SOSTENIBILITA’ DEL PROCESSO … · IL CONTENUTO DEL BUSINESS PLAN 1. Executive summary 2....
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SOSTENIBILITA’ DEL PROCESSO D’INTERNAZIONALIZZAZIONE:
DEFINIZIONE DEL BUSINESS PLAN
Relatrice Silvia Pizzolato
Londra, 3 ottobre 2014
AGENDA
• Contenuto del business plan
• Ruolo del professionista
• Criticità del business plan internazionale
• Strumenti di finanziamento
• Esempi
IL CONTENUTO DEL BUSINESS PLAN
1. Executive summary
2. Business idea
3. Analisi di mercato
4. Analisi dell’ambiente competitivo
5. Strategia di marketing
6. Assetto organizzativo
7. Partnership
8. Timing
9. Financial planning (CE, SP, Rendiconto finanziario)
EXECUTIVE SUMMARY E BUSINESS IDEA
Executive summary
L’executive summary definisce sinteticamente l’idea
imprenditoriale che si vuole realizzare. E’ importante perché è il
primo documento ad essere letto dai potenziali finanziatori.
Business idea
Vision: idea di fondo (per Ford era: “Put a car in every garage”)
Mission: breve frase che sintetizza l’idea e rappresenta il pensiero
strategico.
ANALISI DI MERCATO E DELL’AMBIENTE COMPETITIVO
Analisi di mercato (enfasi su fonti e rappresentatività)
•caratteristiche del mercato
•dimensioni e trend
•analisi della domanda
Analisi dell’ambiente competitivo
Analisi della concorrenza e matrice posizionamento
Leadership di
costo
Leadership di
differenziazione
Focalizzazione
Settore
Segmento
Costo Differenziazione
STRATEGIA DI MARKETING E TIMING
Strategia di marketing
Swot analisys e marketing mix
Timing
Matrice posizionamento
Punti di
forza
Punti di
debolezza
Opportunità Minacce
Valore per l’azienda
Difficoltàdi realizzazione
T1
T2
T3
T4
LIQUIDITA’= FLUSSO DI CASSA DEL PERIODO
Flusso di cassa della gestione
operativa
• Ricavi monetari derivanti dalla vendita di prodotti o servizi•Costi monetari per l’acquisto di materie prime, merci,…•Pagamenti ai dipendenti•Pagamenti e rimborsi di imposte• Interessi/oneri finanziari o dividendi percepiti•Variazioni delle attività e passività correnti
Flusso di cassa da attività di
investimento
• Acquisto o vendita di immobilizzazioni materiali•Acquisto o vendita di immobilizzazioni immateriali •Acquisto o cessione di partecipazioni e altri titoli•Erogazione o rimborso di prestiti
Flusso di cassa da attività di
finanziamento
• Accensione di prestiti•Rimborso di prestiti•Aumenti di capitale•Rimborsi di capitale•Acquisto di azioni proprie
AUTOFINANZIAMENTO
FINANCIAL PLANNING: IL RENDICONTO FINANZIARIO
(+) Flusso di cassa della gestione operativa• Utile (perdita) dell’esercizioRettifiche relative a voci che non hanno effetto monetario:(+) Ammortamenti(+) Incremento TFR dell’esercizio(+/-) Accantonamento/utilizzo per fondi rischi ed oneriAutofinanziamento totale(+/-) Decrementi /Incrementi dei crediti correnti(+/-) Decrementi/incrementi delle rimanenze(+/-) Decrementi/incrementi dei risconti attivi(+/-) Incrementi/Decrementi dei debiti correnti(+/-) Incrementi/Decrementi dei risconti passiviVariazione nelle attività e passività correnti(+) Flusso di cassa dell’attività di investimento(incremento) Decremento delle immobilizzazioni immaterialiincremento) Decremento delle immobilizzazioni immaterialiincremento) Decremento delle immobilizzazioni immaterialiincremento) Decremento delle immobilizzazioni immateriali(+) Flussi di cassa dell’attività finanziariaVariazioni passività a lungoVariazioni dei conti di patrimonio netto(=) Incremento/decremento nei conti cassa e bancheCassa e banche all’inizio dell’esercizioCassa e banche alla fine dell’esercizio
PROSPETTO RENDICONTO FINANZIARIO
IL RUOLO DEL PROFESSIONISTA
Identificare le scelte imprenditoriali e valutarne gli effettisull’equilibrio complessivo dell’impresa.
Identificare le scelte imprenditoriali non significa entrare nelmerito di tali scelte ma avere:
- padronanza del modello di governo delle scelteimprenditoriali;
- capacità di cogliere o ricercare informazioni utili percapire e valutare obiettivi e rischi
IL PROFESSIONISTA E L’IDENTIFICAZIONE DELLE SCELTE IMPRENDITORIALI
FOCUS SUI SEGUENTI ASPETTI:
Identificare le figure chiave all’interno dell’azienda
Comprendere il contesto in cui opera
Normativa di riferimento dell’attività
Analisi comparativa economico e finanziaria
Valutare il rischio per operazioni inusuali recenti
Valutare il rischio di continuità aziendale
Valutare il rischio intrinseco
Analisi dei rischi endogeni, esogeni, gestione dei cambiamenti
Informazioni e comunicazioni
OUTPUT MATRICE OBIETTIVI E RISCHI
MATRICE OBIETTIVI E RISCHI PER IL BUSINESS PLAN:ESEMPI
Obiettivi di
business
(operativi,
commerciali e
finanziari)
Rischi del business
in ragione degli
obiettivi
Elementi
economico-
finanziari di rischio
da tenere sotto
controllo
Parametri di
riferimento per il
business plan
Area di bilancio
interessata
Buon funzionamento
dell’attività del magazzino
Non tempestiva o non
corretta evasione degli
ordini
Esigibilità dei crediti vero
clienti e gestione di
eventuali resi
Analisi mensile
dell’andamento delle
vendite
Crediti verso clienti
Fondo rischi
Incremento del fatturato
complessivo.
Solvibilità dei clienti 1) Recupero dei crediti
verso clienti;
2) Cut-off vendite;
Analisi mensile
dell’andamento delle
vendite e controllo degli
insoluti
Fatturato (Esistenza e
competenza);
Crediti verso clienti e fondo
svalutazione crediti;
Provvigioni e premi a
venditori.
Revisione dei costi e delle
strutture operative e
logistiche dell’azienda per
allinearla alle potenzialità di
mercato
Perdita di visibilità sul
cliente e della percezione da
parte della stesso delle
potenzialità aziendali, anche
in termini di assistenza.
Rilevazione dei costi di
competenza
Analisi delle situazioni
infrannuali mensili con
esame della struttura dei
costi
Conto economico
LA REDAZIONE DEL BUSINESS PLAN:ELEMENTI QUANTITATIVI INDISPENSABILI
L’IMPRESA VIVE PER VENDERE
L’IMPRESA VENDE PER CONSEGUIRE UNA REDDITIVITA’
L’IMPRESA, PER VENDERE NECESSITA DI UN INVESTIMENTO
I tre pilastri per valutare l’equilibrio complessivo dell’impresa :
o FATTURATO (essenza la produzione di beni e servizi)
o REDDITO OPERATIVO (obiettivo di generare reddito)
o CAPITALE INVESTITO (c’è bisogno di una struttura)
LA VALUTAZIONE DELLA SOSTENITBILITA’ DEL BUSINESS PLAN DA PARTE DEGLI INVESTITORI
EQUILIBRIOSTRUTTURALE
Oggetto di analisisono le scelte chedeterminano ilconsumo di capitaleinvestito
Attenzione al rapportofatturato e capitaleinvestito
EQUILIBRIOFINANZIARIO
Oggetto di analisisono le scelte sullemodalità di coprire ilfabbisogno finanziariogenerato dal capitaleinvestito necessario
Attenzione al rapportotra capitale investito eredditività
EQUILIBRIOECONOMICO
Oggetto di analisisono le scelte chehanno effetti suimargini di redditodell’impresa
Attenzione al rapportotra fatturato eredditività
EQUILIBRIO STRUTTURALE
Raggiungere e mantenere l’equilibrio strutturale significa tenere sotto controllo la
dinamica del capitale investito
L’EQUILIBRIO STRUTTURALE è INFLUENZATO DA:
- TIPOLOGIA DI IMPRESA
- SETTORE IN CUI OPERA.
Fatturato
Capitale investito
Redditooperativo
Fatturato
Capitale investito
Efficienza
EQUILIBRIO STRUTTURALE
Efficienza strutturale significa puntare ad investimenti:
. se durevoli (necessari a più cicli produttivi) utili ad
incrementare le produzione o comprimere i costi operativi,
resistenti all’obsolescenza (IMPRESA PRODUTTIVA)
. se circolanti (cioè destinati al singolo ciclo produttivo es.
crediti, scorte) con un ciclo monetario contenuto (tempo
intercorrente tra pagamenti dei fattori produttivi e incassi)
(IMPRESA DISTRIBUTIVA).
Capitale investito
Fisso Circolante
EQUILIBRIO FINANZIARIO
Fatturato
Capitale investito
Redditooperativo
Capitale DI TERZI
Capitale PROPRIO
DEBITI A LUNGO
DEBITI A BREVE
DEBITI GESTIONALI
DEBITI FINANZIARI
EQUILIBRIO FINANZIARIO
Al fine di detenere un buon equilibrio finanziario sono
necessari due elementi fondamentali:
- elevata incidenza di capitale proprio (testimonianza
tangibile del livello di fiducia dello stesso imprenditore,
richiede una remunerazione non definita e residuale)
- il capitale proprio e i debiti a medio/lungo termine debbono
essere almeno pari alla componente fissa del capitale investito
COERENZA TEMPORALE
TRA IMPIEGHI E FONTI
Il processo di internazionalizzazione potrebbe essere
propedeutico a creare l’equilibrio che mancava prima
EQUILIBRIO ECONOMICO
Fatturato
Capitale investito
Redditooperativo
Capitale DI TERZI
Capitale PROPRIO
Il primo elemento chiave dell’equilibrio economico è costituito dalla
redditività delle vendite ROS (rapporto RO/Fatturato).
ROS dipende da capacità di rendere efficiente il processo produttivo
(minimizzo i costi massimizzando i risultati) e dalle caratteristiche
strutturali dell’impresa, del settore produttivo e dell’andamento del
mercato di riferimento.
EQUILIBRIO ECONOMICO
L’equilibrio economico di un’impresa comprende un ulteriore elemento
chiave: il rendimento del capitale investito, ROI (RO/CI).
In tale concetto confluiscono:
. efficienza economica dell’impresa;
. efficienza strutturale dell’impresa.
Un’impresa equilibrata strutturalmente (fatturato elevato con basso
capitale investito) ed economicamente (alto reddito operativo),
ottiene alti livelli di ROI.
Il rendimento dell’investimento in un’impresa sarà tanto maggiore quanto
maggior sarà la sua redditività sulle vendite e quanto minore il suo
consumo di capitale.
EQUILIBRIO ECONOMICO: REDDITIVITA’ PER AZIENDE PRODUTTIVE E DISTRIBUTIVE
NELL’OTTICA DELL’INVESTITORE
.
AZIENDE
PRODUTTIVEEBIT/ASSETS
AZIENDE
DISTRIBUTIVE
EBIT/FATTURATO
EBIT/COSTI
IMPORTANZA DEI BENCHMARK DI RIFERIMENTO
CRITICITA’ DEI BUSINESS PLAN INTERNAZIONALE
Nella stesura di un modello internazionale bisogna considerare leseguenti variabili:
• regole da applicare al modello (quali sono le regole contabili? necessitàdi un bilancio consolidato?);• valuta / cambio da applicare;• tasso di crescita nel mercato, stime e previsioni anni futuri;•soggetti che sono preposti a ricevere il documento (finalità);•differenti condizione di reperimento delle risorse (finanziarie, forzalavoro).
ESAME DEGLI STRUMENTI FINANZIARI PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE PMI
VERSAMENTI A FONDO PERDUTO
FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER STUDI DI PREFATTIBILITA’ E FATTIBILITA’
(per investimenti extra UE)
FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER PROGRAMMI DI INSERIMENTO SUI MERCATI ESTERI (extra UE)
CREDITI ALL’ESPORTAZIONE
CREDITO ACQUIRENTE
CREDITO FORNITORE
Format: contributo su finanziamenti concessi da banche italiane o straniere
PARTECIPAZIONI AL CAPITALE
PARTECIPAZIONE AL CAPITALE DI IMPRESE EXTRA UE
PARTECIPAZIONE AL CAPITALE DI IMPRESE UE
FONDO DI VENTURE CAPITAL
FONDO DI START UP
FONDO VENTURE CAPITAL PER PARTECIPAZIONE AL CAPITALE DI IMPRESE EXTRA UE
FONDO DI START UP PER NEWCO ITALIANE O UE
GARANZIE: fidejussione bancaria, fidejussioneassicurativa, pegno su titoli di stato, fidejussione diConfidi, fidejussione di Intermediari Finanziari
DUE ESEMPI DI INTERNAZIONALIZZAZINE
OBIETTIVO:Esigenza di macchinario per nuove commesse
Analisitecnica
CASO 1: Processo di internazionalizzazione mediante acquisto di ramo d’azienda:
Lettera di intenti
DDContabile
legale
Newco con acquisto
ramo
BP DDfiscale
CASO 2: Processo di internazionalizzazione mediante acquisto quote:
OBIETTIVO:Rilevare partecipazione in attività che genera
Cash flow
AnalisiCash flow
storici
Analisi posizioni
finanziarie
Acquisto quote
BPmagazzino
Trasferimenticash
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
dott.ssa Silvia Pizzolato
AUDIT , ADVISORY, COMPLIANCE
UDINE - Via L’Aquila 1/B – 33010 Tavagnacco
Tel. 347 4846691
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