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AUDIOREVIEW n. 339 dicembre 2012/gennaio 2013 39 P ioneer fa parte del gruppo di aziende che, diversi decenni or sono, hanno iniziato un percor- so lungo ed articolato per rendere alla portata di tutti la possibilità di avere un Audio di buona qualità in casa (e non so- lo). Questo amplificatore integrato, pre- sentato insieme ad altri modelli inferiori (A-50, A-30, A-20 ed A-10), incarna il “centro di controllo” dell'impianto stereo di riferimento, offrendo una ottima con- nettività e prestazioni a dir poco soddi- sfacenti. La versione giunta in redazione è quella denominata K, che significa “Black”, e si affianca alla S che sta per “Silver”. Nero ed argento sono indubbiamente le finitu- re più diffuse nell'ambito delle apparec- chiature elettroniche dedicate all'Audio, e la possibilità di scegliere una finitura in armonia con il resto dell'impianto sottoli- nea una concessione al gusto estetico che non sempre è dato di trovare. Prezzo e prestazioni dichiarate posiziona- no questo amplificatore in una fascia che non è quella di primissimo impianto, ri- sulta quindi evidente l'intenzione di rivol- gersi ad un pubblico anche abbastanza evoluto e smaliziato, che non intende ri- nunciare alla praticità di un integrato di qualità adeguata al resto del sistema. Sa- ranno riusciti nell'intento i nostri speciali- sti giapponesi? La connettività La caratteristica che mi è saltata all'oc- chio per prima è la ricca dotazione di in- terfacce, analogiche e digitali, che si tro- vano disseminate nel pannello posteriore e sono ovviamente riprese dal selettore degli ingressi, testimoni di una notevole capacità dell'A-70 di “dialogare” con il resto del mondo. La tecnologia si evolve, ed offre sempre nuove forme per poter immagazzinare e riprodurre i contenuti, per cui ritengo molto saggio abbondare nel settore con- nessioni, in modo da non precludersi possibilità di sorta, e nello stesso tempo mostrarsi aperti ad accettare il riprodut- tore preferito dal possibile acquirente, qualunque esso sia. Settore Analogico - Per quanto riguarda le possibilità di connessione con le sor- genti analogiche, troviamo le classiche coppie di pin RCA dedicate a: Recorder (In/Out), SACD/CD, Network Player e Tu- ner, tra le quali spicca una inusitata cop- pia dedicata all'ingresso fono, seleziona- bile tra MM oppure MC. Una chiara di- chiarazione d'intenti, in epoca di pieno revival del vinile e delle sue eccellenze, che pone questo amplificatore nella ri- stretta cerchia di quelli che intendono collegarsi direttamente ad un giradischi, senza stadi fono dedicati, offrendo già nella confezione una possibilità d'inter- facciamento di buon livello. Lodevole im- plementazione. Segnalo ed inserisco in questo gruppo anche la presenza della coppia di pin RCA “Power Amp Direct”, destinata a chi intenda dedicare questo A-70 al compito specifico di finale di potenza, saltando tutti gli stadi di ingresso e collegandolo ad un diverso Front-End. Settore Digitale - Le interfacce presenti sono, ovviamente, le immancabili due, ossia fibra ottica e coassiale elettrica ter- minata con pin RCA, alle quali si affianca anche una lodevole e comodissima USB di tipo B. Confesso la mia predilezione estrema per questa interfaccia, in quanto mi consente di collegare direttamente in digitale una sorgente con architettura in- terna di tipo PC, sfruttando il mio setup costituito da software di riproduzione di file Audio NON compressi, anzi, se possi- SPENDIBENE Pioneer A70 PIONEER A70 Amplificatore integrato stereo in classe D a frequenza variabile Costruttore: Pioneer Corporation, 1-1 Shin-ogura, Saiwai-ku, Kawasaki-shi, Kanagawa 212-0031, Giappone Distributore per l’Italia: Pioneer Italia SpA, Via Roberto Lepetit 8, 20020 Lainate (MI) Prezzi: Euro 999,90 CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE Potenza (230 V AC): 90+90 WRMS su 4 ohm, THD 0,5%; 65+65 WRMS su 8 ohm, THD 0,5%. Rapporto S/N: 89 dB Phono MM, 74 dB Phono MC, 101 dB tutti gli altri. Sensibilità d’ingresso: 1 V/10 kohm Power Amp Direct, 2,8 mV/50 kohm Phono MM, 0,24 mV/100 ohm Phono MC, 500 mVpp/75 ohm Coaxial, 200 mV/50 kohm tutto il resto. Impedenze di carico: A oppure B da 4 a 16 ohm, A+B da 8 a 32 ohm, bi-wiring da 4 a 16 ohm. Consumo energetico in standby: 0,2 W. Dimensioni (LxHxP): 435x141,5x361,5 mm. Peso: 17,1 kg

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  • AUDIOREVIEW n. 339 dicembre 2012/gennaio 2013 39

    P ioneer fa parte del gruppo diaziende che, diversi decenni orsono, hanno iniziato un percor-so lungo ed articolato per rendere allaportata di tutti la possibilità di avere unAudio di buona qualità in casa (e non so-lo). Questo amplificatore integrato, pre-sentato insieme ad altri modelli inferiori(A-50, A-30, A-20 ed A-10), incarna il“centro di controllo” dell'impianto stereodi riferimento, offrendo una ottima con-nettività e prestazioni a dir poco soddi-sfacenti.La versione giunta in redazione è quelladenominata K, che significa “Black”, e siaffianca alla S che sta per “Silver”. Neroed argento sono indubbiamente le finitu-re più diffuse nell'ambito delle apparec-chiature elettroniche dedicate all'Audio,e la possibilità di scegliere una finitura inarmonia con il resto dell'impianto sottoli-nea una concessione al gusto esteticoche non sempre è dato di trovare.Prezzo e prestazioni dichiarate posiziona-no questo amplificatore in una fascia chenon è quella di primissimo impianto, ri-sulta quindi evidente l'intenzione di rivol-gersi ad un pubblico anche abbastanzaevoluto e smaliziato, che non intende ri-nunciare alla praticità di un integrato di

    qualità adeguata al resto del sistema. Sa-ranno riusciti nell'intento i nostri speciali-sti giapponesi?

    La connettività

    La caratteristica che mi è saltata all'oc-chio per prima è la ricca dotazione di in-terfacce, analogiche e digitali, che si tro-vano disseminate nel pannello posterioree sono ovviamente riprese dal selettoredegli ingressi, testimoni di una notevolecapacità dell'A-70 di “dialogare” con ilresto del mondo.La tecnologia si evolve, ed offre semprenuove forme per poter immagazzinare eriprodurre i contenuti, per cui ritengomolto saggio abbondare nel settore con-nessioni, in modo da non precludersipossibilità di sorta, e nello stesso tempomostrarsi aperti ad accettare il riprodut-tore preferito dal possibile acquirente,qualunque esso sia.Settore Analogico - Per quanto riguardale possibilità di connessione con le sor-genti analogiche, troviamo le classichecoppie di pin RCA dedicate a: Recorder(In/Out), SACD/CD, Network Player e Tu-ner, tra le quali spicca una inusitata cop-

    pia dedicata all'ingresso fono, seleziona-bile tra MM oppure MC. Una chiara di-chiarazione d'intenti, in epoca di pienorevival del vinile e delle sue eccellenze,che pone questo amplificatore nella ri-stretta cerchia di quelli che intendonocollegarsi direttamente ad un giradischi,senza stadi fono dedicati, offrendo giànella confezione una possibilità d'inter-facciamento di buon livello. Lodevole im-plementazione.Segnalo ed inserisco in questo gruppoanche la presenza della coppia di pinRCA “Power Amp Direct”, destinata a chiintenda dedicare questo A-70 al compitospecifico di finale di potenza, saltandotutti gli stadi di ingresso e collegandoload un diverso Front-End.Settore Digitale - Le interfacce presentisono, ovviamente, le immancabili due,ossia fibra ottica e coassiale elettrica ter-minata con pin RCA, alle quali si affiancaanche una lodevole e comodissima USBdi tipo B. Confesso la mia predilezioneestrema per questa interfaccia, in quantomi consente di collegare direttamente indigitale una sorgente con architettura in-terna di tipo PC, sfruttando il mio setupcostituito da software di riproduzione difile Audio NON compressi, anzi, se possi-

    SPENDIBENE

    Pioneer A70

    PIONEER A70 Amplificatore integrato stereo in classe D a frequenza variabile

    Costruttore: Pioneer Corporation, 1-1Shin-ogura, Saiwai-ku, Kawasaki-shi,Kanagawa 212-0031, GiapponeDistributore per l’Italia: Pioneer ItaliaSpA, Via Roberto Lepetit 8, 20020 Lainate(MI)Prezzi: Euro 999,90

    CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE

    Potenza (230 V AC): 90+90 WRMS su 4ohm, THD 0,5%; 65+65 WRMS su 8 ohm,THD 0,5%. Rapporto S/N: 89 dB PhonoMM, 74 dB Phono MC, 101 dB tutti gli altri.Sensibilità d’ingresso: 1 V/10 kohm Power

    Amp Direct, 2,8 mV/50 kohm Phono MM,0,24 mV/100 ohm Phono MC, 500 mVpp/75ohm Coaxial, 200 mV/50 kohm tutto il resto.Impedenze di carico: A oppure B da 4 a 16ohm, A+B da 8 a 32 ohm, bi-wiring da 4 a16 ohm. Consumo energetico in standby:0,2 W. Dimensioni (LxHxP):435x141,5x361,5 mm. Peso: 17,1 kg

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    SPENDIBENE Pioneer A70

    Amplificatore integrato: Pioneer A-70. Matricola: LIAU000396ER.

    CARATTERISTICHE RILEVATE - Uscita di potenza

    Fattore di smorzamento su 8 ohm: 175 a 100 Hz; 165 a 1 kHz; 40 a10 kHz; 9 a 20 kHz

    Slew rate su 8 ohm: salita 12 V/µs, discesa 12 V/µs

    TRITIM IN REGIME CONTINUOCarico resistivo 4 ohm

    Carico induttivo 8 ohm / +60 gradi Carico induttivo 8 ohm / +60 gradi

    Carico capacitivo 8 ohm / -60 gradi Carico capacitivo 8 ohm / -60 gradi

    TRITIM IN REGIME IMPULSIVOCarico resistivo 4 ohm

    Caratteristica di carico limite Risposta in frequenza (a 2,83 V su 8 ohm)

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    SPENDIBENEPioneer A70

    Non troppi anni or sono il carico limite esibito da questointegrato Pioneer sarebbe stato un sogno proibito peruno stadio finale a commutazione, oggi non più, ma si trattapur sempre di una prestazione maiuscola sia in termini rela-tivi che assoluti. Niente male anche le tritim, e non soloquelle "facili", a moderato fattore di cresta della correntecome le resistive e le induttive, bensì anche le insidiose ca-pacitive. Ciò significa che i carichi reattivi non sono un pro-blema dal punto di vista della capacità di pilotaggio, ma nelconto occorre anche mettere la risposta in frequenza, equella risulta essere piuttosto sensibile sia al modulo che al-la fase, come ben si nota nelle quattro curve di rispostatracciate per resistenze di 2/4/8/16 ohm; il range di presta-zioni ottimali va orientativamente da 4 a 10 ohm. La sezionepre analogica ha buone prestazioni sia sugli ingressi di linea,ben silenziosi, che sui fono, i quali offrono deenfasi corrette(seppur leggermente diverse per MM e MC) e valide presta-zioni dinamiche, l'ingresso MM presenta peraltro una com-ponente capacitiva molto elevata, che lo rende più adattoper testine a bassa componente induttiva dell'impedenzainterna (non molto frequenti). Il bilanciamento è perfetto,come ci si attende da un buon regolatore a step discreti.

    F. Montanucci

    Risposta in frequenza(fono MM e MC)

    INGRESSO CDImpedenza: 50 kohm/340 pF. Sensibilità: 207 mV. Ten-sione di rumore pesata "A" riportata all'ingresso: ter-minato su 600 ohm, 4 µV. Rapporto segnale/rumorepesato "A": terminato su 600 ohm, 101 dB

    INGRESSO MMImpedenza: 56/850 pF. Sensibilità: 3,02 mV. Tensionedi rumore pesata "A" riportata all'ingresso: terminatosu 600 ohm, 0,24 µV. Rapporto segnale/rumore pesato"A": terminato su 600 ohm, 86 dB

    INGRESSO MCImpedenza: 103 ohm. Sensibilità: 0,34 mV. Tensione dirumore pesata "A" riportata all'ingresso: terminato su600 ohm, 0,21 µV. Rapporto segnale/rumore pesato"A": terminato su 600 ohm, 67,6 dB

    Tritim test ingresso fono MM

    Sbilanciamento dei canali(in funzione dell'attenuazione di volume, da 0 a -80 dB)

    Andamenti frequenza/distorsione per potenze di uscitadi 1, 10 e 40 watt su 8 ohm. Alle basse potenze il residuoè costituito quasi solo da rumore, solo salendo ad alcunedecine di watt si notano non linearità ad alta frequenza,con un valore massimo dello 0.7% a 20 kHz / 40 watt.

    Andamenti potenza/distorsione su carico di 8 ohm,frequenza 1 kHz, 0 dB pari a 65 watt su 8 ohm.

    Andamento abbastanza nella norma per un finale acommutazione, sebbene la salita del residuo iniziqualche dB prima della massima potenza di targa.

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    re/A-70-K/page.html#download_290

    Il file in questione è in realtà un archiviocompresso, che una volta espanso com-prende diverse sottocartelle ciascunadelle quali contiene la versione giusta perle varie edizioni dei Sistemi Operativi piùusati, tra Windows e Mac.Basta lanciare il file di Setup, ed il gioco èfatto: il tutor provvede ad installare in au-tomatico la versione giusta, e da quelmomento in poi il vostro PC vede unanuova periferica Audio, denominata A-70, verso la quale potete indirizzare il flus-so digitale dei dati Audio.Operando in questo modo, è possibileutilizzare un lettore software per PC/Macche si preoccupi anche di “Interpretare” ifile, siano essi standard CD (44,1 kHz dicampionamento, 16 bit) oppure in HR(48, 96, 192... kHz di campionamento, 24bit), ricostruendo perfettamente i dati dipartenza nel caso di compressione los-sless. Quando dico lossless, mi riferisco inparticolare ai miei amati FLAC, oppureanche ALAC o m4a, se preferite, file com-pressi con sistemi senza perdite, che per-mettono di archiviare Musica in alta defi-nizione che i relativi Programmi di letturariescono a de-comprimere al volo e spe-dire in formato digitale LPCM alla portaUSB.Procedendo in questo modo, lato ricezio-ne è sufficiente che ci sia un DAC per tor-nare al mondo analogico e procederecon la catena di amplificazione. Moltocool e decisamente performante. Ancheperché, tanto per essere precisi e dare aCesare quel che è di Cesare, il DAC che ilflusso LPCM si trova ad incontrare, nel ca-so di questo A-70, è lo splendido ESS SA-BRE 32, stimatissimo e molto quotato almomento, nonostante sia sicuramente daapprofondire il supporto ai 32 bit.Lascio al Laboratorio Misure il compito dientrare nei dettagli, per quanto mi riguar-da non posso che essere lieto di trovarmi

    bile, in Alta Risoluzione.La Musica Liquida è ormai una realtà, ecome molti colleghi cerco di fruirne almeglio possibile.Al momento della connessione, il PC nonha “sentito” nulla di particolare collegatoal proprio hardware, almeno nel mio ca-so, ed è stato necessario selezionare l'in-gresso USB dal pannello frontale per assi-stere all'inizio della ricerca dei driver.Questo mi fa pensare che la porta USBsia normalmente non-alimentata, e vengaaccesa soltanto nel momento in cui la siseleziona. Niente panico quindi se nonvedete reazioni, ma piuttosto controllatela posizione della manopola relativa.La prima installazione del driver Pioneer,tentata in automatico da Windows7, nonè andata a buon fine, ma segnalo che èpossibile scaricare in tempi rapidissimi ildriver dall'indirizzo:

    http://www.pioneer.eu/it/support/softwa-

    al cospetto di un DAC di questo pregio.Piccola nota: Pioneer ci ha comunicatoche il DAC in questione si chiamaES9011S, ed è una versione Custom rea-lizzata dalla ESS appositamente per loro.Settore Controlli - Questo amplificatorepuò essere collegato ad una catena di di-spositivi Pioneer (o anche altro, volendo)dotata di sistema di controllo centrale, adesempio tramite touch screen o teleco-mando intelligente, e provvede anche alrilancio dei segnali di controllo verso i di-spositivi successivi. Tale funzionalità è im-plementata tramite 2 mini-jack, ovvia-mente uno per l'ingresso e l'altro per l'u-scita. Interessante notare la presenza sultelecomando, decisamente comodo daimpugnare e abbastanza ben proporzio-nato e bilanciato, anche dei comandi diun eventuale player di rete (NetworkPlayer), in modo da ottimizzare almeno laquantità di telecomandi dello stesso co-struttore sparsi per il salotto.Direi che sono decisamente soddisfattodella flessibilità implementata nell'A-70,dote che lo rende non soltanto attuale ecomodissimo, ma anche decisamenteaperto nei confronti di implementazionifuture.

    Estetica

    L'aspetto è molto robusto, il peso decisa-mente elevato, e quindi posso affermareche la cifra estetica di questo amplificato-re si rivolge ad appassionati di oggettisolidi, a prova di bomba. Nelle foto èpossibile apprezzare il notevole spessoredelle lastre principali del telaio, in allumi-nio spazzolato a vista, ma piene e quindiin buona parte responsabili dei 17 kg di-chiarati.Il design del frontale è molto pulito, po-polato da comandi esclusivamente circo-lari, siano essi pulsanti, selettori oppuremanopole, e le lucine utilizzate per evi-

    SPENDIBENE Pioneer A70

    Decisamente ricco il parco connessioni dell'A-70, completo di connettore di terra per il fonorivelatore, ingressi Analogici e digitali di ottima qualità e morsetti per cavi di potenza godronati e robusti.

    I diversi tipi di interfaccia USB, in unasimbolica foto di gruppo.

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    denziare le funzioni attivate sono tuttemolto piccole e luminose “il giusto”, sen-za effetti di abbagliamento che trovo per-sonalmente molto fastidiosi. Non amol'alta luminosità intesa in questo senso,preferisco di gran lunga la soluzione Pio-neer, chiara ma nello stesso tempo mo-derata.Le manopole di bassi, alti e balance han-no tutte lo “scattino” centrale di riferi-mento, quella grossa del volume offreuna buona demoltiplicazione dei giri sen-za esibire un peso degno di nota, mentre

    invece il selettore degli ingressi offre unaforte resistenza al movimento, e quindiuna inerzia altrettanto forte una voltascelta la posizione da usare.I pulsantini circolari che incontriamo ser-vono per gestire gli ingressi Power AmpDirect, selezionare tra fonorivelatori MMed MC, inserire o meno una “attenuazio-ne” sul passo minimo del volume alloscopo di regolare finemente il livello dipressione acustica, inserire o meno illoudness, accendere e spegnere la cop-pia di diffusori B, stessa cosa con la cop-

    pia A, ed infine attivare o meno un per-corso “diretto” tra ingresso ed uscite, sal-tando tutti i controlli tranne il volume.Il pulsante di accensione/spegnimento ègiustamente più grande degli altri, e su-bito al suo fianco troviamo la spia chepermette di capire se l'amplificatore sitrova in standby oppure se è stato attiva-to il comando di APD, o Auto PowerDown, o spegnimento automatico in as-senza di segnale, che Pioneer ha decisodi implementare e rendere disponibile inquesto dispositivo.

    SPENDIBENEPioneer A70

    Trasformatoreinscatolatoanche per lostadio Pre

    Pannelli telaio di notevolespessore e consistenza

    CondensatoriElettroliticiPioneer da10.000 µF

    Trasformatore perstadio di potenza,inscatolato controle interferenze conmateriale ferrosodi spessore 1,6 mm

    DAC ESSSabre32,versioneES9011S

    Filtri LCd'uscita

    Feltrinismorzanti.

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    ma dotato di attributi fisici e sonori di tut-to rispetto.Guardando il circuito dall'alto si può no-tare una evidente separazione in 3 stadiaffiancati ed isolati tramite pareti metalli-che: da un lato la sezione di alimentazio-ne dello stadio di potenza, con il suoenorme trasformatore inscatolato, dallaparte opposta la sezione pre con il DACe l'alimentatore dedicato dotato di pic-colo trasformatore inscatolato anch'esso,ed al centro lo stadio di potenza a com-mutazione, con i filtri LC a ridosso deiconnettori di potenza, in grado di accet-tare sia banane che cavi spellati o termi-nati a forcella, dorati come tutti i pin RCAed il jack per la cuffia. A ridosso dei finalidi potenza è possibile notare 2 generosielettrolitici da 10.000 microfarad ciascu-no, marcati Pioneer.Niente a che vedere con stadi di potenzadimensionati come centrali elettriche,con schiere di MosFet di potenza e dissi-patori di calore enormi, e nello stessotempo nessun aumento della temperatu-ra ambiente, neanche a potenza massimaper qualche ora come verificato durantele sessioni di ascolto. Tutto molto tran-quillo anche se, ad onor del vero, i tra-sformatori sono 2 e sono entrambi so-

    Completano il quadro dei comandi sulpannello frontale il sensore di ricezione Ir,il connettore jack per le cuffie, le spie deivari ingressi disponibili, e la serigrafia nel-l'angolo in basso a destra, dove sono evi-denziate la presenza del DAC SABRE32 el'ottimizzazione del suono effettuata indiverse sessioni d'ascolto in collaborazio-ne con gli Air Studios di Londra, famosoe fantastico Complesso di Studi fondatoda Sir George Martin nel 1969, dotato dipersonaggi dalle orecchie indubbiamen-te raffinate.Un piccolo desiderio che mi rimane, èuna lucina in corrispondenza della scana-latura della manopola del volume, in mo-do da riuscire a capirne la posizione an-che al buio. Mi piacerebbe molto.

    L'interno

    La parte circuitale dell'A-70 evidenzia unoschema basato sulla classe D, con fre-quenza dell'onda quadra variabile in fun-zione del segnale in ingresso. Il costrutto-re conferma, con un range di variazionedella frequenza in oggetto tra 450 e 500kHz.Amplificatore a commutazione quindi,

    stanziosi, rispetto ai compiti che devonosvolgere.Sicuramente merito della classe D, noto-riamente molto efficiente in termini di tra-sferimento al carico della potenza assor-bita dall'alimentatore, e anche della scel-ta dei 450 kHz come frequenza base del-l'onda quadra, andando a posizionaredecisamente in alto le armoniche spurieda filtrare con il passa-basso in uscita:con una frequenza così alta, si evita di an-dare a buttare watt sulle impedenze delfiltro in uscita, massimizzando l'efficienzatotale.

    Conclusioni

    Prezzo decisamente alla portata di moltiappassionati, potenza adeguata al pilo-taggio di sistemi di altoparlanti anchecomplessi, versatilità notevole e benproiettata verso il futuro.Un ascolto decisamente positivo, e lapresenza del convertitore più quotato delmomento, per giunta in edizione custom,completano l'immagine di un prodottodecisamente centrato e dotato di un otti-mo rapporto Q/P.

    Antonio Scappaticci

    SPENDIBENE Pioneer A70

    L’ascoltoN on ci posso credere. Ho collegato soltanto i pinRCA della sorgente, e si intuisce già dalle primenote della cantante solista accompagnata da chitarraacustica che siamo di fronte ad una Classe D decisa-mente... di classe!Abituato a comportamenti decisamente più ombrosi, miaspettavo un atteggiamento molto più ostile e necessa-riamente da domare, alla luce oltretutto del carico nonsemplice da 4 ohm offerto dai diffusori di test.Ed invece, non ho appunti particolari da muovere, mamolti complimenti: è tutto perfettamente centrato nelleaspettative che mi ero costruito nell'ignoranza della to-pologia circuitale adottata, e adesso che ho scopertoche si tratta di un ampli a commutazione il tutto assumeun sapore ulteriormente gradevole e degno di plausoda parte mia.Il quadro sonoro che emerge è chiaro e ben definito,tutti gli esecutori sono ben fermi e stabili nel palcosce-nico virtuale, le dimensioni sono quelle giuste, e non èpossibile notare accenni di asprezza o ruvidità nel por-gere il contenuto.Tutti i dettagli sono presenti, dallo schiocco delle lab-bra dei cantanti, al rumore delle spazzole che grattanosui tamburi, si percepiscono i colpetti di tosse degli or-chestrali, i rumori delle pagine sfogliate sul leggio...Tutto ciò che mi ricordavo, lo ritrovo esattamente alsuo posto, senza aggiunte né cure muscolari.Passando a generi più movimentati e ritmati, la pre-stazione si arricchisce di ulteriori connotazioni positi-ve, come mi aspetto da un ampli a commutazione:decisa interpretazione dei transitori improvvisi, note-vole senso del ritmo, sia in battere che in levare, ca-pacità di eseguire senza mai farsi cogliere in ritardo ocon il fiato corto.

    Ma vediamo adesso che cosa cambia (se cambia) utiliz-zando le connessioni puramente digitali, e quindi il con-vertitore SABRE32 integrato nello stadio pre: basta col-legare il Digital Out del lettore SACD al Digital In delPioneer, ed ascoltare di nuovo la sequenza di brani test.Sembrava poco probabile, ed invece il miglioramentoappare netto dinanzi alle mie... orecchie: la scena acu-stica ricostruita si arricchisce di ulteriore dettaglio e fi-nezza nella riproposizione dei particolari più minuti.Non che mancasse qualcosa con le connessioni analogi-che, ma si sale di un ulteriore livello, che rende questoapparecchio caldamente consigliato e decisamente unotra i migliori disponibili oggi in questa categoria. L'uti-lizzo della connessione USB, onestamente la mia prefe-rita in quanto mi consente di avere accesso in un istantea tutta la mia Libreria di Musica non compressa e anchein HR, non migliora alcunché della splendida prestazio-ne sonora fin qui espressa dalle altre connessioni digita-li, ma apre tutto un mondo di possibilità di connessioneche mi fa molto piacere trovare ed evidenziare.Per chiudere, ribadisco la grande gentilezza nel ripro-porre i dettagli del messaggio musicale senza iniezionidi steroidi anabolizzanti, l'eccellente capacità di sfode-rare grinta e controllo nei momenti più concitati, la ca-ratteristica di non “mischiare” gruppi orchestrali moltonumerosi fino al limite di potenza previsto nelle specifi-che, l'estensione della risposta in frequenza fino ai limitidell'udibile senza alterazioni, l'assenza di colorazionispurie o distorsioni che possano in alcun modo alterareil sapore originale del segnale amplificato.Dopo anni di ascolti relativi ad amplificatori a commuta-zione, posso affermare che sono di fronte ad una realiz-zazione veramente eccellente, brava Pioneer!

    A. Scappaticci

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