il prestigioso “Trofeo giovanile di motocross franco-italiano a squadre“ di Pernes Les Fontaines in Francia. La scorsa stagione nonostante i suoi 15 anni Menchelli ha gareggiato nel Campionato Italiano “Under 23” nella

categoria “Senior”. E quest’anno appena compiuti i 16, esordisce ora nei Campionati Assoluti d'Italia di

“Ben tre volte campione toscano di minicross cilindrata 65cc. Praticamente ancora bambino”

MATTEO MENCHELLI: DA PROMESSA A TALENTO

MOTOCICLETTA 10 HP, È TUA ...

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Portoferraio all’isola d'Elba. Poi sempre con la moto enduro i Campionati Toscano e Italiano. Probabile la sua partecipazione ad alcune tappe del Campionato Europeo e del Mondiale. Il tutto nella categoria 125cc. “Under 23” con il Motoclub Mario Tommassini di Bettolle. In sella alla sua Ktm 125cc. Exc del Team Tnt Corse di Rapolano Terme, preparata da Tags Racing di Cappioli a Castiglion Fiorentino. «Ringrazio quegli sponsor che credono in me – sottolinea Menchelli – da Michelin a Castrol e ancora Fm, Forma Boots, Action Power, Fibra Marble & Granite, Moto Nois e Apuana Speedy. E prometto di mettercela tutta, a partire dalla prima gara». Non solo enduro

per lui ma anche motocross e supermotard, «perché l’importante è divertirmi e far divertire».

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Otto squadre iscritte ai campionati per club, dall’under 10 alla serie C e cinque tornei inser-iti nel palinsesto agonistico della federazione italiana Tennis: sarà un 2015 ricco di impegni, per il club Raffaelli di Forte dei Marmi, in lizza su tutti i fronti della racchetta regionale e na-zionale.il circolo fortemarmino avrà otto rappresenta-tive in cinque differenti categorie: una sqaudra nel campionato under 10, due nell’under 12, nella serie D3 e nella D2 e infine, team di punta, la squadra di serie c maschile. da aprile, inceve per lo satff del raffaelli scatterà la stagione dei

tornei. Per tutto l’anno, inoltre, proseguiranno i corsi della scuola di addestramento tennis in tutte le sue articolazioni (Propedeutica, Mini Tennis, Pre Agonistica e Agonistica), guidata dai maestri fed-erali Pietro Vignali e Maurizio Buselli e sono allo studio anche una serie di inziative collaterali per promuovere in modo capillare la pratica del tennis.

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La primavera è ormai alle porte, si ha più voglia di uscire e di vedersi belle, così molte donne tornano frequente-mente in palestra e dall’estetista. Niente però dà grandi risultati se non si abbina una sana alimentazione e si beve molta acqua. Il Centro Estetico è il luogo deputato al piacere di prendersi cura della propria persona e a quello di coccolarsi. Cercatene uno che vi dia fiducia e abbia uno staff preparato. Vi aiuteranno a prevenire e ridurre molti degli inestetismi più comuni. Prima di par-

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