SOMMARIO Buona estate - È una questione di fede · giovani del Movimento studenti a Pian degli...

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NOTIZIARIO DELLA DIOCESI DI PISA Redazione: Piazza Arcivescovado 18 56126 Pisa tel: 050 565543 fax: 050 565544 Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Reg. Trib. Firenze n. 3184 del 21/12/1983 [email protected] 14 luglio 2019 LA DOMENICA DEL PAPA Gli imperativi ai discepoli DI F ABIO ZAVATTARO a missione tema in primo piano domenica scorsa, inizio del grande viaggio di Gesù verso Gerusalemme, città lodata e cantata nel brano di Isaia. Missione che Luca sottolinea, nel suo Vangelo, scrivendo che vengono inviati da Gesù a due a due «in ogni città e luogo dove stava per recarsi», e, successivamente, narra il loro ritorno «pieni di gioia» per le meraviglie che hanno potuto sperimentare. Il primo elemento su cui riflettere è il numero degli altri discepoli che vengono inviati: settantadue. Nella versione greca della Genesi si legge che sono 72 le nazioni pagane, 70 nel testo ebraico. Come dire che Gesù manda i suoi discepoli in tutto il mondo, testimoni della sua parola. Interessante notare una sorta di pitagorismo: secondo la tradizione rabbinica, 70 sono i popoli che hanno ascoltato la legge al monte Sinai; sempre 70 gli anziani scelti da Mosè e altrettanti i membri del Sinedrio a Gerusalemme, escluso il sommo sacerdote. E infine settanta, o settantadue, sarebbero i saggi che hanno tradotto la Bibbia in greco, detta appunto «dei settanta». Ecco un ulteriore legame tra Antico e Nuovo Testamento, una continuità, dunque, che si iscrive in un cammino che non è frattura con la legge dei padri, e vive di quel «ma io vi dico» che Gesù porta nel mondo. Secondo elemento, lo stile del missionario, cioè avere piena fiducia nel Signore vivendo nella sobrietà e nella fraternità: «vi mando come agnelli in mezzo ai lupi, non portate né borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada». Infine, il messaggio: «pace a voi in questa casa». Nell’inviare i settantadue discepoli, ha detto domenica scorsa Papa Francesco all’Angelus davanti a 30 mila persone presenti in piazza San Pietro, Gesù «dà loro istruzioni precise, che esprimono le caratteristiche della missione»: pregate; andate; non portate borsa né sacca; dite, pace a questa casa; non passate da una casa all’altra; «guarite i malati e dite loro: è vicino a voi il Regno di Dio»; e, se non vi «accolgono, uscite sulle piazze e congedatevi». Questi imperativi, ha affermato il Papa, «mostrano che la missione si basa sulla preghiera; che è itinerante, non è ferma; che richiede distacco e povertà; che porta pace e guarigione, segni della vicinanza del Regno di Dio; che non è proselitismo ma annuncio e testimonianza; e che richiede anche la franchezza e la libertà evangelica di andarsene evidenziando la responsabilità di aver respinto il messaggio della salvezza, ma senza condanne e maledizioni». Vissuta in questi termini, «la missione della chiesa sarà caratterizzata dalla gioia»; non effimera, ma «radicata nella promessa che, dice Gesù, i vostri nomi sono scritti nei cieli». Come dire, lo stile e, nello stesso tempo, la forza dell’annuncio vivono in una sorta di paradosso: da un lato la debolezza, la mancanza di messi, il pericolo e il rifiuto, dall’altro, la fiducia, la libertà, la pace, la salvezza, l’accoglienza. Da un lato «la messe è abbondante», dall’altro «sono pochi gli operai» chiamati a lavorare in questo campo. La missione ha la sua forza proprio in questo contrasto: un piccolo gregge chiamato a un grande compito: raggiungere ogni uomo «in ogni città e luogo». Annuncio che è messaggio di pace, tema sempre attuale, e lo è in modo particolare in questo nostro tempo così confuso; tempo di esodi, di muri, di rifiuti, di respingimenti; tempo in cui in nome di Dio si arriva persino a commettere violenze e uccisioni. Papa Francesco, all’Angelus, pronuncia una dura condanna per l’attacco aereo che ha colpito un centro di detenzione di migranti in Libia, provocando morti e feriti: «la comunità internazionale non può tollerare fatti così gravi». L’auspicio di Francesco è che siano organizzati in modo esteso e concertato i corridoi umanitari per i migranti più bisognosi”. La preoccupazione per chi è costretto a lasciare la propria terra, a causa di guerre e povertà, torna nelle parole del Papa che ricorda «tutte le vittime delle stragi che recentemente sono state compiute in Afghanistan, Mali, Burkina Faso e Niger». L Nell’inviare i settantadue discepoli, dice Papa Francesco all’Angelus, Gesù «dà loro istruzioni precise, che esprimono le caratteristiche della missione» DI ANDREA BERNARDINI ella mensa dei poveri. Alla Cittadella della solidarietà al Cep. Nella residenza per anziani del «Cottolengo». L’educazione alla carità e al servizio «inizia» dalle giovani generazioni. Lo sa bene la Caritas diocesana, i cui operatori, nelle scorse settimane, hanno accompagnato una cinquantina di ’over 13enni in alcuni servizi destinati ai poveri. Uomini e donne cittadini come noi, eppure «invisibili». Resi ancor più tali ai nostri occhi, forse, da un’ordinanza comunale che, in nome del decoro, ha cercato di allontanarli dalle vie del centro. Ma che non «spariranno» mai, se nessuno di noi si farà carico di loro. E, che, anzi, resteranno - magari un po’ più nascosti o decentrati - a ricordarci le opere di misericordia materiale e spirituale troppo in fretta dimenticate. Di un’«Estate al servizio» parlano - a pagina II e a pagina III di «Vita Nova» - Donatella Daini e Cristina Sagliocco. La prima racconta l’esperienza vissuta da alcuni volontari della Misericordia di Pontedera che gestiscono la mensa della solidarietà. La seconda dell’esperienza di servizio vissuta, appunto, dai ragazzi - per lo più studenti delle scuole secondarie di secondo grado. E mentre si è conclusa, in molte parrocchie, l’esperienza dei Grest (e dai lettori ci sono arrivati commenti di condivisione verso la lettera aperta dell’anonimo animatore al genitore), vale la pena raccontare il campo scuola vissuto da decine di giovani del Movimento studenti a Pian degli Ontani, a pochi km dall’Abetone. Il resoconto, in questo caso, lo troverete a pagina V. Buona lettura. N Buona estate. Senza dimenticare Gesù ESTATE AL SERVIZIO/1 Pontedera: una mensa per chi non ha niente Donatella Daini a pag. II ESTATE AL SERVIZIO/2 Ragazzi in Caritas, «è la voglia di cambiare» Cristina Sagliocco a pag. III IL NOSTRO PATRIMONIO Tredici secoli di storia raccolti nell’archivio diocesano Servizio a pagina VI STORIE PISANE Quando Leonardo tentò di deviare l’Arno Paola Pisani a pagina VII SOMMARIO

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NOTIZIARIODELLA DIOCESI DI PISA

Redazione: Piazza Arcivescovado 1856126 Pisatel: 050 565543fax: 050 565544

Notiziario localeDirettore responsabileAndrea Fagioli

Reg. Trib. Firenze n. 3184 del 21/12/1983

[email protected]

14 luglio 2019

LA DOMENICA DEL PAPA

Gli imperativi ai discepoli

DI FABIO ZAVATTARO

a missione tema in primo piano domenica scorsa,inizio del grande viaggio di Gesù versoGerusalemme, città lodata e cantata nel brano diIsaia. Missione che Luca sottolinea, nel suo Vangelo,

scrivendo che vengono inviati da Gesù a due a due «inogni città e luogo dove stava per recarsi», e,successivamente, narra il loro ritorno «pieni di gioia» perle meraviglie che hanno potuto sperimentare.Il primo elemento su cui riflettere è il numero degli altridiscepoli che vengono inviati: settantadue. Nella versionegreca della Genesi si legge che sono 72 le nazioni pagane,70 nel testo ebraico. Come dire che Gesù manda i suoidiscepoli in tutto il mondo, testimoni della sua parola.Interessante notare una sorta di pitagorismo: secondo latradizione rabbinica, 70 sono i popoli che hannoascoltato la legge al monte Sinai; sempre 70 gli anzianiscelti da Mosè e altrettanti i membri del Sinedrio aGerusalemme, escluso il sommo sacerdote. E infinesettanta, o settantadue, sarebbero i saggi che hannotradotto la Bibbia in greco, detta appunto «dei settanta».Ecco un ulteriore legame tra Antico e Nuovo Testamento,una continuità, dunque, che si iscrive in un cammino chenon è frattura con la legge dei padri, e vive di quel «ma iovi dico» che Gesù porta nel mondo.Secondo elemento, lo stile del missionario, cioè averepiena fiducia nel Signore vivendo nella sobrietà e nellafraternità: «vi mando come agnelli in mezzo ai lupi, nonportate né borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi asalutare nessuno lungo la strada». Infine, il messaggio: «pacea voi in questa casa». Nell’inviare i settantadue discepoli,ha detto domenica scorsa Papa Francesco all’Angelusdavanti a 30 mila persone presenti in piazza San Pietro,Gesù «dà loro istruzioni precise, che esprimono lecaratteristiche della missione»: pregate; andate; nonportate borsa né sacca; dite, pace a questa casa; nonpassate da una casa all’altra; «guarite i malati e dite loro: èvicino a voi il Regno di Dio»; e, se non vi «accolgono,uscite sulle piazze e congedatevi». Questi imperativi, haaffermato il Papa, «mostrano che la missione si basa sullapreghiera; che è itinerante, non è ferma; che richiededistacco e povertà; che porta pace e guarigione, segni dellavicinanza del Regno di Dio; che non è proselitismo maannuncio e testimonianza; e che richiede anche lafranchezza e la libertà evangelica di andarseneevidenziando la responsabilità di aver respinto ilmessaggio della salvezza, ma senza condanne emaledizioni».Vissuta in questi termini, «la missione della chiesa saràcaratterizzata dalla gioia»; non effimera, ma «radicatanella promessa che, dice Gesù, i vostri nomi sono scrittinei cieli».Come dire, lo stile e, nello stesso tempo, la forzadell’annuncio vivono in una sorta di paradosso: da unlato la debolezza, la mancanza di messi, il pericolo e ilrifiuto, dall’altro, la fiducia, la libertà, la pace, la salvezza,l’accoglienza. Da un lato «la messe è abbondante»,dall’altro «sono pochi gli operai» chiamati a lavorare inquesto campo. La missione ha la sua forza proprio inquesto contrasto: un piccolo gregge chiamato a un grandecompito: raggiungere ogni uomo «in ogni città e luogo».Annuncio che è messaggio di pace, tema sempre attuale, elo è in modo particolare in questo nostro tempo cosìconfuso; tempo di esodi, di muri, di rifiuti, direspingimenti; tempo in cui in nome di Dio si arrivapersino a commettere violenze e uccisioni. PapaFrancesco, all’Angelus, pronuncia una dura condanna perl’attacco aereo che ha colpito un centro di detenzione dimigranti in Libia, provocando morti e feriti: «la comunitàinternazionale non può tollerare fatti così gravi».L’auspicio di Francesco è che siano organizzati in modoesteso e concertato i corridoi umanitari per i migranti piùbisognosi”.La preoccupazione per chi è costretto a lasciare la propriaterra, a causa di guerre e povertà, torna nelle parole delPapa che ricorda «tutte le vittime delle stragi cherecentemente sono state compiute in Afghanistan, Mali,Burkina Faso e Niger».

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Nell’inviare i settantadue discepoli, dice PapaFrancesco all’Angelus, Gesù «dà loro istruzioniprecise, che esprimono le caratteristiche della missione»

DI ANDREA BERNARDINI

ella mensa dei poveri. Alla Cittadella della solidarietàal Cep. Nella residenza per anziani del «Cottolengo».L’educazione alla carità e al servizio «inizia» dallegiovani generazioni. Lo sa bene la Caritas diocesana,

i cui operatori, nelle scorse settimane, hanno accompagnatouna cinquantina di ’over 13enni in alcuni servizi destinati aipoveri. Uomini e donne cittadini come noi, eppure

«invisibili». Resiancor più tali ainostri occhi, forse,da un’ordinanzacomunale che, innome del decoro, hacercato diallontanarli dalle viedel centro. Ma chenon «spariranno»mai, se nessuno dinoi si farà carico diloro. E, che, anzi,resteranno - magariun po’ più nascosti odecentrati - a

ricordarci le opere di misericordia materiale e spiritualetroppo in fretta dimenticate.Di un’«Estate al servizio» parlano - a pagina II e a pagina III di«Vita Nova» - Donatella Daini e Cristina Sagliocco. La primaracconta l’esperienza vissuta da alcuni volontari dellaMisericordia di Pontedera che gestiscono la mensa dellasolidarietà. La seconda dell’esperienza di servizio vissuta,appunto, dai ragazzi - per lo più studenti delle scuolesecondarie di secondo grado.E mentre si è conclusa, in molte parrocchie, l’esperienza deiGrest (e dai lettori ci sono arrivati commenti di condivisioneverso la lettera aperta dell’anonimo animatore al genitore),vale la pena raccontare il campo scuola vissuto da decine digiovani del Movimento studenti a Pian degli Ontani, a pochikm dall’Abetone. Il resoconto, in questo caso, lo troverete apagina V. Buona lettura.

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Buona estate.Senzadimenticare Gesù

ESTATE AL SERVIZIO/1

Pontedera: una mensa per chinon ha niente

Donatella Daini a pag. II

ESTATE AL SERVIZIO/2

Ragazzi in Caritas,«è la vogliadi cambiare»

Cristina Sagliocco a pag. III

IL NOSTRO PATRIMONIO

Tredici secoli di storiaraccolti nell’archiviodiocesano

Servizio a pagina VI

STORIE PISANE

Quando Leonardotentò di deviarel’Arno

Paola Pisani a pagina VII

SOMMARIO

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VITA NOVATOSCANA OGGI14 luglio 2019II

Ivolontari di turno ciaccolgono con la massimacordialità e disponibilità.

DALL’ACCOGLIENZAALL’ACCOMPAGNAMENTO

om’è strutturato il serviziodella mensa della

solidarietà di Pontedera? Provaa spiegarcelo Franco Fulceri uno dei volontari: «Quando lepersone arrivano la mattina,viene chiesta loro unafotocopia del documento.Quando un utente è registrato,noi compiliamo una cartella diriconoscimento e diamoall’ospite un numeroprogressivo per mettersi in filae ricevere il pasto». Quindi tenete un registrogiornaliero e mensile doveprendete nota di chi usufruiscedella mensa? «Si certo -risponde Franco Fulceri -alcuni dei nostri utenti sonostanziali, altri, invece, sono dipassaggio. Gli italiani nonsono proprio la metà, maquasi, alcuni di loroprovengono da paesi della Vald’Era, vicino a Pontedera. Fra inostri ospiti, le donnerappresentano solo il 3%: diqueste la metà sono badantidell’Est che hanno perso illavoro e in attesa di ritrovarlovengono da noi, l’altra metàsono italiane, di solito donneseparate, allequali il maritonon paga glialimenti». Qualeapproccio neiconfronti dichi bussa allaporta dellamensa?«Cerchiamo diessere delicati.Ai nostriutenti nonfacciamosubito domande personali:vogliamo entrare in relazionecon loro un po’ alla volta senzamettere a disagio nessuno». Quando si instaura confidenzatra utenti e volontari dellamensa, si scoprono storie diogni tipo: quelle di ragazzigiovani che dormono in caseabbandonate o sotto una

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tettoia, oppure storie dianziani che hanno perso illavoro e ai quali a volte bastaun bicchiere di birra perubriacarsi, (la maggior parte diloro sono separati). Noioffriamo a tutti anche lapossibilità di fare una docciacalda, fornendo agli avventoriasciugamani usa e getta esapone».

LA CARICA DEI VOLONTARIono 25, in tutto, i volontariche gravitano intorno alla

mensa gestita dallaMisericordia di Pontedera.

Quandosiamo andati avisitare lastrutturaabbiamoincontrato -oltre a FrancoFulceri -AntoniettaFioretta, GiusiBattaglia eSergioZanobini chein silenzio econ sguardo

attento e premurososopperiscono ad alcunenecessità primarie deglisfortunati ospiti, regalandoanche qualcosa di menomateriale, ma estremamenteimportante: un sorriso e tantacomprensione con i qualiaffrontare il futuro con piùcoraggio e un pizzico di

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speranza. La signora Antonietta ci parladi un caso che ha coinvoltotutti emotivamente: «Prima diNatale si è presentato da noiun ragazzo italiano moltogiovane, di 18 anni, che eraarrivato in Toscana e poi aPontedera con mezzi difortuna. Non era coperto bene,era assiderato dal freddo e ci haraccontato una storia terribiledi una famiglia disastrata. Cisiamo fatti in quattro peraiutarlo. Adesso vive unasituazione migliore».Renzo Bartoli, responsabiledella mensa della solidarietà, siè intrattenuto volentieri aparlare con noi: «La struttura èdi carattere privato edappartiene alla Misericordia.Sopravvive grazie agli aiutipersonali di molte persone.Pper esempio le brioches edaltri pezzi dolci o salati civengono donati dallapasticceria Dolcemente diCascina, dalla pasticceriaZanobini di Fornacette, dallapanetteria Simone e Claudia edal bar la Posta, dal barBaldini, dal Circolo Fantozzi edalla pasticceria Dolcemania diPontedera». Le istituzioni presenti in cittàvi aiutano? «Non ci ostacolano- risponde Renzo Bartoli eaggiunge - avremmo peròbisogno di un numeromaggiore di volontari al fine difare turnazioni meno faticose e

impegnative. Noi siamo aperti365 giorni all’anno, anche perNatale». «Giornalmente - spiegano ivolontari - serviamo circa 20coperti caldi preparati dallacooperativa Spes, che gestiscela casa di riposo di proprietàdella Misericordia. Se, inultimo, si affacciano ospiti nonprenotati al mattino, offriamoloro fagioli, lenticchie, ravioliin scatola che riscaldiamo conil forno a microonde oppuretonno in scatola». Al banco dell’accettazionevediamo un foglio fissato conil nastro adesivo dove c’è unelenco scritto di varinominativi ai quali è interdettol’accesso alla struttura.«Può capitare che alcunepersone che vengono amangiare da noi, sicomportino male aggredendo eoffendendo altri ospiti o ivolontari - spiega ilresponsabile della mensaRenzo Bartoli - in quel casocerchiamo di essere tollerantial massimo, ma dopo diversevolte che tengono questoatteggiamento vengonomandati via, anche per ilrispetto dovuto a chi invece sicomporta bene. Del restodavanti alla porta di entrata c’èaffisso un elenco di regole,scritto in tutte le lingue, che gliospiti devono rispettare sevogliono accedere allastruttura».La mensa dei poveri diPontedera ha necessità ditrovare nuove forze, nuovivolontari e una grandesensibilità e collaborazione daparte di tutti, anche delleistituzioni. Perché a tuttipotrebbe capitare di scivolarein una situazione difficile edisperata, per questo motivoognuno potrebbe dare unpiccolo contributo».

Una mensa per chi non ha niente

DI DONATELLA DAINI

ontinua il nostro viaggio nella Pontedera degli ultimi e dei lo-ro «angeli custodi». Dopo aver presentato il centro di ascolto

Caritas, siamo andati a trovare i volontari della mensa della solida-rietà gestita dalla Misericordia. I locali si trovano di fianco al Duo-mo di Pontedera. Accedendovi dalle ore 9,30 alle 10,30 gli ospitipossono consumare una colazione calda con paste, latte, thè ocaffè. Dalle ore 11.30 alle ore 12 possono invece accedere coloroche chiedono un pasto caldo.

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Ogni giorno i volontari della Misericordia«sfamano» decine di italiani e stranieri,giovani ed anziani che vivono in unasituazione di disagio.Le loro voci

Alcuni volontari che gestiscono la mensa della solidarietà dellaMisericordia a Pontedera

AGENDAIMPEGNI PASTORALI DELL’ARCIVESCOVOMartedì 16 luglio 2019 ore 9,15: udienze per isacerdoti; ore 18: S. Messa al Carmine per la fe-sta patronaleMercoledì 17 luglio ore 10: a Castellina Marit-tima al Campo Animatori del MSAC; ore 18: S.Messa in Duomo per la Compagnia di San Ra-nieri.Venerdì 19 luglio ore 9,15: udienze.Sabato 20 luglio ore 20: incontro con l’Unitalsia S. Apollonia in Pisa.Domenica 21 luglio 2019 nel pomeriggio: in-contro con i giovani pellegrini in Terra Santa;ore 21: Processione della Madonna del Carminea Campo.

MONASTERO INVISIBILEin distribuzione la scheda di preghiera del

monastero invisibile per le vocazioni. In que-sto mese, in particolare, preghiamo per gli ani-matori e gli educatori impegnati nelle varie atti-vità estive. Il loro servizio verso i più piccoli siaun elemento di discernimento su cosa fa battereloro il cuore e aprire prospettive di scelte future.Per i mesi estivi è interrotta la preghiera nellachiesa di S.Michele in Borgo ma non si inter-rompe la nostra intercessione al Padre perchè«mandi buoni operai alla sua messe».

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FESTA DEL CARMELODI GIOVANNI MANECCHIA

artedì 16 luglio la Chiesa famemoria della Beata Vergine

Maria del Monte Carmelo. È situato a30 km da Nazareth, al confine tra laSamarìa e la Galilea. «La Madonna delCarmelo è una delle devozioni piùantiche e più amate dalla cristianità»(vedi «Marialis cultus» n.8 di s.PaoloVI). Questa festa ricorda il culto diMaria sul Monte Carmelo, laspiritualità mariana dell’OrdineCarmelitano e il dono di Maria delloscapolare (lo portava anches.Giovanni Paolo II). E la Chiesaprega così: «Assisti i tuoi fedeli,Signore, nel cammino della vita, e perl’intercessione materna della beataVergine Maria, fa’ che giungiamofelicemente al tuo santo monte, CristoGesù, nostro Signore». Perché «... Iprecetti del Signore sono retti,/ fannogioire il cuore; il comando del Signoreè limpido,/ illumina gli occhi...» (Sal18/19 liturgia della XV^ domenica, 14luglio). Ascoltiamo le parole di Maria:«Cari figli, anche oggi vi invito;specialmente durante questo tempopregate nelle vostre famiglie. Che lapreghiera sia per voi vita. Unafamiglia non può dire che è nellapace, se non prega. Perciò la vostragiornata cominci con la preghiera delmattino, e la sera finisca nelringraziamento. Figlioli, io sono convoi, vi amo, vi benedico, e desideroche ognuno di voi sia nel mioabbraccio. Grazie per aver rispostoalla mia chiamata».

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ESTATE al servizio/1

PONTEDERA

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VITA NOVA TOSCANA OGGI14 luglio 2019 III

DI CRISTINA SAGLIOCCO

’Italia popolo di poeti , santi e navigatori. Maanche di volontari.Secondo l’Istat almeno

un cittadino su otto, nelnostro Paese, svolge attivitàgratuite utili per la società. Una lettura cristiana del dono del tempo è offerta dallaCaritas diocesana, organismopastorale della Chiesa pisana. Prestar servizio e/o vivereun’esperienza formativa - perun tempo più o meno lungo -in Caritas significa ancheacquisire gli strumenti peraiutare a comprendere einterpretare la realtà. Chiedereper credere a volontari,tirocinanti e serviziocivilisti .Alcuni di loro, dopo avervissuto un’esperienzaformativa in Caritas, fannoparte del gruppo «Giovani &Servizio». Porta la loro firma ilprogetto «È la voglia dicambiare» che intercetta ognianno circa 2000 studenti dellescuole superiori, aiutandolinel loro cammino di crescitacome cittadini attivi. Einvitandoli a riflettere su temidi grande attualità: comel’intercultura, l’immigrazione,la globalizzazione, la povertà,l’emarginazione, gli stli di vitasostenibili, ma anche ilvolontariato, il servizio civile evia dicendo.Se questo avviene durantel’anno scolastico, l’estate èinvece il campo di prova perpassare dalla teoria allapratica. Da nove anni Caritaspropone a giovani ragazzinidelle scuole medie e dellescuole superiori quattroedizioni di una tre giorni dicampi di lavoro. Fornendoloro la possibilità di vivereun’esperienza di servizio e disocializzazione, attraverso ladimensione della solidarietà edell’incontro con l’altro.

ESTATE AL SERVIZIOendez vous al mattino alla«Cittadella della

Solidarietà» al Cep. Da qui iragazzi si sono spostati inalcuni dei luoghi-simbolo delservizio al prossimo. Allamensa dei poveri, peraccogliere gli ospiti che sipresentano per il pranzo, perservire i pasti, per sistemare lesale. Alla residenza delCottolengo per animare lagiornata di anziani eammalati. All’Emporio dellasolidarietà, per sistemare erifornire gli scaffali. Così giovani tra i tredici anni ei diciotto anni dedicano tregiorni delle loro vacanze estiveper conoscere il mondo dellepovertà e della marginalità apoche centinaia di metri didistanza dalle loro case.Quando serve si sporcanoanche le mani. In ogni casoprovano a riempire disignificato le azioni checompiono: ragionando sullapovertà e sugli stili di vita,chiedendosi cosa ognuno dinoi può fare per ... cambiare ilmondo, non solo nei tre giornidel campo, ma nellaquotidianità.I campi di lavoro diquest’anno proponevano unariflessione sull’enciclica dipapa Francesco «Laudato si’»:«Abbiamo sviluppato legiornate riflettendo sui treelementi dell’acqua, dell’aria edel fuoco» ci racconta DeboraCei responsabile del gruppo«giovani & servizio» dellaCaritas diocesana di Pisa. «Iragazzi si sono fatticoinvolgere in giochi, alla finedei quali hanno pensato aduna buona prassi per prendersicura dei tre elementi».

Ogni giornata prevedevaincontri formativi e laboratori,la condivisione del pranzo, ilservizio ed un momento diverifca finalizzato alloscambio di impressioni e disensazioni vissute durante lagiornata.In una occasione, lo scorso 3luglio alla Cittadella dellasolidarietà, si è unito algruppo anche l’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto, cheha offerto ai ragazzisignificativi stimoli diriflessione. La «Cittadella» - lo scorsovenerdì 5 luglio - ha ospitatoanche la festa finale di tutticoloro che avevano partecipatoa «Estate al servizio».

I RAGAZZI PARTECIPANTIinquanta i ragazzi chehanno aderito a questa

iniziativa. Molti di loroarrivavano dalle scuole chevolontari e serviziocivilistiCaritas avevano incontratodurante l’arco dell’annoscolastico e a cui era statapresentata l’esperienza deicampi di lavoro, talvoltainseriti e formalizzati inesperienze di alternanzascuola lavoro. «Ai campi diquest’anno hanno partecipatoanche alcuni ragazzi sospesiche hanno ricevuto unacommutazione della pena conla partecipazione a questaesperienza di formazione eservizio» continua Debora Cei«abbiamo avuto alcuni figli diospiti dei servizi Caritas ealcuni minori senza famigliaaccolti in case di accoglienza».Significativa anche lapartecipazione di ragazziarrivati su stimolo di parroci ocatechisti di Calci, del duomo

di Pietrasanta, del duomo e diSan Giuseppe a Pontedera SanGiuseppe, di Putignano,Barbaricina, San Lorenzo allecorti, Campo, San Prospero,Madonna dell’Acqua,Fornacette, Gello, Lanteri eCollesalvetti.

LE PAROLE D’ORDINEell’esperienza dei campi dilavoro è centrale la

dimensione dell’ascolto,inteso come ascolto di noistessi e dell’altro con unaparticolare attenzione allepersone meno fortunate. «Ci siamo soffermatisull’importanza dellerelazioni, riflettendo su chivive esperienze di servizio, dipartecipazione, dicondivisione e di carità.Importante è anche osservarele cose che ci circondano, conattenzione, cercando dilasciarci toccare dai problemi edalle esperienze positive chesono intorno a noi» concludeDebora Cei, «con i nostriragazzi ci chiediamo più voltecosa ci permette di vivere benee quali possono essere gliostacoli al benessere dellacomunità nella quale siamoinseriti. Provando a prendereconsapevolezza che un mondomigliore non solo è possibile,ma che è anche già incostruzione, se lo vogliamo,praticando nuovi stli di vita,più sobri, più critici e piùconsapevoli, costruendopercorsi di tutela e dipromozione dei beni comuni,diventando cittadini attivi einvestendo su percorsi diprotagonismo e dipartecipazione». Insomma:«Tutti siamo responsabili ditutto».

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Ragazzi in Caritas, la voglia di cambiareCinquanta giovani e giovanissimi tra i 13ed i 18 anni hannovissuto un’esperienzadi formazione e diservizio alla«Cittadella dellasolidarietà» al Cep,alla mensa del povero, alla rsadel Cottolengo

BLOCK NOTESEMERGENZA CALDO: PIÙ POSTI ALL’ASILONOTTURNO DI VIA CONTE FAZIOPISA - È scattata l’emergenza caldo all’asilonotturno di via Conte Fazio, la cabina diregia per i servizi della Società della salutedella zona pisana dedicati all’altamarginalità. Con la colonnina di mercurioabbondantemente sopra i livelli di guardiagià da diversi giorni, martedì scorso,infatti, è stata presa la decisione diaumentare i posti letto della struttura, cheda 28 sono passati a 34. «È stata una decisione necessaria edoverosa per venire incontro il piùpossibile ai molti senza dimora che vivonosulle strade del nostro comune – spiega lapresidente della SdS pisana GiannaGambaccini -. Abbiamo portato lacapienza della struttura al massimoconsentito per permettere al maggiornumero di persone non solo di cenare eriposare in un luogo sicuro, ma anche dilavarsi e fare una lavatrice per i propriindumenti. Manterremo questa misura pertutto il tempo che sarà necessario alla luceanche delle previsioni metereologiche».In città è costante il monitoraggio deglioperatori di strada: il martedi mattina etutti i pomeriggi, dal lunedì al venerdi, glioperatori percorrono le vie e i luoghi diritrovo più frequentati dalle persone senzadimora dedicando una particolareattenzione ai soggetti più fragili evulnerabili. La sera, invece, negli stessi giorni (eccezionfatta per il mercoledi, giorno in cui ilservizio è svolto dall’associazione «Amicidella Strada») gli operatori di stradavanno a distribuire la cena.

«CENA IN BIANCO» IL PROSSIMO SABATO13 LUGLIO IN PIAZZA DEI MIRACOLIPISA La Piazza Duomo a Pisa si veste dibianco. Accadrà il prossimo sabato 13luglio, quando l’Associazione italianapersone down di Pisa (Aipd), lacooperativa sociale «Alzaia» e lacooperativa sociale «Il Simbolo»allestiranno la «cena in bianco Pisa 2019 -Unconventional Dinner». L’iniziativa ha ilpatrocinio di Comune di Pisa, Societàdella Salute zona pisana e il benestaredell’Opera della Primaziale Pisana.L’evento, che veste di bianco molte dellepiazze più belle al mondo, a Pisa si èarricchito di una importante caraturasociale, che contraddistingue e suggella ilpercorso comune fatto dalle tre realtàorganizzatrici. Nella bellissima Piazza del Duomotroveranno posto a tavola circa 1500persone. Le tavole, secondo tradizione, sarannoabbellite dai commensali secondo ilproprio gusto e creatività, ma sempre erigorosamente in bianco.

NUOVE AUTO PER DISABILI NELL’ATENEO:DUE SIGNIFICATIVE DONAZIONIPISA - Il Rotary Club Cascina e l’aziendafarmaceutica PharmaNutra SPA hannofatto due donazioni all’Università di Pisafinalizzate a coprire parte delle spese peracquistare due vetture appositamenteattrezzate per il trasporto degli studenti edel personale con disabilità. Le donazioni sono state presentate inrettorato, lo scorso martedì 9 luglio, inoccasione di una conferenza stampa,presenti il rettore dell’ateneo pisano PaoloMancarella, il prorettore perl’Organizzazione e le politiche delpersonale, Michele Marroni, il chieffinancial officer di PharmaNutra SPA,Francesco Sarti, i presidenti del RotaryClub Cascina annata 2018/2019, GiuseppeSaccomanni, e annata 2019/2020, PaoloBarnelli. Erano inoltre presenti il delegatoall’integrazione degli studenti e delpersonale con disabilità e DSA, LucaFanucci, il professor Marco Macchia,ordinario di Chimica farmaceutica, e ilgovernatore del distretto Rotary 2071 perl’annata 2018/2019, Giampaolo Ladu.Le donazioni del Rotary Club Cascina e diPharmaNutra SPA agevolerannol’Università di Pisa nell’acquisto di duevetture nuove, un Doblò e una Panda,attrezzate per il trasporto dei disabili,arricchendo il parco macchine che l’Ateneoha a sua disposizione e migliorando inmodo sensibile i servizi offerti alle personecon disabilità che vi lavorano o studiano. Con l’utilizzo dei nuovi mezzi, l’Universitàtestimonia la consolidata e continuatradizione di attenzione alle persone condisabilità, un settore che vede l’Ateneopisano all’avanguardia in camponazionale

A.B.

ESTATE AL SERVIZIO/2

Nelle immagini fornite dalla Caritas un gruppo di giovanissimi che ha vissuto l’esperienza di «Estate al servizio» e l’incontro di alcuni ragazzi con l’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto e ildirettore della Caritas don Emanuele Morelli

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VITA NOVATOSCANA OGGI14 luglio 2019IV

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VITA NOVA TOSCANA OGGI14 luglio 2019 V

MOSTRA ALL’ANGOLO DI BORGOPISA - «Bisognerebbe sempre arrivarea Pisa dal cielo - osserva il fotografo Enzo Gaiotto - planando sulle pistedel nostro aeroporto intitolato a Gali-leo Galilei, un concittadino che di spa-zi azzurri se ne intendeva molto». Sì,perché Pisa vista dall’alto è «un sognoche si rivela un po’ alla volta». Arrivatiallo scalo pisano, ecco che si presentaal visitatore il volto di una «città acco-gliente, aperta ai suoi visitatori (...)porta toscana spalancata al mondo».In questi giorni - e per tutto il mese diagosto - all’«Angolo di Borgo» di Alle-grini è esposta la mostra fotograficadel fotogiornalista Gerardo Teta, comeEnzo Gaiotto collaboratore del nostrosettimanale. La mostra si divide in due atti, alla ma-niera di una rappresentazione teatrale:nel mese di luglio, Gerardo Teta ci rac-conta molto da vicino il Galilei; nelmese di e in Agosto, invece, ci riveleràle sue inedite visioni cittadine. Foto-grafo attento e inspirato è socio fon-datore del celebre Photo Club 5 di Pi-sa.Gerardo Teta celebra così la sua estate2019, una calda stagione carica di co-lori e di sensazioni assai personali ecreative.

NO PROFIT, ADEGUAMENTI STATUTARIPISA - Entro il 2 agosto 2019 tutte leassociazioni costituitesi prima dell’en-trata in vigore del codice del terzo set-tore (3 agosto 2017) dovranno ade-guare i propri statuti alle nuove normepreviste dalla Riforma del Terzo setto-re. Lo ricordano le Acli provinciali, os-servando come questo adeguamentostatutario può essere l’occasione perfare il punto sulla propria attività, sullapropria dimensione e su come vorran-no sviluppare le attività associative fu-ture.La Riforma del Terzo Settore, infatti,detta specifici e nuovi adempimentiche tengono conto delle attività svoltein concreto, del totale delle entrateeconomiche e della dimensione del-l’ente.Ma come poter adeguare gli Statuti?L’aspetto più importante da approfon-dire riguarda la distinzione tra attivitàdi interesse generale e attività diverse.Infatti, tra le modifiche statutarie chel’associazione dovrà adottare, sarà ob-bligatorio individuare separatamentequeste due tipologie di attività perchéad esse saranno ricondotti ancheadempimenti e regimi fiscali differen-ti.Per quanto riguarda le attività di inte-resse generale, il codice del terzo setto-re individua, all’art. 5, l’elenco delle at-tività a cui l’associazione deve guarda-re per individuare quelle che ricom-prendono le attività effettivamentesvolte.Le attività diverse, invece, sono tuttequelle attività che non rientrano traquelle di interesse generale. La norma-tiva prevede che siano: secondarie estrumentali rispetto a quelle di interes-se generale e previste dallo statuto perquanto riguarda la possibilità di svol-gimento (l’individuazione in concretospetterà poi all’organo direttivo)In base alla dimensione dell’associa-zione, poi, potrebbe essere necessariala previsione di organi sociali ulterioririspetto a quelli tradizionali, come i re-visori dei conti o l’organo di controllo.Gli statuti così modificati dovrannopoi essere approvati dall’assemblea or-dinaria dei soci o da quella straordina-ria in base alla tipologia di clausoleche verranno inserite.

SETTE GIORNI

Al campo Msac, in cerca di armoniaDI CRISTINA SAGLIOCCO

ono consumatori dimusica, a volte quasicompulsivi. I nostrigiovani trascorrono le

loro giornate costruendo eascoltando playlist sempre inaggiornamento. Si orientanotra il rap e la trap, passandoattraverso il più vastorepertorio pop. «Non sappiamobene che cosa ascoltano -osserva padre Gabriele Morracommissario provinciale deicarmelitani scalzi dell’Italiacentrale, che ha guidato lasettimana del campo Msac(Movimento studenti diAzione cattolica) conclusosi loscorso lunedì 8 luglio a Piandegli Ontani - Siamo certi,però, che ascoltano così tantadi musica che ne sonopraticamente imbevuti:comportandosi allo stessomodo di spugne che prendonotutto». Nella scorsa settimana ilcarmelitano si è fatto«compagno di viaggio» diquesti giorni, facendosi scorpacciate di video youtube eampliando le sue conoscenzedi ascolto. Lo può ben testimoniareMarco, 18 anni, uno deiquattro referenti del Msac diquest’anno: «In questasettimana padre Gabriele ci haparlato di composizionemusicale, di ritmo, melodia earmonia. Affrontando aspettitecnici della musica, ma ancheparlando di vita quotidiana espirituale dei ragazzi». Il ritmo - secondo padreGabriele - si lega a tutto ciò cheè istinto: per questo lo si sentedentro da subito. Attraverso ilritmo l’uomo cerca direcuperare la natura. La melodia è l’azionedell’uomo espressione delleemozioni e dei sentimenti diuna persona. L’armonia è la composizionedi varie melodie: un modo pervivere i propri sentimenti e leproprie emozioni all’interno diuna comunità più ampi.Una parte dei momenti diriflessione del campo si èanche concentrata sui testi cheaccompagnano i ritmi ì fortidel rap e della trap. «Ci sonoalcuni cantanti che fannocritica sociale, ma senzaoffendere nessuno, altri invecesono più spinti, più offensivi»ci raccontano Matilde, Andreae Giulia di 16 anni. «La prima

Scosa che si sente in questibrani è il sound, il bit, il ritmo,i testi sì li conoscevamo, manon sono così importanti.Abbiamo provato a sganciarlidalla musica e ci siamo accortiche avevano anche poco senso.Talvolta sono esplicitmenteviolenti». In ogni caso - ci tienea sottolineare Andrea - ci sonoanche canzoni trap cheparlano di cose più profonde.Insomma, non si puògeneralizzare troppo anche se ègiusto soffermarsi a guardarecon attenzione alle sfumaturepesanti che diffondono,parlando di droga o di unasessualità descritta in modovolgare e consumistico».Al campo estivo Msac hannopartecipato, in tutto, 85ragazzi, guidati da 20animatori e 4 referenti.«Soprattutto ragazzi piùgiovani della terza media e delbennio - ci raccontano Marco eDamiano. Abbiamo avutotantissime new entry anchefuori da ambienti cattolici:alcuni ragazzi avevano fattogiusto la Comunione e nonentravano in chiesa da moltianni. Tornei di pallavolo, di pingpong e biliardino hannoattraversato le attività ludichedel campo stimolando iragazzi a fare squadra con unsano e agguerrito spirito dicompetizione. «Il primomomento di socializzazione èstata la gita del secondogiorno. Andare tutti insieme incammino, parlare, fare giochi,cantare ha permesso diconoscerci e fare amicizia.Anche i giochi serali sono statiimportanti per aggregare ilgruppo». Il terzo giorno di campo si èsvolto alla presenzadell’arcivescovo GiovanniPaolo Benotto, che, a Piandegli Ontani, ha presieduto lacelebrazione eucaristica e haincontrato i ragazzi restandocon loro per il pranzo. Mentreil ritiro e la confessione delquinto giorno sono stati unmomento cruciale «perripensare la nostra vita» ciracconta Domenica 7 luglio è statoinvece il giorno dedicato allefamiglie che hanno potutocondividere con i propri figli laMessa domenicale conoscendopadre Gabriele e godendosi lospettacolo teatrale messo inpiedi dagli animatori delcampo.

PROPOSTA AC: «I GEMITI DELLATERRA E IL GRIDO DEI POVERI»L’incontro con le famiglie è stata anche occasione per

presentare l’iniziativa «I gemiti della terra e il grido deipoveri», la due giorni di formazione e spiritualità che sisvolgerà sabato 14 e domenica 15 settembre a SanCerbone (Lu) presso il convento delle suore Figlie di SanFrancesco di Sales. L’evento è stato organizzato dalMovimento cattolico mondiale per il clima e dal gruppo diAzione cattolica di Pisa e Lucca. Per coloro che lodesidereranno, la partecipazione alla due giorni sarà ancheoccasione per ricervere l’attestato di animatore «Laudato Si’»che offre l’opportunità di inserirsi in rete con tutti glianimatori del mondo nell’ambito del Movimento cattolicomondiale per il clima: ricevere occasioni di formazioneutili a sensibilizzare e a motivare la propria comunitàriguardo alla cura del creato. Come illustrato da PapaFrancesco, l’attenzione alla cura del creato si esplicainsieme alla cura dei poveri e degli esclusi. Le iscrizioni alladue giorni devono essere inoltrate entro domenica 8settembre, telefonando al 328 3641134 oppure mandandouna mail [email protected]. La quota dipartecipazione è di 50 euro per la due giorni completa o di20 euro per il solo pranzo o la sola cena. In entrambe legiornate sarà presente anche un servizio di babysitting.

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VITA NOVATOSCANA OGGI14 luglio 2019VI

Tredici secoli di storia in ArchivioDI CRISTINA SAGLIOCCO

C’è anche l’atto dibattesimo di GalileoGalilei - datato 19febbraio 1564 - tra i

documenti conservatinell’archivio diocesano di Pisa.L’archivio ha sede nellepertinenze del palazzoarcivescovile, in Piazzadell’Arcivescovado. Una«miniera» di documenti digrande valore: per l’antichitàdella nostra diocesi - attestata giànel IV secolo, quando il vescovodi allora partecipò al Concilio diRoma - e per l’ottimaconservazione dei tanticomplessi documentari quicatalogati. Come la più anticapergamena originale d’Italia,risalente al gennaio dell’anno720.Quasi 25 mila unitàarchivistiche, 7648 pergamene,numerosi fondi che risalgono alXII secolo e si estendono fino alXX: le attività dei vescovi, la curiaarcivescovile, il tribunaleecclesiastico e dell’Inquisizione,la Mensa arcivescovile, ilSeminario, le confraternite, lecompagnie laicali, l’Azionecattolica del XIX e XX secolo, epoi ancora numerose

associazioni culturali, istitutieducativi e di beneficenza,l’opera Maffi e molto altro.L’archivio svolge anche lafunzione di deposito per altrienti e istituzioni ecclesiastichedella diocesi: per questonell’archivio diocesano sonoconfluiti anche gli archivi storicidi numerose parrocchie, che quisono meglio conservati e sonopiù facilmente fruibili daglistudiosi. L’archivista ElisaCarrara procede ad una precisaricognizione e archiviazione delmateriale.La documentazione ecclesiasticaè sempre molto appetita dastorici e genealogisti. Dal concilio di Trento, l’Italia - ingenerale - ha un’ottimaconservazione dei registriecclesiastici, tra i più antichi delmondo. Dove c’erano parrocchiecon fonti battesimali, e nelle cittàle cattedrali, gli archivi diocesaniconservano i registri battesimali ealtri documenti relativi, adesempio, ai matrimoni o aifunerali. Un materialedocumentario che consente distudiare il rapporto tra lacampagna e la città, di condurreindagini sulla mortalità ancheinfantile, sulla natalità, diconoscere l’età media deimatrimoni. O sviluppare studisull’alfabetismo grazie ai registrimatrimoniali o dei tribunaliecclesiastici dove è possibilerilevare l’entità di coloro che neisecoli sapevano firmare gli atti. Un approccio quantitativo,molto faticoso, ma che dagli anniSettanta ha consentito diconoscere nel dettaglio alcunecaratteristiche di moltepopolazioni con un approccioscrupoloso nella rilevazione deidati. Oltre alla ricostruzione della vitadi comunità religiose e civili, lefonti ecclesiastiche consentonodi studiare anche fenomenisociali e culturali altrimentiignoti. Si pensi ai processi per imiracoli che permettono diconoscere le pratiche medichedei secoli passati, laconsuetudine all’uso di guaritorie di piante medicinali. O ancoralo studio delle confraternite e deiluoghi pii che ci raccontano congrande dettaglio le forme di pietàpopolare e di solidarietà sociale,l’aiuto ai malati o l’assistenzaeconomica.

Nel fotoservizio di GerardoTeta alcune immagini di una

recente visita guidataall’archivio diocesano

IL CARDINALE E L’ATTIVITÀDELL’UFFICIO PER I MILITARI

’archivio adesso è chiuso al pubblico. Da settembre riapriràdal martedì al venerdì tutte le mattine dalle 9.30 alle 12.30

e il giovedì anche dalle 14.30 alle 17.30. Sarà possibile organizzare visite guidate anche per le scuole,in occasione delle quali l’archivio potrà allestire negli spazidella sala di consultazione, ad esempio, una mostra relativa al«Cardinale Maffi e l’attività dell’Ufficio per i militari». In particolare colpisce la macchina messa in piedi all’internodel palazzo arcivescovile per effettuare ricerche sui dispersi,raccogliere notizie sui prigionieri e avviare richieste di rimpa-trio. I solidi rapporti internazionali del Maffi uniti al suo rap-porto con la Sacra congregazione conciliare, consentirono algruppo di lavoro di svolgere numerose pratiche per i militaridella diocesi. Nell’ufficio prestavano servizio alcuni sacerdotiche si facevano poi da tramite con le parrocchie e le famigliein cerca di notizie sui propri cari. Il sostegno ai profughi, la mobilitazione di numerosi sacerdo-ti della diocesi inviati come soldati o cappellani militari o an-cora la creazione di alcuni punti di ospedalizzazione per i fe-riti, ci raccontano di un arcivescovo particolarmente sensibilee patriottico. In più occasioni il Maffi esorta il clero a mante-nere nelle rispettive parrocchie «la calma e la serenità, l’amoreall’ordine, ed il rispetto alle autorità», poiché i cattolici «nonsono secondi mai a nessuno nella vera devozione alla patria»e devono ispirare «il proposito fermo della più severa discipli-na e dell’amore sincero» alla loro terra. Esorta, inoltre, i fedelia rivolgere il loro pensiero al «fratello [...] così dietro l’esercitocombattente per la grandezza della patria, si formi il più gran-de esercito orante per auspicare la vittoria».

LQuasi 25 mila unitàarchivistiche, 7648pergamene, numerosifondi che risalgono alXII secolo e si estendonofino al XX: le attività deivescovi, la curiaarcivescovile, il tribunaleecclesiastico edell’Inquisizione, laMensa arcivescovile, ilSeminario, leconfraternite, lecompagnie laicali,l’Azione cattolica del XIXe XX secolo, e poi ancoranumerose associazioniculturali, istitutieducativi e dibeneficenza, l’operaMaffi e molto altro:l’archivio diocesano diPisa è una vera e propriaminiera di documenti

BLOCK NOTESSTEFANO ZAMAGNI E LUIGINO BRUNI NELLA FONDAZIONE STUDI TONIOLIANIPISA - Nel corso dell’ultima riunione dellafondazione di studi Tonioliani è stato datol’annuncio di due recenti illustri adesioni al co-mitato scientifico della Fondazione stessa. Sitratta di due tra i maggiori esponenti del pen-siero sociale cattolico italiano contemporaneo:il professor Stefano Zamagni e il professor Lui-gino Bruni. Il professor Bruni, ordinario nellaUniversità Lumsa a Roma è stato nominato daPapa Francesco coordinatore scientifico delgrande evento internazionale che si svolgeràl’anno prossimo ad Assisi e che vedrà riuniti,provenienti da tutto il mondo, giovani econo-misti e giovani esponenti dell’industria, che, al-la presenza di Papa Francesco, cercheranno didare concretezza e attualità alla dottrina socialedella Chiesa. Il professor Stefano Zamagni inse-gna Economia politica nell’Università di Bolo-gna ed è stato nominato recentemente presi-dente dell’Accademia Pontificia delle scienzesocialiCome ha rilevato l’assistente ecclesiastico dellaFondazione di Studi Tonioliani, monsignorDanilo d’Angiolo, con le recenti adesioni deiprofessori Bruni e Zamagni, il Comitato scien-tifico della Fondazione Nazionale di StudiTonioliani, viene a comprendere la quasi tota-lità degli accademici italiani che si occupanodi problemi economici e sociali.

LA LUNA VISTA DALLE MURA: DOPPIOAPPUNTAMENTOPISA - Doppio appuntamento speciale sulleMura di Pisa in occasione del 50° anniversariodello sbarco dell’uomo sulla Luna, due eventiinseriti nel cartellone «Luna 50» che permette-ranno di ammirare un esclusivo panorama not-turno sotto le stelle dall’alto del camminamen-to in quota. Domenica 14 luglio «Parole allaLuna», passeggiata letteraria in notturna sulleMura a cura di «Teatri della Resistenza»: durantela camminata i visitatori incontreranno quattropostazioni dove gli attori Dario Focardi, IacopoBertoni, Paolo Giommarelli E Cristina Gardu-mi reciteranno brani di autori classici ispirati al-la Luna. Appuntamento dalle 21 con ingressoda piazza delle Gondole e arrivo in piazza deiMiracoli, ultimo turno alle 22, biglietto a 5 eu-ro. Martedì 16 luglio «l’Eclissi di Luna vista dall’al-to delle Mura a 50 anni precisi dal lancio dell’A-pollo 11». Saranno allestiti quattro punti di os-servazione lungo il camminamento in quotanel tratto compreso tra Piazza delle Gondole ePiazza dei Miracoli, a cura del dipartimento diFisica e dell’Associazione Cascinese Astrofili cheguideranno i partecipanti nell’osservazioneastronomica al telescopio. «La Luna e Le Mura»,questo il titolo dell’iniziativa, inizierà alle 21con ingresso da Piazza delle Gondole e uscitada Torre Santa Maria in piazza dei Miracoli, par-tenza dell’ultimo turno alle 21.45.

IL SENSO DEL TATTO GUIDA I NOSTRIMOVIMENTI: RICERCA PISANAPISA - Suona la sveglia: a tutti è capitato, ancorain dormiveglia, di lasciar scivolare la mano so-pra il comodino per spegnerla. La facilità concui si eseguono tutti i giorni azioni come questaè sorprendente se rapportata alla complessitàdell’anatomia della mano e dei processi neuraliresponsabili del controllo sensorimotorio. Co-me sappiamo a colpo sicuro dirigere la manoverso la sveglia? Che ruolo hanno nel compierequesto movimento le sensazioni tattili che deri-vano dallo scivolamento della mano sul como-dino? Una risposta è contenuta sulla rivista Science Advances, che riporta uno studio condot-to da neuroscienziati e ingegneri dell’Universitàdegli Studi di Roma «Tor Vergata», della Fonda-zione Santa Lucia, dell’Università di Pisa, e del-l’Istituto italiano di tecnologia (IIT). Lo studiomette in relazione la capacità di controllare effi-cacemente il movimento delle nostre mani conle sensazioni tattili che i recettori della pelle ciforniscono. «Per controllare i movimenti dellenostre mani – afferma Alessandro Moscatelli,ricercatore all’Università di Roma Tor Vergata edella Fondazione Santa Lucia, presso il gruppodiretto dal professor Francesco Lacquaniti –dobbiamo conoscerne la posizione e la velocitàdi movimento rispetto agli oggetti che ci circon-dano. Il senso della posizione e della velocitàdei nostri arti e del nostro corpo viene chiamatopropriocezione – un vero e proprio “sesto sen-so”. Secondo studi classici di neuroscienze, i se-gnali di propriocezione derivano da recettorimeccanici incorporati nel nostro sistema mu-scolo-scheletrico. I recettori presenti nella pelle,al contrario, sarebbero alla base del nostro sen-so del tatto. A differenza della propriocezione,si ritiene comunemente che il senso del tattofornisca informazioni sugli oggetti esterni. Adesempio, ci informa se un oggetto è rigido o sof-fice, liscio o ruvido e così via. Con questo studioabbiamo dimostrato che questa separazionenon è poi così netta, e abbiamo fatto un passoimportante per capire come funziona la nostrapercezione del mondo».

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VITA NOVA TOSCANA OGGI14 luglio 2019 VII

Un fiorentino geniale a Pisa

DI PAOLA PISANI

orreva l’anno 1509.Cinquecento anni fa,precisi precisi. Il 2 maggio in Francia,

nel maniero di Amboise,spirava, fra le braccia del ReFrancesco I, Leonardo daVinci, talento universale delRinascimento, precursorepolivalente. Un geniocompreso. Scienziato, pittore,scultore, scenografo,architetto, ingegnere,urbanista, anatomista,progettista, botanico, geologo,astronomo, matematico,musico… Assetato diconoscenza, infaticabilesperimentatore, svettafiammante nell’universalitàdei campi d’indagine. Hadivinato il divinabile e anchedi più, si è piantato su tutti glisbocchi con una mirabolantelista d’invenzionidocumentata nel famoso Codice Atlantico (….), dalparacadute al leone robot (chelasciò a bocca aperta i reali diFrancia), dal sottomarino allafuturibile muta da sub,accessoriata per lungheimmersioni di bombole perl’aria e contenitore per leurine, dalle macchine volantialla calcolatrice… Figlio illegittimo di un notaiodi Vinci e di una popolana,forse addirittura una schiavamediorientale, non ebbeun’istruzione regolare. Se lacostruì su misura, daautodidatta curioso ecompulsivo. Inafferrabile emisterioso, visionario econcreto, un po’ angelo e unpo’ diavolo, religiosoosservantissimo mainquietante, un po’ sulfureo

Cessendo mancino e pertantoluciferino accreditato. Le suepratiche notturneinsospettivano. Sezionava- Dioci liberi- i cadaveri? Era- Dione guardi- alchimista?Fors’anche reo di sodomia,bestiale peccato da espiare sulrogo? La sua pitturadisorientava, così enigmaticacome un cifrario occulto. Epoi, molti storcevano la boccaperché «omo sanza lettere»,rozzamente scolarizzato, deltutto digiuno di latino e deigrandi autori classici. MaLeonardo a loro non lemandava a dire. «Pomposi,vestiti e ornati non delle loro madelle altrui fatiche- s’indignava- ese me inventore disprezzeranno,quanto maggiormente loro, noninventori ma trombetti erecitatori delle altrui operepotranno essere biasimati».Vantava le sue ricerche comecertificate non dallechiacchiere al vento e dall’ipsedixit (=L’ha detto lui), bensìdalla concreta esperienza,l’unica maestra vera.Autodidatta orgoglioso dellasua formazione non librescanutrita di scienzasperimentale. Non si riposòmai, spostandosi qua e là doveuomini di governo e cittadiniprivati gli commissionavano ditutto e di più. Guadagnavastipendi e protezioniimportanti, incrociandopersonaggi di spicco e|odiscutibili come Cesare Borgia

e Niccolò Machiavelli. Conquest’ultimo ebbe un incontrodi lavoro a Pisa. I registri dellaSignoria fiorentina il 26 luglio1503 annotano: «Andata diLeonardo al Campo sotto Pisa, 50soldi». Il compenso perispezione e consulenza alletruppe concittadine cheassediavano Pisa. Da quasi 14anni quest’ultima resistevaeroicamente ai nemici,ostinata nel suo orgoglio di

repubblica marinara di gloria.Fu nella visita alle truppeacquartierate che i due bigs’incontrarono. L’inventoreperlustrò Pisa e Livorno. Sispese in controlli territoriali,calcoli, disegni, mappe,appunti, coordinate,cartografie, annotazioni.«Ghiribizzò»- commentaironico lo storico settecentescoL. A. Muratori. Pensa e ripensa,il lampo risolutivo: deviarel’Arno dalla città e volgerlo almare per la via di Coltano edel Calambrone tramite duecanali presso la torre diFasiano o «Fagianaia». Alluvionò di ragionamenti eschemi i Dieci di Balia, cioè ilgoverno fiorentino.Almanaccò, strolagò, sfinì. Amaggioranza, complice unMachiavelli riscaldatodall’oratoria fiorita etravolgente dell’inventore, simise mano all’impresa. Ma neifatti, costringere quel fascioidrico verso Livorno si rivelòimpossibile. Nell’ottobre, siprese atto del fallimento. Labizzarria di un cervello matto.Difatti, l’Arno «Si rise di chi glivolea dettar legge», ironizza lostorico settecentesco L. A.Muratori. L’Arno continuò afare quel che aveva semprefatto: attraversare Pisa.Lo fa ancora oggi felicemente.Leonardo da Vinci perse labattaglia contro il fiume. Unincidente che non lodanneggiò. Il sommoartista|inventore trionfò nelterzo millennio da leadersenza tempo.

A luglio del 1503Leonardo da Vinci fuchiamato da NiccolòMachiavelli a trovareun’idea per permettereai fiorentini di vincerela resistenza della exrepubblica marinara.Da questo incontronacque il progetto di deviare il corso del fiume Arno. Ma, nei fatti,costringere quel fascioidrico verso Livorno si rivelò impossibile

LA STORIA

lle prime luci dell’alba delloscorso lunedì mattina sono

cominciate a Pisa le riprese del filmTV «Enrico Piaggio», coproduzione diRai Fiction e Movieheart, ispirata alpersonaggio di Enrico Piaggio,interpretato da Alessio Boni. Il copione - scritto da FrancescoMassaro, Roberto Jannone e FrancoBernini - è interpretato, tra gli altri, daViolante Placido, FrancescoPannofino, Enrica Pintore e RobertoCiufoli. Regista: Umberto Marino. Lelocation scelte dalla produzione nellanostra città sono: piazza del Duomo,piazza dei Cavalieri e l’interno diPalazzo Gambacorti. La trama del film ripercorre le vicendeche portarono l’imprenditore EnricoPiaggio a ripartire dalle macerie dellafabbrica di Pontedera, distrutta dopo ibombardamenti della seconda guerramondiale. Rinascita che prese avviodall’intuizione di dare agli italiani unmezzo di trasporto piccolo, agile edeconomico, capace però di permetterea tutti di spostarsi, sia per lavoro cheper divertimento. Una piccola ideache rappresentò il volano di ungrande sviluppo economiconell’indotto industriale di Pontedera edella Toscana. La storia si snoda sullo sfondo di unpercorso ad ostacoli che porteràl’imprenditore italiano ad incrociarela sua piccola creatura con le ripresedel celebre film «Vacanze romane».

A

ENRICOPIAGGIO, A PISALA FICTIONDELLA RAI

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VITA NOVATOSCANA OGGI14 luglio 2019VIII

ALIMENTARI• LA BOTTEGA DEL GOLOSOVia provinciale Calcesana, 312 Colignolatel. 050.870798 email: [email protected]• MUGNAI DUEVia Provinciale Calcesana, 496 Mezzanatel. 050.870433ACCOGLIENZA E RISTORAZIONE• GIPIDUEPISAVia Porcari, 4 ‐ Calambrone (Pisa) ‐ tel. 050.37334email: [email protected] www.gipiduepisa.itACCONCIATORI• MARCO E ALBERTOVia provinciale Calcesana al n. 340 a ColignolaASSISTENZA ALLA PERSONA• PRIVATASSISTENZA VALDERA Via Tosco Romagnola, 235/B Pontedera (Pisa) al primo pianodel Cineplex/La Galleria ‐ tel. 0587‐59485

ASSISTENZA FISCALE• CISL• Pisa via Vespucci 5, tel. 050.581001• Castelfranco corso Bertoncini 51, tel. 0571.478270• Cascina Via Palestro 37, tel. 050.711067• Navacchio Viale II Giugno 44, tel. 050.760915• Ponsacco Via della Rimembranza 20, tel. 0587.733919• Pontedera Via Brigate Partigiane 45, tel. 0587.56244• Santa Croce Via della Repubblica 13/A, tel. 0571. 33939• Volterra Via dell’Ortaccio 11, tel. 0588.80014CARROZZERIE• CENTRO AUTO PONTEDERA DI BARTOLI M. E C. SNCVia don Mazzolari 38, Pontedera telefono 0587. 484791www.centroautopontedera.itCARTOLERIE• CARTOLERIA ETA BETAVia San Lorenzo 56 Pisa tel. 050.8312088CENTRI MEDICI E FISIOTERAPICI • CENTRO DI FISIOTERAPIA E RIABILITAZIONE «LE QUERCIOLE»Via di Cisanello 1/a Ghezzano (Pisa) Tel. 050.879535CINEMA• ARSENALE CINEMAVicolo Scaramucci, 2 Pisa ‐ tel. 050.502640www.arsenalecinema.com COMPUTER• LINEA UFFICIO di Stefano Ferrini & Andrea GiulianiVia Che Guevara, 127/f Pontasserchiotel. 050.860360 ‐ email: [email protected]

DENTISTI• STUDIO DENTISTICO ANDREA BARTELLONIVia Maiorca, 67 Marina di Pisa ‐ tel. 050.35585www.studiobartelloni.itENOTECA• TERRE DI TOSCANA di Marta SimonelliVino sfuso ed etichette da tutta ItaliaVia provinciale Vicarese, 472 56017 Mezzana Tel. 050.6152008 / 050.870817FARMACIE• FARMACIA CENTRO LE QUERCIOLE dottor Ugo MugnainiVia di Cisanello, 1/a Ghezzano (Pisa) ‐ tel. 050.870014• FARMACIA COMUNALE DI ARENA METATOVia Edmondo De Amicis, 2 Arena Metato ‐ tel. 050.810360• FARMACIA COMUNALE LA FONTINAc/o Ipermercato Carrefour ‐ tel. 050.878535• FARMACIA FONTANA dottoressa Versilia FontanaVia provinciale Vicarese, 230 San Giovanni alla Venatel. 050.798016 • PARAFARMACIA MAMMINIVia Francesco Pardi, 1 Campo di San Giuliano Termetel. 050.870070 email: [email protected]. www.lasaluteincampo.it• FARMACIA PIEGARIVia Statale Abetone, 181 Molina di Quosa San Giuliano TermeTel. 050. 850086, e‐mail [email protected] FERRAMENTA• FERRAMENTA FACCHINI di Claudio BaronciniVia Vittorio Veneto, 110‐112 a Pontasserchiotel. 050.861222 ‐ email: ferramenta [email protected]• FERRAMENTA BARONCINIVia Pindemonte, 3 (nei pressi del Carrefour) Pisatel. 050.575059 ‐ www.ferramentabaroncini.itFIORAI• FIORISTA GIAMPIEROPiazza Buonamici, 5 (zona piazza dei Cavalieri) Pisa tel. 050.553034 ‐ emai:l [email protected]• FOTO OTTICA GIOVANNI ALLEGRINI Borgo Stretto, 49 Pisa ‐ tel. 050.540792www.fotootticaallegrini.itLIBRERIE E ARTICOLI RELIGIOSI• LIBRERIA EDIZIONI PAOLINEVia Capponi, 6 a Pisa ‐ tel. 050.562135www.libreriapaoline.com

• LIBRERIA PELLEGRINIvia Curtatone e Montanara, 5 Pisa ‐ tel. 050.2200024 email: [email protected] ‐ www.libreriapellegrini.it • LIBRERIA SALESIANAVia provinciale Calcesana, 468 Mezzana ‐ tel. 050.6390041‐2www.salesianalibrisacri.com• VERBUM PANIS Articoli religiosiVia Tosco Romagnola, 909 San Frediano a Settimo ‐tel. 331 3097984 o 050.742608 ‐ www.verbumpanis.comMECCANICO• OFFICINA CENTRALEVia Contessa Matilde, 44 Pisa ‐ tel. 050.8312160 ‐3343919920 o 3661347095 [email protected] OTTICI• FOTO OTTICA GIOVANNI ALLEGRINI Borgo Stretto, 49 Pisa ‐ tel. 050.540792 ‐www.fotootticaallegrini.itPITTORI• ENRICO FORNAINIVia Mazzini, 73 Pisa ‐ tel. 348.7456787www.enricofornaini.comSCOOTER• MOTORTEAM srl veicoli gruppo PiaggioVia Metastasio, 31‐33 Ghezzano ‐ tel. 050.877411 ‐www.motorteampiaggio.it TERME• TERME DI CASCIANAPiazza Garibaldi, 9 Casciana Terme ‐ tel. 0587.64461www.termedicasciana.comVIAGGI E PELLEGRINAGGI• Millennium Viaggi e PellegrinaggiVia Camozzo 2 Pisa ‐ tel. 050. 834189 email [email protected]

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