Specifica a progetto verticale - Italiano (Versione 5.0)

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PROGETTISTA COMMESSA 668400 UNITÀ 10 LOCALITÀ MONFORTE SAN GIORGIO (ME) SPC. 10-ZA-E-85506 PROGETTO Centrale di Compressione Gas SIA - QUADRO PROGETTUALE Cap.1 e 2 Fg. 1 di 20 Rev. 3 File dati: cap 1_2_proget.doc Documento di proprietà Snam Rete Gas. La Società tutelerà i propri diritti in sede civile e penale a termini di legge. QUADRO PROGETTUALE

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INDICE

1. PREMESSA 3

2. VINCOLI E CONDIZIONAMENTI 3 2.1 Vincoli di natura programmatica, normativa e legati alla natura

del sito 3 2.2 Leggi e norme tecniche di progettazione 5 2.3 Normativa HSE 18

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1. PREMESSA

La nuova centrale di compressione Snam Rete Gas sarà ubicata nel comune di Monforte San

Giorgio, a 20 Km ad ovest da Messina e occuperà una superficie pari a circa 174.400 m2.

L’intervento sarà realizzato mediante l’acquisizione di un territorio pari a 242.500 m2 comprensiva

dell’area trappole di arrivo del gasdotto e di partenza del terminale. Questa superficie di territorio

attualmente ricade all’interno del Consorzio ASI di Messina.

La centrale sarà dotata da due Unità di compressione DLE con turbina di taglia 25 MW collegate in

parallelo e dei sistemi ad esse connessi.

Il quadro di riferimento progettuale, oltre alla presente, è strutturato come segue:

Il capitolo due è dedicato ai diversi vincoli ai quali il progetto sarà sottoposto, in funzione della

normativa vigente, della natura dei luoghi nei quali l'opera sarà realizzata e delle norme di

progettazione.

Nel terzo capitolo viene descritto il contesto energetico in cui si inserisce la realizzazione

dell’impianto in oggetto, tramite l’analisi del mercato del gas e dell’energia elettrica in Italia,

considerata la situazione attuale e le prospettive future.

Nel capitolo quattro vengono descritti dettagliatamente il processo e le opere necessarie alla

realizzazione dell’iniziativa, evidenziando i consumi di risorse e le emissioni nell'ambiente sia

per la fase di costruzione, collaudo e avviamento, sia per la fase di esercizio.

Il capitolo cinque è dedicato agli interventi di mitigazione sul progetto, atti a minimizzare gli

impatti sull’ambiente.

Nel sesto capitolo viene riportata l’analisi dei malfunzionamenti dei sistemi o dei processi, con

possibili conseguenze di carattere ambientale.

2. VINCOLI E CONDIZIONAMENTI

2.1 Vincoli di natura programmatica, normativa e legati alla natura del sito

L’analisi degli strumenti di programmazione e di pianificazione vigenti descritta nel Quadro

Programmatico, non ha evidenziato presenza di condizionamenti e di vincoli alla realizzazione

della Centrale di Compressione Gas di Monforte.

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Nel complesso il progetto è in accordo con le finalità perseguite dalle normative e dagli strumenti di

pianificazione internazionali e nazionali relative alla gestione del mercato del gas naturale e alla

salvaguardia dell’ambiente. Tali finalità, mirando a differenziare le fonti di produzione energetica e

a ridurre le emissioni di inquinanti nell’ambiente, indicano la necessità di disporre di maggiori

quantità di gas naturale.

Il sito dedicato alla realizzazione dell’intervento è ubicato in un’area completamente pianeggiante,

priva di infrastrutture che la interessano direttamente.

La realizzazione dell’intervento necessita della variazione di destinazione d’uso per la porzione di

centrale ricadente in zone a verde ed aree di rispetto.

La centrale in progetto rientra per una piccola porzione all’interno dei territori costieri compresi in

una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia. Inoltre ricade sempre per una piccola

porzione nella fascia di rispetto dei 150 m del fiume Fiumara di Niceto classificata a rischio basso

di esondazione “P1”. Come richiesto dalla normativa è stato effettuato uno studio di

approfondimento al fine di valutare la compatibilità idraulica ed idrogeologica dell’opera (Allegato al

cap. 4 del Qambientale - Amb Idrico). Da tale studio è emerso che una porzione limitata dell’area

individuata per la realizzazione della centrale di compressione è soggetta ad una pericolosità

idraulica indotta da una eventuale esondazione della Fiumara Niceto

Al fine di annullare tale pericolosità idraulica per fenomeni di esondazione la stazione è stata

progettata su un rilevato di altezza variabile da 1 a 3 m dal piano campagna.

Le aree SIC presenti nella zona risultano ad una distanza tale da non riscontrare su di essi effetti

generati dall’esercizio della Centrale in progetto. In ogni caso per tali aree è stata effettuata la

Valutazione di incidenza ambientale, allegata al presente studio.

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2.2 Leggi e norme tecniche di progettazione

Il progetto sarà eseguito in accordo con le specifiche, i codici e gli standard che sono esplicitati qui

di seguito, relativi alla progettazione delle linee e degli impianti SRG; in ogni caso saranno

rispettate le Leggi Nazionali e Locali in vigore.

2.2.1 Materiali

UNI - DIN – ASTM Caratteristiche dei materiali da costruzione

2.2.2 Simbologia per disegni

ISA Per schemi di processo e strumentazione CEI Per schemi elettrici

2.2.3 Apparecchiature e macchine

API 616/Gen.1992 Combustion Gas Turbines for Refinery Service

ASME CODES-PTC 22/1985

Gas Turbines Power Test

API 617/Apr.1988 Centrifugal Compressors for Refinery Service

ASME CODES-PTC 10/1992

Centrifugal Compressors Power Test

API 614/Ag.1992 Lubrication, Shaft sealing and Control Oil System

ASME Sect. VIII Div. 1/1998

Dimensionamento silenziatori (espansori)/Refrigeranti gas

API Std 661 (March 2002) Air cooled Heat Exchanger for General Refinery Service

NFPA National Fire Protectiopn Association codes 12 and 750

CTIMA /1971 Comitato Tecnico Italiano Materiali Antincendi. Norme impianti ad anidride carbonica (CO2) ad alta pressione.

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C.I.I. /1986 Concordato Italiano Incendio. Norme di installazione, costruzione ed esercizio degli impianti fissi di estinzione automatici ad anidride carbonica

D.L. 93 / 25.02.2000 Attuazione della direttiva 97/23/CE (PED) in materia di apparecchiature in pressione

ISPESL Apparecchiature in pressione

FEM/1987 Progettazione carroponte

D.P.R. 577/1982 Approvazione del regolamento concernente l’espletamento dei servizi di prevenzione e di vigilanza antincendio

D.M. 16.02.1982 Modificazione del Decreto Ministeriale 27.9.1965 concernente la determinazione delle attività soggette alla visita di prevenzione incendi

D.L. 493 Segnalazioni acustiche

Legge 447/26.10.1995 Legge quadro sull’inquinamento acustico

D.L. 11.12.1996 Applicazione del criterio differenziale per gli impianti a ciclo produttivo continuo

D.P.C.M. 01.03.1991 Limiti massimi di esposizione al rumore negli impianti abitativi e nell’ambiente esterno

D.L. 277/1991 Inquinamento acustico

DPCM 14.11.1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore

UNI 7712 Mitigazione del rumore

D.P.R. 203/1988 Emissione inquinanti

D.P.R. 547/1955 Antinfortunistica

D.L. 626/1994 Antinfortunistica

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Legge 494/1996 Antinfortunistica

D.P.R. 126/98

(del 23.03.98)

Regolamento recante le norme per l’attuazione della direttiva 94/9/CE (ATEX 100) in materia di apparecchiature e sistemi utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva

D.P.R. 459/96 Regolamento recante le norme per l’attuazione delle direttive 89/392/CEE, 91/368/CEE, 93/68CEE concernenti il riavvicinamento delle legislazioni degli stati membri CEE relative alle macchine

D.P.R. 1052/1977 Impianti di riscaldamento

D.M. 01.12.1975 Impianti di riscaldamento

D.P.R. 303/1956 (Art.48) Norme generali per l’igiene del lavoro

D.M. 31.07.1934 Depositi oli minerali e carburanti

Circolare 68/1969 Istruzioni sull’installazione e funzionamento di impianti termici alimentati con gas di rete

Circolare 31/MISA/1978 Norme di sicurezza per l’installazione dei motori a combustione interna accoppiati a macchina generatrice elettrica o a macchina operatrice

Circolare 91/1954 Criteri di sicurezza per l’installazione e l’esercizio delle centrali di compressione di gas metano

D.P.R. 37/1998 Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi

D.M. 04.05.1998 Disposizioni relative alle modalità di presentazione ed al contenuto delle domande per l’avvio dei procedimenti di prevenzione incendi, nonché all’uniformità dei connessi servizi resi dai comandi provinciali dei vigili del fuoco

D.M. 24.05.1999

n. 246

Requisiti tecnici per la costruzione, l’installazione e l’esercizio di serbatoi interrati

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Direttiva Macchine 2006/42/CE

2.2.4 Impiantistica e tubazioni

ASME B31.8/1992+Add.93

Gas Transmission and Distribution Piping System

ASME B1.1/1989 Unified Inch Screw Threads

ASME B1.20.1/1992 Pipe Threads, General Purpose (Inch)

ASME B16.5/1988+Add.92

Pipe Flanges and Flanged Fittings

ASME B16.9/1993 Factory-made Wrought Steel Buttwelding Fittings

ASME B16.10/1986 Face-to-face and End-to-End Dimensions Valves

ASME B16.11/1991 Forged Steel Fittings, Socket Welding and Threaded

ASME B16.21/1992 Non Metallic Flat Gaskets for Pipe Flanges

ASME B16.25/1988 Buttwelding Ends

ASME B16.34/1988 Valves-Flanged, and Welding End

ASME B16.47/1990+Add.91

Large Diameters Steel Flanges

ASME B18.21/1991+Add.91

Square and Hex Bolts and Screws Inch Series

ASME B18.22/1987 Square and Hex Nuts

MSS SP44/1990 Steel Pipeline Flanges

MSS SP 75/1988 Specification for High Test Wrought Butt Welding Fittings

MSS SP 6/1990 Standard Finishes Contact Faces of Pipe Flanges

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API 5L/1992 Specification for Pipeline

API 6D/1994 Specification for Pipeline Valves

D.M. 24.11.1984 Norme di sicurezza per il trasporto gas

WRC Bulletin n. 107 Local Stresses in Spherical and Cylindrical Shell Due to External Loading

2.2.5 Sistemi elettrici

CEI 64-8/2004 (Ed. V ) Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua

CEI EN 60079-10

CEI 31-30 (Fasc. 7177) 2004

Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas Parte 10: Classificazione dei luoghi pericolosi

CEI EN 60079-14

CEI 31-33 (Fasc. 7297) 2004

Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas Parte 14: Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas (diversi dalle miniere)

CEI 81-1 (Fasc.3681C)/1998

Protezione delle strutture contro i fulmini

Rimane in vigore contemporaneamente alla serie CEI EN 62305, non oltre il 1 febbraio 2007.

CEI EN 62305-1

CEI 81-10/1 (Fasc.8226)/2006

Protezione contro i fulmini Parte 1: Principi generali

CEI EN 62305-2

CEI 81-10/2 (Fasc.8227)/2006

Protezione contro i fulmini Parte 2: Valutazione del rischio

CEI EN 62305-3

CEI 81-10/3 (Fasc.8228)/2006

Protezione contro i fulmini Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone

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CEI EN 62305-4

CEI 81-10/4 (Fasc.8229)/2006

Protezione contro i fulmini Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture

CEI CLC/TR 50469 Impianti di protezione contro i fulmini Segni grafici

D.P.R. 547/1955 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro

Legge 186/1968 Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni ed impianti elettrici ed elettronici (regola dell’arte negli impianti elettrici)

Legge 46/1990 Norme per la sicurezza degli impianti

D.P.R. 447/1991 Regolamento d’attuazione Legge n. 46/90 in materia di sicurezza degli impianti

2.2.6 Sistema di protezione anticorrosiva

ASTM D 1623 Test method for tensile and tensile adhesion properties of rigid cellular plastics

ASTM D 2842 Test method for water absorption of rigid cellular plastics

ASTM D 2856 Test method for open cell content of rigid cellular plastics by the air pycnometer

DIN 30672 Coating of corrosion protection tapes and heat-shrinking products for pipelines for operational temperatres up to 50° C

EN 253 Preinsulated bonded pipe systems for underground hot water networks - pipe assembly of stell service pipes, polyurethane thermal insutation and outer casing of high density polyetilene.

ISO 844 Cellular plastics - Compressive properties of rigid cellular plastics

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ISO 845 Cellular rubbers and plastics - Determination of apparent density

ISO 1663 Cellular plastics - Determination of water vapour transmission rate of rigid materials

ISO 8501-1 Preparazione delle superfici di acciaio prima di applicare vernici e prodotti affini - Valutazione visiva del grado di pulizia della superficie - Parte 1: Gradi di arrugginimento e gradi di preparazione di superfici di acciaio non trattate e superfici di acciaio dalle quali è stato rimosso un rivestimento precedente

UNI EN ISO Rivestimenti di zincatura per immersione a caldo su prodotti finiti ferrosi e articoli di acciaio – Specificazioni e metodi di prova

UNI 5744 Rivestimenti metallici protettivi applicati a caldo, rivestimenti di zinco ottenuti per immersione su oggetti diversi fabbricati in materiale ferroso

UNI 5745 Rivestimento a caldo di zinco dei tubi di acciaio. Prescrizioni e prove

UNI 5744-66/1986 Rivestimenti metallici protettivi applicati a caldo (rivestimenti di zinco ottenuti per immersione su oggetti diversi fabbricati in materiale ferroso)

UNI EN 12954/2002 Protezione catodica di strutture metalliche interrate – Principi generali e applicazione per condotte.

UNI EN 14505/2005 Protezione catodica di strutture complesse.

UNI 9783/1990 Protezione catodica di strutture metalliche interrate - Interferenze elettriche tra strutture metalliche interrate.

UNI 10166/1993 Protezione catodica di strutture metalliche interrate - Posti di misura.

UNI 10167/1993 Protezione catodica di strutture metalliche interrate - Dispositivi e posti di misura.

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UNI EN 13509/2004 Tecniche di misurazione per la protezione catodica.

2.2.7 Strumentazione e sistemi di controllo

CEI IEC 61508 Functional safety of electrical/electronic/programmable

electronic safety related systems

ISA Standard S 75.01/1985

Dimensionamento delle valvole di controllo (Metodo di calcolo Masoneilan handbook)

API RP-520 Part. 1/1993 Dimensionamento delle valvole di sicurezza

API RP-520 Part. 2/1988 Dimensionamento delle valvole di sicurezza

ASME Sect. VIII Div. 1/1992

Dimensionamento delle valvole di sicurezza

ASME PTC 19.3 Performance test code - temperature measurement

ISO/CD 17089 Measurements of Fluid Flow in closed conduits Ultrasonic Meters for Gas; Meters for Fiscal and allocation measurement

AGA Report 9 Multipath Ultrasonic Meters

CEI 31.1 (CENELEC 50018)

Costruzioni elettriche per atmosfere potenzialmente esplosive. Custodie a prova di esplosione “d”.

CEI 31.8 (CENELEC 50014)

Costruzioni elettriche per atmosfere potenzialmente esplosive. Regole generali.

CEI 31.9 (CENELEC 50020)

Costruzioni elettriche per atmosfere potenzialmente esplosive. Sicurezza intrinseca “i”.

IEC 60751 Industrial platinum resistance thermometer sensors

CEI EN 60079-10 Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas – Parte 10: Classificazione dei luoghi pericolosi

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CEI EN 60079-14 Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas – Parte 14: Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas

UNI 6125 Filettature gas coniche per tubi portacavi e relativi raccordi per impianti elettrici a sicurezza del tipo a prova de esplosione (ad-pe).

CEI-UNEL 95113 Costruzioni elettriche Ex, componenti, modo di protezione “d”: bocchettoni maschio-femmina. Sigla BMF

CEI-UNEL 95114 Costruzioni elettriche Ex, componenti, modo di protezione “d”: bocchettoni femmina-femmina. Sigla BFF

CEI-UNEL 95115 Costruzioni elettriche Ex, componenti, modo di protezione “d”: scatole con coperchio avvitato di derivazione e giunzione cavi. Sigla SB-SL-ST-SX

CEI-UNEL 95120 Costruzioni elettriche Ex, componenti, modo di protezione “d”: raccordi di bloccaggio per tubazioni verticali. Sigla GV

CEI-UNEL 95121 Costruzioni elettriche Ex, componenti, modo di protezione “d”: raccordi di bloccaggio per tubazioni verticali ed orizzontali. Sigla GZ

CEI-UNEL 95122 Accessori Ex, modo di protezione “d”: riduzione ad anello maschio-femmina. Sigla RA

CEI-UNEL 95123 Accessori Ex, modo di protezione “d”: riduzione a bicchiere femmina-maschio. Sigla RB

CEI-UNEL 95124 Accessori Ex, modo di protezione “d”: riduzione a manicotto femmina-femmina. Sigla RM

CEI-UNEL 95125 Accessori Ex, modo di protezione “d”: manicotti di giunzione femmina-femmina. Sigla M

CEI-UNEL 95126 Accessori Ex, modo di protezione “d”: nippli. Sigla N

CEI-UNEL 95127 Accessori Ex, modo di protezione “d”: tappi. Sigla T

Direttiva Europea Atmospheres Esplosive, recepita con DPR n. 126 del

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94/9/CE (ATEX)

Direttiva Europea 97/23/CE (PED)

23.03.98

Pressure Equipment Direttive, recepita con D. Lgs. n. 93 del 25.02.00

2.2.8 Opere civili

Legge 1086/1971 Norme per la disciplina delle opere in conglomerato cementizio armato, normale e precompresso, e per le strutture metalliche

D.M. 09.01.1996 Norme tecniche per il calcolo, l’esecuzione ed il collaudo delle strutture in c.a. normale e precompresso e per le strutture metalliche

D.M. 12.02.1982 e succ. 6.01.1996

Norme tecniche relative ai criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi

Legge 64/1974 Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per zone sismiche

D.M. 16.01.1996 Norme tecniche relative alle costruzioni in zone sismiche

D.M. 11.03.1988 Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, stabilità dei pendii naturali scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per progettazione, esecuzione e collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione

Ord. P.C.M. 20.03.03 n. 3274 (Suppl. Ord. G.U. 08.05.03 n. 105)

Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica.

Ord. P.C.M. 02.10.03 n. 3316 (G.U. 10.10.2003 n. 236)

Modifiche ed integrazioni all’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003, recante “Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica”.

D.M. 14.01.2008 Norme tecniche per le costruzioni

D.M. 14.09.2005 Norme tecniche per le costruzioni

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Gazzetta Ufficiale N° 222 del 23.09.2005

Norme tecniche per le costruzioni

Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione Civile Decreto 21 ottobre 2003

Disposizioni attuative dell’art. 2, commi 2, 3 e 4, dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003, recante “Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica”.

Circolare n. 156AA.GG./STC. del 04/07/96

Istruzioni per l’applicazione delle “Norme tecniche relative ai criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi” di cui al D.M. 16/01/96.

O.P.C.M. n. 3467 del 13.10.2005

Disposizioni urgenti di protezione civile in materia di norme tecniche per le costruzioni in zona sismica.

D.P.R. 380 del 06/06/01 Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di edilizia.

DM 3.12.87 Norme tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo delle costruzioni prefabbricate.

C.N.R. – UNI 10006 Classificazione delle terre.

2.2.9 Impianti di riscaldamento e condizionamento

Legge 13.7.66 n. 615 Provvedimenti contro l’inquinamento atmosferico (pubblicazione: G.U. n. 201 del 13.08.66)

DM 23.11.67 n. 12801 Ripartizione dei comuni nelle zone B (Art. 2 Legge 615/66) (pubblicazione: G.U. n. 310 del 13.12.67)

DPR 22.12.70 n. 1391 Regolamento per l’esecuzione della Legge 615/66 (pubblicazione: G.U. n. 59 del 08.03.71)

DM 11.1.71 Trasferimento e inclusione di comuni nelle zone B (Art. 2 Legge 615/66) (pubblicazione: G.U. n. 26 del 01.02.71)

Circolare 29.7.71 n. 73 Min. Interno

Disposizioni ai fini della prevenzione incendi

Circolare 5.8.71 n. 145 Min. Sanità

Precisazioni su DPR n. 1391

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Circolare 19.4.72 n. 28 Min. Interno

Chiarimenti su applicazione norme: Legge 615/66 – DPR 1391/7 – Circ. 73/71

DM 23.11.72 Approvazione e pubblicazione TAB CIG Gruppo 1 (pubblicazione: G.U. n. 309 del 28.11.72)

DM 3.8.84 Approvazione e pubblicazione TAB CIG Gruppo 6 (pubblicazione: G.U. n. 235 del 27.08.84)

DM 28-2-86 Approvazione e pubblicazione TAB CIG Gruppo 8 (pubblicazione: G.U. n. 68 del 22.03.86)

DM 9.11.88 Approvazione e pubblicazione TAB CIG Gruppo 13 (pubblicazione: G.U. n. 278 del 26.11.88)

Legge 5.3.90 n. 46 Norme per la sicurezza degli impianti (pubblicazione: G.U. n. 59 del 12.03.90)

DPR 6.12.91 n. 447 Regolamento di attuazione della Legge 5.3.90 n. 46

Legge 9.1.91 n. 10

Norme per l’attuazione del piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia (pubblicazione: S.O.G.U. n. 13 del 16.01.91)

Circolare 30.4.92 n. 3282 Min. Industria

Precisazioni su Legge 46/90 e DPR 447/91

D.P.R. 412/1993 Regolamento recante per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell’art. 4 della Legge 10/1991.

DM 13.12.93 Modelli tipo della relazione tecnica art. 28 (pubblicazione: G.U. n. 297 del 20.12.93)

Circ. 13.12.93 n. 231/F Art. 28 della Legge 10/91 – Chiarimenti (pubblicazione: G.U.297 del 20.12.93)

Circ. 12.4.94 n. 233/F Art. 11 del DPR 412/93 – Chiarimenti (pubblicazione: G.U. n. 90 del 19.04.94)

DM 6.8.94 Modificazioni dati climatici dei comuni (pubblicazione: G.U. n. 197 del 24.08.94)

DM 6.8.94 Recepimento norme UNI attuative del DPR 412 (pubblicazione: G.U. n. 197 del 24.08.94)

DM 16.5.95 Modificazioni dati climatici dei comuni (pubblicazione: G.U. n. 119 del 24.05.95)

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DM 21.4.93 Approvazione e pubblicazione TAB CIG Gruppo 15 (pubblicazione: G.U. n. 101 del 03.05.93)

DM 8-8-95 Approvazione e pubblicazione TAB CIG Gruppo 16 (pubblicazione: G.U. n. 220 del 08.08.95)

DM 12.4.96 Approvazione regola tecnica di prevenzione incendi per la lunghezza, la costruzione e l’esercizio impianti alimentati da combustibili gassosi (pubblicazione: G.U. n. 103 del 04.05.96)

Circolare 11.6.96 P1143 Min. Interno

Chiarimenti e indirizzi su DM 12.4.96 (centrali alimentate a gas)

DPR 18.4.94 n. 382

Regolamento recante disciplina del procedimento di riconoscimento delle imprese - Legge n. 46/90

DM 6.10.97 Modificazioni dati climatici dei comuni (pubblicazione: G.U. n. 242 del 16.10.97)

D. Lgs 19/8/05 n. 192 Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia

D. Lgs 311/2006 Disposizioni correttive e integrative al D.L. n. 192 del 19/08/2005 recante attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia

(NORME APPLICATIVE DELLA LEGGE 10/91)

UNI 10339 Impianti aeraulici a fini di benessere – Generalità, classificazione e requisiti – Regole per la richiesta d’offerta, l’offerta, l’ordine e la fornitura (Richiamata dalla UNI 10379. Sostituisce la UNI 5104)

UNI 10344 Riscaldamento degli edifici – Calcolo del fabbisogno di energia.(*)

UNI 10345 Riscaldamento e raffrescamento degli edifici – Trasmittanza termica dei componenti edilizi finestrati – Metodo di calcolo.(*)

UNI 10346 Riscaldamento e raffrescamento degli edifici – Scambi di energia termica tra terreno ed edificio – Metodo di calcolo.(*)

(*) Norma recepita con D.M. 06.08.94

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UNI 10347 Riscaldamento e raffrescamento degli edifici – Energia termica scambiata tra una tubazione e l’ambiente circostante – Metodo di calcolo.(*)

UNI 10348 Riscaldamento degli edifici – Raffreddamento dei sistemi di riscaldamento – Metodo di calcolo.(*)

UNI 10349 Riscaldamento e raffrescamento degli edifici – Dati climatici.(*)

UNI 10351 Materiali da costruzione – Conduttività termica e permeabilità al vapore.(*)

UNI 10355 Murature e solai – Valori della resistenza termica e metodo di calcolo.(*)

UNI 10375 Calcolo della temperatura interna estiva degli ambienti.

UNI 10376 Isolamento termico degli impianti di riscaldamento e raffrescamento degli edifici(*).

UNI 10379 Riscaldamento degli edifici – Fabbisogno energetico convenzionale normalizzato – Metodo di calcolo e verifica.(*)

UNI 10380 Illuminazione d’interni con luce artificiale.

UNI 10389 Generatori di calore – Misurazione in opera del rendimento di combustione.(*)

UNI EN ISO 10211-1

Ponti termici nelle strutture edilizie – Calcolo dei flussi termici e delle temperature superficiali del 12-98.

2.3 Normativa HSE

2.3.1 Procedura VIA

D.lgs. 152/2006 Testo unico sull'ambiente

Normativa IPPC – D.Lgs 59/2005

Per ottenimento autorizzazione AIA

2.3.2 Atmosfera

D.P.C.M. 28.3.1983

“Limiti massimi di accettabilità delle concentrazioni e di esposizioni relativi ad inquinamenti dell’aria in ambiente esterno”

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DM del 25/11/1994 “Aggiornamento delle norme tecniche in materia di limiti di concentrazione e di livelli di attenzione e di allarme per gli inquinamenti atmosferici nelle aree urbane e disposizioni per la misura di alcuni inquinanti di cui al decreto ministeriale 15 aprile 1994”

D.M. 21.12.1995

“Disciplina dei metodo di controllo delle emissioni in atmosfera degli impianti industriali”

DL del Governo n.351 del 04/08/1999

“Attuazione della Direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell’aria ambiente”

DM n.60 del 02/04/2002 “Recepimento della direttiva 1999/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999 concernente i valori limite di qualità dell'aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo e della direttiva 2000/69/CE relativa ai valori limite di qualità aria ambiente per il benzene ed il monossido di carbonio”

DL del governo n.183 del 21/05/2004

“Attuazione delle direttive 2002/3/CE relativa all’ozono nell’aria”

2.3.3 Rumore

DPCM 01/03/1991

1991 “Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno”

Legge Quadro sul rumore n. 447/1995

“Legge quadro sull’inquinamento acustico”

D.M. 11/12/1996

“Applicazione del criterio differenziale per gli impianti a ciclo produttivo continuo”

DPCM 14/11/1997 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore”

D.M. 16/03/1998 “tecniche di rilevamento e misurazione dell’inquinamento acustico”

CMA 06/09/2004 “Interpretazione in materia di inquinamento acustico: criterio differenziale e applicabilità dei valori limite differenziale”

ISO 9613 – 2 “Acoustics: Attenuation of during propagation outdoors_Part 2: general method of calculation”

D.Lgs. 19/08/2005 n°194 “Attuazione integrale della direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale”

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2.3.4 Scarichi liquidi

D.M. 392/1996 Regolamento recante norme tecniche relative alla eliminazione degli oli usati

2.3.5 Sicurezza sul lavoro

D.Lgs. n° 626 del 19.11.1994

“Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro” (Come modificato da D.Lgs. 242/96)

D.Lgs. n° 494 del 14.8.96

“Attuazione della direttiva 92/57/CEE concernente le prescrizioni minime di sicurezza e salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili” modificato ed integrato da D.Lgs. n° 528/99

D.P.R. n° 547 del 27.4.1955

“Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro” (Come modificato da D.Lgs. 626/94)

D.P.R. n° 303 del 19.3.1956

“Norme generali per l’igiene del lavoro” (Come modificato da D.Lgs. 626/94)

D.Lgs. n°195 del 10.4.06

"Attuazione della direttiva 2003/10/CE relativa all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (rumore)"

D.Lgs. n°277 del 15.8.1991

“Norma in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici e fisici”

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INDICE

3. IL GAS NATURALE IN ITALIA 2 3.1. Situazione attuale di mercato 2 3.2. La produzione di gas naturale In Italia 2 3.3. Gli approvvigionamenti 2 3.4. Consumo, domanda e prospettive future 3 3.5. Potenziamento delle infrastrutture 4 3.6. Rete dei metanodotti in Italia e in Sicilia 5 3.7. Benefici ambientali conseguenti alla realizzazione del

progetto 8

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3. IL GAS NATURALE IN ITALIA

3.1. Situazione attuale di mercato

Lo sviluppo del gas naturale è una delle risposte più efficaci ai rischi del cambiamento climatico.

Le nuove tecnologie per il trasporto, le ingenti riserve individuate, il minor costo complessivo e la

sostenibilità ambientale indicano il gas naturale come la fonte di energia primaria dei prossimi

decenni.

L’Italia fu la prima nazione europea ad impiegare diffusamente il gas naturale come fonte

energetica favorendo in modo determinante la crescita industriale nell’immediato periodo post-

bellico. Attualmente il sistema nazionale del gas è alimentato per circa l'80% da gas di

importazione convogliato verso il territorio italiano attraverso un sistema internazionale di gasdotti

ad alta pressione, dello sviluppo di oltre 4.300 chilometri, sul quale Eni dispone dei diritti di

trasporto.

3.2. La produzione di gas naturale In Italia

Nel 2006 la produzione di gas naturale in Italia è stata di 11,5 miliardi di m3. In linea generale,

rispetto al 1994 quando si era raggiunto il massimo storico con 20,5 miliardi di m3 di gas, si

registra una netta flessione a causa del progressivo declino dei giacimenti, non reintegrati da

nuovi campi in sviluppo.

La produzione nazionale di gas è prevista in diminuzione, secondo quanto indicato delle più

recenti valutazioni: dagli attuali 11,5 miliardi di metri cubi annui (pari al 13,1% della domanda

complessiva di gas) a circa 8 miliardi di metri cubi nel 2010 (meno del 10% del consumo totale di

gas, secondo le previsioni di riferimento elaborate dal Ministero delle Attività Produttive).

3.3. Gli approvvigionamenti

Nel 2006 gli approvvigionamenti di gas naturale dall'estero hanno raggiunto il volume di 76,5

miliardi di m3. Le quantità importate dall'Algeria hanno rappresentato il 33 % del totale, quelle

dalla Russia il 30% e le importazioni dal Nord Europa il 23%; dalla Libia il 10%, la restante parte

delle importazioni (circa 4%) è costituita dal GNL trasportato via nave e rigassificato al terminale

di Panigaglia prima di essere immesso in rete.

Tenendo conto degli incrementi dei consumi di gas naturale e della diminuzione delle produzioni

nazionali precedentemente indicati risulta necessario nei prossimi anni un sensibile incremento

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delle importazioni di gas naturale, che potrà essere soddisfatto dal potenziamento delle linee di

importazione esistenti, da nuovi terminali GNL e\o da nuove linee di importazione.

3.4. Consumo, domanda e prospettive future

Le politiche energetiche nazionali incoraggiano la riduzione della dipendenza dal petrolio,

incentivano il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni inquinanti, ed il gas naturale è

l’unica fonte che possa realisticamente soddisfare queste esigenze.

Le previsioni dei fabbisogni di gas sono concordi nel prefigurare sostanziali aumenti dei consumi

nei prossimi anni, sostenuti soprattutto dalle richieste di produzione di energia elettrica attraverso

nuove centrali termoelettriche a metano, caratterizzate da alti rendimenti e ridotto impatto

ambientale.

In Italia si è registrato, negli ultimi anni, un costante incremento della domanda di gas: da 47

miliardi di metri cubi del 1990 ai circa 84,4 miliardi di metri cubi del 2006, con un conseguente

accrescimento della quota gas all’interno dei consumi nazionali di energia, dal 23,9% del 1990 al

36% del 2006. Dall’analisi di questi dati si evince che il gas naturale ricopre un ruolo sempre più

importante e crescente, facendo fronte a più di un terzo della domanda di energia primaria del

paese (Fig. 3.1-A).

Tali livelli di consumo sono destinati ad accrescersi sensibilmente nei prossimi anni, in seguito al

più ampio ruolo che il gas naturale tende ad assumere all’interno del sistema energetico italiano, in

relazione, particolarmente, al suo minore impatto ambientale rispetto agli altri combustibili fossili.

Il Ministero dello Sviluppo Economico quantifica i futuri consumi di gas in circa 100 miliardi di metri

cubi nel 2010 per crescere fino a circa 120 miliardi di metri cubi nel 2020. Tale livello di domanda

rappresenterebbe un incremento di circa il 15% (2010) e di circa il 35% (2020) rispetto il valore

attuale, configurando un trend di crescita tra i più elevati all’interno dei paesi dell’Unione Europea.

Si prevede che il maggiore ricorso al gas naturale si realizzi nel settore termoelettrico in relazione

sia alla trasformazione a metano di centrali termoelettriche attualmente alimentate con altri

combustibili sia alla realizzazione di nuove centrali a gas a ciclo combinato.

Importante è il contributo delle regioni meridionali dell’area tirrenica (Campania Basilicata e

Calabria) e della Sicilia all’ammodernamento ed al potenziamento del sistema termoelettrico a gas

italiano, si prevede infatti complessivamente su tale territorio l’installazione di circa 6.500 MW di

nuova potenza a gas con un incremento di consumi stimato in circa 5,5 Gm3/a a regime.

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Inoltre a livello regionale non possono essere trascurati gli effetti di crescita della domanda gas

anche nei settori civile ed industriale, che risultano influenzati dagli indirizzi di politica energetica

regionale. In tale logica nelle regioni dell’area sud tirrenica e in Sicilia il mercato del gas naturale

per gli usi finali è previsto in crescita con tassi medi che si attestano sopra al 5% seguendo un

trend che si mantiene costante da circa un decennio. La crescita è sostanzialmente concentrata

sul mercato civile per il naturale processo di crescita del settore determinato dalla regimazione dei

consumi dei comuni di più recente metanizzazione e dalla metanizzazione dei nuovi comuni.

8,5%

15,5%

67,2%

8,7%

11,0%

18,7%

58,6%

11,7%

9,7%

23,9%

56,6%

9,8%

7,3%

26,1%

55,8%

10,8%

7,0%

31,5%

49,3%

12,3%

8,5%

35,8%

43,3%

12,5%

7,7%

38,6%

38,4%

15,3%

7,5%

39,5%

37,6%

15,4%

7,2%

40,9%

36,5%

15,4%

0%

10%20%

30%40%

50%60%

70%

80%90%

100%

1980 1985 1990 1995 2000 2005 2010 2015 2020

Solidi Gas Petrolio En. Elettrica primaria

Evoluzione energia in italia Composizione percentuale della domanda

Figura 3.1-A Evoluzione del bilancio dell’energia in Italia (%) per fonte

3.5. Potenziamento delle infrastrutture

Considerata l’evoluzione attesa della produzione nazionale di gas naturale e il forte aumento

della domanda, si profila, per il 2010 un quadro d’offerta che, largamente dominato dalle

importazioni, presenterà diversi elementi di criticità sia in relazione alle capacità delle

infrastrutture di importare gas naturale, sia per quanto riguarda il volume di gas

complessivamente contrattato.

La capacità di importazione di gas naturale è in aumento, grazie alle crescite delle infrastrutture

via tubo di recente realizzate, ma la complessiva capacità infrastrutturale di gas in Italia è

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reputata, per il 2010, appena sufficiente a coprire le importazioni previste; risultano pertanto a

rischio la sicurezza e la flessibilità future del mercato del gas in Italia.

In un contesto in cui la domanda di gas crescerà in tutti i comparti, si evidenzia quindi la

necessità di realizzare una serie di opere per la ricezione, il trasporto e lo stoccaggio di gas

naturale, al fine di soddisfare totalmente la domanda interna e garantendo un robusto aumento

della capacità di importazione e di infrastrutture al 2015 e negli anni successivi.

3.6. Rete dei metanodotti in Italia e in Sicilia

L’Italia è stata la prima nazione europea ad impiegare diffusamente il gas naturale come fonte

energetica favorendo in modo determinante la crescita industriale nell’immediato periodo post-

bellico. Lo sviluppo delle reti ha interessato, nei primi anni, il solo territorio della pianura padana

con utilizzazione di tipo industriale.

L’estensione delle condotte raggiungeva nel 1960 la lunghezza di circa 4.600 km; già nel 1970

era diventata una vera e propria rete nazionale che alla fine del 1984 si estendeva per oltre

17.300 km. L’estensione della rete dei gasdotti al 31 dicembre 2006 ha raggiunto i 30.889 km

comprendente sia le grandi linee di importazione, sia un articolato ed esteso sistema di trasporto

e distribuzione, costituito da metanodotti a pressioni e diametri diversi.

Della rete fanno parte 10 centrali di compressione dedicate al servizio di spinta in linea ed inoltre

gli impianti di regolazione, riduzione e miscelazione del gas e gli altri impianti necessari al

trasporto ed al dispacciamento del gas.

La Rete Nazionale di Gasdotti è costituita dall'insieme dei metanodotti e degli impianti

dimensionati e verificati tenendo in considerazione i vincoli dati dalle importazioni, dalle principali

produzioni nazionali e dagli stoccaggi, con la funzione di trasferire rilevanti quantità di gas da tali

punti di immissione in rete fino alle macro aree di consumo; la Rete Nazionale di Gasdotti

comprende inoltre le centrali di compressione connesse alle condotte sopra descritte. La Rete di

Trasporto Regionale è formata dalla restante parte dei metanodotti non compresa nella Rete

Nazionale e dagli impianti ad essa collegati e ha la funzione principale di movimentare e

distribuire il gas naturale in ambiti territoriali delimitati, tipicamente su scala regionale.

Con il Decreto del 22 dicembre 2000, aggiornato con decreto del Ministero delle Attività

Produttive del 4 agosto 2005, è stata individuata la Rete nazionale dei gasdotti ai sensi dell'art. 9

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del decreto legislativo 23 maggio 2000, n. 164, ed è stata definita una ripartizione dei metanodotti

Snam Rete Gas in due parti, Rete Nazionale di Gasdotti e Rete di Trasporto Regionale.

Della Rete Nazionale di Gasdotti fanno inoltre parte anche le centrali di compressione e gli

impianti necessari per il suo funzionamento.

Alla data del 31.12.2006 la Rete dei metanodotti di Snam Rete Gas è così suddivisa:

Rete Nazionale di Gasdotti (per un totale di 8.479 km);

Rete di Trasporto Regionale (per i restanti 22.410 km).

La rete Snam Rete Gas del gas naturale è inoltre una struttura “integrata” finalizzata a:

trasportare energia dalle aree di produzione (nazionali ed estere) a quelle di consumo;

garantire sicurezza, flessibilità ed affidabilità del trasporto e della fornitura alle utenze civili ed industriali, operando in un’ottica progettuale di lungo termine.

Al 31.12.2006 la rete dei gasdotti di Snam Rete Gas nella Regione Sicilia è così suddivisa:

Regione Rete Nazionale

(km) Rete Regionale

(km) Totale Rete SRG

(km)

Sicilia 908 1654 2563

La realizzazione di una nuova centrale di compressione in prossimità di Manforte San Giorgio (ME), consentirà la compressione dei crescenti volumi di gas di provenienza dal metanodotto TRANSMED di importazione dall’Algeria.

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Figura 3.6-A Rete di trasporto di Snam Rete Gas

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3.7. Benefici ambientali conseguenti alla realizzazione del progetto

Nella combustione di tutti i combustibili fossili si producono sottoprodotti inquinanti che, dispersi

in atmosfera, vanno a modificare lo stato dell'ambiente sia in maniera diretta, con un aumento

delle concentrazioni di inquinanti dell'aria, sia in maniera indiretta, attraverso i fenomeni delle

piogge acide e dello smog fotochimico.

I principali inquinanti atmosferici prodotti dalla combustione sono gli ossidi di zolfo (SOx), le

particelle sospese totali (PST) e gli ossidi di azoto (NOx), gli idrocarburi volatili (VOC) e l'ossido di

carbonio (CO).

Nella combustione di tutti i combustibili fossili si produce anidride carbonica, che, pur non

essendo un inquinante, è oggetto di crescente attenzione perché è considerata il principale

responsabile dell'aumento dell'effetto serra.

Il gas naturale, utilizzato in sostituzione degli altri combustibili, per le sue caratteristiche di

purezza e facilità di combustione offre un contributo importante alla riduzione delle emissioni di

anidride carbonica e di inquinanti atmosferici e al miglioramento della qualità dell'aria.

Il gas naturale è prevalentemente costituito da metano e da piccole quantità di idrocarburi

superiori e azoto molecolare in percentuali diverse a seconda della provenienza; è praticamente

privo di zolfo e di residui solidi per cui le emissioni di composti solforati, polveri, idrocarburi

aromatici e composti metallici nocivi prodotte dalla sua combustione sono trascurabili. Anche le

emissioni di ossidi di azoto sono generalmente inferiori a parità d'uso, rispetto a quelle prodotte

dalla combustione del carbone e di combustibili liquidi, sia perché il gas naturale non contiene

composti organici azotati che si possono combinare con l'ossigeno atmosferico, sia perché la sua

natura gassosa permette di sviluppare processi di combustione a basse emissioni di NOx.

L’anidride carbonica prodotta dalla combustione del gas naturale è, a parità di energia utilizzata,

il 25-30% in meno rispetto ai prodotti petroliferi e il 40-50% in meno rispetto al carbone. Le

differenze nelle emissioni di anidride carbonica e inquinanti atmosferici diventano ancora più

accentuate quando ci si riferisce all’energia utile prodotta, a favore del gas naturale che può

essere utilizzato in applicazioni ad alto rendimento come i cicli combinati per la produzione di

energia elettrica, con rendimenti del 56-58% rispetto al rendimento di circa il 40% dei tradizionali

cicli a vapore.

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5669 74 78

96

0

20

40

60

80

100

120

Gas naturale Benzina Gasolio Olio C. Carbone

kg/G

J

Figura 3.7.A Emissioni di anidride carbonica dei diversi combustibili

L’incremento della fornitura di gas naturale, nei prossimi anni, interesserà maggiormente il

settore termoelettrico, dove l’utilizzo di gas al posto del carbone e dell’olio combustibile oltre a

migliorare i rendimenti energetici e ridurre le emissioni di inquinanti atmosferici e di anidride

carbonica permetterà di evitare anche gli impatti ambientali correlati con:

il trasporto e la movimentazione e lo stoccaggio di carbone e olio combustibile;

lo smaltimento, il trasporto e lo stoccaggio di ceneri e residui prodotti dalla combustione del

carbone e di olio combustibile;

il trasporto, lo stoccaggio e la movimentazione di calcare impiegato come materia prima

negli impianti di abbattimento degli ossidi di zolfo;

il trasporto, la movimentazione e lo stoccaggio e lo smaltimento di gesso proveniente dagli

impianti di abbattimento degli ossidi di zolfo;

il trasporto, la movimentazione e lo stoccaggio di ammoniaca utilizzata negli impianti di

abbattimento degli ossidi di azoto.

Inoltre, nei settori civili ed industriali la fornitura diretta del gas naturale all’utente finale, con

tubazioni sotterranee, permetterà di evitare gli impatti ambientali correlati con il trasporto e lo

stoccaggio di prodotti petroliferi, con conseguente riduzione del traffico e dell’inquinamento

atmosferico.

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INDICE

4. LA DESCRIZIONE DEL PROGETTO 2 4.1 INTRODUZIONE 2 4.2 Scelta di localizzazione 4 4.3 Descrizione dell’intervento 11 4.4 Descrizione del processo 13 4.5 Descrizione impianti e sistemi ausiliari 16 4.6 Fabbricati e opere civili 25 4.7 Descrizione delle attività caratterizzanti la fase di

costruzione 29 4.8 Descrizione delle attività caratterizzanti la fase di esercizio 33 4.9 Consumi e rilasci – Fase di costruzione 34 4.10 Consumi e rilasci – Fase di esercizio 38 4.11 Bilanci ambientali annuali 42 4.12 Dismissione 43

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4. LA DESCRIZIONE DEL PROGETTO

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4.1 INTRODUZIONE

L’intervento oggetto del presente studio consiste nella realizzazione di una nuova Centrale di

Compressione Snam Rete Gas, situata nel comune di Monforte San Giorgio (ME), collocata in

un’area totalmente pianeggiante con quote variabili da 4.3 m a 9.7 m s.l.m.

La Centrale consentirà la compressione dei crescenti volumi di gas di provenienza dal

metanodotto TRANSMED di importazione dall’Algeria. Sarà collegata in by-pass in aspirazione

ad un gasdotto DN 1200 (48”) proveniente da San Pier Niceto ed in mandata mediante 2

collettori DN 800 (32”) ad un attiguo terminale marino da dove partono 2 sealine DN 800

(32”) in direzione Nord con terminale di arrivo a Policastro Bussentino (SA).

Gli impianti che costituiranno la Centrale saranno collocati all’interno di un’area di futura

acquisizione Snam Rete Gas di superficie pari a 242.500 m2. In particolare le superfici saranno

così distribuite:

Superficie (m2)

Centrale di compressione * 174.400

Arrivo del gasdotto (trappole) 5.130

Partenza del terminale 22.120

Misure Fiscali 472

Interna alla recinzione 202.122

Totale di proprietà ** 242.500

* Area compresa nella recinzione al netto dell’area trappole, di partenza del terminale e dell’area di misura fiscale ** Comprendente fascia di proprietà esterna alla recinzione

La nuova Centrale sarà progettata per essere esercitata in “Automatico a Distanza” con

possibilità di funzionamento in “Automatico Locale” e “Manuale Locale”.

L’esercizio in Locale sarà effettuato dalla sala Controllo della Centrale, mentre quello a distanza

sarà condotto dal Centro di Dispacciamento Snam Rete Gas di S. Donato Milanese.

La centrale sarà progettata per una pressione di 215 bar (rel) con una filosofia “modulare” per

permettere l’esercizio delle macchine sia in serie che in parallelo, per cui ogni macchina avrà in

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mandata un proprio gas cooler per il raffreddamento del gas con un separatore di condensa.

Sarà previsto un collettore di aspirazione DN 1200 (48”), due collettori di mandata DN 800 (32”)

in configurazione ad anello con funzionamento delle unità in parallelo.

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La Centrale sarà costituita essenzialmente da due unità di compressione di taglia 25 MW, un

sistema di filtraggio gas, le tubazioni di centrale, un sistema di sfiato per la centrale e per le

unità di compressione, il sistema gas combustibile e produzione di acqua calda.

Il funzionamento della centrale sarà in funzione delle esigenze di trasporto. La configurazione di

esercizio prevede in marcia 1 turbocompressore (il secondo di supporto) e due delle tre caldaie

installate. A scopo cautelativo il bilancio ambientale verrà effettuato nella configurazione che

prevede la marcia contemporanea di due turbocompressori e due delle tre caldaie installate.

La Centrale è inoltre fornita di un sistema per il controllo, la regolazione, la protezione e la

supervisione della centrale stessa. Al sistema di controllo di centrale sono connessi quelli di

controllo di ciascuna Unità di compressione, installata all’interno di cabinati insonorizzati per

assicurarne la protezione dagli agenti atmosferici e ridurre il rumore.

Sono previsti inoltre i seguenti edifici: fabbricato principale, fabbricato sala controllo locale,

fabbricato caldaie, fabbricato per la misura fiscale del fuel gas, cabina elettrica di trasformazione

e fabbricato CO2.

E’ prevista una rete stradale interna tale da collegare l’accesso alla centrale con i fabbricati e le

aree impianti. Vi saranno camminamenti pavimentati per accedere alle zone di manutenzione e

alle aree di manovra della Centrale.

Di seguito si analizzano le alternative di localizzazione della Centrale di Monforte e sarà

dettagliato l’intervento in progetto in termini di descrizione del processo, descrizione degli

impianti e dei relativi sistemi ausiliari, della fase di costruzione ed esercizio della centrale.

Infine saranno individuati e quantificati i consumi ed i rilasci all’ambiente della Centrale in

progetto e sarà fornita una stima del bilancio ambientale annuale.

Un ultimo paragrafo sarà dedicato alla fase di dismissione della Centrale.

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4.2 Scelta di localizzazione

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Nel seguente paragrafo si riportata lo studio delle alternative di localizzazione della nuova

centrale di compressione Snam Rete Gas che è risultata essere l’opera vincolante per l’intero

progetto di sistema di trasporto Monforte-Policastro-Montesano. L’analisi delle macroalternative

dell’intero progetto viene presentata nel capitolo introduttivo ai vari volumi SIA relativi ai

differenti moduli di progetto.

L’analisi delle informazioni di dettaglio sui siti individuati e gli esiti del sopralluogo in sito hanno

condotto alla scelta di localizzazione ritenuta più idonea per la realizzazione della nuova

centrale.

La posizione scelta per la nuova centrale di compressione Snam Rete Gas nel Comune di

Monforte san Giorgio (alternativa A) è stata individuata in una zona adiacente alla sponda

sinistra del Fiumara Niceto (Figura 4.2-B), in prossimità della costa in località Manforte Marina, e

più esattamente, nell’area compresa tra la vecchia linea Ferroviaria Palermo-Messina, contrada

Case Vecchie, contrada Bugazza e Via del Mare, in zona destinata allo sviluppo industriale.

L’area scelta non è soggetta a vincoli di natura urbanistica e/o territoriale che non siano

compatibili con la realizzazione della nuova Centrale ed inoltre risulta idonea anche per quanto

riguarda la morfologia pianeggiante che lo caratterizza.

In opzione all’attuale area riportata in Figura 4.2-B si è considerata l’alternativa B che localizza

la centrale sempre lungo il corso della Fiumara Niceto, ma sposandosi dalla zona costiera verso

l’interno, ed esattamente nell’area compresa tra il punto di confluenza delle Fiumare di Niceto e

Monforte ed il punto in cui i tre metanodotti GaMe, già preesistenti o in fase di completamento,

attraversano il corso d’acqua in esame (Figura 4.2-C).

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Figura 4.2-A Alternative di localizzazione A e B

Figura 4.2-B Localizzazione definitiva della Centrale (alternativa A)

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Figura 4.2- C Localizzazione alternativa della Centrale (alternativa B)

4.2.1 Descrizione del sito alternativo

L’area del sito alternativo B individuato è compresa tra la fiumara Niceto e la fiumara Monforte

partendo dal loro punto di confluenza e dirigendosi verso monte per circa 1 km lungo il ramo

destro (Figura 4.2-C).

La fiumara Niceto (ramo destro della confluenza) è costeggiata sulla destra dalla strada

comunale che collega la litoranea SS13 con San Pier Niceto, a partire dal ponte della statale sul

Niceto, fino al punto di confluenza e oltre arrivando fino alla grande ansa in località Passolanzo.

La fiumara Monforte, invece, è costeggiata sulla sinistra per un breve tratto dalla SP60

(Terregrotta-Monforte San Girogio) che va da Rio Granata (periferia di Terregrotta) fino a

incrocio per Cardà (tratto che prende il nome di Via 21 Ottobre).

Subito dopo tale incrocio, procedendo da Terregrotta verso Monforte, la SP60 attraversa la

Fiumara sopra un ponte in muratura ad archi, al termine del ponte, in località Contrada Marino

un incrocio sulla destra immette su una strada sterrata, unico accesso all’area interessata dalla

futura centrale (l’altro ramo del Niceto infatti, non risulta mai attraversato da ponti).

Dal sopralluogo effettuato in data 01/08/07 e dalla cartografia in Figura 4.2-D, si osserva che

l’area adiacente al ramo di destra (Fiumara Niceto) risulta prima livellata e più avanti degradante

secondo un leggero pendio, e pertanto più adatta ad ospitare la centrale rispetto all’altra.

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Figura 4.2-D Stralcio della zona di confluenza con l’indicazione delle aree a rischio di esondazione

(ricavata dal P.A.I. Regione Siciliana)

Per tale motivo si è approfondita la ricognizione dell’area verso il ramo di destra partendo dal

punto di confluenza e arrivando alla grande ansa compresa tra i promontori in località Ninomolo

e Liparano.

Questa parte dell’alveo risulta essere stata regimata con rivestimento delle sponde in gabbioni,

inoltre la sommità delle sponde risultano a quote ampiamente elevate rispetto a quella più

depressa dell’alveo.

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Con una panoramica dal basso dell’intera area della futura centrale, dalla zona golenale del

ramo di destra volgendosi verso monte, si osserva:

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la presenza dei tralicci di alta tensione.

una costruzione in mattoni proprio sulla confluenza, realizza un punto di presa per l’acquedotto del Comune, avente una fascia di rispetto di raggio pari a 200 m.

una recinzione che perimetra tutta la penisola, che probabilmente in origine costitutiva un presidio alle piene, ma che oggi si presenta come una delimitazione di proprietà con numerosi cancelli che permettono l’accesso all’adiacente strada sterrata, anche questa contornante l’intera area partendo dal ponte ad archi sul ramo sinistro fino al picco in località Ninomolo.

Subito a monte del vertice della strada sterrata interna (alla distanza di circa 260 m), la strada

comunale per San Pier Niceto mostra una curva pronunciata in corrispondenza della quale si

incontrano 2 linee di alta tensione che attraversando entrambi i rami del corso d’acqua

alimentano l’abitato di Valdina.

Andando oltre verso monte, sempre lungo il ramo di destra, lungo la strada sterrata della

penisola, dopo circa 150 m si incontra l’ingresso ad un casolare a torre e dopo circa 50 m

un’altra linea Alta Tensione i cui sostegni sono attorniati dal tracciato dei 3 metanodotti (di cui

uno di recentissima costruzione) che andando da San Pier Niceto a Monforte attraversano il

fiume e l’intera area.

In mezzo alle linee Snam Rete Gas (“Game A, B e C”), sulla sponda destra del Niceto, passa la

strada che collega la strada Comunale per San Pier Niceto con la Frazione Zifronte.

Fino a questo punto entrambe le sponde della fiumara Niceto si sono presentate

abbondantemente al di sopra di quella dell’alveo, ma da questo punto inizia una zona “bassa” in

cui la quota dell’area centrale è praticamente la stessa di quella dell’alveo, mentre quella

stradale, per mezzo di un muro di sostegno, si mantiene alta circa 3 m sulla quota minima alveo.

Tale conformazione prosegue verso monte per circa 250 m fino al punto in cui, lungo la strada

comunale per san Pier Niceto, è ubicato un impianto di frantumazione inerti e dove incrocia la

strada di collegamento con l’abitato di Pirrera.

Si conclude pertanto che in questo tratto la zona pianeggiante centrale ha un elevato rischio di

allagamento. Ciò non crea eccessivo allarmismo allo stato attuale in quanto l’area è destinata a

frutteto.

Dopo altri 700 metri dall’incrocio per Pirrera, si arriva in località San Fraga dove la zona

pianeggiante della penisola viene bruscamente a restringersi a causa dell’avanzare del ripido

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pendio dell’altura retrostante, più avanti in località Ninomolo e Cartella, l’area si presenta in forte

pendenza, e nella sommità della cresta centrale sono ubicati i sostegni di altre due linee ad alta

tensione.

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La carta dei dissesti n. 4 del PAI della Regione Siciliana, mostra un fenomeno franoso lento ma

attivo del versante sud del promontorio in località San Fraga, mentre l’intero tratto dell’alveo

dalla foce fino a questo punto risulta regimato mediante briglie trasversali in calcestruzzo, e

pertanto non presenta fenomeni erosivi di fondo o spondale.

Questa area è caratterizzata dalla presenza diffusa di frutteti accompagnata dalla presenza di

rari casolari isolati.

4.2.2 Valutazione delle alternative considerate

L’area alternativa B, che è stata preliminarmente individuata per la sua prerogativa di avere una

limitata urbanizzazione attuale e futura, un’orografia pianeggiante per una sufficiente

estensione, ed un certo isolamento dalle usuali attività umane, presenta le seguenti forti

controindicazioni:

La centrale di Monforte ha il compito effettuare la compressione ad alta pressione (215 bar) del gas proveniente dai gasdotti TRANSMED verso due condotte a mare da realizzare; pertanto deve essere posizionata nella fascia compresa tra la linea costiera ed il tracciato di questi metanodotti.

Nel caso di centrale vicina alla costa (posizione attuale) il tratto di condotta che si allaccia al gasdotto GaMe (circa 3 km) verrebbe coperto con un singolo tubo da 48” percorso da gas a bassa pressione al quale compete una fascia di servitù complessiva di 40 m. Nel caso di centrale lontano dalla costa (alternativa considerata), il medesimo tratto dovrebbe essere coperto con 3 tubi contenenti gas ad alta pressione a cui competono per legge una fascia di servitù complessiva di 70 m. Tale fascia risulta di difficile reperimento nei luoghi attraversati.

Inoltre l’alternativa B risulta limitata verso la costa dai rami di incontro delle due fiumare

presentando, in particolare, i seguenti vincoli:

1) In corrispondenza del punto di confluenza il Comune ha ubicato un presa d’acqua che ammette una zona franca per un raggio di 200 m.

2) Tra la confluenza e i tre metanodotti GaMe (due esistenti ed uno in fase di completamento) si trovano 3 linee elettriche aeree ad Alta Tensione, due accostate ed una a pochi metri dal tracciato del primo metanodotto GaMe.

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3) Nella parte finale dell’area, verso monte, il pianoro è praticamente alla stessa quota dell’alveo di magra della fiumara Niceto; risultando così facilmente soggetta ad allagamento in fase di piena.

4) Attualmente l’area non risulta collegata alla rete di viabilità ordinaria lato fiumara Niceto, mentre lato fiumara Monforte pur esistendo un ponte in muratura sulla SP60, il suo collegamento con l’area in esame risulta problematico.

In conclusione, segnalando che i vincoli ai punti 1 e 2 coprono l’intera superficie non lasciando

spazio per l’edificazione degli impianti, si ritiene che il sito B non sia adatto ad ospitare la

centrale di Compressione Gas per la linea a Mare, mentre rimane estremamente valido e

preferibile sotto tutti i punti di vista il sito A inizialmente individuato.

Pertanto la soluzione originaria (alternativa A) che prevede una distanza dalla battigia di soli 400

m (contro i 3 km dell’area in opzione) costituisce la posizione ideale.

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4.3 Descrizione dell’intervento

L’area di Centrale, pari a circa 174.400 m2, comprenderà essenzialmente le seguenti aree:

Area impianti;

Area fabbricati;

Strade e pavimentazioni.

Area impianti

Nell'area impianti, in cabinati insonorizzati individuali, saranno installati n. 2 compressori

centrifughi accoppiati a 2 turbine da 25 MW ciascuna (di tipo DLE a bassa emissione), collegati

con un assetto che prevede 1 unità in esercizio più 1 in standby. In aspirazione ciascuna

macchina potrà essere collegata sia al collettore “A” DN 1200 (48”) quando le macchine

lavorano in parallelo (funzionamento normale), che al collettore “B” intermedio DN 800 quando

le macchine lavorano in serie (funzionamento in emergenza, fuori servizio di uno dei gasdotti

DN32”). In aspirazione della centrale è installata una batteria di filtri del tipo a ciclone.

I refrigeranti gas ad aria previsti sulla linea di mandata di ogni unità sono dotati di ventilatori a

pale fisse azionate da motori elettrici per garantire una temperatura massima del gas in uscita

centrale di 50 °C. La regolazione della temperatura è effettuata mediante un dispositivo di

inserimento/disinserimento dei motori elettrici gestito dal Sistema Controllo Unità (SCU).

Nell’area impianti verranno installati anche un sistema di preriscaldo gas e opportuni impianti di

riduzione di pressione per il gas combustibile. E’ inoltre previsto il piping di centrale e di unità,

completo di tutte le valvole necessarie e, per quanto possibile, interrato o contenuto in cappe

acustiche.

Verranno installati un sistema silenziato di messa a vent in comune per la centrale e le unità ed

un sistema non silenziato di messa a vent della centrale con funzione di scarico rapido,

entrambi provvisti di rivelatori di fiamma e dispositivi automatici di spegnimento. Verrà inoltre

posizionato nell’area vent di Centrale lo sfiato del serbatoio di slop.

Area fabbricati

L’area fabbricati sarà ubicata a distanza di sicurezza dagli impianti e sarà costituita da più edifici

che comprenderanno:

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un fabbricato principale costituito da: sala controllo, sala supervisione, sala quadri elettrici, sala tele, locale PE, uffici, servizi, officina, magazzino e locale batterie, magazzino parti di ricambio strategico;

un secondo fabbricato in cui saranno alloggiati la cabina elettrica di trasformazione, il quadro commutazione ed il gruppo generatore diesel di emergenza;

un terzo fabbricato destinato ai compressori aria e le caldaie per il riscaldamento degli edifici, dei cabinati delle Unità di compressione e del fuel gas;

un quarto fabbricato costituito dalla sala controllo locale;

un quinto fabbricato asservito al sistema di spegnimento dei vent;

un sesto fabbricato per la misura fiscale del fuel gas.

Strade e pavimentazioni

Sarà prevista una rete stradale interna, opportunamente asfaltata, tale da collegare l’accesso

alla centrale con i fabbricati e le aree impianti. Saranno realizzati camminamenti pavimentati, di

larghezza adeguata ai mezzi che vi debbano transitare, per poter accedere alle zone di

manutenzione ed alle aree di manovra della centrale.

Saranno presenti anche aree verdi ed un’area adibita a parcheggio automezzi.

Sul perimetro della centrale, delimitata da apposita recinzione, è presente una rete di

distribuzione acqua antincendio ed una canaletta in calcestruzzo per impianto antintrusione.

Infine una strada carrabile bianca lungo il perimetro esterno della proprietà garantirà un ulteriore

accesso alla centrale tramite un ingresso di servizio.

La planimetria di Centrale è mostrata nella Tavola allegata.

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4.4 Descrizione del processo

La Centrale effettua servizio di spinta del gas naturale, con lo scopo di comprimere il gas

naturale e fornirgli l’energia sufficiente per il trasporto verso l’utenza finale. Il suo funzionamento

si basa sui seguenti processi:

Aspirazione;

Compressione;

Mandata.

Aspirazione

La centrale sarà collegata in by-pass in aspirazione ad una tubazione DN1200 proveniente da

San Pier Niceto; in mandata sarà collegata al terminale di partenza per le sea line.

La centrale sarà progettata per 75 bar (rel) in aspirazione.

Il piping di centrale e di unità sarà realizzato in modo che le unità possano funzionare in

parallelo tra loro o in serie tra loro. A tal fine verrà realizzato un collettore di aspirazione, un

collettore intermedio ed un collettore di mandata. L’esercizio in serie sarà predisposto in caso di

fuori esercizio di una sea line.

Ogni unità sarà collegata:

in aspirazione sia al collettore di aspirazione DN1200 sia al collettore intermedio DN800;

in mandata al collettore di mandata DN800 ed al collettore intermedio.

Dai collettori di aspirazione si staccano le linee:

gas combustibile dei turbocompressori;

gas servizi.

Il gas combustibile verrà prelevato dal collettore di aspirazione centrale a valle delle valvole di

aspirazione. Il gas combustibile passa in unità filtranti, viene riscaldato tramite scambiatori di

calore dedicati, viene quindi ridotto alla pressione di utilizzo delle turbine, misurato e inviato in

camera di combustione.

Anche il gas servizi viene filtrato, ridotto di pressione, misurato e utilizzato come combustibile

per le caldaie di riscaldamento gas combustibile, fabbricato principale e cabinati macchine.

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Gli eventuali scarichi liquidi provenienti dai filtri in aspirazione di Centrale verranno raccolti in

automatico e convogliati ad un serbatoio di slop. Il serbatoio, della capacità di 15 m

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3 circa, è

equipaggiato con una pompa centrifuga verticale per l’estrazione dei liquidi e il carico su

autocisterna per lo smaltimento.

Compressione

La centrale è equipaggiata con 2 unità di compressione DLE di taglia 25MW ciascuna costituita

da un compressore centrifugo accoppiato ad una turbina di potenza di tipo industriale con

efficienza termica a condizioni ISO di circa il 37% e potenza meccanica di targa pari a 25 MW

circa, alimentata a gas naturale e dotata di bruciatori del tipo a basso livello di emissioni

inquinanti. Il compressore gas sarà del tipo centrifugo equipaggiato di un sistema di protezione

antipompaggio.

L’avviamento delle Unità sarà di tipo elettroidraulico e sarà singolo per ciascuna unità di

compressione.

Ogni Unità sarà alloggiata in apposito cabinato insonorizzato (cabinato unità) che avrà la

funzione di insonorizzazione e di protezione dagli agenti atmosferici e sarà idoneo alla

protezione contro le scariche atmosferiche. Sarà inoltre previsto un ulteriore cabinato (cabinato

motore) che racchiuderà solo il generatore gas e la turbina di potenza ed avrà la funzione di

proteggere e isolare termicamente ed acusticamente la turbina.

Il piping di unità sarà per quanto possibile interrato o contenuto in cappe acustiche e sarà

dimensionato per una velocità massima del gas dell’ordine di 15 m/s.

Mandata gas

La centrale sarà progettata per 215 bar (rel) in mandata e sul collettore intermedio.

Nella fase di mandata il gas in uscita dai turbocompressori, dopo essere stato misurato, viene

inviato mediante 2 collettori DN 800 (32”) ad un attiguo terminale marino da dove partono 2

sealine DN 800 (32”) in direzione Nord con terminale di arrivo a Policastro Bussentino (SA).

Lo schema semplificato del processo di centrale è illustrato in Figura 4.4-A.

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Figura 4.4-A Schema di flusso semplificato

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4.5 Descrizione impianti e sistemi ausiliari

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Le operazioni della Centrale e delle Unità di compressione richiedono l’utilizzo dei dispositivi e

delle installazioni di seguito descritte.

4.5.1. Unità di compressione

Nella centrale di compressione di Monforte saranno installate due Unità di compressione di

taglia 25MW di cui una di scorta costituite da una turbina a gas accoppiata ad un compressore

centrifugo. Queste saranno provviste di fondazioni separate e di cabinati insonorizzanti per la

riduzione del rumore.

Le turbine a gas saranno a bassa emissione, con camera di combustione premiscelata a secco

a basso livello di emissione inquinanti. Le concentrazioni di inquinanti nei fumi di scarico sono

riconducibili sostanzialmente agli ossidi di azoto e al monossido di carbonio e garantiranno i

massimi valori emissivi (nei fumi secchi al 15% di O2):

NOx 75 mg/Nm3

CO 100 mg/Nm3

Le caratteristiche delle turbine delle unità di compressione sono riassunte nella seguente

Tabella 4.5-A. Tabella 4.5-A Caratteristiche delle turbine

Caratteristiche di 1 Turbina Potenza meccanica condizioni ISO 23577 KW Portata termica condizioni ISO 64438 KW Temperatura fumi di scarico 530 °C Portata dei fumi di scarico (secchi, 15% O2) 179800 Nm3/h Consumo di gas naturale per alimentazione Unità 6416 Sm3/h (1) Altezza del camino 21 m Sezione interna del camino 11 m2

Rendimento termico a condizioni ISO 36.6% Ciclo Semplice Note: (1) Tale valore presuppone che il calore specifico del gas sia 36153 KJ/Sm3; il PM di 18.47 gr/mole

(2) Si assumono i dati relativi ad una Unità PGT 25, Fornitore Nuovo Pignone. Nel caso di diverso fornitore si aggiorneranno le caratteristiche di Unità.

I fumi di combustione sono convogliati al camino di altezza pari a 21 m. L’unità è dotata di un

sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni (CEMS) per la misura nei fumi di NOx e CO.

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4.5.2. Sistema preriscaldo gas e riscaldamento edifici

Verrà realizzato un sistema di produzione acqua calda installato in apposito locale separato dal

fabbricato principale e costituito dai seguenti sistemi:

1. un sistema dedicato per uso industriale (preriscaldamento fuel gas dei turbogruppi) con due

caldaie identiche (denominate B1 e B2) della potenzialità termica (al focolare) di 330kW

cadauno, con una funzionante e l'altra di riserva .

2. un sistema dedicato per riscaldamento civile ed acqua sanitaria dei fabbricati, con una

caldaia (denominata B5) a funzionamento stagionale di potenzialità termica (al focolare)

550 kW, integrato con sistema pannelli solari per l'acqua sanitaria.

Le caldaie saranno adatte per il funzionamento automatico e saranno di tipo a camera di

combustione pressurizzata. Ciascuna caldaia sarà dotata di camino di scarico dei fumi.

La potenzialità delle caldaie è basata sul calore necessario per la riduzione della pressione del

fuel gas ed è determinata dalle condizioni estreme del gas in ingresso centrale (P=71 bara e

T=5°C) e verificata per le normali condizioni di esercizio (P = 64.4 bara e T = 25°C).

Le caratteristiche delle caldaie sono riassunte nella seguente Tabella 4.5-B.

Tabella 4.5-B Caratteristiche delle caldaie

Caratteristiche di una singola caldaia B1-B2 B5 Potenzialità termica resa al focolare 330 KW 550 KW Potenzialità termica resa all’acqua 300 KW 500 KW Combustibile usato Gas naturale Gas naturale Altezza del camino 6 m 6 m Diametro del camino 0.25 m 0.30 m Portata dei fumi di scarico (secchi, 3% O2) 350 Nm3/h 650 Nm3/h Temperatura fumi di scarico 190°C 190°C Consumo di combustibile 33 Sm3/h 55 Sm3/h

Nota: il potere calorifico del gas pari a 36153 KJ/Sm3. Si assumono i dati relativi ad una caldaia

Fornitore Riello. Nel caso di diverso fornitore si aggiorneranno i dati di caldaia.

Le concentrazioni di inquinanti nei fumi di emissione sono riconducibili sostanzialmente agli

ossidi di azoto e al monossido di carbonio e garantiranno i massimi valori emissivi (nei fumi

secchi al 3% di O2):

NOx 120 mg/Nm3

CO 80 mg/Nm3

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Acqua calda da pannelli solari

Il sistema a pannelli solari dovrà essere progettato per produrre acqua calda esclusivamente per

scopi idrosanitari.

Il sistema per la produzione acqua calda da serbatoio di accumulo sarà collocato all’interno del

locale fluidi nel fabbricato principale. La caldaia per la produzione di acqua calda per il

riscaldamento fabbricato principale (B5) è invece ubicata nella centrale termica.

Lo schema del sistema di riscaldamento tramite pannelli solari, riportato in Figura 4.5-A,

prevede un serbatoio di accumulo verticale contenente il volume d’acqua da utilizzare per scopi

idrosanitari: il calore verrà fornito normalmente dal fluido termovettore riscaldato tramite pannelli

solari; nel momento in cui tale fonte non sarà più sufficiente il calore verrà recuperato dall’acqua

calda proveniente da caldaia.

L’installazione dei collettori solari sarà realizzata sulla copertura del fabbricato principale con

esposizione dei pannelli preferibilmente verso sud.

Figura 4.5-A Schema del serbatoio di accumulo

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4.5.3.

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Sistema refrigerazione gas compresso

Verrà installato per ogni unità un refrigerante gas ad aria forzata dimensionato per avere un

temperatura massima a valle non superiore a 50°C in ogni condizione operativa incluso il

funzionamento in serie delle unità. Detta temperatura sarà regolata mediante un dispositivo di

inserimento/disinserimento dei motori elettrici gestito da SCU (sistema controllo unità). Ogni

refrigerante sarà dotato di pale fisse azionate da motori elettrici alimentati dal relativo MCC

(Motor Control Center) di unità. Particolare cura verrà posta nella progettazione del refrigerante

al fine di contenere le emissioni sonore da esso prodotte.

4.5.4. Sistema filtraggio gas da comprimere

Sarà prevista una batteria di filtri del tipo a cicloni in aspirazione alla centrale in grado di filtrare

la portata massima nominale. Non sono previsti filtri di riserva. Il sistema filtri verrà descritto nel

paragrafo 4.5.9.

4.5.5. Sistema di depressurizzazione e sfiato

Il sistema di scarico è composto da due terminali di sfiato, di cui uno silenziato (ME-1) ed uno

non silenziato (ME-2):

Il terminale ME-1 è dedicato allo scarico operativo e straordinario delle Unità, alla

depressurizzazione della Centrale ed allo scarico del Fuel Gas delle Unità. In caso di

anomalia, al terminale ME-1 sono collegati anche il vent del terminale a mare (DN 800) ed

il vent del terminale della futura trappola (DN 1200) a monte della centrale.

Il terminale ME-2 è dedicato allo scarico rapido della Centrale, da effettuarsi solo in casi

eccezionali e di assoluta necessità.

E’ previsto l’utilizzo di un sistema di recupero che permetta di re-immettere il gas, altrimenti

ventato, in ingresso centrale. Tale sistema di recupero è costituito da due valvole che collegano

i collettori dei vent operativo di Unità, di Centrale e del terminale a mare, con l’aspirazione della

Centrale. Il sistema di recupero è, inoltre, costituito da un tubo polmone da 48” (L=200 m) e da

un elettrocompressore (K-1).

La tubazione di depressurizzazione (tubo polmone) è dedicata allo stoccaggio di gas da

realizzare durante lo sfiato straordinario di Unità. Tale installazione risulta indispensabile ai fini

di limitare la portata massima di scarico durante lo sfiato straordinario di Unità e consentire che

il relativo limite di irraggiamento termico in caso di accidentale incendio possa essere contenuto

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all’interno dell’area di rispetto individuabile attorno al terminale di sfiato. Nella situazione

impiantistica di Monforte è indispensabile limitare la portata di gas a circa 13 kg/s

corrispondente ad un’area di rispetto intorno al terminale di sfiato pari ad un raggio di 60 m

(corrispondente a 5 kW/m

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2 ad un’altezza di 1.70 m dal suolo).

L’elettrocompressore serve per re-immettere il gas in aspirazione della centrale. Qualora la

centrale fosse isolata, come nel caso di vent di centrale, il gas recuperato sarebbe re-immesso

nel gasdotto a monte della centrale.

Nel caso di indisponibilità o malfunzionamento dell’elettrocompressore si procederà allo scarico

in atmosfera, completando in sicurezza la sequenza di vent.

Sfiato operativo di Centrale

In caso di vent operativo di Centrale l’elettrocompressore provvederà a recuperare il gas

direttamente dalla Centrale fino alla pressione minima di aspirazione per il funzionamento

dell’elettrocompressore.

Il massimo quantitativo di gas recuperato sarà pari a circa 244000 Kg. Il gas non recuperato

(pari a circa 6000 kg) verrà immesso in atmosfera.

Sarà possibile attivare lo sfiato operativo di Centrale solo manualmente.

Sfiato operativo di Unità

In caso di sfiato operativo di Unità l’elettrocompressore provvederà a recuperare il gas dalla

unità stessa, fino alla pressione minima di aspirazione per il funzionamento

dell’elettrocompressore.

Il quantitativo di gas recuperato sarà pari a circa 3340 Kg, mentre il gas non recuperato (pari a

circa 60 Kg) sarà immesso in atmosfera.

Sfiato straordinario di Unità

Lo sfiato straordinario di Unità sarà attivato da automatismi che mettono in sicurezza l’Unità

stessa dalla eventuale presenza di gas nei cabinati e da incendi negli stessi. E’ presente anche

un blocco di emergenza manuale.

La depressurizzazione della Unità di compressione avviene attraverso il collegamento dell’Unità

da depressurizzare alla apposita tubazione di recupero. Raggiunta la pressione di equilibrio, la

depressurizzazione è completata inviando il gas al terminale di sfiato silenziato ME-1.

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Il gas accumulato nella tubazione di recupero (pari a circa 3000 Kg) viene recuperato

dall’elettrocompressore fino alla pressione minima di aspirazione per il funzionamento dello

stesso. Il gas non recuperato (pari a circa 400 Kg) è immesso in atmosfera.

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Possibili anomalie

In caso di anomalia del sistema di recupero gas (mancato avviamento dell’elettrocompressore),

il gas da ventare andrà direttamente al terminale di sfiato silenziato, che permette, attraverso

manovre di apposite valvole, il completamento della depressurizzazione del modulo macchina e

dei collettori di centrale a valle della fase di recupero gas.

In ogni caso il tempo necessario per lo scarico straordinario di Unità sarà dell’ordine di 10

minuti.

4.5.6. Sistemi olio

La Centrale sarà fornita di un sistema di stoccaggio, carico e scarico olio di lubrificazione dei

turbocompressori, costituito da due serbatoi ispezionabili contenuti in vasche di contenimento di

cemento interrate. Ogni serbatoio avrà capacità tale da contenere una carica completa

dell’Unità.

Saranno realizzati sistemi per l’olio nuovo e per l’olio di recupero; l’olio di scarto verrà

direttamente travasato in autobotte.

I serbatoi saranno connessi attraverso tubazioni alle casse olio dell’unità di compressione.

La movimentazione dell’olio avverrà per mezzo di elettropompe volumetriche aventi le seguenti

funzioni:

trasferire l’olio dalle macchine al serbatoio di recupero e viceversa;

trasferire l’olio nuovo dai serbatoi alle macchine.

4.5.7. Stoccaggio fusti olio e stoccaggio gasolio

Per lo stoccaggio di oli speciali per attuatori valvole, viene utilizzato un deposito di fusti olio in

una piazzola di superficie pari a circa 50 m2 con vasca di contenimento impermeabile e con

tettoia. Per lo stoccaggio del gasolio viene utilizzato un serbatoio da 27 m3 con vasca di

contenimento in calcestruzzo.

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4.5.8.

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Sistema di produzione aria per attuatori valvole e strumenti

Sarà previsto un sistema centralizzato di produzione aria compressa per l’alimentazione degli

attuatori delle valvole motorizzate e per gli strumenti, costituito da due elettrocompressori. Ciò

permetterà di azzerare le emissioni di metano tipiche degli attuatori alimentati a gas naturale.

L’aria compressa, filtrata e raffreddata da refrigeranti acqua-aria, verrà disidratata da due

essiccatori del tipo a rigenerazione automatica. Quindi verrà inviata mediante la rete di

distribuzione:

1. ad un serbatoio di accumulo e ridotta a circa 8 -10 bar e poi ai diversi attuatori delle

valvole motorizzate;

2. ad un serbatoio di accumulo di almeno 500 litri e ridotta alla pressione di 8 -10 bar e poi

ai servizi (filtri gas, compressori, officina meccanica, fabbricato principale).

4.5.9. Filtri di aspirazione

Il gas verrà depurato da impurità liquide e solide mediante filtri posti in aspirazione della

centrale.

Le impurità sono costituite essenzialmente da idrocarburi pesanti e particelle metalliche

provenienti dalla parete interna delle tubazioni e vengono raccolte e scaricate automaticamente

nel serbatoio di slop.

Sarà prevista una batteria di filtri del tipo a cicloni in aspirazione alla centrale in grado di filtrare

la portata massima nominale con perdite di carico dell’ordine di 0,1 bar.

Le valvole di intercettazione dei filtri saranno ad azionamento solo manuale e dotate di fine

corsa con segnalazione al sistema di controllo.

Il sistema di filtraggio dovrà soddisfare i seguenti requisiti:

Solidi in sospensione: deve essere garantita la separazione della quantità massima di 1mg/m3 ( a 15°C e 1.013 bara);

Liquidi di sospensione: deve essere garantita la separazione della quantità massima di 200 mg/m3 (a 15 °C e 1.013 bara) (da non considerare condizione normale di esercizio);

Grado di separazione: il grado di separazione dovrà essere del 99% delle particelle superiori a 8 µm nel campo di portata fra 25% e 100%.

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4.5.10.

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Sistema gas combustibile

Una parte del gas verrà utilizzata, previa opportuna filtrazione, preriscaldamento e riduzione

della pressione, per l’alimentazione della turbina. Il gas, filtrato a livello centralizzato, inviato ai

turbocompressori e poi ulteriormente filtrato dai filtri a cartuccia di unità, viene preriscaldato,

portato alla pressione di utilizzo ed ulteriormente filtrato a livello di singola unità, prima dell’uso.

I filtri bistadio (cartuccia e pacco lamellare) saranno dimensionati per una portata relativa al

funzionamento di 2 Unità di compressione, con turbina di taglia 25 MW.

Ciascun filtro avrà un grado di separazione del 99% delle particelle solide e liquide con diametro

minimo di 3 µm nel campo di portata dal 25 % al 100%.

4.5.11. Sistema spegnimento incendi

Verranno installati all’interno dei cabinati dei turbocompressori dei sistemi di rilevazione fumi. I

terminali di sfiato (silenziati e non) saranno completi di rilevazione ed estinzione automatica

incendio a CO2.

Verrà realizzata una rete antincendio ad acqua con idranti alimentata da una elettropompa che

preleverà acqua da apposita vasca interrata.

Verrà inoltre installata una motopompa di riserva adatta dotata di avviamento manuale in caso

di mancato avviamento dell’elettropompa. L’acqua di alimentazione della vasca proverrà da

pozzo dedicato.

La sala quadri/controllo sarà inoltre dotata di un sistema di rilevazione fumi.

4.5.12. Alimentazione elettrica ed UPS

La nuova centrale di compressione sarà collegata alla rete pubblica dell’ente erogatore di

energia elettrica attraverso una cabina di trasformazione.

In caso di mancanza di alimentazione della linea elettrica esterna o guasto sulla rete,

subentreranno i gruppi di continuità (UPS) per le potenze ad essi collegate ed un generatore

elettrico di emergenza in grado di assicurare l’alimentazione a tutti i carichi elettrici di centrale.

4.5.13. Scarichi idrici

L’unico scarico idrico proveniente dalla Centrale sarà costituito da acque meteoriche (acque

piovane disperse sull’impianto). Le acque delle superfici impermeabilizzate, strade, piazzali e

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parcheggi verranno convogliate tramite tubazioni in pozzetti d’ispezione e quindi recapitate

attraverso un canale esistente fino al mare.

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Le restanti tipologie di acque presenti in Centrale saranno costituite da:

1. Acque reflue industriali (liquidi provenienti dai cabinati dei turbocompressori,

dall’officina, dall’area lavaggio pezzi meccanici): verranno convogliate ad un serbatoio

da 10 m3 posto sotto il piano di campagna in una vasca di cemento a tenuta e

successivamente smaltite come rifiuto speciale pericoloso tramite autobotte;

2. Acque reflue domestiche (liquidi provenienti dai servizi igienici): verranno trattati in

impianto biologico tipo Imhoff e successivamente in impianto di fitodepurazione chiuso,

senza scarichi all’esterno.

4.5.14. Impianto di fitodepurazione

L’impianto di fitodepurazione sarà dimensionato per una superficie pari a 2 m2 per ciascun

utente e si comporrà di n. 15 di vassoi assorbenti costituiti da un bacino di stagno in polietilene

di forma tronco piramidale e dimensioni 120 x 160 x 55 cm, il cui fondo dovrà essere posto ad

una profondità di circa 80 cm dal piano in campagna.

I vassoi verranno riempiti con strati sovrapposti di:

ciottoli, per un’altezza di 10 -15 cm, pezzatura Ø = 8 cm;

ghiaia, per un’altezza di 20 cm, pezzatura Ø = 5 cm;

terreno vegetale, per rimanente spessore di 20 -30 cm.

L’impianto di fitodepurazione avrà le caratteristiche riportate nella seguente Tabella 4.5-C:

Tabella 4.5-C Caratteristiche dell’impianto di fitodepurazione

Tipo di refluo Civile Portata giornaliera (Qg) Min 1.5 – Max 6 m3/giorno COD (Chemical Oxigen Demand) in ingresso 500 mg/l PH in ingresso 6.5 – 7.0 Potenzialità massima 15 ab. Eq. Superficie indicativa 30 m2

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4.5.15.

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Sistema approvvigionamento idrico – acque

L’acqua per usi sanitari verrà fornita tramite allacciamento alla rete pubblica. L’acqua per scopi

irrigui e per antincendio verrà prelevata da pozzo e sarà disponibile e contenuta in apposita

vasca, dotata di un divisore per separare i diversi utilizzi (irrigazione, antincendio).

Nella seguente figura si riassume il sistema di approvvigionamento e la destinazione delle

acque reflue prodotte nell’area di Centrale.

ACQUEDOTTO

ACQUE METEORICHE CONVOGLIATE

ACQUE REFLUE INDUSTRIALI

ACQUE REFLUE DOMESTICHE

CENTRALE

CANALE ESISTENTEFOSSA IMHOFF

IMPIANTO DI FITODEPURAZIONE

AUTOSPURGO

VASCA DI IRRIGAZIONE E ANTINCENDIO

ACQUA POTABILE

POZZOACQUEDOTTO

ACQUE METEORICHE CONVOGLIATE

ACQUE REFLUE INDUSTRIALI

ACQUE REFLUE DOMESTICHE

CENTRALE

CANALE ESISTENTEFOSSA IMHOFF

IMPIANTO DI FITODEPURAZIONE

AUTOSPURGO

VASCA DI IRRIGAZIONE E ANTINCENDIO

VASCA DI IRRIGAZIONE E ANTINCENDIO

ACQUA POTABILE

POZZO

4.6 Fabbricati e opere civili

Fabbricati

Saranno realizzati i seguenti fabbricati:

Un edificio principale (superficie occupata di circa 2240 m2), che comprenderà:

sala controllo, sala supervisione, sala quadri elettrici, sala tele, locale batteria e locale P.E. (protezione elettrica);

magazzino parti strategiche;

uffici e servizi;

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officina e magazzino.

L’officina è progettata per la manutenzione dei turbocompressori. Sono previsti i necessari

allestimenti, come ad esempio il carroponte. Adiacente all’officina verrà realizzato il magazzino

per le parti di ricambio necessarie per le regolari operazioni di manutenzione.

Un secondo fabbricato in cui saranno alloggiati cabina elettrica di trasformazione, il quadro commutazione ed il gruppo generatore diesel di emergenza (superficie occupata di circa 280m2);

Un terzo fabbricato dove sono alloggiati i compressori aria e le caldaie per il riscaldamento degli edifici, dei cabinati delle unità di compressione e fuel gas e il deposito vernici e bombole (superficie occupata di circa 300m2);

Un quarto fabbricato che sarà costituito dalla sala controllo locale e sala quadri elettrici locale (superficie occupata di circa 630m2);

Un fabbricato per bombole CO2 (superficie di circa 30m2);

Un fabbricato di misura fiscale del gas (superficie di circa 110m2).

Sull’area impianti saranno ubicati i due cabinati in cui alloggeranno le relative Unità di

compressione.

Opere civili

Sull’area di centrale saranno realizzate le seguenti opere:

Basamenti (TC, cooler, apparecchiature);

Vasca di contenimento serbatoi;

Vasca irrigazione/Antincendio;

piazzale deposito materiali di risulta;

piazzola rifiuti;

deposito fusti olio.

Pozzetti per apparecchiature

Saranno realizzati dei pozzetti coperti destinati a contenere apparecchiature, valvole e piping

interrati. La copertura dei pozzetti sarà in grado di mantenere la pedonabilità e, laddove è

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previsto il transito, avranno la copertura alla stessa quota del terreno e saranno in grado di

sostenere il transito di mezzi.

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Strade e piazzali

In prossimità delle unità di compressione verranno realizzate strade asfaltate. Il piazzale

impianto sarà raccordato alle strade limitrofe e sarà delimitato da cordoli prefabbricati posti al

piano asfaltato.

Per quanto riguarda la viabilità esterna, verrà modificato il percorso delle strade che corrono

lungo il perimetro della centrale. L’accesso principale alla centrale avverrà a Sud tramite la

costruzione di una strada bianca che si immetterà sulla strada comunale asfaltata “Via del Mare”

parallela alla linea ferroviaria Palermo-Messina.

Per quanto riguarda la viabilità esterna, verrà modificato il percorso delle strade che corrono

lungo il perimetro della centrale. L’accesso principale alla centrale avverrà ad Est tramite la

costruzione di una strada bianca che si immetterà sulla strada comunale asfaltata “Via del

Mare”.

Dal sito sono facilmente accessibili, inoltre, strade extraurbane di grande comunicazione: poco

distanti dal confine Sud corrono la Strada Statale n° 113 Settentrionale Sicula e l’autostrada A20

Palermo-Messina, oltre alla linea ferroviaria.

Infine una strada carrabile bianca garantirà un ulteriore accesso alla Centrale tramite un

ingresso di servizio.

Aree pavimentate con mattonelle autobloccanti

Le superficie adibite ad area vent, area filtri gas principali e turbocompressori saranno

pavimentate con mattonelle autobloccanti. Il piazzale turbocompressori sarà raccordato alle

strade limitrofe delimitato con cordoli prefabbricati posti al piano asfalto.

Superfici verdi

Le aiuole e le aree non pavimentate verranno opportunamente sistemate con terreno vegetale e

adeguata piantumazione. Le superfici verdi occuperanno una superficie pari a 95920 m2 circa.

Recinzione e parcheggi

L’area di Centrale sarà recintata e provvista di uscite di sicurezza.

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Sarà prevista la realizzazione di adeguati spazi adibiti a parcheggi sia all’interno, sia all’esterno

della Centrale. I parcheggi interni saranno dotati di una struttura di copertura.

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Verranno realizzate zone adibite alla sosta per la movimentazione dei mezzi di carico/scarico

mezzi in corrispondenza di:

serbatoio di slop;

serbatoi per l’olio nuovo e di recupero delle unità;

serbatoio del gasolio del generatore elettrico;

serbatoio delle acque reflue industriali.

Le zone di parcheggio autobotte saranno dimensionate adeguatamente, in modo da contenere

una autobotte e saranno caratterizzate da:

superficie non assorbente in asfalto o in calcestruzzo liscio;

cordolatura di 15 cm lungo i lati della strada;

assenza di tombini o bocche di lupo, collegati alla rete di raccolta acque meteoriche della Centrale;

strisce gialle di delimitazione ed adeguata cartellonistica di segnalazione.

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4.7 Descrizione delle attività caratterizzanti la fase di costruzione

Le attività di cantierizzazione inizieranno con la preparazione dell’area, che prevede la posa

della recinzione temporanea, il trasporto e l’installazione dei primi materiali e delle attrezzature

necessarie.

Per la realizzazione dell’opera si prevede l’utilizzo di circa 70÷80 unità lavorative con una punta

massima di circa 120 unità.

Durante i lavori di costruzione sarà garantita l’agibilità di tutte le aree di lavoro. In particolare per

il drenaggio delle acque meteoriche si utilizzeranno pozzi d’ispezione e le acque saranno

recapitate attraverso un canale esistente fino al mare.

Per l’esecuzione delle costruzioni si dovrà provvedere inoltre alla realizzazione di strade di

cantiere, che rispecchieranno di norma le strade del progetto ultimato.

Il terreno vegetale in superficie verrà scorticato e depositato a lato del cantiere per poi essere

riutilizzato terminata la fase di costruzione.

Mezzi impiegati in cantiere I mezzi impiegati in cantiere ed il numero medio di ore/giorno di utilizzo di ogni mezzo di

saranno:

Opere civili e fondazioni Mezzi N° Mezzi N° medio di

ore/giorno Escavatori Cingolati 6 5 Escavatori gommati 3 5

Pale Cingolate 3 4 Autocarri 8 8

Rullo Compressore 2 6 Vibratore a piastra 2 6

Pompa per calcestruzzo 2 4 Autobetoniere 5 6 Compressore 4 8

Martello Demolitore 1 4 Fase di montaggio

Mezzi N° Mezzi N° medio di ore/giorno

Autocarri 5 8 Motosaldatrici 10 8

Autogru 2 8

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I mezzi saranno in accordo alla normativa vigente in materia di emissioni acustiche ed in

atmosfera.

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Realizzazione del pozzo per l’estrazione di acqua

Verrà perforato un pozzo per l’approvvigionamento acqua ad uso antincendio ed irriguo da

utilizzare in fase di esercizio.

Realizzazione delle fondazioni

In base alle caratteristiche litostratigrafiche e geotecniche conosciute per il sito d'imposta si

adotteranno fondazioni dirette. Il loro piano di imposta interesserà nella maggior parte dei casi il

terreno di riporto, e solo raramente interesseranno lo strato più superficiale di tipo sabbioso. Le

fondazioni potranno essere continue (Travi rovesce) o discontinue (plinti) in funzione delle

caratteristiche della struttura in elevazione.

Realizzazione delle opere di difesa idraulica

La centrale sarà realizzata nella zona litoranea a nord dell’abitato di Monforte Marina, in un’area

ricadente nell’ambito fluviale della Fiumara di Niceto ed in particolare in destra idrografica del

corso d’acqua.

Sia i risultati ottenuti con lo studio idraulico del Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto

Idrogeologico (P.A.I.) della Regione Sicilia, che le evidenze emerse nel corso dell’indagine

geognostica del periodo di Settembre 2007, evidenziano che una porzione limitata dell’area

individuata per la realizzazione della centrale di compressione di Monforte San Giorgio è

soggetta ad una pericolosità idraulica indotta da una eventuale esondazione della Fiumara

Niceto in concomitanza di un evento di piena stimato con un tempo di ritorno di 100–300 anni.

Al fine di annullare tale pericolosità idraulica per fenomeni di esondazione la stazione è stata

progettata su un rilevato di altezza variabile da 1 a 3 m dal piano campagna.

In particolare il piano d’imposta delle aree della centrale ritenute di maggiore sensibilità verrà

posizionato a quote più elevate rispetto al livello della piena fluviale di progetto e variabili dai 9

agli 11 m s.l.m.

Il rilevato sarà realizzato a gradoni con quote del coronamento superiori alle corrispondenti

quote di piena e franco idraulico di valore compreso tra 0,50 e 1 m.

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Realizzazione degli edifici e delle opere civili

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Tutti gli edifici saranno realizzati con struttura portante in calcestruzzo armato e tamponature in

muratura a cassa vuota e coibentazione, copertura leggera in pannelli metallici coibentati.

I pozzetti, supporti tubazioni e apparecchiature verranno realizzati in calcestruzzo armato.

Realizzazione di scavi per piping

Saranno realizzati gli scavi per interrare totalmente il piping, al fine di ridurre la rumorosità in

fase di esercizio.

A sostegno delle scarpate degli scavi saranno utilizzati palancolati e, se necessario, verrà

effettuato il prosciugamento degli scavi tramite well-point.

Successivamente alla posa dei tubi verrà effettuato il reinterro.

Sgombero dall’allestimento cantiere

Tutto il materiale prodotto dall’allestimento del cantiere (attrezzature, materiale di risulta, ecc.)

sarà rimosso dalle aree interessate al termine delle singole fasi di costruzione.

Tempistica della fase di costruzione

La durata della fase di costruzione dei lavori civili è stimata di circa 29 mesi. Le opere civili

inizieranno circa due mesi prima della conclusione delle opere di imbancamento dell’area di

centrale, della durata di circa 6 mesi. Circa due mesi prima del termine dei montaggi dei

turbocompressori inizieranno i primi collaudi per l’avviamento.

L’intera fase di costruzione durerà circa 33 mesi.

Per la realizzazione completa dell’intervento sono previste le seguenti operazioni, ripartite nel

tempo come segue:

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1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60Autorizzazioni

Apertura di Cantiere

Imbancamento area centrale 1 2 3 4 5 6(6)

Lavori civili e Fondazioni 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29(29)

Lavori meccanici 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16(16)

Lavori Elettrici-Strumentali 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16(16)

Montaggio Turbocompressori 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12(12)

Commissioning e avviamento 1 2 3 4 5 6(6)

Consegna all'esercizio

Finiture 1 2 3 4 5 6(6)

Mesi

Tempi e fasi di cantiere

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4.8 Descrizione delle attività caratterizzanti la fase di esercizio

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La Centrale di Monforte è progettata per soddisfare il fabbisogno di gas richiesto dagli

utilizzatori del sistema attraverso il sistema di trasporto nazionale. Dovendo far fronte ai prelievi

variabili per ragioni climatiche e commerciali, analogamente a tutte le centrali di compressione,

anche la centrale di Monforte sarà esercita con variazioni di carico notevoli ed in modalità

discontinua.

La centrale necessiterà per il suo esercizio di 6 - 7 addetti.

Il servizio di compressione e spinta da parte della centrale sarà garantito dall’installazione di

due unità di compressione, dotate di turbina di taglia 25 MW ciascuna (di cui una in esercizio ed

una di scorta) con camere di combustione a secco, a bassa emissione inquinanti e

compressore centrifugo per servizio di pipeline, dedicato al servizio di spinta.

La configurazione di esercizio prevista per la Centrale consiste nel funzionamento di un'unica

unità ed, in caso di necessità (picchi di fornitura alla rete), le due unità di compressione

potranno funzionare contemporaneamente in serie.

In concomitanza con il funzionamento del turbocompressore o nel caso di due

turbocompressori funzionanti simultaneamente, saranno in marcia due delle tre caldaie

installate per il riscaldamento del gas combustibile, dei cabinati, del fabbricato principale.

La Centrale è progettata per essere esercitata in “automatico a distanza” con possibilità di

funzionamento in “automatico locale” e “manuale locale”.

L’esercizio in locale verrà effettuato dalla Sala di Controllo della Centrale, mentre l’esercizio a

distanza dal centro di Dispacciamento di S. Donato Milanese.

Annualmente è prevista una fermata di 20 giorni dell’impianto per manutenzione programmata.

Sono inoltre previste una serie di procedure per condizioni anomale e/o di emergenza, quali lo

scarico in atmosfera in caso di blocco delle Unità previo recupero gas tramite il sistema di

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recupero e la messa in funzione del generatore di emergenza in caso di interruzione di

alimentazione dell’energia elettrica.

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4.9 Consumi e rilasci – Fase di costruzione

In questo paragrafo sono analizzati i consumi ed i rilasci all’ambiente relativi alla fase di

realizzazione degli interventi in progetto.

Consumi Per la stima dei bilanci dei materiali relativi alla fase di costruzione dell’intervento possono

essere considerati i seguenti consumi:

Occupazione di suolo

L’area occupata dal cantiere avrà estensione pari all’area di futura acquisizione (circa 242.500

m2).

Movimenti terra

La realizzazione delle fondazioni comporterà una movimentazione terra ripartita come segue:

95000 m3 per scotico terreno vegetale;

320000 m3 per riporti;

78000 m3 per scavi a sezione obbligata.

Le terre di scavo saranno trattate nel rispetto delle procedure ambientali vigenti e in

conformità a quanto dettato dal D.Lgs. 3 aprile 2006 n.152.

I terreni di scotico, pari a 95000 m3, saranno riutilizzati per la sistemazione delle aree verdi di

pertinenza della centrale, evitando il trasporto all’esterno. Il materiale proveniente dagli scavi

sarà in parte riutilizzato per i rinterri nelle aree precedentemente oggetto dello scavo e in parte

per la realizzazione dell’opera di livellamento.

Il riutilizzo delle terre da scavo ha il fine di eliminare la necessità di portare a discarica il

materiale residuo degli scavi, di decongestionare le aree di cantiere semplificando le attività

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logistiche ed organizzative dello stesso e di mitigare gli impatti sull’atmosfera derivanti dalla

presenza di accumuli temporanei di terreno all’interno dello stabilimento.

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Materiali usati

Complessivamente verranno utilizzati i seguenti quantitativi di materiali:

Carpenteria metallica: 50000 kg;

Calcestruzzo armato: 7000 m3;

Consumo idrico

Considerando l’impiego di circa 120 persone nel cantiere ed un consumo pari a 50 litri cadauno

giornalieri, per uso personale senza doccia, si ottengono 6 m3 al giorno. Ai fini delle attività di

cantiere si stima un fabbisogno di ulteriori 20 m3 giornalieri.

L’approvvigionamento di acqua in fase di cantiere avverrà a mezzo autobotte.

In Tabella 4.9-A riassumiamo i consumi idrici in fase di cantiere:

Tabella 4.9-A Consumi idrici in fase di cantiere

Destinazione d’uso Consumo (m3/giorno) Uso privato del personale 6 Uso per attività di cantiere 20 Acqua

Totale 26 Rilasci all’ambiente Le attività di cantiere produrranno potenzialmente i seguenti rilasci all’ambiente:

Emissioni in atmosfera derivanti dalle macchine e veicoli attivi nel cantiere;

Rumore derivante da tutte le attività di costruzione, trasporti e macchinari in opera;

Produzione di effluenti liquidi;

Produzione di rifiuti risultante dalle attività edilizie e di montaggio.

Emissioni in atmosfera

Durante la fase di costruzione verranno prodotte emissioni in atmosfera, dovute

essenzialmente da due sorgenti principali:

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1. prodotti della combustione nei motori dei mezzi impiegati nei cantieri, quali autocarri,

escavatori, gru, pale cingolate;

2. polveri, sollevate dalla circolazione dei mezzi impegnati nella costruzione, nonché

prodotte dai movimenti terra e dall’azione del vento sui cumuli di inerti immagazzinati.

Per il dettaglio sul calcolo delle emissioni in atmosfera nella fase di costruzione si rimanda al

capitolo del Quadro di Riferimento Ambientale dedicato all’Atmosfera (Cap.3).

Per quanto riguarda gli inquinanti di cui al punto 1. è possibile risalire alle emissioni applicando

ai mezzi utilizzati nelle attività di costruzione opportuni fattori di emissione standard elaborati

secondo la metodologia COPERT (CORINAIR, 1988; EMEP/CORINAIR, 1999) per le emissioni

da autocarri e pulmini, e secondo la metodologia americana definita in AQMD “Air Quality

Analysis Guidance Handbook” per le macchine operatrici pesanti.

Di seguito riportiamo le emissioni relative alla fase di costruzione e fondazioni (33 mesi circa) e

montaggi (12 mesi circa) risultanti sulla base del numero massimo complessivo dei mezzi

utilizzabili, ipotizzando una giornata lavorativa di 6 ore e 5 giorni lavorativi settimanali (per un

totale di 22 giorni lavorativi) al mese e per un’area di cantiere pari a 202122 m2 che comprende

tutte le superfici all’interno della recinzione (la centrale di compressione, l’arrivo del gasdotto, la

partenza del terminale e l’area misure fiscali).

Emissione (μg/(m2 s)) Attività COV CO NOX SOX PM

Opere civili e fondazioni 0.752 2.566 5.053 0.005 0.363Fase di montaggio 0.288 0.997 2.118 0.002 0.117

Per quanto riguarda le emissioni di polveri di cui al punto 2, i fattori di emissione più elevati

sono associati alle attività che comportano la movimentazione degli inerti.

In particolare le emissioni maggiori si riscontrano durante la fase iniziale della costruzione, nella

quale si prepara il sito, si iniziano gli scavi e le opere di fondazione.

Il calcolo delle emissioni per la movimentazione degli inerti è stato effettuato sulla base dei

fattori di emissione suggeriti dall’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente statunitense (AP-42

Fifth Edition, Volume I, Chapter 13, 13.2.4 Aggregate Handling and storage Piles).

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COMMESSA

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PROGETTO

Centrale di Compressione Gas

SIA - QUADRO PROGETTUALE

Cap.4

Fg. 37 di 44

Rev. 3

Rumore

File dati: Cap_4_prog.doc Documento di proprietà Snam Rete Gas. La Società tutelerà i propri diritti in sede civile e penale a termini di legge.

Per quanto riguarda le emissioni di rumore, durante la fase di costruzione, la condizione più

gravosa prevede l’utilizzo contemporaneo del numero di macchine elencate di seguito,

ipotizzando un funzionamento di 6 ore al giorno, durante i giorni feriali.

I dati relativi alla potenza elettrica nominale od ai livelli di pressione sonora sono stimati sulla

base di dati reperiti in letteratura o stabiliti da norme specifiche:

9 escavatori di potenza elettrica nominale pari a 160 kW/cadauno;

3 pale cingolate di potenza elettrica nominale pari a 105 kW/cadauno;

8 autocarri, caratterizzati da una pressione sonora pari a 85.0 dB(A) alla distanza di 15 m;

2 gru di potenza elettrica nominale pari a 10 kW/cadauno;

5 autobetoniere, caratterizzate da un livello di pressione sonora pari a 85.0 dB/A) alla distanza di 15 m.

Per la valutazione delle emissioni di rumore in fase di costruzione si rimanda al Cap. 7 del

Quadro Ambientale.

Produzione di effluenti liquidi Durante la fase di costruzione le acque sanitarie saranno smaltite esternamente all’area di

centrale a cura dell’impresa, in conformità con la normativa vigente.

Le acque utilizzate per i collaudi idraulici saranno raccolte e trasportate fuori dall'area di

centrale tramite autobotte da ditte specializzate e smaltite in base alla normativa vigente

sui rifiuti.

Produzione di rifiuti I rifiuti solidi prodotti saranno smaltiti, in conformità con la normativa vigente, a seconda della

loro tipologia:

il ferro e i cavi di risulta;

materiali non recuperabili;

oli di lubrificazione consumati dai mezzi di cantiere durante la costruzione;

legname degli imballaggi.

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COMMESSA

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PROGETTO

Centrale di Compressione Gas

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Cap.4

Fg. 38 di 44

Rev. 3

4.10 Consumi e rilasci – Fase di esercizio

File dati: Cap_4_prog.doc Documento di proprietà Snam Rete Gas. La Società tutelerà i propri diritti in sede civile e penale a termini di legge.

Di seguito saranno quantificati i consumi e rilasci dell’impianto in progetto, in fase di esercizio,

nella configurazione di esercizio che prevede il massimo funzionamento. Cautelativamente si

sono stimati i consumi per un funzionamento dell’impianto in continuo, senza considerare la

fermata per manutenzione, prevista di 20 giorni l’anno.

Questi dati rappresentano le interazioni dell’intervento con l’ambiente ed individuano la

sottrazione di risorse all’ambiente, come il consumo di acqua e di suolo (inteso come

occupazione di superficie), consumo di combustibili, ecc.

I rilasci all’ambiente sono distinti fra emissioni in atmosfera, reflui liquidi, rifiuti solidi ed

emissioni sonore.

Consumi Di seguito sono riassunti i consumi relativi medi di progetto per la nuova Centrale.

Occupazione di suolo

L’area totale dell’impianto avrà un’estensione pari a circa 174.400 m2 occupata dalle seguenti

aree:

Circa 75000 m2 occupati da strade ed aree pavimentate;

Circa 3480 m2 occupati da superficie edificata;

Circa 95920 m2 dedicata ad aree verdi.

Consumo di combustibili

Nella seguente tabella sono riassunti i consumi medi orari di progetto per ogni singola unità

della nuova centrale.

Consumo Massimo di Gas Naturale Sm3/h

Gas combustibile di 1 TC 6416 Gas combustibile di 1 caldaia di preriscaldo fuel gas (B1 o B2) 33 Gas combustibile della caldaia per il riscaldamento civile ed acqua sanitaria dei fabbricati (B5) 55

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Centrale di Compressione Gas

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Cap.4

Fg. 39 di 44

Rev. 3

I consumi di gasolio della motopompa antincendio e del generatore Diesel di energia elettrica

non vengono considerati, perché sono caratteristici solo delle situazioni di emergenza.

File dati: Cap_4_prog.doc Documento di proprietà Snam Rete Gas. La Società tutelerà i propri diritti in sede civile e penale a termini di legge.

Consumo di energia elettrica

Di seguito si riepiloga il fabbisogno di energia elettrica (prelevata dalla rete nazionale) da parte

delle singole unità, sia in condizioni a regime, sia di avviamento. E’ inoltre riportato il fabbisogno

di energia elettrica da parte dell’insieme delle altre utenze di centrale (quadri elettrici, edifici,

altro).

Fabbisogno di Energia Elettrica (kW)

Unità di compressione - funzionamento a regime 200 kW Unità di compressione - in avviamento 350 kW Aircooler 420 kW Caldaia riscaldamento Fuel gas (B1 o B2) 10 kW Caldaia riscaldamento edifici/cabinati (B5) 10 kW Altre utenze di centrale (quadri elettrici, edifici, …) 830 kW

Consumo di acqua L’acqua a scopi sanitari e per il reintegro del ciclo di caldaia verrà fornita tramite allacciamento

a rete pubblica. Il calcolo del consumo annuo per usi civili è stato fatto supponendo l’uso di 0.1

m3/giorno per persona e considerando la presenza giornaliera di 7 addetti.

Acqua usi civili (da acquedotto) 0.7 m3/giorno

Per quanto riguarda l’acqua di irrigazione, proveniente dal pozzo dedicato anche all’acqua

antincendio, il consumo è stimato pari a 32 m3/giorno.

D’estate si prevede l’irrigazione per 7 mesi e per 5 giorni a settimana. Nei restanti 5 mesi non si

prevede irrigazione. Il bilancio annuale risulta di circa 4480 m3/anno. Per quanto riguarda il consumo di acqua antincendio, esso risulta pari a 10 m3/giorno, da

intendersi limitatamente ai giorni d’uso o di prova dell’impianto stesso.

Consumo di olio lubrificante

Di seguito si riepilogano i consumi di olio lubrificante necessari, durante il funzionamento, 7a

ciascun turbocompressore.

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Cap.4

Fg. 40 di 44

Rev. 3

File dati: Cap_4_prog.doc Documento di proprietà Snam Rete Gas. La Società tutelerà i propri diritti in sede civile e penale a termini di legge.

Olio minerale 0.5 l/giorno Olio sintetico 0.2 l/giorno

Rilasci all’ambiente Emissioni in atmosfera

Nella tabella seguente sono indicate le portate orarie di emissione di inquinanti atmosferici

relativi ai turbocompressori e alle caldaie.

1 Unità TC 1 Caldaia

(B1 o B2) Caldaia (B5)

NOx (kg/h) 13.5 0.078 0.042 CO (kg/h) 17.9 0.052 0.028

Reflui liquidi - Acque

Le acque reflue industriali sono costituite da acque di lavaggio macchinari. Tali reflui saranno

convogliati in apposito serbatoio dal quale saranno periodicamente smaltite a mezzo autobotte

tramite ditte specializzate.

Le acque sanitarie sono stimabili pari a 0.1 m3 a persona, per un totale di circa 0.7 m3/giorno e

verranno trattate nell’impianto di fitodepurazione, che non prevede rilasci all’ambiente.

Non esistendo alcun rischio di dilavamento di superfici impermeabili con sostanze che possano

creare pregiudizio per il raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici, le acque

meteoriche verranno raccolte in pozzi d’ispezione e quindi recapitate attraverso un canale

esistente fino al mare.

Rifiuti solidi e liquidi

Il processo di compressione del gas non produce rifiuti. I rifiuti prodotti durante l’esercizio

derivano dalle diverse attività di manutenzione che vengono svolte nella centrale e possono

essere potenzialmente costituiti in massima parte da:

filtri gas, stracci sporchi di olio, setacci molecolari, gel di silice, filtri aria, fanghi di vasche

asettiche, rottami ferrosi, acque inquinate da sostanze organiche proveniente dagli slop,

batterie esauste (alcaline, piombo Ni-Cd), tubi e lampade fluorescenti, oli esausti, soluzioni

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Cap.4

Fg. 41 di 44

Rev. 3

acquose di lavaggio, liquido schiumogeno antincendio, imballaggi metallici, bombolette spray,

carta e contenitori.

File dati: Cap_4_prog.doc Documento di proprietà Snam Rete Gas. La Società tutelerà i propri diritti in sede civile e penale a termini di legge.

Prima dello smaltimento finale il raggruppamento dei rifiuti viene effettuato nel luogo in cui sono

prodotti (deposito temporaneo) ed avviene per tipologie omogenee, nel rispetto delle norme

tecniche.

Lo smaltimento verrà eseguito da ditte specializzate e autorizzate, che dimostrino adeguate

competenze in questo campo.

Emissioni di rumore

Il rumore prodotto in fase di esercizio sarà attribuito essenzialmente ai turbocompressori, ai

filtri, alle caldaie e ai gas cooler.

Le sorgenti principali di rumore presentano i seguenti valori di emissione acustica:

Valori di Emissione Acustica 1 Turbocompressore + Gas Cooler 52 dB a 80 m dal cabinato Batteria filtri gas 75 dBa 1m per ciascun filtro 2 Caldaie 65 dB a 1 m dall’edificio

I risultati dei rilievi fonometrici Ante Operam e delle simulazioni acustiche Post Operam durante

la fase di esercizio sui recettori sono riportati nel Capitolo 7 (Rumore) del Quadro di riferimento

Ambientale del presente Studio.

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Cap.4

Fg. 42 di 44

Rev. 3

4.11 Bilanci ambientali annuali

File dati: Cap_4_prog.doc Documento di proprietà Snam Rete Gas. La Società tutelerà i propri diritti in sede civile e penale a termini di legge.

La stima del bilancio ambientale annuale della centrale di compressione è effettuata sulla base

della configurazione cautelativa che prevede il funzionamento massimo dell’impianto di due

Unità di compressione e di due caldaie su tre, per 8760 h/anno.

Di seguito si riepiloga il bilancio annuale di centrale, in termini di consumi e rilasci all’ambiente

per le voci per le quali è possibile procedere con una quantificazione su base annuale, bilanci

calcolati a partire dai consumi orari o giornalieri, già indicati nei paragrafi precedenti.

Consumo di Gas combustibile MSm3/anno1 TC 56

1 Caldaia preriscaldo fuel gas (B1 o B2) 0.29 1 Caldaia preriscaldo fuel gas (B5) 0.48

Configurazione cautelativa (2TC e 2 Caldaie) 113 Consumo di Energia elettrica MWh/anno

Configurazione cautelativa (2TC e 2 Caldaie) 18,133 Nota: si è considerato il funzionamento (cautelativo) annuo di 2 unità di compressione a regime nell’ipotesi di massimo funzionamento e di tutte le altre utenze per 8760h/anno.

Acqua da acquedotto Usi civili 255 m3/anno (1)

Acqua da pozzo Acqua uso irrigazione 4480 m3/anno

Nota (1): ipotizzando un uso per 365 giorni l’anno di 7 addetti

Consumo di olio Olio minerale 365 l/anno Olio sintetico 146 l/anno

Rilasci

Atmosfera

La stima delle emissioni annue è effettuata cautelativamente in base alla configurazione che

prevede il funzionamento contemporaneo di due unità di compressione di taglia 25 MW e di

due caldaie, per 8760 h/anno.

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Cap.4

Fg. 43 di 44

Rev. 3

Di seguito sono riportate le portate annue di ciascun turbocompressore, di ciascuna caldaia e le

portate totali nella configurazione cautelativa.

File dati: Cap_4_prog.doc Documento di proprietà Snam Rete Gas. La Società tutelerà i propri diritti in sede civile e penale a termini di legge.

1 Unità di compressione

1 Caldaia (B1 o B2)

Caldaia B5

Configurazione cautelativa (2 Unità di compressione + Caldaie

B1 e B5) NOx (t/a) 118.2 0.37 0.68 237 CO (t/a) 157.6 0.24 0.45 316

Effluenti liquidi

Le acque reflue sanitarie, per le quali può considerarsi una produzione pari al consumo di

acqua per usi civili, saranno interamente smaltite tramite l’impianto di fitodepurazione.

Le acque reflue industriali prodotte essenzialmente dal lavaggio apparecchiature saranno

raccolte e trasportate fuori dall’area di centrale tramite autobotte da ditte specializzate e

smaltite in base alla normativa vigente sui rifiuti. Si può stimare un quantitativo di acque reflue

industriale pari a 10 m3/a.

Le acque meteoriche, non essendo in alcun modo contaminate da sostanze inquinanti saranno

convogliate attraverso un canale esistente fino al mare.

4.12 Dismissione

Per effettuare la dismissione dell’impianto, al termine della vita utile, si procederà, in accordo

con le prescrizioni del sistema di gestione ambiente a cui la Snam rete Gas si attiene, partendo

dall’isolamento del piping.

Il gas naturale contenuto nelle linee di mandata e aspirazione della Centrale verrà recuperato

tramite il sistema di recupero e le tubazioni interessate all’isolamento verranno bonificate.

Il piping e le apparecchiature relative alle unità di compressione e tutti gli accessori saranno

rimossi previa bonifica e successiva verifica tramite esplosimetro.

L’olio contenuto nei turbogruppi sarà scaricato in cisterna e le tubazioni di carico e scarico olio

saranno bonificate.

I rifiuti prodotti dalle attività di dismissione della Centrale saranno gestiti secondo le prescrizioni

vigenti, dalle Ditte incaricate allo smantellamento.

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Cap.4

Fg. 44 di 44

Rev. 3

Tutto il materiale prodotto dalla demolizione sarà rimosso dalle aree interessate, attuando, ove

possibile, la raccolta differenziata dei materiali recuperabili (metallo, vetro, cavi, altro).

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Al completamento dei lavori di demolizione, tutte le aree liberate dovranno risultare pulite,

livellate e riportate al loro stato originario.

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Cap.5

Fg. 1 di 4

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INDICE

5. INTERVENTI DI RIDUZIONE DEGLI IMPATTI 2 5.1 Premessa 2 5.2 Accorgimenti in fase di costruzione 2 5.3 Accorgimenti in fase di esercizio 3

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Cap.5

Fg. 2 di 4

Rev. 3

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5. INTERVENTI DI RIDUZIONE DEGLI IMPATTI

5.1 Premessa

Le misure di mitigazione si concretizzano fondamentalmente in accorgimenti tecnico-gestionali

finalizzati ad evitare il più possibile interazioni dell'opera con l'ambiente.

Gli accorgimenti elencati in questo capitolo prendono spunto sia da normali procedure di buona

ingegneria, sia da misure di mitigazione specificatamente riferite al progetto emerse dallo studio

dettagliato delle ricadute sulle componenti ambientali interessate.

Di seguito elenchiamo le azioni di salvaguardia dell'ambiente che saranno adottate nella fase di

costruzione e di esercizio della Centrale a seguito della realizzazione del progetto.

5.2 Accorgimenti in fase di costruzione

Per evitare fenomeni di alta concentrazione sia di traffico, sia di impatto acustico sulle strutture

recettive, i lavori saranno ottimizzati, mantenendo contenuta la contemporanea presenza sia di

uomini sia di mezzi in cantiere.

Gli impatti sulla qualità dell’aria e le emissioni acustiche nella fase di cantiere verranno mitigati

impiegando mezzi conformi alle più recenti norme europee e con una manutenzione garantita per

tutta la durata dei cantieri.

Una corretta gestione dell'area di cantiere permetterà di ridurre le emissioni in atmosfera e le

possibilità di inquinamento del suolo e della falda. Saranno adottati i seguenti accorgimenti:

saranno realizzate, appena possibile, i cassonetti delle strade per automezzi nelle aree

interessate dalla costruzione;

le strade e le gomme degli automezzi saranno mantenute bagnate;

i cumuli di inerti saranno umidificati periodicamente;

nelle aree interessate dalla costruzione i camion viaggeranno a bassa velocità;

saranno evitati sversamenti di sostanze potenzialmente inquinanti sul suolo;

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Cap.5

Fg. 3 di 4

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al termine della fase di costruzione, l’area temporaneamente occupata dal cantiere dovrà

essere ripulita da ogni tipo di materiale residuo eventualmente rimasto sul terreno;

le aree di stoccaggio temporaneo dei rifiuti e dei materiali dismessi saranno opportunamente

recintate e, in caso di pericolosità dei rifiuti, pavimentate, in modo da confinare tali rifiuti, in

attesa del loro smaltimento, provvedendo anche al contenimento di eventuali acque dilavanti.

5.3 Accorgimenti in fase di esercizio

Atmosfera

L’utilizzo di turbine equipaggiate con tenute a secco, che sono sistemi di contenimento, ridurrà il

numero di rilasci in atmosfera di gas. L’azionamento degli attuatori pneumatici delle valvole, sia di

unità che di centrale, sarà realizzato ad aria a bassa pressione, anziché a gas. Sarà inoltre

prevista l’adozione di attuatori elettroidraulici, anziché a gas, sia su alcune valvole di centrale sia di

unità.

Le turbine saranno del tipo a ridotte emissioni di ossidi di azoto e monossido di carbonio,

rispettando i valori massimi:

75 mg/Nm3 di NOx;

100 mg/Nm3 di CO.

Utilizzando gas naturale come combustibile sono praticamente assenti le emissioni di SO2 e

polveri.

I fumi di combustione sono convogliati al camino di altezza pari a 21 m. L’unità è dotata di un

sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni (CEMS) per la misura nei fumi di NOx e CO.

Suolo, sottosuolo ed ambiente idrico

Verranno realizzate le seguenti opere utilizzando appropriati criteri per la salvaguardia del suolo,

sottosuolo ed ambiente idrico:

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Cap.5

Fg. 4 di 4

Rev. 3

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piazzole di parcheggio autobotte con superficie non assorbente, cordolatura di 15 cm lungo i

lati della strada e assenza di tombini o bocche di lupo, collegati alla rete di raccolta acque

meteoriche di Centrale;

serbatoi interrati in vasche di calcestruzzo a tenuta;

piazzola lavaggio pezzi meccanici e zona di deposito rifiuti impermeabilizzati;

sistema di raccolta acque reflue industriali.

Per quanto riguarda le acque sanitarie queste subiranno un trattamento di fitodepurazione a ciclo

chiuso (in grado di minimizzare i reflui) per cui non costituiranno uno scarico.

Rumore

I compressori, e relativi ausiliari, verranno chiusi in cabinati atti a ridurre le emissioni .

Anche le caldaie, i compressori ad aria, il gruppo elettrogeno, il gruppo trasformatori verranno

realizzati in un edificio chiuso.

Le condutture saranno tutte interrate, le valvole realizzate in stanza chiusa, il vent di emissione gas

combusti predisposto con diffusore atto a ridurre la velocità del gas con conseguente riduzione

dell’emissione sonora.

Ecosistemi e paesaggio

Dopo i lavori edificativi e dopo la costruzione delle strade nell’area della centrale verrà ripristinata

la vegetazione erbosa. Inoltre lungo il perimetro di centrale verranno piantati delle filari di alberi di

specie arboree ed arbustive autoctona al fine di mascherare la centrale e di non deturpare il

paesaggio.

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Cap.6

Fg. 1 di 8

Rev. 3

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INDICE

6. ANALISI DEI MALFUNZIONAMENTI DEL PROCESSO 2 6.1 Premessa 2 6.2 Eventi incidentali 2 6.3 Dati storici per le centrali di compressione 5 6.4 Gestione dell’emergenza 6

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Cap.6

Fg. 2 di 8

Rev. 3

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6. ANALISI DEI MALFUNZIONAMENTI DEL PROCESSO

6.1 Premessa

Scopo del capitolo è l’analisi dei malfunzionamenti di processo, al fine di identificare i

principali eventi incidentali con possibile ripercussione di carattere ambientale.

Inoltre, le scelte progettuali di costruzione ed esercizio sono state progressivamente

aggiornate al fine di eliminare o minimizzare le cause di guasto e di conseguenti rilasci

ambientali.

6.2 Eventi incidentali

Nell'ambito del funzionamento e della costruzione della centrale di compressione, gli

ipotetici "eventi incidentali”, legati al processo di compressione del gas posso essere

riconducibili a quelli di seguito indicati e per i quali sono riportate le misure preventive e

mitigative attuate nelle fasi di costruzione ed esercizio.

6.2.1 Fuoriuscita di gas naturale

Le fuoriuscite di gas naturale potrebbero manifestarsi nei:

Cabinati motore (contenente la turbina a gas), i quali sono dotati di un proprio

impianto di rilevazione di atmosfera pericolosa, di tipo certificato, con livelli di

allarme e blocco dell'unità; sono anche dotati di un proprio impianto di ventilazione .

Cabinati Unità (contenete il cabinato motore, il compressore gas e gli ausiliari delle

unità di compressione) delle Unità, i quali sono dotati di un proprio impianto di

rilevazione di atmosfera pericolosa, di tipo certificato, con livelli di allarme e blocco

dell'unità; sono anche dotati di un proprio impianto di ventilazione.

Tubazioni area impianti. Le tubazioni avranno un percorso prevalentemente interrato

e saranno saldate onde ridurre le eventuali fuoriuscite di gas dai collegamenti

flangiati. Tutte le tubazioni e valvole sono protette attivamente (protezione catodica

a corrente impressa) e passivamente contro la corrosione.

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Cap.6

Fg. 3 di 8

Rev. 3

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Terminali di scarico (vent). Lo scarico in atmosfera del gas contenuto nell'intera

centrale (operazione da considerarsi eccezionale) può essere effettuato solo

mediante valvole manuali e quindi sotto il controllo visivo dell'operatore. Gli scarichi

del gas contenuto in ciascuna unità potranno avvenire sia in manuale che in

automatico. I tempi delle sequenze di lavaggio dei compressore e delle relative

tubazioni, vengono definiti in modo da ridurre al minimo la quantità del gas scaricato

a tale scopo.

6.2.2 Incendio

La Centrale di Compressione sarà dotata di sistemi antincendio per la sicurezza e la

protezione di personale e impianti.

Possibili cause di incendio

Le possibili fonti di innesco di un incendio in una Centrale di Compressione del Gas, sono

suddivise normalmente nelle seguenti quattro categorie:

Accensione diretta

L’accensione diretta può manifestarsi quando una fiamma, una scintilla o altro materiale

incandescente entrano in contatto con un materiale combustibile in presenza di ossigeno

(es.: operazioni di taglio e saldatura, fiammiferi e mozziconi di sigarette, lampade e

resistenze elettriche, scariche statiche, fulmini).

Accensione indiretta

L’accensione indiretta può manifestarsi quando il calore d’innesco viene fornito per

convezione, conduzione e irraggiamento termico (es.: correnti di aria calda generate da un

incendio e diffuse attraverso un vano scala o altri collegamenti verticali negli edifici,

propagazione di calore attraverso elementi metallici strutturali negli edifici).

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Cap.6

Fg. 4 di 8

Rev. 3

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Attrito

Viene prodotto calore per sfregamento tra due materiali (es: malfunzionamento di parti

meccaniche rotanti quali cuscinetti, motori, rottura violenta di materiali metallici).

Autocombustione o riscaldamento spontaneo

Possono manifestarsi quando il calore viene prodotto dallo stesso combustibile come ad

esempio lenti processi di ossidazione, reazioni chimiche, decomposizioni esotermiche in

assenza d'aria, azione biologica (es.: cumuli di materiale combustibile, stracci o segatura

imbevuti di olio di lino, polveri di ferro o nichel, fermentazioni vegetali).

Possibili incendi possono manifestarsi nei seguenti:

Cabinati motore e cabinati Unità.

I cabinati motore delle Unità e i cabinati Unità saranno dotati di un proprio impianto di

rilevazione di incendio automatico, tramite un sistema di rilevazione con sensori termostatici

(con logica di intervento 2 su 3), i quali attivano lo scarico straordinario dell’Unità ed il

sistema antincendio dell’Unità interessata.

A protezione dei cabinati vi sarà un sistema automatico di spegnimento di incendio ad

acqua nebulizzata a norma NFPA 750.

Tutti gli impianti elettrici all'interno dei cabinati motore sono progettati e realizzati secondo le

norme CEI 60079-14 in funzione della classificazione dell'area secondo quanto previsto

dalle norme CEI 60079-10; le pareti del cabinato hanno adeguate caratteristiche di

resistenza al fuoco.

Area vent

Nell’area vent sarà installato un impianto automatico di rilevamento per mezzo di rilevatori

termostatici, (con logica di intervento 2 su 3). I terminali di scarico (vent) saranno completi

di impianto di rilevazione ed estinzione automatica incendio a CO2.

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PROGETTISTA

COMMESSA

668400 UNITÀ

10

LOCALITÀ MONFORTE SAN GIORGIO (ME) SPC. 10-ZA-E-85506

PROGETTO

Centrale di Compressione Gas

SIA - QUADRO PROGETTUALE

Cap.6

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Rev. 3

File dati: cap 6_proget.doc Documento di proprietà Snam Rete Gas. La Società tutelerà i propri diritti in sede civile e penale a termini di legge.

Non sono previsti rilevatori di incendio nella Centrale al di fuori dei cabinati motore, cabinati

Unità e terminali di sfiato; la rilevazione di eventuali incendi è affidata al personale in loco.

Sarà presente una rete antincendio alimentata da una vasca d’acqua e munita di idranti atta

allo spegnimento incendi provenienti dall’esterno della Centrale.

L'impianto sarà dotato di due pompe: una elettrica (principale) ed una motopompa di

riserva (secondaria) ad avviamento manuale; idonei estintori sono posizionati per la

protezione delle apparecchiature di centrale. La volumetria della vasca antincendio

ammonta a 100 m3. Tale vasca verrà riempita tramite pozzo.

6.2.3 Contaminazione di suolo, sottosuolo e ed inquinamento idrico

Le possibili emergenze che possono provocare la contaminazione del suolo, del

sottosuolo e l’inquinamento idrico sono conseguenti allo sversamento/percolazione

accidentale delle seguenti sostanze: olio, gasolio, residui liquidi derivanti dal filtraggio del

gas.

Lo sversamento/percolazione accidentale può verificarsi a seguito di rottura e/o

malfunzionamento dei sistemi di Centrale, quali apparecchiature di trasferimento e

movimentazione gasolio/olio tra autocisterna e serbatoi/aree di stoccaggio e viceversa,

fessurazione e/o rottura dei serbatoi interrati dentro le vasche di contenimento o dei fusti

d’olio ed eventuale rovescio degli stessi (in ogni caso contenuti). Infine possono verificarsi

sversamenti/percolazioni a seguito d’errori durante la movimentazione delle sostanze

inquinanti nell’area della centrale.

I mezzi per far fronte agli eventi incidentali citati sono la disponibilità di idonei mezzi di

contenimento/assorbimento e di apposite pompe di aspirazione liquidi oleosi.

6.3 Dati storici per le centrali di compressione

Gli eventi incidentali storicamente occorsi nelle centrali di compressione Snam Rete Gas

rientrano nella casistica sopra esposta.

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LOCALITÀ MONFORTE SAN GIORGIO (ME) SPC. 10-ZA-E-85506

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Cap.6

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Rev. 3

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In particolare, dai primi anni '70, si sono verificati unicamente i seguenti eventi incidentali:

n. 2 casi di incendio di gas nel terminale di scarico durante uno sfiato di centrale

n. 1 caso di incendio nel modulo di unità dovuto ad una perdita d'olio.

Detti eventi incidentali non hanno causato danni all'esterno dell'impianto. Le soluzioni

progettuali adottate per la centrale di Monforte, che rendono trascurabile la possibilità del

ripetersi di tali eventi incidentali, sono riassunte nella seguente tabella:

Evento incidentale Causa Soluzione progettuale

Incendio del terminale

di scarico

Scarico in

atmosfera

Eliminazione degli scarichi automatici di

centrale

Incendio nel cabinato di

unità per perdita di olio Perdita olio

Adozione di tenute a secco per il

compressore gas di processo con

conseguente minimizzazione dei quantitativi

di olio e relativi circuiti nel cabinato di unità

6.4 Gestione dell’emergenza

L'elevato standard di sicurezza scelto da Snam Rete Gas durante le fasi di progettazione e

costruzione ed esercizio, nonché la predisposizione di una efficace struttura organizzativa

per la gestione di condizioni di emergenza, consolidatisi nel corso degli anni, hanno

contribuito a migliorare notevolmente la sicurezza della Centrale.

Snam Rete Gas dispone di normative interne che definiscono le procedure operative e i

criteri di definizione delle risorse, attrezzature e materiali per la gestione di qualunque

situazione di emergenza che dovesse verificarsi all’interno della Centrale.

6.4.1 Procedure di emergenza

Le procedure di emergenza definiscono gli obiettivi dell'intervento in ordine di priorità:

1) eliminare nel minor tempo possibile ogni causa che possa compromettere la sicurezza di

persone e ambiente;

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2) intervenire nel minor tempo possibile su quanto possa ampliare l'entità dell'incidente o

delle conseguenze ad esso connesse;

3) contenere, nei casi in cui si rende indispensabile il blocco della Centrale, la durata della

sospensione stessa;

4) eseguire, tenuto conto della natura dell'emergenza, quanto necessario per il

mantenimento o il ripristino dell'esercizio.

Data la peculiarità di ogni intervento in emergenza le procedure lasciano ai preposti la

responsabilità di definire nel dettaglio le azioni mitigative più opportune, fermo restando i

seguenti principi:

l'intervento deve svilupparsi con la maggior rapidità possibile e devono essere

coinvolti ed informati tempestivamente i responsabili dell'emergenza competenti;

le risorse umane, le attrezzature e materiali devono essere predisposte “con

ampiezza di vedute”;

per tutto il perdurare dell’incidente si farà presidiare il punto dell'emergenza e si

forniranno al responsabile dell'emergenza a livello locale tutte le informazioni quali

l’ubicazione rispetto ad abitazioni o altro, gli effetti possibili per le persone e per

l'ambiente, le conseguenze per le utenze e l'assetto della rete, necessarie ad

intraprendere le opportune decisioni necessarie all'intervento nel rispetto degli

obiettivi e delle priorità precedentemente indicati;

nel caso di disfunzione degli impianti di Centrale si dovrà rilevare la causa della

disfunzione, rimuoverla se possibile, ed attuare gli opportuni provvedimenti quali

utilizzazione di riserve, presidio dell’impianto, esclusione della Centrale.

Nel caso di emergenza, la persona che rileva anomalie di funzionamento effettua, nel caso,

la chiamata di emergenza al responsabile di Centrale.

Compiti del responsabile sono:

svolgere le opportune azioni per configurare i limiti dell'intervento (es. raccolta

telefonica di informazioni e chiarimenti);

effettuare, sulla base delle informazioni raccolte, una prima diagnosi delle cause che

possono aver determinato la disfunzione e in seguito ordinare le manovre ritenute

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opportune in relazione alla disfunzione segnalata e raggiungere personalmente, se

necessario, l'impianto;

segnalare le disfunzioni accertate al Dispacciamento e, in accordo con lo stesso,

decidere i provvedimenti da adottare (eliminazione causa di blocco, interventi di

ripristino, fermata di macchine, messa fuori servizio dell'impianto); richiedere,

eventualmente, l'intervento del responsabile a livello superiore.

Il telecontrollo della Centrale permette il monitoraggio dei parametri operativi e la

segnalazione in tempo reale di eventuali anomalie.

Una eventuale fuoriuscita di gas, se non segnalata da terzi, provocando una caduta della

pressione, verrebbe rilevata dai sistemi automatici di allarme. Qualora, in accordo con la

procedura, le condizioni fossero tali da richiedere la chiusura delle valvole, la fuoriuscita di

gas sarebbe sospesa in breve tempo, minimizzando le conseguenze per le persone e per

l'ambiente.