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Spoglio “Pietrasanta, Comune”, Archivio di Stato di Firenze, Diplomatico, pergamene (secc. VIII-XIV) http://www.archiviodistato.firenze.it/diplomatico/index.php? opadmin=0&op=fetch&type=provenienza&id=2639 14 settembre 1331, indizione XIV Micheluccio di Puccino e Bacciomeo di Albertino da Pietrasanta vendono a Bartolo del fu Dolcetto Rapi di detto luogo quattro pezzi di terra posti nel territorio di Pietrasanta, descritti nei suoi vocaboli e confini, per il prezzo di £. 80. Atto nella casa di Franceschino di Cionello del borgo di S. Frediano di Lucca, nella casa del notaio rogante Michele di Bartolomeo di Barellia da Lucca. 22 febbraio 1347, indizione XV Ranieri Novello ... arbitro eletto da Lapo del fu Vanni, e da altri Nobili Pisani da una parte, e dal Comune di Pietrasanta dall’altra, proferisce un Lodo, col quale aggiudica ai detti Pisani alcuni beni come Boschi, Paludi, Monti, e Bestiame, dei quali veniva contrastato il possesso dagli Uomini della suddetta Comunità. Dato in Pisa. Copiato dall’Inbreviature di ser Benincasa del fu Giuntarello da Castro, per mano di ser Francesco di Cola da Montecatino. 31 agosto 1350 (stile pisano?), indizione II Deliberazione del Consiglio di Pisa con la quale vengon liberate tutte le Comunità comprese nel Vicariato di Pietrasanta da alcuni aggravi nuovamente impostisi ed assoggettati alle imposizioni che avevano per il passato. Rogato da ser Stefano d’Andrea, cittadino pisano e notaio. 26 ottobre 1350, indizione III Sentenza del giudice e del vicario di Pietrasanta per la quale apparisce che i procuratori dell’Opera di S. Martino di detto luogo, in conseguenza della loro istanza, sono messi a possesso di alcuni pezzi di terra posti nel territorio di Pietrasanta, descritti nei loro confini, come beni degli eredi di Brunetto Mazzei i quali andavano debitori alla suddetta Opera di S. Martino di staia 20 di grano. Notaio Ferro del fu Sandro da Torcinio. 11 giugno 1366, indiz. IV Gli uffiziali del Vicariato di Pietrasanta, i nomi dei quali sono descritti nella carta, col consenso del Vicario, costituiscono procuratori di detta Comunità Giovanni del fu Bartolo da Pisa e Bonuccio del fu Vanni di Pietrasanta, specialmente per il

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Spoglio “Pietrasanta, Comune”, Archivio di Stato di Firenze, Diplomatico, pergamene (secc. VIII-XIV)http://www.archiviodistato.firenze.it/diplomatico/index.php?opadmin=0&op=fetch&type=provenienza&id=2639

14 settembre 1331, indizione XIVMicheluccio di Puccino e Bacciomeo di Albertino da Pietrasanta vendono a Bartolo del fu Dolcetto Rapi di detto luogo quattro pezzi di terra posti nel territorio di Pietrasanta, descritti nei suoi vocaboli e confini, per il prezzo di £. 80.Atto nella casa di Franceschino di Cionello del borgo di S. Frediano di Lucca, nella casa del notaio rogante Michele di Bartolomeo di Barellia da Lucca.

22 febbraio 1347, indizione XVRanieri Novello ... arbitro eletto da Lapo del fu Vanni, e da altri Nobili Pisani da una parte, e dal Comune di Pietrasanta dall’altra, proferisce un Lodo, col quale aggiudica ai detti Pisani alcuni beni come Boschi, Paludi, Monti, e Bestiame, dei quali veniva contrastato il possesso dagli Uomini della suddetta Comunità.Dato in Pisa.Copiato dall’Inbreviature di ser Benincasa del fu Giuntarello da Castro, per mano di ser Francesco di Cola da Montecatino.

31 agosto 1350 (stile pisano?), indizione IIDeliberazione del Consiglio di Pisa con la quale vengon liberate tutte le Comunità comprese nel Vicariato di Pietrasanta da alcuni aggravi nuovamente impostisi ed assoggettati alle imposizioni che avevano per il passato.Rogato da ser Stefano d’Andrea, cittadino pisano e notaio.

26 ottobre 1350, indizione IIISentenza del giudice e del vicario di Pietrasanta per la quale apparisce che i procuratori dell’Opera di S. Martino di detto luogo, in conseguenza della loro istanza, sono messi a possesso di alcuni pezzi di terra posti nel territorio di Pietrasanta, descritti nei loro confini, come beni degli eredi di Brunetto Mazzei i quali andavano debitori alla suddetta Opera di S. Martino di staia 20 di grano.Notaio Ferro del fu Sandro da Torcinio.

11 giugno 1366, indiz. IVGli uffiziali del Vicariato di Pietrasanta, i nomi dei quali sono descritti nella carta, col consenso del Vicario, costituiscono procuratori di detta Comunità Giovanni del fu Bartolo da Pisa e Bonuccio del fu Vanni di Pietrasanta, specialmente per il miglioramento e per la conservazione di un altare col titolo della SS. Annunziata, posto nella chiesa di S. Martino di detto luogo.Fatto in Pietrasanta, nella sala del palazzo degli eredi di Perotto del fu Iacopo dello Strego da Lucca; rogato da ser Niccolò di Coluccio Pessini da Pietrasanta.

10 settembre 1374, ind. XIIIStefano e Puccinello del fu Guiduccio da Pietrasanta assieme con donna Nelda, loro madre, vendono agli ufiziali di detta Comunità, un pezzo di terra con casa descritta nei suoi confini per il prezzo di fiorini 80 d’oro.Fatto in Pietrasanta, nella bottega dei venditori.Notaio, Niccolò del fu Vanni dello Strego da Lucca.

20 dicembre 1377, indizione INiccolò di Pandone, e Michele di Vannuccio, come Procuratori del Comune di Pietrasanta da una parte, e Francesco Paganelli come Procuratore del Comune della

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Cappella di San Martino, nel Vicariato di Pietrasanta dall’altra, per terminare le loro controversie fanno compromesso in faccia di Bartolomeo del fu Vanni di Forteguerri da Lucca, e di Antonio di Coluccio da Pietrasanta.Fatto in Lucca.Rogito ser Iacopo del fu Matteo di detta città.

3 febbraio 1378, indizione ILodo dato in conseguenza dell’esposto compromesso, per il quale vien decretato dai sunnominati Arbitri, che ambe le parti possano godere in comune di alcuni beni immobili posti nel territorio di Pietrasanta descritti nei suoi vocaboli o confini come Boschi, paludi, Monti, etc.Dato in Lucca.Rogito Iacopo del fu Matteo

31 maggio 1391, indizione XIVGli ufiziali del Comune di Pietrasanta nominati nella carta eleggono procuratori di detta Terra, Upertino di Coluccio, ser Castruccio di ser Francesco, Bartolommeo di Piero e Michele di Vannuccio, tutti di Pietrasanta, per le cause ed affari che possono occorrere.Atto nella sala del palazzo degli eredi del fu Perotto dello Strego in Pietrasanta;notaio, Marco del fu Coluccino del fu Lando del fu Betto Savini di Lucca.

1423Carta che contiene diversi pagamenti fatti dal Comune della Cappella e dal Comune di Pietrasanta all’Ufizio del sale della Città di Lucca.Copiati da Matteo del fu Giovanni da Lucca.

4 gennaio 1428, indizione VIDeliberazione degl’Ufiziali del Comune di Pietrasanta, e del Comune della Cappella di San Martino, con la quale vien decretato che non debba farsi il Macello in alcun luogo di Pietrasanta, se non nella Bottega dell’Opera di san Martino, per maggiore utilità di detta Opera.Copiato dai libri delle Riformagioni del Comune di Pietrasanta, per mano di ser Michele di Giovanni di Piero da Lucca.

20 gennaio 1434, indizione XIILodo dato da Niccolò del fu Manfredo eletto arbitro dal Comune di Pietrasanta da una, e dal Comune di Seraveza, e della Cappella dall’altra parte, col quale vengono condannate queste due Comunità a pagare al Comune di Pietrasanta, la somma di fiorini 34 nello spazio di un anno, per aggravi alle medesime imposti.Dato nel Palazzo del Vicario di Pietrasanta.Rogito ser Niccolò del fu Bartolomeo di Diodato di detto luogo.

22 dicembre 1438, indizione IIIacopo del fu Filippo de Rapondi di Lucca vende a Niccolò di Iacopo Turelli da Pietrasanta, come procuratore di detto Comune, una casa in Pietrasanta descritta nei suoi confini, detta volgarmente “lo palagio vecchio alla Fontana” per il prezzo di fiorini 162.Fatto in Lucca.Notaio ser Pietro del fu Niccolò Turini di Lucca.

12 ottobre 1439Bolla di Eugenio IV diretta al vescovo di Lucca con la quale ordina al medesimo che prenda cura di rimettere alle funzioni ecclesiastiche ed alla celebrazione dei divini

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ufizi, nella chiesa di S. Martino di Pietrasanta, i canonici del Capitolo di detta chiesa, i quali si erano assentati dalla medesima senza giusto motivo.Dato in Firenze.27 agosto 1440. indizione IIIGli ufiziali del comune di Lucca vendono a Lorenzo di Nanni di Bartoluccio, accettante a nome di Domenico del fu Iacopo di Stefano da Pietrasanta, una casa con due botteghe poste in detto luogo, descritte nei suoi confini, per il prezzo di ducati 100.Fatto in Lucca; notaio ser Bernardino de fu Niccolò Martini.

1445Eugenio IV con sua bolla diretta all’arcivescovo di Pisa dà la commissione al medesimo di esaminare alcune persone della Terra di Pietrasanta che accusate di usura sono state scomunicate dal vescovo di Lucca; lo autorizza ad assolverle dalla scomunica se riconosce falsa l’accusa che li fu data.dato in Roma.

27 giugno 1511, indizione XIVConvenzioni diverse fra il Comune di Pietrasanta da una, e il Comune di Seravezza dall’altra a motivo di alcune spese imposte, e da imporsi dal detto Comune di Pietrasanta. (La carta è evanida).Fatto in Pietrasanta.Rogito ser Coluccio di Gio. Batta Busdinghi da Lucca.

6 agosto 1519, indizione VISentenza di Vieri de’ Medici, Commissario della Terra di Pietrasanta, con la quale viene decretato, che il Comune di Pietrasanta da una parte, e il Comune di Seravezza, di Corvaria, e della Cappella dall’altra. debbano concorrere unitamente a pagare il Maestro di Grammatica, e il Medico, etc.Dato in Pietrasanta.Rofito ser Pietro Angelo di Francesco del fu Iacopo da Barga.

2 dicembre 1549, indizione VIIIGiovanni Lorenzo de Galli, vicario generale del vescovo di Lucca, conferisce a Felice di Coluccino cherico della diocesi di Lucca, un cappellanato nella chiesa di S. Martino di Pietrasanta sotto il titolo della Santa Croce.Dato in Lucca.

26 giugno 1564, indizione VIIPer la rinunzia della detta cappella fatta dal sunnominato Felice di Coluccino, Giovanni Uliva da Perugia, vicario generale del vescovo di Lucca, conferisce la medesima a Giovanni di Frediano de pancetti da Pietrasanta.Dato il Lucca.

9 luglio 1612, indizione XVacante per la morte di questo Rettore, vien conferita a Niccolò di Giulio da Pietrasanta, sacerdote della diocesi di Lucca, per lettera di Francesco Sanmartini, vicario generale dell’arcivescovo di Pisa, e protonotaio apostolico.Data in Pisa.