CENTRO DI PREPARAZIONE ATLETICA, VALUTAZIONE FUNZIONALE, SERVIZI PER LO SPORT

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Sport è Scienza “Abbiamo una società costruita sulla SCIENZA e sulla TECNOLOGIA, che fa uso della

scienza in ogni interstizio della vita, e nella quale la sfera pubblica e privata, esecutiva, e politica capiscono ben poco di che cosa tratti la scienza. Questo è chiaramente un sintomo disastroso. È un suicidio”

Carl Sagan (1934 - 1996) - astronomo, divulgatore scientifico e autore di fantascienza statunitense.

“La gente deve capire che la scienza, di per sé, non è potenzialmente né buona né cattiva. È un potenziale che l’uomo deve imbrigliare per tenerlo al suo comando. L’uomo ne determinerà la direzione e gli effetti. L’uomo, dunque, deve capire la scienza, se vuole assoggettarla, convivere e crescere con essa”

Glenn Seaborg (1912 – 1999) - scienziato Americano PREMIO NOBEL per la Chimica nel 1951

“In un discorso ben fatto, non dovrebbe la mente di chi parla conoscere la verità di ciò di

cui deve parlare?” Platone

“Ogni cosa dovrebbe essere resa nel modo più semplice possibile, senza essere semplicistica”

Albert Einstein

Non preoccupatevi, non è una lezione universitaria, ma solo alcune citazioni che ci possono aiutare a comprendere come nell’ultimo secolo i più famosi scienziati considerino la scienza quale parte INTEGRANTE della nostra vita. Troviamo applicazioni scientifiche in tutto ciò che facciamo e usiamo, soprattutto nello SPORT!

Per questo motivo non è ASSOLUTAMENTE POSSIBILE che nel secondo millennio si cerchi ancora di tenere un rapporto distaccato tra analisi ed applicazione scientifica e SPORT, sia a livello amatoriale che agonistico.

Partendo dal solo linguaggio tecnico utilizzato ogni giorno possiamo capire quanta SCIENZA ci sia in ogni nostra attività. Chi di voi, relazionando all’amico l’ultima uscita in MTB, non ha parlato di “idraulica della forcella”, di “reattività del Telaio”, di miglioramento del proprio ritmo o della potenza della pedalata. La

capacità e necessità di conversare in maniera cosciente ed informata su argomenti con riferimenti scientifici è diventata la base di ogni relazione. COME NEGARE QUINDI CHE SPORT e SCIENZA VIVONO UN CONNUBIO FORTE ED IN CONTINUA EVOLUZIONE?

Così come la scienza stessa va avanti attraverso un processo discontinuo di crisi e rivoluzioni, il rapporto tra SCIENZA e SPORT viaggia su un terreno accidentato. Prendere tutto ciò che la scienza offre ed applicarlo in modo inconsapevole, se da una parte può comunque rendere la nostra vita migliore, dall’altra non consentirà alla persona di CAPIRE fino a che punto e COME la scienza possa essere integrata ed utilizzata. Oltre ad una cultura di base che dovrebbe sicuramente essere ampliata è necessario che le persone comincino ad avere (non solo nello sport) una “partecipazione consapevole” alle attività della loro vita.

Partendo dal linguaggio TECNICO dobbiamo avere la capacità di INFORMARCI e di essere sempre a conoscenza di ciò di cui parliamo. Quanti di voi discutendo del proprio TELAIO IN CARBONIO utilizzano la parola ”alto modulo”, ma non sono assolutamente a conoscenza di che differenza ci sia rispetto al carbonio tradizionale?

Come la scienza consiste in un processo di accumulazione di conoscenze, in un interscambio continuo e dinamico tra TEORIA, OSSERVAZIONE e PRATICA, cosi la nostra conoscenza dovrebbe continuamente aggiornarsi in un mix di esperienza e conoscenza.

Per fare un esempio pratico possiamo citare il GRANDE DILEMMA che dilaga nel mondo OFF ROAD: MTB con ruote da 26’ o da 29’. Se ci dovessimo limitare a prendere per buone le idee più diffuse e pubblicizzate, a vivere in modo poco analitico il nostro sport dovremmo tutti ormai avere in casa una bici da 29’!!! Ritengo invece che, oltre a non esserci una risposta VALIDA ED UNIVOCA per il nostro quesito, un atteggiamento molto più intelligente ed interessato debba portare un BIKER a non fidarsi di nessuna teoria, di nessun suggerimento o impressione altrui: la sperimentazione, la prova porterà ognuno di noi a

VALUTARE in modo SOGGETTIVO la reale potenzialità delle due tipologie di MTB. Questo, oltre a consentire una successiva scelta molto più mirata, ci avrà permesso di ragionare, di crescere, di affrontare e sviluppare concetti SCIENTIFICI che altrimenti non avremmo mai preso in considerazione (ad esempio qualcuno dovrà ragionare sull’effetto della forza centripeta e centrifuga applicata alle ruote, sul rotolamento, su come influisca su una ruota la distribuzione delle masse centrali e periferiche ecc. ecc.).

Una scelta effettuata dopo un’effettiva prova, dopo considerazioni personali, oltre a rendere più mirato il nostro successivo acquisto, consentirà comunque un interscambio ed evoluzione del mercato, della progettazione e del’evoluzione della MTB. Anche se non ce ne rendiamo conto, è l’insieme delle singole scelte, delle opinioni, delle valutazioni ed esperienze dei BIKERS che crea un FONDAMENTALE FEEDBACK scientifico e tecnico per le aziende, che, oltre a mantenere operativo il proprio settore Ricerca&Sviluppo, hanno un supporto enorme dalla risposta che IL MONDO sportivo restituisce alle loro proposte.

La scienza non è più guidata unicamente da figure solitarie con il camice bianco chiuse in laboratori, ma si sviluppa con lo studio e l’esperienza comune di TUTTI NOI.

Ovviamente è sempre l’economia il motore trainante, lo SPONSOR principale; la ricerca e lo sviluppo sono infatti un business enorme per il mercato globale: per fare un esempio il bilancio totale degli USA per Ricerca&Sviluppo è quasi il doppio del budget totale dello Stato della California (fonte The Economist 2010).

Sulla base degli esempi fatti, mi piacerebbe moltissimo che l’approccio proposto venisse utilizzato non solo in ambito tecnico, ma in tutti gli aspetti legati al mondo dello SPORT. Partendo direttamente dalla Metodologia e Programmazione dell’Allenamento e dalla Valutazione Funzionale (argomenti direttamente legati alla mia professione), sarebbe un vero passo avanti se preparatori atletici, direttori sportivi e gli atleti stessi cominciassero a rivedere di anno in anno il loro lavoro, cercando di valutare e ricanalizzare ciò che fanno con una sana e fruttuosa autocritica, con volontà e consapevolezza, sperimentazione e informazione. Siamo nel Terzo millennio ma abbiamo ancora squadre che preparano i ragazzi con concezioni del Secondo millennio, con pratiche totalmente obsolete e spesso addirittura controproducenti. Abbiamo atleti di spicco che tuttora ignorano le basi di una corretta alimentazione ed integrazione, oppure prestano cura al proprio fisico a livello globale e posturale.

In tutti gli ambiti appena citati la scienza degli ultimi 50 anni ha fatto passi ENORMI, vere e proprie rivoluzioni, a cui non possiamo assolutamente rimanerne estranei.