SOLUZIONI TECNICHE AGGIORNATE PER LA PROGETTAZIONE E LIMPLEMENTAZIONE DEI SISTEMI DI TRACCIABILITÀ...

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Con il presente articolo cerche- remo di individuare alcuni utili spunti per l’applicazione delle tecniche e delle tecnologie create per progettare e gestire i sistemi di tracciabilità nell’ambito delle più diversifi- cate filiere produttive e commerciali, in cui possono riconoscersi e con cui possono interagire i produttori, i forni- tori ed i distributori che rien- trano a diverso titolo nella ampia categoria delle paste alimentari e delle specialità gastronomiche a base di pasta. Capirete che nonostante siano presenti ed applicate, in molte aziende ed in molti sistemi commerciali, soluzioni tecniche che rispondano almeno in parte alle esigenze espresse dalla volontà di rendere le filiere tracciabili e rintrac- ciabili, questo non basta. Infatti, tali sistemi eventual- mente presenti dovrebbero assolutamente interagire tra loro con un linguaggio comprensibile a tutti coloro che operano all’interno della medesima filiera e non solo. In effetti è quanto me- no necessario che un pro- duttore di materie prime, semilavorati o imballaggi sia in grado di inserirsi in modo armonico con le real- tà presenti nelle diverse filiere cui si rivolge. A tal proposito la logica impone di definire un’enti- tà cui, nell’esempio che seguirà, abbiamo scelto di fare seguito e che tramite la quale sia possibile identifi- care ogni passaggio e trasformazione che coin- volge la singola unità (prodotto) in esame. Il sistema EAN.UCC pro- muove lo sviluppo di stan- dard internazionali per la numerazione e l’identifica- zione commerciale delle filiere produttive; si tratta nello specifico di un linguaggio sviluppato dall’“European Article Numbering Association (EAN) ” e dall’ente statuni- tense “Uniform Code Council (UCC) ”. Le principali caratteristiche che lo rappresentano sono: l’uso di numeri ben de- finiti per identificare cose, servizi, attività e luoghi nell’ambito di sistemi aperti presenti a livello globale. In tal modo è possibile supe- rare le limitazioni do- vute all’utilizzo di sistemi di codifica asso- ciati a settori, organiz- zazioni o compagnie alquanto diversificati; la possibilità di include- re informazioni come i numeri di serie, le date di scadenza o di prefe- ribile consumo, le unità di misura ed i lotti, me- diante l’uso di identifi- catori d’uso (AI) di seguito descritti; la simbologia standard per la creazione del co- dice a barre dietro di cui i numeri e gli identi- ficatori possono essere rappresentati. Per tracciare e monitorare un imballaggio a qualsiasi livello di interazione con l’unità “prodotto”, tra cui rientrano anche le paste alimentari in genere, nel sistema EAN.UCC vengo- no utilizzati codici di iden- tificazione alfanumerici; si tratta generalmente di un imballaggio primario (in pratica è la singola confe- zione in cui si trova il prodotto), secondario (ad esempio il cartone conte- nente diverse confezioni di prodotto), terziario (ad esempio l’imballaggio che forma la singola unità di trasporto, come può essere il pallet). Tale sistema può essere utilizzato per trac- ciare unità anche di medie e grandi dimensioni, come possono essere i singoli veicoli o i container che sono trasportati tramite terra, mare e aria. I codici di cui si può dispor- re per ottimizzare e rende- re maggiormente gestibile e fruibile la tracciabilità sono prevalentemente: codici a barre lineari; codici bidimensionali (barre affiancate, matri- ci e codici compositi); schede di memoria a contatto; sistema di identifica- zione a radiofrequenza (RFID); sistemi ad “etichetta in- telligente”. Tutti i sistemi che vengono a confrontarsi in un conte- sto aperto e diversificato, qual è la filiera alimentare a livello globale, dovrebbero essere inseriti in un sistema di standardizzazione dei codici utilizzati che fosse identificabile da parte di tutti gli operatori coinvolti all’interno delle diverse filiere. Etichetta logistica Nella etichetta “logistica” possono confluire una serie di informazioni utili per rintracciare, come prescritto dal Regolamento (CE) n. 178/2002 discusso nell’articolo presentato in Pasta & Pastai n. 34/2003, le informazioni codificate a monte del percorso di trac- ciabilità perseguito. Grazie a questa semplice ma efficiente “carta di iden- tità” che si associa all’unità “prodotto”, è possibile riportare una serie diversi- ficata di informazioni, defi- nite in funzione delle specifiche esigenze espres- se dalle aziende coinvolte nel sistema filiera. Le informazioni riportate renderanno molto più semplice il ritiro di partite di prodotti difettosi dal mercato o comunque dal ciclo distributivo; questo, Pasta & Pastai n. 37/2004 - pag.8 SOLUZIONI TECNICHE AGGIORNATE PER LA PROGETTAZIONE E L’IMPLEMENTAZIONE DEI SISTEMI DI TRACCIABILITÀ DI PRODOTTO E DI FILIERA di Alessio Marchesani

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Con il presente articolo cerche-remo di individuare alcuniutili spunti per l’applicazionedelle tecniche e delle tecnologiecreate per progettare e gestire isistemi di tracciabil itànell’ambito delle più diversifi-cate filiere produttive ecommerciali, in cui possonoriconoscersi e con cui possonointeragire i produttori, i forni-tori ed i distributori che rien-trano a diverso titolo nellaampia categoria delle pastealimentari e delle specialitàgastronomiche a base di pasta.

Capirete che nonostantesiano presenti ed applicate,in molte aziende ed inmolti sistemi commerciali,soluzioni tecniche cherispondano almeno inparte alle esigenze espressedalla volontà di rendere lefiliere tracciabili e rintrac-ciabili, questo non basta.Infatti, tali sistemi eventual-mente presenti dovrebberoassolutamente interagiretra loro con un linguaggiocomprensibile a tutti coloroche operano all’internodella medesima filiera e nonsolo. In effetti è quanto me-no necessario che un pro-duttore di materie prime,semilavorati o imballaggisia in grado di inserirsi inmodo armonico con le real-tà presenti nelle diversefiliere cui si rivolge.A tal proposito la logicaimpone di definire un’enti-tà cui, nell’esempio che

seguirà, abbiamo scelto difare seguito e che tramite laquale sia possibile identifi-care ogni passaggio etrasformazione che coin-volge la singola unità(prodotto) in esame.Il sistema EAN.UCC pro-muove lo sviluppo di stan-dard internazionali per lanumerazione e l’identifica-zione commerciale dellefiliere produttive; si trattanello specifico di unlinguaggio sviluppatodall’“European ArticleNumbering Association(EAN) ” e dall’ente statuni-tense “Uniform CodeCouncil (UCC) ”.Le principali caratteristicheche lo rappresentano sono:

• l’uso di numeri ben de-finiti per identificarecose, servizi, attività eluoghi nell’ambito disistemi aperti presentia livello globale. In talmodo è possibile supe-rare le limitazioni do-vute all ’util izzo disistemi di codifica asso-ciati a settori, organiz-zazioni o compagniealquanto diversificati;

• la possibilità di include-re informazioni come inumeri di serie, le datedi scadenza o di prefe-ribile consumo, le unitàdi misura ed i lotti, me-diante l’uso di identifi-catori d’uso (AI) diseguito descritti;

• la simbologia standard

per la creazione del co-dice a barre dietro dicui i numeri e gli identi-ficatori possono essererappresentati.

Per tracciare e monitorareun imballaggio a qualsiasilivello di interazione conl’unità “prodotto”, tra cuirientrano anche le pastealimentari in genere, nelsistema EAN.UCC vengo-no utilizzati codici di iden-tificazione alfanumerici; sitratta generalmente di unimballaggio primario (inpratica è la singola confe-zione in cui si trova ilprodotto), secondario (adesempio il cartone conte-nente diverse confezioni diprodotto), terziario (adesempio l’imballaggio cheforma la singola unità ditrasporto, come può essereil pallet). Tale sistema puòessere utilizzato per trac-ciare unità anche di mediee grandi dimensioni, comepossono essere i singoliveicoli o i container chesono trasportati tramiteterra, mare e aria.I codici di cui si può dispor-re per ottimizzare e rende-re maggiormente gestibilee fruibile la tracciabilitàsono prevalentemente:

• codici a barre lineari;• codici bidimensionali

(barre affiancate, matri-ci e codici compositi);

• schede di memoria acontatto;

• sistema di identifica-

zione a radiofrequenza(RFID);

• sistemi ad “etichetta in-telligente”.

Tutti i sistemi che vengonoa confrontarsi in un conte-sto aperto e diversificato,qual è la filiera alimentare alivello globale, dovrebberoessere inseriti in un sistemadi standardizzazione deicodici utilizzati che fosseidentificabile da parte ditutti gli operatori coinvoltiall’interno delle diversefiliere.

Etichetta logistica

Nella etichetta “logistica”possono confluire unaserie di informazioni utiliper rintracciare, comeprescritto dal Regolamento(CE) n. 178/2002 discussonell’articolo presentato inPasta & Pastai n. 34/2003, leinformazioni codificate amonte del percorso di trac-ciabilità perseguito.Grazie a questa semplicema efficiente “carta di iden-tità” che si associa all’unità“prodotto”, è possibileriportare una serie diversi-ficata di informazioni, defi-nite in funzione dellespecifiche esigenze espres-se dalle aziende coinvoltenel sistema filiera.Le informazioni riportaterenderanno molto piùsemplice il ritiro di partitedi prodotti difettosi dalmercato o comunque dalciclo distributivo; questo,

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SOLUZIONI TECNICHE AGGIORNATE PER LA

PROGETTAZIONE E L’IMPLEMENTAZIONE DEI

SISTEMI DI TRACCIABILITÀ DI PRODOTTO E

DI FILIERA

di Alessio Marchesani

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d’altronde, è il punto chia-ve su cui si basa la defini-zione del sistema di rintrac-ciabilità cui nello specificofacciamo riferimento.Un altro efficace obiettivoche si prefigge un tale siste-ma di tracciabilità è ilmiglioramento della gestio-ne della movimentazionedelle unità “prodotto” siaall’interno che all’esternodell’azienda; in tal modo siarricchisce il numero e laqualità delle informazioniche accompagnano talispostamenti in tutte le fasidi trasformazione e distri-buzione commerciale.Il sistema UCC/EAN-128rende in particolare la trac-ciabilità e la rintracciabilitàdelle informazioni dibuona condivisione sularga scala, uniformando illinguaggio adottato adogni livello della filiera.Il linguaggio è codificato insimboli, informazioni eregole di sintassi che siidentificano in un codice abarre ed in un testo cheandranno a creare l’etichet-ta in oggetto.L’unità logistica (prodottitrasportabili non divisibiliche possono essere assem-blati tra loro per il trasportoe/o per lo stoccaggio) è asso-ciata ad un numero serialeunivoco, denominato“Serial Shipping ContainerCode (SSCC)” che è adope-rato per identificare ognisingola unità definita (pallet,cartone, confezione, ...).Tale codice si avvale didiciotto caratteri ed ha una

lunghezza comunque pre-fissata.In particolare il codice diestensione è assegnatodall’utente in base alleproprie esigenze. Il prefis-so aziendale è assegnatodalle organizzazioni nazio-nali di codifica EAN o UCCad ogni organizzazioneche voglia identificare arti-coli, beni, sedi e servizi. Ilcodice di riferimento delleunità logistiche è assegnatodall’utente in base alleesigenze interne all’azien-da. La cifra di controllo ècalcolata mediante unalgoritmo.Grazie a questo codice èpossibile identificarel’unità logistica ed il conte-nuto che vi si associa; inol-tre, è possibile associare edefinire date e lotti diproduzione, la cui impor-tanza risulta evidente sicu-ramente in termini dirintracciabilità (come espli-citato nel testo del decretolegislativo 26 maggio 1997,n. 155) ma anche di infor-mazione del consumatore.È possibile indicare altreinformazioni, come le

dimensioni della unitàlogistica, i prezzi definitirispetto all’unità di misura(peso, volume, ecc.), i codi-ci di offerte ed altro ancora.La lettura di tali informa-zioni è effettuata tramite illettore ottico per codifica-tori a barre.Chiariamo subito undubbio che potrebbe sorge-re a molti: l’unità logisticanon è altro che un qualsiasiprodotto o articolo creatoper il trasporto e/o l’imma-gazzinaggio, gestito lungola filiera. Grazie al codiceSSCC è possibile seguire inogni momento le merci edil relativo flusso di informa-zioni che le accompagna.La programmazione e lagestione delle fasi di stam-pa della etichetta logisticapermetteranno di rendereed ottenere un sistema ditracciabilità e rintracciabi-lità efficiente ed efficace;solitamente si renderàopportuno ordinare lediverse sezioni partendodai fornitori delle materieprime, passando alleaziende di trasformazioneper poi arrivare, mediante

i distributori, ai clienti fina-li.Il sistema EAN.UCC fa sìche ogni etichetta logisticasia unica; ad ogni bene, inun determinato stadio dellaproduzione e distribuzione,è assegnato un nuovo codi-ce identificativo.Nella pratica vi sono tabelledi riferimento internazio-nali, create per codificare leinformazioni che si voglio-no tracciare sull’etichetta;in tal modo il linguaggiostandard è decodificato ecompreso da qualsiasiutente, in ogni luogo vengaa trovarsi.Nella prima fase occorrecodificare le informazioniche si vogliono riportare inetichetta. Si utilizzano gliidentificatori d’uso (Appli-cation Identifiers, AI); sitratta in pratica di prefissistandard utilizzati peruniformare il linguaggiodietro di cui vengono adidentificarsi le informazio-ni che seguiranno il pro-dotto lungo la filiera.Questo tipo di gestione deidati diviene sicuramenteunivoca.

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Oltre a questo codice al finedi associare l’unità “consu-matore” e le unità “confe-zione” (intese nell’otticadella unità logistica comeprecedentemente descrit-to), è stato sviluppato uncodice identificativo perunità che riporta le infor-mazioni corrispondenti allotto. Questo è formato daquattordici caratteri ed èdefinito “Global TradeItem Number (GTIN)”.Un’altra esigenza espressache può essere codificata èquella che si riferisce alladefinizione delle sedi in cuisono elaborati, confeziona-ti e conservati i prodotti; ineffetti, si tratta di stabili-menti di trasformazione eproduzione, centri diimballaggio, vettori, grossi-sti e dettaglianti di variolivello. A tal proposito èstato sviluppato il codice dilocazione (Global LocationNumber, GLN) alfanume-

rico, unico e sicuro, dilunghezza fissa, che èaccompagnato da una cifradi controllo.Con lo standard preso inesame è possibile variareed aggiungere le informa-zioni che andranno gestite;infatti, l’aggiunta di unnuovo codice AI noncomporta alcuno sconvol-gimento del sistema.Poiché lo standard UCC/EAN-128 può avvalersidella simbologia per codicia barre è bene chiarire chequeste ultime sono utiliz-zate quali vettori dei datiper rappresentare i codici;cambiano effettivamentele larghezze e le distanzetra le barre e sono leggibilicomunemente con sistemiottici laser gestiti da scan-ner.Ovviamente la lettura e laregistrazione delle infor-mazioni da parte deglioperatori sono immediate,

il che rende meno probabi-le la possibilità di errori diacquisizione dei prodotti,facilita lo scambio dei dati eriduce i tempi di movimen-tazione.Si può ottenere anche laconcatenazione di dati,cioè l’unione di moltepliciinformazioni in un unicocodice a barre, differente infunzione degli AI utilizzati;la decodifica dei dati puòessere effettuata anche inmodalità selettiva, cioèesiste la possibilità di sele-zionare alcune delle tanteinformazioni riportategrazie alla programmazio-ne dello scanner che andràcosì a riconoscere i codici AIprescelti.Un’altra tecnologia usatanello standard in esame è laradiofrequenza, cioè l’RFID(Radio Frequency IDentifi-cation): in pratica si utilizzaun microchip (associato adun Tag che funge da

elemento di identificazioneattivo o passivo) che puòessere ottenuto di diverseforme e dimensioni.Questo può essere abbina-to a prodotti, persone,animali e veicoli. A parte ledifferenti soluzioni tecno-logiche disponibili il Tagcomunica, mediante onderadio, con il dispositivo dilettura così da ottenere loscambio di informazionifinale. L’inconveniente perora ancora limitante è, oltreal più alto costo diquest’ultimo sistema,anche la necessità di unabanda di radiofrequenzacomune per i diversi opera-tori.

BIBLIOGRAFIA

INDICOD, Fondamenti deisistemi di tracciabil itànell’agroalimentare.www.eufoodtrace.org,Compendium of DataCarriers for Traceability.