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Comune di Rignano sull’Arno – Piano Strutturale – Quadro conoscitivo di riferimento
Aprile 2013
SOMMARIO Elaborato 5.4 “Profilo storico del territorio” Profilo storico del territorio
1. Periodo etrusco e romano 2. Periodo longobardo. 3. Periodo medievale 4. Periodo mediceo e lorenese 5. Il Regno d’Italia 6. Il dopo guerra
Elaborato 8.7 “Relazione” Sistema insediativo
1. Centri abitati principali 2. Centri abitati secondari 3. Borghi rurali di impianto storico 4. Insediamenti accentrati a prevalente carattere residenziale con costruzioni di
impianto recente 5. Insediamenti accentrati a prevalente carattere residenziale con costruzioni di
impianto storico e recente 6. Insediamenti accentrati a carattere produttivo
Elaborato 12.2 “Relazione” Sistemi territoriali
a. Sistema territoriale 1: “Fondovalle dell’Arno, con insediamenti concentrati di epoca recente e ampi tratti a elevato valore naturalistico”;
b. Sistema territoriale 2: “Media collina di matrice mezzadrile, con prevalente carattere agricolo,con forte densità di impronte storico‐culturali e alta qualità paesaggistica”;
c. Sistema territoriale 3: “Fondovalle di Troghi e valico di San Donato, con insediamenti distribuiti lungo la viabilità principale di impianto storico”;
d. Sistema territoriale 4: “Media e alta collina di Castiglionchio e Miransù, a prevalente carattere agricolo‐forestale, con insediamenti rarefatti di impianto storico ed elevato valore naturalistico”;
e. Sistema territoriale 5: “Alta collina di Poggio Casalmonte e Poggio Firenze, a prevalente copertura boschiva, con insediamenti episodici di impianto storico ed elevato valore naturalistico”;
Sistemi funzionali
a. Sistema ambientale; b. Sistema insediativo;
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c. Sistema infrastrutturale; d. Sistema sociale; e. Sistema economico produttivo.
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Elaborato 5.4 “Profilo storico del territorio”
Profilo storico del territorio
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Profilo storico del territorio – Aprile 2013
Profilo storico del territorio
1. Periodo etrusco e romano In virtù delle favorevoli condizioni ambientali, il territorio di Rignano fu stabilmente abitato fin dall’epoca antica. La presenza degli Etruschi è testimoniata da vari ritrovamenti archeologici, i più importanti dei quali sul Poggio di Firenze. Più densa e diffusa la presenza romana. I numerosi toponimi di derivazione prediale (… anus, … ana: Volognano, Samprugnano, Casignano, Mitigliano, Moriano, Tutignano, Sarchiano, Vernano, Sezzano, Vigliano, Marciano, Rignano, Pagnana) attestano, infatti, la presenza romana soprattutto nel settore settentrionale del territorio rignanese, che, alla nascita di Florentia1, doveva costituire l’appendice di una ampia area popolata nella parte meridionale della conca fiorentina. Molto probabilmente questi insediamenti erano collegati, attraverso una rete di sentieri e di strade minori e grazie a un guado localizzabile tra Rignano e Pian dell’Isola, alla Via Cassia. Originariamente la Cassia Vetus corrispondeva, almeno per un buon tratto, alla più antica Via dei sette ponti, di origine etrusca, e collegava Arezzo con Fiesole, correndo esclusivamente in destra idrografica dell’Arno2. Ferma restando la difficoltà di ricostruire l’assetto stradale della zona in epoca romana, secondo alcuni storici, per garantire un collegamento più rapido con la nuova città di Florentia, un ramo di questa strada si sarebbe staccato immediatamente prima di Reggello e, guadato l’Arno nei pressi di Rignano3, avrebbe risalito la dorsale che separa la piana fiorentina dal Valdarno Superiore passando per Moriano, Casignano e Terzano, per scendere poi nella piana di Ripoli e raggiungere Firenze. Secondo altri storici, invece, il diverticolo stradale avrebbe superato la dorsale attraverso il valico di San Donato. Nel 123 d.C. l’Imperatore Adriano, per agevolare i collegamenti con Firenze, dette vita a un nuovo tracciato (Cassia Nova o Cassia Adrianea) che, attraverso Chiusi e tagliando fuori Arezzo, correva in sinistra idrografica dell’Arno, passando per Figline, Incisa, Palazzolo e Troghi, per scollinare poi in corrispondenza del valico di San Donato. Nei secoli successivi, la Cassia Adrianea per San Donato, si sarebbe confermata una delle principali arterie di collegamento con Firenze. Qualunque fosse l’effettivo assetto stradale in epoca romana, il territorio di Rignano fu comunque interessato dalla presenza di un importante tracciato viario che consentiva i collegamenti di lungo
1 Secondo alcuni la fondazione di Florentia è ascrivibile al 59 a.C., secondo altri ad alcuni decenni dopo. Sembra comunque certo che la città sia stata fondata nel 1° secolo a.C. 2 Secondo alcuni sarebbe stato il console romano Lucio Cassio, nel 180 a.C., a conferire il nome di Cassia Vetus alla vecchia Strada dei sette ponti 3 Nei primi decenni dopo il Mille, lungo il tracciato della strada, poco discosta dall’Arno, venne costruita la Pieve di San Leolino (citata per la prima volta in un documento del 1008)
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raggio tra Firenze e Roma e dalla presenza di un guado dell’Arno, collocabile tra Rignano e Pian dell’Isola, che consentiva i collegamenti tra le due rive del fiume. Questa felice combinazione infrastrutturale ebbe effetti benefici sul territorio, come dimostra il diffuso insediamento sparso di quel periodo. Si può dunque affermare che fin dall’epoca romana il territorio di Rignano:
‐ fu positivamente influenzato dalla presenza di importanti infrastrutture viarie, che ne consentivano i raccordi alla breve e alla lunga distanza;
‐ fu interessato da un diffuso insediamento sparso, presente soprattutto nel settore centro – settentrionale, scontando invece la mancanza di centri abitati, se pure di piccole dimensioni;
‐ costituiva una appendice del sistema insediativo sparso presente nella parte meridionale della conca fiorentina.
2. Periodo longobardo. Nel VII secolo d.C. tutta la zona, così come il Pratomagno, passò sotto la dominazione longobarda e continuò ad essere interessata da un consistente popolamento, come dimostrano i numerosi toponimi di origine germanica (Businga, Bertinga, Bonci, Bonsi, Perticaia, Poggiofrancoli, Riscaggio, Azzolini, Focardo, Troghi) e i luoghi che portano il nome Cafaggio o Cafaggiolo (dal longobardo gahagi, che indica una bandita di caccia ad uso esclusivo del proprietario). 3. Periodo medievale Nell’alto medioevo le pievi, dotate di fonte battesimale e di cimitero e deputate a riscuotere le decime, divennero importanti centri di riferimento all’interno di circoscrizioni territoriali, civili e religiose. Il territorio di Rignano disponeva di due pievi (Miransù4 e San Leolino5), ma vaste porzioni del settore territoriale orientale ricadevano sotto altre pievi, ubicate oltre gli attuali confini comunali (Pieve di San Miniato a Robbiana, nell’attuale comune di Greve in Chianti, e Pieve di Antella, nell’attuale comune di Bagno a Ripoli). Le pievi rignanesi organizzavano l’insediamento sparso del territorio rurale, mentre, anche in questo periodo, sembra certa l’assenza di un centro abitato di una qualche consistenza o comunque di un importante centro aggregatore (a differenza di quanto solitamente avveniva, nel Valdarno e nel territorio fiorentino, con le terre nuove del XIII e del XIV secolo6).
4 Menzionata per la prima volta nel 1103 5 Menzionata per la prima volta nel 1008 6 Ad esempio con Castelfranco, San Giovanni Valdarno, Terranuova Bracciolini nel Valdarno, ma anche con Firenzuola e Scarperia nel Mugello
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La pieve di Miransù occupava il settore nord – occidentale del territorio comunale e comprendeva 5 chiese suffraganee, oltre al monastero di Rosano e all’ospedale di Casignano: Volognano, Moriano, Le Corti, Samprugnano, Castiglionchio. La pieve di San Leolino occupava il settore sud – orientale e comprendeva 8 chiese suffraganee, due delle quali in destra idrografica dell’Arno, oltre gli attuali confini comunali: Torri, Marciano, Antica, Perticaia, Valli e Olmeto in riva sinistra; San Clemente e Sociana in riva destra. Nel settore orientale la chiesa di Santa Maria a Bisticci faceva parte del plebato di San Miniato a Robbiana; le chiese di San Donato in Collina e di Santa Maria a Ughi facevano parte del plebato di Antella. Gli sconfinamenti dei vari plebati, al di là dell’Arno o al di là della dorsale montuosa, confermano le rispettive funzioni pontificie e l’importanza viaria del territorio di Rignano nel periodo medievale. Il toponimo Rignano, di origine latina, era strettamente legato alla pieve di San Leolino. Presso di essa sorse infatti un castello, menzionato per la prima volta nel 1086 come “castello nuovo”. Nelle immediate vicinanze esisteva tuttavia anche un “castello vecchio”, forse distrutto dalla repubblica fiorentina, i cui resti sono inglobati nell’insediamento rurale denominato Case Rignano, immediatamente a monte della pieve. Alcuni studi recenti avanzano tuttavia l’ipotesi che il “castello vecchio” si trovasse in località Sezzano (immediatamente a monte del cementificio Bruschi, oggi dismesso), da dove avrebbe potuto assicurare un controllo più diretto del ponte di Rignano7. A partire dalla metà del XIII secolo, il territorio rignanese cadde progressivamente nella sfera di influenza fiorentina8 e ciò condizionò negativamente la possibile nascita o il possibile sviluppo di un centro abitato. Firenze temeva, infatti, il rafforzamento di alti lignaggi9 del contado in aree troppo prossime alla città. Nel corso del XIII secolo si verificò una vera e propria “rivoluzione stradale”, che portò alla riorganizzazione della viabilità10 e alla formazione di una rete le cui “vie maestre” convergevano tutte verso Firenze. La città, arrivata infatti alla soglia di 80.000 abitanti, necessitava di un rifornimento continuo di derrate alimentari e di materiali da costruzione. Tra la fine del XIII e la fine del XIV secolo furono così costruiti una ventina di ponti sui corsi d’acqua che attraversavano i territori controllati. Il territorio di Rignano, oltre a garantire importanti collegamenti viari, era in grado di fornire a Firenze buoni quantitativi di derrate alimentari e di materiali da costruzione (la pietra forte era molto utilizzata in città nella costruzione di palazzi, chiese e ponti).
7 Cfr. Paolo Pirillo, in “La Pieve, il castello, il ponte”, Firenze, Le Lettere, 2011 8 Sembra che Rignano iniziasse a far parte del contado fiorentino già dal secolo precedente, come dimostrerebbe un atto rogato nel castello omonimo nel 1129 9 Quali ad esempio: Mozzi, Bardi, Abati, Da Volognano, Da Castglionchio, Altoviti 10 V. J.Plesner, Una rivoluzione stradale nel Dugento, Francesco Papafava Editore, Firenze 1979
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Fu così che, all’altezza della seconda strozzatura dell’Arno dopo quella di Incisa, venne realizzato il ponte di Rignano, più volte danneggiato e ricostruito nel corso del tempo, destinato a divenire una infrastruttura decisiva per i destini del territorio rignanese nel basso medio evo. Consentendo l’attraversamento dell’Arno, infatti, il ponte costituiva un elemento strategico della rete stradale che, da est, raggiungeva Firenze attraverso il valico di San Donato. Il territorio di Rignano si venne pertanto a configurare come una sorta di crocevia tra il Pratomagno, il Chianti e la piana fiorentina, consentendo, all’altezza di San Donato, un importante raccordo con la via Maremmana, antica strada della transumanza per la Maremma. Tutto ciò assunse particolare significato stante la concomitante perdita di importanza della Cassia Vetus, che fece della Cassia Nova la principale arteria tra Arezzo e Firenze. Nella prima metà del XIV secolo la repubblica fiorentina operò una riforma per uniformare l’assetto amministrativo dei territori assoggettati. Il contado fiorentino fu così ripartito in leghe, circoscrizioni amministrative che accorparono gli antichi popoli e pivieri di origine ecclesiastica11. La Lega di Rignano, che comprendeva le pievi di San Leolino e Miransù, è citata per la prima volta nel 1309, insieme alle leghe di Monteloro e di Diacceto, quale struttura di controllo della viabilità per Arezzo (Monteloro e Diacceto erano invece citate quali strutture di controllo della viabilità per la Romagna e per il Casentino). La citazione evidenzia, ancora una volta, la funzione strategica del territorio rignanese nel sistema viario interzonale. Stante l’assenza di grandi feudatari (con l’eccezione dei conti Guidi a Rosano), nel territorio comunale mancavano castelli di una certa consistenza capaci di dar vita a veri e propri centri abitati. Nel periodo successivo, così, anche i castelli più importanti vennero trasformati in ville fattoria (Antica, Castellonchio, Moriano, Volognano, Torre a Cona) e in dimore rurali (Marciano e Rignano). Lungo la strada che portava al San Donato sorsero, di contro, spedali e stazioni di sosta. Come già in epoca romana, nel periodo medievale il territorio di Rignano, costellato di case da signore, si caratterizzava come appendice del territorio rurale fiorentino. Pirillo parla di Rignano come di un arrière pays, uscito dal primo incastellamento con una fitta rete di castelli di dimensioni medio – piccoli. Tutto il settore centro‐settentrionale, caratterizzato dai rilievi di alberese, è interessato da una forte continuità insediativa tra l’età romana e il periodo medievale12, mentre il settore meridionale presenta insediamenti alquanto più episodici. L’area di Pian dell’Isola, già frequentata in epoca romana, subisce adesso un forte abbandono, forse legato alla difficoltà di drenaggio delle acque.
11 In realtà le leghe non ebbero solo una funzione amministrativa e di esazione fiscale, ma anche una funzione militare e di controllo dell’ordine pubblico. All’articolazione del territorio in leghe si affiancò presto un’ulteriore articolazione in podesterie (che raggruppavano più leghe) e vicariati (che raggruppavano più podesterie), anche se la sovrapposizione tra le diverse magistrature e organizzazioni locali fu per lungo tempo notevole. 12 Vi sorsero tutti i castelli attestati dalle fonti scritte dell’XI secolo
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Nel ‘200 e nel ‘300 il territorio assunse i caratteri strutturali e funzionali che costituiranno la matrice del paesaggio nei secoli successivi fino ai tempi recenti: insediamento rurale sparso legato alle attività agricole, denso nel settore centro‐settentrionale ed episodico in quello meridionale; importanti infrastrutture viarie di attraversamento, con insediamenti lungo strada legati ai viaggiatori. Si può dunque affermare che nel periodo medievale il territorio di Rignano:
‐ vide rafforzare il proprio ruolo strategico nel sistema stradale interzonale, soprattutto grazie alla costruzione del ponte;
‐ fu organizzato in due plebati, che formavano la lega di Rignano, e che facevano capo alle pievi di Miransù e di San Leolino;
‐ mantenne un carattere insediativo sparso, concentrato soprattutto nel settore centro‐settentrionale, e vide i propri castelli evolvere, invece che verso aggregazioni urbane, verso dimore rurali;
‐ svolse una importante funzione “pontificia”, come dimostrano le strade, il ponte e lo sconfinamento del territorio amministrato dalle pievi rignanesi oltre l’Arno, così come l’appartenenza di ampi tratti del territorio rignanese orientale a pievi esterne 13;
‐ rafforzò il carattere di entroterra nei confronti della città di Firenze; ‐ definì le matrici strutturali e funzionali del paesaggio dei secoli successivi.
4. Periodo mediceo e lorenese Durante il periodo mediceo fu costante l’interessamento di Firenze per il ponte di Rignano, sottoposto più volte a restauri e a parziali ricostruzioni. Il ponte garantiva infatti i traffici crescenti tra le due sponde del fiume, nonché i collegamenti della rete viaria orientale con la Cassia Nova diretta a Firenze e Arezzo. Malgrado la sua funzione strategica, a ridosso del ponte erano presenti solo poche case allineate lungo la direttrice di attraversamento dell’Arno; queste case formavano un piccolo e tranquillo borgo del contado conosciuto come Ponte a Rignano, dotato di un mercatale per lo scambio dei prodotti agricoli. L’attività più praticata nel territorio continuava a essere quella agricola. Nel XVII e nel XVIII secolo la maggior parte degli abitanti continuava a vivere nelle case sparse della campagna. Oltre a quelle agricole, le uniche attività degne di rilievo erano quelle legate alla lavorazione della lana. Nel XVI secolo erano presenti sei famiglie di tintori a Rignano e tre a Volognano, mentre nel XVII secolo erano dieci a Rignano, una a Bombone e una a Volognano. Nella prima metà del XVIII secolo, poi, le famiglie di tintori e lanaioli erano sei a Rignano, due a Moriano e due a Torri.
13 Antella, San Miniato a Robbiana
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Nella seconda metà del ‘700 i Lorena riorganizzarono il contado fiorentino14, già ripartito in leghe fin dal XIV secolo. Le antiche leghe furono abolite e sostituite con le comunità. A formare la Comunità di Rignano furono chiamati i 15 popoli della precedente lega. La nuova comunità fu distaccata dalla Podesteria di Pontassieve e sottoposta al Vicariato di S. Giovanni.
Alla fine del ‘700 la strada per San Donato fu oggetto di consistenti interventi di adeguamento. Il tracciato, particolarmente ripido nel tratto che da Troghi saliva verso il valico, fu modificato con la realizzazione dei tornanti frontistanti Torre a Cona. La strada fu dichiarata da quel momento strada regia postale e divenne una delle più importanti del Granducato. Rignano, grazie alla vicinanza con Firenze e alla bellezza dei luoghi, era divenuta sede di numerose ville ‐ fattoria di ricche famiglie fiorentine. Con i Lorena, la fattoria aveva assunto un preciso ruolo economico nella conduzione dei terreni, quale centro direzionale di una impresa agraria che si muoveva secondo logiche aziendali, dotandosi di strumentazioni adeguate. Le case coloniche che facevano capo alle fattorie derivavano, almeno in parte, dal declassamento delle case da signore medievali o rinascimentali in case da lavoratore, mentre in parte erano il frutto di nuove costruzioni, realizzate, tra il ‘700 e l’800, secondo i nuovi canoni dell’architettura rurale.
Nei primi decenni del XIX secolo nell’attuale territorio comunale operavano le seguenti fattorie15: Il Palagio, Poggio Francoli, La Chiocciola immediatamente a nord del Fosso di Troghi; Vigliano, Antica, Petriolo e Moriano, nel cuore della Comunità di Rignano; Tutignano, Volognano e Belvedere nella parte settentrionale; Torre a Cona nella parte occidentale, in prossimità del valico di San Donato. Accanto alle due pievi, al monastero di Rosano e alle chiese suffraganee, erano presenti numerose case coloniche con una trama insediativa dettata ancora dalle esigenze produttive della mezzadria. Lungo il Fosso di Castiglionchio, lungo l’Arno e (soprattutto) lungo il fosso di Troghi erano presenti una decina di mulini e alcune fornaci. Tra il piccolissimo borgo di Rignano, ancora addossato al ponte sull’Arno, e il monastero di Rosano operavano alcuni traghetti. Lungo la strada per San Donato, a servizio dei viaggiatori, erano aperte alcune osterie. Il sistema viario era impostato sui due tracciati principali per San Donato, che salivano, con direzione est – ovest, da Palazzolo e Troghi (strada regia postale) e da Rignano e Bombone per congiungersi immediatamente sotto Torre a Cona. Una rete minore, a maglie molto larghe, attraversava il settore centro‐meridionale e il settore centro – settentrionale con direzione sud – nord, per congiungersi presso il monastero di Rosano e proseguire il sinistra idrografica dell’Arno verso la piana di Ripoli. Da notare come anche in questo periodo le principali direttrici viarie siano quelle est – ovest.
14 La riforma dei sistemi di governo locale avvenne progressivamente tra il 1771 e il 1786. 15 Fonti: Catasto storico toscano (1820‐21) e E.Repetti Dizionario geografico, fisico, storico della Toscana (1833‐46)
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Il sistema insediativo, così caratterizzato, insieme ai campi coltivati secondo i canoni classici dell’assetto mezzadrile (colture promiscue, campi irregolari che sfruttano tutto il terreno disponibile, siepi o muretti di delimitazione, sistemazioni idraulico‐agrarie, ecc.) rendevano la parte centro – settentrionale del territorio comunale simile alla campagna più immediatamente prossima a Firenze.
5. Il Regno d’Italia Nel 1861 Rignano venne annesso al Regno d’Italia. Pochi anni dopo venne inaugurata la stazione ferroviaria di Rignano, ubicata lungo la linea Firenze – Roma. La stazione serviva anche le vicine frazioni di San Clemente e Leccio, nonché tutto il territorio comunale di Reggello, ubicato in destra d’Arno. La linea ferroviaria segnò l’inizio di una nuova era per Rignano, divenendo una importante infrastruttura a servizio dell’agricoltura locale e delle fattorie dell’interno, ma decretando, soprattutto, l’avvio delle attività industriali e conseguentemente lo sviluppo del centro abitato. In prossimità della stazione si insediarono, infatti, importanti aziende che dettero lavoro a buona parte della popolazione. Tra queste il cementificio Bruschi – Calvelli, che in località Il Borro estraeva e lavorava la pietra alberese per la produzione di calce e cemento, e la falegnameria F.lli Bruschi, che produceva infissi, mobili e attrezzi agricoli. Se le strade e il ponte, nel periodo romano e medievale, avevano consentito, anche in virtù della vicinanza con Firenze, lo sviluppo delle attività agricole e il popolamento sparso del territorio rurale, l’arrivo della ferrovia consentì l’insediamento e lo sviluppo delle attività industriali, che a loro volta determinarono lo sviluppo dell’insediamento accentrato a ridosso del piccolissimo borgo addossato al ponte. Cambiò, dunque, non solo il profilo economico del territorio comunale, che da agricolo divenne sempre più industriale, ma anche il carattere del sistema insediativo, che da sparso nel territorio rurale, cominciò ad accentrarsi sempre più nel centro abitato di Rignano. Come solitamente avvenne negli altri comuni del Valdarno, la linea ferroviaria segnò una cesura nelle relazioni, ecologiche e funzionali, tra l’Arno e le aree collinari. A Rignano, in particolare, segnò l’avvio di un progressivo distacco del centro abitato dal fiume. Il piccolo borgo, che per secoli era rimasto addossato al ponte sull’Arno (al pari di San Clemente, sull’altra sponda), cominciò a perdere progressivamente i rapporti con il fiume, trovando una barriera invalicabile nel tracciato ferroviario e un nuovo elemento attrattore e direttore nella stazione ferroviaria. In conseguenza di ciò, nei primi decenni del ‘900 Rignano cambiò profondamente la propria struttura urbana. Lo sviluppo del cementificio aveva comportato un fortissimo incremento della popolazione, che nel 1917 arrivò a sfiorare i 7.000 abitanti e che per tutti gli anni ’20 si mantenne al di sopra dei 6.900 abitanti. Poiché all’incremento della popolazione non era corrisposto l’incremento delle abitazioni, nel 1918 fu predisposto un piano regolatore e fu fondato l’Istituto autonomo per le case popolari.
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Tra il 1920 e il 1930 il centro abitato cominciò a salire decisamente lungo i versanti collinari: fu in questo periodo che vennero realizzate le costruzioni di Via Veneto e Via Piave, nonché i villini che risalgono la collina, affiancando alle abitazioni strutture pubbliche quali il teatro, l’asilo, il campo sportivo, i macelli. Nel 1922, con il raddoppio della ferrovia, venne costruito il lungo viadotto ad arcate che ancora oggi affianca l’Arno, con la eliminazione del passaggio a livello e la realizzazione della strada sottostante. La guerra portò gravissime distruzioni. Furono distrutti il ponte e la stazione ferroviaria, il municipio e buona parte delle costruzioni del centro abitato, così come quelle di San Clemente. Il cementificio Bruschi subì gravi danni. 6. Il dopo guerra La ricostruzione fu tempestiva e vide il recupero innanzi tutto delle infrastrutture di collegamento. Nell’ambito della ricostruzione del centro abitato fu realizzata, tra il 1949 e il 1954, la nuova chiesa di Rignano, che andò ad affiancare la Pieve di San Leolino.. Nel 1954 fu inaugurato anche il ponte di Rosano, che consentì lo sviluppo di nuove relazioni funzionali tra il territorio comunale e il vicino centro abitato di Pontassieve. La costruzione, negli anni ’60, della Autostrada del Sole e, successivamente, della linea ferroviaria Direttissima segnarono emblematicamente una nuova fase del territorio rignanese. Ancora una volta quello di Rignano si caratterizzava come territorio di attraversamento da parte di grandi infrastrutture della mobilità, ma, a differenza del passato, non entrava in rapporto con esse. Le nuove infrastrutture, infatti, lo attraversavano senza instaurare relazioni locali. Così se la Cassia Adrianea, il ponte sull’Arno e la linea ferroviaria lenta avevano innescato, nel periodo romano, in quello medievale e nell’epoca moderna, fenomeni di vivacizzazione insediativa e produttiva, con conseguenti processi di sviluppo e di caratterizzazione del territorio (le attività agricole, il popolamento rurale e il conseguente insediamento sparso; le attività di supporto alla viabilità e ai viandanti, con il conseguente insediamento, episodico o di borgo, lungo strada; le attività industriali prossime alla stazione ferroviaria e la crescita urbana del centro abitato), l’autostrada e la Direttissima si limitavano ad attraversarlo, gravando su di esso con gli effetti problematici, di varia natura, prodotti dai tracciati. Il passaggio delle grandi infrastrutture, che attraversano il territorio comunale senza migliorarne l’accessibilità e la connettività regionale e interregionale, evidenzia la marginalità in cui è scivolata Rignano nei tempi recenti. Negli ultimi decenni il territorio sembra aver perso una precisa caratterizzazione funzionale, investito com’è da fenomeni diversi e per alcuni aspetti divergenti:
‐ crescita delle strutture artigianali e industriali nelle aree alluvionali del Salceto e di Rosano, che negli ultimi decenni del secolo scorso sembravano capaci di agganciare lo sviluppo industriale, se pure con le modalità tipiche di quel periodo (localizzazioni problematiche per gli effetti ecologici e ambientali, creazione di zone produttive monofunzionali separatezza dai contesti urbani, scarsa qualità formale e funzionale delle strutture insediative, ecc.), ma che oggi scontano gli effetti frenanti della crisi ;
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‐ crescita residenziale, nel capoluogo e soprattutto nelle frazioni rurali, indotta non già da un aumento dei posti di lavoro locali, quanto piuttosto dallo spostamento di buona parte della popolazione fiorentina verso località con prezzi delle abitazioni più accessibili. Tale fenomeno, è stato particolarmente rilevante lungo le direttrici territoriali servite dalle principali infrastrutture di trasporto, stante la permanenza dei posti di lavoro nel comune di Firenze, o negli altri comuni dell’area metropolitana, e il conseguente pendolarismo giornaliero da lavoro;
‐ presenza di alcune realtà imprenditoriali significative nel territorio rurale (aziende agricole e aziende turistiche del settore extralberghiero), che si caratterizzano come realtà capaci di mantenere una collocazione di nicchia nei mercati contemporanei, ma che, allo stato attuale, non appaiono in grado di determinare una nuova prospettiva economica per l’intero territorio comunale.
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1. Centri abitati principali 1.1. Rignano Popolazione 3.362 abitanti (giugno 2011) Servizi pubblici: ‐ verde 75.567,05 (22,48 mq/ab) ‐ parcheggi: 20.561,08 ( 6,12 mq/ab) ‐ scuole dell’obbligo1 15.858,05 ( 4,72 mq/ab) ‐ attrezzature di interesse comune 21.507,88 ( 6,40 mq/ab) ‐ totale 133.494,06 (39,71 mq/ab) Superficie urbanizzata 735.048 mq (48,61% totale superficie urbanizzata centri abitati) Giacitura versante e fondovalle Classificazione RU vigente centro abitato Classificazione ISTAT centro abitato
Il centro abitato è ubicato sui versanti collinari delimitati dal Borro della Noce (o Borraccio), a nord, e dal Fosso di Sezzano, a sud. Nei tempi recenti ha tuttavia superato questi confini naturali con insediamenti sottostanti la Pieve medievale di San Leolino, a nord, e con la creazione di un polo sportivo, accompagnato da insediamenti filiformi lungo strada, nelle aree golenali dell’Arno, a sud. Il nucleo originario, costituito dalle poche case a ridosso del trecentesco ponte sull’Arno2, è prossimo alla Pieve di S. Leolino e a ciò che resta dell’antico castello di Rignano (oggi Case Rignano). Il ponte, la pieve e il castello costituiscono tre dei principali elementi matrice del territorio comunale. La struttura urbana comincia a formarsi solo dopo l’arrivo della ferrovia (seconda metà del XIX secolo), che comporta, grazie alla stazione ferroviaria e alle attività manifatturiere ad essa prossime, la nascita e il rapido sviluppo di un centro abitato all’interno di un territorio che ne era stato sempre privo e che aveva visto solo la presenza di un consistente insediamento sparso legato alle attività agricole. La crescita edilizia si rafforza nei primi decenni del XX secolo, con la realizzazione di Via Piave, Via Vittorio Veneto e Via Garibaldi. Fino al 1960 il centro abitato cresce per addizioni contigue, con Via Matteotti, Via Indipendenza e Via della Pieve.
1 Comprensive di asilo nido e scuola dell’infanzia 2 Il ponte, danneggiato ripetutamente dalle piene dell’Arno, è stato più volte ricostruito. L’ultima ricostruzione risale all’ultimo dopo guerra
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Negli anni successivi Rignano sale a ovest lungo i versanti collinari, appoggiandosi al tracciato della viabilità storica per il Bombone, mentre a sud – est, superata la barriera ferroviaria, occupa le aree golenali e si spinge in direzione di Pian dell’Isola. Il tracciato ferroviario ha separato irrimediabilmente il centro abitato dall’Arno e, a dispetto del nome, Rignano ha perso il rapporto diretto con il fiume. La crescita lungo i versanti collinari ha prodotto una struttura urbana che, nel passaggio dagli isolati compiuti della prima metà del ‘900 alle lottizzazioni casuali di fine secolo, ha visto allargare progressivamente la maglia stradale e perdere di vista il disegno urbano complessivo, dando spesso luogo a enclaves monoresidenziali non comunicanti e a spazi pubblici (aree verdi e parcheggi) privi di una logica di sistema. Il traffico di attraversamento, soprattutto pesante, grava su un tessuto urbano adagiato su versanti alquanto ripidi nelle parti occidentali. E’servito dal sistema di trasporto pubblico extraurbano (autolinee Firenze‐Valdarno e circolare interna al territorio comunale). Vi si possono riconoscere quattro distinti settori urbani:
‐ un settore centrale, costituito dal nucleo antico, sorto a ridosso del ponte, e dagli isolati compiuti, realizzati fino agli anni ’60 del XX secolo. Rappresenta il cuore pulsante del centro abitato per la concentrazione delle principali strutture pubbliche (municipio, stazione ferroviaria, ufficio postale, chiesa di S. Maria Immacolata, ecc.), di un cospicuo numero di esercizi commerciali, di servizi privati. Vi sono presenti spazi pubblici con caratteri, fisici e funzionali, di centralità, se pure utilizzati per funzioni improprie (parcheggi), gravati dal traffico e spesso poco qualificati nella configurazione fisica. La piazza antistante il municipio ospita una costruzione moderna, già sede di un ascensore pubblico oggi in disuso. Piazza XXV Aprile costituisce un grande spazio aperto, di forma irregolare, suscettibile di qualificazione formale e funzionale. La struttura urbana presenta una forma compiuta, con isolati delimitati da strade pubbliche ed edifici, prevalentemente continui, a filo strada su due o tre piani fuori terra. La viabilità forma anelli allungati lungo le curve di livello con ripidi raccordi trasversali. Sono presenti percorsi pedonali di impianto storico, per lo più costituiti da scalinate trasversali. La presenza del rilevato ferroviario taglia le relazioni con il fiume, di cui si avverte poco la presenza. L’angusto passaggio carrabile che sottopassa la ferrovia in corrispondenza del ponte sull’Arno rende difficoltoso l’accesso al centro abitato. Storicamente il settore centrale ha costituito, con il frontistante abitato di Sant’Ellero (Comune di Reggello), un presidio del ponte sull’Arno. Oggi i due centri abitati, ancorché appartenenti a diverse amministrazioni comunali, sono suscettibili di costituire un unico sistema urbano sulle due rive del fiume e meritano di essere concepiti in questa ottica. La stazione ferroviaria, oggi retrocessa a semplice fermata, ha sempre costituito il riferimento di un vasto territorio ubicato di qua e di là d’Arno. Per assolvere in pieno la sua funzione, soprattutto nella prospettiva di un servizio di trasporto integrato di livello
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metropolitano, necessita di disporre di adeguati parcheggi scambiatori, strutturati e dedicati, sulle due rive del fiume. Quello oggi presente nel centro abitato di Rignano3 merita di essere qualificato e potenziato con il reperimento di ulteriori aree vicine, ben collegate alla stazione. In prossimità di Via XX Settembre si trova l’area occupata dall’ex cementificio Bruschi e dalle relative cave. L’ex cementificio ha rappresentato per molto tempo una vera e propria centralità urbana, al pari della piazza e oggi è in attesa di interventi di recupero disciplinati da un piano attuativo vigente. Prestazioni attese: Migliorare l’accessibilità da Via Roma – aumentare le relazioni con il fiume incrementando la permeabilità (anche visuale) del rilevato ferroviario – riqualificare le piazze – sostenere il commercio al dettaglio nella prospettiva di un centro commerciale naturale– coordinamento delle politiche urbane con il centro abitato di S. Clemente (comune di Reggello) e previsione di parcheggi scambiatori sulle due rive del fiume ‐ recuperare l’area dell’ex cementificio Bruschi
‐ un settore periferico, costituito dalle addizioni edilizie degli ultimi cinquanta anni, a
spiccato carattere residenziale con l’eccezione della parte nord‐orientale, prossima al centro urbano, dove sono presenti il centro polifunzionale di Piazza Martiri della Libertà (ospita un supermercato4, il presidio socio‐sanitario e un circolo ricreativo culturale5), il centro sociale “Aquilone”6 e il polo scolastico (con piscina e palazzetto dello sport). Oltre a queste strutture, la biblioteca comunale di Via Garibaldi è l’unica struttura pubblica di rilievo. Gli esercizi commerciali sono assenti, con l’eccezione del supermercato e dei pochi esistenti in Via della Pieve e Via Ravera. Nella parte occidentale e sud – occidentale sono diffusi i parcheggi lungo strada a servizio della residenza. La struttura urbana sconta le pendenze accentuate e la casualità degli interventi edilizi. Tutta la parte settentrionale e nord – orientale è priva di agganci diretti con la viabilità principale di accesso al centro abitato (SP 89 “Del Bombone). L’unico grande anello viario è quello costituito da Via Garibaldi, Via Indipendenza, Via Giovanni XXIII, Via del Bombone. Oltre questo anello, con l’eccezione della parte nord – orientale dove è presente il polo scolastico, le addizioni edilizie non hanno prodotto struttura urbana, ma solo enclave isolate ad uso residenziale, servite da una viabilità senza sbocco e prive di centralità di riferimento. Il grande giardino realizzato a monte di Via Indipendenza non si mostra capace di assolvere funzioni centrali a causa della difficile fruibilità, limitata dalla giacitura in pendio, e della debole caratterizzazione formale: svolge tuttavia un importante ruolo ecologico e appare suscettibile di assolvere un importante ruolo funzionale stante la sua immediata vicinanza
3 70 posti auto liberi, 4 riservati, 20 posti moto, 2 rastrelliere per biciclette 4 Supermercato Coop, media struttura di vendita 5 Casa del popolo, circolo Arci 6 Ludoteca comunale e “Centro sociale riabilitativo” per portatori di handicap
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con le aree verdi a monte e con quelle a valle, comprese tra Via Indipendenza e Piazza dei Martiri della Libertà. La piazza, unico vero grande spazio pubblico riconoscibile realizzato nella città recente, è priva di prospetti edilizi qualificati e vede come utilizzazione esclusiva quella di parcheggio a servizio del supermercato e del presidio socio‐sanitario. Ovunque gli edifici si discostano dalla strada e presentano tipologie varie, con prevalenza di villette plurifamiliari e di linee con altezze variabili da due a cinque piani. Sull’abitato gravano gli impatti generati dal traffico di attraversamento, costretto a percorrere una viabilità inadeguata, per sezione e giacitura. La costruzione della circonvallazione meridionale, tra la SP 89 “Del Bombone” in località Lo sdrucciolo e Via Roma in località Torre all’Isola, è stata da tempo interrotta ed attende la ripresa dei lavori. La strada, che convoglierà tutti i traffici di attraversamento fuori dal perimetro urbano si mostra capace di migliorare sensibilmente le condizioni del centro abitato, ma appare angusta e di scarsa qualità ecologica e formale.
Prestazioni attese: Riqualificazione di Piazza dei Martiri della Libertà – creazione di relazioni funzionali lungo la spina trasversale di spazi pubblici centrali: dall’Arno a Piazza dei Martiri della Libertà, al sistema di aree verdi a monte e a valle di Via Indipendenza ‐ messa a sistema degli spazi pubblici ‐ completamento della struttura urbana e definizione del bordo urbano nelle aree periferiche – migliorare le relazioni con la viabilità principale di accesso (SP 89 “Del Bombone) di tutta la parte settentrionale e nord‐orientale del centro abitato ‐ limitare gli impatti del traffico di attraversamento, anche attraverso il completamento e la qualificazione della circonvallazione sud – potenziare le relazioni con le aree fluviali degli orti sociali
‐ un settore separato, quasi un’appendice del centro abitato, ubicato tra la ferrovia e l’Arno
nella parte meridionale, in direzione di Pian dell’Isola. Già sede dell’antica fiera del bestiame e del mattatoio (realizzato previo tombamento del Fosso di Sezzano) e oggi del polo sportivo più importante del territorio comunale (calcio, tennis, campo polivalente), presenta un sistema continuo di spazi aperti prossimo al fiume e un sistema edilizio lineare lungo Via Roma. La strada, che costituisce l’accesso al centro abitato da Pian dell’Isola, nonché il principale collegamento con il Comune di Incisa e con l’omonimo casello autostradale, è per molti tratti priva di marciapiede e rientra tra le strade a maggiore pericolosità a causa dell’andamento rettilineo, privo di dissuasori di velocità, e della sezione ristretta in alcuni punti. Nel polo sportivo si concentra una pluralità di funzioni complementari di pubblico interesse (sedi di associazioni sportive, un pubblico esercizio, spazi per feste e sagre, ballo, ecc.), ma manca un disegno urbano capace di configurare un luogo qualificato. Nel sistema insediativo lineare, costituito da villini e piccole linee su due o tre piani, è presente un’importante costruzione medievale, Torre all’Isola, suscettibile di valorizzazione ai fini identitari.
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Prestazioni attese: Qualificazione formale, strutturale e funzionale del polo sportivo e potenziamento dei collegamenti ciclopedonali con il centro abitato – valorizzazione delle aree di lungo fiume nel sistema di spazi aperti tra Pian dell’Isola e Rignano, anche in funzione di un potenziale polo ludico/ricreativo del Valdarno relazionato agli outlet – adeguamento della sezione stradale e dissuasori di velocità lungo Via Roma (rotatorie, ecc,) – valorizzazione di Torre all’Isola e dello spazio limitrofo ‐
‐ un settore costituito da un grande sistema di spazi aperti decentrati, ubicati nelle aree rivierasche dell’Arno, a nord‐est del centro abitato, oltre la linea ferroviaria. E’ per buona parte occupato da orti sociali e, nella parte sud – occidentale, dal depuratore. L’area, che dimostra grandi potenzialità ecologiche e funzionali, appare oggi alquanto separata dal centro abitato e suscettibile di una gestione più attenta alla qualità paesaggistica.. Prestazioni attese: Recupero di spazi per finalità ecologiche e ricreative nel sistema delle aree fluviali – maggiore qualità paesaggistica degli orti sociali – potenziamento delle relazioni con il centro abitato e con gli spazi aperti urbani.
1.2. Troghi ‐ Cellai Gli abitati di Troghi e Cellai ricadono nella valle del Fosso di Troghi, affluente del Selceto. La valle è delimitata, ad ovest, dalla dorsale che unisce il Poggio di Firenze (sud‐ovest) al Poggio dell'Incontro (nord‐ovest), nella cui sella si ritrova il passo di San Donato. Una dorsale secondaria, che si distacca in corrispondenza di Montecucco e che comprende il Poggio di Moriano, il Poggetto, L'Antica, Poggio Verrucolo e Poggio Le Serre chiude la valle a nord e ad est. Le quote maggiori si ritrovano nella quinta collinare di ponente, con i 680 m.s.l.m. del Poggio di Firenze e gli oltre 550 m.s.l.m. del Poggio dell'Incontro; a nord e a est il rilievo è meno accentuato e scende dai 442 m.s.l.m. del Poggio di Moriano ai 322 m.s.l.m. degli ultimi poggi della dorsale secondaria in prossimità di Cellai. Prima di confluire nel Selceto, il Fosso di Troghi compie un'ampia curva, aggirando da ovest il sistema collinare di Poggio Verrucolo‐Poggio Le Serre. Nel tratto iniziale e intermedio (dove ricadono i centri abitati) il fondovalle si presenta aperto, soleggiato e semipianeggiante, configurandosi, nella parte settentrionale, come un vero e proprio anfiteatro naturale. In destra idrografica i versanti sono poco acclivi e sono modellati da un sistema di fossi minori che scendono con andamento pressoché parallelo verso il torrente. In sinistra idrografica la collina arriva a ridosso del fondovalle e si raccorda a questo con versanti scoscesi,
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privi di corsi d'acqua. I versanti soleggiati ricadono prevalentemente in destra idrografica nel primo tratto (esposizioni a sud‐est) e in sinistra idrografica nel tratto intermedio (esposizioni a sud‐ovest). Nel tratto terminale, il Fosso di Troghi aggira da nord il Poggio de La Felce e forma una valle stretta e incassata, simile a una gola, per poi confluire nel Selceto in prossimità de Le Lame. I versanti soleggiati ricadono pressoché esclusivamente in sinistra idrografica. Troghi nasce lungo la Via Vecchia Aretina7, che collegava Firenze con Arezzo, ed era costituita in origine da un piccolissimo nucleo di edifici a ridosso di due ponti, realizzati in prossimità dell'immissione del Fosso Gamberaia8 nel Fosso di Troghi: il primo dei due ponti9, per chi veniva da Firenze, consentiva di attraversare il Fosso Gamberaia ai piedi del ripido versante che scende dal passo di San Donato; il secondo ponte, a poche decine di metri di distanza, consentiva di attraversare il Fosso di Troghi. Dal Catasto Leopoldino del 1820 risulta che la strada, denominata Via Vecchia, si arrampicava lungo la direzione di massima pendenza del versante e che Troghi si trovava all'inizio della salita. Verosimilmente costituiva un punto di sosta per quanti percorrevano la strada, come lascia pensare l'esistenza di edifici ancora oggi denominati Le Poste e Spedaletto, la presenza di un'osteria citata da Targioni Tozzetti10 e di un fontanile con abbeveratoio oggi scomparso11. Lungo la strada esistono toponimi eloquenti, come Osteria Nuova, nel comune di Bagno a Ripoli, e Palazzuolo, nel comune di Incisa, che fanno pensare a una serie di stazioni di sosta a servizio dei viandanti; a San Donato in Collina, almeno a partire dal 182012, esisteva anche un'osteria. Il borgo di Troghi13, pertanto, nasce lungo la strada e a ridosso dei ponti alla confluenza dei due corsi d'acqua. La strada e i ponti costituiscono gli elementi matrice dell'insediamento, il torrente l'elemento direttore e condizionante. La presenza della strada e dei torrenti, nonché le condizioni geo‐morfologiche del sito (valle aperta e soleggiata, a scarsa acclività, con estesi banchi di argilla), determinano la nascita di un sistema insediativo rarefatto e lineare, costituito essenzialmente da una successione di opifici: otto mulini, quattro fornaci14 e numerosi frantoi15.
7 Probabile variante della antica Cassia Adrianea, poi Strada Regia Aretina e oggi Via Vecchia Aretina. 8 Già Fosso di Via Vecchia. 9 Aveva un tabernacolo su una delle due spallette. 10 "In un bosco di castagni per uso di Pali, che è a mano destra della via, non molto avanti di arrivare all’Osteria di Troghi, osservammo alcune piante di Linum, Lichen, Muscus …”, passo tratto da Relazioni d’alcuni viaggi fatti un diverse parti della Toscana anno MDCCXLIII. 11 Nel luogo in cui sorgeva il fontanile esiste oggi una fonte pubblica. 12 Epoca di impianto del Catasto Leopoldino. 13 Il Repetti definisce Troghi una borgata "Borgata che prende il titolo da un piccolo torr. nel Val d’Arno superiore, attraversata dalla strada regia Aretina, fra il Borgo di Antica e quello di Palazzolo dell’Incisa. Il torr. di Troghi sbocca in Arno all’ingresso superiore del Pian dell’Isola nel popolo di S. Cristofano a Perticaja, Cons. di Rignano, Giur. di Pontassieve, Dioc. di Fiesole, Comp. di Firenze. La Borgata di Troghi è anche nota a cagione di una fiera annuale che vi si pratica nel primo lunedì di agosto." 14 Fornace di Troghi, prossima all'abitato, Fornace della Fattoria La Chiocciola, Fornace prossima alle case La Luna, Fornace della villa di Torre a Cona. 15 G.C.Romby (a cura di), Abitati, Boschi, Coltivi, Edifir Edizioni, Firenze, 2001.
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I frantoi e i mulini servivano alla lavorazione delle olive e delle granaglie prodotte nei terreni di fondovalle, ma soprattutto nei versanti terrazzati; le fornaci lavoravano l'argilla. Tutti gli opifici si allineavano però lungo la strada e sfruttavano la forza motrice dell'acqua dei torrenti. Poco più a sud di Troghi, nei pressi dell'attuale abitato di Cellai, era già presente la fattoria de La Chiocciola. Sui contrafforti e sulle groppe dei versanti laterali sorgevano edifici sparsi, serviti da una viabilità di crinale che scendeva, con andamento pressoché parallelo, verso il fondovalle: si trattava di case coloniche, ville e fattorie, tra le quali la Villa di Torre a Cona, la Villa di Poggio Francoli, le ville‐fattoria di Moriano, La Merlaia, L'Antica, Fontepetrini, Gamberaia, Frassine. La situazione è ben descritta dal Catasto Leopoldino del 1820, ove compare già la variante alla strada che da Troghi saliva a San Donato. Tale strada, estremamente ripida e realizzata su terreni instabili a matrice argillosa, venne infatti dismessa, nel tempo, a favore di quella che, attraverso un'ampia curva a nord, lambiva alla base il giardino della Villa di Torre a Cona. La ricostruzione del sistema insediativo alla fine del XIX secolo mostra una situazione pressoché inalterata, con la presenza di pochi nuovi edifici lungo la strada di fondovalle e in corrispondenza del passo di San Donato. In alcune immagini dei primi anni del '900, Troghi appare come un piccolo borgo a edilizia continua a filo strada; nell'abitato esistevano una trattoria e due caffè. Durante le prima metà del XX secolo, poco più a sud del borgo, viene realizzato un sansificio; il centro abitato, dove si svolge la fiera d'agosto, cresce lungo la strada di fondovalle e a ridosso della confluenza tra la Via Vecchia e la Via Aretina. Fino a questo periodo le regole insediative originarie risultano rispettate: gli opifici e le residenze del fondovalle si attestano lungo il tracciato stradale e mantengono un rapporto diretto con la strada. Nei primi anni '60, con la costruzione della Autostrada del Sole, la situazione cambia. La nuova infrastruttura corre parallelamente al fondovalle sui terreni di mezza costa, tagliando il sistema dei crinali secondari e dei corsi d'acqua che scendono verso il torrente. A seguito della realizzazione della galleria di San Donato, una enorme quantità di argilla viene depositata sul versante che scende verso Troghi. Nei pressi del cumulo, lungo il tracciato della vecchia strada che si arrampicava fino a San Donato, sorge l'impianto produttivo della Montecchi, che utilizzerà questa stessa argilla per la produzione dei mattoni. La fabbrica della Montecchi, per dimensione, tipologia e ubicazione, costituisce la prima grossa rottura delle regole insediative nella zona: se è vero che viene realizzata lungo il vecchio tracciato stradale, è anche vero che questa strada è ormai in disuso. L'ubicazione del complesso, pertanto, avviene a prescindere dal rapporto con la strada di fondovalle, vero elemento matrice del sistema insediativo locale. Alla Montecchi lavoreranno circa 150 operai, molti dei quali troveranno casa negli immediati dintorni, determinando la crescita delle abitazioni. La Montecchi rimarrà aperta fino ai primi anni '90 ed esaurirà il deposito di argilla creato dai lavori per l'autostrada.
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Nei tempi recenti, il fenomeno di decentramento demografico che investe tutta l'area fiorentina e la ricerca di una residenza al di fuori dei grandi centri urbani producono una ulteriore crescita degli insediamenti abitativi. Questa crescita perde completamente di vista gli elementi direttori che avevano guidato l'insediamento storico. Le opportunità e i condizionamenti del sistema ambientale vengono ignorati: si perde di vista il Fosso di Troghi, si copre il tratto terminale del suo affluente Gamberaia e si realizzano nuove costruzioni alla confluenza dei due corsi d'acqua, in un'area fortemente soggetta al rischio idraulico. A seguito della copertura del Gamberaia, il vecchio ponte perde la sua funzione originaria e rimane come mera testimonianza relittuale tra le strade asfaltate. Più a sud, dove è nato l'abitato di Cellai, le nuove costruzioni interessano anche i versanti orientali, che arrivano scoscesi a ridosso del fondovalle e che tradizionalmente vedevano la presenza di coltivazioni arboree terrazzate. Il sistema insediativo, che fino a cinquanta anni prima era rimasto ancorato alla strada di fondovalle, si allontana da questa e si disperde ai suoi lati, frantumandosi in una serie di episodi scollegati tra di loro. Persi gli antichi riferimenti non si creano nuovi ordini, nuove gerarchie, nuove centralità capaci di dare senso ai nuovi insediamenti e di relazionarli secondo nuove regole al sistema ambientale e paesaggistico. 1.2.1. Troghi Popolazione 857 abitanti (giugno 2011) Servizi pubblici: ‐ verde 27.806,81 (32,45 mq/ab) ‐ parcheggi: 5.741,20 ( 6,70 mq/ab) ‐ scuole dell’obbligo16 4.442,43 ( 5,18 mq/ab) ‐ attrezzature di interesse comune 2.972,94 ( 3,47 mq/ab) ‐ totale 40.963,38 (47,80 mq/ab) Superficie urbanizzata 239.450,28 mq (15,84% totale superficie urbanizzata centri
abitati) Giacitura fondovalle Classificazione RU vigente centro abitato Classificazione ISTAT centro abitato Il nucleo originario, ubicato alla confluenza tra la Via Vecchia Aretina e il Fosso di Troghi, è un tipico borgo lineare costituito da edilizia storica minore a filo strada. Fino agli anni ’60 la crescita avviene secondo le regole che avevano guidato gli insediamenti precedenti, con edifici episodici e discontinui lungo strada. Nel periodo successivo si assiste alla saturazione di entrambi gli affacci sulla Provinciale Aretina, nonché all’apertura di nuove strade di lottizzazione in sinistra idrografica del Fosso di Troghi.
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Nel nucleo storico si insediano negozi, uffici e altre attività di interesse collettivo che non sono facilmente accessibili, soprattutto nei tratti in cui la sezione stradale è particolarmente stretta. In conseguenza di ciò, lungo buona parte del tratto urbano della SP Aretina, è stato istituito un senso unico alternato con impianto semaforico, che, nelle ore di punta, produce notevoli disagi, a monte e a valle, per le file di veicoli in attesa. Gli interventi recenti hanno aggravato la situazione, senza contribuire a una crescita organica della struttura urbana. Se a est della Provinciale l’immediato accentuarsi dell’acclività ha impedito l’inspessimento dell’insediamento lineare lungo strada, a ovest le aree di fondovalle sulle due rive del Fosso di Troghi hanno consentito la realizzazione di opere pubbliche (campo sportivo, verde pubblico, parcheggi) e di lottizzazioni private che attendono la realizzazione della circonvallazione prevista dalla vigente strumentazione comunale di governo del territorio per trovare sufficiente compiutezza. Gli spazi pubblici, pure consistenti, non appaiono capaci di conferire qualità evidente al centro abitato. La contiguità fisica che li caratterizza, tuttavia, consente di ipotizzare la creazione di un sistema articolato e continuo di spazi pubblici e, al suo interno, di valorizzare la qualità ecologica, formale e funzionale degli spazi verdi. Tra questi, particolare rilievo assumono le aree rivierasche del Fosso di Troghi, anche nella prospettiva di evitare la saldatura con il vicino insediamento lineare di Cellai e di creare un sistema fluviale qualificato dalla presenza di percorsi ciclopedonali. A nord‐ovest del centro abitato, lungo la Strada Vecchia Aretina che si inerpicava fino a San Donato, è presente il grande complesso produttivo dismesso della Montecchi. Sorto con la realizzazione della galleria autostradale di San Donato per utilizzare le argille di scavo è da tempo in disuso e in attesa di recupero. In vista della realizzazione della terza corsia autostradale l’Amministrazione Comunale aveva chiesto di realizzarvi un parcheggio scambiatore tra mezzi privati e autolinee del servizio pubblico che percorrono l’autostrada. La proposta sembra però caduta per l’alto costo delle operazioni di bonifica del sito. E’servito dal sistema di trasporto pubblico extraurbano (autolinee Firenze‐Valdarno e circolare interna al territorio comunale).
1.2.2. Cellai Popolazione 339 abitanti (giugno 2011) Servizi pubblici: ‐ verde 13.872,99 (40,92 mq/ab) ‐ parcheggi: 3.614,97 (10,66 mq/ab) ‐ scuole dell’obbligo17: ‐ ( ‐ ) ‐ attrezzature di interesse comune ‐ ( ‐ ) ‐ totale 17.487,96 (51,59 mq/ab) Superficie urbanizzata 134.753,29 mq (8,91% totale superficie urbanizzata centri abitati) Giacitura fondovalle Classificazione RU vigente centro abitato Classificazione ISTAT nucleo abitato
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Sorge discosto dal Fosso di Troghi, alla confluenza tra la strada provinciale Aretina e la strada comunale Delle Serre (Rignano‐Salceto), tra due importanti insediamenti storici (fattoria La Chiocciola e villa La Luna). A differenza del centro abitato di Troghi lo sviluppo insediativo recente interessa le aree ubicate su entrambi i lati dalle Provinciale, con lottizzazioni che occupano i versanti collinari e le aree di fondovalle, senza tuttavia spingersi, a sud, oltre il fosso. Le lottizzazioni, pure ordinate, costituiscono episodi a sé stanti e modificano la morfologia del vecchio borgo lineare senza dar luogo a una nuova forma urbana definita. Le costruzioni, a carattere residenziale, presentano tipologie varie e altezze solitamente con due piani fuori terra. A nord‐ovest dell’abitato, tra la Provinciale e il Fosso di Troghi, alla confluenza tra l’Aretina e la strada comunale di Panzalla, è presente un piccolo nucleo di servizi, comprensivo di supermercato, circolo ricreativo culturale, verde attrezzato per lo sport18 e parcheggio. A sud‐est, a monte della Provinciale, è in fase di realizzazione un giardino pubblico (“Parco della Luna”). L’intersezione tra la Strada Provinciale Aretina e le strade comunali delle Serre e di Panzalla dà luogo a un incrocio pericoloso. L’Aretina, che costituisce allo stesso tempo strada di distribuzione e di attraversamento, in molti tratti è priva di marciapiede e non garantisce sicurezza ai pedoni. A valle del centro abitato e poco discosto da esso, tra la Provinciale Aretina e l’Autostrada A1, è sorto il campeggio Il Poggetto, con una capacità di 90 piazzole, 25 case mobili, 6 bungalow e 4 appartamenti (offerta complessiva di 517 posti letto). A sud‐est di Cellai, in località La Felce è stata realizzata una lottizzazione estensiva (vedi punto 4.2). Oltre la lottizzazione, lungo la Strada Provinciale Aretina, nei tempi recenti sono sorte altre costruzioni discontinue, a carattere produttivo (a valle) e residenziale (a monte) che si spingono fino al piccolo insediamento de Le Valli (vedi punto 5.1), a cavallo con il Comune di Incisa, dove si conclude il lungo sistema insediativo sorto nella valle del Fosso di Troghi. E’servito dal sistema di trasporto pubblico extraurbano (autolinee Firenze‐Valdarno e circolare interna al territorio comunale). Prestazioni attese (sistema Troghi – Cellai) Evitare la saldatura insediativa tra gli abitati di San Donato in Collina, Troghi, Cellai e Le Valli, definendo un sistema insediativo lineare multipolare e integrato ‐ superare le strozzature che generano difficoltà agli spostamenti veicolari e pericolosità ai pedoni (circonvallazione? Verificare soprattutto il tratto tra Spedaletto e Aretina e la possibilità di prevedere più a monte l’innesto) – creare un sistema di spazi aperti nelle aree rivierasche (pubblici e privati), con finalità ecologiche, ricreative, formali e di collegamento ciclopedonale – creare luoghi centrali di riferimento nell’ambito del sistema degli spazi pubblici (utilizzare la contiguità degli spazi pubblici, soprattutto
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a Troghi, per dare luogo a un sistema articolato e continuo) – sostenere la creazione di un centro commerciale naturale a Troghi –valorizzare e riqualificare la viabilità vicinale di penetrazione nei tessuti urbani (Via Vecchia Aretina e Via di Troghi) quali alternative pedonali alla viabilità carrabile. 1.3. Rosano Popolazione 633 abitanti (giugno 2011) Servizi pubblici: ‐ verde 5.744,74 ( 9,08 mq/ab) ‐ parcheggi: 1.946,78 ( 3,10 mq/ab) ‐ scuole dell’obbligo19 ‐ ( 0,00 mq/ab) ‐ attrezzature di interesse comune ‐ ( 0,00 mq/ab) ‐ totale 7.709,52 ( 12,18 mq/ab) Superficie urbanizzata 101.994,2120mq (6,75% totale superficie urbanizzata centri
abitati) Giacitura fondovalle Classificazione RU vigente centro abitato Classificazione ISTAT centro abitato Il Monastero di Santa Maria a Rosano21, ubicato a ridosso della strada comunale di S. Prugnano, costituisce il primo nucleo del centro abitato. Sorto in prossimità dell’Arno, ma discosto dal Fosso di Castiglionchio, il monastero controlla, ancora oggi, una vasta area agricola golenale di diretta pertinenza. A ridosso del monastero, lungo la strada che scende ortogonale all’Arno, si forma un piccolo borgo lineare compatto. Nel 1954 viene realizzato il ponte che collega le due sponde del fiume e che sostituisce la vecchia nave di Rosano22. Il ponte, unico raccordo con la riva destra tra Rignano e Firenze23, assume un importante ruolo strategico nei collegamenti territoriali e favorisce la formazione di un piccolo nucleo abitativo lungo la strada per Torri e Volognano24. Ancorché parallelo all’Arno, il nucleo si sviluppa esclusivamente in riva sinistra del Fosso di Castiglionchio. Il fosso infatti forma un ampio bacino, scosceso nelle parti interne, dove tocca quote intorno ai 400 metri slm, che trova in prossimità del monastero la sua sezione di chiusura. Se il monastero si era tenuto a debita distanza dal fosso, il nucleo abitativo gli si avvicina alquanto. Fino a cinquanta anni fa, tuttavia, gli insediamenti sembrano tenere in forte considerazione la morfologia del luogo
19 Comprensive di asilo nido e scuola dell’infanzia 20 Il dato si riferisce al settore a prevalente carattere residenziale. La superficie urbanizzata della zona produttiva ammonta a 77.378 mq 21 Secondo una iscrizione settecentesca posta sulla facciata della chiesa, risale al 780 d.C. 22 Nel tratto compreso tra Rignano e Rosano l’Arno era attraversato con traghetti in altri quattro punti: a Meleto, a Molino d’Orlando, a Casolari e a Il Porto (in prossimità di Sant’Ellero) 23 Fino al 1990, quando in località Le Sassaie venne realizzato il nuovo ponte di connessione tra la SP 34 “Per Rosano” e la SS 67 “Tosco‐Romagnola” 24 SP 90 “Torri – Volognano – Rosano”
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e lo stretto collo di bottiglia attraverso cui il Fosso di Castiglionchio scarica in Arno le acque di pioggia che riceve dal suo ampio bacino. A partire dagli anni ’60, tuttavia, il nucleo si trasforma in un piccolo agglomerato urbano che si sviluppa verso l’interno e che risale il tratto terminale della valle del Castiglionchio. In prossimità del monastero si forma un tessuto a carattere residenziale, che occupa le aree golenali del Castiglionchio e che, nel periodo più recente, comporta l’urbanizzazione di parte del fondovalle in destra idrografica. Più a monte, separata dal centro abitato, lungo la strada di fondovalle di impianto storico, si forma invece una piccola, ma densa, area industriale (detta di “Molinuzzo”) nei terreni ubicati in riva sinistra del fosso, là dove questo attraversa lo stretto collo di bottiglia che collega il suo bacino idrografico alle rive dell’Arno. L’area industriale comporta il tombamento di tratti del fosso . E’servito dal sistema di trasporto pubblico extraurbano (autolinee Firenze‐Valdarno e Pontassieve‐Rignano). L’abitato di Rosano si presenta pertanto composto da tre settori, separati e distinti, a diversa caratterizzazione morfologica e funzionale, due dei quali interessati da una condizione morfologica e idraulica delicata:
‐ un settore nord – occidentale, costituito dall’antico monastero, con le sue dirette pertinenze esterne, e dal piccolo borgo a edilizia continua a filo strada perpendicolare all’Arno. Presenza di grande rilevanza storico‐culturale e morfologica, rimane fortunatamente distinto dal centro abitato, nei cui confronti non è riuscito tuttavia a costituire un elemento ordinatore dello sviluppo. E’ separato dalle espansioni edilizie recenti grazie alla presenza di un vasto giardino privato recinto da muri. In un edificio del vecchio borgo, che si affaccia sulla SP 90, è presente la Bottega di Rosano, vero e proprio emporio polifunzionale, famoso per il servizio di ristoro.
‐ un settore settentrionale, prossimo al monastero e cresciuto lungo la SP 90, costituito da tessuti a prevalente carattere residenziale. Comprende il primo nucleo sorto a ridosso del ponte e frontistante l’Arno, nonché gli insediamenti degli ultimi decenni, cresciuti lungo la valle interna del Fosso di Castiglionchio. Costituiti da edifici su due o tre piani fuori terra, isolati nel lotto e con tipologie prevalenti in linea, gli insediamenti si appoggiano su una rete stradale sufficientemente continua e provvista di marciapiede. Tra gli insediamenti degli ultimi decenni sta la lottizzazione “Mandruzza”, unica espansione recente a monte della SP 90. La lottizzazione prevedeva la realizzazione di una piccola centralità urbana (piazza, aree verdi, parcheggi), possibile solo previa costruzione di una circonvallazione alla strada provinciale. L’intervento risulta tuttavia interrotto da tempo. Scarseggiano i parcheggi pubblici, così come il verde. I servizi di pubblico interesse, alcuni dei quali in abbandono, sono concentrati nella parte nord – occidentale, a ridosso del muro
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che recinge il giardino del monastero. Qui si ritrovano infatti piccoli spazi verdi attrezzati, il “Circolo ricreativo bocciodromo di Rosano”, la Chiesa di Cristo Re con il relativo centro parrocchiale e gli attigui campi da tennis. Assenti i servizi commerciali. La debole offerta di servizi è compensata dalla vicinanza immediata, di là dall’Arno, del centro abitato di Pontassieve, cui ricorrono gli abitanti locali (scuole, attrezzature pubbliche, esercizi commerciali, ecc.). La crescita dell’abitato ha comportato l’incanalamento del Fosso di Castiglionchio, con effetti ecologici negativi dovuti alla artificializzazione e alla cementificazione dell’alveo, ai frequenti ristagni, alla presenza di insetti e di acque maleodoranti. La pressoché totale occupazione delle aree golenali ha preservato una esile fascia di terreno lungo il corso d’acqua, dove è stato realizzato un percorso pedonale abbastanza frequentato. La costruzione della circonvallazione meridionale, tra la SP 89 “Del Bombone” in località Lo sdrucciolo e Via Roma in località Torre all’Isola, è stata da tempo interrotta ed attende la ripresa dei lavori.
‐ un settore meridionale, separato dall’abitato e di difficile accessibilità, sorto lungo la strada
comunale di Castiglionchio e Poggio a Luco, che corre parallela al Fosso di Castiglionchio. Costituito da una serie di strutture artigianali/industriali allineate lungo strada, presenta un’alta densità edilizia non compensata da spazi verdi e di parcheggio (assenti). Nella parte settentrionale, più prossima all’abitato, i lotti artigianali hanno comportato il tombamento di tratti del fosso, provocando esondazioni che interessano la strada.
Prestazioni attese: Risanamento idraulico ed ecologico delle aree che costituiscono lo sbocco del bacino del Fosso di Castiglionchio, sulle quali insistono gli insediamenti residenziali e artigianali/industriali ‐ salvaguardia delle aree prossime al Fosso di Castiglionchio ai fini idraulici – valorizzazione del rapporto con le rive dell’Arno – salvaguardia e valorizzazione del Monastero di Rosano – supporto alla Bottega di Rosano quale possibile sbocco della filiera corta locale ‐ miglioramento della morfologia e della struttura urbana – creazione di una centralità urbana ‐ potenziamento di verde e parcheggi ‐ miglioramento dell’accessibilità alla zona artigianale/industriale e completamento della rete stradale urbana – razionalizzazione dell’innesto di Via di Castiglionchio sulla SP 90 (innesto pericoloso, anche a causa del traffico pesante da e per la zona artigianale/industriale) – potenziamento del ruolo di caposaldo urbano nei confronti del settore settentrionale del territorio comunale ??? (Castiglionchio – Volognano) – coordinamento delle politiche con il Comune di Pontassieve
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2. Centri abitati secondari 2.1. Torri Popolazione 244 abitanti (giugno 2011) Servizi pubblici: ‐ verde 1.395,71 ( 5,72 mq/ab) ‐ parcheggi: 1.942,62 ( 7,96 mq/ab) ‐ scuole dell’obbligo25 ‐ ( 0,00 mq/ab) ‐ attrezzature di interesse comune 1,848,81 ( 7,58 mq/ab) ‐ totale 5.187,14 ( 21,26 mq/ab) Superficie urbanizzata 59.786,84 mq (4,13% superficie urbanizzata centri abitati) Giacitura crinale Classificazione RU vigente centro abitato Classificazione ISTAT centro abitato Sorge sullo spartiacque che separa i bacini del Fosso di Castiglionchio e del Fosso di Ricciofani, lungo il tracciato storico della SP 90 “Torri‐Volognano‐Rosano26. Il nucleo originario, ubicato sulla cima di un poggio, è costituito dalla chiesa di S. Stefano a Torri27, dalla canonica e dalla casa colonica fronti stante sul lato opposto della strada. Nel secolo scorso, intorno all’incrocio con la Vicinale di Sarnese, è cresciuto un piccolo centro abitato discosto dalla chiesa. Impostato su una viabilità ortogonale (SP 90 e Vicinale di Sarnese, così come prolungata da Via De Gasperi), l’abitato trova il suo baricentro funzionale nel crocevia: è qui, infatti, che sono stati realizzati Piazza Pertini28, un centro polifunzionale pubblico29, un locale di ristoro30, un esercizio commerciale polivalente31. Si tratta di una centralità urbana che soffre la mancanza di una conformazione fisica unitaria. L’abitato recente si è sviluppato secondo i canoni delle lottizzazioni collinari a nord della Vicinale di Sarnese e di Via De Gasperi, mentre nelle parti a sud lo sviluppo edilizio, più recente, appare alquanto più ordinato e impostato tenendo come riferimento la strada, secondo i canoni dei quartieri urbani. Gli edifici, solitamente isolati nel lotto, presentano due o tre piani fuori terra e tipologie in linea o a schiera. All’estremità orientale di Via De Gasperi sono in corso di ultimazione gli interventi edilizi che concludono l’abitato. Il nucleo storico e l’abitato recente, se pure prossimi, rimangono fisicamente separati e collegati dal tracciato della vecchia strada comunicativa per Rignano. E’servito dal sistema di trasporto pubblico extraurbano (autolinee Firenze‐Valdarno e Pontassieve‐Rignano). A giugno e a dicembre, lungo la Vicinale di Sarnese, si svolge la manifestazione folcloristico‐culturale del “Tiro del Cacio”. Giunta alla quinta edizione, la manifestazione appare in fase di consolidamento e sembra destinata a divenire un appuntamento tradizionale per gli abitanti.
25 Comprensive di asilo nido e scuola dell’infanzia 26 Antica strada comunitativa che da Rosano, passando per Volognano e Torri, conduceva a Rignano (Repetti) 27 Menzionata fin dal 1008 e interessata da lavori nei secoli successivi. L’aspetto attuale è frutto di un restauro del 1932 28 Si tratta di una piazza giardino 29 Sede di un’associazione sportiva e culturale, centro giovani, ambulatorio medico. 30 Bar e ristorante 31 Alimentari e ferramenta
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Prestazioni attese Garantire rispetto paesaggistica al nucleo antico, mantenendo al suo intorno spazi aperti con caratteri di ruralità ‐ qualificazione morfologico – funzionale di Piazza Pertini quale centralità di riferimento per l’abitato – attenuazione della pericolosità del crocevia tra la SP 90, la Vicinale di Sarnese e Via De Gasperi – favorire la chiusura delle maglia viaria nel settore sud‐orientale – favorire la conversione dell’esercizio commerciale in emporio polifunzionale – relazionare l’attività di ristorazione alla filiera corta locale – consolidare la manifestazione folkloristica del “Tiro del cacio” 2.2. Bombone Popolazione 323 abitanti (giugno 2011) Servizi pubblici: ‐ verde 12.715,94 (39,37 mq/ab) ‐ parcheggi: 2.181,92 ( 6,76 mq/ab) ‐ scuole dell’obbligo32 ‐ ( 0,00 mq/ab) ‐ attrezzature di interesse comune 144,62 ( 0,45 mq/ab) ‐ totale 15.042,48 (46,57 mq/ab) Superficie urbanizzata 78.948,32 mq (5,6% superficie urbanizzata centri abitati) Giacitura versante Classificazione RU vigente centro abitato Classificazione ISTAT centro abitato
Il nucleo originario nasce lungo la direttrice storica che collegava il ponte di Rignano alla Via Maremmana (attuale Via del Bombone), un po’ a valle del crocicchio dei pecorai, dove, in località Sansi, la strada (direttrice est – ovest) incrociava quella proveniente Rosano e Volognano per Salceto (direttrice nord – sud). Raccolto intorno alla attuale Piazza Ardengo Soffici, su cui si affaccia la chiesa di S. Antonio, e apprezzabile per valore paesaggistico, è costituito da edilizia continua a filo strada, su due piani fuori terra. Leggermente più a valle, in località Cosci, un’altra costruzione di impianto storico segnava la divaricazione tra Via del Bombone e Via S. Martino. La piazza prende nome da Ardengo Soffici33, poeta, scrittore e pittore nato a Bombone nella seconda metà del XIX secolo da una famiglia di ricchi agricoltori. La trasformazione del piccolo nucleo rurale avviene dopo gli anni ’60 del secolo scorso, allorché si saturano, a monte, le aree che lo separano dalle vecchie case coloniche della vicina Fattoria di Pagnana (località Sansi) e si realizza, a valle, un’espansione lungo Via di San Martino. Le nuove costruzioni si appoggiano sul vecchio tracciato di Via del Bombone, ma scontano l’irregolarità e l’inadeguatezza della sezione stradale. Paradossalmente una variante alla SP 89 Del Bombone sposta a est il tracciato viario. La nuova strada costituisce una vera e propria circonvallazione, che agevola gli spostamenti, elimina il traffico di attraversamento dal nuovo aggregato urbano, ma
32 Comprensive di asilo nido e scuola dell’infanzia 33 Ardengo Soffici, Rignano sull’Arno 1879 – Forte dei Marmi 1964
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non ne migliora l’accessibilità e la fruibilità. Tra la nuova strada e l’abitato si realizza un’ampia area di verde pubblico attrezzato e un parcheggio a servizio della piazza. Ne scaturisce un aggregato privo di forma e di servizi (è presente solo il circolo ricreativo Arci Bombone), che si configura come periferia del capoluogo. E’servito dal sistema di trasporto pubblico extraurbano (autolinee Firenze‐Valdarno, Pontassieve‐Rignano e circolare interna al territorio comunale). Prestazioni attese: Qualificazione morfologica e paesaggistica – parcheggi a servizio delle abitazioni – miglioramento della viabilità storica – qualificazione del centro urbano – valorizzazione legata ad Ardengo Soffici – percorsi pedonali di collegamento, longitudinali e trasversali
2.3. San Donato in Collina Popolazione 420 abitanti (giugno 2011) Servizi pubblici: ‐ verde 6.554,27 (15,61 mq/ab) ‐ parcheggi: 1.850,91 ( 4,41 mq/ab) ‐ scuole dell’obbligo ‐ ( 0,00 mq/ab) ‐ attrezzature di interesse comune 1.639,70 ( 3,90 mq/ab) ‐ totale 10,044,88 ( 23,92 mq/ab) Superficie urbanizzata 96.055,00 mq (6,64% superficie urbanizzata centri abitati) Giacitura crinale, sella e versante Classificazione RU vigente centro abitato Classificazione ISTAT centro abitato Nasce lungo l’antica Via Aretina che collegava il Val d’Arno con l’area fiorentina, là dove la strada, dopo essersi inerpicata lungo i ripidi versanti a monte di Troghi, incontrava la Via Maremmana e scollinava in corrispondenza del passo di San Donato. Il nucleo originario del centro abitato nasce come piccolo borgo alla confluenza delle due strade. Allorché, nel XVIII secolo, la ripida ascesa al San Donato viene sostituita da una strada più sinuosa, che lambisce il giardino di Torre a Cona, il borgo si distende lungo il nuovo tracciato viario e cresce con la realizzazione di residenze e servizi ai viaggiatori. Negli ultimi cinquanta anni il borgo si estene considerevolmente sui due versanti che guardano verso Troghi e Bagno a Ripoli, divenendo un vero e proprio centro abitato a cavallo tra i due comuni. I servizi rimangono concentrati sul crinale (scuola dell’infanzia, circolo ricreativo, esercizi commerciali, chiesa), mentre sui versanti cresce la residenza. Nel versante rignanese, sul lato settentrionale della vecchia Via Aretina per Troghi, si forma un insediamento strutturato a carattere monoresidenziale, con strade che formano anelli chiusi e costruzioni, prevalentemente in linea, che si dispongono parallelamente alle curve di livello. Sono presenti alcuni spazi verdi e
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pochi parcheggi. La morfologia dell’insediamento è ordinata, ma priva i qualità, con spazi pubblici episodici e avulsi da una logica d sistema. L’unico vero elemento strutturante rimane così la Via Aretina, lungo la quale è possibile riconoscere alcuni spazi che rivestono carattere di centralità urbana: si tratta, tuttavia, di una centralità puramente funzionale, priva di una adeguata conformazione fisica dello spazio, per altro fortemente condizionato dal traffico di attraversamento. E’servito dal sistema di trasporto pubblico extraurbano (autolinee Firenze‐Valdarno e circolare interna al territorio comunale). Prestazioni attese: Qualificazione, strutturazione e gerarchizzazione dei nuovi insediamenti di versante – miglioramento degli spostamenti pedonali lungo la provinciale e tra questa e i nuovi insediamenti di versante – qualificazione e protezione dei luoghi centrali lungo la provinciale – coordinamento delle politiche con il comune di Bagno a Ripoli
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3) Borghi rurali di impianto storico 3.1. Volognano Popolazione 420 abitanti (giugno 2011) Giacitura poggio Classificazione RU vigente centro abitato Classificazione ISTAT nucleo abitato Unico borgo fortificato riconoscibile nel territorio comunale, sorge su un poggio che si affaccia sulla valle dell’Arno, alla estremità orientale del bacino del Fosso di Castiglionchio. Anticamente era attraversato dalla strada di collegamento tra Rosano e Torri, che oggi lo lambisce da valle. Al suo interno è presente la chiesa di S. Michele, che tutt’oggi è classificata come chiesa parrocchiale. E’ sede di un’importante azienda agricola, denominata “Castello di Volognano”, con annessa struttura turistico‐ricettiva34 Nella parte nord‐occidentale, immediatamente fuori dalle mura, nella prima metà del XX secolo è sorto un piccolissimo agglomerato a carattere residenziale. Il borgo è servito dal trasporto pubblico extraurbano (autolinee Firenze‐Valdarno e Rignano‐Pontassieve)35. Il luogo conserva caratteri significativi di qualità paesaggistica e storico‐culturale. Prestazioni attese: Tutela paesaggistica e storico‐culturale – valorizzazione dell’azienda agricola e della struttura ricettiva – classificazione quale struttura rurale di impianto storico 3.2. Sarnese Popolazione 50 abitanti (giugno 2011) Giacitura crinale Classificazione RU vigente centro abitato Classificazione ISTAT nucleo abitato Vecchio borgo rurale con case contadine della Fattoria di Petriolo, è cresciuto intorno a un’aia ancora pavimentata in pietra. E’ composto da un nucleo antico compatto e da alcune costruzioni satellite realizzate nella prima metà del XIX secolo (solo una nei tempi recenti). Fino agli anni ’70 vi operava un negozio di generi alimentari. Immediatamente fuori al borgo, lungo la strada proveniente da Torri, è stato realizzato un parcheggio con caratteri costruttivi tipicamente urbani. Il borgo non è direttamente servito dal trasporto pubblico extraurbano, ma usufruisce delle linee che servono il vicino centro abitato di Torri. Il luogo conserva caratteri significativi di qualità paesaggistica e storico‐culturale.
34 Residenza d’epoca “Castello di Volognano”, con 12 posti letto 35 Volognano, diversamente da altre località rurali, non è servita dalla circolare interna al territorio comunale
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Prestazioni attese: Qualificazione degli spazi pertinenziali delle abitazioni – classificazione quale borgo rurale di impianto storico 3.3. S. Maria Popolazione 53 abitanti (giugno 2011) Giacitura crinale Classificazione RU vigent area agricola produttiva di crinale E3 Classificazione ISTAT nucleo abitato Piccolo borgo costituito da edifici di impianto antecedente il XIX secolo, con saturazioni ottocentesche e pochissime aggiunte recenti. Sorto lungo il tracciato viario che collega la strada comunale di San Martino con la SP 89 del Bombone è composto da tre piccoli nuclei, uno dei quali leggermente discosto. Nel nucleo di monte è presente il complesso storico signorile “Il sera”; nel nucleo di valle la piccola Chiesa di S. Maria. Prestazioni attese: Qualificazione degli spazi pertinenziali– classificazione quale borgo rurale di impianto storico 3.4. S. Martino Popolazione 30 abitanti (giugno 2011) Giacitura crinale Classificazione RU vigente area agricola produttiva di crinale E3 Classificazione ISTAT nucleo abitato
Il nucleo originario è costituito da due edifici di impianto antecedente il XIX secolo, ubicati lungo la strada comunale di San Martino, e, poco più a valle, dal complesso Il Casino, fronti stante la stessa strada. Le pochissime aggiunte ottocentesche e della prima metà del XIX non alterano il carattere storico e paesaggistico della zona Prestazioni attese: Qualificazione degli spazi pertinenziali– classificazione quale borgo rurale di impianto storico
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4) Insediamenti accentrati a prevalente carattere residenziale con costruzioni di impianto recente 4.1. Le Corti Popolazione 180 abitanti (giugno 2011) Giacitura crinale Classificazione RU vigente centro abitato Classificazione ISTAT nucleo abitato
Le Corti è un aggregato urbano di recente formazione, privo di un nucleo storico. La chiesa di S. Stefano alle Corti, insediamento antico più prossimo , è infatti discosta dall’abitato e ubicata su un crinale secondario che si affaccia sul Fosso delle Corti. L’aggregato urbano si è formato nella seconda metà del XX secolo, grazie a due distinti insediamenti, uno più a monte, l’altro più a valle, sorti sui due lati della SP 89 Del Bombone. La strada percorre in questo tratto un ripido crinale che scende da L’Antica verso il Fosso delle Corti. L’insediamento di valle si è sviluppato a ridosso de La Fabbrica, costruzione risalente alla prima metà del XX secolo; è costituito da edifici su due o tre piani ad esclusivo carattere residenziale, disposti lungo strada (alcuni) ovvero discosti da questa e isolati nel lotto (la maggior parte). L’insediamento di monte, che si protrae fin quasi a C. Il Paretaio e che è costituito da edifici a carattere residenziale su due o tre piani fuori terra , isolati nel lotto e ubicati prevalentemente sotto strada, mostra la morfologia tipica delle lottizzazioni collinari. Sopra strada, accanto alle residenze, è presente una struttura di ristoro (bar e ristorante). E’servito dal sistema di trasporto pubblico extraurbano (circolare interna al territorio comunale). L’insediamento è privo di qualsiasi elemento che denoti una qualsivoglia struttura urbana.
Prestazioni attese: Garantire sicurezza agli spostamenti pedonali – classificare come insediamento rurale accentrato 4.2. La Felce Popolazione 80 abitanti (giugno 2011) Giacitura crinale Classificazione RU vigente area agricola a prevalente funzione residenziale E5 Classificazione ISTAT nucleo abitato
Insediamento residenziale recente a sud‐est di Cellai, realizzato su un colle in prossimità dell'immissione del Fosso di Troghi nel Fosso del Selceto. Ha la forma di una lottizzazione rurale estensiva, con villette sparse, circondate da giardini privati, che si attestano sulla viabilità minore di
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impianto storico. L’insediamento costituisce un episodio a sé stante e non presenta relazioni morfologiche con il vicino centro abitato di Cellai. E’servito dal sistema di trasporto pubblico extraurbano (autolinee Firenze‐Valdarno e circolare interna al territorio comunale).
4.3. Montecucco Popolazione 28 abitanti (giugno 2011) Giacitura crinale/poggio Classificazione RU vigente area agricola a prevalente funzione residenziale E5 Classificazione ISTAT nucleo abitato
Lottizzazione isolata, realizzata nei tempi recenti a quota 500 metri slm sulla dorsale che divide la piana fiorentina dal Val d’Arno. E’ accessibile esclusivamente dal territorio comunale di Bagno a Ripoli. Presenta una forma pressoché circolare, ribadita dalla viabilità di servizio. Di non facile accesso e lontana dai centri abitati, non è servita dal trasporto pubblico.
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5) Insediamenti accentrati a prevalente carattere residenziale con costruzioni di impianto storico e recente 5.1. Le Valli Popolazione 89 abitanti (giugno 2011) Giacitura fondovalle Classificazione RU vigente centro abitato Classificazione ISTAT centro abitato
Il nucleo originale, sorto lungo la Via Vecchia Aretina, in prossimità dell’attraversamento del Fosso del Selceto, è costituito da un edificio degli inizi del XIX secolo, poi ampliato nella prima metà del ‘900. Altre costruzioni a carattere residenziale e artigianale sono state realizzate nelle immediate vicinanze e poco più a monte, lungo il tracciato stradale. Sono presenti esercizi commerciali (forno e generi alimentari). L’insediamento, che si estende nel territorio comunale di Incisa (dove sono presenti capannoni artigianali con residenze), dispone di un piccolo parcheggio e di una esile fascia di verde pubblico. E’ servito dal trasporto pubblico extraurbano (autolinee Firenze‐Valdarno e circolare interna al territorio comunale). Prestazioni attese: Favorire il consolidamento delle attività commerciali di tipo alimentare in forma di emporio polifunzionale – coordinamento delle politiche con il Comune di Incisa in Val d’Arno 5.2. Torre Giulia ‐ Focardo Popolazione 59 abitanti (giugno 2011) Giacitura crinale Classificazione RU vigente area agricola a prevalente funzione residenziale E5 Classificazione ISTAT nucleo abitato
L’insediamento, sorto lungo il percorso che staccandosi dalla SP 89 del Bombone risale ortogonalmente il crinale, è cresciuto intorno a due importanti edifici storici: Torre Giulia, di impianto medievale e in buono stato di conservazione, e Villa Il Focardo, già fu teatro dell’eccidio nazista della Famiglia Einstein36. La crescita edilizia ha portato alla realizzazione di diverse costruzioni seminascoste dalle recinzioni, che presentano tuttavia tipologie incongrue a carattere residenziale. Accanto alle residenze sono presenti un ristorante e impianti sportivi privati (tennis e piscina).
36 Avvenimento ricordato ogni anno con una apposita commemorazione. Al Cimitero della Badiuzza sono presenti le tombe delle vittime e un monumento che ricorda la strage.
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L’insediamento non è servito dal trasporto pubblico, ma usufruisce di quello presente nella vicina SP 89 del Bombone. 5.3. S. Piero Popolazione 42 abitanti (giugno 2011) Giacitura crinale Classificazione RU vigente area agricola a prevalente funzione residenziale E5 Classificazione ISTAT nucleo abitato Il nucleo originario è costituito dall’antica Chiesa di S. Piero in Perticaia e dalla relativa canonica, che sorgevano lungo il tracciato originario della SP 89 del Bombone. Le nuove costruzioni, realizzate prevalentemente lungo il nuovo tracciato stradale, non interferiscono direttamente con la chiesa e risultano costituite da villette isolate nel lotto. L’insediamento è servito direttamente dal trasporto pubblico extraurbano (circolare interna al territorio comunale).
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6) Insediamenti accentrati a carattere produttivo 6.1. Molinuzzo L’area artigianale/industriale del Molinuzzo è stata realizzata immediatamente a monte di Rosano, lungo la strada di fondovalle di impianto storico per Castiglionchio e Poggio a Luco, nei terreni ubicati in sinistra idrografica del Fosso di Castiglionchio, là dove questo attraversa lo stretto collo di bottiglia che collega il suo bacino idrografico alle rive dell’Arno. Costituita da una serie di capannoni artigianali/industriali allineati lungo strada, presenta un’alta densità edilizia non compensata da spazi verdi e di parcheggio (assenti). Nella parte settentrionale, più prossima all’abitato di Rosano, i lotti artigianali hanno comportato il tombamento di tratti del fosso, provocando esondazioni che interessano la strada.
Prestazioni attese: Risanamento idraulico ed ecologico delle aree che costituiscono lo sbocco del bacino del Fosso di Castiglionchio, sulle quali insistono gli insediamenti artigianali/industriali ‐ salvaguardia delle aree prossime al Fosso di Castiglionchio ai fini idraulici ‐ potenziamento di verde e parcheggi ‐ miglioramento dell’accessibilità alla zona artigianale/industriale– razionalizzazione dell’innesto di Via di Castiglionchio sulla SP 90 (innesto pericoloso, anche a causa del traffico pesante da e per la zona artigianale/industriale) 6.2. Pian dell’Isola L’area artigianale/industriale di Pian dell’Isola occupa le aree golenali dell’Arno all’estremità sud – orientale del territorio comunale e prosegue, oltre il confine segnato dal Fosso del Selceto, nel Comune di Incisa. Costituita da capannoni di dimensioni variabili realizzati nei tempi recenti, presenta, nella parte settentrionale, una viabilità interna che ha consentito una distribuzione dei lotti su duplice o triplice fila; nella parte meridionale, caratterizzata da costruzioni di grande dimensione, i lotti si affacciano direttamente su Via Pian dell’Isola. In questa parte ricade il grande stabilimento della Montecchi, oggi abbandonato e in evidente stato di degrado. Altre strutture abbandonate, tuttavia di minori dimensioni e con minore impatto, sono presenti nelle altre parti dell’area industriale. Accanto alle attività artigianali e industriali, che vedono la presenza di alcune aziende leader, sono presenti uffici e un outlet. Una media struttura di vendita è stata prevista, con apposita variante urbanistica, in un lotto ancora libero nella parte settentrionale. Poco più a nord, a monte di Via Pian dell’Isola, è presente un distributore di benzina dotato di servizio di ristoro. L’area presenta una struttura urbana sufficientemente ordinata, se pure dotata di adeguati spazi di parcheggio solo nel tratto centrale, fronti stante Via Pian dell’Isola.
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Sistema insediativo – Aprile 2013
Prestazioni attese: Qualificazione ambientale e paesaggistica, con un sistema trasversale di spazi aperti collegato alle aree rivierasche – potenziamento del verde e dei parcheggi – unificazione e qualificazione dell’arredo urbano – creazione di un controviale di distribuzione parallelo a Via Pian dell’Isola – radicamento territoriale delle aziende leader – diversificazione funzionale – strutture ricreative e ludiche di livello comprensoriale e collegamento, tramite appositi percorsi dedicati e protetti, agli outlet dei comuni di Incisa e di Reggello – collegamento dedicato con lo scalo ferroviario di Rignano
Comune di Rignano sull’Arno – Piano Strutturale – Quadro conoscitivo di riferimento
Aprile 2013
Elaborato 12.2 “Relazione”
Sistemi territoriali
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Il Piano strutturale del Comune di Rignano sull’Arno articola il territorio comunale in cinque sistemi territoriali, individuati sulla base del Quadro conoscitivo di riferimento e della caratterizzazione identitaria, definendo, per ciascuno di essi, le peculiarità e i caratteri identificativi, le risorse e le criticità principali, la valutazione diagnostica e le prestazioni attese:
a. Sistema territoriale 1: “Fondovalle dell’Arno, con insediamenti concentrati di epoca recente e ampi tratti a elevato valore naturalistico”;
b. Sistema territoriale 2: “Media collina di matrice mezzadrile, con prevalente carattere agricolo,con forte densità di impronte storico‐culturali e alta qualità paesaggistica”;
c. Sistema territoriale 3: “Fondovalle di Troghi e valico di San Donato, con insediamenti distribuiti lungo la viabilità principale di impianto storico”;
d. Sistema territoriale 4: “Media e alta collina di Castiglionchio e Miransù, a prevalente carattere agricolo‐forestale, con insediamenti rarefatti di impianto storico ed elevato valore naturalistico”;
e. Sistema territoriale 5: “Alta collina di Poggio Casalmonte e Poggio Firenze, a prevalente copertura boschiva, con insediamenti episodici di impianto storico ed elevato valore naturalistico”;
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Sistema territoriale 1: “Fondovalle dell’Arno con insediamenti concentrati di epoca recente e ampi tratti a elevato valore naturalistico”
Occupa tutto il bordo settentrionale e orientale del territorio comunale a contatto con l’Arno. Penetra all’interno fino a inglobare i centri abitati di Rosano e di Rignano.
1. Descrizione strutturale
1.1. Peculiarità e caratteri identificativi
Morfologia: Area di fondovalle lungo il corso dell’Arno (quote che variano mediamente da 78 a 250 metri slm). Terreni prevalentemente pianeggianti, con versanti che nell’ambito urbano di Rignano raggiungono quote di 220 metri slm.
Clivometria: Pendenze generalmente contenute entro il 5% nelle porzioni golenali attigue al corso del Fiume Arno, con incremento dell’acclività (10‐15%) nelle porzioni di territorio attigue agli affluenti in sinistra idrografica. La morfologia assume maggiore asperità nell’area pedecollinare su cui si imposta l’abitato del capoluogo.
Caratteri geologici: Prevalenza di depositi alluvionali granulari (sabbie, limi e ghiaie) del Fiume Arno e dei suoi affluenti nelle porzioni di fondovalle sub pianeggianti, con presenza di litotipo prevalentemente marnoso‐calcarei (riconducibili alla Formazione di Monte Morello) nel settore pedecollinare in cui sorge il centro abitato del capoluogo.
Caratteri idrografici: Presenza dei principali corsi d’acqua che interessano il territorio comunale: Fiume Arno, Fosso di Castiglionchio e affluenti dell’Arno nell’area di Pian dell’Isola.
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Uso del suolo: Aree densamente urbanizzate in corrispondenza di Rignano (34% del sistema territoriale), con presenza di zone residenziali a tessuto continuo (15%), aree industriali e commerciali (10%), reti stradali e ferroviarie (9%). Suolo a prevalente utilizzazione agricola (27%), con oliveti (3%) in prossimità dei centri abitati maggiori. Boschi di latifoglie (19%) lungo gran parte del corso dell’Arno (in prevalenza pioppeti e saliceti).
Caratteri agronomici: Il sistema territoriale è caratterizzato, nelle aree limitrofe agli insediamenti, dalla presenza di terreni agricoli alluvionali residuali, spesso incolti e in attesa di migliore destinazione. Coltivazioni di pieno campo di natura estensiva: seminativi, arboricoltura da legno. Elevata frammentazione fondiaria, con prevalenza di forme di conduzione non professionale dei terreni agricoli. Presenza di orti familiari e di aree relazionate ai centri abitati e all’insediamento sparso. Bassa densità insediativa agricola, con assenza di centri aziendali e di annessi. Costituisce eccezione il settore settentrionale del sistema territoriale, dove ricadono le aree marginali di grandi aziende agricole (Meleto, Volognano, Belvedere), nonché i terreni che costituiscono il cuore dell’azienda agricola del monastero di Rosano, esempio significativo di coltivazione intensiva di prodotti ortofrutticoli.
Caratteri naturalistici: Vegetazione arborea (pioppi, salici) e arbustiva ripariale discontinua lungo il Fiume Arno, in alcuni tratti degradata (ingresso di Robinia pseudacacia), ridotta o assente. Presenza localizzata di seminativi e oliveti.
Caratteri insediativi: Presenza dei centri abitati di Rignano sull’Arno (capoluogo) e di Rosano, in corrispondenza di due ponti sul fiume. Nel capoluogo sono presenti i principali servizi di livello comunale. Alle estremità meridionale (Pian dell’Isola) e nord‐occidentale (Rosano‐Molinuzzo) stanno le due più importanti zone industriali del territorio comunale. L’insediamento sparso è rarefatto e prevalentemente localizzato nel settore nord orientale, tra Rosano e Meleto.
Caratteri infrastrutturali: Il settore nord‐occidentale è servito dalla SP 90 “Torri – Volognano – Rosano” e dal Ponte di Rosano (collegamenti con Pontassieve e Valdisieve). I settori orientale e nord‐orientale, compresi tra i centri abitati di Rosano e di Rignano, sono serviti unicamente da viabilità vicinale o privata, che scende dai versanti verso l’Arno con andamento perpendicolare al fiume. Il settore centro orientale è servito dalla SP 89 “Del Bombone”, interessata da una variante in corso di completamento in prossimità dell’ex cementificio Bruschi, ed è storicamente
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caratterizzato dalla presenza del ponte di Rignano (collegamenti con Reggello, Valdarno e Valdisieve). Il settore meridionale è attraversato dalla comunale “Strada dell’Isola”, che, correndo lungo la valle dell’Arno, collega Rignano alla zona produttiva di Pian dell’Isola e, successivamente, al territorio comunale di Incisa e all’omonimo casello autostradale.
La linea ferrovia lenta “Roma – Firenze” attraversa l’Arno in località Sant’Ellero (Reggello) e costituisce, per un lungo tratto, l’elemento di separazione tra la valle dell’Arno e la collina.
Il servizio di trasporto pubblico locale garantisce i collegamenti interni al territorio comunale, nonché collegamenti esterni con Firenze, Valdarno, Pontassieve (linee 350, 363, circolare interna). I centri abitati e gli insediamenti accentrati a carattere produttivo sono serviti dalla rete acquedottistica, dalla rete elettrica, dal gas metano e, parzialmente, dalla rete di smaltimento delle acque reflue: il centro abitato di Rignano, con la parziale eccezione delle aree prossime a Via Roma, conferisce al depuratore omonimo; il centro abitato di Rignano (aree prossime a Via Roma), il centro abitato di Rosano e l’area produttiva di Pian dell’Isola scaricano direttamente in Arno; l’area produttiva di Rosano non dispone di rete di smaltimento, né di impianto di depurazione. Nei centri abitati e negli insediamenti accentrati a carattere produttivo sono presenti cassonetti per la raccolta differenziata dei rifiuti. A Rosano il servizio è organizzato con la raccolta porta a porta. Il sistema territoriale è attraversato da linee di alta tensione (132 Kv), che alimentano la rete di media tensione Enel “Pontassieve‐Rignano” e “Calenzano‐Pontassieve der. Varlungo”..
Caratteri paesaggistici: Sistema territoriale connotato paesaggisticamente dalla sequenza e combinazione lungo la sua estensione lineare di elementi e risorse, naturali e antropici, che determinano paesaggi differenti, accomunati dalla presenza fortemente caratterizzante del fiume, che nel tratto rignanese presenta condizioni generali di qualità ambientale e paesaggistica. Lungo il fondovalle, di larghezza variabile, alla continuità dell’alveo fluviale con le fasce di vegetazione ripariale si alternano le consistenti presenze insediative, storiche e recenti, rispettivamente di Rosano e Rignano; quest’ultimo adagiato sul versante collinare sud orientale in corrispondenza dell’allargamento della valle fluviale a sud dell’ansa di Pontassieve. Nella parte meridionale del sistema territoriale il paesaggio è caratterizzato dalla grande area produttiva di Pian dell’Isola. Dal punto di vista paesaggistico nel sistema territoriale sono riconoscibili tre Ambiti di paesaggio:
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• Ambito 1a. Fondovalle dell’Arno a Rosano ‐ Paesaggio a dominante urbana con significativa presenza di elementi storici di interesse culturale, l’intorno paesaggistico presenta condizioni di integrità. In particolare l’Ambito presenta situazioni paesaggistiche in contrasto: da una parte la sostanziale integrità del Monastero di Rosano e del suo immediato intorno paesaggistico; dall’altra la presenza dell’area produttiva incuneata nella stretta vallecola che risale verso Castiglionchio, costituita da manufatti industriali decisamente fuori scala e decontestualizzati rispetto allo scenario paesaggistico circostante.
• Ambito 1b. Fondovalle stretto dell’Arno da Rosano a Rignano ‐Paesaggio a dominante naturalistica fluviale. L’Ambito, delimitato dall’alveo del fiume (sul confine comunale) e, in prevalenza, dal limite della vegetazione ripariale lungo il piede dei versanti collinari a ovest, è definito per un tratto dalla linea ferroviaria. Si tratta in generale di un paesaggio che restituisce una rara immagine di sostanziale naturalità dell’Arno. Questo tratto di corridoio fluviale è segnalato anche a scala provinciale per la sua elevata qualità ambientale con presenze faunistiche, formazioni vegetazionali e qualità delle acque che nell’insieme determinano un elevato valore ecologico e naturalistico. Importante anche il ruolo funzionale all’interno della rete ecologica.
• Ambito 1c. Fondovalle dell’Arno con Pian dell’Isola e versanti collinari di Rignano ‐ Paesaggio a dominante urbana con significativa presenza del fiume. E’ il paesaggio della valle fluviale che progressivamente si allarga procedendo verso sud, che connota storicamente Rignano, insediata e sviluppatasi sui versanti collinari prospicienti il ponte che la collega alla SR 69 di Val d’Arno. A sud del ponte il fondovalle, delimitato ad ovest dalla ferrovia, assume i caratteri tipicamente urbani delle attrezzature e servizi pubblici e tessuti residenziali lungofiume, e, a Pian dell’Isola, dell’insediamento produttivo con manufatti di grandi dimensioni e scarsa qualità ambientale e architettonica, inframezzati a spazi aperti che si alternano tra un prevalente utilizzo agricolo e piccoli lembi residuali non gestiti.
1.2. Risorse
1.2.1. Risorse naturali:
‐ Reticolo idrografico superficiale: Fiume Arno e tratto terminale del Fosso di Castiglionchio. ‐ Vegetazione ripariale: presente lungo ampi tratti dell’Arno.
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‐ Area di importanza avifaunistica: corso dell’Arno, in particolare tra Rignano (a monte di) e Pontassieve. ‐ Rete ecologica provinciale:
‐ dei fiumi: nodo primario, nodo secondario, corridoi nel corso del Fiume Arno; ‐ delle aree aperte: parte di un nucleo di connessione (pietra da guado) presso Meleto.
‐ Rete ecologica comunale: ‐ degli arbusteti e delle aree aperte: elementi relitti di connessione; ‐ dei boschi, degli arbusteti e delle aree aperte: varco di connessione a Pian dell’Isola.
‐ Discrete condizioni di disponibilità di ricarica delle falde acquifere a mezzo dei naturali sistemi di infiltrazione generalmente sufficienti e tali da non creare situazioni di deficit idrico nel sottosuolo nonostante i numerosi prelievi delle acque di falda attraverso pozzi privati. Presenza di alcuni pozzi di captazione di pubblico interesse (gestione Publiacqua) nella porzione di fondovalle del Fiume Arno a sud del capoluogo.
1.2.2 Risorse storico‐culturali:
‐ Siti e manufatti di interesse archeologico: rinvenimenti di reperti litici (età preistorica), frammenti ceramici e monete romane (epoca romana tarda) nel capoluogo (aree scolastiche e limitrofo parcheggio pubblico). ‐ Sistema degli edifici religiosi: Pieve di S. Leolino a Rignano, Monastero e Chiesa della SS Annunziata di Rosano, Chiesa del Sacro Cuore di Gesù di Rignano. ‐ Edifici di valore architettonico e/o storico‐culturale: Monastero e Chiesa della SS Annunziata di Rosano, Villa Montelucci, Torre all’Isola, Molino d’Orlando. Presenza di edifici produttivi storici (tre mulini tra cui Molino d’Orlando). ‐ Componenti minori dell’identità storico‐culturale: tabernacoli, edicole, croci votive e cippi. ‐ Viabilità di impianto storico:
- Pian del’Isola: comunale “Strada dell’Isola”; - Fondovalle di Rosano: SP 90 “Torri – Volognano – Rosano”; - Rignano: SP 89 “Del Bombone”, ponte di Rignano.
‐ Tracce dei punti di attracco dei traghetti (navi) che in passato consentivano l’attraversamento dell’Arno: Rosano, Meleto, Molino d’Orlando, Casolari, Porto‐Santell’Ellero. 1.2.3 Risorse sociali:
‐ Rignano: presenza di tutti i servizi di base: palazzo municipale, distretto socio sanitario, scuole dell’obbligo (con l’esclusione delle scuole secondarie di secondo grado), impianti sportivi, farmacia, ufficio postale. Presenza di circoli ricreativi e culturali (Casa del Popolo‐Circolo Arci, Circolo Croce Rossa Italiana) e di molte associazioni di volontariato (tra le altre: Gruppo Scout Agesci, La Formica onlus, Aseba, Avis, Auser). Nel capoluogo si tengono feste e appuntamenti rituali, quali la Festa del Perdono (zona centrale di Rignano) e l’Antica fiera del bestiame (area sportiva di Via Roma). ‐ Rosano: pressoché totale assenza dei servizi di base. Presenza di un circolo ricreativo e culturale (Circolo Arci).
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1.2.4 Risorse economico‐produttive:
‐ Agricoltura: coltivazioni estensive (seminativi in aree non irrigue) alternate con vigneti e oliveti a Rosano e Pian dell’Isola; aree di produzione della tipica pesca di Rosano; orti sociali a Rignano. ‐ Industria‐artigianato: aziende manifatturiere ad alta qualità di prodotto (meccanica, tessile) ed aziende edili. Ampie superfici dismesse e/o disponibili per la vendita e/o l’ affitto. ‐ Commercio: vi ricadono il 66% degli esercizi di vicinato dell’intero territorio comunale (il 64% nel centro abitato di Rignano) e le uniche due medie strutture di vendita (Coop a Rignano, outlet Trussardi a Pian dell’Isola). E’ in corso l’iter per l’autorizzazione di una media struttura di vendita nella zona industriale di Pian dell’Isola: Nel capoluogo si svolge un mercato rionale settimanale. ‐ Turismo e loisir: una casa vacanza e due bed & breakfast nel centro abitato di Rignano; maneggio (dismesso) a Meleto. 1.2.5 Risorse visuali:
‐ Risorse naturalistico‐ambientali: il corso meandriforme del Fiume Arno, che scorre nel paesaggio agrario accompagnato dalla vegetazione ripariale, con tratti di rilevante qualità ed integrità naturalistica. Le pianure fluviali a scarsa antropizzazione (Pian di Rosano), che mantengono peculiari caratteri dell’agricoltura rurale. Il mosaico agrario compreso tra Meleto e Molino d’Orlando. Le formazioni vegetazionali di boschi di roverella e leccio, di saliceti e pioppeti ripari e alneto ripario di ontano nero lungo tutto il corso del Fiume Arno. ‐ Risorse culturali e identitarie: Monastero della SS Annunziata di Rosano e relativo intorno paesaggistico; Ponte di Rosano. Trame agricole regolari che costeggiano in alcuni tratti tra Rosano e Rignano l’alveo fluviale. Complessi e/o edifici isolati di interesse storico documentario in particolare legati alla presenza del fiume (molini, casolari, ecc.) tra cui Molino d’Orlando (oggi abbandonato e ridotto a rudere). Tessuti storici di Rignano; Ponte di Rignano; Torre di Pian dell’Isola. Trame agricole regolari residue che costituiscono una discontinuità insediativa a Pian dell’Isola tra l’insediamento residenziale e le aree produttive. ‐ Luoghi della percezione e orizzonti visivi: la percezione del paesaggio del sistema territoriale è condizionata dalla particolare conformazione della valle stretta dell’Arno. Accanto alle possibilità di visione offerte dai due ponti, dalle parti alte dell’insediamento di Rignano e, in modo dinamico, dal tratto di ferrovia che corre sul perimetro dell’ambito 1b, i paesaggi del fondovalle sono meglio percepibili dall’esterno del sistema, in particolare dalla SR 69 “Val d’Arno” che costeggia dai versanti collinari orientali l’intero tratto dell’Arno interessato. La valle fluviale è caratterizzata da un’ampia visibilità dalla Valdisieve e da Reggello. I tre ambiti di cui si compone il sistema territoriale presentano una variabilità percettiva legata soprattutto alla loro estensione al di fuori del perimetro del territorio comunale che caratterizza la diversa scala di ampiezza del sistema di fondovalle.
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1.3. Criticità
1.3.1. Criticità ambientali:
1.3.1.1 Territorio rurale
Diffusa presenza di aree soggette a pericolosità idraulica elevata e molto elevata in prossimità dei principali corsi d’acqua (con particolare riferimento al Fosso di Castiglionchio). Vulnerabilità elevata degli acquiferi a pelo libero direttamente sottostanti il piano campagna. Frammentazione ecologica generata dai centri abitati di Rignano e di Rosano, dalla zona industriale di Pian dell’Isola e dalla SP di Rosano; tagli di vegetazione arbustiva nelle barre di golena. Produzione di calcestruzzo in prossimità del confine con il Comune Bagno a Ripoli (attività non autorizzata con richiesta di sanatoria in corso), in un’area compresa tra l’Arno e la SP 90 “Torri – Volognano – Rosano” (critica soprattutto per la vicinanza con il fiume).
1.3.1.2 Ambiti urbani: centri abitati di Rignano e Rosano
Diffusa presenza di aree soggette a pericolosità idraulica elevata e molto elevata in prossimità dell’area di fondovalle del Fiume Arno (con particolare riferimento alla zona compresa fra le propaggini meridionali del capoluogo e Pian dell’Isola). Compromissione della funzionalità ecologica del Fosso di Castiglionchio a Rosano (artificializzazione delle sponde, tombamento, qualità delle acque). Inquinamento e limitazioni alla qualità della vita generati dal traffico di attraversamento a Rosano e Rignano, con problemi di congestione e di sicurezza per i pedoni. Inquinamento acustico generato dalla linea ferroviaria lenta “Roma‐Firenze”. Rete fognaria assente nella zona industriale di Rosano‐Remoluzzo, e parzialmente presente, ma con recapiti diretti in Arno, nelle aree residenziali e sportive di Via Roma a Rignano e nella zona industriale di Pian dell’Isola. Necessità di adeguare la funzionalità del depuratore di Rignano e di collegare la rete delle acque reflue di Rosano all’impianto di depurazione di Pontassieve (depuratore di Ischieto). 1.3.2. Criticità insediative:
1.3.2.1 Territorio rurale
Scarsa caratterizzazione di ruolo delle aree rivierasche, a rischio di insediamento di funzioni espulse dai sistemi urbani. Degrado e usi impropri degli spazi fluviali in prossimità degli insediamenti accentrati.
1.3.2.2 Ambiti urbani: Centri abitati di Rignano e Rosano
Relazioni transfrontaliere irrisolte tra Rignano e Pontassieve (Rosano‐Pontassieve), tra Rignano e Reggello (Rignano‐San Clemente) e tra Rignano e Incisa (zone produttive di Pian dell’Isola). Crescita insediativa per addizioni edilizie a monofunzionalità residenziale, avvenuta a Rignano e Rosano senza dar luogo ad una nuova struttura urbana efficiente (luoghi centrali, sistema degli spazi pubblici, mix funzionale, sistema compiuto e gerarchizzato della viabilità e della sosta).
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Assenza di sistemi del verde di connettività urbana. Tendenziale saldatura tra il centro abitato di Rignano e la zona industriale di Pian dell’Isola. Espansione disordinata sulle pendici collinari (Rignano). Aree industriali di grandi dimensioni in prossimità dell’Arno (Pian dell’Isola) e prive di aree per il verde e parcheggi (Rosano‐Remoluzzo). Forma urbana eccessivamente allungata lungo le strade matrici a Rosano, con difficoltà di raccordo e di relazione funzionale tra i settori urbani.
1.3.3. Criticità infrastrutturali:
1.3.3.1 Territorio rurale
Scarsa accessibilità del settore occidentale e nord occidentale, anche se storicamente caratterizzato dalla presenza dei traghetti (navi).
1.3.3.2 Ambiti urbani: Centri abitati di Rignano e Rosano
Strade matrici che assolvono il duplice ruolo di attraversamento e di collegamento tra i settori urbani a Rignano e Rosano. Carenza di percorsi pedonali e mancanza di piste ciclabili. Mancanza di adeguati spazi per la sosta all’interno dei centri abitati.
1.3.4. Criticità sociali:
1.3.4.1 Territorio rurale
Scarsa valorizzazione delle aree fluviali. Mancanza di servizi nel centro abitato di Rignano. 1.3.4.2 Ambiti urbani: Centri abitati di Rignano e Rosano
Monofunzionalità residenziale dei quartieri urbani. Carenza quantitativa e qualitativa di verde con funzioni di rigenerazione ambientale. Mancanza di verde ad uso ricreativo a Rosano. Mancanza di una struttura per le rappresentazioni cinematografiche e teatrali nel territorio comunale.
1.3.5. Criticità economico‐produttive:
1.3.5.1 Territorio rurale
Maneggio dismesso a Meleto.
1.3.5.2 Ambiti urbani: Centri abitati di Rignano e Rosano
Aree industriali sature, monofunzionali, con alta presenza di dismissioni e disponibilità per la vendita e l’affitto (Pian dell’Isola), in assenza di forme di valorizzazione delle aree fluviali contigue. Scarsa valorizzazione delle aree fluviali prossime a Via Roma e a Via del Molino a Rignano. Mancata valorizzazione delle aree fluviali a Rosano. Mancato recupero (Molino d’Orlando, resti delle navi) e mancata valorizzazione (Torre all’Isola) del patrimonio storico legato alle attività di lungo fiume. Presenza di strutture produttive di vecchio impianto in abbandono a Rignano (Ex Bruschi). Comparto PRU ex Bruschi convenzionato ma non ancora attuato. Presenza di un solo esercizio commerciale a Rosano.
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1.3.6. Criticità visuali:
Nel sistema territoriale del Fondovalle dell’Arno le criticità sono legate essenzialmente alla presenza degli insediamenti urbani e ai relativi processi di trasformazione, i cui esiti sono talvolta non correttamente inseriti nei contesti paesaggistici di appartenenza. Situazioni di criticità più rilevanti sono ad esempio: il fuori scala determinato dalle aree produttive di Rosano e Rignano, che nel complesso presentano scarsa qualità paesaggistico‐ambientale e architettonica, aspetti ulteriormente amplificati dal loro grado di isolamento ed assenza di fasce di mitigazione; la scarsa definizione dei margini urbani, con alcune situazioni di presenza di spazi vuoti talvolta residuali ed assenza di un disegno unitario in cui leggere una transizione efficace con la matrice agricola; il degrado e gli usi impropri degli spazi fluviali in prossimità degli insediamenti accentrati utilizzati per funzioni impattanti e/o marginali (depuratore, orti sociali e depositi di materiali edili a Rignano, area per produzione calcestruzzi a Rosano).
2. Valutazione diagnostica
2.1. Sistema ambientale:
L’Arno rappresenta il principale elemento identitario e unificante del sistema territoriale di fondovalle. L’intero tratto fluviale, pur nelle diversità riconoscibili (ambiti naturali, ambiti agricoli, ambiti urbani), necessita di essere valorizzato attraverso una attenta politica di indirizzo strategico che consenta di recuperare le situazioni di degrado e di potenziare le situazioni di eccellenza. La presenza di vegetazione arborea (pioppi, salici) e arbustiva ripariale lungo tratti del Fiume Arno rappresenta una risorsa naturale poco comune nel Valdarno, rilevante anche per la qualità paesaggistica. Le presenze faunistiche lungo il corso dell’Arno, in particolare pesci e uccelli, assegnano al territorio comunale un’importanza e una funzione ecologica di rilevanza extracomunale.
2.2. Sistema insediativo:
I centri abitati di Rignano e Rosano scontano una crescita insediativa che, negli ultimi decenni, è avvenuta senza creare una nuova struttura urbana efficiente, mancando di centralità riconoscibili e di spazi pubblici, con promiscuità delle reti viarie e assenza di spazi pedonali e ciclabili. Rignano, in particolare, ha visto le relazioni con l’Arno tagliate dal tracciato ferroviario e non è più riuscita a recuperare un rapporto ecologico, morfologico e funzionale con il fiume.
2.3 Sistema infrastrutturale:
La mancanza di un sistema intermodale di trasporto, associata alla mancanza di una politica della mobilità di area vasta, favorisce il ricorso al mezzo di trasporto privato su tutto il tragitto origine‐destinazione degli spostamenti comunali e sovracomunali. Segni evidenti di congestione da traffico, con fenomeni di inquinamento acustico ed atmosferico, generano situazioni di sofferenza
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nel sistema insediativo accentrato e sparso. I tracciati di connessione sovracomunale producono frammentazione ambientale, creando barriere alle relazioni ecologiche locali. Gli spostamenti interni ai centri abitati sono affidati alle strade matrici di impianto storico, raramente integrate dalla viabilità realizzata nei nuovi insediamenti, che hanno solitamente costituito “addizioni parassitarie” nei confronti delle infrastrutture esistenti. Nei centri abitati si registra la mancanza di un sistema di parcheggi gerarchizzato e/o a tariffa differenziata per la sosta veicolare dei residenti, dei lavoratori, dei clienti e dei visitatori, che produce l’utilizzazione casuale degli spazi esistenti; la mancanza di parcheggi nelle aree urbane centrali provoca l’occupazione dello spazio pubblico da parte delle auto in sosta, snaturando l’immagine urbana e pregiudicando la funzionalità della rete viaria; l’accentramento di funzioni attrattrici di traffico nelle aree urbane, aperte alla circolazione veicolare, ma incapaci di garantire adeguate dotazioni di parcheggi, genera disfunzioni e conflitti nella utilizzazione della viabilità pubblica; la mancanza di parcheggi scambiatori impedisce lo scambio intermodale ed esaspera gli effetti della mancata realizzazione di un sistema integrato di trasporto di scala metropolitana e sub regionale. Il sistema di approvvigionamento idrico è al limite delle necessità della popolazione. Smaltimento acque reflue: a Rignano è necessario il potenziamento del depuratore; la zona produttiva di Pian dell’Isola e le aree residenziali e sportive di Via Roma non dispongono di impianto di depurazione; la zona produttiva di Rosano non dispone di una rete di smaltimento dei reflui. I tracciati delle linee ad alta tensione attraversano il territorio comunale ignorando la struttura morfologica e semiologica del paesaggio. 2.4 Sistema sociale:
La totalità dei servizi si concentra presso il centro abitato di Rignano, sul quale gravitano anche i residenti dei centri abitati secondari e delle case sparse. Il servizio di scuolabus risulta imprescindibile stante la concentrazione delle scuole nei due centri abitati maggiori (Rignano e Troghi), la mancanza di percorsi ciclo‐pedonali nelle aree pianeggianti e di percorsi pedonali protetti nella parte alta di Rignano. Nel capoluogo si trova la sede del distretto socio‐sanitario, che presenta difficoltà di accesso per mancanza di parcheggi dedicati. Mancano residenze sociali assistite per anziani, sia pubbliche che private. Il territorio comunale è privo di una struttura per le rappresentazioni cinematografiche e teatrali (il Cinema‐teatro Bruschi è chiuso dal 1995 mentre è inagibile il piccolo auditorium presso la biblioteca comunale). Il verde attrezzato è scarso nel territorio comunale e mancano sistemi di verde urbano capaci di esplicare funzioni di rigenerazione ambientale. Il Parco “Baden Powell” di Rignano, il più grande tra gli spazi verdi ricreativi, sconta evidenti problemi di fruibilità. Gli impianti sportivi di Rignano (Via Roma) non sviluppano le opportunità derivanti dalla vicinanza dell’Arno. A Rignano si svolgono due importanti fiere che necessitano di essere valorizzate: la “Festa del Perdono”, organizzata nelle aree centrali nel capoluogo, lamenta la carenza di parcheggi; l’ “Antica fiera del bestiame”, che utilizza un “capannone” ubicato tra gli impianti sportivi di Via Roma,
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abbandonato per tutto il resto dell’anno, soffre di questa ubicazione e presenta problemi di accessibilità e di sosta. 2.5 Sistema economico‐produttivo:
Le attività agricole di carattere amatoriale caratterizzano il paesaggio contiguo agli insediamenti e, distribuendosi in maniera episodica sul territorio, anche altre parti del fondovalle. Tale diffusione evidenzia la loro significativa importanza per la comunità locale, anche se spesso rappresentano un elemento di degrado per la casualità della distribuzione e l’eterogeneità delle soluzioni utilizzate in ciascun lotto (recinzioni e dotazioni varie). Manca una rete viaria secondaria di collegamento e servizio per le funzioni agricole amatoriali presenti e di collegamento delle aree agricole con i centri abitati, le aree naturali e le aree golenali del Fiume Arno che scorre vicino, ma separato dal contesto agricolo. Non esistono attualmente iniziative promozionali sponsorizzate dal Comune dei prodotti agricoli locali, né politiche incentivanti la filiera corta nei prodotti dell’agricoltura. Le zone artigianali/industriali (Molinuzzo/Pian dell’Isola) presentano situazioni di criticità di vario genere: per condizioni ambientali (rischio idraulico, scarsa permeabilità dei terreni, scarse dotazioni di verde), per qualità degli insediamenti (caratteri architettonici modesti, scarsa attenzione agli spazi pubblici e a l’arredo urbano) anche in relazione al contesto (incoerenza paesaggistica determinata da criteri localizzativi, scala dimensionale, raccordi semiologici, impatti visuali), per aspetti di carattere funzionale (accessibilità, carenza di spazi aperti idonei alle attività svolte: viabilità, parcheggi, zone di carico e scarico merci). La zona artigianale/industriale di Rosano (Molinuzzo), ormai satura, soffre la mancanza di aree verdi e parcheggi. La zona artigianale/industriale di Pian dell’Isola, una delle più vaste del Valdarno fiorentino, anch’essa satura, presenta dotazioni di parcheggi, ma soffre fenomeni evidenti di dismissione che comportano anche situazioni di degrado ambientale. In tale area si lamenta inoltre la monofunzionalità rigida determinata dal regolamento urbanistico: appare utile, infatti, consentire altre destinazioni d’uso, soprattutto legate allo sport (palestre), alla cura della persona (centri estetici) e, in forma minore, al commercio. Si assiste alla chiusura degli esercizi commerciali, favorita a Rignano dalla presenza di una media struttura di vendita di tipo alimentare e misto (supermercato Coop). Mancano strutture ricettive alberghiere e aree di sosta per i camper. 2.6 Paesaggio:
Il paesaggio del Fondovalle dell’Arno presenta, tra e nei diversi Ambiti in cui si articola, differenti gradi di qualità dovuti alle criticità in atto, ma anche alcuni rischi. L’alveo fluviale e la relativa vegetazione ripariale sono caratterizzati da una generale alta rilevanza e buona integrità paesaggistica, che in alcuni tratti raggiunge livelli di eccellenza. I paesaggi urbani di Rosano e Rignano scontano la dinamicità antropica delle trasformazioni che, soprattutto nei decenni più recenti, ha prodotto in particolare nel capoluogo espansioni insediative che spesso non hanno risolto le relazioni fisico‐percettive con i paesaggi rurali limitrofi, producendo una certa indeterminatezza dei margini urbani. A Rosano l’emergenza paesaggistica del Monastero e del suo
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intorno sostanzialmente integro, conferisce all’Ambito 1a una connotazione qualitativa in termini di integrità e rilevanza. Incidono negativamente sulla qualità paesaggistica degli Ambiti 1a e 1c le aree produttive per la mancata applicazione, sia alla scala dell’impianto insediativo che dei singoli manufatti, di misure e attenzioni paesaggistico‐ambientali e architettoniche finalizzate al corretto inserimento nel contesto di appartenenza (nel caso di Rosano anche per la scelta di una localizzazione incompatibile con la realizzazione di un insediamento produttivo). I rischi più evidenti riguardano le aree agricole residue del fondovalle sia Rosano che a Rignano che costituiscono significativi elementi di discontinuità insediativa, e dunque di caratterizzazione paesaggistica, che pare opportuno mantenere e qualificare come tali. Nello specifico appare particolarmente rilevante la funzione che può assolvere l’area interclusa tra l’abitato di Rignano e la zona industriale di Pian dell’Isola.
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Sistema territoriale 2: “Media collina di matrice mezzadrile, con prevalente carattere agricolo, con forte densità di impronte storico‐culturali e alta qualità paesaggistica”
Occupa il settore centrale del territorio comunale, compreso tra i fondovalle dell’Arno e l’alta collina (dorsale occidentale).
1. Descrizione strutturale
1.1. Peculiarità e caratteri identificativi
Morfologia: Area collinare con quote comprese tra i 100 e i 500 metri slm caratterizzato da una serie di crinali che si articolano nel settore centrale dall’angolo nord‐orientale a quello sud‐occidentale e da colline dalle forme arrotondate con ampi ripiani.
Clivometria: Caratteristiche clivometriche significativamente influenzate dal contrasto litologico fra i terreni marnoso calcarei riconducibili alla Formazione di Monte Morello, che determinano maggiore asperità del rilievo con pendenze anche comprese (localmente) fra il 25 ed il 35%, ed i terreni granulari costituenti le formazioni lacustri e fluvio‐lacustri del Valdarno che caratterizzano porzioni di territorio dalle pendenze più blande, mediamente contenute entro il 15%.
Caratteri geologici: Depositi lacustri e fluvio‐lacustri prevalenti nel settore sud orientale del sistema territoriale e loro presenza “intercalare” all’interno delle formazioni riconducibili alle Unità Liguri, prevalentemente marnoso calcaree, nel settore centrale e settentrionale del sistema stesso che costituiscono la dorsale della media collina.
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Caratteri idrografici: Il reticolo idrografico è prevalentemente costituito dalle porzioni “sommitali” di corsi d’acqua a prevalente regime torrentizio affluenti minori dell’Arno e del Fosso di Troghi/Fosso del Salceto.
Uso del suolo: Aree a prevalente utilizzazione agricola (55% del sistema territoriale), con prevalenza di seminativi (18%), colture temporanee associate a colture permanenti (8%), vigneti (13%) e oliveti (15%). Insediamenti rurali sparsi e concentrati in borghi e nuclei nei settori centrale e settentrionale. Aree densamente boscate (37% nel settore centrale ed occidentale.
Caratteri agronomici: Zone di bassa e media collina che per caratteristiche geo‐morfologiche presentano pendenze modeste, campi ampi di forma regolare e bassa frammentazione fondiaria, minore rispetto agli altri sistemi territoriali, anche per la presenza di grandi fattorie. La fertilità dei terreni è più elevata che in altre zone del territorio comunale, con suoli complessi, profondi, tendenzialmente calcarei, che si prestano ad una ampia gamma di coltivazioni. L’area possiede scarse limitazioni alle utilizzazioni agricole e le maggiori possibilità di evoluzione e di sviluppo agricolo. In generale il limite allo loro utilizzazione è la dotazione idrica primaverile‐estiva, come in tutte le aree collinari interne della Toscana. La matrice geologica è favorevole alle coltivazioni tipiche della collina: qui sono presenti la maggiore concentrazione di vigneti specializzati di vecchio e di nuovo impianto e le più ampie estensioni di terreni seminativi, spesso semi abbandonati. In questo sistema territoriale la densità insediativa è bassa e vi si concentrano diverse tipologie di aziende agricole con i lori annessi. Nei boschi, dove prevalgono il carpino e la roverella, i terreni e le associazioni vegetali sono tendenzialmente adatti alla crescita dei tartufi così detti “minori”. L’area boscata al confine con Bagno a Ripoli che parte da San Donato e raggiunge Poggio a Luco e Miransù è caratterizzata dalla presenza di proprietà fondiarie estese, presupposto per una più facile gestione associata ai fini dell’utilizzazione pianificata della risorsa forestale e del recupero della viabilità secondaria e della sua manutenzione.
Caratteri naturalistici: Boschi di latifoglie (roverella, carpino nero, leccio) e, in misura ridotta, di conifere (pinete) e misti latifoglie e conifere. Vegetazione arborea ripariale, localmente degradata, lungo tratti significativi dei borri delle Formiche, del Selceto e di Castiglionchio. Arbusteti su ex‐coltivi, in particolare nel settore orientale.
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Caratteri insediativi: Paesaggio a forte caratterizzazione storico‐culturale, di matrice mezzadrile, per la combinazione tra il sistema insediativo, il sistema della viabilità minore e il sistema agrario con le tessiture, le coltivazioni prevalenti e le sistemazioni idraulico‐agrarie. Vi ricadono i centri abitati secondari di Torri e Bombone, i borghi rurali di Volognano, Sarnese, S. Maria, S. Martino e gli insediamenti accentrati a carattere residenziale della media collina di S. Piero, Torre Giulia ‐ Focardo, Montecucco. L’insediamento sparso è particolarmente denso soprattutto lungo la viabilità principale di connessione sovra comunale (viabilità provinciale) e secondaria di connessione comunale (viabilità comunale). Il sistema insediativo di impianto storico, con l’eccezione degli insediamenti specialistici, è ubicato prevalentemente lungo le strade di crinale, ovvero sui poggi e sulle groppe collinari.
Caratteri infrastrutturali: Sistema territoriale servito dalla viabilità principale di connessione sovra comunale, costituita dalla SP 89 “Del Bombone” e dalla SP 90 “Torri – Volognano – Rosano”, nonché dal sistema delle strade secondarie di connessione comunale, particolarmente fitto nel settore centro meridionale e costituito dalle seguenti strade comunali: “Strada delle Serre”, “Strada di Poggio Francoli”, “Strada del Rigacci”, “Strada di Antica”, “Strada Nazio‐Moriano” e “Strada Corti‐Moriano”. Il servizio di trasporto pubblico locale garantisce i collegamenti interni al territorio comunale, nonché collegamenti esterni con Firenze, Valdarno, Pontassieve (linee 350, 363, circolare interna). I centri abitati secondari, i borghi rurali e gli insediamenti accentrati a carattere residenziale sono serviti dalla rete acquedottistica, dalla rete elettrica e parzialmente dalla rete di smaltimento delle acque reflue. In particolare: il centro abitato di Torri recapita in parte nel depuratore di Boncioli e in parte direttamente nel sistema drenante superficiale; il borgo rurale di Sarnese recapita direttamente nel Fosso di Mulinuzzo; il centro abitato di Bombone recapita nel depuratore di Rignano; l’insediamento accentrato di Le Corti recapita in parte nel depuratore privato e in parte direttamente nel Fosso delle Corti; il borgo rurale di S. Maria recapita direttamente nel Fosso di Verrazzano. La rete del gas metano alimenta i centri abitati secondari di Torri e Bombone, i borghi rurali di Sarnese, S. Maria e gli insediamenti accentrati di Le Corti e S. Piero. Il sistema di raccolta dei rifiuti è strutturato lungo le strade provinciali e comunali attraverso la localizzazione in tutti i centri abitati secondari, borghi rurali e insediamenti accentrati a carattere residenziale delle postazioni di cassonetti (unica eccezione Montecucco).
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Il sistema territoriale è attraversato dalle linee di alta tensione (132 Kv) che alimentano la rete di media tensione Enel “Pontassieve‐Rignano”, “Calenzano‐Pontassieve der. Varlungo”, “S. Barbara‐Rignano”, nonché la linea ferroviaria Direttissima. In località Poggio della Mandruzza sono localizzati gli impianti di teletrasmissione RTV e SRB.
Caratteri paesaggistici: L’immagine paesaggistica del sistema territoriale della media collina mezzadrile, seppur articolabile in porzioni discrete per la riconoscibilità di specifici caratteri, rappresenta nel suo complesso il tipico paesaggio rurale collinare dell’area fiorentina. In questo l’azione dell’uomo ha prodotto nei secoli una tipologia paesaggistica di forte identità nella quale elementi e segni, naturali e antropici, si combinano e relazionano secondo regole e modalità che costituiscono una struttura profonda, sottesa allo stesso territorio. Le sue forme, versanti, crinali, pianori e conche, oggi ospitano vaste coperture boscate che si sono significativamente ampliate negli ultimi decenni e colture agricole, alternate tra vigneti e oliveti, seminativi e colture eterogenee, che la storica conduzione mezzadrile ha fortemente connotato negli esiti paesaggistici. La stessa morfologia territoriale ha guidato nel tempo la scelta dei siti per l’insediamento di castelli, torri, edifici di culto e ville, come di edifici e manufatti legati allo svolgimento dell’attività agricola; ciò privilegiando, sapientemente, le localizzazioni in corrispondenza di crinali e controcrinali, di sommità collinari e poggi, di versanti meno ripidi. Allo stesso modo è stata tracciata la rete della viabilità che permane a tutt’oggi quale armatura della struttura insediativa collinare. Queste caratteristiche offrono una molteplicità di occasioni di visione del paesaggio, il più delle volte confinato da orizzonti visivi variabili, nei quali si evidenziano numerose emergenze percettive (poggi, campanili, torri, ecc.). La prevalenza di alcune di queste caratteristiche e il loro conseguente modo di relazionarsi, consente di articolare il paesaggio del Sistema territoriale nei seguenti ambiti:
• Ambito 2a. Colline di Volognano ‐ Paesaggio a dominante agricola con presenza di forme insediative storiche e recenti. E’ il paesaggio della porzione più a nord del sistema, affacciata con i suoi versanti sull’ansa dell’Arno ad est di Rosano e Pontassieve. Dominato dall’emergenza del Castello di Volognano è caratterizzato da versanti digradanti verso la valle fluviale dell’Arno e del Fosso Mulinicchio, coltivati a oliveti e vigneti, con presenza di seminativi. Significativa è la dotazione di patrimonio storico rurale, ma anche di insediamento sparso di origine più recente. Alcuni punti lungo la viabilità principale offrono visuali interessanti del paesaggio.
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• Ambito 2b. Versanti collinari boscati sulla Valle dell’Arno ‐ Paesaggio a dominante forestale con presenza di forme insediative rurali storiche. E’ il paesaggio dei versanti prevalentemente boscati affacciati sull’Arno subito a nord del capoluogo, caratterizzato dalla presenza di alcuni elementi di interesse storico‐testimoniale e ai quali in tempi più recenti si sono aggiunti edifici isolati o piccoli aggregati rurali. Questo territorio si pone in stretta relazione e continuità sotto il profilo ambientale ed ecologico con il tratto di corridoio fluviale a maggiore valenza naturalistica.
• Ambito 2c. Colline e pianori di Torri e Bombone ‐ Paesaggio a dominante agricola con significativa presenza di forme insediative storiche e recenti. Si tratta del paesaggio compreso tra il capoluogo e il crinale centrale di Le Corti, e costituito dalla sequenza di colline, versanti e pianori blandamente ondulati, che accolgono colture agricole miste, le cui trame caratterizzano l’immagine paesaggistica complessiva. La matrice agricola si caratterizza per la prevalenza di colture legnose perenni ,vigneti ed oliveti, con predominanza dei primi ed un diverso grado di frammentazione ed estensione degli appezzamenti il che conferisce all’ambito un aspetto di “variabilità” e “diversità”. Altrettanto significativa è la presenza di differenti forme insediative, storiche e recenti, che variano dalle frazioni a carattere urbano (Bombone, Torri), a centri storici minori (Sarnese), alle ville e ai casali storici, fino alle edificazioni residenziali sparse più recenti spesso non più connesse all’attività agricola.
• Ambito 2d. Crinale boscato centrale di Le Corti ‐ Paesaggio a dominante forestale con presenza di forme insediative storiche e recenti. L’Ambito comprende il paesaggio costituito dal crinale centrale, orientato in direzione sud‐ovest/nord, e dai relativi controcrinali e versanti che suddividono il territorio comunale. La caratteristica dominante è la consistente presenza di aree boschive che coprono la quasi totalità del territorio dell’Ambito, al centro del quale si concentrano le più significative presenze insediative: la frazione di Le Corti, nelle due parti storica e recente; diversi complessi ed elementi di interesse storico‐documentario (chiese, castelli, ville, ecc), la maggior parte dei quali localizzati su segni emergenti della geomorfologia (crinali, poggi, ecc).
• Ambito 2e. Colline e conca di Torre Giulia e Torre a Cona ‐ Paesaggio a dominante mista forestale e agricola con significativa presenza di forme insediative di interesse culturale e permanenza di colture storiche (oliveti a terrazzamenti). Il paesaggio è sintetizzabile
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nell’immagine di una conca delimitata per buona parte da crinali e versanti boscati, e conformata nei suoi segni dall’azione dell’uomo, per la quale nell’Ambito si concentrano, ben conservate, sia le testimonianze dell’adattamento del territorio alle esigenze antropiche (viabilità disegnata da muri di sostegno; oliveti su terrazzamenti; trame agricole dei vigneti, ecc), sia quelle relative all’insediamento nelle diverse forme in cui si è espresso nel tempo (casali, torri, nuclei rurali, ville gentilizie con parco configurato, ecc), privilegiando nel proprio posizionamento i siti emergenti del territorio. Queste caratteristiche unitamente al parziale isolamento rispetto all’ambito 2b dovuto alla delimitazione naturale del bacino imbrifero ed alla fascia forestale che ne caratterizza i crinali, giustificano una individuazione autonoma di tale ambito a livello di sistema.
• Ambito 2f. Basse colline di San Martino ‐ Paesaggio a dominante agricola con presenza di forme insediative storiche e recenti. Porzione meridionale del Sistema, distinguibile perché dal punto di vista geologico costituito da depositi lacustri e fluvio‐lacustri del Valdarno che caratterizzano sia la conformazione del suolo, con pendenze più blande e ondulante, nonché gli usi agricoli che presentano una maggiore presenza di seminativi e una più ridotta consistenza delle formazioni boschive. Il territorio è solcato da piccoli corsi d’acqua che segnano con la loro vegetazione ripariale il paesaggio secondo le direttrici di scolo ovest‐est. Dal punto di vista agricolo il paesaggio è il risultato della combinazione, secondo trame miste, per dimensioni e regolarità, di colture legnose (vigneti e oliveti) e seminativi. Le forme insediative storiche, in prevalenza casali e ville gentilizie, non sono molto numerose, poste prevalentemente in posizioni dominanti il territorio rurale, sono generalmente conservate e utilizzate per agriturismo e ricettività; maggiore e più diffusa è la presenza di forme insediative sparse di origine recente, non sempre legate all’attività agricola.
1.2. Risorse
1.2.1. Risorse naturali:
‐ Reticolo idrografico superficiale: fossi delle Formiche, dell’Albiera, di Ricciofani, del Molinuzzo, di Castiglionchio. ‐ Vegetazione arborea ripariale lungo tratti significativi dei fossi delle Formiche, di Torricella e di Castiglionchio.
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‐ Rete ecologica provinciale: ‐ dei boschi: corridoi da riqualificare; ‐ delle aree aperte: nuclei di connessione nei dintorni di Volognano e Torri e parte di un nucleo di connessione presso Meleto; ‐ degli arbusteti: nuclei di connessione nel settore orientale, tra i fossi di Ricciofani e della Ragnaia, e presso Troghi; ‐ dei corsi d’acqua: nodi potenziali lungo tratti significativi del borro delle Formiche;
‐ Rete ecologica comunale: ‐ dei boschi: corridoi, per lo più attestati su fondovalli dei corsi d’acqua, nucleo di connessione; ‐ dei boschi, degli arbusteti e delle aree aperte: varco di connessione a Pian dell’Isola; elementi relitti di connessione; ‐ tutte le reti: area agricola di connessione secondaria.
‐ Punti di captazione ed approvvigionamento idrico per pubblica utilità (pozzi e sorgenti in gestione a Publiacqua) nella zona di Badia a Pagnana/Fontanelle.
1.2.2 Risorse storico‐culturali:
‐ Siti e manufatti di interesse archeologico: in questo sistema territoriale si concentra il maggior numero di rinvenimenti del territorio comunale, ubicati prevalentemente a Volognano, Pagnana, Poggio Marciano, Corneto, Badiuzza, Podere S. Agnese, Villa Frassino. ‐ Sistema delle ville rinascimentali, delle fattorie e delle case coloniche, che per numero, densità e qualità architettonica, caratterizza fortemente gli assetti territoriali e la configurazione del paesaggio. In particolare: Villa di Torre a Cona, Villa di Poggio Francoli, Villa di Petriolo, Villa Frassino, Villa Il Poggio, Villa Il Palagio, Villa di Fonte Petrini. ‐ Sistema degli edifici religiosi: Pieve di S. Lorenzo a Miransù, chiese di S. Michele a Volognano, S. Stefano a Torri, S. Stefano alle Corti, S. Cristoforo in Perticaia, S. Andrea di Antica, S. Maria a Ughi (Badiuzza), S. Piero in Pericaia, S. Maria a Novoli, Oratori di S. Carlo Borromeo (Petriolo), S. Giovanni Battista (Poggio Francoli), S. Caterina Vergine e Martire (Torre a Cona). ‐ Castelli e case torre: Castelli di Volognano, Corneto, Antica, Casa Rignano, Marciano e case torre di Torre Giulia, Il Focardo, Casa Maggio, Torricella, Lo Stecco, Il Piano, Frassineto, Il Prato. ‐ Giardini storici e verde ornamentale di impianto storico: in particolare, Villa di Torre a Cona, Villa Frassino, Corneto, Villa di Poggio Francoli, Il Focardo, Moriano, S. Cristoforo in Perticaia, Petriolo. ‐ Componenti minori dell’identità storico‐culturale: tabernacoli, edicole, croci votive e cippi. ‐ Viabilità di impianto storico: principali strade di connessione intercomunale (SP “Del Bombone”, SP “Torri – Volognano – Rosano”) e principali strade di connessione comunale (comunali di “Strada delle Serre”, “Strada di Poggio Francoli”, “Strada del Rigacci”, “Strada di Antica”, “Strada Nazio‐Moriano” e “Strada Corti‐Moriano”),. via Maremmana, antico tracciato di epoca etrusca che corre lungo il confine orientale con Bagno a Ripoli. Si tratta, nel complesso, di una viabilità di impianto storico sufficientemente integra, prevalentemente disposta su crinale, che serve il territorio nelle connessioni tra i principali centri. La viabilità minore di impianto storico costituisce un reticolo viario molto ramificato se pure privo, a volte, di continuità di tracciato.
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1.2.3 Risorse sociali:
Centro Terapeutico Europeo di Torri, unica attrezzatura (privata) di rilevanza sovracomunale nel territorio comunale. Servizi di base presenti unicamente a Torri (centro polifunzionale comunale). Presenza di un circolo ricreativo e culturale (Circolo Arci Bombone) e di una associazione di volontariato in località S. Martino (VAB‐Vigilanza antincendi boschivi). A Torri‐Sarnese si tiene annualmente la manifestazione sportivo‐folcloristica del “Tiro del cacio”.
1.2.4 Risorse economico‐produttive:
‐ Agricoltura: sono presenti le aziende agricole leader nella produzione, anche biologica, di olio e di vino. Buona parte dei terreni è condotta da aziende agricole professionali dislocate in modo omogeneo nel sistema territoriale: nel settore settentrionale l’Azienda Castello di Volognano; nel settore centrale l’Azienda Fattoria di Torre a Cona, l’ Azienda Fattoria di Pagnana e l’Azienda La Martinello a Petriolo; nel settore meridionale l’ Azienda Il Frassine e l’Azienda Poggio Francoli). E’ presente l’unico impianto per la trasformazione di prodotti agricoli: frantoio Maraldi a Troghi (nei pressi dell’ex Sansificio Caldini). ‐ Commercio: rara presenza di esercizi commerciali di vicinato. ‐ Turismo e loisir: è presente il maggior numero di piccole e medie strutture ricettive legate al mondo rurale del territorio comunale: nove agriturismi, sei bed & breakfast, una residenza d’epoca e sette case vacanza. Tra le attrezzature ricreative i seguenti impianti sportivi privati: tre centri ippici (Le Corti, Bombone, Boncioli) e un lago per la pesca sportiva (Le Corti). 1.2.5 Risorse visuali:
‐ Risorse naturalistico‐ambientali: Formazioni boschive consolidate, con tratti di rilevante qualità ed integrità naturalistica. Corsi d’acqua secondari e relativa vegetazione ripariale. ‐ Risorse culturali e identitarie: Sistema delle ville rinascimentali, delle fattorie e delle case coloniche che caratterizzano il territorio rurale rignanese trovando qui la loro maggiore espressione. Il sistema di oratori, tabernacoli cappelle e semplici croci disseminati sul territorio costituiscono elementi di riferimento visuale e di connotazione paesaggistica. ‐ Luoghi della percezione e orizzonti visivi: la percezione del paesaggio del sistema territoriale è favorito dalla conformazione del territorio e dalla viabilità storica, per la maggior parte ancora in uso, che vi si è adattata offrendo molteplici occasioni di visione e visuali dinamicamente mutevoli. Numerose le emergenze morfologiche (crinali, poggi, ecc) dalle quali si possono apprezzare i diversi paesaggi di volta in volta delimitati da orizzonti visivi (versati boscati o coltivati, crinali, ecc) posti a distanze diverse. 1.3. Criticità
1.3.1. Criticità ambientali:
1.3.1.1 Territorio rurale
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Moderata presenza di aree a pericolosità geomorfologica prevalentemente elevata (G.3), per fenomeni franosi generalmente quiescenti, e fenomeni di soliflusso generalizzato, nel settore nord orientale del sistema, in corrispondenza della dorsale nord‐sud Volognano/Torri. Limitata presenza di aree ad alta vulnerabilità degli acquiferi liberi caratterizzati da scarsa protezione, prevalentemente in materiali detritici e/o granulari. Lieve frammentazione ecologica generata dalle strade provinciali e localizzata frammentazione ecologica generata da alcuni centri urbani secondari (Bombone, Le Corti). Media antropizzazione del territorio rurale e scarsa presenza di componenti di vegetazione naturale. Frammentazione delle aree aperte naturali e ridotta estensione dei loro frammenti. Assenza di reti di smaltimento dei reflui a Volognano, Montecucco, Torre Giulia, S. Martino, S. Piero e recapito diretto nel sistema drenate superficiale delle reti di S. Maria e Sarnese. Inquinamento elettromagnetico dovuto alle linee di alta tensione (132 Kv), con criticità segnalate per le case sparse di Piazzettina (Cafaggiolo), C. Trebbio e C. Vecchia. Inquinamento elettromagnetico degli impianti di teletrasmissione RTV e SRB di Poggio della Mandruzza. Conferimento improprio di rifiuti (prevalentemente di rifiuti ingombranti) presso postazioni di cassonetti a Le Corti, Badia a Pagnana, Poggio Torri e Volognano. 1.3.1.2 Ambiti urbani: centri abitati secondari di Torri, Bombone, Le Corti
Inquinamento generato dal traffico di attraversamento lungo la SP 90 “Torri – Volognano ‐ Rosano”, all’interno dei centri abitati. Inquinamento elettromagnetico dovuto alla linea di alta tensione (132 Kv) Rignano‐Pontassieve a Torri. Parziale allacciamento delle reti fognarie agli impianti di depurazione (depuratore di Boncioli per Torri, impianto di depurazione privato per Le Corti). 1.3.2. Criticità insediative:
1.3.2.1 Territorio rurale
Spiccata tendenza alla trasformazione ai fini residenziali degli edifici esistenti, anche di tipo agricolo, con forte aumento dei carichi insediativi e della domanda di pubblici servizi. Monofunzionalità residenziale dei centri abitati secondari, dei borghi rurali e degli insediamenti accentrati, con forte dipendenza dai centri abitati maggiori. Assenza della rete del gas metano a Volognano, S. Martino, Montecucco, Torre Giulia‐Focardo. L’insediamento produttivo di “Badia a Pagnana” contrasta con i caratteri del territorio rurale per tipologia e localizzazione.
1.3.2.2 Ambiti urbani: Centri abitati secondari di Torri, Bombone, Le Corti
Le espansioni dei centri abitati secondari presentano una tessitura disarticolata e caotica (Le Corti) oppure regolare ma chiusa in lottizzazioni (Torri, Bombone), incoerente con il tessuto storico e con il contesto paesaggistico. Permanenza di elementi identitari nell’insediamento di Torri (giardini pubblici di Piazza Pertini), scollegati però dalle altre parti del centro abitato e, in particolare, dal nucleo originario di crinale (Chiesa di S. Stefano a Torri). Centro abitato originario di Bombone
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ancora riconoscibile, ma carente di una struttura urbana funzionante e scarsamente accessibile per la presenza di una circonvallazione sulla quale è deviato il traffico di attraversamento. Assenza di una struttura urbana funzionante e di un centro urbano riconoscibile a Le Corti e mancanza di un collegamento pedonale con l’insediamento originario di crinale (Chiesa di S. Stefano alle Corti). 1.3.3. Criticità infrastrutturali:
1.3.3.1 Territorio rurale
Limitate capacità di carico della rete viaria minore in rapporto all’aumento del traffico veicolare generato dai fenomeni insediativi in corso. Uso improprio della viabilità comunale utilizzata dal traffico pesante in attraversamento o dal traffico con origine e destinazione nell’area produttiva di Pian dell’Isola in alternativa alla viabilità principale di connessione sovracomunale. 1.3.3.2 Ambiti urbani: Centri abitati secondari di Torri, Bombone, Le Corti
Traffico di attraversamento dei centri abitati lungo la SP 90 “Torri – Volognano ‐ Rosano”, con problemi di per la sicurezza per dei pedoni. 1.3.4. Criticità sociali:
1.3.4.1 Territorio rurale
Dipendenza degli insediamenti rurali, sparsi e accentrati, nei confronti centri abitati principali per i servizi. Debole integrazione del Centro Terapeutico Europeo di Torri con i servizi comunali. 1.3.4.2 Ambiti urbani: Centri abitati secondari di Torri, Bombone, Le Corti
Tendenziale monofunzionalità residenziale, con forte gravitazione sui centri abitati maggiori e rara presenza di attrezzature pubbliche e di servizi privati. Presenza debole ma significativa di attrezzature e servizi pubblici a Torri. 1.3.5. Criticità economico‐produttive:
1.3.5.1 Territorio rurale
Presenza consistente dell’agricoltura amatoriale a cui è affidato il presidio territoriale e paesaggistico. Le dotazioni turistico‐ricettive esistenti non sfruttano completamente le potenzialità paesaggistiche del territorio.
1.3.5.2 Ambiti urbani: Centri abitati secondari di Torri, Bombone, Le Corti
Assenza nei centri abitati secondari e nei borghi rurali di esercizi di vicinato polifunzionali. 1.3.6. Criticità visuali:
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Nel sistema territoriale della Media collina rignanese le criticità sono legate essenzialmente alle modificazioni dei modi e delle tecniche della conduzione delle colture agrarie, e alle trasformazioni insediative. Le prime riguardano una progressiva semplificazione del paesaggio agrario che, seppur mantenendo una identità riconoscibile e una diffusa qualità, sta in parte perdendo la ricchezza di alcuni elementi, soprattutto per la forte meccanizzazione delle lavorazioni, con il rischio di banalizzare la complessità dei segni naturali (forme del terreno; corsi d’acqua secondari; trame agricole; elementi di naturalità compresenti alle colture agricole – siepi, filari, boschetti) e antropici (ciglionamenti, terrazzamenti, muretti a secco) che lo hanno caratterizzato nel tempo. Un aspetto di “semplificazione” del paesaggio agrario riguarda anche l’omogenizzazione colturale o le forme di abbandono che hanno negli anni favorito la diffusione delle aree boscate. Se sotto il profilo ambientale il bosco può rappresentare un elemento positivo, in questo caso contribuisce però a limitare la percezione delle diverse forme del paesaggio ed alla riduzione delle tipologie di ambienti e paesaggi rurali. In tal senso si segnala una dinamica in atto di abbandono di alcuni uliveti legati alla crisi del settore, solo parzialmente riconvertiti verso altri ordinamenti colturali. Le seconde criticità, decisamente più incisive rispetto alle prime, sono relative alle diverse manifestazioni delle trasformazioni insediative che sono avvenute nel Sistema territoriale. A partire dalla realizzazione in tempi recenti e non recenti di manufatti rurali e residenziali, non sempre inseriti con attenzione nel contesto paesaggistico e spesso di scarsa qualità architettonica, che in alcuni casi formano aggregati edilizi prevalentemente lineari che costituiscono una morfotipologia insediativa non riscontrabile nelle modalità del territorio rurale rignanese. Fino alle situazioni di espansione delle frazioni (ad es. Torri e Le Corti) con assetti planimetrici, tipologie edilizie e soluzioni architettoniche che appaiono non coerenti con i caratteri del paesaggio di appartenenza. Situazioni puntuali di manufatti fuori scala o di scarsa qualità costituiscono elementi detrattori del paesaggio.
2. Valutazione diagnostica
2.3 Sistema ambientale:
La prevalente matrice agricola, in cui sono compresenti seminativi, oliveti e vigneti, confina gli elementi di maggior naturalità negli arbusteti e nelle formazioni boscate, peraltro di medio valore per la forma di governo a ceduo, ad eccezione dei tratti di vegetazione arborea ripariale lungo alcuni borri. I nuclei boscati, gli arbusteti e la stessa matrice agraria concorrono a connettere tra loro elementi di maggior naturalità extracomunali (ad es. Monti del Chianti, Vallombrosa, Monte Senario).
2.3 Sistema insediativo:
I caratteri che costituiscono la matrice del paesaggio della media collina sono dati da un insediamento rurale sparso legato alle attività agricole, denso nel settore centro‐settentrionale e più episodico in quello meridionale. Il tessuto produttivo agricolo storicizzato ha subito tempo la progressiva trasformazione ai fini residenziali.
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2.3 Sistema infrastrutturale:
I tracciati di connessione sovracomunale producono frammentazione ambientale, creando barriere alle relazioni ecologiche locali; la rete viaria minore, a causa dell’aumento del traffico veicolare generato dai fenomeni insediativi in corso, registra fenomeni di congestione. Il sistema di trasporto pubblico non risulta capace di assolvere le prestazioni che gli sono proprie, stante il fatto che i centri abitati secondari gravitano su Rignano e Troghi per la fruizione dei servizi. I borghi rurali di Volognano e S. Martino e gli insediamenti accentrati di Torre Giulia‐Focardo, Montecucco non sono serviti dalla rete del gas metano e con essi buona parte del territorio rurale. Il sistema di approvvigionamento della rete acquedottistica è al limite delle necessità della popolazione. Il centro abitato di Torri e l’insediamento accentrato di Le Corti risultano parzialmente allacciati a un impianto di depurazione; i borghi rurali di Sarnese e S. Maria, pur disponendo di una rete di smaltimento, risultano privi di impianto di depurazione; il borgo rurale di Volognano, gli insediamenti accentrati di S. Piero, S. Martino, Torre Giulia‐Focardo, Montecucco, La Felce e la restante parte del territorio rurale non dispongono di reti per lo smaltimento dei reflui, né di impianti di depurazione. Conferimento improprio di rifiuti ingombranti (mobili, detriti da demolizioni edilizie, ecc), presso le ordinarie postazioni di cassonetti. I tracciati delle linee ad alta tensione che attraversano il territorio comunale ignorano la struttura morfologica e semiologica del paesaggio. Gli impianti di radio‐comunicazione RTV e SRB di Poggio della Mandruzza producono un forte impatto visuale. 2.4 Sistema sociale:
La dispersione degli insediamenti residenziali nel territorio rurale impedisce una relazione diretta tra la domanda e l’offerta dei servizi. La ridotta dimensione dei centri abitati secondari rende problematica una adeguata distribuzione dei servizi di base, generando la dipendenza dai centri abitati principali sia degli insediamenti rurali, sparsi e accentrati, che dei centri abitati secondari. Stantea la concentrazione delle scuole nei due centri abitati maggiori, il servizio di trasporto dedicato (scuolabus) risulta indispensabile. I centri abitati di Torri e Bombone dispongono di aree verdi che costituiscono però realtà episodiche e soprattutto non connesse a un più ampio sistema del verde capace di definire nuove centralità urbane. Nel tratto di strada tra Torri e Sarnese si svolge annualmente una importante manifestazione, denominata “Tiro del Cacio”, che necessita di consolidamento anche attraverso il sostegno alla associazione che gestisce l’iniziativa. Il Centro Terapeutico Europeo CTE di Torri necessita di una maggiore integrazione con il sistema dei servizi comunali.
2.5 Sistema economico‐produttivo:
Le caratteristiche geomorfologiche e la relativa concentrazione in questa zona di aziende agricole, anche di elevate dimensioni territoriali, sono elementi che nel loro insieme concorrono a delineare le più importanti possibilità di sviluppo agricolo del territorio comunale. Qui si possono
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prevedere nuove coltivazioni arboree tipiche (vigneti, oliveti, frutteti) con impianti intensivi e criteri attuali. Nelle aree agricole più meridionali il rischio di gelate tardive e la presenza di nebbie persistenti riduce le possibilità di sviluppo delle coltivazioni agrarie tipiche, che infatti sono poco rappresentate. Sono abbastanza frequenti gli esempi puntuali di abbandono delle coltivazioni sia arboree che erbacee o la loro sottoutilizzazione con esempi di conduzione estensiva. Tali fattori mettono in evidenza la fragilità del settore primario e delle produzioni tipiche della collina interna. Nel complesso le fattorie presentano un’organizzazione produttiva di tipo tradizionale, orientata al mercato locale, e il settore portante della loro attività appare essere quello ricettivo di carattere agrituristico o turistico. Le dotazioni turistico‐ricettive esistenti non sfruttano però a pieno le potenzialità di un territorio di rilevanti qualità paesaggistico‐culturali prossimo all’area metropolitana fiorentina. Mancano strutture destinate alla trasformazione dei prodotti. Nei centri abitati secondari e nei borghi rurali sono scarsi gli esercizi di vicinato polifunzionali. La presenza di zone produttive isolate nel territorio rurale (Badia a Pagnana) appare in contrasto con i caratteri del paesaggio.
2.6 Paesaggio:
I paesaggi della media collina rurale presentano nel complesso un buon livello di integrità, nonostante alcune dinamiche modificative legate alla evoluzione della gestione e pratica dell’agricoltura e alle modalità di reinsediamento e, in misura minore, di nuovo insediamento in contesti rurali di attività non più strettamente connesse con la produzione agricola (residenza, forme diversificate di ricettività, altre attività economiche, ecc). Ciò non toglie, peraltro, che detti paesaggi mostrino situazioni di rilevanza, in alcuni casi eccezionale, in riferimento alle risorse presenti di prevalente origine antropica, che consentono di giudicare l’immagine paesaggistica complessiva di qualità medio‐alta.
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Sistema territoriale 3: “Fondovalle di Troghi e valico di San Donato con insediamenti distribuiti lungo la viabilità principale di impianto storico”
Occupa il settore centro meridionale del territorio comunale, compreso tra l’Autostrada A1, la SP “Aretina per San Donato”, i centri abitati di Troghi e Cellai e i fossi delle Formiche e del Salceto.
1. Descrizione strutturale
1.1. Peculiarità e caratteri identificativi
Morfologia: Comprende aree prevalentemente pianeggianti di fondovalle dei Fossi di Troghi e delle Formiche e aree collinari del valico di San Donato con quote che variano da 145 a 400 metri slm.
Clivometria: Pendenze contenute in prossimità del fondovalle e nelle porzioni immediatamente contermini; accentuate lungo i versanti, con tratti superiori al 35% nella porzione collinare che sale verso San Donato.
Caratteri geologici: Estesa presenza dei terreni litoidi riconducibili alle Unità Liguri; in specie alla Formazione di Sillano caratterizzata da prevalenza di terreni argillitici in corrispondenza della collina di San Donato. Nel settore meridionale del sistema territoriale si assiste al passaggio al dominio delle Unità Toscane prevalentemente arenacee e, ancora più a sud, alla presenta dei terreni granulari di natura lacustre e fluvio lacustre del bacino del Valdarno.
Caratteri idrografici: Il sistema territoriale è caratterizzato dal punto di vista idrografico dalla presenza del Fosso di Troghi/Fosso delle Formiche che recapita, poi nel settore meridionale al limite con il Comune di Incisa Valdarno, nel Fosso
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di Saliceto. Tali fondovalle risultano piuttosto stretti e mediamente incisi.
Uso del suolo: Aree ad utilizzazione agricola intorno ai centri abitati, con prevalenza di seminativi e oliveti (42% delle aree agricole). Aree boscate ed arbustate (24% del sistema territoriale) nella parte meridionale e lungo l’autostrada. Insediamenti (29%) concentrati nel fondovalle lungo la viabilità storica.
Caratteri agronomici: L’area è profondamente condizionata dalla presenza di infrastrutture stradali ed autostradali e dal corso del Fosso di Troghi. I terreni agricoli, i cui suoli sono poco profondi, fortemente erosi e ricchi di scheletro e di rocciosità affiorante, presentano campi di piccole dimensioni, spesso terrazzati, delimitati da strade, formazioni vegetali lineari arboree ed arbustive e ampie superfici boscate soprattutto nel settore meridionale.
Le coltivazioni sono quelle tipiche della collina, con presenza di terreni sotto utilizzati o abbandonati.
I centri abitati, gli insediamenti sparsi e i borghi contribuiscono a una forte articolazione del paesaggio agrario. Prevalgono l’uso residenziale rispetto a quello agricolo nei fabbricati e le forme di conduzione agricola di tipo amatoriale, spesso connesse con la residenza, rispetto a quella produttiva esercitata dalle aziende agricole orientate al mercato. Sono presenti numerosi appezzamenti con orti, giardini e aree dismesse. La matrice geologica è favorevole alle coltivazioni tipiche della collina. Nei boschi, dove prevalgono carpino e roverella, i terreni e le associazioni vegetali sono adatti alla crescita dei tartufi così detti “minori”.
Caratteri naturalistici: Arbusteti su ex‐coltivi, in particolare lungo il tracciato autostradale. Lembi di boschi termofili di querce (roverella). Vegetazione arborea ripariale, localmente degradata, lungo un tratto significativo del Fosso delle Formiche.
Caratteri insediativi: Alta concentrazione di insediamenti (centri abitati e insediamenti accentrati), infrastrutture viarie, ferroviarie e tecnologiche. Presenza dei centri abitati principali di Troghi e Cellai, del centro abitato minore di San Donato in Collina e degli insediamenti accentrati a carattere residenziale di Le Valli e La Felce. A Troghi sono presenti i principali servizi di livello comunale (con la sola eccezione di quelli amministrativi e socio‐sanitari). Tra San Donato in Collina e Troghi, lungo la Via Vecchia Aretina, l’area produttiva dismessa ex Montecchi versa ormai da anni in condizioni di degrado.
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Caratteri infrastrutturali: Presenza di infrastrutture per la mobilità di livello nazionale (direzione
est‐ovest) che non interagiscono con il territorio comunale (Autostrada del Sole A1, in galleria nel tratto sottostante il centro abitato di San Donato in Collina, e linea ferroviaria Direttissima, in galleria nell’intero tratto che attraversa il sistema territoriale). Servito dalla viabilità principale di connessione sovracomunale SP 1 “Aretina per San Donato” che trova importanti punti di connessione con la SP 89 “Del Bombone” (località C. Chiusurli) e con la viabilità secondaria di connessione comunale, “Strada delle Serre” (per Rignano e Pian dell’Isola) e “Strada del Massone” (per Incisa).
Il servizio di trasporto pubblico locale garantisce i collegamenti interni al territorio comunale, nonché collegamenti esterni con Firenze e il Valdarno (linee 351, 353, circolare interna). Gli insediamenti (centri abitati e insediamenti accentrati) sono serviti dalla rete acquedottistica, dalla rete elettrica, dal gas metano e dalla rete dello smaltimento delle acque reflue (con recapito nel depuratore di Cellai). Il sistema della raccolta dei rifiuti è strutturato lungo la SP 1 “Aretina per San Donato” con di postazioni di cassonetti in tutti i centri abitati e insediamenti accentrati a carattere residenziale. Il sistema territoriale è attraversato dalle linee di alta tensione (132 Kv) di alimentazione della linea ferroviaria Direttissima e di alimentano della rete di media tensione Enel “S. Barbara‐Rignano”.
Caratteri paesaggistici: L’Ambito 3 Valle di Troghi e Valico di San Donato, paesaggio a dominante urbana e infrastrutturale, coincide con l’omonimo Sistema territoriale. Il paesaggio restituisce nella sua immagine la storica vocazione di direttrice di collegamento infrastrutturale con Firenze della valle di Troghi, attraverso il valico di San Donato; vocazione confermata anche in epoca recente dal passaggio lungo la stessa valle dell’Autostrada del Sole. E’ caratterizzato dalla successione di centri a carattere urbano lungo la strada storica nel fondovalle (Troghi, Cellai, La Luna, Le Valli) che formano un insediamento lineare le cui soluzioni di continuità sono costituite da aree agricole spesso intercluse tra le edificazioni, il Fosso di Troghi, il piede delle alte colline a sud‐ovest e l’autostrada. L’effetto barriera da questa determinato è più rilevante dal punto di vista fisico‐funzionale che non percettivo. Nella parte nord‐ovest dell’Ambito l’insediamento compatto di San Donato in Collina rappresenta un riconoscibile riferimento visivo. Ne risulta un paesaggio, meglio percepibile dai versanti che lo sovrastano sia da sud che da nord, la cui dominante insediativa e infrastrutturale risulta frammista a residui
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di paesaggio rurale. Il limite sud‐est dell’Ambito è segnato dai meandri del Fosso del Salceto
1.2. Risorse
1.2.1. Risorse naturali:
‐ Reticolo idrografico superficiale: Fosso di Salceto, Fosso delle Formiche e Fosso di Troghi. . ‐ Vegetazione arborea ripariale lungo un tratto significativo del Fosso delle Formiche. ‐ Rete ecologica provinciale:
‐ degli arbusteti: nuclei di connessione presso Troghi; ‐ dei corsi d’acqua: nodi potenziali lungo un tratto significativo del Fosso delle Formiche e del Salceto.
‐ Rete ecologica comunale: ‐ dei boschi: corridoio lungo il Fosso delle Formiche; ‐ dei boschi, degli arbusteti e delle aree aperte: varchi di connessione presso San Donato, tra Troghi e Cellai, nei pressi delle Valli (lungo il Fosso del Massone); elementi relitti di connessione; area agricola di connessione secondaria.
‐ Presenza di un punto di captazione ed approvvigionamento idrico per pubblica utilità (pozzo in gestione a Publiacqua) nella zona di Spedaletto. 1.2.2 Risorse storico‐culturali:
‐ Siti e manufatti di interesse archeologico: ritrovamenti di reperti litici (età paleolitico) a La Chiocciola. ‐ Edifici di valore architettonico e/o storico‐culturale: il sistema territoriale è caratterizzato da fattorie disposte lungo la viabilità principale di impianto storico posizionata sul fondovalle (Fattoria La Chiocciola, Villa La Lima) e dalla presenza consistente di opifici legati principalmente alla presenza di corsi d’acqua, quali mulini (Torre a Cona, La Chiocciola I, La Chiocciola II, Colombaiotto, Mulinaccio) e fornaci (Troghi, La Chiocciola). ‐ Sistema degli edifici religiosi: chiese di S. Donato in Collina, S. Quirico alla Felce, Cappella della Fattoria La Chiocciola. ‐ Giardini storici e parchi storici: Fattoria La Chiocciola. ‐ Componenti minori dell’identità storico‐culturale: tabernacoli, edicole, croci votive e cippi. ‐ Viabilità di impianto storico: principali strade di connessione sovracomunale (SP 1 “Aretina per San Donato”) e principali strade di connessione comunale (“Strada delle Serre” e “Strada del Massone”); via Vecchia Aretina (tratto della Regia postale compreso tra Troghi e San Donato). Rete viaria minore sufficientemente integra.
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1.2.3 Risorse sociali:
‐ Presenza di servizi di base: asilo nido, scuola dell’infanzia e scuola primaria, farmacia, ufficio postale e impianti sportivi a Troghi; Ufficio postale e scuola (scuola dell’infanzia privata) a San Donato in Collina. ‐ Presenza di circoli ricreativi e culturali a Troghi (Circolo Arci), Cellai (Circolo Arci) e San Donato in Collina (Circolo Società del mutuo soccorso). 1.2.4 Risorse economico‐produttive:
‐ Agricoltura: Presenza dell’unico frantoio extra‐aziendale esistente nel territorio comunale. ‐ Industria‐artigianato: aree produttive in località Le Valli e area produttiva dismessa ex Montecchi tra Troghi e San Donato in Collina. ‐ Commercio: vi ricadr il 25% degli esercizi di vicinato dell’intero territorio comunale. E’ in corso l’iter per l’autorizzazione di una media struttura di vendita a Troghi. A Troghi si svolge un mercato rionale settimanale. ‐ Turismo e loisir: sono presenti la principale struttura turistico ricettiva del territorio comunale (campeggio “Il Poggetto” c/o Cellai), una casa vacanza (San Donato in Collina) e un bed & breakfast (Troghi). 1.2.5 Risorse visuali:
‐ Risorse naturalistico‐ambientali: corsi d’acqua secondari e relativa vegetazione ripariale; alcuni lembi di vegetazione boschiva. ‐ Risorse culturali e identitarie: trame agricole irregolari residuali tra gli insediamenti; tessuti storici dei diversi centri presenti nel sistema territoriale; alcuni elementi di interesse storico‐documentario (in particolare chiese); insediamenti a carattere urbano con differenti livelli di compattezza e densità; ampio campeggio; manufatti produttivi dismessi. ‐ Luoghi della percezione e orizzonti visivi: gli orizzonti visivi dell’ambito sono costituiti prevalentemente dai versanti collinari che delimitano la Valle di Troghi e dai quali si ha una migliore percezione di questo stesso paesaggio. Da San Donato si ha una buona percezione del paesaggio fino a Troghi. 1.3. Criticità
1.3.1. Criticità ambientali:
1.3.1.1 Territorio rurale
Presenza di aree a pericolosità geomorfologica elevata e molto elevata, per fenomeni franosi, attivi o quiescenti, e fenomeni di soliflusso generalizzato, nella porzione settentrionale del sistema territoriale (Collina del San Donato) in coincidenza con la prevalenza di terreni argillitici. Aree a
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pericolosità idraulica elevata e molto elevata in corrispondenza delle zone di fondovalle delle principali aste fluviali. Elevata frammentazione ecologica generata dalla compresenza del tracciato autostradale, della strada provinciale Aretina e dei centri urbani di Troghi e Cellai e, a nord, di San Donato. Scarsa presenza di componenti di vegetazione naturale. Inquinamenti generati dall’Autostrada A1 e inquinamento elettromagnetico dovuto alla linea di alta tensione (132 Kv) che alimenta la linea ferroviaria Direttissima. Usi impropri e degradanti in sinistra idrografica del Fosso del Salceto (a valle della strada comunale tra Salceto a Torricella e immediatamente a ridosso del fosso), che determinano situazioni critiche connesse soprattutto alla presenza della linea ferroviaria. Tra le aree degradate si rilevano:
- cabina di trasformazione primaria Enel della linea di alta tensione 132 Kv S. Barbara‐Rignano;
- cabina di trasformazione primaria FS. Impianto di trasformazione della corrente elettrica che alimenta la linea ferroviaria direttissima (da 132 a 3‐3.5 Kv);
- discarica inerti provenienti dai lavori della Direttissima Firenze‐Roma; - ex discarica rifiuti solidi urbani del Comune di Rignano; - ex cantiere della Direttissima Firenze‐Roma; - aree di stoccaggio e trattamento inerti; ‐ “Posto Comunicazione San Donato” FS.
1.3.1.2 Ambiti urbani: Centri abitati di Troghi, Cellai
Inquinamenti e limitazioni alla qualità della vita generate dal traffico di attraversamento a Troghi e Cellai, con problemi di congestionamento e di sicurezza per i pedoni (in particolare la strettoia di Troghi, l’innesto tra la SP 1 “Aretina per San Donato” e la viabilità di connessione comunale a Cellai). Scarsa valorizzazione della Via Vecchia Aretina (attualmente in stato di abbandono e a tratti non transitabile). Inquinamenti generati dall’Autostrada A1 a Troghi e Cellai (area urbana e campeggio). Inquinamento elettromagnetico generato dalla linea di alta tensione (132 Kv) che alimenta la linea ferroviaria Direttissima con particolare criticità riscontrabile in prossimità delle nuove lottizzazioni di Via Dossetti e della Chiesa parrocchiale del Sacro Cuore.
1.3.1.3 Ambiti urbani: Centro abitato minore di San Donato in Collina
Inquinamenti generati dal traffico di attraversamento lungo la SP 1 “Aretina per San Donato”, con problemi di congestionamento e di sicurezza per i pedoni. Presenza incombente della Autostrada A1, sebbene in galleria. Inquinamento elettromagnetico dovuto alla linea di alta tensione (132 Kv) che alimenta la linea ferroviaria Direttissima con particolare criticità riscontrabile nelle lottizzazioni di Via Chiarantini.
1.3.2. Criticità insediative:
1.3.2.1 Territorio rurale
………….
1.3.2.2 Ambiti urbani: Centri abitati di Troghi, Cellai
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Tendenziale saldatura tra i centri abitati di San Donato, Troghi, Cellai e Le Valli. Crescita insediativa per addizioni edilizie parassitarie della viabilità matrice, a monofunzionalità residenziale, avvenuta senza dar luogo a una nuova struttura urbana efficiente (luoghi centrali, sistema degli spazi pubblici, mix funzionale, sistema compiuto e gerarchizzato della viabilità e della sosta). Forma urbana eccessivamente allungata lungo strada a Troghi, con difficoltà di raccordo e di relazione funzionale tra i settori del centro abitato. Mancanza di un sistema del verde di rigenerazione ambientale e di connettività urbana.
1.3.2.3 Ambiti urbani: Centro abitato minore di San Donato in Collina
Insediamento di valico transfrontaliero privo di un centro riconoscibile e di una struttura urbana funzionante (forti differenze tra i pesi insediativi di Rignano e Bagno a Ripoli). Gravitazione sugli storici spazi “centrali” lungo la Via Aretina. Necessità di uno stretto coordinamento con il Comune di Bagno a Ripoli. 1.3.3. Criticità infrastrutturali:
1.3.3.1 Territorio rurale
L’Autostrada A1 corre parallela al fondovalle sui terreni di mezza costa, provocando alterazione e frammentazione del paesaggio senza servire direttamente il territorio comunale.
1.3.3.1 Ambiti urbani: Centri abitati di Troghi, Cellai
Strade matrici che assolvono il duplice ruolo di attraversamento e di collegamento tra i settori urbani. Mancanza di percorsi pedonali e piste ciclabili (con la parziale eccezione del breve tratto realizzato a seguito dell’intervento di recupero dell’ex Sansificio Caldini) e scarsità di attraversamenti pedonali dei corsi d’acqua a Troghi.
1.3.3.3 Ambiti urbani: Centro abitato minore di San Donato in Collina
Mancanza di collegamenti pedonali tra i centri abitati di Troghi e San Donato, nonostante la loro contiguità. 1.3.4. Criticità sociali:
1.3.3.1 Territorio rurale
……..
1.3.4.2 Ambiti urbani: Centri abitati di Troghi, Cellai
Insediamenti monofunzionali a carattere residenziale privi di una struttura urbana efficiente.
1.3.4.3 Ambiti urbani: Centro abitato minore di San Donato in Collina
Insediamento carente di centralità urbana e privo di struttura urbana funzionante.
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1.3.5. Criticità economico‐produttive:
1.3.5.1 Territorio rurale
Diffusi terreni incolti, soprattutto a ridosso dell’autostrada, con particolare evidenza nel versante di San Donato, e in contiguità con i centri abitati. Aree agricole intercluse e marginali. Limitazioni delle attività colturali tipiche della collina determinate dai caratteri fisici del territorio.
1.3.5.2 Ambiti urbani: Centri abitati di Troghi, Cellai
Strutture produttive di vecchio impianto in abbandono a Troghi (ex Montecchi).
1.3.5.3 Ambiti urbani: Centro abitato minore di San Donato in Collina
…………….
1.3.6 Criticità visuali:
Nel sistema territoriale le criticità paesaggistiche sono legate principalmente alle seguenti situazioni: - Insediamenti urbani discontinui caratterizzati dalla giustapposizione di aree libere e spazi costruiti, privi di reciproche relazioni fisico‐funzionali e percettive e della definizione dei propri margini;
- Presenza di reti ed infrastrutture lineari che recidono il contesto paesaggistico limitandone la continuità e connettività;
- Espansioni urbane recenti costituite da tipologie edilizie con soluzioni architettoniche (forme, colori, ecc) prive di capacità di inserirsi nel contesto paesaggistico (es. a Cellai, addizioni di Via degli ulivi e Via delle Serre);
- Impianti produttivi dismessi di grandi dimensioni: area ex Montecchi con capannoni in stato di abbandono e fatiscenti;
‐ Linea di alta tensione (132 Kv) che attraversa Troghi e lambisce Cellai.
2. Valutazione diagnostica
2.1 Sistema ambientale:
Il sistema territoriale è caratterizzato dalla compresenza di elementi di frammentazione, quali l’autostrada A1, la strada provinciale e gli insediamenti di Troghi e Cellai, che “isolano” il sistema territoriale 5, di maggior naturalità, dalle restanti porzioni comunali. Sono ancora presenti alcuni varchi da salvaguardare, in prossimità della galleria autostradale, del viadotto e di alcuni sovrappassi autostradali. L’elemento di maggior naturalità è localizzato nel tratto di vegetazione arborea ripariale lungo il Fosso delle Formiche, ma nel suo complesso il sistema territoriale presenta aree di basso valore naturalistico.
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2.2. Sistema insediativo:
Il sistema insediativo è sostanzialmente lineare, impostato sulla viabilità storica: gli opifici e le residenze del fondovalle si sono attestati lungo il tracciato stradale mantenendo un rapporto diretto con esso. Questa regola insediativa, rispettata fino alla metà del secolo scorso, è stata profondamente alterata con la costruzione dell’autostrada. Lo sviluppo dei due centri principali (Troghi e Cellai) ha prodotto situazioni di criticità insediativa (vedi schede centri abitati). Scarsa attenzione qualitativa delle addizioni recenti, soprattutto per quanto riguarda il rapporto con il paesaggio. 2.3. Sistema infrastrutturale:
La Cassia Nova (attuali SP “Aretina per San Donato” e, per il tratto San Donato in Collina‐Troghi, Via Vecchia aretina) che passa per Figline, Incisa, Palazzolo e Troghi, scollinando in corrispondenza del valico di San Donato, è la principale arteria di collegamento di lungo raggio tra Firenze e Roma attorno alla quale si è strutturato il sistema insediativo. Una profonda alterazione di questo connubio tra sistema insediativo e infrastrutturale è avvenuta con la costruzione dell’autostrada che corre parallelamente al fondovalle sui terreni di mezza costa, tagliando il sistema dei crinali secondari e dei corsi d'acqua. La crescita insediativa di Troghi e Cellai ha reso insostenibile la commistione fra traffico locale e traffico di attraversamento, rendendo necessaria l’eliminazione del traffico di attraversamento dai due centri abitati attraverso l’individuazione di una variate alla SP 1 “Aretina per S. Donato”. E’ necessaria inoltre una maggiore efficienza nei collegamenti espletati dal sistema di trasporto pubblico nei collegamenti con il capoluogo. Il sistema di approvvigionamento idrico della rete acquedottistica è al limite delle necessità della popolazione. I tracciati delle linee ad alta tensione che attraversano il territorio comunale ignorano la struttura paesaggistica e, in particolare, la struttura morfologica e semiologica. 2.4. Sistema sociale: A Troghi sono presenti i servizi scolastici di base (dall’asilo nido alla scuola primaria), che tuttavia risultano carenti, per qualità e quantità, di spazi aperti pertinenziali e in condizioni critiche di manutenzione (necessità di adeguamento strutturale della scuola primaria). Carenza di servizi socio‐sanitari, con la parziale eccezione delle strutture private della Croce azzurra. Mancata valorizzazione delle aree di lungo fiume (Fosso di Troghi). 2.5. Sistema economico‐produttivo:
Il sistema territoriale si caratterizza per l’alta concentrazione di insediamenti. Le aree agricole presentano forti limitazioni morfologiche. Prevalgono le conduzioni agricole amatoriali, spesso connesse alla residenza. La forte correlazione fra insediamenti e attività agricole determina una notevole variabilità del mosaico del suolo, sia per la presenza di una maglia fondiaria ricca di
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terrazzi e ciglioni, con prevalenza dell’olivo nelle forme tradizionali, sia per la presenza di numerosi elementi naturali, quali fossi, boschetti, incolti, che si alternano ai campi. Presenti situazioni di degrado e di abbandono, soprattutto nelle pertinenze di fabbricati e di strutture dismesse.
2.6 Paesaggio:
L’ambito della Valle di Troghi e Valico di San Donato risente di dinamiche insediative in atto che hanno prodotto un paesaggio ancora ibrido e di transizione, da una immagine storica dell’antica via Aretina punteggiata di piccoli nuclei e centri che risale verso il valico di San Donato, ad un nuovo paesaggio che ad oggi non è ancora formato. Questa condizione di passaggio se da una parte riduce sotto molti aspetti la attuale rilevanza di questo ambito paesaggistico, dall’altra ne evidenzia le potenzialità di riconfigurazione e qualificazione. Sotto questo aspetto l’ambito si candida in modo abbastanza naturale ad un progetto di riassetto integrato in cui la programmazione edilizia e la pianificazione territoriale futura puntino a ricucire e qualificare anche sotto il profilo percettivo ed ambientale questa parte di territorio.
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Sistema territoriale 4: “Media e alta collina di Castiglionchio e Miransù, con prevalente carattere agricolo – forestale, con insediamenti rarefatti di impianto storico ed elevato valore naturalistico”
Occupa il settore nord occidentale del territorio comunale, comprendendo la parte alta del bacino del Fosso di Castiglionchio.
1. Descrizione strutturale
1.1. Peculiarità e caratteri identificativi
Morfologia: Area collinare definita dal bacino del Fosso di Castiglionchio, con quote comprese tra 100 e 490 metri slm (Monte Cucco).
Clivometria: Caratterizzata da tratti di versante anche abbastanza acclivi con pendenze anche superiori al 50%, che digradano verso il fondovalle di Rosano.
Caratteri geologici: Estesa presenza dei terreni litoidi riconducibili all’unità ligure di Monte Morello. Prevalenza dei termini calcarei della formazione di Monte Morello in corrispondenza dell’allineamento Miransù ‐ Castiglionchio. La natura litologica prevalentemente litoide determina la maggiore asperità del rilievo e la caratteristica morfologia maggiormente incisa.
Caratteri idrografici: Nell’alta collina trovano origine tutti i corsi d’acqua minori che
affluiscono direttamente in Arno, incidendo il versante settentrionale della dorsale (“flat irons”)
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Uso del suolo: Aree a prevalente copertura boschiva (58% del sistema territoriale) e arbustiva (4%), con ampi tratti ad uso agricolo (31% del sistema territoriale), prevalentemente ad oliveto (19%), concentrati soprattutto a nord‐est lungo il Fosso di Catiglionchio tra Rosano e Villamagna.
Caratteri agronomici: Area agricola caratterizzata da coltivazioni tipiche della collina alternate a boschi, prevalentemente di carpino e roverella, con diffusi terrazzamenti e appezzamenti spesso di piccole dimensioni circondati da elementi naturali quali boschetti, boschi, formazioni vegetali lineari, filari. La presenza in passato di grandi fattorie ha determinato grandi estensioni di territorio in cui la densità abitativa è bassa, con insediamenti civili alternati a quelli agricoli e numerose unità turistiche ed agrituristiche. Le condizioni morfologiche non facilitano la meccanizzazione delle operazioni agricole, configurando situazioni più complesse rispetto alle altre parti collinari del territorio comunale e favorendo estesi fenomeni di abbandono e di sottoutilizzazione delle risorse agricole. La matrice geologica è invece favorevole alle coltivazioni tipiche della collina. I suoli risultano meno profondi e meno fertili rispetto ad altre situazioni e tali limitazioni contribuiscono a produrre oli e vini di eccellenza, almeno nelle esposizioni migliori dei versanti. Nei boschi i terreni sono adatti alla crescita dei tartufi così detti “minori”. L’area boscata al confine con Bagno a Ripoli che si congiunge con i boschi di Torre a Cona è caratterizzata dalla presenza di proprietà fondiarie estese, una situazione che crea i presupposti per una più facile gestione associata, prevedendo una utilizzazione pianificata della risorsa forestale ed il recupero e la manutenzione della viabilità secondaria.
Caratteri naturalistici: Boschi termofili di querce (roverella) e, in misura ridotta ma significativa, di cipresso e roverella. Arbusteti su ex‐coltivi, soprattutto nel settore centro‐occidentale.
Caratteri insediativi: Assenza di centri abitati, borghi rurali e insediamenti accentrati. L’ insediamento sparso è rarefatto, disposto sui crinali che scendono
verso il Fosso di Castiglionchio, con presenza significativa di tracce delle antiche strutture fortificate trasformate in villa (Castiglionchio, Montione) e più raramente in case coloniche (Bonsi). Vi è presente la pieve di S. Lorenzo a Miransù.
Caratteri infrastrutturali: La viabilità principale è costituita da strade di connessione comunale: la comunale “Strada Castiglionchio‐Poggio a Luco” (per i collegamenti tra Rosano e Villamagna) garantisce l’accessibilità a tutto il sistema
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territoriale. La viabilità minore si concentra sui crinali che scendono verso il Fosso di Castiglionchio. Gli insediamenti sparsi presenti nel settore settentrionale compreso tra Rosano e Calcina‐Sanprugnano‐Montioni‐Castiglionchio sono serviti dalla rete acquedottistica e dalla linea elettrica (che verso sud si spinge fino a Trebbio‐Miransù). Il sistema di raccolta dei rifiuti penetra in profondità lungo la comunale “Strada Castiglionchio – Poggio a Luco” fino a quest’ultima località.
Caratteri paesaggistici: L’Ambito 4 Colline e valli di Castiglionchio ‐ Paesaggio a dominante forestale e agricola con significativa presenza di forme insediative storiche di interesse culturale coincide con l’omonimo Sistema territoriale. Si tratta di un paesaggio di media‐alta collina racchiuso da crinali e versanti che formano una corona circolare nella quale si insinua la valle del fosso di Castiglionchio. In questo paesaggio concluso e quasi completamente boscato si evidenzia la rarefazione di presenze insediative storiche, alcune di notevole interesse architettonico e testimoniale, per la maggior parte localizzate in punti emergenti della morfologia del territorio. La parte centrale dell’ambito tra il Castello di Castiglionchio, la Pieve di San Leonardo a Miransù e gli altri casali storici, è caratterizzata dalle trame agricole di oliveti e vigneti che aprono spazi alla percezione visiva di tale contesto. La viabilità che risale i versanti collinari offre visuali paesaggistiche di notevole qualità, sempre concluse dagli orizzonti visivi costituiti dai boschi e dai crinali che circondano quasi l’intero ambito. La parte nord di questo, rivolta verso l’Arno in corrispondenza di Rosano, risulta maggiormente connotata dagli usi agricoli e da una edificazione rada di origine non storica.
1.2. Risorse
1.2.1. Risorse naturali:
‐ Reticolo idrografico superficiale: Fosso di Castiglionchio. Il reticolo è caratterizzato dai brevi tratti di monte dei corsi d’acqua secondari a prevalente regime torrentizio stagionale (in funzione dell’elevata permeabilità secondaria per fratturazione della formazione calcarea prevalente). ‐ Rete ecologica provinciale:
‐ dei boschi: corridoio; ‐ degli arbusteti: nucleo di connessione. ‐ Rete ecologica comunale:
‐ dei boschi: corridoio lungo il Fosso di Castiglionchio; ‐ dei boschi, degli arbusteti e delle aree aperte: elementi relitti di connessione; area agricola di connessione secondaria.
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‐ Due sorgenti in località Le Pozzacce ed un pozzo in vicinanza dell’agglomerato di Castiglionchio per usi acquedottistici (gestione Publiacqua). 1.2.2 Risorse storico‐culturali:
‐ Siti e manufatti di interesse archeologico: ritrovamenti di reperti di ziro e ceramica chiara (età etrusca) in località Sanprugnano, frammenti ceramici e vernice nera (epoca etrusca ellenistica) in località Poggio Crocifisso. ‐ Edifici religiosi: Pieve di S. Lorenzo a Miransù; chiese di S. Maria a Castiglionchio, San Martino a Samprugnano; cappella di Mitigliano. ‐ Strutture fortificate: Castiglionchio, Montione, Bonsi. ‐ Componenti minori dell’identità storico‐culturale: tabernacoli, edicole, croci votive e cippi. ‐ Viabilità principale di impianto storico: Via Maremmana, antico tracciato di epoca etrusca che corre lungo il confine occidentale con Bagno a Ripoli; “Strada Castiglionchio – Poggio a Luco” (comunale) “Strada di Sanprugnano” (comunale). 1.2.3 Risorse sociali: Assenza di attrezzature e servizi. 1.2.4 Risorse economico‐produttive:
‐ Agricoltura: buone caratteristiche agronomiche dei terreni per la produzione viticola e di olio di qualità. Presenza di un’azienda agricola qualificata, attiva anche nella produzione biologica e nel settore turistico. – Turismo e loisir: sono presenti strutture ricettive legate al mondo rurale: due agriturismi, un bed & breakfast, una casa vacanza. I percorsi escursionistici, non segnalati e che toccano le quote più alte dei poggi, con ampie vedute panoramiche, conferiscono a questi luoghi un peculiare potenziale turistico. 1.2.5 Risorse visuali: ‐ Risorse naturalistico‐ambientali: crinali e versanti collinari; corsi d’acqua secondari e relativa vegetazione ripariale; formazioni boschive consolidate. ‐ Risorse culturali e identitarie: trame agricole delle colture specialistiche; elementi di interesse architettonico e storico‐documentario (castello, pieve, ecc). ‐ Luoghi della percezione e orizzonti visivi: gli orizzonti visivi dell’ambito sono costituiti prevalentemente dai versanti collinari e dai crinali che delimitano la stretta valle di Castiglionchio; la viabilità che risale i versanti offre una ottima percezione per parti del paesaggio. 1.3. Criticità
1.3.1. Criticità ambientali:
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Pericolosità geomorfologica elevata, legata soprattutto alla forte acclività lungo i versanti. Pericolosità idraulica elevata e molto elevata lungo il Fosso di Castiglionchio con interferenza con area urbanizzata. Media antropizzazione del territorio rurale con scarsa presenza di componenti di vegetazione naturale. Frammentazione delle aree aperte naturali e ridotta estensione dei loro frammenti. Inquinamento elettromagnetico dovuto alla linea di alta tensione (132 Kv) “Calenzano‐Pontassieve der. Varlungo”.
1.3.2. Criticità insediative:
… 1.3.3. Criticità infrastrutturali:
Sistema territoriale chiuso, con scarsi collegamenti da e verso l’esterno e limitate capacità di carico della rete viaria in rapporto ai traffici veicolari generati dalle nuove forme di insediamento (residenziale sparso e, soprattutto, turistico‐ricettivo a Castiglionchio). Tendenziale scomparsa della viabilità minore e dei sentieri. Gli insediamenti sparsi non sono serviti dalla rete dello smaltimento delle acque reflue, del gas metano e, limitatamente al settore meridionale del sistema, dalla rete acquedottistica. Assenza del servizio di trasporto pubblico locale. 1.3.4. Criticità sociali:
Gli insediamenti sparsi non sono serviti da una rete di trasporto pubblico.
1.3.5. Criticità economico‐produttive:
Diffuso abbandono delle pratiche colturali.
1.3.6 Criticità visuali:
Nel Sistema territoriale non si evidenziano particolari criticità paesaggistiche, se non potenziali situazioni di modificazione puntuale degli attuali caratteri a fronte di effetti delle lavorazioni agricole meccanizzate, ovvero degli esiti di eventuali interventi sul patrimonio edilizio storico e sulle relative pertinenze scarsamente sensibili ai connotati peculiari e di qualità del contesto paesaggistico. Si segnala altresì l’importanza di preservare gli spazi agricoli residuali ed in particolare le colture prative per garantire un minimo grado di eterogeneità paesaggistica e variabilità degli spazi naturali.
2. Valutazione diagnostica
2.1 Sistema ambientale:
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L’estensione e la continuità della copertura forestale determinano un complessivo alto valore naturalistico del sistema, seppure vulnerabile per l’influenza della gestione antropica. I nuclei boscati e gli arbusteti concorrono a connettere tra loro elementi di maggior naturalità extracomunali (ad es. Monti del Chianti, Vallombrosa, Monte Senario).
2.2. Sistema insediativo:
L’insediamento sparso è rarefatto e necessita di maggiore integrazione con il centro abitato di riferimento Rosano.
2.3. Sistema infrastrutturale:
La strada comunale “Castiglionchio ‐ Poggio a Luco” garantisce l’accessibilità a tutto il sistema territoriale e funziona come viabilità alternativa per i collegamenti con Villamagna e Bagno a Ripoli; necessita pertanto di adeguamenti funzionali, oltre alla normale manutenzione che assicuri lo stato di efficienza. Mancanza del servizio di trasporto pubblico. Assenza nel sistema territoriale della rete di smaltimento dei reflui e di impianti di depurazione, della rete del gas metano e, nel settore di Miransù, di una rete acquedottistica.
2.4. Sistema sociale: Mancanza dei servizi di base (assenti anche a Rosano, centro abitato più prossimo). Necessità di una adeguata valorizzazione della Pieve di Miransù.
2.5. Sistema economico‐produttivo:
I boschi, presenti in grande estensione nel sistema territoriale, mostrano una maggiore suscettività per una utilizzazione multifunzionale e per una pianificazione della gestione produttiva rispetto ad altre zone del territorio comunale: in particolare l’area al confine con Bagno a Ripoli tra San Donato, Poggio a Luco e Miransù (classificata “zona boscata che si presta alla gestione pianificata delle risorse”). Prevalgono le grandi proprietà, non sempre connesse alla gestione agricola, con ampie parti del territorio che presentano vistosi fenomeni di abbandono delle colture e di conduzione estensiva dei campi. Le caratteristiche fisiche rappresentano un limite alla utilizzazione agricola dei suoli, anche se, soprattutto nelle zone meglio esposte e di crinale, sono individuabili posizioni molto adatte alle produzioni di qualità. Le sistemazioni idrauliche e i terrazzamenti sono in gran parte a rischio di degrado e di frana. Le dotazioni turistico‐ricettive esistenti, ad eccezione di quelle presenti a Castiglionchio, non sfruttano pienamente le potenzialità di un territorio di rilevanti qualità paesaggistiche e culturali, vicino all’area metropolitana fiorentina.
2.6 Paesaggio:
L’Ambito delle Colline e valli di Castiglionchio presenta nel complesso alti livelli di integrità e rilevanza, sia dal punto di vista naturalistico che storico‐culturale. La parte nord affacciata sull’Arno risente delle dinamiche legate alla vicinanza a Rosano e, probabilmente, a Pontassieve che possono costituire situazioni di rischio di ulteriore edificazione sparsa. In generale l’Ambito costituisce una porzione di paesaggio del territorio rignanese di alta qualità.
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Sistema territoriale 5: “Alta collina di Poggio Casalmonte e Poggio Firenze, con prevalente copertura boschiva, con insediamenti episodici di impianto storico ed elevato valore naturalistico”
Occupa il settore sud occidentale del territorio comunale, compreso tra l’Autostrada A1 e il confine comunale.
1. Descrizione strutturale
1.1. Peculiarità e caratteri identificativi
Morfologia: Area collinare con quote comprese tra i 240 e i 680 metri slm.
Principali rilievi della dorsale occidentale: Poggio Firenze (680 m.s.l.m.), Poggio Casalmonte (676 m.s.l.m.), località Casalmonte (627 m.s.l.m.).
Clivometria: Pendenze piuttosto elevate, generalmente crescenti nel passaggio tra le aree pedecollinari prossime ai fondovalle e le aree collinari.
Caratteri geologici: Prevalenza di terreni arenacei riconducibili alle Unità Toscane. La natura litologica prevalentemente litoide determina la maggiore asperità del rilievo e la caratteristica morfologia maggiormente incisa oltre a determinare suoli più adeguati alle coperture boschive.
Caratteri idrografici: Affluenti a carattere torrentizio del Fosso di Troghi che determinano l’incisione di vallecole abbastanza strette.
Uso del suolo: Area densamente boscata (75% del sistema territoriale) con importanti nuclei arbustati (7%) e piccoli appezzamenti ad uso agricolo (13%) con
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prevalenza di oliveti (5%), quasi esclusivamente ad est in prossimità del fondovalle, intorno ai nuclei rurali presenti.
Caratteri agronomici: Area di media collina, versante orientale della catena dei Monti del Chianti, con prevalenza di boschi che, senza soluzioni di discontinuità, si sviluppano da Firenze a Siena. La matrice geologica determina lo sviluppo di suoli poco profondi, sabbioso‐limosi, mediamente sciolti, adatti alle coltivazioni tipiche della collina interna.
I campi si sviluppano in appezzamenti di piccole dimensioni, spesso terrazzati che si alternano a boschi e boschetti e ad altre forme di vegetazione naturale. Prevalgono gli insediamenti civili rispetto a quelli agricoli, le forme di conduzione dei terreni di tipo amatoriale rispetto a quelle di tipo produttivo. Dominano le proprietà e le aziende di piccole dimensioni, fatta eccezione per i boschi.
La frammentazione della proprietà e l’orografia contribuiscono, insieme alla fitta rete di impluvi e ruscelli, a creare numerosi elementi di discontinuità del paesaggio agrario che presenta una grande variabilità con alternanza di spazi coltivati e formazioni vegetali naturali.
L’area boscata è dominante rispetto a quella agricola, il castagno è diffusamente presente sul versante, anche in forma di alto fusto per la produzione di marroni. L’area boscata di Fontesanta, che presenta proprietà medio grandi, suscettibili di facilitare un’utilizzazione pianificata delle risorse, è stata classificata parco dal precedente strumento urbanistico e dal piano strutturale del vicino Comune Bagno a Ripoli.
Caratteri naturalistici: Boschi a prevalenza di latifoglie (castagno, cerro, roverella), boschi misti di latifoglie e conifere (pino marittimo), boschi a dominanza di ontano nero (localizzati), brughiere a ginestrone ed eriche (Poggio Firenze), arbusteti.
Caratteri insediativi: Rarefatti insediamenti sparsi, tra cui spicca la Chiesa di S. Lucia a Bisticci.
Caratteri infrastrutturali: La viabilità consente i collegamenti interni al territorio comunale e quelli con il territorio comunale Incisa (attraverso la “Strada del Massone”), nonché l’accesso all’alta collina attraverso diradati percorsi che salgono da Troghi e Cellai.
Caratteri paesaggistici: L’Ambito 5 Alte colline boscate di Casalmonte e del Poggio di Firenze ‐Paesaggio a dominante forestale con presenza di insediamento sparso storico e recente, corrispondente all’omonimo Sistema territoriale, è costituito dalle alte colline che delimitano il territorio comunale a sud‐ovest. Si tratta di un paesaggio a prevalente matrice naturalistica dovuta alla copertura pressoché totale di boschi, caratterizzato da presenze
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insediative rade e isolate. La maggior parte delle testimonianze di interesse storico‐architettonico è localizzata in corrispondenza del crinale principale disposto in direzione nord‐sud; i versanti a nord‐est, affacciati sulla Valle di Troghi, ma separati da questa per la presenza dell’autostrada, sono interessati da alcune aggregazioni edilizie residenziali di origine non storica e da elementi di interesse storico‐documentario.
1.2. Risorse
1.2.1. Risorse naturali:
‐ Reticolo idrografico superficiale: Fossi di Gamberaia, Ribuio e del Faeto. Il reticolo è caratterizzato dai brevi tratti dei corsi d’acqua a prevalente regime torrentizio stagionale (in funzione dell’elevata permeabilità secondaria per fratturazione della formazione arenacea prevalente). ‐ Estese coperture di boschi di latifoglie e misti conifere‐latifoglie. ‐ Area di importanza naturalistica: brughiera a ginestrone ed eriche del Poggio di Firenze. ‐ Emergenze vegetazionali: Fossi del Faeto e del Poggiale: boschi di ontano nero. ‐ Rete ecologica provinciale:
‐ dei boschi: corridoio; ‐ degli arbusteti: nucleo di connessione.
‐ Rete ecologica comunale: ‐ degli arbusteti e delle aree aperte: elementi relitti di connessione; area agricola di connessione secondaria. ‐ dei boschi, degli arbusteti e delle aree aperte: varchi di connessione presso San Donato, tra Troghi e Cellai, nei pressi delle Valli (lungo il Fosso del Massone).
‐ Pozzo in località Poggiolo per usi acquedottistici (gestione Publiacqua). 1.2.2 Risorse storico‐culturali:
‐ Siti e manufatti di interesse archeologico: elevato numero di ritrovamenti in Località Poggio Firenze (prevalentemente di età etrusca), Poggio alle Piglie (età romana), Casalmonte, Poggiolo. ‐ Edifici religiosi: Chiesa di S. Lucia a Bisticci. ‐ Viabilità di impianto storico: in particolare la Via Maremmana e le relative connessioni con Casalmonte, Bisticci e Cellai. La viabilità esistente consente sia il collegamento con Incisa attraverso la comunale “Strada del Massone” sia l’accesso all’alta collina. Rete della viabilità minore che contraddistingue in modo esclusivo l’area, con permanenza dei caratteri funzionali e strutturali di tipo rurale e il valore panoramico di molti tratti. ‐ Componenti minori dell’identità storico‐culturale: Tabernacoli, edicole, croci votive e cippi. ‐ Fontesanta, luogo panoramico ricco di acque sorgive, da sempre utilizzate per fini idropotabili. Negli anni ’30 del XX secolo vi fu costruito un rifugio, mèta ancora oggi di escursioni a carattere ricreativo.
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1.2.3 Risorse sociali:
Rifugio di Fonte Santa (al confine tra Rignano e Bagno a Ripoli).
1.2.4 Risorse economico‐produttive:
Boschi per la produzione di marroni. 1.2.5 Risorse visuali:
‐ Risorse naturalistico‐ambientali: Crinali e versanti collinari; corsi d’acqua secondari e relativa vegetazione ripariale; formazioni boschive consolidate. ‐ Risorse culturali e identitarie: trame agricole delle colture specialistiche; elementi di interesse architettonico e storico‐documentario. ‐ Luoghi della percezione e orizzonti visivi: l’ambito è meglio percepibile dai paesaggi limitrofi e costituisce, per la quota raggiunta dalle colline, uno degli orizzonti visivi costanti delle visuali dal settore centrale del territorio comunale. La viabilità che risale i versanti e alcuni punti panoramici offrono interessanti visuali prevalentemente dei paesaggi circostanti. 1.3. Criticità
1.3.1. Criticità ambientali:
Locali pericolosità geomorfologiche elevate, per fenomeni di franosità prevalentemente quiescente. Riduzione degli arbusteti a ginestrone ed eriche per “ingresso” di specie arboree. Riduzione degli ambienti agricoli e diminuzione della biodiversità. Inquinamento elettromagnetico degli impianti di teletrasmissione RTV di Poggio Firenze.
1.3.2. Criticità insediative:
….
1.3.3. Criticità infrastrutturali:
Difficoltà di accesso al sistema territoriale determinata dalle caratteristiche morfologiche e dal cattivo stato di manutenzione della viabilità, oltre che da fenomeni di privatizzazione della rete della viabilità minore. I pochi insediamenti esistenti non sono serviti dalle reti dell’acquedotto, dello smaltimento delle acque reflue, del gas metano e del sistema di raccolta dei rifiuti.
1.3.4. Criticità sociali:
Non è presente un servizio di trasporto pubblico.
1.3.5. Criticità economico‐produttive:
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Scarsa presenza di dotazioni turistico‐ricettive.
1.3.6 Criticità visuali:
Nel sistema territoriale non si evidenziano significative criticità paesaggistiche, se non puntuali situazioni dovute a caratteristiche architettoniche e sistemazioni delle aree di pertinenza degli aggregati residenziali di origine non storica presenti sui versanti. Altra criticità è rappresentata dalle aree agricole sottoutilizzate o in abbandono perché, nel tempo, compresse tra l’avanzamento del bosco e il tracciato dell’autostrada. Inquinamento visuale degli impianti di teletrasmissione RTV di Poggio Firenze.
2. Valutazione diagnostica
2.1 Sistema ambientale:
Il sistema territoriale presenta una naturalità diffusa derivante dall’estensione e dalla continuità della copertura forestale. Rappresenta l’area di maggior valore naturalistico di tutto il territorio comunale, con presenza di emergenze vegetazionali e faunistiche (castagneti, cerrete, brughiere a ginestrone ed eriche, boschi a dominanza di ontano nero). I nuclei boscati e gli arbusteti concorrono a connettere tra loro elementi di maggior naturalità extracomunali (ad es. Monti del Chianti, Vallombrosa, Monte Senario).
2.2. Sistema insediativo:
Sebbene ad oggi la consistenza degli insediamenti sia rarefatta, la presenza antropica in questo sistema territoriale è di lunga durata (ritrovamenti archeologici etruschi – via Maremmana di transumanza) e testimoniata anche dal riconoscimento di un’area di vincolo archeologico.
2.3. Sistema infrastrutturale:
Questa porzione di paesaggio si presenta “isolata” all’interno del territorio rignanese, sia per le caratteristiche fisiche (morfologia del rilievo, copertura boschiva diffusa), sia per la situazione determinata dalla costruzione dell’autostrada che corre lungo il suo margine orientale. La “strada comunale del Massone” svolge una importante funzione di viabilità alternativa per Incisa in Val d’Arno e necessita pertanto di adeguamenti funzionali e di costante manutenzione. Particolare cura e manutenzione è richiesta anche dal sistema della viabilità minore e dai sentieri, soprattutto in relazione a Fonte Santa. Mancano le reti infrastrutturali: rete acquedottistica, rete di smaltimento dei reflui e impianti di depurazione, rete del gas metano e sistema di raccolta dei rifiuti. Manca un servizio di trasporto pubblico. Gli impianti di radio‐comunicazione RTV di Poggio Firenze producono un forte impatto visuale e gravano su ambiti di rilevante qualità paesaggistica. 2.4. Sistema sociale:
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Assoluta mancanza dei servizi di base. Limitazioni alla qualità dell’abitare e alla accessibilità legate alla mancanza di un servizio di trasporto pubblico. Necessaria una maggiore integrazione con i centri abitati di Troghi, Cellai e San Donato in Collina. La vicinanza di un sito importante quale Fonte Santa richiede azioni di valorizzazione del luogo e di manutenzione del sistema viario. 2.5. Sistema economico‐produttivo:
I boschi, che coprono gran parte dei rilievi, sono più suscettibili di utilizzazione multifunzionale e di pianificazione della gestione produttiva rispetto ad altre zone del territorio comunale: l’area di Fonte Santa e tutto il crinale che confina con i Comuni di Bagno a Ripoli, Greve in Chianti ed Incisa in Val d’Arno, dunque, sono classificabili come “zone boscate funzionali alle attività del tempo libero e all’escursionismo”. La frammentazione della proprietà, la densità degli insediamenti diffusi, cui è collegata una attività di coltivazione prevalentemente per autoconsumo, nonché la dominanza della coltivazione dell’olivo rendono questo sistema fortemente eterogeneo e caratterizzato da una elevata variabilità ambientale. La ridotta presenza di dotazioni turistico‐ricettive e la scarsa valorizzazione del paesaggio forestale limitano la fruizione del territorio e non sfruttano convenientemente le sue rilevanti potenzialità paesaggistiche. 2.6 Paesaggio:
L’Ambito delle Alte colline boscate di Casalmonte e del Poggio di Firenze presenta nel complesso buoni livelli di integrità e alta rilevanza, soprattutto dal punto di vista naturalistico, che lo connotano come paesaggio di medio‐alta qualità.
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Sistemi funzionali
Definizione
Il Piano strutturale verifica e definisce la funzionalità del territorio comunale a partire da cinque sistemi funzionali, individuati, con riferimento alle sue principali caratterizzazioni, sulla base del Quadro conoscitivo di riferimento.
a. sistema ambientale; b. sistema insediativo; c. sistema infrastrutturale; d. sistema sociale; e. sistema economico produttivo.
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Sistema ambientale 1. Descrizione 1.1 Componenti costitutive 1.1.1. Concorrono alla costituzione del sistema ambientale comunale, inteso in chiave ecosistemica, quale parte di un sistema più ampio di carattere sovracomunale:
- i sistemi morfologico, idrografico, idrogeologico, arbustivo‐forestale e prativo, quali
principali componenti fisiche e naturali della struttura ambientale; - i sistemi agricolo, insediativo e infrastrutturale, quali principali componenti antropiche
della struttura ambientale.
1.1.2. Le componenti fisiche e naturali sono costituite da: - sistema morfologico: costituito da dolci colline che dal fondovalle dell’Arno risalgono verso
la dorsale occidentale caratterizzata da maggiore asperità del rilievo; - sistema idrografico: composto dal Fiume Arno, che delimita a nord ed est il territorio
comunale; dal sistema fosso di Troghi ‐ fosso delle Formiche ‐ fosso del Selceto, che delimita (in parte) a sud il territorio comunale; dal sistema fosso di Castiglionchio ‐ fosso del Molinuzzo, che caratterizza la porzione comunale nord‐occidentale; dai corsi d’acqua minori, che percorrono le vallecole dei rilievi collinari, alternate ai crinali;
- sistema idrogeologico: formato dal sistema delle sorgenti storiche e ad uso acquedottistico che si ritrovano in località Calcina e Pagnana;
- sistema arbustivo ‐ forestale: costituito dalle coperture boschive e arbustive di maggiore permanenza storica, presenti soprattutto nel settore centro‐occidentale, ma anche dalle macchie di bosco e dagli arbusteti distribuiti all’interno delle restanti porzioni del territorio comunale e dai tratti di vegetazione lineare presenti lungo il reticolo idrografico. Nota Antonella: Il sistema prativo? Non compaiono comunque grandi estensioni nell’uso del suolo…
1.1.3. Le componenti antropiche sono costituite da:
- sistema agricolo: costituito da un mosaico colturale che vede, accanto alla presenza di colture specializzate (olivo, vite, orti, ecc.), colture estensive (seminativi, prati, ecc.) e incolti;
- sistema insediativo: formato dagli insediamenti sparsi e dai borghi rurali, di impianto prevalentemente storico, nonché dagli insediamenti accentrati di tipo urbano, di impianto prevalentemente recente;
- sistema infrastrutturale: composto dalla viabilità minore, di impianto prevalentemente storico, e dalla viabilità principale di attraversamento e di connessione sovracomunale, anch’essa di impianto prevalentemente storico.
2. Valutazione diagnostica 2.1. Criticità funzionali 2.1.1. La funzionalità del sistema ambientale mostra le seguenti situazioni di criticità, derivanti dalle relazioni problematiche tra le componenti antropiche e le componenti fisiche e naturali:
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- il sistema insediativo accentrato negli ambiti urbani, soprattutto attraverso le espansioni recenti e gli insediamenti industriali:
o limita le capacità drenanti del reticolo idrografico, la dinamica delle acque e, localmente, le funzioni ecotonali delle rive, attraverso il restringimento e/o l’artificializzazione degli alvei, l’occupazione delle aree golenali, il tombamento dei tratti terminali di alcuni corsi d’acqua minori;
o riduce la qualità biologica delle acque attraverso gli scarichi non trattati1; o contribuisce alla frammentazione ambientale e, soprattutto in presenza di filamenti
urbani di consistente spessore, costituisce una barriera nei confronti delle relazioni ecologiche locali, in associazione alla mancanza di spazi verdi urbani adeguati per quantità, qualità, tipologia.
- il sistema infrastrutturale, soprattutto attraverso le principali infrastrutture viarie di
collegamento di carattere sovracomunale2: o limita le capacità drenanti del reticolo idrografico con il tombamento dei corsi
d’acqua minori; o contribuisce alla frammentazione ambientale creando barriere alle relazioni
ecologiche locali; o produce inquinamento acustico ed atmosferico con il traffico veicolare.
‐ il sistema agricolo, attraverso l’abbandono delle sistemazioni idraulico‐agrarie3:
o favorisce l’erosione del suolo; o determina la riduzione dei tempi di corrivazione delle acque piovane; o favorisce l’afflusso di detriti solidi nel reticolo idrografico, limitando la fluidità delle
acque. Il sistema agricolo, tuttavia, che presenta ancora un ricco mosaico colturale efficace per la biodiversità e la connettività ambientale, potrebbe aumentare le prestazioni ecologiche attraverso l’incremento della vegetazione lineare (siepi, filari alberati, vegetazione igrofila negli impluvi, ecc.) e il mantenimento di terre a riposo nell’ambito delle rotazioni colturali.
1 Località servite da fognatura prevalentemente mista ma non allacciate ad impianti di depurazione: Rignano,
limitatamente agli insediamenti di Via Roma, Rosano, Torri (in parte), Le Corti (in parte), Sarnese, S. Maria, Pian dell’Isola.
2 Autostrada del Sole, SP 1 “Aretina per San Donato”, SP 89 “Del Bombone”, SP 90 “Torri‐Volognano‐Rosano”. 3 Terrazzamenti, ciglionamenti, acquidocci, rete drenante minore, ecc.
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Sistema insediativo 1. Descrizione 1.1 Componenti costitutive 1.1.1. Il sistema insediativo del territorio comunale si compone di:
- insediamenti accentrati con caratteri estesi e consolidati di tessuto urbano. Al loro interno
si distinguono: o i centri abitati principali: Rignano, Rosano, Troghi, Cellai; o i centri abitati secondari: Torri, Bombone, San Donato in Collina.
- borghi rurali di impianto storico, generati solitamente da un edificio matrice4 con un
centro di aggregazione sociale, religioso o produttivo: Volognano, Sarnese, S. Maria, S. Martino.
- insediamenti accentrati a prevalente carattere residenziale:
o con costruzioni di impianto storico e recente: Le Valli, Torre Giulia‐Focardo, S. Piero;
o con costruzioni di impianto recente5 e strutture tipiche delle lottizzazioni suburbane: La Corte, La Felce, Montecucco.
- insediamenti accentrati a prevalente carattere produttivo: o Pian dell’Isola, Molinuzzo (Rosano).
- insediamenti sparsi del territorio rurale.
1.1.2. Il territorio comunale assume, pertanto, sebbene il capoluogo abbia un ordine preminente, un carattere policentrico, in virtù della presenza di tre centri abitati principali, dove si concentrano circa il 60% della popolazione residente6 e la totalità dei servizi di livello urbano e territoriale7.
2. Valutazione diagnostica 2.1. Criticità funzionali 2.1.1 La funzionalità del sistema insediativo evidenzia le seguenti situazioni di criticità:
o centri abitati: o a fronte di un sistema urbano policentrico non appare adeguata la caratterizzazione
di ruolo dei centri abitati, dove, con l’eccezione del capoluogo, mancano i servizi
4 In genere villa, chiesa o fattoria. 5 Impianto successivo ai primi anni ’60 del XX secolo. 6 Rignano 39%, Troghi ‐ Cellai 14%, Rosano 7%. 7 Nei tre centri abitati secondari risiede l’ 11% della popolazione, con rara presenza di servizi di base e più marcata
presenza di servizi privati. Nel territorio rurale, nelle varie articolazioni del sistema insediativo (borghi rurali, inse‐diamenti accentrati, case sparse), risiede il 29% della popolazione con servizi di prima necessità praticamente as‐senti.
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pregiati; o non sono presenti attrezzature e servizi di livello sovracomunale (unica eccezione il
Centro terapeutico europeo ubicato in località Boncioli a Torri).
o struttura urbana: la struttura urbana soffre di disfunzioni interne determinate da:
o la perdita di coerenza tra gli insediamenti recenti e la struttura ambientale di riferimento (soprattutto attraverso l’indifferenza nei confronti del sistema idrografico)8;
o la sovrapposizione della viabilità di attraversamento e della viabilità di distribuzione interna sui tracciati matrice di impianto storico, con conseguenti fenomeni di congestione, inquinamento, pericolo per l’incolumità dei pedoni e cesura tra settori urbani;
o la crescita insediativa incoerente per la presenza di espansioni avulse da un disegno complessivo di sviluppo e/o di riorganizzazione urbana, la perdita della forma compatta, la crescita a volte esasperata lungo le strade matrici9, la creazione di filamenti e/o di addizioni edilizie banali, costituite da episodi slegati, incapaci di creare una nuova struttura urbana funzionalmente compiuta e gerarchizzata;
o la carenza di luoghi urbani “centrali” (con la parziale eccezione di Torri e Bombone) o il loro snaturamento per effetto del traffico e/o della sosta (Rignano, Troghi);
o l’assenza di un “sistema” degli spazi pubblici, quale struttura fondativa e qualificante dei centri abitati;
o la mancanza del riconoscimento di ruolo qualificante, per gli ambiti urbani, delle concentrazioni di esercizi di vicinato10 ;
o la mancanza di un “sistema” degli spazi aperti urbani e, al loro interno, di un “sistema” degli spazi verdi capaci di favorire la qualità ambientale dei tessuti edificati e di creare efficaci raccordi con il territorio rurale e con le aree rivierasche del Fiume Arno e dei corsi d’acqua minori.
- centri abitati transfrontalieri:
i centri abitati transfrontalieri11 soffrono la mancanza di un progetto urbano unitario con i comuni limitrofi12, che assicuri, tra l’altro, il coordinamento nella realizzazione e nella gestione dei servizi13.
o tendenziale saldatura tra gli insediamenti, in particolare:
o nel settore centro‐settentrionale tra Torri e Sarnese. o nel settore centrale tra il centro abitato di Bombone e gli insediamenti accentrati di
8 Rignano, Rosano, Troghi, Pian dell’Isola 9 Rignano, Troghi 10 Rignano, Troghi 11 Rignano, Rosano, San Donato in Collina, ma anche la zona produttiva di Pian dell’Isola e l’insediamento accentrato
di Le Valli. 12 Comuni di Bagno a Ripoli, Reggello, Incisa in Val d’Arno, Pontassieve. 13 Con la parziale eccezione di Rosano, dove, limitatamente ai servizi scolastici, la popolazione in età scolare
usufruisce delle attrezzature di Pontassieve in virtù di intese tra i due comuni sulla gestione coordinata di tali servizi. Il Comune di Bagno a Ripoli, nel nuovo Piano strutturale, ha individuato necessità similari nelle strategie che riguardano l’abitato di San Donato in Collina.
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S. Piero e Le Corti; o nel settore sud‐orientale tra il centro abitato di Rignano (propaggini di Via Roma) e
l’insediamento accentrato a prevalente carattere produttivo di Pian dell’Isola; o nel settore sud‐occidentale tra il centro abitato di Troghi e quelli di San Donato in
Collina e Cellai e tra quest’ultimo e l’insediamento accentrato di Le Valli.
o collegamenti interni: alla mancata differenziazione e integrazione funzionale tra i centri abitati principali, corrisponde l’assenza di adeguati collegamenti nei servizi di trasporto pubblico, mentre è privilegiato il collegamento di ciascun centro abitato con Firenze e/o il Valdarno. Le linee che espletano i servizi interni, quali la “Circolare di Rignano” 14 e la “Pontassieve‐Rignano”15, infatti, non connettono in modo coordinato i tre centri abitati principali, presentano bassi standard di servizio in termini di frequenze nei transiti e non svolgono un ruolo di servizio urbano all’interno dei centri abitati attraversati.
o distribuzione dei servizi:
la mancanza dei servizi di base determina la dipendenza funzionale dei centri abitati secondari e dei borghi rurali dai centri abitati principali, in primo luogo, Rignano e, in secondo luogo, Troghi.
o territorio rurale:
nel territorio rurale, interessato in tempi recenti da un forte insediamento residenziale ad opera della popolazione urbana:
o gli insediamenti accentrati di impianto recente, realizzati attraverso lottizzazioni, costituiscono episodi avulsi da ogni logica insediativa di respiro strategico e generano tessuti privi di compiutezza morfologica e funzionale, totalmente parassitari nei confronti delle strutture urbane esistenti;
o la consistenza della popolazione residente, pari al 29% dell’intera popolazione residente nel territorio comunale, produce una domanda inevasa di servizi e di mobilità.
14 Che connette due dei tre centri abitati principali: Rignano, Troghi‐Cellai. 15 Che connette due dei tre centri abitati principali: Rignano, Rosano.
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Sistema infrastrutturale 1. Descrizione 1.1 Componenti costitutive 1.1.1 Il sistema infrastrutturale del territorio comunale si compone di:
- sistema della mobilità e della sosta: strade, ferrovie, sistema del trasporto pubblico locale, parcheggi (manca un sistema della mobilità e della sosta ciclabile);
- sistema delle reti tecnologiche: rete acquedottistica, rete fognaria e impianti di trattamento reflui, rete elettrica, rete del gas, rete della telefonia fissa e mobile, impianti di radio‐comunicazione, sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
1.1.2. Il sistema della mobilità si compone di:
- infrastrutture di livello sovraregionale, che intessono relazioni alquanto diversificate con il territorio comunale:
o linea ferroviaria Direttissima “Roma‐Firenze”: attraversa il territorio comunale in galleria, lungo la valle del Selceto, sottopassando gli abitati di Cellai, Troghi e San Donato. In località Salceto la linea emerge a cielo aperto per un tratto di circa 800 metri16, in corrispondenza dell’attraversamento dell’omonimo fosso;
o linea ferroviaria lenta “Roma‐Firenze”: attraversa il territorio comunale lungo il fondovalle dell’Arno tra Pian dell’Isola e Sant’Ellero costituendo una forte cesura nelle relazioni monte‐valle. Garantisce il servizio ferroviario metropolitano tra Firenze e Arezzo. Si connette al territorio con la sola fermata di Rignano17;
o Autostrada del Sole “A1”: attraversa da est a ovest il territorio comunale, correndo parallelamente al fondovalle sui terreni di mezza costa. Tagliando il sistema dei crinali secondari e dei corsi d’acqua che scendono da Poggio Firenze e da Poggio Casalmonte verso i torrenti Troghi e Salceto produce una forte cesura nelle relazioni ecologiche e insediative del sistema di fondovalle prima di sottopassare la dorsale occidentale in galleria a San Donato in Collina. E’ attualmente interessata dal progetto di adeguamento alla terza corsia.
- infrastrutture di livello sovracomunale, che connettono Firenze con i sistemi territoriali del Valdarno e della Val di Sieve:
o SP 1 “Aretina per San Donato”, raccoglie buona parte del traffico proveniente dal Valdarno e, dopo aver attraversato la valle del Salceto e i centri abitati di Cellai, Troghi e San Donato, entra nel territorio di Bagno a Ripoli, consentendo i collegamenti con l’area fiorentina, il Valdarno, i caselli autostradali di Firenze Sud e Incisa‐Reggello;
o SP 89 “Del Bombone”, connette la SR 69 “Valdarno” (in località San Clemente) con la SP 1 “Aretina per San Donato” (in località C. Chiusurli) e attraversando i centri abitati di Rignano e Bombone (direzione est‐ovest e giacitura prevalente di crinale)
16 Per ragioni tecnologiche (alimentazione elettrica della linea attraverso la cabina di trasformazione primaria FF.SS),
di sicurezza e manutenzione della linea interrata (è presente il posto di comunicazione e soccorso San Donato FF.SS).
17 La stazione di Rignano è stata declassata (come altre stazioni del Valdarno tra cui Incisa e Sant’Ellero) a fermata ferroviaria. Mantiene la sala di aspetto, i servizi igienici e la biglietteria automatica.
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consente i collegamenti con Reggello, il Valdarno e la Val di Sieve (attraverso la SR 69 “Valdarno”);
o SP 90 “Torri‐Volognano‐Rosano”, connette la SP 34 “Di Rosano” (in corrispondenza del ponte sul Fiume Arno in territorio di Bagno a Ripoli) con la SP 89 “Del Bombone” (in località Bombone) e, attraversando i centri abitati di Rosano, e Torri, consente i collegamenti con Pontassieve, l’area fiorentina e la Val di Sieve;
- infrastrutture di livello comunale e locale, che garantiscono la penetrazione nei diversi sistemi del territorio comunale: comprendono la viabilità comunale e vicinale e consentono la penetrazione capillare nel territorio rurale.
1.1.3. Il sistema del trasporto pubblico locale: il servizio è garantito da Autolinee Chianti Valdarno Società Consortile srl18. Si caratterizza per essere un servizio eminentemente di tipo extraurbano, in quanto il territorio comunale di Rignano non è raggiunto dalle linee Ataf e non sono in esercizio linee urbane. Anche la “Circolare di Rignano” (linea 359), pur servendo il solo territorio comunale, non presenta caratteri spiccatamente urbani. Il servizio di trasporto pubblico si fonda principalmente su due direttrici forti di grande comunicazione, tra Firenze e il Valdarno: una si sviluppa lungo il passo di San Donato, l’altra lungo la SR 69 “Valdarno”, lato Pontassieve e Reggello. La prima è caratterizzata da frequenze di alta intensità, serve il territorio nel settore meridionale lungo la SP 1 “Aretina per San Donato” (connettendo i centri abitati di San Donato in Collina, Troghi e Cellai), utilizza la linea 351 ma non raggiunge il capoluogo. La seconda è caratterizzata da buone frequenze, serve unicamente il capoluogo (limitatamente alla stazione ferroviaria), utilizza le linee 357, 358 e 360 ma non interagisce direttamente con il resto del territorio comunale. Secondariamente il servizio di trasporto pubblico usufruisce di una ulteriore direttrice di comunicazione, di minor sviluppo territoriale, tesa a connettere Firenze con Pontassieve. Tale servizio utilizza la linea 350, transita per Rosano e per la metà delle corse, una volta raggiunto Pontassieve, prosegue per Rignano19. E’ caratterizzato da frequenze complessivamente di media intensità (considerando solo i transiti per Rosano), ma di scarsa intensità se si considera il tratto tra le località di Rosano e Rignano. A questa direttrice si affianca una linea appositamente dedicata ai soli collegamenti Pontassieve‐Rignano (linea 363) attiva solo la mattina e prevalentemente rivolta agli utenti delle scuole. Infine, esiste un servizio interno al territorio comunale, la cosiddetta “Circolare di Rignano”, che utilizza la linea 359 e, seppure caratterizzata da frequenze di scarsa intensità, consente sia il collegamento tra le linee sopracitate, sia la connessione con le parti di territorio da queste escluse.
1.1.4. Il sistema della sosta è privo di parcheggi di rilevanza sovracomunale, con la parziale eccezione del parcheggio scambiatore ubicato presso la fermata ferrovia di Rignano (ex scalo merci) capace di circa 70 posti auto20. La dotazione di parcheggi può contare su circa 152021 posti auto pubblici ubicati nei centri abitati
18 Attraverso le singole ditte che costituiscono il consorzio (Sita spa, F.lli Alterini snc, Ala gt), nonché dalla ditta Sat
che non fa parte del consorzio. 19 Ripassando da Rosano e dopo aver transitato per Volognano e Torri. 20 Inoltre, 4 posti auto riservati, 20 posti moto, 2 rastrelliere per biciclette. 21 Di cui 822, corrispondenti al 52% del totale, a Rignano.
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principali e secondari, tutti con funzioni spiccatamente urbane. Solamente Rignano dispone di posti auto disciplinati a rotazione (22 in totale)22.
1.1.5. Il sistema delle reti tecnologiche si compone di:
- rete acquedottistica: la rete è articolata in due settori:
o il settore nord occidentale: serve il centro abitato di Rosano, la zona produttiva di Molinuzzo (Rosano) e altre località che si trovano principalmente lungo l’infrastruttura acquedottistica23, è alimentato da sorgenti e pozzi ubicati in località Calcinaia24 e in località Castiglionchio25 ma riceve una quota integrativa che viene immessa sul settore dalla rete acquedottistica di Pontassieve26, utilizza i depositi di Calcinaia27, Il Colle28 e Castiglionchio29;
o il settore centro‐meridionale: serve i territori di Rignano, Troghi, San Donato in Collina, Pian dell’Isola e si compone di sub acquedotti parzialmente interconnessi tra loro e alimentati esclusivamente da risorse endogene:
‐ acquedotto di San Donato in Collina: serve il centro abitato di San Donato in Collina30. E’alimentato dai pozzi di Torre a Cona31 e utilizza il deposito di S. Donato in Collina32;
‐ acquedotto di S. Martino: serve il borgo rurale di S. Martino33 e la località del territorio rurale Piazzettina (Cafaggiolo)34. E’ alimentato dal pozzo S. Martino35 e utilizza il vicino e omonimo deposito36;
‐ acquedotto di Bombone, Torri e Volognano: serve i centri abitati di Bombone e Torri, i borghi rurali di Volognano, Sarnese e S. Maria e l’insediamento accentrato di S. Piero. E’ alimentato prevalentemente dal pozzo e dalla sorgente Pagnana37 e parzialmente dai pozzi Poderino, Fornace e Torre a Cona (grazie al collegamento con il deposito Nazio)38 e utilizza i depositi di Pagnana39, di Monte Corneto40 (a servizio,
22 Ubicati nelle vicinanze del Municipio e in due punti distinti di Piazza XXV Aprile. 23 Castiglionchio, Montioni di Sotto, Montioni di Sopra, Il Colle, Samprugnano, Calcina, Il Moro, il Piombo,
Ripigliatoio. 24 Sorgente Fonte dell’Abbraccio con portata pari … l/s, Sorgente Dell’Abbraccio con portata paria … l/s, Pozzo Le
Due Borra con portata pari a … l/s 25 Pozzo Castiglionchio con portata pari a …. l/s 26 Potabilizzatore S. Francesco sulla Sieve. 27 Situato a 185,2 metri slm e dotato di una capacità pari a 170 mc 28 Situato a 285 metri slm e dotato di una capacità pari a 75 mc 29 Situato a 190 metri slm e dotato di una capacità pari a 68 mc 30 Nonché alle località Il Bacio e Torre a Cona con portata complessiva pari a 8,3 l/s 31 Torre a Cona 1 e Torre a Cona 2. 32 Situato a 430 metri slm e dotato di una capacità pari a 100 mc. 33 Nonché l’insediamento accentrato di Piazzettina (Cafaggiolo) e le località di Il Casino, Poggio Francoli, Il Poggio, C.
Trebbio, Romacale, Poderino, Il Palagio. 34 Nonché le località di Il casino, Poggio Francoli, Il Poggio, C. trebbio, Il Palagio. 35 Ubicato nell’area della ex scuola elementare attuale sede della VAB, con portata pari a 1,0 l/s. 36 Situato a 291.7 metri slm e dotato di una capacità pari a 30 mc. 37 Che presenta un utilizzo fortemente discontinuo legato alla stagionalità. 38 Con portate complessive di 7,3 l/s. 39 Situato a 253.3 metri slm e dotato di una capacità pari a 65 mc 40 Situato a 332. 2 metri slm e dotato di una capacità pari a 25 mc.
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quest’ultimo, principalmente di Bombone41, S. Maria e S. Piero), di Sarnese‐Le Siepi42 (a servizio di Torri e Sarnese43) e, infine, di Volognano44 (a servizio del borgo rurale di Volognano45);
‐ acquedotto di Troghi‐Cellai‐Le Corti: serve i centri abitati di Troghi, Cellai e l’insediamento accentrato di Le Corti. E’ alimentato dal pozzo Poderino e dal pozzo Campo di Cino46 e utilizza i depositi di Poderino47 (a servizio principalmente di Troghi e Cellai) e di Nazio48 (a servizio di Le Corti).
‐ acquedotto di Rignano capoluogo: serve il centro abitato di Rignano e la zona produttiva di Pian dell’Isola49. E’ alimentato dal campo pozzi di Torre all’Isola50 e utilizza i depositi di Pirino51 e di Madonna52. In base alle esigenze del centro abitato di Rignano, quest’ultimo deposito può essere alimentato anche dall’acquedotto di Bombone, attraverso il collegamento con Pagnana.
- rete fognaria e impianti di trattamento reflui:
la rete è costituita da quattro sistemi (rete di smaltimento e impianto di depurazione di Publiacqua53) e da un realtà estremamente frammentata costituita da micro‐reti di smaltimento locali connesse a impianti di depurazione privati (quando presenti):
o sistema di Rosano: serve esclusivamente il centro abitato di Rosano, attraverso una rete di smaltimento mista con tratti di rete duale‐separata54 che scarica direttamente in Arno causa un prolungato malfunzionamento dell’impianto di sollevamento ubicato in prossimità del ponte sul Fiume Arno (diversamente, dovrebbe scaricare nel depuratore comprensoriale di Ischieto55 nel Comune di Pontassieve);
o sistema di Rignano‐Bombone: serve i centri abitati di Rignano (ad eccezione degli insediamenti residenziali e sportivi di Via Roma) e Bombone56 attraverso una rete di smaltimento di tipo mista con tratti di tipo duale‐separata57 che scarica nel depuratore di Rignano situato in prossimità del Fiume Arno alla fine di Via del
41 Nonché delle località Il Bosco, Novoli. 42 Situato a 300 metri slm e dotato di una capacità pari a 65 mc. 43 Nonché delle località Cerretello, Il Poggio, Le Siepi. 44 Situato a 285 metri slm e dotato di una capacità pari a 40 mc. 45 Nonché delle località Lavacchio, Le Case Nuove. 46 Con portate complessive pari a 3,4 l/s. 47 Situato a 304 metri slm e dotato di una capacità pari a 80 mc. 48 Situato a 416,7 metri slm e dotato di una capacità pari a 80 mc. 49 Nonché il centro abitato di S. Clemente nel Comune di Reggello. 50 Con portata complessiva pari a 15 l/s. 51 Situato a 175 metri slm e dotato di una capacità pari a 80 mc. 52 Situato a 225 metri slm e dotato di una capacità pari a 140 mc. 53 Gestore del Servizio idrico integrato. 54 Lottizzazione di Via Michelucci e Mandruzza. 55 Impianto previsto per 36.000 abitanti equivalenti. 56 Nonché la località Lo Sdrucciolo. 57 Lottizzazioni di Via Carlo Alberto Dalla Chiesa, Via Ravera, Via Mons. Ferroni.
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Molino58; o sistema di Torri: serve il centro abitato di Torri e il Centro terapeutico europeo di
Boncioli attraverso una duplice linea di smaltimento, una rete di tipo misto che raccoglie i reflui dei fabbricati posti a nord di Via De Gasperi scaricandoli direttamente nella rete scolante superficiale (Fosso del colle dell’Avello), una rete di tipo duale‐separata che raccoglie i reflui delle recenti lottizzazioni poste a sud di Via De Gasperi, nonché del Centro terapeutico europeo, scaricandoli nel depuratore di Boncioli59;
o sistema di San Donato in Collina‐Troghi‐Cellai: serve i centri abitati di San Donato in Collina, Troghi e Cellai attraverso una rete di smaltimento di tipo mista con tratti di tipo duale‐separata60 che scarica nel depuratore di Cellai61;
o altri sistemi: una rete di smaltimento è presente nei borghi rurali di Sarnese62 e S. Maria63, nell’insediamento accentrato di Le Corti64, nella zona produttiva di Pian dell’Isola65, negli insediamenti residenziali e sportivi di Via Roma a Rignano66 mentre l’insediamento accentrato di Le Valli dispone di un collettore che recapita direttamente nel Fosso del Selceto. Solamente a Le Corti è presente un impianto di depurazione67;
o infine, a seguito dell’attuazione del piano di recupero “ex Sansificio Caldini”, a Troghi, è stato realizzato un impianto di depurazione privato68, ubicato all’interno della lottizzazione e al servizio solamente dei fabbricati del piano di recupero.
Il borgo rurale di Volognano, gli insediamenti accentrati di S. Piero, S. Martino, Torre Giulia‐Focardo, Montecucco, La Felce, la zona produttiva di Molinuzzo (Rosano) e la restante parte del territorio rurale non dispongono di reti per lo smaltimento dei reflui né di impianti di depurazione.
- rete elettrica:
sono distinguibili le seguenti linee: o alta tensione (132 KV): il territorio comunale è attraversato dagli elettrodotti di alta
58 Impianto previsto per 3.000 abitanti equivalenti. L’area in cui sorge il depuratore è stata interessata in passato da
esondazioni che hanno danneggiato parte degli impianti, ora ripristinati. Si tratta di un impianto biologico a fanghi attivi che necessita di una radicale ristrutturazione per l’obsolescenza di tutte le apparecchiature e dell’impiantistica presenti e di un aumento di potenzialità per far fronte alla domanda di depurazione presente e futura.
59 Impianto previsto per 450 abitanti equivalenti. 60 A San Donato in Collina (Via Papi), Troghi (Via Terracini, Via Dossetti) e Cellai (Via degli Ulivi, lottizzazione a est
della strada provinciale). 61 Impianto previsto per 1.500 abitanti equivalenti. 62 Con recapito diretto nel Fosso di Molinuzzo. 63 Con recapito diretto nel Fosso di Verrazzano. 64 Con parte della rete di tipo misto che scarica direttamente nel Fosso delle Corti e parte di tipo duale‐separata che
scarica nel depuratore privato al servizio del Piano di recupero PR 4 “Le Corti”. 65 Con recapito diretto in Arno. 66 Con recapito diretto in Arno. 67 Impianto privato per 250 abitanti equivalenti. 68 Per 400 abitanti equivalenti,
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tensione di Terna69 e della Rete ferroviaria italiana (Rfi)70. Gli elettrodotti di Terna attraversano il territorio comunale in direzione nord‐sud nel settore orientale tra le località Salceto e Meleto e in direzione est‐ovest nel settore settentrionale tra le località Rosano e Meleto. Forniscono energia al territorio attraverso le relative cabine di trasformazione primaria (da 132 a 60 kV). Nel comune di Rignano è presente uno solo di questi impianti localizzato in località Salceto. L’elettrodotto di Rfi attraversa il territorio comunale in direzione nord/ovest‐sud/est ed è costituito da due linee aeree parallele provenienti da Incisa in Val d’Arno che raggiungono la cabina di trasformazione primaria localizzata in località Salceto presso il posto di comunicazione S. Donato. L’elettrodotto è dedicato ai servizi di linea di Fs e non fornisce energia al territorio.
o media tensione (60 KV): le linee di media tensione di Enel infrastrutturano in maniera pressoché totale il territorio comunale alimentando i centri abitati, i borghi rurali e gli insediamenti accentrati (con esclusione di Montecucco, raggiunto però dalla linea di media tensione proveniente dal territorio di Bagno a Ripoli) e il territorio rurale (Castiglionchio‐Miransù a nord‐ovest, Meleto a nord‐est, Bisticci e Piscinale a sud‐ovest, Poggio Francoli e Salceto a sud‐est). La stazione di trasformazione dall’alta alla media tensione è ubicata in località Salceto e, con la sola eccezione della rete connessa con Pontassieve, distribuisce l’energia a tutto il territorio comunale. La rete si sviluppa per 74.244 mt, di cui 44.995 con cavo aereo e 29.248 con cavo interrato. Quest’ultima modalità è stata impiegata soprattutto a Rignano capoluogo e Rignano ‐ Via Roma (aree sportive), Rosano, Bombone, San Donato in Collina, Torri, San Martino e Pian dell’Isola mentre nel territorio rurale tratti di linea interrata si trovano in località Torricella, Romacale, Frassine, Rispettoli e nell’attraversamento del campeggio Il Poggetto. Le linee di media tensione interrate affiancano in genere le strade, quelle aree, invece, tagliano il territorio con tratti lunghi e rettilinei seguendo le direzioni più efficaci.
- rete del gas:
sono distinguibili le seguenti condotte: o condotte ad alta pressione: sono costituite dalla “Rete Regionale Gasdotti”
Valdarno di Snam con funzione principale di movimentare e distribuire il gas naturale in ambiti territoriali delimitati, tipicamente su scala regionale. Nel territorio comunale di Rignano è presente una condotta di tale livello, che arriva da Incisa ed entra a Rignano il località Pian del’Isola, per proseguire verso nord fino ai margini del centro abitato di Rignano, rimanendo sempre a monte della linea ferroviaria lenta “Roma‐Firenze” e prevalentemente in affiancamento ad essa. In località Il Pratello, dalla condotta si stacca un braccio che, andando in direzione
69 Gli elettrodotti di Terna sono costituiti dalle seguenti linee: “Rignano – Pontassieve” (con distanze di prima appros‐
simazione SX e DX di 23 metri), “Calenzano – Pontassieve der. Varlungo” (con distanze di prima approssimazione SX e DX di 18 metri), “Rignano – Pontassieve” e “Calenzano – Pontassieve der. Varluingo” in sovrapposizione verso Pontassieve (con distanze di prima approssimazione SX e DX di 28 metri) e “S. Barbara – Rignano” (con distanze di prima approssimazione SX e DX di 23 metri).
70 L’elettrodotto di Rfi è costituito dalla seguente linea: alimentazione linea Direttissima (con distanza di prima approssimazione SX e DX di 21 metri).
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ovest, giunge al centro abitato di Troghi, affiancando per lo più le strade comunali “Di Poggio Francoli” e “Delle Serre”. A tale condotta si connette parte della rete di gas di media pressione di Toscana Energia che serve il territorio comunale di Rignano, attraverso gli impianti di primo salto IPRM (Impianto di prelievo, riduzione e misura) di Rignano (in Via Roma all’altezza del deposito comunale) e di Troghi (lungo Via Vecchia Aretina in località Le Poste). Una condotta di alta pressione, già di Toscana Energia, alimenta direttamente Rosano e proviene dal Comune di Pontassieve; in Via La Pira è ubicata la cabina di primo salto per la trasformazione della pressione del gas da alta a media pressione.
o condotte a media e bassa pressione: costituite dalla rete di gas di media e bassa pressione a servizio del territorio comunale di Rignano sull’Arno di Toscana Energia. Si possono distinguere tre settori di distribuzione territoriale: un settore settentrionale, alimentato da una rete di alta pressione proveniente dal Comune di Pontassieve attraverso il ponte sul Fiume Arno che distribuisce il gas al centro abitato di Rosano e alla zona produttiva di Molinuzzo (Rosano); un settore centro meridionale alimentato direttamente dalla cabina di primo salto IPRM (gas Snam) ubicata in Via Roma a Rignano che distribuisce il gas alla rete di media pressione dei centri abitati di Rignano, Bombone, Torri, dei borghi rurali di Sarnese e S. Maria, degli insediamenti accentrati a prevalente carattere residenziale di Le Corti e S. Piero e produttivo di Pian dell’Isola, nonché alle seguenti località del territorio rurale: Moriano, Romacale, Boncioli, Favilla, Cerretello, Il Poggio71; un settore meridionale alimentato direttamente dalla cabina di primo salto IPRM (gas Snam) ubicata il località Le Poste all’interno del centro abitato di Troghi che distribuisce il gas alla rete di media pressione dei centri abitati di Troghi, Cellai e San Donato, degli insediamenti accentrati di La Felce e Le Valli e delle seguenti località del territorio rurale: Il Bacio, Poggio Rosso, Pienpiettole, Il Piano e Piano di Fontana72. La rete di Toscana Energia nel territorio comunale di Rignano sull’Arno si sviluppa per 42.483 mt di lunghezza, il 62 % dei quali in tubazioni di acciaio (26.223 mt) e 38% in tubazioni di polietilene (16.260 mt).
- rete della telefonia fissa:
l’ente gestore non ha ancora risposto alla richiesta del Comune di fornitura di dati relativi a reti, impianti e servizi della telefonia fissa del rame e delle fibre ottiche.
‐ impianti di radio‐comunicazione:
gli impianti riguardano la telefonia mobile (Stazioni radio base – SRB) e la diffusione radiotelevisiva (impianti RTV) e sono ubicati nelle seguenti località:
‐ Poggio Firenze (4 antenne RTV73); ‐ Poggio della Mandruzza (21 antenne RTV74, 2 antenne SRB75);
71 Sono serviti anche Leccio e S. Clemente nel territorio comunale di Reggello. 72 E’ servita anche la località Bottega Nuova nel territorio comunale di Bagno a Ripoli. 73 Virgin radio italy spa, Radio blu srl, Teleippica srl, Radio studio 105. 74 Sep srl, Associazione Radio Maria, Elemediua spa, Telecom Italia Media Broadcasting srl, CTG srl, Toscana TV srl,
Sesta Rete emittante televisiva toscana soc‐coop, Rai Way spa, TRL 102,500 HIT Radio, TVR Teleitalia srl, La Pulce Telelibera Firenze, Gruppo cinque srl, Radio Subasio srl, Radio Pulce srl, Elemedia spa, Tele Iride società cooperativa, Tierre punto di telecomunicazione srl, RDF radio diffusione suono spa, Probo srl, Antenna 5 srl.
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‐ Cafaggiola c/o Poggio Mandruzza (2 antenne RTV76); ‐ La strinata (1 impianto SRB77); ‐ Rignano capoluogo c/o depuratore (2 antenne SRB78); ‐ Rignano capoluogo c/o ex Bruschi‐ferrovia (2 antenne SRB79); ‐ Troghi (2 antenne SRB80); ‐ Le Valli c/o Autostrada (2 antenne SRB81); ‐ Salceto c/o “Posto San Donato” delle Ferrovie dello Stato (1 antenna SRB82) ‐ Pian dell’Isola (1 antenne SRB83)
Nelle località Poggio Firenze84 e Poggio della Mandruzza, le attrezzature riguardanti gli impianti per la diffusione radiotelevisiva interessano aree appositamente dedicate e recintate. Solo recentemente e solamente per il sito di Poggio Firenze, si è provveduto, attraverso apposita variante al Regolamento urbanistico, a definirne una specifica e appropriata destinazione urbanistica85. La rete della telefonia mobile dispone di stazioni radio base ubicate nel territorio comunale in modo da servire i centri abitati e le principali vie di comunicazione (autostrada e rete ferroviaria) e riguardano impianti per lo più costituiti da singoli antenne in parte costituite da attrezzature mobili.
- Sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani:
servizio affidato all’Azienda AER Spa con sede a Rufina, che eroga servizi di raccolta di rifiuti indifferenziati, differenziati, spazzamento strade e manutenzione del verde pubblico86. Il servizio è effettuato attraverso la raccolta con cassonetti stradali (di grande volumetria, attraverso compattatori automatici a caricamento laterale), contenitori di prossimità (contenitori più piccoli, attraverso compattatori tradizionali a caricamento posteriore) e la raccolta porta a porta. Questa ultima in particolare viene effettuata a Rosano per tutta la tipologia di rifiuti e a Rignano per carta e cartone. I rifiuti raccolti, non differenziati e parte di quelli differenziati, sono destinati alla discarica di “Podere Rota” nel Comune di Terranova Bracciolini. In località Burchio, nel Comune di Incisa in Val d’Arno, è ubicato il “Centro di raccolta e separazione dei rifiuti prodotti dalle aziende agricole” che a breve sarà integrato da una
75 Wind Telecomunicazioni spa, Telecom Italia spa. 76 Tv1 spa, Rete 7 spa. 77 Vodafon e Omnitel NV. 78 N. 2 antenne H3 G spa. 79 Vodafon e Omnitel NV, RFI spa. 80 Wind Telecomunicazioni spa, Telecom Italia spa. 81 H3 G spa, Vodafon e Omnitel. 82 RFI spa. 83 Ifracom (Comune di Rignano sull’Arno, autorizzazione attraverso permesso a costruire n. 21 del 23.05.2007). 84 Località già individuata nel “Piano Nazionale integrato di assegnazione delle frequenze per la radiodiffusione televi‐
siva in tecnica digitale” quale sito strategico nazionale identificato con il n°3327 e la denominazione di “Poggio Fi‐renze” (rif. Deliberazione n.15/03/CONS del 29.01.2003 dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni).
85 Variante al Regolamento urbanistico per la “Perimetrazione attrezzatura per il terziario e servizi”, adozione Del. CC n. 61 del 30.
86 Nel dettaglio: raccolta differenziata, raccolta RSU, lavaggio cassonetti, spazzamento stradale, pulizia aree per mercato, raccolta rifiuti ingombranti, raccolta amianto e manutenzione del verde pubblico.
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“Stazione ecologica” a servizio dei comuni di Rignano e Incisa87. I dati relativi alla produzione totale annua di rifiuti solidi urbani e alla percentuale annua di raccolta differenziata rivelano che il comune di Rignano è uno dei più virtuosi della provincia di Firenze88. La produzione di rifiuti totale procapite, infatti, è inferiore alla media provinciale, mentre la percentuale di raccolta differenziata è superiore. In particolare nell’ultimo quinquennio a fronte di un RSU totale procapite in costante diminuzione, risulta aumentata regolarmente la percentuale di raccolta differenziata. Nel territorio comunale è presente l’area per lo stoccaggio e trattamento inerti gestita da Banchetti Strade s.r.l89, ubicata nell’ansa del fosso del Selceto separata e marginalizzata dal tracciato della Direttissima.
2. Valutazione diagnostica 2.1. Criticità funzionali 2.1.1. La funzionalità del sistema infrastrutturale, nel territorio comunale, evidenzia le seguenti situazioni di criticità:
- sistema della mobilità: o la mancanza di un sistema intermodale di trasporto, associata alla assenza di una
politica della mobilità di area vasta, favorisce il ricorso al mezzo di trasporto privato su tutto il tragitto origine‐destinazione degli spostamenti comunali e sovracomunali;
o i tracciati di connessione sovracomunale, sia autostradali che ordinari: producono frammentazione ambientale, creando barriere alle relazioni
87 Il piano straordinario dell’ATO “Toscana Centro” ha previsto che i Comuni di Pontassieve, Pelago e Rignano
sull’Arno dispongano di una stazione ecologica quale luogo attrezzato dove organizzare la raccolta dei rifiuti in-gombranti e altri materiali. Tale attrezzatura è stata realizzata e ubicata nel Comune di Pontassieve presso l’impianto di incenerimento “I Cipressi”. La notevole distanza rispetto al territorio comunale di Rignano ha probabilmente in-fluito sul fenomeno dei conferimenti impropri favorendo la decisione di individuare una nuova stazione ecologica per i Comuni di Rignano e Incisa.
88 Dati raccolta rifiuti ultimi cinque anni:
Produzione di rifiuti solidi urbani nel periodo 2006 – 2010 Comune di Rignano sull’Arno
ANNO ABITANTI RESIDENTI
RSU (t/anno)
RSU Procapite (t/anno)
% RD (t/anno)
2006 8.109 4.588,66 0,566 33,29 2007 8.251 4.627,48 0,561 35,62 2008 8.371 4.460,10 0,533 37,86 2009 8.533 4.473,17 0,524 43,75 2010 8.725 4.487,44 0,519 47,30
Produzione di rifiuti solidi urbani anno 2009
Provincia di Firenze 2009 991.862 625.824,00 0,631 38,85
89 L’area è classificata dal RU, art. 30 delle NTA, come Zona omogenea “D” industriale e artigianale e sottozona “D1”,
costituita da aree già edificate.
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ecologiche locali; soffrono di congestione da traffico, con accentuazione dei fenomeni di
inquinamento acustico e atmosferico che generano situazioni di sofferenza nel sistema insediativo accentrato e sparso che ricade nelle aree sensibili ai tracciati;
o gli spostamenti interni ai centri abitati sono affidati alle strade matrici di impianto storico, raramente integrate dalla viabilità recente realizzata con i nuovi insediamenti, che hanno costituito, di contro, addizioni parassitarie nei confronti delle infrastrutture della mobilità.
- sistema della sosta: il territorio comunale, in particolar modo nei centri abitati, soffre per la presenza diffusa e disordinata delle auto in sosta. Il fenomeno sembra riconducibile essenzialmente alla casualità della crescita urbana e della distribuzione delle funzioni, oltre che alla mancanza di una politica organica della mobilità e della sosta. In particolare:
o la mancanza di un sistema di parcheggi gerarchizzato e/o a tariffa differenziata per la sosta veicolare dei residenti, dei lavoratori, dei clienti e/o dei visitatori produce l’utilizzazione casuale degli spazi esistenti e aumenta le disfunzioni nel sistema della sosta;
o l’accentramento di funzioni attrattrici di traffico nelle aree urbane aperte alla circolazione veicolare, ma incapaci di garantire adeguate dotazioni di parcheggi, genera disfunzioni e conflitti nella utilizzazione della viabilità pubblica;
o la mancanza di parcheggi a servizio delle aree urbane centrali provoca l’occupazione dello spazio pubblico da parte delle auto in sosta, con snaturamento dell’immagine e delle funzioni di detti spazi;
o la mancanza di parcheggi scambiatori aumenta le difficoltà di scambio intermodale ed esaspera gli effetti della mancata realizzazione di un sistema integrato di trasporto di scala metropolitana e subregionale;
o buona parte degli spazi per la sosta veicolare privata, realizzati all’interno dei lotti edificati in ossequio alle norme che regolano i titoli abilitativi edilizi, presentano utilizzazioni improprie, con conseguente occupazione degli spazi pubblici da parte dei mezzi privati.
- sistema delle reti tecnologiche:
o rete acquedottistica: l’assenza della rete acquedottistica a servizio di alcuni insediamenti accentrati90 e di alcuni settori territoriali del territorio rurale91;
l’assenza di connessione ai sistemi territoriali limitrofi (di certo e garantito approvvigionamento) quali Pontassieve (potabilizzatore di S. Francesco ‐ Fiume Sieve) o Firenze (potabilizzatore di Anconella ‐ Fiume Arno) rendono il sistema acquedottistico di Rignano vulnerabile e scarsamente adattabile ad affrontare le crisi e le emergenze ordinarie e straordinarie;
il soddisfacimento appena sufficiente del fabbisogno idrico da parte del sistema di approvvigionamento e distribuzione della risorsa che risulta al
90 Torre Giulia‐Focardo, Montecucco. 91 Settore nord orientale di Miransù, settore nord occidentale di Meleto, Settore centrale di Fonte Petrini e settore
sud occidentale di Bisticci e Casalmonte.
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limite delle necessità della popolazione attualmente insediata92 e manifesta situazioni di particolare sofferenza in particolar modo nei periodi di insufficiente ricarica della falda;
o rete fognaria e impianti di trattamento reflui: il parziale allacciamento della rete fognaria di alcuni centri abitati, borghi
rurali e insediamenti accentrati93 agli impianti di depurazione; l’assenza di una rete di smaltimento e di impianto di depurazione per alcuni
insediamenti accentarti94; la necessità di incrementare la capacità del depuratore di Rignano; la necessità di ottimizzare l’uso del depuratore di Boncioli attraverso
l’allacciamento delle reti non connesse di Torri e Sarnese; la necessità di ottimizzare l’uso del depuratore privato di Le Corti attraverso
l’allacciamento della rete non connessa dello stesso centro abitato e la presa in carico del depuratore da parte di Publiacqua;
o rete elettrica: i tracciati delle linee ad alta tensione che attraversano il territorio comunale
ignorando la struttura morfologica e semiologia e, più in generale, la struttura paesaggistica;
i rischi di inquinamento elettromagnetico dovuto alle linee di alta tensione (132 Kv) Terna95 e di Rfi alimentazione della linea ferroviaria Direttissima, con criticità già evidenziate per i centri abitati di Torri, Troghi96, San Donato in Collina97, la zona produttiva di Molinuzzo e per le località C. Trebbio, C. Vecchia e Piazzettina;
o rete del gas: l’assenza di allacciamento alla rete di media pressione per alcuni borghi
rurali e insediamenti accentrati98 ; l’ assenza di allacciamento alla rete di media pressione per ampi settori
territoriali 99; o rete della telefonia fissa:
l’ente gestore non ha ancora risposto alla richiesta del Comune di fornitura di dati relativi a reti, impianti e servizi della telefonia fissa del rame e delle fibre ottiche;
o impianti di radio‐comunicazione: l’impatto visuale in ambiti di valore paesaggistico degli impianti di radio‐
comunicazione RTV e SRB di Poggio della Mandruzza e di Poggio Firenze;
92 Con riferimento alla popolazione del 2005. 93 Rignano‐Via Roma, Rosano, Torri (in parte), e zona produttiva di Pian dell’Isola, nonché i borghi rurali di Sarnese, S.
Maria e gli insediamenti accentrati di Le corti (in parte), Le valli e La Felce (in parte). 94 Borghi rurali di Volognano e S. Martino, insediamenti accentrati di S. Piero, Torre Giulia – Focardo, Montecucco,
area produttiva di Molinuzzo. 95 Elettrodotti “Calenzano‐Pontassieve der. Varlungo”, “Rignano‐Pontassieve” e “S. Barbara‐Rignano”. 96 Nelle recenti lottizzazioni di Via Dossetti, Chiesa parrocchiale del Sacro Cuore e nel previsto insediamento com‐
merciale per media struttura di vendita. 97 Lottizzazioni di Via Chiarantini. 98 Boghi rurali di Volognano e S. Martino, insediamenti accentrati di Montecucco, Torre Giulia‐Focardo. 99 Settore nord‐occidentale di Castglionchio e Miransù, settore nord orientale di Meleto, settori centrali di Badiuzza,
S. Cristoforo in Perticaia, Poggio Francoli, settore sud‐occidentale di Bisticci e Casalmonte.
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i rischi di inquinamento elettromagnetico degli impianti di radio‐comunicazione RTV e SRB ovunque posizionati.
o Raccolta e smaltimento dei rifiuti soli urbani: il conferimento improprio di rifiuti, soprattutto ingombranti (mobili, detriti
da demolizioni edilizie, ecc.), presso le postazioni di cassonetti100; la difficoltà ad espletare correttamente la pulizia delle strade a Rignano, a
causa della presenza delle auto in sosta, nonostante il divieto indicato nella cartellonistica specifica;
la difficoltà a espletare la pulizia delle aree di mercato alla conclusione dello stesso;
l’assenza del servizio di raccolta dei rifiuti nei settori territoriali centrale di Moriano e sud‐orientale di Bisticci e Casalmonte.
100 Ciò avviene soprattutto nelle seguenti località: Le Corti, Badia a Pagnana, Poggio Torri e Volognano.
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Sistema sociale
1. Descrizione
1.1 Componenti costitutive 1.1.1. Il sistema sociale del territorio comunale si compone principalmente di:
- sistema delle attrezzature e dei servizi di rilevanza sociale:
o di livello sovracomunale. Comprende il Centro Terapeutico Europeo CTE di Boncioli a Torri101.
o di livello urbano e/o comunale. Comprende:
servizi di base: - strutture scolastiche dell’infanzia e dell’obbligo102: due asili nido,
ubicati a Rignano e Troghi103; due scuole dell’infanzia104, ubicate a Rignano e Troghi105; due scuole primarie106, ubicate a Rignano e Troghi; una scuola secondaria di primo grado107, ubicata a Rignano. Il centro abitato di Rosano e il borgo rurale di Volognano108 utilizzano esclusivamente le strutture scolastiche ubicate nel Comune di Pontassieve. Le strutture scolastiche sono aggregate in poli scolastici polifunzionali, a Rignano in Via della Pieve109, a Troghi in Via Aretina110. Nell’anno scolastico 2012/2013 inizierà la ristrutturazione “verticale” dell’organizzazione scolastica per i comuni di Rignano e Incisa attraverso la costituzione dell’Istituto Comprensivo che riunirà sotto una unica direzione didattica le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado dei due comuni111. L’istituzione dell’Istituto Comprensivo faciliterà la soluzione di problemi organizzativi e consentirà una maggiore efficienza e ottimizzazione delle risorse (strutturali, umane, economiche e strumentali).
- strutture socio‐sanitarie: due strutture pubbliche facenti capo al
101 Azienda privata, leader in Toscana per i servizi socio‐sanitari per disabili. Si occupa di circa 200 disabili e dispone di
130 operatori. Si caratterizza come un sistema di aziende dedicate alla disabilità ognuna specializzata per un ruolo specifico: attività di riabilitazioni psico‐fisiche attraverso strutture specializzate, attraverso attività connesse all’agricoltura, attività sportive legate al maneggio, pesca sportiva, casa famiglia. Attualmente occupa complessivamente 40 ettari di superficie di cui 20 tenuti a bosco e i restanti 20 gestiti da una azienda agricola “Antico Colle” che integra e completa le attività del sistema CTE.
102 Strutture pubbliche 103 A Troghi opera inoltre un asilo privato presso il domicilio dell’educatore. 104 Già scuole materne. 105 A S. Donato in Collina opera anche una scuola dell’infanzia privata paritaria. 106 Già scuole elementari. 107 Già scuole medie. 108 Nonché i relativi settori territoriali di riferimento di Castglionchio‐Miransù e Lavacchio‐Meleto 109 All’interno del polo scolastico vi è anche la Direzione di Circolo didattico, la palestra della scuola secondaria di
primo grado, il centro cottura, il palazzetto dello sport, la piscina comunale. 110 All’interno del polo vi è anche la palestra della scuola primaria. 111 Staccando le scuole secondarie dalla direzione didattica di Figline.
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Presidio socio‐sanitario dell’ASL e ubicate a Rignano (Distretto socio sanitario e Centro socio riabilitativo “Aquilone”).112
- strutture dell’associazionismo di base e circoli ricreativi: sono presenti 10 circoli ricreativo‐culturali funzionanti, ubicati nei centri abitati113.
- strutture dell’associazionismo di base ‐ associazioni di volontariato, culturali, ricreative, politiche: sono presenti 31 associazioni ubicate nei centri abitati e nel territorio rurale114.
- verde attrezzato ad uso ricreativo115: Parco Baden Powell di Rignano116 e Parco della Luna di Cellai117.
- verde attrezzato e strutture pubbliche per lo sport: sono presenti tre impianti per il calcio, ubicati a Rignano (n.2)118 e Troghi119, tre impianti per il tennis ubicati a Rignano120, due impianti polivalenti ubicati a Rignano121 e Cellai122, tre impianti per calcetto ubicati a Rignano123, Troghi124 e San Donato in Collina125. A Rignano sono presenti il palazzetto dello sport, la piscina comunale e la palestra della scuola secondaria di primo grado all’interno del polo scolastico126. A Troghi è presente la palestra della scuola primaria all’interno del polo scolastico127. Altri impianti sportivi privati sono presenti a Le Corti128, Bombone129, Torri130, mentre non risulta attualmente in attività il maneggio di Meleto.
- uffici postali: Rignano, Troghi, San Donato in Collina. - farmacie: Rignano, Troghi.
112 Nel territorio comunale operano anche 2 strutture socio‐sanitarie private ubicate a Rignano (prestazioni
ambulatoriali di specialistica e diagnostica presso la sede della Croce Rossa in Piazza Martiri della Libertà) e a Troghi (ambulatori medici e prelievo per analisi del sangue presso la sede della Croce Azzurra). Inoltre, 2 strutture che assicurano il servizio 118 ubicate a Rignano (Croce Rossa) e Troghi (Croce Azzurra).
113 Rignano (n.2), Troghi, Cellai, S. Donato in Collina, Rosano, Bombone. 114 Tra le quali, quelle che dispongono di una sede propria sono: Rignano (n.5) (Gruppo Scout Agesci, Associazione
Avis, Associazione La Formica, Associazione ASEBA, Associazione Auser), Troghi (Croce Azzurra), S. Martino (VAB – Volontari antincendi boschivi).
115 Sono considerati i giardini di rilevanza urbana. 116 Giardini di Via Indipendenza. 117 Vi sono inoltre giardini di più piccola dimensione ma comunque adeguatamente attrezzati a Rignano (n.3), San
Donato in Collina, Troghi, Torri, Bombone, Rosano. 118 Stadio comunale e campo da calcio in terra battuta presso il polo sportivo di Via Roma. 119 Campo da calcio in terra. 120 Campo da tennis in terra rossa, in cemento e coperto presso il polo sportivo di Via Roma. 121 Per la pallacanestro e la pallavolo in cemento (attualmente coperto e utilizzato anche per le manifestazioni
folcloristiche e feste) presso gli impianti sportivi di Via Roma. 122 Per il calcetto e il tennis in sintetico. 123 In sintetico presso gli impianti sportivi di Via Roma. 124 In sintetico. 125 In terra. 126 La piscina è ubicata nello stesso edificio che ospita la scuola primaria. 127 Struttura funzionalmente indipendente che viene utilizzata anche per finalità extra‐scolastiche. 128 Centro ippico “Scuderia Perlini” e impianto per la pesca sportiva “Lago dei Pioppi” 129 Centro ippico “La Cavallerizza”. 130 “Polisportiva Blù”, all’interno della più complessa attività del Centro Terapeutico Europeo (corsi di equitazione,
pesca sportiva, vasca tattile).
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- altre attrezzature pubbliche: sono presenti a Rignano la biblioteca comunale131, la ludoteca comunale132 e il centro cottura comunale133, mentre a Torri è presente un centro comunale polivalente134.
servizi pregiati: Impianti sportivi di Rignano di Via Roma.
- iniziative di rilevanza socio‐economico‐culturale. Costituiscono ricorrenze significative per la società locale e per la sua attuale caratterizzazione identitaria, oltre che eventi capaci di legare le tradizioni con gli attuali scenari socio‐economico‐culturali. Comprendono la “Festa del Perdono” di Rignano, l’”Antica fiera del bestiame” di Rignano, il “Tiro del Cacio” di Torri‐Sarnese.
2. Valutazione diagnostica
2.1. Criticità funzionali 2.1.1. La funzionalità del sistema sociale nel territorio comunale evidenzia le seguenti condizioni di criticità:
- attrezzature e servizi di rilevanza sociale e di livello sovracomunale:
o Centro Terapeutico Europeo CTE di Torri: scarsa integrazione con i servizi offerti dal Comune di Rignano;
- attrezzature e servizi di rilevanza sociale e di livello comunale:
o la diffusione degli insediamenti residenziali nel territorio rurale impedisce una relazione diretta tra la domanda e l’offerta di servizi, generando la gravitazione degli insediamenti rurali, sparsi e accentrati, sui centri abitati principali;
o la dimensione ridotta dei centri abitati secondari rende problematica una adeguata presenza dei servizi di base, generando la gravitazione sui centri abitati principali;
o per quanto riguarda le strutture scolastiche dell’infanzia e dell’obbligo sono presenti tutti gli ordini scolastici. Le strutture scolastiche sono aggregate in due poli135 integrate da attrezzature sportive (palestre, piscina) e da servizi complementari (amministrativi, centro cottura comunale). Tale articolazione è il risultato di una progressiva opera di aggregazione delle strutture scolastiche136operato nel tempo dall’Amministrazione comunale, ottenendo già un significativo e soddisfacente livello di gestione integrata e realizzando un’adeguata
131 Con annessa un piccola sala adibita ad auditorium attualmente inagibile. 132 Ludoteca “Aquilone” all’interno dello stesso edificio che ospita il Centro socio riabilitativo omonimo. 133 Localizzato all’interno del Polo scolastico di Rignano. Si preparano i pasti per tutte le scuole del Comune di Rignano
(compresa la scuola dell’infanzia privata paritaria di S. Donato in Collina), per i dipendenti comunali, per i frequentatori dei centri estivi, per gli ospiti dell’Amministrazione Comunale nelle manifestazioni ufficiali e durante i convegni che il Comune organizza. Il Centro cottura dispone degli spazi mensa.
134 Ospita un’associazione culturale, spazi per i giovani, sede di seggio elettorale e studio del medico di base. 135 Una struttura scolastica esterna ai due poli risulta la scuola dell’infanzia privata paritaria di San Donato in Collina. 136 Scuole dell’infanzia e primarie erano presenti a Rosano (ora sede Circolo Arci), Torri (ora sede centro
polifunzionale comunale), S. Martino (ora sede Associazione VAB), San Donato in Collina (ora sede della scuola dell’infanzia privata paritaria “Rossi di Montelera”.
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economia di scala. Il centro abitato di Rosano e il borgo rurale di Volognano con i rispettivi settore territoriali di riferimento (Castglionchio‐Miransù e Lavacchio‐Meleto) usufruiscono delle scuole di Pontassieve utilizzando una apposita linea di scuolabus. Gli asili nido soddisfano circa l’84% della domanda (ad oggi risultano liste di attesa di 10 bambini, il 15% dei quali proveniente da fuori comune). Il servizio di trasporto scuolabus risulta imprescindibile137, per la concentrazione delle scuole nei due centri abitati maggiori, per la mancanza di percorsi ciclo‐pedonali nelle aree pianeggianti e di percorsi pedonali protetti nella parte alta del capoluogo138 (situazione che rende indispensabile per ragioni di distanza, pendenze, e sicurezza stradale l’accompagnamento dei bambini a scuola attraverso un automezzo pubblico o privato). Le strutture scolastiche risultano sufficientemente recenti con la sola eccezione della scuola secondaria di primo grado di Rignano e della scuola primaria di Troghi che lamentano vetustà nella struttura e negli impianti, necessità di manutenzioni continue e adeguamenti funzionali139. Per tali scuole è possibile pensare a interventi di ricostruzione dell’edificio scolastico e ricollocazione all’interno dello stesso polo. Inoltre, le scuole di Rignano, scontano soprattutto difficoltà di accesso e di sosta, mentre le scuole di Troghi mancano di spazi aperti pertinenziali quantitativamente e qualitativamente adeguati. Per l’Ufficio Pubblica Istruzione del Comune di Rignano l’attuale sistema scolastico rignanese sembrerebbe in grado di garantire l’accoglienza dei bambini anche in fu‐turo a condizione che vengano effettuati dei riequilibri territoriali nelle destinazioni zonali per poli (spostando, ad esempio, alcuni bambini dei settori territoriali di Le Corti, S. Piero e S. Maria dal polo di Troghi a quello di Rignano) con vantaggio anche per il servizio di trasporto scolastico. Così facendo le strutture scolastiche risulterebbero adeguate all’attuale domanda e a quella futura. Allo scopo, non risultano allarmanti le attuali conoscenze demografiche in termini di alunni potenziali dovuto soprattutto a componente di popolazione immigrata (e in particolar modo per quella di provenienza extracomunitaria).
o le strutture socio‐sanitarie: il comune di Rignano dispone di un unico punto di erogazione delle prestazioni socio sanitarie attualmente concentrate presso il distretto del capoluogo al piano superiore del centro polifunzionale di Piazza dei Martiri della Libertà (che ospita anche un supermercato140 e un circolo ricreativo culturale141). Tale scelta logistica sconta però notevoli problemi di accessibilità e sosta a causa della presenza “concorrenziale” del supermercato in termini di occupazione dei posti auto disponibili. La risposta in termini di servizi erogati è
137 Il Comune di Rignano dedica a questo particolare capitolo di spesa grandi risorse disponendo per tale servizio di
ben 5 dipendenti (autisti) e 7 automezzi. In questo settore il Comune ha già operato per la riorganizzazione/ottimizzazione del sistema (concentrando e riducendo le fermate e modificando la destinazione scolastica di alcune aree del territorio rurale effettuando in tal modo un minor numero di km percorsi e di combustile consumato)
138 Utilizzano il trasporto pubblico scolastico il 49 % degli alunni delle scuole di Rignano (considerando che qui sono presenti tutti e tre gli ordini scolastici risulta un dato sufficientemente alto).
139 In particolare la scuola secondaria di Rignano necessita di urgenti lavori di ristrutturazione della copertura della palestra e la scuola primaria di Troghi di lavori di ristrutturazione della copertura.
140 Supermercato Coop, media struttura di vendita. 141 Casa del popolo‐Circolo Arci.
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fortemente integrata e supportata dalla vicina struttura privata convenzionata della Croce Rossa Italiana (ubicata nella stessa piazza). Troghi non dispone di un presidio socio‐sanitario pubblico, né di un suo distaccamento, ma si avvale dei servizi erogati dalla struttura di Rignano e solo in minima parte dagli ambulatori medici presso la Croce azzurra142. Gli altri centri abitati, borghi rurali e insediamenti accentrati risultano dipendenti dalla struttura di Rignano. Sono assenti residenze sociali assistite per anziani sia pubbliche che private;
o la rete dei circoli ricreativi e culturali denuncia difficoltà di gestione e necessita di definire ruoli adeguati alle mutate gerarchie del sistema insediativo territoriale;
o il verde attrezzato ad uso ricreativo evidenzia una presenza episodica. Il Parco “Baden Powell” di Rignano, il più grande tra gli spazi verdi ricreativi, presenta problemi di qualità e di fruibilità dello spazio verde, isolato all’intero di un carente sistema del verde urbano capace di esplicare funzioni di rigenerazione ambientale. Nel centro abitato di Troghi non sono state valorizzate adeguatamente le aree lungo il Fosso di Troghi143. Il Parco della Luna a Cellai, in corso di ultimazione, potrà convenientemente cercare delle sinergie con il vicino campeggio. I centri di San Donato in Collina, Torri, Bombone, Rosano dispongono di aree verdi che però costituiscono realtà episodiche e soprattutto non connesse a un più ampio sistema del verde e di percorsi pedonali, solo alcuni dei quali hanno le caratteristiche per diventare delle centralità urbane. Il Comune manca di strutture per la mobilità all’aria aperta di carattere non competitivo. Le attività sportive al chiuso si svolgono in strutture specialistiche e autonome anche se funzionalmente integrate con le strutture scolastiche.
o gli uffici postali sono presenti a Rignano, a Troghi e San Donato in Collina, lasciando completamente scoperto l’intero settore settentrionale del territorio comunale compreso tra Rosano e Torri. A tale proposito occorrerebbe incentivare la trasformazione in empori polifunzionali144, ad esempio, delle “botteghe” già presenti (Rosano, Torri, Le Valli);
o servizi pregiati: gli impianti sportivi di Rignano ‐ Via Roma non sviluppano le opportunità connesse alla vicinanza con il Fiume Arno al fine di costituire, ad esempio, una struttura qualificata del futuro parco fluviale; a tale scopo si ricorda che non si è data attuazione al bacino di canottaggio previsto; risultano inoltre separati dalle restanti aree di Rigano capoluogo, causa la cesura determinata dalla linea ferroviaria e di difficile accessibilità pedonale; nonostante costituiscano una notevole aggregazione di impianti (per il calcio, il tennis, la pallacanestro/pallavolo) mancano di un disegno urbano capace di configurare un luogo qualificato; condividono alcuni spazi con la manifestazione dell’”Antica fiera del bestiame” e un
142 Ambulatori medici e centro di prelievo. 143 Anche se a Troghi è stato realizzato l’unico tratto di pista ciclabile presente nel territorio comunale proprio in
fregio alle aree fluviali. 144 Gli empori polifunzionali, disciplinati dall’art 20 della LR 28/2005 “Codice del commercio” possono svolgere, oltre
all’attività commerciale, anche altri servizi di interesse per la collettività in convenzione con soggetti pubblici o privati, al fine di dare adeguate risposte alle aree caratterizzate da fenomeni di rarefazione del sistema distributivo e dei servizi (nella legge non c’è scritto, ma la letteratura che ha accompagnato la spiegazione della legge cita i collegamenti telematici con l’anagrafe comunale, lo svolgimento di alcune funzioni proprie dell’ufficio postale, informazioni turistiche, acquisto di biglietti, …)
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fabbricato, ubicato tra gli impianti sportivi, è dedicato unicamente al ricovero degli animali in occasione della fiera, risultando per il resto del tempo inutilizzato; mancano i parcheggi al servizio delle aree sportive. Il territorio comunale è privo di una struttura adeguata per le rappresentazioni cinematografiche e teatrali nonché per altre iniziative consimili essendo chiuso dal 1995 il Cinema teatro Bruschi e inagibile il piccolo auditorium presente presso la biblioteca comunale.
- iniziative di rilevanza socio‐economico‐culturale:
o “Festa del Perdono” di Rignano: organizzata nelle aree centrali nel capoluogo lamenta la carenza di aree per la sosta;
o “Antica fiera del bestiame” di Rignano: sconta la necessaria condivisione degli spazi con gli impianti sportivi di Via Roma, andrebbe trovata una soluzione adeguata al fabbricato dedicato a stalla durante la manifestazione al fine di poterlo rendere utile anche per altre iniziative e in altri periodi; problemi di accessibilità e di sosta al pari dei contigui impianti sportivi;
o “Tiro del Cacio” di Torri‐Sarnese: la manifestazione che si svolge nel tratto di strada che conduce da Torri a Sarnese lamenta la necessità di consolidarsi ulteriormente consentendone il radicamento, anche attraverso un’adeguata sistemazione logistica dell’associazione che ne gestisce l’iniziativa.
o L’Amministrazione comunale di Rignano non organizza iniziative promozionali dei prodotti agricoli locali, primo fra tutti l’olio (la Rassegna dell’olio extravergine di oliva di Reggello, giunta orma alla 38° edizione evidentemente supplisce, potendovi partecipare anche produttori fuori comune); non organizza iniziative inerenti la promozione delle aziende del settore secondario; non si fa promotrice di politiche incentivanti quali la filiera corta nei prodotti agricoli locali .
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Sistema economico‐produttivo
1. Descrizione 1.1 Componenti costitutive 1.1.1. Il sistema si compone principalmente delle strutture economico‐produttive:
o dell’agricoltura. Comprende 89 aziende agricole professionali, che occupano il 43 %
del territorio comunale145;
o dell’industria e dell’artigianato. Comprende 226 imprese, dislocate nelle aree industriali di Molinuzzo (Rosano) e Pian dell’Isola146;
o del commercio. Comprende due medie strutture di vendita147 con una superficie
media di vendita pari a circa 320 mq. e 46 esercizi di vicinato148, con una superficie media di vendita pari a circa 41 mq. I mercati rionali sono presenti a Rignano149 e Troghi150. Non ci sono centri commerciali naturali.151 Gli impianti per la distribuzione del carburante sono ubicati in località La Chiocciola152 lungo la provinciale e a Pian dell’Isola, immediatamente a nord della zona produttiva, lungo Via Pian dell’Isola153 e non sono presenti impianti per l’erogazione di gas Gpl e metano a uso autotrazione;
o del turismo. Comprende 35 strutture turistico‐ricettive tutte di tipo extra‐
alberghiero, ripartite in un campeggio, undici case vacanza, una residenza d’epoca, undici affittacamere e bed & breakfast e undici agriturismi, per complessivi 1.180
145 Con una superficie totale pari a 2.325,73 ettari. Invece, aziende con altre forme di conduzione, riconducibili a 256
soggetti, occupano 1.589,88 ettari di superficie totale (pari al 29% del territorio comunale). 146 A queste si affiancano altre localizzazioni di insediamenti produttivi minori, per lo più costituite da singoli fabbricati
sparsi nel territorio aperto (“Area Terenzi” a Molino di Rosano, “ex Cts Pagnana” a Badia a Pagnana, insediamento produttivo Le Valli, area stoccaggio e trattamento inerti “Banchetti”, ubicata tra il Fosso del Salceto e la linea ferroviaria Direttissima). Tali insediamenti risultano saturi o in via di saturazione.
147 Una dislocata a Rignano (Unicoop Firenze sc) e l’altra a Pian dell’Isola (Trussardi), con funzione anche di outlet. Recenti varianti al Regolamento urbanistico consentiranno l’insediamento di 2 nuove medie strutture a Troghi e a Pian dell’Isola (in entrambi i casi l’iter autorizzativo/concessorio risulta all’inizio in quanto sono stati solamente presentati i relativi progetti edilizi).
148 Il 64% dei quali è localizzato a Rignano, il 25% nel sistema insediativo composto da San Donato in Collina, Troghi, Cellai, Le Valli, mentre l’11% è localizzato nei restanti centri (tra cui Rosano che presenta solo il 2%), borghi e insediamenti sparsi. La struttura degli esercizi di vicinato presenta la caratteristica degli esercizi polifunzionali del tipo “bottega” caratterizzati per la vendita di generi alimentari con licenza per giornali, bar‐ristorante e a volte mesticheria. Tali esercizi si trovano a Rosano, Torri e Le Valli.
149 Ospita 30 banchi ed è ubicato in Via Indipendenza. 150 Ospita 5 banchi ed è ubicato in Piazza della Resistenza antifascista (troverà una diversa collocazione all’interno
della prevista risistemazione delle aree per verde pubblico di Via Dossetti. 151 La concentrazione di esercizi di vicinato presente nel centro di Rignano e a Troghi è tale da poter sostenere la
creazione di un centro commerciale naturale. 152 Gestore Tamoil Italia, dotato di assistenza veicoli (limitatamente all’attività di gommista) 153 Gestore Agip, dotato di punto di ristoro e assistenza veicoli
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posti letto154 e 79.170 presenze155;
2. Valutazione diagnostica 2.1. Criticità funzionali 2.1.1. La funzionalità del sistema economico‐produttivo, nel territorio comunale evidenzia le seguenti condizioni di criticità:
o le aziende esistenti, con la parziale eccezione di alcune aziende agricole
professionali, non appaiono sufficientemente radicate nel territorio, né tese a concepire il binomio qualità del prodotto‐qualità del territorio come elemento strategico della propria azione di marketing;
o la posizione strategica del territorio comunale, vicina al cuore (Firenze) della città metropolitana e prossima ai sistemi territoriali di Chianti e Val di Sieve, appetibile soprattutto per i settori agricolo, turistico‐ricettivo e culturale, non appare colta dalle politiche territoriali e dalle scelte degli operatori locali.
o strutture agricole:
le aziende agricole si muovono come soggetti individuali, a volte occupando settori di nicchia, al di fuori di azioni coordinate, finalizzate alla crescita qualitativa dei prodotti e alla loro affermazione sui mercati;
le aree a maggiore vocazione agricola (per qualità, esposizione e pendenza dei terreni) sono quelle collinari generalmente e diffusamente presenti nei sistemi territoriali due e quattro156;
è presente un solo frantoio extra‐aziendale a Troghi157, mentre a Torre a Cona è presente l’unico frantoio aziendale ancora attivo (ma solamente per attività interne all’azienda scontando problemi di adeguamento in termini, soprattutto, di sicurezza)
o strutture industriali e artigianali:
le zone artigianali/industriali scontano condizioni problematiche di accesso e di assetto interno, per la presenza di condizioni ambientali critiche (rischio idraulico, scarsa permeabilità dei terreni, scarse dotazioni di verde), per l’assenza di coerenza paesaggistiche (criteri localizzativi, scala dimensionale, caratteri architettonici, raccordi semiologici, impatti visuali), per la carenza di spazi aperti funzionali alle attività svolte (viabilità, verde, zone di carico e scarico merci), per la cattiva qualità degli spazi pubblici e dell’arredo urbano;
l’area produttiva di Pian dell’Isola, tra le più grandi del Valdarno fiorentino,
154 Così ripartiti: campeggio 517 posti letto (44 %), casa vacanza 378 posti letto (32%), residenza d’epoca 12 posti letto (1%), affittacamere e Bed & Breakfast 77 posti letto (6%), agriturismo 196 posti letto(17%).
155 Di cui l’89 % determinato da turisti stranieri e l’11 % da turisti italiani (risultato dovuto principalmente al campeggio che lavora quasi esclusivamente con turisti stranieri).
156 Sistema territoriale 2: “Media collina di matrice mezzadrile, con prevalente carattere agricolo, forte densità di impronte storico‐culturali e alta qualità paesaggistica”. Sistema territoriale 4: “Media e alta collina di Castiglionchio e Miransù, con prevalente carattere agricolo‐forestale, insediamenti rarefatti di impianto storico ed elevato valore naturalistico”.
157 Frantoio Maraldi localizzato nelle immediate vicinanze dell’ex sansificio Caldini di Troghi.
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realizzata in terreni pianeggianti di fondovalle, può contare sulla vicinanza del casello autostradale di Incisa‐Reggello e sul rapporto prossimo con la grande viabilità di connessione sovracomunale; soffre la chiusura di alcune attività e lo stato di abbandono in alcuni fabbricati, nonostante la realizzazione di tutti gli interventi edilizi previsti (la zona risulta infatti satura); presenta una sufficiente dotazione di aree verdi e parcheggi, lamenta la monofunzionalità prevista nel Regolamento urbanistico;
l’area produttiva di Molinuzzo (Rosano), realizzata in terreni prossimi al Fosso di Castglionchio, immediatamente a monte di Rosano; risulta satura per quanto riguarda la realizzazione degli interventi edilizi previsti; soffre la mancanza di aree verdi e a parcheggio. La parte settentrionale dell’area è stata realizzata grazie al tombamento, per gran parte del suo tracciato, del Fosso di Castiglionchio determinando gravi problemi di natura idraulica (esondazioni frequenti, pericolo per la strada comunale “Castiglionchio e Poggio a Luco”) e di natura ambientale (scarichi inquinanti);
o strutture commerciali:
la distribuzione degli esercizi commerciali risulta alquanto sperequata: a Rignano si concentra oltre il 60 % degli esercizi commerciali presenti nel territorio comunale158, nei centri abitati del sistema Troghi, San Donato in Collina, Cellai il 25 %159, mentre negli altri centri abitati (tra cui Rosano) e nel territorio rurale è presente solo il 15%160;
Il centro polifunzionale di Piazza Martiri della Libertà a Rignano, che ospita un supermercato161, il presidio socio‐sanitario e un circolo ricreativo e culturale162, determina, in particolar modo per la presenza della media struttura di vendita criticità relativamente alla sosta163 e contribuendo alla mancata definizione spaziale e funzionale della piazza;
le aree urbane a maggiore concentrazione di esercizi commerciali per le quali non sono stati costituiti i centri commerciali naturali continuano a risentire del fenomeno della chiusura delle attività commerciali164 e del fenomeno della semplificazione e banalizzazione degli stessi165;
mancanza di impianti per la distribuzione del gas a uso autotrazione, GPL166 e metano167.
158 Sono presenti 28 esercizi commerciali di vicinato e una delle due medie strutture di vendita presenti nel territorio
comunale. 159 Sono presenti 11esercizi di vicinato e nessuna media struttura di vendita. 160 Sono presenti 7 degli esercizi commerciali di vicinato e una media struttura di vendita. 161 Supermercato Coop, media struttura di vendita. 162 Casa del popolo, circolo Arci. 163 Il supermercato determina l’occupazione di tutti i posti disponibili a scapito delle altre funzioni. 164 Presentano una maggiore capacità a resistere alla crisi del sistema commerciale le attività che possiedono un
maggiore radicamento storico e che dispongono dei locali in cui la stessa attività viene esercitata. 165 Ormai caratterizzati prevalentemente da esercizi di tipo non alimentare, servizi alla persona, pubblici esercizi. 166 Gli impianti gas Gpl più vicini al territorio comunale di Rignano sono ubicati a Pontassieve (SS 67 “Tosco Romagno‐
la”) e a Reggello (località Matassino) 167 Gli impianti di gas metano più vicini al territorio comunale di Rignano sono ubicati a Figline Valdarno (al confine
con il Comune di S. Giovanni Valdarno) e a Firenze (Viale Europa)
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il settore centro settentrionale non dispone di impianti per la distribuzione di benzina168.
o strutture turistico‐ricettive:
le dotazioni turistico‐ricettive esistenti non sfruttano a pieno le potenzialità di un territorio di rilevanti qualità paesaggistico‐culturali vicine all’area metropolitana fiorentina;
le strutture presenti ricadono quasi tutte nel territorio rurale169 e sono costituite da strutture extralberghiere170, segnalando una domanda legata soprattutto alla vicinanza con Firenze;
mancano strutture ricettive alberghiere171 e aree di sosta per i camper; il sistema ricettivo lamenta una scarsa preponderanza alla diversificazione e
all’incremento quantitativo: infatti è almeno dai primi anni degli anni 2000 che sostanzialmente Rignano registra lo stesso numero e la stessa tipologia di strutture ricettive172 nonché lo stesso numero di presenze. Nel decennio precedente, invece, è stato proprio l’incremento della quantità di posti letto a determinare l’innalzamento del numero di presenze173;
il Campeggio lamenta l’indeterminatezza legata ai tempi lunghi di realizzazione della terza corsia dell’autostrada, che inibisce il potenziamento della dotazione di posti letto e servizi;
scarsa integrazione tra il campeggio e il centro abitato di Cellai (con necessaria realizzazione di un percorso pedonale protetto, per stimolare l’uso e la frequentazione da parte degli utenti del campeggio dei servizi privati commerciali e delle attrezzature presenti nel sistema insediativo Troghi‐Cellai);
168 I più vicini sono ubicati nel centro abitato di Pontassieve e lungo la SS 67 “Tosco‐Romagnola” 169 Un Bed & Breakfast presente a Troghi, una casa vacanza a San Donato in Collina, un bed & breakfast e una casa
vacanza a Rignano 170 Le strutture extralberghiere appartengono alle seguenti tipologie: campeggio, casa vacanze, bed & breakfast,
residenza d’epoca 171 Storicamente non abbiamo registrato la realizzazione di un albergo nel Comune di Rignano e potremmo
concludere che questo non vi è mai stato 172 Le strutture ricettiva al 2003 ammontavano a 30 e le presenze a circa 78.000 (rimaste sostanzialmente stabili fino a
oggi) 173 Le strutture ricettive al 1996 ammontavano a 11 e le presenze a circa 50.000
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