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Hamilton senza rivali AUTOMOBILISMO Gran Premio del Giappone, Suzuka (53 giri di 307,471 km): 1. Lewis Hamilton (Gb/Mercedes) 1 ora 27’17’’062 (media: 211,358 km/h). 2. Valtteri Bottas (Fin/Mer- cedes) a 12’’919. 3. Max Verstappen (Ol/Red Bull-Tag Heuer) a 14’’295. 4. Da- niel Ricciardo (Aus/Red Bull-Tag Heuer) a 19’’495. 5. Kimi Raikkonen (Fin/Ferrari) a 50’’998. 6. Sebastian Vettel (Ger/Ferrari) a 1’09’’873. 7. Sergio Perez (Mes/Force In- dia-Mercedes) a 1’19’’379. 8. Romain Grosjean (F/Haas-Ferrari) a 1’27’’198. 9. Esteban Ocon (F/Force India-Mercedes) a 1’28’’055. 10., a un giro Carlos Sainz (Spa/ Renault). 11. Pierre Gasly (F/Toro Rosso- Honda). 12. Marcus Ericsson (Sve/ Sau- ber-Ferrari). 13. Brendon Hartley (Nz/ Toro Rosso-Honda). 14. Fernando Alonso (Spa/ McLaren-Renault). 15. Stoffel Vandoorne (Bel/McLaren-Renault). 16. Sergey Sirot- kin (Rus/Williams-Mercedes). 17. Lance Stroll (Can/Williams-Mercedes) La situazione nel Mondiale (dopo 17 gare su 21). Piloti: 1. Hamilton 331. 2. Vettel 264. 3. Bottas 207. 4. Raikkonen 196. 5. Verstappen 173. 6. Ricciardo 146. 7. Perez 53. 8. Magnussen 53. 9. Hülken- berg 53. 10. Alonso 50. 11. Ocon 49. 12. Sainz 39. 13. Grosjean 31. 14. Gasly 28. 15. Leclerc 21. 16. Vandoorne 8. 17. Stroll 6. 18. Ericsson 6. 19. Hartley 2. 20. Sirot- kin 1. Costruttori: 1. Mercedes 538. 2. Ferrari 460. 3. Red Bull-Renault 319. 4. Renault 92. 5. Haas-Ferrari 84. 6. McLa- ren-Renault 58. 7. Force India-Mercedes 43. 8. Toro Rosso-Honda 30. 9. Sauber- Ferrari 27. 10. Williams-Mercedes 7 Prossima gara: Gran Premio degli Stati Uniti, ad Austin, il 21 ottobre MOTOCICLISMO Gran Premio di Thailandia MotoGp (26 giri per 118,404 km): 1. Marc Marquez (Spa), Honda, 39’55’’722 (177,9 km/h). 2. Andrea Dovizioso (I), Du- cati, a 0’’115. 3. Maverick Viñales (Spa), Yamaha, a 0’’270. 4. Valentino Rossi (I) Ya- maha, a 1’’564. Segue: 20. Tom Lüthi (S), Honda, 39,421. Giro più veloce: Marquez in 1’31’’471 (179,2 km/h). Mondiale (14 gare su 18): 1. Marquez 271. 2. Dovizioso 194. 3. Rossi 172 Moto2 (24 giri = 109,296 km): 1. France- sco Bagnaia (I), Kalex, 39’00’’009 (168,1 km/h). 2. Luca Marini (I), Kalex, a 1’’512. 3. Miguel Oliveira (Por), Ktm, a 1’’651. Segue: 16. Dominique Aegerter (S), Ktm, a 30’’758. Mondiale (14 gare su 18): 1. Ba- gnaia 259. 2. Oliveira 231. 2. Brad Binder (Sa), Ktm, 157. Seguono: 18. Aegerter 27. 31. Jesko Raffin (S), Kalex, 1 Moto3 (22 giri = 100,188 km): 1. Fabio Di Giannantonio (I), Honda, 38’10’’789 (157,4 km/h). 2. Lorenzo Dalla Porta (I), Honda, a 0’’135. 3. Dennis Foggia (I), Ktm, a 0’’466 Mondiale (14 gare su 18): 1. Jorge Mar- tin (Spa), Honda, 204. 2. Marco Bezzecchi (I), Ktm, 178. 3. Di Giannantonio 175 Prossima gara: Gp del Giappone, a Mote- gi, il 21 ottobre HOCKEY Nhl, sabato: New Jersey (con Hischier e Müller)-Edmonton 5-2. Buffalo-Ny Ran- gers 3-1. Toronto-Ottawa 3-5. Tampa Bay- Florida (con Malgin) d.r. 2-1. Ny Islanders (con Sbisa)-Nashville (con Fiala, Josi e Weber) 3-4. Pittsburgh-Montreal 1-5. Dal- las-Winnipeg 5-1. St. Louis-Chicago d.p. 4-5. Minnesota (con Niederreiter)-Las Ve- gas d.r. 1-2. Colorado (con Andrighetto)- Philadelphia 5-2. Arizona-Anaheim 0-1. Calgary-Vancouver (con Bärtschi) 7-4 Il britannico si impone a Suzuka in un Gp del Giappone dominato da capo a piedi. Ferrari sempre in difficoltà. di Paolo Spalluto Hamilton a Suzuka ha fatto ciò che ha voluto, subito, sempre, dal venerdì mattina sino alla dome- nica davanti alla bandiera a scac- chi. Impressionante, alla fine, ve- dere lo stato di consunzione degli pneumatici Pirelli della sua mo- noposto, anche rispetto a quella di Bottas, sintomo questo di una guida pulita, morbida, veloce, concreta. È lui ormai il campione del mondo 2018 e mai come que- st’anno lo ha meritato per dedi- zione e impegno, un risultato per- fetto per un pilota maturo come mai prima. Gara con qualche emozione lega- ta alla guerra dei nervi più che alla pista vera e propria, con Ver- stappen che in questo ci sguazza. Dapprima taglia la chicane e rientra in pista palesemente con il volante tutto sterzato a sinistra, non lasciando scampo a Raikko- nen che gli si era abilmente af- fiancato. Penalità di cinque se- condi, nella migliore logica del punire per non fare nulla: o Ver- stappen ha volontariamente dan- neggiato Kimi – ed è stato così, non tanto per il nome del pilota coinvolto, ma per la dinamica di menefreghismo nel rientro sul tracciato e dunque andava pena- lizzato più pesantemente –, op- pure si tratta di una toccata di gara che non comporta penalità. Poco dopo Vettel, in evidente sta- to di ansia da prestazione, cerca di passarlo pur non avendo il muso compiutamente dentro a tutta la Red Bull. L’olandese fa il Verstappen e senza problemi chiude il tedesco – colpevole di leggerezza – e lo manda in testa- coda. Gara finita: lo era già, ma al- meno si stava assistendo ad un bel recupero della Rossa a ridosso delle Frecce d’Argento. Ricciardo, dalle retrovie per la cattiva e problematica qualifica di sabato, giunge quarto a esatta- mente cinque secondi e due deci- mi dal compagno, così da non ar- 1 LEWIS HAMILTON 2 VALTTERI BOTTAS 3 MAX VERSTAPPEN 2 1 3 SEBASTIAN VETTEL Ferrari 1’32”318 GIRO PIÙ VELOCE 33 MAX VERSTAPPEN MAURIZIO ARRIVABENE 5 SEBASTIAN VETTEL GRAN PREMIO SUZUKA Fa sempre la figura del cattivo, con gli altri che in macchina si fanno il segno della croce quando lo devono passare. Sarà anche eccessivo, ma ha carattere e molto talento, e guida con i classici zoccoli di legno. Nelle qualifiche parla del team come se lui fosse un ospite e non capo. Poi spiega dei sensori che, pare, gli abbiano messo pure sul suo cuscino, e mentre lo fa si volta spesso verso il box come se cercasse il pacchetto delle sigarette. Tempo di Juventus per lui? L’unica vera gioia, in un weekend giapponese così simile ad un harakiri, è l’importante nuovo accordo di sponsorizzazione con l’azienda Valeriana, che potrebbe finalmente farlo rilassare (anche se poi è svenuto quando ha saputo che è olandese). Ogni volta il pubblico ci stupisce: un tifo straordi- nario, con travestimenti che da quelle parti sono della festa, mentre da noi sarebbero da arresto per disturbo alla decenza. Ridono come matti, forse senza saperne il perché, e da raffinati intenditori sono pazzi per Trulli (che è tutto dire). LA GARA LE PAGELLE DI PAOLONE Salutate il campione (o quasi) INFOGRAFICA LAREGIONE Sport 17 lunedì 8 ottobre 2018 recare danno all’arretramento dei cinque secondi di penalità. Suzuka si conferma pista magica, piena di sorpassi e azioni, cieli blu che nel volgere di poco passano alla pioggia come sabato, giorno del disastro Ferrari. Ieri la pista ha detto poco di più, se non purtroppo il ritiro di Le- clerc e niente punti Sauber, per cui la notizia migliore per Hinwil è il risultato della Toro Rosso che di poco precede il team svizzero all’ottavo posto del Mondiale co- struttori e che dunque è l’obietti- vo – anche monetario – di Vas- seur e i suoi. Una disdetta per Honda che qui ha il suo tracciato che proprio ieri festeggiava 30 anni e il cui team di Faenza pare- va nella posizione di poter mar- care punti preziosi. La Ferrari in terra giapponese ha abdicato a molte situazioni in un solo colpo. Dapprima i tanti ru- mours di cui vi abbiamo accen- nato e a cui Arrivabene ha dovuto dare risposta e che parlano in po- litichese dell’applicazione sulla batteria di un sensore voluto dal- la Fia, ma che ha una terribile concomitanza con lo smarrimen- to di prestazioni della Rossa. A seguire la debilitazione psicolo- gica di Vettel che si trova in uno stato tensivo che lo porta a com- mettere errori, non perché sia im- provvisamente pilota incapace o di poco valore, ma perché essen- do emotivo sente molto la confu- sione, la poca leadership di Mara- nello. Sente pure allontanarsi, nel suo cuore, la sensazione di poter essere un giorno campione del mondo su una Rossa, suo sogno da bambino, perché vede un ripe- tersi di situazioni che vive sulla sua pelle e che Alonso non manca di confermargli. In Ferrari si vin- ce con un board di comando stra- niero, questo il mantra che, piac- cia o meno, è scritto anche sui li- bri della storia recente, se consi- deriamo che il Mondiale di Raik- konen fu perso dagli avversari più che vinto da lui. Il Mondiale, giunto alle battute fi- nali, è tutto qui e con un copione scritto: presto la Red Bull si con- fermerà seconda forza nel finale di stagione e la Mercedes-Benz vincerà sia tra i piloti, sia tra i co- struttori, operazione che ad ini- zio stagione sembrava difficile. Maurizio Arrivabene ha detto che alla squadra manca un tattico, come nella vela: ma chi lo deve as- sumere se non il Team Principal? In ogni caso è tempo che qualcu- no metta davvero in discussione questa egemonia Mercedes, così da regalare spettacolo e suspen- se. In questa stagione per un po’ abbiamo gioito, ma il recupero costante e notevole del team di Brackley è stato eccellente. MOTOCICLISMO | GP DI THAILANDIA Marquez a un passo dal settimo titolo Marc Marquez ha compiuto un passo verso il settimo titolo di campione del mondo. A Buri- ram, in Thailandia, lo spagnolo si è infatti aggiudicato il suo 68° Gran Premio, davanti all’italia- no Dovizioso e al connazionale Viñales. L’elvetico Thomas Lüthi ha chiuso al 20° posto. Grazie al settimo successo della stagione 2018, Marquez può con- tare su un vantaggio di 77 punti nei confronti di Dovizioso, quando al termine mancano quattro prove. La gara thailande- se è stata appassionante, con una bagarre a quattro con Valentino Rossi in grado di seguire il ritmo dei primi tre, senza peraltro riu- scire a salire sul podio. Partito in pole, Marquez è stato superato da Dovizioso nel penul- timo giro, dando così il via a un testa a testa entusiasmante, ri- soltosi soltanto all’ultima curva, quando il catalano ha superato l’avversario all’interno. Tra quin- dici giorni in Giappone il 25enne iberico potrebbe aggiudicarsi in modo matematico il settimo ca- sco iridato della carriera. Nessuna scintilla, per contro, da parte di Tom Lüthi. Il modesto 20° posto lo relega a 40” dal vin- citore. Sembra chiaro che il 32enne bernese non ha più la grinta necessaria per battersi al meglio, tenuto conto che la pros- sima stagione compirà un passo a ritroso per ritornare in Moto2. Moto2 nella quale Dominique Aegerter, partito dalla 14ª posi- zione in griglia, ha chiuso al 16° posto, fuori dalla zona punti. Un risultato che diminuisce ul- teriormente le già scarse possi- bilità di rivederlo in Moto2 nel 2019. Leader incontrastato KEYSTONE Mistero a cinque cerchi KEYSTONE lavoro fisso e temporaneo t. +41 91 756 25 00 www.int-tempo.ch Locarno LE BREVI Hockey Anche Kenins nel mirino C’è anche Ronald Kenins nel mirino della giustizia sportiva: infatti è stata aperta un’inchie- sta nei confronti del ventino- venne attaccante del Losanna, reo di aver assestato una spalla- ta all’arbitro Joris Müller duran- te l’ultimo minuto della sfida di sabato con il Berna, e che po- trebbe così dover saltare il der- by di domani alle Vernets con il Ginevra Servette. Ci sarebbero crepe sospette nel meccanismo dell’antidoping ai Giochi olimpici di Pyeongchang. È quanto sostiene un’inchiesta della tivù pubblica tedesca Ard e della rivista online elvetica Repu- blik, secondo cui la sicurezza dei controlli è stata indebolita da «gravi vulnerabilità e disattenzio- ni». A suggerirlo sono alcune im- magini scattate da un superviso- re in uno dei centri di controllo. In cui si vede lo stesso impiegato ag- girarsi indisturbato all’interno della stanza a spulciare tra i do- cumenti, se non persino a rovista- re nel frigorifero in cui sono im- magazzinati i campioni raccolti. E non si tratterebbe di un caso isolato. Tanto che il medico Lukas Weisskopf dopo aver visionato le immagini pubblicate sul sito di Republik ha dichiarato che «simi- li scene riflettono ciò che io e i miei colleghi abbiamo visto a Pyeongchang». Questo nono- stante una delegazione di osser- vatori indipendenti dell’Agenzia mondiale antidoping avesse giu- dicato «globalmente soddisfa- centi» i controlli antidoping, pur sottolineando alcune mancanze. In totale sono quattro gli atleti beccati con le mani nel sacco in Corea, ovvero il giapponese Kei Saito (short track), lo sloveno Ziga Jeglic (hockey) e i russi Ale- xander Kruschelnizki (curling) e Nadeshda Sergeyeva (bob). DOPING | PYEONGCHANG La falla coreana: ‘Vulnerabilità e disattenzioni’

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Page 1: Sport 17 Hamilton senza rivali - Paolo Spalluto giappone.pdfHamilton senza rivali AUTOMOBILISMO Gran Premio del Giappone, Suzuka (53 giri di 307,471 km): 1.Lewis Hamilton (Gb/Mercedes)

Hamilton senza rivaliAUTOMOBILISMO

Gran Premio del Giappone, Suzuka (53giri di 307,471 km): 1. Lewis Hamilton(Gb/Mercedes) 1 ora 27’17’’062 (media:211,358 km/h). 2. Valtteri Bottas (Fin/Mer-cedes) a 12’’919. 3. Max Verstappen(Ol/Red Bull-Tag Heuer) a 14’’295. 4. Da-niel Ricciardo (Aus/Red Bull-Tag Heuer) a19’’495. 5. Kimi Raikkonen (Fin/Ferrari) a50’’998. 6. Sebastian Vettel (Ger/Ferrari) a1’09’’873. 7. Sergio Perez (Mes/Force In-dia-Mercedes) a 1’19’’379. 8. RomainGrosjean (F/Haas-Ferrari) a 1’27’’198. 9.Esteban Ocon (F/Force India-Mercedes) a1’28’’055. 10., a un giro Carlos Sainz (Spa/Renault). 11. Pierre Gasly (F/Toro Rosso-Honda). 12. Marcus Ericsson (Sve/ Sau-ber-Ferrari). 13. Brendon Hartley (Nz/ ToroRosso-Honda). 14. Fernando Alonso (Spa/McLaren-Renault). 15. Stoffel Vandoorne(Bel/McLaren-Renault). 16. Sergey Sirot-kin (Rus/Williams-Mercedes). 17. LanceStroll (Can/Williams-Mercedes)La situazione nel Mondiale (dopo 17gare su 21). Piloti: 1. Hamilton 331. 2.Vettel 264. 3. Bottas 207. 4. Raikkonen196. 5. Verstappen 173. 6. Ricciardo 146.7. Perez 53. 8. Magnussen 53. 9. Hülken-berg 53. 10. Alonso 50. 11. Ocon 49. 12.Sainz 39. 13. Grosjean 31. 14. Gasly 28.15. Leclerc 21. 16. Vandoorne 8. 17. Stroll6. 18. Ericsson 6. 19. Hartley 2. 20. Sirot-kin 1. Costruttori: 1. Mercedes 538. 2.Ferrari 460. 3. Red Bull-Renault 319. 4.Renault 92. 5. Haas-Ferrari 84. 6. McLa-ren-Renault 58. 7. Force India-Mercedes43. 8. Toro Rosso-Honda 30. 9. Sauber-Ferrari 27. 10. Williams-Mercedes 7Prossima gara: Gran Premio degli StatiUniti, ad Austin, il 21 ottobre

MOTOCICLISMO

Gran Premio di ThailandiaMotoGp (26 giri per 118,404 km): 1.Marc Marquez (Spa), Honda, 39’55’’722(177,9 km/h). 2. Andrea Dovizioso (I), Du-cati, a 0’’115. 3. Maverick Viñales (Spa),Yamaha, a 0’’270. 4. Valentino Rossi (I) Ya-maha, a 1’’564. Segue: 20. Tom Lüthi (S),Honda, 39,421. Giro più veloce: Marquezin 1’31’’471 (179,2 km/h). Mondiale (14gare su 18): 1. Marquez 271. 2. Dovizioso194. 3. Rossi 172Moto2 (24 giri = 109,296 km): 1. France-sco Bagnaia (I), Kalex, 39’00’’009 (168,1km/h). 2. Luca Marini (I), Kalex, a 1’’512. 3.Miguel Oliveira (Por), Ktm, a 1’’651. Segue:16. Dominique Aegerter (S), Ktm, a30’’758. Mondiale (14 gare su 18): 1. Ba-gnaia 259. 2. Oliveira 231. 2. Brad Binder(Sa), Ktm, 157. Seguono: 18. Aegerter 27.31. Jesko Raffin (S), Kalex, 1Moto3 (22 giri = 100,188 km): 1. Fabio DiGiannantonio (I), Honda, 38’10’’789 (157,4km/h). 2. Lorenzo Dalla Porta (I), Honda, a0’’135. 3. Dennis Foggia (I), Ktm, a 0’’466Mondiale (14 gare su 18): 1. Jorge Mar-tin (Spa), Honda, 204. 2. Marco Bezzecchi(I), Ktm, 178. 3. Di Giannantonio 175Prossima gara: Gp del Giappone, a Mote-gi, il 21 ottobre

HOCKEY

Nhl, sabato: New Jersey (con Hischier eMüller)-Edmonton 5-2. Buffalo-Ny Ran-gers 3-1. Toronto-Ottawa 3-5. Tampa Bay-Florida (con Malgin) d.r. 2-1. Ny Islanders(con Sbisa)-Nashville (con Fiala, Josi eWeber) 3-4. Pittsburgh-Montreal 1-5. Dal-las-Winnipeg 5-1. St. Louis-Chicago d.p.4-5. Minnesota (con Niederreiter)-Las Ve-gas d.r. 1-2. Colorado (con Andrighetto)-Philadelphia 5-2. Arizona-Anaheim 0-1.Calgary-Vancouver (con Bärtschi) 7-4

Il britannico si impone a Suzuka in un Gp del Giappone dominato da capo a piedi. Ferrarisempre in difficoltà.

di Paolo Spalluto

Hamilton a Suzuka ha fatto ciòche ha voluto, subito, sempre, dalvenerdì mattina sino alla dome-nica davanti alla bandiera a scac-chi. Impressionante, alla fine, ve-dere lo stato di consunzione deglipneumatici Pirelli della sua mo-noposto, anche rispetto a quelladi Bottas, sintomo questo di unaguida pulita, morbida, veloce,concreta. È lui ormai il campionedel mondo 2018 e mai come que-st’anno lo ha meritato per dedi-zione e impegno, un risultato per-fetto per un pilota maturo comemai prima.Gara con qualche emozione lega-ta alla guerra dei nervi più chealla pista vera e propria, con Ver-stappen che in questo ci sguazza.Dapprima taglia la chicane erientra in pista palesemente conil volante tutto sterzato a sinistra,non lasciando scampo a Raikko-nen che gli si era abilmente af-fiancato. Penalità di cinque se-condi, nella migliore logica delpunire per non fare nulla: o Ver-stappen ha volontariamente dan-neggiato Kimi – ed è stato così,non tanto per il nome del pilotacoinvolto, ma per la dinamica dimenefreghismo nel rientro sultracciato e dunque andava pena-lizzato più pesantemente –, op-pure si tratta di una toccata digara che non comporta penalità.Poco dopo Vettel, in evidente sta-to di ansia da prestazione, cercadi passarlo pur non avendo ilmuso compiutamente dentro atutta la Red Bull. L’olandese fa ilVerstappen e senza problemichiude il tedesco – colpevole dileggerezza – e lo manda in testa-coda. Gara finita: lo era già, ma al-meno si stava assistendo ad unbel recupero della Rossa a ridossodelle Frecce d’Argento.Ricciardo, dalle retrovie per lacattiva e problematica qualificadi sabato, giunge quarto a esatta-mente cinque secondi e due deci-mi dal compagno, così da non ar-

1 LEWIS HAMILTON2 VALTTERI BOTTAS3 MAX VERSTAPPEN

2 1 3

SEBASTIAN VETTELFerrari

1’32”318

GIRO PIÙVELOCE

33MAXVERSTAPPEN

MAURIZIOARRIVABENE

5SEBASTIANVETTEL

GRAN PREMIOSUZUKA

Fa sempre la fi gura del cattivo, con gli altri che in macchina si fanno il segno della croce quando lo devono passare. Sarà anche eccessivo, ma ha carattere e molto talento, e guida con i classici zoccoli di legno.

Nelle qualifi che parla del team come se lui fosse un ospite e non capo. Poi spiega dei sensori che, pare, gli abbiano messo pure sul suo cuscino, e mentre lo fa si volta spesso verso il box come se cercasse il pacchetto delle sigarette. Tempo di Juventus per lui?

L’unica vera gioia, in un weekend giapponese così simile ad un harakiri, è l’importante nuovo accordo di sponsorizzazione con l’azienda Valeriana, che potrebbe fi nalmente farlo rilassare (anche se poi è svenuto quando ha saputo che è olandese).

Ogni volta il pubblico ci stupisce: un tifo straordi-nario, con travestimenti che da quelle parti sono della festa, mentre da noi sarebbero da arresto per disturbo alla decenza. Ridono come matti, forse senza saperne il perché, e da raffi nati intenditori sono pazzi per Trulli (che è tutto dire).

LA GARA LE PAGELLE DI PAOLONE

Salutate il campione (o quasi) INFOGRAFICA LAREGIONE

Sport 17lunedì 8 ottobre 2018

recare danno all’arretramentodei cinque secondi di penalità.Suzuka si conferma pista magica,piena di sorpassi e azioni, cieli bluche nel volgere di poco passanoalla pioggia come sabato, giornodel disastro Ferrari.Ieri la pista ha detto poco di più,se non purtroppo il ritiro di Le-clerc e niente punti Sauber, percui la notizia migliore per Hinwilè il risultato della Toro Rosso chedi poco precede il team svizzeroall’ottavo posto del Mondiale co-struttori e che dunque è l’obietti-vo – anche monetario – di Vas-seur e i suoi. Una disdetta perHonda che qui ha il suo tracciatoche proprio ieri festeggiava 30

anni e il cui team di Faenza pare-va nella posizione di poter mar-care punti preziosi.La Ferrari in terra giapponese haabdicato a molte situazioni in unsolo colpo. Dapprima i tanti ru-mours di cui vi abbiamo accen-nato e a cui Arrivabene ha dovutodare risposta e che parlano in po-litichese dell’applicazione sullabatteria di un sensore voluto dal-la Fia, ma che ha una terribileconcomitanza con lo smarrimen-to di prestazioni della Rossa.A seguire la debilitazione psicolo-gica di Vettel che si trova in unostato tensivo che lo porta a com-mettere errori, non perché sia im-provvisamente pilota incapace o

di poco valore, ma perché essen-do emotivo sente molto la confu-sione, la poca leadership di Mara-nello. Sente pure allontanarsi, nelsuo cuore, la sensazione di poteressere un giorno campione delmondo su una Rossa, suo sognoda bambino, perché vede un ripe-tersi di situazioni che vive sullasua pelle e che Alonso non mancadi confermargli. In Ferrari si vin-ce con un board di comando stra-niero, questo il mantra che, piac-cia o meno, è scritto anche sui li-bri della storia recente, se consi-deriamo che il Mondiale di Raik-konen fu perso dagli avversaripiù che vinto da lui.Il Mondiale, giunto alle battute fi-

nali, è tutto qui e con un copionescritto: presto la Red Bull si con-fermerà seconda forza nel finaledi stagione e la Mercedes-Benzvincerà sia tra i piloti, sia tra i co-struttori, operazione che ad ini-zio stagione sembrava difficile.Maurizio Arrivabene ha detto chealla squadra manca un tattico,come nella vela: ma chi lo deve as-sumere se non il Team Principal?In ogni caso è tempo che qualcu-no metta davvero in discussionequesta egemonia Mercedes, cosìda regalare spettacolo e suspen-se. In questa stagione per un po’abbiamo gioito, ma il recuperocostante e notevole del team diBrackley è stato eccellente.

MOTOCICLISMO | GP DI THAILANDIA

Marquez a un passo dal settimo titoloMarc Marquez ha compiuto unpasso verso il settimo titolo dicampione del mondo. A Buri-ram, in Thailandia, lo spagnolosi è infatti aggiudicato il suo 68°Gran Premio, davanti all’italia-no Dovizioso e al connazionaleViñales. L’elvetico Thomas Lüthiha chiuso al 20° posto.Grazie al settimo successo dellastagione 2018, Marquez può con-tare su un vantaggio di 77 punti

nei confronti di Dovizioso,quando al termine mancanoquattro prove. La gara thailande-se è stata appassionante, con unabagarre a quattro con ValentinoRossi in grado di seguire il ritmodei primi tre, senza peraltro riu-scire a salire sul podio.Partito in pole, Marquez è statosuperato da Dovizioso nel penul-timo giro, dando così il via a untesta a testa entusiasmante, ri-

soltosi soltanto all’ultima curva,quando il catalano ha superatol’avversario all’interno. Tra quin-dici giorni in Giappone il 25enneiberico potrebbe aggiudicarsi inmodo matematico il settimo ca-sco iridato della carriera.Nessuna scintilla, per contro, daparte di Tom Lüthi. Il modesto20° posto lo relega a 40” dal vin-citore. Sembra chiaro che il32enne bernese non ha più la

grinta necessaria per battersi almeglio, tenuto conto che la pros-sima stagione compirà un passoa ritroso per ritornare in Moto2.Moto2 nella quale DominiqueAegerter, partito dalla 14ª posi-zione in griglia, ha chiuso al 16°posto, fuori dalla zona punti.Un risultato che diminuisce ul-teriormente le già scarse possi-bilità di rivederlo in Moto2 nel2019.Leader incontrastato KEYSTONE

Mistero a cinque cerchi KEYSTONE

lavoro fisso e temporaneo

t. +41 91 756 25 00www.int-tempo.ch

Locarno

LE BREVI

HockeyAnche Kenins nel mirinoC’è anche Ronald Kenins nelmirino della giustizia sportiva:infatti è stata aperta un’inchie-sta nei confronti del ventino-venne attaccante del Losanna,reo di aver assestato una spalla-ta all’arbitro Joris Müller duran-te l’ultimo minuto della sfida disabato con il Berna, e che po-trebbe così dover saltare il der-by di domani alle Vernets con ilGinevra Servette.

Ci sarebbero crepe sospette nelmeccanismo dell’antidoping aiGiochi olimpici di Pyeongchang.È quanto sostiene un’inchiestadella tivù pubblica tedesca Ard edella rivista online elvetica Repu-blik, secondo cui la sicurezza deicontrolli è stata indebolita da«gravi vulnerabilità e disattenzio-ni». A suggerirlo sono alcune im-magini scattate da un superviso-re in uno dei centri di controllo. Incui si vede lo stesso impiegato ag-

girarsi indisturbato  all’internodella stanza a spulciare tra i do-cumenti, se non persino a rovista-re nel frigorifero in cui sono im-magazzinati i campioni raccolti.E non si tratterebbe di un casoisolato. Tanto che il medico LukasWeisskopf dopo aver visionato leimmagini pubblicate sul sito diRepublik ha dichiarato che «simi-li scene riflettono ciò che io e imiei colleghi abbiamo visto aPyeongchang». Questo nono-

stante una delegazione di osser-vatori indipendenti dell’Agenziamondiale antidoping avesse giu-dicato «globalmente soddisfa-centi» i controlli antidoping, pursottolineando alcune mancanze. In totale sono quattro gli atletibeccati con le mani nel sacco inCorea, ovvero il giapponese KeiSaito (short track), lo slovenoZiga Jeglic (hockey) e i russi Ale-xander Kruschelnizki (curling)e Nadeshda Sergeyeva (bob).

DOPING | PYEONGCHANG

La falla coreana: ‘Vulnerabilità e disattenzioni’