Sommario - Comune di Torregrotta · La nuova norma UNI TS 11300-1 “Prestazioni energetiche degli...
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Sommario
1) PREMESSA...................................................................................................................................... 2 2) OPERE GIA’ REALIZZATE ........................................................................................................ 8 3) OPERE IN PROGETTO .............................................................................................................. 12
3.1 Acquisizione di aree private ..................................................................................................... 12 3.2 Lavori esterni alla struttura....................................................................................................... 13 3.3 Lavori interni alla struttura ....................................................................................................... 14 3.4 Porte di ingresso e uscite di sicurezza ...................................................................................... 16 3.5 Impianti .................................................................................................................................... 16
3.5.1 Impianto elettrico .............................................................................................................. 17 3.5.2 Impianto di illuminazione ................................................................................................. 18 3.5.3 Impianto di sicurezza ........................................................................................................ 22 3.5.4 Impianti idrico e di scarico, fognario e apparecchi igienico-sanitari dei servizi igienici . 23 3.5.5 Impianto termomeccanico ................................................................................................. 24 3.5.6 Impianto antincendio......................................................................................................... 29 3.5.7 Contentimento energetico ................................................................................................. 32
CONCLUSIONI .................................................................................................................................... 33
Regione Siciliana
Provincia di Messina
ELABORATO
ALLEGATO
Visti e Approvazioni
COMUNE DI TORREGROTTA
TECNICO ECONOMICO
TED-A-01
Il Direttore dei lavori
Arch. Paolo Bucca
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1) PREMESSA
La presente relazione tecnica riguarda l’aggiornamento del progetto di completamento della
tensostruttura polifunzionale, relativo alla realizzazione delle attività sportive di esercizio
amatoriale a servizio della Scuola Media "Centro" di Via Petrarca, nel Comune di Torregrotta.
L'opera completa il centro scolastico dotandolo di un'ampia superficie da adibire a impianto
sportivo di esercizio polifunzionale, destinato alle attività amatoriali di basket e pallavolo.
Con D.R.S. n. 390/2012 è stato concesso il finanziamento di € 747.000,00 per l’intervento in
oggetto; l’Amministrazione comunale con Determina R.G.D. n. 651 del 27/10/2014 ha conferito al
sottoscritto l’incarico della direzione lavori, misura e contabilità e coordinamento della sicurezza in
fase di esecuzione.
Con nota prot. 19122/2014 il R.U.P. ha richiesto allo scrivente di adeguare il progetto alla
normativa vigente, valutando con il RUP l’eventuale aggiornamento prezzi.
Per quanto premesso, analizzando il progetto esecutivo già redatto, è stato possibile appurare che
vi sono stati sviluppi normativi in ambito energetico e prestazionale rispetto all’epoca di redazione del
progetto.
Inoltre dalla data di validazione del progetto, avvenuta il 31/05/2012, è stato adottato il nuovo
prezzario regione Sicilia 2013, pubblicato nella G.U.R.S. n.13 parte I del supplemento ordinario del
15.03.2013.
Gli sviluppi normativi hanno principalmente riguardato l’ambito energetico e prestazionale; in
particolare le nuove UNI TS 11300 hanno indirizzato la progettazione termomeccanica, mentre
l’impianto elettrico è stato ridimensionato alla luce dei nuovi carichi e degli aggiornamenti della Norma
CEI 64-8.
La nuova norma UNI TS 11300-1 “Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 2:
Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale,
per la produzione di acqua calda sanitaria, per la ventilazione e per l’illuminazione in edifici non
residenziali”, in aggiunta a quanto già previsto nell’edizione del 2008, fornisce, oltre ai dati e ai metodi
per il calcolo dei fabbisogni di energia termica utile per il servizio di produzione di acqua calda
sanitaria e il calcolo dei fabbisogni di energia fornita e di energia primaria per i servizi di
climatizzazione invernale e acqua calda sanitaria, anche il metodo di calcolo (Appendice C) per la
determinazione del fabbisogno di energia primaria per il servizio di ventilazione e le indicazioni e i dati
nazionali (Appendice D) per la determinazione dei fabbisogni di energia primaria per il servizio di
illuminazione, per edifici non residenziali, in accordo con la UNI EN 15193.
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Di seguito si riportano nel dettaglio le modalità operative applicate a seguito dell’introduzione
della suddetta norma.
Periodo di attivazione degli impianti e intervalli di calcolo
Per la determinazione del periodo di calcolo per il servizio di climatizzazione invernale e di
ventilazione si rimanda alla specifica tecnica UNI TS 11300-1:2014. Il calcolo è eseguito suddividendo
il periodo totale di attivazione in intervalli elementari di durata mensile o di frazioni di mese (bin)
laddove richiesto dalla parte 4 della specifica tecnica (è il caso dei generatori a pompa di calore, ad
esempio).
Destinazione e suddivisione del sistema fabbricato-impianto
È stato necessario procedere, innanzitutto, alla dettagliata identificazione e suddivisione del
sistema fabbricato-impianto. In funzione della destinazione d’uso sono possibili 4 casi: sistema
fabbricato-impianto per sola destinazione residenziale, sistema fabbricato-impianto per unica tipologia
di destinazione non residenziale, sistema fabbricato-impianto comprendente porzioni di involucro a
destinazioni residenziali e non residenziali e sistema fabbricato-impianto comprendente porzioni a
destinazioni non residenziali di diversa tipologia.
Il calcolo (così come nella precedente versione) viene eseguito per ciascuna zona termica: nella
nuova norma viene specificato che le unità immobiliari sono considerate zone nelle quali è suddiviso
l’edificio (ovviamente, le unità immobiliari possono essere a loro volta suddivise in zone termiche,
qualora ne sussistano i requisiti).
Modalità di suddivisione degli impianti
Gli impianti (climatizzazione invernale, produzione ACS e ventilazione) si considerano
suddivisi in due parti principali: la parte generazione (ovvero, dal punto di consegna dell’energia al
confine dell’edificio al punto di consegna dell’energia termica utile alla rete di distribuzione
dell’edificio) e la parte utilizzazione (ovvero la restante parte, a valle della generazione).
Bilancio termico dei sottosistemi
I rendimenti medi dei singoli sottosistemi sono ricavati, così come già previsto nella precedente
norma, a partire dall’equazione di bilancio termico del sottosistema e considerando anche i fabbisogni
elettrici degli ausiliari. Quello che cambia è che il rendimento è ora espresso in termini di energia
primaria (ovvero l’energia in entrata o fornita al sottosistema viene moltiplicata per il corrispondente
fattore di conversione in energia primaria).
Fabbisogno di energia termica
Esso è sempre suddiviso in fabbisogno ideale, fabbisogno ideale netto e fabbisogno effettivo.
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Nel caso di valutazioni di tipo A3 (diagnosi energetica), qualora sia installato un sistema di
contabilizzazione dell’energia termica utile fornita alla singole unità immobiliari di un edificio, si può
tenere conto di un fattore di riduzione del fabbisogno effettivo di energia termica Qhr pari a 0,9 in
modo da considerare la riduzione di consumo determinata dall’intervento degli utenti. Nel calcolo del
fabbisogno di energia termica utile effettivo Qhr non si considera l’energia termica recuperata
dall’energia elettrica del sottosistema di emissione.
Sottosistemi di emissione
Per quanto riguarda i valori di rendimenti di emissione, riportati nel prospetto 17 sono riferiti a
una temperatura di mandata dell’acqua minore o uguale a 55 °C (e di conseguenza si decrementano i
valori nel caso di temperature di mandata dell’acqua più elevate). Analizzando i dati, si ottengono gli
stessi valori (con la possibilità di interpolare i valori di rendimento per temperature di mandata
comprese tra 55 e 85 °C).
Per i locali aventi altezza maggiore di 4 m sono presenti anche le tipologie di terminale non
previste nella precedente versione, per le quali vengono fornite, a titolo indicativo, dei valori di
rendimento di emissione (la norma stessa afferma che radiatori e ventilconvettori non sono terminali
comunemente utilizzati in questa tipologia di locali).
È necessario verificare, per i locali di altezza superiore ai 4 m, la presenza di stratificazione (si
dovrà procedere al calcolo analitico qualora si riscontrino differenze nel gradiente verticale di
temperatura tra soffitto e pavimento maggiori di 5 °C).
Tale verifica dovrà essere effettuata quando si è in presenza di radiatori o ventilconvettori e in
tutti i casi dubbi o nei quali si sia lontani dalla condizioni di installazione a perfetta regola d’arte,
indicate nel prospetto 19.
Sottosistemi di distribuzione
Per ciascuna delle parti di una rete di distribuzione, è necessario calcolare l’energia termica in
ingresso alle singole parti della rete di distribuzione stessa. In merito all’utilizzo dei prospetti con i
rendimenti di distribuzione precalcolati si deve tenere presente che le tipologie previste nei prospetti
sono riferite a edifici o porzione di edifici con prevalente destinazione residenziale e che i valori
indicati nei prospetti considerano già i recuperi termici da dispersioni delle reti e di energia termica da
energia elettrica ausiliaria (ad esempio, dalle pompe di distribuzione).
I valori di rendimento precalcolati sono riferiti (come anche nella precedente versione) ai livelli
di isolamento delle tubazioni, definiti tuttavia in maniera più compiuta (a esempio, si specifica che la
voce “isolamento discreto” corrisponde a un isolamento di spessore non necessariamente conforme alle
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prescrizioni del DPR 412/1993, ma eseguito con cura e protetto da uno strato di gesso, plastica o
alluminio).
La dicitura “isolamento della rete di distribuzione orizzontale” prende il posto della precedente
dicitura (“isolamento distribuzione nel cantinato”). In generale, viene ampliata la casistica coperta dai
rendimenti precalcolati, i cui valori comunque cambiano in maniera significativa (laddove comparabili)
rispetto alla precedente versione.
Sottosistema di generazione
Il sottosistema di generazione può essere destinato a fornire calore anche a utenze diverse dal
riscaldamento (sistemi di riscaldamento idronici e/o aeraulici), e, in particolare, per la produzione di
acqua calda sanitaria o per ventilazione (preriscaldamento dell’aria). La specifica tecnica prevede
sempre la determinazione del rendimento di generazione secondo il metodo dei prospetti precalcolati o
secondo un calcolo dettagliato, riportato nell’Appendice B.
I dati dei prospetti per determinare i rendimenti precalcolati non cambiano: scompare il caso
relativo ai generatori di aria calda a gas o gasolio con bruciatore ad aria soffiata o premiscelato,
funzionamento on-off e generatori di aria calda a gas a camera stagna con ventilatore nel circuito di
combustione di tipo B o C, funzionamento on-off.
È inserita la possibilità di determinare le perdite di generazione per generatori di acqua calda
alimentati da energia elettrica, conoscendo il fattore di perdita dichiarato dal fabbricante del generatore
e le condizioni medie di utilizzo (quali la temperatura media effettiva del generatore elettrico, la
differenza fra la temperatura nel generatore e l’ambiente di installazione in condizioni di prova e la
temperatura del locale di installazione del generatore elettrico).
Acqua calda sanitaria, Fabbisogno di energia utile
Il calcolo del volume di acqua richiesto (in litri/giorno) porta a risultati leggermente diversi
rispetto alla prima versione della norma. Vengono inoltre introdotti valori limiti (inferiore e superiore)
di volume di acqua richiesto (per Su inferiori a 35 m2, il volume di acqua richiesto è costante, pari a 50
litri/giorno, mentre per Su superiori a 250 m2, il volume di acqua richiesto è costante, pari a 250
litri/giorno).
Nel caso di edifici non residenziali i fabbisogni di acqua calda e le relative temperature di
utilizzo possono essere relativi a più attività e, di conseguenza, il fabbisogno di acqua calda è dato dalla
somma dei fabbisogni delle attività svolte nell’edificio. Cambiano anche in questo caso i valori
tabellati, oltre ad un maggior dettaglio nei casi coperti. Una nota contenuta nel prospetto 31 dice come
determinare il numero di coperti per le destinazioni d’uso di categoria E.4 (3), ovvero bar, ristoranti e
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sale da ballo: per le valutazioni tipo A1 e A2 si considera 1,5 volte l’occupazione convenzionale, per le
valutazioni di tipo A3 il numero di coperti corrisponde agli effettivi coperti per cui è stata dimensionata
la cucina.
La temperatura dell’acqua fredda in ingresso non è più convenzionalmente assunta pari a 15 °C
ma è ora pari alla media annuale delle temperature medie mensili dell’aria esterna della località
considerata (ricavate dalla UNI 10349).
Si opera una distinzione anche per la temperatura dell’acqua nella rete di distribuzione: essa sarà
pari a 40 °C a livello dell’erogazione e 48 °C per la rete di distribuzione alle utenze, rete di ricircolo e
rete di distribuzione finale.
La determinazione dei fabbisogni di energia termica per acqua calda sanitaria in base alle portate
e temperature specificate non tiene conto dei fabbisogni richiesti per rispettare alcuni trattamenti
associati al servizio acqua calda sanitaria, ovvero la prevenzione e controllo della legionella ed il
ricambio d’acqua periodico nelle piscine pubbliche.
Tali servizi di disinfezione, laddove previsti, devono essere opportunamente calcolati (in termini
di fabbisogno termico) ed indicati nella relazione tecnica.
Nel caso di presenza di serbatoi di accumulo e circuito primario (circuito di collegamento tra
generatore e accumulo) in assenza di dati di progetto vengono assunte, nel caso dei generatori a fiamma
alimentati a combustibile fossile, temperature medie pari a 60 °C per il serbatoio e 70 °C per il circuito
primario.
ACS, Sottosistema di erogazione
Il rendimento di erogazione viene assunto pari a 1 (per valutazioni di tipo A1 e A2) perché non
si considerano le perdite di massa (dovute ad erogazione di acqua mediante miscelatore o altro
dispositivo di erogazione) e le perdite termiche nelle tubazioni di distribuzione alle utenza, che si
considerano comprese nel calcolo delle perdite della distribuzione alle utenze.
Nel caso di valutazioni di tipo A3, è possibile assumere un rendimento di erogazione diverso (in
base ai dati forniti dal produttore) qualora siano presenti dispositivi di regolazione del flusso.
ACS, Sottosistema di distribuzione
Come nel caso del riscaldamento, viene innanzitutto fornito uno schema generale per la rete di
distribuzione di acqua calda sanitaria, la quale può articolarsi, in linea generale, nei seguenti livelli: - la
distribuzione alle utenze (du); - un anello di ricircolo (dr); - il circuito di collegamento tra generatore e
serbatoio di accumulo (dp).
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Nel caso generale, quindi, le perdite complessive del sottosistema di distribuzione sono date
dalla somma delle perdite relative alle tre parti in cui è suddivisa la distribuzione.
Si prevede il calcolo delle perdite di energia termica dei tratti di tubazione facenti parte della
distribuzione alle utenze.
Nel caso di impianti esistenti privi di ricircolo all’interno di singole unità immobiliari, è ancora
possibile fare riferimento a dati tabellati per determinare il fattore di perdita ed il fattore di recupero.
Le perdite del circuito di ricircolo si calcolano secondo la procedura dettagliata (Appendice A),
stimando (nel caso di valutazione di tipo A2) le lunghezze e i diametri del circuito in base al numero di
unità immobiliari, di montanti, di piani dell’edificio e alla lunghezza di distribuzione orizzontale.
Ausiliari dei sottosistemi di riscaldamento
Cambia la modalità di definizione del fattore di carico dei terminali di emissione (FCe).
Per quanto riguarda gli ausiliari dei sottosistemi di distribuzione, nel caso di reti con fluido
termovettore aria (impianti aeraulici) di sola ventilazione si rimanda all’appendice C per il calcolo dei
fabbisogni elettrici dei ventilatori.
Per quanto riguarda invece gli impianti idronici, a differenza della precedente versione della
norma (dove il coefficiente Fv veniva posto convenzionalmente pari a 0,6) viene ora calcolato il fattore
di riduzione del fabbisogno elettrico per unità (pompe) non sempre in funzione a velocità costante
(funzionamento intermittente a portata costante o funzionamento continuo a portata variabile).
Il tempo di attivazione coincide ora con la durata del periodo considerato. Vengono inoltre
specificati, in maniera analoga agli ausiliari della distribuzione di riscaldamento, anche le formule per
determinare i fabbisogni elettrici della distribuzione di acqua calda sanitaria.
Dal punto di vista economico, atteso che il progetto esecutivo redatto utilizzava i prezzi del
prezzario regione Sicilia 2009 e che è stato pubblicato il nuovo prezzario 2013, si è ritenuto utile
aggiornare i prezzi all’ultimo prezzario vigente e cioè quello del 2013, anche i prezzi dei noli e della
manodopera sono quelli attualmente vigenti.
Per quanto premesso si passa alla descrizione dell’intervento.
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2) OPERE GIA’ REALIZZATE
Le opere già realizzate consistono nella struttura geodetica di forma circolare di diametro pari a
ml 39,15 circa, per una superficie coperta di mq. 1.256,00; l’altezza massima al centro è pari a ml.15,00
mentre l’altezza minima lungo il perimetro è di ml. 3,00.
La cupola è costituita da un grigliato spaziale unistrato in acciaio con sottoposta una membrana
di copertura progettata e calcolata secondo le vigenti disposizioni di legge.
La struttura metallica è composta da profilati tubolari BEN 10025 zincati a caldo, preforati alle
estremità e assemblati ai nodi di collegamento con N. 2+2 bulloni di classe: resistenza UNI 3740.
Internamente è stato realizzato il massetto per la posa della pavimentazione e parte dell’impianto
di illuminazione.
Esternamente invece sono stati realizzati i muretti di delimitazione dell’area esterna nonché il
marciapiede che perimetra tutta la struttura circolare.
Planimetria stato di fatto
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Da un sopralluogo effettuato si è potuto appurare che attualmente il telo di copertura presenta in
alcune zone strappi o distacchi e sono visibili fenomeni di infiltrazione; inoltre i proiettori e il quadro
elettrico sono danneggiati.
Particolare telo strappato
Particolare telo strappato
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Particolare telo distaccato
Particolare telo distaccato
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Particolare infiltrazioni
Particolare proiettori esistenti danneggiati
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Particolare quadro elettrico non riutilizzabile
3) OPERE IN PROGETTO
3.1 Acquisizione di aree private
In considerazione delle esigenze dell'Amministrazione comunale in termini di utilizzo della
struttura è stata prevista l’acquisizione di alcune aree private, di modeste dimensioni, limitrofe alla
struttura al fine di realizzare accessi più confortevoli e sicuri.
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Le suddette aree sono meglio evidenziate nell’apposito elaborato “Piano Parcellare
d’esproprio”; le modalità di calcolo dell’indennità, i dati catastali e le superfici da espropriare si
desumono dagli elaborati “Relazione esproprio” ed “Elenco ditte e calcolo indennità espropriativa”.
3.2 Lavori esterni alla struttura
I lavori previsti all’esterno della struttura consistono in:
demolizione del muretto esistente lato ovest di ml. 51,60 e abbassamento della quota di
campagna della zona compresa tra il suddetto muretto e quello di confine con l’area esterna
dell’edificio scolastico;
demolizione di parte del muretto di confine dell’edificio scolastico di ml. 12,30 per
permettere la realizzazione di un accesso più ampio all’area della palestra;
rimozione della ringhiera del muretto dell’edificio scolastico e del cancello di ingresso
esistenti;
realizzazione di un muretto di confine a sud di ml. 15,80 e di uno a est, di ml 8,95;
posa in opera di recinzione metallica realizzata con pannelli modulari verticali in grigliato
elettrofuso sui muri di confine dell’area e a chiusura della zona impianti a nord;
posa in opera di n. 3 cancelli in ferro di altezza pari a 2,40, due in prossimità degli ingressi
all’area, uno su Via Petrarca, di ml. 4,20 e uno su Via Foscolo, di ml. 3,60, e il terzo per
l’accesso all’area della scuola, di ml. 3,00, previa realizzazione di pilastrini;
realizzazione di una zona a verde limitata da orlatura in conglomerato di cemento
vibrocompresso;
realizzazione di parcheggi per gli atleti, di cui uno per diversamente abili, in prossimità
dell’accesso da Via Petrarca;
realizzazione di pavimentazione nelle aree pedonali circostanti la struttura e nella zona
parcheggi, costituita da uno strato di tout-venant di cava e da uno strato superiore di binder;
realizzazione dell’impianto di raccolta delle acque e degli impianti tecnologici.
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Planimetria di progetto
3.3 Lavori interni alla struttura
I lavori previsti all’interno della struttura consistono in:
Manutenzione del telo in PVC consistenti in: tesatura del manto di copertura; chiusura dei
punti del telo distaccati dalla struttura dalle porte e da qualunque altro punto; riparazioni
degli strappi presenti nel telo; saldatura dei punti di infiltrazione delle acque meteoriche;
lavaggio della membrana interna eseguita con idropulitrici a caldo e detergenti chimici;
eventuali integrazioni del telo in pvc;
realizzazione del blocco servizi per atleti e arbitri in c. a., comprendente spogliatoi, servizi
igienici e docce, anche per i diversamente abili, divisi per sesso; inoltre sono previsti uno
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spogliatoio arbitri con servizio igienico e doccia e l’infermeria munita anch’essa di servizio
igienico;
realizzazione del blocco dei servizi igienici per il pubblico divisi per sesso, ove è presente
anche un bagno per diversamente abili;
realizzazione delle opere di rifinitura di detti servizi tramite la posa in opera di pavimenti e
rivestimenti in piastrelle di ceramica maiolicate che avranno un’altezza di mt. 2,00, a
eccezione delle docce nelle quali l’altezza sarà di mt. 2,20, l’intonacatura e la tinteggiatura
delle pareti, la collocazione di porte interne del tipo tamburato e dei sanitari;
realizzazione della pavimentazione interna in gomma per palestre, calandrata e vulcanizzata
a base di gomma naturale e sintetica, cariche minerali, vulcanizzanti, stabilizzanti e
pigmenti coloranti, in tre differenti colori per distinguere le tre zone in progetto: l’area di
gioco, l’area circostante alla stessa e il camminamento interno per gli utenti;
realizzazione degli impianti tecnologici, quali impianto idrico e di scarico, impianto elettrico
e di illuminazione, che saranno collegati alle reti pubbliche, e impianto termomeccanico;
realizzazione dell’impianto antincendio.
Pianta di progetto
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Blocco spogliatoi
Blocco servizi
3.4 Porte di ingresso e uscite di sicurezza
Come si evince dagli elaborati progettuali grafici, sono presenti complessivamente cinque
aperture verso l’esterno, tutte munite di infisso in alluminio anodizzato preverniciato, ognuno dotato di
maniglioni antipanico con apertura verso l'esterno, due adibite all’ingresso atleti e tre all’ingresso del
pubblico.
3.5 Impianti
Il complesso nel suo insieme è stato progettato tenendo nella debita considerazione il suo
utilizzo "polifunzionale", ragion per cui sono stati previsti gli impianti di seguito elencati.
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3.5.1 Impianto elettrico
Il progetto prevede la realizzazione di un impianto elettrico, progettato sulla scorta della
distribuzione interna degli ambienti, conformemente alle normative vigenti in materia di impianti
elettrici per strutture sportive e di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Lo stesso alimenta, principalmente le seguenti utenze:
- forza motrice dello stabile;
- illuminazione interna ordinaria e d’emergenza e illuminazione del campo di gioco;
- illuminazione esterna;
- impianto di climatizzazione e di ventilazione forzata;
- impianto di produzione di acqua calda sanitaria;
- impianto antincendio.
I componenti principali di tale impianto sono i seguenti:
- quadro elettrico generale in lamiera di acciaio verniciata, Grado di protezione IP43, dal quale
partono le montanti di distribuzione primaria ai quadri dei diversi servizi;
- quadri elettrici dei diversi servizi, costituiti da struttura in materiale isolante autoestinguente:
- Quadro Centrale Idrica (Q.CID);
- Quadro Gruppo Elettropompa (Q.GE);
- Quadro Gruppo Motopompa (Q.GM);
- Quadro Roof-Top (Q.RT);
- Quadro ACS (Q.ACS);
- Quadro Locale Pompe (Q.LP);
- Quadro Spogliatoi (Q.SP);
- Quadro WC (Q.WC);
- cavi e conduttori;
- protezioni;
- impianto FM;
- impianto di illuminazione;
- impianto di messa a terra.
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3.5.2 Impianto di illuminazione
L’impianto di illuminazione esterna è costituito da:
n. 7 pali tronco conici a stelo dritto in acciaio e corpi illuminanti per esterno con lampada
150W in alluminio pressofuso verniciato e diffusore in vetro temperato resistente agli urti e
agli shock termici;
n. 7 blocchi di fondazione prefabbricati in calcestruzzo con pozzetti incorporati per il
sostegno dei pali di illuminazione, con cavo di inghisaggio, 110x65x60;
n. 10 pozzetti per marciapiedi in conglomerato cementizio 40x40x50, dotati di chiusini in
ghisa a grafite sferoidale;
n. 1 pozzetto generale, del tipo per marciapiedi in conglomerato cementizio, 40x40x80;
dispersore di terra in corda di rame nuda, s. 35 mm, interrata;
messa a terra di pali e montanti;
messa a terra della struttura metallica;
Distribuzione primaria ed FM esterno
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Planimetria Impianto di terra
L'impianto d'illuminazione interna è relativo all'area sportiva, ai servizi igienici e agli
spogliatoi.
Gli obiettivi che si vogliono raggiungere sono quelli di garantire buone condizioni visive ai
giocatori, agli atleti, agli arbitri e agli spettatori.
Per una buona qualità di illuminazione degli impianti sportivi è necessario soddisfare i seguenti
requisiti:
- ottimizzazione della percezione delle informazioni visiva utilizzate durante le manifestazioni sportive;
- mantenimento del livello di prestazione visiva;
- garanzia di un’accettabile agio visivo.
Al fine di determinare lo standard dei requisiti illuminotecnici, si sono considerate le
dimensioni del campo e della zona di rispetto (mt. 28,00x15,00 + mt. 2,00 di fascia di rispetto).
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L’area di gioco è illuminata con n. 4 proiettori JMT 1x70W installati a quota pari a circa 2,60
m, posizionati a confine con la zona del camminamento interno, e da n. 6 proiettori JMT 2x400W
installati a quota di circa 12,80 m.
Planimetria impianto d’illuminazione generale interna
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Particolare quote di installazione dei proiettori per l’illuminazione interna generale
I locali dei servizi sono illuminati tramite plafoniere compatte stagne a soffitto o a parete, IP65
e IP66, e con plafoniere lineari stagne IP66 con lampade FLC 2x36W, realizzate con corpo e diffusore
in policarbonato infrangibili e autoestinguenti.
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Illuminazione ed FM spogliatoi, wc, locale pompe
3.5.3 Impianto di sicurezza
L'impianto di sicurezza, nel momento in cui venisse a mancare l'alimentazione principale,
assicura l'illuminamento minimo in modo da mettere in evidenza le uscite e il camminamento per
raggiungerle.
Nessun altro apparecchio, nemmeno in via provvisoria e/o momentanea, è collegato all'impianto
di sicurezza, il quale è indipendente da qualsiasi altro impianto.
L'entrata in funzione dell'impianto, al mancare dell'alimentazione principale, avverrà entro 0,5
secondi.
I locali dei blocchi servizi sono dotati di plafoniere di emergenza IP65; lungo il perimetro della
struttura sono collocate n. 16 lampade di emergenza S.E.2x18W, con quota di installazione pari a 2,50
m, mentre in corrispondenza di ogni apertura sono collocate lampade di emergenza S.A. 18W con
installazione sopra porta.
Per quanto non specificato si rimanda agli elaborati specifici di progetto “IE-Impianti Elettrici”.
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3.5.4 Impianti idrico e di scarico, fognario e apparecchi igienico-sanitari dei servizi igienici
L’impianto idrico verrà allacciato all’acquedotto comunale, con il sistema di
somministrazione a contatore installato a cura dell'Ente distributore dell'acqua.
Le lavorazioni relative a tale impianto sono le seguenti:
fornitura e collocazione degli apparecchi igienico-sanitari, ivi compresi quelli per i disabili,
nonché i relativi accessori, come lo specchio reclinabile, i corrimani angolari e i maniglioni
tubolari di sostegno;
fornitura e messa in opera dei punti di acqua necessari e occorrenti per tutti i servizi e i locali
spogliatoio;
esecuzione di tutti i punti di scarico e di ventilazione dei servizi e dei locali spogliatoio;
fornitura e messa in opera di rubinetti di arresto per ogni singolo servizio;
fornitura e messa in opera di pompa di calore per la produzione di a.c.s.
Distribuzione planimetrica impianto idrico
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Distribuzione planimetrica impianto di scarico
3.5.5 Impianto termomeccanico
Considerata la tipologia costruttiva e la destinazione d’uso della struttura, per la climatizzazione
del campo di gioco e degli spalti si è deciso di utilizzare un sistema termofrigorifero in pompa di calore
ad alta efficienza, provvisto di recuperatore di calore e mutuato dalla tecnologia rooftop, di cui
rappresenta una evoluzione tecnica prestazionale, che permette la filtrazione e il rinnovo dell’aria in
ambienti molto ampi.
La macchina è costituita da:
- struttura esterna con basamento profili in lamiera d'acciaio zincato a caldo verniciato con
polveri epossidiche e da pannellatura in lega d'alluminio tipo "Peraluman". La sezione di
trattamento aria (interna) è completamente separata dagli organi di regolazione del circuito
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frigorifero tramite doppia camera ed è realizzata con profili in lega di alluminio e con
pannellatura di tipo sandwich a doppia parete con interposto isolamento di poliuretano
espanso dello spessore di 42 mm, con superficie interna in lamiera zincata a caldo e
superficie esterna in lega di alluminio tipo "Peraluman";
- compressori di tipo ermetico rotativo scroll a spirale orbitante, fluido refrigerante R410A,
alloggiati in un vano separato; ciascun compressore è dotato di riscaldatore, del carter e di un
motore elettrico a due poli con avviamento diretto, ed è protetto internamente contro le
sovratemperature;
- scambiatore interno con batteria di trattamento dell'aria ad espansione diretta per lo scambio
termico col gas refrigerante costituita da un pacco di tubi di rame espansi meccanicamente
ed alette in alluminio con superficie corrugata; bacinella in alluminio per la raccolta
dell'acqua di condensa, con fondo inclinato e completa di attacco per lo scarico. Entrambi i
circuiti frigoriferi percorrono tutta la superficie di scambio a disposizione (circuiti
intrecciati) in modo da ottenere elevati valori di efficienza energetica con l'unità funzionante
ai carichi parziali. La velocità dell'aria di attraversamento viene mantenuta, anche con la
massima portata, entro il valore di 2,7 m/s per evitare il trascinamento di condensa, anche
nelle più sfavorevoli condizioni termo-igrometriche;
- scambiatore esterno con batteria della sezione esterna, ad espansione diretta per lo scambio
termico tra gas refrigerante ed aria, costituita da un pacco di tubi di rame espansi
meccanicamente e alette in alluminio con superficie corrugata;
- doppio circuito frigorifero per assicurare affidabilità, facilità di manutenzione e ripristino in
caso di avaria;
- ventilatori di mandata e di ripresa del tipo plug-fan, con giranti equilibrate staticamente e
dinamicamente;
- ventilatori di tipo elicoidale a profilo alare in alluminio pressofuso, direttamente accoppiati
con rotore esterno. Il motore elettrico è provvisto di protezione termica interna incorporata e
di rete autoportante di protezione nella parte esterna e hanno grado di protezione IP55 e
classe termica F;
- sezione filtrante composta da prefiltro ondulato in fibra sintetica, grado G3, in ingresso
trattamento, prefiltro a maglia metallica, grado G1, e prefiltro ondulato in fibra sintetica,
grado G3, su presa aria esterna, prefiltro ondulato in fibra sintetica, grado G3, su ripresa aria
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ambiente. I filtri vengono posizionati su guide in acciaio di facile accesso per l'ordinaria
manutenzione e la sostituzione;
- sistema di recupero dell'energia sull'aria espulsa, costituito da uno scambiatore ad alta
efficienza del tipo a ruota entalpica, formato da fogli di alluminio alternativamente piani e
ondulati e trattati igroscopicamente in modo da creare una serie di passaggi percorsi in senso
contrapposto dai flussi dell'aria di rinnovo ed espulsione. Il rotore è azionato da un motore
elettrico a velocità costante a bassissimo assorbimento elettrico. Si realizza un recupero sia
di tipo sensibile che latente: ciò consente di limitare l'immissione di umidità in ambiente nel
funzionamento estivo e di aumentarla nel funzionamento invernale;
- griglia antipioggia;
- quadro elettrico di potenza e comando;
- controllo AIR 3000 SE.
L’aria immessa viene in parte pre-riscaldata o pre-raffreddata a spese dell’aria espulsa,
consentendo un notevole risparmio nei costi di gestione. L’aria esterna, opportunamente trattata e
filtrata dai recuperatori sarà distribuita attraverso canalizzazioni induttive.
L’aria immessa in ambiente sarà poi aspirata attraversando le griglie di ripresa del canale
d’espulsione e inviata allo stesso recuperatore per lo scambio termico con l’aria esterna di rinnovo.
Il recuperatore di energia termica adottato permette il ricambio dell'aria degli ambienti,
recuperando parte dell'energia termica presente negli stessi. In questo modo si otterranno importanti
risparmi energetici (oltre il 50% dell'energia utilizzata per il riscaldamento o la climatizzazione) e sarà
quindi possibile ridurre la potenza delle macchine installate, il loro costo e il costo di esercizio
dell'impianto.
Le emissioni sonore dell’intero impianto non possono in alcun modo recare disturbo alle
abitazioni limitrofe. Inoltre, per garantire all’aria immessa in ambiente l’idonea purezza, verranno
installati all’interno della macchina opportuni filtri aventi il compito di non far passare eventuali
particelle (batteri o qualunque altro elemento) che si trovino sospese nell’aria e possano discriminare la
qualità dell’aria.
L’impianto sarà altresì dotato di dispositivi di monitoraggio della corretta funzionalità dei filtri
con segnalatori che indicheranno la parziale o completa saturazione degli stessi e, quindi, la loro
eventuale sostituzione.
L’intero sistema opera su canali di distribuzione dell’aria opportunamente dimensionati,
coibentati e insonorizzati; i terminali aeraulici saranno individuati con lo scopo di limitare i gradienti
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termici e le velocità dell’aria in ambiente. Le condotte sono progettate utilizzando pannelli sandwich
termoisolanti in alluminio/poliuretano espanso.
I locali spogliatoio sono dotati di un impianto di riscaldamento in pompa di calore multisplit 4
attacchi a espansione diretta con condensazione ad aria e inverter, che utilizza per circa il 75%
l’energia rinnovabile e gratuita proveniente dalla radiazione solare, integrandosi facilmente con le altre
tecnologie tradizionali e rinnovabili.
L’impianto di ventilazione sarà realizzato tramite la collocazione di ventilatori cassonati,
costituiti dalla cassa e dal ventilatore centrifugo con motore elettrico direttamente accoppiato.
I locali saranno dotati di griglie di transito per applicazione a porte o a parete, al fine di
consentire il transito dell'aria tra locali adiacenti.
I servizi igienici sono provvisti di sistema di estrazione, destinato a tenere in depressione tali
ambienti e garantire il rinnovo aria tramite richiamo della stessa dagli ambienti limitrofi.
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Planimetrica impianti termomeccanici
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Sezioni con impianti termomeccanici
3.5.6 Impianto antincendio
Per quanto riguarda l’impianto antincendio, rispetto al progetto esecutivo esistente, sono stati
modificati il gruppo pompe e il vano di alloggiamento delle suddette pompe.
Ai fini delle prevenzione incendi, gli impianti elettrici saranno realizzati in maniera tale da:
- non costituire causa primaria di incendio o di esplosione;
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- non fornire alimento o via privilegiata di propagazione degli incendi. Il comportamento al
fuoco della membratura sarà compatibile con la specifica destinazione d’uso dei singoli locali;
- saranno suddivisi in modo che un eventuale guasto non provochi la messa fuori servizio
dell’intero sistema (utenza); si disporrà di apparecchi di manovra ubicati in posizioni “protette”
e saranno riportate chiare indicazioni dei circuiti cui si riferiscono.
L'impianto di sicurezza assicurerà, quando viene a mancare l'alimentazione principale, almeno
l'illuminamento minimo in modo da mettere in evidenza le uscite e il camminamento per raggiungerle.
L'entrata in funzione dell'impianto, al mancare dell'alimentazione principale, avverrà entro 0,5
secondi. Il quadro elettrico generale sarà ubicato in posizione facilmente accessibile, segnalata e
protetta dall’incendio per consentire di porre fuori tensione l’impianto elettrico dell’attività.
L’impianto prevede:
- n. 6 sei estintori portatili a polvere, omologati M.I. DM 20/12/82, con valvola a pulsante,
valvola di sicurezza a molla e manometro di indicazione di carica, dotato di sistema di controllo della
pressione tramite valvola di non ritorno a monte del manometro, da kg 6, classe 55A-233BC. Gli stessi
saranno distribuiti in modo uniforme nell’area da protegge
- cartellonistica di sicurezza, secondo il D.L. 493/96, comprese le segnalazioni luminose,
indicanti la presenza delle uscite di sicurezza e dei relativi percorsi di fuga. In particolare saranno posti
in opera i cartelli attestanti:
• divieto di fumare;
• divieto di usare fiamme libere;
• divieto di spegnere con acqua, in prossimità dei quadri elettrici e delle centrali elettriche;
• indicazione delle uscite;
• indicazione dei presidi antincendio.
- impianto idrico per idranti, alimentato dalla riserva idrica prevista che sarà pari o superiore ai 22
mc.; esso sarà costituito da una rete principale realizzata con tubazioni in polietilene ad alta densità tipo
PE 100 (sigma 80) serie PN 16, da cui saranno derivati i montanti, in tubo in acciaio non legato UNI
EN 10255, per gli attacchi alle tre cassette antincendio a muro UNI 45 in acciaio verniciate rosse,
complete di manichetta diametro nominale 45 a norma UNI 9487 con raccordi e manicotti in ottone,
rubinetto idrante diametro 1 1/2'' UNI 45, lancia in rame UNI 45 con getto variabile a norma UNI EN
671/2 con manichetta da 20 metri, e due cassette antincendio del tipo a piantana realizzate in acciaio
verniciato a fuoco colore rosso, complete di manichetta da 20 metri omologata da M.I., rubinetto
idrante da 1 1/2", lancia frazionatrice e sella porta manichetta e raccorderia per il collegamento alla
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tubazione d'adduzione idrica per idrante UNI 45. La rete delle tubazioni di alimentazione dell’impianto
idrico antincendio sarà indipendente da quella dei servizi sanitari;
- gruppo di pompaggio, che assicura l’alimentazione idrica, che sarà alloggiato in un locale
tecnico prefabbricato, posizionato su apposito basamento in conglomerato cementizio, costruito con
materiali incombustibile, con resistenza al fuoco non inferiore a 60 minuti utilizzati unicamente per la
protezione antincendio, dotato di n. 2 aperture. Le pareti saranno composte da pannelli sandwich in
lana di roccia R60, le porte saranno del tipo frontali R60 con maniglia; il pavimento piano, uniforme,
antiscivolo con piano di calpestio realizzato con grigliato sopraelevato. Esso conterrà anche serbatoi di
adescamento per impianti sopra battente.
- n. 2 due idranti antincendio a colonna DN 80 mm con curva al piede, con corpo in ghisa
sferoidale secondo norma UNI ISO 1083 e carico di rottura minimo di 40 N/mm2.
Per maggiori dettagli si rimanda agli elaborati relativi all’impianto antincendio.
Planimetria impianto antincendio
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Pianta impianto antincendio
3.5.7 Contentimento energetico
Sono stati eseguiti i calcoli relativi al numero di ricambi d’aria, al valore dei rendimenti medi
stagionali di progetto, all’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale, per la
produzione di acs e per la climatizzazione estiva.
Dai risultati dei suddetti calcoli si attesta che il progetto relativo alle opere di cui sopra è
rispondente alle prescrizioni contenute nel D. Lgs. 192/05 e s.m.i. (recepimento della Direttiva
2002/91/CE), D.P.R. 59/09, D.M. 26/6/09, D. Lgs. 28/11 (in materia di Fonti Rinnovabili), L. 90/13.
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CONCLUSIONI
La struttura oggetto della presente relazione, per quanto riguarda la normativa antincendio,
rientra tra quelle elencate nell’allegato I al D. P. R. 1 agosto 2011, n. 151 al Punto 65 - “Locali di
spettacolo e di trattenimento in genere, impianti e centri sportivi, palestre, sia a carattere pubblico che
privato, con capienza superiore a 100 persone, ovvero di superficie lorda in pianta al chiuso superiore a
200 m2 Categoria “C” oltre 200 persone”.
Gli accessi alla struttura sono cinque, dislocati lungo il perimetro della stessa: quattro hanno
larghezza di mt. 1,34 e una di mt. 1,84.
Le uscite sono state previste tutte apribili nel verso dell’esodo e munite di maniglioni
antipanico. La lunghezza dei percorsi per raggiungere i luoghi aperti è inferiore da qualunque punto
della struttura a mt. 40,00.
Per tutto quanto non previsto nella presente relazione, si rimanda agli elaborati grafici
progettuali e ai particolari costruttivi allegati al progetto.
Torregrotta, lì
Il Tecnico
Arch. Paolo Bucca