Speciale elezioni · critica è un dovere per la stabilità e la sostenibilità delle nostre...

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PAG. 11 Prevenzione Giovanella Baggio: perché serve una Medicina di genere PAG. 4 Speciale elezioni Riconfermato Presidente Daniele Cerrato. Il nuovo CdA del prossimo quadriennio PAG. 6 Pubblico e privato All’interno l’inserto staccabile di A.G.O. Come trovare le strutture convenzionate sul sito www.casagit.it e l’Assistenza in emergenza PAG. 19 Osservatorio salute Sicurezza e Salute in redazione La crisi del SSN: “La sanità, questione di Fondo” SOMMARIO Adesso NOTIZIE GO!

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PAG. 11

Prevenzione

Giovanella Baggio:perché serve una Medicina di genere

PAG. 4

Speciale elezioni

Riconfermato Presidente Daniele Cerrato. Il nuovo CdA del prossimo quadriennio

PAG. 6

Pubblico e privato

All’interno l’inserto staccabile di A.G.O.

Come trovare le strutture convenzionate sul sito www.casagit.it e l’Assistenza in emergenza

PAG. 19

Osservatorio salute

Sicurezza e Salute in redazione

La crisi del SSN: “La sanità, questione di Fondo”

SOMMARIO

Adesso

NOTIZIE

GO!

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EDITORIALE

PERIODICO SEMESTRALE

DI INFORMAZIONE

DELLA CASAGIT

ANNO XXXVII - N. 1Settembre 2013

Finito di stampare: Agosto 2013

Editore: CASAGITCassa Autonoma di AssistenzaIntegrativa dei Giornalisti Italiani“Angiolo Berti” Via Marocco, 6100144 - Roma

Registrazione:Tribunale di RomaN. 233 del 08.06.2005

Direttore Responsabile: Daniele M. CerratoMail: [email protected]

Redazione:Gianfranco Giuliani

Coordinamento:Massimo Di Russo

Mail: [email protected]

Progetto grafico: Axara Srl

Stampa: Arti Grafiche S.r.l.Via Vaccareccia, 5700040 Pomezia (RM)

CNCASAGITNOTIZIE

Come si trattasse di un periodico di quelli che tro-

viamo in edicola ho aspettato fino all’ultimo per

scrivere questo editoriale, non perché mancassero

temi o cose da dire ma perché, ne avrete contezza,

viviamo in un Paese che ha fatto del ballo sincopa-

to la sua naturale camminata. Al momento in cui

scrivo resta difficile immaginare il quadro generale

– quello di Governo per capirci – e di conseguenza

intravedere una rotta, anche navigando a vista,

diventa ancora più arduo di quanto già natural-

mente non sia. Evidentemente avere o non avere

stabilità fa una grande differenza anche per noi, in

Casagit e più in generale per tutte le casse di

Assistenza integrativa. Per ora quello che conti-

nuiamo a fare è stimare, dalla mole di rimborsi che

gli associati ci inviano, quanti arretramenti della

Sanità pubblica finiscono nei conti della Casagit

per il banale principio dei vasi comunicanti. Ma

non basta. L’indeterminatezza politica, le crisi

annunciate e smentite nell’arco di 24 ore, rendono

difficile anche valutare quanta fiducia possiamo

avere in un nuovo Contratto. Le trattative sono for-

malmente aperte tra FNSI e FIEG, Federazione

Nazionale della Stampa e Federazione degli

Editori. Sull’esito di questa difficile partita, che

deve comprendere anche l’evoluzione della profes-

sione giornalistica, restano tante le incognite.

Abbiamo bisogno un po’ a tutte le latitudini di un

quadro di relazioni istituzionali definito per poter

continuare a coltivare speranze credibili. Settembre

e ottobre saranno mesi importanti (non credo più

nell’aggettivo “decisivo” da anni) per capire se riu-

sciremo con il Ministero della Salute a fare un

ragionamento di sistema sul nostro essere Cassa di

Assistenza Integrativa, con annessi e connessi. Sulla

possibilità concreta di scegliere convenzioni anche

tra Ospedali pubblici d’eccellenza a condizioni eco-

nomiche accettabili e con un tasso di burocrazia

compatibile con la vita su questo pianeta. Gli stes-

si due mesi saranno importanti anche per compren-

dere quanto può essere messo sul piatto degli aiuti

all’editoria e, di conseguenza, quanto possiamo

attenderci da un nuovo contratto. Un Governo che

va a gambe all’aria (magari succede mentre questo

giornale sta viaggiando verso casa vostra) aumenta

il tasso di nebbia anche su questi capitoli. Tutto

questo al netto di ogni valutazione politica sulle

maggioranze che sostengono un Esecutivo, mi limi-

to a ragionare sulle ricadute per la Cassa e per la

categoria. Lo stato delle cose, cioè la Sanità che

viviamo e affrontiamo oggi, le trovate ben descritte

nelle prossime pagine, sia in chiave nazionale sia

locale. L’analisi dalla Consulta territoriale che pro-

poniamo in questo numero riguarda una Regione

da sempre considerata tra le prime della classe in

materia e, vedrete, anche lì i tempi sono cambiati.

Intanto ci avviciniamo a un importante comple-

anno di Casagit: 40 candeline sulle quali soffiere-

mo tra pochi mesi. Una storia molto bella di lun-

gimiranza e solidarietà che sembra, per uno scher-

zo del destino, riportare l’orologio indietro. La

Casagit fu pensata e nacque mentre si avvicinava

il passaggio tra le vecchie mutue e il Servizio

Sanitario Nazionale, un momento delicato e con-

fuso nel quale i giornalisti affermarono l’esigenza

di una loro tutela integrativa che aggiungesse cer-

tezze a una professione unica nel ventaglio di quel-

le esercitate nel Paese. Naturalmente pagandoci

questa assistenza, risparmiando, amministrando

con attenzione, seguendo tutte le evoluzioni della

sanità pubblica e privata, attraversando momenti

difficili e difficilissimi siamo arrivati a 40 anni di

vita, in buona salute – parlo dei conti – con la pos-

sibilità, e soprattutto la voglia, di migliorare anco-

ra. Ecco perché la copertina annuncia “GO!” cioè

il sistema di Guida e Orientamento che completa

l’operazione AGO, dove la A è l’assistenza con

numero verde e gratuita varata la scorsa estate e che

finora ha solo dato buone prove di sé (vedi box

nella pagina a fianco). “GO” ha richiesto un tempo

di preparazione più lungo perché, come accade per

tutte le cose che vogliono essere facili da usare, pog-

gia su una macchina complessa. Fin d’ora chiedo ai

colleghi che lo utilizzeranno di segnalarci eventua-

li imprecisioni o problemi che dovessero presentar-

si. Il lavoro per inserire tutti i dati è stato faticoso e

minuzioso ma ha, finalmente, imposto una revisio-

ne completa delle convenzioni in essere. L’obiettivo,

raggiunto, è un modo facile per sapere velocemente

dove rivolgersi per avere le prestazioni sanitarie che

occorrono utilizzando al meglio le convenzioni sti-

pulate da Casagit. Pochi “click” su un computer,

passando per il nostro sito www.casagit.it e si ha il

quadro completo, aggiornato in tempo reale, dei

nostri partner, le prestazioni offerte, i nomi degli

specialisti e le strutture, gli indirizzi e anche la

mappa stradale per arrivarci. In più troverete ogni

indicazione utile per usare le convenzioni seguendo

le giuste procedure e documentazioni necessarie.

Chi non avesse a disposizione un accesso a Internet

può usare ugualmente “GO” contattando la

Consulta regionale che, con la stessa facilità, potrà

mettere a disposizione le informazioni richieste.

Insomma uno strumento che riteniamo utile, pra-

tico e in linea con la volontà di rendere “a portata

di mano” i servizi che la Cassa offre ai suoi assisti-

ti. Quindi “GO”! Avanti verso i nostri primi 40

anni con un ringraziamento mio personale a

quanti hanno lavorato con me nei quattro anni

passati mettendo a disposizione competenza e

attaccamento alla Cassa. Un benvenuto ai

Delegati nuovi arrivati e ai veterani, Fiduciari,

Consiglieri d’amministrazione e Sindaci. Non ci

mancheranno nei quattro anni che abbiamo

davanti le sfide e il lavoro da fare. Sarà come al

solito tanto, me ne scuso fin d’ora, e dovrà saper

“leggere” bene le trasformazioni del nostro sistema

Paese e i suoi riflessi sul mondo dell’assistenza per la

salute, in chiave pubblica e privata. Dovremo nei

prossimi anni intensificare i rapporti con le Casse

sanitarie contrattuali che tutelano lavoratori di

altre categorie perché aumentare la nostra massa

critica è un dovere per la stabilità e la sostenibilità

delle nostre ragioni. Su questo tema lavoriamo da

oltre due anni grazie a un’iniziativa partita pro-

prio da Casagit e con riunioni, presso la nostra

sede, che hanno prodotto valide intese sul fronte

delle convenzioni e a salvaguardia delle nostre spe-

cificità. Tra le iniziative pubbliche più importanti

e recenti quella organizzata alle Giornate

Nazionali della Previdenza e dell’Assistenza, a

maggio scorso presso la Borsa Valori di Milano. Le

nostre 11 Casse, che complessivamente assistono

oltre 3 milioni di lavoratori italiani, si sono per la

prima volta presentate sotto un’unica sigla:

“Assistiamo”.

Ma oltre alle iniziative esterne, importantissi-

me, dobbiamo continuare a essere attenti alle

trasformazioni del nostro mondo e pronti ad

accogliere, come stiamo facendo, i tanti “giorna-

lismi” sotto l’om brello Casagit.

Aprirci a collaborazioni con altri professionisti

in cerca di soluzioni comuni per af frontare il

tema della salute, mantenendo sempre intatto il

nostro fine di assicurare ai giornalisti italiani il

massimo della tutela possibile, nel rispetto della

sostenibilità.

Insomma, ancora una volta il lavoro non manca

per i prossimi 4 anni.

A questo pro posito, a tutti quelli che hanno

votato per il rinnovo della Casagit e a quanti mi

hanno riconfermato la loro fiducia un grazie, a

tutti noi un buon lavoro.

Adesso GO!

CNCASAGITNOTIZIE

ASSISTENZA IN EMERGENZA, L’ESPERIENZADI UN ANNO, GIUGNO 2012 – GIUGNO 2013

Lo scorso anno in giugno Casagit mise a disposizione di tutti gli iscritti il Servizio di Assistenza in Emergenza,

per intenderci la “A” di quel progetto “AGO” che oggi completiamo con il servizio di Guida e Orientamento.

In un anno questa opportunità di ulteriore assistenza, gratuita, contattabile con numero verde 800.902.908 e

fornita dal Gruppo Axa, è stata contattata da oltre 1.000 Assistiti e non solo nei periodi di vacanza, cioè quan-

do i normali riferimenti sanitari sul proprio territorio non sono disponibili perché ci si trova lontani da casa.

Proviamo a tirare un piccolo bilancio, assolutamente positivo viste anche le segnalazioni di tanti soci, di que-

sta esperienza che naturalmente prosegue.

Qualche curiosità: tra i numeri delle richieste d’intervento troverete anche un nutrito “pacchetto” di chiamate

non finalizzate a una specifica richiesta di soccorso. La nostra categoria, ed è giusto sia così, coltiva natural-

mente domande e si attiva per avere risposte. Queste chiamate erano infatti finalizzate a sapere se quanto

annunciato da Casagit fosse vero e se il servizio era effettivamente disponibile, e soprattutto gratuito.

di Daniele CerratoPresidente Casagit

TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE FORNITA N.Invio di un accompagnatore o di un infermiere a domicilio 2Invio di un infermiere a domicilio per medicazione post intervento 7Rientro con aereo sanitario 1

Viaggio di un familiare per raggiungere un assistito ricoverato fuori sede 4Rimborso spese anticipate per rientro sanitario 3Invio dell’interprete all’estero 1Trasporto in ambulanza 37Trasporto in taxi 5Consulenza medica telefonica 412Invio di personale medico a domicilio 127Invio del pediatra a domicilio 21

Informazioni generiche sul servizio 392

TOTALE 1.012

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Il voto Casagit, giugno – luglio 2013

L'Assemblea dei Delegati Casagit, eletti nelle consultazioni regionali dal 6 al 10 giugno, si è riunita il 2 luglionella Sala Convegni della Casagit a Roma. Erano presenti 79 delegati su 80

Casagit di Roma un servizio diassistenza telefonica e via e-mail per 9 ore al giorno in tuttie 5 i giorni di votazione regio-nale. Ricreate e rispedite dallasocietà esterna, su richiesteraccolte dalla centrale operati-va Casagit, le password aoltre 1.000 soci, cioè oltre il20% dei votanti.

5.273 voti su una base elet-torale di 23.220 aventi dirittoper una percentuale com-plessiva di poco inferiore al25% che conferma, comun-que, i più alti livelli di parteci-pazione al voto per i nostriorganismi di categoria.

CNCASAGITNOTIZIE

Centrale operativa Casagit Elezioni 2013

ORGANI SOCIALI

AMMINISTRATORI

PRESIDENTEDaniele Mauro CERRATO

VICE PRESIDENTI Giampiero SPIRITO (Vicario)Carlo Ercole GARIBOLDI

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Andrea ARTIZZUCorrado CHIOMINTOGianfranco GIULIANIRossella LAMAMarco LIBELLIGrazia Maria NAPOLIAlfonso PIROZZI Gianfranco SUMMOGiovanni ROSSI (Presidente FNSI)

COLLEGIO DEI SINDACI Luciano AZZOLINI (Presidente)Pierpaolo DOBRILLA (m. effettivo)Alessia SCHIAFFINI (m. effettivo)Michele MANZOTTI (m. supplente)Mario ZACCARIA (m. supplente)

ANCONAFabio PACI Giannetto SABBATINI ROSSETTI

AOSTAFulvia FERRERO

BARIGianfranco SUMMO Vito ZITA

BOLOGNASabrina CAMONCHIA Claudio CUMANILucio DILETTIFabrizio PICCININI

BOLZANOPeter MALFERTHEINERFranz VOLGGER

CAGLIARIAndrea ARTIZZUGiovanni PERROTTI

CAMPOBASSOMaria Grazia FASCITELLI

FIRENZEGiulio CORSIFranco PICCHIOTTI Enrico PINI

GENOVAMarco FAGANDINIGuido FILIPPI

MILANODomenico AFFINITOLaura BARSOTTINI Fabrizio BASSO Barbara BISAZZA Aldo BOLOGNINI COBIANCHI Antonello CAPONE Paolo COSTA M. Antonietta FILIPPINI Carlo Ercole GARIBOLDI Gianfranco GIULIANI Cesare Angelo GIUZZI Silvia GOLFARI Elena GOLINO Clara LANATI Marco LIBELLI Renzo MAGOSSO Giuliano MODESTI Costantino MUSCAU Luciano SCALETTARI

NAPOLIMarisa LA PENNAUmberto NARDACCHIONEAlfonso PIROZZIEnrico SCAPATICCI

PALERMOGiulio FRANCESEGiovanna GENOVESEMario PETRINA

PERUGIAGiampietro CHIODINIElvisio VINTI

PESCARASergio CINQUINODonatella SPERANZA

POTENZAGrazia Maria NAPOLI

REGGIO CALABRIAPier Paolo CAMBARERILuisa LOMBARDO

ROMAMario ANTOLINIManuela CADRINGHER

Corrado CHIOMINTOBarbara CORRAOFiammetta CUCURNIAFrancesco DI MARIOSimonetta DI PILLORoberto FALLERIStefano FERRANTEGiorgio FRASCA POLARAFrancesco GRIGNETTIGiovanni INNAMORATIRossella LAMALiliana MADEOGiorgio PACIFICIGerardo PELOSIManuela PERRONEGiampiero SPIRITOStefania TAMBURELLOViviana VERBARO

TORINODaniele Mauro CERRATOGiorgio LOMBARDICarola VAI

TRIESTEGian Paolo GIRELLIIngrid STRATTI

VENEZIA

Gabriele CESCUTTIRaffaella IANUALEChiara ROVEROTTO

I Delegati all’Assemblea

Con il voto dell’Assemblea sono statieletti i componenti del nuovo Consigliodi Amministrazione e Componenti effet-

tivi e supplenti del Collegio Sindacale. I consi-glieri d’Amministrazione, a loro volta, hannoeletto presidente e vice presidenti del Cda.

Daniele Mauro Cerrato rieletto Presidente dellaCasagit per il quadriennio 2013 - 2017.

Vice Presidente Vicario confermato GiampieroSpirito. Vice Presidente, con funzioni diPresidente della Commissione Permanente,confermato Carlo Ercole Gariboldi. Nel Consigliodi amministrazione confermati CorradoChiominto, Gianfranco Giuliani, Alfonso Pirozzi eGianfranco Summo. Nuovi ingressi di RossellaLama, Grazia Maria Napoli, Andrea Artizzu eMarco Libelli. Confermati anche LucianoAzzolini come Presidente del Collegio Sindacalee Pierpaolo Dobrilla. Nuovo ingresso tra inSindaci effettivi di Alessia Schiaffini e tra i sin-

daci supplenti di Michele Man -zotti e Mario Zaccaria.

Un segno di continuità per ilvertice del Consiglio e delCollegio Sindacale. Un segnaleimportante per la prosecuzionedi un lavoro, e di una visionepolitico sindacale, che non hatuttavia frenato il rinnovamen-to. Nuovi ingressi per metàdegli altri componenti del Cdae dei Sindaci anche nel segnodi un ricambio generazionale.

Il sistema di voto elettronico,l’E-Voting, si è dimostratoanche questa volta una validaed economica realtà, dando

certezza ai risultati e velocitànella proclamazione dei vinci-tori. Tutte le fasi di preparazio-ne, invio dei codici e gestionedei dati sensibili del voto sonostati affidati a una societàesterna alla presenza delNotaio. Un sistema semplice,sicuro che ha permesso dicoinvolgere tanti aventi dirittoal voto che, altrimenti, nonavrebbero potuto esprimersi,un esempio per tutti: i colleghiresidenti o in quel momentoall’estero.

La ricetta era già stata adotta-ta nelle 2 precedenti tornateelettorali. Garantito dagli uffici

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PUBBLICO E PRIVATO

Sanità,questionedi Fondo

In questo quadro il mondo del lavoro si attrezza esi adegua. Dallo scorso agosto è diventato ope-rativo un nuovo fondo sanitario, il Sanarti, chegarantisce una copertura assicurativa minima adecine di migliaia di dipendenti del settore dell'ar-tigianato e della piccola impresa. Nonostante lacontribuzione sia ridottissima (poco più di 10 euromensili, tutti a carico del datore di lavoro) garan-tisce in primo luogo di rimborsare ticket sanitarisempre più onerosi.

Fondi sanitari, una strada obbligataI giornalisti lo hanno capito 39 anni fa creandola Casagit: la costituzione delle casse sanitariedi categoria è l'unica scelta in grado di garanti-re prestazioni di alto livello, con un controllodella spesa.Americo Cicchetti e Anna Ceccarelli sono duedocenti universitari che insegnano all'Alta scuo-la di economia e management dei servizi sanita-ri (Università Cattolica). Di recente hanno pubbli-cato uno studio sugli effetti delle manovre sani-tarie degli ultimi anni (2011 e 2012). Le conclu-sioni sono molto severe: “Con ogni probabilità –scrivono i due studiosi – non potremo fare ameno di interrogarci sulla sostenibilità di un uni-versalismo assoluto: “Tutto a tutti, dalla culla allabara”. L'imperativo è quello dell'attivazione diulteriori pilastri per il suo finanziamento, ossia difondi sanitari”.Tra le ricette suggerite, per evitare di continuare atamponare i buchi di una barca che affonda, i dueautori invitano quindi a promuovere il definitivoavvio dei fondi integrativi in modo da ampliare leopzioni del finanziamento del Servizio sanitarionazionale offrendo l'opportunità della detassazio-ne per coloro che scelgono opzioni di copertura“privata a più ampio spettro”.

Nuovi aumenti in vistaCon uno Stato sempre in cerca di risorse, le sor-prese potrebbero essere dietro l'angolo. Suigiornali si parla di Imu e Iva ma c'è anche unaltro capitolo che potrebbe essere aperto: quel-lo dei ticket sanitari. Solo se si troveranno risor-se si potrà evitare dal gennaio 2014 un aumen-to di altri 2 miliardi dei ticket, la cui massa com-plessiva pesa già per 5 miliardi di euro sulletasche degli italiani. Bisognerà attendere lalegge di stabilità per scoprire se l'intervento èscongiurato, altrimenti l'ipotesi che il ministerodella Salute sta portando avanti prevede gra-dualità del ticket in base al reddito. Si tratta diequità solo apparente poiché l'ampia evasioneche caratterizza il sistema fiscale italiano, cree-rebbe un evidente pri vi legio per chi già aggira il

fisco. Risultato? Pagherannoi soliti, chi già paga le tasse,in primis i lavoratori dipen-denti (più del 90% degliiscritti alla Casagit).Dovremo andare in ospedalecon la dichiarazione dei red-diti? Non sarà necessario. LaRegione Toscana già modulai ticket in base al reddito conquattro scaglioni di reddito(Isee, meccanismo in via diaggiornamento da parte delParlamento). Le famiglie conreddito sotto i 36mila eurosono esenti, poi il contributoprivato varia. Vale la pena ricordare che traticket e contributo regionalein Lombardia – ad esempio –la risonanza magnetica a unarto ha un costo in media di160 euro, 66 dei già qualipagati dal privato. Con il tic-ket 2014 (introdotto dal mini-stro Tremonti nel 2011) con iparametri toscani una fami-glia con un giornalista arrive-rà a pagare facilmente 100euro. Varrà ancora la penaservirsi del Servizio sanitarionazionale?Con questi costi e questi tic-ket si capisce perché ilCensis sostiene che in Italiamilioni di cittadini rinuncianoa curarsi per l'alto costodelle cure.

Costi standardIn questo quadro, assai pocoincoraggiante, si aggiunge iltema dei costi standard dellasanità. Il processo avviatocon il federalismo nella pre-cedente legislatura è ora arri-vato a uno snodo, nella scel-ta delle regioni di bench -mark. Ma il nodo rimanesempre quello: la scarsità dirisorse. La Cgil ha di recentelanciato l'allarme perchéattraverso questo intervento– di fatto - non si proceda anuovi tagli. In effetti è quasioscurato il confronto sull'ap-

propriatezza delle cure e sul cosiddetto Health techno-logy assessment, ossia la valutazione degli effetti realidell'introduzione di tecnologie in sanità.Sull'appropriatezza delle cure ci sono decine di studi.Noi di Casagit su questo abbiamo acceso l'attenzione,lo Stato proprio non pare. Una ricerca, presentata direcente, sottolinea – sulla base di uno studio su 3.200casi nella regione Lazio – che le prescrizioni inappro-priate di risonanza magnetica vanno da un minimo del19 a un massimo del 30%. In Italia c'è un numero dimacchine per Rmn doppio rispetto alla Francia e quat-tro volte in più dell'Australia.

Il peso dei debitiAmmonta ancora a 40 miliardi il debito che lo Stato hanei confronti dei suoi fornitori del settore sanitario. Unaparte dovrebbero essere pagati a breve. Ma “a breve”significa ancora 2014. Il tema resta quello della geogra-fia di questi debiti. Il record è ancora nel Lazio, con unpassivo sanitario di 1.030 euro per abitante, seguitodall'Abruzzo (492 euro), Molise, Campania e Calabria.Queste cinque Regioni hanno anche il record negativodei tempi di rimborso. In Calabria si paga a 926 giorni,all'Asl 1 di Napoli addirittura a 1.500 giorni.In questo quadro sconfortante c'è qualche dato positi-vo? Certamente, perché la malandata sanità delBelpaese resta di buon livello e a costi contenuti. Laspesa sanitaria italiana pesa sul Pil per il 9,1 per cento,contro l'11 e passa di Germania, Francia e Olanda. E il17,7 per cento degli Stati uniti. Ma gli italiani, se non cene siamo accorti, sono più poveri e certi lussi non se lipossono più permettere.Dal 2001 a oggi la

spesa sanitaria èaumentata in media

del 4,5% l'anno con un Pilche è cresciuto di un mode-stissimo 0,3% annuo.L'incremento dei costi dellasalute degli italiani è finanzia-to con l'aumento del debitopubblico (per più di 35 miliar-di di euro) e con una maggio-re compartecipazione deiprivati alla spesa.È evidente che un sistemacosì non potrà andare avantiper molto.Gli interventi che i Governihanno fin qui attuato sonosolo in grado di contenere icosti in aumento determinatidall'invecchiamento della po -polazione e dai maggiori oneriper tecnologie innovative stru-mentali e terapeutiche. Servirebbero riforme strutturaliche, però, la politica nonvuole e non è in grado di fare.

CNCASAGITNOTIZIE

di Corrado Chiominto e Carlo Gariboldi

L’imperativo, sostengono gli esperti, è oggi l’attivazionedi ulteriori pilastri per il finanziamento della spesagarantendo l'opportunità della detassazione per coloroche scelgono opzioni di copertura “privata a più ampiospettro”. I giornalisti lo hanno capito 39 anni fa e hannoideato la Casagit

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La nostra responsabilità principale è custodire un valore che nei prossimi anni dovrà continuare a costituireun fattore di distinzione tra l'essere o meno un giornalista

Casagit tra stabilità, equilibri e preoccupazioni

I l 2013 farà ancora registrare un bi -lancio positivo. Sarà il quinto anno diseguito, segno evidente di come i

conti della Cassa siano stati stabilmen terisanati. Le previsioni tecnico attuariali ci diconoche nonostante una ulteriore flessione dei

di Francesco Matteoli

Direttore generale Casagit

CNCASAGITNOTIZIE

livelli occupazionali, con lacontribuzione dei familiaribloccata e un tariffario intat-to avremo bilanci in attivoancora per cinque o sei anni. Poi per un periodo piuttostolungo, per mantenere i servi-

zi e le prestazioni che stiamoassicurando oggi ai nostriassistiti, dovremo fare ricor-so al patrimonio. Quel patri-monio che proprio grazie aquesta serie di bilanci in atti-vo stiamo accantonando.Grazie ai percorsi sanitari pri-vilegiati che stiamo mettendoa punto con il nostro sistemadi convenzioni riusciremo aindirizzare gli associati, inparticolare i nuovi e i futuri,verso un servizio sanitarioprivato di qualità e ad uncosto da noi governato.Questo fattore ci consentirà,nel lungo periodo, di ristabili-re equilibrio tra entrate euscite dando nuova stabilitàai conti della Cassa. Il qua-dro generale è quindi quellodi una sostanziale sostenibili-tà del nostro sistema di assi-stenza sanitaria.Non possiamo nasconderela soddisfazione per questorisultato, ma allo stessotempo non possiamo nonmettere in luce le minacceche incombono su di noi eche potrebbero mettere arischio quegli equilibri chestiamo faticosamente co -struendo. La continua diminuzione delnumero dei soci "attivi" (inparticolare di quelli con ilcontratto giornalistico), lacrisi economica e finanziaria

del sistema editoriale italia-no, l'arretramento del servi-zio sanitario pubblico, sono inostri tre maggiori elementidi preoccupazione. Tra inostri iscritti, dal 2008 al2012 i giornalisti in attivitàsono diminuiti di circa 2.000unità di cui oltre 1.200 ave-vano un contratto giornalisti-co. Solo grazie alle misure disolidarietà per cassa inte-grati e disoccupati che sonostate messe a punto erecentemente perfezionate èstato possibile evitare chequesti numeri lievitasseroulteriormente ma, in assenzadi una ripresa anche lievedelle assunzioni, questaemorragia è destinata a nonarrestarsi. Con le conse-guenze immaginabili sulpiano dei conti per laCasagit: meno ricambiogenerazionale, meno contri-buti, meno stabilità econo-mica. L'altra faccia di questastessa medaglia, che è lacrisi del mondo dell'editoriadel nostro paese, si manife-sta nella gestione dellaCasagit nella fase dellariscossione dei contributidalle aziende. Negli ultimi anni sono statisempre di più gli editori chehanno fatto fatica a rispetta-re le scadenze nei pagamen-ti dei contributi alla Cassa e

nel 2012 il fenomeno ha assunto dimensioniimportanti. Il credito "strutturale" ovvero quelloche a fine anno, dopo le azioni di recupero èrimasto "incagliato" ammonta a circa 2,7 milioni,contro i circa 1,9 del 2010. L'aspetto più preoc-cupante sta nel fatto che circa il 50 per cento diquesto credito strutturale è vantato nei confrontidi aziende attive mentre negli anni passati la per-centuale si attestava intorno al 15%, in quanto ilgrosso dei contributi non pagati faceva capo adaziende cessate o fallite. Negli anni passati leaziende in attività rispettavano i piani di rientromediante rateizzazioni più o meno lunghe; oggiinvece le aziende utilizzano il mancato pagamen-to dei contributi assistenziali come una loro fontedi finanziamento dal momento che trattengono lequote sugli stipendi e non le versano allaCasagit, contando sul fatto che tanto il giornali-sta mantiene comunque la coperturasanitaria.Questo meccanismo fa si che laCasagit ogni anno mediamente mantenga oltre1000 associati in copertura senza ricevere nes-sun contributo. A complicare ulteriormente le cose è intervenutoil recente decreto sviluppo 83/2012 del governoMonti con le nuove procedure giudiziali che per-mettono di bloccare le azioni esecutive dei credi-tori fino a sei mesi (cd “concordato in bianco”).Molto spesso dopo sei mesi, mediante meccani-smi da scatole cinesi, dell'azienda debitrice indifficoltà rimane poco o niente e quindi le opera-zioni di recupero dei crediti sono totalmente vani-ficate. Come si può facilmente dedurre, questoinsieme di elementi impatta sull'equilibrio econo-mico e finanziario sia nel breve che nel lungoperiodo e rappresenta quindi una ulteriore mi -naccia per la nostra stabilità.Da ultimo, ma non certo per ordine di importan-za, arriviamo all'arretramento del servizio sanita-rio nazionale. Nei nostri numeri il fenomeno è giàperfettamente visibile: dal 2008 al 2012 nono-stante sia diminuito il numero degli iscritti (da53.582 a 51.282) il numero di coloro che hannofatto ricorso alle nostre prestazioni è sensibil-mente aumentato: da 39.965 a 41.371 e le no -stre previsioni ci dicono che siamo in un trend inulteriore crescita. Questo ci rende consapevoli della crescenteimportanza dei nostri servizi e della responsabili-tà sempre maggiore che avremo nei confronti deinostri associati. Il lavoro che stiamo facendo oggi è proprio quel-lo di essere pronti nel prossimo futuro a garanti-re ai giornalisti italiani percorsi sanitari di altaqualità in grado di supplire alle deficienze del ser-vizio pubblico. La nostra responsabilità principa-

INTERVENTI CORRETTIVI APPORTATIDI RECENTE DAL CDA CASAGITAL SISTEMA DI TUTELE PERLA DISOCCUPAZIONE E IL PRECARIATO

Ricordiamo, in generale, che la Casagit assiste gratuitamente per 24 mesi i disoccupati e i cassaintegrati

1° InterventoDurante i periodi di disoccupazione/cassa integrazione, sempre più spesso si verifica il caso che il giornalista abbiala possibilità di avere una collaborazione professionale a tempo della durata di qualche mese. In questi casi, fino alloscorso giugno, la normativa Casagit prevedeva che se il valore mensile del compenso per la collaborazione restavaal di sotto di 1.400 euro lordi (pari al trattamento medio di disoccupazione Inpgi), il giornalista manteneva la coper-tura Casagit gratuita fino a 24 mesi, mentre se superava i 1.400 euro lordi, la tutela gratuita si sospendeva e il gior-nalista doveva pagare il contributo volontario (231 euro al mese). Il problema è che i 231 euro di contribuzione volontaria pesavano eccessivamente su un reddito di 1.400 euro lordie quindi in molti casi i colleghi interessati non si potevano permettere di pagare questa quota. La misura adottatadal Consiglio a partire dal 1 giugno è stata quella di innalzare soglia di accesso al trattamento gratuito finoa 2.107 euro lordi, importo pari alla retribuzione minima contrattuale del CNLG per un redattore <30 mesi.Ovviamente i 2.107 euro debbono considerarsi comprensivi del cumulo tra reddito da lavoro ed eventuale quota diindennità di disoccupazione corrisposta dall’Inpgi. Questo provvedimento consentirà a molti colleghi che perdono il lavoro o che sono in cassa integrazione di coglieretutte le opportunità lavorative che dovessero capitare senza perdere la possibilità di rimanere in copertura Casagitgratuita per 24 mesi.

2° Intervento Un altro problema molto sentito da chi esce dal periodo di disoccupazione è quello di non poter proseguire nel Profilodi assistenza sanitaria Casagit che garantisce la massima copertura (quello contrattuale) ma di dover scegliere unProfilo di assistenza sanitaria a contribuzione e copertura più bassa e dover poi osservare i vincoli di permanenza inquesti ultimi prima di poter accedere nuovamente al Profilo principale (Profilo uno).La misura adottata dal CdA è stata quella di prevedere per coloro che escono dai 24 mesi di copertura gra-tuita per disoccupazione o cassa integrazione, nei successivi 2 anni, la possibilità di esercitare una nuovaopzione per il passaggio a qualsiasi Profilo senza l’obbligo di rispettare i termini di permanenza previsti esenza dover rispettare la gradualità nel percorso di risalita (es. passare direttamente dal Profilo quattro alProfilo uno).Questo provvedimento consentirà a molti colleghi di avere il tempo di fare in materia di assistenza sanitaria le scel-te giuste, commisurate alle proprie capacità di spesa.

3° InterventoÈ sempre più frequente che in occasione di cessazioni del rapporto di lavoro vengano corrisposte mensilità o annua-lità aggiuntive a titolo di incentivazione all’esodo. Ai fini di introdurre un ulteriore elemento di equità nel sistema di tute-la per i disoccupati, la misura adottata dal CdA è stata quella di applicare un abbattimento del trattamento didisoccupazione (i 24 mesi gratuiti) in funzione del numero di mensilità/ annualità corrisposte al giornalista atitolo di incentivazione all’esodo. In pratica se si riceve 1 anno di “buonuscita” la Casagit garantisce 1 anno di trat-tamento a contribuzione zero; se le annualità sono 2, nessuna copertura gratuita. A tale scopo, è ora previsto nelRegolamento che, al momento dell’accesso ai trattamenti agevolati, l’interessato fornisca, insieme alla richiesta diammissione, una dichiarazione del datore di lavoro che attesti o meno la corresponsione, ed eventualmente l’entità,di somme di incentivo alle dimissioni.

le è quella di custodire unvalore che nei prossimi annidovrà continuare ad essereuno dei pochissimi fattori didistinzione tra l'essere omeno un giornalista. Averenel proprio contratto la

Casagit fa una grande differenza rispetto ad altri con-tratti che non prevedono forme di assistenza e, allostesso modo, essere un giornalista, anche free lance,e potersi iscrivere alla nostra Cassa scegliendo tra 4profili quello più adatto alle proprie esigenze aumentail peso effettivo di un vantaggio che altri professionistinon hanno.

SCENARI

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1010

CNCASAGITNOTIZIE

La nostra Spending Review

C’è chi preferisce usare un termineinglese per definire una normalestrategia di risparmio che do -

vrebbe essere, peraltro, tra i punti cardinali diogni amministrazione. Assecondiamo questa“mo da” e vi raccontiamo qualche capitolo dirisparmio realizzato negli ultimi quattro anni inCasagit. Voci piccole rispetto ai numeri com-plessivi in gioco, ma che hanno concorso almantenimento in attivo dei conti della Cassae ci permettono, in prospettiva, di far “girare ilmotore” senza sprecare carburante: quel-l’energia che ci serve per rispondere allerichieste degli iscritti.

Energie rinnovabili. Con un progetto inizia-to nel 2010 e realizzato nel primi mesi del2011 abbiamo installato l’impianto fotovoltai-co sul tetto della sede di Casagit, in viaMarocco a Roma. Nel corso degli anni l’inve-stimento restituisce il suo costo con un mar-gine d’interesse buono: il 2 per cento nettol’anno. Abbiamo usato i contributi statali erealizzato un impianto fotovoltaico da 19KWh, che produce il 20% del nostro fabbiso-gno di energia elettrica. Entro il 2018, grazieal contributo statale, avremo pagato intera-mente l’impianto, accresciuto il valore dell’im-mobile ed evitato all’ambiente un bel po’ diCO2. Sempre in campo energetico, con laliberalizzazione del mercato abbiamo cam-biato fornitore di energia elettrica passando algruppo Eni: risparmio circa € 5.000 annui.

Riposizionamento Archivio Praticheassociati. Per legge siamo tenuti allacustodia degli originali delle pratiche inviatedagli associati (prescrizioni, fatture, ricevute,ecc.) per 10 anni. Va detto che in Casagitarrivano circa 500.000 documenti l’anno traquelli degli iscritti, dei dentisti e delle case dicura in convenzione. Per problemi di spaziopossiamo custodire solamente l’ultimo annonella sede di Via Marocco a Roma mentregli anni precedenti vengono affidati a unmagazzino che fornisce archiviazione erestituzione degli originali su richiesta. È unamole di documenti enorme, 300 pallet in 10

anni. Con il nuovo fornitoreabbiamo ottenuto un prezzopiù competitivo. Ri sparmio an -nuo realizzato: € 25.000.

Tassa Rifiuti. Lo sapevateche il calcolo della tassa rifiutisolidi urbani per uffici nonnasce solo dal numero dellepersone che lavorano nell’edi-ficio ma è sulla destinazioned’uso dei locali? Coadiuvati daesperti nel settore abbiamoelaborato una nuova mappa-tura dell’immobile. Attri buendoil giusto valore, come consen-te la legge, agli archivi, allasala delle assemblee e a quel-le per le riunioni, sottraendo glispazi per la stampa (una foto-copiatrice occupa circa 2 me -tri quadrati e su questi non sipaga la Tassa rifiuti) abbiamorecuperato qua si € 20.000 dicontributi pregressi e realizzatoun risparmio annuo di € 4.000.

Telefonia e dati. Ogni anno,lo noterete, le tariffe telefoni-che sono sempre più basse.La liberalizzazione del merca-to vale principalmente per i pri-vati. Per le aziende è più com-plesso: tecnologie meno duttilie contratti con durata di 24mesi. Tre anni fa abbiamocambiato gestore di fonia fissae mobile, con evidenti rispar-mi. In questi giorni stiamocompletando la migrazione infibra ottica della rete dati edella telefonia Voip e digitale.Un cambio epocale che ci faràrisparmiare € 20.000 l’anno.Con l’occasione ci scusiamosin d’ora se ci sarà qualchecontrattempo nella fase inizia-le dell’operazione.

Elezioni online. Nel 2005 laCasagit è stata precursore, tragli organismi di categoria, delvoto elettronico. Le prime ele-zioni on-line furono a ottobre2005. L’E-Voting rappresenta-va una grande novità e adot-tammo anche il voto con ri -sponditore telefonico oltre aiseggi elettorali nelle ConsulteRegionali. I costi furonoabbattuti di pochissimoessendo il voto elettronicosostanzialmente in aggiuntaalla normale macchina eletto-rale. Nel 2009 abbiamo svi-luppato un progetto esclusi-vamente on-line, con notevolerisparmio e postazioni di votoassistite nelle Consulte chesostituivano i seggi elettorali.Per le elezioni 2013 abbiamoottimizzato ancora, abbattutocosti tecnologici con un nuo -vo software e risparmiatocirca 20.000 euro.

Casagit Notizie. Dal 2010 la Casagit ha ripresole pubblicazioni di CasagitNotizie con spedizione in ab -bonamento postale. Da alloraabbiamo adottato ac cor gi -menti per rendere il giornalepiù economico passando daPostel (Poste Italiane) a forni-tori interni a Casagit. L’u tilizzodi una carta consistente, mameno cara della carta eco-logia o riciclata che costamediamente il 20% in più,ci ha permesso in questi annidi usare il giornale per manda-re ai soci inserti, buste con laCasagit Card e comunicazionivarie azzerando le circolari cheCasagit era costretta a spedi-re. In 6 numeri abbiamo invia-

to la pubblicazione “Comeusare la Casagit”, il tesserino2010, Il Nuovo Statuto, ilTariffario Odontoiatrico 2012,l’Infor mativa sui Nuovi Profili,sull’As sistenza in emergenzae, con l’ultimo numero, la CardCa sa git, utile per convenzionie voto online. Esempio: l’af-francatura di una lettera inposta prioritaria costa più deldoppio di quella di CasagitNotizie: € 0,70 contro € 0,32.Com plessivamente il giornaletra realizzazione, stampa espedizione, costa 10 centesi-mi in più di quanto costerebbemandare una circolare o unacomunicazione, ma le sostitui-sce tutte.

Manutenzione interna.Dal 2011 abbiamo sostituito lasocietà esterna che saltuaria-mente ci forniva la manuten-zione con un servizio interno di9 ore giornaliere. Oltre a rende-re più efficienti e tempestivi gliinterventi il cambio ci ha per-messo di eliminare i contrattiper la manutenzione della retedati e fonia, piccole riparazioni,traslochi e spostamenti interni,lavori elettrici, idraulici, operemurarie e di tinteggiatura. Ri -sparmio annuo: € 20.000.

Per tutto questo lavoro, di cuiabbiamo tratteggiato alcunicapitoli e che ovviamente pro-segue ogni giorno nel segnodi quelle due parole inglesi chepreferisco tradurre in “buonagestione”, desidero ringraziarei colleghi dei Servizi Generali diCasagit.

DMC

Assistenza Guida Orientamento

ASSISTENZA IN EMERGENZA. Continua il servizio in collaborazione con AXA attivo 24 ore su24 per tutti i soci Casagit e i loro familiari. Il servizio accessibile attraverso il numeroverde, senza costi per l'assistito, fornisce consulti medici telefonici, invio di un medicoo ambulanza e trasferimenti sanitari. Stessa assistenza sanitaria se siete all'esterochiamando il numero +39 06 42115548, con trasferimenti, rimpatrio per motivi sanitarie invio di medicinali urgenti.

IN UN ANNO OLTRE 1000 CASI IN ITALIA E ALL'ESTERO.

800 902 908

Adesso GO!Adesso GO!

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CNCASAGITNOTIZIE

È possibile effettuare ricerche per:• luogo• denominazione• tipologia di prestazione

Selezionando l’iconanelle varie schermate sarannoevidenziate le note informative

Utilizzando la ricerca per denominazioneè sufficiente inserire anche solo parte delnome del medico o della struttura

La ricerca per luogo puòarrivare, nelle grandi città,fino al CAP

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GUIDA E ORIENTAMENTO ALLE STRUTTURE CONVENZIONATENella ricerca per prestazionesanitaria è possibile selezio-nare solo la tipologia:• Accertamenti clinici e dia-

gnostici (analisi, rx, ecogra-fie, etc)

• Accertamenti di alta diagno-stica (tac, rmn, scintigrafie,pet, etc)

• Cure odontoiatriche• Riabilitazione – Terapie • Ricoveri – Day Hospital• Specialistica ambulatoriale:

interventi e accertamenti• Visite specialistiche

Nell’ambito della tipologia è possibile raffinare la ricercafiltrando anche la prestazione (o la branca)

PER ESEMPIO:Tipologia: visite specialistichePrestazione: endocrinologia

La scelta del Profilo è obbligatoria perfiltrare i diversi accordi convenzionali

È possibile inviare una segnalazioneper migliorare il servizio

Cliccando sul dettaglio siottengono tutti i riferimenti.

ESEMPIO.Cercando un dentista con ifiltri per luogo e tipologia diprestazione, questo è ilrisultato:

Da smartphone i campitelefono, email e sito websono interattivi.

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PREVENZIONE

Perché serveuna Medicina di genere

Uomini e donne si ammalano, sicurano e rispondono alle terapie inma niera differente. Una distinzione

che impone scelte adeguate alle strategied’intervento del Servizio sanitario nazionale,che ri ca dono, inevitabilmente, anche sullaCasagit, per la sua natura di cassa integrati-va. Erano 26.664 le associate registrate aldicembre 2012. Un numero ragguardevole,che non tiene ancora conto delle iscrizioni aiNuovi profili. Per questo, pensare a soluzio-ni, che aiutino a sentire la Cassa più vicina,rientra tra gli obiettivi che il Consiglio d’am-ministrazione appena eletto – con due con-siglieri e un sindaco donne – dovrà persegui-re. Un’esigenza espressa anche dall’ultimaAssemblea na zionale dei delegati.Un’apposita commissione sarà chiamata astudiare nel dettaglio le caratteristiche e leesigenze delle socie e dei loro familiari, inmodo da dare risposte, attraverso i servizi el’assistenza offerti dalla Cassa. Oltre all’Organizzazione mondiale della sani-tà, all’Agenzia del farmaco, varie Uni versità,associazioni e organizzazioni studiano ilfenomeno. Punto di riferimento importante èil Centro studi nazionale su salute e medici-na di genere, fondato nel 2009 a Padova. Ilpresidente è Giovannella Baggio.

Cosa è la medicina di genere? “La medicina di genere non è una nuova spe-cialità, ma una nuova dimensione trasversaledella medicina che vuole studiare l'influenzadel sesso (accezione biologica) e del genere(accezione sociale) su fisiologia, fisiopatologiae patologia umana, cioè su come si instaura-no le malattie, come si curano, come si pre-vengono negli uomini e nelle donne. Non è lamedicina delle donne o degli uomini ovvero lo

studio delle patologie che pre-dominano in uno o l'altro ses -so e nemmeno le malattie del-l'apparato riproduttivo. Finorala scienza medica ha portatoavanti tutte le ricerche quasiesclusivamente sul sessomaschile, traslando i risultatisulla donna come se l'uomosia il "normale" della specieumana”.

Molti farmaci hanno azionidiverse sugli uomini e sulledonne. Ci faccia qualcheesempio...“L'aspirinetta in prevenzioneprimaria non sembra essereefficace nella prevenzione del-l'infarto (lo è in prevenzionesecondaria: quando una per-sona ha già avuto un infarto);gli Ace inibitori nello scompen-so cardiaco nella donna sono

meno attivi; la digitale nelladonna ha meno attività anzi,nello scompenso cardiaco, haeffetto negativo; gli effetti colla-terali dei farmaci sono moltopiù frequenti e più intensi nelladonna che nell'uomo”.

Gli studi sulla donna si sonoconcentrati soprattutto sul -l’apparato riproduttivo e sulseno…“La medicina di genere vuoleproprio superare la sindromedel bikini! Si tratta ora di rico-minciare da capo e studiare atutto campo: differenze anato-miche, fisiologiche, fisiopatolo-giche, cliniche, terapeutiche epreventive”.

In quale settore della medi-cina di genere siamo piùindietro in Italia?

“Penso che la cardiologia sia lapiù avanzata e l'oncologiaquella più indietro. Persino glianimali da esperimento inoncologia sono maschi”.

Come si attua un circolovirtuoso di pari opportunitàsanitarie?“Creando una rete italiana einternazionale su cui poggi lasensibilizzazione a questi pro-blemi e la forza lavoro per laricerca scientifica. Bisognaagire in tutte le specialità dellamedicina: dalla pediatria allageriatria, a tutte le specialisti-che. Serve l’aiuto dei nostripolitici perché ci vogliono moltiinvestimenti. Il terzo Congres -so nazionale sulla Medicina digenere che si terrà a Padovadal 10 al 12 ottobre vuole pro-prio agire in questa direzione”.

di Alessia Schiaffini e Grazia Maria Napoli

Intervista a Giovannella Baggio, presidente del Centro studi nazionale: “Necessario agire in tutte le specialità”

ANCONA c/o Sindacato Giornalisti Marchigiani •Via Leopardi 2 • 60122 • Tel .071/2077708 • Fax071/204210 • e-mail: [email protected]: Giovanni GIACOMINI

AOSTA c/o Associazione Giornalisti Valle d’Aosta •Via Piave 6 • 11100 • Tel. 0165/365324 • Tel./Fax0165/32673 • e-mail: [email protected]: Fulvia FERRERO

BARI c/o Associazione Stampa Puglia • StradaPalazzo di Città 5 • 70122 • Tel. 080/5218960 • Fax080/5238231 • e-mail: [email protected]: Vito ZITA

BOLOGNA c/o Associazione Stampa EmiliaRomagna • Strada Maggiore 6 • 40125 • Tel.051/239991 - 261750 • Fax 051/228877 • e-mail:[email protected]: Claudio CUMANI

BOLZANO c/o Sindacato Giornalisti Trentino-AltoAdige • Via dei Vanga 22 • 39100 • Tel. 0471/971438• Fax 0471/981192 • e-mail: [email protected]: Franz VOLGGER

CAGLIARI c/o Associazione Stampa Sarda • ViaBarone Rossi, 29 • 09125 • Tel. 070/650359 • Fax070/653293 • e-mail: [email protected]: Giovanni PERROTTI

CAMPOBASSO c/o Associazione StampaMolise • Via Colle della Api snc • 86100 • Tel.0874/487516 • Fax 0874/487516 • e-mail: [email protected]: Lucio ZAMPINO

FIRENZE c/o Associazione Stampa Toscana • Viadei Medici 2 • 50123 • Tel.055/2398358 – 213254 •Fax 055/210807 • e-mail:[email protected]: Enrico PINI

GENOVA c/o Associazione Ligure Giornalisti • Viadei Fieschi 3/26 • 16121 • Tel. 010/565702 • Fax010/532737 • e-mail: [email protected]: Guido FILIPPI

MILANO c/o Associazione Lombarda Giornalisti •Viale Monte Santo 7 • 20124 • Tel. 02/6375207-208• Fax 02/6551899 • e-mail: [email protected]: Costantino MUSCAU

NAPOLI c/o Associazione StampaNapoletana • Via Cappella Vecchia 8/B •80121 • Tel. 081/7643390 • Fax 081/7641280• e-mail: [email protected]: Marisa LA PENNA

PALERMO c/o Associazione SicilianaStampa • Via F. Crispi 286 • 90139 • Tel.091/581001 • Fax 091/6110447 • e-mail:[email protected]: Giulio FRANCESE

PERUGIA c/o Associazione Stampa Umbra• Via del Macello 55 • 06128 • Tel.075/5011837 • Fax 075/5018948 • e-mail:[email protected]: Elvisio VINTI

PESCARA c/o Associazione StampaAbruzzese • Corso V. Emanuele II 10 • 65121• Tel. 085/9431130 • Fax 085/9431271 • e-mail: [email protected]: Donatella SPERANZA

POTENZA c/o Associazione StampaBasilicata • Via Mazzini 23/E • 85100 • Tel.0971/411439 • Fax 0971/411439 • e-mail:[email protected]: Valentina DELLO RUSSO

REGGIO CALABRIA c/o SindacatoGiornalisti Calabresi • Via Biagio Camagna 28• 89125 • Tel. 0965/810980 • Fax 0965/327176• e-mail: [email protected]: Luisa LOMBARDO

ROMA c/o Associazione Stampa Romana •Piazza della Torretta 36 • 00186 • Tel.06/684027202-203 • Fax 06/6871170 • e-mail: [email protected]: Mario ANTOLINI

TORINO c/o Associazione StampaSubalpina • Corso Stati Uniti 27 • 10128 •Tel. 011/5623373-533890 • Fax 011/539129• e-mail: [email protected]: Tiziana LONGO

TRIESTE Associazione Stampa FriuliVenezia Giulia • Corso Italia 13 • 34121 • Tel 040/370371 • Fax 040/370378 • e-mail:[email protected]: Gian Paolo GIRELLI

VENEZIA c/o Sindacato Giornalisti Veneto •S. Polo Calle Pezzana 2162 • 32125 • Tel.041/5242633 • Fax 041/710146 • e-mal:[email protected]: Chiara ROVEROTTO

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Iscritto al Profilo Quattro. In piena notte avevo dei forti dolori addominali,

ho chiamato il numero verde del servizio di Assistenzain emergenza e ho parlato con un consulente,

il mattino seguente è venuto il medico a casa.

Il tutto senza spendere nulla.

Davide, 28 anni.

ProfiloProfiloquattroProfiloProfiloquattro

Sono disoccupato e ho usufruito del periodo di assistenza agevolata di Casagit,

ora ho la possibilità di rimanere comunque iscritto alla Cassa nel Profilo Quattro,

con una spesa minima, di € 312,00 all'anno.

Entro i prossimi due anni posso passare ad un altro profilo senza dover attendere il periodo

di permanenza di 3 anni.

Marco, 40 anni, disoccupato.

ProfiloProfilotre

ProfiloProfiloquattro

ProfiloProfilodue

Sara, 45 anni, addetto stampanel settore dell'energia.

Ero iscritta alla Casagit come volontariami sono cancellata e ho quindi perso il diritto

ad associarmi, ma fino al 31/12/2013, avrò la possibilità di rientrare in uno dei Nuovi Profili.

12

CNCASAGITNOTIZIE

Nuovi profili

La campagna di adesione continua fino al 31 dicembre 2013.

Sono già oltre 500 i giornalisti italiani e iloro familiari che hanno scelto di iscri-versi ai nuovi Profili pensati per i figli dei

giornalisti non più iscritti alla Cassa e per i col-laboratori e i free lance iscritti all'Ordine pro-

fessionale, che non godonodella copertura (Profilo Uno)garantita dal Contratto nazio-nale di lavoro giornalistico.La ripartizione per tipologia di

Tutte le informazioni sui serviziofferti dai nuovi profili e sullemodalità di sottoscrizione pos-sono essere consultati sul sitowww.casagit.it

PROSPETTIVE

13

Contributi in ritardoe aziende che non paganoLa crisi non risparmia Casagit

di Alfonso Pirozzi

Prestazioni garantite ai colleghi anche in caso di insolvenza. Una struttura interna dedicata al monitoraggio e al recupero delle somme dovute dagli editori

La crisi continua a mordere. E nella tena-glia è stretto anche il mondo dell’edito-ria. Tantissime aziende soffrono per la

mancanza di liquidità facendo slittare i paga-menti ai creditori. Così anche alla Casagit i ver-samenti del contributo (che da qualche annoviene denunciato con maggiore regolarità gra-zie alla procedura Dasm) iniziano a non giunge-re con la necessaria puntualità.Ritardi che non possono essere tollerati, se sivuole continuare ad avere una Cassa, a qua-ranta anni dalla sua fondazione, ancora in salu-te e capace di guardare al futuro. Basterebbeuna norma di legge - davvero poche righe - permetterci al riparo. I segnali giunti negli ultimi tempi non sono statiaffatto sottovalutati. Anzi, la struttura ammini-strativa si è attrezzata in tal senso adottandoprocedure più snelle e rapide per l’avvio delleazioni di recupero. Ora però occorre fare di più ed è necessariaanche la collaborazione di tutti, iniziando daiComitati di redazione.Nel 2012 sull’esposizione creditoria complessi-va della Casagit hanno pesato anche le azien-de attive, ovvero aziende che sono sul merca-to con tanto di giornalisti assunti regolarmenteche con i loro familiari sono soci Casagit e chechiedono le prestazioni. All’interno della Cassa, come detto, c'è unastruttura che esegue, mese dopo mese, ilmonitoraggio del flusso dei versamenti. Eappena scatta l’allarme si avvia la proceduraper incassare quanto dovuto. La velocità di intervento è, nella stragrandemaggioranza dei casi, il fattore determinanteper una soluzione positiva per la Cassa.

L’obiettivo è di scongiurare il rischio che le pic-cole aziende possano cessare l’attività d’im-presa e quindi scomparire.Per quelle più grandi, invece, si lavora per evi-tare di arrivare a soglie critiche di esposizionedebitoria. Si tratta, come detto, di un impegnoarticolato che ai nostri iscritti è quasi scono-sciuto anche perché la Cassa nel frattempocontinua, pur non ricevendo quanto dovuto, afarsi carico dell’erogazione delle prestazioni. Appare chiaro che così il danno finisce peressere duplice.Il primo passo, in quasi tutti i casi di inadem-pienza, è quello della ricerca di una soluzionebonaria: la classica cortese telefonata di solleci-to di versamento alla quale segue, per interrom-pere i tempi di prescrizione, una richiesta forma-le fino ad arrivare – se è necessario - alla notifi-ca del decreto ingiuntivo dinanzi al quale, nellamaggior parte dei casi, il debitore chiede unpiano di dilazione per il pagamento del debito.

Cosa fare? Andare avanti con il rischio di finire,in caso di fallimento, in coda alla lista dei credi-tori anche perché la normativa vigente restaambigua in materia e non sempre riconoscealla Casagit il titolo del “privilegio” o attendereancora un po’ – concedendo la dilazione delpagamento del debito – puntando a recupera-re le somme maturate e a incassare il contribu-to “corrente”? Si sceglie sulla base della prospettata capacitàdi ripresa e quindi di regolarità nel pagamento;si sceglie sulla base delle garanzie offerte. Scelte che finora hanno dato risultati positivi(grazie anche alla tenacia di impiegati e funzio-nari della Cassa), ma il prolungarsi della crisiimpone soluzioni diverse. Innanzitutto sarebbeauspicabile un immediato cambio della norma-tiva per far riconoscere anche alla Casagit lastesse tutele che hanno gli enti previdenziali incaso di fallimento del debitore. Sarà fatto? Noilo continueremo a chiedere.

assistenza conferma un'ampiapreferenza per il Profilo Duecon 65% degli iscritti, seguitodal Profilo Tre con il 24% e dalProfilo Quattro con l’11%.

TESTIMONIANZE DI CHI SI È ISCRITTO AI NUOVI PROFILI

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Luca, 25 anni, pubblicista.

Iscritto da 6 mesi all'Ordine dei Giornalisti, grazie ai nuovi profili a differenza dei miei colleghi

io ho potuto fare una scelta per l'assistenza in linea con il mio reddito e mi sono iscritto al Profilo Tre.

Con la Casagit Card ho potuto effettuare una visita specialistica spendendo solo € 60,00.

ProfiloProfiloquattro

Anna, 35 anni, free lance.

Quando mi sono iscritta all'Ordine dei Giornalistinon potevo permettermi la Casagit,

adesso invece mi sono potuta iscrivere.

Ho scelto il Profilo Quattro perché sono giovane e potrò comunque scalare i profili fino ad approdare

al Profilo Uno.

ProfiloProfilodue

Mario, 37 anni, architetto,sposato con 2 figli.

Sono figlio di un giornalista e sono stato assistito dalla Cassa fino al 2006, grazie ai Nuovi Profili

mi sono potuto iscrivere nuovamente alla Casagit.

Ho scelto il Profilo Due per garantire una tutela a me e alla mia famiglia.

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C’era una voltala felice Emilia

Un quadro carico di incognite in un polo tra i più qualificati ed efficienti del Paese rende ancora più evidente ilruolo decisivo di Casagit

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© Rido - Fotolia.com

CNCASAGITNOTIZIE

PROFESSIONE

Regole e garanzie sul lavoro autonomo, ammorizzatori sociali e il nodo della “fissa”: procede il confronto congli editori

Un contratto “multimediale”per il nuovo giornalismo

di Giovanni Rossi

Difficile e complesso rinnovo con-trattuale: così potrebbe esseredefinito l’impegno prioritario della

Federazione nazionale della stampa italianain questi mesi. Il lavoro è cominciato in un contesto di crisidel nostro settore di dimensioni inimmagi-nabili fino a qualche anno fa. Certamenteuna situazione per nulla favorevole perqualsiasi rinnovo di un contratto di lavoro.Tuttavia, tra Fnsi e Federazione italiana edi-tori giornali il confronto è cominciato.Di comune accordo si sono costituiti quat-tro gruppi di lavoro per affrontare alcunetematiche ritenute urgenti e importanti,nonché necessarie per una nuova stesuradel Contratto nazionale di lavoro giornalisti-co che sia utile a entrambe le parti.Che cosa si discute nei gruppi di lavoro? Certamente uno dei temi di maggior rilievoè quello relativo alla definizione delle nuovefigure professionali. Per chi scrive, il proble-ma è come rendere davvero operativa, eregolamentare al meglio, quella inevitabilemultimedialità vista come la strada percostruire un futuro al settore dell’informa-zione e alla professione giornalistica.Avendo la consapevolezza che questocomporterà la copertura dell’intera giorna-ta, quindi l’avvio di un’organizzazione dellavoro che abbia come punto di riferimentonon la classica giornata lavorativa, ma l’in-tero arco delle ventiquattro ore. Facile adirsi, un po’ meno a farsi con una adegua-ta regolamentazione, salvaguardando dirittie professionalità dei colleghi. A questo siaggiunge lo sforzo – che per la Fnsi si basa,in primo luogo, su un ridisegno della figuradel “collaboratore fisso” contrattualizzato,cioè il cosidetto “articolo 2” del Cnlg – di

individuare figure contrattualiflessibili capaci di avviare unprocesso di assorbimento nellavoro dipendente di unaparte almeno di quell’esercitodi collaboratori coordinaticontinuativi che oggi stannodentro e attorno alle redazioni.Questo impegno sul fronte dellavoro autonomo si sposa,peraltro, con il tentativo didare luogo a una riscritturadell’Accordo nazionale sullavoro autonomo già oggi pre-sente nel nostro contratto dilavoro principale (va semprericordato che il contratto sot-toscritto con la Fieg non èl’unico realizzato dalla Fnsicon una associazione impren-ditoriale). Si tratta di introdurregaranzie (per i colleghi chesvolgono la professione gior-nalistica in forma autonoma)e doveri (per gli editori-com-mittenti) più ampi e al tempostesso più stringenti rispetto aquanto prevedono le normeattuali. Altri temi al centro del con-fronto sono la questione de -gli ammortizzatori sociali,strumento fondamentale pergestire la gravissima crisieditoriale in atto. Si tratta difa re scelte che consentano di poter continuare a dispor-ne, anche aggiornandone lecaratteristiche e le norme cheli regolano (la riforma della

presidente della Federazione nazionale della stampa italiana

di Claudio Cumani

Fiduciario Casagit dell’Emilia Romagna

legge 416 che prevede taliinterventi è quanto maiurgente).Infine, la questione “fissa”. Sitratta di riformare un istitutoeconomico a sostegno di chiva in pensione che ha dimo-strato tutti i suoi limiti, visti i plu-riennali tempi di attesa che ne

caratterizzano l’erogazione.Cosa fare di questo istituto,come riformarlo, salvaguardan-do i diritti acquisiti, ma garan-tendo “qualcosa” anche aifuturi pensionati è l’obiettivodella discussione su questoparticolare punto del confrontotra le parti.

Batte forte anche in una terra economi-camente non fragile come l'Emilia Ro -ma gna il vento della crisi. Quest'anno

per la prima volta il livello di risorse a disposi-zione della Regione per il finanziamento delservizio sanitario è inferiore a quello dell'annoprecedente: da spendere ci sono 7.850.360milioni (meno 1,04% rispetto al 2012) che è lacifra stimata dall'ente sulla base della propriaquota di accesso al Fondo sanitario nazionale2013. In più la Regione Emilia Romagna stan-zia 150 milioni di euro del proprio bilancio,come già avvenuto in passato, per l'erogazio-ne di prestazioni sanitarie aggiuntive rispetto ailivelli essenziali di assistenza. Ma non basta:per far quadrare i conti bisogna trovare altri260 milioni di euro. Come ? Efficienza nellaspesa per i farmaci, maggiore integrazione traservizi per evitare sovrapposizioni, revisionitariffarie (che vuol dire riduzione delle tariffeospedaliere con cui la Regione paga le presta-zioni di ricovero fatte dalle strutture accredi tatesia pubbliche che private), interventi sul turn -over dei lavoratori (colpite in particolare le figu-

re amministrative). Insomma, bisogna tirare lacinghia. Una realtà che Casagit segue conattenzione per migliorare l'integrazione fra iservizi d'assistenza. Come si sa, l'EmiliaRomagna è polo sanitario qualificato. Qui il13,7% dei pazienti in cura proviene da altreregioni e la cosa crea anche qualche proble-ma: al Rizzoli di Bologna ad esempio i tempiper l'artoprotesi dell'anca sono superiori allanorma proprio perché il centro è molto appeti-to. Far funzionare la macchina Emilia Ro -magna con 19.945 posti letto (a proposito,tasso di ospedalizzazione e ricoveri sono daanni in decrescita) e con liste d'attesa sullostandard richiesto dal livello nazionale è com-plicato. Una boccata d'ossigeno è arrivataqualche settimana fa con lo sblocco, grazie aldecreto legge governativo, di 448 milioni per ipagamenti alle aziende fornitrici delle Asl. Unpo' di soldi verranno rimborsati quest'anno, unpo' il prossimo.Ma, al di là dei problemi comuni a tutte leregioni, l'Emilia Romagna ha fatto e continua afare i conti con la tragedia del terremoto (alla

quale, ricordiamo, Casagit ha voluto devolvereun significativo attestato di solidarietà). Comesi ricorderà, nel maggio del 2012 molte strut-ture sanitarie subirono forti danni provocandol'evacuazione dei pazienti e la chiusura di alcu-ni reparti anche solo a titolo precauzionale.Oggi la situazione è nettamente migliorata: silavora, ad esempio, alla ristrutturazione deivecchi pronto soccorso di Carpi e Mirandola,si progetta la nuova casa della salute di Finaleche prevede il recupero dello storico padiglio-ne. E, anche se le ordinanze commissarialihanno finanziato con 54 milioni di euro 119interventi in strutture sanitarie ospedaliere, idisagi permangono.Lo scenario, dunque, anche nella feliceEmilia è difficile: certi sono i tagli alle fornitu-re di beni e servizi per le aziende sanitarie,temute sono la riduzione dei posti letto e lachiusura dei piccoli ospedali. Un quadro nelquale diventa prezioso un piccolo gioiellocome la nostra Casagit. A patto che sappiasempre meglio e sempre di più dialogare conun Pubblico in affanno.

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Riforma necessariaIl nuovo testo in Parlamentoentro l’annoTra i punti qualificanti della proposta: la formazione universitaria

Poteva andare meglio, sì poteva andarmimeglio il 18 giugno quando sono statorieletto presidente dell'Ordine dei gior-

nalisti. Non contesto, sia chiaro, le sceltediverse ipotizzate dai colleghi. Ma chiunque dinoi fosse stato eletto poteva augurarsi unperiodo migliore.La consapevolezza condivisa di questo, la -sciando al 2016, quando si rinnoverà il Con -siglio dell'Ordine, i temi e i toni della propa-ganda è il primo contributo concreto che cia-scuno di noi potrà dare alla nostra categoria.Non c'è solo da affrontare il problema dellariforma di una legge che ha più di cinquan-t’anni. Una legge che ha passaggi di incre-dibile attualità, segno di una qualità rara deipolitici di allora, ma che ha bisogno di esse-re aggiornata, per tenere conto della realtàattuale. Questi tentativi sono stati fatti più volte, mamai come nell'ultima legislatura siamo stati aun passo dal risultato positivo. Un ultimopasso impedito dalla furbizia di pochi i quali,violando un’intesa pressoché unanime delConsiglio nazionale, hanno cercato di intro-durre una riforma del sistema elettorale che,saggiamente, il Consiglio (con un voto presso-ché unanime, ripeto) aveva deciso di delegarea un regolamento. La ratio non solo era intui-bile, ma largamente condivisibile e formalmen-te condivisa. Salvo i furbi, appunto, con leconseguenti reazioni di chi si sentiva danneg-giato. Un regolamento è strumento più facil-mente aggiornabile rispetto a una legge e,cosa non marginale, sarebbe stato di produ-zione "interna" alla categoria che, a singhioz-zo, lamenta interferenze della politica.Questo è il passato. Amo guardare avanti.

Debbo e dobbiamo farlo. Quellariforma è necessaria e confidoche entro l'anno riusciremo aoffrire al Parlamento un testocondiviso, che riprenda quellaproposta formulata (lo ripeto perla terza volta, con voto presso-ché unanime) che il Cnog avevamesso a punto circa due annifa. La riprenda e la migliori, sepossibile, in maniera condivisa,prevedendo - tra altro - l'acces-so alla professione per via uni-versitaria. Questo passaggio miporta a qualche amara conside-razione sulla situazione attuale.Per una volta non parlerò dellosfruttamento selvaggio dei col-leghi, della loro vita e dei lorosogni. Né delle conseguenzenegative che tutto questo ha suldiritto dei cittadini ad avere unainformazione libera.Desidero brevemente soffer-marmi sull'attuale sistema diaccesso alla professione. I pra-ticanti tradizionali non esistonoquasi più (si contano, in unanno, sulle punta delle dita dellemani), quelli freelance debbonoconfidare sulla comprensionedegli Ordini regionali perché conla crisi i parametri economici diriferimento sono un miraggio.Certo, ci sono i praticanti d'uffi-cio, dopo il riconoscimento deiquali si precipita nella disoccu-pazione e ci si avvita in una

costosa causa di lavoro dagliesiti imprevedibili. C'è ora l'idea del "ricongiungi-mento", un'idea della Fnsi con-divisa dall'Ordine, che ha provo-cato qualche polemica, alimen-tata ad arte durante la recenteconsultazione elettorale (solochi polemizzava poteva trarnevantaggi, non chi la proponeva)con una mistificazione tendentead accreditare una guerra traultimi. I colleghi interessati - chedovranno fare i conti con lesoglie di reddito fissate dai sin-goli Odg regionali, di fatto suloro richiesta - non sono nuove

immissioni nel boccheggiantemercato del lavoro: sono già allavoro da anni e non reclamanoil riconoscimento di compiutapratica solo perché sono con-sapevoli che verrebbero messialla porta.L'altro canale, quello delle scuo-le, sta mostrando tutti i suoi limi-ti, non solo per i costi a trattiproibitivi, ma anche perchéqualche recente polemica sullescelte operate dalla Rai imponeuna riflessione radicale. Che cisarà. Senza brandire mannaie,ma anche senza guardare dal-l'altra parte.

CNCASAGITNOTIZIE

di Enzo Iacopino

Presidente Ordine nazionale dei giornalisti

Nell’immediato la questione più rilevante sarà avviare con il nuovo contratto un processo di allargamento della base contributiva dei giornalisti

Pensioni: una gestione sanaper reagire alla crisi e costruire il futuro

L’Inpgi ha una gestione sana e sa reagire allagravissima crisi dell’intero mondo dell’infor-mazione. È questa la conclusione di mag-

giore rilievo, e di conforto per tutti coloro che sispendono per il presente e il futuro della previden-za dei giornalisti italiani, della relazione della Cortedei Conti sui bilanci 2012 dell’Istituto. Si riconosceinfatti un andamento positivo della gestione previ-denziale nel medio e lungo periodo.La Corte, ma quasi contemporaneamente iMinisteri del Lavoro e dell’Economia che hannoapprovato il bilancio, raffigura infatti uno scenariocaratterizzato da un attivo di oltre undici milioni dieuro nel momento forse più difficile nella tormen-tata storia dell’informazione italiana. L’esito positi-vo sui conti 2012 - va sottolineato – è frutto deitempestivi interventi di riforma adottati dall’Inpgi edalle parti sociali (Fnsi e Fieg innanzitutto) negliultimi anni, che avevano come intento proprioquello di mettere in sicurezza l’equilibrio finanzia-

rio. La stessa Corte dei conti rile-va infatti come largamente posi-tivo sia il risultato della gestionepatrimoniale (mobiliare e immo-biliare) che ha fatto registrare unandamen to addirittura miglioredell’anno 2011.D’altra parte lo stesso Ministerodel Lavoro – titolare la professo-ressa Fornero – non aveva man-cato di rilevare, poco prima dellafine del governo Monti, la soliditàdei conti dell’Inpgi in una proiezio-ne attuariale a 50 anni, proiezionerichiesta dallo stesso Ministero.Tutto a posto dunque? Beh, sel’Inpgi non avesse ben operato indifesa del proprio presente e delproprio futuro, avrebbe rischiatodi essere travolto dalle conse-guenze di una crisi che, comeabbiamo detto, assume aspettidrammatici per l’occupazionegiornalistica e per la stessa so -pravvivenza di molte aziendeeditoriali della carta stampata,dell’emittenza radiotelevisiva e,in sostanza, dell’intero sistemain for mativo. In cinque anni (a pr i -le 2013-2009) si sono persi1.929 posti di lavoro di giorna-listi. Un crollo assolutamentesen za precedenti. Gli stati di crisi aziendale per i qualisono stati attivati gli ammortizza-tori sociali sono aumentati dai 18nel 2009 ai 50 del 2012. Una

media di 32 stati di crisi l’anno con una evidente pro-gressione. I costi degli ammortizzatori sono lievitati inmisura esponenziale: contratti di solidarietà da poco piùdi 220 mila euro del 2009 a quasi 8 milioni (7.937.039 nel2012); cigs da 492 mila euro del 2009 a 3.647.721 nel2012; indennità di disoccupazione da poco più di 10milioni nel 2009 a 11.588.362 nel 2012; i prepensiona-menti da 153.545 nel 2009 a quasi venti milioni nel 2012(19.286.039 euro). Da oltre tre anni, quindi, la crisi finan-ziaria, industriale, delle vendite e della raccolta pubblici-taria, ha coinvolto quasi tutte le aziende editoriali, grandi,medie e piccole.È evidente che una crisi epocale di queste dimensioninon poteva non avere riflessi negativi sui dati relativiall’equilibrio, per meglio dire al disequilibrio della gestio-ne Ivs e su quelli relativi, come abbiamo visto, all’attiva-zione degli ammortizzatori. Le prospettive per l’anno incorso sono ulteriormente negative.L’Inpgi segue con grande attenzione il dibattito tra il sin-dacato dei giornalisti, la Fnsi, e la Federazione deglieditori (Fieg). C’è certamente un problema, che Fnsi eIstituto, hanno posto con forza e che riguarda il soste-gno straordinario che gli imprenditori del settore edito-riale devono assicurare al sistema degli ammortizzatorisociali: aliquota straordinaria, anticipo dell’aumento delcontributo degli editori previsto dal passato contratto?Decideranno le parti. Occorre anche sottolineare l’esi-genza di garantire trasparenza e una gestione “etica”degli ammortizzatori stessi evitando di duplicare ilsostegno al reddito dove ciò si registra. Una soluzioneva trovata all’abnorme squilibrio tra entrate e prestazio-ni del fondo Fnsi-Fieg, il cosiddetto fondo ex fissa. Mala questione più rilevante è avviare con il nuovo contrat-to un processo di allargamento della base contributivadei giornalisti, e cioè un aumento dell’occupazione checonsenta di ridurre e assorbire parte consistente delprecariato giornalistico.

di Andrea Camporese

Presidente Inpgi

PROFESSIONE

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CNCASAGITNOTIZIE

OSSERVATORIO SALUTE

Sicurezza e Salute in redazione

Aumentare i livelli di attenzione aiuta a prevenire spiacevoli incidenti, favorendo la tutela del benessere

di Giorgio Pacifici e Giampiero Spirito

Salute in redazione vuol dire anche sicu-rezza sul luogo di lavoro. Nel corso deglianni, si è passati da un concetto di pro-

tezione in ambienti con macchine e impianti,puramente tecnica, a un’idea diversa, a carat-tere organizzativo dei luoghi dove si esercita laprofessione, per la quale il lavoratore cooperain modo attivo per ottenere la tutela delbenessere. L’obiettivo finale è diffondere unavera e propria cultura della sicurezza, attraver-so l’informazione, l’addestramento per affron-tare le emergenze e la partecipazione dei gior-nalisti. Partendo da questi pensieri, è tuttoraattivo il Decreto Legislativo n.81 del 2008, che

ha modificato profondamente ilsenso delle norme che per anniavevano regolato il settore.

Secondo questo provvedimen-to, in primo luogo l’azione diprevenzione va effettuata valu-tando ogni rischio che si possatrovare sui luoghi di lavoro. Lestesse cause vanno poi elimi-nate e, ove non sia possibile,devono essere ridotte al mini-mo, limitando il numero di lavo-ratori esposti.

sistema di relazioni fra i respon-sabili dell’azienda editrice e glistessi lavoratori, che collabora-no per garantire la sicurezza.In questo delicato processo,per la parte istituzionale abbia-mo il datore di lavoro, i dirigenti,i preposti aziendali mentre tra isoggetti attivi sul campo ci sonoil rappresentante dei lavoratoriper la sicurezza (R.L.S.), ilresponsabile del servizio pre-venzione e protezione, con isuoi addetti e i lavoratori desi-gnati all’attuazione di misure diprevenzione incendi o di eva -cua zione in caso di gra ve peri-colo e primo soccorso. Acqui -sta rilevanza anche la figura delmedico competente, sceltodall’Azienda per fornire sorve-glianza sanitaria, che visita gliambienti lavorativi e informa suirisultati dei propri accertamenti.

Tutte queste figure professionalisono in qualche modo coinvol-te nella stesura di un elaboratofinale, il “Docu mento diValutazione del Rischio”, chefotografa ogni realtà aziendalein tema di sicurezza e che vieneaggiornato periodicamente. Neidiversi ruoli, i rappresentantidefiniscono un programmacomune per la raccolta di infor-mazioni, identificano i fattori dirischio, verificano le disponibilitàdelle misure tecniche e di coor-

Per ridurre gli effetti negativisulla salute, acquista semprepiù importanza invece la pro-grammazione della prevenzio-ne, con il rispetto dei principisalutari nell’organizzazione dellavoro, della concezione deiposti dove si effettuano le pre-stazioni, della scelta delleattrezzature e della definizionedei metodi. Per fare questo, si ricorre a unaprocedura di prevenzione darealizzare attraverso un nuovo

dinamento per ridurre al minimo pericoli e numero dilavoratori esposti, con la stima della gravità degli effet-ti che potrebbero derivare dalle situazioni sbagliate. Ma quali sono i reali fattori di rischio sui luoghi di lavo-ro? La legge li divide in tre grandi categorie. La primariguarda i rischi strutturali, meccanici ed elettrici legatia edifici, attrezzature, macchine, im pianti tecnologici,spazi e aree di transito. La seconda i rischi ambienta-li e organizzativi relativi a microclima, e quindi a illumi-nazione, rumore, esposizione ad agenti fisici, chimici,cancerogeni. C’è poi il “rischio incendio” per la pre-senza di materiale infiammabile o di attività soggetta alcontrollo dei Vigili del Fuoco.

E proprio alla probabilità di sviluppo delle fiamme èriservata un’attenzione particolare. Le zone di perico-lo, ad esempio, devono essere segnalate in modo benvisibile, evidenziando soprattutto le vie di emergenza,con percorsi senza ostacoli che consentano aglioccupanti dell’edificio di raggiungere luoghi sicuri. La teoria di base della sicurezza sul lavoro, infatti,recita come cura e conoscenza del posto permetta-no di ridurre la frequenza degli infortuni, mentre ildisordine e la cattiva organizzazione aumentino diparecchio queste possibilità. Ogni lavoratore in cia-scun ambiente deve disporre di spazio adeguato: lezone di passaggio non devono presentare buche evanno sgombrate da materiali che ostacolino la liberacircolazione. Impianti e dispositivi vanno poi sottopo-sti a regolare manutenzione tecnica, eliminandocostantemente i difetti rilevati. Trattando poi in modopiù specifico il luogo professionale, bisogna sottoli-neare come -secondo la normativa- l’illuminazionegiochi un ruolo decisivo per la salute: è semprenecessaria una quantità abbondante di luce naturalee un’adeguata illuminazione artificiale. Anche l’aera-zione è importante. Il co stante ricambio di aria è fon-damentale e se vengono usati impianti di condiziona-mento, vanno progettati in modo che nessun giorna-

lista sia sottoposto a correnticontinue, mentre la temperatu-ra deve es sere sempre ade-guata ai bisogni dell’organismo. Un capitolo speciale della leggeche regola la sicurezza sul lavo-ro riguarda gli impianti e leapparecchiature elettriche e lalunga serie di rischi connessicon l’uso dell’energia. I proble-mi possono derivare da contat-ti con elementi in tensione,come l’alveolo di una presaoppure per influenze indirette,con sovratemperature pericolo-se sotto archi elettrici o conradiazioni, fino ad arrivare allatragica fulminazione per sovra-tensione. È chiaro che la primaprevenzione è di natura tecnica:macchine e impianti devonofunzionare sempre bene, inseguito a una ben fatta manu-tenzione. Ad ogni modo, i primisuggerimenti utili sono di evitarei riparamenti “fai da te” e di rivol-gersi sempre al personaleaziendale addetto.

E veniamo a un campo cheriguarda le effettive attività di noigiornalisti. Da più di vent’anni, leredazioni sono il regno del lavo-ro al computer, dove impazza-no mouse, schermo e softwareper l’interfaccia uomo-macchi-na. La normativa disciplina leproblematiche sanitarie dell’atti-vità con il videoterminale. Fra le

principali, vi sono i rischi da disturbi posturali e muscolo-scheletrici, cioè dolori al collo, alla schiena e alle mani.Seguiti dai disturbi della vista, quando lo sforzo rimane pro-tratto nel tempo, senza pause accettabili e con una messaa fuoco oculare troppo ravvicinata. Per evitare conseguen-ze, si dovrebbe scrivere usufruendo di uno schienale regola-bile in altezza, con una sedia girevole fornita di rotelle per illibero movimento e con uno spazio adatto per la correttaposizione delle gambe. Inoltre, bisognerebbe lavorare conuna scrivania che consenta l’appoggio degli avambracci edove la distanza dallo schermo abbia una giusta profonditàe l‘altezza dello sguardo sia in linea con la parte superiore delcapo. Questioni che su “Casagit Notizie” abbiamo già tratta-to più in profondità con un nostro precedente articolo. Un altro argomento che incuriosisce e coinvolge è la prote-zione dei lavoratori dai rischi di esposizione ai campi elettro-magnetici o CEM.

Questi ultimi sono generati da cariche elettriche e possonotrasferire energia attraverso la propagazione di onde. Acerte condizioni, quindi, possono diventare pericolosi quan-do interagiscono con gli organismi viventi, perché potreb-bero provocare la perturbazione dell’equilibrio biochimico. IlDatore di lavoro valuta le condizioni in cui si presta l’operae se rileva che ci siano pericoli, avvia monitoraggi conesperti per misurare i livelli dei CEM: se al di sotto dei valo-ri limite di esposizione previsti, i giornalisti risultano protetticontro gli effetti negativi, ma al contrario, se li superano,vanno adottate immediatamente misure di tutela. L’Aziendadeve analizzare anche l’esposizione ad agenti biologici chepotrebbero trovarsi in ambienti confinati: acari, batteri,muffe, virus, con attenzione particolare alla manutenzione diimpianti di trattamento dell’ acqua e dell’aria.Anche lo sforzo psicologico è contemplato dal Decreton.81 del 2008. Turni difficili come quello notturno, attività incondizioni di emergenza o in zone di guerra e in contestidestabilizzanti, possono causare lo “stress da lavoro corre-lato”, un insieme di reazioni comportamentali ed emotivemolto dannose, che causano disfunzioni psicologiche efisiologiche. Tra i rimedi, ci sono il miglioramento del climaredazionale e dell’organizzazione dei processi del lavoro. Insomma, in tema di sicurezza e salute sul lavoro la giuri-sprudenza prevede quali sono i casi in cui i giornalisti cor-rano seri pericoli e descrive come agire per evitarli. Dà,inoltre, serie indicazioni per l’organizzazione aziendale,spiegando quali siano i ruoli adatti per un lavoro comunee come i responsabili aziendali e i lavoratoripossano collaborare per un per-corso comune, al fine di evi-tare pericoli.

Come tutte le leggi, però,la fase più delicata e deci-siva è quella dell’attuazio-ne pratica e concreta sulposto di lavoro.

La Redazione del film “Tutti gli uomini del Presidente”

© leszekglasner - Fotolia.com

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La salute a portata di mano per i freelance e per i figli non più iscritti dei giornalisti

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