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Majorana; numero 3_febbraio/marzo 2011_La redazione si riunisce il lunedì dalle 14.30 alle 16.00 con le professoresse D’Arrigo e Martini. SPECIALE COGESTIONE!!! UN BREVE RIASSUNTO DI QUESTI TRE GIORNI CHE CI HANNO ARRICCHITI IN OGNI AMBITO! Quest’anno la consueta cogestione del Majo si è svolta con una modalità po’ diversa rispetto agli anni scorsi. Si è infatti deciso di preparare una serie di laboratori, condotti da studenti e professori insieme, ci sembrava bello infatti lavorare fianco a fianco, come del resto suggerisce il nome dell’iniziativa!! ;) Ed ecco che è partita la complessa organizzazione … ogni professore che ha aderito all’invito di presentare un appro- fondimento ha gestito il laboratorio con uno o più studenti, accogliendo di giorno in giorno gli studenti iscritti. E per i rappresentanti di istituto è stato piuttosto arduo gestire il sistema di iscrizioni, far quadrare spazi e numeri, assicu- rare la necessaria sorveglianza e il materiale eno-artistico-tecnologico necessario… Ma la cogestione 2011 è riuscita alla grande!!! Ci sono stati laboratori di fisica, chimica, scienze dell’alimentazione e matematica, di inglese, psicologia e musica, attività ludiche quali gli scacchi o la manipolazione artistica, di approfondimenti sull’attualità, quali pubblicità, globa- lizzazione, condizione femminile, economia, tematiche omosessuali… e infine il cineforum!Ecco le impressioni di alcuni studenti –conduttori e di altri studenti-partecipanti … prof Martini I l mio esilio ascetico sembra essere terminato. Ho finalmente abban- donato la vita terrena dov’ero stata mandata di forza a sottopormi al volere dei libri scolastici e giudizi spietati, e ora sono tornata alla mia vera patria celeste: lo Spicilegio. Tutti stavano perdendo le speranze e in- vece eccomi! Sulla prima pagina an- che di questo numero del giornalino, ancora tutta bianca, perché nessuno si è preso l’onere di tradirla con un’- altra penna! Sono commossa. Che dire? La mia prolungata assenza mi ha fatto capire come certe cose, co- me un giornalino scolastico, possono andare avanti solo con la collabora- zione di tutti! Ma come può essere vero il detto “chi fa da sé fa per tre” in casi come questi? In cui la collabo- razione è la chiave di tutto, in cui se una persona si esilia in preda a Shel- ling e Fichte tutti gli altri sgobbano come i folletti di Babbo Natale per portare il lavoro più avanti possibile? Certe cose non basta ringraziarle, bisogna proprio adorarle. Sono tem- pi difficili: le ragazze si fanno usare da Berlusconi, le donne si sentono schiacciate da queste, si grida, si ma- nifesta, anche se nessuno ascolta. E poi la novità del secolo è che persino Marzo ha deciso di ribellarsi a tutto quanto cercando di rallentare il più possibile l’arrivo della primavera per quanto gli è possibile, sembra uno di quei prof. che non si rassegna al fat- to che sta per suonare la campanella e continua a dire “no, ancora un atti- mo devo finire!” perché Marzo fino al 21 ha il potere di far arrivare il freddo come gli pare e sembra pro- prio di questa idea! Nonostante tutto questo, noi siamo qui! Qualcuno si stressa per gli esami di maturità (me compresa), qualcun altro si preoccu- pa di passare ancora gli anni che gli restano al liceo e nel frattempo si scrive, si pinza, si parla d’amore, ci si stanca e ci si realizza a ritmo di musi- ca nella nostra dimora: il laboratorio di informatica dominato da Riccardo. Ormai non più. Bene, ho riempito abbastanza righe per evitare com- menti spiacevoli da parte del pc che potrebbe rifiutarsi di riempire tutto lo spazio o non riuscire a riempirlo tutto. Che fatica! Vi lascio con la mente altrove per poter leggere in- terviste doppie, commenti sulla co- gestione (un’altra prova di grande collaborazione!), poesie, tante, tan- tissime altre cose e poi la posta del cuore che sta prendendo piede e grazie a cui, al ritorno dal mio esilio ascetico, ho avuto il piacere di trova- re una bella sorpresa! Buona lettura! Anna NON C’È PIÙ LA MEZZA STAGIONE...

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SPECIALE COGESTIONE!!! UN BREVE RIASSUNTO DI QUESTI TRE GIORNI CHE CI HANNO ARRICCHITI IN OGNI AMBITO!

Quest’anno la consueta cogestione del Majo si è svolta con una modalità po’ diversa rispetto agli anni scorsi. Si è infatti deciso di preparare una serie di laboratori, condotti da studenti e professori insieme, ci sembrava bello infatti lavorare fianco a fianco, come del resto suggerisce il nome dell’iniziativa!! ;) Ed ecco che è partita la complessa organizzazione … ogni professore che ha aderito all’invito di presentare un appro-fondimento ha gestito il laboratorio con uno o più studenti, accogliendo di giorno in giorno gli studenti iscritti. E per i rappresentanti di istituto è stato piuttosto arduo gestire il sistema di iscrizioni, far quadrare spazi e numeri, assicu-rare la necessaria sorveglianza e il materiale eno-artistico-tecnologico necessario… Ma la cogestione 2011 è riuscita alla grande!!! Ci sono stati laboratori di fisica, chimica, scienze dell’alimentazione e matematica, di inglese, psicologia e musica, attività ludiche quali gli scacchi o la manipolazione artistica, di approfondimenti sull’attualità, quali pubblicità, globa-lizzazione, condizione femminile, economia, tematiche omosessuali… e infine il cineforum!Ecco le impressioni di alcuni studenti –conduttori e di altri studenti-partecipanti … prof Martini

I l mio esilio ascetico sembra essere terminato. Ho finalmente abban-

donato la vita terrena dov’ero stata mandata di forza a sottopormi al volere dei libri scolastici e giudizi spietati, e ora sono tornata alla mia vera patria celeste: lo Spicilegio. Tutti stavano perdendo le speranze e in-vece eccomi! Sulla prima pagina an-che di questo numero del giornalino, ancora tutta bianca, perché nessuno si è preso l’onere di tradirla con un’-altra penna! Sono commossa. Che dire? La mia prolungata assenza mi ha fatto capire come certe cose, co-me un giornalino scolastico, possono andare avanti solo con la collabora-zione di tutti! Ma come può essere vero il detto “chi fa da sé fa per tre” in casi come questi? In cui la collabo-razione è la chiave di tutto, in cui se una persona si esilia in preda a Shel-ling e Fichte tutti gli altri sgobbano

come i folletti di Babbo Natale per portare il lavoro più avanti possibile? Certe cose non basta ringraziarle, bisogna proprio adorarle. Sono tem-pi difficili: le ragazze si fanno usare da Berlusconi, le donne si sentono schiacciate da queste, si grida, si ma-nifesta, anche se nessuno ascolta. E poi la novità del secolo è che persino Marzo ha deciso di ribellarsi a tutto quanto cercando di rallentare il più possibile l’arrivo della primavera per quanto gli è possibile, sembra uno di quei prof. che non si rassegna al fat-to che sta per suonare la campanella e continua a dire “no, ancora un atti-mo devo finire!” perché Marzo fino al 21 ha il potere di far arrivare il freddo come gli pare e sembra pro-prio di questa idea! Nonostante tutto questo, noi siamo qui! Qualcuno si stressa per gli esami di maturità (me compresa), qualcun altro si preoccu-

pa di passare ancora gli anni che gli restano al liceo e nel frattempo si scrive, si pinza, si parla d’amore, ci si stanca e ci si realizza a ritmo di musi-ca nella nostra dimora: il laboratorio di informatica dominato da Riccardo. Ormai non più. Bene, ho riempito abbastanza righe per evitare com-menti spiacevoli da parte del pc che potrebbe rifiutarsi di riempire tutto lo spazio o non riuscire a riempirlo tutto. Che fatica! Vi lascio con la mente altrove per poter leggere in-terviste doppie, commenti sulla co-gestione (un’altra prova di grande collaborazione!), poesie, tante, tan-tissime altre cose e poi la posta del cuore che sta prendendo piede e grazie a cui, al ritorno dal mio esilio ascetico, ho avuto il piacere di trova-re una bella sorpresa! Buona lettura! Anna

NON C’È PIÙ LA MEZZA STAGIONE...

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SPECIALE COGESTIONE!!! ASSAGGIALO!

Con questo titolo il professore Alzona ha presentato il suo laboratorio di degustazione. Nei 3 giorni di cogestione ogni giorno c’è stato un percorso del gusto:, il primo giorno di salumi , il secondo di formaggi e infine di cioccolato e introdu-zione (solo teorica purtroppo)alla fermentazione della birra. Ho partecipato al laboratorio del terzo giorno e ho avuto il piacere di degustare dal cioccolato al latte al fondente 75% , passando attraverso il tipico torinese gianduia e il fonden-te classico. Oltre che dal cioccolato siamo stati deliziati anche da un spiegazione di come vengono fatti i vari tipi di cioc-colato e il professore ha anche dato informazioni utili per verificare sulle confezioni cosa c’è nelle effettivamente nelle tavolette di cioccolato , facendo anche attenzione a scritte ingannevoli (per esempio se c’è scritto che il prodotto è italia-no , non per forza gli ingredienti sono italiani, vuol dire semplicemente che è stato prodotto in Italia). Molto interessante è stata anche la spiegazione di come fare la birra , anche se avrei preferito che il tutto fosse seguito da un bella degusta-zione alcolica che purtroppo non è consentita a scuola. Proprio per questo il professore proponeva di incontrarsi fuori dalla scuola e di fare un percorso di degustazione di birra, se siete interessati (io si ) fatelo sapere al prof. Alzona. Per i laboratori dei primi 2 giorni purtroppo posso solo affidarmi a testimoni che mi hanno raccontato ma sembrano siano stati belli (e soprattutto gustosi) come quello a cui ho partecipato io. Io da questo laboratorio sento di aver imparato molte cose utili e mi sono proprio divertito, stesa cosa posso dire dei miei compagni che hanno partecipato. Non so se l’anno prossimo nella cogestione il professore riproporrà qualcosa di simile, se lo farà io di sicuro parteciperò e se non l’avete fatto quest’anno vi consiglio di farlo in futuro. Mauro

LA CRISI ECONOMICA Se la cogestione doveva essere un momento di maturità nell’affrontare temi ostici e spesso fuorvianti come l’economia, l’incontro che ha avuto come tema “la crisi economica, finanziaria e sociale” è stata la prova di codesta maturità. Grande prova di interesse da parte dei numerosi partecipanti soprattutto quando l’intervento dello speaker ha toccato il tema delle differenze di ricchezza fra le nazioni, della spesa dei governi per l’istruzione e la cultura, lo Stato sociale, di come affrontare “l’avanzata asiatica” da parte delle nuove generazioni. Ma andiamo con ordine. Dapprima sono state presentate le cause della crisi, inizialmente erroneamente considerata solo finanziaria, ponendo l’accento su quanto l’avidità abbia fatto da miccia. L’avidità dei banchieri, dei top manager del-le grandi imprese, dei governanti di alcuni paesi (nord africa docet), ma ahimè anche di troppe famiglie, persone comuni. Poi sono stati presentati i “numeri” della crisi utilizzando gli aggregati macroeconomici: la ricchezza pro-capite (PIL), il tasso di disoccupazione nelle varie parti del mondo, la capacità di spesa degli individui e quella degli Stati, la soglia di povertà. Sono stati viste le differenze fra la crisi attuale e quella del ’29, conosciuta come Grande Depressione. Cifre spesso sorprendenti per il pubblico, che servono a pensare in modo critico ma propositivo, perché non è mai utile il pu-ro elenco dei problemi se non si presentano anche delle soluzioni. Infine si sono affrontate le differenze economiche di carattere geografico scendendo anche nel particolare delle Regioni italiane. Tema utile in un momento in cui l’abusata parola “Federalismo” tende a distrarre l’occhio dal centro del problema. Lo Stato siamo noi, o no? I ragazzi, sempre attenti, hanno più volte manifestato curiosità , semmai anche dissenso, dimostrando di essere ben consapevoli del loro ruolo futuro in una società in evoluzione. Una grande unità d’intenti, la volontà, l’umiltà e soprattut-to una mai sazia voglia di progredire culturalmente con un ampliamento dell’istruzione (anche economica). Questi sono stati i pilastri del discorso finale che si è concluso con un incitamento, una frase che deve servire da propulsore: da ogni crisi nascono sempre delle opportunità. Per chi volesse curiosare fra i numeri del mondo e dell’Italia si citano alcuni siti fonte del discorso: www.istat.it (per i dati sull’Italia)- www.imf.org (Fondo Monetario Internazionale) – www.cia.gov (Che non è solo spionaggio come la gente pensa!!!!!!!!! Ps. E’ stato presentato un famoso spezzone di film. Guardatevelo tutti: WALL STREET, discorso sull’avidità. BRRRRRRRR! Giuseppe Carena

L’ITALIA DALL’ESTERO Durante il laboratorio, attraverso l’analisi di articoli di giornale e trasmissioni televisive straniere, sono sorte interessanti discussioni di carattere politico; non solo relative all’attuale situazione dello Stato italiano, ma anche più generali. Que-sto ha permesso ai partecipanti al laboratorio di esprimere la propria opinione e la spontaneità di espressione da parte di tutti ha permesso di confrontarsi su argomenti che non sempre a scuola vengono trattati. Noi relatori siamo rimasti favorevolmente colpiti dal fatto che ci fossero studenti di tutte le classi (dalle prime alle quinte), il che dimostra che i giovani d’oggi sanno interessarsi a ciò che li circonda. Nonostante il laboratorio si sia ripetuto tutti e tre i giorni, ogni volta è stato diverso in quanto i partecipanti, di volta in volta, facevano notare aspetti diversi di uno stesso articolo. Inol-tre in alcuni casi è bastato un solo articolo per suscitare un dibattito attivo che alla fine coinvolgeva argomenti di

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About Majorana

COGESTIONE NUOVA ED INASPETTATA!

L’esperienza della cogestione quest’anno è stata speciale, più organizzata e con laboratori interessanti che spaziavano in tutti i campi. Noi ragazze abbiamo deciso di vincere la timidezza e la voglia di non fare nulla per due giorni ed abbiamo tenuto un laboratorio sull’emancipazione femminile; questo ci ha fatto capire che per quanto noi ragazze siamo fiere di essere donne e rivendichiamo le pari opportunità, ben poche/i sanno cosa sia successo per permettere, almeno sulla carta, che questi diritti ci siano riconosciuti. Addirittura durante il laboratorio qualcuno credeva che emancipazione signi-ficasse “esclusione”. Beh, signore e signori, è esattamente il contrario, per chi ancora non lo sapesse! Emancipazione vuol dire liberazione da uno status di inferiorità, proprio come gli schiavi romani che venivano liberati dai propri padroni, diventando “emancipati”, anche noi donne dopo anni di lotte ce l’abbiamo fatta, siamo pari agli uomini! (o almeno così sembra). Ecco, proprio su questo ci volevamo soffermare; durante il laboratorio, quando abbiamo parlato delle Suffra-gette e delle loro lotte o di tutti i sacrifici che sono stati fatti, alcuni visi erano sorpresi, il fatto che questi eventi non sia-no conosciuti ci ha stupite e un pochino amareggiate. Tuttavia la partecipazione è stata grande ed alcune ragazze quan-do parlavamo sorridevano orgogliose, consapevoli che stavamo parlando non di fatti estranei, ma di storia, la nostra sto-ria; abbiamo riscontrato maturità negli interventi (a volte cinici, ma sempre ponderati) che ci ha sorprese, come la consa-pevolezza che lo stereotipo è da sconfiggere a partire da noi stesse, o che alcune di noi si sentano molto a disagio ad

essere “classificate”. Quello che abbiamo trovato è stato il coraggio, il coraggio di dire:” ADESSO BASTA!”. Maturità che è stata trovata anche nella seconda giornata, quando il tema era più delicato, più difficile da comprendere, perché per quanto noi possiamo vivere situazioni difficili, in altri paesi la situazione è ben peggiore, la ca-pacità di ascolto della maggior parte dei presenti ha permesso di creare un ambien-te favorevole ad un confronto di idee e di visioni del mondo che ha arricchito tutti. Lavoro importante è stato fatto anche dalla prof. Martini, che per la cronaca inse-gna storia e filosofia, che ci ha aiutato portando materiale video che ci è servito a capire davvero lo sfruttamento del corpo e delle immagini femminili, ci ha saputo

condurre durante il laboratorio, spronare, frenare( Ele!) ed è stata aperta al confronto con noi, come sempre. Insomma è stata un’esperienza fantastica, da ripetere, anche se un po’ stancante perché alcuni hanno fatto fatica a mantenere il silenzio…. A parte questo (ops, ci è scappato un commento da prof!!!!!) è stato davvero bello. Grazie a tutti per la parte-cipazione! Un grazie speciale per Giorgio, Martina, Eleonora (sappiamo chi sei ora grazie a facebook), Elena, Paola, ma il nostro ringraziamento va comunque a tutti!!!. Speriamo e ci auguriamo che tutto quello che è stato fatto e detto non venga dimenticato, speriamo che tutto ciò sia servito a farci aprire gli occhi e andare avanti nella nostra consapevole lotta. Giulia ed Eleonora IV H

“Siamo così è difficile spiegare certe giornate amare, lascia stare, tanto ci potrai trovare qui, con le nostre notti bianche, ma non saremo stanche neanche quando ti diremo ancora un altro si". (F. Mannoia)

GLOBALIZZAZIONE QUOTIDIANA

I professori Ariano e Sciortino hanno tenuto un laboratorio intitolato “Globalizzazione quotidiana”. Per quanto l’argo-mento possa sembrare scontato si può dimostrare che non lo è, in quanto occorre esaminare tutti gli aspetti che sono coinvolti quando si parla di globalizzazione. Le premesse del dibattito sulla globalizzazione possono essere rinvenute nel-la percezione dei cambiamenti in atto nell’economia e nelle relazioni internazionali a partire dagli anni Ottanta, poiché precedentemente il divario tra il Primo Mondo e il resto del mondo era davvero molto ampio. Dalla discussione che si è svolta è emerso un pensiero concordante da parte di tutti gli studenti in merito alla stretta relazione che intercorre tra economia e politica e le conseguenze che essa porta all’aspetto etico delle società che poi ne vivono gli effetti. Nono-stante ciò però è molto difficile esprimere un’opinione oggettiva, in quanto la globalizzazione è un sistema complesso che coinvolge l’intera popolazione mondiale, pertanto giudicare qualcosa di cui si è parte comporta inevitabilmente una visione di parte. Durante lo svolgimento del laboratorio gli studenti hanno avuto la possibilità di confrontarsi esprimendo il proprio parere su pregi e difetti della società in cui viviamo e di conseguenza proporre - in linea teorica ed utopistica - delle soluzioni per affrontare le problematiche del villaggio globale. Sicuramente non è con un laboratorio svolto in una scuola che si possono risolvere i problemi del mondo, ma rendere noi giovani più consapevoli di ciò che ci circonda può essere un primo passo avanti verso il miglioramento!

I professori hanno consigliato a tutti coloro che sono interessati all’argomento di cercare su un motore di ricerca. Consi-gliamo intanto i seguenti siti:

Raffaele Sciortino, Debate on global, disponibile all’indirizzo www.generation-online.org/t/disobedients_4.htm

www.unito.it/unitoWAR/ShowBinary/FSRepo/Area_Portale_Pubblico/Documenti/I/inaugurazione2011_Deaglio.pdf Silvia

MAMMA SONO GAY!!!

LABORATORIO SULL’OMOSESSUALITÀ

Ciao sono Francesca. Pochi giorni fa sono finalmente riuscita a intervistare gli orga-nizzatori di uno dei laboratori che hanno riscosso maggior suc-cesso durante la cogestione: il laboratorio sull’omosessualità. Andrea, Giorgio, Martina e altri loro amici hanno raccontato la loro storia davanti a un numero di persone inimmaginabile persino per loro. Grazie a loro, alla proiezione di un bellissimo film, “Improvvisamente l’Inverno Scorso”, e all’intervento di Tiziana, una professoressa che convive da dieci anni con la sua compa-gna con la quale da quattro cresce una bambina, questo labo-ratorio è risultato ancora più coinvolgente di quanto già non fosse. Oggi hanno accettato di raccontarmi il loro punto di vi-sta di questo laboratorio, che molti di noi hanno vissuto da spettatori. Ecco le loro risposte alle mie domande: -Per quale motivo avete deciso di organizzare questo laboratorio? A: Beh, innanzi tutto per sensibilizzare gli studenti della nostra scuola riguardo al problema dell’omosessualità, essendo questo un argomento di cui non si parla quasi mai. G: Il progetto come l’hai visto è nato grazie alla collaborazione con la professoressa Neglia, anche se in principio era stata un’idea di Andrea, Martina e mia come un astratto gruppo di supporto per i giovani omosessuali che potevano esserci a scuola… M: …Gente che comunque non ha il supporto di amici e parenti e che può avere bisogno di comprensione e accoglienza. -Avete trovato difficoltà o opposizioni o è stata immediatamente recepita da tutti come una cosa positiva e costrutti-va? A: Durante la prima esposizione all’occupazione ci siamo un’ po’ bloccati e non siamo riusciti a parlare M: Anche perché non sapevamo come strutturare il discorso e come interagire con il pubblico G: Comunque anche per quanto riguarda i riscontri personali, molta gente ci ha confermato che è stato un buon lavoro, anche perché non è stato solo un discorso nozionistico ma abbiamo cercato di buttarla anche sul “personale”. Le opposi-zioni credo possano essersi presentate dal classico gruppetto di omofobi che poteva esserci a scuola. A: comunque non c’è stata alcuna manifesta opposizione. G: si, magari la classica che si può intuire ma non si vede -Al contrario ha suscitato interesse e partecipazione da parte di qualcuno? G: Troppi! A: fin troppa gente, più di quanto ci aspettassimo. M: Ci aspettavamo 50 persone per il primo giorno e 70 per il secondo e ci siamo trovati davanti a 70 persone il primo giorno e 110 il secondo! A: In effetti non è stato facile davanti a tutta quella gente, ma anche se all’ inizio eravamo parecchio tesi non ci è voluto molto perché ci “sciogliessimo”. -E’ stata una scelta difficile per voi decidere di gestire in prima persona questo laboratorio? M: In parte: la volontà era forte ma ci suscitavano molti dubbi il confronto e la comprensione da parte del pubblico. In primis l’idea di questo laboratorio è stata nostra e successivamente ne abbiamo parlato con la professoressa Neglia che è stata molto disponibile. Come già detto l’obiettivo di questo laboratorio era quello di sensibilizzare sperando di ottenere un riscontro positivo. G: Forse per me è stato più difficile che per gli altri. Non ero dichiarato e non mi interessava che se ne parlasse o meno in giro per i corridoi della scuola. In pratica ero indifferente soprattutto perché non sono così visibile agli occhi della gente come poteva essere, invece, Andrea. Poi però..tra, la Neglia, i sensi di colpa e la voglia di partecipare in prima persona ho deciso di parlare durante il laboratorio. -Quali sono stati in particolare i temi trattati durante il laboratorio? A:…beh, omofobia, accettazione di una diversa sessualità che è una diversa normalità… G: Sfatare tutti quei pregiudizi e quei luoghi comuni che spopolano, non so se ti ricordi: le lesbiche che non sono “barbie” che non hanno trovato il ken giusto, non ti salto addosso, non sono un pedofilo, non sono una donna mancata e soprat-tutto non ho scelto proprio nulla, sono così, punto.

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-In questo laboratorio avete parlato della vostra esperienza; questa è stata una scelta coraggiosa ma delicata; quali sono state le motivazione di questa scelta? M: Di te, Andre, si vedeva! A: Si, si vede che sono gay anche a 100 metri di distanza quindi non è stato un problema metterla sul personale, visto che era già di dominio pubblico. A parte le battute volevamo dare una sfumatura più sul personale per…. G: …per rendere un impatto meno pesante perché così le persone tendono a seguire di più quello che dici, e si appassio-nano di più. M: Da giovani a giovani c’è un maggiore impatto e il pubblico si sente maggiormente coinvolto soprattutto perché so-no compagni di scuola. G: Ma soprattutto, non parlando di ipotetici numeri ma di esperienze dirette, la situazione risulta anche più leggera e coinvolgente -E’ stato difficile parlarne davanti a tutta quella gente? A: All’inizio prima di sciogliersi, forse si… poi una volta che ho cominciato a parlare non c’era più quella timidezza. G: Sì infatti, appena cominciato eravamo un po’ tutti abbastanza tesi e ci nascondevamo dietro Gabriele che ha preso subito la parola all’inizio del laboratorio. Poi in realtà una volta che ci siamo sciolti..boh capisci che il pubblico non morde ed era soprattutto interessato all’argomento anche perché non li abbiamo dovuti riprendere nel corso del labo-ratorio e quindi siamo partiti spediti narrando della nostra situazione. A: Anche perché io e Giorgio ci davamo manforte a vicenda e dopo non molto ci siamo lasciati prendere dalla parlanti-na. Andrea (un altro ragazzo che, insieme a molti altri, ha partecipato al laboratorio) interviene: Non penso ci sia stato tanto il problema di parlarne davanti ad un pubblico abbastanza numeroso anche perché, beh siamo persone normali e poi non tutti in fondo erano lì perché erano stati “obbligati” G: In effetti la partecipazione è stata abbastanza attiva e le domande,anche da parte dei più timidi, ci sono state. -Parliamo adesso degli apporti esterni. Che impatto hanno avuto secondo voi la visione del film e l’esperienza rac-contata dall’ospite M: Credo che l’impatto sia stato positivo. Il film l’abbiamo proiettato comunque per far capire agli altri la realtà dei fatti non comuni che alcuni non conoscono, come cosa ne pensano i preti o alcuni deputati fin troppo legati alla visione tradizionale della famiglia. G: Anche quando venivano intervistate le signore per strada o i giovani in piazza si dava un quadro che non ci si aspet-ta o si immagina da un paese cosiddetto civile, nell’Europa dei diritti e dell’uguaglianza per tutti… A: Anche l’intervento di Tiziana e stato molto interessante perché è un argomento non solitamente trattato dai giovani o dalla società in generale. M: Infatti non tutte le coppie omosessuali adottano bambini o ne hanno l’intenzione come invece fanno le coppie etero-sessuali. Volevamo vedere il riscontro sia positivo che negativo del pubblico riguardo a questo argomento. G: Si tratta in ogni caso di un argomento scottante ed è stato carino lanciarlo per vedere le reazioni e le polemiche che vi sono state. -Voi avete parlato e avete portato le vostre esperienze, ma di rimando cosa avete ricevuto per voi stessi? M: Delle ninfomani. G: Per voi stessi e per me! No, a parte gli scherzi, soddisfazione anche di parlarne liberamente davanti a persone cono-sciute e non, come i miei compagni di classe che mi hanno già chiesto una replica personalizzata del laboratorio, cosa che mi ha fatto molto piacere. A: Si, soprattutto visto l’ egocentrismo di Giorgio! A me ha fatto piacere vedere che la gente è interessata e ha capito ciò parlavamo e soprattutto ho provato un grande senso di liberazione. Alla fine dell’intervista, mi hanno raccontato della loro speranza di portare questo progetto fuori dalla scuola e di po-terlo espandere in tutta la provincia. Gli intenti di sensibilizzare chi non si era mai posto il problema o di raccontare questa realtà a chi l’aveva sempre vista come un mondo distaccato e distante dal proprio, pur essendo molto ben riu-sciti, non erano quindi gli unici: tutto il loro gruppo voleva aprire una porta e offrire appoggio e sostegno laddove man-cava da qualche altra parte, o più semplicemente dove ce n’era bisogno. Spazi di questo genere sia all’interno sia fuori dalla cogestione, rivelano l’importanza e l’utilità dei rapporti umani e delle relazioni, e come molte persone, in fondo, siano pronte ad accettare messaggi portatori di una certa maturità, soprattutto trovandoli in vite ed esperienze così vicine a loro e così ben esposte. Francesca IV E, Giorgio V, Martina IV D, Andrea V

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Migliorare il rapporto studenti-professori e offrire una va-sta gamma di laboratori che potessero ricoprire gli interes-

si più svariati da parte di tutti: questi gli obiettivi che ci eravamo posti. Ci siamo riusciti? Sicuramente l’organizza-

zione ha richiesto molto impegno e anche la rinuncia a diverse ore di sonno, ma possiamo fieramente rispondere

con un bel “Si, ne è valsa la pena”. La scelta dei laboratori è stata arbitraria (possiamo affermare di esserci comporta-

ti come dei sovrani dispotici XD) poiché per mancanza di

tempo non abbiamo avuto la possibilità di raccogliere le proposte degli studenti convocando un comitato prima

della cogestione, e a coloro che avrebbero avuto delle idee da comunicare e per questo motivo non hanno potuto

farlo vanno le nostre scuse. Nonostante questo inconve-niente possiamo però ritenerci soddisfatti dell’andamento

dei tre giorni, anche perché abbiamo avuto modo di senti-re commenti positivi anche dalle persone più inaspettate

(il che ovviamente ci rincuora molto). L’unico rammarico è

per quegli studenti - e quei professori - che non hanno approfittato delle attività proposte, poiché ogni lasciata è

persa! Avere l’opportunità di svolgere una lezione aperta, diversa dal solito è un’occasione che non si presenta spes-

so: è un peccato che non tutti abbiano saputo “carpere diem”! Inoltre volevamo fare i nostri più sentiti

“complimenti” anche a coloro che hanno allagato il bagno, soprattutto per la maturità dimostrata nel riparare il dan-

no fatto! Forse ci stiamo dilungando troppo, ma non possiamo non

ribadire quanto ci abbia reso felici la partecipazione spon-tanea e attiva di molti professori e studenti, non solo di

coloro che hanno tenuto i laboratori, ma anche di coloro

che hanno permesso che questi si svolgessero al meglio, offrendo la loro attenzione ed il loro interesse. Un ENOR-

ME grazie va a tutti coloro che ci hanno dato una mano a tenere la situazione sotto controllo!!Particolari ringrazia-

menti vanno al Preside e alla Vicepreside, che appoggiano sempre le nostre iniziative dimostrandoci fiducia (che spe-

riamo di non tradire) e alla professoressa Vignale (nonché vice vice) che ha saputo dimostrare una severità e una

grinta inaspettate. A dispetto di quanto qualche pessimista

avesse profetizzato, possiamo affermare che nel comples-so in questi tre giorni il Majorana ha davvero dimostrato di

aver capito che cosa vuol dire COGESTIONE !!!

About Majorana

COSA NE PENSANO I RAPPRESENTANTI D’ISTITUTO??

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI Eccoci qua, nel laboratorio di Biologia, accolti dalle note di Rolling in the deep, di Adele, i 35 prescelti. Ebbene sì, prescel-ti perché gli iscritti al seminario condotto dal Salcone erano più di 70, ma per motivi di ordine pubblico (capienza del la-boratorio), gli altri sono stati destinati ad altri laboratori, ovviamente meno interessanti e prestigiosi rispetto a questo, che si occupa del mondo della Pubblicità. Attratti dalla musica di sottofondo e dalla Lavagna Interattiva Multimediale, ci siamo resi conto, in base ad un sondaggio, che tutti noi abbiamo in casa almeno un paio di televisori e che trascorriamo molto del nostro tempo (fra le due e le tre ore al giorno) davanti alla TV. Quindi, ci sorbiamo parecchi spot pubblicitari, come dimostrato da un simpatico test: il prof. ci faceva vedere il logo o un slogan interrotto di una pubblicità e noi dovevamo indovinarne il claim finale. Oh, io ne ho beccate 13 su 15! Insomma, la pubblicità è il nostro pane quotidiano. Allora il prof ci ha fatto fare un esercizio: analiz-zare una pubblicità televisiva e comprenderne non solo i significati, ma anche le dinamiche, l’importanza dei colori, gli stacchi fra le inquadrature, i dialoghi, i rumori, le coordinate spazio temporali, le aggettivazioni e le ridondanze verbali, i principali “tropi” verbali (lo sapete cosa sono? Ignoranti, si vede che non studiate Lettere!!!), i codici iconici e quelli ico-nografici…mamma mia quante cose, eppure abbiamo solo visto e rivisto (circa 30 volte) lo spot del Kinder Bueno!!! Per concludere, un altro test sui condizionamenti della pubblicità e i messaggi subliminali: spettacolo!Un po’ per l’argomen-to, un po’ per il docente (mitico) e per il clima di collaborazione che si era creato fra di noi ma alla fine il tempo è volato e abbiamo imparato un sacco di cose interessanti, ma adesso… lo spazio è finito, linea alla regia per gli ultimi consigli per gli acquisti! (D. III )

[continua da pg2] interesse generale. Ciò che è risultato positivo è che il dibattito non era volto alla denigrazione reci-

proca, al contrario lo scopo era quello di imparare a comprendere punti di vista diversi, pur non condividendoli. Il fatto stesso di osservare la propria nazione con gli occhi degli altri Stati è molto formativo sotto molti aspetti: l’informazione, i

coinvolgimenti etici e sociali, l’arte oratoria, l’interpretazione e conclusioni che si traggono. Durante il laboratorio ci sia-mo sforzati di cogliere tutti gli insegnamenti per poterli applicare in un contesto più personale quale è la scuola e i rap-

porti interpersonali. Abbiamo ora la consapevolezza che si cresce confrontandosi: dando un pezzo di noi agli altri ed es-sendo disposti ad imparare da tutto ciò che ci circonda! Sappi e Silvia

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Majorana interculturale

Salut à tous! Et bien voilà: ma prof d'histoire m'a coincé samedi après-midi pendant que j'attendais les français et m'a demandé d'écrire un article sur leurs petites vacances en Italie. Eh oui, un groupe de trente français a passé une semaine à Turin pour apprendre l'italien. Ils ont été hébergé par les élèves des classes de français. Leur programme était bien chargé: ils ont visité la ville de Turin et même Racconigi. Ils ont sûrement vu plus de choses que moi dans ma propre ville! Mais dès qu'ils étaient libres ont les a fait participer à une manifestation, des sorties en ville le soir et le bowling. Alice IV F

1. Perché hai deciso di venire a studiare in Italia?

Perché i miei bisnonni sono italiani: il mio bisnonno è originario di Napoli, mentre la mia bisnonna è siciliana. 2 C’è qualcosa che ti piace particolarmente dell’ Italia o di Torino?

Di questo paese mi piacciono la storia, il cibo ma anche le persone e le strutture… non mi piace molto la scuola. 3. Cosa pensi del nostro liceo? Ci sono differenze tra la scuola in Italia e la scuola in Cile?

In Italia la scuola è molto più difficile che in Cile. Lì infatti abbiamo un orario diverso che va dalle 8 alle 18 però non abbia-mo compiti a casa né interrogazioni, solo verifiche scritte. Poi in Cile gli insegnanti sono meno severi, le classi sono for-

mate da circa 40 ragazzi e portiamo la divisa. Un’ altra differenza è che qui non si fa sport pomeridiano a scuola, mentre in Cile sì.

4. Vorresti dare qualche consiglio agli studenti del Majorana?

Studiate di meno!! Martina

INTERVISTA A BENJAMIN CARCAMO OSPITE DELLA CLASSE 3^ D

UNE SEMAINE AVEC LES FRANÇAIS

Vi presentiamo un nuovo studente, si chiama Benjamin e viene dal Cile per il progetto “Intercultura”. Non conosce anco-

ra molto di Torino, ma è già andato ad incontrare il nostro sindaco!!! Benvenuto Benjamin!!!

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INTERVISTA DOPPIA About Majorana

Paola BUSSO DOMANDE Tiziana BUSSO

L’inizio è stato casuale, era un lavoro per pagare l’università, poi non ho più

voluto smettere Perché ha deciso di insegnare? È capitato, non ho deciso

2010 Quando è arrivata al Majo? 1984

Paoletta Soprannome per gli amici Titti

Solo inglese però passavo matematica Da studente copiava? Poco

No Mai stata bocciata? No, solo rimandata

Storia Materia odiata da studente? Matematica

Scultura Materia preferita da studente? Storia dell’arte

Me**a Parolaccia più detta? Me**accia

La legalizzazione è insensata Legalizzazione delle droghe leggere? Favorevole

La scuola è per tutti Dica qualcosa di sinistra Ho rinunciato

Ora la scuola è seria come una volta E qualcosa di destra? Noooooooo!

15 anni Primo appuntamento all’età di? 14 anni

Una settimana Quanto è durata? 2 o 3 anni

Vino bianco e birra rossa Vino, birra o coca cola? Vino e birra

Felicemente sposata (da 24 anni), una figlia e un figlio

Fidanzata, sposata, figli? Sposata, un figlio

Sì E’ brava/o a cucinare? Sì

Filetto in crosta fagottini ripieni Il suo piatto migliore? Pasta al pesto

Benino, ma le detesto E a stirare le camicie come se la

cava? Bene e mi piace

Disegnare, dipingere, restaurare Hobby? Passeggiare nei boschi e andare in bici

Antiquariato La sua passione? Leggere

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Lu e Eva

About Majorana

ora nero Colore preferito? Blu

Melodica e pop, italiana e straniera Tipo di musica ascoltata? Classica, da chiesa (organo), moderna

Ufficiale gentiluomo e Titanic Film preferito? A qualcuno piace caldo

Responsabili ed efficaci Visti dalla cattedra gli studenti do-

vrebbero essere più…? Allegri (non stupidi)

Imparzialità La miglior qualità di un insegnante? Cercare di voler bene agli studenti

Risentire e poi rivedere gli ex allievi La più grande soddisfazione della

sua carriera? Avere dei ragazzi che mi telefonano

dopo 30 anni

Non esser stata compresa quando ho fatto rimproveri un po’ forti per sbloc-

care una situazione E la delusione? La scuola di oggi

Profumo, mascara , foglio e matita Tre cose da mettere nel suo kit di

sopravvivenza Focaccia, libro e radio

Vado a trovare i miei genitori e poi cucino Cosa fa la domenica mattina? Dormo e vado a passeggio

Se i miei figli non hanno partite dopo averli accompagnati ai loro appunta-

menti, vediamo gli amici E il sabato sera? Vado a cena fuori o invito amici

Anni fa, non ci credo più. Troppi anni di precariato mi hanno segnata Ultima manifestazione? Secoli fa

3 anni fa, Finley con i figli L’ultimo concerto a cui è andata? Millenni fa, Guccini

Ora nuoto Il suo sport? Bicicletta

De Gregori Il cantante per cui avrebbe fatto

follie da adolescente? Beatles

Dei poster con paesaggi Che poster aveva nella sua camera? Che Guevara

1994, Nizza. La prima vacanza dopo la nascita di mia figlia (in quel mese ha

detto papà, mamma e ha camminato!)

La vacanza che ricorda con più emozione?

Sardegna ‘75

Dipende dal periodo Se pensa a se stessa, si piace? Non sempre

Simpaticissime, avete un futuro Come intervistatrici, come ce la

caviamo? Bene

Wow, perfetto. Parallelo Busso vs Busso

Cosa pensa se le diciamo che l’inter-vista doppia è con la Busso?

È una strana contrapposizione

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Uno sguardo sul mondo

Buongiorno animalisti! Inizio prendendo deliberatamente spunto da un volantino della LAV che abbiamo distribuito in piazza castello Sabato 12 Febbraio: “Indosseresti la pelliccia del tuo cane? E del tuo gatto?”Ovviamente si sta estremizzando, ma quante persone vedete con lunghissime pellicce o solo inserti di pelliccia? Ce ne sono tante… ma non le trovate un po’ da nonna o un po’ tamarro?? Io, si, ma ora osserviamo la questione dal punto di vista degli animali…. Ogni anno vengono uccisi 50.000.000 di animali… Ve ne rendete conto? Sono tantissimi. E per fare cosa? Cose (non so proprio come definirli!!) che servono per abbellire, neanche per coprirsi, dato che non siamo più nella preistoria… Ora, una raffica di dati (abbastanza paurosi..) Per ricavare un solo cappotto di pelliccia occorrono:

Praticamente un visone muore a 7 mesi al posto di 10 anni per farne una pelliccia, e tanti conigli vengono allevati solo per questo scopo… è come se aveste un bollino rosso sulla fronte con scritto la data della morte! Come dicevo prima il 12 c’è stata una piccola manifestazione della LAV conto le pellicce… eravamo in pochi volontari che distribuivamo volantini a chiunque capitasse a tiro, pochi ci davano retta, tanti facevamo palline da buttare per terra… Pazienza!! Per concludere, controllate sempre se il vostro capo di abbigliamento ha un inserto in pelliccia vera prima di comprarlo.. un piccolo truc-co: se la base del pelo è liscia, è vera, se ci sono dei buchi, è sintetica ;) Buon shopping Eva

VITTIME DELLA MODA

-15 linci -10 lupi -20 volpi -70 visoni -10 castori -60/100 scoiattoli -130/ 200 cincillà -5 cuccioli di foca 0

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linci lupi volpi visoni castori scoiattoli cincillà fochine

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Non se ne può più dell'uso mercificatorio delle donne negli spot, in tv, nelle case private di pubblici amministratori dello Stato. Vi pare possibile che per qualsiasi yogurt o nuovo cellulare il marketing pubblicitario ci rifili donne svestite? Si può scegliere di non varcare certi confini se lo si vuole, le donne possono decidere di non farlo (e anche gli uomini!). Certo, in tantissime scegliamo di farlo tutti i giorni,

lavorando, facendo le scienziate, le sportive, le prof, le commercianti, le impiegate, le casalinghe, trovando il modo di conciliare più cose, senza cercare vie facili e più imme-diate. Proprio per questo, tante donne e tanti uomini sono scesi in piazza, il 13 febbraio, per

una mobilitazione nazionale dal titolo molto eloquente: Se non ora quando, appunto. Non è stata una manifestazione politica o partigiana, niente affatto. È stata la società civile italiana che ha detto: adesso basta, rivogliamo la nostra digni-tà di cittadini italiani ed europei, capaci di pensare, di scegliere, di volere un mondo migliore. E l’Italia intera ha risposto ad anni di strumentalizzazioni mediatiche, pubblicitarie e culturali: un milione di persone nelle più grandi città italiane ha sfilato in modo allegro, colorato, variegato, unendo uomini e donne, giovani e anziani, bambini

SE NON ORA QUANDO?!

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OPEN SOURCE Per conoscere meglio queste due parole di cui sempre più spesso sentiamo parlare ci siamo rivolti al nostro tecnico Ric-cardo (quale persona migliore!). Poiché si tratta di un argomento molto ampio e poiché non possiamo occupare tutto lo spicilegio con questo articolo, cercheremo di estrarre gli aspetti salienti focalizzandoli per punti.

1. Che cosa sono gli open source?

Gli open source sono nati grazie alle università americane negli anni ’60, in quanto la conoscenza dei computer era

ancora agli inizi, pertanto era necessario condividere le conoscenza e le “scoperte” che si facevano in merito per

poter progredire. Così le università si comunicavano i pro-blemi incontrati e le soluzioni trovate venivano messe a

disposizione di tutti. Lo studente Richard Stallman fondò nel 1985 la FSF (free software foundation), attiva tutt’ora,

che tutela l’esistenza degli open source. Innanzi tutto gli

open source sono rappresentativi di una filosofia: dare la possibilità a tutti di avere e fare qualcosa per il bene della

comunità. Infatti la denominazione open source (sorgente aperta) indica che tutti gli utenti hanno la possibilità di mo-

dificare i file sorgenti del programma, nonché i suoi compo-nenti base; a differenza degli altri programmi di cui invece

si hanno soltanto i file binari (.exe) non decodificabili e di conseguenza non modificabili.

2. Quali sono i vantaggi rispetto ai pacchetti con licenza?

I vantaggi principali sono una maggiore efficienza del pro-dotto (in quanto i problemi che sorgono vengono risolti

molto più velocemente avendo un numero decisamente maggiore di problem solvers) e un risparmio economico in

quanto non essendo brevettati, ma aperti al pubblico non occorre pagare nulla, Inoltre un aspetto molto positivo de-

gli open source è che non solo non sono coperti da copyright, ma non lo saranno in quanto il GPL impedisce

che qualcuno possa impossessarsi del programma per farlo brevettare e renderlo privato.

3. Perché sarebbe utile usarli a scuola?

Essendo vantaggiosi sotto molti aspetti gli open source ri-sultano utili anche e soprattutto nelle scuole dove gli stu-

denti possono così mettere in gioco le proprie capacità e le proprie passioni. Infatti i software open source non offrono

tutto subito con comandi immediati di modo che l’utente sia “padrone” e non succube del computer, in quanto è

spronato ad usare le proprie facoltà di ragionamento per svolgere un’attività; questo è positivo anche nel momento

in cui sorgono dei problemi perché non si va nel panico, ma

si cerca di trovare una soluzione. Tutto ciò è concorde con quanto i programmi didattici insegnano…il collegamento

interdisciplinare si può applicare anche all’uso del compu-ter. [Per aiutare a capire il concetto riportiamo la similitudi-

ne usata da Riccardo stesso: “Immaginiamo che io stia gui-dando l’auto, improvvisamente si ferma in mezzo alla stra-

da. Se io ho una minima idea di come funzioni il motore, posso fare delle supposizioni circa il motivo del guasto e

posso provare a risolverlo; viceversa se non mi sono mai

posto il problema di capire come funzione sarò costretto a chiamare il meccanico anche per una sciocchezza.”]

4. Esistono certificazioni (come ECDL) per gli open source? Sicuramente l’ECDL si può sostenere anche con l’utilizzo

degli open source; altre certificazioni più specifiche non sempre possono essere ottenute con questi mezzi. Influisce

molto il fatto che, nell’ambito lavorativo, molte aziende sono ancora legate ai pacchetti con licenza. Tuttavia diver-

se società si stanno ‘convertendo’ all’open source di conse-guenza aumenteranno le possibilità di ottenere tutte le

certificazioni. Silvia

Uno sguardo sul mondo e famiglie intere. Mi si accende una speranza : è questa l’Italia che vogliamo far crescere! E sono questi i giovani che po-tranno opporsi alle attuali e future manipolazioni del potere… Nella stessa ottica, il 13 marzo, l’Italia ha nuovamente manifestato nelle piazze, a difesa dei valori della Costituzione e della scuola pubblica italiana, pesantemente denigrata, ultimamente… Da chi??! Da chi la scuola pubblica non l’ha fre-

quentata e pertanto non la conosce.. Dico bene, ragazzi?! Ecco, a mio parere, si è trattato di un atto estrema gravità. La scuola pubblica garantisce istruzione e pari opportunità a tutti i cittadini italiani, e accoglie bambini, ragazzi e adulti stranieri, proprio nell’ottica di crescere insieme e di avere tutti la possibilità di scegliere il futuro che vorremmo per noi. Quale migliore omaggio per Calamandrei e per gli altri padri della Costituzione, in questo anno di ricorrenza della nostra unità nazionale…. Prof. Martini

La firma della Costituzione, 1946

Marco

Marco

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Recensioni Con la festa dell’8 marzo appena passata, ho pensato di proporre

un libro in onore del “gentil sesso”. Premio Pulitzer nel 2009 e

Premio Bancarella l’anno successivo, questo romanzo racconta le

vicende di Olive Kitteridge, una normalissima casalinga, ex-

insegnante, che vive nel Maine. In realtà si tratta di una raccolta di

racconti in cui, in un modo o nell’altro, l’occhio indagatore della

non più giovane Olive si addentra: a volte la donna è la protagonista del racconto, ma nella mag-

gior parte dei casi entra nella storia per vie traverse o è semplice comparsa. La Strout ha la gran-

diosa capacità di descrivere gli ambienti con una minuziosità tale da immergere il lettore in una

realtà parallela, senza tuttavia diventare pedante. Olive è una donna che a prima vista può sembrare impicciona e rude

(e in effetti lo è), ma sa anche tirar fuori un lato nascosto, più dolce e commovente. Tuttavia molto spesso viene frainte-

sa a causa dell’incomunicabilità dei personaggi incapaci di instaurare dei rapporti durevoli. Molto spesso ci sono scene di

grande dolore e sofferenza per la perdita di qualcosa o di qualcuno, dolore che in realtà è quasi sempre paura di non

farcela o di morire. Diversi traumi costellano la vita di Olive e degli abitanti della piccola città in cui tutti conoscono tutti,

ma se si sta attenti, se si guarda un po’ oltre alla punta del proprio naso si può scorgere la gioia della vita e la bellezza del

mondo che ci circonda: una sensazione di pace e felicità che qualsiasi incidente capiti, ci si ritrova ad essere comunque

grati del magnifico dono della vita.

Titolo: Olive Kitteridge

Autore: Elizabeth Strout

Edizione: Fazi

Prezzo: 18,50 €

Candidato a 5 premi Oscar, tra cui

quello di miglior attrice vinto da Nata-

lie Portman, questo thriller psicologi-

co è ambientato nell’ambiente del

balletto classico. Nina (Portman) è

scelta come prima ballerina nella rappresentazione del celeberrimo Lago dei cigni di Čajko-

vskij. Non ha alcun problema ad interpretare il ruolo di Odette, trasformata in cigno dal perfi-

do mago Rothbart, che cerca di rompere il suo incantesimo grazie all’intervento del principe

Siegfried. Tuttavia Nina incontra diverse difficoltà nell’interpretare il cigno nero, ovvero la so-

rella malvagia Odile che cerca di far infatuare Siegfried per condannare Odette alla sua misera condizione. Questo ruo-

lo è infatti più consono a Lily (Cunis), ballerina meno dotata tecnicamente ma decisamente più convincente dal punto

di vista della sensualità. A complicare ancora maggiormente la situazione è l’arrivo di Thomas Leroy (Cassel), nuovo

direttore di una compagnia oramai in declino, che cerca di stringere dei rapporti che vanno oltre a quello lavorativo.

Questa claustrofobica storia può essere paragonata all’antica dicotomia del Dottor Jeckyll e del Signor Hyde, la doppia

personalità che ogni individuo ha dentro di sé. Nina non riesce a sopportare la pressione necessaria a portare a termi-

ne serenamente il compito affidatole: l’eccessiva attenzione della madre, ex-ballerina, che diventa vera e propria op-

pressione nella cura della figlia che viene considerata come una bambina, portano ad un accumulo di tensione tale da

far esplodere Nina in una reazione inaspettata. Inizia una vera e propria metamorfosi della ballerina che culmina nella

scena mozzafiato dell’interpretazione del cigno nero. Una volta uscito dal cinema ero sconvolto dal turbinio di emozio-

ni che mi pervadeva, un mix di angoscia, confusione e sollievo. Tutta la pellicola vuole trasmettere un senso d’instabi-

lità e precarietà, risultato ottenuto grazie anche alla scelta del regista di riprendere le azioni come se fossero compiute

su una nave che naviga in un mare mosso, in continuo movimento. Questo film non difetta nemmeno di scene racca-

priccianti o sensuali che sono però perfettamente integrate nella logica della storia, senza sembrare momenti estranei

alla vicenda. Reale e onirico si mescolano l’uno con l’altro fino ad arrivare al punto di dubitare della veridicità della

realtà filtrata attraverso gli occhi della protagonista. Qual è il prezzo da pagare per arrivare alla fama? In cosa si è di-

sposti a trasformarsi per essere perfetti?

Titolo: Il cigno nero

Regia: Darren Aronofsky

Attori: Natalie Portman, Mila Cunis, Vincent Cassel

Marco

Non molto tempo fa nelle sale cinema-

tografiche è uscito il film “Mangia, pre-ga, ama” tratto dal libro autobiografico

omonimo (la scrittrice si chiama Eliza-beth Gilbert). La protagonista del film è

una scrittrice di articoli di viaggi che vive una vita frenetica, ma infelice; per questo motivo cerca rifugio in un uomo che la inizia alla

religione buddhista. Nonostante il loro rapporto abbastanza positivo, lei non si sente ancora felice… pertanto decide di staccare la spina dalla sua vita per un anno e abbandona la sua città,

New York, per intraprendere un viaggio il cui obiettivo è ritrovare se stessa per poter affrontare

la vita col piede giusto. Così Liz trascorre un primo periodo in Italia (più precisamente a Roma) dove impara a mangiare e a godersi i piaceri della culinaria; successivamente si trasferisce in India dove risiede nel tempio buddhista trascorrendo

un periodo all’insegna della preghiera e della purificazione spirituale. Infine l’ultimo spostamento la porta a Bali (dove già era stata per motivi lavorativi all’inizio del film); qui, mentre perfeziona l’arte del conoscere se stessi, incontra l’uomo

della sua vita con il quale trascorre momenti di vero amore. Ma dopo aver compiuto i tre passi (mangiare, pregare, ama-re), si rende conto di aver finalmente portato a termine la sua missione e quindi torna a New York per affrontare con un

nuovo approccio la vita che le si apre davanti. Il tema fondamentale di questo film è uno dei più profondi quesiti umani: che senso ha la vita?

Sin dai tempi più antichi l’uomo ha cercato, nei modi più disparati, di trovare una risposta soddisfacente a questa do-manda, in quanto è ciò che consente di vivere la vita fino in fondo. Se non si riesce a trovare uno scopo alla propria esi-stenza è difficile trovare la strada per la felicità, tenendo conto che il concetto di felicità è relativo e varia da individuo ad individuo. Per molti scienziati e filosofi la felicità dipende dalla realizzazione che un uomo raggiunge nel corso della vita. Ma la realizzazione non è dovuta alle attività che si compiono, in quanto spesso capita che nonostante una vita ricca di attività ci si senta vuoti… molte volte ci si riempie la vita di cose da fare per sopperire al vuoto che si ha dentro; ma non ci si rende conto del vuoto finché non ci si ferma a riflettere: andare a cercare nel più profondo dell’anima la propria i-dentità e scoprire quale senso attribuire alla propria vita. Per questo è necessario talvolta staccare la spina e concedersi un momento per chiudere gli occhi e conoscersi. Fin dai tempi più antichi, da Socrate all’ Ellenismo, i sapienti hanno compreso l’importanza di conoscere se stessi e hanno analizzato vari metodi per raggiungere questo obiettivo. È difficile conoscere se stessi allontanandosi dal mondo: non è in solitudine che si trova la propria identità; è con l’aiuto di amici e conoscenti che si può scavare nell’abisso dell’anima. Senz’altro cercare se stessi è più dura, ma insieme agli altri ci si può riuscire. Questo è il più ambizioso e complesso degli obiettivi umani, ma credo che, anche se non lo si raggiunge, il solo tentativo dia un senso di appagamento che rende la vita autentica e degna di essere vissuta! Silvia

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Recensioni

Titolo: “Mangia, prega, ama”

Regia: Ryan Murphy

Sceneggiatura: Ryan Murphy, Jennifer Salt

Attrice protagonista: Julia Roberts (Liz Gilbert)

Un centinaio di pagine che sono un concentrato di eventi, ricor-

di e sentimenti. Questa volta il protagonista è un ragazzo di

quattordici anni , Lorenzo, che soffre di un disturbo narcisistico

della personalità: in parole povere, il suo complesso di superio-

rità lo spinge a non mischiarsi con gli altri bambini. Un’innocen-

te bugia lo porterà a passare una settimana nella cantina del

suo palazzo all’insaputa di tutti fino a quando farà capolino Olivia, una ragazza che ha molte

cose in comune con Lorenzo (ma non vi svelo altro!). Alla base di tutto il racconto lungo è il mi-

metismo batesiano: come viene brevemente descritto all’inizio del libro, esso consiste nella

capacità di alcuni animali che per difendersi fingono di essere un animale pericoloso imitandone aspetto esteriore e

comportamenti. Lorenzo è esattamente come un insetto che si finge vespa, tenta di omologarsi cercando di non emer-

gere né per meriti, né per demeriti. Questo romanzo di costruzione racconta la difficoltà di un ragazzo ad entrare in un

mondo che non lo accetta per quello che è; un mondo dominato dalle apparenze in cui le persone hanno progetti che

spesso non si realizzano.

Titolo: Io e te

Autore: Niccolò Ammaniti

Edizione: Einaudi

Prezzo: 10,00 €

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Il personaggio del mese

Il personaggio di questo mese è un grandissimo cantautore italiano, vi diciamo solo che:

È di Pavia Era il leader di un famosissimo gruppo italiano, ma adesso è un solista Ha scritto tra le più belle canzoni d’amore mai ascoltate Ha scritto “Per prendersi una vita”

Indovinato??? No? E’ Max Pezzali! Ne parliamo in occasione dell’uscita del suo album “Terraferma” del 16 Feb-braio. Nuovo disco nuove emozioni assicurate. Erano solo gli anni ’90 quando lui e Mauro Repetto fondarono il famosissimo gruppo degli 883 e debuttava con la canzo-ne “Non me la menare”. Tra gli album più famosi che si creano alla fine del millennio sono: “Hanno ucciso l’uomo ragno”, “Nord, sud, ovest, est” e “La donna, il sogno e il grande incubo”. E per la gioia di tutti i fans il 12 maggio Max sarà in concerto al Pala Isozaki. E come se non bastasse, il 18 marzo Max in-contrerà i fans alla Fnac de Legru dalle 18.00!!! Il nostro Max è pure scrittore… E’ uscito nel 2008 un libro, definito dallo stesso autore una storia crudele, che racconta di quattro ragazzi che abbandonano tutto per andare a un concerto di Joe Strummer, con pochi soldi, di fretta, quasi volen-do scappare dalla loro vita. Cosa succederà? Ritornando alle canzoni d’amore, come non parlare di “Eccoti”, “Una canzoni d’amore”, “Il meglio”, “Come mai”, “Io ci sarò”, “Siamo io e te” e “Innamorare tanto”. E’ appena passato S. Valentino, se non avete cantato una canzone di Max alla vostra fanciulla, muovetevi a farlo :D Se mentre leggete questo articolo vi trovate sotto casa sua, cogliete l’occasione, noi vi mettiamo il testo di “Io ci sarò”!

Io non ti prometto

qualcosa che non ho quello che non sono

non posso esserlo anche se so che c’è chi dice

per quieto vivere bisogna sempre fingere.

Non posso giurare che ogni giorno sarò

bello, eccezionale, allegro, sensibile, fantastico

ci saranno dei giorni grigi ma passeranno sai

spero che tu mi capirai. Nella buona sorte e nelle avversità,

nelle gioie e nelle difficoltà se tu ci sarai

io ci sarò. So che nelle fiabe

succede sempre che su un cavallo bianco

arriva un principe e porta la bella al castello

si sposano e sarà amore per l’eternità.

Solo che la vita

non è proprio così

a volte è complicata come una lunga corsa a ostacoli

dove non ti puoi ritirare soltanto correre

con chi ti ama accanto a te. Nella buona sorte e nelle avversità,

nelle gioie e nelle difficoltà se tu ci sarai

io ci sarò. Giuro ti prometto

che io mi impegnerò io farò di tutto però

se il mondo col suo delirio riuscirà ad entrare e far danni

ti prego dimmi che combatterai insieme a me.

Nella buona sorte e nelle avversità, nelle gioie e nelle difficoltà

se tu ci sarai io ci sarò.

Nella buona sorte e nelle avversità, nelle gioie e nelle difficoltà

se tu ci sarai io ci sarò.

Eva & Mauro

UN UOMO, UN POETA, UNA LEGGENDA...

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Spazio al Parnaso

Ricordiamo a tutti i poeti e gli amanti

della poesia che il 21 marzo è la giornata

internazionale della poesia, perciò per il

prossimo numero sentitevi liberi non

solo di scrivere poesie di vostro pugno,

ma anche di richiedere la pubblicazione

di poesie note che hanno per voi un si-

gnificato particolare. La poesia non è

antiquata...anche nel terzo millennio ci

addolcisce la vita =)!!!

Il secondo elemento Dei 5 elementi uno solo è perfetto: il secondo … l’acqua. È dall’acqua che è nata la vita, è con l’acqua che viviamo, è con l’acqua con l’acqua che mangiamo, ma è anche con l’acqua che soffochiamo , è con l’ac-qua che moriamo. L’acqua ha la forza di spazzare via ogni cosa, è capace di distruggere in poco tempo enormi spazi, niente può essere paragonato a lei, un incendio distrug-ge una foresta in ore, uno tsunami la rade al suolo in pochi secondi, un terre-moto può distruggere una città, forse anche molte, ma l’acqua può annienta-re molto di più, annienta più di un tornado, è veloce più del fulmine. Un fulmine a terra si disperde, la terra brucia col fuoco, ma l’acqua spegne il fuoco, sbriciola la terra, è immune dal fulmine e il vento non la doma, tutta-via l’acqua amplifica la potenza di un fulmine, acqua e vento diventano letali insieme, acqua e fuoco insieme permettono che ci sia vapore in modo che piova, acqua e terra danno la vita. L’acqua è perfetta perché niente la distrugge e lei potenzia tutti gli altri ele-menti Il potenziale e la bellezza dell’acqua non hanno limiti e l’acqua è viva: fidati di lei, accettala, e ti proteggerà, respingila, opponiti a lei se puoi, verrai spazza-to via.

Finchè non conosci la sua storia ogni giudizio su una persona è irrilevante e ingiusto.

Non c’è bugia migliore della realtà.

Se non riesci a vincere contro qualcosa diventa parte di

essa e distruggila dall’interno.

Salde mura possono solo esserci su molte macerie.

Il paradiso è più bello se vieni dall’inferno

Mauro

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La posta del cuore

Caro Spicilegio, ho visto che avete aperto un angolo posta del cuore e così vi scrivo. Non chiedo consiglio ma vi prego di pubblicare questa mia seguente dichiarazione alla donna che amo: “E’ passato più di un anno da quando ti ho visto ma il colpo di fulmine non è ancora passato , ti vedo ogni giorno e non posso fare altro che essere ammaliato dalla tua femminilità, dal tuo sorriso, dalle tue labbra. Leggere il tuo libro poi mi ha portato sempre più vicino a te e mi ha convinto che saresti la donna perfetta per me e ciò non ha fatto altro che aumentare il mio desiderio . So di essere più piccolo e insignificante per te ma ciò non mi sminuisce la passione, quindi eccomi qua che mi di-chiaro cuore in mano, speranzoso e ma anche sconsolato. Potrei e vorrei parlare di tutto ciò che trovo fantastico in te per ore ma non basterebbe la carta nè credo basterebbero le parole, quindi mi sono limitato a esprimere il mio sentimento per te in questo modo. So che forse sembrerò un codardo per non avertelo detto in faccia ma sono timido e di certo mi avrebbe preso la balbuzie nel tentare di dichiararmi a voce, così ho colto l’occasione offerta dal giornalino per potermi esprimere con la certezza che leggerai tutto questo. Se vorrai ho canzoni e poesie a te dedicate che sarò lieto di farti sentire quando vorrai, in ogni caso solo ripeto: TI AMO, A.V., TI AMO DAVVERO”. By M. (sono sicuro che mi riconoscerai)

Caro M., a meno che non ci sia nella scuola un’altra ragazza che abbia come iniziali A. F. V. e abbia scritto un libro, credo proprio che tu stia parlando di me. Credo di aver capito anche chi sei! La tua lettera mi ha fatto un’enorme piacere, ci vuole an-che una dose abbastanza alta di coraggio per dichiararsi e soprattutto su un giornalino scolastico e per questo ti apprezzo molto! Purtroppo però devo dirti che il mio cuore è occupato da dieci mesi a questa parte, sono innamorata e fidanzata e sono davvero molto felice. Io vorrei che questa non fosse una delle classiche lettere banali in cui si augura un futuro splendido con la dolce metà che sicuramente esisterà nel mondo, ma penso proprio che diventerà una di queste, perché è vero caro M., l’amore si trova, e non solo una volta, e devo ancora sentir parlare di qualcuno che ha amato per tutta la vita una persona che non ha ricambiato senza mai accorgersi di altre! Quindi tranquillo, un giorno penserai a me e ti met-terai a ridere! Buona fortuna! Anna

Caro Spicilegio, ho conosciuto un ragazzo in vacanza, ed è stato subito amore! Il problema è che lui abita a Bari, e vederci durante l’-anno è quasi impossibile! Lui è riuscito a venire a trovarmi solo una volta, anche se ci sentiamo spesso durante la settimana. Come posso resistere alla lontananza? By S.

Cara S.

Se è vero amore, la lontananza non può che rafforzarvi!!! La prossima estate, quando vi rivedrete, scoprirete se i vostri sentimenti sono ancora saldi e duraturi!

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Orizzontali: 1. Una prof di arte 9. contrapposta alla tesi

16. Capitale della Grecia 17. Il fenomeno che fa diventare ruggine

il ferro 19. uno dei peccati capitali

20. lot of laugh 21. città natale di Abraamo

22. pesce 24. ci dorme su il francese

25. mordi e fuggi 28. accomuna calcio, pallavolo e tennis

30. modello di cellulare 32. Italo Calvino

33. l’ultima produzione di Burton 38. guarniva alla fine

39. Tantalio

40. …et amo, Catullo 41. troppo inglese

42. lo si cerca nel pagliaio 43. sosta ai box

46. versus 48.3 si ripete in Eminem

49. aroma senza mele 50. non è off

51. quella degli elementi

53. l’arteria maggiore

54. dolciumi squisiti 56. Uhuuhuhuuh (iniziali)

57. abbreviazione del nome della nostra tecnica

59. chi è allergico al glutine 60. puoi aggiustarlo, si, con…

62. il più ‘grande’ rappresentante d’isti-tuto

64. il caso di… dopo Sara Scazzi 66. caffè al ginseng

67. Caio in mezzo

Verticali: 1.Se stai leggendo, vuol dire che ci sei

dentro 2.Telefona (a) casa

3. Numero <0

4. Vi si vendono liquidi bianchi, rossi o rosati

5.La ‘più fredda’ città siciliana 6.Torino

7.Laddove reverse 8.Tristana e…

9.Esso latino 10.Paralitico in Inghilterra

11.Amos del conflitto israelo-palestinese

12.E’ in cucina insieme a Jack

13.Vado a Roma antica 14.Attillato, aderente per Queen Eliza-

beth 15. Né oggi né domani

18. dizionario latino 23. credente

26. un’amanuense moderna 27. Grosso Ratto Aiuta Topolino

29. Li in chimica 31. Cuneo

34. Il tasso più basso è in Italia 35. Denominazione di Origine Protetta

36. Natale francese 37. I asked

43. il secondo pasto della giornata 44. …con mano

45. misura inglese della massa 47. sveglio, furbo

51. Latrina senza l’articolo

52. poderosa senza consonanti 55. Lo, devi scrivere al contrario

58. civiltà nomade 61. Bario

63. modello di Audi 65. il dio Sole egizio

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Inauguriamo questa sezione con un cruciverba prodotto da due studenti (Viviana e Davide IV B), per cui non spaventatevi

perché sono tutte definizioni conosciute! Detto ciò armatevi di matita e gomma e buon divertimento!!!

Spazio giochi

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Spazio giochi

THE GAME!!!

6 4 5 5 9 7 8 1 4 3 1 7 2 8 4 5 3 1 5 1 7 6 2 5 9 1

3 5 1 4 7 6 5 5 1 8 6 3 1 5 9 8 2 7 5 9 4 3 9 2 5 1 6 5 9 7

1° regola: Da questo momento stai giocando a the Game. Tu, come molti altri nel mondo, hai giocato,

stai giocando e giocherai sempre. Non è richiesto consenso per giocare.

2°regola: Ogni volta che pensi a the Game, perdi. La perdita è temporanea; non appena ti dimentichi di

the Game ricominci a giocare. Lo scopo del gioco è dimenticarsi che esiste.

3°regola: La perdita deve essere dichiarata. Ogni volta che pensi a the Game, e di conseguenza perdi, lo

devi dire. Questa è l’unica regola che può essere infranta, ma che gusto c’è?!

Troverete nella scuola moltissimi studenti che stanno giocando...e ci sono anche dei professori percui sen-

titevi liberi di seguire tutte le regole...molti vi odieranno, ma forse è proprio questo il divertimento XD.

Buona fortuna!!!

OGNI VOLTA CHE LEGGERETE QUESTO ARTICOLO...AVRETE PERSO!!!! =) =) =)

E dopo aver soddisfatto i letterati col cruciverba, lasciamo due SUDOKU per le menti logico-matematiche...