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 Comune di Rignano sull’Arno – Piano Strutturale – Quadro conoscitivo di riferimento 

Aprile 2013  

SOMMARIO   Elaborato 5.4 “Profilo storico del territorio” Profilo storico del territorio 

1. Periodo etrusco e romano 2. Periodo longobardo. 3. Periodo medievale 4. Periodo mediceo e lorenese 5. Il Regno d’Italia 6. Il dopo guerra 

  Elaborato 8.7 “Relazione” Sistema insediativo 

1.  Centri abitati principali 2.  Centri abitati secondari 3.  Borghi rurali di impianto storico 4.  Insediamenti  accentrati  a  prevalente  carattere  residenziale  con  costruzioni  di 

impianto recente 5.  Insediamenti  accentrati  a  prevalente  carattere  residenziale  con  costruzioni  di 

impianto storico e recente 6.   Insediamenti accentrati a carattere produttivo 

  Elaborato 12.2 “Relazione” Sistemi territoriali 

a. Sistema  territoriale  1:  “Fondovalle  dell’Arno,  con  insediamenti  concentrati  di  epoca recente e ampi tratti a elevato valore naturalistico”; 

b. Sistema territoriale 2: “Media collina di matrice mezzadrile, con prevalente carattere agricolo,con forte densità di impronte storico‐culturali e alta qualità paesaggistica”; 

c. Sistema territoriale 3: “Fondovalle di Troghi e valico di San Donato, con  insediamenti distribuiti lungo la viabilità principale di impianto storico”; 

d. Sistema territoriale 4: “Media e alta collina di Castiglionchio e Miransù, a prevalente carattere agricolo‐forestale, con  insediamenti rarefatti di  impianto storico ed elevato valore naturalistico”; 

e. Sistema  territoriale  5:  “Alta  collina  di  Poggio  Casalmonte  e  Poggio  Firenze,  a prevalente  copertura  boschiva,  con  insediamenti  episodici  di  impianto  storico  ed elevato valore naturalistico”; 

 Sistemi funzionali 

a. Sistema ambientale; b. Sistema insediativo; 

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c. Sistema infrastrutturale; d. Sistema sociale; e. Sistema economico produttivo. 

    

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Elaborato 5.4 “Profilo storico del territorio”  

Profilo storico del territorio                         

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Profilo storico del territorio – Aprile 2013  

Profilo storico del territorio  

 1. Periodo etrusco e romano In  virtù delle  favorevoli  condizioni  ambientali,  il  territorio di Rignano  fu  stabilmente  abitato  fin dall’epoca antica. La presenza degli Etruschi è  testimoniata da  vari  ritrovamenti  archeologici,  i più  importanti dei quali sul Poggio di Firenze. Più densa e diffusa  la presenza romana.  I numerosi  toponimi di derivazione prediale  (… anus, … ana: Volognano, Samprugnano, Casignano, Mitigliano, Moriano, Tutignano, Sarchiano, Vernano, Sezzano, Vigliano, Marciano, Rignano, Pagnana) attestano, infatti, la presenza romana soprattutto nel settore settentrionale del territorio rignanese, che, alla nascita di Florentia1, doveva costituire l’appendice  di  una  ampia  area  popolata  nella  parte meridionale  della  conca  fiorentina. Molto probabilmente  questi  insediamenti  erano  collegati,  attraverso  una  rete  di  sentieri  e  di  strade minori e grazie a un guado localizzabile tra Rignano e Pian dell’Isola, alla Via Cassia.   Originariamente la Cassia Vetus corrispondeva, almeno per un buon tratto, alla più antica Via dei sette ponti, di origine etrusca, e collegava Arezzo con Fiesole, correndo esclusivamente  in destra idrografica dell’Arno2.  Ferma restando  la difficoltà di ricostruire  l’assetto stradale della zona  in epoca romana, secondo alcuni storici, per garantire un collegamento più rapido con la nuova città di Florentia, un ramo di questa strada si sarebbe staccato  immediatamente prima di Reggello e, guadato l’Arno nei pressi di  Rignano3,  avrebbe  risalito  la  dorsale  che  separa  la  piana  fiorentina  dal  Valdarno  Superiore passando per Moriano, Casignano e Terzano, per scendere poi nella piana di Ripoli e raggiungere Firenze. Secondo altri storici, invece, il diverticolo stradale avrebbe superato la dorsale attraverso il valico di San Donato. Nel 123 d.C. l’Imperatore Adriano, per agevolare i collegamenti con Firenze, dette vita a un nuovo tracciato (Cassia Nova o Cassia Adrianea) che, attraverso Chiusi e tagliando fuori Arezzo, correva in sinistra  idrografica dell’Arno, passando per Figline, Incisa, Palazzolo e Troghi, per scollinare poi in  corrispondenza  del  valico  di  San  Donato.  Nei  secoli  successivi,  la  Cassia  Adrianea  per  San Donato, si sarebbe confermata una delle principali arterie di collegamento con Firenze.  Qualunque fosse l’effettivo assetto stradale in epoca romana, il territorio di Rignano fu comunque interessato dalla presenza di un importante tracciato viario che consentiva i collegamenti di lungo 

                                                       1  Secondo  alcuni  la  fondazione  di  Florentia  è  ascrivibile  al  59  a.C.,  secondo  altri  ad  alcuni  decenni  dopo.  Sembra comunque certo che la città sia stata fondata nel 1° secolo a.C. 2 Secondo alcuni sarebbe stato  il console romano Lucio Cassio, nel 180 a.C., a conferire  il nome di Cassia Vetus alla vecchia Strada dei sette ponti 3 Nei primi decenni dopo il Mille, lungo il tracciato della strada, poco discosta dall’Arno, venne costruita la Pieve di San Leolino (citata per la prima volta in un documento del 1008) 

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raggio  tra Firenze e Roma e dalla presenza di un guado dell’Arno, collocabile  tra Rignano e Pian dell’Isola, che consentiva i collegamenti tra le due rive del fiume. Questa  felice  combinazione  infrastrutturale ebbe effetti benefici  sul  territorio,  come dimostra  il diffuso insediamento sparso di quel periodo.  Si può dunque affermare che fin dall’epoca romana il territorio di Rignano: 

‐ fu  positivamente  influenzato  dalla  presenza  di  importanti  infrastrutture  viarie,  che  ne consentivano i raccordi alla breve e alla lunga distanza; 

‐ fu interessato da un diffuso insediamento sparso, presente soprattutto nel settore centro – settentrionale,  scontando  invece  la  mancanza  di  centri  abitati,  se  pure  di  piccole dimensioni; 

‐ costituiva una appendice del  sistema  insediativo  sparso presente nella parte meridionale della conca fiorentina. 

  2. Periodo longobardo. Nel VII secolo d.C. tutta la zona, così come il Pratomagno, passò sotto la dominazione longobarda e  continuò ad essere  interessata da un  consistente popolamento,  come dimostrano  i numerosi toponimi  di  origine  germanica  (Businga,  Bertinga,  Bonci,  Bonsi,  Perticaia,  Poggiofrancoli, Riscaggio, Azzolini,  Focardo,  Troghi)  e  i  luoghi  che  portano  il  nome  Cafaggio  o  Cafaggiolo  (dal longobardo gahagi, che indica una bandita di caccia ad uso esclusivo del proprietario).    3. Periodo medievale Nell’alto medioevo  le pievi, dotate di  fonte battesimale e di cimitero e deputate a  riscuotere  le decime, divennero  importanti centri di  riferimento all’interno di circoscrizioni  territoriali, civili e religiose.  Il  territorio  di  Rignano  disponeva  di  due  pievi  (Miransù4  e  San  Leolino5),  ma  vaste porzioni  del  settore  territoriale  orientale  ricadevano  sotto  altre  pievi,  ubicate  oltre  gli  attuali confini comunali (Pieve di San Miniato a Robbiana, nell’attuale comune di Greve in Chianti, e Pieve di Antella, nell’attuale comune di Bagno a Ripoli). Le  pievi  rignanesi  organizzavano  l’insediamento  sparso  del  territorio  rurale, mentre,  anche  in questo  periodo,  sembra  certa  l’assenza  di  un  centro  abitato  di  una  qualche  consistenza  o comunque di un importante centro aggregatore (a differenza di quanto solitamente avveniva, nel Valdarno e nel territorio fiorentino, con le terre nuove del XIII e del XIV secolo6).  

                                                       4 Menzionata per la prima volta nel 1103 5 Menzionata per la prima volta nel 1008  6 Ad esempio con Castelfranco, San Giovanni Valdarno, Terranuova Bracciolini nel Valdarno, ma anche con Firenzuola e Scarperia nel Mugello 

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La pieve di Miransù occupava il settore nord – occidentale del territorio comunale e comprendeva 5  chiese  suffraganee,  oltre  al  monastero  di  Rosano  e  all’ospedale  di  Casignano:  Volognano, Moriano, Le Corti, Samprugnano, Castiglionchio. La pieve di San Leolino occupava  il settore sud – orientale e comprendeva 8 chiese suffraganee, due delle quali  in destra  idrografica dell’Arno, oltre gli attuali confini comunali: Torri, Marciano, Antica, Perticaia, Valli e Olmeto in riva sinistra;  San Clemente e Sociana in riva destra. Nel settore orientale  la chiesa di Santa Maria a Bisticci faceva parte del plebato di San Miniato a Robbiana; le chiese di San Donato in Collina e di Santa Maria a Ughi facevano parte del plebato di Antella. Gli sconfinamenti dei vari plebati, al di là dell’Arno o al di là della dorsale montuosa, confermano le rispettive funzioni pontificie e l’importanza viaria del territorio di Rignano nel periodo medievale.  Il toponimo Rignano, di origine latina, era strettamente legato alla pieve di San Leolino. Presso di essa sorse infatti un castello, menzionato per la prima volta nel 1086 come “castello nuovo”. Nelle immediate vicinanze esisteva tuttavia anche un “castello vecchio”, forse distrutto dalla repubblica fiorentina,  i  cui  resti  sono  inglobati  nell’insediamento  rurale  denominato  Case  Rignano, immediatamente  a  monte  della  pieve.  Alcuni  studi  recenti  avanzano  tuttavia  l’ipotesi  che  il “castello  vecchio”  si  trovasse  in  località  Sezzano  (immediatamente  a  monte  del  cementificio  Bruschi, oggi dismesso), da dove avrebbe potuto assicurare un controllo più diretto del ponte di Rignano7.   A partire dalla metà del XIII secolo,  il  territorio  rignanese cadde progressivamente nella sfera di influenza fiorentina8 e ciò condizionò negativamente  la possibile nascita o  il possibile sviluppo di un  centro  abitato.  Firenze  temeva,  infatti,  il  rafforzamento  di  alti  lignaggi9  del  contado  in  aree troppo prossime alla città. Nel  corso  del  XIII  secolo  si  verificò  una  vera  e  propria  “rivoluzione  stradale”,  che  portò  alla riorganizzazione della viabilità10 e alla  formazione di una rete  le cui “vie maestre” convergevano tutte  verso  Firenze.  La  città,  arrivata  infatti  alla  soglia  di  80.000  abitanti,  necessitava  di  un rifornimento continuo   di derrate alimentari e di materiali da costruzione. Tra  la fine del XIII e  la fine del XIV secolo furono così costruiti una ventina di ponti sui corsi d’acqua che attraversavano i territori controllati.  Il territorio di Rignano, oltre a garantire  importanti collegamenti viari, era  in grado di fornire a Firenze buoni quantitativi di derrate alimentari e di materiali da costruzione (la pietra forte era molto utilizzata in città nella costruzione di palazzi, chiese e ponti).  

                                                       7 Cfr. Paolo Pirillo, in “La Pieve, il castello, il ponte”, Firenze, Le Lettere, 2011   8 Sembra che Rignano iniziasse a far parte del contado fiorentino già dal secolo precedente, come dimostrerebbe un atto rogato nel castello omonimo nel 1129 9 Quali ad esempio: Mozzi, Bardi, Abati, Da Volognano, Da Castglionchio, Altoviti  10 V. J.Plesner, Una rivoluzione stradale  nel Dugento, Francesco Papafava Editore, Firenze 1979 

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Fu così che, all’altezza della seconda strozzatura dell’Arno dopo quella di Incisa, venne realizzato il ponte di Rignano, più volte danneggiato e ricostruito nel corso del tempo, destinato a divenire una infrastruttura decisiva per i destini del territorio rignanese nel basso medio evo.  Consentendo  l’attraversamento dell’Arno,  infatti,  il ponte costituiva un elemento strategico della rete  stradale  che, da est,  raggiungeva  Firenze  attraverso  il  valico di  San Donato.  Il  territorio di Rignano si venne pertanto a configurare come una sorta di crocevia tra il Pratomagno, il Chianti e la  piana  fiorentina,  consentendo,  all’altezza  di  San Donato,  un  importante  raccordo  con  la  via Maremmana,  antica  strada  della  transumanza  per  la Maremma.  Tutto  ciò  assunse  particolare significato stante  la concomitante perdita di  importanza della Cassia Vetus, che fece della Cassia Nova la principale arteria tra Arezzo e Firenze.  Nella  prima  metà  del  XIV  secolo  la  repubblica  fiorentina  operò  una  riforma  per  uniformare l’assetto amministrativo dei  territori assoggettati.  Il contado  fiorentino  fu così  ripartito  in  leghe, circoscrizioni amministrative che accorparono gli antichi popoli e pivieri di origine ecclesiastica11. La Lega di Rignano, che comprendeva le pievi di San Leolino e Miransù, è citata per la prima volta nel 1309, insieme alle leghe di Monteloro e di Diacceto, quale struttura di controllo della viabilità per Arezzo (Monteloro e Diacceto erano invece citate quali strutture di controllo della viabilità per la Romagna e per il Casentino). La citazione evidenzia, ancora una volta, la funzione strategica del territorio rignanese nel sistema viario interzonale.   Stante  l’assenza  di  grandi  feudatari  (con  l’eccezione  dei  conti  Guidi  a  Rosano),  nel  territorio comunale mancavano  castelli  di  una  certa  consistenza  capaci  di  dar  vita  a  veri  e  propri  centri abitati. Nel periodo  successivo,  così,  anche  i  castelli più  importanti  vennero  trasformati  in  ville fattoria (Antica, Castellonchio, Moriano, Volognano, Torre a Cona) e  in dimore rurali (Marciano e Rignano).  Lungo la strada che portava al San Donato sorsero, di contro, spedali e stazioni di sosta.  Come già  in epoca  romana, nel periodo medievale  il  territorio di Rignano,  costellato di  case da signore, si caratterizzava come appendice del  territorio  rurale  fiorentino. Pirillo parla di Rignano come  di  un  arrière  pays,  uscito  dal  primo  incastellamento  con  una  fitta  rete  di  castelli  di dimensioni medio – piccoli. Tutto  il  settore  centro‐settentrionale,  caratterizzato dai  rilievi di  alberese, è  interessato da una forte continuità insediativa tra l’età romana e il periodo medievale12, mentre il settore meridionale presenta  insediamenti  alquanto più episodici.  L’area di Pian dell’Isola,  già  frequentata  in epoca romana, subisce adesso un forte abbandono, forse legato alla difficoltà di drenaggio delle acque. 

                                                       11 In realtà le leghe non ebbero solo una funzione amministrativa e di esazione fiscale, ma anche una funzione militare e di controllo dell’ordine pubblico. All’articolazione del territorio in leghe si affiancò presto un’ulteriore articolazione in  podesterie  (che  raggruppavano  più  leghe)  e  vicariati  (che  raggruppavano  più  podesterie),  anche  se  la sovrapposizione tra le diverse magistrature e organizzazioni locali fu per lungo tempo notevole. 12 Vi sorsero tutti i castelli attestati dalle fonti scritte dell’XI secolo 

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Profilo storico del territorio – Aprile 2013  

 Nel  ‘200  e  nel  ‘300  il  territorio  assunse  i  caratteri  strutturali  e  funzionali  che  costituiranno  la matrice del paesaggio nei secoli successivi fino ai tempi recenti: insediamento rurale sparso legato alle attività agricole, denso nel settore centro‐settentrionale ed episodico  in quello meridionale; importanti  infrastrutture  viarie  di  attraversamento,  con  insediamenti  lungo  strada  legati  ai viaggiatori.  Si può dunque affermare che nel periodo medievale il territorio di Rignano: 

‐ vide  rafforzare  il  proprio  ruolo  strategico  nel  sistema  stradale  interzonale,  soprattutto grazie alla costruzione del ponte; 

‐ fu organizzato  in due plebati, che formavano  la  lega di Rignano, e che facevano capo alle pievi di Miransù e di San Leolino; 

‐ mantenne  un  carattere  insediativo  sparso,  concentrato  soprattutto  nel  settore  centro‐settentrionale, e vide i propri castelli evolvere, invece che verso aggregazioni urbane, verso dimore rurali; 

‐ svolse  una  importante  funzione  “pontificia”,  come  dimostrano  le  strade,  il  ponte  e  lo sconfinamento  del  territorio  amministrato  dalle  pievi  rignanesi  oltre  l’Arno,  così  come l’appartenenza di ampi tratti del territorio rignanese orientale a pievi esterne 13; 

‐ rafforzò il carattere di entroterra nei confronti della città di Firenze; ‐ definì le matrici strutturali e funzionali del paesaggio dei secoli successivi. 

  4. Periodo mediceo e lorenese Durante  il  periodo  mediceo  fu  costante  l’interessamento  di  Firenze  per  il  ponte  di  Rignano, sottoposto più volte a restauri e a parziali ricostruzioni.  Il ponte garantiva infatti i traffici crescenti tra  le due sponde del fiume, nonché  i collegamenti della rete viaria orientale con  la Cassia Nova diretta a Firenze e Arezzo. Malgrado la sua funzione strategica, a ridosso del ponte erano presenti solo poche case allineate lungo  la direttrice di  attraversamento dell’Arno; queste  case  formavano un piccolo e  tranquillo borgo del contado conosciuto come Ponte a Rignano, dotato di un mercatale per  lo scambio dei prodotti agricoli.  L’attività più praticata nel territorio continuava a essere quella agricola. Nel XVII e nel XVIII secolo la maggior parte degli abitanti continuava a vivere nelle case sparse della campagna. Oltre a quelle agricole, le uniche attività degne di rilievo erano quelle legate alla lavorazione della lana. Nel XVI secolo erano presenti sei famiglie di tintori a Rignano e tre a Volognano, mentre nel XVII secolo erano dieci a Rignano, una a Bombone e una a Volognano. Nella prima metà del XVIII secolo, poi, le famiglie di tintori e lanaioli erano sei a Rignano, due a Moriano e due a Torri. 

                                                       13 Antella, San Miniato a Robbiana  

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Profilo storico del territorio – Aprile 2013  

 Nella seconda metà del ‘700 i Lorena riorganizzarono il contado fiorentino14, già ripartito in leghe fin  dal  XIV  secolo.  Le  antiche  leghe  furono  abolite  e  sostituite  con  le  comunità.  A  formare  la Comunità  di  Rignano  furono  chiamati  i  15  popoli  della  precedente  lega.  La  nuova  comunità  fu distaccata dalla Podesteria di Pontassieve e sottoposta al Vicariato di S. Giovanni. 

Alla fine del ‘700 la strada per San Donato fu oggetto di consistenti interventi di adeguamento. Il tracciato, particolarmente ripido nel tratto che da Troghi saliva verso il valico,  fu modificato con la realizzazione  dei  tornanti  frontistanti  Torre  a  Cona.  La  strada  fu  dichiarata  da  quel momento strada regia postale e divenne una delle più importanti del Granducato.  Rignano, grazie alla vicinanza con Firenze e alla bellezza dei luoghi, era divenuta sede di numerose ville ‐ fattoria di ricche famiglie fiorentine. Con i Lorena, la fattoria aveva assunto un preciso ruolo economico nella  conduzione dei  terreni, quale  centro direzionale di una  impresa  agraria  che  si muoveva secondo logiche aziendali, dotandosi di strumentazioni adeguate. Le case coloniche che facevano capo alle fattorie derivavano, almeno  in parte, dal declassamento delle case da signore medievali  o  rinascimentali  in  case  da  lavoratore,  mentre  in  parte  erano  il  frutto  di  nuove costruzioni, realizzate, tra il ‘700 e l’800, secondo i nuovi canoni dell’architettura rurale.  

Nei primi decenni del XIX secolo nell’attuale territorio comunale operavano le seguenti fattorie15: Il  Palagio,  Poggio  Francoli,  La  Chiocciola  immediatamente  a  nord  del  Fosso  di  Troghi; Vigliano, Antica,  Petriolo  e  Moriano,  nel  cuore  della  Comunità  di  Rignano;  Tutignano,  Volognano  e Belvedere nella parte settentrionale; Torre a Cona nella parte occidentale, in prossimità del valico di San Donato. Accanto alle due pievi, al monastero di Rosano e alle  chiese  suffraganee, erano presenti  numerose  case  coloniche  con  una  trama  insediativa  dettata  ancora  dalle  esigenze produttive della mezzadria. Lungo  il Fosso di Castiglionchio,  lungo  l’Arno e  (soprattutto)  lungo  il fosso di Troghi erano presenti una decina di mulini e alcune  fornaci. Tra  il piccolissimo borgo di Rignano, ancora addossato al ponte sull’Arno, e il monastero di Rosano operavano alcuni traghetti. Lungo la strada per San Donato, a servizio dei viaggiatori, erano aperte alcune osterie. Il  sistema  viario  era  impostato  sui  due  tracciati  principali  per  San  Donato,  che  salivano,  con direzione est – ovest, da Palazzolo e Troghi  (strada regia postale)   e da Rignano e Bombone per congiungersi  immediatamente  sotto  Torre  a  Cona.  Una  rete  minore,  a  maglie  molto  larghe, attraversava  il settore centro‐meridionale e  il settore centro – settentrionale con direzione sud – nord, per congiungersi presso  il monastero di Rosano e proseguire  il sinistra  idrografica dell’Arno verso la piana di Ripoli. Da notare come anche in questo periodo le principali direttrici viarie siano quelle est – ovest.  

                                                       14 La riforma dei sistemi di governo locale avvenne progressivamente tra il 1771 e il 1786. 15 Fonti: Catasto storico toscano (1820‐21) e E.Repetti Dizionario geografico, fisico, storico della Toscana (1833‐46) 

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Il  sistema  insediativo,  così  caratterizzato,  insieme  ai  campi  coltivati  secondo  i  canoni  classici dell’assetto  mezzadrile  (colture  promiscue,  campi  irregolari  che  sfruttano  tutto  il  terreno disponibile,  siepi  o muretti  di  delimitazione,  sistemazioni  idraulico‐agrarie,  ecc.)  rendevano  la parte centro –  settentrionale del  territorio comunale  simile alla campagna più  immediatamente prossima a Firenze. 

 5. Il Regno d’Italia Nel 1861 Rignano venne annesso al Regno d’Italia. Pochi anni dopo venne  inaugurata  la stazione ferroviaria di Rignano, ubicata  lungo  la  linea Firenze – Roma. La stazione serviva anche  le vicine frazioni di San Clemente e Leccio, nonché tutto il territorio comunale di Reggello, ubicato in destra d’Arno. La  linea  ferroviaria  segnò  l’inizio  di  una  nuova  era  per  Rignano,  divenendo  una  importante infrastruttura  a  servizio  dell’agricoltura  locale  e  delle  fattorie  dell’interno,  ma  decretando, soprattutto, l’avvio delle attività industriali e conseguentemente lo sviluppo del centro abitato. In prossimità della  stazione  si  insediarono,  infatti,  importanti  aziende  che dettero  lavoro  a buona parte  della  popolazione.  Tra  queste  il  cementificio  Bruschi  –  Calvelli,  che  in  località  Il  Borro estraeva e lavorava la pietra alberese per la produzione di calce e cemento, e la falegnameria F.lli Bruschi, che produceva infissi, mobili e attrezzi agricoli. Se le strade e il ponte, nel periodo romano e medievale, avevano consentito, anche in virtù della vicinanza  con  Firenze,  lo  sviluppo  delle  attività  agricole  e  il  popolamento  sparso  del  territorio rurale,  l’arrivo della  ferrovia consentì  l’insediamento e  lo sviluppo delle attività  industriali, che a loro volta determinarono lo sviluppo dell’insediamento accentrato a ridosso del piccolissimo borgo addossato al ponte. Cambiò, dunque, non solo il profilo economico del territorio comunale, che da agricolo  divenne  sempre  più  industriale, ma  anche  il  carattere  del  sistema  insediativo,  che  da sparso nel territorio rurale, cominciò ad accentrarsi sempre più nel centro abitato di Rignano.  Come solitamente avvenne negli altri comuni del Valdarno,  la  linea  ferroviaria segnò una cesura nelle  relazioni,  ecologiche  e  funzionali,  tra  l’Arno  e  le  aree  collinari.  A  Rignano,  in  particolare, segnò  l’avvio  di  un  progressivo  distacco  del  centro  abitato  dal  fiume.  Il  piccolo  borgo,  che  per secoli  era  rimasto  addossato  al  ponte  sull’Arno  (al  pari  di  San  Clemente,  sull’altra  sponda), cominciò a perdere progressivamente i rapporti con il fiume, trovando una barriera invalicabile nel tracciato ferroviario e un nuovo elemento attrattore e direttore nella stazione ferroviaria.  In  conseguenza  di  ciò,  nei  primi  decenni  del  ‘900  Rignano  cambiò  profondamente  la  propria struttura urbana. Lo  sviluppo del cementificio aveva comportato un  fortissimo  incremento della popolazione, che nel 1917 arrivò a sfiorare i 7.000 abitanti e che per tutti gli anni ’20 si mantenne al  di  sopra  dei  6.900  abitanti.  Poiché  all’incremento  della  popolazione  non  era  corrisposto l’incremento delle abitazioni, nel 1918  fu predisposto un piano regolatore e  fu  fondato  l’Istituto autonomo per le case popolari. 

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Tra il 1920 e il 1930 il centro abitato cominciò a salire decisamente lungo i versanti collinari: fu in questo periodo che vennero realizzate le costruzioni di Via Veneto e Via Piave, nonché i villini che risalgono  la collina, affiancando alle abitazioni strutture pubbliche quali  il teatro,  l’asilo,  il campo sportivo,  i macelli. Nel 1922, con  il raddoppio della ferrovia, venne costruito  il  lungo viadotto ad arcate che ancora oggi affianca l’Arno, con la eliminazione del passaggio a livello e la realizzazione della strada sottostante.  La  guerra  portò  gravissime  distruzioni.  Furono  distrutti  il  ponte  e  la  stazione  ferroviaria,  il municipio e buona parte delle costruzioni del centro abitato, così come quelle di San Clemente. Il cementificio Bruschi subì gravi danni.  6. Il dopo guerra La ricostruzione fu tempestiva e vide il recupero innanzi tutto delle infrastrutture di collegamento. Nell’ambito della ricostruzione del centro abitato fu realizzata, tra il 1949 e il 1954, la nuova chiesa di Rignano, che andò ad affiancare la Pieve di San Leolino.. Nel  1954  fu  inaugurato  anche  il  ponte  di  Rosano,  che  consentì  lo  sviluppo  di  nuove  relazioni funzionali tra il territorio comunale e il vicino centro abitato di Pontassieve.  La costruzione, negli anni ’60, della Autostrada del Sole e, successivamente, della linea ferroviaria Direttissima  segnarono emblematicamente una nuova  fase del  territorio  rignanese. Ancora una volta  quello  di  Rignano  si  caratterizzava  come  territorio  di  attraversamento  da  parte  di  grandi infrastrutture della mobilità, ma, a differenza del passato, non entrava  in  rapporto con esse. Le nuove  infrastrutture,  infatti,  lo attraversavano  senza  instaurare  relazioni  locali. Così  se  la Cassia Adrianea, il ponte sull’Arno e la linea ferroviaria lenta avevano innescato, nel periodo romano,  in quello medievale e nell’epoca moderna,  fenomeni di vivacizzazione  insediativa e produttiva, con conseguenti  processi  di  sviluppo  e  di  caratterizzazione  del  territorio  (le  attività  agricole,  il popolamento rurale e il conseguente insediamento sparso; le attività di supporto alla viabilità e ai viandanti,  con  il  conseguente  insediamento,  episodico  o  di  borgo,  lungo  strada;  le  attività industriali prossime alla stazione ferroviaria e la crescita urbana del centro abitato), l’autostrada e la Direttissima  si  limitavano ad attraversarlo, gravando  su di esso con gli effetti problematici, di varia natura, prodotti dai tracciati.  Il passaggio delle grandi  infrastrutture, che attraversano  il territorio comunale senza migliorarne l’accessibilità e la connettività regionale e interregionale, evidenzia la marginalità in cui è scivolata Rignano nei tempi recenti. Negli  ultimi  decenni  il  territorio  sembra  aver  perso  una  precisa  caratterizzazione  funzionale, investito com’è da fenomeni diversi e per alcuni aspetti divergenti:  

‐ crescita delle strutture artigianali e industriali nelle aree alluvionali del Salceto e di Rosano, che  negli  ultimi  decenni  del  secolo  scorso  sembravano  capaci  di  agganciare  lo  sviluppo industriale, se pure con le modalità tipiche di quel periodo (localizzazioni problematiche per gli effetti ecologici e ambientali, creazione di zone produttive monofunzionali separatezza dai contesti urbani, scarsa qualità formale e funzionale delle strutture insediative, ecc.), ma che oggi scontano gli effetti frenanti della crisi ;  

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‐ crescita residenziale, nel capoluogo e soprattutto nelle frazioni rurali, indotta non già da un aumento dei posti di lavoro locali, quanto piuttosto dallo spostamento di buona parte della popolazione  fiorentina  verso  località  con  prezzi  delle  abitazioni  più  accessibili.  Tale fenomeno,  è  stato  particolarmente  rilevante  lungo  le  direttrici  territoriali  servite  dalle  principali infrastrutture di trasporto, stante la permanenza dei posti di lavoro nel comune di Firenze,  o  negli    altri  comuni  dell’area  metropolitana,  e  il  conseguente  pendolarismo giornaliero da lavoro; 

‐ presenza di alcune realtà  imprenditoriali significative nel territorio rurale (aziende agricole e aziende turistiche del settore extralberghiero), che si caratterizzano come realtà capaci di mantenere  una  collocazione  di  nicchia  nei  mercati  contemporanei,  ma  che,  allo  stato attuale,  non  appaiono  in  grado  di  determinare  una  nuova  prospettiva  economica  per l’intero territorio comunale. 

                           

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Elaborato 8.7 “Relazione”  

Sistema insediativo                     

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Sistema insediativo – Aprile 2013  

 Sistema insediativo 

   1. Centri abitati principali  1.1. Rignano  Popolazione  3.362 abitanti (giugno 2011) Servizi pubblici: ‐ verde  75.567,05   (22,48 mq/ab) ‐ parcheggi:  20.561,08   (  6,12 mq/ab) ‐ scuole dell’obbligo1  15.858,05   (  4,72 mq/ab)        ‐ attrezzature di interesse comune  21.507,88   (  6,40 mq/ab) ‐ totale  133.494,06 (39,71 mq/ab)  Superficie urbanizzata  735.048 mq (48,61% totale superficie urbanizzata centri abitati) Giacitura  versante e fondovalle Classificazione RU vigente  centro abitato Classificazione ISTAT  centro abitato 

 Il  centro  abitato  è  ubicato  sui  versanti  collinari  delimitati dal Borro  della Noce  (o Borraccio),  a nord, e dal Fosso di Sezzano, a sud. Nei tempi recenti ha tuttavia superato questi confini naturali con  insediamenti   sottostanti  la Pieve medievale di San Leolino, a nord, e con  la creazione di un polo sportivo, accompagnato da insediamenti filiformi lungo strada, nelle aree golenali dell’Arno, a sud.  Il  nucleo  originario,  costituito  dalle  poche  case  a  ridosso  del  trecentesco  ponte  sull’Arno2,  è prossimo  alla  Pieve  di  S.  Leolino  e  a  ciò  che  resta  dell’antico  castello  di  Rignano  (oggi  Case Rignano).  Il  ponte,  la  pieve  e  il  castello  costituiscono  tre  dei  principali  elementi  matrice  del territorio comunale. La  struttura urbana  comincia a  formarsi  solo dopo  l’arrivo della  ferrovia  (seconda metà del XIX secolo),  che  comporta,  grazie  alla  stazione  ferroviaria  e  alle  attività  manifatturiere  ad  essa prossime, la nascita e il rapido sviluppo di un centro abitato all’interno di un territorio che ne era stato sempre privo e che aveva visto solo la presenza di un consistente insediamento sparso legato alle  attività  agricole.  La  crescita  edilizia  si  rafforza  nei  primi  decenni  del  XX  secolo,  con  la realizzazione di Via Piave, Via Vittorio Veneto e Via Garibaldi. Fino al 1960 il centro abitato cresce per addizioni contigue, con Via Matteotti, Via Indipendenza e Via della Pieve. 

                                                       1 Comprensive di asilo nido e scuola dell’infanzia  2 Il ponte, danneggiato ripetutamente dalle piene dell’Arno, è stato più volte ricostruito. L’ultima ricostruzione risale all’ultimo dopo guerra 

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Negli anni successivi Rignano sale a ovest lungo i versanti collinari, appoggiandosi al tracciato della viabilità storica per il Bombone, mentre a sud – est, superata la barriera ferroviaria, occupa le aree golenali e si spinge in direzione di Pian dell’Isola. Il  tracciato  ferroviario ha separato  irrimediabilmente  il centro abitato dall’Arno e, a dispetto del nome, Rignano ha perso  il  rapporto diretto con  il  fiume. La crescita  lungo  i versanti collinari ha prodotto una struttura urbana che, nel passaggio dagli  isolati compiuti della prima metà del ‘900 alle  lottizzazioni  casuali  di  fine  secolo,  ha  visto  allargare progressivamente  la maglia  stradale  e perdere di vista  il disegno urbano complessivo, dando spesso  luogo a enclaves monoresidenziali non comunicanti e a spazi pubblici (aree verdi e parcheggi) privi di una logica di sistema. Il  traffico  di  attraversamento,  soprattutto  pesante,  grava  su  un  tessuto  urbano  adagiato  su versanti  alquanto  ripidi  nelle  parti  occidentali.  E’servito  dal  sistema  di  trasporto  pubblico extraurbano (autolinee Firenze‐Valdarno e circolare interna al territorio comunale).   Vi si possono riconoscere quattro distinti settori urbani:  

‐ un settore centrale, costituito dal nucleo antico, sorto a  ridosso del ponte, e dagli  isolati compiuti, realizzati fino agli anni ’60 del XX secolo. Rappresenta il cuore pulsante del centro abitato  per  la  concentrazione  delle  principali  strutture  pubbliche  (municipio,  stazione ferroviaria, ufficio postale, chiesa di S. Maria Immacolata, ecc.), di un cospicuo numero di esercizi commerciali, di servizi privati. Vi sono presenti spazi pubblici con caratteri, fisici e funzionali,  di  centralità,  se  pure  utilizzati  per  funzioni  improprie  (parcheggi),  gravati  dal traffico  e  spesso  poco  qualificati  nella  configurazione  fisica.  La  piazza  antistante  il municipio  ospita  una  costruzione moderna,  già  sede  di  un  ascensore  pubblico  oggi  in disuso.  Piazza  XXV  Aprile  costituisce  un  grande  spazio  aperto,  di  forma  irregolare, suscettibile di qualificazione formale e funzionale. La  struttura  urbana  presenta  una  forma  compiuta,  con  isolati  delimitati  da  strade pubbliche ed edifici, prevalentemente continui, a filo strada su due o tre piani fuori terra. La viabilità forma anelli allungati lungo le curve di livello con ripidi raccordi trasversali. Sono presenti percorsi pedonali di impianto storico, per lo più costituiti da scalinate trasversali. La presenza del rilevato ferroviario taglia le relazioni con il fiume, di cui si avverte poco la presenza.  L’angusto passaggio  carrabile  che  sottopassa  la  ferrovia  in  corrispondenza del ponte sull’Arno rende difficoltoso l’accesso al centro abitato. Storicamente  il  settore  centrale  ha  costituito,  con  il  frontistante  abitato  di  Sant’Ellero (Comune di Reggello), un presidio del ponte sull’Arno. Oggi  i due centri abitati, ancorché appartenenti  a diverse  amministrazioni  comunali,  sono  suscettibili di  costituire un unico sistema urbano sulle due rive del fiume e meritano di essere concepiti in questa ottica. La  stazione  ferroviaria,  oggi  retrocessa  a  semplice  fermata,  ha  sempre  costituito  il riferimento di un vasto territorio ubicato di qua e di là d’Arno. Per assolvere in pieno la sua funzione,  soprattutto  nella  prospettiva  di  un  servizio  di  trasporto  integrato  di  livello 

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metropolitano,  necessita  di  disporre  di  adeguati  parcheggi  scambiatori,  strutturati  e dedicati,    sulle  due  rive  del  fiume. Quello  oggi  presente  nel  centro  abitato  di  Rignano3 merita di essere qualificato e potenziato  con  il  reperimento di ulteriori  aree  vicine, ben collegate alla stazione.  In prossimità di Via XX Settembre  si  trova  l’area occupata dall’ex cementificio Bruschi   e dalle relative cave. L’ex cementificio ha rappresentato per molto tempo una vera e propria centralità urbana, al pari della piazza e oggi è in attesa di interventi di recupero disciplinati da un piano attuativo vigente. Prestazioni attese: Migliorare l’accessibilità da Via Roma – aumentare le relazioni con il fiume incrementando la permeabilità (anche visuale) del rilevato ferroviario – riqualificare le piazze – sostenere il commercio  al  dettaglio  nella  prospettiva  di  un  centro  commerciale  naturale– coordinamento  delle  politiche  urbane  con  il  centro  abitato  di  S.  Clemente  (comune  di Reggello) e previsione di parcheggi scambiatori sulle due rive del fiume  ‐ recuperare l’area dell’ex cementificio Bruschi 

 ‐ un  settore  periferico,  costituito  dalle  addizioni  edilizie  degli  ultimi  cinquanta  anni,  a 

spiccato  carattere  residenziale  con  l’eccezione  della  parte  nord‐orientale,  prossima  al centro urbano, dove  sono presenti  il  centro polifunzionale di Piazza Martiri della  Libertà (ospita  un  supermercato4,  il  presidio  socio‐sanitario  e  un  circolo  ricreativo  culturale5),  il centro sociale “Aquilone”6 e il polo scolastico (con piscina e palazzetto dello sport). Oltre a queste  strutture,  la  biblioteca  comunale  di  Via  Garibaldi  è  l’unica  struttura  pubblica  di rilievo. Gli esercizi commerciali sono assenti, con l’eccezione del supermercato e dei pochi esistenti  in Via della Pieve e Via Ravera. Nella parte occidentale e sud – occidentale sono diffusi  i  parcheggi  lungo  strada  a  servizio  della  residenza.  La  struttura  urbana  sconta  le pendenze accentuate e  la casualità degli  interventi edilizi. Tutta  la parte settentrionale e nord – orientale è priva di  agganci diretti  con  la  viabilità principale di  accesso  al  centro abitato  (SP  89  “Del  Bombone).  L’unico  grande  anello  viario  è  quello  costituito  da  Via Garibaldi, Via Indipendenza, Via Giovanni XXIII, Via del Bombone. Oltre questo anello, con l’eccezione  della  parte  nord  –  orientale  dove  è  presente  il  polo  scolastico,  le  addizioni edilizie non hanno prodotto struttura urbana, ma solo enclave isolate ad uso residenziale, servite da una viabilità senza sbocco e prive di centralità di riferimento. Il grande giardino realizzato a monte di Via Indipendenza non si mostra capace di assolvere funzioni centrali a causa  della  difficile  fruibilità,  limitata  dalla  giacitura  in  pendio,  e  della  debole caratterizzazione  formale:  svolge  tuttavia  un  importante  ruolo  ecologico  e  appare suscettibile di assolvere un importante ruolo funzionale stante la sua immediata vicinanza 

                                                       3 70 posti auto liberi, 4 riservati, 20 posti moto, 2 rastrelliere per biciclette 4 Supermercato Coop, media struttura di vendita 5 Casa del popolo, circolo Arci 6 Ludoteca comunale e “Centro sociale riabilitativo” per portatori di handicap 

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con le aree verdi a monte e con quelle a valle, comprese tra Via Indipendenza e Piazza dei Martiri della Libertà. La piazza, unico vero grande spazio pubblico riconoscibile realizzato nella città recente, è priva di prospetti edilizi qualificati e vede come utilizzazione esclusiva quella di parcheggio a servizio del supermercato e del presidio socio‐sanitario. Ovunque gli edifici si discostano dalla strada e presentano tipologie varie, con prevalenza di villette plurifamiliari e di linee con altezze variabili da due a cinque piani.  Sull’abitato  gravano  gli  impatti  generati  dal  traffico  di  attraversamento,  costretto  a percorrere  una  viabilità  inadeguata,  per  sezione  e  giacitura.  La  costruzione  della circonvallazione meridionale,  tra  la  SP  89  “Del Bombone”  in  località  Lo  sdrucciolo  e Via Roma in località Torre all’Isola, è stata da tempo interrotta ed attende la ripresa dei lavori. La strada, che convoglierà tutti  i traffici di attraversamento  fuori dal perimetro urbano si mostra  capace  di migliorare  sensibilmente  le  condizioni  del  centro  abitato, ma  appare angusta e di scarsa qualità ecologica e formale. 

 Prestazioni attese: Riqualificazione di Piazza dei Martiri della Libertà – creazione di relazioni funzionali lungo la spina  trasversale di  spazi pubblici  centrali: dall’Arno a Piazza dei Martiri della  Libertà, al sistema di aree verdi a monte e a valle di Via  Indipendenza  ‐ messa a sistema degli spazi pubblici ‐ completamento della struttura urbana e definizione del bordo urbano nelle aree periferiche  –  migliorare  le  relazioni  con  la  viabilità  principale  di  accesso  (SP  89  “Del Bombone) di tutta  la parte settentrionale e nord‐orientale del centro abitato  ‐  limitare gli impatti  del  traffico  di  attraversamento,  anche  attraverso  il  completamento  e  la qualificazione della circonvallazione sud – potenziare  le  relazioni con  le aree  fluviali degli orti sociali  

 ‐ un settore separato, quasi un’appendice del centro abitato, ubicato tra la ferrovia e l’Arno 

nella  parte  meridionale,  in  direzione  di  Pian  dell’Isola.  Già  sede  dell’antica  fiera  del bestiame e del mattatoio (realizzato previo tombamento del Fosso di Sezzano) e oggi del polo  sportivo più  importante del  territorio  comunale  (calcio,  tennis,  campo polivalente), presenta un sistema continuo di spazi aperti prossimo al fiume e un sistema edilizio lineare lungo Via  Roma.  La  strada,  che  costituisce  l’accesso  al  centro  abitato  da  Pian  dell’Isola, nonché  il  principale  collegamento  con  il  Comune  di  Incisa  e  con  l’omonimo  casello autostradale,  è  per molti  tratti  priva  di marciapiede  e  rientra  tra  le  strade  a maggiore pericolosità  a  causa  dell’andamento  rettilineo,  privo  di  dissuasori  di  velocità,  e  della sezione  ristretta  in  alcuni  punti. Nel  polo  sportivo  si  concentra  una  pluralità  di  funzioni complementari di pubblico  interesse  (sedi di associazioni  sportive, un pubblico esercizio, spazi per feste e sagre, ballo, ecc.), ma manca un disegno urbano capace di configurare un luogo qualificato. Nel sistema insediativo lineare, costituito da villini e piccole linee su due o tre piani, è presente un’importante costruzione medievale, Torre all’Isola, suscettibile di valorizzazione ai fini identitari. 

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 Prestazioni attese: Qualificazione  formale,  strutturale  e  funzionale  del  polo  sportivo  e  potenziamento  dei collegamenti ciclopedonali con  il centro abitato – valorizzazione delle aree di  lungo  fiume nel sistema di spazi aperti tra Pian dell’Isola e Rignano, anche in funzione di un potenziale polo  ludico/ricreativo  del  Valdarno  relazionato  agli  outlet  –  adeguamento  della  sezione stradale e dissuasori di velocità  lungo Via Roma  (rotatorie, ecc,) – valorizzazione di Torre all’Isola e dello spazio limitrofo ‐  

‐ un  settore  costituito  da  un  grande  sistema  di  spazi  aperti  decentrati,  ubicati  nelle  aree rivierasche dell’Arno, a nord‐est del centro abitato, oltre  la  linea ferroviaria. E’ per buona parte occupato da orti sociali e, nella parte sud – occidentale, dal depuratore. L’area, che dimostra  grandi  potenzialità  ecologiche  e  funzionali,  appare  oggi  alquanto  separata  dal centro abitato e suscettibile di una gestione più attenta alla qualità paesaggistica..  Prestazioni attese: Recupero  di  spazi  per  finalità  ecologiche  e  ricreative  nel  sistema  delle  aree  fluviali  – maggiore  qualità  paesaggistica  degli  orti  sociali  –  potenziamento  delle  relazioni  con  il centro abitato e con gli spazi aperti urbani. 

   1.2. Troghi ‐ Cellai  Gli abitati di Troghi e Cellai ricadono nella valle del Fosso di Troghi, affluente del Selceto. La valle è delimitata, ad ovest, dalla dorsale che unisce il Poggio di Firenze (sud‐ovest) al Poggio dell'Incontro (nord‐ovest), nella cui sella si ritrova il passo di San Donato. Una dorsale secondaria, che si distacca in  corrispondenza  di Montecucco  e  che  comprende  il  Poggio  di Moriano,  il  Poggetto,  L'Antica, Poggio Verrucolo e Poggio Le Serre chiude la valle a nord e ad est. Le quote maggiori si ritrovano nella quinta collinare di ponente, con  i 680 m.s.l.m. del Poggio di Firenze e gli oltre 550 m.s.l.m. del Poggio dell'Incontro; a nord e a est il rilievo è meno accentuato e scende  dai  442 m.s.l.m.  del  Poggio  di Moriano  ai  322 m.s.l.m.  degli  ultimi  poggi  della  dorsale secondaria in prossimità di Cellai. Prima  di  confluire  nel  Selceto,  il  Fosso  di  Troghi  compie  un'ampia  curva,  aggirando  da  ovest  il sistema collinare di Poggio Verrucolo‐Poggio Le Serre.  Nel  tratto  iniziale  e  intermedio  (dove  ricadono  i  centri  abitati)  il  fondovalle  si  presenta  aperto, soleggiato e semipianeggiante, configurandosi, nella parte settentrionale, come un vero e proprio anfiteatro naturale. In destra idrografica i versanti sono poco acclivi e sono modellati da un sistema di  fossi minori  che  scendono  con  andamento  pressoché  parallelo  verso  il  torrente.  In  sinistra idrografica  la collina arriva a  ridosso del  fondovalle e si  raccorda a questo con versanti scoscesi, 

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privi di corsi d'acqua. I versanti soleggiati ricadono prevalentemente in destra idrografica nel primo tratto (esposizioni a sud‐est) e in sinistra idrografica nel tratto intermedio (esposizioni a sud‐ovest). Nel tratto terminale, il Fosso di Troghi aggira da nord il Poggio de La Felce e forma una valle stretta e  incassata,  simile a una gola, per poi  confluire nel Selceto  in prossimità de  Le Lame.  I versanti soleggiati ricadono pressoché esclusivamente in sinistra idrografica. Troghi nasce  lungo  la Via Vecchia Aretina7, che collegava Firenze con Arezzo, ed era costituita  in origine  da  un  piccolissimo  nucleo  di  edifici  a  ridosso  di  due  ponti,  realizzati  in  prossimità dell'immissione del Fosso Gamberaia8 nel Fosso di Troghi: il primo dei due ponti9, per chi veniva da Firenze, consentiva di attraversare  il Fosso Gamberaia ai piedi del ripido versante che scende dal passo  di  San  Donato;  il  secondo  ponte,  a  poche  decine  di  metri  di  distanza,  consentiva  di attraversare il Fosso di Troghi. Dal  Catasto  Leopoldino  del  1820  risulta  che  la  strada,  denominata  Via  Vecchia,  si  arrampicava lungo  la direzione di massima pendenza del versante e che Troghi si trovava all'inizio della salita. Verosimilmente  costituiva  un  punto  di  sosta  per  quanti  percorrevano  la  strada,  come  lascia pensare  l'esistenza  di  edifici  ancora  oggi  denominati  Le  Poste  e  Spedaletto,  la  presenza  di un'osteria citata da Targioni Tozzetti10 e di un fontanile con abbeveratoio oggi scomparso11. Lungo la  strada  esistono  toponimi  eloquenti,  come  Osteria  Nuova,  nel  comune  di  Bagno  a  Ripoli,  e Palazzuolo, nel comune di  Incisa, che fanno pensare a una serie di stazioni di sosta a servizio dei viandanti; a San Donato in Collina, almeno a partire dal 182012, esisteva anche un'osteria. Il borgo di Troghi13, pertanto, nasce  lungo  la strada e a ridosso dei ponti alla confluenza dei due corsi d'acqua. La strada e  i ponti costituiscono gli elementi matrice dell'insediamento,  il torrente l'elemento direttore e condizionante. La presenza della strada e dei torrenti, nonché le condizioni geo‐morfologiche del sito (valle aperta e soleggiata, a scarsa acclività, con estesi banchi di argilla), determinano  la nascita di un sistema insediativo rarefatto e lineare, costituito essenzialmente da una successione di opifici: otto mulini, quattro fornaci14 e numerosi frantoi15.  

                                                       7 Probabile variante della antica Cassia Adrianea, poi Strada Regia Aretina e oggi Via Vecchia Aretina.  8 Già Fosso di Via Vecchia. 9 Aveva un tabernacolo su una delle due spallette. 10 "In un bosco di castagni per uso di Pali, che è a mano destra della via, non molto avanti di arrivare all’Osteria di Troghi, osservammo alcune piante di Linum, Lichen, Muscus …”, passo tratto da Relazioni d’alcuni viaggi fatti un diverse parti della Toscana anno MDCCXLIII. 11 Nel luogo in cui sorgeva il fontanile esiste oggi una fonte pubblica. 12 Epoca di impianto del Catasto Leopoldino. 13 Il Repetti definisce Troghi una borgata "Borgata che prende il titolo da un piccolo torr. nel Val d’Arno superiore, attraversata dalla strada regia Aretina, fra il Borgo di Antica e quello di Palazzolo dell’Incisa. Il torr. di Troghi sbocca in Arno all’ingresso superiore del Pian dell’Isola nel popolo di S. Cristofano a Perticaja, Cons. di Rignano, Giur. di Pontassieve, Dioc. di Fiesole, Comp. di Firenze. La Borgata di Troghi è anche nota a cagione di una fiera annuale che vi si pratica nel primo lunedì di agosto." 14 Fornace di Troghi, prossima all'abitato, Fornace della Fattoria La Chiocciola, Fornace prossima alle case La Luna, Fornace della villa di Torre a Cona. 15 G.C.Romby (a cura di), Abitati, Boschi, Coltivi, Edifir Edizioni, Firenze, 2001. 

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I  frantoi e  i mulini servivano alla  lavorazione delle olive e delle granaglie prodotte nei  terreni di fondovalle, ma soprattutto nei versanti terrazzati;  le fornaci  lavoravano  l'argilla. Tutti gli opifici si allineavano però lungo la strada e sfruttavano la forza motrice dell'acqua dei torrenti. Poco più a sud di Troghi, nei pressi dell'attuale abitato di Cellai, era già presente  la fattoria de La Chiocciola. Sui contrafforti e sulle groppe dei versanti laterali sorgevano edifici sparsi, serviti da una viabilità di crinale che scendeva, con andamento pressoché parallelo, verso  il  fondovalle: si  trattava di case coloniche, ville e  fattorie,  tra  le quali  la Villa di Torre a Cona,  la Villa di Poggio Francoli,  le ville‐fattoria di Moriano, La Merlaia, L'Antica, Fontepetrini, Gamberaia, Frassine. La  situazione è ben descritta dal Catasto  Leopoldino del 1820, ove  compare  già  la  variante  alla strada che da Troghi saliva a San Donato. Tale strada, estremamente ripida e realizzata su terreni instabili a matrice argillosa, venne  infatti dismessa, nel tempo, a  favore di quella che, attraverso un'ampia curva a nord, lambiva alla base il giardino della Villa di Torre a Cona. La  ricostruzione del  sistema  insediativo alla  fine del XIX  secolo mostra una  situazione pressoché inalterata, con  la presenza di pochi nuovi edifici  lungo  la strada di fondovalle e  in corrispondenza del passo di San Donato. In alcune immagini dei primi anni del '900, Troghi appare come un piccolo borgo a edilizia continua a filo strada; nell'abitato esistevano una trattoria e due caffè.  Durante  le prima metà del XX  secolo, poco più a  sud del borgo, viene  realizzato un  sansificio;  il centro abitato, dove si svolge la fiera d'agosto, cresce lungo la strada di fondovalle e a ridosso della confluenza tra la Via Vecchia e la Via Aretina. Fino a questo periodo  le regole  insediative originarie risultano rispettate: gli opifici e  le residenze del  fondovalle  si  attestano  lungo  il  tracciato  stradale e mantengono un  rapporto diretto  con  la strada. Nei primi anni  '60,  con  la  costruzione della Autostrada del  Sole,  la  situazione  cambia.  La nuova infrastruttura corre parallelamente al fondovalle sui terreni di mezza costa, tagliando il sistema dei crinali secondari e dei corsi d'acqua che scendono verso il torrente. A  seguito  della  realizzazione  della  galleria  di  San Donato,  una  enorme  quantità  di  argilla  viene depositata  sul  versante  che  scende  verso  Troghi. Nei pressi del  cumulo,  lungo  il  tracciato della vecchia strada che si arrampicava fino a San Donato, sorge l'impianto produttivo della Montecchi, che utilizzerà questa stessa argilla per la produzione dei mattoni.  La  fabbrica della Montecchi, per dimensione,  tipologia e ubicazione,  costituisce  la prima  grossa rottura delle regole insediative nella zona: se è vero che viene realizzata lungo il vecchio tracciato stradale, è anche vero che questa strada è ormai  in disuso. L'ubicazione del complesso, pertanto, avviene a prescindere dal rapporto con la strada di fondovalle, vero elemento matrice del sistema insediativo locale.  Alla Montecchi  lavoreranno  circa  150  operai, molti  dei  quali  troveranno  casa  negli  immediati dintorni, determinando la crescita delle abitazioni. La Montecchi rimarrà aperta fino ai primi anni '90 ed esaurirà il deposito di argilla creato dai lavori per l'autostrada. 

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Nei tempi recenti, il fenomeno di decentramento demografico che investe tutta l'area fiorentina e la ricerca di una residenza al di fuori dei grandi centri urbani producono una ulteriore crescita degli insediamenti abitativi. Questa  crescita  perde  completamente  di  vista  gli  elementi  direttori  che  avevano  guidato l'insediamento  storico.  Le  opportunità  e  i  condizionamenti  del  sistema  ambientale  vengono ignorati: si perde di vista il Fosso di Troghi, si copre il tratto terminale del suo affluente Gamberaia e  si  realizzano  nuove  costruzioni  alla  confluenza  dei  due  corsi  d'acqua,  in  un'area  fortemente soggetta al rischio idraulico. A seguito della copertura del Gamberaia, il vecchio ponte perde la sua funzione originaria e rimane come mera testimonianza relittuale tra le strade asfaltate. Più a sud, dove  è  nato  l'abitato  di  Cellai,  le  nuove  costruzioni  interessano  anche  i  versanti  orientali,  che arrivano  scoscesi  a  ridosso  del  fondovalle  e  che  tradizionalmente  vedevano  la  presenza  di coltivazioni arboree terrazzate.  Il  sistema  insediativo,  che  fino  a  cinquanta  anni  prima  era  rimasto  ancorato  alla  strada  di fondovalle, si allontana da questa e si disperde ai suoi  lati, frantumandosi  in una serie di episodi scollegati tra di loro.  Persi gli antichi riferimenti non si creano nuovi ordini, nuove gerarchie, nuove centralità capaci di dare senso ai nuovi  insediamenti e di relazionarli secondo nuove regole al sistema ambientale e paesaggistico.   1.2.1. Troghi  Popolazione  857 abitanti (giugno 2011) Servizi pubblici: ‐ verde  27.806,81  (32,45 mq/ab) ‐ parcheggi:  5.741,20   (  6,70 mq/ab) ‐ scuole dell’obbligo16  4.442,43   (  5,18 mq/ab)         ‐ attrezzature di interesse comune  2.972,94   (  3,47 mq/ab) ‐ totale  40.963,38  (47,80 mq/ab)  Superficie urbanizzata                         239.450,28  mq  (15,84%  totale  superficie  urbanizzata  centri 

abitati) Giacitura  fondovalle Classificazione RU vigente  centro abitato Classificazione ISTAT  centro abitato   Il nucleo originario, ubicato  alla  confluenza  tra  la Via Vecchia Aretina e  il  Fosso di Troghi, è un tipico borgo  lineare costituito da edilizia storica minore a filo strada. Fino agli anni  ’60  la crescita avviene secondo le regole che avevano guidato gli insediamenti precedenti, con edifici episodici e discontinui  lungo strada. Nel periodo successivo si assiste alla saturazione di entrambi gli affacci sulla Provinciale Aretina, nonché all’apertura di nuove strade di lottizzazione in sinistra idrografica del Fosso di Troghi.  

                                                       16 Comprensive di asilo nido e scuola dell’infanzia 

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Nel nucleo  storico  si  insediano negozi, uffici e altre attività di  interesse  collettivo  che non  sono facilmente accessibili, soprattutto nei tratti  in cui  la sezione stradale è particolarmente stretta. In conseguenza di ciò, lungo buona parte del tratto urbano della SP Aretina, è stato istituito un senso unico alternato con impianto semaforico, che, nelle ore di punta, produce notevoli disagi, a monte e a valle, per le file di veicoli in attesa.  Gli interventi recenti hanno aggravato la situazione, senza contribuire a una crescita organica della struttura  urbana.  Se  a  est  della  Provinciale  l’immediato  accentuarsi  dell’acclività  ha  impedito l’inspessimento dell’insediamento lineare lungo strada, a ovest le aree di fondovalle sulle due rive del Fosso di Troghi hanno consentito  la  realizzazione di opere pubbliche  (campo sportivo, verde pubblico, parcheggi) e di lottizzazioni private che attendono la realizzazione della circonvallazione prevista dalla vigente  strumentazione  comunale di governo del  territorio per  trovare  sufficiente compiutezza.  Gli  spazi  pubblici,  pure  consistenti,  non  appaiono  capaci  di  conferire qualità  evidente  al  centro abitato. La contiguità  fisica che  li caratterizza,  tuttavia, consente di  ipotizzare  la creazione di un sistema articolato e continuo di spazi pubblici e, al suo interno, di valorizzare la qualità ecologica, formale e funzionale degli spazi verdi. Tra questi, particolare rilievo assumono  le aree rivierasche del  Fosso  di  Troghi,  anche  nella  prospettiva  di  evitare  la  saldatura  con  il  vicino  insediamento lineare di Cellai e di creare un sistema fluviale qualificato dalla presenza di percorsi ciclopedonali.  A  nord‐ovest  del  centro  abitato,  lungo  la  Strada  Vecchia  Aretina  che  si  inerpicava  fino  a  San Donato,  è  presente  il  grande  complesso  produttivo  dismesso  della  Montecchi.  Sorto  con  la  realizzazione della galleria autostradale di San Donato per utilizzare le argille di scavo è da tempo in  disuso  e  in  attesa  di  recupero.  In  vista  della  realizzazione  della  terza  corsia  autostradale l’Amministrazione  Comunale  aveva  chiesto  di  realizzarvi  un  parcheggio  scambiatore  tra mezzi privati  e  autolinee  del  servizio  pubblico  che  percorrono  l’autostrada.  La  proposta  sembra  però caduta  per  l’alto  costo  delle  operazioni  di  bonifica  del  sito.  E’servito  dal  sistema  di  trasporto pubblico extraurbano (autolinee Firenze‐Valdarno e circolare interna al territorio comunale).   

1.2.2. Cellai Popolazione  339 abitanti (giugno 2011) Servizi pubblici: ‐ verde  13.872,99   (40,92 mq/ab) ‐ parcheggi:           3.614,97   (10,66 mq/ab) ‐ scuole dell’obbligo17:                    ‐         (        ‐        )         ‐ attrezzature di interesse comune                  ‐         (        ‐        ) ‐ totale                       17.487,96  (51,59 mq/ab)  Superficie urbanizzata                         134.753,29 mq (8,91% totale superficie urbanizzata centri abitati) Giacitura  fondovalle Classificazione RU vigente  centro abitato Classificazione ISTAT  nucleo abitato  

                                                       17 Comprensive di asilo nido e scuola dell’infanzia 

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 Sorge  discosto  dal  Fosso  di  Troghi,  alla  confluenza  tra  la  strada  provinciale Aretina  e  la  strada comunale  Delle  Serre  (Rignano‐Salceto),  tra  due  importanti  insediamenti  storici  (fattoria  La Chiocciola e villa La Luna).  A differenza del centro abitato di Troghi lo sviluppo insediativo recente interessa le aree ubicate su entrambi  i  lati  dalle  Provinciale,  con  lottizzazioni  che  occupano  i  versanti  collinari  e  le  aree  di fondovalle,  senza  tuttavia  spingersi,  a  sud,  oltre  il  fosso.  Le  lottizzazioni,  pure  ordinate, costituiscono episodi a  sé  stanti e modificano  la morfologia del vecchio borgo  lineare  senza dar luogo  a  una  nuova  forma  urbana  definita.  Le  costruzioni,  a  carattere  residenziale,  presentano tipologie  varie  e  altezze  solitamente  con  due  piani  fuori  terra. A  nord‐ovest  dell’abitato,  tra  la Provinciale e  il  Fosso di Troghi,  alla  confluenza  tra  l’Aretina e  la  strada  comunale di Panzalla, è presente un piccolo nucleo di  servizi,  comprensivo di  supermercato,  circolo  ricreativo  culturale, verde  attrezzato  per  lo  sport18  e  parcheggio. A  sud‐est,  a monte  della  Provinciale,  è  in  fase  di realizzazione un giardino pubblico (“Parco della Luna”). L’intersezione  tra  la Strada Provinciale Aretina e  le  strade  comunali delle Serre e di Panzalla dà luogo a un incrocio pericoloso. L’Aretina, che costituisce allo stesso tempo strada di distribuzione e di attraversamento, in molti tratti è priva di marciapiede e non garantisce sicurezza ai pedoni.  A valle del centro abitato e poco discosto da esso, tra  la Provinciale Aretina e  l’Autostrada A1, è sorto  il  campeggio  Il Poggetto,  con una  capacità di 90 piazzole, 25  case mobili, 6 bungalow e 4 appartamenti (offerta complessiva di 517 posti letto). A sud‐est di Cellai, in località La Felce è stata realizzata una lottizzazione estensiva (vedi punto 4.2). Oltre  la  lottizzazione,  lungo  la  Strada  Provinciale  Aretina,  nei  tempi  recenti  sono  sorte  altre costruzioni discontinue, a carattere produttivo  (a valle) e residenziale  (a monte) che si spingono fino al piccolo insediamento de Le Valli (vedi punto 5.1), a cavallo con il Comune di Incisa, dove si conclude  il  lungo sistema  insediativo sorto nella valle del Fosso di Troghi. E’servito dal sistema di trasporto  pubblico  extraurbano  (autolinee  Firenze‐Valdarno  e  circolare  interna  al  territorio comunale).   Prestazioni attese (sistema Troghi – Cellai) Evitare  la  saldatura  insediativa  tra  gli  abitati  di  San Donato  in  Collina,  Troghi,  Cellai  e  Le Valli, definendo  un  sistema  insediativo  lineare multipolare  e  integrato  ‐  superare  le  strozzature  che generano difficoltà agli spostamenti veicolari e pericolosità ai pedoni (circonvallazione? Verificare soprattutto  il tratto tra Spedaletto e Aretina e  la possibilità di prevedere più a monte  l’innesto) – creare un sistema di spazi aperti nelle aree rivierasche (pubblici e privati), con finalità ecologiche, ricreative,  formali  e  di  collegamento  ciclopedonale  –  creare  luoghi  centrali  di  riferimento nell’ambito del sistema degli spazi pubblici (utilizzare la contiguità degli spazi pubblici, soprattutto 

                                                       18 Campo polivalente

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a Troghi, per dare  luogo a un sistema articolato e continuo) – sostenere  la creazione di un centro commerciale naturale a Troghi –valorizzare e  riqualificare  la viabilità vicinale di penetrazione nei tessuti urbani (Via Vecchia Aretina e Via di Troghi) quali alternative pedonali alla viabilità carrabile.    1.3. Rosano  Popolazione  633 abitanti (giugno 2011) Servizi pubblici: ‐ verde            5.744,74   (  9,08 mq/ab) ‐ parcheggi:          1.946,78   (  3,10 mq/ab) ‐ scuole dell’obbligo19              ‐     (  0,00 mq/ab)         ‐ attrezzature di interesse comune           ‐     (  0,00 mq/ab) ‐ totale                       7.709,52   ( 12,18 mq/ab)  Superficie urbanizzata  101.994,2120mq  (6,75%  totale  superficie  urbanizzata  centri 

abitati) Giacitura  fondovalle  Classificazione RU vigente  centro abitato Classificazione ISTAT  centro abitato   Il Monastero di Santa Maria a Rosano21, ubicato a ridosso della strada comunale di S. Prugnano, costituisce il primo nucleo del centro abitato. Sorto in prossimità dell’Arno, ma discosto dal Fosso di Castiglionchio,  il monastero controlla, ancora oggi, una vasta area agricola golenale di diretta pertinenza. A ridosso del monastero,  lungo  la strada che scende ortogonale all’Arno, si forma un piccolo borgo lineare compatto.  Nel 1954 viene realizzato il ponte che collega le due sponde del fiume e che sostituisce la vecchia nave di Rosano22.  Il ponte, unico raccordo con  la riva destra  tra Rignano e Firenze23, assume un importante  ruolo  strategico nei  collegamenti  territoriali e  favorisce  la  formazione di un piccolo nucleo abitativo  lungo  la strada per Torri e Volognano24. Ancorché parallelo all’Arno,  il nucleo si sviluppa esclusivamente in riva sinistra del Fosso di Castiglionchio. Il  fosso  infatti  forma un ampio bacino, scosceso nelle parti  interne, dove  tocca quote  intorno ai 400 metri slm, che trova in prossimità del monastero la sua sezione di chiusura. Se il monastero si era tenuto a debita distanza dal fosso, il nucleo abitativo gli si avvicina alquanto. Fino a cinquanta anni fa, tuttavia, gli insediamenti sembrano tenere in forte considerazione la morfologia del luogo 

                                                       19 Comprensive di asilo nido e scuola dell’infanzia  20  Il dato  si  riferisce  al  settore  a prevalente  carattere  residenziale.  La  superficie urbanizzata della  zona produttiva ammonta a 77.378 mq 21 Secondo una iscrizione settecentesca posta sulla facciata della chiesa,  risale al 780 d.C. 22 Nel tratto compreso tra Rignano e Rosano  l’Arno era attraversato con traghetti  in altri quattro punti: a Meleto, a Molino d’Orlando, a Casolari e a Il Porto (in prossimità di Sant’Ellero) 23 Fino al 1990, quando in località Le Sassaie venne realizzato il nuovo ponte di connessione tra la SP 34 “Per Rosano” e la SS 67 “Tosco‐Romagnola” 24 SP 90 “Torri – Volognano – Rosano” 

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e  lo  stretto  collo di bottiglia attraverso  cui  il Fosso di Castiglionchio  scarica  in Arno  le acque di pioggia che riceve dal suo ampio bacino.  A partire dagli anni  ’60,  tuttavia,  il nucleo  si  trasforma  in un piccolo agglomerato urbano che si sviluppa verso  l’interno e che risale  il tratto terminale della valle del Castiglionchio. In prossimità del  monastero  si  forma  un  tessuto  a  carattere  residenziale,  che  occupa  le  aree  golenali  del Castiglionchio e che, nel periodo più recente, comporta l’urbanizzazione di parte del fondovalle in destra idrografica. Più a monte, separata dal centro abitato, lungo la strada di fondovalle di impianto storico, si forma invece una piccola, ma densa,  area  industriale  (detta di  “Molinuzzo”) nei  terreni ubicati  in  riva sinistra del  fosso,  là dove questo attraversa  lo stretto collo di bottiglia che collega  il suo bacino idrografico  alle  rive  dell’Arno.  L’area  industriale  comporta  il  tombamento  di  tratti  del  fosso  . E’servito dal sistema di trasporto pubblico extraurbano (autolinee Firenze‐Valdarno e Pontassieve‐Rignano).   L’abitato  di  Rosano  si  presenta  pertanto  composto  da  tre  settori,  separati  e  distinti,  a  diversa caratterizzazione morfologica e funzionale, due dei quali interessati da una condizione morfologica e idraulica delicata:  

‐ un  settore  nord  –  occidentale,  costituito  dall’antico  monastero,  con  le  sue  dirette pertinenze  esterne,  e  dal  piccolo  borgo  a  edilizia  continua  a  filo  strada  perpendicolare all’Arno.  Presenza  di  grande  rilevanza  storico‐culturale  e  morfologica,  rimane fortunatamente  distinto  dal  centro  abitato,  nei  cui  confronti  non  è  riuscito  tuttavia  a costituire  un  elemento  ordinatore  dello  sviluppo.  E’  separato  dalle  espansioni  edilizie recenti grazie alla presenza di un vasto giardino privato recinto da muri. In un edificio del vecchio borgo, che si affaccia sulla SP 90, è presente  la Bottega di Rosano, vero e proprio emporio polifunzionale, famoso per il servizio di ristoro.  

‐ un settore settentrionale, prossimo al monastero e cresciuto  lungo  la SP 90, costituito da tessuti a prevalente carattere residenziale. Comprende  il primo nucleo sorto a ridosso del ponte e frontistante l’Arno, nonché gli insediamenti degli ultimi decenni, cresciuti lungo la valle  interna del Fosso di Castiglionchio. Costituiti da edifici su due o tre piani fuori terra, isolati nel  lotto e con  tipologie prevalenti  in  linea, gli  insediamenti  si appoggiano  su una rete stradale sufficientemente continua e provvista di marciapiede. Tra gli insediamenti degli ultimi decenni sta la lottizzazione “Mandruzza”, unica espansione recente  a monte  della  SP  90.  La  lottizzazione  prevedeva  la  realizzazione  di  una  piccola centralità urbana  (piazza, aree verdi, parcheggi), possibile  solo previa  costruzione di una circonvallazione alla strada provinciale. L’intervento risulta tuttavia interrotto da tempo.  Scarseggiano  i parcheggi pubblici, così come  il verde. I servizi di pubblico  interesse, alcuni dei quali in abbandono, sono concentrati nella parte nord – occidentale, a ridosso del muro 

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che recinge il giardino del monastero. Qui si ritrovano infatti piccoli spazi verdi attrezzati, il  “Circolo  ricreativo  bocciodromo  di  Rosano”,  la  Chiesa  di Cristo  Re  con  il  relativo  centro parrocchiale e gli attigui campi da tennis. Assenti i servizi commerciali. La debole offerta di servizi  è  compensata  dalla  vicinanza  immediata,  di  là  dall’Arno,  del  centro  abitato  di Pontassieve,  cui  ricorrono  gli  abitanti  locali  (scuole,  attrezzature  pubbliche,  esercizi commerciali, ecc.). La  crescita  dell’abitato  ha  comportato  l’incanalamento  del  Fosso  di  Castiglionchio,  con effetti ecologici negativi dovuti alla artificializzazione e alla cementificazione dell’alveo, ai frequenti  ristagni,  alla  presenza  di  insetti  e  di  acque maleodoranti.  La  pressoché  totale occupazione  delle  aree  golenali  ha  preservato  una  esile  fascia  di  terreno  lungo  il  corso d’acqua,  dove  è  stato  realizzato  un  percorso  pedonale  abbastanza  frequentato.  La costruzione della circonvallazione meridionale,  tra  la SP 89 “Del Bombone”  in  località Lo sdrucciolo e Via Roma  in  località Torre all’Isola, è stata da tempo  interrotta ed attende  la ripresa dei lavori. 

 ‐ un settore meridionale, separato dall’abitato e di difficile accessibilità, sorto lungo la strada 

comunale di Castiglionchio e Poggio a Luco, che corre parallela al Fosso di Castiglionchio. Costituito da una  serie di  strutture artigianali/industriali allineate  lungo  strada, presenta un’alta densità edilizia non compensata da spazi verdi e di parcheggio (assenti). Nella parte settentrionale, più prossima all’abitato, i lotti artigianali hanno comportato il tombamento di tratti del fosso, provocando esondazioni che interessano la strada. 

 

Prestazioni attese:  Risanamento  idraulico ed ecologico delle aree che costituiscono  lo sbocco del bacino del Fosso di Castiglionchio,  sulle  quali  insistono  gli  insediamenti  residenziali  e  artigianali/industriali  ‐  salvaguardia  delle  aree  prossime  al  Fosso  di  Castiglionchio  ai  fini  idraulici  –  valorizzazione  del rapporto con le rive dell’Arno – salvaguardia e valorizzazione del Monastero di Rosano – supporto alla  Bottega  di  Rosano  quale  possibile  sbocco  della  filiera  corta  locale  ‐  miglioramento  della morfologia e della struttura urbana – creazione di una centralità urbana ‐ potenziamento di verde e parcheggi  ‐ miglioramento dell’accessibilità alla  zona artigianale/industriale  e  completamento della  rete  stradale  urbana  –  razionalizzazione  dell’innesto  di  Via  di  Castiglionchio  sulla  SP  90 (innesto pericoloso, anche a causa del traffico pesante da e per  la zona artigianale/industriale) – potenziamento del ruolo di caposaldo urbano nei confronti del settore settentrionale del territorio comunale  ???  (Castiglionchio  –  Volognano)  –  coordinamento  delle  politiche  con  il  Comune  di Pontassieve  

   

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2. Centri abitati secondari  2.1. Torri  Popolazione  244 abitanti (giugno 2011) Servizi pubblici: ‐ verde            1.395,71   (  5,72 mq/ab) ‐ parcheggi:          1.942,62   (  7,96 mq/ab) ‐ scuole dell’obbligo25                ‐      (  0,00 mq/ab)         ‐ attrezzature di interesse comune      1,848,81   (  7,58 mq/ab) ‐ totale                       5.187,14   ( 21,26 mq/ab)  Superficie urbanizzata  59.786,84 mq (4,13% superficie urbanizzata centri abitati) Giacitura  crinale  Classificazione RU vigente  centro abitato Classificazione ISTAT  centro abitato   Sorge sullo  spartiacque che separa  i bacini del Fosso di   Castiglionchio e del Fosso di Ricciofani, lungo  il tracciato storico della SP 90 “Torri‐Volognano‐Rosano26. Il nucleo originario, ubicato sulla cima di un poggio,  è  costituito dalla  chiesa di  S.  Stefano  a  Torri27, dalla  canonica  e dalla    casa colonica fronti stante sul lato opposto della strada.  Nel  secolo  scorso,  intorno  all’incrocio  con  la Vicinale  di  Sarnese,  è  cresciuto  un  piccolo  centro abitato discosto dalla chiesa.  Impostato su una viabilità ortogonale  (SP 90 e Vicinale di Sarnese, così come prolungata da Via De Gasperi), l’abitato trova il suo baricentro funzionale nel crocevia: è qui, infatti, che sono stati realizzati Piazza Pertini28, un centro polifunzionale pubblico29, un locale di ristoro30, un esercizio commerciale polivalente31. Si tratta di una centralità urbana che soffre la mancanza di una conformazione fisica unitaria. L’abitato recente si è sviluppato secondo i canoni delle lottizzazioni collinari a nord della Vicinale di Sarnese e di Via De Gasperi, mentre nelle parti a sud  lo  sviluppo  edilizio,  più  recente,  appare  alquanto  più  ordinato  e  impostato  tenendo  come riferimento la strada, secondo i canoni dei quartieri urbani. Gli edifici, solitamente isolati nel lotto, presentano due o tre piani fuori terra e tipologie in linea o a schiera. All’estremità orientale di Via De Gasperi sono in corso di ultimazione gli interventi edilizi che concludono l’abitato. Il nucleo storico e  l’abitato recente, se pure prossimi, rimangono fisicamente separati e collegati dal  tracciato  della  vecchia  strada  comunicativa  per  Rignano.  E’servito  dal  sistema  di  trasporto pubblico extraurbano (autolinee Firenze‐Valdarno e Pontassieve‐Rignano). A  giugno  e  a  dicembre,  lungo  la  Vicinale  di  Sarnese,  si  svolge  la manifestazione  folcloristico‐culturale  del  “Tiro  del  Cacio”. Giunta  alla  quinta  edizione,  la manifestazione  appare  in  fase  di consolidamento e sembra destinata a divenire un appuntamento tradizionale per gli abitanti.  

                                                       25 Comprensive di asilo nido e scuola dell’infanzia  26 Antica strada comunitativa che da Rosano, passando per Volognano e Torri, conduceva a Rignano (Repetti) 27 Menzionata  fin dal 1008 e  interessata da  lavori nei secoli successivi. L’aspetto attuale è  frutto di un restauro del 1932 28 Si tratta di una piazza giardino 29 Sede di un’associazione sportiva e culturale, centro giovani, ambulatorio medico. 30 Bar e ristorante 31 Alimentari e ferramenta  

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Prestazioni attese Garantire  rispetto  paesaggistica  al  nucleo  antico, mantenendo  al  suo  intorno  spazi  aperti  con caratteri di  ruralità  ‐ qualificazione morfologico –  funzionale di Piazza Pertini quale centralità di riferimento per  l’abitato – attenuazione della pericolosità del crocevia  tra  la SP 90,  la Vicinale di Sarnese  e  Via  De Gasperi  –  favorire  la  chiusura  delle maglia  viaria  nel  settore  sud‐orientale  – favorire la conversione dell’esercizio commerciale in emporio polifunzionale – relazionare l’attività di  ristorazione  alla  filiera  corta  locale  –  consolidare  la manifestazione  folkloristica  del  “Tiro  del cacio”     2.2. Bombone Popolazione  323 abitanti (giugno 2011) Servizi pubblici: ‐ verde            12.715,94   (39,37 mq/ab) ‐ parcheggi:              2.181,92   (  6,76 mq/ab) ‐ scuole dell’obbligo32                   ‐           (  0,00 mq/ab)         ‐ attrezzature di interesse comune               144,62   (  0,45 mq/ab) ‐ totale                        15.042,48   (46,57 mq/ab)  Superficie urbanizzata  78.948,32 mq (5,6% superficie urbanizzata centri abitati) Giacitura  versante  Classificazione RU vigente  centro abitato Classificazione ISTAT  centro abitato  

Il  nucleo  originario  nasce  lungo  la  direttrice  storica  che  collegava  il  ponte  di  Rignano  alla  Via Maremmana (attuale Via del Bombone), un po’ a valle del crocicchio dei pecorai, dove, in località Sansi,  la  strada  (direttrice  est  –  ovest)  incrociava  quella  proveniente   Rosano  e Volognano  per Salceto  (direttrice  nord  –  sud).  Raccolto  intorno  alla  attuale  Piazza  Ardengo  Soffici,  su  cui  si affaccia  la  chiesa  di  S. Antonio,  e  apprezzabile  per  valore  paesaggistico,  è  costituito  da  edilizia continua a filo strada, su due piani fuori terra. Leggermente più a valle,  in  località Cosci, un’altra costruzione di impianto storico segnava la divaricazione tra Via del Bombone e Via S. Martino.  La  piazza  prende  nome  da  Ardengo  Soffici33,  poeta,  scrittore  e  pittore  nato  a  Bombone  nella seconda metà del XIX secolo da una famiglia di ricchi agricoltori.  La trasformazione del piccolo nucleo rurale avviene dopo gli anni ’60 del secolo scorso, allorché si saturano, a monte,  le aree  che  lo  separano dalle vecchie  case  coloniche della vicina Fattoria di Pagnana  (località Sansi) e si  realizza, a valle, un’espansione  lungo Via di San Martino.   Le nuove costruzioni  si appoggiano  sul vecchio  tracciato di Via del Bombone, ma  scontano  l’irregolarità e l’inadeguatezza  della  sezione  stradale.  Paradossalmente  una  variante  alla  SP  89  Del  Bombone sposta a est il tracciato viario. La nuova strada costituisce una vera e propria circonvallazione, che agevola  gli  spostamenti, elimina  il  traffico di  attraversamento dal nuovo  aggregato urbano, ma 

                                                       32 Comprensive di asilo nido e scuola dell’infanzia  33 Ardengo Soffici, Rignano sull’Arno 1879 – Forte dei Marmi 1964 

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non ne migliora l’accessibilità e la fruibilità. Tra la nuova strada e l’abitato si realizza un’ampia area di verde pubblico attrezzato e un parcheggio a servizio della piazza. Ne  scaturisce un  aggregato privo di  forma e di  servizi  (è presente  solo  il  circolo  ricreativo Arci Bombone),  che  si  configura  come  periferia  del  capoluogo.  E’servito  dal  sistema  di  trasporto pubblico  extraurbano  (autolinee  Firenze‐Valdarno,  Pontassieve‐Rignano  e  circolare  interna  al territorio comunale).   Prestazioni attese: Qualificazione morfologica e paesaggistica – parcheggi a servizio delle abitazioni – miglioramento della viabilità storica – qualificazione del centro urbano – valorizzazione legata ad Ardengo Soffici – percorsi pedonali di collegamento, longitudinali e trasversali   

  2.3. San Donato in Collina Popolazione  420 abitanti (giugno 2011)     Servizi pubblici: ‐ verde            6.554,27   (15,61 mq/ab) ‐ parcheggi:          1.850,91   ( 4,41 mq/ab) ‐ scuole dell’obbligo            ‐     (   0,00 mq/ab)         ‐ attrezzature di interesse comune       1.639,70     (   3,90 mq/ab) ‐ totale                        10,044,88 ( 23,92 mq/ab)  Superficie urbanizzata  96.055,00 mq (6,64% superficie urbanizzata centri abitati) Giacitura  crinale, sella e versante Classificazione RU vigente  centro abitato Classificazione ISTAT  centro abitato   Nasce lungo l’antica Via Aretina che collegava il Val d’Arno con l’area fiorentina, là dove la strada, dopo essersi  inerpicata  lungo  i ripidi versanti a monte di Troghi,  incontrava  la Via Maremmana e scollinava in corrispondenza del passo di San Donato.  Il nucleo originario del centro abitato nasce come piccolo borgo alla confluenza delle due strade. Allorché, nel XVIII secolo, la ripida ascesa al San Donato viene sostituita da una strada più sinuosa, che lambisce il giardino di Torre a Cona, il borgo si distende lungo il nuovo tracciato viario e cresce con la realizzazione di residenze e servizi ai viaggiatori.  Negli ultimi  cinquanta anni  il borgo  si estene considerevolmente  sui due versanti  che guardano verso  Troghi  e  Bagno  a  Ripoli,  divenendo  un  vero  e  proprio  centro  abitato  a  cavallo  tra  i  due comuni. I servizi rimangono concentrati sul crinale (scuola dell’infanzia, circolo ricreativo, esercizi commerciali,  chiesa), mentre  sui  versanti  cresce  la  residenza.  Nel  versante  rignanese,  sul  lato settentrionale  della  vecchia  Via  Aretina  per  Troghi,    si  forma  un  insediamento  strutturato  a carattere monoresidenziale, con strade che formano anelli chiusi e costruzioni, prevalentemente in  linea, che si dispongono parallelamente alle curve di  livello. Sono presenti alcuni spazi verdi e 

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pochi parcheggi. La morfologia dell’insediamento è ordinata, ma priva i qualità, con spazi pubblici episodici e avulsi da una logica d sistema.  L’unico  vero  elemento  strutturante  rimane  così  la  Via  Aretina,  lungo  la  quale  è  possibile riconoscere  alcuni  spazi  che  rivestono  carattere  di  centralità  urbana:  si  tratta,  tuttavia,  di  una centralità puramente funzionale, priva di una adeguata conformazione fisica dello spazio, per altro fortemente  condizionato  dal  traffico  di  attraversamento.  E’servito  dal  sistema  di  trasporto pubblico extraurbano (autolinee Firenze‐Valdarno e circolare interna al territorio comunale).   Prestazioni attese: Qualificazione,  strutturazione  e  gerarchizzazione  dei  nuovi  insediamenti  di  versante  – miglioramento degli spostamenti pedonali lungo la provinciale e tra questa e i nuovi insediamenti di versante – qualificazione e protezione dei  luoghi centrali  lungo  la provinciale – coordinamento delle politiche con il comune di Bagno a Ripoli 

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3) Borghi rurali di impianto storico  3.1. Volognano  Popolazione          420 abitanti (giugno 2011)     Giacitura           poggio Classificazione RU vigente  centro abitato Classificazione ISTAT  nucleo abitato  Unico borgo  fortificato  riconoscibile nel  territorio  comunale,  sorge  su un poggio  che  si  affaccia sulla valle dell’Arno, alla estremità orientale del bacino del Fosso di Castiglionchio. Anticamente era attraversato dalla strada di collegamento tra Rosano e Torri, che oggi  lo  lambisce da valle. Al suo interno è presente la chiesa di S. Michele, che tutt’oggi è classificata come chiesa parrocchiale. E’  sede  di  un’importante  azienda  agricola,  denominata  “Castello  di  Volognano”,  con  annessa struttura turistico‐ricettiva34 Nella parte nord‐occidentale, immediatamente fuori dalle mura, nella prima metà del XX secolo è sorto un piccolissimo agglomerato a carattere residenziale. Il  borgo  è  servito  dal  trasporto  pubblico  extraurbano  (autolinee  Firenze‐Valdarno  e  Rignano‐Pontassieve)35.  Il luogo conserva caratteri significativi di qualità paesaggistica e storico‐culturale.  Prestazioni attese: Tutela  paesaggistica  e  storico‐culturale  –  valorizzazione  dell’azienda  agricola  e  della  struttura ricettiva – classificazione quale struttura rurale di impianto storico    3.2. Sarnese  Popolazione           50 abitanti (giugno 2011)     Giacitura           crinale Classificazione RU vigente  centro abitato Classificazione ISTAT  nucleo abitato  Vecchio borgo  rurale  con  case  contadine della  Fattoria di Petriolo, è  cresciuto  intorno  a un’aia ancora pavimentata  in pietra. E’ composto da un nucleo antico compatto e da alcune costruzioni satellite realizzate nella prima metà del XIX secolo (solo una nei tempi recenti). Fino agli anni ’70 vi operava un negozio di generi alimentari. Immediatamente  fuori  al  borgo,  lungo  la  strada  proveniente  da  Torri,  è  stato  realizzato  un parcheggio con caratteri costruttivi tipicamente urbani. Il borgo non è direttamente servito dal trasporto pubblico extraurbano, ma usufruisce delle linee che servono il vicino centro abitato di Torri. Il luogo conserva caratteri significativi di qualità paesaggistica e storico‐culturale. 

                                                       34 Residenza d’epoca “Castello di Volognano”, con 12 posti letto 35 Volognano, diversamente da altre località rurali, non è servita dalla circolare interna al territorio comunale  

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 Prestazioni attese: Qualificazione  degli  spazi  pertinenziali  delle  abitazioni  –  classificazione  quale  borgo  rurale  di impianto storico    3.3. S. Maria  Popolazione           53 abitanti (giugno 2011)     Giacitura           crinale Classificazione RU vigent  area agricola produttiva di crinale E3 Classificazione ISTAT  nucleo abitato  Piccolo  borgo  costituito  da  edifici  di  impianto  antecedente  il  XIX  secolo,  con  saturazioni ottocentesche e pochissime aggiunte recenti. Sorto  lungo  il  tracciato viario che collega  la strada comunale di San Martino con la SP 89 del Bombone è composto da tre piccoli nuclei, uno dei quali leggermente discosto. Nel nucleo di monte è presente  il complesso storico signorile “Il sera”; nel nucleo di valle la piccola Chiesa di S. Maria.  Prestazioni attese: Qualificazione degli spazi pertinenziali– classificazione quale borgo rurale di impianto storico    3.4. S. Martino  Popolazione           30 abitanti (giugno 2011)     Giacitura           crinale Classificazione RU vigente  area agricola produttiva di crinale E3 Classificazione ISTAT  nucleo abitato 

 Il nucleo originario è costituito da due edifici di impianto antecedente il XIX secolo, ubicati lungo la strada comunale di San Martino, e, poco più a valle, dal complesso Il Casino, fronti stante la stessa strada. Le pochissime aggiunte ottocentesche e della prima metà del XIX non alterano il carattere storico e paesaggistico della zona  Prestazioni attese: Qualificazione degli spazi pertinenziali– classificazione quale borgo rurale di impianto storico   

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4)  Insediamenti  accentrati  a  prevalente  carattere  residenziale  con  costruzioni  di  impianto recente  4.1. Le Corti  Popolazione  180 abitanti (giugno 2011) Giacitura  crinale Classificazione RU vigente  centro abitato Classificazione ISTAT  nucleo abitato 

 Le Corti è un aggregato urbano di recente formazione, privo di un nucleo storico. La chiesa di S. Stefano alle Corti, insediamento antico più prossimo , è infatti discosta dall’abitato e ubicata su un crinale secondario che si affaccia sul Fosso delle Corti. L’aggregato  urbano  si  è  formato  nella  seconda  metà  del  XX  secolo,  grazie  a  due  distinti insediamenti, uno più a monte,  l’altro più a valle, sorti sui due  lati della SP 89 Del Bombone. La strada percorre in questo tratto un ripido crinale che scende da L’Antica verso il Fosso delle Corti.  L’insediamento di valle  si è  sviluppato a  ridosso de La Fabbrica, costruzione  risalente alla prima metà del XX secolo; è costituito da edifici su due o  tre piani ad esclusivo carattere  residenziale, disposti lungo strada (alcuni) ovvero  discosti da questa e isolati nel lotto (la maggior parte). L’insediamento di monte,  che  si protrae  fin quasi a C.  Il Paretaio e  che è  costituito da edifici a carattere residenziale  su due o  tre piani fuori terra ,  isolati nel lotto e  ubicati prevalentemente sotto  strada,   mostra  la morfologia  tipica delle  lottizzazioni  collinari.  Sopra  strada,  accanto  alle residenze, è presente una struttura di ristoro (bar e ristorante). E’servito dal sistema di trasporto pubblico extraurbano (circolare interna al territorio comunale). L’insediamento è privo di qualsiasi elemento che denoti una qualsivoglia struttura urbana.    

Prestazioni attese: Garantire sicurezza agli spostamenti pedonali – classificare come insediamento rurale accentrato    4.2. La Felce  Popolazione  80 abitanti (giugno 2011) Giacitura  crinale Classificazione RU vigente  area agricola a prevalente funzione residenziale E5 Classificazione ISTAT  nucleo abitato 

 Insediamento  residenziale  recente  a  sud‐est  di  Cellai,  realizzato  su  un  colle  in  prossimità dell'immissione del Fosso di Troghi nel Fosso del Selceto. Ha  la  forma di una  lottizzazione rurale estensiva, con villette sparse, circondate da giardini privati, che si attestano sulla viabilità minore di 

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impianto  storico.  L’insediamento  costituisce  un  episodio  a  sé  stante  e  non  presenta  relazioni morfologiche con il vicino centro abitato di Cellai. E’servito  dal  sistema  di  trasporto  pubblico  extraurbano  (autolinee  Firenze‐Valdarno  e  circolare interna al territorio comunale).  

 4.3. Montecucco  Popolazione  28 abitanti (giugno 2011) Giacitura  crinale/poggio Classificazione RU vigente  area agricola a prevalente funzione residenziale E5 Classificazione ISTAT  nucleo abitato 

 Lottizzazione isolata, realizzata nei tempi recenti a quota 500 metri slm sulla dorsale che divide la piana  fiorentina dal Val d’Arno. E’ accessibile esclusivamente dal  territorio comunale di Bagno a Ripoli. Presenta una forma pressoché circolare, ribadita dalla viabilità di servizio. Di non facile accesso e lontana dai centri abitati, non è servita dal trasporto pubblico.   

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5) Insediamenti accentrati a prevalente carattere residenziale con costruzioni di impianto storico e recente  5.1. Le Valli  Popolazione  89 abitanti (giugno 2011) Giacitura  fondovalle Classificazione RU vigente  centro abitato Classificazione ISTAT  centro abitato 

 Il nucleo originale, sorto lungo la Via Vecchia Aretina, in prossimità dell’attraversamento del Fosso del Selceto, è costituito da un edificio degli inizi del XIX secolo, poi ampliato nella prima metà del ‘900. Altre costruzioni a carattere residenziale e artigianale sono state realizzate nelle  immediate vicinanze e poco più a monte, lungo il tracciato stradale. Sono presenti esercizi commerciali (forno e generi alimentari).  L’insediamento,  che  si estende nel  territorio  comunale di  Incisa  (dove  sono presenti  capannoni artigianali con residenze), dispone di un piccolo parcheggio e di una esile fascia di verde pubblico. E’  servito  dal  trasporto  pubblico  extraurbano  (autolinee  Firenze‐Valdarno  e  circolare  interna  al territorio comunale).  Prestazioni attese: Favorire  il  consolidamento  delle  attività  commerciali  di  tipo  alimentare  in  forma  di  emporio polifunzionale – coordinamento delle politiche con il Comune di Incisa in Val d’Arno    5.2. Torre Giulia ‐ Focardo  Popolazione  59 abitanti (giugno 2011) Giacitura  crinale Classificazione RU vigente  area agricola a prevalente funzione residenziale E5 Classificazione ISTAT  nucleo abitato 

 L’insediamento,  sorto  lungo  il  percorso  che  staccandosi  dalla  SP  89  del  Bombone  risale ortogonalmente  il  crinale,  è  cresciuto  intorno  a  due  importanti  edifici  storici:  Torre  Giulia,  di impianto medievale e in buono stato di conservazione, e Villa Il Focardo, già fu teatro dell’eccidio nazista della Famiglia Einstein36.  La crescita edilizia ha portato alla realizzazione di diverse costruzioni seminascoste dalle recinzioni, che presentano tuttavia tipologie  incongrue a carattere residenziale. Accanto alle residenze sono presenti un ristorante e impianti sportivi privati (tennis e piscina). 

                                                       36 Avvenimento ricordato ogni anno con una apposita commemorazione. Al Cimitero della Badiuzza sono presenti le tombe delle vittime e un monumento che ricorda la strage.

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L’insediamento non è servito dal trasporto pubblico, ma usufruisce di quello presente nella vicina SP 89 del Bombone.   5.3. S. Piero  Popolazione  42 abitanti (giugno 2011) Giacitura  crinale Classificazione RU vigente  area agricola a prevalente funzione residenziale E5 Classificazione ISTAT  nucleo abitato   Il nucleo originario è costituito dall’antica Chiesa di S. Piero  in Perticaia e dalla relativa canonica, che sorgevano lungo il tracciato originario della SP 89 del Bombone.  Le  nuove  costruzioni,  realizzate  prevalentemente  lungo  il  nuovo  tracciato  stradale,  non interferiscono direttamente con la chiesa e risultano costituite da villette isolate nel lotto. L’insediamento  è  servito  direttamente  dal  trasporto  pubblico  extraurbano  (circolare  interna  al territorio comunale).                            

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6) Insediamenti accentrati a carattere produttivo   6.1. Molinuzzo  L’area artigianale/industriale del Molinuzzo è stata realizzata immediatamente a monte di Rosano, lungo  la  strada di  fondovalle di  impianto  storico per Castiglionchio e Poggio a  Luco, nei  terreni ubicati in sinistra idrografica del Fosso di Castiglionchio, là dove questo attraversa lo stretto collo di bottiglia che collega il suo bacino idrografico alle rive dell’Arno.  Costituita da una serie di capannoni artigianali/industriali allineati  lungo strada, presenta un’alta densità edilizia non compensata da spazi verdi e di parcheggio (assenti). Nella parte settentrionale, più prossima all’abitato di Rosano, i lotti artigianali hanno comportato il tombamento di tratti del fosso, provocando esondazioni che interessano la strada. 

Prestazioni attese:  Risanamento  idraulico ed ecologico delle aree che costituiscono  lo sbocco del bacino del Fosso di Castiglionchio, sulle quali insistono gli insediamenti artigianali/industriali ‐  salvaguardia delle aree prossime  al  Fosso  di  Castiglionchio  ai  fini  idraulici  ‐  potenziamento  di  verde  e  parcheggi  ‐ miglioramento dell’accessibilità alla zona artigianale/industriale– razionalizzazione dell’innesto di Via di Castiglionchio sulla SP 90 (innesto pericoloso, anche a causa del traffico pesante da e per la zona artigianale/industriale)    6.2. Pian dell’Isola  L’area artigianale/industriale di Pian dell’Isola occupa le aree golenali dell’Arno all’estremità sud – orientale del  territorio  comunale e prosegue, oltre  il  confine  segnato dal Fosso del Selceto, nel Comune  di  Incisa.  Costituita  da  capannoni  di  dimensioni  variabili  realizzati  nei  tempi  recenti, presenta, nella parte settentrionale, una viabilità  interna che ha consentito una distribuzione dei lotti  su  duplice  o  triplice  fila;  nella  parte meridionale,  caratterizzata  da  costruzioni  di  grande dimensione, i lotti si affacciano direttamente su Via Pian dell’Isola. In questa parte ricade il grande stabilimento della Montecchi, oggi abbandonato e in evidente stato di degrado. Altre strutture abbandonate,  tuttavia di minori dimensioni e con minore  impatto, sono presenti nelle altre parti dell’area industriale. Accanto alle attività artigianali e industriali, che vedono la presenza di alcune aziende leader, sono presenti uffici e un outlet. Una media struttura di vendita è stata prevista, con apposita variante urbanistica,  in un  lotto ancora  libero nella parte settentrionale. Poco più a nord, a monte di Via Pian dell’Isola, è presente un distributore di benzina dotato di servizio di ristoro. L’area presenta una struttura urbana sufficientemente ordinata, se pure dotata di adeguati spazi di parcheggio solo nel tratto centrale, fronti stante Via Pian dell’Isola.  

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 Prestazioni attese: Qualificazione ambientale e paesaggistica, con un sistema trasversale di spazi aperti collegato alle aree  rivierasche  –  potenziamento  del  verde  e  dei  parcheggi  –  unificazione  e  qualificazione dell’arredo urbano –  creazione di un  controviale di distribuzione parallelo a Via Pian dell’Isola – radicamento  territoriale delle aziende  leader – diversificazione  funzionale – strutture  ricreative e ludiche di  livello comprensoriale e collegamento, tramite appositi percorsi dedicati e protetti, agli outlet dei comuni di Incisa e di Reggello – collegamento dedicato con lo scalo ferroviario di Rignano 

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 Comune di Rignano sull’Arno – Piano Strutturale – Quadro conoscitivo di riferimento 

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Elaborato 12.2 “Relazione”  

Sistemi territoriali                         

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Comune di Rignano sull’Arno – Piano Strutturale – Quadro conoscitivo di riferimento Sistemi territoriali – Aprile 2013 

 

Il  Piano  strutturale  del  Comune  di  Rignano  sull’Arno  articola  il  territorio  comunale  in  cinque sistemi  territoriali,  individuati  sulla  base  del  Quadro  conoscitivo  di  riferimento  e  della caratterizzazione  identitaria,  definendo,  per  ciascuno  di  essi,  le  peculiarità  e  i  caratteri identificativi, le risorse e le criticità principali, la valutazione diagnostica e le prestazioni attese: 

 

a. Sistema  territoriale 1:  “Fondovalle dell’Arno,  con  insediamenti  concentrati di  epoca recente e ampi tratti a elevato valore naturalistico”; 

b. Sistema territoriale 2: “Media collina di matrice mezzadrile, con prevalente carattere agricolo,con forte densità di impronte storico‐culturali e alta qualità paesaggistica”; 

c. Sistema territoriale 3: “Fondovalle di Troghi e valico di San Donato, con insediamenti distribuiti lungo la viabilità principale di impianto storico”; 

d. Sistema territoriale 4: “Media e alta collina di Castiglionchio e Miransù, a prevalente carattere agricolo‐forestale, con  insediamenti rarefatti di  impianto storico ed elevato valore naturalistico”; 

e. Sistema  territoriale  5:  “Alta  collina  di  Poggio  Casalmonte  e  Poggio  Firenze,  a prevalente  copertura  boschiva,  con  insediamenti  episodici  di  impianto  storico  ed elevato valore naturalistico”; 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Comune di Rignano sull’Arno – Piano Strutturale – Quadro conoscitivo di riferimento Sistemi territoriali – Aprile 2013 

 

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Comune di Rignano sull’Arno – Piano Strutturale – Quadro conoscitivo di riferimento Sistemi territoriali – Aprile 2013 

Sistema  territoriale  1:  “Fondovalle dell’Arno  con  insediamenti  concentrati di  epoca  recente  e ampi tratti a elevato valore naturalistico” 

 

Occupa  tutto  il  bordo  settentrionale  e  orientale  del territorio  comunale  a  contatto  con  l’Arno.  Penetra all’interno  fino a  inglobare  i centri abitati di Rosano e di Rignano. 

 

 

 

 

 

 

 

1. Descrizione strutturale  

1.1. Peculiarità e caratteri identificativi 

Morfologia:   Area  di  fondovalle  lungo  il  corso  dell’Arno  (quote  che  variano mediamente  da  78  a  250  metri  slm).  Terreni  prevalentemente pianeggianti,  con  versanti  che  nell’ambito  urbano  di  Rignano raggiungono quote di 220 metri slm. 

Clivometria:  Pendenze   generalmente  contenute entro  il 5% nelle porzioni golenali attigue al corso del Fiume Arno, con  incremento dell’acclività  (10‐15%) nelle porzioni di territorio attigue agli affluenti in sinistra idrografica. La morfologia  assume maggiore  asperità  nell’area  pedecollinare  su  cui  si imposta l’abitato del capoluogo. 

Caratteri geologici:   Prevalenza  di  depositi  alluvionali  granulari  (sabbie,  limi  e  ghiaie)  del Fiume  Arno  e  dei  suoi  affluenti  nelle  porzioni  di  fondovalle  sub pianeggianti, con presenza di litotipo prevalentemente marnoso‐calcarei (riconducibili  alla  Formazione  di  Monte  Morello)  nel  settore pedecollinare in cui sorge  il centro abitato del capoluogo. 

Caratteri idrografici:   Presenza  dei  principali  corsi  d’acqua  che  interessano  il  territorio comunale:  Fiume  Arno,  Fosso  di  Castiglionchio  e  affluenti  dell’Arno nell’area di Pian dell’Isola. 

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Uso del suolo:  Aree  densamente  urbanizzate  in  corrispondenza  di  Rignano  (34%  del sistema  territoriale),  con  presenza  di  zone  residenziali  a  tessuto continuo  (15%),  aree  industriali  e  commerciali  (10%),  reti  stradali  e ferroviarie  (9%).  Suolo  a  prevalente  utilizzazione  agricola  (27%),  con oliveti  (3%)  in prossimità dei centri abitati maggiori. Boschi di  latifoglie (19%)  lungo  gran  parte  del  corso  dell’Arno  (in  prevalenza  pioppeti  e saliceti). 

Caratteri agronomici:  Il  sistema  territoriale  è  caratterizzato,  nelle  aree  limitrofe  agli insediamenti,  dalla  presenza  di    terreni  agricoli  alluvionali  residuali, spesso  incolti e  in attesa di migliore destinazione. Coltivazioni di pieno campo di natura  estensiva:  seminativi,  arboricoltura da  legno.  Elevata  frammentazione  fondiaria, con prevalenza di  forme di conduzione non professionale  dei  terreni  agricoli.  Presenza  di  orti  familiari  e  di  aree relazionate  ai  centri  abitati  e  all’insediamento  sparso.  Bassa  densità insediativa  agricola,  con  assenza  di  centri  aziendali  e  di  annessi. Costituisce  eccezione  il  settore  settentrionale  del  sistema  territoriale, dove  ricadono  le  aree  marginali  di  grandi  aziende  agricole  (Meleto, Volognano,  Belvedere),  nonché  i  terreni  che  costituiscono  il  cuore dell’azienda agricola del monastero di Rosano, esempio  significativo di coltivazione intensiva di prodotti ortofrutticoli.  

Caratteri naturalistici:  Vegetazione  arborea  (pioppi,  salici)  e  arbustiva  ripariale  discontinua lungo  il  Fiume  Arno,  in  alcuni  tratti  degradata  (ingresso  di  Robinia pseudacacia),  ridotta  o  assente.  Presenza  localizzata  di  seminativi  e oliveti.  

Caratteri insediativi:  Presenza dei centri abitati di Rignano sull’Arno (capoluogo) e di Rosano, in corrispondenza di due ponti sul fiume. Nel capoluogo sono presenti i principali  servizi  di  livello  comunale.  Alle  estremità meridionale  (Pian dell’Isola)  e  nord‐occidentale  (Rosano‐Molinuzzo)  stanno  le  due  più importanti  zone  industriali  del  territorio  comunale.  L’insediamento sparso  è  rarefatto  e  prevalentemente  localizzato  nel  settore  nord orientale, tra Rosano e Meleto.  

Caratteri infrastrutturali:  Il  settore  nord‐occidentale  è  servito  dalla  SP  90  “Torri  – Volognano  – Rosano”  e  dal  Ponte  di  Rosano  (collegamenti  con  Pontassieve  e Valdisieve).  I  settori  orientale  e  nord‐orientale,  compresi  tra  i  centri abitati  di  Rosano  e  di  Rignano,  sono  serviti  unicamente  da  viabilità vicinale o privata, che scende dai versanti verso  l’Arno con andamento perpendicolare al fiume. Il settore centro orientale è servito dalla SP 89 “Del Bombone”, interessata da una variante in corso di completamento in  prossimità  dell’ex  cementificio  Bruschi,  ed  è  storicamente 

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caratterizzato  dalla  presenza  del  ponte  di  Rignano  (collegamenti  con Reggello, Valdarno  e Valdisieve).  Il  settore meridionale  è  attraversato dalla  comunale  “Strada  dell’Isola”,  che,  correndo  lungo  la  valle dell’Arno,  collega  Rignano  alla  zona  produttiva  di  Pian  dell’Isola  e, successivamente, al territorio comunale di  Incisa e all’omonimo casello autostradale.   

  La  linea  ferrovia  lenta  “Roma  –  Firenze”  attraversa  l’Arno  in  località Sant’Ellero  (Reggello)  e  costituisce,  per  un  lungo  tratto,  l’elemento  di separazione tra la valle dell’Arno e la collina. 

  Il servizio di trasporto pubblico locale garantisce i collegamenti interni al territorio comunale, nonché collegamenti esterni con Firenze, Valdarno, Pontassieve (linee 350, 363, circolare interna). I centri abitati e gli  insediamenti accentrati a carattere produttivo sono serviti dalla rete acquedottistica, dalla rete elettrica, dal gas metano e, parzialmente,  dalla  rete  di  smaltimento  delle  acque  reflue:  il  centro abitato di Rignano, con  la parziale eccezione delle aree prossime a Via Roma, conferisce al depuratore omonimo;  il centro abitato di Rignano (aree  prossime  a  Via  Roma),  il  centro  abitato  di  Rosano  e  l’area produttiva  di  Pian  dell’Isola  scaricano  direttamente  in  Arno;  l’area produttiva di Rosano non dispone di rete di smaltimento, né di impianto di  depurazione.  Nei  centri  abitati  e  negli  insediamenti  accentrati  a carattere  produttivo  sono  presenti  cassonetti  per  la  raccolta differenziata dei rifiuti. A Rosano il servizio è organizzato con la raccolta porta a porta. Il  sistema  territoriale è attraversato da  linee di alta  tensione  (132 Kv), che alimentano  la rete di media tensione Enel “Pontassieve‐Rignano” e “Calenzano‐Pontassieve der. Varlungo”..   

Caratteri paesaggistici:  Sistema  territoriale  connotato  paesaggisticamente  dalla  sequenza  e combinazione  lungo  la  sua  estensione  lineare  di  elementi  e  risorse, naturali  e  antropici,  che  determinano  paesaggi  differenti,  accomunati dalla  presenza  fortemente  caratterizzante  del  fiume,  che  nel  tratto rignanese  presenta  condizioni  generali  di  qualità  ambientale  e paesaggistica. Lungo  il  fondovalle, di  larghezza variabile, alla continuità dell’alveo  fluviale  con  le  fasce  di  vegetazione  ripariale  si  alternano  le consistenti  presenze  insediative,  storiche  e  recenti,  rispettivamente  di Rosano  e  Rignano;  quest’ultimo  adagiato  sul  versante  collinare  sud orientale  in  corrispondenza dell’allargamento della  valle  fluviale  a  sud dell’ansa di Pontassieve. Nella parte meridionale del sistema territoriale il  paesaggio  è  caratterizzato  dalla  grande  area  produttiva  di  Pian dell’Isola. Dal punto di vista paesaggistico nel sistema  territoriale sono riconoscibili tre Ambiti di paesaggio: 

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• Ambito 1a. Fondovalle dell’Arno a Rosano  ‐ Paesaggio a dominante urbana  con  significativa  presenza  di  elementi  storici  di  interesse culturale,  l’intorno paesaggistico presenta  condizioni di  integrità.  In particolare  l’Ambito presenta  situazioni paesaggistiche  in contrasto: da una parte  la sostanziale  integrità del Monastero di Rosano e del suo  immediato  intorno paesaggistico; dall’altra  la presenza dell’area produttiva  incuneata  nella  stretta  vallecola  che  risale  verso Castiglionchio,  costituita  da manufatti  industriali  decisamente  fuori scala  e  decontestualizzati  rispetto  allo  scenario  paesaggistico circostante. 

• Ambito  1b.  Fondovalle  stretto  dell’Arno  da  Rosano  a  Rignano  ‐Paesaggio  a  dominante  naturalistica  fluviale.  L’Ambito,  delimitato dall’alveo del fiume (sul confine comunale) e, in prevalenza, dal limite della vegetazione ripariale lungo il piede dei versanti collinari a ovest, è definito per un tratto dalla linea ferroviaria. Si tratta in generale di un  paesaggio  che  restituisce  una  rara  immagine  di  sostanziale naturalità  dell’Arno. Questo  tratto  di  corridoio  fluviale  è  segnalato anche a  scala provinciale per  la  sua elevata qualità ambientale  con presenze  faunistiche,  formazioni vegetazionali e qualità delle acque che  nell’insieme  determinano  un  elevato  valore  ecologico  e naturalistico.  Importante  anche  il  ruolo  funzionale  all’interno  della rete ecologica. 

• Ambito 1c. Fondovalle dell’Arno con Pian dell’Isola e versanti collinari di Rignano ‐ Paesaggio a dominante urbana con significativa presenza del fiume. E’  il paesaggio della valle fluviale che progressivamente si allarga  procedendo  verso  sud,  che  connota  storicamente  Rignano, insediata e sviluppatasi sui versanti collinari prospicienti  il ponte che la  collega  alla  SR  69  di  Val  d’Arno.  A  sud  del  ponte  il  fondovalle, delimitato  ad  ovest  dalla  ferrovia,  assume  i  caratteri  tipicamente urbani  delle  attrezzature  e  servizi  pubblici  e  tessuti  residenziali lungofiume,  e,  a  Pian  dell’Isola,  dell’insediamento  produttivo  con manufatti  di  grandi  dimensioni  e  scarsa  qualità  ambientale  e architettonica,  inframezzati  a  spazi  aperti  che  si  alternano  tra  un prevalente utilizzo agricolo e piccoli lembi residuali non gestiti. 

 1.2. Risorse   

1.2.1. Risorse naturali:  

‐ Reticolo idrografico superficiale: Fiume Arno e tratto terminale del Fosso di Castiglionchio. ‐ Vegetazione ripariale: presente lungo ampi tratti dell’Arno. 

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‐  Area  di  importanza  avifaunistica:  corso  dell’Arno,  in  particolare  tra  Rignano  (a monte  di)  e Pontassieve. ‐ Rete ecologica provinciale: 

‐ dei fiumi: nodo primario, nodo secondario, corridoi nel corso del Fiume Arno;  ‐ delle aree aperte: parte di un nucleo di connessione (pietra da guado) presso Meleto. 

‐ Rete ecologica comunale: ‐ degli arbusteti e delle aree aperte: elementi relitti di connessione; ‐ dei boschi, degli arbusteti e delle aree aperte: varco di connessione a Pian dell’Isola. 

‐ Discrete condizioni di disponibilità di ricarica delle falde acquifere a mezzo dei naturali sistemi di infiltrazione generalmente sufficienti e tali da non creare situazioni di deficit idrico nel sottosuolo nonostante i numerosi prelievi delle acque di falda attraverso pozzi privati. Presenza di alcuni pozzi di captazione di pubblico  interesse  (gestione Publiacqua) nella porzione di  fondovalle del Fiume Arno a sud del capoluogo.  

 1.2.2 Risorse storico‐culturali:  

‐  Siti  e  manufatti  di  interesse  archeologico:  rinvenimenti  di  reperti  litici  (età  preistorica), frammenti  ceramici  e monete  romane  (epoca  romana  tarda)  nel  capoluogo  (aree  scolastiche  e limitrofo parcheggio pubblico).   ‐  Sistema  degli  edifici  religiosi:  Pieve  di  S.  Leolino  a  Rignano,  Monastero  e  Chiesa  della  SS Annunziata di Rosano, Chiesa del Sacro Cuore di Gesù di Rignano. ‐ Edifici di valore architettonico e/o storico‐culturale: Monastero e Chiesa della SS Annunziata di Rosano, Villa Montelucci, Torre all’Isola, Molino d’Orlando. Presenza di edifici produttivi storici (tre mulini tra cui Molino d’Orlando). ‐ Componenti minori dell’identità storico‐culturale: tabernacoli, edicole, croci votive e cippi. ‐ Viabilità di impianto storico:  

- Pian del’Isola: comunale “Strada dell’Isola”;  - Fondovalle di Rosano: SP 90 “Torri – Volognano – Rosano”; - Rignano: SP 89 “Del Bombone”, ponte di Rignano.  

‐ Tracce dei punti di attracco dei  traghetti  (navi) che  in passato consentivano  l’attraversamento dell’Arno: Rosano, Meleto, Molino d’Orlando, Casolari, Porto‐Santell’Ellero.     1.2.3 Risorse sociali:   

‐ Rignano: presenza di  tutti  i servizi di base: palazzo municipale, distretto socio sanitario, scuole dell’obbligo  (con  l’esclusione  delle  scuole  secondarie  di  secondo  grado),  impianti  sportivi, farmacia,  ufficio  postale.  Presenza  di  circoli  ricreativi  e  culturali  (Casa  del  Popolo‐Circolo  Arci, Circolo  Croce  Rossa  Italiana)  e  di molte  associazioni  di  volontariato  (tra  le  altre: Gruppo  Scout Agesci, La Formica onlus, Aseba, Avis, Auser).  Nel capoluogo si tengono feste e appuntamenti rituali, quali la Festa del Perdono (zona centrale di Rignano) e l’Antica fiera del bestiame (area sportiva di Via Roma).  ‐ Rosano: pressoché totale assenza dei servizi di base. Presenza di un circolo ricreativo e culturale (Circolo Arci). 

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 1.2.4 Risorse economico‐produttive:   

‐ Agricoltura: coltivazioni estensive (seminativi in aree non irrigue) alternate con vigneti e oliveti a Rosano e Pian dell’Isola; aree di produzione della tipica pesca di Rosano; orti sociali a Rignano. ‐  Industria‐artigianato: aziende manifatturiere ad alta qualità di prodotto  (meccanica,  tessile) ed aziende edili. Ampie superfici dismesse e/o disponibili  per la vendita e/o l’ affitto. ‐ Commercio: vi ricadono il 66% degli esercizi di vicinato dell’intero territorio comunale (il 64% nel centro abitato di Rignano) e    le uniche due medie  strutture di  vendita  (Coop a Rignano, outlet Trussardi a Pian dell’Isola). E’  in corso  l’iter per  l’autorizzazione di una media struttura di vendita nella zona industriale di Pian dell’Isola: Nel capoluogo si svolge un mercato rionale settimanale.  ‐ Turismo e loisir: una casa vacanza e due bed & breakfast nel centro abitato di Rignano; maneggio (dismesso) a Meleto.  1.2.5 Risorse visuali:  

‐ Risorse naturalistico‐ambientali: il corso meandriforme del Fiume Arno, che scorre nel paesaggio agrario  accompagnato  dalla  vegetazione  ripariale,  con  tratti  di  rilevante  qualità  ed  integrità naturalistica.  Le  pianure  fluviali  a  scarsa  antropizzazione  (Pian  di  Rosano),  che  mantengono peculiari  caratteri  dell’agricoltura  rurale.  Il  mosaico  agrario  compreso  tra  Meleto  e  Molino d’Orlando. Le formazioni vegetazionali di boschi di roverella e leccio, di saliceti e pioppeti ripari e alneto ripario di ontano nero lungo tutto il corso del Fiume Arno. ‐  Risorse  culturali  e  identitarie:  Monastero  della  SS  Annunziata  di  Rosano  e  relativo  intorno paesaggistico; Ponte di Rosano. Trame agricole regolari che costeggiano in alcuni tratti tra Rosano e  Rignano  l’alveo  fluviale.  Complessi  e/o  edifici  isolati  di  interesse  storico  documentario  in particolare  legati  alla  presenza  del  fiume  (molini,  casolari,  ecc.)  tra  cui Molino  d’Orlando  (oggi abbandonato  e  ridotto  a  rudere).  Tessuti  storici  di  Rignano;  Ponte  di  Rignano;  Torre  di  Pian dell’Isola. Trame  agricole  regolari  residue  che  costituiscono una discontinuità  insediativa  a Pian dell’Isola tra l’insediamento residenziale e le aree produttive. ‐ Luoghi della percezione e orizzonti visivi:  la percezione del paesaggio del sistema  territoriale è condizionata dalla particolare conformazione della valle stretta dell’Arno. Accanto alle possibilità di visione offerte dai due ponti, dalle parti alte dell’insediamento di Rignano e, in modo dinamico, dal tratto di ferrovia che corre sul perimetro dell’ambito 1b, i paesaggi del fondovalle sono meglio percepibili  dall’esterno  del  sistema,  in  particolare  dalla  SR  69  “Val  d’Arno”  che  costeggia  dai versanti collinari orientali  l’intero tratto dell’Arno  interessato. La valle fluviale è caratterizzata da un’ampia  visibilità  dalla  Valdisieve  e  da  Reggello.  I  tre  ambiti  di  cui  si  compone  il  sistema territoriale presentano una variabilità percettiva legata soprattutto alla loro estensione al di fuori del perimetro del territorio comunale che caratterizza  la diversa scala di ampiezza del sistema di fondovalle.  

 

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1.3. Criticità 

1.3.1. Criticità ambientali: 

1.3.1.1 Territorio rurale   

Diffusa presenza di aree soggette a pericolosità idraulica elevata e molto elevata in prossimità dei principali  corsi  d’acqua  (con  particolare  riferimento  al  Fosso  di  Castiglionchio).  Vulnerabilità elevata degli acquiferi  a pelo libero direttamente sottostanti il piano campagna. Frammentazione ecologica generata dai centri abitati di Rignano e di Rosano, dalla zona industriale di Pian dell’Isola e  dalla  SP  di  Rosano;  tagli  di  vegetazione  arbustiva  nelle  barre  di  golena.  Produzione  di calcestruzzo  in prossimità del confine con  il Comune Bagno a Ripoli  (attività non autorizzata con richiesta di  sanatoria  in  corso),  in un’area  compresa  tra  l’Arno e  la  SP 90  “Torri – Volognano – Rosano” (critica soprattutto per la vicinanza con il fiume).  

1.3.1.2 Ambiti urbani: centri abitati di Rignano e Rosano 

Diffusa  presenza  di  aree  soggette  a  pericolosità  idraulica  elevata  e molto  elevata  in  prossimità dell’area  di  fondovalle  del  Fiume  Arno  (con  particolare  riferimento  alla  zona  compresa  fra  le propaggini  meridionali  del  capoluogo  e  Pian  dell’Isola).  Compromissione  della  funzionalità ecologica  del  Fosso  di  Castiglionchio  a  Rosano  (artificializzazione  delle  sponde,  tombamento, qualità  delle  acque).  Inquinamento  e  limitazioni  alla  qualità  della  vita  generati  dal  traffico  di attraversamento  a Rosano  e Rignano,  con problemi di  congestione  e di  sicurezza per  i pedoni. Inquinamento  acustico  generato  dalla  linea  ferroviaria  lenta  “Roma‐Firenze”.  Rete  fognaria assente  nella  zona  industriale  di  Rosano‐Remoluzzo,  e  parzialmente  presente, ma  con  recapiti diretti in Arno, nelle aree residenziali e sportive di Via Roma a Rignano e nella zona industriale di Pian dell’Isola. Necessità di adeguare  la  funzionalità del depuratore di Rignano e di  collegare  la rete  delle  acque  reflue  di  Rosano  all’impianto  di  depurazione  di  Pontassieve  (depuratore  di Ischieto).   1.3.2. Criticità insediative: 

1.3.2.1 Territorio rurale 

Scarsa  caratterizzazione  di  ruolo  delle  aree  rivierasche,  a  rischio  di  insediamento  di  funzioni espulse  dai  sistemi  urbani.  Degrado  e  usi  impropri  degli  spazi  fluviali  in  prossimità  degli insediamenti accentrati. 

1.3.2.2 Ambiti urbani: Centri abitati di Rignano e Rosano 

Relazioni transfrontaliere  irrisolte tra Rignano e Pontassieve  (Rosano‐Pontassieve), tra Rignano e Reggello  (Rignano‐San  Clemente)  e  tra  Rignano  e  Incisa  (zone  produttive  di  Pian  dell’Isola). Crescita  insediativa per addizioni edilizie a monofunzionalità  residenziale, avvenuta a Rignano e Rosano  senza dar  luogo ad una nuova  struttura urbana efficiente  (luoghi  centrali,  sistema degli spazi  pubblici, mix  funzionale,  sistema  compiuto  e  gerarchizzato  della  viabilità  e  della  sosta). 

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Assenza di sistemi del verde di connettività  urbana. Tendenziale saldatura tra il centro abitato di Rignano  e  la  zona  industriale  di  Pian  dell’Isola.  Espansione  disordinata  sulle  pendici  collinari (Rignano). Aree  industriali di grandi dimensioni  in prossimità dell’Arno  (Pian dell’Isola) e prive di aree per il verde e parcheggi (Rosano‐Remoluzzo). Forma urbana eccessivamente allungata lungo le strade matrici a Rosano, con difficoltà di raccordo e di relazione funzionale tra i settori urbani. 

1.3.3. Criticità infrastrutturali: 

1.3.3.1 Territorio rurale  

Scarsa  accessibilità  del  settore  occidentale  e  nord  occidentale,  anche  se  storicamente caratterizzato dalla presenza dei traghetti (navi). 

1.3.3.2 Ambiti urbani: Centri abitati di Rignano e Rosano 

Strade matrici  che  assolvono  il duplice  ruolo di  attraversamento e di  collegamento  tra  i  settori urbani a Rignano e Rosano. Carenza di percorsi pedonali e mancanza di piste ciclabili. Mancanza di adeguati spazi per la sosta all’interno dei centri abitati. 

1.3.4. Criticità sociali: 

1.3.4.1 Territorio rurale 

Scarsa valorizzazione delle aree fluviali. Mancanza di servizi nel centro abitato di Rignano.  1.3.4.2 Ambiti urbani: Centri abitati di Rignano e Rosano 

Monofunzionalità residenziale dei quartieri urbani. Carenza quantitativa e qualitativa di verde con funzioni di rigenerazione ambientale. Mancanza di verde ad uso ricreativo a Rosano. Mancanza di una struttura per le rappresentazioni cinematografiche e teatrali nel territorio comunale. 

1.3.5. Criticità economico‐produttive: 

1.3.5.1 Territorio rurale 

Maneggio dismesso a Meleto. 

1.3.5.2 Ambiti urbani: Centri abitati di Rignano e Rosano 

Aree  industriali  sature, monofunzionali,  con  alta  presenza  di  dismissioni  e  disponibilità  per  la vendita e l’affitto (Pian dell’Isola), in assenza di forme di valorizzazione delle aree fluviali contigue. Scarsa  valorizzazione  delle  aree  fluviali  prossime  a  Via  Roma  e  a  Via  del  Molino  a  Rignano. Mancata  valorizzazione delle aree  fluviali a Rosano. Mancato  recupero  (Molino d’Orlando,  resti delle navi) e mancata valorizzazione  (Torre all’Isola) del patrimonio storico  legato alle attività di lungo  fiume. Presenza di  strutture produttive di vecchio    impianto  in abbandono a Rignano  (Ex Bruschi). Comparto PRU  ex Bruschi  convenzionato ma non  ancora  attuato. Presenza di un  solo esercizio commerciale a Rosano. 

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1.3.6. Criticità visuali: 

Nel  sistema  territoriale  del  Fondovalle  dell’Arno  le  criticità  sono  legate  essenzialmente  alla presenza degli insediamenti urbani e ai relativi processi di trasformazione, i cui esiti sono talvolta non  correttamente  inseriti  nei  contesti  paesaggistici  di  appartenenza.  Situazioni  di  criticità  più rilevanti sono ad esempio:  il  fuori scala determinato dalle aree produttive di Rosano e Rignano, che  nel  complesso  presentano  scarsa  qualità  paesaggistico‐ambientale  e  architettonica,  aspetti ulteriormente amplificati dal loro grado di isolamento ed assenza di fasce di mitigazione; la scarsa definizione dei margini urbani, con alcune situazioni di presenza di spazi vuoti talvolta residuali ed assenza di un disegno unitario  in  cui  leggere una  transizione efficace  con  la matrice agricola;  il degrado e gli usi  impropri degli spazi  fluviali  in prossimità degli  insediamenti accentrati utilizzati per  funzioni  impattanti  e/o  marginali  (depuratore,  orti  sociali  e  depositi  di  materiali  edili  a Rignano, area per produzione calcestruzzi a Rosano). 

 

2. Valutazione diagnostica  

2.1. Sistema ambientale:  

L’Arno  rappresenta  il  principale  elemento  identitario  e  unificante  del  sistema  territoriale  di fondovalle. L’intero tratto fluviale, pur nelle diversità riconoscibili (ambiti naturali, ambiti agricoli, ambiti urbani), necessita di essere valorizzato attraverso una attenta politica di indirizzo strategico che consenta di recuperare le situazioni di degrado e di potenziare le situazioni di eccellenza.  La presenza di vegetazione arborea (pioppi, salici) e arbustiva ripariale lungo tratti del Fiume Arno rappresenta  una  risorsa  naturale  poco  comune  nel  Valdarno,  rilevante  anche  per  la  qualità paesaggistica.  Le  presenze  faunistiche  lungo  il  corso  dell’Arno,  in  particolare  pesci  e  uccelli, assegnano  al  territorio  comunale  un’importanza  e  una  funzione  ecologica  di  rilevanza extracomunale.   

2.2. Sistema insediativo: 

I centri abitati di Rignano e Rosano scontano una crescita  insediativa che, negli ultimi decenni, è avvenuta senza creare una nuova struttura urbana efficiente, mancando di centralità riconoscibili e di spazi pubblici, con promiscuità delle reti viarie e assenza di spazi pedonali e ciclabili. Rignano, in particolare, ha visto le relazioni con l’Arno tagliate dal tracciato ferroviario e non è più riuscita a recuperare un rapporto ecologico, morfologico e funzionale con il fiume. 

2.3 Sistema infrastrutturale: 

La mancanza di un sistema intermodale di trasporto, associata alla mancanza di una politica della mobilità di area vasta, favorisce il ricorso al mezzo di trasporto privato su tutto il tragitto origine‐destinazione  degli  spostamenti  comunali  e  sovracomunali.  Segni  evidenti  di  congestione  da traffico, con fenomeni di inquinamento acustico ed atmosferico, generano situazioni di sofferenza 

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nel sistema  insediativo accentrato e sparso.  I tracciati di connessione sovracomunale producono frammentazione ambientale, creando barriere alle relazioni ecologiche locali. Gli  spostamenti  interni  ai  centri  abitati  sono  affidati  alle  strade  matrici  di  impianto  storico, raramente  integrate  dalla  viabilità  realizzata  nei  nuovi  insediamenti,  che  hanno  solitamente costituito  “addizioni parassitarie” nei  confronti delle  infrastrutture esistenti. Nei  centri abitati  si registra la mancanza di un sistema di parcheggi gerarchizzato e/o a tariffa differenziata per la sosta veicolare dei residenti, dei lavoratori, dei clienti e dei visitatori, che produce l’utilizzazione casuale degli  spazi esistenti;  la mancanza di parcheggi nelle aree urbane  centrali provoca  l’occupazione dello spazio pubblico da parte delle auto in sosta, snaturando l’immagine urbana e pregiudicando la funzionalità della rete viaria; l’accentramento di funzioni attrattrici di traffico nelle aree urbane, aperte alla circolazione veicolare, ma incapaci di garantire adeguate dotazioni di parcheggi, genera disfunzioni  e  conflitti  nella  utilizzazione  della  viabilità  pubblica;  la  mancanza  di  parcheggi scambiatori  impedisce  lo scambio  intermodale ed esaspera gli effetti della mancata realizzazione di un sistema integrato di trasporto di scala metropolitana e sub regionale. Il sistema di approvvigionamento idrico è al limite delle necessità della popolazione.  Smaltimento  acque  reflue:  a  Rignano  è  necessario  il  potenziamento  del  depuratore;  la  zona produttiva  di  Pian  dell’Isola  e  le  aree  residenziali  e  sportive  di  Via  Roma  non  dispongono  di impianto di depurazione; la zona produttiva di Rosano non dispone di una rete di smaltimento dei reflui.  I  tracciati delle  linee ad alta  tensione attraversano  il  territorio  comunale  ignorando  la  struttura morfologica e semiologica del paesaggio.  2.4 Sistema sociale: 

La totalità dei servizi si concentra presso  il centro abitato di Rignano, sul quale gravitano anche  i residenti dei centri abitati secondari e delle case sparse. Il servizio di scuolabus risulta  imprescindibile stante  la concentrazione delle scuole nei due centri abitati maggiori (Rignano e Troghi), la mancanza di percorsi ciclo‐pedonali nelle aree pianeggianti e di percorsi pedonali protetti nella parte alta di Rignano. Nel capoluogo si trova  la sede del distretto socio‐sanitario, che presenta difficoltà di accesso per mancanza di parcheggi dedicati. Mancano residenze sociali assistite per anziani, sia pubbliche che private. Il territorio comunale è privo di una struttura per le rappresentazioni cinematografiche e teatrali (il Cinema‐teatro  Bruschi  è  chiuso  dal  1995  mentre  è  inagibile  il  piccolo  auditorium  presso  la biblioteca comunale). Il verde attrezzato è scarso nel territorio comunale e mancano sistemi di verde urbano capaci di esplicare  funzioni di rigenerazione ambientale.  Il Parco “Baden Powell” di Rignano,  il più grande tra gli spazi verdi ricreativi, sconta evidenti problemi di  fruibilità. Gli  impianti sportivi di Rignano  (Via Roma) non sviluppano le opportunità derivanti dalla vicinanza dell’Arno. A  Rignano  si  svolgono  due  importanti  fiere  che  necessitano  di  essere  valorizzate:  la  “Festa  del Perdono”, organizzata nelle aree centrali nel capoluogo, lamenta la carenza di parcheggi; l’ “Antica fiera  del  bestiame”,  che  utilizza  un  “capannone”  ubicato  tra  gli  impianti  sportivi  di  Via  Roma, 

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abbandonato  per  tutto  il  resto  dell’anno,  soffre  di  questa  ubicazione  e  presenta  problemi  di accessibilità e di sosta.  2.5 Sistema economico‐produttivo: 

Le attività agricole di carattere amatoriale caratterizzano il paesaggio contiguo agli insediamenti e, distribuendosi in maniera episodica sul territorio, anche altre parti del fondovalle. Tale diffusione evidenzia  la  loro significativa  importanza per  la comunità  locale, anche se spesso rappresentano un  elemento  di  degrado  per  la  casualità  della  distribuzione  e  l’eterogeneità  delle  soluzioni utilizzate  in  ciascun  lotto  (recinzioni  e  dotazioni  varie).  Manca  una  rete  viaria  secondaria  di collegamento e servizio per  le  funzioni agricole amatoriali presenti e di collegamento delle aree agricole con i centri abitati, le aree naturali e le aree golenali del Fiume Arno che scorre vicino, ma separato dal contesto agricolo. Non esistono attualmente iniziative promozionali sponsorizzate dal Comune  dei  prodotti  agricoli  locali,  né  politiche  incentivanti  la  filiera  corta  nei  prodotti dell’agricoltura.   Le zone artigianali/industriali (Molinuzzo/Pian dell’Isola) presentano situazioni di criticità di vario genere:  per  condizioni  ambientali  (rischio  idraulico,  scarsa  permeabilità  dei  terreni,  scarse dotazioni  di  verde),  per  qualità  degli  insediamenti  (caratteri  architettonici  modesti,  scarsa attenzione  agli  spazi  pubblici  e  a  l’arredo  urbano)  anche  in  relazione  al  contesto  (incoerenza paesaggistica determinata da criteri localizzativi, scala dimensionale, raccordi semiologici,  impatti visuali), per aspetti di carattere funzionale (accessibilità, carenza di spazi aperti idonei alle attività svolte:  viabilità,  parcheggi,  zone  di  carico  e  scarico merci).    La  zona  artigianale/industriale  di Rosano  (Molinuzzo),  ormai  satura,  soffre  la  mancanza  di  aree  verdi  e  parcheggi.  La  zona artigianale/industriale  di  Pian  dell’Isola,  una  delle  più  vaste  del  Valdarno  fiorentino,  anch’essa satura,  presenta  dotazioni  di  parcheggi,  ma  soffre  fenomeni  evidenti  di  dismissione  che comportano  anche  situazioni  di  degrado  ambientale.  In  tale  area  si  lamenta  inoltre  la monofunzionalità rigida determinata dal regolamento urbanistico: appare utile, infatti, consentire altre  destinazioni  d’uso,  soprattutto  legate  allo  sport  (palestre),  alla  cura  della  persona  (centri estetici) e, in forma minore, al commercio. Si assiste alla chiusura degli esercizi commerciali, favorita a Rignano dalla presenza di una media struttura di vendita di tipo alimentare e misto (supermercato Coop). Mancano strutture ricettive alberghiere e aree di sosta per i camper.  2.6 Paesaggio: 

Il paesaggio del Fondovalle dell’Arno presenta, tra e nei diversi Ambiti  in cui si articola, differenti gradi  di  qualità  dovuti  alle  criticità  in  atto, ma  anche  alcuni  rischi.  L’alveo  fluviale  e  la  relativa vegetazione  ripariale  sono  caratterizzati  da  una  generale  alta  rilevanza  e  buona  integrità paesaggistica,  che  in  alcuni  tratti  raggiunge  livelli  di  eccellenza.  I  paesaggi  urbani  di  Rosano  e Rignano  scontano  la  dinamicità  antropica  delle  trasformazioni  che,  soprattutto  nei  decenni  più recenti,  ha  prodotto  in  particolare  nel  capoluogo  espansioni  insediative  che  spesso  non  hanno risolto  le  relazioni  fisico‐percettive  con  i  paesaggi  rurali  limitrofi,  producendo  una  certa indeterminatezza dei margini urbani. A Rosano l’emergenza paesaggistica del Monastero e del suo 

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intorno sostanzialmente integro, conferisce all’Ambito 1a una connotazione qualitativa in termini di integrità e rilevanza. Incidono negativamente sulla qualità paesaggistica degli Ambiti 1a e 1c le aree produttive per la mancata applicazione, sia alla scala dell’impianto insediativo che dei singoli manufatti, di misure e attenzioni paesaggistico‐ambientali e architettoniche finalizzate al corretto inserimento  nel  contesto  di  appartenenza  (nel  caso  di  Rosano  anche  per  la  scelta  di  una localizzazione  incompatibile  con  la  realizzazione  di  un  insediamento  produttivo).  I  rischi  più evidenti  riguardano  le  aree  agricole  residue  del  fondovalle  sia  Rosano  che  a  Rignano  che costituiscono  significativi  elementi  di  discontinuità  insediativa,  e  dunque  di  caratterizzazione paesaggistica,  che  pare  opportuno  mantenere  e  qualificare  come  tali.  Nello  specifico  appare particolarmente rilevante la funzione che può assolvere l’area interclusa tra l’abitato di Rignano e la zona industriale di Pian dell’Isola. 

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Sistema  territoriale 2: “Media collina di matrice mezzadrile, con prevalente carattere agricolo, con  forte  densità  di  impronte  storico‐culturali  e  alta  qualità paesaggistica” 

 

Occupa  il  settore  centrale  del  territorio  comunale, compreso  tra  i  fondovalle  dell’Arno  e  l’alta  collina (dorsale occidentale). 

 

 

 

 

 

 

 

 

1. Descrizione strutturale 

1.1. Peculiarità e caratteri identificativi 

Morfologia:   Area  collinare  con  quote  comprese  tra  i  100  e  i  500  metri  slm caratterizzato da una serie di crinali che si articolano nel settore centrale dall’angolo  nord‐orientale  a  quello  sud‐occidentale  e  da  colline  dalle forme arrotondate con ampi ripiani. 

Clivometria:  Caratteristiche  clivometriche  significativamente  influenzate  dal contrasto  litologico  fra  i  terreni  marnoso  calcarei  riconducibili  alla Formazione di Monte Morello, che determinano maggiore asperità del rilievo con pendenze anche comprese (localmente) fra il 25 ed il 35%, ed i  terreni granulari  costituenti  le  formazioni  lacustri e  fluvio‐lacustri del Valdarno  che  caratterizzano  porzioni  di  territorio  dalle  pendenze  più blande, mediamente contenute entro il 15%.  

Caratteri geologici:   Depositi lacustri e fluvio‐lacustri prevalenti nel settore sud orientale del sistema  territoriale  e  loro  presenza  “intercalare”  all’interno  delle formazioni  riconducibili  alle  Unità  Liguri,  prevalentemente  marnoso calcaree,   nel  settore  centrale e  settentrionale del  sistema  stesso  che costituiscono la dorsale della media collina. 

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Caratteri idrografici:   Il  reticolo  idrografico  è  prevalentemente  costituito  dalle  porzioni “sommitali”  di  corsi  d’acqua  a  prevalente  regime  torrentizio  affluenti minori dell’Arno e del Fosso di Troghi/Fosso del Salceto. 

 

Uso del suolo:  Aree  a  prevalente  utilizzazione  agricola  (55%  del  sistema  territoriale), con  prevalenza  di  seminativi  (18%),  colture  temporanee  associate  a colture  permanenti  (8%),  vigneti  (13%)  e  oliveti  (15%).  Insediamenti rurali  sparsi  e  concentrati  in  borghi  e  nuclei  nei  settori  centrale  e settentrionale. Aree densamente boscate  (37% nel  settore centrale ed occidentale. 

Caratteri agronomici:  Zone di bassa e media collina che per caratteristiche geo‐morfologiche presentano pendenze modeste,  campi ampi di  forma  regolare e bassa frammentazione  fondiaria, minore  rispetto agli altri  sistemi  territoriali, anche  per  la  presenza  di  grandi  fattorie.  La  fertilità  dei  terreni  è  più elevata  che  in altre  zone del  territorio  comunale,  con  suoli  complessi, profondi,  tendenzialmente  calcarei,  che  si  prestano  ad  una  ampia gamma di coltivazioni. L’area possiede scarse limitazioni alle utilizzazioni agricole e  le maggiori possibilità di evoluzione e di sviluppo agricolo.  In generale il limite allo loro utilizzazione è la dotazione idrica primaverile‐estiva, come  in tutte  le aree collinari  interne della Toscana. La matrice geologica  è  favorevole  alle  coltivazioni  tipiche  della  collina:  qui  sono presenti  la maggiore concentrazione di vigneti specializzati di vecchio e di nuovo impianto e le più ampie estensioni di terreni seminativi, spesso semi abbandonati.  In  questo  sistema  territoriale  la  densità  insediativa  è  bassa  e  vi  si concentrano diverse tipologie di aziende agricole con  i  lori annessi. Nei boschi,  dove  prevalgono  il  carpino  e  la  roverella,  i  terreni  e    le associazioni vegetali sono tendenzialmente adatti alla crescita dei tartufi così  detti  “minori”.  L’area  boscata  al  confine  con  Bagno  a  Ripoli  che parte  da  San  Donato  e  raggiunge  Poggio  a  Luco  e  Miransù  è caratterizzata dalla presenza di proprietà fondiarie estese, presupposto per una più  facile gestione associata ai  fini dell’utilizzazione pianificata della  risorsa  forestale e del  recupero della  viabilità  secondaria e della sua manutenzione. 

Caratteri naturalistici:  Boschi di latifoglie (roverella, carpino nero, leccio) e, in misura ridotta, di conifere  (pinete)  e  misti  latifoglie  e  conifere.  Vegetazione  arborea ripariale,  localmente degradata,  lungo  tratti  significativi dei borri delle Formiche,  del  Selceto  e  di  Castiglionchio.  Arbusteti  su  ex‐coltivi,  in particolare nel settore orientale. 

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Caratteri insediativi:  Paesaggio  a  forte  caratterizzazione  storico‐culturale,  di  matrice mezzadrile, per la combinazione tra il sistema insediativo, il sistema della viabilità  minore  e  il  sistema  agrario  con  le  tessiture,  le  coltivazioni prevalenti e le sistemazioni idraulico‐agrarie. Vi ricadono i centri abitati secondari di Torri e Bombone, i borghi rurali di Volognano, Sarnese, S. Maria, S. Martino e gli  insediamenti accentrati a carattere  residenziale  della  media  collina  di  S.  Piero,  Torre  Giulia  ‐  Focardo, Montecucco.  L’insediamento  sparso  è  particolarmente  denso soprattutto  lungo  la viabilità principale di connessione  sovra comunale (viabilità  provinciale)  e  secondaria  di  connessione  comunale  (viabilità comunale).  Il  sistema  insediativo  di  impianto  storico,  con  l’eccezione degli  insediamenti  specialistici,  è  ubicato  prevalentemente  lungo  le strade di crinale, ovvero sui poggi e sulle groppe collinari.  

Caratteri infrastrutturali:  Sistema territoriale servito dalla viabilità principale di connessione sovra comunale,   costituita dalla SP 89 “Del Bombone” e dalla SP  90 “Torri – Volognano  –  Rosano”,  nonché  dal  sistema  delle  strade  secondarie  di connessione  comunale,  particolarmente  fitto  nel  settore  centro meridionale  e  costituito  dalle  seguenti  strade  comunali:  “Strada  delle Serre”,  “Strada  di  Poggio  Francoli”,  “Strada  del  Rigacci”,  “Strada  di Antica”, “Strada Nazio‐Moriano” e “Strada Corti‐Moriano”. Il servizio di trasporto pubblico locale garantisce i collegamenti interni al territorio comunale, nonché collegamenti esterni con Firenze, Valdarno,  Pontassieve (linee 350, 363, circolare interna). I centri abitati  secondari,  i borghi  rurali e gli  insediamenti accentrati a carattere  residenziale sono serviti dalla  rete acquedottistica, dalla  rete elettrica e parzialmente dalla rete di smaltimento delle acque reflue. In particolare: il centro abitato di Torri recapita  in parte nel depuratore di Boncioli  e  in  parte  direttamente  nel  sistema  drenante  superficiale;  il borgo rurale di Sarnese recapita direttamente nel Fosso di Mulinuzzo; il centro  abitato  di  Bombone  recapita  nel  depuratore  di  Rignano; l’insediamento  accentrato di  Le Corti  recapita  in parte nel depuratore privato e in parte direttamente nel Fosso delle Corti; il borgo rurale di S. Maria  recapita  direttamente  nel  Fosso  di  Verrazzano.  La  rete  del  gas metano alimenta  i centri abitati secondari di Torri e Bombone,  i borghi rurali di Sarnese, S. Maria e gli  insediamenti accentrati di Le Corti e S. Piero.  Il  sistema  di  raccolta  dei  rifiuti  è  strutturato  lungo  le  strade provinciali e comunali attraverso la localizzazione in tutti i centri abitati secondari,  borghi  rurali  e  insediamenti  accentrati  a  carattere residenziale  delle  postazioni  di  cassonetti  (unica  eccezione Montecucco).  

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Il sistema territoriale è attraversato dalle linee di alta tensione (132 Kv) che  alimentano  la  rete di media  tensione Enel  “Pontassieve‐Rignano”, “Calenzano‐Pontassieve der. Varlungo”, “S. Barbara‐Rignano”, nonché la linea  ferroviaria Direttissima.  In  località  Poggio  della Mandruzza  sono localizzati gli impianti di teletrasmissione RTV e SRB.  

Caratteri paesaggistici:  L’immagine  paesaggistica  del  sistema  territoriale  della  media  collina mezzadrile, seppur articolabile  in porzioni discrete per  la riconoscibilità di specifici caratteri,  rappresenta nel suo complesso  il  tipico paesaggio rurale  collinare  dell’area  fiorentina.  In  questo  l’azione  dell’uomo  ha prodotto  nei  secoli  una  tipologia  paesaggistica  di  forte  identità  nella quale elementi e segni, naturali e antropici, si combinano e relazionano secondo  regole  e modalità  che  costituiscono  una  struttura  profonda, sottesa  allo  stesso  territorio.  Le  sue  forme,  versanti,  crinali,  pianori  e conche,  oggi  ospitano  vaste  coperture  boscate  che  si  sono significativamente  ampliate  negli  ultimi  decenni  e  colture  agricole, alternate  tra  vigneti  e  oliveti,  seminativi  e  colture  eterogenee,  che  la storica  conduzione  mezzadrile  ha  fortemente  connotato  negli  esiti paesaggistici. La  stessa morfologia  territoriale ha guidato nel  tempo  la scelta dei siti per  l’insediamento di castelli, torri, edifici di culto e ville, come di edifici e manufatti  legati allo svolgimento dell’attività agricola; ciò privilegiando,  sapientemente,  le  localizzazioni  in  corrispondenza di crinali  e  controcrinali,  di  sommità  collinari  e  poggi,  di  versanti meno ripidi.  Allo  stesso  modo  è  stata  tracciata  la  rete  della  viabilità  che permane a tutt’oggi quale armatura della struttura insediativa collinare. Queste  caratteristiche  offrono  una molteplicità  di  occasioni  di  visione del paesaggio, il più delle volte confinato da orizzonti visivi variabili, nei quali si evidenziano numerose emergenze percettive  (poggi, campanili, torri,  ecc.).  La  prevalenza  di  alcune  di  queste  caratteristiche  e  il  loro conseguente modo di relazionarsi, consente di articolare il paesaggio del Sistema territoriale nei seguenti ambiti: 

• Ambito  2a. Colline di Volognano  ‐  Paesaggio a dominante agricola con presenza di  forme  insediative  storiche  e  recenti.  E’  il paesaggio della porzione più a nord del  sistema, affacciata  con  i  suoi versanti sull’ansa  dell’Arno  ad  est  di  Rosano  e  Pontassieve.  Dominato dall’emergenza del Castello di Volognano è caratterizzato da versanti digradanti  verso  la  valle  fluviale  dell’Arno  e  del  Fosso Mulinicchio, coltivati a oliveti e vigneti, con presenza di seminativi. Significativa è la dotazione di patrimonio storico rurale, ma anche di  insediamento sparso di origine più recente. Alcuni punti lungo la viabilità principale offrono visuali interessanti del paesaggio. 

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• Ambito 2b. Versanti collinari boscati sulla Valle dell’Arno ‐ Paesaggio a  dominante  forestale  con  presenza  di  forme  insediative  rurali storiche.  E’  il  paesaggio  dei  versanti  prevalentemente  boscati affacciati  sull’Arno  subito a nord del  capoluogo,  caratterizzato dalla presenza di alcuni elementi di interesse storico‐testimoniale e ai quali in tempi più recenti si sono aggiunti edifici  isolati o piccoli aggregati rurali. Questo territorio si pone in stretta relazione e continuità sotto il profilo ambientale ed ecologico con  il tratto di corridoio  fluviale a maggiore valenza naturalistica. 

• Ambito  2c.  Colline  e  pianori  di  Torri  e  Bombone  ‐  Paesaggio  a dominante  agricola  con  significativa  presenza  di  forme  insediative storiche e recenti. Si tratta del paesaggio compreso tra il capoluogo e il  crinale  centrale di  Le Corti, e  costituito dalla  sequenza di  colline, versanti  e  pianori  blandamente  ondulati,  che  accolgono  colture agricole miste,  le  cui  trame  caratterizzano  l’immagine paesaggistica complessiva.  La matrice  agricola  si  caratterizza per  la prevalenza di colture  legnose  perenni  ,vigneti  ed  oliveti,  con  predominanza  dei primi  ed  un  diverso  grado  di  frammentazione  ed  estensione  degli appezzamenti il che conferisce all’ambito un aspetto di “variabilità” e “diversità”. Altrettanto significativa è  la presenza di differenti  forme insediative, storiche e  recenti, che variano dalle  frazioni a carattere urbano (Bombone, Torri), a centri storici minori (Sarnese), alle ville e ai  casali  storici,  fino  alle  edificazioni  residenziali  sparse  più  recenti spesso non più connesse all’attività agricola.  

• Ambito  2d.  Crinale  boscato  centrale  di  Le  Corti  ‐  Paesaggio  a dominante  forestale  con  presenza  di  forme  insediative  storiche  e recenti.  L’Ambito  comprende  il  paesaggio  costituito  dal  crinale centrale,  orientato  in  direzione  sud‐ovest/nord,  e  dai  relativi controcrinali  e  versanti  che  suddividono  il  territorio  comunale.  La caratteristica dominante è  la  consistente presenza di aree boschive che coprono  la quasi totalità del territorio dell’Ambito, al centro del quale  si  concentrano  le  più  significative  presenze  insediative:  la frazione  di  Le  Corti,  nelle  due  parti  storica  e  recente;  diversi complessi  ed  elementi  di  interesse  storico‐documentario  (chiese, castelli,  ville,  ecc),  la  maggior  parte  dei  quali  localizzati  su  segni emergenti della geomorfologia (crinali, poggi, ecc). 

• Ambito 2e. Colline e conca di Torre Giulia e Torre a Cona ‐ Paesaggio a dominante mista  forestale e agricola con  significativa presenza di forme  insediative  di  interesse  culturale  e  permanenza  di  colture storiche  (oliveti  a  terrazzamenti).  Il  paesaggio  è  sintetizzabile 

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nell’immagine di una  conca delimitata per buona parte da  crinali e versanti boscati, e  conformata nei  suoi  segni dall’azione dell’uomo, per  la  quale  nell’Ambito  si  concentrano,  ben  conservate,  sia  le testimonianze  dell’adattamento  del  territorio  alle  esigenze antropiche  (viabilità  disegnata  da  muri  di  sostegno;  oliveti  su terrazzamenti;  trame  agricole  dei  vigneti,  ecc),  sia  quelle  relative all’insediamento nelle diverse  forme  in  cui  si è espresso nel  tempo (casali, torri, nuclei rurali, ville gentilizie con parco configurato, ecc), privilegiando  nel  proprio  posizionamento  i  siti  emergenti  del territorio. Queste  caratteristiche  unitamente  al  parziale  isolamento rispetto all’ambito 2b dovuto alla delimitazione naturale del bacino imbrifero  ed  alla  fascia  forestale  che  ne  caratterizza  i  crinali, giustificano una  individuazione autonoma di  tale ambito a  livello di sistema. 

• Ambito  2f.  Basse  colline  di  San Martino  ‐  Paesaggio  a  dominante agricola con presenza di forme insediative storiche e recenti. Porzione meridionale  del  Sistema,  distinguibile  perché  dal  punto  di  vista geologico costituito da depositi  lacustri e fluvio‐lacustri del Valdarno che caratterizzano sia  la conformazione del suolo, con pendenze più blande  e  ondulante,  nonché  gli  usi  agricoli  che  presentano  una maggiore presenza di  seminativi e una più  ridotta consistenza delle formazioni boschive. Il territorio è solcato da piccoli corsi d’acqua che segnano  con  la  loro  vegetazione  ripariale  il  paesaggio  secondo  le direttrici di scolo ovest‐est. Dal punto di vista agricolo il paesaggio è il risultato della combinazione, secondo trame miste, per dimensioni e regolarità, di colture legnose (vigneti e oliveti) e seminativi. Le forme insediative  storiche,  in prevalenza  casali  e  ville  gentilizie, non  sono molto  numerose,  poste  prevalentemente  in  posizioni  dominanti  il territorio  rurale,  sono  generalmente  conservate  e  utilizzate  per agriturismo e ricettività; maggiore e più diffusa è la presenza di forme insediative  sparse  di  origine  recente,  non  sempre  legate  all’attività agricola. 

 

1.2. Risorse    

1.2.1. Risorse naturali:  

‐ Reticolo idrografico superficiale: fossi delle Formiche, dell’Albiera, di Ricciofani, del Molinuzzo, di Castiglionchio. ‐ Vegetazione arborea ripariale  lungo tratti significativi dei  fossi delle Formiche, di Torricella e di Castiglionchio. 

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‐ Rete ecologica provinciale: ‐ dei boschi: corridoi da riqualificare; ‐ delle aree aperte: nuclei di connessione nei dintorni di Volognano e Torri e parte di un nucleo di connessione presso Meleto; ‐  degli  arbusteti:  nuclei  di  connessione  nel  settore  orientale,  tra  i  fossi  di  Ricciofani  e  della Ragnaia, e presso Troghi; ‐ dei corsi d’acqua: nodi potenziali lungo tratti significativi del borro delle Formiche; 

‐ Rete ecologica comunale: ‐ dei boschi: corridoi, per lo più attestati su fondovalli dei corsi d’acqua, nucleo di connessione; ‐ dei boschi, degli arbusteti e delle aree aperte: varco di connessione a Pian dell’Isola; elementi relitti di connessione; ‐ tutte le reti: area agricola di connessione secondaria. 

‐  Punti  di  captazione  ed  approvvigionamento  idrico  per  pubblica  utilità  (pozzi  e  sorgenti  in gestione a Publiacqua) nella zona di Badia a Pagnana/Fontanelle.  

 1.2.2 Risorse storico‐culturali:  

‐ Siti e manufatti di  interesse archeologico:  in questo sistema territoriale si concentra  il maggior numero di rinvenimenti del territorio comunale, ubicati prevalentemente a Volognano, Pagnana, Poggio Marciano, Corneto, Badiuzza, Podere S. Agnese, Villa Frassino.   ‐ Sistema delle ville rinascimentali, delle fattorie e delle case coloniche, che per numero, densità e qualità  architettonica,  caratterizza  fortemente  gli  assetti  territoriali  e  la  configurazione  del paesaggio.  In  particolare:  Villa  di  Torre  a  Cona,  Villa  di  Poggio  Francoli,  Villa  di  Petriolo,  Villa  Frassino, Villa Il Poggio, Villa Il Palagio, Villa di Fonte Petrini. ‐ Sistema degli edifici religiosi: Pieve di S. Lorenzo a Miransù, chiese di S. Michele a Volognano, S. Stefano a Torri, S. Stefano alle Corti, S. Cristoforo in Perticaia, S. Andrea di Antica, S. Maria a Ughi (Badiuzza),  S.  Piero  in  Pericaia,  S. Maria  a  Novoli,  Oratori  di  S.  Carlo  Borromeo  (Petriolo),  S. Giovanni Battista (Poggio Francoli), S. Caterina Vergine e Martire (Torre a Cona). ‐ Castelli e case torre: Castelli di Volognano, Corneto, Antica, Casa Rignano, Marciano e case torre di Torre Giulia,  Il Focardo, Casa Maggio, Torricella, Lo Stecco, Il Piano, Frassineto, Il Prato.  ‐ Giardini storici e verde ornamentale di impianto storico: in particolare, Villa di Torre a Cona, Villa Frassino, Corneto, Villa di Poggio Francoli, Il Focardo, Moriano, S. Cristoforo in Perticaia, Petriolo. ‐ Componenti minori dell’identità storico‐culturale: tabernacoli, edicole, croci votive e cippi. ‐ Viabilità di impianto storico: principali strade di connessione intercomunale (SP “Del Bombone”, SP  “Torri  –  Volognano  –  Rosano”)  e  principali  strade  di  connessione    comunale  (comunali  di “Strada delle Serre”, “Strada di Poggio Francoli”, “Strada del Rigacci”, “Strada di Antica”, “Strada Nazio‐Moriano” e “Strada Corti‐Moriano”),. via Maremmana, antico tracciato di epoca etrusca che corre  lungo  il  confine  orientale  con  Bagno  a  Ripoli.  Si  tratta,  nel  complesso,  di  una  viabilità  di impianto  storico  sufficientemente  integra,  prevalentemente  disposta  su  crinale,  che  serve  il territorio nelle connessioni tra i principali centri. La viabilità minore di impianto storico costituisce un reticolo viario molto ramificato se pure privo, a volte, di continuità di tracciato.   

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1.2.3 Risorse sociali:   

Centro Terapeutico Europeo di Torri, unica attrezzatura  (privata) di  rilevanza sovracomunale nel territorio comunale. Servizi di base presenti unicamente a Torri (centro polifunzionale comunale). Presenza  di  un  circolo  ricreativo  e  culturale  (Circolo  Arci  Bombone)  e  di  una  associazione  di volontariato in località S. Martino (VAB‐Vigilanza antincendi boschivi). A Torri‐Sarnese si tiene annualmente la manifestazione sportivo‐folcloristica del “Tiro del cacio”. 

 1.2.4 Risorse economico‐produttive:   

‐ Agricoltura: sono presenti le aziende agricole leader nella produzione, anche biologica, di olio e di vino.  Buona  parte  dei  terreni  è  condotta  da  aziende  agricole  professionali  dislocate  in modo omogeneo nel sistema territoriale: nel settore settentrionale l’Azienda Castello di Volognano; nel settore centrale  l’Azienda Fattoria di Torre a Cona,  l’ Azienda Fattoria di Pagnana e  l’Azienda La Martinello a Petriolo;  nel settore meridionale l’ Azienda Il Frassine e l’Azienda Poggio Francoli).  E’ presente  l’unico  impianto per  la  trasformazione di prodotti agricoli:  frantoio Maraldi a Troghi (nei pressi dell’ex Sansificio Caldini). ‐ Commercio: rara presenza di esercizi commerciali di vicinato. ‐ Turismo e  loisir: è presente  il maggior numero di piccole e medie  strutture  ricettive  legate al mondo  rurale  del  territorio  comunale:  nove  agriturismi,  sei  bed  &  breakfast,  una  residenza d’epoca e sette case vacanza. Tra  le attrezzature ricreative  i seguenti  impianti sportivi privati: tre centri ippici (Le Corti, Bombone, Boncioli) e un lago per la pesca sportiva (Le Corti).  1.2.5 Risorse visuali:  

‐ Risorse naturalistico‐ambientali: Formazioni boschive consolidate, con tratti di rilevante qualità ed integrità naturalistica. Corsi d’acqua secondari e relativa vegetazione ripariale. ‐  Risorse  culturali  e  identitarie:  Sistema  delle  ville  rinascimentali,  delle  fattorie  e  delle  case coloniche  che  caratterizzano  il  territorio  rurale  rignanese  trovando  qui  la  loro  maggiore espressione.  Il  sistema di oratori,  tabernacoli  cappelle e  semplici  croci disseminati  sul  territorio costituiscono elementi di riferimento visuale e di connotazione paesaggistica. ‐ Luoghi della percezione e orizzonti visivi:  la percezione del paesaggio del sistema  territoriale è favorito dalla conformazione del territorio e dalla viabilità storica, per  la maggior parte ancora  in uso, che vi si è adattata offrendo molteplici occasioni di visione e visuali dinamicamente mutevoli. Numerose  le  emergenze morfologiche  (crinali,  poggi,  ecc)  dalle  quali  si  possono  apprezzare  i diversi paesaggi di volta in volta delimitati da orizzonti visivi (versati boscati o coltivati, crinali, ecc) posti a distanze diverse.  1.3. Criticità 

1.3.1. Criticità ambientali:   

1.3.1.1 Territorio rurale 

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Moderata  presenza  di  aree  a  pericolosità  geomorfologica  prevalentemente  elevata  (G.3),  per  fenomeni  franosi  generalmente    quiescenti,  e  fenomeni  di  soliflusso  generalizzato,  nel  settore nord orientale del  sistema,  in  corrispondenza della dorsale nord‐sud   Volognano/Torri.  Limitata presenza  di  aree  ad  alta  vulnerabilità  degli  acquiferi  liberi  caratterizzati  da  scarsa  protezione, prevalentemente in materiali detritici e/o granulari.  Lieve  frammentazione  ecologica  generata  dalle  strade  provinciali  e  localizzata  frammentazione ecologica generata da alcuni centri urbani secondari (Bombone, Le Corti). Media antropizzazione del  territorio  rurale  e  scarsa presenza di  componenti di  vegetazione naturale.  Frammentazione delle aree aperte naturali e ridotta estensione dei loro frammenti.  Assenza di  reti di  smaltimento dei  reflui  a Volognano, Montecucco,  Torre Giulia,  S. Martino,  S. Piero  e  recapito  diretto  nel  sistema  drenate  superficiale  delle  reti  di  S.  Maria  e  Sarnese. Inquinamento elettromagnetico dovuto alle linee di alta tensione (132 Kv), con criticità segnalate per  le  case  sparse  di  Piazzettina  (Cafaggiolo),  C.  Trebbio  e  C.  Vecchia.  Inquinamento elettromagnetico  degli  impianti  di  teletrasmissione  RTV  e  SRB  di  Poggio  della  Mandruzza. Conferimento  improprio  di  rifiuti  (prevalentemente  di  rifiuti  ingombranti)  presso  postazioni  di cassonetti a Le Corti, Badia a Pagnana, Poggio Torri e Volognano.    1.3.1.2 Ambiti urbani: centri abitati secondari di Torri, Bombone, Le Corti  

Inquinamento  generato  dal  traffico  di  attraversamento  lungo  la  SP  90    “Torri  –  Volognano  ‐ Rosano”,  all’interno  dei  centri  abitati.  Inquinamento  elettromagnetico  dovuto  alla  linea  di  alta tensione  (132  Kv)  Rignano‐Pontassieve  a  Torri.  Parziale  allacciamento  delle  reti  fognarie  agli impianti di depurazione (depuratore di Boncioli per Torri,  impianto di depurazione privato per Le Corti).  1.3.2. Criticità insediative:   

1.3.2.1 Territorio rurale 

Spiccata  tendenza  alla  trasformazione  ai  fini  residenziali  degli  edifici  esistenti,  anche  di  tipo agricolo,  con  forte  aumento  dei  carichi  insediativi  e  della  domanda  di  pubblici  servizi.  Monofunzionalità  residenziale dei  centri abitati  secondari, dei borghi  rurali e degli  insediamenti accentrati, con  forte dipendenza dai centri abitati maggiori. Assenza della rete del gas metano a Volognano, S. Martino, Montecucco, Torre Giulia‐Focardo. L’insediamento produttivo di “Badia a Pagnana” contrasta con i caratteri del territorio rurale per tipologia e localizzazione. 

1.3.2.2 Ambiti urbani: Centri abitati secondari di Torri, Bombone, Le Corti  

Le espansioni dei centri abitati secondari presentano una tessitura disarticolata e caotica (Le Corti) oppure regolare ma chiusa in lottizzazioni (Torri, Bombone), incoerente con il tessuto storico e con il  contesto  paesaggistico.  Permanenza  di  elementi  identitari  nell’insediamento  di  Torri  (giardini pubblici di Piazza Pertini), scollegati però dalle altre parti del centro abitato e,  in particolare, dal nucleo originario di  crinale  (Chiesa di  S.  Stefano  a Torri). Centro  abitato originario di Bombone 

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ancora  riconoscibile, ma  carente di una  struttura urbana  funzionante e  scarsamente accessibile per la presenza di una circonvallazione sulla quale è deviato il traffico di attraversamento. Assenza di una struttura urbana funzionante e di un centro urbano riconoscibile a Le Corti e mancanza di un collegamento pedonale con l’insediamento originario di crinale (Chiesa di S. Stefano alle Corti).  1.3.3. Criticità infrastrutturali:   

1.3.3.1 Territorio rurale 

Limitate capacità di carico della  rete viaria minore  in  rapporto all’aumento del  traffico veicolare generato dai  fenomeni  insediativi  in  corso. Uso  improprio della viabilità  comunale utilizzata dal traffico pesante in attraversamento o dal traffico con origine e destinazione nell’area produttiva di Pian dell’Isola in alternativa alla viabilità principale di connessione sovracomunale.  1.3.3.2 Ambiti urbani: Centri abitati secondari di Torri, Bombone, Le Corti  

Traffico di attraversamento dei centri abitati  lungo  la SP 90   “Torri – Volognano  ‐ Rosano”, con problemi di per la sicurezza per dei pedoni.   1.3.4. Criticità sociali:   

1.3.4.1 Territorio rurale 

Dipendenza degli insediamenti rurali, sparsi e accentrati, nei confronti centri abitati principali per i servizi. Debole integrazione del Centro Terapeutico Europeo di Torri con i servizi comunali.   1.3.4.2 Ambiti urbani: Centri abitati secondari di Torri, Bombone, Le Corti  

Tendenziale monofunzionalità residenziale, con forte gravitazione sui centri abitati maggiori e  rara presenza  di  attrezzature  pubbliche  e  di  servizi  privati.  Presenza  debole  ma  significativa  di attrezzature e servizi pubblici a Torri.  1.3.5. Criticità economico‐produttive:   

1.3.5.1 Territorio rurale 

Presenza  consistente  dell’agricoltura  amatoriale  a  cui  è  affidato  il  presidio  territoriale  e paesaggistico.  Le  dotazioni  turistico‐ricettive  esistenti  non  sfruttano  completamente  le potenzialità paesaggistiche del territorio. 

1.3.5.2 Ambiti urbani: Centri abitati secondari di Torri, Bombone, Le Corti  

Assenza nei centri abitati secondari e nei borghi rurali di esercizi di vicinato polifunzionali.  1.3.6. Criticità visuali:  

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Nel  sistema  territoriale della Media collina  rignanese  le criticità  sono  legate essenzialmente alle modificazioni dei modi e delle tecniche della conduzione delle colture agrarie, e alle trasformazioni insediative. Le prime riguardano una progressiva semplificazione del paesaggio agrario che, seppur mantenendo una identità riconoscibile e una diffusa qualità, sta in parte perdendo la ricchezza di alcuni  elementi,  soprattutto  per  la  forte  meccanizzazione  delle  lavorazioni,  con  il  rischio  di banalizzare  la  complessità dei  segni naturali  (forme del  terreno;  corsi d’acqua  secondari;  trame agricole;  elementi  di  naturalità  compresenti  alle  colture  agricole  –  siepi,  filari,  boschetti)  e antropici  (ciglionamenti,  terrazzamenti, muretti a  secco) che  lo hanno  caratterizzato nel  tempo. Un aspetto di “semplificazione” del paesaggio agrario riguarda anche l’omogenizzazione colturale o le forme di abbandono che hanno negli anni favorito la diffusione delle aree boscate. Se sotto il profilo ambientale  il bosco può rappresentare un elemento positivo,  in questo caso contribuisce però a limitare la percezione delle diverse forme del paesaggio ed alla riduzione delle tipologie di ambienti e paesaggi  rurali.  In  tal  senso  si  segnala una dinamica  in  atto di  abbandono di  alcuni uliveti legati alla crisi del settore, solo parzialmente riconvertiti verso altri ordinamenti colturali. Le seconde  criticità,  decisamente  più  incisive  rispetto  alle  prime,  sono  relative  alle  diverse manifestazioni  delle  trasformazioni  insediative  che  sono  avvenute  nel  Sistema  territoriale.  A partire  dalla  realizzazione  in  tempi  recenti  e  non  recenti  di manufatti  rurali  e  residenziali,  non sempre inseriti con attenzione nel contesto paesaggistico e spesso di scarsa qualità architettonica, che  in  alcuni  casi  formano  aggregati  edilizi  prevalentemente  lineari  che  costituiscono  una morfotipologia insediativa non riscontrabile nelle modalità del territorio rurale rignanese. Fino alle situazioni di espansione delle  frazioni  (ad es. Torri e  Le Corti)  con assetti planimetrici,  tipologie edilizie  e  soluzioni  architettoniche  che  appaiono  non  coerenti  con  i  caratteri  del  paesaggio  di appartenenza.  Situazioni  puntuali  di  manufatti  fuori  scala  o  di  scarsa  qualità  costituiscono elementi detrattori del paesaggio. 

 

2. Valutazione diagnostica 

2.3 Sistema ambientale: 

La  prevalente matrice  agricola,  in  cui  sono  compresenti  seminativi,  oliveti  e  vigneti,  confina  gli elementi di maggior naturalità negli arbusteti e nelle formazioni boscate, peraltro di medio valore per  la  forma di governo a  ceduo, ad eccezione dei  tratti di  vegetazione arborea  ripariale  lungo alcuni borri.  I nuclei boscati, gli arbusteti e  la stessa matrice agraria concorrono a connettere tra loro elementi di maggior naturalità extracomunali (ad es. Monti del Chianti, Vallombrosa, Monte Senario). 

2.3 Sistema insediativo: 

I  caratteri  che  costituiscono  la  matrice  del  paesaggio  della  media  collina  sono  dati  da  un insediamento rurale sparso  legato alle attività agricole, denso nel settore centro‐settentrionale e più episodico  in quello meridionale.  Il tessuto produttivo agricolo storicizzato ha subito tempo  la progressiva trasformazione ai fini residenziali. 

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2.3 Sistema infrastrutturale: 

I  tracciati  di  connessione  sovracomunale  producono  frammentazione  ambientale,  creando barriere  alle  relazioni  ecologiche  locali;  la  rete  viaria minore,  a  causa  dell’aumento  del  traffico veicolare generato dai fenomeni insediativi in corso, registra fenomeni di congestione. Il sistema di trasporto pubblico non risulta capace di assolvere le prestazioni che gli sono proprie, stante il fatto che i centri abitati secondari gravitano su Rignano e Troghi per la fruizione dei servizi. I  borghi  rurali  di  Volognano  e  S. Martino  e  gli  insediamenti  accentrati  di  Torre Giulia‐Focardo, Montecucco non sono serviti dalla rete del gas metano e con essi buona parte del territorio rurale. Il  sistema  di  approvvigionamento  della  rete  acquedottistica  è  al  limite  delle  necessità  della popolazione.  Il  centro  abitato  di  Torri  e  l’insediamento  accentrato  di  Le  Corti  risultano parzialmente  allacciati  a  un  impianto  di  depurazione;  i  borghi  rurali  di  Sarnese  e  S. Maria,  pur disponendo di una rete di smaltimento, risultano privi di impianto di depurazione; il borgo rurale di Volognano, gli insediamenti accentrati di S. Piero, S. Martino, Torre Giulia‐Focardo, Montecucco, La  Felce e  la  restante parte del  territorio  rurale non dispongono di  reti per  lo  smaltimento dei reflui, né di impianti di depurazione. Conferimento improprio di rifiuti ingombranti (mobili, detriti da demolizioni edilizie, ecc), presso le ordinarie postazioni di cassonetti. I tracciati delle linee ad alta tensione che attraversano il territorio comunale ignorano la struttura morfologica e semiologica del paesaggio. Gli impianti di radio‐comunicazione RTV e SRB di Poggio della Mandruzza producono un forte impatto visuale.  2.4 Sistema sociale: 

La dispersione degli  insediamenti residenziali nel territorio rurale  impedisce una relazione diretta tra  la  domanda  e  l’offerta  dei  servizi.  La  ridotta  dimensione  dei  centri  abitati  secondari  rende problematica una adeguata distribuzione dei servizi di base, generando  la dipendenza dai centri abitati principali sia degli  insediamenti rurali, sparsi e accentrati, che dei centri abitati secondari. Stantea  la  concentrazione  delle  scuole  nei  due  centri  abitati maggiori,  il  servizio  di  trasporto dedicato (scuolabus) risulta indispensabile. I  centri  abitati  di  Torri  e  Bombone  dispongono  di  aree  verdi  che  costituiscono  però  realtà episodiche e soprattutto non connesse a un più ampio sistema del verde capace di definire nuove centralità urbane. Nel  tratto  di  strada  tra  Torri  e  Sarnese  si  svolge  annualmente  una  importante manifestazione, denominata  “Tiro del Cacio”,  che necessita di  consolidamento  anche attraverso  il  sostegno  alla associazione che gestisce l’iniziativa. Il Centro Terapeutico Europeo CTE di Torri necessita di una maggiore  integrazione con  il sistema dei servizi comunali.  

 2.5 Sistema economico‐produttivo:  

Le caratteristiche geomorfologiche e la relativa concentrazione in questa zona di aziende agricole, anche  di  elevate  dimensioni  territoriali,  sono  elementi  che  nel  loro  insieme  concorrono  a  delineare le più importanti possibilità di sviluppo agricolo del territorio comunale. Qui si possono 

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prevedere  nuove  coltivazioni  arboree  tipiche  (vigneti,  oliveti,  frutteti)  con  impianti  intensivi  e criteri attuali. Nelle aree agricole più meridionali il rischio di gelate tardive e la presenza di nebbie persistenti riduce  le possibilità di sviluppo delle coltivazioni agrarie tipiche, che  infatti sono poco rappresentate. Sono abbastanza frequenti gli esempi puntuali di abbandono delle coltivazioni sia arboree che erbacee o  la  loro sottoutilizzazione con esempi di conduzione estensiva. Tali  fattori mettono in evidenza la fragilità del settore primario e delle produzioni tipiche della collina interna.  Nel complesso le fattorie presentano un’organizzazione produttiva di tipo tradizionale, orientata al mercato  locale, e  il settore portante della  loro attività appare essere quello ricettivo di carattere agrituristico  o  turistico.  Le  dotazioni  turistico‐ricettive  esistenti  non  sfruttano  però  a  pieno  le potenzialità  di  un  territorio  di  rilevanti  qualità  paesaggistico‐culturali  prossimo  all’area metropolitana fiorentina. Mancano strutture destinate alla trasformazione dei prodotti. Nei centri abitati secondari e nei borghi rurali sono scarsi gli esercizi di vicinato polifunzionali.   La presenza di zone produttive  isolate nel territorio rurale (Badia a Pagnana) appare  in contrasto con i caratteri del paesaggio. 

2.6 Paesaggio:  

I  paesaggi  della  media  collina  rurale  presentano  nel  complesso  un  buon  livello  di  integrità, nonostante  alcune  dinamiche  modificative  legate  alla  evoluzione  della  gestione  e  pratica dell’agricoltura e alle modalità di reinsediamento e,  in misura minore, di nuovo  insediamento  in contesti  rurali  di  attività  non  più  strettamente  connesse  con  la  produzione  agricola  (residenza, forme diversificate di ricettività, altre attività economiche, ecc). Ciò non toglie, peraltro, che detti paesaggi mostrino  situazioni  di  rilevanza,  in  alcuni  casi  eccezionale,  in  riferimento  alle  risorse presenti  di  prevalente  origine  antropica,  che  consentono  di  giudicare  l’immagine  paesaggistica complessiva di qualità medio‐alta. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Sistema territoriale 3: “Fondovalle di Troghi e valico di San Donato con  insediamenti distribuiti lungo la viabilità principale di impianto storico” 

 

Occupa  il  settore  centro  meridionale  del  territorio comunale,  compreso  tra  l’Autostrada  A1,  la  SP “Aretina  per  San Donato”,  i  centri  abitati  di  Troghi  e Cellai e i fossi delle Formiche e del Salceto. 

 

 

 

 

 

 

 

1. Descrizione strutturale 

1.1. Peculiarità e caratteri identificativi 

Morfologia:   Comprende aree prevalentemente pianeggianti di fondovalle dei Fossi di Troghi  e  delle  Formiche  e  aree  collinari  del  valico  di  San Donato  con quote che variano da 145 a 400 metri slm.  

Clivometria:  Pendenze  contenute  in  prossimità  del  fondovalle  e  nelle  porzioni immediatamente  contermini;  accentuate  lungo  i  versanti,  con  tratti superiori al 35% nella porzione collinare che sale verso San Donato. 

Caratteri geologici:   Estesa presenza dei terreni litoidi riconducibili alle Unità Liguri; in specie alla  Formazione  di  Sillano  caratterizzata  da  prevalenza  di  terreni argillitici  in  corrispondenza  della  collina  di  San  Donato.  Nel  settore meridionale  del  sistema  territoriale  si  assiste  al  passaggio  al  dominio delle Unità Toscane prevalentemente arenacee e, ancora più a sud, alla presenta  dei  terreni  granulari  di  natura  lacustre  e  fluvio  lacustre  del bacino del Valdarno. 

Caratteri idrografici:   Il sistema territoriale è caratterizzato dal punto di vista idrografico dalla presenza del Fosso di Troghi/Fosso delle Formiche che recapita, poi nel settore meridionale al limite con il Comune di Incisa Valdarno, nel Fosso 

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di  Saliceto.  Tali  fondovalle  risultano  piuttosto  stretti  e  mediamente incisi. 

Uso del suolo:  Aree ad utilizzazione agricola intorno ai centri abitati, con prevalenza di seminativi e oliveti (42% delle aree agricole). Aree boscate ed arbustate (24%  del  sistema  territoriale)  nella  parte  meridionale  e  lungo l’autostrada.  Insediamenti  (29%)  concentrati  nel  fondovalle  lungo  la viabilità storica. 

Caratteri agronomici:  L’area  è  profondamente  condizionata  dalla  presenza  di  infrastrutture stradali ed autostradali e dal corso del Fosso di Troghi. I terreni agricoli, i cui suoli  sono poco profondi, fortemente erosi e ricchi di scheletro e di rocciosità  affiorante,  presentano  campi  di  piccole  dimensioni,  spesso terrazzati,  delimitati  da  strade,  formazioni  vegetali  lineari  arboree  ed arbustive e ampie superfici boscate soprattutto nel settore meridionale. 

  Le coltivazioni sono quelle tipiche della collina, con presenza di terreni sotto utilizzati o abbandonati. 

  I  centri  abitati,  gli  insediamenti  sparsi e  i borghi  contribuiscono  a una forte articolazione del paesaggio agrario. Prevalgono  l’uso  residenziale rispetto a quello agricolo nei fabbricati e le forme di conduzione agricola di  tipo amatoriale,  spesso connesse con  la  residenza,  rispetto a quella produttiva esercitata dalle aziende agricole orientate al mercato. Sono presenti numerosi appezzamenti con orti, giardini e aree dismesse. La matrice  geologica è  favorevole  alle  coltivazioni  tipiche della  collina. Nei  boschi,  dove  prevalgono  carpino  e  roverella,  i  terreni  e  le associazioni  vegetali  sono  adatti  alla  crescita  dei  tartufi  così  detti “minori”. 

Caratteri naturalistici:  Arbusteti  su  ex‐coltivi,  in  particolare  lungo  il  tracciato  autostradale. Lembi  di  boschi  termofili  di  querce  (roverella).  Vegetazione  arborea ripariale,  localmente degradata,  lungo un  tratto  significativo del  Fosso delle Formiche.  

Caratteri insediativi:  Alta  concentrazione  di  insediamenti  (centri  abitati  e  insediamenti accentrati), infrastrutture viarie, ferroviarie e tecnologiche. Presenza dei centri abitati principali di Troghi e Cellai, del centro abitato minore  di  San  Donato  in  Collina  e  degli  insediamenti  accentrati  a carattere  residenziale  di  Le  Valli  e  La  Felce.  A  Troghi  sono  presenti  i principali  servizi  di  livello  comunale  (con  la  sola  eccezione  di  quelli amministrativi e socio‐sanitari). Tra San Donato  in Collina e Troghi,  lungo  la Via Vecchia Aretina,  l’area produttiva dismessa ex Montecchi versa ormai da anni  in condizioni di degrado.  

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 Caratteri infrastrutturali:  Presenza di  infrastrutture per  la mobilità di  livello nazionale  (direzione 

est‐ovest) che non  interagiscono con  il territorio comunale (Autostrada del  Sole  A1,  in  galleria  nel  tratto  sottostante  il  centro  abitato  di  San Donato  in Collina, e  linea  ferroviaria Direttissima,  in galleria nell’intero tratto  che  attraversa  il  sistema  territoriale).  Servito  dalla  viabilità principale di connessione sovracomunale SP 1 “Aretina per San Donato” che trova  importanti punti di connessione con  la SP 89 “Del Bombone” (località  C.  Chiusurli)  e  con  la  viabilità  secondaria  di  connessione comunale, “Strada delle Serre” (per Rignano e Pian dell’Isola) e “Strada del Massone” (per Incisa). 

  Il servizio di trasporto pubblico locale garantisce i collegamenti interni al territorio  comunale,  nonché  collegamenti  esterni  con  Firenze  e  il Valdarno (linee 351, 353, circolare interna). Gli  insediamenti  (centri  abitati  e  insediamenti  accentrati)  sono  serviti dalla  rete  acquedottistica,  dalla  rete  elettrica,  dal  gas metano  e  dalla rete dello smaltimento delle acque reflue (con recapito nel depuratore di Cellai).  Il sistema della raccolta dei rifiuti è strutturato  lungo  la SP 1 “Aretina per San Donato” con di postazioni di cassonetti in tutti i centri abitati e insediamenti accentrati a carattere residenziale. Il sistema territoriale è attraversato dalle linee di alta tensione (132 Kv) di alimentazione della linea ferroviaria Direttissima e di alimentano della rete di media tensione Enel “S. Barbara‐Rignano”. 

Caratteri paesaggistici:  L’Ambito  3  Valle  di  Troghi  e  Valico  di  San  Donato,  paesaggio  a dominante  urbana  e  infrastrutturale,  coincide  con  l’omonimo  Sistema territoriale.  Il  paesaggio  restituisce  nella  sua  immagine  la  storica vocazione di direttrice di collegamento infrastrutturale con Firenze della valle di Troghi, attraverso il valico di San Donato; vocazione confermata anche  in  epoca  recente  dal  passaggio  lungo  la  stessa  valle dell’Autostrada del  Sole. E’  caratterizzato dalla  successione di  centri  a carattere urbano lungo la strada storica nel fondovalle (Troghi, Cellai, La Luna, Le Valli) che  formano un  insediamento  lineare  le cui soluzioni di continuità  sono  costituite  da  aree  agricole  spesso  intercluse  tra  le edificazioni,  il  Fosso di  Troghi,  il piede delle  alte  colline  a  sud‐ovest e l’autostrada. L’effetto barriera da questa determinato è più rilevante dal punto  di  vista  fisico‐funzionale  che  non  percettivo.  Nella  parte  nord‐ovest  dell’Ambito  l’insediamento  compatto  di  San  Donato  in  Collina rappresenta un riconoscibile riferimento visivo. Ne risulta un paesaggio, meglio percepibile dai versanti che lo sovrastano sia da sud che da nord, la cui dominante insediativa e infrastrutturale risulta frammista a residui 

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di paesaggio rurale.  Il  limite sud‐est dell’Ambito è segnato dai meandri del Fosso del Salceto 

1.2. Risorse   

1.2.1. Risorse naturali:  

‐ Reticolo idrografico superficiale: Fosso di Salceto, Fosso delle Formiche e Fosso di Troghi. . ‐ Vegetazione arborea ripariale lungo un tratto significativo del Fosso delle Formiche. ‐ Rete ecologica provinciale: 

‐ degli arbusteti: nuclei di connessione presso Troghi; ‐ dei corsi d’acqua: nodi potenziali  lungo un tratto significativo del Fosso delle Formiche e del Salceto. 

‐ Rete ecologica comunale: ‐ dei boschi: corridoio lungo il Fosso delle Formiche;  ‐ dei boschi, degli arbusteti e delle aree aperte: varchi di connessione presso San Donato, tra Troghi  e  Cellai,  nei  pressi  delle  Valli  (lungo  il  Fosso  del  Massone);  elementi  relitti  di connessione; area agricola di connessione secondaria. 

‐ Presenza di un punto di captazione ed approvvigionamento  idrico per pubblica utilità (pozzo  in gestione a Publiacqua) nella zona di Spedaletto.  1.2.2 Risorse storico‐culturali:  

‐  Siti  e manufatti  di  interesse  archeologico:  ritrovamenti  di  reperti  litici  (età  paleolitico)  a  La Chiocciola.   ‐  Edifici  di  valore  architettonico  e/o  storico‐culturale:  il  sistema  territoriale  è  caratterizzato  da fattorie disposte lungo la viabilità principale di impianto storico posizionata sul fondovalle (Fattoria La  Chiocciola,  Villa  La  Lima)  e  dalla  presenza  consistente  di  opifici  legati  principalmente  alla presenza di corsi d’acqua, quali mulini (Torre a Cona, La Chiocciola I, La Chiocciola II, Colombaiotto, Mulinaccio) e fornaci (Troghi, La Chiocciola). ‐ Sistema degli edifici religiosi: chiese di S. Donato  in Collina, S. Quirico alla Felce, Cappella della Fattoria La Chiocciola. ‐ Giardini storici e parchi storici: Fattoria La Chiocciola. ‐ Componenti minori dell’identità storico‐culturale: tabernacoli, edicole, croci votive e cippi. ‐ Viabilità di  impianto storico: principali strade di connessione sovracomunale  (SP 1 “Aretina per San  Donato”)  e  principali  strade  di  connessione  comunale  (“Strada  delle  Serre”  e  “Strada  del Massone”); via Vecchia Aretina (tratto della Regia postale compreso tra Troghi e San Donato). Rete viaria minore sufficientemente integra.       

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1.2.3  Risorse sociali:   

‐  Presenza  di  servizi  di  base:  asilo  nido,  scuola  dell’infanzia  e  scuola  primaria,  farmacia,  ufficio postale  e  impianti  sportivi  a  Troghi; Ufficio  postale  e  scuola  (scuola dell’infanzia  privata)  a  San Donato in Collina.  ‐ Presenza di circoli ricreativi e culturali a Troghi (Circolo Arci), Cellai (Circolo Arci) e San Donato in Collina (Circolo Società del mutuo soccorso).   1.2.4 Risorse economico‐produttive:   

‐ Agricoltura: Presenza dell’unico frantoio extra‐aziendale esistente nel territorio comunale. ‐ Industria‐artigianato: aree produttive in località Le Valli e area produttiva dismessa ex Montecchi tra Troghi e San Donato in Collina. ‐ Commercio: vi ricadr  il 25% degli esercizi di vicinato dell’intero territorio comunale. E’  in corso l’iter per l’autorizzazione di una media struttura di vendita a Troghi. A Troghi si svolge un mercato rionale settimanale.  ‐ Turismo e  loisir:  sono presenti  la principale  struttura  turistico  ricettiva del  territorio comunale (campeggio “Il Poggetto” c/o Cellai), una casa vacanza (San Donato in Collina) e un bed & breakfast (Troghi).  1.2.5 Risorse visuali:  

‐ Risorse naturalistico‐ambientali: corsi d’acqua secondari e  relativa vegetazione  ripariale; alcuni lembi di vegetazione boschiva. ‐ Risorse culturali e identitarie: trame agricole irregolari residuali tra gli insediamenti; tessuti storici dei  diversi  centri  presenti  nel  sistema  territoriale;  alcuni  elementi  di  interesse  storico‐documentario  (in  particolare  chiese);  insediamenti  a  carattere  urbano  con  differenti  livelli  di compattezza e densità; ampio campeggio; manufatti produttivi dismessi.  ‐  Luoghi  della  percezione  e  orizzonti  visivi:  gli  orizzonti  visivi  dell’ambito  sono  costituiti prevalentemente  dai  versanti  collinari  che  delimitano  la  Valle  di  Troghi  e  dai  quali  si  ha  una migliore percezione di questo  stesso paesaggio. Da San Donato  si ha una buona percezione del paesaggio fino a Troghi.   1.3. Criticità 

1.3.1. Criticità ambientali:   

1.3.1.1 Territorio rurale 

Presenza  di  aree  a  pericolosità  geomorfologica  elevata  e molto  elevata,  per  fenomeni  franosi, attivi o quiescenti, e fenomeni di soliflusso generalizzato, nella porzione settentrionale del sistema territoriale  (Collina del San Donato)  in coincidenza con  la prevalenza di  terreni argillitici. Aree a 

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pericolosità  idraulica  elevata  e molto  elevata  in  corrispondenza  delle  zone  di  fondovalle  delle principali aste fluviali. Elevata  frammentazione  ecologica  generata  dalla  compresenza  del  tracciato  autostradale,  della strada provinciale Aretina e dei centri urbani di Troghi e Cellai e, a nord, di San Donato. Scarsa presenza di componenti di vegetazione naturale. Inquinamenti  generati dall’Autostrada A1 e  inquinamento elettromagnetico dovuto  alla  linea di alta tensione (132 Kv) che alimenta la linea ferroviaria Direttissima. Usi impropri e degradanti in sinistra idrografica del Fosso del Salceto (a valle della strada comunale tra Salceto a Torricella e immediatamente a ridosso del fosso), che determinano situazioni critiche connesse soprattutto alla presenza della linea ferroviaria. Tra le aree degradate si rilevano: 

- cabina  di  trasformazione  primaria  Enel  della  linea  di  alta  tensione  132  Kv  S.  Barbara‐Rignano; 

- cabina di  trasformazione primaria FS.  Impianto di  trasformazione della  corrente elettrica che alimenta la linea ferroviaria direttissima (da 132 a 3‐3.5 Kv);  

- discarica inerti provenienti dai lavori della Direttissima Firenze‐Roma; - ex discarica rifiuti solidi urbani del Comune di Rignano;  - ex cantiere della Direttissima Firenze‐Roma;  - aree di stoccaggio e trattamento inerti; ‐  “Posto Comunicazione San Donato” FS. 

1.3.1.2 Ambiti urbani: Centri abitati di Troghi, Cellai 

Inquinamenti e limitazioni alla qualità della vita generate dal traffico di attraversamento a Troghi e Cellai, con problemi di congestionamento e di sicurezza per  i pedoni (in particolare  la strettoia di Troghi,  l’innesto  tra  la  SP  1  “Aretina per  San Donato”  e  la  viabilità di  connessione  comunale  a Cellai).  Scarsa  valorizzazione  della Via  Vecchia  Aretina  (attualmente  in  stato  di  abbandono  e  a tratti non transitabile).  Inquinamenti generati dall’Autostrada A1 a Troghi e Cellai (area urbana e campeggio).  Inquinamento  elettromagnetico  generato  dalla  linea  di  alta  tensione  (132  Kv)  che alimenta  la  linea  ferroviaria Direttissima con particolare criticità  riscontrabile  in prossimità delle nuove lottizzazioni di Via Dossetti e della Chiesa parrocchiale del Sacro Cuore. 

1.3.1.3 Ambiti urbani: Centro abitato minore di San Donato in Collina  

Inquinamenti generati dal traffico di attraversamento lungo la SP 1  “Aretina per San Donato”, con problemi di congestionamento e di sicurezza per i pedoni. Presenza incombente della Autostrada A1, sebbene in galleria. Inquinamento elettromagnetico dovuto alla linea di alta tensione (132 Kv) che alimenta la linea ferroviaria Direttissima con particolare criticità riscontrabile nelle lottizzazioni di Via Chiarantini. 

1.3.2. Criticità insediative:   

1.3.2.1 Territorio rurale 

…………. 

1.3.2.2 Ambiti urbani: Centri abitati di Troghi, Cellai 

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Tendenziale saldatura tra i centri abitati di San Donato, Troghi, Cellai e Le Valli. Crescita insediativa per addizioni edilizie parassitarie della viabilità matrice, a monofunzionalità residenziale, avvenuta senza  dar  luogo  a  una  nuova  struttura  urbana  efficiente  (luoghi  centrali,  sistema  degli  spazi pubblici, mix  funzionale,  sistema  compiuto  e  gerarchizzato  della  viabilità  e  della  sosta).  Forma urbana eccessivamente allungata  lungo  strada a Troghi, con difficoltà di  raccordo e di  relazione funzionale  tra  i  settori  del  centro  abitato. Mancanza  di  un  sistema  del  verde  di  rigenerazione ambientale e di connettività  urbana.  

1.3.2.3 Ambiti urbani: Centro abitato minore di San Donato in Collina  

Insediamento di valico transfrontaliero privo di un centro riconoscibile e di una struttura urbana funzionante  (forti differenze tra  i pesi  insediativi di Rignano e Bagno a Ripoli). Gravitazione sugli storici spazi “centrali” lungo la Via Aretina. Necessità di uno stretto coordinamento con il Comune di Bagno a Ripoli.  1.3.3. Criticità infrastrutturali:   

1.3.3.1 Territorio rurale 

L’Autostrada A1 corre parallela al fondovalle sui terreni di mezza costa, provocando alterazione e frammentazione del paesaggio senza servire direttamente il territorio comunale. 

1.3.3.1 Ambiti urbani: Centri abitati di Troghi, Cellai 

Strade matrici  che  assolvono  il duplice  ruolo di  attraversamento e di  collegamento  tra  i  settori urbani. Mancanza di percorsi pedonali e piste ciclabili (con  la parziale eccezione del breve tratto realizzato  a  seguito  dell’intervento  di  recupero  dell’ex  Sansificio  Caldini)  e  scarsità  di attraversamenti pedonali dei corsi d’acqua a Troghi. 

1.3.3.3 Ambiti urbani: Centro abitato minore di San Donato in Collina  

Mancanza di collegamenti pedonali  tra i centri abitati di Troghi e San Donato, nonostante la loro contiguità.  1.3.4. Criticità sociali:   

1.3.3.1 Territorio rurale 

…….. 

1.3.4.2 Ambiti urbani: Centri abitati di Troghi, Cellai 

Insediamenti monofunzionali a carattere residenziale privi di una struttura urbana efficiente. 

1.3.4.3 Ambiti urbani: Centro abitato minore di San Donato in Collina  

Insediamento carente di centralità urbana e privo di struttura urbana funzionante. 

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 1.3.5. Criticità economico‐produttive:   

1.3.5.1 Territorio rurale 

Diffusi terreni  incolti, soprattutto a ridosso dell’autostrada, con particolare evidenza nel versante di San Donato, e in contiguità con i centri abitati. Aree agricole intercluse e marginali. Limitazioni delle attività colturali tipiche della collina determinate dai caratteri fisici del territorio. 

1.3.5.2 Ambiti urbani: Centri abitati di Troghi, Cellai 

Strutture produttive di vecchio impianto in abbandono a Troghi (ex Montecchi). 

1.3.5.3 Ambiti urbani: Centro abitato minore di San Donato in Collina  

……………. 

 1.3.6 Criticità visuali: 

Nel  sistema  territoriale  le  criticità  paesaggistiche  sono  legate  principalmente  alle  seguenti situazioni:  - Insediamenti  urbani  discontinui  caratterizzati  dalla  giustapposizione  di  aree  libere  e  spazi costruiti, privi di reciproche relazioni  fisico‐funzionali e percettive e della definizione dei propri margini; 

- Presenza di  reti ed  infrastrutture  lineari  che  recidono  il  contesto paesaggistico  limitandone  la continuità e connettività; 

- Espansioni  urbane  recenti  costituite  da  tipologie  edilizie  con  soluzioni  architettoniche  (forme, colori, ecc) prive di capacità di  inserirsi nel contesto paesaggistico  (es. a Cellai, addizioni di Via degli ulivi e Via delle Serre); 

- Impianti produttivi dismessi di grandi dimensioni: area ex Montecchi con capannoni  in stato di abbandono e fatiscenti; 

‐ Linea di alta tensione (132 Kv) che attraversa Troghi e lambisce Cellai.  

2. Valutazione diagnostica 

2.1  Sistema ambientale: 

Il  sistema  territoriale  è  caratterizzato  dalla  compresenza  di  elementi  di  frammentazione,  quali l’autostrada A1,  la strada provinciale e gli  insediamenti di Troghi e Cellai, che “isolano”  il sistema territoriale 5, di maggior naturalità, dalle restanti porzioni comunali. Sono ancora presenti alcuni varchi  da  salvaguardare,  in  prossimità  della  galleria  autostradale,  del  viadotto  e  di  alcuni sovrappassi autostradali. L’elemento di maggior naturalità è  localizzato nel  tratto di vegetazione arborea  ripariale  lungo  il  Fosso  delle  Formiche,  ma  nel  suo  complesso  il  sistema  territoriale presenta aree di basso valore naturalistico. 

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2.2. Sistema insediativo: 

Il  sistema  insediativo  è  sostanzialmente  lineare,  impostato  sulla  viabilità  storica:  gli  opifici  e  le residenze  del  fondovalle  si  sono  attestati  lungo  il  tracciato  stradale mantenendo  un  rapporto diretto  con  esso. Questa  regola  insediativa,  rispettata  fino  alla metà  del  secolo  scorso,  è  stata profondamente alterata con la costruzione dell’autostrada. Lo sviluppo dei due centri principali (Troghi e Cellai) ha prodotto situazioni di criticità  insediativa (vedi  schede centri abitati). Scarsa attenzione qualitativa delle addizioni  recenti,  soprattutto per quanto riguarda il rapporto con il paesaggio.  2.3. Sistema infrastrutturale: 

La Cassia Nova (attuali SP “Aretina per San Donato” e, per il tratto San Donato in Collina‐Troghi, Via Vecchia aretina) che passa per Figline, Incisa, Palazzolo e Troghi, scollinando in corrispondenza del valico di San Donato, è  la principale arteria di  collegamento di  lungo  raggio  tra Firenze e Roma attorno  alla  quale  si  è  strutturato  il  sistema  insediativo.  Una  profonda  alterazione  di  questo connubio  tra sistema  insediativo e  infrastrutturale è avvenuta con  la costruzione dell’autostrada che corre parallelamente al  fondovalle sui  terreni di mezza costa,  tagliando  il sistema dei crinali secondari e dei corsi d'acqua. La crescita  insediativa di Troghi e Cellai ha reso  insostenibile  la commistione  fra traffico  locale e traffico di attraversamento, rendendo necessaria l’eliminazione del traffico di attraversamento dai due centri abitati attraverso  l’individuazione di una variate alla SP 1 “Aretina per S. Donato”. E’ necessaria  inoltre  una maggiore  efficienza  nei  collegamenti  espletati  dal  sistema  di  trasporto pubblico nei collegamenti con il capoluogo.  Il sistema di approvvigionamento  idrico della rete acquedottistica è al  limite delle necessità della popolazione. I tracciati delle linee ad alta tensione che attraversano il territorio comunale ignorano la struttura paesaggistica e, in particolare, la struttura morfologica e semiologica.  2.4. Sistema sociale:  A Troghi sono presenti i servizi scolastici di base (dall’asilo nido alla scuola primaria), che tuttavia risultano  carenti,  per  qualità  e  quantità,  di  spazi  aperti  pertinenziali  e  in  condizioni  critiche  di manutenzione  (necessità  di  adeguamento  strutturale  della  scuola  primaria).  Carenza  di  servizi socio‐sanitari, con la parziale eccezione delle strutture private della Croce azzurra. Mancata valorizzazione delle aree di lungo fiume (Fosso di Troghi).  2.5. Sistema economico‐produttivo: 

Il  sistema  territoriale  si  caratterizza  per  l’alta  concentrazione  di  insediamenti.  Le  aree  agricole presentano  forti  limitazioni morfologiche.  Prevalgono  le  conduzioni  agricole  amatoriali,  spesso connesse alla  residenza. La  forte correlazione  fra  insediamenti e attività agricole determina una notevole  variabilità del mosaico   del  suolo,  sia per  la presenza di una maglia  fondiaria  ricca di 

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terrazzi e ciglioni, con prevalenza dell’olivo nelle forme tradizionali, sia per la presenza di numerosi elementi naturali, quali  fossi, boschetti,  incolti,  che  si  alternano  ai  campi. Presenti  situazioni di degrado e di abbandono, soprattutto nelle pertinenze di fabbricati e di strutture dismesse.  

2.6  Paesaggio: 

L’ambito della Valle di Troghi e Valico di San Donato risente di dinamiche  insediative  in atto che hanno prodotto un paesaggio ancora  ibrido e di transizione, da una  immagine storica dell’antica via Aretina punteggiata di piccoli nuclei e  centri  che  risale  verso  il  valico di  San Donato,  ad un nuovo paesaggio  che ad oggi non è ancora  formato. Questa  condizione di passaggio  se da una parte  riduce sotto molti aspetti  la attuale  rilevanza di questo ambito paesaggistico, dall’altra ne evidenzia  le  potenzialità  di  riconfigurazione  e  qualificazione.  Sotto  questo  aspetto  l’ambito  si candida  in  modo  abbastanza  naturale  ad  un  progetto  di  riassetto  integrato  in  cui  la programmazione edilizia e la pianificazione territoriale futura puntino a ricucire e qualificare anche sotto il profilo percettivo ed ambientale questa parte di territorio. 

 

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Sistema territoriale 4: “Media e alta collina di Castiglionchio e Miransù, con prevalente carattere agricolo – forestale, con insediamenti rarefatti di impianto storico ed elevato valore naturalistico” 

 

Occupa  il  settore  nord  occidentale  del  territorio comunale, comprendendo  la parte alta del bacino del Fosso di Castiglionchio. 

 

 

 

 

 

 

 

 

1. Descrizione strutturale 

1.1. Peculiarità e caratteri identificativi 

Morfologia:   Area collinare definita dal bacino del Fosso di Castiglionchio, con quote comprese tra 100 e 490 metri slm (Monte Cucco).  

Clivometria:  Caratterizzata  da  tratti  di  versante  anche  abbastanza  acclivi  con pendenze anche  superiori al 50%, che digradano verso  il  fondovalle di Rosano. 

Caratteri geologici:   Estesa presenza dei terreni  litoidi riconducibili all’unità  ligure di Monte Morello.  Prevalenza  dei  termini  calcarei  della  formazione  di  Monte Morello  in  corrispondenza dell’allineamento   Miransù  ‐ Castiglionchio. La  natura  litologica  prevalentemente  litoide  determina  la  maggiore asperità del  rilievo e la caratteristica morfologia maggiormente incisa.  

   Caratteri idrografici:   Nell’alta  collina  trovano  origine  tutti  i  corsi  d’acqua  minori  che 

affluiscono  direttamente  in  Arno,  incidendo  il  versante  settentrionale della dorsale (“flat irons”) 

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Uso del suolo:  Aree  a  prevalente  copertura  boschiva  (58%  del  sistema  territoriale)  e arbustiva  (4%),  con  ampi  tratti  ad  uso  agricolo  (31%  del  sistema territoriale), prevalentemente ad oliveto (19%), concentrati soprattutto a nord‐est lungo il Fosso di Catiglionchio tra Rosano e Villamagna. 

Caratteri agronomici:  Area agricola caratterizzata da coltivazioni tipiche della collina alternate a  boschi,  prevalentemente  di  carpino  e  roverella,  con  diffusi terrazzamenti e appezzamenti spesso di piccole dimensioni circondati da elementi  naturali  quali  boschetti,  boschi,  formazioni  vegetali  lineari, filari.  La  presenza  in  passato  di  grandi  fattorie  ha  determinato  grandi estensioni  di  territorio  in  cui  la  densità  abitativa  è  bassa,  con insediamenti civili alternati a quelli agricoli e numerose unità  turistiche ed agrituristiche.  Le  condizioni  morfologiche  non  facilitano  la  meccanizzazione  delle operazioni agricole, configurando  situazioni più  complesse  rispetto alle altre parti collinari del territorio comunale e favorendo estesi fenomeni di  abbandono  e  di  sottoutilizzazione  delle  risorse  agricole.  La matrice geologica è invece favorevole alle coltivazioni tipiche della collina. I suoli risultano meno profondi e meno fertili rispetto ad altre situazioni e tali limitazioni  contribuiscono  a  produrre  oli  e  vini  di  eccellenza,  almeno nelle esposizioni migliori dei versanti. Nei boschi i terreni sono adatti alla crescita dei tartufi così detti “minori”. L’area  boscata  al  confine  con  Bagno  a  Ripoli  che  si  congiunge  con  i boschi  di  Torre  a  Cona  è  caratterizzata  dalla  presenza  di  proprietà fondiarie estese, una situazione che crea i presupposti per una più facile gestione associata, prevedendo una utilizzazione pianificata della risorsa forestale ed il recupero e la manutenzione della viabilità secondaria. 

Caratteri naturalistici:  Boschi  termofili  di  querce  (roverella)  e,  in  misura  ridotta  ma significativa, di cipresso e  roverella. Arbusteti  su ex‐coltivi,  soprattutto nel settore centro‐occidentale. 

Caratteri insediativi:  Assenza di centri abitati, borghi rurali e insediamenti accentrati.    L’  insediamento  sparso  è  rarefatto,  disposto  sui  crinali  che  scendono 

verso il Fosso di Castiglionchio, con presenza significativa di tracce delle antiche  strutture  fortificate  trasformate  in  villa  (Castiglionchio, Montione) e più  raramente  in  case  coloniche  (Bonsi). Vi è presente  la pieve di S. Lorenzo a Miransù. 

Caratteri infrastrutturali:  La viabilità principale è costituita da strade di connessione comunale: la comunale “Strada Castiglionchio‐Poggio a Luco” (per  i collegamenti   tra  Rosano  e  Villamagna)  garantisce  l’accessibilità  a  tutto  il  sistema 

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territoriale.  La  viabilità  minore  si  concentra  sui  crinali  che  scendono verso il Fosso di Castiglionchio. Gli insediamenti sparsi presenti nel settore settentrionale compreso tra  Rosano  e  Calcina‐Sanprugnano‐Montioni‐Castiglionchio  sono  serviti dalla rete acquedottistica e dalla linea elettrica (che verso sud si spinge fino  a  Trebbio‐Miransù).  Il  sistema  di  raccolta  dei  rifiuti  penetra  in profondità  lungo  la  comunale  “Strada Castiglionchio  –  Poggio  a  Luco” fino a quest’ultima località. 

Caratteri paesaggistici:  L’Ambito  4  Colline  e  valli  di  Castiglionchio  ‐  Paesaggio  a  dominante forestale  e  agricola  con  significativa  presenza  di  forme  insediative storiche  di  interesse  culturale  coincide  con  l’omonimo  Sistema territoriale. Si  tratta di un paesaggio di media‐alta collina racchiuso da crinali e versanti che formano una corona circolare nella quale si insinua la valle del fosso di Castiglionchio. In questo paesaggio concluso e quasi completamente  boscato  si  evidenzia  la  rarefazione  di  presenze insediative  storiche,  alcune  di  notevole  interesse  architettonico  e testimoniale, per  la maggior parte  localizzate  in punti emergenti della morfologia del territorio. La parte centrale dell’ambito tra  il Castello di Castiglionchio, la Pieve di San Leonardo a Miransù e gli altri casali storici, è caratterizzata dalle trame agricole di oliveti e vigneti che aprono spazi alla percezione  visiva di  tale  contesto.  La  viabilità  che  risale  i  versanti collinari offre visuali paesaggistiche di notevole qualità, sempre concluse dagli  orizzonti  visivi  costituiti  dai  boschi  e  dai  crinali  che  circondano quasi  l’intero  ambito.  La  parte  nord  di  questo,  rivolta  verso  l’Arno  in corrispondenza  di  Rosano,  risulta  maggiormente  connotata  dagli  usi agricoli e da una edificazione rada di origine non storica. 

1.2. Risorse   

1.2.1. Risorse naturali:  

‐ Reticolo idrografico superficiale: Fosso di Castiglionchio. Il reticolo è caratterizzato dai brevi tratti di  monte  dei  corsi  d’acqua  secondari  a  prevalente  regime  torrentizio  stagionale  (in  funzione dell’elevata permeabilità secondaria per fratturazione della formazione calcarea prevalente).  ‐ Rete ecologica provinciale: 

‐ dei boschi: corridoio;     ‐ degli arbusteti: nucleo di connessione. ‐ Rete ecologica comunale: 

‐ dei boschi: corridoio lungo il Fosso di Castiglionchio;  ‐ dei boschi, degli arbusteti e delle aree aperte: elementi relitti di connessione; area agricola di connessione secondaria. 

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‐ Due  sorgenti in località Le Pozzacce ed un pozzo in vicinanza dell’agglomerato di Castiglionchio per usi acquedottistici (gestione Publiacqua).  1.2.2 Risorse storico‐culturali:  

‐ Siti e manufatti di  interesse archeologico: ritrovamenti di reperti di ziro e ceramica chiara  (età etrusca)  in  località Sanprugnano, frammenti ceramici e vernice nera (epoca etrusca ellenistica)  in località Poggio Crocifisso.   ‐ Edifici religiosi: Pieve di S. Lorenzo a Miransù; chiese di S. Maria a Castiglionchio, San Martino a Samprugnano; cappella di Mitigliano. ‐ Strutture fortificate: Castiglionchio, Montione, Bonsi. ‐ Componenti minori dell’identità storico‐culturale: tabernacoli, edicole, croci votive e cippi. ‐ Viabilità principale di  impianto  storico: Via Maremmana, antico  tracciato di epoca etrusca che corre  lungo  il  confine  occidentale  con  Bagno  a  Ripoli;  “Strada  Castiglionchio  –  Poggio  a  Luco” (comunale) “Strada di Sanprugnano” (comunale).  1.2.3 Risorse sociali:    Assenza di attrezzature e servizi.   1.2.4 Risorse economico‐produttive:   

‐ Agricoltura: buone caratteristiche agronomiche dei terreni per la produzione viticola e di olio di qualità. Presenza di un’azienda agricola qualificata, attiva anche nella produzione biologica e nel settore turistico.  – Turismo e loisir: sono presenti strutture ricettive legate al mondo rurale: due agriturismi, un bed & breakfast, una casa vacanza. I percorsi escursionistici, non segnalati e che toccano le quote più alte  dei  poggi,  con  ampie  vedute  panoramiche,  conferiscono  a  questi  luoghi  un  peculiare potenziale turistico.  1.2.5 Risorse visuali:   ‐  Risorse  naturalistico‐ambientali:  crinali  e  versanti  collinari;  corsi  d’acqua  secondari  e  relativa vegetazione ripariale; formazioni boschive consolidate. ‐ Risorse  culturali e  identitarie:  trame agricole delle  colture  specialistiche; elementi di  interesse architettonico e storico‐documentario (castello, pieve, ecc). ‐  Luoghi  della  percezione  e  orizzonti  visivi:  gli  orizzonti  visivi  dell’ambito  sono  costituiti prevalentemente dai versanti collinari e dai crinali che delimitano la stretta valle di Castiglionchio;  la viabilità che risale i versanti offre una ottima percezione per parti del paesaggio.  1.3. Criticità 

1.3.1. Criticità ambientali:   

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Pericolosità  geomorfologica  elevata,  legata  soprattutto  alla  forte  acclività  lungo  i  versanti. Pericolosità idraulica elevata e molto elevata lungo il Fosso di Castiglionchio con interferenza con area urbanizzata. Media  antropizzazione  del  territorio  rurale  con  scarsa  presenza  di  componenti  di  vegetazione naturale. Frammentazione delle aree aperte naturali e ridotta estensione dei loro frammenti. Inquinamento elettromagnetico dovuto alla linea di alta tensione (132 Kv) “Calenzano‐Pontassieve der. Varlungo”.  

1.3.2. Criticità insediative:   

…  1.3.3. Criticità infrastrutturali:   

Sistema territoriale chiuso, con scarsi collegamenti da e verso l’esterno e limitate capacità di carico della  rete  viaria  in  rapporto  ai  traffici  veicolari  generati  dalle  nuove  forme  di  insediamento (residenziale  sparso  e,  soprattutto,  turistico‐ricettivo  a  Castiglionchio).  Tendenziale  scomparsa della viabilità minore e dei sentieri.  Gli  insediamenti  sparsi non  sono  serviti dalla  rete dello  smaltimento delle acque  reflue, del gas metano e, limitatamente al settore meridionale del sistema, dalla rete acquedottistica.  Assenza del servizio di trasporto pubblico locale.  1.3.4. Criticità sociali:   

Gli insediamenti sparsi non sono serviti da una rete di trasporto pubblico. 

1.3.5. Criticità economico‐produttive: 

Diffuso abbandono delle pratiche colturali.  

1.3.6 Criticità visuali:  

Nel  Sistema  territoriale  non  si  evidenziano  particolari  criticità  paesaggistiche,  se  non  potenziali situazioni  di modificazione  puntuale  degli  attuali  caratteri  a  fronte  di  effetti  delle  lavorazioni agricole meccanizzate, ovvero degli esiti di eventuali  interventi  sul patrimonio edilizio  storico e sulle  relative  pertinenze  scarsamente  sensibili  ai  connotati  peculiari  e  di  qualità  del  contesto paesaggistico.  Si  segnala  altresì  l’importanza  di  preservare  gli  spazi  agricoli  residuali  ed  in particolare  le  colture  prative  per  garantire  un  minimo  grado  di  eterogeneità  paesaggistica  e variabilità degli spazi naturali. 

 2. Valutazione diagnostica 

2.1  Sistema ambientale: 

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L’estensione  e  la  continuità  della  copertura  forestale  determinano  un  complessivo  alto  valore naturalistico  del  sistema,  seppure  vulnerabile  per  l’influenza  della  gestione  antropica.  I  nuclei boscati  e  gli  arbusteti  concorrono  a  connettere  tra  loro  elementi  di  maggior  naturalità extracomunali (ad es. Monti del Chianti, Vallombrosa, Monte Senario).  

2.2. Sistema insediativo: 

L’insediamento  sparso  è  rarefatto  e necessita di maggiore  integrazione  con  il  centro  abitato  di riferimento Rosano. 

2.3. Sistema infrastrutturale: 

La  strada  comunale  “Castiglionchio  ‐  Poggio  a  Luco”  garantisce  l’accessibilità  a  tutto  il  sistema territoriale  e  funziona  come  viabilità  alternativa  per  i  collegamenti  con  Villamagna  e  Bagno  a Ripoli; necessita pertanto di adeguamenti funzionali, oltre alla normale manutenzione che assicuri lo stato di efficienza. Mancanza del servizio di trasporto pubblico. Assenza nel sistema territoriale della rete di smaltimento dei reflui e di  impianti di depurazione, della rete del gas metano e, nel settore di Miransù, di una rete acquedottistica.  

2.4. Sistema sociale: Mancanza dei servizi di base (assenti anche a Rosano, centro abitato più prossimo). Necessità di una adeguata valorizzazione della Pieve di Miransù. 

2.5. Sistema economico‐produttivo: 

I boschi, presenti in grande estensione nel sistema territoriale, mostrano una maggiore suscettività per una utilizzazione multifunzionale e per una pianificazione della gestione produttiva rispetto ad altre  zone  del  territorio  comunale:  in  particolare  l’area  al  confine  con  Bagno  a  Ripoli  tra  San  Donato, Poggio a Luco e Miransù (classificata “zona boscata che si presta alla gestione pianificata delle  risorse”). Prevalgono  le grandi proprietà, non  sempre  connesse alla gestione agricola,  con ampie  parti  del  territorio  che  presentano  vistosi  fenomeni  di  abbandono  delle  colture  e  di conduzione estensiva dei campi. Le caratteristiche fisiche rappresentano un limite alla utilizzazione agricola dei suoli, anche se, soprattutto nelle zone meglio esposte e di crinale, sono  individuabili posizioni molto adatte alle produzioni di qualità. Le sistemazioni idrauliche e i terrazzamenti sono in gran parte a rischio di degrado e di frana.    Le  dotazioni  turistico‐ricettive  esistenti,  ad  eccezione  di  quelle  presenti  a  Castiglionchio,  non sfruttano pienamente  le potenzialità di un territorio di rilevanti qualità paesaggistiche e culturali, vicino all’area metropolitana fiorentina.  

2.6  Paesaggio: 

L’Ambito  delle  Colline  e  valli  di  Castiglionchio  presenta  nel  complesso  alti  livelli  di  integrità  e rilevanza,  sia  dal  punto  di  vista  naturalistico  che  storico‐culturale.  La  parte  nord  affacciata sull’Arno  risente delle dinamiche  legate alla vicinanza a Rosano e, probabilmente, a Pontassieve che possono  costituire  situazioni di  rischio di ulteriore edificazione  sparsa.  In generale  l’Ambito costituisce una porzione di paesaggio del territorio rignanese di alta qualità. 

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Sistema  territoriale  5:  “Alta  collina  di  Poggio  Casalmonte  e  Poggio  Firenze,  con  prevalente copertura boschiva, con insediamenti episodici di impianto storico ed elevato valore naturalistico” 

 

Occupa  il  settore  sud  occidentale  del  territorio comunale,  compreso  tra  l’Autostrada  A1  e  il  confine comunale. 

 

 

 

 

 

 

 

 

1. Descrizione strutturale 

1.1. Peculiarità e caratteri identificativi 

Morfologia:   Area collinare con quote comprese tra i 240 e i 680 metri slm.  

  Principali rilievi della dorsale occidentale: Poggio Firenze (680 m.s.l.m.), Poggio Casalmonte (676 m.s.l.m.), località Casalmonte (627 m.s.l.m.).   

Clivometria:  Pendenze piuttosto elevate, generalmente crescenti nel passaggio tra le aree pedecollinari prossime ai fondovalle e le aree collinari. 

Caratteri geologici:   Prevalenza di terreni arenacei riconducibili alle Unità Toscane. La natura litologica  prevalentemente  litoide  determina  la maggiore  asperità  del  rilievo  e  la  caratteristica  morfologia  maggiormente  incisa  oltre  a determinare suoli più adeguati alle coperture boschive. 

Caratteri idrografici:   Affluenti  a  carattere  torrentizio  del  Fosso  di  Troghi  che  determinano l’incisione di vallecole abbastanza strette. 

Uso del suolo:  Area densamente boscata (75% del sistema territoriale) con  importanti nuclei arbustati  (7%) e piccoli appezzamenti ad uso agricolo  (13%) con 

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prevalenza di oliveti (5%), quasi esclusivamente ad est in prossimità del fondovalle, intorno ai nuclei rurali presenti. 

Caratteri agronomici:  Area  di media  collina,  versante  orientale  della  catena  dei Monti  del Chianti, con prevalenza di boschi che, senza soluzioni di discontinuità, si sviluppano  da  Firenze  a  Siena.  La  matrice  geologica  determina  lo sviluppo  di  suoli  poco  profondi,  sabbioso‐limosi,  mediamente  sciolti, adatti alle coltivazioni tipiche della collina interna. 

  I  campi  si  sviluppano  in  appezzamenti  di  piccole  dimensioni,  spesso terrazzati  che  si  alternano  a  boschi  e  boschetti  e  ad  altre  forme  di vegetazione naturale. Prevalgono gli  insediamenti civili rispetto a quelli agricoli, le forme di conduzione dei terreni di tipo amatoriale rispetto a quelle di tipo produttivo. Dominano  le proprietà e  le aziende di piccole dimensioni, fatta eccezione per i boschi. 

  La frammentazione della proprietà e l’orografia contribuiscono, insieme alla  fitta  rete  di  impluvi  e  ruscelli,  a  creare  numerosi  elementi  di discontinuità del paesaggio agrario che presenta una grande variabilità con alternanza di spazi coltivati e formazioni vegetali naturali. 

  L’area  boscata  è  dominante  rispetto  a  quella  agricola,  il  castagno  è diffusamente presente sul versante, anche  in forma di alto fusto per  la produzione  di  marroni.  L’area  boscata  di  Fontesanta,  che  presenta proprietà  medio  grandi,  suscettibili  di  facilitare  un’utilizzazione pianificata  delle  risorse,  è  stata  classificata  parco  dal  precedente strumento urbanistico e dal piano strutturale del vicino Comune Bagno a Ripoli. 

 Caratteri naturalistici:  Boschi a prevalenza di latifoglie (castagno, cerro, roverella), boschi misti di  latifoglie e conifere  (pino marittimo), boschi a dominanza di ontano nero  (localizzati),  brughiere  a  ginestrone  ed  eriche  (Poggio  Firenze), arbusteti. 

Caratteri insediativi:  Rarefatti insediamenti sparsi, tra cui spicca la Chiesa di S. Lucia a Bisticci. 

Caratteri infrastrutturali:  La viabilità consente i collegamenti interni al territorio comunale e quelli con  il  territorio  comunale  Incisa  (attraverso  la  “Strada del Massone”), nonché l’accesso all’alta collina attraverso diradati percorsi che salgono da Troghi e Cellai. 

Caratteri paesaggistici:  L’Ambito 5 Alte colline boscate di Casalmonte e del Poggio di Firenze  ‐Paesaggio a dominante  forestale  con presenza di  insediamento  sparso storico  e  recente,  corrispondente  all’omonimo  Sistema  territoriale,  è costituito dalle alte colline che delimitano  il territorio comunale a sud‐ovest. Si tratta di un paesaggio a prevalente matrice naturalistica dovuta alla  copertura  pressoché  totale  di  boschi,  caratterizzato  da  presenze 

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insediative  rade  e  isolate.  La  maggior  parte  delle  testimonianze  di interesse  storico‐architettonico  è  localizzata  in  corrispondenza  del crinale principale disposto  in direzione nord‐sud;  i versanti a nord‐est, affacciati  sulla Valle  di  Troghi, ma  separati  da  questa  per  la  presenza dell’autostrada,  sono  interessati  da  alcune  aggregazioni  edilizie residenziali  di  origine  non  storica  e  da  elementi  di  interesse  storico‐documentario.  

1.2. Risorse   

1.2.1. Risorse naturali:  

‐  Reticolo  idrografico  superficiale:  Fossi  di  Gamberaia,  Ribuio  e  del  Faeto.  Il  reticolo  è caratterizzato  dai  brevi  tratti  dei  corsi  d’acqua  a  prevalente  regime  torrentizio  stagionale  (in funzione  dell’elevata  permeabilità  secondaria  per  fratturazione  della  formazione  arenacea prevalente).  ‐ Estese coperture di boschi di latifoglie e misti conifere‐latifoglie. ‐ Area di importanza naturalistica: brughiera a ginestrone ed eriche del Poggio di Firenze. ‐ Emergenze vegetazionali: Fossi del Faeto e del Poggiale: boschi di ontano nero. ‐ Rete ecologica provinciale: 

‐ dei boschi: corridoio; ‐ degli arbusteti: nucleo di connessione. 

‐ Rete ecologica comunale: ‐  degli  arbusteti  e  delle  aree  aperte:  elementi  relitti  di  connessione;  area  agricola  di connessione secondaria. ‐ dei boschi, degli arbusteti e delle aree aperte: varchi di connessione presso San Donato, tra Troghi e Cellai, nei pressi delle Valli (lungo il Fosso del Massone). 

‐ Pozzo in località Poggiolo per usi acquedottistici (gestione Publiacqua).  1.2.2 Risorse storico‐culturali:  

‐  Siti  e manufatti  di  interesse  archeologico:  elevato  numero  di  ritrovamenti  in  Località  Poggio Firenze (prevalentemente di età etrusca), Poggio alle Piglie (età romana), Casalmonte, Poggiolo. ‐ Edifici religiosi: Chiesa di S. Lucia a Bisticci. ‐  Viabilità  di  impianto  storico:  in  particolare  la  Via Maremmana  e  le  relative  connessioni  con Casalmonte,  Bisticci  e  Cellai.  La  viabilità  esistente  consente  sia  il  collegamento  con  Incisa attraverso  la  comunale  “Strada  del Massone”  sia  l’accesso  all’alta  collina.  Rete  della  viabilità minore che contraddistingue  in modo esclusivo  l’area, con permanenza dei caratteri  funzionali e strutturali di tipo rurale e il valore panoramico di molti tratti. ‐ Componenti minori dell’identità storico‐culturale: Tabernacoli, edicole, croci votive e cippi. ‐ Fontesanta,  luogo panoramico ricco di acque sorgive, da sempre utilizzate per  fini  idropotabili. Negli anni  ’30 del XX secolo vi  fu costruito un rifugio, mèta ancora oggi di escursioni a carattere ricreativo. 

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 1.2.3 Risorse sociali:   

Rifugio di Fonte Santa (al confine tra Rignano e Bagno a Ripoli).   

1.2.4 Risorse economico‐produttive:   

Boschi per la produzione di marroni.  1.2.5 Risorse visuali:  

‐  Risorse  naturalistico‐ambientali:  Crinali  e  versanti  collinari;  corsi  d’acqua  secondari  e  relativa vegetazione ripariale; formazioni boschive consolidate. ‐ Risorse  culturali e  identitarie:  trame agricole delle  colture  specialistiche; elementi di  interesse architettonico e storico‐documentario. ‐ Luoghi della percezione e orizzonti visivi:  l’ambito è meglio percepibile dai paesaggi  limitrofi e costituisce, per  la quota raggiunta dalle colline, uno degli orizzonti visivi costanti delle visuali dal settore centrale del territorio comunale. La viabilità che risale i versanti e alcuni punti panoramici offrono interessanti visuali prevalentemente dei paesaggi circostanti.  1.3. Criticità 

1.3.1. Criticità ambientali:   

Locali  pericolosità  geomorfologiche  elevate,  per  fenomeni  di  franosità  prevalentemente quiescente. Riduzione degli arbusteti a ginestrone ed eriche per “ingresso” di specie arboree. Riduzione degli ambienti agricoli e diminuzione della biodiversità. Inquinamento elettromagnetico degli impianti di teletrasmissione RTV di Poggio Firenze. 

1.3.2. Criticità insediative:   

…. 

1.3.3. Criticità infrastrutturali:   

Difficoltà  di  accesso  al  sistema  territoriale  determinata  dalle  caratteristiche morfologiche  e  dal cattivo  stato di manutenzione della viabilità, oltre che da  fenomeni di privatizzazione della  rete della viabilità minore. I pochi  insediamenti esistenti non sono serviti dalle reti dell’acquedotto, dello smaltimento delle acque reflue, del gas metano e del sistema di raccolta dei rifiuti. 

1.3.4. Criticità sociali:   

Non è presente un servizio di trasporto pubblico. 

1.3.5. Criticità economico‐produttive:   

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Scarsa presenza di dotazioni turistico‐ricettive. 

1.3.6 Criticità visuali:  

Nel  sistema  territoriale  non  si  evidenziano  significative  criticità  paesaggistiche,  se  non  puntuali situazioni  dovute  a  caratteristiche  architettoniche  e  sistemazioni  delle  aree  di  pertinenza  degli aggregati  residenziali  di  origine  non  storica  presenti  sui  versanti. Altra  criticità  è  rappresentata dalle  aree  agricole  sottoutilizzate  o  in  abbandono  perché,  nel  tempo,    compresse  tra l’avanzamento del bosco e il tracciato dell’autostrada. Inquinamento visuale degli impianti di teletrasmissione RTV di Poggio Firenze. 

2. Valutazione diagnostica 

2.1  Sistema ambientale: 

Il sistema  territoriale presenta una naturalità diffusa derivante dall’estensione e dalla continuità della copertura  forestale. Rappresenta  l’area di maggior valore naturalistico di  tutto  il  territorio comunale, con presenza di emergenze vegetazionali e faunistiche (castagneti, cerrete, brughiere a ginestrone  ed  eriche,  boschi  a  dominanza  di  ontano  nero).  I  nuclei  boscati  e  gli  arbusteti concorrono a connettere tra  loro elementi di maggior naturalità extracomunali (ad es. Monti del Chianti, Vallombrosa, Monte Senario). 

2.2. Sistema insediativo: 

Sebbene ad oggi  la consistenza degli  insediamenti  sia  rarefatta,  la presenza antropica  in questo sistema  territoriale  è  di  lunga  durata  (ritrovamenti  archeologici  etruschi  –  via Maremmana  di transumanza) e testimoniata anche dal riconoscimento di un’area di vincolo archeologico.  

2.3. Sistema infrastrutturale: 

Questa porzione di paesaggio  si presenta “isolata” all’interno del  territorio  rignanese,  sia per  le caratteristiche  fisiche  (morfologia  del  rilievo,  copertura  boschiva  diffusa),  sia  per  la  situazione determinata dalla costruzione dell’autostrada che corre lungo il suo margine orientale. La “strada comunale del Massone”  svolge una  importante  funzione di viabilità alternativa per  Incisa  in Val d’Arno  e necessita pertanto di  adeguamenti  funzionali  e di  costante manutenzione. Particolare cura e manutenzione è richiesta anche dal sistema della viabilità minore e dai sentieri, soprattutto in relazione a Fonte Santa.   Mancano  le reti  infrastrutturali: rete acquedottistica, rete di smaltimento dei reflui e  impianti di depurazione, rete del gas metano e sistema di raccolta dei rifiuti. Manca un servizio di trasporto pubblico. Gli  impianti di  radio‐comunicazione RTV di Poggio Firenze producono un  forte  impatto visuale e gravano su ambiti di rilevante qualità paesaggistica.  2.4. Sistema sociale: 

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Assoluta mancanza dei servizi di base. Limitazioni alla qualità dell’abitare e alla accessibilità legate alla mancanza di un  servizio di  trasporto pubblico. Necessaria una maggiore  integrazione  con  i centri abitati di Troghi, Cellai e San Donato in Collina. La vicinanza di un sito importante quale Fonte Santa richiede azioni di valorizzazione del luogo e di manutenzione del sistema viario.    2.5. Sistema economico‐produttivo: 

I boschi, che coprono gran parte dei rilievi, sono più suscettibili di utilizzazione multifunzionale e di pianificazione della  gestione produttiva  rispetto  ad  altre  zone del  territorio  comunale:  l’area di Fonte Santa e tutto il crinale che confina con i Comuni di Bagno a Ripoli, Greve in Chianti ed Incisa in Val  d’Arno,  dunque,  sono  classificabili  come  “zone  boscate  funzionali  alle  attività  del  tempo libero  e  all’escursionismo”.  La  frammentazione  della  proprietà,  la  densità  degli  insediamenti diffusi, cui è collegata una attività di coltivazione prevalentemente per autoconsumo, nonché  la dominanza  della  coltivazione  dell’olivo  rendono  questo  sistema  fortemente  eterogeneo  e caratterizzato da una elevata variabilità ambientale.  La ridotta presenza di dotazioni turistico‐ricettive e la scarsa valorizzazione del paesaggio forestale limitano  la fruizione del territorio e non sfruttano convenientemente  le sue rilevanti potenzialità paesaggistiche.  2.6  Paesaggio: 

L’Ambito delle Alte colline boscate di Casalmonte e del Poggio di Firenze presenta nel complesso buoni  livelli  di  integrità  e  alta  rilevanza,  soprattutto  dal  punto  di  vista  naturalistico,  che  lo connotano come paesaggio di medio‐alta qualità. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Aprile 2013  

                   

Sistemi funzionali                          

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 Comune di Rignano sull’Arno – Piano Strutturale – Quadro conoscitivo di riferimento 

Aprile 2013  

                         

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Sistemi funzionali 

 Definizione 

 Il Piano strutturale verifica e definisce  la  funzionalità del territorio comunale a partire da cinque sistemi  funzionali,  individuati,  con  riferimento alle  sue principali  caratterizzazioni,  sulla base del Quadro conoscitivo di riferimento. 

 a. sistema ambientale; b. sistema insediativo; c. sistema infrastrutturale; d. sistema sociale; e. sistema economico produttivo. 

     

                           

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Sistema ambientale  1. Descrizione  1.1 Componenti costitutive 1.1.1.  Concorrono  alla  costituzione  del  sistema  ambientale  comunale,  inteso  in  chiave ecosistemica, quale parte di un sistema più ampio di carattere sovracomunale:   

 - i  sistemi  morfologico,  idrografico,  idrogeologico,  arbustivo‐forestale  e  prativo,  quali 

principali componenti fisiche e naturali della struttura ambientale;  - i  sistemi  agricolo,  insediativo  e  infrastrutturale,  quali  principali  componenti  antropiche 

della struttura ambientale.    

1.1.2. Le componenti fisiche e naturali sono costituite da: - sistema morfologico: costituito da dolci colline che dal fondovalle dell’Arno risalgono verso 

la dorsale occidentale caratterizzata da maggiore asperità del rilievo; - sistema  idrografico:  composto  dal  Fiume  Arno,  che  delimita  a  nord  ed  est  il  territorio 

comunale;  dal  sistema  fosso  di  Troghi  ‐  fosso  delle  Formiche  ‐  fosso  del  Selceto,  che delimita (in parte) a sud    il territorio comunale; dal sistema fosso di Castiglionchio ‐ fosso del Molinuzzo, che caratterizza  la porzione comunale nord‐occidentale; dai corsi d’acqua minori, che percorrono le vallecole dei rilievi collinari, alternate ai crinali;  

- sistema idrogeologico: formato dal sistema delle sorgenti storiche e ad uso acquedottistico che si ritrovano in località Calcina e Pagnana; 

- sistema arbustivo  ‐  forestale: costituito dalle coperture boschive e arbustive di maggiore permanenza  storica, presenti  soprattutto nel  settore  centro‐occidentale, ma anche dalle macchie di bosco e dagli arbusteti distribuiti all’interno delle restanti porzioni del territorio comunale e dai tratti di vegetazione lineare presenti lungo il reticolo idrografico. Nota Antonella: Il sistema prativo? Non compaiono comunque grandi estensioni nell’uso del suolo… 

 1.1.3. Le componenti antropiche sono costituite da: 

- sistema  agricolo:  costituito  da  un mosaico  colturale  che  vede,  accanto  alla  presenza  di colture  specializzate  (olivo,  vite,  orti,  ecc.),  colture  estensive  (seminativi,  prati,  ecc.)  e incolti; 

- sistema  insediativo:  formato  dagli  insediamenti  sparsi  e  dai  borghi  rurali,  di  impianto prevalentemente storico, nonché dagli insediamenti accentrati di tipo urbano, di impianto prevalentemente recente; 

- sistema  infrastrutturale:  composto  dalla  viabilità minore,  di  impianto  prevalentemente storico,  e  dalla  viabilità  principale  di  attraversamento  e  di  connessione  sovracomunale, anch’essa di impianto prevalentemente storico. 

 2. Valutazione diagnostica  2.1. Criticità funzionali 2.1.1.  La  funzionalità  del  sistema  ambientale mostra  le  seguenti  situazioni  di  criticità,  derivanti dalle relazioni problematiche tra le componenti antropiche e le componenti fisiche e naturali: 

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- il  sistema  insediativo accentrato negli ambiti urbani,  soprattutto attraverso  le espansioni recenti e gli insediamenti industriali: 

o limita  le  capacità  drenanti  del  reticolo  idrografico,  la  dinamica  delle  acque  e, localmente,  le  funzioni  ecotonali  delle  rive,  attraverso  il  restringimento  e/o l’artificializzazione degli alvei,  l’occupazione delle aree golenali,  il tombamento dei tratti terminali di alcuni corsi d’acqua minori; 

o riduce la qualità biologica delle acque attraverso gli scarichi non trattati1; o contribuisce alla frammentazione ambientale e, soprattutto in presenza di filamenti 

urbani di consistente spessore, costituisce una barriera nei confronti delle relazioni ecologiche  locali,  in associazione alla mancanza di spazi verdi urbani adeguati per quantità, qualità, tipologia. 

 - il  sistema  infrastrutturale,  soprattutto  attraverso  le  principali  infrastrutture  viarie  di 

collegamento di carattere sovracomunale2: o limita  le  capacità  drenanti  del  reticolo  idrografico  con  il  tombamento  dei  corsi 

d’acqua minori; o contribuisce  alla  frammentazione  ambientale  creando  barriere  alle  relazioni 

ecologiche locali; o produce inquinamento acustico ed atmosferico con il traffico veicolare. 

 ‐   il sistema agricolo, attraverso l’abbandono delle sistemazioni idraulico‐agrarie3: 

o favorisce l’erosione del suolo; o determina la riduzione dei tempi di corrivazione delle acque piovane; o favorisce l’afflusso di detriti solidi nel reticolo idrografico, limitando la fluidità delle 

acque.  Il  sistema  agricolo,  tuttavia,  che  presenta  ancora  un  ricco mosaico  colturale  efficace  per  la biodiversità  e  la  connettività  ambientale,  potrebbe  aumentare  le  prestazioni  ecologiche attraverso l’incremento della vegetazione lineare (siepi, filari alberati, vegetazione igrofila negli impluvi, ecc.) e il mantenimento di terre a riposo nell’ambito delle rotazioni colturali.  

   

1   Località  servite  da  fognatura  prevalentemente mista ma  non  allacciate  ad  impianti  di  depurazione:  Rignano, 

limitatamente agli  insediamenti di Via Roma, Rosano, Torri  (in parte), Le Corti  (in parte), Sarnese, S. Maria, Pian dell’Isola.  

2   Autostrada del Sole, SP 1 “Aretina per San Donato”, SP 89 “Del Bombone”, SP 90 “Torri‐Volognano‐Rosano”. 3   Terrazzamenti, ciglionamenti, acquidocci, rete drenante minore, ecc. 

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Sistema insediativo   1. Descrizione  1.1 Componenti costitutive 1.1.1. Il sistema insediativo del territorio comunale si compone di: 

 - insediamenti accentrati con caratteri estesi e consolidati di tessuto urbano. Al loro interno 

si distinguono: o i centri abitati principali: Rignano, Rosano, Troghi, Cellai; o i centri abitati secondari: Torri, Bombone, San Donato in Collina. 

 - borghi  rurali  di  impianto  storico,  generati  solitamente  da  un  edificio matrice4  con  un 

centro  di  aggregazione  sociale,  religioso  o  produttivo: Volognano,  Sarnese,  S. Maria,  S. Martino. 

 - insediamenti accentrati a prevalente carattere residenziale: 

o con  costruzioni  di  impianto  storico  e  recente:  Le  Valli,  Torre  Giulia‐Focardo,  S. Piero; 

o con  costruzioni  di  impianto  recente5  e  strutture  tipiche  delle  lottizzazioni suburbane: La Corte, La Felce, Montecucco.  

- insediamenti accentrati a prevalente carattere produttivo: o Pian dell’Isola, Molinuzzo (Rosano).  

- insediamenti sparsi del territorio rurale.  

1.1.2. Il territorio comunale assume, pertanto, sebbene il capoluogo abbia un ordine preminente, un carattere policentrico, in virtù della presenza di tre centri abitati principali, dove si concentrano circa il 60% della popolazione residente6 e la totalità dei servizi di livello urbano e territoriale7. 

  

2. Valutazione diagnostica  2.1. Criticità funzionali 2.1.1 La funzionalità del sistema insediativo evidenzia le seguenti situazioni di criticità: 

o centri abitati:  o a fronte di un sistema urbano policentrico non appare adeguata la caratterizzazione 

di  ruolo dei  centri abitati, dove,  con  l’eccezione del  capoluogo, mancano  i  servizi 

4   In genere villa, chiesa o fattoria. 5   Impianto successivo ai primi anni ’60 del XX secolo. 6   Rignano 39%, Troghi ‐ Cellai 14%, Rosano 7%. 7   Nei tre centri abitati secondari risiede l’ 11% della popolazione, con  rara presenza di servizi di base e più marcata 

presenza di servizi privati. Nel territorio rurale, nelle varie articolazioni del sistema insediativo (borghi rurali, inse‐diamenti accentrati, case sparse), risiede il 29% della popolazione con servizi di prima necessità praticamente as‐senti. 

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pregiati; o non sono presenti attrezzature e servizi di livello sovracomunale  (unica eccezione il 

Centro terapeutico europeo ubicato in località Boncioli a Torri).     

o struttura urbana:  la struttura urbana soffre di disfunzioni interne determinate da: 

o la  perdita  di  coerenza  tra  gli  insediamenti  recenti  e  la  struttura  ambientale  di riferimento  (soprattutto  attraverso  l’indifferenza  nei  confronti  del  sistema idrografico)8; 

o la sovrapposizione della viabilità di attraversamento e della viabilità di distribuzione interna  sui  tracciati  matrice  di  impianto  storico,  con  conseguenti  fenomeni  di congestione, inquinamento, pericolo per l’incolumità dei pedoni e cesura tra settori urbani; 

o la crescita insediativa incoerente per la presenza di espansioni avulse da un disegno complessivo  di  sviluppo  e/o  di  riorganizzazione  urbana,  la  perdita  della  forma compatta,  la  crescita  a  volte  esasperata  lungo  le  strade matrici9,  la  creazione  di filamenti  e/o  di  addizioni  edilizie  banali,  costituite  da  episodi  slegati,  incapaci  di creare una nuova struttura urbana funzionalmente compiuta e gerarchizzata; 

o la carenza di luoghi urbani “centrali” (con la parziale eccezione di Torri e Bombone) o il loro snaturamento per effetto del traffico e/o della sosta (Rignano, Troghi); 

o l’assenza  di  un  “sistema”  degli  spazi  pubblici,  quale  struttura  fondativa  e qualificante dei centri abitati; 

o la mancanza del  riconoscimento di  ruolo qualificante, per  gli  ambiti urbani, delle concentrazioni di esercizi di vicinato10 ;   

o la mancanza  di  un  “sistema”  degli  spazi  aperti  urbani  e,  al  loro  interno,  di  un “sistema”  degli  spazi  verdi  capaci  di  favorire  la  qualità  ambientale  dei  tessuti edificati e di creare efficaci raccordi con il territorio rurale e con le aree rivierasche del Fiume Arno e dei corsi d’acqua minori. 

 - centri abitati transfrontalieri:  

i centri abitati transfrontalieri11 soffrono la mancanza di un progetto urbano unitario con i comuni  limitrofi12,  che  assicuri,  tra  l’altro,  il  coordinamento  nella  realizzazione  e  nella gestione dei servizi13. 

 o tendenziale saldatura tra gli insediamenti, in particolare: 

o nel settore centro‐settentrionale tra Torri e Sarnese.  o nel settore centrale tra il centro abitato di Bombone e gli insediamenti accentrati di 

8   Rignano, Rosano, Troghi, Pian dell’Isola 9   Rignano, Troghi 10   Rignano, Troghi 11   Rignano, Rosano, San Donato in Collina, ma anche la zona produttiva di Pian dell’Isola e l’insediamento accentrato 

di Le Valli. 12   Comuni di Bagno a Ripoli, Reggello, Incisa in Val d’Arno, Pontassieve. 13   Con  la  parziale  eccezione  di  Rosano,  dove,  limitatamente  ai  servizi  scolastici,  la  popolazione  in  età  scolare 

usufruisce delle  attrezzature di Pontassieve  in  virtù di  intese  tra  i due  comuni  sulla  gestione  coordinata di  tali servizi.  Il Comune di Bagno a Ripoli, nel nuovo Piano strutturale, ha  individuato necessità similari nelle strategie che riguardano l’abitato di San Donato in Collina.   

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S. Piero e Le Corti; o nel settore sud‐orientale tra il centro abitato di Rignano (propaggini di Via Roma) e 

l’insediamento accentrato a prevalente carattere produttivo di Pian dell’Isola; o nel settore sud‐occidentale tra  il centro abitato di Troghi e quelli di San Donato  in 

Collina e Cellai e tra quest’ultimo e l’insediamento accentrato di  Le Valli.   

o collegamenti interni:  alla  mancata  differenziazione  e  integrazione  funzionale  tra  i  centri  abitati  principali, corrisponde  l’assenza di adeguati collegamenti nei servizi di trasporto pubblico, mentre è privilegiato  il collegamento di ciascun centro abitato con Firenze e/o  il Valdarno. Le  linee che  espletano  i  servizi  interni,  quali  la  “Circolare  di  Rignano”  14  e  la  “Pontassieve‐Rignano”15,  infatti,  non  connettono  in  modo  coordinato  i  tre  centri  abitati  principali, presentano bassi standard di servizio in termini di frequenze nei transiti e non svolgono un ruolo di servizio urbano all’interno dei centri abitati attraversati. 

 o distribuzione dei servizi:  

la  mancanza  dei  servizi  di  base  determina  la  dipendenza  funzionale  dei  centri  abitati secondari  e  dei  borghi  rurali  dai  centri  abitati  principali,  in  primo  luogo,  Rignano  e,  in secondo luogo, Troghi. 

 o territorio rurale: 

nel territorio rurale, interessato in tempi recenti da un forte insediamento residenziale ad opera della popolazione urbana: 

o gli  insediamenti  accentrati  di  impianto  recente,  realizzati  attraverso  lottizzazioni, costituiscono  episodi  avulsi  da  ogni  logica  insediativa  di  respiro  strategico  e generano  tessuti  privi  di  compiutezza  morfologica  e  funzionale,  totalmente parassitari nei confronti delle strutture urbane esistenti; 

o la  consistenza  della  popolazione  residente,  pari  al  29%  dell’intera  popolazione residente  nel  territorio  comunale,  produce  una  domanda  inevasa  di  servizi  e  di mobilità. 

   

          

14   Che connette due dei tre centri abitati principali: Rignano, Troghi‐Cellai. 15   Che connette due dei tre centri abitati principali: Rignano, Rosano. 

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Sistema infrastrutturale   1. Descrizione  1.1 Componenti costitutive 1.1.1 Il sistema infrastrutturale del territorio comunale si compone di: 

- sistema della mobilità e della sosta: strade, ferrovie, sistema del trasporto pubblico locale, parcheggi (manca un sistema della mobilità e della sosta ciclabile); 

- sistema  delle  reti  tecnologiche:  rete  acquedottistica,  rete  fognaria  e  impianti  di trattamento reflui, rete elettrica, rete del gas, rete della telefonia fissa e mobile, impianti di radio‐comunicazione, sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. 

 1.1.2. Il sistema della mobilità si compone di: 

- infrastrutture di livello sovraregionale, che intessono relazioni alquanto diversificate con il territorio comunale: 

o linea  ferroviaria Direttissima  “Roma‐Firenze”:  attraversa  il  territorio  comunale  in galleria,  lungo  la valle del Selceto, sottopassando gli abitati di Cellai, Troghi e San Donato. In  località Salceto  la  linea emerge a cielo aperto per un tratto di circa 800 metri16, in corrispondenza dell’attraversamento dell’omonimo fosso; 

o linea  ferroviaria  lenta  “Roma‐Firenze”:  attraversa  il  territorio  comunale  lungo  il fondovalle dell’Arno  tra Pian dell’Isola e  Sant’Ellero  costituendo una  forte  cesura nelle  relazioni  monte‐valle.  Garantisce  il  servizio  ferroviario  metropolitano  tra Firenze e Arezzo. Si connette al territorio con la sola fermata di Rignano17; 

o Autostrada del Sole “A1”: attraversa da est a ovest il territorio comunale, correndo parallelamente  al  fondovalle  sui  terreni  di mezza  costa.  Tagliando  il  sistema  dei crinali  secondari e dei corsi d’acqua che  scendono da Poggio Firenze e da Poggio Casalmonte  verso  i  torrenti  Troghi  e  Salceto  produce  una  forte  cesura  nelle relazioni ecologiche e insediative del sistema di fondovalle prima di sottopassare la dorsale occidentale  in galleria a San Donato  in Collina. E’ attualmente  interessata dal progetto di adeguamento alla terza corsia.  

- infrastrutture di livello sovracomunale, che connettono Firenze con i sistemi territoriali del  Valdarno e della Val di Sieve: 

o SP 1 “Aretina per San Donato”, raccoglie buona parte del  traffico proveniente dal Valdarno e, dopo aver  attraversato  la  valle del  Salceto e  i  centri abitati di Cellai, Troghi  e  San  Donato,  entra  nel  territorio  di  Bagno  a  Ripoli,  consentendo  i collegamenti con l’area fiorentina, il Valdarno, i caselli autostradali di Firenze Sud e Incisa‐Reggello; 

o SP 89 “Del Bombone”, connette la SR 69 “Valdarno” (in località San Clemente) con la SP 1 “Aretina per San Donato”  (in  località C. Chiusurli) e attraversando  i centri abitati di Rignano e Bombone (direzione est‐ovest e giacitura prevalente di crinale) 

16 Per ragioni tecnologiche (alimentazione elettrica della linea attraverso la cabina di trasformazione primaria FF.SS),

di sicurezza e manutenzione della linea interrata (è presente il posto di comunicazione e soccorso San Donato FF.SS).

17 La stazione di Rignano è stata declassata (come altre stazioni del Valdarno tra cui Incisa e Sant’Ellero) a fermata ferroviaria. Mantiene la sala di aspetto, i servizi igienici e la biglietteria automatica.

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consente i collegamenti con Reggello, il Valdarno e la Val di Sieve (attraverso la SR 69 “Valdarno”);  

o SP 90 “Torri‐Volognano‐Rosano”, connette la SP 34 “Di Rosano” (in corrispondenza del ponte sul Fiume Arno in territorio di Bagno a Ripoli) con la SP 89 “Del Bombone” (in località Bombone) e, attraversando i centri abitati di Rosano, e Torri, consente i collegamenti con Pontassieve, l’area fiorentina e la Val di Sieve;   

- infrastrutture  di  livello  comunale  e  locale,  che  garantiscono  la  penetrazione  nei  diversi sistemi del territorio comunale: comprendono la viabilità comunale e vicinale e consentono la penetrazione capillare nel territorio rurale. 

 1.1.3. Il sistema del trasporto pubblico locale:  il  servizio  è  garantito  da Autolinee  Chianti Valdarno  Società  Consortile  srl18.  Si  caratterizza  per essere un servizio eminentemente di tipo extraurbano, in quanto il territorio comunale di Rignano non  è  raggiunto  dalle  linee  Ataf  e  non  sono  in  esercizio  linee  urbane.  Anche  la  “Circolare  di Rignano”  (linea  359),  pur  servendo  il  solo  territorio  comunale,  non  presenta  caratteri spiccatamente urbani.  Il  servizio  di  trasporto  pubblico  si  fonda  principalmente  su  due  direttrici  forti  di  grande comunicazione, tra Firenze e il Valdarno: una si sviluppa lungo il passo di San Donato, l’altra lungo la SR 69  “Valdarno”,  lato Pontassieve e Reggello.  La prima è caratterizzata da  frequenze di alta intensità,  serve  il  territorio  nel  settore  meridionale  lungo  la  SP  1  “Aretina  per  San  Donato” (connettendo i centri abitati di San Donato in Collina, Troghi e Cellai), utilizza la linea 351 ma non raggiunge  il  capoluogo.  La  seconda  è  caratterizzata  da  buone  frequenze,  serve  unicamente  il capoluogo  (limitatamente  alla  stazione  ferroviaria),  utilizza  le  linee  357,  358  e  360  ma  non interagisce direttamente con il resto del territorio comunale.  Secondariamente  il  servizio  di  trasporto  pubblico  usufruisce  di  una  ulteriore  direttrice  di comunicazione,  di minor  sviluppo  territoriale,  tesa  a  connettere  Firenze  con  Pontassieve.  Tale servizio utilizza  la  linea 350,  transita per Rosano e per  la metà delle  corse, una volta  raggiunto Pontassieve, prosegue per Rignano19. E’ caratterizzato da  frequenze complessivamente di media intensità (considerando solo  i transiti per Rosano), ma di scarsa  intensità se si considera  il tratto tra  le  località  di  Rosano  e  Rignano.  A  questa  direttrice  si  affianca    una  linea  appositamente dedicata  ai  soli  collegamenti  Pontassieve‐Rignano  (linea  363)  attiva  solo  la  mattina  e prevalentemente rivolta agli utenti delle scuole. Infine, esiste un servizio  interno al territorio comunale,  la cosiddetta “Circolare di Rignano”, che utilizza  la  linea  359  e,  seppure  caratterizzata  da  frequenze  di  scarsa  intensità,  consente  sia  il collegamento tra le linee sopracitate, sia la connessione con le parti di territorio da queste escluse.  

 1.1.4.  Il  sistema  della  sosta  è  privo  di  parcheggi  di  rilevanza  sovracomunale,  con  la  parziale eccezione  del  parcheggio  scambiatore  ubicato  presso  la  fermata  ferrovia  di  Rignano  (ex  scalo merci) capace di circa 70 posti auto20. La dotazione di parcheggi può contare su circa 152021 posti auto pubblici ubicati nei centri abitati 

18   Attraverso  le singole ditte che costituiscono  il consorzio (Sita spa, F.lli Alterini snc, Ala gt), nonché dalla ditta Sat 

che non fa parte del consorzio. 19   Ripassando da Rosano e dopo aver transitato per Volognano e Torri. 20   Inoltre, 4 posti auto riservati, 20 posti moto, 2 rastrelliere per biciclette.  21   Di cui 822, corrispondenti al 52% del totale, a Rignano. 

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principali  e  secondari,  tutti  con  funzioni  spiccatamente  urbane.  Solamente  Rignano  dispone  di posti auto disciplinati a rotazione (22 in totale)22. 

 1.1.5. Il sistema delle reti tecnologiche si compone di: 

- rete acquedottistica:  la rete è articolata in due settori: 

o il settore nord occidentale: serve  il centro abitato di Rosano,  la zona produttiva di Molinuzzo  (Rosano)  e  altre  località  che  si  trovano  principalmente  lungo l’infrastruttura acquedottistica23, è alimentato da sorgenti e pozzi ubicati in località Calcinaia24 e  in  località Castiglionchio25 ma  riceve una quota  integrativa che viene immessa sul settore dalla rete acquedottistica di Pontassieve26, utilizza i depositi di Calcinaia27, Il Colle28 e Castiglionchio29; 

o il  settore  centro‐meridionale:  serve  i  territori  di  Rignano,  Troghi,  San  Donato  in Collina, Pian dell’Isola e  si compone di  sub acquedotti parzialmente  interconnessi tra loro e alimentati esclusivamente da risorse endogene: 

 ‐   acquedotto  di  San  Donato  in  Collina:  serve  il  centro  abitato  di  San Donato  in Collina30. E’alimentato dai pozzi di Torre a Cona31 e utilizza  il deposito di S. Donato in Collina32; 

‐   acquedotto  di  S. Martino:  serve  il  borgo  rurale  di  S. Martino33  e  la località del territorio rurale Piazzettina  (Cafaggiolo)34. E’ alimentato dal pozzo S. Martino35 e utilizza il vicino e omonimo deposito36; 

‐   acquedotto  di  Bombone,  Torri  e  Volognano:  serve  i  centri  abitati  di Bombone  e  Torri,  i  borghi  rurali  di  Volognano,  Sarnese  e  S. Maria  e l’insediamento accentrato di S. Piero. E’ alimentato prevalentemente dal pozzo  e  dalla  sorgente  Pagnana37  e  parzialmente  dai  pozzi  Poderino, Fornace e Torre a Cona (grazie al collegamento con il deposito Nazio)38 e utilizza  i  depositi  di  Pagnana39,  di  Monte  Corneto40  (a  servizio, 

22   Ubicati nelle vicinanze del Municipio e in due punti distinti di Piazza XXV Aprile. 23   Castiglionchio,  Montioni  di  Sotto,  Montioni  di  Sopra,  Il  Colle,  Samprugnano,  Calcina,  Il  Moro,  il  Piombo, 

Ripigliatoio. 24   Sorgente Fonte dell’Abbraccio con   portata pari …  l/s, Sorgente Dell’Abbraccio con portata paria …  l/s, Pozzo Le 

Due Borra con portata pari a … l/s 25   Pozzo Castiglionchio con portata pari a …. l/s 26   Potabilizzatore S. Francesco sulla Sieve. 27   Situato a 185,2 metri slm e dotato di una capacità pari a 170 mc 28   Situato a 285  metri slm e dotato di una capacità pari a 75  mc 29   Situato a 190  metri slm e dotato di una capacità pari a 68  mc 30   Nonché alle località Il Bacio e Torre a Cona con portata complessiva pari a 8,3 l/s 31   Torre a Cona  1 e Torre a Cona 2. 32   Situato a 430 metri slm e dotato di una capacità pari a 100 mc. 33   Nonché l’insediamento accentrato di Piazzettina (Cafaggiolo) e  le località di Il Casino, Poggio Francoli, Il Poggio, C. 

Trebbio, Romacale, Poderino, Il Palagio.  34   Nonché le località di Il casino, Poggio Francoli, Il Poggio, C. trebbio, Il Palagio. 35   Ubicato nell’area della ex scuola elementare  attuale sede della VAB, con portata pari a 1,0 l/s. 36   Situato a 291.7 metri slm e dotato di una capacità pari a 30 mc. 37   Che presenta un utilizzo fortemente discontinuo legato alla stagionalità. 38   Con portate complessive di 7,3 l/s. 39   Situato a 253.3 metri slm e dotato di una capacità pari a 65 mc 40   Situato a 332. 2 metri slm e dotato di una capacità pari a 25 mc. 

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quest’ultimo,    principalmente  di  Bombone41,  S. Maria  e  S.  Piero),  di Sarnese‐Le  Siepi42  (a  servizio  di  Torri  e  Sarnese43)  e,  infine,  di Volognano44 (a servizio del borgo rurale di Volognano45); 

‐   acquedotto di Troghi‐Cellai‐Le Corti: serve i centri abitati di Troghi, Cellai e  l’insediamento  accentrato  di  Le  Corti.  E’  alimentato  dal  pozzo Poderino e dal pozzo Campo di Cino46 e utilizza  i depositi di Poderino47 (a servizio principalmente di Troghi e Cellai) e di Nazio48 (a servizio di Le Corti). 

‐   acquedotto di Rignano capoluogo:  serve il centro abitato di Rignano e la zona  produttiva  di  Pian  dell’Isola49.  E’  alimentato  dal  campo  pozzi  di Torre all’Isola50   e utilizza  i depositi   di Pirino51 e di Madonna52. In base alle esigenze del centro abitato di Rignano, quest’ultimo deposito può essere  alimentato  anche  dall’acquedotto  di  Bombone,  attraverso  il collegamento con Pagnana. 

 - rete fognaria e impianti di trattamento reflui:  

la  rete è costituita da quattro  sistemi  (rete di  smaltimento e  impianto di depurazione di Publiacqua53)  e  da  un  realtà  estremamente  frammentata  costituita  da  micro‐reti  di smaltimento locali connesse a impianti di depurazione privati (quando presenti): 

o sistema di Rosano: serve esclusivamente il centro abitato di Rosano, attraverso una rete  di  smaltimento  mista  con  tratti  di  rete  duale‐separata54  che  scarica direttamente  in  Arno  causa  un  prolungato  malfunzionamento  dell’impianto  di sollevamento  ubicato  in  prossimità  del  ponte  sul  Fiume  Arno  (diversamente, dovrebbe  scaricare  nel  depuratore  comprensoriale  di  Ischieto55  nel  Comune  di Pontassieve); 

o sistema di Rignano‐Bombone: serve  i centri abitati di Rignano  (ad eccezione degli insediamenti residenziali e sportivi di Via Roma) e Bombone56 attraverso una rete di  smaltimento  di  tipo  mista  con  tratti  di  tipo  duale‐separata57  che  scarica  nel depuratore  di  Rignano  situato  in  prossimità  del  Fiume  Arno  alla  fine  di  Via  del 

41   Nonché delle località Il Bosco, Novoli. 42   Situato a 300 metri slm e dotato di una capacità pari a 65 mc. 43   Nonché delle località Cerretello, Il Poggio, Le Siepi. 44   Situato a 285 metri slm e dotato di una capacità pari a 40 mc. 45   Nonché delle località Lavacchio, Le Case Nuove. 46   Con portate complessive pari a 3,4 l/s. 47   Situato a 304 metri slm e dotato di una capacità pari a 80 mc. 48   Situato a 416,7 metri slm e dotato di una capacità pari a 80 mc. 49   Nonché il centro abitato di S. Clemente nel Comune di Reggello. 50   Con portata complessiva pari a 15 l/s.  51   Situato a 175 metri  slm e dotato di una capacità pari a 80 mc. 52   Situato a 225 metri slm e dotato di una capacità pari a 140 mc. 53   Gestore del Servizio idrico integrato. 54   Lottizzazione di Via Michelucci e Mandruzza. 55   Impianto previsto per 36.000 abitanti equivalenti. 56   Nonché la località Lo Sdrucciolo. 57   Lottizzazioni di Via Carlo Alberto Dalla Chiesa, Via Ravera, Via Mons. Ferroni. 

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Molino58; o sistema di Torri: serve  il centro abitato di Torri e  il Centro terapeutico europeo di 

Boncioli  attraverso  una  duplice  linea  di  smaltimento,  una  rete  di  tipo misto  che raccoglie  i  reflui  dei  fabbricati  posti  a  nord  di  Via  De  Gasperi  scaricandoli direttamente nella rete scolante superficiale (Fosso del colle dell’Avello), una rete di tipo duale‐separata che raccoglie i reflui delle recenti lottizzazioni poste a sud di Via De Gasperi, nonché del Centro terapeutico europeo, scaricandoli nel depuratore di Boncioli59; 

o sistema di San Donato in Collina‐Troghi‐Cellai: serve i centri abitati di San Donato in Collina, Troghi e  Cellai attraverso una rete di smaltimento di tipo mista con tratti di tipo duale‐separata60 che scarica nel depuratore di Cellai61; 

o altri sistemi: una rete di smaltimento è presente nei borghi rurali di Sarnese62 e S. Maria63,  nell’insediamento  accentrato  di  Le  Corti64,  nella  zona  produttiva  di  Pian dell’Isola65,  negli  insediamenti  residenziali  e  sportivi  di  Via  Roma    a  Rignano66 mentre  l’insediamento accentrato di Le Valli dispone di un collettore che recapita direttamente nel Fosso del Selceto. Solamente a Le Corti è presente un impianto di depurazione67; 

o infine,  a  seguito  dell’attuazione  del  piano  di  recupero  “ex  Sansificio  Caldini”,  a Troghi, è stato realizzato un  impianto di depurazione privato68, ubicato all’interno della lottizzazione e al servizio solamente dei fabbricati del piano di recupero.  

 Il borgo rurale di Volognano, gli insediamenti accentrati di S. Piero, S. Martino, Torre Giulia‐Focardo, Montecucco,  La  Felce,  la  zona  produttiva  di Molinuzzo  (Rosano)  e  la  restante parte  del  territorio  rurale  non  dispongono  di  reti  per  lo  smaltimento  dei  reflui  né  di impianti di depurazione. 

 - rete elettrica:  

sono distinguibili le seguenti linee: o alta tensione (132 KV): il territorio comunale è attraversato dagli elettrodotti di alta 

58   Impianto previsto per 3.000 abitanti equivalenti. L’area in cui sorge il depuratore è stata interessata in passato da 

esondazioni che hanno danneggiato parte degli impianti, ora ripristinati. Si tratta di un impianto biologico a fanghi attivi  che  necessita  di  una  radicale  ristrutturazione  per  l’obsolescenza  di  tutte  le  apparecchiature  e dell’impiantistica presenti e  di un aumento di potenzialità per far fronte alla domanda di depurazione presente e futura. 

59   Impianto previsto per 450 abitanti equivalenti. 60   A San Donato  in Collina  (Via Papi), Troghi  (Via Terracini, Via Dossetti) e Cellai  (Via degli Ulivi,  lottizzazione a est 

della strada provinciale). 61   Impianto previsto per 1.500 abitanti equivalenti. 62   Con recapito diretto nel Fosso di Molinuzzo.  63   Con recapito diretto nel Fosso di Verrazzano. 64   Con parte della rete di tipo misto che scarica direttamente nel Fosso delle Corti e parte di tipo duale‐separata che 

scarica nel depuratore privato al servizio del Piano di recupero PR 4 “Le Corti”. 65   Con recapito diretto in Arno. 66   Con recapito diretto in Arno. 67   Impianto privato per 250 abitanti equivalenti. 68   Per 400 abitanti equivalenti, 

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tensione di Terna69 e della Rete  ferroviaria  italiana  (Rfi)70. Gli elettrodotti di Terna attraversano il territorio comunale in direzione nord‐sud nel settore orientale tra le località Salceto e Meleto e  in direzione est‐ovest nel  settore  settentrionale  tra  le località  Rosano  e Meleto.  Forniscono  energia  al  territorio  attraverso  le  relative cabine  di  trasformazione  primaria  (da  132  a  60  kV).  Nel  comune  di  Rignano  è presente uno solo di questi impianti localizzato in località Salceto. L’elettrodotto  di  Rfi  attraversa  il  territorio  comunale  in  direzione  nord/ovest‐sud/est  ed  è  costituito  da  due  linee  aeree  parallele  provenienti  da  Incisa  in  Val d’Arno che raggiungono  la cabina di  trasformazione primaria  localizzata  in  località Salceto  presso  il  posto  di  comunicazione  S.  Donato.  L’elettrodotto  è  dedicato  ai servizi di linea di Fs e non fornisce energia al territorio.  

o media  tensione  (60  KV):  le  linee  di  media  tensione  di  Enel  infrastrutturano  in maniera pressoché totale il territorio comunale alimentando i centri abitati, i borghi rurali e gli  insediamenti accentrati  (con esclusione di Montecucco,  raggiunto però dalla  linea  di  media  tensione  proveniente  dal  territorio  di  Bagno  a  Ripoli)  e  il territorio rurale (Castiglionchio‐Miransù a nord‐ovest, Meleto a nord‐est, Bisticci e Piscinale  a  sud‐ovest,  Poggio  Francoli  e  Salceto  a  sud‐est).  La  stazione  di trasformazione dall’alta alla media  tensione è ubicata  in  località Salceto e, con  la sola eccezione della rete connessa con Pontassieve, distribuisce  l’energia a tutto  il territorio comunale. La rete si sviluppa per 74.244 mt, di cui 44.995 con cavo aereo e 29.248 con cavo interrato. Quest’ultima modalità è stata impiegata soprattutto a Rignano capoluogo e  Rignano  ‐  Via  Roma  (aree  sportive),  Rosano,  Bombone,  San Donato  in  Collina, Torri,  San  Martino  e  Pian  dell’Isola  mentre  nel  territorio  rurale  tratti  di  linea interrata  si  trovano  in  località  Torricella,  Romacale,  Frassine,  Rispettoli  e nell’attraversamento  del    campeggio  Il  Poggetto.  Le  linee  di  media  tensione interrate affiancano in genere le strade, quelle aree, invece, tagliano il territorio con tratti lunghi e rettilinei seguendo le direzioni più efficaci. 

 - rete del gas:  

sono distinguibili le seguenti condotte: o condotte  ad  alta  pressione:  sono  costituite  dalla  “Rete  Regionale  Gasdotti” 

Valdarno  di  Snam  con  funzione  principale  di  movimentare  e  distribuire  il  gas naturale  in  ambiti  territoriali  delimitati,  tipicamente  su  scala  regionale.    Nel territorio comunale di Rignano è presente una condotta di tale livello, che arriva da Incisa ed entra a Rignano il località Pian del’Isola, per proseguire verso nord fino ai margini  del  centro  abitato  di  Rignano,  rimanendo  sempre  a  monte  della  linea ferroviaria  lenta  “Roma‐Firenze”  e prevalentemente  in  affiancamento  ad  essa.  In località  Il  Pratello,  dalla  condotta  si  stacca  un  braccio  che,  andando  in  direzione 

69   Gli elettrodotti di Terna sono costituiti dalle seguenti linee: “Rignano – Pontassieve” (con distanze di prima appros‐

simazione SX e DX di 23 metri), “Calenzano – Pontassieve der. Varlungo” (con distanze di prima approssimazione SX e DX di 18 metri), “Rignano – Pontassieve” e “Calenzano – Pontassieve der. Varluingo” in sovrapposizione verso Pontassieve (con distanze di prima approssimazione SX e DX di 28 metri) e “S. Barbara – Rignano” (con distanze di prima approssimazione SX e DX di 23 metri). 

70   L’elettrodotto  di  Rfi  è  costituito  dalla  seguente  linea:  alimentazione  linea  Direttissima  (con  distanza  di  prima approssimazione SX e DX di  21 metri). 

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ovest,  giunge al centro abitato di Troghi, affiancando per lo più le strade comunali “Di Poggio Francoli” e “Delle Serre”. A tale condotta si connette parte della rete di gas  di  media  pressione  di  Toscana  Energia  che  serve  il  territorio  comunale  di Rignano, attraverso gli impianti di primo salto IPRM (Impianto di prelievo, riduzione e misura) di Rignano  (in Via Roma  all’altezza del deposito  comunale) e di  Troghi (lungo Via Vecchia Aretina in località Le Poste).  Una  condotta  di  alta  pressione,  già  di  Toscana  Energia,  alimenta  direttamente Rosano e proviene dal Comune di Pontassieve;  in Via La Pira è ubicata  la cabina di primo salto per la trasformazione della pressione del gas da alta a media pressione.   

o condotte a media e bassa pressione: costituite dalla  rete di gas di media e bassa pressione a servizio del territorio comunale di Rignano sull’Arno di Toscana Energia. Si  possono  distinguere  tre  settori  di  distribuzione  territoriale:  un  settore settentrionale, alimentato da una rete di alta pressione proveniente dal Comune di Pontassieve  attraverso  il  ponte  sul  Fiume  Arno  che  distribuisce  il  gas  al  centro abitato di Rosano e alla zona produttiva di Molinuzzo  (Rosano); un settore centro meridionale alimentato direttamente dalla cabina di primo salto  IPRM  (gas Snam) ubicata in Via Roma a Rignano che distribuisce il gas alla rete di media pressione dei centri abitati di Rignano, Bombone, Torri, dei borghi  rurali di Sarnese e S. Maria, degli  insediamenti  accentrati  a  prevalente  carattere  residenziale  di  Le  Corti  e  S. Piero  e  produttivo  di  Pian  dell’Isola,  nonché  alle  seguenti  località  del  territorio rurale:  Moriano,  Romacale,  Boncioli,  Favilla,  Cerretello,  Il  Poggio71;  un  settore meridionale alimentato direttamente dalla cabina di primo salto  IPRM  (gas Snam) ubicata il località Le Poste all’interno del centro abitato di Troghi che distribuisce il gas  alla  rete di media pressione dei  centri  abitati di  Troghi, Cellai e  San Donato, degli  insediamenti  accentrati  di  La  Felce  e  Le  Valli  e  delle  seguenti  località  del territorio rurale: Il Bacio, Poggio Rosso, Pienpiettole, Il Piano e Piano di Fontana72.  La rete di Toscana Energia nel  territorio comunale di Rignano sull’Arno si sviluppa per 42.483 mt di  lunghezza,  il 62 % dei quali  in tubazioni di acciaio (26.223 mt)   e 38%  in tubazioni di polietilene (16.260 mt). 

 - rete della telefonia fissa:  

l’ente gestore non ha ancora risposto alla richiesta del Comune di fornitura di dati relativi a reti, impianti e servizi della telefonia fissa del rame e delle fibre ottiche.    

 ‐ impianti di radio‐comunicazione:   

gli  impianti  riguardano  la  telefonia  mobile  (Stazioni  radio  base  –  SRB)  e  la  diffusione radiotelevisiva (impianti RTV) e sono ubicati nelle seguenti località:  

‐ Poggio Firenze (4 antenne RTV73); ‐ Poggio della Mandruzza (21 antenne RTV74, 2 antenne  SRB75); 

71   Sono serviti anche Leccio e S. Clemente nel territorio comunale di Reggello. 72   E’ servita anche la località Bottega Nuova nel territorio comunale di Bagno a Ripoli. 73   Virgin radio italy spa, Radio blu srl, Teleippica srl, Radio studio 105. 74   Sep srl, Associazione Radio Maria, Elemediua spa, Telecom  Italia Media Broadcasting srl, CTG srl, Toscana TV srl, 

Sesta Rete emittante televisiva toscana soc‐coop, Rai Way spa, TRL 102,500 HIT Radio, TVR Teleitalia srl, La Pulce Telelibera  Firenze,  Gruppo  cinque  srl,  Radio  Subasio  srl,  Radio  Pulce  srl,  Elemedia  spa,  Tele  Iride  società cooperativa, Tierre punto di telecomunicazione srl, RDF radio diffusione suono spa, Probo srl, Antenna 5 srl. 

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‐ Cafaggiola c/o Poggio Mandruzza (2 antenne RTV76); ‐ La strinata (1 impianto SRB77); ‐ Rignano capoluogo c/o depuratore (2 antenne SRB78); ‐ Rignano capoluogo c/o ex Bruschi‐ferrovia (2 antenne SRB79); ‐ Troghi (2 antenne SRB80); ‐ Le Valli c/o Autostrada (2 antenne SRB81); ‐ Salceto c/o “Posto San Donato” delle Ferrovie dello Stato (1 antenna SRB82) ‐ Pian dell’Isola (1 antenne SRB83) 

 Nelle  località  Poggio  Firenze84  e  Poggio  della Mandruzza,  le  attrezzature  riguardanti  gli impianti  per  la  diffusione  radiotelevisiva  interessano  aree  appositamente  dedicate  e recintate.  Solo  recentemente e  solamente per  il  sito di Poggio  Firenze,  si è provveduto, attraverso  apposita  variante  al  Regolamento  urbanistico,  a  definirne  una  specifica  e appropriata destinazione urbanistica85.  La rete della telefonia mobile dispone di stazioni radio base ubicate nel territorio comunale in modo da  servire  i centri abitati e  le principali vie di comunicazione  (autostrada e  rete ferroviaria) e riguardano impianti per lo più costituiti da singoli antenne in parte costituite da attrezzature mobili. 

 - Sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani:  

servizio affidato all’Azienda AER Spa con sede a Rufina, che eroga servizi di raccolta di rifiuti indifferenziati, differenziati,  spazzamento  strade e manutenzione del  verde pubblico86.  Il servizio è effettuato  attraverso  la  raccolta  con  cassonetti  stradali  (di  grande  volumetria, attraverso  compattatori  automatici  a  caricamento  laterale),  contenitori  di  prossimità (contenitori più piccoli, attraverso compattatori tradizionali a caricamento posteriore) e la raccolta porta a porta. Questa ultima  in particolare viene effettuata a Rosano per tutta  la tipologia di rifiuti e a Rignano per carta e cartone. I rifiuti raccolti, non differenziati e parte di  quelli  differenziati,  sono  destinati  alla  discarica  di  “Podere  Rota”  nel  Comune  di Terranova Bracciolini. In  località Burchio, nel Comune di  Incisa  in Val d’Arno, è ubicato  il  “Centro di  raccolta e separazione dei  rifiuti prodotti dalle aziende agricole” che a breve  sarà  integrato da una 

75   Wind Telecomunicazioni spa, Telecom Italia spa. 76   Tv1 spa, Rete 7 spa. 77   Vodafon e Omnitel NV. 78   N. 2 antenne H3 G spa.  79   Vodafon e Omnitel NV, RFI spa. 80   Wind Telecomunicazioni spa, Telecom Italia spa. 81   H3 G spa, Vodafon e Omnitel. 82   RFI spa. 83   Ifracom (Comune di Rignano sull’Arno, autorizzazione attraverso permesso a costruire n. 21 del 23.05.2007). 84   Località già individuata nel “Piano Nazionale integrato di assegnazione delle frequenze per la radiodiffusione televi‐

siva in tecnica digitale” quale sito strategico nazionale identificato con il n°3327 e la denominazione di “Poggio Fi‐renze” (rif. Deliberazione n.15/03/CONS del 29.01.2003 dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni). 

85   Variante al Regolamento urbanistico per la “Perimetrazione attrezzatura per il terziario e servizi”, adozione Del. CC n. 61 del 30. 

86   Nel dettaglio:    raccolta differenziata,    raccolta RSU,  lavaggio  cassonetti,  spazzamento  stradale, pulizia  aree per mercato, raccolta rifiuti ingombranti, raccolta amianto e manutenzione del verde pubblico. 

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“Stazione ecologica” a servizio dei comuni di Rignano e Incisa87.  I dati relativi alla produzione totale annua di rifiuti solidi urbani e alla percentuale annua di raccolta  differenziata  rivelano  che  il  comune  di  Rignano  è  uno  dei  più  virtuosi  della provincia di Firenze88. La produzione di rifiuti totale procapite, infatti, è inferiore alla media provinciale,  mentre  la  percentuale  di  raccolta  differenziata  è  superiore.  In  particolare nell’ultimo quinquennio a fronte di un RSU totale procapite in costante diminuzione, risulta aumentata regolarmente la percentuale di raccolta differenziata.  Nel territorio comunale è presente  l’area per  lo stoccaggio e trattamento  inerti gestita da Banchetti Strade s.r.l89, ubicata nell’ansa del fosso del Selceto separata e marginalizzata dal tracciato della Direttissima. 

  

2. Valutazione diagnostica  2.1. Criticità funzionali 2.1.1.  La  funzionalità del  sistema  infrastrutturale, nel  territorio  comunale, evidenzia  le  seguenti situazioni di criticità: 

- sistema della mobilità: o la mancanza di un sistema  intermodale di  trasporto, associata alla assenza di una 

politica della mobilità di area vasta, favorisce il ricorso al mezzo di trasporto privato su  tutto  il  tragitto  origine‐destinazione  degli  spostamenti  comunali  e sovracomunali; 

o i tracciati di connessione sovracomunale, sia autostradali che ordinari:  producono  frammentazione  ambientale,  creando  barriere  alle  relazioni 

87 Il piano straordinario dell’ATO “Toscana Centro” ha previsto che i Comuni di Pontassieve, Pelago e Rignano

sull’Arno dispongano di una stazione ecologica quale luogo attrezzato dove organizzare la raccolta dei rifiuti in-gombranti e altri materiali. Tale attrezzatura è stata realizzata e ubicata nel Comune di Pontassieve presso l’impianto di incenerimento “I Cipressi”. La notevole distanza rispetto al territorio comunale di Rignano ha probabilmente in-fluito sul fenomeno dei conferimenti impropri favorendo la decisione di individuare una nuova stazione ecologica per i Comuni di Rignano e Incisa.

88 Dati raccolta rifiuti ultimi cinque anni:

Produzione di rifiuti solidi urbani nel periodo 2006 – 2010 Comune di Rignano sull’Arno

ANNO ABITANTI RESIDENTI

RSU (t/anno)

RSU Procapite (t/anno)

% RD (t/anno)

2006 8.109 4.588,66 0,566 33,29 2007 8.251 4.627,48 0,561 35,62 2008 8.371 4.460,10 0,533 37,86 2009 8.533 4.473,17 0,524 43,75 2010 8.725 4.487,44 0,519 47,30

Produzione di rifiuti solidi urbani anno 2009

Provincia di Firenze 2009 991.862 625.824,00 0,631 38,85

 89   L’area è classificata dal RU, art. 30 delle NTA, come Zona omogenea “D” industriale e artigianale e sottozona “D1”, 

costituita da aree già edificate. 

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ecologiche locali;  soffrono  di  congestione  da  traffico,  con  accentuazione  dei  fenomeni  di 

inquinamento acustico e atmosferico che generano situazioni di sofferenza nel sistema insediativo accentrato e sparso che ricade nelle aree sensibili ai tracciati; 

o gli spostamenti  interni ai centri abitati sono affidati alle strade matrici di  impianto storico,  raramente  integrate  dalla  viabilità  recente  realizzata  con  i  nuovi insediamenti,  che hanno  costituito, di  contro,  addizioni parassitarie nei  confronti delle infrastrutture della mobilità.  

- sistema della sosta: il territorio comunale, in particolar modo nei centri abitati, soffre per la presenza  diffusa  e  disordinata  delle  auto  in  sosta.  Il  fenomeno  sembra  riconducibile essenzialmente alla casualità della crescita urbana e della distribuzione delle funzioni, oltre che alla mancanza di una politica organica della mobilità e della sosta. In particolare: 

o la mancanza di un sistema di parcheggi gerarchizzato e/o a tariffa differenziata per la sosta veicolare dei residenti, dei  lavoratori, dei clienti e/o dei visitatori produce l’utilizzazione casuale degli spazi esistenti e aumenta le disfunzioni nel sistema della sosta;  

o l’accentramento  di  funzioni  attrattrici  di  traffico  nelle  aree  urbane  aperte  alla circolazione  veicolare, ma  incapaci  di  garantire  adeguate  dotazioni  di  parcheggi, genera disfunzioni e conflitti nella utilizzazione della viabilità pubblica; 

o la  mancanza  di  parcheggi  a  servizio  delle  aree  urbane  centrali  provoca l’occupazione dello spazio pubblico da parte delle auto in sosta, con snaturamento dell’immagine e delle funzioni di detti spazi;  

o la mancanza di parcheggi scambiatori aumenta le difficoltà di scambio intermodale ed  esaspera  gli  effetti  della  mancata  realizzazione  di  un  sistema  integrato  di trasporto di scala metropolitana e subregionale; 

o buona parte degli spazi per  la sosta veicolare privata, realizzati all’interno dei  lotti edificati  in ossequio  alle  norme  che  regolano  i  titoli  abilitativi  edilizi, presentano utilizzazioni  improprie, con conseguente occupazione degli spazi pubblici da parte dei mezzi privati. 

 - sistema delle reti tecnologiche: 

o rete acquedottistica:  l’assenza  della  rete  acquedottistica  a  servizio  di  alcuni  insediamenti accentrati90 e di alcuni settori territoriali del territorio rurale91; 

l’assenza di connessione ai  sistemi  territoriali  limitrofi  (di certo e garantito approvvigionamento)  quali  Pontassieve  (potabilizzatore  di  S.  Francesco  ‐  Fiume Sieve) o Firenze (potabilizzatore di Anconella ‐ Fiume Arno) rendono il sistema acquedottistico di Rignano vulnerabile e scarsamente adattabile ad affrontare le crisi e le emergenze ordinarie e straordinarie; 

il  soddisfacimento  appena  sufficiente  del  fabbisogno  idrico  da  parte  del sistema  di  approvvigionamento  e  distribuzione  della  risorsa  che  risulta  al 

90   Torre Giulia‐Focardo, Montecucco. 91   Settore nord orientale di Miransù, settore nord occidentale di Meleto, Settore centrale di Fonte Petrini e settore 

sud occidentale di Bisticci e Casalmonte. 

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limite delle necessità della popolazione attualmente insediata92 e manifesta situazioni  di  particolare  sofferenza  in  particolar  modo  nei  periodi  di insufficiente ricarica della falda; 

o rete fognaria e impianti di trattamento reflui:   il  parziale  allacciamento  della  rete  fognaria  di  alcuni  centri  abitati,  borghi 

rurali e insediamenti accentrati93 agli impianti di depurazione;  l’assenza di una rete di smaltimento e di impianto di depurazione per alcuni 

insediamenti accentarti94;  la necessità di incrementare la capacità del depuratore di Rignano;  la  necessità  di  ottimizzare  l’uso  del  depuratore  di  Boncioli  attraverso 

l’allacciamento delle reti non connesse di Torri e Sarnese;  la necessità di ottimizzare l’uso del depuratore privato di Le Corti attraverso 

l’allacciamento della rete non connessa dello stesso centro abitato e la presa in carico del depuratore da parte di Publiacqua;    

o rete elettrica:  i tracciati delle linee ad alta tensione che attraversano il territorio comunale 

ignorando  la  struttura  morfologica  e  semiologia  e,  più  in  generale,  la struttura paesaggistica; 

i rischi di  inquinamento elettromagnetico dovuto alle  linee di alta tensione (132 Kv) Terna95 e di Rfi alimentazione della  linea  ferroviaria Direttissima, con criticità già evidenziate per i centri abitati di Torri, Troghi96, San Donato in Collina97,  la zona produttiva di Molinuzzo e per  le  località C. Trebbio, C. Vecchia e Piazzettina; 

o rete del gas:  l’assenza  di  allacciamento  alla  rete  di media  pressione  per  alcuni  borghi 

rurali e insediamenti accentrati98 ;  l’  assenza  di  allacciamento  alla  rete  di media  pressione  per  ampi  settori 

territoriali 99; o rete della telefonia fissa: 

l’ente gestore non ha ancora risposto alla richiesta del Comune di fornitura di dati relativi a reti,  impianti e servizi della telefonia fissa del rame e delle fibre ottiche; 

o impianti di radio‐comunicazione:  l’impatto  visuale  in  ambiti  di  valore  paesaggistico  degli  impianti  di  radio‐

comunicazione RTV e SRB di Poggio della Mandruzza e di Poggio Firenze; 

92   Con riferimento alla popolazione del 2005. 93   Rignano‐Via Roma, Rosano, Torri (in parte), e zona produttiva di Pian dell’Isola, nonché i borghi rurali di Sarnese, S. 

Maria e gli insediamenti accentrati di Le corti (in parte), Le valli e La Felce (in parte). 94   Borghi  rurali di Volognano e S. Martino, insediamenti accentrati di S. Piero, Torre Giulia – Focardo, Montecucco, 

area produttiva di Molinuzzo.  95   Elettrodotti “Calenzano‐Pontassieve der. Varlungo”, “Rignano‐Pontassieve” e “S. Barbara‐Rignano”. 96   Nelle  recenti  lottizzazioni di Via Dossetti, Chiesa parrocchiale del Sacro Cuore e nel previsto  insediamento com‐

merciale per media struttura di vendita.  97   Lottizzazioni di Via Chiarantini. 98   Boghi rurali di Volognano e S. Martino, insediamenti accentrati di Montecucco, Torre Giulia‐Focardo. 99   Settore nord‐occidentale di Castglionchio e Miransù, settore nord orientale di Meleto, settori centrali di Badiuzza,  

S. Cristoforo in Perticaia, Poggio Francoli, settore sud‐occidentale di Bisticci e Casalmonte. 

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i  rischi  di  inquinamento  elettromagnetico  degli  impianti  di  radio‐comunicazione RTV e SRB ovunque posizionati.  

o Raccolta e smaltimento dei rifiuti soli urbani:  il conferimento  improprio di rifiuti, soprattutto  ingombranti  (mobili, detriti 

da demolizioni edilizie, ecc.), presso le postazioni di cassonetti100;  la difficoltà ad espletare correttamente  la pulizia delle strade a Rignano, a 

causa della presenza delle auto in sosta, nonostante il divieto indicato nella cartellonistica specifica; 

la difficoltà a espletare la pulizia delle aree di mercato alla conclusione dello stesso; 

l’assenza del servizio di raccolta dei rifiuti nei settori territoriali centrale di Moriano e sud‐orientale di Bisticci e Casalmonte. 

 

100  Ciò avviene soprattutto nelle seguenti località: Le Corti, Badia a Pagnana, Poggio Torri e Volognano. 

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Sistema sociale   

1. Descrizione  

1.1 Componenti costitutive 1.1.1. Il sistema sociale del territorio comunale si compone principalmente di: 

 - sistema delle attrezzature e dei servizi di rilevanza sociale: 

o di livello sovracomunale. Comprende il Centro Terapeutico Europeo CTE di Boncioli a Torri101. 

 o di livello urbano e/o comunale. Comprende: 

servizi di base: - strutture  scolastiche  dell’infanzia  e  dell’obbligo102:  due  asili  nido, 

ubicati   a Rignano e Troghi103; due  scuole dell’infanzia104, ubicate a Rignano  e  Troghi105;  due  scuole  primarie106,  ubicate  a  Rignano  e Troghi; una scuola secondaria di primo grado107, ubicata a Rignano. Il centro abitato di Rosano e  il borgo rurale di Volognano108 utilizzano esclusivamente  le  strutture  scolastiche  ubicate  nel  Comune  di Pontassieve. Le strutture scolastiche sono aggregate in poli scolastici polifunzionali,  a  Rignano  in  Via  della  Pieve109,  a  Troghi  in  Via Aretina110.  Nell’anno scolastico 2012/2013 inizierà la ristrutturazione “verticale” dell’organizzazione  scolastica  per  i  comuni  di  Rignano  e  Incisa attraverso  la costituzione dell’Istituto Comprensivo che riunirà sotto una  unica  direzione  didattica  le  scuole  dell’infanzia,  primarie  e secondarie  di  primo  grado  dei  due  comuni111.  L’istituzione dell’Istituto  Comprensivo  faciliterà  la  soluzione  di  problemi organizzativi  e  consentirà una maggiore  efficienza  e ottimizzazione delle risorse (strutturali, umane, economiche e strumentali). 

- strutture  socio‐sanitarie:  due  strutture  pubbliche  facenti  capo  al 

101  Azienda privata, leader in Toscana per i servizi socio‐sanitari per disabili. Si occupa di circa 200 disabili e dispone di 

130 operatori. Si caratterizza come un sistema di aziende dedicate alla disabilità ognuna specializzata per un ruolo specifico:  attività  di  riabilitazioni  psico‐fisiche  attraverso  strutture  specializzate,  attraverso  attività  connesse all’agricoltura,    attività  sportive  legate  al  maneggio,  pesca  sportiva,  casa  famiglia.  Attualmente  occupa complessivamente 40 ettari di  superficie di  cui 20  tenuti a bosco e  i  restanti 20 gestiti da una azienda agricola “Antico Colle” che integra e completa  le attività del sistema CTE. 

102  Strutture pubbliche 103  A Troghi opera inoltre un asilo privato presso il domicilio dell’educatore.   104  Già scuole materne. 105  A S. Donato in Collina opera anche una scuola dell’infanzia privata paritaria.  106  Già scuole elementari. 107  Già scuole medie. 108  Nonché i relativi settori territoriali di riferimento di Castglionchio‐Miransù e Lavacchio‐Meleto 109  All’interno del polo  scolastico vi è anche  la Direzione di Circolo didattico,  la palestra della  scuola  secondaria di 

primo grado, il centro cottura, il palazzetto dello sport, la piscina comunale.   110  All’interno del polo vi è anche la palestra della scuola primaria. 111  Staccando le scuole secondarie dalla direzione didattica di Figline. 

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Presidio socio‐sanitario dell’ASL e ubicate a Rignano (Distretto socio sanitario e Centro socio riabilitativo “Aquilone”).112 

- strutture  dell’associazionismo  di  base  e  circoli  ricreativi:  sono presenti  10  circoli  ricreativo‐culturali  funzionanti, ubicati nei  centri abitati113. 

- strutture dell’associazionismo di base  ‐ associazioni di volontariato, culturali,  ricreative, politiche:  sono presenti 31 associazioni ubicate nei centri abitati e nel territorio rurale114. 

- verde  attrezzato  ad  uso  ricreativo115:  Parco  Baden  Powell  di Rignano116 e Parco della Luna di Cellai117.  

- verde attrezzato e strutture pubbliche per lo sport: sono presenti tre impianti  per  il  calcio,  ubicati  a  Rignano  (n.2)118  e  Troghi119,  tre  impianti  per  il  tennis  ubicati  a  Rignano120,  due  impianti  polivalenti ubicati  a  Rignano121  e  Cellai122,  tre  impianti  per  calcetto  ubicati  a Rignano123,  Troghi124  e  San  Donato  in  Collina125.  A  Rignano  sono presenti  il palazzetto dello  sport,  la piscina  comunale e  la palestra della  scuola  secondaria  di  primo  grado  all’interno  del  polo scolastico126.  A  Troghi  è  presente  la  palestra  della  scuola  primaria all’interno del polo scolastico127.   Altri  impianti sportivi privati sono presenti  a  Le  Corti128,  Bombone129,  Torri130,  mentre  non  risulta attualmente in attività il maneggio di Meleto. 

- uffici postali: Rignano, Troghi, San Donato in Collina. - farmacie: Rignano, Troghi. 

112  Nel  territorio  comunale  operano  anche  2  strutture  socio‐sanitarie  private  ubicate  a  Rignano  (prestazioni 

ambulatoriali di  specialistica  e diagnostica presso  la  sede della Croce Rossa  in  Piazza Martiri della  Libertà)  e  a Troghi (ambulatori medici e prelievo per analisi del sangue presso la sede della Croce Azzurra). Inoltre, 2 strutture che assicurano il servizio 118 ubicate a Rignano (Croce Rossa) e Troghi (Croce Azzurra). 

113  Rignano (n.2), Troghi, Cellai, S. Donato in Collina, Rosano, Bombone. 114  Tra  le quali, quelle che dispongono di una sede propria sono: Rignano  (n.5)  (Gruppo Scout Agesci, Associazione 

Avis, Associazione La Formica, Associazione ASEBA, Associazione Auser), Troghi (Croce Azzurra), S. Martino (VAB – Volontari antincendi boschivi).  

115  Sono considerati i giardini di rilevanza urbana. 116  Giardini di Via Indipendenza. 117  Vi sono  inoltre giardini di più piccola dimensione   ma comunque adeguatamente attrezzati a Rignano  (n.3), San 

Donato in Collina, Troghi, Torri, Bombone, Rosano. 118  Stadio comunale e campo da calcio in terra battuta  presso il polo sportivo di Via Roma. 119  Campo da calcio in terra.  120  Campo da tennis in terra rossa, in cemento e coperto presso il polo sportivo di Via Roma.  121  Per  la  pallacanestro  e  la  pallavolo  in  cemento  (attualmente  coperto  e  utilizzato  anche  per  le manifestazioni 

folcloristiche e feste) presso gli impianti sportivi di Via Roma. 122  Per il calcetto e il tennis in sintetico. 123  In sintetico presso gli impianti sportivi di Via Roma. 124  In sintetico. 125  In terra. 126  La piscina è ubicata nello stesso edificio che ospita la scuola primaria. 127  Struttura funzionalmente indipendente che viene utilizzata anche per finalità extra‐scolastiche. 128  Centro ippico “Scuderia Perlini” e impianto per la pesca sportiva “Lago dei Pioppi” 129  Centro ippico “La Cavallerizza”. 130  “Polisportiva Blù”, all’interno della più  complessa attività del Centro Terapeutico Europeo  (corsi di equitazione, 

pesca sportiva, vasca tattile). 

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- altre  attrezzature  pubbliche:  sono  presenti  a  Rignano  la  biblioteca comunale131,  la  ludoteca  comunale132  e  il  centro  cottura comunale133,  mentre  a  Torri  è  presente  un  centro  comunale polivalente134.  

servizi pregiati: Impianti sportivi di Rignano di Via Roma.   

- iniziative di  rilevanza socio‐economico‐culturale. Costituiscono  ricorrenze significative per la società locale e per la sua attuale caratterizzazione identitaria, oltre che eventi capaci di  legare  le tradizioni con gli attuali scenari socio‐economico‐culturali. Comprendono  la “Festa del Perdono” di   Rignano,  l’”Antica  fiera del bestiame” di Rignano,  il  “Tiro del Cacio” di Torri‐Sarnese. 

  

2. Valutazione diagnostica  

2.1. Criticità funzionali 2.1.1. La funzionalità del sistema sociale nel territorio comunale evidenzia le seguenti condizioni di criticità: 

 - attrezzature e servizi di rilevanza sociale e di livello sovracomunale: 

o Centro Terapeutico Europeo CTE di Torri:  scarsa integrazione con i servizi offerti dal Comune di Rignano; 

 - attrezzature e servizi di rilevanza sociale e di livello comunale: 

o la  diffusione  degli  insediamenti  residenziali  nel  territorio  rurale  impedisce  una relazione  diretta  tra  la  domanda  e  l’offerta  di  servizi,  generando  la  gravitazione degli insediamenti rurali, sparsi e accentrati, sui centri abitati principali; 

o la dimensione ridotta dei centri abitati secondari rende problematica una adeguata presenza dei servizi di base, generando la gravitazione sui centri abitati principali; 

o per  quanto  riguarda  le  strutture  scolastiche  dell’infanzia  e  dell’obbligo  sono presenti  tutti  gli  ordini  scolastici.  Le  strutture  scolastiche  sono  aggregate  in  due poli135  integrate  da  attrezzature  sportive  (palestre,  piscina)  e  da  servizi complementari  (amministrativi,  centro  cottura  comunale).  Tale  articolazione  è  il risultato  di  una  progressiva  opera  di  aggregazione  delle  strutture scolastiche136operato nel tempo dall’Amministrazione comunale, ottenendo già un significativo e soddisfacente  livello di gestione integrata e realizzando un’adeguata 

131  Con annessa un piccola sala adibita ad auditorium attualmente inagibile. 132  Ludoteca “Aquilone” all’interno dello stesso edificio che ospita il Centro socio riabilitativo omonimo. 133  Localizzato all’interno del Polo scolastico di Rignano. Si preparano i pasti per tutte le scuole del Comune di Rignano 

(compresa  la  scuola  dell’infanzia  privata  paritaria  di  S.  Donato  in  Collina),  per  i  dipendenti  comunali,  per  i frequentatori dei centri estivi, per gli ospiti dell’Amministrazione Comunale nelle manifestazioni ufficiali e durante i convegni che il Comune organizza. Il Centro cottura dispone degli spazi mensa. 

134  Ospita un’associazione culturale, spazi per i giovani, sede di seggio elettorale e studio del medico di base. 135  Una struttura scolastica esterna ai due poli risulta la scuola dell’infanzia privata paritaria di San Donato in Collina. 136  Scuole  dell’infanzia  e  primarie  erano  presenti  a  Rosano  (ora  sede  Circolo  Arci),  Torri  (ora  sede  centro 

polifunzionale  comunale), S. Martino  (ora  sede Associazione VAB), San Donato  in Collina  (ora  sede della  scuola dell’infanzia privata paritaria “Rossi di Montelera”. 

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economia di scala.  Il centro abitato di Rosano e  il borgo rurale di Volognano con  i rispettivi  settore  territoriali  di  riferimento  (Castglionchio‐Miransù  e  Lavacchio‐Meleto) usufruiscono delle scuole di Pontassieve utilizzando una apposita  linea di scuolabus. Gli  asili nido  soddisfano  circa  l’84% della domanda    (ad oggi  risultano liste  di  attesa  di  10  bambini,  il  15%  dei  quali  proveniente  da  fuori  comune).  Il servizio di trasporto scuolabus risulta imprescindibile137, per la concentrazione delle scuole nei due  centri  abitati maggiori, per  la mancanza di percorsi  ciclo‐pedonali nelle  aree  pianeggianti  e  di  percorsi  pedonali  protetti  nella  parte  alta  del capoluogo138 (situazione che rende indispensabile per ragioni di distanza, pendenze, e  sicurezza  stradale  l’accompagnamento  dei  bambini  a  scuola  attraverso  un automezzo pubblico o privato). Le strutture scolastiche  risultano sufficientemente recenti con  la sola eccezione della scuola secondaria di primo grado di Rignano e della  scuola  primaria  di  Troghi  che  lamentano  vetustà  nella  struttura  e  negli impianti, necessità di manutenzioni continue e adeguamenti  funzionali139. Per  tali scuole  è  possibile  pensare  a  interventi  di  ricostruzione  dell’edificio  scolastico  e ricollocazione all’interno dello  stesso polo.  Inoltre,  le  scuole di Rignano,  scontano soprattutto   difficoltà di accesso e di sosta, mentre  le scuole di Troghi mancano di spazi aperti pertinenziali quantitativamente e qualitativamente adeguati.  Per  l’Ufficio Pubblica Istruzione del Comune di Rignano  l’attuale sistema scolastico rignanese sembrerebbe in grado di garantire l’accoglienza dei bambini anche in fu‐turo a condizione che vengano effettuati dei riequilibri territoriali nelle destinazioni zonali per poli (spostando, ad esempio,   alcuni bambini dei settori territoriali di Le Corti, S. Piero e S. Maria dal polo di Troghi a quello di Rignano) con vantaggio anche per il servizio di trasporto scolastico. Così facendo le strutture scolastiche risulterebbero adeguate all’attuale domanda e a  quella  futura.  Allo  scopo,  non  risultano  allarmanti  le  attuali  conoscenze demografiche  in  termini di alunni potenziali dovuto  soprattutto a  componente di popolazione  immigrata  (e  in  particolar  modo  per  quella  di  provenienza extracomunitaria). 

o le  strutture  socio‐sanitarie:  il  comune  di  Rignano  dispone  di  un  unico  punto  di erogazione  delle  prestazioni  socio  sanitarie  attualmente  concentrate  presso  il distretto del capoluogo al piano  superiore del centro polifunzionale di Piazza   dei Martiri della Libertà    (che ospita anche un supermercato140 e un circolo  ricreativo culturale141).  Tale  scelta  logistica  sconta  però  notevoli  problemi  di  accessibilità  e sosta  a  causa  della  presenza  “concorrenziale”  del  supermercato  in  termini  di occupazione  dei  posti  auto  disponibili.  La  risposta  in  termini  di  servizi  erogati  è 

137  Il Comune di Rignano dedica a questo particolare capitolo di spesa grandi risorse disponendo per tale servizio di  

ben  5  dipendenti  (autisti)  e  7  automezzi.  In  questo  settore  il  Comune  ha  già  operato  per  la riorganizzazione/ottimizzazione del sistema  (concentrando e riducendo  le fermate e modificando  la destinazione scolastica  di  alcune  aree  del  territorio  rurale  effettuando  in  tal modo  un minor  numero  di  km  percorsi  e  di combustile consumato)  

138  Utilizzano  il trasporto pubblico scolastico  il 49 % degli alunni delle scuole di Rignano (considerando che qui sono presenti tutti e tre gli ordini scolastici risulta un dato sufficientemente alto). 

139  In particolare  la scuola secondaria di Rignano necessita di urgenti  lavori di  ristrutturazione della copertura della palestra e la scuola primaria di Troghi di lavori di ristrutturazione della copertura. 

140  Supermercato Coop, media struttura di vendita. 141  Casa del popolo‐Circolo Arci. 

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fortemente integrata e supportata dalla vicina struttura privata convenzionata della Croce Rossa Italiana (ubicata nella stessa piazza). Troghi  non  dispone  di  un  presidio  socio‐sanitario  pubblico,  né  di  un  suo distaccamento, ma si avvale dei servizi erogati dalla struttura di Rignano e solo  in minima  parte  dagli  ambulatori medici  presso  la  Croce  azzurra142.  Gli  altri  centri abitati, borghi rurali e insediamenti accentrati risultano dipendenti dalla struttura di Rignano.  Sono  assenti  residenze  sociali  assistite  per  anziani  sia  pubbliche  che private; 

o la rete dei circoli ricreativi e culturali denuncia difficoltà di gestione e necessita di definire ruoli adeguati alle mutate gerarchie del sistema insediativo territoriale; 

o il  verde  attrezzato  ad  uso  ricreativo  evidenzia  una  presenza  episodica.  Il  Parco “Baden  Powell”  di  Rignano,  il  più  grande  tra  gli  spazi  verdi  ricreativi,  presenta problemi di qualità e di fruibilità dello spazio verde,  isolato all’intero di un carente sistema del verde urbano capace di esplicare funzioni di rigenerazione ambientale. Nel  centro  abitato  di  Troghi  non  sono  state  valorizzate  adeguatamente  le  aree lungo il Fosso di Troghi143. Il Parco della Luna a Cellai, in corso di ultimazione, potrà convenientemente  cercare  delle  sinergie  con  il  vicino  campeggio.  I  centri  di  San Donato  in  Collina,  Torri,  Bombone,  Rosano  dispongono  di  aree  verdi  che  però costituiscono realtà episodiche e soprattutto non connesse a un più ampio sistema del verde e di percorsi pedonali, solo alcuni dei quali hanno  le caratteristiche per diventare  delle  centralità  urbane.  Il  Comune manca  di  strutture  per  la mobilità all’aria aperta di carattere non competitivo. Le attività sportive al chiuso si svolgono in  strutture  specialistiche  e  autonome  anche  se  funzionalmente  integrate  con  le strutture scolastiche.  

o gli uffici postali sono presenti a Rignano, a Troghi e San Donato in Collina, lasciando completamente  scoperto  l’intero  settore  settentrionale  del  territorio  comunale compreso  tra  Rosano  e  Torri.  A  tale  proposito  occorrerebbe  incentivare  la trasformazione  in  empori  polifunzionali144,  ad  esempio,  delle  “botteghe”  già presenti (Rosano, Torri, Le Valli);  

o servizi  pregiati:  gli  impianti  sportivi  di  Rignano  ‐  Via  Roma  non  sviluppano  le opportunità  connesse  alla  vicinanza  con  il  Fiume  Arno  al  fine  di  costituire,  ad esempio, una struttura qualificata del  futuro parco  fluviale; a tale scopo si ricorda che  non  si  è  data  attuazione  al  bacino  di  canottaggio  previsto;  risultano  inoltre separati dalle restanti aree di Rigano capoluogo, causa  la cesura determinata dalla linea  ferroviaria e di difficile  accessibilità pedonale; nonostante  costituiscano una notevole aggregazione di impianti (per il calcio, il tennis, la pallacanestro/pallavolo) mancano  di  un  disegno  urbano  capace  di  configurare  un  luogo  qualificato; condividono alcuni spazi con la manifestazione dell’”Antica fiera del bestiame” e un 

142  Ambulatori medici e centro di prelievo. 143  Anche  se  a Troghi è  stato  realizzato  l’unico  tratto di pista  ciclabile presente nel  territorio  comunale proprio  in 

fregio alle aree fluviali. 144  Gli empori polifunzionali, disciplinati dall’art 20 della LR 28/2005 “Codice del commercio” possono svolgere, oltre 

all’attività  commerciale, anche altri  servizi di  interesse per  la  collettività  in  convenzione  con  soggetti pubblici o privati, al fine di dare adeguate risposte alle aree caratterizzate da fenomeni di rarefazione del sistema distributivo e dei servizi  (nella  legge non c’è scritto, ma  la  letteratura che ha accompagnato  la spiegazione della  legge cita  i collegamenti  telematici  con  l’anagrafe  comunale,  lo  svolgimento  di  alcune  funzioni  proprie  dell’ufficio  postale, informazioni turistiche, acquisto di biglietti, …) 

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fabbricato, ubicato tra gli impianti sportivi, è dedicato unicamente al ricovero degli animali  in  occasione  della  fiera,  risultando  per  il  resto  del  tempo  inutilizzato; mancano i parcheggi al servizio delle aree sportive. Il  territorio  comunale  è  privo  di  una  struttura  adeguata  per  le  rappresentazioni cinematografiche e teatrali nonché per altre  iniziative consimili essendo chiuso dal 1995  il Cinema  teatro Bruschi e  inagibile  il piccolo auditorium presente presso  la biblioteca comunale.  

 - iniziative di rilevanza socio‐economico‐culturale: 

o “Festa  del  Perdono”  di    Rignano:  organizzata  nelle  aree  centrali  nel  capoluogo lamenta la carenza di aree per la sosta; 

o “Antica fiera del bestiame” di Rignano: sconta la necessaria condivisione degli spazi con gli  impianti sportivi di Via Roma, andrebbe  trovata una soluzione adeguata al fabbricato  dedicato  a  stalla  durante  la manifestazione  al  fine  di  poterlo  rendere utile anche per altre iniziative e in altri periodi; problemi di accessibilità e di sosta al pari dei contigui impianti sportivi; 

o “Tiro del Cacio” di Torri‐Sarnese: la manifestazione che si svolge nel tratto di strada che conduce da Torri a Sarnese  lamenta  la necessità di consolidarsi ulteriormente  consentendone il radicamento, anche attraverso un’adeguata sistemazione logistica dell’associazione che ne gestisce l’iniziativa. 

o L’Amministrazione  comunale di Rignano non organizza  iniziative promozionali dei prodotti  agricoli  locali,  primo  fra  tutti  l’olio  (la  Rassegna  dell’olio  extravergine  di oliva di Reggello, giunta orma alla 38° edizione evidentemente supplisce, potendovi partecipare  anche  produttori  fuori  comune);  non  organizza  iniziative  inerenti  la promozione delle aziende del settore secondario; non si fa promotrice di politiche incentivanti quali la filiera corta nei prodotti agricoli locali .   

  

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Sistema economico‐produttivo  

1. Descrizione  1.1 Componenti costitutive 1.1.1. Il sistema si compone principalmente delle strutture economico‐produttive: 

 o dell’agricoltura. Comprende 89 aziende agricole professionali, che occupano il 43 % 

del territorio comunale145;   

o dell’industria  e  dell’artigianato.  Comprende  226  imprese,  dislocate  nelle  aree industriali di Molinuzzo (Rosano) e Pian dell’Isola146; 

 o del  commercio. Comprende due medie  strutture di  vendita147  con una  superficie 

media di vendita pari a circa 320 mq. e 46 esercizi di vicinato148, con una superficie media di vendita pari a circa 41 mq.   I mercati rionali sono presenti a Rignano149 e Troghi150.  Non  ci  sono  centri  commerciali  naturali.151  Gli  impianti  per  la distribuzione  del  carburante  sono  ubicati  in  località  La  Chiocciola152  lungo  la provinciale e a Pian dell’Isola, immediatamente a nord della zona produttiva, lungo  Via  Pian  dell’Isola153  e  non  sono  presenti  impianti  per  l’erogazione  di  gas  Gpl  e metano a uso autotrazione;  

 o del  turismo.  Comprende  35  strutture  turistico‐ricettive  tutte  di  tipo  extra‐

alberghiero, ripartite in un campeggio, undici case vacanza, una  residenza d’epoca, undici affittacamere e bed & breakfast   e undici agriturismi, per complessivi 1.180 

145  Con una superficie totale pari a 2.325,73 ettari. Invece, aziende con altre forme di conduzione, riconducibili a 256 

soggetti, occupano 1.589,88 ettari di superficie totale (pari al 29% del territorio comunale).  146  A queste si affiancano altre localizzazioni di insediamenti produttivi minori, per lo più costituite da singoli fabbricati 

sparsi nel territorio aperto (“Area Terenzi” a Molino di Rosano, “ex Cts Pagnana” a Badia a Pagnana, insediamento produttivo  Le Valli,  area  stoccaggio  e  trattamento  inerti  “Banchetti”, ubicata  tra  il  Fosso del  Salceto  e  la  linea ferroviaria Direttissima). Tali insediamenti risultano saturi o in via di saturazione. 

147  Una dislocata a Rignano  (Unicoop Firenze sc) e  l’altra a Pian dell’Isola  (Trussardi), con  funzione anche di outlet. Recenti varianti al Regolamento urbanistico consentiranno l’insediamento di 2 nuove medie strutture a Troghi e a Pian dell’Isola  (in entrambi  i  casi  l’iter autorizzativo/concessorio  risulta all’inizio  in quanto  sono  stati  solamente presentati i relativi progetti edilizi).  

148  Il 64% dei quali è localizzato a Rignano,  il 25%  nel sistema insediativo composto da San Donato in Collina, Troghi, Cellai, Le Valli, mentre  l’11% è  localizzato nei  restanti centri  (tra cui Rosano che presenta  solo  il 2%), borghi   e insediamenti sparsi. La struttura degli esercizi di vicinato presenta la caratteristica degli esercizi polifunzionali del tipo  “bottega”  caratterizzati per  la vendita di generi alimentari  con  licenza per giornali, bar‐ristorante e a volte mesticheria. Tali esercizi si trovano a Rosano, Torri e Le Valli. 

149  Ospita 30 banchi ed è ubicato in Via Indipendenza. 150  Ospita 5 banchi ed è ubicato  in Piazza della Resistenza antifascista  (troverà una diversa  collocazione all’interno 

della prevista risistemazione delle aree per verde pubblico di Via Dossetti. 151  La  concentrazione di esercizi di vicinato presente nel  centro di Rignano e a Troghi è  tale da poter  sostenere  la 

creazione di un centro commerciale naturale. 152   Gestore Tamoil Italia, dotato di assistenza veicoli (limitatamente all’attività di gommista)  153   Gestore Agip, dotato di punto di ristoro e assistenza veicoli  

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posti letto154 e 79.170 presenze155;   

2. Valutazione diagnostica 2.1. Criticità funzionali 2.1.1.  La  funzionalità  del  sistema  economico‐produttivo,  nel  territorio  comunale  evidenzia  le seguenti condizioni di criticità: 

 o le  aziende  esistenti,  con  la  parziale  eccezione  di  alcune  aziende  agricole 

professionali,  non  appaiono  sufficientemente  radicate  nel  territorio,  né  tese  a concepire  il  binomio  qualità  del  prodotto‐qualità  del  territorio  come  elemento strategico della propria azione di marketing; 

o la posizione strategica del  territorio comunale, vicina al cuore  (Firenze) della città metropolitana e prossima ai sistemi territoriali di Chianti e Val di Sieve, appetibile soprattutto  per  i  settori  agricolo,  turistico‐ricettivo  e  culturale,  non  appare  colta dalle politiche territoriali e dalle scelte degli operatori locali. 

 o strutture agricole: 

le aziende agricole si muovono come soggetti individuali, a volte occupando settori  di  nicchia,  al  di  fuori  di  azioni  coordinate,  finalizzate  alla  crescita qualitativa dei prodotti e alla loro affermazione sui mercati; 

le aree a maggiore vocazione agricola (per qualità, esposizione e pendenza dei terreni) sono quelle collinari generalmente e diffusamente presenti nei sistemi territoriali due e quattro156; 

è  presente  un  solo  frantoio  extra‐aziendale  a  Troghi157, mentre  a  Torre  a Cona è presente l’unico frantoio aziendale ancora attivo (ma solamente per attività  interne all’azienda scontando problemi di adeguamento  in  termini, soprattutto, di sicurezza) 

 o strutture industriali e artigianali: 

le zone artigianali/industriali scontano condizioni problematiche di accesso e di assetto  interno, per  la presenza di condizioni ambientali critiche  (rischio idraulico,  scarsa  permeabilità  dei  terreni,  scarse  dotazioni  di  verde),  per l’assenza di coerenza paesaggistiche (criteri localizzativi, scala dimensionale, caratteri architettonici, raccordi semiologici,  impatti visuali), per  la carenza di spazi aperti funzionali alle attività svolte (viabilità, verde, zone di carico e scarico merci), per la cattiva qualità degli spazi pubblici e dell’arredo urbano;  

l’area produttiva di Pian dell’Isola,  tra le più grandi del Valdarno fiorentino, 

154  Così  ripartiti: campeggio 517 posti  letto  (44 %),   casa vacanza 378 posti  letto  (32%),  residenza d’epoca 12 posti letto (1%),  affittacamere e Bed & Breakfast 77 posti letto (6%), agriturismo 196 posti letto(17%). 

155  Di  cui  l’89  %  determinato  da  turisti  stranieri  e  l’11  %  da  turisti  italiani  (risultato  dovuto  principalmente  al campeggio che lavora quasi esclusivamente con  turisti stranieri).  

156  Sistema  territoriale  2:  “Media  collina  di matrice mezzadrile,  con  prevalente  carattere  agricolo,  forte  densità  di impronte  storico‐culturali  e  alta  qualità  paesaggistica”.  Sistema  territoriale  4:  “Media  e  alta  collina  di Castiglionchio e Miransù, con prevalente carattere agricolo‐forestale, insediamenti rarefatti di impianto storico ed elevato valore naturalistico”. 

157  Frantoio Maraldi localizzato nelle immediate vicinanze dell’ex sansificio Caldini di Troghi. 

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realizzata  in  terreni pianeggianti di  fondovalle, può contare  sulla vicinanza del  casello  autostradale  di  Incisa‐Reggello  e  sul  rapporto  prossimo  con  la grande viabilità di connessione sovracomunale; soffre  la chiusura di alcune attività  e  lo  stato  di  abbandono  in  alcuni  fabbricati,  nonostante  la realizzazione  di  tutti  gli  interventi  edilizi  previsti  (la  zona  risulta  infatti satura);  presenta  una  sufficiente  dotazione  di  aree  verdi  e  parcheggi, lamenta la monofunzionalità prevista nel Regolamento urbanistico; 

l’area  produttiva  di Molinuzzo  (Rosano),  realizzata  in  terreni  prossimi  al Fosso di Castglionchio,  immediatamente a monte di Rosano;  risulta  satura per quanto riguarda la realizzazione degli interventi edilizi previsti; soffre la mancanza di aree verdi e a parcheggio. La parte settentrionale   dell’area è stata realizzata grazie al tombamento, per gran parte del suo tracciato, del Fosso  di  Castiglionchio  determinando  gravi  problemi  di  natura  idraulica (esondazioni  frequenti,  pericolo  per  la  strada  comunale  “Castiglionchio  e Poggio a Luco”) e di natura ambientale (scarichi inquinanti); 

 o strutture commerciali:  

la  distribuzione  degli  esercizi  commerciali  risulta  alquanto  sperequata:  a Rignano  si  concentra  oltre  il  60 %  degli  esercizi  commerciali  presenti  nel territorio comunale158, nei centri abitati del  sistema Troghi, San Donato  in Collina, Cellai il 25 %159, mentre negli altri centri abitati (tra cui Rosano) e nel territorio rurale è presente solo il 15%160; 

Il centro polifunzionale di Piazza Martiri della Libertà a Rignano, che ospita un  supermercato161,  il  presidio  socio‐sanitario  e  un  circolo  ricreativo  e culturale162,  determina,  in  particolar  modo  per  la  presenza  della  media struttura di vendita criticità  relativamente alla sosta163 e contribuendo alla mancata definizione spaziale e funzionale della piazza; 

le  aree  urbane  a maggiore  concentrazione  di  esercizi  commerciali  per  le quali  non  sono  stati  costituiti  i  centri  commerciali  naturali  continuano  a risentire  del  fenomeno  della  chiusura  delle  attività  commerciali164  e  del fenomeno della semplificazione e banalizzazione degli stessi165; 

mancanza di impianti per la distribuzione del gas a uso autotrazione, GPL166 e metano167. 

158  Sono presenti 28 esercizi commerciali di vicinato e una delle due medie strutture di vendita presenti nel territorio 

comunale. 159  Sono presenti 11esercizi di vicinato e nessuna media struttura di vendita.  160  Sono presenti 7 degli esercizi commerciali di vicinato e una media struttura di vendita. 161  Supermercato Coop, media struttura di vendita. 162  Casa del popolo, circolo Arci. 163  Il supermercato determina l’occupazione di tutti i posti disponibili a scapito delle altre funzioni. 164  Presentano  una maggiore  capacità  a  resistere  alla  crisi  del  sistema  commerciale  le  attività  che  possiedono  un 

maggiore radicamento storico e che dispongono dei locali in cui la stessa attività viene esercitata. 165  Ormai caratterizzati prevalentemente da esercizi di tipo non alimentare, servizi alla persona, pubblici esercizi. 166  Gli impianti gas Gpl più vicini al territorio comunale di Rignano sono ubicati a Pontassieve (SS 67 “Tosco Romagno‐

la”) e a Reggello (località Matassino) 167  Gli  impianti di gas metano più vicini al territorio comunale di Rignano sono ubicati a Figline Valdarno (al confine 

con il Comune di S. Giovanni Valdarno) e a Firenze (Viale Europa)  

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Comune di Rignano sull’Arno – Piano Strutturale – Quadro conoscitivo di riferimento Sistemi funzionali - Aprile 2013

il settore centro settentrionale non dispone di  impianti per  la distribuzione di benzina168. 

 o strutture turistico‐ricettive:  

le dotazioni turistico‐ricettive esistenti non sfruttano a pieno le potenzialità di  un  territorio  di  rilevanti  qualità  paesaggistico‐culturali  vicine  all’area metropolitana fiorentina; 

le  strutture  presenti  ricadono  quasi  tutte  nel  territorio  rurale169  e  sono costituite da strutture extralberghiere170, segnalando una domanda    legata soprattutto alla vicinanza con Firenze; 

mancano strutture ricettive alberghiere171 e aree di sosta per i camper;  il sistema ricettivo lamenta una scarsa preponderanza alla diversificazione e 

all’incremento quantitativo:  infatti è almeno dai primi anni degli anni 2000 che sostanzialmente Rignano registra lo stesso numero e la stessa tipologia di strutture ricettive172 nonché  lo stesso numero di presenze. Nel decennio precedente, invece, è stato proprio l’incremento della quantità di posti letto a determinare l’innalzamento del numero di presenze173; 

il  Campeggio  lamenta  l’indeterminatezza  legata  ai  tempi  lunghi  di realizzazione della terza corsia dell’autostrada, che inibisce il potenziamento della dotazione di posti letto e servizi; 

scarsa  integrazione  tra  il  campeggio  e  il  centro  abitato  di  Cellai  (con necessaria  realizzazione  di  un  percorso  pedonale  protetto,  per  stimolare l’uso  e  la  frequentazione  da  parte  degli  utenti  del  campeggio  dei  servizi privati  commerciali  e  delle  attrezzature  presenti  nel  sistema  insediativo Troghi‐Cellai); 

            

168  I più vicini sono ubicati nel centro abitato di Pontassieve e lungo la SS 67 “Tosco‐Romagnola” 169  Un Bed & Breakfast presente a Troghi, una casa vacanza a San Donato  in Collina, un bed & breakfast e una casa 

vacanza a Rignano 170  Le  strutture  extralberghiere  appartengono  alle  seguenti  tipologie:  campeggio,  casa  vacanze,  bed  &  breakfast, 

residenza d’epoca 171  Storicamente  non  abbiamo  registrato  la  realizzazione  di  un  albergo  nel  Comune  di  Rignano  e  potremmo 

concludere che questo non vi è mai stato 172  Le strutture ricettiva al 2003 ammontavano a 30 e le presenze a circa 78.000 (rimaste sostanzialmente stabili fino a 

oggi) 173  Le strutture ricettive al 1996 ammontavano a 11 e le presenze a circa 50.000 

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