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Geometria dello spazio
R. Notari
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1. Piani.
Proposizione 1 Ogni piano di R3 si rappre-
senta tramite un’ equazione della forma
ax + by + cz + d = 0.
Viceversa, il luogo dei punti di R3 descritto
dall’ equazione precedente e un piano orto-
gonale al vettore→v = (a, b, c).
Proposizione 2 Siano A, B, C tre punti di R3.
I tre punti non sono allineati se, e solo se,
dimL(→
AB,→
AC) = 2. In questo caso, il piano
per i tre punti ha equazione→
AP ·→
AB ∧→
AC= 0
dove P (x, y, z) e il punto generico di R3, ovve-
ro i tre vettori→
AB,→
AC,→
AP sono linearmente
dipendenti.
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2. Rette.
Proposizione 3 Siano A, B due punti distinti
e sia r la retta da essi individuata. P ∈ r se,
e solo se, i vettori→
AP,→
AB sono linearmente
dipendenti.
Proposizione 4 Siano α e β due piani, orto-
gonali ai vettori→v = (a, b, c) e
→u= (a′, b′, c′),
rispettivamente. L’ intersezione di α e β e
una retta se, e solo se, dimL(→v ,
→u) = 2. In
questo caso, la retta r = α ∩ β e parallela al
sottospazio L(→v ,
→u)⊥ = L(
→v ∧ →
u).
Proposizione 5 Sia
r :
{ax + by + cz + d = 0a′x + b′y + c′z + d′ = 0
una retta. I piani che contengono r sono tutti
e soli quelli di equazione
λ(ax+by+cz+d)+µ(a′x+b′y+c′z+d′) = 0.
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3. Mutua posizione di due rette.
Proposizione 6 Siano
r :
{ax + by + cz = da′x + b′y + c′z = d′
ed
s :
{ex + fy + gz = he′x + f ′y + g′z = h′
due rette, e sia AX = B il sistema che de-
scrive la loro intersezione. r ed s sono co-
incidenti se r(A) = r(A|B) = 2, sono inci-
denti se r(A) = r(A|B) = 3, sono parallele
se r(A) = 2, r(A|B) = 3, sono sghembe se
r(A) = 3, r(A|B) = 4.
Teorema 7 Siano r ed s due rette sghembe.
Allora esiste un unico piano contenente r (ri-
spettivamente s) e parallelo ad s (risp. r).
Infine, esiste un’ unica retta ortogonale ed
incidente sia r sia s.
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4. Distanze.
Proposizione 8 Sia A un punto di R3, e sia
r una retta. Allora
d(r, A) =|→
BA ∧ →v |
| →v |
dove B ∈ r, e→v e un vettore parallelo ad r.
Proposizione 9 Sia A(xA, yA, zA) un punto
di R3 e sia α : ax + by + cz + d = 0 un
piano. Allora d(α, A) = |projL(→v )
(→
BA)| =
= |axA+byA+czA+d|√a2+b2+c2
dove B ∈ α e→v e un vet-
tore ortogonale ad α.
Proposizione 10 Siano date le rette sghem-
be r ed s. Allora
d(r, s) =|→
AB ·→
BC ∧→
CD |
|→
AB ∧→
CD |dove A, B ∈ r e C, D ∈ s.
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5. Sfere.
Proposizione 11 Ogni sfera si rappresenta
tramite un’ equazione della forma
x2 + y2 + z2 + ax + by + cz + d = 0.
Viceversa, ogni equazione della foma prece-
dente rappresenta una sfera reale se
a2 + b2 + c2 − 4d > 0.
Proposizione 12 Sia σ la sfera di centro C
e raggio R, e sia A ∈ σ. Una retta r per A
e tangente a σ se, e solo se, d(C, r) = R,
ovvero se, e solo se, la proiezione ortogonale
di C su r coincide con A. L’ insieme delle rette
tangenti a σ in A forma il piano tangente che
e l’ unico piano per A ortogonale al vettore→AC .
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6. Circonferenze.
Proposizione 13 Ogni circonferenza e l’ in-tersezione di un piano e di una sfera, e quindie della forma{
a′x + b′y + c′z + d′ = 0x2 + y2 + z2 + ax + by + cz + d = 0.
Data una circonferenza γ della forma prece-dente, il piano che la contiene e unico, mentreogni sfera che la contiene ha equazione dellaforma
x2 + y2 + z2 + ax + by + cz + d+
+t(a′x + b′y + c′z + d′) = 0
al variare di t ∈ R. I centri di tali sfere sonotutti allineati.
Proposizione 14 Sia α un piano e sia σ lasfera di centro C e raggio R. α ∩ σ e unacirconferenza se d(C, α) < R. In questo caso,il centro della circonferenza e la proiezioneortogonale di C su α mentre il raggio dellacirconferenza e
R′ =√
R2 − d(C, α)2.
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