Spedizione in abbonamento postale Poste Italiane S.p.A ...successiva esoterica e neoplatonica. La...

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segno APR/MAG 2014 248 Spedizione in abbonamento postale Poste Italiane S.p.A. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 ROC · Registro degli operatori di comunicazione n. 18524 - ISSN 0391-3910 E 5. 00 in libreria Anno XXXIX Attualità Internazionali d’Arte Contemporanea ETTORE SPALLETTI / MAXXI Roma LUCIANO FABRO / CIAC Foligno VETTOR PISANI / Madre Napoli - Teatro Margherita Bari

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248Spedizione in abbonamento postale Poste Italiane S.p.A. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1ROC · Registro degli operatori di comunicazione n. 18524 - ISSN 0391-3910

E 5.00 in libreria Anno XXXIX

Attualità Internazionali d’Arte Contemporanea

ETTORE SPALLETTI / MAXXI Roma

LUCIANO FABRO / CIAC FolignoVETTOR PISANI / Madre Napoli - Teatro Margherita Bari

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sommario

News gallerie e istituzioniAgenda Mostre & Musei in Italia e all’Esteroa cura di Lucia SpadanoAste e mercato in ascesa (Piero Tomassoni)

Vettor Pisani (Raffaella Barbato pag.16/19)Luciano Fabro (Lucia Spadano pag 20/23)Giulio Paolini (Stefano Taccone pag24/25)Marcelo Cidade, Jonathas De Andrade, Andre KomatsuOrnaghi&Prestinari (Rita Olivieri pag 26/29)Bethan Huws (Maria Letizia Paiato, pag 30/31)Ettore Spalletti (Paolo Balmas, pag 32/39)L’Occhio musicale (Simona Olivieri pag 40/41)Carlo Aymonino/Studio di archivi e Collezioni (Vincenzo D’Alba e Francesco Maggiore pag 42/47)Blue and Joy (Chiara Guidi pag 48/49)Andrew Gilbert (Camilla Nacci pag 50)Gianni De Tora (Raffaella Barbato pag 50/51)Raimondo Galeano (Lucia Spadano pag 51)Rosario Genovese (Rosalba Di Terna pag 52)Agostino Bonalumi (Simona Caramia pag 52)Gianni Piacentino (Ilaria Piccioni pag.53)Andrea Schon (Paolo Balmas pag 53)Francesco Guerrieri (Gabriele Simongini pag 54/55)Vincenzo Marsiglia (Chiara Canali pag 56/57)Marcello Diotallevi (Daniele Decia pag 58)Omar Galliani (Lucia Spadano pag 59)H.H. LIM (Giuliana Benassi pag 60)L’Eterno Ritorno (Maria Letizia Paiato pag 61)Sironi e la Grande Guerra (Maria Letizia Paiato pag 62/63)Il Piedistallo Vuoto (Intervista a Marco Scotini a cura di Luciano Marucci pag 64/65)

attività espositive / recensioni &documentazione

#247 aprile/maggio 2014

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Fiere d’Arte:ArteFiera Bologna, The Armory Show,Art London, ARCO Madrid(a cura di Lucia Spadano, Massimo Sala, Lisa D’Emidio, Dalia Della Morgia pag 66/69)Memoria/Progetto di memoriaDidattica all’Accademia Nazionale di San Luca(Ilaria Giannetti pag 70/71)Libri&Cataloghi(a cura di Ilaria Piccioni, Simona Caramia, Raffaella Barbato pag 72)

Osservatorio Editoriale/ Libri / ConcorsiMemorie d’arte66/72

in copertina

Ettore SpallettiLuciano FabroVettor Pisani

periodico internazionaledi arte contemporaneaDirezione e redazioneCorso Manthonè, 5765127 PescaraTelefono 085/61712Fax 085/[email protected]

Direttore responsabile LUCIA SPADANO (Pescara)Condirettore e consulente scientifico PAOLO BALMAS (Roma)Direzione editoriale UMBERTO SALA

Soci Collaboratori e Corrispondenti:Paolo Aita, Raffaella Barbato, Giuliana Benassi, Simona Caramia, Lia De Venere, Anna Saba Didonato,Marilena Di Tursi, Matteo Galbiati, Antonella Marino, Luciano Marucci, Francesca Nicoli, Cristina Olivieri,Rita Olivieri, Simona Olivieri, Maria Letizia Paiato, Ilaria Piccioni, Gabriele Perretta, Gabriella Serusi,Stefano Taccone, Antonello Tolve, Piero Tomassoni, Paola Ugolini, Stefano Verri, Maria Vinella.

ABBONAMENTI ORDINARIE 25 (Italia)E 40 (in Europa CEE)E 50 (USA & Others)

ABBONAMENTO SPECIALE PER SOSTENITORI E SOCIda E 300 a E 500L’importo può essere versato sulc/c postale n. 15521651Rivista Segno - Pescara

Distribuzione e diffusione Spedizione in abbonamento postale Poste Italiane S.p.A. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, Pescara - ROC · Registro degli operatori di comunicazione n. 18524Edito dalla Associazione Culturale Segno e da Sala editori s.a.s. associati per gli esecutivi e layout di stampa Registrazione Tribunale di Pescara nº 5 Registro Stampa 1977-1996.Traduzioni Lisa D’Emidio. Art director Roberto Sala Coordinamento tecnico grafico Massimo Sala - Tel. 085.61438 - [email protected]. Redazione web [email protected] grafici e stampa Publish. Ai sensi della legge N.675 del 31/12/1996 informiamo che i dati del nostro indirizzario vengono utilizzati per l’invio del periodico come iniziativa culturale di promozione no profit.

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E 5.00 in libreria Anno XXXIX

Attualità Internazionali d’Arte Contemporanea

ETTORE SPALLETTI / MAXXI Roma

LUCIANO FABRO / CIAC FolignoVETTOR PISANI / Madre Napoli - Teatro Margherita Bari

d i d a t t i c aa c c a d e m i a na z i o na l e d i s a n l u c a

piazza dell’Accademia di San Luca 77, Roma

06.6798848 | 06.6798850 | [email protected] | www.accademiasanluca.eu

Segno / colorearte, architettura, scienza, musica, moda

31 marzo - 9 aprile 2014corso a cura di Guido strazza

lunedì 31 marzo

Prolusione > Guido Strazza

Visione e percezione dei colori > Lamberto maffei

martedì 1 aprile

Disegno / Colore > CriStina aCidini

mercoledì 2 aprile

Segno / Colore / Paesaggio: tra pittura e fotografia mariSa daLai emiLiani | roberta VaLtorta

giovedì 3 aprile

Architettura / Colore > PaoLo PortoGheSi

Immagine del colore > manLio bruSatin

lunedì 7 aprile

Suono / Colore Guido barbieri | CLaudio Strinati

martedì 8 aprile

Forma / Moda / Colore roberto CaPuCCi | roberta orSi Landini | CarLo berteLLi

mercoledì 9 aprile

Linea / Tratteggio / Trama / Colore Guido Strazza | marzia faietti | franCo Purini

lezioni a ingresso liberoorario 17.30 - 20.00

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32 - segno 248 | APR/MAG 2014

GAM/Torino - MAXXI/Roma - MADRE/Napoli

ETTORE SPALLETTI

Se c’è un artista sul cui lavoro sarebbe vano provarsi ad applicare delle etichette stllistico-ideologiche precostituite questi è Ettore Spalletti Chi, ad esempio,

fosse tentato di definirlo minimalista per via della sua tendenza a servirsi di forme geometriche elementari sarebbe subito contraddetto dal fatto che tali forme non vogliono in nessun modo presentarcisi come equivalenti neutri di una costruzione mentale sintatticamente orientata verso l’elementare ed il prevedibile, ma sono piuttosto dotate ciascuna di una sua sicura personalità individuata dal rapporto forma-colore-materia. Chi invece, volesse considerarlo un pittore di stretta osservanza analitica, pensando alle grandi superfici monocrome che egli spesso e volentieri appende alle pareti dei luoghi dove espone, dovrebbe immediatamente rimangiarsi la proposta a causa dell’evidente ruolo che in queste opere assumono fattori di tutt’altra ascendenza come il rapporto tra il tipo di luce selezionato e il dato naturalistlco-ambientale o l’emergere quasi impalpabile, ma comunque ricercatamente concreto, di raffinate valenze tattili e gestuali.Al limite nel caso di Spalletti è persino difficile stabilire se siamo di fronte ad un pittore o ad uno scultore. Le sue forme tridimensionali, infatti, non sono colorate, ma sostanziate di colore, mentre i suoi dipinti hanno innegabili valenze plastiche come l’orientamento rispetto al piano della parete, la varia sagomatura dei bordi e il rilievo coloristico dato allo spessore del supporto. Né le cose cambiano introducendo categorie di riferimento come quelle di installazione o di environement, poiché sempre irrinunciabile rimane, per una corretta lettura del lavoro, il soffermarsi da parte del fruitore sulla plasticità delle forme e l’intensità della coloritura. Una modalità di ascolto partecipativo del manufatto che ci ricollega alla grande tradizione rinascimentale italiana ripensata alla luce dei suoi esordi fondativi tardo quattrocenteschi con la loro illuminazione ferma e la loro solida costruzione ancora non tocca dalle estenuate meditazioni simbolico letterarie della generazione successiva esoterica e neoplatonica.La cosa più sorprendente, però, è il fatto che questa sorta di imprendibilità, di difficoltà a circoscrivere e classiffcare la ricerca del nostro artista non si basa affatto sulla discontinuità e il mutamento, ma, al contrario, ha come suo punto fermo, come sua base d’appoggio, teorica ed esistenziale ad un tempo, una costanza di poetica tra le più tenaci e convincenti dell’intera scena artistica nazionale ed

Ritratto di Ettore Spalletti,foto Azzurra RicciEttore Spalletti, Veduta dello studio, 2013

Foto Werner J. Hannappel

➥ segue a pag. 29

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attività espositiveRECENSIONI E DOCUMENTAZIONE

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34 - segno 248 | APR/MAG 2014

Ettore Spalletti, Movimento trattenuto, 2001. Impasto di colore su marmo bianco Sivec, sedici elementi 110 x 15,5 x 17,5 cm ciascuno. Fotografia: Mario Di Paolo

Ettore Spalletti, Contatto, 1976. Pigmento di colore e cristallo, 300 x 200 cm. Fotografia: Werner J. Hannappel

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attività espositiveRECENSIONI E DOCUMENTAZIONE

APR/MAG 2014 | 248 segno - 35

Ettore Spalletti, Presenza stanza, 1978. Impasto di colore su tavola, 270 x 180 x 3 cm. Fotografia: Paolo Pellion

Ettore Spalletti, Quartetto indivisibile, 1992. Impasto di colore su tavola, foglia oro, quattro elementi 240 x 120 x 4 cm ciascuno. Fotografia: Werner J. Hannappel.Nella doppia pagina successiva: Ettore Spalletti, Sala delle feste 1998. Musée de Strasbourg, Strasburgo, 1998. Foto: Attilio Maranzano

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36 - segno 248 | APR/MAG 2014

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attività espositiveRECENSIONI E DOCUMENTAZIONE

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Ettore Spalletti, Dentro l’acqua. Napoli 2011impasto di colore su tavola, pasta oro argento, due elementi 280 x 140 x 4 cm ciascuno, staffe 15-25/25-15 cm. fotografia: Mario Di Paolo

Ettore Spalletti, Stanza, orizzonte 2010. Foto: Mario Di Paolo.

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attività espositiveRECENSIONI E DOCUMENTAZIONE

APR/MAG 2014 | 248 segno - 39

internazionale dei nostri giorni.Anche qui, tuttavia, sbaglierebbe chi pensasse ad un comportamento autocostrittivo, ad una serie di vincoli formali ed operativi stabiliti in partenza e testardamente mantenuti in omaggio ad una formula astrattamente ideologica. Niente di tutto questo, Spalletti riesce a fare cose di volta in volta diverse pur proseguendo sempre nella stessa direzione semplicemente perché non tende ad una situazione di equilibrio ideale ma parte da una situazione di equilibrio reale posta in essere e verificata passo dopo passo con estrema attenzione. La cosa diviene particolarmente evidente nella ampia personale allestita nei locali del MAXXI a Roma, quale contributo di questa istituzione alla grande rassegna che ben tre primari musei italiani hanno voluto dedicare all’artista abruzzese – gli altri due sono il MADRE di Napoli e la GAM di Torino – una mostra sapientemente calibrata in cui tutti gli elementi caratterizzanti e qualificanti del suo modo di operare, la morbida delicatezza delle tinte rosa, celeste, grigio (e loro combinazioni e declinazioni), la preziosa semplicità dei materiali (legno sagomato, alabastro, foglia d’oro, impasto a valenza pulviscolare dei pigmenti), nonché la sottile fermezza del dato progettuale (che non è mai più mentale di quanto non sia concreto), sembrano agitate da un soffio costante e leggero che non scompagina nulla e non crea imbarazzi, ma genera piuttosto dialogo alzando il tono del discorso e aumentandone la verità di articolazione con un moto ad un tempo cosi spontaneo e così sicuro da far sì che lo stesso spettatore provveda da sé a regolare in crescendo anche la definitezza delle proprie domande e l’ascolto di ogni possibile risposta.

O forse sarebbe meglio dire di una serie concatenata di risposte che in occasione dell’esposizione romana Spalletti ha voluto spingere oltre i confini fin qui praticati dalla sua ricerca, annettendosi anche il territorio dell’architettura grazie all’installazione centrale che da il nome all’intera mostra, una camera quadrangolare non banalmente approntata per accogliere un insieme di pannelli dipinti di bianco, ma da quegli stessi pannelli costruita con l’apporto di tutti i fattori costitutivi dell’opera Spallettiana convogliati verso uno spazio praticabile unitario sull’onda di un innalzamento finora mai prima tentato del grado di luminosità delle superfici.Naturalmente ciò che forse un po’ maldestramente abbiamo chiamato “annessione” dell’Architetura, era una sorta di mossa, in qualche modo, annunciata ed attesa un po’ da tutti. Forse, a pensarci bene, annunciata sin da quando Spalletti realizzò l’azione immortalata dalla fotografia di Giorgio Colombo che da il via al percorso dell’attuale esposizione. Vi si vede Spalletti che spolvera accuratamente i calchi in gesso colorato con cui ha sostituito due lastre del marciapiede dinnanzi all’entrata della galleria Pieroni di Pescara che nel 1976 ospitava una sua storica mostra. Con le mani e con la carta vetrata l’artista ogni giorno toglieva via un primo strato esterno di colore, rosa o celeste, sporcato dagli agenti esterni restituendo alle lastre la loro omogeneità e purezza. La pittura, in altre parole, sembrava voler dire Spalletti sin da allora, non scende a compromessi con il mondo ma più semplicemente comincia a sostituirsi ad esso, a costruirlo a propria immagine e somiglianza, a partire dalla materia stessa di cui è costituita.

Paolo Balmas

➦ prosegue da pag. 22

Ettore Spalletti, Stanza bianca 1993. Impasto di colore su tavola, foglia oro, tre elementi 150 x 150 x 3 cm ciascuno, staffe 25/15 cm. Fotografia: Mario Di Paolo

Ettore Spalletti, Stanza, rosso porpora 2010. Foto: Mario Di Paolo