Spirali logaritmiche tridimensionali - Ledizioni · 2017. 11. 15. · spirale logaritmica piana; la...

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1 SPIRALI LOGARITMICHE TRIDIMENSIONALI Carmen Carano 1 Sunto: In questo lavoro si definiscono due tipi di curve nello spazio (spirali logaritmiche tridimensionali), ottenuti dall’intersezione di due coppie di superfici di cui si forniscono le equazioni in coordinate cilindriche. Si dimostra poi che una successione {P i } di punti dello spazio aventi coordinate cilindriche che soddisfano opportune condizioni, individua una spirale logaritmica del primo o del secondo tipo. Abstract: In this work two different types of curves in space are defined (three-dimensional logarithmic spirals). They are obtained by intersections of two pairs of surfaces whose equations in cylindrical coordinates are provided. Then we demonstrate that a succession {P i } of points of the space having cylindrical coordinates that satisfy appropriate conditions, characterizes a logarithmic spiral of first or second type. Parole chiave: Coordinate cilindriche, superfici spirali logaritmiche cilindriche, progressioni aritmetiche e geometriche, numero aureo, curve spirali logaritmiche, curve spirali logaritmiche auree. 1 Istituto Tecnico Industriale “G. Marconi” - Campobasso. e-mail: [email protected]

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SPIRALI LOGARITMICHE TRIDIMENSIONALI

Carmen Carano1

Sunto: In questo lavoro si definiscono due tipi di curve nello spazio (spirali logaritmiche tridimensionali), ottenuti dall’intersezione di due coppie di superfici di cui si forniscono le equazioni in coordinate cilindriche. Si dimostra poi che una successione {Pi

} di punti dello spazio aventi coordinate cilindriche che soddisfano opportune condizioni, individua una spirale logaritmica del primo o del secondo tipo.

Abstract: In this work two different types of curves in space are defined (three-dimensional logarithmic spirals). They are obtained by intersections of two pairs of surfaces whose equations in cylindrical coordinates are provided. Then we demonstrate that a succession {Pi

} of points of the space having cylindrical coordinates that satisfy appropriate conditions, characterizes a logarithmic spiral of first or second type.

Parole chiave: Coordinate cilindriche, superfici spirali logaritmiche cilindriche, progressioni aritmetiche e geometriche, numero aureo, curve spirali logaritmiche, curve spirali logaritmiche auree.

1 Istituto Tecnico Industriale “G. Marconi” - Campobasso. e-mail: [email protected]

Nicola
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DOI: 10.14672/67051235
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Introduzione alle spirali logaritmiche tridimensionali Passando dalla situazione bidimensionale a quella tridimensionale, il polo, punto intorno al quale la spirale logaritmica piana si avvolge in infiniti giri (avvicinandosi indefinitamente ad esso da una parte e allontanandosi sempre più da esso dall’altra con curvatura via via decrescente), diventa l’asse polare, retta intorno alla quale la curva si avvolge ancora in infiniti giri (continuando ad avvicinarsi indefinitamente ad esso da una parte e allontanandosi sempre più da esso dall’altra con curvatura via via decrescente). Nello spazio, a differenza di quanto avviene nel piano, credo che si possano distinguere due tipi di spirali logaritmiche: la proiezione ortogonale di esse su un generico piano perpendicolare all’asse è una spirale logaritmica piana; la differenza tra i due tipi di spirale consiste nel fatto che nel primo caso esse si avvicinano indefinitamente da una parte all’asse tendendo a un suo punto proprio, nel secondo si avvicinano indefinitamente ad esso da una parte tendendo a uno dei suoi due punti impropri. Proprietà delle spirali logaritmiche nello spazio Per la spirale logaritmica piana, detto O il suo polo e considerati su di essa i punti A, B, C, D, E, F……. tali che

...............ˆˆˆˆˆ ===== FOEEODDOCCOBBOA ……………, risulta OA:OB=OB:OC=OC:OD=OD:OE=OE:OF=…….; questa è una proprietà che caratterizza (e quindi definisce) le spirali logaritmiche piane, quindi è vero anche che se si considerano dei punti A, B, C, D, E, F……. che verificano le condizioni precedenti (cioè per i quali i moduli sono in progressione geometrica di ragione che indicheremo con q e gli argomenti in progressione aritmetica di ragione che indicheremo con p), si può affermare che essi appartengono a una spirale logaritmica piana e si dimostra che tale spirale ha equazione

ϑρ kae= con k=lnq/p (E. TORRICELLI, De infinitis spiralibus). Per la spirale logaritmica tridimensionale , considerati su di essa i punti A, B, C, D, E, F……...….tali che i diedri delimitati dai semipiani uscenti dall’asse polare e contenenti rispettivamente il punto

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A e il punto B, il punto B e il punto C, il punto C e il punto D, il punto D e il punto E, il punto E e il punto F……..siano di ampiezza uguale, le distanze dei punti considerati dall’asse polare dovranno costituire una catena di rapporti uguali, cioè tali distanze dovranno essere in progressione geometrica; in tal caso, però, se viceversa i punti A, B, C, D, E, F……...….verificano tale proprietà, per affermare che essi appartengono a una spirale logaritmica tridimensionale, si dovranno verificare altre condizioni che vedremo in seguito e che dipendono dal tipo di spirale. Definizione di superficie spirale logaritmica cilindrica Nella trattazione che segue si farà uso, nella rappresentazione di punti nello spazio, oltre che delle coordinate cartesiane, delle coordinate cilindriche. Se il punto P ha, nel riferimento cartesiano Oxyz, coordinate (x, y, z), la terna ordinata ),,( zϑρ rappresenta quella delle corrispondenti coordinate cilindriche (vedi figura a)

Figura a

Ovviamente le relazioni che legano i due tipi di coordinate sono:

=

+=

xytg

yx

ϑ

ρ 22

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Consideriamo una spirale logaritmica piana di equazione, in coordinate polari,

ϑρ ⋅= kae con +∈ Rka, (1) Nello spazio, la stessa equazione, in coordinate cilindriche, rappresenta una superficie cilindrica la cui intersezione con un generico piano perpendicolare all’asse z è, ovviamente, una spirale logaritmica piana. Chiameremo la (1) (considerata nello spazio) superficie spirale logaritmica cilindrica. Nella figura b è rappresentata la superficie spirale logaritmica

cilindrica di equazione ϑ

πϕρ2

= , che diremo aurea (ϕ è il numero

aureo2

15 + ), ottenuta dalla (1) per a=1 e k=(ln )2//() πϕ .

figura b

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Le (curve) spirali logaritmiche tridimensionali Le spirali logaritmiche nello spazio si possono pensare come intersezioni di una superficie spirale logaritmica cilindrica con una

qualunque superficie z=f ( )ρ (con 22 yx +=ρ ), strettamente monotona, avente l’asse z come asse di simmetria e definita su tutto il piano xy, oppure su tutto il piano xy tranne che nel punto O(0;0) (ovviamente si tratta di curve che verificano la proprietà di cui al paragrafo 2). Si otterranno così due tipi di spirali logaritmiche nello spazio: il primo intersecando la spirale logaritmica cilindrica con una superficie che incontra l’asse z in un suo punto proprio, il secondo intersecando la spirale logaritmica cilindrica con una superficie che si avvicina asintoticamente all’asse z e quindi lo incontra in un suo punto improprio. Per esempio consideriamo due spirali individuate rispettivamente dalle seguenti coppie di equazioni (in coordinate cilindriche):

⋅=

⋅= ⋅

t

k

hzeaρ

ρ ϑ

=

⋅= ⋅

tb

k

zeaρ

ρ ϑ

log con +∈ Rtka ,, e { }1−∈ +Rb

(per semplicità le superfici con le quali intersechiamo la spirale logaritmica cilindrica intersecano rispettivamente l’asse z nell’origine del riferimento e il piano xy lungo la circonferenza di centro nell’origine e raggio unitario). Successioni di punti che individuano spirali del primo tipo Se { } ZiiP ∈ è una successione di punti nello spazio con coordinate cilindriche ),,( iii zϑρ tali che i moduli iρ e le quote iz siano in progressione geometrica di ragioni rispettivamente 1q e 2q , e le anomalie iϑ siano in progressione aritmetica di ragione p, cioè tale che:

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11 qii ⋅= −ρρ pii += −1ϑϑ 21 qzz ii ⋅= − , tale successione individua nello spazio una spirale logaritmica del primo tipo con

pqk 1ln

= e 21log qt q= =

1

2

lnln

qq

Dimostrazione { } ZiiP ∈: La successione si può pensare come l’unione di due successioni, entrambe di primo elemento 0P , la prima con indici crescenti ( ,.....,,, 3210 PPPP ), la seconda con indici decrescenti ( ,.....,,, 3210 −−− PPPP ). Dimostreremo quanto sopra applicando il principio d’induzione separatamente alle due successioni. Prima successione: il punto ),0,(0

thaaP appartiene alla curva

⋅=

⋅= ⋅

t

k

hzeaρ

ρ ϑ

quindi, per il principio d’induzione, basterà far vedere che, se 1−iP appartiene a tale curva, vi appartiene anche il punto iP . A tale scopo, osserviamo che:

i

iiiiii

k

pq

ppp

ppq

kii

ae

aeaqaqqaqqaeqaeqϑ

ϑϑϑϑϑϑρρ

=

=====⋅=⋅=+

−−−−

1111

1

1

ln

11111

ln

111

e

( ) ==⋅=⋅= −−− 22121

1 qaehqhqzztkt

iiiiϑρ

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= =⋅⋅=⋅

−−

2

lnln

ln

2

lnln

ln1

2

1

21

2

11

qehaqaehii p

qqqq

q

pq

ϑϑ=⋅⋅

22lnln

11

2

qqha pqq

==⋅=⋅⋅=+−−−

pp

qq

pqq

pq

qq

iii

qhaqqhaqeha1

1

21

1

21

2

1

2

2lnln

22lnln

2

lnlnln

ϑϑϑ

=

ti

tkqq

pq

pq

qq

pqq

haehaehehaqha iiii

ρθϑϑϑ

==

=== )(

1

212

1

2

1

2 lnln

lnlnlnln

2lnln

il che prova che iP appartiene alla curva. Seconda successione: il punto ),0,(0

thaaP appartiene alla curva

⋅=

⋅= ⋅

t

k

hzeaρ

ρ ϑ

quindi, per il principio d’induzione, basterà far vedere che, se iP appartiene a tale curva, vi appartiene anche il punto 1−iP . A tale scopo, osserviamo che:

1

11

11 ln

111

111

1

ln1

11

11

−−

=

=====⋅=⋅=−

−−−−−

i

iiiiii

k

pq

ppp

ppq

kii

ae

aeaqaqqaqqaeqaeqϑ

ϑϑϑϑϑϑρρ

e

( ) ==⋅=⋅= −−−−

12

12

121 qaehqhqzz

tktiii

iϑρ

= =⋅⋅=⋅

−− 1

2

lnln

ln1

2

lnln

ln1

2

1

21

2

11

qehaqaeh pq

qqq

q

pq

ϑϑ=⋅⋅ −− 1

22lnln

11

2

qqha pqq

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= ti

tkqq

pq

pq

qq

pqq

pp

qq

pqq

pq

qq

haehaeheha

qhaqhaqqhaqeha

iii

iiii

1

lnln

lnlnlnln

2lnln

2lnln

122

lnln

12

lnlnln

)( 11

2

111

12

1

2

11

2

1

2

1

22

1

2

−−−

==

=

===⋅=⋅⋅

−−−

ρθϑϑ

ϑϑϑϑ

il che prova che 1−iP appartiene alla curva. Quindi se i punti della successione{ } ZiiP ∈ verificano le condizioni:

11 qii ⋅= −ρρ pii += −1ϑϑ 21 qzz ii ⋅= − tale successione individua nello spazio una spirale logaritmica del tipo

⋅=

⋅= ⋅

t

k

hzeaρ

ρ ϑ

con

pqk 1ln

= e 21log qt q= =

1

2

lnln

qq

( 21 qzz ii ⋅= − , cioè che le quote siano in progressione geometrica di ragione 2q , è la condizione in più che per le spirali tridimensionali del primo tipo è necessaria rispetto a quanto detto nel secondo paragrafo). Come esempio, se 100 == zρ e

ϕρρ ⋅= −1ii ϕ⋅= −1ii zz 21πϑϑ += −ii ,

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la successione { } ZiiP ∈ individua la spirale (che diremo aurea del primo tipo)

==

ρϕρ

ϑπ

z

2

Nella figura c sono rappresentate singolarmente le due superfici la cui intersezione genera una spirale del primo tipo:

figura c

(si tratta della superficie spirale logaritmica cilindrica definita nel terzo paragrafo e della superficie conica indefinita a una falda avente vertice in O e angolo di apertura di 45°) Nella figura d è rappresentata l’intersezione delle due superfici, vista da angolazioni diverse:

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figura d

Successioni di punti che individuano spirali del secondo tipo Se { } ZiiP ∈ è una successione di punti nello spazio con coordinate cilindriche ),,( iii zϑρ tali che i moduli iρ siano in progressione geometrica di ragioni q, e le anomalie iϑ e le quote iz siano in progressioni aritmetiche di ragione rispettivamente 1p e 2p , cioè tale che:

qii ⋅= −1ρρ 11 pii += −ϑϑ 21 pzz ii += − , tale successione individua nello spazio una spirale logaritmica del secondo tipo con

1

lnp

qk = e qbp

qpt

b lnln

log 22 ⋅==

(se b=e, risulterà q

ptln

2= )

Dimostrazione

0P

: Analogamente a quanto fatto per le spirali del primo tipo, anche in questo caso dimostreremo quanto sopra applicando il principio d’induzione separatamente alle due successioni di primo elemento , la prima con indici crescenti, la seconda con indici decrescenti; inoltre, per quanto riguarda la funzione ρ (ϑ ), la

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dimostrazione, per le due successioni, è quella del paragrafo precedente, dato che la superficie logaritmica cilindrica è la stessa e pertanto non la riporteremo nuovamente, ma ci limiteremo ad applicare il principio d’induzione solo alla superficie di equazione z=f( ρ ). Prima successione: il punto )log,0,(0

tb aaP appartiene alla curva:

=

⋅= ⋅

tb

k

zeaρ

ρ ϑ

log

quindi, per il principio d’induzione, basterà far vedere che, se 1−iP appartiene a tale curva vi appartiene anche il punto iP . A tale scopo, osserviamo che:

( ) =+=+=+= −−− 22121

1loglog paeppzztk

bt

ibiiiϑρ

= =+⋅=+

2

lnlnln

2

lnln

ln1

122

21

1 loglog peapae iip

bpq

bp

b

qb

p

pq

bϑϑ

= =++−

21

1

2

2 logloglog lnln

pb

pp

bqb

pb bba

iϑ=+

+−

1

112

2 loglog lnln

pp

p

bqb

pb

i

baϑ

= =+ip

p

bqb

pb ba

ϑ1

2

2 loglog lnln

=⋅ )(log 1

2

2 lnln ip

p

qb

pb ba

ϑ

=⋅= )(log 12

2

ln

lnln ip

bpqb

pb ea

ϑ 21 ln

lnln

)(logp

qb

pq

b

i

eaϑ

⋅ ( ) tib

tkb

iae ρϑ loglog == il che prova che iP appartiene alla curva.

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Seconda successione: il punto )log,0,(0

tb aaP appartiene alla curva:

=

⋅= ⋅

tb

k

zeaρ

ρ ϑ

log

quindi, per il principio d’induzione, basterà far vedere che, se iP appartiene a tale curva, vi appartiene anche il punto 1−iP . A tale scopo, osserviamo che:

( ) =−=−=−=− 2221 loglog paeppzztk

bt

ibiiiϑρ

= =−⋅=−

2

lnlnln

2

lnln

ln

122

21

1 loglog peapae ipb

pqb

pb

qb

p

pq

bϑϑ

= =−+ 21

2

2 logloglog lnln

pb

pp

bqb

pb bba

iϑ=+

1

12

2 loglog lnln

pp

p

bqb

pb

i

baϑ

= =+−1

1

2

2 loglog lnln

ipp

bqb

pb ba

ϑ=⋅

)(log1

1

2

2 lnln ip

p

qb

pb ba

ϑ

= =⋅−

)(log1

12

2

ln

lnln ip

bpqb

pb ea

ϑ

( ) tib

tkb

pqb

pq

bi

i

aeea 1lnlnln

loglog)(log 121

1−==⋅ −

ρϑϑ

il che prova che 1−iP appartiene alla curva. Quindi se i punti della successione{ } ZiiP ∈ verificano le condizioni:

qii ⋅= −1ρρ 11 pii += −ϑϑ 21 pzz ii += −

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tale successione individua nello spazio una spirale logaritmica del tipo

=

⋅= ⋅

tb

k

zeaρ

ρ ϑ

log

con

1

lnp

qk = e qbp

qpt

b lnln

log 22 ⋅==

( 21 pzz ii += − , cioè che le quote siano in progressione aritmetica di ragione 2p , è la condizione in più che per le spirali tridimensionali del secondo tipo è necessaria rispetto a quanto detto nel secondo paragrafo). Come esempio, se 0,1 00 == zρ , ϕ=b e

ϕρρ ⋅= −1ii 21πϑϑ += −ii ,

la successione { } ZiiP ∈ individua la spirale (che diremo aurea del secondo tipo)

==

ρϕρ

ϕ

ϑπ

log

2

z

Nella figura e sono rappresentate singolarmente le due superfici la cui intersezione genera una spirale del secondo tipo:

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figura e

(si tratta della superficie spirale logaritmica cilindrica definita nel terzo paragrafo e della superficie individuata dalla rotazione completa intorno all’asse z del grafico della funzione logaritmica avente equazione, nel piano yz, z=log yϕ ) Nella figura f è rappresentata l’intersezione delle due superfici, vista da angolazioni diverse:

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figura f

BIBLIOGRAFIA [1] L. CAMPEDELLI, Lezioni di geometria, Cedam, Padova, 1966. [2] E. TORRICELLI, De infinitis spiralibus (trad. E. Carruccio), “Quaderni di Storia e critica della Scienza”, n° 3, 1955.