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4 » CRONACA | IL FATTO QUOTIDIANO | Giovedì 3 Settembre 2015 Giovedì 3 Settembre 2015 | IL FATTO QUOTIDIANO | CRONACA » 5 Convogli vietati anche ieri per le migliaia di persone fuggite dalla guerra La stazione di Keleti, enclave siriana “Staremo qui fino all’ultimo treno” UNGHERIA » FRANCESCA MARTELLI Budapest Q uesta non è una bella fo- to”, dice Abdulhamid in- dicando una pagina del free press Metro, versione unghe- rese, che ha preso in metro- politana. “Ci fa sembrare cat- tivi”. Sposta l’indice sulla fila di poliziotti che scorta i turi- sti giù dal treno, mentre pas- sano accanto ai migranti che due giorni fa hanno provato a prendere il treno per Monaco e sono stati fermati. La stazione di Keleti, a Bu- dapest è ancora chiusa ai mi- granti e dall’ingresso princi- pale non entrano più nemme- no i turisti. Nella foto che ri- trae il gruppo di ragazzi bloc- cati sulla banchina della sta- zione, c’è anche lui. Aspiran- te architetto di 22 anni, che ha lasciato la macchina fotogra- fica in Siria. I vestiti invece li ha persi durante il viaggio in barcone, dalla Turchia alla Grecia. “Cosa penseranno i cittadini europei di noi?” Nella piazza davanti alla stazione, dove sono seduti da giorni i migranti, le notizie sull’Europa arrivano poco. Del premier Renzi che ha de- ciso di metterci la faccia e dell’Europa, che “tutta insieme – dice il presiden- te del Consiglio - deve gestire le politiche di rim- patrio”, neanche l’ombra. Il governo Or- ban ha cambiato strategia: la poli- zia è in assetto a nt i- so mm os sa e ferma nelle vie laterali alla sta- zione chiunque sembri un si- riano, un afghano o dai tratti simili. In base all’istinto. Im- pedendogli di stazionare, co- sa che era successa nei giorni precedenti, nei dintorni della piazza. Poi sceglie piccoli gruppi che carica in furgoni blindati, con le sbarre ai vetri. I migranti non si ribellano: ci sono molte famiglie e anche bambini piccoli chiusi lì dentro. “Li portiamo qualche metro più in là e poi li la- sciamo liberi”, ci spiega un giova- ne poliziotto do- po molta insi- stenza. Sposta- mento inutile quanto poco cre- dibile. Sono di- retti nei campi per rifugiati nei dintorni di Budapest (Depre- cen, Bicske, Vamosszabadi), dove sarebbero dovuti anda- re a farsi registrare, una volta arrivati in Ungheria, e che hanno scelto di evitare pro- prio per non farsi prendere le impronte digitali. MA LE PERSONE che protesta- no davanti alla stazione, più di un migliaio, praticamente non se ne accorgono. Quando si sparge la voce, qualcuno prova ad alzare i torni della protesta, chiede di entrare e invadere la stazione. È la se- conda scintilla di ieri, dopo il lancio di una bottiglia di pla- stica contro il cordone della polizia da parte di un uomo. In entrambi i casi, i possibili ‘facinorosi’ vengono isolati dagli altri migranti. Le mam- me sdraiate a terra con i bam- bini, chiedono loro di fare at- tenzione a non urtarli perché stanno dormendo. “Pensavo che arrivare qui sarebbe stato più semplice”, dice Abdulhamid ripensando al suo viaggio. Sono le due di pomeriggio, il sole è a picco e la piazza si è svuotata un po’. Ma lui sta seduto in prima fila per terra davanti ai poliziotti, con suo fratello e le sue due nipotine. “Perché non andia- mo un po’ all’ombra? E dove dovremmo andare? Il nostro posto è qui, dobbiamo essere i primi a prendere il treno per la Germania”, risponde. Intanto all’uscita della me- tropolitana, dove dormono la maggior parte dei migranti, i- niziano ad arrivare alcuni cit- tadini con borse della spesa piene di cibo, vestiti e sapone. I bagni così come i piccoli ru- binetti posti al centro dello spazio sono troppo pochi per tutte le persone che vivono lì. La gara di solidarietà prose- gue anche al parco dietro la stazione: “Abbiamo visto le immagini in televisione e sia- mo venuti qui”, spiega una coppia di pensionati unghe- resi. “Di cos’altro avete biso- gno?”, chiede ai volontari che stanno tentando di gestire la situazione di emergenza. O di farla sembrare normale: alcu- ni giocano con i bambini. Li rincorrono e li fanno disegna- re. Ma anche la distribuzione del cibo diventa una lotta: per delle mele e delle banane qua- si scoppia una rissa. Molti non provano nemmeno mettersi in fila per afferrarli. Alcuni ordinano una pizza gigante e la dividono a fetta: “Stiamo mangiando, Perché dovete ri- prenderci con la telecame- ra?”. © RIPRODUZIONE RISERVATA Marchiati, internati, affogati “La Ue cambi legge sull’asilo” ITALIA, FRANCIA E GERMANIA chiedono modifiche alle norme di accoglienza mentre nell’Est Europa scene da persecuzione nazista INVASIONE? Sono lo 0,07% della popolazione Lasciamo entrare i barbari alle porte: salveranno l’Europa La crisi dei rifugiati può essere una grande opportunità che può rigenerare un continente vecchio e stanco 100 Stranieri l’o ra : secondo la polizia tedesca entrano nel paese oltre 2000 persone al giorno » GIAMPIERO GRAMAGLIA L e carrette del mare. I Tir della morte. E a- desso i treni presi d’as- salto e stipati come carri bestiame. Se ci si metto- no pure i cechi a marchiare con un numero a pennarello i m i g r a n t i , l e v o c a z i o ne dell’immagine dell’Olocausto è inevitabile, in questo flusso che molti hanno già definito biblico, questo fiume umano che attraversa i continenti e sfocia in Europa, quando ci ar- riva, allo stremo delle forze. La cronaca racconta una notte d’inferno a Calais, con almeno 150 migranti a pren- dere d’assalto i treni all’in- gresso nel tunnel sotto la Ma- nica – grossi i disagi per i pas- seggeri blindati dentro - e una giornata di tensione a Buda- pest, dove oltre 2.000 mi- granti restano accampati da- vanti alla stazione centrale, dopo che è stato loro vietato di salire sui convogli per Austria e Germania. Da Breclav, giun- ge notizia che la polizia della Repubblica Ceca, armata di guanti e pennarelli, scrive nu- meri identificativi sulle brac- cia di centinaia di migranti giunti in treno dall’Ungheria e diretti in Germania. S’igno- rano le giustificazioni della pratica, che ha suscitato un’immediata eco d’indigna- zione in tutto il Mondo, per- ché ricorda quella dei campi di sterminio nazisti - lì, i nu- meri erano a fuoco - è un se- gnale, non certo l’unico, che il “buio della mente” può torna- re, che l’Europa non è immu- ne dai germi del passato se al- lenta l’ancoraggio dell’inte- grazione. Il flusso è continuo, inces- sante: oltre 4.000 le persone arrivate al Pireo dalle isole dello Ionio dov’erano appro- date con mezzi di fortuna. Ma la partita dell’immigrazione, la cui scena principale s’è spo- stata dal Sud, dal Mediterra- neo, all’Europa centrale, si gioca pure al Brennero: su ri- chiesta della Germania, che ha ormai assunto decisamen- te la leadership europea su questo fronte, l'Italia intende intensificare i controlli al va- lico di frontiera, nel rispetto degli accordi di Schengen. Si riproduce la situazione di Ventimiglia tra Italia e Fran- cia, ma in un clima di collabo- razione, invece che di con- trapposizione. E la Provincia di Bolzano accoglierà per qualche giorno - come misura temporanea - un numero di profughi stimato ad alcune centinaia, per permettere alla Baviera di organizzarsi per fronteggiare l'emergenza. Sul piano diplomatico, do- po l’iniziativa congiunta te- desco-franco-britannica, che ha innescato l’i n co n tr o straordinario del 14 settem- bre a Bruxelles fra i ministri dell’Interno dei 28, un altro trio, questa volta Italia, Fran- cia, Germania, produce un documento che sbozza nuove regole sull’asilo e per una ri- partizione dei rifugiati equa. L’annuncio del ministro degli esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier trova poi conferma in un co- municato della Farnesina. Del documento italo-franco- tedesco, già trasmesso a Fede- rica Mogherini, Alto Rappre- sentante per la politica estera e di difesa europea, e ai colle- ghi degli altri Paesi Ue, si par- lerà domani e sabato in una riunione a Lussemburgo. La Germania, dove entrano se- condo la polizia cento mi- granti l’ora, oltre 2.000 al giorno, asseconda il cambio d’atteggiamento indicato dal- la cancelliera Merkel e si pre- para a cambiare la Costituzio- ne per rendere più gestibile in tempi brevi l'emergenza mi- granti. “Dovremo adattarci al cambiamento: scuola, poli- zia, edilizia, alimentazione, sistema sanitario, tutto!”, di- ce il ministro dell'Interno Thomas De Maiziere, intervi- stato dal settimanale Zeit . “Parlo anche di modifiche alla Costituzione - aggiunge -, da fare molto rapidamente, nel giro di qualche settimana”. Stride con la svolta tedesca, con la promessa di asilo a tutti i siriani sul territorio tedesco, l’insensibilità britannica e, soprattutto, le chiusure dei Paesi dell’Est, carri armati in Bulgaria, filo spinato in Un- gheria, numeri a pennarello nella Repubblica Ceca, l’e- sclusiva ai cristiani in Slovac- chia. Pure l’Italia, che tiene bordone alla Germania, ha le sue pecche: la Corte di giusti- zia europea la bacchetta per il costo troppo alto dei permessi di soggiorno (tra gli 80 e i 200 euro), non conforme alle nor- me europee. A due giorni da una condanna a Strasburgo, una a Lussemburgo: zoppi- chiamo nei principi e nella pratica. © RIPRODUZIONE RISERVATA » PHILIPPE LEGRAIN I barbari hanno aperto una brec- cia nel muro. L’Europa è invasa. Sono a rischio la nostra civiltà e la nostra prosperità. È questa l'essenza dell’ondata di panico mo- rale scatenata dai richiedenti asilo indesiderati che questa estate han- no stretto in una morsa l’Europa. Ma invece di considerare questi co- raggiosi e avventurosi nuovi arriva- ti come una minaccia, gli europei dovrebbero considerare con favore il contributo che potrebbero dare. Finora nel 2015 circa 340.000 persone hanno tentato di entrare senza permesso nell’Unione euro- pea. In tutto il 2014 sono stati 280.000. L'Unione europea ha 28 Paesi con una popolazione di 508 milioni, gli immigrati indesiderati di quest’anno sono quindi pari allo 0,07% della popolazione. Statisti- camente, in una folla di 1500 per- sone solo una sarebbe un immigra- to clandestino. La maggior parte di coloro che cercano rifugio in Euro- pa provengono dalla Siria, dall’Af- ghanistan e dall’Eritrea. I siriani fuggono da una sanguinosa guerra civile e dal barbaro eccidio a opera dei miliziani dello Stato Islamico. L’Afghanistan è sconvolto dalla violenza dei talebani con i loro al- leati di al Qaeda e gli esponenti lo- cali dell’Isis. L’Eritrea vive sotto u- na brutale dittatura. L’AGENZIA PER I RIFUGIATI delle Nazioni Unite, Unhcr, riconosce che è in corso la più grande crisi di rifugiati dalla Seconda guerra mon- diale. Ma riguarda soprattutto Paesi al di fuori della prospera e sicura Eu- ropa. Sei rifugiati su sette approda- no nei Paesi poveri. La Turchia o- spita 1.600.000 rifugiati rispetto al milione e mezzo di tutta l’Europa. Il minuscolo Libano ha accolto 1.200.000 rifugiati – oltre un rifu- giato ogni quattro abitanti. Nel frat- tempo la Gran Bretagna sembra percorsa da un attacco isterico per i 3.000 rifugiati accampati a Calais. Il numero di persone che cercano ri- fugio in Europa è modesto anche in rapporto ai molti milioni di europei sfollati e rifugiati all’estero dopo la seconda guerra mondiale e ai milio- ni costretti a lasciare la propria casa dopo il crollo del comunismo e le guerre nell’ex Jugoslavia negli anni 90. Come dimenticano in fretta gli europei! Certo, i nuovi arrivati possono creare tensioni nelle piccole comu- nità di arrivo, come a Lampedusa e nell’isola greca di Kos. Ma la mag- gior parte dei rifugiati vogliono an- darsene e lo fanno. Con la sola lo- devole eccezione della Svezia, la maggior parte dei Paesi europei fan- no del loro meglio per passare agli altri il “peso” dei richiedenti asilo. Ufficialmente i richiedenti asilo do- vrebbero chiedere asilo nel primo Paese sicuro in cui arrivano. Ma po- chi desiderano rimanere in una Gre- cia colpita dalla crisi e che non de- sidera accoglierli e, di conseguenza, le autorità greche spesso consento- no ai rifugiati di attraversare illegal- mente il Paese chiudendo un oc- chio, come fanno anche gli italiani. Questo atteggiamento suscita le proteste nel Nord ricco del conti- nente dove finiscono per arrivare la maggior parte dei richiedenti asilo. Il ministro degli Interni tedesco av- verte che la libertà di movimento all’interno dell’Europa non può du- rare a meno di un accordo su una po- litica comune in materia di asilo. Spinti dalla Commissione europea, i leader della Ue fanno malvolentieri primi passi in questa direzione. Hanno concordato di dividersi 32.000 richiedenti asilo. Solo Gran Breta- gna, Austria e Un- gheria non hanno aderito all’accor- do. Il governo na- zionalista slovacco accetterà solo 200 rifugiati, a condi- zione che siano cristiani. Ma invece di farsi prendere dal panico per una presunta invasione o di polemizza- re su chi debba accollarsi il “peso” dei nuovi arrivati, l’Europa potreb- be considerare in modo favorevole il contributo che potrebbero dare. L’EUROPA HA BISOGNO dei migran- ti. La popolazione in età lavorativa è in continuo calo mentre il numero dei pensionati che i lavoratori euro- pei debbono mantenere è in ascesa, sta andando in pensione la genera- zione dei baby boomers. Rifugiati giovani, capaci di lavorare sodo e di contribuire con le imposte alle casse dello Stato, sarebbero una cura ri- costituente per le economie euro- pee debilitate dal peso degli anziani. Potrebbero contribuire a spalmare su più spalle il peso dell’enorme de- bito pubblico con grandi vantaggi per l’attuale popolazione. Potreb- bero fare i lavori duri che i giovani europei con più elevate aspirazioni rifiutano: raccogliere la frutta e prendersi cura degli anziani, per e- sempio. Molti hanno abilità profes- sionali preziose che possono essere messe a frutto negli ospedali, nell’ingegneria o nel settore dell’in- formatica. Altri potrebbero diven- tare imprenditori. La migrazione è co- me avviare una a- zienda: è una im- presa rischiosa che richiede un duro la- voro per ottenere risultati. La diver- sità e il dinamismo dei nuovi arrivati possono contribui- re a far nascere nuove idee da cui di- pende la futura crescita dell’Euro- pa. La gente disperata e intrapren- dente non smetterà di arrivare in Europa. Invece di abbandonarli nel- le mani di mercanti di esseri umani senza scrupoli che causano caos e morte in Europa e altrove, sarebbe meglio aprire corridoi umanitari le- gali e sicuri. La libertà di movimento nell’Ue funziona benissimo per i cit- tadini europei. La Svezia permette alle aziende di assumere lavoratori provenienti da tutto il mondo con un visto tem- poraneo di due anni, rinnovabile. L’Europa dovrebbe consentire alla gente di lavorare qui. Traduzione di Carlo Antonio Biscotto © RIPRODUZIONE RISERVATA Sbarco in massa Gli oltre 4.000 profughi raccolti nelle isole elleniche arrivano ad Atene Reuters Ad alto rischio Migrare è come aprire un’i m p re s a : serve un duro lavoro per ottenere risultati Riva fatale Il corpicino di un bambino si- riano annegato a Bodrum, men- tre tentava con la famiglia la traversata verso le isole greche Reuters I numeri 150 Clandestini hanno preso d’assalto a Calais i treni all’imbocco del tunnel della Manica 4.000 Mediorientali, soprattutto siriani, raccolti nelle isole greche di fronte alla Turchia e portati nella capitale ellenica Con discrezione la polizia prende piccoli gruppi di manifestanti e li allontana verso i centri di raccolta. Scarseggia il cibo Assedio alla stazione della Capitale ungherese Ansa Chi è Philippe Legrain è economista e scrittore, è stato consigliere dell’ex presidente della Commissione Ue José Barroso. I suoi articoli appaiono su New York Times, Financial Times, Wall Street Journal e altri. Ha scritto questo articolo espressa- mente per il Fatto Quotidiano IL BLOG DI GRILLO “Angela Merkel apri le porte o chiudi la bocca” q LA CANCELLIERA TEDESCA An- gela Merkel “utilizzi la sua influenza per modificare il Regolamento di Dublino”, cioé le norme Ue che disciplinano il diritto d’asilo. Lo chiede Beppe Grillo in un post pubblicato sul suo blog, intitolato “Merkel, apri le porte o chiudi la bocca #Brennero”. Il leader del Movimento 5 Stelle scrive che “Angela Merkel la scorsa settimana ha an- nunciato che la Germania avrebbe sospeso il trattato di Dublino per accogliere i pro- fughi siriani”. Secondo Grillo, però, “quelle della cancel- liera erano solo parole buone per i titoli dei giornali”, perché “ieri il portavoce del go- verno tedesco ha dovuto ammettere che chiunque arrivi in Ungheria deve registrarsi lì e sottoporsi lì alla procedura di richiesta di asilo”, come impone il Regolamento di Du- blino. “Beppe Grillo sostiene di fatto il governo dell’Ungheria ed il presidente Orban, che hanno alzato muri per respingere i migranti. Dedicato a chi ancora pensa che il Movi- mento 5 stelle sia di sinistra”, ha commen- tato la senatrice Francesca Puglisi della se- greteria nazionale Pd IL CARDINAL SCOLA “Più solidarietà ai profughi e meno burocrazia” q PER ACCOGLIERE I PROFUGHI e i mi- granti che giungono in Italia e in parti- colare a Milano la Diocesi di Milano mette a disposizione altri 6 immobili tra case e strut- ture per un totale di 130 posti supplementari. L’arcivescovo, il cardinale Angelo Scola, chie- de alle parrocchie di mettere a disposizione anche piccoli spazi per l’accoglienza diffusa. “Invito le parrocchie a verificare la possibilità di mettere a disposizione temporaneamente spazi, anche piccoli, per accogliere i migranti che sono giunti o stanno arrivando in Italia e in particolare a Milano. Caritas ambrosiana si fa- rà carico di tutte le responsabilità e della ge- stione concreta di questa accoglienza, sgra- vando le parrocchie”. Per gestire l’accoglienza “sono imprescindibili la collaborazione e il dia- logo con le Istituzioni civili. Domando però - ha detto Scola intervenendo nell’Assemblea dei Decani - un passo in avanti sulle leggi e le regole che normano questa accoglienza, per rendere sempre più dignitosa e costruttiva la loro per- manenza. Perché i tempi per il rilascio dei do- cumenti dovuti sono spesso così lunghi? Per- ché non si può permettere che i migranti ospiti, su base volontaria, possano partecipare con il loro lavoro alla esigenze della comunità?”. Sulla pelle Profughi numerati col pennarello dalla polizia ceca Twitter

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Convogli vietati anche ieri per le migliaia di persone fuggite dalla guerra

La stazione di Keleti, enclave siriana“Staremo qui fino all’ultimo treno”

U NGH E R I A

» FRANCESCA MARTELLI

Budapest

Questa non è una bella fo-to”, dice Abdulhamid in-

dicando una pagina del freepress Metro, versione unghe-rese, che ha preso in metro-politana. “Ci fa sembrare cat-tivi”. Sposta l’indice sulla filadi poliziotti che scorta i turi-sti giù dal treno, mentre pas-sano accanto ai migranti chedue giorni fa hanno provato aprendere il treno per Monacoe sono stati fermati.

La stazione di Keleti, a Bu-dapest è ancora chiusa ai mi-granti e dall’ingresso princi-pale non entrano più nemme-no i turisti. Nella foto che ri-trae il gruppo di ragazzi bloc-cati sulla banchina della sta-zione, c’è anche lui. Aspiran-te architetto di 22 anni, che halasciato la macchina fotogra-

fica in Siria. I vestiti invece liha persi durante il viaggio inbarcone, dalla Turchia allaGrecia. “Cosa penseranno icittadini europei di noi?”

Nella piazza davanti allastazione, dove sono seduti dagiorni i migranti, le notiziesull ’Europa arrivano poco.Del premier Renzi che ha de-ciso di metterci la faccia edell’Europa, che“tutta insieme –dice il presiden-te del Consiglio -deve gestire lepolitiche di rim-patrio”, neanchel’ombra.

Il governo Or-ban ha cambiatostrategia: la poli-zia è in assettoa nt i- so mm os sae ferma nelle vielaterali alla sta-

zione chiunque sembri un si-riano, un afghano o dai trattisimili. In base all’istinto. Im-pedendogli di stazionare, co-sa che era successa nei giorniprecedenti, nei dintorni dellapiazza. Poi sceglie piccoligruppi che carica in furgoniblindati, con le sbarre ai vetri.I migranti non si ribellano: cisono molte famiglie e anche

bambini piccolichiusi lì dentro.“ L i p o r t i a m oqualche metropiù in là e poi li la-sciamo liberi”, cispiega un giova-ne poliziotto do-po molta insi-stenza. Sposta-mento inuti lequanto poco cre-dibile. Sono di-retti nei campiper rifugiati nei

dintorni di Budapest (Depre-cen, Bicske, Vamosszabadi),dove sarebbero dovuti anda-re a farsi registrare, una voltaarrivati in Ungheria, e chehanno scelto di evitare pro-prio per non farsi prendere leimpronte digitali.

MA LE PERSONE che protesta-no davanti alla stazione, più diun migliaio, praticamentenon se ne accorgono. Quandosi sparge la voce, qualcunoprova ad alzare i torni dellaprotesta, chiede di entrare einvadere la stazione. È la se-conda scintilla di ieri, dopo illancio di una bottiglia di pla-stica contro il cordone dellapolizia da parte di un uomo.In entrambi i casi, i possibili‘faci norosi’ vengono isolatidagli altri migranti. Le mam-me sdraiate a terra con i bam-bini, chiedono loro di fare at-

tenzione a non urtarli perchéstanno dormendo.

“Pensavo che arrivare quisarebbe stato più semplice”,dice Abdulhamid ripensandoal suo viaggio. Sono le due dipomeriggio, il sole è a picco ela piazza si è svuotata un po’.Ma lui sta seduto in prima filaper terra davanti ai poliziotti,con suo fratello e le sue duenipotine. “Perché non andia-mo un po’ all’ombra? E dovedovremmo andare? Il nostroposto è qui, dobbiamo essere iprimi a prendere il treno perla Germania”, risponde.

Intanto all’uscita della me-tropolitana, dove dormono lamaggior parte dei migranti, i-niziano ad arrivare alcuni cit-tadini con borse della spesapiene di cibo, vestiti e sapone.I bagni così come i piccoli ru-binetti posti al centro dellospazio sono troppo pochi per

tutte le persone che vivono lì.La gara di solidarietà prose-gue anche al parco dietro lastazione: “Abbiamo visto leimmagini in televisione e sia-mo venuti qui”, spiega unacoppia di pensionati unghe-resi. “Di cos’altro avete biso-gno?”, chiede ai volontari chestanno tentando di gestire lasituazione di emergenza. O difarla sembrare normale: alcu-ni giocano con i bambini. Li

rincorrono e li fanno disegna-re. Ma anche la distribuzionedel cibo diventa una lotta: perdelle mele e delle banane qua-si scoppia una rissa. Molti nonprovano nemmeno mettersiin fila per afferrarli. Alcuniordinano una pizza gigante ela dividono a fetta: “St ia momangiando, Perché dovete ri-prenderci con la telecame-ra?”.

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Marchiati, internati, affogati“La Ue cambi legge sull’a s i l o”

ITALIA, FRANCIA E GERMANIA chiedono modifiche alle norme diaccoglienza mentre nell’Est Europa scene da persecuzione nazista

INVASIONE? Sono lo 0,07% della popolazione

Lasciamo entrarei barbari alle porte:salveranno l’E u ro p aLa crisi dei rifugiati può essere una grande opportunitàche può rigenerare un continente vecchio e stanco

10 0Stranieri l’o ra : secondo la poliziatedesca entrano nel paeseoltre 2000 persone al giorno

» GIAMPIERO GRAMAGLIA

Le carrette del mare. ITir della morte. E a-desso i treni presi d’as -salto e stipati come

carri bestiame. Se ci si metto-no pure i cechi a marchiarecon un numero a pennarello im i g r a n t i , l ’ e v o c a z i o n edell’immagine dell’Olocaustoè inevitabile, in questo flussoche molti hanno già definitobiblico, questo fiume umanoche attraversa i continenti esfocia in Europa, quando ci ar-riva, allo stremo delle forze.

La cronaca racconta unanotte d’inferno a Calais, conalmeno 150 migranti a pren-dere d’assalto i treni all’i n-gresso nel tunnel sotto la Ma-nica – grossi i disagi per i pas-seggeri blindati dentro - e unagiornata di tensione a Buda-pest, dove oltre 2.000 mi-granti restano accampati da-vanti alla stazione centrale,dopo che è stato loro vietato disalire sui convogli per Austriae Germania. Da Breclav, giun-ge notizia che la polizia dellaRepubblica Ceca, armata diguanti e pennarelli, scrive nu-meri identificativi sulle brac-cia di centinaia di migrantigiunti in treno dall’Ungheriae diretti in Germania. S’i g n o-rano le giustificazioni dellapratica, che ha suscitatoun’immediata eco d’i n d i g n a-zione in tutto il Mondo, per-ché ricorda quella dei campidi sterminio nazisti - lì, i nu-meri erano a fuoco - è un se-gnale, non certo l’unico, che il“buio della mente”può torna-re, che l’Europa non è immu-ne dai germi del passato se al-lenta l’ancoraggio dell’i nt e-grazione.

Il flusso è continuo, inces-sante: oltre 4.000 le personearrivate al Pireo dalle isoledello Ionio dov’erano appro-date con mezzi di fortuna. Mala partita dell’immigrazione,la cui scena principale s’è spo-stata dal Sud, dal Mediterra-neo, all’Europa centrale, sigioca pure al Brennero: su ri-chiesta della Germania, cheha ormai assunto decisamen-te la leadership europea suquesto fronte, l'Italia intendeintensificare i controlli al va-lico di frontiera, nel rispettodegli accordi di Schengen. Siriproduce la situazione diVentimiglia tra Italia e Fran-cia, ma in un clima di collabo-razione, invece che di con-trapposizione. E la Provinciadi Bolzano accoglierà perqualche giorno - come misuratemporanea - un numero diprofughi stimato ad alcune

centinaia, per permettere allaBaviera di organizzarsi perfronteggiare l'emergenza.

Sul piano diplomatico, do-po l’iniziativa congiunta te-desco-franco-britannica, cheha innescato l ’ i n co n tr ostraordinario del 14 settem-bre a Bruxelles fra i ministrid e ll ’Interno dei 28, un altrotrio, questa volta Italia, Fran-cia, Germania, produce undocumento che sbozza nuoveregole sull’asilo e per una ri-partizione dei rifugiati equa.

L’annuncio del ministrod e g l i e s t e r i t e d e s c oFrank-Walter Steinmeiertrova poi conferma in un co-municato della Farnesina.Del documento italo-franco-

tedesco, già trasmesso a Fede-rica Mogherini, Alto Rappre-sentante per la politica esterae di difesa europea, e ai colle-ghi degli altri Paesi Ue, si par-lerà domani e sabato in unariunione a Lussemburgo. LaGermania, dove entrano se-condo la polizia cento mi-granti l’ora, oltre 2.000 algiorno, asseconda il cambio

d’atteggiamento indicato dal-la cancelliera Merkel e si pre-para a cambiare la Costituzio-ne per rendere più gestibile intempi brevi l'emergenza mi-granti. “Dovremo adattarci alcambiamento: scuola, poli-zia, edilizia, alimentazione,sistema sanitario, tutto!”, di-ce il ministro dell'InternoThomas De Maiziere, intervi-stato dal settimanale Zeit.“Parlo anche di modifiche allaCostituzione - aggiunge -, dafare molto rapidamente, nelgiro di qualche settimana”.Stride con la svolta tedesca,con la promessa di asilo a tuttii siriani sul territorio tedesco,l’insensibilità britannica e,soprattutto, le chiusure deiPaesi dell’Est, carri armati inBulgaria, filo spinato in Un-gheria, numeri a pennarellonella Repubblica Ceca, l’e-sclusiva ai cristiani in Slovac-chia. Pure l’Italia, che tienebordone alla Germania, ha lesue pecche: la Corte di giusti-zia europea la bacchetta per ilcosto troppo alto dei permessidi soggiorno (tra gli 80 e i 200euro), non conforme alle nor-me europee. A due giorni dauna condanna a Strasburgo,una a Lussemburgo: zoppi-chiamo nei principi e nellapratica.

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» PHILIPPE LEGRAIN

Ibarbari hanno aperto una brec-cia nel muro. L’Europa è invasa.Sono a rischio la nostra civiltà ela nostra prosperità. È questa

l'essenza dell’ondata di panico mo-rale scatenata dai richiedenti asiloindesiderati che questa estate han-no stretto in una morsa l’Eu ro pa .Ma invece di considerare questi co-raggiosi e avventurosi nuovi arriva-ti come una minaccia, gli europeidovrebbero considerare con favoreil contributo che potrebbero dare.

Finora nel 2015 circa 340.000persone hanno tentato di entraresenza permesso nell’Unione euro-pea. In tutto il 2014 sono stati280.000. L'Unione europea ha 28Paesi con una popolazione di 508milioni, gli immigrati indesideratidi quest’anno sono quindi pari allo0,07% della popolazione. Statisti-camente, in una folla di 1500 per-sone solo una sarebbe un immigra-to clandestino. La maggior parte dicoloro che cercano rifugio in Euro-pa provengono dalla Siria, dall’A f-ghanistan e dall’Eritrea. I sirianifuggono da una sanguinosa guerracivile e dal barbaro eccidio a operadei miliziani dello Stato Islamico.L’Afghanistan è sconvolto dallaviolenza dei talebani con i loro al-leati di al Qaeda e gli esponenti lo-cali dell’Isis. L’Eritrea vive sotto u-na brutale dittatura.

L’AGENZIA PER I RIFUGIATI d e ll eNazioni Unite, Unhcr, riconosceche è in corso la più grande crisi dirifugiati dalla Seconda guerra mon-diale. Ma riguarda soprattutto Paesial di fuori della prospera e sicura Eu-ropa. Sei rifugiati su sette approda-no nei Paesi poveri. La Turchia o-spita 1.600.000 rifugiati rispetto almilione e mezzo di tutta l’Europa. Ilminuscolo Libano ha accolto1.200.000 rifugiati – oltre un rifu-giato ogni quattro abitanti. Nel frat-tempo la Gran Bretagna sembrapercorsa da un attacco isterico per i3.000 rifugiati accampati a Calais. Ilnumero di persone che cercano ri-fugio in Europa è modesto anche inrapporto ai molti milioni di europeisfollati e rifugiati all’estero dopo laseconda guerra mondiale e ai milio-ni costretti a lasciare la propria casadopo il crollo del comunismo e leguerre nell’ex Jugoslavia negli anni90. Come dimenticano in fretta glieuropei!

Certo, i nuovi arrivati possonocreare tensioni nelle piccole comu-nità di arrivo, come a Lampedusa enell’isola greca di Kos. Ma la mag-gior parte dei rifugiati vogliono an-darsene e lo fanno. Con la sola lo-devole eccezione della Svezia, lamaggior parte dei Paesi europei fan-no del loro meglio per passare aglialtri il “peso” dei richiedenti asilo.Ufficialmente i richiedenti asilo do-vrebbero chiedere asilo nel primoPaese sicuro in cui arrivano. Ma po-chi desiderano rimanere in una Gre-cia colpita dalla crisi e che non de-sidera accoglierli e, di conseguenza,le autorità greche spesso consento-no ai rifugiati di attraversare illegal-mente il Paese chiudendo un oc-chio, come fanno anche gli italiani.

Questo atteggiamento suscita leproteste nel Nord ricco del conti-nente dove finiscono per arrivare lamaggior parte dei richiedenti asilo.Il ministro degli Interni tedesco av-verte che la libertà di movimentoall’interno dell’Europa non può du-rare a meno di un accordo su una po-litica comune in materia di asilo.Spinti dalla Commissione europea, ileader della Ue fanno malvolentieriprimi passi in questa direzione.Hanno concordatodi dividersi 32.000richiedenti asilo.Solo Gran Breta-gna, Austria e Un-gheria non hannoaderito all’a ccor-do. Il governo na-zionalista slovaccoaccetterà solo 200rifugiati, a condi-zione che siano cristiani. Ma invecedi farsi prendere dal panico per unapresunta invasione o di polemizza-re su chi debba accollarsi il “peso”dei nuovi arrivati, l’Europa potreb-be considerare in modo favorevole ilcontributo che potrebbero dare.

L’EUROPA HA BISOGNOdei migran-ti. La popolazione in età lavorativa èin continuo calo mentre il numerodei pensionati che i lavoratori euro-pei debbono mantenere è in ascesa,sta andando in pensione la genera-zione dei baby boomers. Rifugiatigiovani, capaci di lavorare sodo e dicontribuire con le imposte alle cassedello Stato, sarebbero una cura ri-costituente per le economie euro-pee debilitate dal peso degli anziani.Potrebbero contribuire a spalmare

su più spalle il peso dell’enorme de-bito pubblico con grandi vantaggiper l’attuale popolazione. Potreb-bero fare i lavori duri che i giovanieuropei con più elevate aspirazionirifiutano: raccogliere la frutta eprendersi cura degli anziani, per e-sempio. Molti hanno abilità profes-sionali preziose che possono esseremesse a frutto negli ospedali,nell’ingegneria o nel settore dell’in -formatica. Altri potrebbero diven-

tare imprenditori.La migrazione è co-me avviare una a-zienda: è una im-presa rischiosa cherichiede un duro la-voro per ottenererisultati. La diver-sità e il dinamismodei nuovi arrivatipossono contribui-

re a far nascere nuove idee da cui di-pende la futura crescita dell’Euro -pa.

La gente disperata e intrapren-dente non smetterà di arrivare inEuropa. Invece di abbandonarli nel-le mani di mercanti di esseri umanisenza scrupoli che causano caos emorte in Europa e altrove, sarebbemeglio aprire corridoi umanitari le-gali e sicuri. La libertà di movimentonell’Ue funziona benissimo per i cit-tadini europei.

La Svezia permette alle aziendedi assumere lavoratori provenientida tutto il mondo con un visto tem-poraneo di due anni, rinnovabile.L’Europa dovrebbe consentire allagente di lavorare qui.Traduzione di Carlo Antonio Biscotto

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sbarco in massa Gli oltre 4.000 profughi raccolti nelle isole elleniche arrivano ad Atene Re u te rs

Ad alto rischioMigrare è comeaprire un’i m p re s a :serve un duro lavoroper ottenere risultati

Riva fataleIl corpicino diun bambino si-riano annegatoa Bodrum, men-tre tentava conla famiglia latraversata versole isole grecheRe u te rs

I numeri

150Cl a n d e s t i n ihanno presod’a ss a l toa Calaisi treniall’i m b o ccodel tunneldella Manica

4 .000Mediorientali,s o p ra t t u t tosiriani,raccolti nelleisole grechedi frontealla Turchiae portatinella capitaleellenica

Con discrezionela polizia prendepiccoli gruppidi manifestanti eli allontana versoi centri di raccolta.Scarseggia il cibo

Assedio alla stazione della Capitale ungherese Ansa

Chi è

PhilippeLegrain èeconomista escrittore, èst a toco n s i g l i e redell’exp re s i d e n tedellaCo m m i ss i o n eUe JoséBarroso. Isuoi articoliappaiono suNew YorkTi m e s ,Fi n a n c i a lTimes, WallS t re e tJournal ealtri. Has c r i t toq u e stoar ticoloe s p re ss a -mente per ilFa t toQuotidiano

IL BLOG DI GRILLO

“Angela Merkelapri le porteo chiudi la bocca”

qLA CANCELLIERA TEDESCA An-gela Merkel “utilizzi la sua influenza

per modificare il Regolamento di Dublino”,cioé le norme Ue che disciplinano il dirittod’asilo. Lo chiede Beppe Grillo in un postpubblicato sul suo blog, intitolato “M e r ke l ,apri le porte o chiudi la bocca #Brennero”.Il leader del Movimento 5 Stelle scrive che“Angela Merkel la scorsa settimana ha an-

nunciato che la Germania avrebbe sospesoil trattato di Dublino per accogliere i pro-fughi siriani”.Secondo Grillo, però, “quelle della cancel-liera erano solo parole buone per i titoli deigiornali”, perché “ieri il portavoce del go-verno tedesco ha dovuto ammettere chechiunque arrivi in Ungheria deve registrarsilì e sottoporsi lì alla procedura di richiesta di

a s i l o”, come impone il Regolamento di Du-b l i n o.“Beppe Grillo sostiene di fatto il governodell’Ungheria ed il presidente Orban, chehanno alzato muri per respingere i migranti.Dedicato a chi ancora pensa che il Movi-mento 5 stelle sia di sinistra”, ha commen-tato la senatrice Francesca Puglisi della se-greteria nazionale Pd

IL CARDINAL SCOLA

“Più solidarietàai profughi e menoburocrazia”

qPERACCOGLIEREIPROFUGHI e i mi-granti che giungono in Italia e in parti-

colare a Milano la Diocesi di Milano mette adisposizione altri 6 immobili tra case e strut-ture per un totale di 130 posti supplementari.L’arcivescovo, il cardinale Angelo Scola, chie-de alle parrocchie di mettere a disposizioneanche piccoli spazi per l’accoglienza diffusa.“Invito le parrocchie a verificare la possibilità di

mettere a disposizione temporaneamentespazi, anche piccoli, per accogliere i migrantiche sono giunti o stanno arrivando in Italia e inparticolare a Milano. Caritas ambrosiana si fa-rà carico di tutte le responsabilità e della ge-stione concreta di questa accoglienza, sgra-vando le parrocchie”. Per gestire l’a cco g l i e n za“sono imprescindibili la collaborazione e il dia-logo con le Istituzioni civili. Domando però - ha

detto Scola intervenendo nell’Assemblea deiDecani - un passo in avanti sulle leggi e le regoleche normano questa accoglienza, per renderesempre più dignitosa e costruttiva la loro per-manenza. Perché i tempi per il rilascio dei do-cumenti dovuti sono spesso così lunghi? Per-ché non si può permettere che i migranti ospiti,su base volontaria, possano partecipare con illoro lavoro alla esigenze della comunità?”.

Sulla pelle Profughi numerati col pennarello dalla polizia ceca Tw i t te r

Page 2: Sono lo 0,07% della popolazione Marchiati, internati ... · 4 CRONACA GiovedË 3Settembre 2015 ... gheria, numeri a pennarello nella Repubblica Ceca, l3e-sclusiva ai cristiani in

4 » CRONACA | IL FATTO QUOTIDIANO | Giovedì 3 Settembre 2015 Giovedì 3 Settembre 2015 | IL FATTO QUOTIDIANO | CRONACA » 5

Convogli vietati anche ieri per le migliaia di persone fuggite dalla guerra

La stazione di Keleti, enclave siriana“Staremo qui fino all’ultimo treno”

U NGH E R I A

» FRANCESCA MARTELLI

Budapest

Questa non è una bella fo-to”, dice Abdulhamid in-

dicando una pagina del freepress Metro, versione unghe-rese, che ha preso in metro-politana. “Ci fa sembrare cat-tivi”. Sposta l’indice sulla filadi poliziotti che scorta i turi-sti giù dal treno, mentre pas-sano accanto ai migranti chedue giorni fa hanno provato aprendere il treno per Monacoe sono stati fermati.

La stazione di Keleti, a Bu-dapest è ancora chiusa ai mi-granti e dall’ingresso princi-pale non entrano più nemme-no i turisti. Nella foto che ri-trae il gruppo di ragazzi bloc-cati sulla banchina della sta-zione, c’è anche lui. Aspiran-te architetto di 22 anni, che halasciato la macchina fotogra-

fica in Siria. I vestiti invece liha persi durante il viaggio inbarcone, dalla Turchia allaGrecia. “Cosa penseranno icittadini europei di noi?”

Nella piazza davanti allastazione, dove sono seduti dagiorni i migranti, le notiziesull ’Europa arrivano poco.Del premier Renzi che ha de-ciso di metterci la faccia edell’Europa, che“tutta insieme –dice il presiden-te del Consiglio -deve gestire lepolitiche di rim-patrio”, neanchel’ombra.

Il governo Or-ban ha cambiatostrategia: la poli-zia è in assettoa nt i- so mm os sae ferma nelle vielaterali alla sta-

zione chiunque sembri un si-riano, un afghano o dai trattisimili. In base all’istinto. Im-pedendogli di stazionare, co-sa che era successa nei giorniprecedenti, nei dintorni dellapiazza. Poi sceglie piccoligruppi che carica in furgoniblindati, con le sbarre ai vetri.I migranti non si ribellano: cisono molte famiglie e anche

bambini piccolichiusi lì dentro.“ L i p o r t i a m oqualche metropiù in là e poi li la-sciamo liberi”, cispiega un giova-ne poliziotto do-po molta insi-stenza. Sposta-mento inuti lequanto poco cre-dibile. Sono di-retti nei campiper rifugiati nei

dintorni di Budapest (Depre-cen, Bicske, Vamosszabadi),dove sarebbero dovuti anda-re a farsi registrare, una voltaarrivati in Ungheria, e chehanno scelto di evitare pro-prio per non farsi prendere leimpronte digitali.

MA LE PERSONE che protesta-no davanti alla stazione, più diun migliaio, praticamentenon se ne accorgono. Quandosi sparge la voce, qualcunoprova ad alzare i torni dellaprotesta, chiede di entrare einvadere la stazione. È la se-conda scintilla di ieri, dopo illancio di una bottiglia di pla-stica contro il cordone dellapolizia da parte di un uomo.In entrambi i casi, i possibili‘faci norosi’ vengono isolatidagli altri migranti. Le mam-me sdraiate a terra con i bam-bini, chiedono loro di fare at-

tenzione a non urtarli perchéstanno dormendo.

“Pensavo che arrivare quisarebbe stato più semplice”,dice Abdulhamid ripensandoal suo viaggio. Sono le due dipomeriggio, il sole è a picco ela piazza si è svuotata un po’.Ma lui sta seduto in prima filaper terra davanti ai poliziotti,con suo fratello e le sue duenipotine. “Perché non andia-mo un po’ all’ombra? E dovedovremmo andare? Il nostroposto è qui, dobbiamo essere iprimi a prendere il treno perla Germania”, risponde.

Intanto all’uscita della me-tropolitana, dove dormono lamaggior parte dei migranti, i-niziano ad arrivare alcuni cit-tadini con borse della spesapiene di cibo, vestiti e sapone.I bagni così come i piccoli ru-binetti posti al centro dellospazio sono troppo pochi per

tutte le persone che vivono lì.La gara di solidarietà prose-gue anche al parco dietro lastazione: “Abbiamo visto leimmagini in televisione e sia-mo venuti qui”, spiega unacoppia di pensionati unghe-resi. “Di cos’altro avete biso-gno?”, chiede ai volontari chestanno tentando di gestire lasituazione di emergenza. O difarla sembrare normale: alcu-ni giocano con i bambini. Li

rincorrono e li fanno disegna-re. Ma anche la distribuzionedel cibo diventa una lotta: perdelle mele e delle banane qua-si scoppia una rissa. Molti nonprovano nemmeno mettersiin fila per afferrarli. Alcuniordinano una pizza gigante ela dividono a fetta: “St ia momangiando, Perché dovete ri-prenderci con la telecame-ra?”.

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Marchiati, internati, affogati“La Ue cambi legge sull’a s i l o”

ITALIA, FRANCIA E GERMANIA chiedono modifiche alle norme diaccoglienza mentre nell’Est Europa scene da persecuzione nazista

INVASIONE? Sono lo 0,07% della popolazione

Lasciamo entrarei barbari alle porte:salveranno l’E u ro p aLa crisi dei rifugiati può essere una grande opportunitàche può rigenerare un continente vecchio e stanco

10 0Stranieri l’o ra : secondo la poliziatedesca entrano nel paeseoltre 2000 persone al giorno

» GIAMPIERO GRAMAGLIA

Le carrette del mare. ITir della morte. E a-desso i treni presi d’as -salto e stipati come

carri bestiame. Se ci si metto-no pure i cechi a marchiarecon un numero a pennarello im i g r a n t i , l ’ e v o c a z i o n edell’immagine dell’Olocaustoè inevitabile, in questo flussoche molti hanno già definitobiblico, questo fiume umanoche attraversa i continenti esfocia in Europa, quando ci ar-riva, allo stremo delle forze.

La cronaca racconta unanotte d’inferno a Calais, conalmeno 150 migranti a pren-dere d’assalto i treni all’i n-gresso nel tunnel sotto la Ma-nica – grossi i disagi per i pas-seggeri blindati dentro - e unagiornata di tensione a Buda-pest, dove oltre 2.000 mi-granti restano accampati da-vanti alla stazione centrale,dopo che è stato loro vietato disalire sui convogli per Austriae Germania. Da Breclav, giun-ge notizia che la polizia dellaRepubblica Ceca, armata diguanti e pennarelli, scrive nu-meri identificativi sulle brac-cia di centinaia di migrantigiunti in treno dall’Ungheriae diretti in Germania. S’i g n o-rano le giustificazioni dellapratica, che ha suscitatoun’immediata eco d’i n d i g n a-zione in tutto il Mondo, per-ché ricorda quella dei campidi sterminio nazisti - lì, i nu-meri erano a fuoco - è un se-gnale, non certo l’unico, che il“buio della mente”può torna-re, che l’Europa non è immu-ne dai germi del passato se al-lenta l’ancoraggio dell’i nt e-grazione.

Il flusso è continuo, inces-sante: oltre 4.000 le personearrivate al Pireo dalle isoledello Ionio dov’erano appro-date con mezzi di fortuna. Mala partita dell’immigrazione,la cui scena principale s’è spo-stata dal Sud, dal Mediterra-neo, all’Europa centrale, sigioca pure al Brennero: su ri-chiesta della Germania, cheha ormai assunto decisamen-te la leadership europea suquesto fronte, l'Italia intendeintensificare i controlli al va-lico di frontiera, nel rispettodegli accordi di Schengen. Siriproduce la situazione diVentimiglia tra Italia e Fran-cia, ma in un clima di collabo-razione, invece che di con-trapposizione. E la Provinciadi Bolzano accoglierà perqualche giorno - come misuratemporanea - un numero diprofughi stimato ad alcune

centinaia, per permettere allaBaviera di organizzarsi perfronteggiare l'emergenza.

Sul piano diplomatico, do-po l’iniziativa congiunta te-desco-franco-britannica, cheha innescato l ’ i n co n tr ostraordinario del 14 settem-bre a Bruxelles fra i ministrid e ll ’Interno dei 28, un altrotrio, questa volta Italia, Fran-cia, Germania, produce undocumento che sbozza nuoveregole sull’asilo e per una ri-partizione dei rifugiati equa.

L’annuncio del ministrod e g l i e s t e r i t e d e s c oFrank-Walter Steinmeiertrova poi conferma in un co-municato della Farnesina.Del documento italo-franco-

tedesco, già trasmesso a Fede-rica Mogherini, Alto Rappre-sentante per la politica esterae di difesa europea, e ai colle-ghi degli altri Paesi Ue, si par-lerà domani e sabato in unariunione a Lussemburgo. LaGermania, dove entrano se-condo la polizia cento mi-granti l’ora, oltre 2.000 algiorno, asseconda il cambio

d’atteggiamento indicato dal-la cancelliera Merkel e si pre-para a cambiare la Costituzio-ne per rendere più gestibile intempi brevi l'emergenza mi-granti. “Dovremo adattarci alcambiamento: scuola, poli-zia, edilizia, alimentazione,sistema sanitario, tutto!”, di-ce il ministro dell'InternoThomas De Maiziere, intervi-stato dal settimanale Zeit.“Parlo anche di modifiche allaCostituzione - aggiunge -, dafare molto rapidamente, nelgiro di qualche settimana”.Stride con la svolta tedesca,con la promessa di asilo a tuttii siriani sul territorio tedesco,l’insensibilità britannica e,soprattutto, le chiusure deiPaesi dell’Est, carri armati inBulgaria, filo spinato in Un-gheria, numeri a pennarellonella Repubblica Ceca, l’e-sclusiva ai cristiani in Slovac-chia. Pure l’Italia, che tienebordone alla Germania, ha lesue pecche: la Corte di giusti-zia europea la bacchetta per ilcosto troppo alto dei permessidi soggiorno (tra gli 80 e i 200euro), non conforme alle nor-me europee. A due giorni dauna condanna a Strasburgo,una a Lussemburgo: zoppi-chiamo nei principi e nellapratica.

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» PHILIPPE LEGRAIN

Ibarbari hanno aperto una brec-cia nel muro. L’Europa è invasa.Sono a rischio la nostra civiltà ela nostra prosperità. È questa

l'essenza dell’ondata di panico mo-rale scatenata dai richiedenti asiloindesiderati che questa estate han-no stretto in una morsa l’Eu ro pa .Ma invece di considerare questi co-raggiosi e avventurosi nuovi arriva-ti come una minaccia, gli europeidovrebbero considerare con favoreil contributo che potrebbero dare.

Finora nel 2015 circa 340.000persone hanno tentato di entraresenza permesso nell’Unione euro-pea. In tutto il 2014 sono stati280.000. L'Unione europea ha 28Paesi con una popolazione di 508milioni, gli immigrati indesideratidi quest’anno sono quindi pari allo0,07% della popolazione. Statisti-camente, in una folla di 1500 per-sone solo una sarebbe un immigra-to clandestino. La maggior parte dicoloro che cercano rifugio in Euro-pa provengono dalla Siria, dall’A f-ghanistan e dall’Eritrea. I sirianifuggono da una sanguinosa guerracivile e dal barbaro eccidio a operadei miliziani dello Stato Islamico.L’Afghanistan è sconvolto dallaviolenza dei talebani con i loro al-leati di al Qaeda e gli esponenti lo-cali dell’Isis. L’Eritrea vive sotto u-na brutale dittatura.

L’AGENZIA PER I RIFUGIATI d e ll eNazioni Unite, Unhcr, riconosceche è in corso la più grande crisi dirifugiati dalla Seconda guerra mon-diale. Ma riguarda soprattutto Paesial di fuori della prospera e sicura Eu-ropa. Sei rifugiati su sette approda-no nei Paesi poveri. La Turchia o-spita 1.600.000 rifugiati rispetto almilione e mezzo di tutta l’Europa. Ilminuscolo Libano ha accolto1.200.000 rifugiati – oltre un rifu-giato ogni quattro abitanti. Nel frat-tempo la Gran Bretagna sembrapercorsa da un attacco isterico per i3.000 rifugiati accampati a Calais. Ilnumero di persone che cercano ri-fugio in Europa è modesto anche inrapporto ai molti milioni di europeisfollati e rifugiati all’estero dopo laseconda guerra mondiale e ai milio-ni costretti a lasciare la propria casadopo il crollo del comunismo e leguerre nell’ex Jugoslavia negli anni90. Come dimenticano in fretta glieuropei!

Certo, i nuovi arrivati possonocreare tensioni nelle piccole comu-nità di arrivo, come a Lampedusa enell’isola greca di Kos. Ma la mag-gior parte dei rifugiati vogliono an-darsene e lo fanno. Con la sola lo-devole eccezione della Svezia, lamaggior parte dei Paesi europei fan-no del loro meglio per passare aglialtri il “peso” dei richiedenti asilo.Ufficialmente i richiedenti asilo do-vrebbero chiedere asilo nel primoPaese sicuro in cui arrivano. Ma po-chi desiderano rimanere in una Gre-cia colpita dalla crisi e che non de-sidera accoglierli e, di conseguenza,le autorità greche spesso consento-no ai rifugiati di attraversare illegal-mente il Paese chiudendo un oc-chio, come fanno anche gli italiani.

Questo atteggiamento suscita leproteste nel Nord ricco del conti-nente dove finiscono per arrivare lamaggior parte dei richiedenti asilo.Il ministro degli Interni tedesco av-verte che la libertà di movimentoall’interno dell’Europa non può du-rare a meno di un accordo su una po-litica comune in materia di asilo.Spinti dalla Commissione europea, ileader della Ue fanno malvolentieriprimi passi in questa direzione.Hanno concordatodi dividersi 32.000richiedenti asilo.Solo Gran Breta-gna, Austria e Un-gheria non hannoaderito all’a ccor-do. Il governo na-zionalista slovaccoaccetterà solo 200rifugiati, a condi-zione che siano cristiani. Ma invecedi farsi prendere dal panico per unapresunta invasione o di polemizza-re su chi debba accollarsi il “peso”dei nuovi arrivati, l’Europa potreb-be considerare in modo favorevole ilcontributo che potrebbero dare.

L’EUROPA HA BISOGNOdei migran-ti. La popolazione in età lavorativa èin continuo calo mentre il numerodei pensionati che i lavoratori euro-pei debbono mantenere è in ascesa,sta andando in pensione la genera-zione dei baby boomers. Rifugiatigiovani, capaci di lavorare sodo e dicontribuire con le imposte alle cassedello Stato, sarebbero una cura ri-costituente per le economie euro-pee debilitate dal peso degli anziani.Potrebbero contribuire a spalmare

su più spalle il peso dell’enorme de-bito pubblico con grandi vantaggiper l’attuale popolazione. Potreb-bero fare i lavori duri che i giovanieuropei con più elevate aspirazionirifiutano: raccogliere la frutta eprendersi cura degli anziani, per e-sempio. Molti hanno abilità profes-sionali preziose che possono esseremesse a frutto negli ospedali,nell’ingegneria o nel settore dell’in -formatica. Altri potrebbero diven-

tare imprenditori.La migrazione è co-me avviare una a-zienda: è una im-presa rischiosa cherichiede un duro la-voro per ottenererisultati. La diver-sità e il dinamismodei nuovi arrivatipossono contribui-

re a far nascere nuove idee da cui di-pende la futura crescita dell’Euro -pa.

La gente disperata e intrapren-dente non smetterà di arrivare inEuropa. Invece di abbandonarli nel-le mani di mercanti di esseri umanisenza scrupoli che causano caos emorte in Europa e altrove, sarebbemeglio aprire corridoi umanitari le-gali e sicuri. La libertà di movimentonell’Ue funziona benissimo per i cit-tadini europei.

La Svezia permette alle aziendedi assumere lavoratori provenientida tutto il mondo con un visto tem-poraneo di due anni, rinnovabile.L’Europa dovrebbe consentire allagente di lavorare qui.Traduzione di Carlo Antonio Biscotto

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sbarco in massa Gli oltre 4.000 profughi raccolti nelle isole elleniche arrivano ad Atene Re u te rs

Ad alto rischioMigrare è comeaprire un’i m p re s a :serve un duro lavoroper ottenere risultati

Riva fataleIl corpicino diun bambino si-riano annegatoa Bodrum, men-tre tentava conla famiglia latraversata versole isole grecheRe u te rs

I numeri

150Cl a n d e s t i n ihanno presod’a ss a l toa Calaisi treniall’i m b o ccodel tunneldella Manica

4 .000Mediorientali,s o p ra t t u t tosiriani,raccolti nelleisole grechedi frontealla Turchiae portatinella capitaleellenica

Con discrezionela polizia prendepiccoli gruppidi manifestanti eli allontana versoi centri di raccolta.Scarseggia il cibo

Assedio alla stazione della Capitale ungherese Ansa

Chi è

PhilippeLegrain èeconomista escrittore, èst a toco n s i g l i e redell’exp re s i d e n tedellaCo m m i ss i o n eUe JoséBarroso. Isuoi articoliappaiono suNew YorkTi m e s ,Fi n a n c i a lTimes, WallS t re e tJournal ealtri. Has c r i t toq u e stoar ticoloe s p re ss a -mente per ilFa t toQuotidiano

IL BLOG DI GRILLO

“Angela Merkelapri le porteo chiudi la bocca”

qLA CANCELLIERA TEDESCA An-gela Merkel “utilizzi la sua influenza

per modificare il Regolamento di Dublino”,cioé le norme Ue che disciplinano il dirittod’asilo. Lo chiede Beppe Grillo in un postpubblicato sul suo blog, intitolato “M e r ke l ,apri le porte o chiudi la bocca #Brennero”.Il leader del Movimento 5 Stelle scrive che“Angela Merkel la scorsa settimana ha an-

nunciato che la Germania avrebbe sospesoil trattato di Dublino per accogliere i pro-fughi siriani”.Secondo Grillo, però, “quelle della cancel-liera erano solo parole buone per i titoli deigiornali”, perché “ieri il portavoce del go-verno tedesco ha dovuto ammettere chechiunque arrivi in Ungheria deve registrarsilì e sottoporsi lì alla procedura di richiesta di

a s i l o”, come impone il Regolamento di Du-b l i n o.“Beppe Grillo sostiene di fatto il governodell’Ungheria ed il presidente Orban, chehanno alzato muri per respingere i migranti.Dedicato a chi ancora pensa che il Movi-mento 5 stelle sia di sinistra”, ha commen-tato la senatrice Francesca Puglisi della se-greteria nazionale Pd

IL CARDINAL SCOLA

“Più solidarietàai profughi e menoburocrazia”

qPERACCOGLIEREIPROFUGHI e i mi-granti che giungono in Italia e in parti-

colare a Milano la Diocesi di Milano mette adisposizione altri 6 immobili tra case e strut-ture per un totale di 130 posti supplementari.L’arcivescovo, il cardinale Angelo Scola, chie-de alle parrocchie di mettere a disposizioneanche piccoli spazi per l’accoglienza diffusa.“Invito le parrocchie a verificare la possibilità di

mettere a disposizione temporaneamentespazi, anche piccoli, per accogliere i migrantiche sono giunti o stanno arrivando in Italia e inparticolare a Milano. Caritas ambrosiana si fa-rà carico di tutte le responsabilità e della ge-stione concreta di questa accoglienza, sgra-vando le parrocchie”. Per gestire l’a cco g l i e n za“sono imprescindibili la collaborazione e il dia-logo con le Istituzioni civili. Domando però - ha

detto Scola intervenendo nell’Assemblea deiDecani - un passo in avanti sulle leggi e le regoleche normano questa accoglienza, per renderesempre più dignitosa e costruttiva la loro per-manenza. Perché i tempi per il rilascio dei do-cumenti dovuti sono spesso così lunghi? Per-ché non si può permettere che i migranti ospiti,su base volontaria, possano partecipare con illoro lavoro alla esigenze della comunità?”.

Sulla pelle Profughi numerati col pennarello dalla polizia ceca Tw i t te r