Speciale Voce dei Berici 4 aprile

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ITERSAN S.p.A. Via Meucci, 62 - (Z.I. S. Agostino) ARCUGNANO (VI) Tel. +39 0444 288673 www.itersan.com calzature comfort e predisposte per plantare TORRI DI QUARTESOLO (VI) - Tel. 0444-580217 Dal 1945 il settimanale di informazione della Diocesi di Vicenza Domenica 3 aprile 2016 - Anno LXXI N. 13 - Euro 1,20 - Esce il venerdì Poste It. SpA - sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, NE/VI FESTIVAL BIBLICO Edizione 2016 ricca di novità Pagg. 2-3 ATTUALITÀ Luci e ombre della riforma costituzionale Pag. 4 EDITORIALE Difendere il valore di un voto di Lauro Paoletto Domenica 17 aprile saremo chia- mati ad esprimerci sul referendum sulle trivelle. Mancano due setti- mane, non molte, ma comunque più che sufficienti per arrivare preparati all’appuntamento, decidendo il voto in modo autonomo e non sulla spinta ideologica, consapevoli che innanzi- tutto è importante votare. Quello di aprile 2016 è il primo quesito (nella storia referendaria), sul quale i cittadini si trovano ad esprimersi, voluto dalle Regioni (uno dei modi, infatti, per promuovere il voto referendario è che sia chiesto da almeno 5 Consigli regionali). Voteremo su una questione ab- bastanza tecnica, ma importante perché si inserisce all’interno del dibattito sulla politica energetica del Paese e quindi di grande rilevanza per il presente e per il futuro. La questione riguarda l’estrazio- ne, entro le 12 miglia dalla costa, (circa 20 chilometri da terra) di idrocarburi dal mare. Dovremo de- cidere se i permessi per l’estrazione, devono durare fino all’esaurimento del giacimento (come è previsto attualmente), oppure fino al termine della concessione. Se il referendum dovesse passare le piattaforme piaz- zate attualmente in mare verranno smantellate una volta scaduta la concessione, senza poter sfruttare completamente il gas o il petrolio na- scosti sotto i fondali. Non cambierà invece nulla per le perforazioni su terra e in mare oltre le 12 miglia, che proseguiranno, né ci saranno varia- zioni per le nuove perforazioni entro le 12 miglia, già proibite dalla legge. Il referendum abrogativo per es- sere valido deve registrare la parte- cipazione al voto di almeno la metà più uno degli aventi diritto. Se non si raggiunge il quorum è come se la votazione non ci fosse stata e tutto rimarrà come prima. Anche se si supera il quorum e la maggioranza dovesse votare per il NO, nulla sarà modifcato. Per cambiare la situazio- ne oltre a centrare il quorum, i SÌ devono essere la maggioranza. Comunque la si pensi (ci sono di mezzo questioni ambientali, occu- pazionali, economiche) il referen- dum è un’occasione per informarsi e per una partecipazione respon- sabile. L’andare a votare significa fare la fatica di capire e cogliere la valenza del quesito non riducendo- lo a una battaglia ideologica. Per tale motivo ci sembra importante recarsi alle urne e non perdere questa occasione. È un modo per esercitare la propria responsabi- lità di cittadini e per prendersi davvero cura dell’ambiente, cosa che chiede prima di tutto consa- pevolezza. Anche l’enciclica del Papa Laudato Si’ ci invita a essere responsabili. Votare è un modo per fare la nostra parte. DIOCESI Il Vescovo invita i politici al Giubileo il 16 aprile Pag. 9 VICENZA Nel week end il Festival Città Impresa Pagg. 13-15 GMG 800 i giovani berici in partenza per la Polonia Pag. 10 CAMISANO Festa per Gioia Un anno con un cuore nuovo Pag. 19 La Primavera che non è di Antonio Gregolin Benché orfani delle mezze stagioni, la primavera porta ancora in sé la forza estetica e simbolica delle tele di Botticelli. Quando però la poesia lascia il passo alla storia, tutto muta, annullando ogni traccia di stagione. In questo tempo di vili attentati, il giorno prima osservavamo lo sbocciare dei fiori nei campi. Il giorno dopo contavamo i morti sul campo (Bruxelles 21 marzo- Pakistan 28 marzo). “Primavera” doveva essere pure quella avviata nel mondo arabo dal 2010 ad oggi. Al posto dei fiori, tanti morti. Nulla da quel momento è più come prima. E c’è chi in questa primavera, chiede all’Italia di farsi capofila per una nuova guerra contro la Libia. Ma contro chi e per conto di chi? Interessi geopolitici ed energetici potrebbero farci cadere in tentazione, ma auguriamoci di avere imparato fin qui qualcosa, dopo aver visto come quelle “false primavere” siano in realtà il peggiore degli inverni umani. LUMIGNANO Boom di rocciatori ma mancano strutture Anche quest’anno in occasione delle festività pasquali Lumignano ha registrato la consueta presenza di turisti stranieri per l’ormai ce- lebre palestra di roccia. Una fitta presenza di tedeschi e austriaci soprattutto, tanto che con un po’ di ironia il paese berico lo si potrebbe chiamare anche Lumignanburg . È il popolo degli arrampicatori, degli amanti del free climbing, che si muove attirato dal grande richiamo della falesia di Lumignano cono- sciuta ormai in gran parte d’Europa. Mazzaretto pag. 21 EST VERONESE A settembre la nuova Unità pastorale Una grande Via Crucis ha coinvol- to, lo scorso 18 marzo, le comunità di San Bonifacio, Praissola e Pro- va che da settembre costituiranno un’Unità pastorale. «È stata un’espe- rienza commovente e significativa. Il confluire, camminando, verso un unico posto ha dato l’idea dell’itine- rario che dovranno compiere le tre parrocchie», spiega mons. Giuseppe Miola, l’arciprete di San Bonifacio. «Il progetto, che interessa una realtà complessa con elevato numero di abitanti, suscita entusiamo. Franchetti pag. 23 UDIENZA DEL PAPA «Dio è più grande del nostro peccato» Pag. 7 ITERSAN S.p.A. Via Meucci, 62 - (Z.I. S. Agostino) ARCUGNANO (VI) Tel. +39 0444 288673 www.itersan.com calzature comfort e predisposte per plantare Sangue innocente sulla Pasqua PAKISTAN - Donne e bambini cristiani uccisi in un attentato pag. 5

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ITERSAN S.p.A.Via Meucci, 62 - (Z.I. S. Agostino)

ARCUGNANO (VI)Tel. +39 0444 288673

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TORRI DI QUARTESOLO (VI) - Tel. 0444-580217

Dal 1945 il settimanale di informazione della Diocesi di Vicenza

Domenica 3 aprile 2016 - Anno LXXI N. 13 - Euro 1,20 - Esce il venerdì Poste It. SpA - sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, NE/VI

FESTIVAL BIBLICO

Edizione 2016 ricca di novità

Pagg. 2-3

ATTUALITÀ

Luci e ombredella riformacostituzionale

Pag. 4

EDITORIALE

Difendere il valore di un voto di Lauro Paoletto

Domenica 17 aprile saremo chia-mati ad esprimerci sul referendum sulle trivelle. Mancano due setti-mane, non molte, ma comunque più che suffi cienti per arrivare preparati all’appuntamento, decidendo il voto in modo autonomo e non sulla spinta ideologica, consapevoli che innanzi-tutto è importante votare.

Quello di aprile 2016 è il primo quesito (nella storia referendaria), sul quale i cittadini si trovano ad esprimersi, voluto dalle Regioni (uno dei modi, infatti, per promuovere il voto referendario è che sia chiesto da almeno 5 Consigli regionali).

Voteremo su una questione ab-bastanza tecnica, ma importante perché si inserisce all’interno del dibattito sulla politica energetica del Paese e quindi di grande rilevanza per il presente e per il futuro.

La questione riguarda l’estrazio-ne, entro le 12 miglia dalla costa, (circa 20 chilometri da terra) di idrocarburi dal mare. Dovremo de-cidere se i permessi per l’estrazione, devono durare fi no all’esaurimento del giacimento (come è previsto attualmente), oppure fi no al termine della concessione. Se il referendum dovesse passare le piattaforme piaz-zate attualmente in mare verranno smantellate una volta scaduta la concessione, senza poter sfruttare completamente il gas o il petrolio na-scosti sotto i fondali. Non cambierà invece nulla per le perforazioni su terra e in mare oltre le 12 miglia, che proseguiranno, né ci saranno varia-zioni per le nuove perforazioni entro le 12 miglia, già proibite dalla legge.

Il referendum abrogativo per es-sere valido deve registrare la parte-cipazione al voto di almeno la metà più uno degli aventi diritto. Se non si raggiunge il quorum è come se la votazione non ci fosse stata e tutto rimarrà come prima. Anche se si supera il quorum e la maggioranza dovesse votare per il NO, nulla sarà modifcato. Per cambiare la situazio-ne oltre a centrare il quorum, i SÌ devono essere la maggioranza.

Comunque la si pensi (ci sono di mezzo questioni ambientali, occu-pazionali, economiche) il referen-dum è un’occasione per informarsi e per una partecipazione respon-sabile. L’andare a votare signifi ca fare la fatica di capire e cogliere la valenza del quesito non riducendo-lo a una battaglia ideologica. Per tale motivo ci sembra importante recarsi alle urne e non perdere questa occasione. È un modo per esercitare la propria responsabi-lità di cittadini e per prendersi davvero cura dell’ambiente, cosa che chiede prima di tutto consa-pevolezza. Anche l’enciclica del Papa Laudato Si’ ci invita a essere responsabili. Votare è un modo per fare la nostra parte.

DIOCESI

Il Vescovo invita i politici al Giubileoil 16 aprile

Pag. 9

VICENZA

Nel week endil Festival Città Impresa

Pagg. 13-15

GMG

800 i giovani berici in partenza per la Polonia

Pag. 10

CAMISANO

Festa per GioiaUn anno con un cuore nuovo

Pag. 19

La Primavera che non è

di Antonio Gregolin

Benché orfani delle mezze stagioni, la primavera porta ancora in sé la forza estetica e simbolica delle tele di Botticelli. Quando però la poesia lascia il passo alla storia, tutto muta, annullando ogni traccia di stagione. In questo tempo di vili attentati, il giorno prima osservavamo lo sbocciare dei fi ori nei campi. Il giorno dopo contavamo i morti sul campo (Bruxelles 21 marzo- Pakistan 28 marzo). “Primavera” doveva essere pure quella avviata nel mondo arabo dal 2010 ad oggi. Al posto dei fi ori, tanti morti. Nulla da quel momento è più come prima. E c’è chi in questa primavera, chiede all’Italia di farsi capofi la per una nuova guerra contro la Libia. Ma contro chi e per conto di chi? Interessi geopolitici ed energetici potrebbero farci cadere in tentazione, ma auguriamoci di avere imparato fi n qui qualcosa, dopo aver visto come quelle “false primavere” siano in realtà il peggiore degli inverni umani.

LUMIGNANO

Boom di rocciatori ma mancano strutture

Anche quest’anno in occasione delle festività pasquali Lumignano ha registrato la consueta presenza di turisti stranieri per l’ormai ce-lebre palestra di roccia. Una fi tta presenza di tedeschi e austriaci soprattutto, tanto che con un po’ di ironia il paese berico lo si potrebbe chiamare anche Lumignanburg. È il popolo degli arrampicatori, degli amanti del free climbing, che si muove attirato dal grande richiamo della falesia di Lumignano cono-sciuta ormai in gran parte d’Europa.

Mazzaretto pag. 21

EST VERONESE

A settembre la nuova Unità pastorale

Una grande Via Crucis ha coinvol-to, lo scorso 18 marzo, le comunità di San Bonifacio, Praissola e Pro-va che da settembre costituiranno un’Unità pastorale. «È stata un’espe-rienza commovente e signifi cativa. Il confl uire, camminando, verso un unico posto ha dato l’idea dell’itine-rario che dovranno compiere le tre parrocchie», spiega mons. Giuseppe Miola, l’arciprete di San Bonifacio. «Il progetto, che interessa una realtà complessa con elevato numero di abitanti, suscita entusiamo.

Franchetti pag. 23

UDIENZA DEL PAPA

«Dio è più grande del nostro peccato»

Pag. 7

ITERSAN S.p.A.Via Meucci, 62 - (Z.I. S. Agostino)

ARCUGNANO (VI)Tel. +39 0444 288673

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calzaturecomfort

e predisposte per plantare

Sangue innocente

sulla Pasqua

PAKISTAN - Donne e bambini cristiani uccisi in un attentato

pag. 5

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La Voce dei BericiDomenica 3 aprile 2016Speciale 2

Nel 2016 a trasfor-

marsi è, in generale,

tutta l’organizzazione

della kermesse firma-

ta dalla diocesi di Vi-

cenza e dalla Società

San Paolo

Il Festival Biblico cambia faccia. E non solo nel logo che riprende, grazie all’effigie della giustizia ben-data intenta a baciare una colomba, il tema di quest’anno. A trasformar-si è, in generale, tutta l’organizza-zione della kermesse firmata dalla diocesi di Vicenza e dalla Società San Paolo. Alle spalle degli undici giorni, dal 19 al 29 maggio (a Vicen-za in particolare gli ultimi quattro giorni, dal 26) ci sono dodici mesi di preparazione per la dodicesima edizione, che segna la svolta. Così il Festival si fa sempre più social e interattivo, invitando il pubblico a trasformarsi in parte attiva. Le città coinvolte rimangono cinque, oltre a Vicenza, Padova, Verona, Rovigo e Trento, ma diminuiscono gli eventi soprattutto nella città del Palladio, dimezzandosi rispetto al centinaio dell’anno scorso.

A spiegare la filosofia che sotten-de i cambiamenti del Festival dal ti-tolo «Giustizia e pace si baceranno» è il coordinatore generale, Guido Zovico: «Nascono proprio dall’e-sigenza di essere sempre di più il Festival Biblico. Mi spiego: il nostro è un festival che, da quando è nato, vuole essere e fare comunità, vuole dare un servizio culturale e spiri-tuale alla collettività, coinvolgendo tutti i tipi di pubblico, e vuole che le persone s’incontrino, discutano e vivano qualcosa di arricchente nel festival e, non in seconda battuta, tra di loro».

A dominare, nei temi, sarà l’attua-lità. Non a caso, oltre all’apertura del 26 maggio a Vicenza con l’ex mi-nistro e fondatore della comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi, molti ospiti arriveranno direttamente dal-le zone di guerra. E non è tutto: oltre ad una giornata dedicata alla pace da vivere nelle piazze di Vicenza, la conclusione (sempre in piazza) porrà l’attenzione sul dialogo interreligio-so, rappresentato da esponenti del cristianesimo, dell’islam, dell’ebrai-smo, buddismo e induismo. «Abbia-mo potuto costruire letteralmente la nostra edizione su ciò che volevamo – continua Zovico –, offrire percorsi multipli, ovvero: biblico, culturale/sociale, artistico e di testimonianza sull’attualità. Questo per analizzare il tema nei tagli che sembravano

FESTIVAL BIBLICO 2016

DISEGNI E MESSAGGI DA CONDIVIDERE Una delle novità del Festival n. 12 è la proposta di partecipare sviluppando la creatività. Ideale per gruppi di ragazzi e non solo

Matite, carta e fantasia a servizio della PACESi può aderire all’i-

niziativa o con uno

striscione o con dei

disegni, oppure con

entrambe le espressio-

ni artistiche

Disegni e striscioni per gridare al mondo intero: «Pace». Un concetto colorato, trasversale, dalle tante facce, forme e dimensioni da far conoscere a tutti.

È con questo intento che gli organizzatori del Festival Biblico hanno pensato di far rimbalzare dai balconi delle case alle pagine dei social network queste semplici quattro lettere, che racchiudono in una brevissima parola una delle più grandi e sentite urgenze del mondo d’oggi. E, per farlo, chiedono l’aiuto e il coinvolgimento in particolare dei ragazzi, in un momento storico in cui siamo circondati da messaggi e azioni di terrore che parlano il lin-guaggio opposto a quello della pace.

Matite, carta e fantasia alla mano, l’idea è quella di dare una forma e

un colore alla parola pace. Come? Due le modalità, entram-

be creative, pensate nell’ambito del Festival Biblico, che avrà anche un’intera giornata di festa in cui si inneggerà alla pace, il tema di que-sta dodicesima edizione della ma-nifestazione dedicata alla Parola.

Si può aderire o con uno striscio-ne o con dei disegni, oppure con entrambe le espressioni artistiche.

Per quanto riguarda lo striscio-ne, si tratta di scrivere «Giustizia e Pace si baceranno» (con sotto la dicitura 2016 www.festivalbiblico.it) su di un grande cartellone o len-zuolo da appendere all’esterno della propria abitazione o della sede di un gruppo (associazione, parrocchia, scuola, municipio, ufficio, azienda, chiesa). Una volta esposto, lo stri-scione può essere fotografato per essere pubblicato attraverso il sito www.festivalbiblico.it e sulla pagina Facebook del Festival Biblico (even-to «Uno striscione per dire... »).

Tra tutti i partecipanti saranno segnalati i dieci striscioni più belli che riceveranno un pacco dono (colori e cancelleria varia). Le foto degli striscioni, trasmesse entro il 15 maggio, saranno tra quelle sele-zionabili per la premiazione finale che avverrà sabato 28 maggio.

La seconda iniziativa, invece, si chiama «dì Segni dì Pace» e con-siste nell’elaborare un personale messaggio di pace sotto forma di disegno, illustrazione, fumetto o vignetta su un foglio A4 orizzontale, e poi fotografarlo e scansionarlo per inserirlo nel sito (www.festivalbibli-co.it/disegnidipace) fino al 15 mag-gio. Gli elaborati saranno esposti il 28 maggio durante «Una giornata di

Pace», una sorta di speciale «Festa delle Famiglie» pensata per tutti, dove oltre a pranzare insieme, sarà possibile condividere esperienze culturali e laboratori artistici per lanciare, anche qui tutti insieme, un coloratissimo messaggio di pace da una delle piazze del centro di Vicenza. Come per gli striscioni, anche per i disegni verranno fatte alcune segnalazioni (a seconda

delle diverse fasce d’età: bambi-ni, ragazzi, giovani e adulti) cui andrà un piccolo omaggio a sor-presa. «Sarà un riconoscimento simbolico – sottolineano gli or-ganizzatori – perché, come nella filosofia sportiva, l’importante è partecipare: la vera vittoria sta nel condividere un bel messaggio di pace e speranza per l’intero pianeta».

Nasce l’edizione

Il nuovo logo del Festival numero 12. Uno dei risultati della revisione della comunicazione

Il primo striscione arrivato per il Festival 2016. Viene da Longare ed è esposto all’Oratorio

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La Voce dei BericiDomenica 3 aprile 2016 Speciale3

NOVITÀ L’organizzazione ha ripensato il rapporto con il pubblico a partire dal logo istituzionale e dal potenziamento della presenza sui social

La comunicazione si rifà il lookSono state studiate

immagini sempli-

ci ed efficaci, con la

colomba stilizzata

che diventa il simbolo

dell’edizione

Un Festival interattivo, che si può già cominciare a scoprire con un click sul computer. Per la dodicesima edizione, il Festival Biblico ha deciso di cambiare look, rimodulando la comunica-zione, uno degli aspetti principali per una manifestazione così com-plessa e lunga nel tempo (undici giorni dal 19 al 29 maggio).

«Il Festival non è di chi lo orga-nizza – evidenzia Lorenzo Ven-turini, che nello staff si occupa della parte dedicata ai giovani e ai social network –, ma si vuol fa-re in modo che sia generato dalle persone». E, per puntare a questo obiettivo, si deve «risultare più immediati – riprende Venturini – sia offline che online».

Sono state studiate immagini semplici ed efficaci, con la co-lomba stilizzata che diventa il simbolo dell’edizione (non a caso il titolo è «Giustizia e pace si ba-ceranno»).

Il logo istituzionale non è più la

formella che ha accompagnato le precedenti edizioni, ma l’interpre-tazione grafica del titolo stesso: la figura di donna bendata, a simbo-leggiare la giustizia con la bilancia come orecchino, e una colomba che le si avvicina per baciarla.

Autrice dei disegni è l’illustra-trice Alice Walczer Baldinazzo, una dei tre giovani (con Lorenzo

Venturini e Francesco Zordan, coordinatore della campagna per l’azionariato diffuso) entrati nella squadra del Festival tramite delle borse lavoro, che l’organizzazione sta cercando di finanziare dal basso con il crowdfunding (finan-ziamento collettivo ndr).

«Oggi abbiamo due esigenze: quella di accompagnare il nostro

pubblico nella ricerca, nel viaggio, nel pellegrinaggio interiore dell’a-nima come del corpo – spiega Venturini –, ma abbiamo anche la voglia e la necessità di condivide-re il nostro messaggio, la cultura e gli effetti che esso porta, con un target sempre più coinvolto, energico e motivato».

Il pensiero, in primis, va ai gio-

vani e ai giovanissimi. A loro, ad esempio, sono indirizzate due iniziative che incrociano creativi-tà, manualità e l’uso di internet. Si tratta della realizzazione di striscioni e di disegni sul tema del Festival Biblico che, oltre ad essere esposti dal vero, vengano condivisi su Facebook.

Il link al sito è www.festivalbi-blico.it. «Nel web, vogliamo farci trovare per quello che siamo – dice l’addetto alla parte social –. Abbiamo intensificato i post e gli interventi su Facebook e Youtube, sviluppando contenuti di valore, ma anche trasmettendo idee e valori in modo “leggero”, inseren-do link a brani musicali, citazioni, interventi esterni». Il passaparola rimane, anche nell’era di internet.

Non è più la telefonata a segna-lare l’evento interessante ad un amico o a un conoscente, ma la condivisione o il «Mi piace» su Fa-cebook e gli altri social network.

Per quanto riguarda l’offline, invece, si va verso la semplifica-zione delle informazioni al pub-blico. «Stiamo sperimentando nuove modalità di organizzazione del programma – chiude Ventu-rini – per fornire una leggibilità più semplice ad un Festival reso sempre più ricco dalla molteplici-tà di linguaggi e dall’espansione geografica che sta acquisendo».

Servizio a cura di Elfrida Ragazzo

CAMPAGNA DI PROMOZIONE I tanti modi per sostenere il Festival

Un’esperienza da condividere nel territorio

Vivere e sostenere il Festival Biblico, come un motore che una volta partito si diffonde e viene condiviso. «Vo-gliamo portare il Festival all’interno del territorio della diocesi di Vicenza», spiega Francesco Zordan, una delle nuove leve dell’organizzazione della kermesse, coordinatore della campagna per l’azionariato diffuso. Una novità per il Festival, che vuole essere sempre più presente tra le persone proponendo dei percorsi speci-fici e l’adesione anche attraverso un piccolo contributo.

Francesco Zordan, cos’è l’azionariato diffuso?«È un progetto nuovo, finalizzato a portare il Festival

all’interno del territorio, e a far sì che ogni realtà possa coinvolgere la propria rete relazionale».

A chi vi rivolgete in particolare?«L’azionariato diffuso è rivolto ad associazioni,

parrocchie, scuole, gruppi informali e anche singole persone».

Come vi state muovendo per far conoscere il Festival e far sì che venga condiviso in prima persona, attraverso l’azionariato?

«Stiamo facendo degli incontri con diversi gruppi a cui, a seconda dell’inclinazione, presentiamo le mol-teplici iniziative e proponiamo un percorso ad hoc, cercando di costruire un programma da seguire».

L’intento, dunque, è far vivere il Festival Bibli-co da protagonisti. Come?

«Ci sono tre momenti da vivere: il pre-festival, il Festival vero e proprio e il post-festival. Per ognuno di questi momenti ci sono varie modalità di parteci-pazione».

Partiamo dal pre-festival, cosa proponete?«Ci sono i progetti dedicati ai più giovani, come i

“diSegni di Pace” e lo striscione per la pace (presen-tati nell’articolo dedicato, ndr) ma anche la rassegna cinematografica dell’Acec che a Vicenza (cinema Primavera), Montecchio Maggiore (sala San Pietro) e a San Bonifacio (cinema Centrale), ma anche in tutte le 11 sale del Triveneto, proporrà pellicole inerenti al tema del Festival di quest’anno».

Per il Festival, invece, com’è strutturata la proposta?

«Negli incontri dedicati viene organizzata una propo-sta che possa essere attinente al gruppo in questione, a seconda dei quattro percorsi in cui è formato il Festival Biblico. Comunque, tra gli appuntamenti da non perde-

re c’è “Una Giornata di Pace”, l’evento interreligioso di chiusura, e poi ci sarà uno spazio d’incontro durante tutta la durata del Festival che è stato chiamato Cafè de la Paix, un punto di ristoro ma non solo, in cui sarà possibile anche incontrare alcuni degli ospiti delle varie iniziative».

E il post-festival in cosa consiste?«Ci sarà un laboratorio di verifica e condivisione

sull’esito del Festival».

L’azionariato diffuso è un pro-

getto nuovo, finalizzato a portare

il Festival all’interno del terri-

torio, e a far sì che ogni realtà

possa coinvolgere la propria rete

relazionale

Oltre a vivere il Festival, l’altra parola chiave dell’azionariato diffuso è sostenerlo. Come si traduce questa azione?

«Si può sostenere il Festival in più modi, sia con un piccolo contributo, sia attraverso la promozione via social network, oppure divenendo volontari. Per quanto riguarda il contributo, le parrocchie, le associazioni e i gruppi possono decidere di aderire con un sostegno popolare di 100 euro.

Come in precedenza, inoltre, ci sarà la card (5 euro per gli under 30, 10 euro per gli altri e 15 euro per le famiglie) che dà diritto ad alcune age-volazioni e sconti nei negozi convenzionati». Tra le iniziative c’è anche il vino e il dolce del Festival, il cui ricavato (dalle vendite) andrà a sostegno del Progetto Jonathan».

Che riscontro avete dagli incontri di pre-sentazione?

«Portare la Parola in mezzo alle gente riscuote interesse, abbiamo notato una forte sensibilità ai temi della giustizia e della pace, e la disponibilità nel mettersi in gioco».

2.0

L’incontro con Sammy Basso è stato uno degli eventi dell’edizione 2015

“più urgenti” e pertinenti al 2016, in qualche caso, prediligendo, ai nomi più noti, personaggi che con il loro impegno sociale e civile, o la loro storia o la loro caratura pro-fessionale, fanno ogni giorno la differenza».

Tra le novità ci sarà lo spazio bar «Il Cafè de la Paix», «una sorta di agorà quale luogo dedicato allo scambio culturale tra chi è pre-sente al Festival come ospite e il pubblico. Sarà anche uno spazio dove incontrarsi, commentare, di-ventare protagonisti del festival in molti modi», spiega il coordinatore generale.

Ma ci saranno anche ritorni, co-me «Esplorificio 7» il Festival dei giovani che in contemporanea fa-ranno alcuni giorni di convivenza, e il vino del Festival (a cui si ag-giungerà il dolce). A fine 2015, con il progetto del vino che ha messo insieme le fattorie sociali La Costa di Sarcedo e il Pomodoro di Bol-zano Vicentino, sono stati raccolti 2000 euro poi donati a queste due realtà per i progetti di inserimen-to sociale e lavorativo dei ragazzi ospiti. «Quest’anno – riprende Zo-vico – replicheremo la campagna in favore del Progetto Jonathan, casa accoglienza di Vicenza per detenuti in pene alternative. Per noi sono piccoli passi in avanti e belle soddisfazioni».

Zovico, coordinatore

generale «Il nostro

è un festival che, da

quando è nato, vuole

essere e fare comunità,

vuole dare un servizio

culturale e spirituale

alla collettività»

Il nuovo stile Festival Biblico sarà fresco, immediato, friendly. «In linea con tutto ciò, tra i cambiamenti più evidenti di quest’anno c’è sicuramente la riduzione degli eventi non solo per la volontà di contenere il budget, do-verosa, tra l’altro, visti i tempi difficili per tutti – conclude il coordinatore ge-nerale Guido Zovico –, ma soprattutto per permettere anche al pubblico di usufruire meglio del programma in base ai propri interessi, definendo anche un’identità di luogo e orario degli eventi stessi, suddividendo il programma sostanzialmente a fa-sce». Ci saranno, infatti, percorsi ad hoc per tipologie di gruppi (da quelli parrocchiali agli scout, ad esempio) ed un occhio di riguardo verso i social network.