Spiritismo La Morte E La Vita Dopo La Morte Di E Kübler-Ross

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La Morte E La Vita Dopo La Morte

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  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    Pagina INDICE

    2 Prefazione di Paola Giovetti5 1 Vivere e morire

    18 2 La morte non esiste36 3 La vita, la morte e la vita dopo la morte

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  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    Prefazione di Paola Giovetti

    La dottoressa Elisabeth Kiibler-Ross una delle migliori

    rappresentanti della nuova coscienza di cui questa collana si

    occupa, in quanto attraverso di lei e il suo appassionato lavoro

    pionieristico siamo giunti a una nuova, pi ampia e profonda

    comprensione della morte - il grande appuntamento che ci attende

    tutti e di cui la nostra societ moderna, razionalista e impostata

    materialisticamente, ha fatto, nella sua incapacit a spiegarla, un

    tab insuperabile.

    Elisabeth Kiibler-Ross ha infranto questo tab, e con lavoro

    instancabile e paziente ha fatto partecipi tutti coloro che hanno

    voluto ascoltarla non di ci che crede sulla morte, ma di ci che su

    di essa sa: le sue consapevolezze derivano, oltre che da esperienze

    personali, da migliaia di ore trascorse al capezzale dei morenti

    ascoltando quello che essi hanno da dire.

    Fin dagli inizi della sua carriera di medico-psichiatra presso la

    clinica universitaria di Chicago, la dottoressa Kbler-Ross si era

    resa conto che persino per i medici il dolore e la morte costituiscono

    aspetti da esorcizzare piuttosto che da accettare, e che oggi non

    siamo pi capaci di prestare aiuto autentico a un malato grave. Un

    tempo si moriva in casa, circondati dagli affetti pi cari; oggi si

    muore in ospedale, dove si viene assistiti con grande efficienza dal

    punto di vista tecnico, ma dove quasi nessuno si occupa della

    persona.

    Fin dagli anni Sessanta Elisabeth Kbler-Ross cominci a prestare

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    assistenza ai pazienti allo stadio terminale, i casi disperati, e si rese

    conto che chi si trova a questo stadio pu essere molto aiutato da

    unassistenza umana e psicologica adeguata. Il modo in cui questa

    donna coraggiosa affront il grande problema dei morenti e la sua

    dimostrazione della possibilit di un approccio tutto diverso nei loro

    confronti, ha fatto scuola. A buon diritto la dottoressa Kbler-Ross

    pu essere definita una innovatrice, che ha fatto per la

    comprensione umana della morte pi di quanto sia mai stato fatto

    da altri.

    Il lavoro coi morenti ha dato alla Kbler-Ross anche un

    atteggiamento religioso nei confronti della vita (e della morte che

    ne fa parte), nonch solidissime convinzioni su ci che avviene dopo

    il trapasso. Analizzando i racconti delle persone che erano state in

    coma ed erano state riportate alla vita, la dottoressa si accorse

    infatti che questi ritornati avevano spesso qualcosa da

    raccontare: qualcosa che stranamente era simile per tutti. Le

    esperienze pi comuni che venivano riferite erano queste:

    - Quasi tutti coloro che erano morti non avrebbero voluto

    tornare indietro.

    - Dopo questa esperienza si perde del tutto la paura di morire.

    - Ogni persona che muore viene accolta da un essere amoroso

    che la sta attendendo, spesso un parente.

    - La morte costituisce unesperienza bellissima, forse la pi bella

    di tutta la nostra esistenza.

    - Nellaltra dimensione ognuno in grado di giudicarsi e di

    dirigersi da solo.3

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    Tutti questi dati sono stati in seguito confermati da altri

    ricercatori. Infatti, sullesempio della dottoressa Kbler-Ross, altri

    studiosi hanno portato avanti la ricerca tanatologica (cio la ricerca

    sulla morte), che in questi anni si ampiamente sviluppata grazie

    ad inchieste approfondite che hanno contribuito a meglio inquadrare

    il tema ampliandone la conoscenza.

    Liniziatrice stata comunque lei, Elisabeth Kbler-Ross, questa

    piccola signora piena di coraggio che non ha esitato a mettere a

    repentaglio la sua buona reputazione di scienziata affermando che

    la morte in s non esiste e che quella che tanti considerano la fine

    di tutto altro non che il passaggio a una casa pi bella, altro

    non che la liberazione della farfalla dal suo bozzolo.

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    1 - VIVERE E MORIRE

    Molti dicono: E' chiaro che la dottoressa Ross ha visto troppi

    pazienti moribondi. Sta diventando un po ridicola.

    Quello che gli altri pensano di voi un problema loro, non vostro.

    E' importante ricordarsene. Se si ha la coscienza pulita e si svolge il

    proprio lavoro con amore, diranno tutto il male di voi e tenteranno

    di rovinarvi la vita, salvo poi onorarvi dieci anni dopo e conferirvi

    diciotto lauree per lo stesso lavoro. E' ci che capitato a me.

    Dopo esser stati per molti anni al letto di morte di bambini e

    vecchi e aver ascoltato ci che essi dicono, ci si rende conto che

    essi sanno quando la morte si avvicina. Allimprovviso vi dicono

    addio, quando non avete idea che la morte sia imminente. Se non

    ignorate questo fatto, e continuate ad ascoltare, allora il morente vi

    dir tutto ci che vuol farvi sapere. Dopo la morte di quel paziente,

    vi sentirete in pace perch potreste essere la sola persona che ha

    preso seriamente le sue parole.

    Abbiamo studiato ventimila casi in tutto il mondo di persone che

    erano state dichiarate clinicamente morte e che sono poi ritornate

    alla vita. Alcune si risvegliarono naturalmente, altre a seguito di

    rianimazione.

    Voglio riassumere in breve quello che ogni essere umano dovr

    sperimentare al momento della morte. E' unesperienza che tutti

    devono vivere, indipendentemente dal fatto che siano Australiani,

    Ind, Musulmani, Cristiani o non credenti. Non dipende nemmeno

    dallet o dalla condizione sociale. La morte infatti un processo5

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    umano, come la nascita.

    Lesperienza della morte quasi identica a quella della nascita. E'

    come nascere a unesistenza diversa che pu essere dimostrata

    molto semplicemente.

    Da migliaia danni ci hanno indotto a credere in ci che

    riguarda laldil.

    Per me non pi questione di credere, ma di sapere. E sono

    disposta a dirvi come potete arrivare anche voi a questa

    conoscenza, purch vi interessi veramente. Se non vi interessa, non

    fa nulla: tanto, dopo la morte, lo saprete comunque. E io sar l,

    tutta felice, specie per coloro che ora dicono: Povera dottoressa

    Ross!.

    Al momento della morte vi sono tre stadi. Se riuscite ad accettare

    il linguaggio che uso nelle mie conversazioni con i bambini morenti

    e che ho applicato ad esempio nella lettera a Dougy, accetterete

    che io vi dica che la morte di un essere umano identica a ci che

    accade quando la farfalla esce dal bozzolo. Il bozzolo pu essere

    paragonato al corpo umano. Questultimo non il nostro vero io,

    solo una dimora in cui vivere per un po di tempo. Morire solo

    trasferirsi da una dimora in unaltra pi bella, per usare un

    paragone simbolico.

    Non appena il bozzolo in condizioni disperate - a causa di

    suicidio, di assassinio, di attacco cardiaco, oppure di una malattia

    cronica, non importa qual la causa - esso lascia libera la farfalla,

    lanima, per cos dire. In questo secondo stadio, dopo che la farfalla

    simbolica ha lasciato il suo corpo materiale, si sperimentano cose6

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    importanti che si dovrebbero conoscere per non aver pi paura

    della morte.

    A questo secondo stadio si dispone di energia psichica, mentre al

    primo stadio si dispone di energia fisica. Allora si aveva ancora

    bisogno di un cervello funzionante, di una coscienza vigile, per

    comunicare con i propri simili. Appena questo cervello o questo

    bozzolo troppo danneggiato, non si ha pi coscienza. Nel

    momento in cui questa viene a mancare e, per cos dire, il bozzolo

    in condizioni tali che manca la facolt di respirare ed impossibile

    misurare le pulsazioni o le onde cerebrali, la farfalla ha gi lasciato

    il bozzolo. Ci non significa necessariamente che si gi morti, ma

    piuttosto che il bozzolo non funziona pi. Lasciando il bozzolo si

    raggiunge il secondo stadio, che caratterizzato dallenergia

    psichica. Le energie fisica e psichica sono le sole che luomo pu

    gestire.

    Il dono pi grande che Dio ha fatto alluomo il libero arbitrio. E

    fra tutti gli esseri viventi luomo lunico dotato di libero arbitrio,

    col quale pu decidere di usare quelle energie in modo positivo o

    negativo. Appena lanima lascia il corpo, ci si rende conto

    immediatamente che si pu percepire tutto quello che accade nel

    luogo della morte, sia in ospedale, sia nel luogo dellincidente o

    dovunque si sia abbandonato il corpo. Non si registrano gli

    avvenimenti con la consapevolezza terrena, ma con una nuova

    consapevolezza. Si registra tutto, ma solo durante il periodo in cui

    non c pi pressione sanguigna, in cui mancano le pulsazioni e il

    respiro e in alcuni casi anche le onde cerebrali.7

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    Ci si rende conto di ci che ognuno dice, di ci che pensa e di

    come agisce. E in seguito si sar in grado di riferire nei pi minuti

    dettagli che, ad esempio, il nostro corpo fu estratto dallauto con la

    fiamma ossidrica. E' perfino accaduto che qualcuno sia stato in

    grado di ricordare la targa dellauto che laveva investito e il cui

    pilota aveva deciso di andarsene. Scientificamente impossibile

    spiegare come qualcuno privo di onde cerebrali sia in grado di

    leggere una targa. Occorre molta umilt agli scienziati. Si deve

    umilmente accettare il fatto che vi sono milioni di cose che ancora

    non siamo in grado di capire. Ci non significa che quello che non

    siamo in grado di capire non esiste o non reale.

    Se io soffiassi dentro un fischietto per cani voi non potreste udire,

    mentre qualunque cane sentirebbe benissimo. Il motivo che

    lorecchio umano non in grado di percepire frequenze cos alte.

    Allo stesso modo luomo medio incapace di vedere unanima fuori

    dal corpo fisico mentre invece lanima uscita dal corpo pu

    percepire vibrazioni terrene e capire quello che accade sul luogo

    dellincidente o in qualsiasi altro luogo.

    Molte persone hanno esperienze extracorporee durante un

    intervento chirurgico, infatti osservano il chirurgo al lavoro. Questo

    fatto deve essere tenuto presente da tutto il personale medico ed

    infermieristico, e mentre il paziente fuori coscienza dovrebbero

    parlare solo di cose che anche il paziente pu udire. Infatti le

    persone prive di coscienza possono udire tutto. Tutti dobbiamo

    sapere, quando ci accostiamo al letto di nostro padre o di nostra

    madre gi in coma profondo, che questuomo o questa donna8

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    possono udire tutto quello che diciamo. In questi momenti non

    troppo tardi per dire: Perdono o Ti voglio bene o qualsiasi altra

    cosa si voglia dire. Per dire queste parole non mai troppo tardi,

    nemmeno per dirle ai morti, perch possono ancora udirci. Anche

    allora si possono concludere cose lasciate in sospeso che possono

    risalire anche a dieci o venti anni prima. Ci si pu cos liberare del

    peso dei propri debiti per poter ricominciare a vivere.

    A questo secondo stadio il morto, se cos si pu dire, si

    accorger di essere di nuovo integro. Gente che prima era cieca

    sar in grado di vedere. Gente non pi in grado di udire o di parlare

    potr farlo di nuovo. I miei pazienti sofferenti di sclerosi multipla e

    capaci di muoversi solo sulla sedia a rotelle, incapaci di pronunciare

    una frase completa, dopo essere ritornati da unesperienza di

    premorte mi dicono con gioia: Dottoressa Ross, ero di nuovo in

    grado di ballare. E sono migliaia quelli sulla sedia a rotelle che

    sono stati di nuovo in grado di ballare. Naturalmente, una volta

    tornati, ritrovarono il loro corpo dolorante.

    Perci questa esperienza extracorporea un fatto piacevole e

    benedetto. Le ragazze che hanno perso i capelli a causa di una cura

    contro il cancro mi dicono per prima cosa dopo tale esperienza:

    Avevo di nuovo i miei riccioli. Le donne a cui era stata amputata

    una mammella lavevano di nuovo. Molto semplicemente, ci si

    ritrova integri, perfetti.

    Molti miei colleghi scettici dicono: Questi casi possono essere

    considerati proiezioni di desideri. Il cinquantun per cento di tutti i

    miei casi furono esperienze di pre-morte improvvise. E credo che9

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    nessuno che stia andando al lavoro, sogni, attraversando la strada,

    che rester in possesso dei propri arti. Per quanto lincidente sia

    improvviso ed egli veda la sua gamba sulla strada, staccata dal

    corpo, malgrado tutto egli si vede in possesso delle sue due gambe.

    Naturalmente questa non una prova per gli scettici. Appunto

    per tacitare gli scettici iniziammo un progetto scientifico con

    persone cieche. La nostra intenzione era di coinvolgere soltanto non

    vedenti che non percepivano la luce da dieci anni almeno. Ebbene, i

    ciechi che ebbero una esperienza extracorporea e ritornarono poi

    nel corpo, possono dire in dettaglio quali colori e gioielli portavate

    se eravate presenti, e anche descrivere il disegno del vostro

    maglione e della vostra cravatta. E' chiaro che queste affermazioni

    si riferiscono a fatti che non si possono inventare. Si possono

    controllare fatti come questi purch non si abbia paura delle

    risposte.

    Tuttavia, se si ha paura delle risposte, mi si pu dire, come fanno

    alcuni scettici, che quelle esperienze extracorporee sono il risultato

    di mancanza di ossigeno. Naturalmente, se fosse solo questione di

    mancanza di ossigeno, io prescriverei per tutti i miei pazienti ciechi

    deficienza di ossigeno. Capite cosa intendo? Se a qualcuno non

    piace una certa verit, trover mille argomenti contro di essa.

    Comunque, ancora una volta questo un problema suo. Non si

    dovrebbe cercare di convincere gli altri, perch in ogni caso, una

    volta morti, anche gli scettici sapranno.

    In questo secondo stadio si noter pure che nessuno muore solo.

    Quando si lascia il corpo fisico, ci si trova in unesistenza senza10

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    tempo. Questo significa semplicemente che il tempo non esiste pi.

    Allo stesso modo non si pu pi parlare di spazio e di distanze nel

    senso corrente della parola, perch questi sono fenomeni terreni.

    Se ad esempio un giovane americano muore in Asia e pensa a sua

    madre a Washington, coprir le migliaia di miglia con la forza del

    pensiero e in mezzo secondo sar con lei. In questo secondo stadio

    le distanze non esistono. Questo fenomeno fu sperimentato da

    molte persone che si videro comparire davanti qualcuno che si

    trovava lontanissimo. E il giorno dopo ricevettero una telefonata o

    un telegramma che li informava della morte della persona che

    avevano visto e che viveva a centinaia o migliaia di miglia. Queste

    persone sono molto percettive, poich normalmente questo genere

    di visitatori non viene notato.

    A questo stadio ci si rende anche conto che non soltanto nessuno

    muore solo, ma che il morto pu far visita a chiunque voglia e che

    ad aspettarlo vi sono persone che sono morte prima di lui e che lo

    amavano molto. E siccome il tempo non esiste, qualcuno che ha

    perso un bambino quando aveva ventanni potrebbe rivedere suo

    figlio bambino anche se morisse a novantanove anni di et. Infatti,

    per coloro che stanno dallaltra parte, un minuto potrebbe

    equivalere ad esempio a centanni del nostro tempo terreno.

    Quello che la Chiesa insegna ai bambini con riferimento agli

    angeli custodi, si basa su fatti reali, perch abbiamo la prova che

    ogni essere umano, dalla nascita alla morte, guidato da unentit

    spirituale. Tutti hanno tale spirito guida, che ci si creda oppure no,

    che si sia Ebrei, Cattolici o appartenenti ad altro culto. Lamore 11

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    incondizionato, ed per questo che ognuno riceve il dono di uno

    spirito guida. Sono quelli che i miei bambini chiamano compagni di

    gioco. Essi parlano con loro e sono pienamente consapevoli della

    loro presenza. Ma pi o meno allepoca in cui essi cominciano ad

    andare a scuola i genitori dicono loro: Ora sei grande e devi

    andare a scuola, perci non puoi pi fare giochi troppo infantili.

    Cos ci si dimentica di avere degli spiriti compagni di giochi finch si

    sul letto di morte. Ed ecco allora che una vecchia signora mi

    confida: Eccolo di nuovo!. Poich non so di che cosa stia

    parlando, le chiedo se pu far sapere anche a me quello che ha

    visto. E allora lei mi dice Deve sapere che quando ero bambina mi

    stava sempre attorno. Avevo del tutto dimenticato la sua

    esistenza. Il giorno seguente ella muore, felice di sapere che

    qualcuno che lama teneramente la sta aspettando.

    In genere chi ci aspetta nellaldil qualcuno che ci ha amato pi

    degli altri. Sono queste le prime persone che si incontrano. Nel caso

    di bambini molto piccoli - due o tre anni soltanto - i cui genitori e gli

    altri membri della famiglia sono ancora sulla terra, sono gli angeli

    custodi che li accolgono o perfino Ges o altre figure religiose. Non

    mi mai capitato di sentire che un bimbo protestante abbia visto

    Maria negli ultimi istanti, mentre accaduto di frequente che

    labbiano vista bambini cattolici. Non si tratta di discriminazione, ma

    del fatto che si ricevuti da coloro che hanno significato di pi per

    noi.

    Al secondo stadio, dopo essersi resi conto che si integri di

    nuovo nel corpo e dopo aver incontrato i propri cari, si capir che 12

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    solo un passaggio ad una forma diversa di vita. Si lasciano indietro

    le forme fisiche terrene perch non se ne ha pi bisogno. Ma prima

    di uscire dal corpo fisico per assumere le forme che si

    conserveranno per leternit, si passa attraverso una fase che ha

    tutte le caratteristiche del mondo fisico. Potrebbe trattarsi di volare

    attraverso un tunnel, o di oltrepassare un cancello o attraversare un

    ponte. Essendo nata in Svizzera, a me capit di attraversare una

    zona alpina piena di fiori. Si, mi fu concesso di sperimentare questo

    passaggio attraversando una zona di montagna di grande bellezza,

    con prati coperti di fiori colorati che potrei paragonare solo a un

    tappeto persiano.

    Poi, dopo aver superato il tunnel, il monte, o il passo di

    montagna, si avvolti dalla luce. Questa luce pi candida del

    bianco. E' estremamente luminosa. Man mano che ci si avvicina a

    questa luce, si circondati dallamore pi grande, pi indescrivibile

    e pi incondizionato che si possa immaginare. Non ci sono parole

    adatte a descriverlo.

    Se si ha soltanto unesperienza di pre-morte, si pu vedere

    questa luce solo per un attimo. Dopo di che si deve ritornare. Ma

    quando si muore, quando cio si muore davvero, il legame fra il

    bozzolo e la farfalla, che si potrebbe paragonare al cordone

    ombelicale, sar spezzato. Dopo di che, non vi sar pi la possibilit

    di ritornare nel corpo terreno. Ma non si vorrebbe ritornare in

    nessun caso, poich dopo che si vista la luce nessuno vuol tornare

    indietro. In questa luce si capisce per la prima volta come avrebbe

    potuto essere luomo. Qui c comprensione e non giudizio, qui si13

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    trova un amore incondizionato che supera ogni descrizione. E alla

    presenza di questo amore, che molti paragonano a Cristo o a Dio,

    con lamore e con la luce si arriva a capire che la vita sulla terra

    non stata altro che una scuola che si dovuta frequentare per

    superare certe prove e per imparare alcune lezioni speciali. Appena

    finito di imparare le lezioni si ha il permesso di ritornare a casa.

    Qualcuno potrebbe chiedere: Perch devono morire dei bimbi

    cos carini?. La risposta semplice: essi hanno imparato in

    pochissimo tempo quello che cera da imparare. E potrebbe trattarsi

    di cose diverse per le diverse persone. C per una cosa che tutti

    debbono imparare prima di ritornare da dove si venuti - e questa

    lamore incondizionato. Se si imparato e messo in pratica

    questo, si superata la prova pi grande.

    In questa luce, alla presenza di Cristo, di Dio, o comunque lo si

    voglia chiamare, si deve riconsiderare lintera propria vita - dal

    primo allultimo giorno. Il terzo stadio consiste appunto nel rivedere

    la propria vita. A questo livello non si possiede pi la coscienza del

    primo stadio o la consapevolezza del secondo. Ora si ha la

    conoscenza. Ora si conosce nei pi minuti dettagli ogni pensiero che

    si avuto durante tutta la vita terrena, si consapevoli di ogni

    gesto, di ogni parola che si pronunciata. Ma questa ricapitolazione

    solo una piccolissima parte della conoscenza generale. Poich nel

    momento stesso che si riconsidera la propria vita, si conoscono

    anche tutte le conseguenze dei propri pensieri, delle proprie azioni

    e delle proprie parole.

    Dio amore incondizionato. Durante il riesame della nostra vita14

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    terrena sapremo che non Dio che da biasimare per il nostro

    destino, ma saremo ben consci che proprio noi siamo stati i peggiori

    nemici di noi stessi, e ci accuseremo di aver trascurato tante

    opportunit di crescere. Capiremo che tanto tempo fa, quando la

    nostra casa bruci o quando mori il nostro bambino, quando nostro

    marito si fer, o noi stessi avemmo un attacco di cuore, tutti quei

    durissimi colpi del destino, altro non erano se non possibilit di

    crescere, di crescere in comprensione, di crescere in amore, di

    crescere in tutte quelle cose che dovevamo imparare. E invece di

    usare saggiamente questa opportunit, diremo con rammarico,

    dopo ogni colpo sono divenuto sempre pi amaro, crescevano solo

    la mia rabbia e la mia negativit....

    Siamo creati per una vita bella, semplice, meravigliosa. E devo

    sottolineare che non ci sono bimbi maltrattati o abbandonati solo in

    America, ma dappertutto. Il mio pi grande desiderio che si

    cominci a considerare la vita in un modo diverso. Se si accetta il

    fatto che la vita qualcosa per cui si stati creati, allora non ci si

    chieder pi quali vite debbano essere prolungate e quali no. Allora

    nessuno si chiederebbe pi se il caso di dare unoverdose per

    accorciare una vita. La morte non deve necessariamente

    comportare sofferenze. La scienza medica ha fatto tali progressi

    oggi che possibile evitare ai pazienti di soffrire. Se si pu evitare

    che i morenti soffrano, se si assistono con amore e si ha il coraggio

    di tenerli a casa sempre che sia possibile - allora nessuno di loro

    chieder unoverdose.

    Negli ultimi ventanni solo un uomo mi ha chiesto unoverdose.15

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    Non capivo perch, mi sedetti accanto a lui e gli chiesi: Perch la

    vuole?. Ed egli mi confid: Non sono io che la voglio, ma mia

    madre: non pi capace di reggere la mia situazione. Per questo le

    ho promesso di chiedere uniniezione. Naturalmente parlammo a

    quella madre e riuscimmo ad aiutarla. E' chiaro che non era lodio

    che la ispirava. Semplicemente non aveva pi la forza di andare

    avanti a quel modo. Nessun morente chieder unoverdose se sar

    curato e assistito con amore e aiutato a concludere ci che ha

    lasciato in sospeso.

    Allo stesso modo voglio far capire che per molti sarebbe una

    benedizione avere il cancro. Non voglio minimizzare gli aspetti

    negativi che accompagnano il cancro, ma voglio che sappiate che vi

    sono migliaia di altre cose che sono peggiori del cancro. Ho dei

    pazienti affetti da sclerosi amiotrofica laterale, una delle molte

    malattie neurologiche per le quali non si pu far altro che osservare

    il processo di paralisi avanzare finch non si pu pi muovere

    nemmeno il collo. Alla fine non si pu pi respirare o parlare. Non

    so se riuscite ad immaginare come ci si sente ad essere paralizzati

    dalla testa ai piedi. Non si pu scrivere o parlare, non si pu fare

    nulla. Se conoscete qualcuno in queste condizioni fatemelo sapere.

    Noi abbiamo ideato un particolare e utile cartellone che mette il

    paziente in grado di comunicare...

    Quello che mi auguro che tutti imparino a trasmettere un po

    pi damore. Basterebbe pensare al fatto che le persone per le quali

    si scelgono le strenne natalizie pi costose sono spesso le persone

    che si temono di pi e nei confronti delle quali si nutrono i16

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    sentimenti pi negativi. Capite il messaggio? Credo che sarebbe

    meglio offrire amore incondizionato piuttosto che un grosso regalo.

    Nel mondo vi sono venti milioni di bambini che muoiono di fame.

    Adottiamo uno di quei bambini e comperiamo regali meno

    importanti. Pensiamo poi che vi sono molti poveri anche in Europa

    occidentale. Dividiamo con loro ci che abbiamo. E quando le

    tempeste si abbatteranno sulla nostra vita ricordiamo che esse sono

    un dono non visibile immediatamente, ma lo diventeranno dieci o

    ventanni dopo. Infatti ci consentono di imparare cose che altrimenti

    non avremmo mai imparato. Volendoci esprimere per simboli, se

    fossimo una pietra e venissimo gettati dentro una tagliatrice,

    dipenderebbe da noi esserne del tutto schiacciati o uscirne come un

    diamante scintillante.

    Per concludere, voglio assicurarvi che un privilegio trovarsi al

    capezzale di un morente e che la morte in quanto tale non deve

    essere una cosa triste e orribile. Al contrario, si possono

    sperimentare cose meravigliose. E se trasmetteremo ai nostri figli,

    ai nostri nipoti e ai nostri conoscenti ci che abbiamo imparato dai

    morenti, allora il mondo ridiventer un paradiso. Credo che sia

    veramente tempo di cominciare a farlo.

    17

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    2 - La morte non esiste

    Era gi tanto che pensavo allargomento di cui parlarvi oggi (1).

    1) Questo capitolo , come gli altri, il testo di una conferenza.

    Vi vorrei raccontare come io, che non sono niente, ho trovato la

    mia strada nella vita, come ho imparato quello che voglio

    condividere con voi e come anche voi potete convincervi che questa

    vita, questo periodo di tempo che si trascorre nel nostro corpo

    fisico, solo un tratto brevissimo della nostra esistenza globale. E'

    un periodo importante della nostra esistenza poich siamo qui per

    uno scopo che nostro e soltanto nostro. Se viviamo bene non

    dovremo mai preoccuparci della morte, anche se si vive solo un

    giorno. La questione tempo non importante, solo un concetto

    artificiale, creato dalluomo.

    Vivere bene significa soprattutto imparare ad amare. Ieri mi sono

    commossa quando il relatore disse Fede, amore e speranza, ma il

    pi grande dei tre lamore. In Svizzera (2) si va alla cresima

    allet di sedici anni, e in questa occasione ci viene data una parola

    che ci guider per tutta la vita. Siccome noi eravamo tre gemelle,

    dovettero cercare una parola per ciascuna di noi, e scelsero amore,

    fede, e speranza. A me tocc amore.

    (2) Elisabeth Kbler-Ross di nazionalit svizzera e ha due sorelle

    gemelle.18

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    Oggi vi parler dellamore. Che vita e morte; tutto la stessa

    cosa.

    Ho accennato che io fui una bambina non desiderata. Non che i

    miei genitori non volessero figli. Anzi desideravano tanto una

    bambina, bella, graziosa. Non si aspettavano tre gemelle, e quando

    nacqui, io ero brutta e pesavo solo 1 chilo. Ero pelata e fui una

    terribile delusione. Un quarto dora dopo nacque la seconda, e dopo

    venti minuti una bimba che pesava 3 chili e mezzo, e loro ne furono

    felici, ma avrebbero voluto restituirne due.

    Credo che nella vita non esistano coincidenze. Per tutta la vita ho

    avuto la sensazione di dover dimostrare che anche una cosina che

    pesa solo due chili ha il diritto di vivere. Perci ho lavorato molto,

    come alcuni ciechi che pensavano di poter conservare il loro posto

    solo se lavorano dieci volte pi degli altri.

    Quando ero adolescente, alla fine della guerra, sentii il bisogno di

    fare qualcosa per questo mondo cos sconvolto. Mi ero ripromessa

    che, se e quando la guerra fosse finita, sarei andata in Polonia per

    dedicarmi al pronto soccorso e alle necessit pi impellenti.

    Mantenni la promessa ed cos, credo, che cominciato questo mio

    lavoro sulla morte e il morire.

    Ho visto personalmente i campi di concentramento. Ho visto di

    persona treni pieni di scarpe di bambini, di capelli delle vittime dei

    campi di concentramento portati in Germania per farne guanciali.

    Dopo aver visto i forni crematori, dopo aver sentito il puzzo dei

    campi di concentramento allet che io avevo allora, let di una19

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    adolescente, non si pu mai pi essere gli stessi. Poich ci che si

    visto linumanit delluomo, e si capisce che ciascuno di noi pu

    diventare un mostro nazista. Bisogna prendere atto di questa parte

    di noi. Per ciascuno di noi pu anche diventare una Madre Teresa,

    e certo sapete chi . Per me una Santa che in India raccoglie

    bambini morenti, gente che muore di fame, e crede fermamente

    che anche se una volta fra le sue braccia muoiono, anche se ha

    potuto amarli solo per pochi minuti, per loro valsa la pena di

    vivere. E' un essere umano meraviglioso che mi auguro abbiate

    occasione di incontrare. Io ho avuto questa fortuna.

    Quando sono venuta in questo paese, dopo essere stata medico

    di campagna in Svizzera, attivit che mi ha reso felice, mi ero

    preparata ad andare in India a fare il medico, come Schweitzer

    and in Africa. Ma due settimane prima della partenza mi

    informarono che il progetto era caduto. Cos, invece delle giungle

    indiane finii per trovare le giungle di New York, perch ho sposato

    un americano che mi ha portato nel luogo che figurava allultimo

    posto della lista dei luoghi in cui avrei voluto vivere. Nemmeno

    questa fu una coincidenza, perch facile andare in un luogo che si

    ama, ma veramente duro andare in un luogo che si detesta. Si ha

    cos lopportunit di vedere se veramente detestabile.

    Finii nellospedale statale di Manhattan, che un altro luogo

    spaventoso. Non essendo ferrata in psichiatria, sentendomi sola e

    infelice e non volendo rendere infelice mio marito, mi confidai con i

    pazienti. Mi immedesimai nella loro sofferenza e nella loro solitudine

    e disperazione, e allimprovviso i miei pazienti cominciarono a20

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    parlare, perfino gente che non parlava da ventanni. Cominciarono

    ad esprimersi, a mettermi a parte dei loro sentimenti, e

    improvvisamente mi resi conto che non ero sola nella mia infelicit.

    E trovai meno deprimente lavorare in un ospedale statale. Per due

    anni non feci altro che vivere e lavorare con questi pazienti, anche

    a Natale e a Pasqua, solo per condividere la loro solitudine, non

    sapendo molto sulla psichiatria teorica che avrei dovuto conoscere.

    Capivo appena il loro inglese, ma ci amavamo veramente. Dopo

    due anni il 94 per cento di quei pazienti furono dimessi,

    autosufficienti, a New York City, molti di loro in buona forma e con

    il loro lavoro.

    Quello che sto tentando di dirvi che la conoscenza utile, ma la

    sola conoscenza non in grado di aiutare nessuno. Senza usare la

    testa, il cuore e lanima non si pu aiutare nessuno. Questo mi

    hanno insegnato i cos detti pazienti inguaribili o schizofrenici. Nel

    mio lavoro con i pazienti, fossero schizofrenici cronici, bambini

    gravemente ritardati o moribondi ho capito che ognuno di loro ha

    uno scopo: non solo pu imparare ed essere aiutato, ma pu in

    effetti divenire insegnante. Questo vero anche per i bambini

    ritardati di sei mesi che non sono in grado di parlare; vero anche

    per gli schizofrenici incurabili che a un primo sguardo sembrano

    comportarsi come animali. Ma gli insegnanti migliori sono i

    moribondi.

    I moribondi, quando dedicate loro un po del vostro tempo, vi

    insegnano gli stadi del morire. Vi insegnano come si superano le

    fasi del rifiuto e dellira, del perch proprio io?. I morenti21

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    discutono Dio e lo respingono per un poco; contrattano con lui, poi

    attraversano depressioni terribili, e possono arrivare ad accettare,

    se hanno accanto qualcuno che li ama. Ma questo non tipico del

    morire, in realt non ha nulla a che fare col morire. Diciamo stadi

    del morire perch non troviamo parole migliori. Se si perde il

    fidanzato o la fidanzata, o se si perde il lavoro, o se si mandati via

    dalla casa dove si vive da 50 anni per essere ricoverati in un

    ospizio, alcuni anche se perdono solo il loro pappagallino o le lenti a

    contatto: tutti costoro passano attraverso gli stessi stadi del morire.

    Questo, credo, il significato della sofferenza.

    La maggior parte delle persone considera le difficolt, le prove e

    le tribolazioni della vita, gli incubi e la perdita di persone care come

    un castigo di Dio, come qualcosa di negativo. Se solo ci si potesse

    convincere che niente di quello che ci accade negativo, niente

    assolutamente! Tutte le prove e le tribolazioni, tutte le perdite,

    anche le pi gravi, anche quelle che vi fanno dire: Se lavessi

    saputo non sarei mai stata capace di affrontarlo, sono in realt

    doni. E' come temprare lacciaio. E' unopportunit di crescere che ci

    viene offerta. Questo lunico scopo della nostra esistenza sul

    pianeta terra. Non si cresce se si sta in un bel giardino fiorito dove

    ci servono dellottimo cibo su un piatto dargento. Invece si cresce

    se si malati, se si soffre, se si subiscono delle perdite, se non si

    nasconde il capo sotto la sabbia, ma si impara ad accettare il

    dolore, non come una punizione, ma come un dono che ha uno

    scopo ben preciso.

    Vi dar un esempio clinico. In uno dei miei seminari della durata22

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    di una settimana, durante i quali i partecipanti vivono insieme, vi

    era anche una giovane donna. Non aveva dovuto affrontare la

    morte di un figlio, ma qualcosa di molto simile, e per lei era stato

    terribile. Quando le era nata la seconda bambina che ella aveva

    molto desiderato, le fu detto in modo brutale che la sua bambina

    era gravemente ritardata, tanto che non sarebbe mai stata in grado

    di riconoscerla come mamma. Quando si rese conto della

    situazione, il marito la lasci ed ella rimase con due bambine

    bisognose del suo aiuto, senza denaro e senza appoggi.

    Attravers un momento di rifiuto. Non riusciva nemmeno a

    pronunciare la parola ritardata mentale. Poi maled Dio, ora

    negandone lesistenza, ora rivolgendosi a lui con gli insulti pi

    volgari. Poi pass alla fase della contrattazione, che la bambina

    fosse almeno educabile, o in grado di riconoscerla come mamma.

    Infine trov un significato pi profondo nellaver una bambina come

    quella, ed ora vi dir come ci arriv.

    Dapprima si rese vagamente conto che nella vita nulla avviene a

    caso. Consider la bambina e cerc di immaginare che scopo

    potesse avere sulla terra un esserino simile a un vegetale. Trov la

    soluzione, e io la dir a voi sotto forma di una poesia scritta da lei.

    Non una poetessa, ma la poesia commovente.

    Ella si identifica con la sua bambina e parla alla sua madrina. Ha

    intitolato la poesia Alla mia madrina.

    Che cos una madrina?

    So che tu sei speciale,

    Mi hai aspettata per molti mesi.23

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    Tu eri l e mi hai visto quando avevo solo pochi minuti di vita,

    E mi hai cambiato i pannolini quando avevo solo pochi giorni.

    Tu avevi sognato la tua prima figlioccia.

    Sarebbe stata speciale come tua sorella,

    Col pensiero lavresti accompagnata a scuola, alluniversit,

    allaltare.

    Come sarei stata? Un onore per chi mi aveva?

    Dio aveva altri progetti per me. Sono solo me stessa.

    Nessuno ha mai usato la parola speciale per me.

    Qualcosa non ha funzionato bene nella mia mente:

    Sar figlia di Dio per sempre.

    Sono felice. Amo tutti, ed essi mi amano.

    Non so dire molte parole.

    Ma posso comunicare e capire laffetto, il calore, la dolcezza e

    lamore.

    Ci sono persone speciali nella mia vita.

    A volte sorrido e a volte piango, non so perch.

    Sono felice e amata da alcune persone.

    Cosa potrei desiderare di pi?

    Certo, non andr mai alluniversit, n mi sposer.

    Ma non doletevene. Dio mi ha fatta speciale.

    Non posso ferire. Solo amare.

    E forse Dio ha bisogno di bambini che sappiano solo amare.

    Ricordi quando fui battezzata, e mi reggevi sperando che io non

    piangessi e che tu non mi lasciassi cadere?

    Non accadde nulla del genere e fu un giorno molto felice.24

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    E' per questo che sei la mia madrina?

    So che sei dolce e affettuosa e che mi dai amore, ma c

    qualcosa di speciale nei tuoi occhi.

    Vedo quello sguardo e avverto quellamore anche da altri.

    Devo essere speciale per avere tante mamme.

    No, agli occhi del mondo non sar mai un successo.

    Ma ti prometto quello che pochissime persone possono

    promettere.

    Dato che tutto quello che conosco amore, bont e innocenza,

    noi condivideremo leternit, madrina mia.

    Questa la stessa madre che pochi mesi prima voleva

    abbandonare questo esserino accanto alla piscina fingendo di dover

    andare in cucina, sicch la bambina sarebbe annegata cadendovi

    dentro. Spero che vi rendiate conto del cambiamento avvenuto in

    questa madre.

    E' quello che avviene in tutti purch si consideri ci che ci accade

    nella vita da tutti i possibili punti di vista. Non ce n mai soltanto

    uno. Si pu essere moribondi, si pu soffrire terribilmente, si pu

    non aver nessuno con cui confidarsi. Si pu pensare che ingiusto

    doversene andare ancora giovani, prima di avere veramente

    vissuto. Allora bisogna considerare la cosa da un altro punto di

    vista.

    A questo punto si una delle poche persone fortunate che pu

    lasciar perdere tutte le sciocchezze che si porta dietro. Si pu

    andare da qualcuno e dire ti amo, quando ancora possiamo25

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    essere uditi, senza che le nostre parole siano considerate uno

    sdolcinato panegirico. Infatti evidente che siamo qui ancora per

    poco tempo, cos possiamo fare ci che desideriamo realmente.

    Quanti di voi, che siete qui, non fanno realmente quello che

    vorrebbero fare con tutto il cuore? Dovreste andare a casa e

    cambiare il vostro lavoro. Capite che cosa intendo? Nessuno

    dovrebbe fare qualcosa solo perch qualcuno dice che dovrebbe

    farla. E' come costringere un bambino ad imparare un mestiere che

    non fa per lui. Se si ascoltano i suggerimenti del nostro intimo, della

    nostra saggezza interiore che molto superiore a quella di chiunque

    altro per quanto riguarda la nostra persona, non ci sbaglieremo e

    sapremo esattamente che cosa fare della nostra vita. A questo

    punto il tempo non conta pi.

    Dopo aver lavorato per molti anni con malati morenti e dopo aver

    imparato da loro che cosa realmente la vita, quali sono i rimpianti

    che si hanno quando sembra ormai troppo tardi per averne,

    cominciai a chiedermi che cosa realmente la morte.

    Nel mio gruppo una certa signora Schwarz fu la prima paziente

    che ci fece il resoconto di una esperienza extracorporea. Questo ci

    indusse a raccogliere esperienze analoghe in tutto il mondo. Ora ne

    abbiamo centinaia, dallAustralia alla California. Tutti hanno lo

    stesso denominatore comune. Sono tutti consci di disfarsi del

    proprio corpo fisico. E la morte, cos come la intendiamo noi nel

    linguaggio scientifico, non esiste realmente. Morire significa solo

    perdere il proprio corpo fisico come la farfalla esce dal bozzolo. E'

    una transizione a un pi alto stadio di coscienza in cui si continua a26

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    percepire, a ridere, a capire, a crescere, e in cui lunica cosa che si

    perde qualcosa di cui non si ha pi bisogno, il nostro corpo fisico.

    E' come smettere il cappotto invernale allarrivo della primavera,

    sapendo che quel cappotto troppo logoro per indossarlo ancora.

    La morte praticamente cos.

    Nessuno dei pazienti che ha avuto questa esperienza ha mai pi

    avuto paura di morire. Nemmeno uno. Molti dei nostri pazienti

    dissero anche che, oltre alla sensazione di pace che tutti ebbero e

    oltre alla sicurezza di vedere senza essere visti, essi provarono

    anche una sensazione di completezza: ad esempio chi era stato

    investito da unautomobile e aveva perso una gamba sulla strada,

    una volta uscito dal corpo fisico le aveva entrambe al loro posto.

    Una delle nostre pazienti perse la vista in una esplosione in

    laboratorio, e appena usci dal suo corpo riusc a vedere e pot

    descrivere lincidente e la gente che si era precipitata nel

    laboratorio. Quando fu riportata in vita era di nuovo completamente

    cieca. Capite perch tanti di loro non vorrebbero essere riportati

    indietro, quando si trovano in un luogo tanto pi splendido e

    perfetto?

    Forse la parte pi impressionante del mio lavoro, aver a che

    fare con bambini moribondi. Ora quasi tutti i miei pazienti sono

    bambini. Li porto a casa a morire. Preparo le famiglie ad accoglierli,

    perch voglio che essi muoiano a casa. La pi grande paura dei

    bambini essere soli, non aver nessuno con loro. Nel momento del

    trapasso non si mai soli, anche se non lo sappiamo, perch in quel

    momento le nostre guide, i nostri angeli custodi saranno l per27

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    aiutarci. Abbiamo verificato questo fatto al di l di ogni dubbio e lo

    affermo come scienziata. Ci sar sempre qualcuno ad aiutarci nel

    trapasso, il pi delle volte si tratter dei genitori o dei nonni, o di un

    bambino, se ne abbiamo perso uno. A volte si tratta di persone che

    nemmeno sapevamo che erano gi morte.

    Abbiamo avuto il caso di una bambina di 12 anni che non voleva

    raccontare alla madre che bella esperienza fosse morire, perch

    nessuna madre vuol sentirsi dire dalla sua bambina che esistono

    luoghi pi belli della propria casa, ed anche comprensibile. Ma

    questa bambina aveva avuto unesperienza cos unica che voleva

    farne parte a qualcuno e un giorno si confid con suo padre. Gli

    disse che morire era stato cos bello che non avrebbe voluto tornare

    indietro. La cosa pi stupenda, oltre latmosfera di amore e di luce,

    era il fatto che cera suo fratello a sorreggerla con tenerezza e

    comprensione. Dopo aver raccontato tutto questo a suo padre, ella

    aggiunse: Lunico problema che io non ho un fratello. Allora suo

    padre si mise a piangere, e confess che cera stato un fratello, ma

    che era morto prima che lei nascesse e non glielavevano mai detto.

    Capite perch vi porto questi esempi? Perch molti dicono che

    questa gente in realt non era morta e al momento di morire

    naturalmente si pensa ai propri cari e si finisce per vederli. La

    bambina non poteva evocare un fratello di cui non conosceva

    lesistenza.

    Chiedo a tutti i miei piccoli pazienti morenti chi gradirebbero

    maggiormente avere accanto a loro in questo momento. (Molti dei

    miei pazienti adulti sono non credenti e non potrei parlar loro della28

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    vita dopo la morte. Non lo faccio mai). Cos chiedo ai bambini chi

    vorrebbero aver sempre con loro se potessero scegliere qualcuno. Il

    novantanove per cento, ad eccezione dei bambini negri, nomina la

    mamma o il pap. (I bambini negri nominano spesso le zie o le

    nonne, perch queste sono le persone che forse li amano di pi o

    stanno pi tempo con loro. Sono per differenze culturali). La

    maggior parte dei bambini nominano il pap o la mamma, ma

    nessuno dei bimbi che stato in punto di morte li ha visti, a meno

    che i genitori fossero morti prima di loro.

    Molti dicono che si tratta di proiezioni di desideri. Chi sta per

    morire disperato, solo, spaventato, cos immagina di avere

    qualcuno che ama accanto a s. Se ci fosse vero, il 99 per cento

    dei miei bambini moribondi, che hanno 5, 6 o 7 anni, vedrebbero le

    loro mamme o i loro pap. Ma nessuno di quei bambini, durante

    tutti gli anni in cui ho raccolto casi, vide la mamma o il pap in

    punto di morte, perch le mamme e i pap erano ancora vivi. Ci

    che le persone che si vedono in questi casi hanno in comune che

    sono sicuramente morte prima di noi, anche se solo di un minuto, e

    che le abbiamo amate sinceramente. Ci significa che molti dei miei

    bambini vedono Ges. Un bambino ebreo non vede Ges, perch un

    bambino ebreo in genere non ama Ges. Sono solo differenze

    religiose. Il denominatore comune semplicemente lamore

    autentico.

    Non ho finito di raccontarvi la storia della signora Schwarz. Voglio

    aggiungere che essa mor due settimane dopo che suo figlio ebbe

    finito la scuola. Era stata una delle mie moltissime pazienti e sono29

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    certa che lavrei dimenticata se non fosse ritornata a farmi visita.

    Circa dieci mesi dopo che era morta e sepolta, io ero un po

    preoccupata. Sono sempre preoccupata, ma quella volta era peggio

    del solito. Il mio seminario sulla morte e il morire si stava

    deteriorando: il pastore col quale lavoravo se ne era andato; il

    nuovo pastore teneva molto allimpatto col pubblico e ricorreva

    spesso ai mass-media.

    Ogni settimana dovevamo parlare delle stesse cose, perch il mio

    seminario era nel frattempo diventato quasi uno spettacolo famoso.

    Io per non intendevo affatto continuare a portarlo avanti. Era

    come prolungare la vita quando non vale pi la pena di viverla, e

    non ne valeva pi la pena. Non era quello che volevo e decisi che

    lunico modo per smetterla era di andarmene dalluniversit di

    Chicago.

    Mi si spezzava il cuore a pensarci, perch amavo quel lavoro, ma

    non quel modo di farlo. Cos presi leroica decisione: Lascer

    luniversit di Chicago e oggi stesso, dopo il seminario sulla morte e

    il morire ne dar la comunicazione.

    Il pastore e io avevamo una specie di rituale: dopo il seminario

    andavamo allascensore e, aspettando che lascensore arrivasse,

    finivamo di parlare dei nostri affari. Poi lui se ne andava e io

    ritornavo al mio ufficio che era allo stesso piano, in fondo a un

    lungo corridoio. Il guaio era che il pastore ci sentiva molto poco, per

    cui fra laula e lascensore tentai tre volte di dirgli che stava a lui

    continuare il corso e che io me ne andavo, ma lui non mi ud e

    continu a parlare daltro.30

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    Ero disperata e quando sono disperata divento molto energica.

    Prima che arrivasse lascensore - il pastore era un omone - mi

    decisi ad afferrarlo per il colletto, e dissi: Lei ora si ferma qui un

    attimo. Ho preso unimportante decisione e lei deve conoscerla. Mi

    sentivo quasi uneroina per essere riuscita a fare una cosa simile.

    Lui non disse una parola.

    In quel momento una donna apparve davanti allascensore. Io la

    fissai involontariamente. Non so dirvi che aspetto avesse, ma

    sapete di certo come ci si sente quando non si riesce a ricordare il

    nome di qualcuno che si sa di conoscere benissimo. Dissi al

    pastore: Dio mio, chi ? Io conosco questa donna e lei mi sta

    fissando e aspetta per avvicinarsi a me che lei se ne sia andato.

    Ero cos impegnata a cercare di ricordare chi fosse la donna, che

    dimenticai che avevo afferrato il pastore per il colletto. La sua

    apparizione mi fece mollare la presa. La figura della donna era

    trasparente, ma non abbastanza da permettermi di vedere bene

    dietro di lei. Chiesi di nuovo al pastore chi fosse la donna, ma egli

    non rispose, cos rinunciai a far domande. Lultima cosa che gli dissi

    fu: Accidenti, ora la raggiungo e le dico che proprio non ricordo il

    suo nome. Queste furono le mie ultime parole prima che lui se ne

    andasse.

    Nellattimo in cui lui entr nellascensore, la donna venne

    direttamente verso di me e disse: Dottoressa Ross, dovevo

    ritornare. Le dispiace se vengo nel suo ufficio? Ci vorranno solo due

    minuti. E siccome lei sapeva dove era il mio ufficio e sapeva anche

    il mio nome, ero salva, non dovevo confessare che non sapevo chi31

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    era. E' stato il momento pi difficile della mia carriera. Sono una

    psichiatra, lavoro con gli schizofrenici e li amo. Ogni volta che i miei

    pazienti avevano allucinazioni visive, io dicevo loro: So che lei

    vede la Madonna sul muro, ma io non la vedo. Questa volta

    dovetti dire a me stessa: Elisabeth, so che vedi questa donna, ma

    impossibile.

    Riuscite a mettervi al mio posto? Per tutto il tragitto

    dallascensore al mio ufficio continuai a chiedermi se quello che

    vedevo poteva essere vero. Mi dissi: Sono stanca, ho bisogno di

    una vacanza. Ho visto troppi schizofrenici. Comincio ad avere delle

    visioni. Se reale debbo poterla toccare. Infatti la toccai per

    vedere se la donna spariva al contatto e per sentire se la sua pelle

    era calda o fredda. Fu il tragitto pi incredibile della mia vita,

    durante il quale non sapevo perch facevo quello che facevo. Ero

    allo stesso tempo una psichiatra e una paziente. Non sapevo perch

    facevo quello che facevo o chi pensavo che fosse. Respinsi anche il

    pensiero che potesse veramente trattarsi della signora Schwarz,

    che era morta e sepolta da mesi.

    Quando raggiungemmo la porta del mio ufficio, lei me lapri come

    se io fossi unospite in casa mia. Lapr con incredibile gentilezza,

    tenerezza e amore e disse: Dottoressa Ross, dovevo ritornare per

    due motivi. Una ringraziare lei e il Reverendo Gaines... (era quel

    meraviglioso sacerdote negro col quale ero stata in simbiosi ideale)

    per quello che avete fatto per me. Ma il vero motivo per cui sono

    ritornata per dirle di non sospendere questo lavoro sulla morte e il

    morire, non ancora.32

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    La guardai, e non so se pensai: Potrebbe essere la signora

    Schwarz; voglio dire che quella donna era sepolta da dieci mesi e

    io non credevo che fosse una cosa possibile. Finalmente andai alla

    scrivania e toccai tutto quello che era reale. Toccai la penna, la

    scrivania, la sedia, sempre sperando che lei sparisse. Ma non spar,

    stava l, e ripet affettuosamente, ma caparbiamente: Dottoressa

    Ross, mi sente? Il suo lavoro non finito. Noi laiuteremo e le

    faremo sapere quando sar il momento, ma non smetta adesso, lo

    prometta. Il suo vero lavoro appena cominciato.

    Pensai: Mio Dio, nessuno mi crederebbe se lo raccontassi,

    nemmeno il mio amico pi caro. Non sapevo ancora che lo avrei

    raccontato a centinaia di persone.

    Allora la scienziata che in me prevalse, e le dissi una grossa,

    astuta bugia: Lei sa che il reverendo Gaines in Urbana ora.

    (Questo era vero; aveva rilevato una chiesa l). Dissi: Gradirebbe

    avere due parole da lei. Le dispiace?. E le diedi un pezzo di carta e

    una matita. Capitemi bene: non avevo intenzione di mandar nulla al

    mio amico, ma mi occorreva una prova scientifica. In altre parole:

    chi sepolto non pu scrivere lettere. E questa donna, col pi

    affettuoso dei sorrisi, poich consapevole di quello che stavo

    pensando, - e io sapevo che era trasmissione del pensiero, come se

    lavessi gi sperimentata prese la carta e scrisse la nota che

    naturalmente abbiamo messo in cornice sotto vetro e conserviamo

    come un tesoro. Poi disse, ma senza muovere le labbra: Contenta

    ora?.

    La guardai e pensai: Non potr mai raccontarlo a nessuno, ma33

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    ci credo. Poi lei si alz, pronta ad andarsene e ripete: Dottoressa

    Ross, prometta. E intendeva che non dovevo sospendere il mio

    lavoro.

    Dissi: Prometto. E appena ebbi promesso scomparve.

    Conserviamo ancora il suo scritto.

    Un anno e mezzo fa mi hanno detto che il mio lavoro con i

    moribondi era finito - ora vi sono molte persone che possono

    dedicarvisi - che questa non era la vera attivit per la quale ero

    venuta sulla terra. Tutto il lavoro sulla morte e il morire era solo

    una prova per me, per vedere se ero in grado di affrontare delle

    resistenze e dei contrasti, e avevo superato la prova. La seconda

    prova era vedere se la fama mi dava alla testa. E siccome la fama

    non mi toccava, avevo superato anche quella.

    Ma il mio vero compito , ed per questo che mi occorre il vostro

    aiuto, dire alla gente che la morte non esiste. E' importante che

    lumanit lo sappia, perch siamo allinizio di unera molto difficile.

    Non solo per questo paese, ma per il pianeta terra. Questo a causa

    della nostra distruttivit, delle armi nucleari, della nostra avidit,

    del nostro materialismo. Perch siamo degli inquinatori, perch

    abbiamo distrutto tante risorse naturali, perch abbiamo perso ogni

    spiritualit autentica. Forse sto esagerando, ma non tanto. Lunica

    cosa che pu provocare un cambiamento e linizio di una nuova era

    che la terra tremi, che noi tremiamo, e certamente lo faremo.

    Abbiamo gi cominciato.

    Dobbiamo imparare a non averne paura. Se solo si conserva

    apertura mentale, senza alcuna paura, potremo avere grande34

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    capacit dintrospezione e grandi rivelazioni. Pu accadere a

    ciascuno di voi che siete qui. Non occorre che andiate da un guru, o

    in India, o che seguiate un corso di meditazione trascendentale.

    Non dovete far altro che imparare a mettervi in contatto con il

    vostro s, il che non costa una lira.

    Entrate in contatto con il vostro s e imparate a non avere paura.

    E un modo per non aver paura sapere che la morte non esiste,

    che tutto nella vita ha uno scopo positivo. Liberatevi della vostra

    negativit e cominciate a considerare la vita come una sfida, una

    prova per accertare le vostre risorse interiori e la vostra forza.

    Il caso non esiste. Dio non un essere che giudica e punisce.

    Dopo il trapasso si arriva a quello che viene descritto come inferno

    o paradiso, il che comunque non ha nulla a che fare col giudizio

    finale.

    Quello che abbiamo saputo dai nostri amici trapassati, dalle

    persone che sono ritornate per raccontarci, che ogni essere

    umano, dopo questo trapasso (che pace, giustizia, interezza e

    amore per chi ci aiuta nel trapasso), ripeto, ogni essere umano si

    trover davanti qualcosa che molto simile ad uno schermo

    televisivo, nel quale si avr lopportunit non di essere giudicati da

    un Dio giudicante, ma di giudicarsi da s, rivedendo ogni singola

    azione, ogni parola, ogni pensiero della nostra vita. A seconda di

    come avremo vissuto assegneremo a noi stessi linferno o il

    paradiso.

    35

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    3 - La vita, la morte e la vita dopo morte

    Condivider con voi alcune delle esperienze e delle scoperte sulla

    vita, la morte e la vita dopo la morte degli ultimi dieci anni, da

    quando cominciammo a studiare seriamente il problema della morte

    e della vita dopo la morte. Dopo aver lavorato per tanti anni con

    molti pazienti moribondi, ci fu chiaro che malgrado luomo esista da

    milioni di anni, non si ancora pervenuti alla comprensione di

    quello che forse il problema pi importante, ossia la definizione, il

    significato e lo scopo della vita e della morte.

    Ho voluto condividere con voi una parte delle mie ricerche sulla

    morte e la vita dopo la morte, e penso che sia ora di mettere

    insieme tutto ci che abbiamo scoperto, in un linguaggio che possa

    aiutare la gente a capire e che la aiuti anche ad affrontare la morte

    di una persona cara, specialmente se la morte improvvisa e non

    capiamo perch una simile tragedia debba colpire proprio noi. E'

    importante anche per tentare di consolare i morenti e le loro

    famiglie. Si sente ripetere continuamente la domanda Che cos la

    vita, che cos la morte e perch debbono morire dei bambini

    piccoli?.

    Non abbiamo pubblicato le nostre ricerche per molti motivi.

    Studiavamo le esperienze pre-morte da decenni, ma eravamo

    consci che erano solo esperienze di pre morte. E sapevamo che

    non potevamo raccontare mezze verit finch non avessimo saputo

    anche che cosa sarebbe accaduto a quelle persone dopo il trapasso.

    Lunica cosa che la casa editrice Shanti Nilaya ha pubblicato fino ad36

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    ora una lettera che io scrissi e illustrai per rispondere a un

    bambino malato di cancro che mi aveva scritto dal sud degli Stati

    Uniti ponendomi questa domanda: Che cos la vita e che cos la

    morte e perch i bambini debbono morire?.

    Presi i pennarelli di mia figlia e scrissi una letterina illustrata in un

    linguaggio semplice che qualunque bambino della scuola

    elementare sarebbe stato in grado di capire. La sua reazione non

    solo fu positiva, ma inutile dire che lometto fu orgoglioso di avere

    un libriccino illustrato da me proprio per lui e lo mostr non solo ai

    suoi genitori, ma anche ai genitori di altri bambini moribondi. Per

    farmi un favore speciale ci permise di stamparlo e autorizz Shanti

    Nilaya ad aiutare altri bambini a capire questa importantissima

    faccenda. Se vi interessa averne una copia, scrivete a Shanti Nilaya

    e chiedete la lettera a Dougy.

    Molto tempo fa la gente aveva pi dimestichezza con il problema

    della morte e credeva al paradiso e in una vita dopo la morte. E'

    solo da un centinaio danni che sempre meno persone sanno

    dellesistenza di una vita dopo la morte. Inutile chiederci come mai.

    Ora attraversiamo una nuova ra e si spera che si sia passati da

    unet di scienza e tecnologia e materialismo a una nuova et di

    autentica spiritualit, non religiosit, ma spiritualit, cio

    consapevolezza del fatto che esiste qualcosa di pi grande di noi

    che ha creato luniverso, che ha creato la vita e che noi siamo una

    parte autentica e importante di questa vita e possiamo contribuire

    alla sua evoluzione.

    Tutti noi, quando siamo nati dalla Fonte, da Dio, siamo stati37

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    dotati di questo aspetto divino e questo significa letteralmente che

    dentro di noi c parte di quella fonte. Questo ci permette di sapere

    che siamo immortali. E molti cominciano a convincersi che il corpo

    solo la dimora o tempio, o come lo si pu chiamare, il bozzolo, in

    cui dimoriamo per un certo numero di mesi o anni finch

    affrontiamo il passo chiamato morte. Allora, al momento della

    morte, lasciamo cadere questo bozzolo e siamo di nuovo liberi come

    la farfalla, per usare il linguaggio simbolico che usiamo con i

    bambini morenti.

    Lavoro con pazienti morenti da ventanni e quando cominciai a

    lavorare debbo ammettere che non avevo particolare interesse per

    la vita dopo la morte, n avevo le idee chiare per quanto riguardava

    la definizione della morte. Studiando la definizione della parola

    morte si vede che essa include solo la morte del corpo fisico, come

    se delluomo esistesse solo il bozzolo. Io ero uno di quei medici o

    scienziati che non aveva dubbi su questo fatto. E immagino che sia

    divenuto un argomento veramente importante negli anni Sessanta

    solo quando il trapianto di organi, specie del cuore e dei reni,

    sollev il problema di quando si moralmente, eticamente e

    legalmente autorizzati a prelevare un organo da un paziente per

    salvare unaltra vita.

    Di recente, diventato anche un problema legale, poich il

    nostro materialismo ci ha portati a farci causa nei casi in cui il

    prolungare la vita ha sollevato molti problemi spinosi e si pu -

    essere perseguiti o per aver prelevato un organo con troppa

    precipitazione da un paziente che la famiglia sostiene essere ancora38

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    in vita o per aver atteso troppo a lungo prolungando la vita senza

    necessit. Le compagnie di assicurazione sulla vita hanno

    contribuito ad aumentare le difficolt, perch in un incidente che

    coinvolga una famiglia spesso importantissimo sapere quale

    membro della famiglia morto per primo anche se si tratta solo di

    pochi minuti. Si tratta sempre di denaro, e di chi ne beneficer. E'

    inutile che vi dica che tutti questi aspetti mi riguardavano ben poco,

    se non fosse stato per le mie esperienze soggettive al capezzale dei

    miei malati moribondi.

    Per natura sono una credente tiepida e scettica, per esprimermi

    in modo pacato. Perci non avevo alcun interesse per leventualit

    di una vita dopo la morte. Tuttavia fui costretta a considerare fatti

    che si verificavano cos di frequente da indurmi a chiedermi perch

    nessuno avesse mai studiato ci che accade veramente nella morte,

    non dico per motivi scientifici particolari n per motivi legali, ma

    almeno per semplice curiosit.

    Luomo esiste da 47 milioni di anni e da milioni di anni esiste

    nella sua attuale forma, che include la scintilla del divino. Ogni

    giorno muore gente in tutto il mondo. E tuttavia in una societ che

    riuscita a mandare un uomo sulla luna e a riportarlo indietro sano

    e salvo, non si mai fatto alcuno sforzo per studiare una

    definizione moderna e definitiva della morte delluomo. Non

    strano?

    Cos, mentre mi prendevo cura dei miei pazienti terminali, e

    mentre facevo lezione ai miei studenti, un giorno decidemmo

    allimprovviso di arrivare ad una nuova, completa definizione della39

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    morte. Qualcuno ha detto: Chiedete e vi sar dato, bussate e vi

    sar aperto. O in altre parole: Ogni volta che c uno studente

    pronto ad imparare, apparir un insegnante. Questo si dimostr

    vero una settimana dopo esserci posti questo importante

    interrogativo e aver preso limpegno di trovargli una risposta:

    fummo contattati da alcune infermiere che ci raccontarono

    lesperienza che avevano avuto con una donna che era stata in sala

    di rianimazione quindici volte. Ogni volta si era creduto che sarebbe

    morta e ogni volta essa riusc a lasciare il reparto con le proprie

    gambe, per vivere qualche altra settimana o qualche altro mese.

    Questo fu il nostro primo caso di esperienza pre-morte.

    Ci accadde contemporaneamente a un aumento della mia

    sensitivit e allosservazione di altri fenomeni inspiegabili verificatisi

    quando assistevo pazienti terminali. Molti di loro ebbero

    allucinazioni e dissero di vedere accanto a s alcuni dei loro cari con

    i quali comunicavano in qualche modo, sebbene io non vedessi e

    non udissi nulla. Notai anche che perfino i pazienti pi difficili

    nellimminenza della morte riuscivano a rilassarsi, provando una

    sensazione di serenit e non soffrendo pi, malgrado il loro corpo

    fosse pieno di me-tastasi. E appena morti il loro volto si distendeva

    in una espressione serena che non mi riusciva di capire visto che

    spesso la morte li coglieva in uno stato danimo di rifiuto, ira o

    depressione.

    La mia terza e forse pi soggettiva osservazione fu il fatto che

    ero sempre stata molto vicina ai miei pazienti, lasciandomi

    coinvolgere profondamente. Essi avvertivano in modo molto40

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    significativo questo mio coinvolgimento, e tuttavia, un attimo dopo

    la morte, io non sentivo pi nulla per loro tanto che mi chiedevo se

    in me non vi fosse qualcosa che non andasse. Quando li guardavo

    avevo limpressione che si trattasse del cappotto invernale che ci

    togliamo a primavera quando sappiamo che non ne abbiamo pi

    bisogno. Avevo questa incredibile immagine chiarissima di un

    guscio e sentivo che il mio amato paziente non era pi in quel letto.

    Naturalmente come scienziata non ero in grado di spiegarmi

    questo fatto e avrei finito per non pensarci pi, se non fosse stato

    per la signora Schwarz. Suo marito era un noto schizofrenico, e

    ogni volta che aveva un attacco tentava di uccidere il figlio minore,

    lultimo di molti figli e il solo che ancora vivesse con i genitori. La

    signora Schwarz era convinta che se ella fosse morta prima del

    marito, lui avrebbe perso il controllo e la vita del figlio minore

    sarebbe stata in pericolo. Con laiuto dellassociazione Willy Glade

    fummo in grado di aiutarla a far trasferire la custodia del bambino

    ad alcuni parenti e quindi lasci lospedale con un gran senso di

    sollievo e di liberazione, poich sapeva che anche se non avesse

    potuto vivere a lungo, almeno suo figlio sarebbe stato al sicuro.

    Fu proprio la signora Schwarz che quasi un anno pi tardi ritorn

    in ospedale e ci raccont quello che fu il nostro primo caso di

    esperienza pre-morte. Molti libri e riviste pubblicano ormai da

    qualche anno esperienze di questo tipo che ormai il pubblico

    conosce. La signora Schwarz ci raccont unesperienza avuta

    durante un ricovero durgenza in un ospedale dellIndiana. Era stata

    tanto grave che non era stato possibile portarla fino a Chicago;41

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    ricordava di essere stata messa in una stanza privata in

    quellospedale in condizioni ormai gravissime. Proprio mentre stava

    chiedendosi se avrebbe dovuto lottare ancora una volta per amore

    del figlio minore, o se invece poteva lasciarsi andare, appoggiarsi al

    guanciale e uscire dal bozzolo, si rese conto che uninfermiera era

    entrata nella stanza, le aveva dato unocchiata e si era precipitata

    fuori. A questo punto la signora Schwarz si era vista fluttuare

    lentamente e tranquillamente fuori dal corpo fisico, qualche decina

    di centimetri al di sopra del letto. Guard il suo corpo che era

    terribilmente pallido e prov una sensazione di sbalordimento, ma

    non di ansia o paura. Poi osserv lquipe di rianimazione entrare

    nella stanza, ricordando bene in seguito chi era entrato per primo e

    chi per ultimo. Percepiva perfettamente non solo tutte le loro

    parole, ma anche i loro pensieri, e avrebbe voluto dir loro di

    rilassarsi, di non agitarsi, perch lei stava bene. Ma pi

    disperatamente cercava di comunicare con loro, pi freneticamente

    essi lavoravano sul suo corpo, finch ella sospett che mentre lei li

    percepiva benissimo loro non percepissero lei. La signora Schwarz

    decise di rinunciare e, queste sono parole sue, perse conoscenza.

    Dopo 45 minuti di inutili tentativi per rianimarla, la signora Schwarz

    fu dichiarata morta, ma poi, tra lo stupore di tutto lospedale, diede

    di nuovo segni di vita e infatti visse ancora per un anno e mezzo.

    Questo ci raccont la signora Schwarz.

    Inutile dire che per me era un fatto assolutamente nuovo. Non

    avevo mai sentito parlare di esperienze di pre-morte, nonostante

    fossi medico da molti anni. I miei studenti furono scossi dal fatto42

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    che io non chiamassi questo fenomeno allucinazione, illusione o

    spersonalizzazione. Sentivano il bisogno di etichettarlo in qualche

    modo, per identificarlo e poi dimenticarlo.

    Eravamo certi che lesperienza della signora Schwarz non poteva

    essere un fatto isolato. Speravamo di trovare altri casi simili a

    questo e magari di poter raccogliere altri dati per verificare se si

    trattasse di unesperienza comune, rara o unica.

    Ora noto che molti ricercatori, medici, psicologi e studiosi di

    parapsicologia hanno tentato di raccogliere casi come questo. Negli

    ultimi dieci anni sono stati raccolti pi di 25.000 casi in tutto il

    mondo.

    La cosa migliore riassumere quello che tutte queste persone

    sperimentano nel momento in cui il loro corpo cessa di funzionare.

    Noi lo definiamo esperienza di pre-morte, poich tutti questi

    pazienti sono tornati indietro e hanno raccontato il fatto dopo

    essere guariti. Pi avanti parleremo di ci che accade ai pazienti

    che non ritornano. E' importante sapere che di tutti i pazienti che

    hanno arresti cardiaci e che vengono richiamati in vita, solo uno su

    dieci ricorda lesperienza avuta durante il periodo in cui le funzioni

    vitali erano temporaneamente sospese. Questo facilmente

    comprensibile se si pensa alla media della popolazione. Tutti

    sogniamo ogni notte, ma solo una piccola percentuale

    consapevole di sognare.

    Raccogliemmo casi non solo degli Stati Uniti, ma dellAustralia,

    del Canada, e di altri paesi. Si trattava di persone di ambienti

    culturali e religiosi diversi, fra i quali eschimesi, hawaiani, aborigeni43

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    dellAustralia, ind, buddisti, protestanti, cattolici, ebrei e varie

    persone senza religione dichiarata, compresi alcuni che si

    definivano agnostici o atei. Per noi era importante raccogliere dati

    relativi alla maggior variet possibile di persone, poich volevamo

    essere sicurissimi non solo che il nostro materiale fosse vario, ma

    che fosse una esperienza umana che non avesse nulla a che fare

    con condizionamenti religiosi o di altra natura.

    Dopo tutti questi anni durante i quali abbiamo raccolto dati,

    abbiamo stabilito che esistono denominatori comuni in tutte le

    esperienze di pre-morte. E' rilevante il fatto che queste esperienze

    si verificarono dopo un incidente, o un tentato omicidio, o un

    tentato suicidio, o una morte lenta. Oltre la met dei nostri casi

    furono esperienze di morte improvvisa, perci i nostri pazienti non

    avrebbero potuto elaborare lesperienza in anticipo. Al momento

    della morte tutti sperimenteremo la separazione del nostro Io

    immortale dalla dimora temporanea, ossia il corpo fisico.

    Chiameremo questa parte immortale anima o entit, oppure,

    usando il linguaggio simbolico che adoperiamo per comunicare con i

    bambini, parleremo della farfalla che lascia il bozzolo. Al momento

    di lasciare il corpo non proveremo assolutamente panico, timore o

    ansia. Proveremo sempre una sensazione di integrit fisica, saremo

    perfettamente consci del luogo in cui avviene lincidente mortale, si

    tratti di una stanza dospedale, oppure del nostro letto dopo un

    attacco di cuore, oppure dopo un tragico incidente dauto, o il crollo

    di un aereo. Saremo perfettamente consci delle persone che

    compongono lquipe di rianimazione o della gente che si d da fare44

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    per estrarre un corpo ferito e forse mutilato da unauto.

    Osserveremo tutto ci dalla distanza di pochi passi, in uno stato

    danimo piuttosto distaccato, quasi fossimo del tutto separati dalla

    mente o dal cervello, se cos si pu dire. Tutto questo avviene

    durante il periodo in cui lelettroencefalogramma piatto, e i medici

    non riscontrano segni di vita. Durante il periodo di osservazione

    della scena di morte potremo udire la conversazione, potremo

    vedere il comportamento e il vestiario della gente intorno a noi,

    potremo conoscere i loro pensieri senza provare alcun effetto

    negativo.

    Il corpo che sperimentiamo durante questo periodo non il

    nostro corpo fisico, ma un corpo etereo. E pi avanti parleremo

    delle differenze fra le energie fisica, psichica e spirituale che creano

    queste forme. Come ho gi detto, nel nostro corpo etereo ci

    troviamo di nuovo perfettamente completi, cio, se ci era stata

    amputata una gamba, riavremo la gamba, se eravamo sordi

    potremo di nuovo udire, cantare, parlare, se eravamo affetti da

    sclerosi multipla che ci rendeva incapaci di muoverci, di parlare o di

    vedere con chiarezza, ora potremo di nuovo fare tutte queste cose.

    Perci facile capire come molti dei nostri pazienti che vengono

    riportati alla vita non ci siano sempre grati di aver rimesso la

    farfalla nel bozzolo, dato che la ripresa delle funzioni del corpo

    significa anche il ritorno al dolore o alle limitazioni di prima. Nel

    corpo etereo non vi sono sofferenze o limitazioni.

    Molti dei miei colleghi si chiedono se non si tratti semplicemente

    di proiezione dei nostri desideri, il che sarebbe perfettamente45

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    comprensibile: se si paralizzati, muti, ciechi o handicappati da

    molti anni, certamente si sogna il momento in cui le nostre

    sofferenze avranno fine. E' facile valutare se si tratta o meno di

    proiezione dei nostri desideri.

    Prima di tutto, in met dei nostri casi si tratt di incidenti o di

    esperienze pre-morte improvvise in cui la gente non poteva

    prevedere quello che sarebbe accaduto, come nel caso di un

    incidente stradale in cui un nostro paziente ebbe amputata una

    gamba, e, mentre era fuori dal corpo fisico vedeva la sua gamba

    amputata sulla strada, ma aveva la netta sensazione che il suo

    corpo etereo avesse entrambe le gambe. Cos non si pu pensare

    che questo tipo di paziente abbia la possibilit di prevedere la

    perdita di una gamba e che perci proietti il suo desiderio di riaverla

    al suo posto.

    Ma c un modo pi semplice per escludere lidea della proiezione

    del desiderio. E consiste nel lavorare con persone cieche, che non

    hanno mai percepito la luce. Chiedemmo loro di descrivere quello

    che avevano provato durante lesperienza di pre-morte. Se si fosse

    trattato di un sogno esse non sarebbero mai state in grado di dirci

    ci che avevano visto, ossia il colore del nostro maglione, il disegno

    di una cravatta, o molti dettagli della forma, del colore e del

    disegno degli abiti delle persone intorno a loro. Abbiamo interrogato

    molte persone cieche che ci raccontarono la loro esperienza di pre-

    morte. Non solo ci seppero dire chi era entrato per primo nella

    stanza, chi si diede da fare per la rianimazione, ma ci seppero

    descrivere in dettaglio il vestiario dei presenti, cosa che un cieco46

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    non sarebbe mai in grado di fare.

    Oltre alla sensazione di benessere e di completezza che si

    sperimenta in quello che possiamo chiamare il corpo eterico, si avr

    anche la consapevolezza che impossibile morire da soli. Vi sono

    tre motivi per i quali nessuno muore solo. E quando dico nessuno,

    intendo anche chi muore di sete in un deserto a centinaia di miglia

    dal pi vicino essere umano o un astronauta spedito da solo in una

    capsula nelluniverso, e che, mancata la sua destinazione, continui

    a ruotare finch non muore per cause naturali.

    Quando ci si prepara lentamente alla morte, come spesso accade

    ai bambini malati di cancro, subito prima della morte essi

    cominciano a rendersi conto che sono in grado di lasciare il loro

    corpo fisico, ed hanno quelle che noi chiamiamo esperienze extra-

    corporee. Tutti abbiamo questo tipo di esperienza in certi stadi del

    sonno, ma pochissimi di noi ne sono consapevoli. I bambini

    moribondi sono molto pi spirituali dei bambini sani della stessa

    et, e sono consci di queste brevi sortite dal corpo fisico che li

    aiutano nel trapasso, che li familiarizzano col luogo nel quale stanno

    per recarsi.

    E' durante queste uscite dal corpo che i pazienti moribondi,

    giovani e vecchi, si rendono conto della presenza di esseri che li

    circondano, che li guidano e li aiutano. I bambini spesso ne parlano

    come di loro compagni di gioco. La Chiesa li chiama angeli custodi,

    la maggior parte dei ricercatori li chiamerebbe guide. Non importa

    come li chiamiamo, importante che si sappia che ogni singolo

    essere umano, dal momento in cui trae il primo respiro fino al47

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    momento della fine dellesistenza terrena, accompagnato da

    queste guide o angeli custodi che lo aiuteranno nel passaggio dalla

    vita alla vita dopo la morte.

    Inoltre saremo ricevuti da coloro che ci hanno preceduto nella

    morte e che abbiamo amato, come il bambino che abbiamo

    perduto, una nonna, un padre o una madre, o altre persone che

    hanno significato molto per noi.

    Il terzo motivo per il quale non possiamo morire soli che

    quando lasciamo, anche temporaneamente, il nostro corpo fisico

    prima della morte, ci troviamo in una condizione in cui non c

    spazio e non c tempo, e in questa condizione possiamo andare

    dovunque ci piaccia, alla velocit del pensiero.

    Una piccola Susy morente di leucemia allospedale, pu essere

    assistita dalla mamma per settimane e settimane. La bambina

    morente capisce che diventa sempre pi difficile per lei lasciare la

    mamma che si china sul lettino e implicitamente o esplicitamente le

    dice: Tesoro mio, non lasciarmi, non posso vivere senza di te.

    Quello che a volte facciamo con questi pazienti in realt di

    colpevolizzarli perch ci lasciano. E Susy, che sempre pi

    sintonizzata con la vita integrale, consapevole della continuazione

    della vita dopo la morte, la Susy, che stata fuori dal corpo e ha

    capito che pu spostarsi e letteralmente volare dovunque voglia,

    chiede semplicemente alla mamma di andarsene dallospedale. I

    bambini dicono spesso: Mamma, sembri cos stanca, perch non

    vai a casa a fare una doccia e a riposare un poco? Io sto bene. E la

    madre va. Mezzora dopo pu accadere che linfermiera telefoni48

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    dallospedale e dica: Sono dolente, signora Smith, sua figlia

    appena spirata.

    Sfortunatamente questi genitori provano un terribile senso di

    colpa e di vergogna e si rimproverano di non essere rimasti a fianco

    del loro bambino fino allultimo. Non sanno che nessuno muore

    solo. Poich Susy, su cui non pesano pi le nostre esigenze,

    perfettamente in grado di liberarsi del suo bozzolo. Allora, alla

    velocit del pensiero, ella sar col pap o con la mamma o con

    chiunque voglia stare.

    Come ho gi detto, siamo stati tutti dotati di una scintilla divina.

    Abbiamo ricevuto questo dono sette milioni di anni fa, e questo

    include non solo il libero arbitrio, ma anche la capacit di liberarci

    del corpo fisico non solo al momento della morte, ma anche in

    momenti di crisi, di stanchezza, in circostanze eccezionali, e in un

    certo tipo di sonno. E' importante sapere che ci accade prima della

    morte.

    Victor Frankl, che nel suo bellissimo libro La ricerca del

    significato scrisse delle sue esperienze nei campi di

    concentramento, fu forse uno dei pi famosi scienziati che

    studiarono le esperienze extracorporee molti decenni fa, quando

    esse non erano ancora molto conosciute. Egli studi persone cadute

    dalle montagne in Europa, che sperimentarono una revisione della

    propria vita. Egli studi quanto della loro vita pass per la loro

    mente durante il periodo brevissimo, forse solo di pochi secondi, di

    una caduta in montagna, e si rese conto che durante le esperienze

    extracorporee il tempo non esiste. Molte persone ebbero esperienze49

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    simili mentre stavano per annegare o in un momento di grande

    pericolo.

    Il nostro studio fu verificato da ricerche di laboratorio con la

    collaborazione di Robert Monroe, autore del libro I miei viaggi

    fuori dal corpo. Io non solo ho avuto esperienze extracorporee

    spontanee, ma ne ebbi di indotte in laboratorio sotto il controllo di

    Monroe e losservazione di vari scienziati della Fondazione

    Menninger di Topeka. Sono sempre pi numerosi gli scienziati e i

    ricercatori che si dedicano a questo tipo di studi scoprendo che essi

    portano a investigare una dimensione che difficile concepire col

    nostro approccio tridimensionale alla vita.

    Spesso viene messa in dubbio la realt delle guide o angeli

    custodi, come pure la presenza di affettuosi esseri umani, in genere

    membri della nostra famiglia morti prima di noi, venuti ad

    incontrarci e a darci il benvenuto al momento del nostro trapasso.

    Linterrogativo naturale: come si pu verificare scientificamente

    questo tipo di avvenimento?

    Per me come psichiatra, interessante che migliaia di persone in

    tutto il globo abbiano le stesse allucinazioni prima della morte, ossia

    la percezione della presenza di parenti o amici che li precedettero

    nella morte. Se questo non reale, deve avere una spiegazione. E

    cos continuammo, tentando di trovare dei mezzi e dei metodi per

    studiare il fenomeno, per verificarlo o magari anche per concludere

    che solo una proiezione di desideri.

    Il modo migliore per far questo fu forse di stare accanto a

    bambini moribondi in seguito a incidenti avuti insieme alla famiglia.50

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    Di solito accadeva dopo il 4 di luglio, o dopo il fine settimana, o

    dopo ricorrenze in cui le famiglie uscivano in auto e troppo spesso

    avevano scontri frontali che uccidevano alcuni membri della famiglia

    e spedivano in vari ospedali i sopravvissuti feriti. Mi sono assunta il

    compito di assistere i bambini feriti gravemente, poich sono la mia

    specialit, sapendo bene che nessuno li aveva informati del numero

    e dei nomi dei parenti uccisi nellincidente. Mi ha sempre colpito il

    fatto che essi sapevano benissimo chi li aveva preceduti nella

    morte. Sedevo accanto a loro, li vegliavo in silenzio, tenevo loro la

    mano, osservavo la loro agitazione; poi, spesso subito prima della

    morte, potevo riscontrare una serenit che sempre cattivo segno.

    A questo punto chiedevo loro di dirmi che cosa stava succedendo

    loro, e la risposta era quasi sempre: Va tutto bene. Una volta un

    piccolo paziente mi disse: Mamma e Peter mi stanno aspettando.

    Sapevo che la madre era morta nellincidente, ma non sapevo nulla

    di Peter. Dieci minuti dopo ricevetti una telefonata dallospedale dei

    bambini che mi avvertiva che Peter era appena spirato.

    In tutti gli anni durante i quali abbiamo raccolto questo tipo di

    dati non ci mai capitato un bambino che, nellimminenza della

    morte, nominasse qualcuno che non era gi morto, anche se solo

    da qualche minuto.

    Non so come spiegare questo fatto se non con la consapevolezza

    che i morenti hanno della presenza dei loro cari in attesa di

    accoglierli dopo la morte per riunirsi a loro in una forma di vita che

    per molti difficile accettare.

    Unaltra esperienza forse mi commosse anche pi di quelle fatte51

  • DigitalBook La Morte e la Vita dopo la morte di E. Kbler-Ross

    con i bambini e fu il caso di una indiana americana. Sugli indiani

    americani abbiamo pochissimi dati poich essi non parlano

    facilmente della morte. Questa giovane donna indiana fu investita

    da un pirata della strada. Quando uno sconosciuto si ferm per

    portarle aiuto, lei gli disse con molta calma che non cera niente che

    lui potesse fare per lei, salvo forse recarsi un giorno alla riserva

    indiana dove viveva sua madre, che era a circa 700 miglia dalla

    scena dellincidente. Ella aveva un messaggio per sua madre, e

    forse un giorno egli avrebbe potuto recarglielo. Il messaggio diceva

    che lei stava bene, non solo, che era molto felice perch aveva

    raggiunto pap. Poi ella spir fra le braccia dello sconosciuto, il

    quale fu tanto commosso allidea di essersi trovato l al momento

    giusto che guid per 700 miglia per far visita alla madre dellindiana

    nella riserva, solo per sentirsi dire che il marito di lei, il padre della

    vittima della strada, era morto unora prima dellincidente.

    Abbiamo molti casi come questo, in cui gente in punto di morte,

    che non sapeva della morte di un congiunto, veniva da lui accolto e

    salutato.

    Ci rendemmo anche conto che il compito di queste persone nel

    raccontare le loro esperienze non era convincere altri che la morte

    non esiste, ma semplicemente raccontare. Se si disposti ad

    ascoltare e si ha la mente aperta, si potranno avere esperienz