SOMMARIO - Studio 4S Francesco Fulvi · 2008. 7. 9. · Giorgio Praderio, e, insieme ai relativi...

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  • SOMMARIO

    Il corso di Architettura e Composizione Architettonica 3, inse-gnamento del quinto anno del corso di laurea in IngegneriaEdile/Architettura dell’Università di Bologna, è tenuto dal Prof.Ing. Giorgio Praderio, e, insieme ai relativi Laboratori tenuti daiprofessori a contratto Ing. Stefano Dosi e Ing. Alessio Erioli, sibasa su lezioni frontali, esercitazioni e laboratori progettuali. Itre momenti didattici sono tra loro coordinati culturalmente e

    integrati dai temi annuali di progetto, in un’ottica di comple-mentarietà, sinergia ed integrazione tra le parti. Quello chesegue è il racconto di un tema progettuale, quello 2004-2005,che vede come sintesi finale una mostra ed una pubblicazionedi alcuni dei migliori lavori degli studenti, organizzata con ilpatrocinio del DAPT Dipartimento di Architettura e Piani-ficazione Territoriale dell’Università di Bologna, del Comune,della Provincia e dell’Ordine degli Ingegneri di Ravenna pressol’Urban Center in Ravenna (conclusasi il 5 Marzo 2006).

    PROGETTI DI RICUCITURAURBANA IN RAVENNAPER IL QUARTIERE S. GIUSEPPE IN RAVENNA, REDATTI DAGLI STUDENTIDEL CORSO DI ARCHITETTURA E COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA 3,ING. EDILE/ARCHITETTURA UNIVERSITÀDI BOLOGNA

    GIORGIO PRADERIO Professore Ingegnere

    STEFANO DOSIIngegnere - Professore a contratto DAPT

    ALESSIO ERIOLIIngegnere - Professore a contratto DAPT

    NADA BALESTRIIngegnere

    ANDREA LUCCARONIIngegnere

    FRANCESCO FULVIIngegnere

    ROBERTO TRANQUILLIIngegnere

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    La locandina dell’evento

  • Inquadramento

    Il Masterplan

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  • SUMMARY

    Architettura & Composizione Architettonica III, subject of thelast of a five-years course at Bologna University, Faculty ofEngineer/Architecture, is held by Prof. Giorgio Praderio, and inaccordance with Architectural Laboratories held by StefanoDosi and Alessio Erioli, both internal professors, in collaborationwith Nada Balestri, Francesco Fulvi, Andrea Luccaroni andRoberto Tranquilli, is based on lessons, lectures and semina-ries. They all are culturally coordinated and supported by anannual planning session, of complementarities, synergy andmutual integration. The following essay is about an intensiveand brilliant planning session carried on during the past 2004-2005 academic year, ending with an exhibition and a book col-lecting the students’ best works. All these events have takenplace with the compliments of Ravenna Town Council,Province and local Engineers’ Association, at Urban Center inRavenna from February to 5th of March 2005, showing bothplans and models.

    INTRODUZIONE

    Nell’ottica di organizzare il lavoro dei laboratori progettuali e disvolgere il tema di progettazione nell’ambito di reali esigenze

    delle amministrazioni pubbliche, è stato chiesto al Comune diRavenna (assessore all’urbanistica F. Poggioli) di potere in-tervenire sul territorio ravennate. Si è così stabilita una linea diintervento che ha visto, come tema di progetto, la ricucituraurbana del quartiere S. Giuseppe (ex Anic) e la sua riqualifica-zione. Il Comune ha fornito linee guida, materiale informativo,cartografico e normativo. L’ing. Dosi ne ha rielaborato i dati,fornendo quindi a ciascuno studente un programma di inter-vento (“masterplan”) sul quale veniva chiesto di approfondireuno dei sei temi messi a disposizione, in un’ottica di progetta-zione integrata di qualità, e di sviluppo individuale.Insieme all’illustrazione dei temi ed alla visita ai luoghi inRavenna, a lezione sono state fornite spiegazioni, materialefotografico, normativo e linee guida per mettere in grado lostudente di iniziare la fase ideativa e progettuale. Parallela-mente si sono mostrate esperienze di respiro internazionale at-traverso seminari a tema (architettura contemporanea in Am-sterdam, analisi compositiva delle texturizzazioni, ecc) e sonostati fatti viaggi di istruzione in Italia (Biennale di Venezia, sededel Sole 24Ore a Milano, nuova fiera di Milano-Rho, ecc.) eall’estero (Graz, Vienna, Valencia).Durante la pausa invernale delle lezioni, un primo bilancio par-ziale ha dato ottimi spunti di riflessione per poter iniziare la suc-cessiva fase di rifinitura, stesura finale ed editing. Sono comun-que continuate le revisioni, insieme con i collaboratori (Ing.

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    Le schede dei temi

  • Tranquilli ed Ing. Fulvi) e ciò ha permesso agli studenti di lavo-rare con continuità e qualità. Durante i laboratori sono stati ese-guiti anche modelli o plastici di studio, intesi come parte indi-spensabile nella ricerca progettuale e compositiva. Tali modellisono poi stati oggetto di valutazione, discussione e quindicambiamenti. L’uso del modello come controllo del processoprogettuale permette infatti una visone più completa e dinami-ca. Alla ripresa delle lezioni è stato invitato in aula a Bologna l’as-sessore Poggioli, per discutere con gli studenti il concetto diqualità nell’aspettativa dell’ente pubblico: ha perciò tenuto unbreve seminario al termine del quale è stato possibile discute-re i singoli progetti con gli studenti e mostrare l’andamentocomplessivo dei lavori.Al termine delle lezioni sono continuate le revisioni ed il collo-quio con i responsabili dei corsi. Questo ha consentito agli stu-denti di effettuare l’esame con esiti positivi, tali per cui si è pen-

    sato, come naturale proseguimento del lavoro svolto, adun’esposizione dei migliori progetti. Ecco allora che è nata l’e-sigenza, prontamente colta dall’amministrazione comunale, dimostrare il livello progettuale raggiunto dagli studenti, in que-sto anno di lavoro continuativo.Una selezione tra i migliori studenti ha portato ad una limita-zione nel numero di progetti in mostra, ciascuno dei quali pre-sentato su due tavole A1. Ogni studente è stato inoltre chia-mato a presentare il proprio modello (plastico) redatto nel corsodell’anno. In tal modo si riesce anche a mostrare il metodoprogettuale seguito, oltre che a creare un maggiore interessenei confronti del progetto stesso.A monte di questi singoli progetti, alcune tavole di inquadra-mento hanno il compito di illustrare il masterplan e le diversetipologie di intervento previste per tale area, nonchè di intro-durre i sei temi nei quali è suddiviso il percorso progettuale-espositivo.

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    Un momento dell’inaugurazione: Dosi, Poggioli, Praderio.

    Uno scorcio dell’allestimento.

    Inaugurazione.

    Uno studente introduce il proprio tema.

    L’allestimento in progress.

  • DESCRIZIONE DEI LAVORI

    I temi di progetto in Ravenna, relativi all’anno 2004/05, riguar-dano una ricucitura urbana su scala medio-vasta da attuarsisecondo le modalità specificate nelle singole schede di in-tervento, derivando l’approccio progettuale da un masterplanredatto sull’intera area, localizzata all’interno del comparto“S2” Romea-Anic, a nord est del capoluogo. Sopralluoghi pre-liminari e seminari in aula ne hanno evidenziato caratteristiche,potenzialità ed aspetti particolari. Gli studenti hanno quindi avuto il compito di connettere il quar-tiere denominato Villaggio Anic (oggi S. Giuseppe), fondato apartire dagli anni ‘60 seguendo i fabbisogni dell’allora nascen-te industria chimica, con una frangia residenziale ad ovest, dasempre mal collegata al resto della città.In tale area, a margine, esiste una consolidata e sempre piùcorposa realtà, parte del polo universitario di Ravenna (Facoltàdi Scienze Ambientali ed Ingegneria del Territorio) nonchél’Istituto Superiore di Agraria. Ne deriva un fabbisogno di servi-zi e spazi ad uso dell’ambito didattico e di tutte le funzioni adesso complementari. L’area in oggetto è storicamente quindiun quartiere “di fondazione”, recentemente ampliato e arricchi-to nell’offerta, attraverso architetture “moderne” ed interventinon usuali, anche mediante il richiamo dato da alcuni cono-sciuti professionisti dell’architettura italiana.Considerato il basso indice di utilizzazione (0,11 mq/mq), si èscelto di intervenire in maniera relativamente compattasolamente su di una parte di tutta la vasta superficie a disposi-zione (circa 156.000 mq): questo sia per esercitare un maggiorcontrollo da parte di chi deve indirizzare gli studenti, sia pergarantire al progetto una qualità “urbana” che in altro modosarebbe sfumata a favore di interventi disomogenei o disag-gregati, perdendo “l’effetto città” voluto ed il conseguentesenso di appartenenza ad un dato nucleo urbano.All’interno delle linee guida del masterplan sono stati individuatiambiti e funzioni differenziate: aree dedicate all’istruzione e

    relativi servizi (alloggi per studenti, laboratori, ricerca, bibliote-ca, uffici di gestione, aule studio ed altro), si fondono con glialloggi destinati ai residenti lungo una passeggiata curvilinea che ha come inizio una parte dei servizidi quartiere e come sfondo (o viceversa) un complesso di La-boratori Artistici o Auditorium per circa 300 persone.Quest’ultimo con le funzioni di inglobare, cambiare e restituirein un continuo work in progress, ciò che accade nei vari campiartistici (musica, danza, teatro, pittura, fotografia e scultura...).L’andamento curvilineo dei percorsi pedonali e ciclabili cheincorniciano il grande parco lineare, ed i cui “episodi” sono daconsiderarsi in sinergia col vicino Istituto di Agraria, portainevitabilmente a continuare la passeggiata. Quest’ultima infat-ti, assumendo come sfondo l’Auditorium, e alzandosi in manie-ra ondulata e dolce per oltrepassare la strada che separa il lottodalla frangia verde ad ovest, incorpora vari episodi disperimentazione sul paesaggio urbano e sul verde pubblico, lacui progettazione viene demandata all’azione congiuntadell’Istituto di Agraria e della facoltà di Ingegneria (delTerritorio).

    I TEMI

    Occorre premettere che il lavoro è stato svolto singolarmenteda ciascuno studente e che in tale procedere, la base di par-tenza non è stata un lotto ben definito, con delimitazioni o con-fini esatti (tranne il caso delle “residenze in linea”), ma piuttostoun’area non rigidamente tracciata e dai contorni più vasti e sfu-mati, superando così lo schematico concetto del singolo lottodi intervento e della conseguente frequente “neutralità” neiconfronti dell’intorno.1. Portali di ingresso al “quartiere” (PORT). Sono due edifici“gemelli” che vogliono preludere alla particolarità della passeg-giata e del programma di interventi. Al loro interno vi sono fun-zioni legate al quartiere, al commercio ed eventualmente alla

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    Tema “Port”: un lavoro di SaraMancini.

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    Tema “Reslsol”: un lavoro diMarco Manca.

    Tema “ResLin”: un lavoro diFrancesca Lattuga.

    gestione del blocco sud delle residenze per studenti. Hanno,per la loro particolare posizione e funzione, deroghe nei confi-ni e nella sagoma delineata in partenza.2. Percorsi ciclo-pedonali e parco lineare (tema non assegna-to): attraverso il loro delinearsi, vero motore di tutto l’interven-to, si dipanano i vari episodi (divisi dunque da una striscia disperimentazione a verde) che vedono da un lato quelli riguar-danti i servizi studenteschi e dall’altro l’ambito residenziale. La

    curva garantisce la non completa o immediata visibilità di tuttoil percorso così come il gioco continuo dei rimandi visivi. Il leg-gero dislivello tra le due direttrici contribuisce al movimento (egarantisce aerazione ad un parcheggio parzialmente interrato)L’andamento non rettilineo è inoltre fondamentale in quanto ipercorsi, piegandosi verso la vicina area verde del quartiere S.Giuseppe, risultano esserne anche il principale collegamentociclabile e pedonale. Intersezioni, percorsi, sperimentazioni di

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    Tema “ResLin”: un lavoro diGiulia Paffile.

    Tema “Serv”: un lavoro diFrancesca magi.

    essenze, acqua, illuminazione ed arredi, ne farebbero un inte-ressante tema da approfondire.3. Residenze in linea, lungo il parco lineare (RESLIN). A sudquelle dedicate agli studenti, ricercatori e personale dell’am-biente universitario; a nord gli altri tipi di alloggi. Su tre piani (epiano interrato a parcheggio), devono rispettare gli allineamen-ti imposti in masterplan per garantire un maggiore senso di

    densità e “l’effetto città” voluto. I rimandi sono chiaramente alleesperienze olandesi di Amsterdam (Sporenburg, Borneo ecc,ampiamente documentate a lezione). Il tema quindi risultaessere la proposizione di un “blocco” attraverso la sua risolu-zione in termini di distribuzione interna, soddisfacimento nor-mativo, composizione architettonica e dettaglio degli elementi(volumetrici e/o texturizzazioni) che compongono le facciate.

  • 4. Un asilo e scuola materna (AS) lungo il percorso curvilineo,tra due ali di residenze, è da queste separato mediante verdee percorsi che tagliano la curva e qui giungono dalla zona stu-dentesca, attraversando biblioteca ed edificio a serviziodell’università. Volutamente si perde l’allineamento con le resi-denze (peraltro subito re-imposto dopo poche decine di metri)

    a voler marcare l’intersezione di due tipi di percorsi e di funzio-ni, nonché la maggior riservatezza da dedicare a tali funzioni.5. Uno o più edifici per servizi alla didattica e agli studenti(SERV) con biblioteca, mediateca, uffici, aule e laboratori (oltread uno spazio per la sosta e ristorazione) di circa 3000 mq. Talegruppo di edifici è posto in zona strategica di intersezione tra ilflusso proveniente dalle vicine facoltà e istituti superiori, e quel-lo generato sia dall’abitativo studentesco sia dal percorsoverde del parco urbano.6. Come quinta, ma anche come inizio, un complesso diLaboratori Artistici o a scelta un Auditorium, con salamostre, per circa 300 persone (LABART): testimonia la voca-zione dell’area come luogo di laboratorio, inteso qui nell’acce-zione più ampia del termine. Danza, musica, teatro, pittura(ecc.) trovano qui ampi spazi per essere apprese, discusse,condivise, sperimentate ed anche mostrate. Naturalmente taletema, sia per la particolarità della posizione (quinta ma anchenuovo e diverso portale al quartiere, vicinanza con strade maanche con il particolare ponte-percorso precedentementedescritto), sia per la molteplicità di funzioni da svolgersi al pro-prio interno (e nelle aree esterne), richiede molto impegno esensibilità nella stesura progettuale.7. A chiusura dell’intorno, una serie di residenze isolate(RESISOL) riprendono, sulle frange, la rarefazione tipica dellacampagna che vira a spazio semi-urbano. Sono gruppi di abi-tazioni unifamiliari intese però come tre elementi da sviluppareunitariamente, ciascuno secondo un tema di residenza-studio-laboratorio scelto tra una rosa di possibili ed interessanti“committenti”. Sviluppo congiunto e progetto unitario dell’areasono i sotto-temi da affrontare.Infine i parcheggi, a raso ed interrati per le residenze e le variealtre attività, completano l’offerta del progetto. Questo, in talmodo, risulta interamente permeato dall’elemento verde, noninteso come standard minimo da garantire, ma come genera-tore di vita dell’intera esperienza progettuale, insieme alla ricer-cata composizione di ogni episodio architettonico ed interven-to micro-urbanistico.

    CONCLUSIONE

    E’ con soddisfazione che constatiamo, docenti e studenti insie-me, la piena riuscita dell’evento: se da un lato, infatti, va datoun giusto riconoscimento a chi ha allestito e preparato gli stu-denti durante l’anno seguendoli nei temi proposti, e cioèdocenti ed assistenti, dall’altro va evidenziata l’eccezionalecura e dedizione degli studenti, i quali hanno lavorato sui moltiprogetti e contribuito anche negli allestimenti, carichi di quel-l’entusiasmo che talvolta nel progredire della professione vieneperso. L’alto livello delle proposte progettuali, infatti, ha sposa-to appieno le caratteristiche di qualità architettonica e dell’abi-tare proposte già dal masterplan elaborato dalla parte docen-te. Sicuramente in tutto questo ha giocato un ruolo fondamen-tale anche l’amministrazione pubblica (Comune di Ravenna),che ha saputo fornire, con i giusti tempi che un corso universi-tario richiede, una base di lavoro concreta su cui confrontarsinell’ottica di tematiche improntate a necessità reali (attuali eancor più, future).Da segnalare inoltre come l’evento abbia visto tra i protagoni-sti nell’esposizione proprio gli studenti partecipanti, susseguiti-si in un racconto del loro personale progetto, illustrato attra-verso i numerosi elaborati grafici ed i plastici di studio, fornen-do in tal modo una visione complessiva del metodo seguito daquesta scuola di Ingegneria.

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    Un plastico di studio ambientato, di Matteo Nasi.

    Un plastico di studio ambientato, di Claudia Vannoni.

    Un plastico di studio, di Benedetta Marcozzi.