SOMMARIO LA SETTIMANA SANTA

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l’Apostolo - Egli «ci ha scelti prima del- la creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella cari- tà» (Ef 1,4). Noi siamo amati da Dio “prima” ancora di venire all’esistenza! Mosso esclusiva- mente dal suo amo- re incondizionato, Egli ci ha “creati dal nulla” (cfr 2Mac 7,28) per condurci alla piena comunione con Sé. Preso da grande stupore davanti all’opera della provvidenza di Dio, il Salmista esclama: “Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissato, che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell’uomo, perché te ne curi?” (Sal 8,4 in tutte le chiese del mondo cristia- no. Culmen della nostra vita e di tutta la storia umana Nella tragedia della Passione culmi- nano la nostra vita e tutta la storia umana. La Settimana Santa non può ridursi a u- na mera commemo- razione: è la medita- zione del mistero di Gesù Cristo che con- tinua nelle nostre anime. Il cristiano è chiamato ad essere al- ter Christus, ipse Christus. Noi tutti, con il Battesimo, siamo stati costitui- ti sacerdoti della nostra stessa esi- stenza per offrire vittime spirituali, ben accette a Dio Appello ai lettori Ricordiamo ai nostri affezionati lettori che abbiamo sempre biso- gno delle contribuzioni volontarie. Chiunque vuole può la- sciare una modesta of- ferta al momento del ritiro della propria co- pia. Per offerte consi- stenti ci si può rivolge- re al Parroco o al Di- rettore. Teniamo a precisare che si tratta di contri- buzioni volontarie, che nessuno deve sentirsi minimamente obbliga- to, “Il Dialogo” resta gratuito per tutti. Da ricordare: Domenica 8: Pasqua del Signore Venerdì 13: Veglia di pre- ghiera Gruppo di San Pio Venerdì 20: Centri di ascolto della Parola Venerdì 27: Progetto Ta- bor Domenica 29: Giornata di preghiera per le vocazioni Cos'è la Settimana Santa? La Settimana Santa è la settimana nella quale i Cristiani celebrano gli eventi di fede correlati agli ultimi giorni di Gesù, comprendenti in particolare la sua pas- sione, morte e re- surrezione. Comprende il pe- riodo, da Domeni- ca delle Palme al Sabato Santo, che precede la Pasqua, cioè la domenica in cui si ricorda la Resurrezione dai morti di Gesù Cristo. La Pasqua è la massima solennità della fede cristiana e ogni anno si celebra la prima domenica di luna nuova di Primavera (tra fine Marzo e Aprile). I riti religiosi della setti- mana santa, sono celebrati con solennità Cari fratelli e sorelle! la XLIX Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, che sarà celebrata il 29 aprile 2012, quarta domenica di Pasqua, ci invita a riflettere sul tema: Le vocazioni dono della Carità di Dio. La fonte di ogni dono per- fetto è Dio Amore - Deus caritas est -: «chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui» (1 Gv 4,16). La Sacra Scrittura narra la storia di questo legame originario tra Dio e l’umanità, che precede la stessa creazione. San Paolo, scrivendo ai cristiani della città di Efeso, eleva un inno di gratitudine e lo- de al Padre, il quale con infinita benevo- lenza dispone lungo i secoli l’attuarsi del suo universale disegno di salvezza, che è disegno d’amore. Nel Figlio Gesù - afferma Continua a pag. 9 Continua a pag. 3 Un po’ di magistero... p. 2 Verbale Consiglio p. 4 Ritiro Giovani RnS p. 5 La prima Confessione p. 6 Ritiro Gruppi di S. Pio p. 8 SOMMARIO Programma Settimana S. p. 7 LA SETTIMANA SANTA MESSAGGIO DEL SANTO PADRE PER LA XLIX GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI ANNO XIII 1 APRILE 2012 NUMERO 4 MENSILE DI INFORMAZIONE - PARROCCHIA “NOSTRA SIGNORA DEL CEDRO” - S. MARIA DEL CEDRO (CS) E-Mail: [email protected] - [email protected] - http://www.nostrasignoradelcedro.it Le vocazioni dono della Carità di Dio 29 APRILE 2012 IV DOMENICA DI PASQUA

Transcript of SOMMARIO LA SETTIMANA SANTA

l’Apostolo - Egli «ci ha scelti prima del-la creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella cari-tà» (Ef 1,4). Noi siamo amati da Dio “prima” ancora di venire all’esistenza!

Mosso esclusiva-mente dal suo amo-re incondizionato, Egli ci ha “creati dal nulla” (cfr 2Mac 7,28) per

condurci alla piena comunione con Sé. Preso da grande stupore davanti all’opera della provvidenza di Dio, il Salmista esclama: “Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissato, che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell’uomo, perché te ne curi?” (Sal 8,4

in tutte le chiese del mondo cristia-no. Culmen della nostra vita e di tutta la storia umana Nella tragedia della Passione culmi-

nano la nostra vita e tutta la storia umana. La Settimana Santa non può ridursi a u-na mera commemo-razione: è la medita-zione del mistero di Gesù Cristo che con-tinua nelle nostre anime.

Il cristiano è chiamato ad essere al-ter Christus, ipse Christus. Noi tutti, con il Battesimo, siamo stati costitui-ti sacerdoti della nostra stessa esi-stenza per offrire vittime spirituali, ben accette a Dio

Appello ai lettori Ricordiamo ai nostri affezionati lettori che abbiamo sempre biso-gno delle contribuzioni volontarie. Chiunque vuole può la-sciare una modesta of-ferta al momento del ritiro della propria co-pia. Per offerte consi-stenti ci si può rivolge-re al Parroco o al Di-rettore. Teniamo a precisare che si tratta di contri-buzioni volontarie, che nessuno deve sentirsi minimamente obbliga-to, “Il Dialogo” resta gratuito per tutti.

Da ricordare: • Domenica 8: Pasqua del

Signore

• Venerdì 13: Veglia di pre-ghiera Gruppo di San Pio

• Venerdì 20: Centri di ascolto della Parola

• Venerdì 27: Progetto Ta-bor

• Domenica 29: Giornata di preghiera per le vocazioni

Cos'è la Settimana Santa? La Settimana Santa è la settimana nella quale i Cristiani celebrano gli eventi di fede correlati agli ultimi giorni di Gesù, comprendenti in particolare la sua pas-sione, morte e re-surrezione. Comprende il pe-riodo, da Domeni-ca delle Palme al Sabato Santo, che precede la Pasqua, cioè la domenica in cui si ricorda la Resurrezione dai morti di Gesù Cristo. La Pasqua è la massima solennità della fede cristiana e ogni anno si celebra la prima domenica di luna nuova di Primavera (tra fine Marzo e Aprile). I riti religiosi della setti-mana santa, sono celebrati con solennità

Cari fratelli e sorelle! la XLIX Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, che sarà celebrata il 29 aprile 2012, quarta domenica di Pasqua, ci invita a riflettere sul tema: Le vocazioni dono della Carità di Dio. La fonte di ogni dono per-fetto è Dio Amore - Deus caritas est -: «chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui» (1 Gv 4,16). La Sacra Scrittura narra la storia di questo legame originario tra Dio e l’umanità, che precede la stessa creazione. San Paolo, scrivendo ai cristiani della città di Efeso, eleva un inno di gratitudine e lo-de al Padre, il quale con infinita benevo-lenza dispone lungo i secoli l’attuarsi del suo universale disegno di salvezza, che è disegno d’amore. Nel Figlio Gesù - afferma

Continua a pag. 9

Continua a pag. 3

Un po’ di magistero... p. 2

Verbale Consiglio p. 4

Ritiro Giovani RnS p. 5

La prima Confessione p. 6

Ritiro Gruppi di S. Pio p. 8

SOMMAR IO

Programma Settimana S. p. 7

LA SETTIMANA SANTA

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE PER LA XLIX GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI

ANNO XIII 1 APRILE 2012

NUMERO 4

MENSILE DI INFORMAZIONE - PARROCCHIA “NOSTRA SIGNORA DEL CEDRO” - S. MARIA DEL CEDRO (CS) E-Mail: [email protected] - [email protected] - http://www.nostrasignoradelcedro.it

Le vocazioni dono della Carità di Dio

29 APRILE 2012 IV DOMENICA DI PASQUA

Pag. 2 Anno XIII Numero 4

[…] Per il nuovo triennio anni 2012/2014, propo-niamo come icona di riferimento Mae-stro, dove dimori? Questa scelta, impron-tata sulla disponibilità a stare con Gesù, corrisponde a quanto gli Orientamenti pastorali Educare alla vita buona del Vangelo propongono quale prima parte fondante della vita cristiana: l’adesione a Cri-sto, lo stare con Cristo. […] La scena evangelica della vocazione in Giovanni, nella sua redazione CEI inte-grale, recita: “Rabbì” - che tradotto significa – “Maestro, dove dimori?” - esprime nella sua com-plessità la disponibilità a seguire la via nuova che Giovanni il Battista, fissando lo sguardo su Gesù che passava, indica a due suoi discepoli con l’affermazione “Ecco l’agnello di Dio”, che va a confermare quanto lui stesso aveva affer-mato, in modo più elaborato e completo, nel momento del Battesimo al Giordano. Nel Vangelo di Giovanni, con questa affermazione che indica in Gesù il nuovo agnello pasquale, si chiude la scena sul Battezzatore e si da’ inizio alla missione di Gesù di Nazaret. Ma esprime bene an-che la volontà di rendere intellegibile il messaggio evangelico alle nuove ge-nerazioni cristiane. Sap-piamo bene che ben presto il Vangelo viene annuncia-to a destinatari che non appartenevano solo alla comunità giudaica e che quindi avevano bisogno di traduzione, per compren-dere la missione del Figlio di Dio, come parte del loro mondo culturale e spiritu-ale. L’evangelista ci descri-ve la scena proponendola in modo visivo: ci dice che è Gesù a voltarsi a chiede-re : “Che cosa cercate”. E’ Gesù che chiede di essere compreso nella missione che gli è stata affidata, che incoraggia a cercare il significato autentico della se-quela. E’ Lui che ci chiede di decidere in modo ma-turo la disponibilità a camminare con Lui, che inco-raggia a condividere la missione, che chiede di sen-tirsi parte attiva della stessa missione. I discepoli hanno già fatto la loro scelta, vogliono sapere solo come poter continuare a stare insieme con Lui e gli chiedono: “Maestro, dove dimori?”. E’ la richiesta di chi ritiene di non dovere sapere altro, di chi vuole coinvolgersi nella disponibilità all’amore di Dio, in una donazione totale di sé, nella comunione vera con Gesù, di chi ha deciso di voler condividere con

Gesù la propria vita. L’incontro con Gesù non

vuole essere la tra-smissione di nozioni e contenuti di natura

teologica, sociologica, antropologica, ma di testi-

moniare il significato della trasformazione che ha operato nella nostra vita; si tratta di un’ esperienza da condividere. Con sempli-cità è Lui a stimolare l’esigenza di vivere la disponi-bilità dell’incontro dicendo: ”Venite e vedrete”. Come ci ha più volte ricordato il Santo Padre, l’incontro con Gesù non è l’incontro con un libro, ma la relazio-ne con una persona che ci interpella nell’impegno della testimonianza. “L’anno della fede … è un invito

ad una autentica e rinnovata conver-sione al Signore, unico Salvatore del mondo … La fede, infatti, cresce quando è vissuta come esperienza di un amore ricevuto e quando viene comunicata come esperienza di gra-zia e di gioia”(DF 6.7). Forse è la te-

stimonianza che chiedono tanti battezzati che cerca-no Gesù ancora oggi, che hanno bisogno di testimoni e non solo di seguire itinerari educativi. Ieri come oggi si accetta tutto ciò che comporta restare con Ge-sù, di investire il proprio futuro su di Lui, di cogliere in Gesù tutto ciò che da’ serenità alla nostra vita, il

senso della propria vita. Rimasero con lui, que-sta affermazione disar-mante nella sua sempli-cità, esprime la vera na-tura dell’impegno pasto-rale, che consiste nel costruire la vita di co-munione con Gesù. Non è tanto e solo importan-te fare riunioni, attività, quanto far vivere espe-rienze di comunione con Gesù, avendo la cer-tezza che è dall’incontro con Gesù che si suscita la disponibilità alla con-versione. L’incontro con

Gesù, la disponibilità a seguirlo, pur nei fallimenti e nelle incomprensioni che si accompagneranno alla loro vita di discepoli, resta fortemente impressa nella loro memoria: Era l’ora decima (le quattro del po-meriggio). E’ un incoraggiamento anche per noi a fare memoria del momento in cui Gesù ha trasfor-mato la nostra vita, alimentando in noi la disponibi-lità alla sequela. Tratto da: MAESTRO, DOVE DIMORI?, orien-tamenti pastorali 2012/2014, a cura dell’Ufficio Diocesano per il Progetto Cultu-rale della diocesi di San Marco Argentano - Scalea

Rubrica, curata da Fatima Rezzuti, con la proposta di alcuni brani tratti dai docu-menti ufficiali della Chiesa

Un pò di Magistero Orientamenti Diocesani

per l’anno 2012 (1 Parte)

Numero 4 Anno XIII Pag. 3

-5). La verità profonda del-

la nostra esistenza è, dunque, racchiusa in questo sor-prendente mistero: ogni creatura, in particolare ogni per-sona umana, è frutto di un pensiero e di un atto di amore di Dio, amore immenso, fedele, eterno (cfr Ger 31,3). La scoperta di questa realtà è ciò che cambia veramente la nostra vita nel profondo. In una celebre pagina delle Confessioni, sant’Agostino esprime con grande intensità la sua scoperta di Dio somma bellezza e sommo amore, un Dio che gli era stato sempre vicino, ma al quale final-mente apriva la mente e il cuore per essere trasformato: “Tardi ti amai, bellezza così antica e così nuova, tardi ti amai. Sì, perché tu eri dentro di me e io fuori. Lì ti cerca-vo. Deforme, mi gettavo sulle belle forme delle tue crea-ture. Eri con me, e non ero con te. Mi tenevano lontano da te le tue creature, inesistenti se non esistessero in te. Mi chiamasti, e il tuo grido sfondò la mia sordità; balena-sti, e il tuo splendore dissipò la mia cecità; diffondesti la tua fragranza, e respirai e anelo verso di te, gustai e ho fame e sete; mi toccasti, e arsi di desiderio della tua pa-ce” (X, 27.38). Con queste immagini, il San-to di Ippona cerca di descrivere il mistero ineffabile dell’incontro con Dio, con il Suo amore che trasforma tutta l’esistenza. Si tratta di un amore senza riserve che ci precede, ci sostiene e ci chiama lungo il cam-mino della vita e ha la sua radice nell’assoluta gratuità di Dio. Riferendosi in particolare al ministero sacerdotale, il mio predecessore, il Beato Giovanni Paolo II, affermava che «ogni gesto ministeriale, mentre conduce ad amare e a servire la Chiesa, spinge a maturare sempre più nell’amore e nel servizio a Gesù Cristo Capo, Pastore e Sposo della Chiesa, un amore che si configura sempre come risposta a quello preveniente, libero e gratuito di Dio in Cri-sto» (Esort. ap. Pastores dabo vobis, 25). Ogni specifica vocazione nasce, infatti, dall’iniziativa di Dio, è dono del-la Carità di Dio! È Lui a compiere il “primo passo” e non a motivo di una particolare bontà riscontrata in noi, ben-sì in virtù della presenza del suo stesso amore «riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo» (Rm 5,5). In ogni tempo, alla sorgente della chiamata divina c’è l’iniziativa dell’amore infinito di Dio, che si manifesta pienamente in Gesù Cristo. Come ho scritto nella mia prima Enciclica Deus caritas est, «di fatto esiste una molteplice visibilità di Dio. Nella storia d’amore che la Bibbia ci racconta, Egli ci viene incontro, cerca di conqui-starci - fino all’Ultima Cena, fino al Cuore trafitto sulla croce, fino alle apparizioni del Risorto e alle grandi opere mediante le quali Egli, attraverso l’azione degli Apostoli, ha guidato il cammino della Chiesa nascente. Anche nella successiva storia della Chiesa il Signore non è rimasto assente: sempre di nuovo ci viene incontro - attraverso uomini nei quali Egli traspare; attraverso la sua Parola, nei Sacramenti, specialmente nell’Eucaristia» (n. 17). L’amore di Dio rimane per sempre, è fedele a se stesso, alla «parola data per mille generazioni» (Sal 105,8). Oc-corre, pertanto, riannunciare, specialmente alle nuove generazioni, la bellezza invitante di questo amore divino, che precede e accompagna: esso è la molla segreta, è la

motivazione che non viene meno, anche nelle circo-stanze più difficili. Cari fratelli e sorelle, è a questo amore che dobbiamo aprire la nostra vita, ed è alla perfezione dell’amore del Padre (cfr Mt 5,48) che ci chiama Gesù Cristo ogni giorno! La misura alta della vita cristiana consiste in-fatti nell’amare “come” Dio; si tratta di un amore che si manifesta nel dono totale di sé fedele e fecondo. Alla priora del monastero di Segovia, in pena per la drammatica situazione di sospensione in cui egli si trovava in quegli anni, San Giovanni della Croce ri-sponde invitandola ad agire secondo Dio: «Non pensi ad altro se non che tutto è disposto da Dio; e dove non c’è amore, metta amore e raccoglierà amo-re» (Epistolario, 26). Su questo terreno oblativo, nell’apertura all’amore di Dio e come frutto di questo amore, nascono e cresco-no tutte le vocazioni. Ed è attingendo a questa sorgen-te nella preghiera, con l’assidua frequentazione della Parola e dei Sacramenti, in particolar modo dell’Eucaristia, che è possibile vivere l’amore verso il

prossimo nel quale si impara a scorge-re il volto di Cristo Signore (cfr Mt 25,31-46). Per esprimere il legame inscindibile che intercorre tra questi “due amori” – l’amore verso Dio e quello verso il prossimo - scaturiti dalla medesima sorgente divina e ad essa orientati, il Papa San Gregorio Magno usa l’esempio della pianticella: «Nel terreno del nostro cuore [Dio] ha piantato prima la radice dell’amore verso di Lui e poi si è sviluppato, co-me chioma, l’amore frater-no» (Moralium Libri, sive expositio in Librum B. Job, Lib. VII, cap. 24, 28; PL 75, 780D). Queste due espressioni dell’unico a-

more divino, devono essere vissute con particolare intensità e purezza di cuore da coloro che hanno deci-so di intraprendere un cammino di discernimento vo-cazionale verso il ministero sacerdotale e la vita con-sacrata; ne costituiscono l’elemento qualificante. In-fatti, l’amore per Dio, di cui i presbiteri e i religiosi diventano immagini visibili - seppure sempre imper-fette - è la motivazione della risposta alla chiamata di speciale consacrazione al Signore attraverso l’Ordinazione presbiterale o la professione dei consigli evangelici. Il vigore della risposta di san Pietro al divi-no Maestro: «Tu lo sai che ti voglio bene» (Gv 21,15), è il segreto di una esistenza donata e vissuta in pienez-za, e per questo ricolma di profonda gioia. L’altra espressione concreta dell’amore, quello verso il prossimo, soprattutto verso i più bisognosi e sofferen-ti, è la spinta decisiva che fa del sacerdote e della per-sona consacrata un suscitatore di comunione tra la gente e un seminatore di speranza. Il rapporto dei consacrati, specialmente del sacerdote, con la comuni-tà cristiana è vitale e diventa anche parte fondamenta-le del loro orizzonte affettivo. Al riguardo, il Santo Cu-rato d’Ars amava ripetere: «Il prete non è prete per sé; lo è per voi» (Le curé d’Ars. Sa pensée – Son cœur, Foi Vivante, Continua a pag. 6

Segue da Pag. 1: Messaggio Vocazioni….

Pag. 4 Anno XIII Numero 4

24 maggio 2012

Mattinata dedicata all’incontro con i ragazzi della scuola elementare(divisi in due gruppi 1-2-3 elementare e 4-5 elementare) 

Ore 16-18 : incontro con i ragazzi del catechismo gruppo confermazione 

Ore 16: 30 incontro con i genitori dello stesso gruppo 

Ore 19:00 : incontro con Centro Anziani 

Ore 21: 00 : primo incontro del primo turno dei centri d’ascolto Ore 21:00 : catechesi per i giovani 25 maggio 2012

Mattinata dedicata all’incontro con i ragazzi della scuola materna 

Ore 19:00 : incontro con le altre associazioni 

Ore 21: 00 : secondo incontro del primo turno dei centri d’ascolto Ore 21:00 : catechesi per i giovani  26 maggio 2012

Matinata (da confermare incontro con Amministrazione Comunale) 

Ore 15:00 : triangolare di calcetto tra frati, adulti e giovani. 

Ore 19:00 : celebrazione S.Messa presieduta dal Ns Vescovo Mons. Leo-nardo Bonanno Ore 21: veglia di Pentecoste presso il Santuario San Francesco da Paola in Verbi caro. 27 maggio 2012 (domenica)

Ore 8,30 :celebrazione S. Messa nella Chiesa dello Spirito Santo 

Ore 11:00 : celebrazione S.Messa con rinnovo promesse matrimoniali Pomeriggio: festa in piazza Sant’Andrea  28 maggio 2012.

Mattinata inizio visite agli amma-lati 

Ore 18,00 catechesi per fidanzati e giovani coppie(entro il decimo anno di matrimonio) 

Ore 21: 00 : primo incontro del secondo turno dei centri d’ascolto Ore 21:00 : catechesi per i giovani 29 maggio 2012

Mattinata visite agli ammalati 

Ore 16-18 incontro con i ragazzi gruppo accoglienza 

Il giorno ventitré del mese di marzo si è riunito, alla presen-za di Padre Francesco Bramu-glia, il Consiglio Pastorale Parrocchiale. Sono Presenti: Don Gaetano De fino, Campagna Battistina , Lina Presta, Miraglia Adele, Magur-no Lidia, Picerno Lucia,Cirelli Lu-ca,Rinaldi Damiano,Mandato San-dra,Forte Cinzia, Mancuso Franca, Adduci Maria, Rezzuti Fatima, De Biase Giuseppe, Pandolfi Vincenzo, Stabilito Vanessa, Ruffo Marisa. Come membri esterni sono presen-ti : Salerni Barbara, Pignataro Batti-stina, Valente Giovanni e Campanel-la Letizia Sono assenti : Arieta Saverio, Pi-gnataro Gianluca, Avolicino Maria e D’Auria Giusi. In base alle nuove introduzioni di Padre Francesco, a sistemazioni ed a correzioni di quelle preesistenti si procede alla stesura del programma finale della missione che viene di seguito riportato: Programma missione popolare 22 maggio/ 3 giugno 2012 Giornata tipo dal 23/5/2012 al 03/06/2012

Ore 7: 15: annuncio negli auto-bus ai ragazzi delle scuole medie superiori ; 

Ore 9:00 : Celebrazione S. Mes-sa ; 

Ore 10:00 – 12:00 : Esposizio-ne S. Sacramento per adorazione personale , presenza di un sacerdote per confessioni/direzione spirituale; 

Ore 16-20 : visita alle famiglie; Ore 18: 00 : Catechesi in Parroc-chia. 22 maggio 2012 Ore 18:00 : Arrivo dei missionari, celebrazione S.Messa con conferi-mento del mandato. 23 maggio 2012

Mattinata dedicata all’incontro con i ragazzi della scuola media (preferibilmente divisi in due grup-pi : 1 e 2 media e 3 media nelle ulti-me due ore) 

Ore 16-18 : incontro con i ra-gazzi del catechismo gruppo eucare-stia 

Ore 16: 30: incontro con i geni-tori dello stesso Gruppo 

Ore 19:00 : incontro con squa-dra e dirigenti U.S.D. Santa Maria del Cedro Ore 21:00 : catechesi per i giovani 

Ore 16,30 incontro con i genitori del gruppo 

Ore 18,00 catechesi per fidanzati e giovani coppie (entro il decimo anno di ma-trimonio) 

Ore 21: 00 : secondo incontro del secondo turno dei centri d’ascolto 

Ore 21:00 : catechesi per separati, divorziati , conviventi presso la Chiesa Spirito Santo. Ore 21:00 : catechesi per i giovani 30 maggio 2012

Mattinata visite agli ammalati 

Ore 16-18 incontro con i ragazzi gruppo eucarestia 

Ore 21: 00 : catechesi per gli uo-mini in Parrocchia 

Ore 21:00 : catechesi per separati, divorziati , conviventi presso la Chiesa Spirito Santo. Ore 21:00 : catechesi per i giovani 31 maggio 2012

Mattinata :visita ammalati 

Ore 16-18 incontro con i ragazzi gruppo confermazione Ore 21 :00 liturgia penitenziale presso la Chiesa dello Spirito Santo 1 giugno 2012

Mattinata visita ammalati 

Ore 17 : Celebrazione S.Messa e amministrazione unzione degli infer-mi. (non c’è la catechesi delle ore 18) Ore 21: Via Lucis “Sui passi del Risor-to”(dalla Chiesa dello Spirito Santo passando da Nostra Signora del Cedro e dalla chiesa in costruzione in contra-da Granata per concludersi con un falò sulla spiaggia) 2 giugno 2012

Visita alle famiglie 

Ore 18,00 celebrazione S. Messa Celebrazione veglia nella Chiesa Par-rocchiale 3 giugno 2012 Ore 11,00 celebrazione S. Messa e con-clusione della missione. Giovanni Valente illustra il lavoro di divisione della parrocchia per zone, lavoro che sarà completato per il pros-simo Consiglio Pastorale programma-to per il 16 aprile 2012 ore 19,00. Viene altresì presa nota delle famiglie che hanno già dato la disponibilità per i Centri d’ascolto, nonché di quelle disponibili ad ospitare i missionari. È necessario inoltre chiedere le neces-sarie autorizzazioni al Comune, Vigili Urbani e Carabinieri per l’uso delle piazze ordine pubblico. Chiuso ore 20,30

VERBALE DEL CONSIGLIO PASTORALE

23 MARZO 2012

Numero 4 Anno XIII Pag. 5

Continua a pag. 10

A Nocera Terinese dal 28 al 30 nel mese di Di-cembre si è tenuto un ritiro giovani del’ RnS, dove hanno partecipato circa 150 ragazzi. Il te-ma principale dei tre giorni di ritiro è stato:”Ma voi chi dite che io sia?” di cui si è discusso il primo giorno, mercoledì 28 dopo l’accoglienza, la sistemazione e la preghiera comunitaria carismatica dove i giovani hanno lodato Dio con canti e danze e dopo aver invo-cato lo Spirito Santo che ha libera-to molti ragazzi dalla sofferenza mentre piangevano e pregavano in ginocchio davanti al Crocifisso. Nel primo insegnamento è stato detto che Gesù in un momento di intimità con i suoi amici, gli apo-stoli, ha chiesto loro:”Ma voi chi dite che io sia?”. È una domanda che Gesù pone do-po un cammino costante che gli apostoli avevano fatto con Lui, perché non bisogna camminare a occhi chiusi, ma bisogna porsi del-le domande. Chi ama veramente vuole capire che cosa ha capito l’altro di questo amore. I discepoli cosa hanno conosciuto di Gesù do-po questo lungo cammino?. Gesù prima di farci questa doman-da chiama,perché ama e non per-ché si è fatto qualcosa ma solo per-ché ama senza alcun merito. Dopo la chiamata si assiste a ciò che Gesù fa, Lui risponde sempre ai suoi figli e loro sono attratti da Lui perché la sua Parola convince è verità. Gesù con il suo Vangelo vuole dire a tutti che non siamo soli al mon-do. In fine Gesù condivide tutto ciò che è nel suo cuore. E dopo tutto questo ci chiede chi è Lui per noi e solo lo Spirito Santo ci dice chi è Gesù. Tre sono le vie per conoscere il Cristo: 1) la Parola di Dio dove Gesù si rivela; 2) la preghiera, entrare quindi in dialo-go con Dio; 3) la Madonna che ci ha dato Gesù, lo ha conosciuto più di tutto, quindi affidarsi a lei. Dopo questo insegnamento ci sono stati i gruppi di condivisione dove ogni ragazzo ha espresso ciò che

provava, la Santa Messa e la sera si è tenuto un concerto con canti dedicati al Signore e poi la com-pieta. Giorno giovedì 29 dopo le lodi mattutine e la preghiera comuni-taria carismatica c’è stato il secon-do insegnamento:”Radicati e fon-dati in Cristo, saldi nella fede”. Bisogna avere delle radici che cre-scono in profondità non solo all’esterno, come gli alberi. La ve-rità è una sola, Cristo che significa “unto di Dio”e, bisogna mettere le proprie radici su di Lui, perché Gesù è il Signore, il Re, che Regna. Chi è ancorato a Lui non crolla davanti agli scandali, alla crisi, alla povertà e alle persecuzioni. Queste radici non danno solo stabilità ma nu-trono e danno bellezza. Come costruire la casa sulla roccia e non sulla sabbia, que-sta casa sulla roccia è la Chiesa che è retta dallo Spirito Santo e quindi non può crollare. Per essere radicati nella fede e per essere felici bisogna essere in Ge-sù: amare, sognare, scherzare, pensare, sentire e gioire come Ge-sù. Non bisogna avere paura della Croce perché come disse Sant’Agostino:”Colui che ti ha cre-ato con la sua onnipotenza, oggi ti salva con la sua debolezza”. Il pomeriggio dopo pranzo c’è sta-to il terzo insegnamen-to:”Rimanete nel mio amore”. L’amore di Dio è il nostro motore. Avere amore è diverso dal dire es-sere nell’amore, perché “avere” significa “possedere” mentre “essere” significa “diventare”, quindi bisogna essere nell’amore.

Tra Dio e Gesù c’è una corrente d’amore e noi dobbiamo entrare in questa corren-te. Dio non vuole il posto migliore

nel nostro cuore, ma vuole tutto il nostro cuore, i nostri pensieri, la nostra mente, la nostra anima e il nostro corpo. Dobbiamo es-sere nella fede, essere nella gra-zia di Dio, la grazia è infatti la possibilità che Dio ci offre di par-tecipare alla sua vita divina. Ge-sù ci ha dato l’esempio. Dio ci rialza quando cadiamo, la Parola di Dio non può mancare se il pentimento è sincero. Dopo l’insegnamento c’è stato il Roveto Ardente dove l’atmosfera era degna di ricevere lo Spirito Santo, sul pavimento c’erano tante candele accese e sull’altare c’era Gesù esposto dove i ragazzi

andavano a ingi-nocchiarsi per offrire i loro do-lori a Gesù. In questa occa-sione lo Spirito di Dio è entrato in ognuno di noi liberandoci dal peccato e dalla sofferenza, Gesù infatti aveva pre-gato il Padre af-finché potesse concedere a tutti noi la grazia di

essere perdonati e di essere pieni di Spirito Santo. Dopo la Santa Messa c’è stato un momento ricreativo dove ogni gruppo portò la propria rappre-sentazione, con danze, canti e recitazioni. Alla fine c’è stata la veglia notturna fino alle 2:00 per lodare Dio e ringraziarlo. Venerdì 30, ultimo giorno del ritiro, dopo la preghiera comuni-taria carismatica come sempre divertente e piena di gioia perché ognuno di noi era stato ascoltato ed esaudito da Gesù, c’è stato il quarto e ultimo insegnamen-to:”Se crederai, vedrai la gloria di Dio”. Gesù, che appunto significa

Ritiro dei giovani del Rinnovamento nello Spirito

“Ma voi chi dite che io sia?” (di Santina Lupini)

Pag. 6 Anno XIII Numero 4

1966, p. 100).

Cari Fratelli nell’episcopato, cari presbiteri, diaconi, con-sacrati e consacrate, catechisti, operatori pastorali e voi tutti impegnati nel campo dell’educazione delle nuove generazioni, vi esorto con viva sollecitu-dine a porvi in attento ascolto di quanti all’interno delle comunità parrocchiali, delle associazioni e dei movimenti av-vertono il manifestarsi dei segni di una chiamata al sacerdozio o ad una speciale consacrazione. È importante che nella Chiesa si creino le condizioni favorevoli affinché possano sbocciare tanti “sì”, quali generose risposte alla chiamata di amore di Dio. Sarà compito della pastorale vocazionale offrire i punti di orientamento per un fruttuoso percorso. Elemento centrale sarà l’amore alla Parola di Dio, coltivando una familiarità crescente con la Sacra Scrittura e una pre-ghiera personale e comunitaria attenta e costante, per essere capaci di sentire la chiamata divina in mezzo a tante voci che riempiono la vita quotidiana. Ma soprat-tutto l’Eucaristia sia il “centro vitale” di ogni cammino vocazionale: è qui che l’amore di Dio ci tocca nel sacrifi-cio di Cristo, espressione perfetta di amore, ed è qui che impariamo sempre di nuovo a vivere la “misura alta” dell’amore di Dio. Parola, preghiera ed Eucaristia sono il tesoro prezioso per comprendere la bellezza di una vita totalmente spesa per il Regno. Auspico che le Chiese locali, nelle loro varie componenti, si facciano “luogo” di attento discernimento e di profon-

da verifica vocazionale, offrendo ai giovani e alle giova-ni un saggio e vigoroso accompagnamento spirituale. In questo modo la comunità cristiana diventa essa stes-sa manifestazione della Carità di Dio che custodisce in sé ogni chiamata. Tale dinamica, che risponde alle i-

stanze del comandamento nuovo di Gesù, può trovare eloquente e singolare attuazione nelle famiglie cristiane, il cui amore è espressione dell’amore di Cristo che ha dato se stesso per la sua Chiesa (cfr Ef 5,32). Nelle famiglie, «comunità di vita e di amore» (Gaudium et spes, 48), le nuove generazioni possono fare mi-rabile esperienza di questo amore oblativo. Esse, infatti, non solo sono il luogo privilegiato della formazione umana e cristiana, ma possono rap-presentare «il primo e il miglior seminario della

vocazione alla vita di consacrazione al Regno di Di-o» (Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio, 53), facendo riscoprire, proprio all’interno della fami-glia, la bellezza e l’importanza del sacerdozio e della vita consacrata. I Pastori e tutti i fedeli laici sappiano sempre collaborare affinché nella Chiesa si moltiplichi-no queste «case e scuole di comunione» sul modello della Santa Famiglia di Nazareth, riflesso armonico sul-la terra della vita della Santissima Trinità. Con questi auspici, imparto di cuore la Benedizione Apostolica a voi, Venerati Fratelli nell’episcopato, ai sacerdoti, ai diaconi, ai religiosi, alle religiose e a tutti i fedeli laici, in particolare ai giovani e alle giovani che con cuore docile si pongono in ascolto della voce di Dio, pronti ad accoglierla con adesione generosa e fedele.

Segue da Pag. 3: Messaggio Vocazioni….

Domenica 25 marzo noi ra-gazzi del secondo gruppo Eucaristico abbiamo ricevuto il sacramento della riconci-liazione. Abbiamo rinnovato le promesse battesimali poi abbiamo acceso il nostro lumino e in processione ci siamo fermati ai piedi dell’altare, dove abbiamo deposto i nostri lumini. Poi Don Miguel ha letto il Van-gelo che parlava della para-bola del Figlio Prodigo. Dopo ogni ragazzo ha letto lenta-mente le richieste di perdono e ognuno ha conficcato un chiodo sulle mani di Gesù crocefisso, rappresentato su una tela e poi insieme abbia-mo recitato l’atto di dolore. In seguito siamo andati a confessarci alcuni da Don Miguel e altri da Don Gaeta-no. Quando siamo entrati nel confessionale, eravamo sporchi, ma confessando i peccati ci siamo puliti; in questo caso il confessionale rappresenta una lavatri-ce. Durante le confessioni alternavano preghiere e canti. Finite le confessioni, ognuno di noi, accompa-gnati dai genitori, ci siamo avvicinati all’altare e con

tantissima gioia nel cuore ab-biamo sostituito i chiodi con dei bellissimi fiori, con questo gesto abbiamo ringraziato Ge-sù del perdono ricevuto e alla

fine, le nostre catechiste ci hanno donato un prezio-so crocefisso che indosseremo sull’abito bianco nel

giorno della nostra Prima Co-munione. Questa celebrazione è stata un’esperienza meravigliosa ed emozionante, e non solo per noi, ma anche i nostri genitori hanno provato una grande commozione, soprattutto quando davanti all’immagine di Gesù Crocefisso ci hanno dato un dolcissimo bacio. Do-po siamo andati a fare festa! ( Sara Valente, Celia An-gelica Rita, Ida Anna Ben-venuto, Silvia Francesca

Verduro, Calonico Stefania, Nepita Miriana, Martina Calderaro, Donato Valentina, Man-cuso Alessia Francesca e tutto il 2° Gruppo Eucarestia)

LA NOSTRA PRIMA CONFESSIONE

PARROCCHIA NOSTRA SIGNORA DEL CEDRO PROGRAMMA DELLA SETTIMANA SANTA

01 –08 APRILE 2012

VENERDI' SANTO

Ore 09,00-12,00: Confes-sioni Ore 09,00: Confessione e comunione agli ammalati Ore 16,00: Processione dalla Chiesa "Spirito Santo". Liturgia della croce “in Pas-sione Domini, in Parroc-chia. Riflessione sulla Passio-ne. Ritorno della processione alla Chiesa "Spirito Santo".

DOMENICA DI PASQUA Ore 09,00: Celebrazione della Pasqua del Signore (Chiesa Spirito Santo) Ore 11,00: Celebrazione della Pasqua del Signore (Chiesa Nostra Signora del Cedro)

MERCOLEDI' SANTO Ore 08,30: Celebrazione Eucaristica per il po-polo Ore 16,00-18,00: Confessioni Ore 18,00: Celebrazione e Comunione Eu-caristica per i ragazzi della Scuola Media Ore 18,30-20,00: Confessione

GIOVEDI' SANTO Ore 07,30: Partenza con Pulman per partecipare alla S. Messa Crismale (nella Catte-drale di S. Marco Argentano) Ore 16,00: Confessioni Ore 18,00: Santa Messa so-lenne “in Coena Domini”, ricordo dell’istituzione dell'Eucaristia e Lavanda dei Piedi. Reposizione e adorazio-ne del SS. Sacramento

Ore 22,00: Ora di Adorazione al Santo Sepolcro proposta e guidata dal Consiglio Pastorale Par-rocchiale

MARTEDI' SANTO Ore 08,30: Celebrazione Eucaristica per il po-polo Ore 09,00-12,00: Confessioni Ore 16,00-20,00: Confessione degli uomini. Ore 20,00: Precetto Pasquale degli uomini

LUNEDI' SANTO Ore 09,00-12,00; 16,00-18,00: Confessioni Ore 18,00: Celebrazione s. Messa Ore 18,30-20,00: Confessioni Ore 21,00: Via Crucis con fiaccolata animata dai Giovani (dalla Chiesa Nostra Signora del Cedro alla Chiesa Spirito Santo)

DOMENICA DELLE PALME Ore 08,30: Celebrazione Euca-ristica (Chiesa Spirito Santo) Ore 10,45: Benedizione dei rami di ulivo sulla gradinata del-la Chiesa "Spirito Santo" e Pro-cessione Ore 11,00: Santa Messa solen-ne “in Passione Domini” nella chiesa parrocchiale Pomeriggio: Giornata Diocesana dei GIOVANI

SABATO SANTO Ore 09,00-10,00: Preghiera alla Vergine Addo-lorata proposta e guidata dal RnS (Chiesa Spirito Santo) Ore 09,00-12,00: Confessioni (sia nella Chiesa Parrocchiale che nella Chiesa Spirito Santo) Ore 16,00-20,00: Confessioni Ore 23,00: CELEBRAZIONE DELLA SOLENNE VEGLIA PASQUALE E AMMI-NISTRAZIONE DEL SANTO BATTESIMO.

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"La necessità della pre-ghiera e della direzione spirituale" è stato il tema proposto dal responsabile diocesano, don Marcello Riente, ai gruppi di pre-ghiera "Padre Pio", riuniti al convento dei Cappuccini "San Daniele" di Belve-dere Marittimo, per l'ormai consueto ritiro di Quare-sima. Presenti i gruppi di Santa Maria del Cedro, Verbica-ro, Sangineto, Bonifati e Belvedere Marittimo, giun-ti numerosi, dopo essersi dati appuntamento qual-che mese fa, in un altro momento forte del tempo liturgico, vissuto anch'esso, comunitariamente du-rante lo scorso Avvento, per affrontare insieme la preparazione, così come al Natale, anche alla Pa-squa. L'atmosfera di raccoglimento, favorita dall'austerità della Cappella del convento e dalla recita del rosario, ha consentito ai partecipanti all'incontro, di disporsi fraternamente intorno a don Marcello per ascoltare e trarre profitto spirituale dalla sua meditazione sull'argomento, già da tempo annunciato e, quindi, atteso con parti-colare interesse, insieme agli altri momenti della significativa iniziativa, divenuta un ricercato e proficuo appuntamento annuale, per molti.

Don Marcello, dopo aver sottolineato che il tempo quaresimale deve essere catterizzato da una pre-ghiera più intensa e fervorosa, da praticare con u-miltà e affidamento a Dio, riconoscendo la sua pre-senza nella vita di ogni giorno e ricordando le sue promesse: "Chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto, cercate e otterrete", ha precisato che la pre-ghiera non è una tecnica religiosa, bensì uno stile di vita, lo stile di vita per eccellenza del cristiano. Si è così soffermato su diverse tipologie di preghiera, ri-cordando le specifiche peculiarità. E' emerso che la preghiera di lode consiste nel lodare Dio per ciò che è, senza fare alcuna richiesta. "Si loda Dio per ciò che sappiamo di Lui attraverso la rivelazione che Egli ha fatto di se stesso. La nostra fede è rafforzata dalla lode al Signore, che bisogna effettuare il in ogni momento (gioia, dolore, solitudine) .Quando lodiamo il Signore, dimostriamo di riconoscere la supremazia e l'autorità divina nella nostra vita, di cui ravvisiamo il limite umano, constatando la forza di Dio a fronte della nostra debolezza. La lode è sa-lutare al cuore e alla mente, al corpo e allo spirito; essa porta l'uomo ad abbandonarsi ad un Padre amorevole; mentre si loda Dio si avverte che qualco-sa cambia nel nostro cuore e nei nostri occhi: au-

menta in noi la luce della fede

Esiste, poi, la preghiera di adorazione – ha con-tinuato il sacerdote - che significa esprimere

amore a Dio, con sentimento autentico, altrimenti si incappa nella falsa adorazione. Si possono individua-re varie forme di adorazione: comunitaria, silenziosa, trinitaria ed eucaristica. La lode perfetta, che si cele-bra durante ogni liturgia eucaristica, risiede nell' a-dorare il Padre, con Gesù, nello Spirito Santo.

Anche la preghiera di ringraziamento è un grande atto d’amore – ha rimarcato don Marcello - e si può manifestare in diverse forme. E' bello saper esternare la spinta e il desiderio che si avvertono dentro di sè di ringraziare Dio per se stessi e per gli altri. Il ringra-ziamento si concretizza proclamando le opere di Dio e di Cristo Signore nostro: tutto il bene avviene per mezzo di Lui, la Vittima sacrificale che ci ha a-perto le porte della misericordia divina e della salvez-za eterna, con l’effusione del Suo Sangue, indice del

suo immenso amore. L’Eucaristia è l’atto massimo del nostro ringraziamento a Dio e deve essere un inno di grazie perpetuo per tanto a-more.

E' mediante la preghiera di intercessione, infine, che si riconosce la propria condi-zione di poveri, piccoli, ma-lati per ottenere da Dio il suo intervento misericordio-so. La Chiesa esercita la

sua intercessione tramite ogni preghiera della litur-gia ponendo questa conclusione: «Per il nostro Si-gnore Gesù Cristo che è Dio ....». L'Eucarestia è la preghiera di intercessione perfetta. Accanto a Cristo, anche la Madonna, insieme alla comunità dei Santi, intercede per i bisogni dell'umanità.

La preghiera - ha sottolineato ancora don Marcello - deve avere tempi fissi durante la giornata, per tenere sempre lo sguardo rivolto a Dio, chiedendogli di do-narci un cuore semplice, umile, confidente in Lui.

Ma ciascuno di noi, nel suo cammino di fede, necessi-ta - ha avvertito il sacerdote - di una guida spirituale che sappia ispirarsi alla carità, immergendosi in Dio e sperimentando che Dio è amore. Un po' come fece Padre Pio che fu un educatore spirituale alla luce del Vangelo, rilevando i grandi benefici per le anime di un simile servizio e, nel contempo, la grande respon-sabilità dei sacerdoti chiamati un giorno a render conto a Dio di ciascuna anima loro affidata.

Per la Chiesa di oggi la formazione è una sfida educa-tiva che deve essere affrontata at-

RITIRO DI QUARESIMA PER I GRUPPI DI PREGHIERA

DI SAN PIO (Giovanna Germano)

Continua a pag. 9

per mezzo di Gesù Cristo per compiere ciascuna delle nostre azioni in spirito di obbedienza alla volontà di Dio, perpetuan-do così la Missione dell'Uomo-Dio. Questa realtà, per contrasto, ci fa pensare alle nostre miserie, ai nostri errori personali. Ma questa consi-derazione non ci deve scoraggiare, né indurre all'at-teggiamento scettico di chi ha rinunciato ai grandi ideali. Il Signore ci vuole per se e, così come siamo, vuole renderci partecipi della sua vita, e ci chiede di lottare per essere santi. La santità: quante volte pro-nunciamo questa parola come se fosse priva di sen-so! Molti la considerano addirittura come un tra-guardo irraggiungibile, un luogo comune della lette-ratura ascetica, non un fine con-creto, una realtà viva. Non la pen-savano così i primi cristiani, che usavano il nome di "santo" per chiamarsi fra loro, molto spesso e con la massima naturalezza: Vi salutano tutti i santi; salutate tutti i santi in Cristo Gesù (Fil, 4, 21). Di fronte al Calvario Ora, di fronte al Calvario, quando Gesù è morto e non si è ancora manifestata la gloria del suo trion-fo, è il momento di esaminare i nostri desideri di vita cristiana, di santità; è il momento buono per riconoscere le no-stre debolezze, e reagire con un atto di fede, confi-dando nel potere di Dio e facendo il proposito di vi-vificare con l'amore le cose della nostra giornata. L'esperienza del peccato ci deve condurre al dolore, a una decisione più matura, più profonda, di fedeltà, di vera identificazione con Cristo, di perseveranza ad ogni costo nella missione sacerdotale che Egli ha affidato a tutti i suoi discepoli senza eccezione, e che ci stimola a essere sale e luce del mondo. Simbolo della Redenzione, simbolo della pa-ce Non dobbiamo dimenticarlo: in tutte le attività u-mane, ci devono essere uomini e donne con la Croce di Cristo nelle loro vite e nelle loro opere, innalzata, visibile, riparatrice; simbolo della pace, della gioia;

simbolo della Redenzione, dell'unità del genere uma-no, dell'amore che Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo, la Trinità Beatissima, ha avuto e continua ad avere per l'umanità. Meditare sulla morte di Cristo Il meditare sulla morte di Cristo diventa allora un invito ad affrontare con assoluta sincerità i nostri impegni quotidiani, un invito a prendere sul serio la fede che professiamo. Per cui la Settimana Santa non può essere soltanto una parentesi sacra nel contesto di una vita guidata da interessi umani: è invece un'occasione per introdurci con maggiore profondità nel mistero dell'Amore di Dio e poterlo poi mostrare agli uomini con la parola e con l'esempio.

La vita, l'anima stessa, ecco ciò che ci chiede il Signore. Se siamo fatui, se ci preoccupiamo sola-mente della nostra personale co-modità, se facciamo di noi stessi il centro dell'esistenza degli altri e del mondo, non abbiamo il di-ritto di chiamarci cristiani, disce-poli di Cristo. Ci vuole una dona-zione che si dimostri con la veri-tà dei fatti, non soltanto a parole. L'amore di Dio ci invita a pren-dere con decisione la croce, sen-tendo anche su di noi il peso

dell'umanità tutta e realizzando, nelle circostanze proprie della condizione e del lavoro di ciascuno, i propositi chiari e amorosi della volontà del Padre. Infatti, nel passo che stiamo commentando, Gesù dice ancora: Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo (Lc, 14, 27) Accettiamo senza timore la volontà di Dio, decidia-moci senza esitazione a edificare la nostra vita secon-do gli insegnamenti e le esigenze della fede. Andre-mo sicuramente incontro a difficoltà, sofferenze, do-lori; ma se veramente possediamo la fede non ci con-sidereremo mai degli infelici: anche tra le pene e le calunnie saremo felici, di una felicità che ci spingerà ad amare gli altri per renderli partecipi della nostra gioia soprannaturale.

Segue da Pag. 1: La Settimana...

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traverso il discernimento spirituale, alla luce del pre-

zioso dono della libertà, con l'aiuto di Dio e median-te la preghiera La Chiesa deve incontrare ogni per-sona, costruendo relazioni vere, autentiche, dove l'io può diventare se stesso solo dall'incontro con il tu. La direzione spirituale si innesca in questo percorso come grande strumento per la santificazione delle anime, ideale supremo del ministero di Padre Pio, a cui il direttore spirituale si può ispirare per capire, valutare, comprendere il cuore umano, con forza e coraggio.

Padre Pio per le anime a lui affidate voleva la santi-tà, aborriva la mediocrità; tutte le sue lettere sono di

istruzione, di incoraggiamento, di consiglio, affinché si guardi a Cristo come chiamati alla pienezza spiri-tuale e alla perfezione della carità. Per Padre Pio la dottrina della croce, sapendosi fare Cireneo di Cristo e degli uomini, è parte essenziale del programma di direzione spirituale, utile a ridare pace e conforto spirituale alle anime, da realizzare attraverso l'auto-controllo, ma soprattutto, l'aiuto della grazia e della preghiera, che educano – ha concluso don Marcello - alla vita buona del Vangelo e alla santificazione sia chi la pratica sia chi la riceve, tenendo sempre pre-sente la forza dell'Eucarestia".

E proprio con la celebrazione della liturgia eucaristi-ca si è chiuso il ritiro di Quaresima dei gruppi S.Pio.

Segue da pag. 8: Ritiro….

Intenzione dei Vescovi

Ogni credente riscopra la ne-cessità della preghiera perso-nale e partecipi con adesioni interiore alle celebrazioni co-munitarie E’ bello partecipare alle celebra-zioni comunitarie dei gruppi di preghiera ( Apostolato Della Pre-ghiera, Azione Cattolica, ecc.) ma ognuno di noi deve pregare anche da solo, nella sua intimità, cercando di aprire il cuore a Dio con tutte le sue mancanze o ne-cessità, o per avere confor-to.,Infatti nel silenzio della casa ognuno di noi ha la possibilità di confidare le sue pene a Dio, sa-pendo che non siamo soli, che Lui ci ascolta sempre anche quando ci sentiamo abbandonati.

Intenzione Missionaria

Perché il Cristo Risorto sia segno di sicura speran-za per uomini e donne del Continente africano. L’Africa, questo continente dimenticato,è la terra in cui più che in altra parte del mondo esistono le distin-zioni e divisioni, basti pensare al Sud Africa dove ancora oggi nonostante la battaglia combattuta da Nelson Mandela esistono le discriminazioni tra bian-chi e neri, i bianchi ricchi e potenti e i neri poveri e miseri emarginati. I missionari ancora oggi sono in prima linea per aiutare sia materialmente che spiri-tualmente questi popoli, la Chiesa con l’aiuto delle associazioni umanitarie (Unicef,Fao ecc.) ha cercato di alleviare le sofferenze di questi popoli. Anche noi nel nostro piccolo possiamo aiutarli donando un po’ di quello che abbiamo per aiutare i missionari a fare il loro lavoro. Quest’anno in occasione del 25° anni-versario della dedicazione della nostra chiesa parroc-chiale alcuni missionari saranno in mezzo a noi non facciamoci cogliere con il cuore vuoto .

Intenzione generale affida-

ta dal Papa Perché molti giovani sappiano accogliere la chiamata di Cristo a se-guirlo nel sacerdozio e nella vita religiosa “Pregate il Signore delle messi perché mandi ope-rai nelle sue messi” L’invito di Cristo verso il sacerdozio o la vita reli-giosa è in questo tempo inascoltato dai giovani in quanto comporta la rinun-cia al divertimento, al be-nessere, al successo , pen-sando che queste sono le cose più essenziali per vivere bene. Non pensan-do che queste cose non portano alla felicità ma alla perdita dell’anima. Accogliere la chiamata di Cristo significa donare se stessi a Dio e al prossimo.

Pag. 10 Anno XIII Numero 4

Salvatore, quando è nato è apparso a una

famiglia povera ed è nato in una piccola città. Si è fat-to vedere dai pastori e da Simeone, gente umile, per-ché i poveri hanno le mani vuote e possono ricevere Gesù. Da quel momento il cielo e la terra sono uniti, Gesù è come un ponte. C’era un muro tra il cielo e la terra che il peccato ave-va creato, Dio da quel momento ha sempre cercato l’uomo che aveva perduto, poi nacque Gesù che somi-gliava all’uomo che Dio aveva creato e la speranza si accese in Lui che mandò suo Figlio sulla Terra e quando Gesù salì sulla croce, il muro fu abbattuto e le porte del Paradiso dal quale l’uomo era stato cacciato si aprirono. Gli angeli alla nascita di Gesù cantavano “Gloria!” che è sinonimo di “Regno”. La gloria di Dio è l’uomo vi-

vente e la sua gloria si manifesta attraverso le sue opere, come ad esempio i miracoli. Il compito del cristiano è resistere, sperare e Dio opera. Dobbiamo tenere accesa la sua fiamma per farla vedere agli altri, per portare speranza. Solo che non c’è solo Dio, c’è anche il diavolo e lui sa che Dio esiste e riconosce il Figlio, ma una cosa il diavolo non riesce a fare, chiamare Gesù:”Signore”, perché il Signore regna. La strada di Dio è angusta ma Lui non ci lascia mai soli, non dobbiamo perdere la volontà perché il diavolo la indebolisce e la attac-ca. In questi tre giorni di ritiro Gesù ha donato a noi giovani la speranza nel primo giorno, la certezza nel secondo e il terzo giorno ha confermato la speranza e la certezza ricevute, mandandoci pieni di Spirito Santo ad annunziare il suo Vangelo di salvezza.

Segue da Pag. 5: Ritiro RnS….

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DOMENICA DELLE PALME (…) Giunsero a un podere chiamato Getsèmani, ed egli disse ai suoi discepo‐li: «Sedetevi qui, mentre io prego». Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate». Poi, andato un po’ innanzi, cadde a terra e  pregava  che,  se  fosse  possibile,  passasse  via  da  lui  quell’ora.  E  diceva: «Abbà! Padre! Tutto è possibile a  te: allontana da me questo  calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu». (…) arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con  lui una folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani. (…) Appena giunto, gli si avvicinò e disse: «Rabbì» e lo baciò. Quelli gli misero le mani addosso e lo arrestarono. (…) (dal racconto della Passione secondo Marco, capitoli 14 e 15) 

DOMENICA DI PASQUA Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salòme comprarono oli aromatici per andare a unger‐lo.  Di  buon  mattino,  il  primo  giorno  della  settimana,  vennero  al  sepolcro  al  levare  del  sole. Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli dis‐se loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”». (dal Vangelo di Marco 16,1‐7) 

DOMENICA 15 APRILE 2012 PRIMA DOMENICA DOPO PASQUA La sera di quel giorno,  il primo della settimana, mentre erano chiuse  le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, ven‐ne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mo‐strò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. (…) Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con  loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo» (…)(dal Vangelo di Giovanni 20,19‐31)  

DOMENICA 22 APRILE 2012 TERZA DOMENICA DI PASQUA In quel tempo, i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus narra‐vano ciò che era accaduto  lungo  la via e come avevano riconosciuto Gesù nello spezzare il pane. Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mez‐zo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di  vedere un  fantasma. Ma egli disse  loro: «Perché  siete  turbati, e perché  sorgono  dubbi  nel  vostro  cuore? Guardate  le mie mani  e  i miei piedi: sono proprio  io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha  carne e ossa,  come  vedete  che  io ho». Dicendo questo, mostrò loro  le mani e  i piedi. Ma poiché per  la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, (…)  (dal Vangelo di Luca 24,35‐48) 

 DOMENICA 29 APRILE 2012 QUARTA DOMENICA DI PASQUA 

In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per  le pecore.  Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercena‐rio e non gli importa delle pecore. Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pe‐core che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo gui‐dare. (…). (dal Vangelo di Giovanni, 10,11‐18) 

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La vostra collaborazione è sempre gradita Ribadiamo quanto detto in precedenza, aspettiamo i vostri scritti, i vostri suggeri-menti e, perché no, le vostre eventuali critiche. Per ogni comunicazione potete rivolgervi al parroco, anche in e-mail: [email protected] Vi preghiamo di far pervenire i vostri articoli entro il giorno 20 di ogni mese

La Direzione

CALENDARIO MESE DI APRILE 2012

1 DOMENICA DOMENICA DELLE PALME – INIZIO DELLA SANTA SETTIMANA

2 Lunedì Preghiera del Rinnovamento nello Spirito

3 Martedì Incontro di formazione con gli Adulti - Preghiera di Intercessione proposta dal RnS

4 Mercoledì Centri di ascolto dell’AdP presso gli ammalati - Cenacolo di Preghiera di Natuzza

5 Giovedì ISTITUZIONE DEL SACERDOZIO E DELL’EUCARISTIA – SANTA MESSA CRISMALE IN CATTEDRALE – CELEBRAZIONE DELLA CENA DEL SIGNORE IN PARROCCHIA

6 Venerdì LITURGIA DELL’ADORAZIONE DELLA SANTA CROCE - Primo Venerdì del Mese: comunione agli ammalati

7 Sabato VEGLIA PASQUALE - Celebrazione comunitaria del Santo Battesimo

8 DOMENICA PASQUA DI RISURREZIONE

9 Lunedì Ora di adorazione in preparazione al 25° di consacrazione della Chiesa Parrocchiale - Preghiera del Rinnovamento nello Spirito

10 Martedì Incontro di formazione al Battesimo per genitori e padrini - Preghiera di Intercessione proposta dal RnS

11 Mercoledì Incontro di Formazione Biblica

12 Giovedì Incontro di formazione con i Giovanissimi

13 Venerdì Veglia di preghiera del Gruppo di Padre Pio – Incontro Animatori dei Centri di Ascolto

14 Sabato

15 DOMENICA OFFERTORIO per i BISOGNOSI – Uscita del gruppo Eucaristia (Pellegrinaggio a Trani) – Consegna dei risparmi raccolti durante la Quaresima di carità

16 Lunedì Preghiera del Rinnovamento nello Spirito

17 Martedì Incontro di formazione con gli Adulti – Incontro con i genitori dei ragazzi del Gruppo Accoglienza - Preghiera di Intercessione proposta dal RnS

18 Mercoledì Incontro Adulti della Terza Eta’ – Incontro con i genitori del Gruppo Eucaristia

19 Giovedì Incontro di formazione con i Giovanissimi – Incontro con i genitori del Gruppo Confermazione

20 Venerdì Centri di ascolto della Parola

21 Sabato

22 DOMENICA

23 Lunedì Preghiera del Rinnovamento nello Spirito

24 Martedì Incontro di formazione al Battesimo per genitori e padrini - Preghiera di Intercessione proposta dal RnS

25 Mercoledì Incontro di Formazione Biblica - Ritiro per i ragazzi della Prima Comunione - Uscita del gruppo Acco-glienza

26 Giovedì

27 Venerdì Progetto Tabor (Verbicaro – Sacro Cuore) - Incontro mensile dell’AdP

28 Sabato Celebrazione comunitaria del Santo Battesimo

29 DOMENICA Animazione della Giornata Mondiale di Preghiera per le vocazioni a cura del 1° anno del gruppo Con-fermazione

30 Lunedì Preghiera del Rinnovamento nello Spirito