SOLIDARIETA' E COOPERAZIONE

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1 “In questo mo- mento proven- gono da più par richieste di moralizza- zione della vita pubblica e di una classe dirigente e- camente all’al- tezza del ruolo e delle funzioni esercitate. Naturalmente, è facile oggi unirsi al coro oppure avere un moto di indignazione. Più difficile è capire quale strada intraprendere af- finché anche in futuro queste dinamiche perverse (corruzione, collusione) si possano disinnescare. Anzituo, il controllo democraco sulle istuzioni è un esercizio quodiano che rappresenta un dove- re della società civile, ed è un dovere di cui bisogna ricordarsi sempre e quindi non solo di fronte ad epi- sodi gravissimi quali quelli descri dalle cronache ciadine degli ulmi giorni. Certamente la corruzione e la collusione vanno pe- santemente sgmazzate, ma è altreanto vero che anche la cava gesone, l’appesanmento bu- rocraco, la mancata efficienza nell’ente pubblico possono generare prassi che sono potenzialmente in grado di scaricare sui ciadini effe altreanto gravi. Esempio pico di facile comprensione è il ritardo dei pagamen delle prestazioni fornite all’ente pub- blico da parte di sogge priva. Ritardi che spes- so determinano gravi crisi aziendali, esposizioni bancarie e cos finanziari alssimi, ritardi che non sono assolutamente giusficabili e che spesso sono solo la spia di una cava gesone, di una macchi- na burocraca troppo pesante che rischia di costare più di quanto riesce ad erogare in termine di servizi. Di esempi in questo senso ce ne sono molssimi, e nonostante i vari pa di stabilità, i tagli reitera- , ancora oggi esiste il rischio che la “macchi- na” consumi per sé ben di più di quanto produca per gli altri. A questo punto bisogna inter- rogarsi, come migliorare l’effi- cienza e soprat - tuo, rispeo alle problema- che che sono emerse in ques giorni, cosa è possibile fare per disinnescare il ri- schio. Esiste una parola evocata (ma in realtà mai pra- cata) dagli slogan preeleorali della nostra classe dirigente, quasi “magica”, che può aiutare: sussi- diarietà. Purtroppo ogni volta che accentriamo poteri, ca- pacità erogava finanziaria, potere decisionale, inneschiamo un meccanismo che è esposto pesan- temente al rischio di corruzione e collusione; ogni volta che questo potere lo decentriamo e lo distri- buiamo su una molteplicità di aori disinneschia- mo questo rischio. Naturalmente, mol prima di noi hanno rifleuto in maniera amplia su queste temache e su questa base hanno determinato norme legislave conse- guen. La stessa Regione Toscana, spesso accusata di un forte centralismo, ha promulgato leggi che sono andate in queste direzione e quindi nella propo- sizione di una sussi- diarietà orizzontale, capillare, in materie quali la formazione professionale, i ser- CITTADINI LIBERI DI SCEGLIERE Sussidiarietà e buone prassi per un nuovo welfare SOMMARIO 1-8 CITTADINI LIBERI DI SCEGLIERE 2 A COME ACCOMPAGNARE 3 SENZA H SI PUÒ 4 PARTNERSHIP CGM RENOVO 5 UNA GIORNATA DI STUDIO SULLA COOPERAZIONE SOCIALE 6 MI PRENDO CURA, UN ANNO DI BADANTI A GALLICANO 7 A MERENDA COL DADO MAGICO! segue a pagina 8 2011 - Anno 2 - Numero 3

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L'appuntamento con le notizie della rete consortile

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“In questo mo-mento proven-gono da più parti richieste di moralizza-zione della vita pubblica e di una classe dirigente eti-camente all’al-tezza del ruolo e delle funzioni esercitate.Naturalmente, è facile oggi unirsi al coro oppure avere un moto di indignazione.Più difficile è capire quale strada intraprendere af-finché anche in futuro queste dinamiche perverse (corruzione, collusione) si possano disinnescare.Anzitutto, il controllo democratico sulle istituzioni è un esercizio quotidiano che rappresenta un dove-re della società civile, ed è un dovere di cui bisogna ricordarsi sempre e quindi non solo di fronte ad epi-sodi gravissimi quali quelli descritti dalle cronache cittadine degli ultimi giorni.Certamente la corruzione e la collusione vanno pe-santemente stigmatizzate, ma è altrettanto vero che anche la cattiva gestione, l’appesantimento bu-rocratico, la mancata efficienza nell’ente pubblico possono generare prassi che sono potenzialmente in grado di scaricare sui cittadini effetti altrettanto gravi.Esempio tipico di facile comprensione è il ritardo dei pagamenti delle prestazioni fornite all’ente pub-blico da parte di soggetti privati. Ritardi che spes-so determinano gravi crisi aziendali, esposizioni bancarie e costi finanziari altissimi, ritardi che non sono assolutamente giustificabili e che spesso sono solo la spia di una cattiva gestione, di una macchi-na burocratica troppo pesante che rischia di costare più di quanto riesce ad erogare in termine di servizi.Di esempi in questo senso ce ne sono moltissimi, e nonostante i vari patti di stabilità, i tagli reitera-

ti, ancora oggi esiste il rischio che la “macchi-na” consumi per sé ben di più di quanto produca per gli altri.A questo punto bisogna inter-rogarsi, come migliorare l’effi-cienza e soprat-tutto, rispetto alle problema-tiche che sono emerse in questi

giorni, cosa è possibile fare per disinnescare il ri-schio.Esiste una parola evocata (ma in realtà mai prati-cata) dagli slogan preelettorali della nostra classe dirigente, quasi “magica”, che può aiutare: sussi-diarietà.Purtroppo ogni volta che accentriamo poteri, ca-pacità erogativa finanziaria, potere decisionale, inneschiamo un meccanismo che è esposto pesan-temente al rischio di corruzione e collusione; ogni volta che questo potere lo decentriamo e lo distri-buiamo su una molteplicità di attori disinneschia-mo questo rischio.Naturalmente, molti prima di noi hanno riflettuto in maniera amplia su queste tematiche e su questa base hanno determinato norme legislative conse-guenti.La stessa Regione Toscana, spesso accusata di un forte centralismo, ha promulgato leggi che sono andate in queste direzione e quindi nella propo-sizione di una sussi-diarietà orizzontale, capillare, in materie quali la formazione professionale, i ser-

CITTADINI LIBERI DI SCEGLIERESussidiarietà e buone prassi per un nuovo welfare

Solidarietà Cooperazione &

S O M M A R I O1-8 cittadini liberi di scegliere2 a come accompagnare3 senza h si può4 partnership cgm renovo5 Una giornata di stUdio sUlla cooperazione sociale6 mi prendo cura, un anno di badanti a gallicano7 a merenda col dado magico!

segue a pagina 8

2011 - Anno 2 - Numero 3

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eUna possibilità di formazione e lavoro a tre persone in difficoltà nell’ambito dell’agricoltura sociale. È questo il fine di A come accompagnare, il progetto di Caritas Diocesi Lucca e So. & Co. - finanziato dal consorzio regionale Esprit (Fondo Sociale Europeo) - che si propone di offrire un periodo di stage lavorativo che potrà diventare un contratto a tempo determinato per tre persone svantaggiate.

In particolare il progetto, che ad oggi è in pieno svolgimento, intende realizzare esperienze di stage e tre inserimenti lavorativi a tempo determinato per soggetti multiproblematici nel quadro della legge 381/91, nella cooperativa agricola sociale Calafata. L’intenzione, fanno sapere gli organizzatori, è quella di coniugare l’esperienza lavorativa a una corresponsabilizzazione nello sviluppo di un’idea cooperativa e imprenditoriale legata al recupero di esperienze colturali, culturali e tradizionali proprie del nostro

territorio agricolo. Il progetto vuole contribuire inoltre ad animare una rete in grado di restituire ricchezza su un livello “ampio”. A come accompagnare si propone di appoggiare una prospettiva attraverso la quale le pratiche agricole tradizionali conservino il loro valore, migliorino le tecniche e vedano un riorientamento dei processi produttivi verso uno scenario di agricoltura biologica e biodinamica.I destinatari degli stage, partiti a inizio agosto, si avvalgono di una piccola indennità di frequenza e sono affiancati per almeno 15 ore settimanali da personale qualificato della cooperativa stessa. I beneficiari potranno inoltre frequentare nel periodo ottobre – novembre 2011 un corso di formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Alla fine dell’esperienza, due persone potrebbero essere inserite come lavoratori nella cooperativa, con contratti a tempo determinato della durata di 18 mesi.

A come accompagnareGrazie al progetto Caritas una possibilità di lavoro

e formazione per tre persone in difficoltà

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M A S S A R O S A – Risparmiare risorse e poten-ziare i servizi: a Massarosa un gruppo di geni-tori ha unito le forze e insieme a una coopera-tiva sociale, ASL e Comune è riu-scita a dare vita a un progetto per il tempo li-bero dedicato ai ragazzi di-sabili mentali. Sport, gite e attività manuali e creative sono alla base di quello che è stato salutato come un nuovo modello di welfare per l’intera co-munità.

Quando i relatori hanno finito di parlare la sala si è sciolta in un applauso lunghissimo. Erano quasi centocinquanta le persone che la sera di sabato 23 luglio si sono date appun-tamento a Villa Gori (Stiava), per partecipare al convegno SENZA H… SI PUO’. Durante il meeting si è discusso del nuovo progetto per il tempo libero dedicato a ragazzi con disabi-lità mentale, che dal primo gennaio 2011 è diventato effettivo e promette di raccogliere un sempre maggior numero di famiglie sul territorio.

A spiegare il progetto è Alice Lepore, presi-dente della coop sociale IL CAPPELLO, asso-ciata So. & Co., che gestisce il progetto. “Tut-to è nato dall’intraprendenza di un gruppo di genitori. Con uno spirito d’iniziativa davvero incredibile hanno deciso di mettere insieme in un unico fondo i contributi di Asl e Comu-ne che venivano erogati a ciascuna famiglia per attività di tempo libero di vario tipo”.

Questo ha per-messo alla coo-perativa di fare due tre cose molto interes-santi.“Se all’inizio il rapporto fra educatori e ra-gazzi era uno a uno – continua la Lepore – gra-zie alla coalizio-ne dei genitori è diventato uno ogni tre, uno ogni quattro,

con una conseguente diminuzione dei costi. Per di più la formazione di gruppi ha per-messo di diversificare le attività e rinsaldare i legami sociali interni”.

“Grazie all’impegno congiunto di Ammini-strazione Comunale, Asl e famiglie – con-clude la presidentessa de IL CAPPELLO – il PROGETTO TEMPO LIBERO è cresciuto tal-mente tanto che oggi i ragazzi frequentano le nostre attività anche 4 o 5 volte alla set-timana e il nucleo di partecipanti, dapprima sei famiglie, si sta allargando sempre di più”.Soddisfazione anche da parte delle istituzio-ni: “Dopo la prima fase iniziale del progetto – sottolinea l’assessore al sociale del Comu-ne di Massarosa Simona Barsotti – abbiamo immediatamente capito l’importanza dell’i-niziativa che crea benessere sia alle famiglie che ai ragazzi stessi. Il nostro auspicio è che questa esperienza possa divenire pilota e che il suo modello possa essere ripreso an-che da altri Ent .In un momento come questo, in cui le risorse economiche calano, con questa formula che unisce le forze, si possono ottenere grandi vantaggi per tutti.”

Senza H… si puòRisparmiare risorse e potenziare i servizi

è stato l’argomento del convegno massarosesededicato a welfare e disabilità mentale

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Competitività, sostenibilità e inclusione sociale sono le cifre del modello di business studiato dal Gruppo CooperativoCgm, leader di mercato nel set-tore delle imprese sociali (fatturato di 1,2 miliardi), che ha siglato un accordo nel campo delle rinno-vabili (centrali a biomassa) con Renovo S.p.A., co-stola della Holding Fingest S.p.A. che fa capo alla famiglia Arvati, attiva nel settore della produzione di energia termoelettrica da fonti rinnovabili.La partnership prevede il coinvolgimento delle im-prese sociali della rete Cgm, specializzate nell’inse-rimento lavorativo di soggetti svantaggiati, in ruoli strategici dei processi produttivi delle centrali ter-moelettriche a biomasse agricole e forestali a filiera corta, reperibile cioè nel raggio di pochi chilometri. Nel nuovo modello di business saranno curati dal-le imprese sociali del Gruppo Cgm il reperimento e il conferimento della biomassa agro-forestale, la gestione della piattaforma logistica e i processi pro-duttivi interni (essicazione e combustione).Il Gruppo Cgm, Rete nazionale di Cooperative Socia-li di produzione di beni e servizi (1.000 cooperative, 80 consorzi, 45mila lavoratori), grazie all’accordo con Renovo potrà sviluppare ulteriori attività pro-duttive ed ampliare le opportunità di occupazione stabile per “soggetti svantaggiati”. Ad oggi in Cgm prestano già lavoro 6000 persone svantaggiate.Forte di una base sociale di 80 consorzi territoriali, si legge nell’accordo, distribuiti in tutte le Regioni, che coordinano nei loro territori l’attività e l’inizia-tiva di oltre 1.000 cooperative sociali e altre 120 or-ganizzazioni non profit, Cgm garantirà a Renovo la possibilità di accedere alla propria rete attraverso incontri mirati e strumenti di comunicazione della rete. Gli incontri avranno la funzione di presentare le attività di Renovo, e illustrare le potenzialità di collaborazione possibile con le cooperative sociali di Cgm di tipo B (cooperative sociali che svolgono attività industriali, commerciali, di servizi commer-ciali e agricole svolte da persone svantaggiate) im-pegnate in attività ambientali attraverso la defini-zione di alcuni progetti pilota.L’ecocompatibilità del network Renovo è stata rico-nosciuta dalla stessa Legambiente, che ha siglato

con l’operatore un accordo per promuoverne i ser-vizi su tutto il territorio.La partnership Cgm/RENOVO a livello nazionale co-stituisce una proposta innovativa di relazione tra le economie profit e non profit, che vede protagoni-sta la cooperazione sociale nel filone economico-produttivo delle nuove energie ecocompatibili (che comprende, per esempio, l’installazione di tetti fo-tovoltaici) a margini di sviluppo sostenibili.La presenza capillare di Cgm su tutto il territorio nazionale costituirà, tra l’altro, un vantaggio com-petitivo per Renovo, per l’espansione rapida del modello di business in tutta Italia.RENOVO, che attualmente conta di un network di 25 impianti su tutto il territorio nazionale in fase di autorizzazione avanzata, a regime gestirà comples-sivamente 50 centrali capaci di produzione di ener-gia termoelettrica pari a 50 MW (1 MW ciascuna).Per quanto riguarda i dati economici dell’operazio-ne, il costo di avviamento di ogni centrale RENOVO va dai 5 ai 6,5 milioni. La realizzazione dell’intero network si basa, dunque, su un investimento pari a 300 milioni circa.“Per avviare una centrale è richiesto un investimen-to che va dai 5 ai 6,5 milioni – ha detto il presidente So. & Co. Luca Rinaldi – una cifra che può sembra-re alta ma che è del tutto ragionevole rispetto alle possibilità di guadagno che si prospettano negli anni a seguito dell’ottenimento dell’autorizzazione a svolgere attività di produzione di energia da bio-masse. A fronte di questo ricchissimo piatto alle im-prese sociali della rete viene riconosciuta una con-tropartita semplicemente in termini di inserimenti lavorativi di persone svantaggiate. Questo mi lascia perplesso e amareggiato: da una parte per la con-siderazione che viene riservata ai consorzi di coop sociali, quasi fossero un mero serbatoio di mano-dopera, dall’altra per la deliberata rinuncia a tutto quel patrimonio di capacità progettuali che è ma-turato in seno all’impresa sociale soprattutto negli ultimi anni e che costituisce una ricchezza che è un peccato buttare via. Credo che andrebbe lasciata una maggiore discrezionalità ai consorzi sulle mo-dalità di partecipazione ad accordi come questo”.

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Partnership Cgm Renovo tra innovazione e perplessità

Il Gruppo Cooperativo Cgm e Renovo S.p.A. (centrali a biomassa) hanno

sviluppato un nuovo modulo economico che coinvolge le imprese sociali

dedicate all’integrazione sociale e finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate nella produzione

di energie rinnovabili. Il presidente Rinaldi: “Auspicabile una maggiore

discrezionalità sulle modalità di partecipazione dei singoli consorzi”

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Al termine di un percorso di ri-flessione sull’ETICA E LA BUO-NA COOPERAZIONE SOCIALE, avviato ormai un anno fa, e in occasione del 20° anniversario della legge 381/91 sulla disci-plina della cooperative sociali, il Consorzio So. & Co. orga-nizzerà una giornata di studio sulla cooperazione sociale che è stata fissata per il giorno 11 novembre in luogo ancora da definirsi.Il gruppo ETICA E BUONA COO-PERAZIONE SOCIALE, promos-so dal Consorzio So. & Co. insieme ad altre importanti realtà del Terzo Settore, conta ol-tre venti cooperative sociali della provincia di Lucca (cooperative che coinvolgono più di mille operatori) e ha dato vita a una serie di incontri ai quali ha partecipato di volta in volta un nutrito gruppo di Amministratori di Enti Locali.Si è trattato di tre giornate dedicate alle di-namiche di affidamento dei lavori pubblici alle coop sociali e in particolare alle coope-rative di inserimento lavorativo, alla perce-zione della cooperazione sociale all’esterno, al problema delle esternalizzazioni selvagge, delle aziende profit mascherate da impresa

sociale e più in generale del rapporto, così complesso, fra pubblico e privato. Come spiega il presidente So. & Co. Luca Ri-naldi “Il cammino da fare è ancora lungo, e crediamo che la giornata dell’11 novembre potrà essere un’importante tappa di questo percorso verso la rivalutazione di un termine prezioso quanto poco usato, che è la sussi-diarietà. Per questo invitiamo tutti gli opera-tori di settore, socia e lavoratori a prendere parte all’incontro e ad avere un ruolo attivo nella preparazione dell’evento che vorrem-mo fosse il più partecipato possibile e che segnasse un momento importante di rifles-sione per la definizione di un nuovo rapporto fra pubblico e privato.”

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Una giornata di studiosulla cooperazione sociale

IL GRUPPO “ETICA E BUONA COOPERAZIONE SOCIALE”Perché affidare la gestione di servizi pubblici alle cooperative sociali? perché scegliere una coope-rativa di tipo B per gestire servizi? cosa ti piace del mondo cooperativo? come è percepito il mon-do della cooperazione intorno a te?Queste sono solo alcune delle domande alle qua-li hanno cercato di rispondere le coop del grup-po ETICA E BUONA COOPERAZIONE SOCIALE, la squadra di lavoro nata da un’idea del Consorzio So. & Co. Nel corso dell’ultimo semestre il gruppo si è riunito in tre territori-simbolo della comples-sa realtà provinciale - nella Piana Lucchese, in Garfagnana e in Versilia - per discutere insieme ai rappresentanti delle istituzioni locali e opera-

tori di settore cosa sia in realtà una “buona coo-perazione sociale”, e quali passi debbano ancora essere fatti per metterla in pratica.Come spiega Luca Rinaldi, presidente So. & Co. “abbiamo riunito intorno a un tavolo assessori, dirigenti e altre personalità per avviare un con-fronto insieme alle 25 coop sottoscrittrici di un codice etico interno studiato per promuovere le buone prassi nell’ambito della cooperazione sociale. Ad oggi il gruppo coinvolge oltre un mi-gliaio di soggetti, tra soci e lavoratori, nell’intero territorio provinciale. E tutti sentono fortemente l’esigenza un cambiamento.”Per info visita il nostro sito: www.soandco.org

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Form

ativ

a“Un servizio che offre formazione, inseri-menti lavorativi e che allo stesso tempo fa-vorisce l’emersione del lavoro nero”. Sono questi i pregi dello sportello badanti, una re-altà che prende le mosse dal 2009, e che oggi tramite i quattro sportelli del consorzio So. & Co. copre tutta la provincia di Lucca.E’ stato dell’attività dello sportello badanti di Ponte di Campia (Gallicano), in funzione da un anno, e più in generale dell’assistente familiare e il suo ruolo nel sistema welfare nell’area Valle del Serchio, che si è parlato lo scorso 27 luglio nel corso del seminario “Mi prendo cura di te … continua”. In occasione del con-vegno è stata pre-sentata l’attività del-lo sportello badanti di Ponte di Campia (Gallicano), conven-zionato con Asl Luc-ca e che si profila come un punto di ri-ferimento per gli as-sistenti familiari e le famiglie alla ricerca di un servizio quali-ficato. Come ha spiegato l’operatrice Sabrina da Prato, della coo-perativa Giovani e Comunità che ha in gestione il servizio per conto del Consorzio, da gennaio a giugno 2011 lo sportello badanti Valle del Serchio ha permesso di attivare 10 contratti di lavoro, incontrando 95 persone di cui 76 potenzia-li assistenti familiari e 19 famiglie. I contatti telefonici inoltre sono in continuo aumento, segno questo della validità del servizio.L’appuntamento “Mi prendo cura di te... continua” ha celebrato la conclusione del progetto di formazione professionale per assistenti familiari, gratuito, svoltosi a Pieve Fosciana a cura dell’Agenzia Formativa So. & Co., finanziato dalla Provincia di Lucca.In un intervento della coordinatrice Federi-ca Fucigna è stato illustrato il corso, durato quattro mesi e destinato a quindici allievi, che ha permesso di formare nove assistenti familiari qualificati. Di queste, quattro sono

rumene, una ucraina e quattro italiane. Il corso è stato uno strumento importante per trovare un lavoro nell’ambito del badantato, ma anche per mantenere un impiego grazie all’ottenimento della qualifica.Tra i molti interventi c’è stata anche la rela-zione di David Marchi, referente Asl Ufficio di Piano Zona Valle del Serchio, che ha sot-tolineato l’impegno di Asl nell’impiego della figura dell’assistente familiare in alternativa al ricovero in case di riposo, come soluzione che permette di migliorare il servizio all’an-ziano e alla famiglia risparmiando risorse.Durante l’incontro, al quale hanno partecipa-

to esperti e operatori di settore, sono stati consegnati gli atte-stati del corso appe-na concluso e condi-vise le testimonianze di alcuni allievi e as-sistenti familiari. Tra i partecipanti, il sinda-co di Pieve Fosciana Francesco Angelini ha espresso il “pieno appoggio a un’inizia-tiva come quella del-lo sportello badanti che fin dall’inizio si è dimostrata capace di dare un apporto pre-zioso al nostro terri-torio”.

L’iniziativa “sportello badanti” e la forma-zione per assistenti familiari fanno parte di una strategia unitaria del Consorzio per pro-muovere sussidiarietà e welfare locale. At-tualmente il consorzio ha in gestione quattro sportelli badanti in tutto il territorio provin-ciale.

Le sedi e gli orari degli sportelli sono i seguenti:Comune di Capannori:mercoledì, ore 9-12; venerdì, ore 14-17Distretto Sociale Sant’Anna: giovedì ore 9-13 Distretto Sociale centro storico di Lucca:giovedì, ore 14-18 Distretto Sociale Comune di Massarosa:venerdì: ore 9-13Ponte di Campia (Gallicano): sabato, ore 9-13Per informazioni e appuntamenti: 0583/432232

Mi prendo cura di te... continuasuccesso del convegno di Pieve Fosciana

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iaZuppe con cereali e legumi, piatti unici, mor-bidi dolcetti: sono tante e salutari le proposte della coop sociale DADO MAGICO, che grazie a un lungo e accurato lavoro ha raccolto in un piccolo ma delizioso ricettario primi e se-condi, piatti unici e dolci che vengono servi-ti ogni giorno ai piccoli ospiti dei nidi gestiti dalla cooperativa.LE RICETTE DEL DADO MAGICO, così si chia-ma la pubblicazione, si propone come un contributo che va (orgogliosamente) contro-corrente nella direzione di un’alimentazione scevra di zuccheri aggiunti, ricca di fibre, va-riata nel ventaglio dei cereali.Il volumetto, di 40 pagine, è stato presenta-to in un ciclo di incontri che si è tenuto nel mese di settembre e ottobre presso i locali della libreria UBIK di via Fillungo (Lucca). Nei prossimi numeri daremo un ampio resocon-to dell’iniziativa che ha coinvolto mamme, papà, bambini e educatrici di tutta la provin-cia di Lucca.

La cooperativa e i nidiLa Cooperativa Dado Magico nasce nel 2001 sotto la spinta di alcune pedagogiste clini-che, educatrici, e psicologhe con l’intenzione di creare servizi per l’infanzia innovativi e di qualità. La Cooperativa progetta e gestisce nidi d’in-fanzia, lavora a progetti di sostegno alla genitorialità , centri per bambini e genito-ri, collabora alla progettazione con gli enti strutturando interventi di sostegno alla di-sabilità, centri gioco educativi, attività estive per bambini e adolescenti, gestioni di Centri Infanzia Adolescenti e Famiglia (CIAF).Fra i progetti futuri c’è l’apertura di un nido domiciliare; prolungamento scolastico nelle scuole materne e primarie; progettazione di interventi nelle scuole materne, primarie e superiori rivolti alla promozione della co-operazione scolastica; ampliamento delle proposte delle attività estive per bambini e adolescenti; apertura di un nuovo nido d’in-fanzia in Garfagnana e nel comune di Capan-nori; collaborazione con altre coop consor-ziate per realizzare eventi ludico-ricreativi in eventi e fiere. Per info visita il sito:http://www.dadomagico.it/cooperative.html

A merendA col dAdo mAGIco!

I servizi in gestione nell’anno 2011:- Nido d’infanzia DADO MAGICO BLU, loc. Gragnano, Capannori (servizio privato)- Nido d’infanzia LE COCCINELLE, Villa Basilica (tramite Consorzio So. & Co.)- Nido d’infanzia SEBASTIANO GALLI, loc. Toringo, Capannori (tramite Consorzio So. & Co.)- Nido d’infanzia CIPI’, Gallicano (tramite Consorzio So. & Co.)- Nido d’infanzia G.GONNELLA, loc. San Pietro in Campo, Barga (tramite Consorzio So. & Co.)- Nido d’infanzia/Centro Gioco Educativo LA GIOSTRA DEI COLORI, San Romano in Garfagnana (tramite Consorzio So. & Co.)- Micronido CORSAGNA, loc. Corsagna, Borgo a Mozzano (tramite Consorzio So. & Co.)- Micronido ARCOBALENO, loc. Gramolazzo, Minucciano (tramite Consorzio So. & Co.)- CIAF GORFIGLIANO, Minucciano (tramite Consorzio So. & Co.)- Personale ausiliario c/o nido comunale GRILLO

PARLANTE Capannori (tramite Consorzio So. & Co.)- Servizio di consulenza pedagogica offerto alle coop associate al Consorzio So. & Co.

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vizi all’infanzia, alcuni servizi sanitari e in questa ultima fase i servizi socio-sanitari.Sussidiarietà come possibilità per tanti sogget-ti diversi di poter erogare servizi pubblici garantendo alta qualità attraverso un si-stema di accreditamento, di certificazione.Accreditamento che garanti-sce in primo luogo i cittadini destinatari dell’intervento.Ma anche in questo caso, no-nostante la filosofia ispira-trice sia stata proprio quella di accreditare un maggior numero di potenziali eroga-tori di servizi, la macchina burocratica ha una capaci-tà intrinseca di perpetuare prassi che vanno nella dire-zione opposta, garantendosi una sopravvivenza al di là di ogni produzione normativa che faccia intravedere che è possibile un modello diverso della gestione pubblica.Accreditamento, quindi, come forma prioritaria di sussidiarietà, come risposta alle distorsioni della pubbli-ca amministrazione, come forma di dimagrimento dell’istituzione pubblica che vuole anche gestire, come modello che supera l’attua-le sistema in grado di dare risposte dirette ai cittadini attraverso la corresponsio-ne ai cittadini di vouchers o titoli di servizio da spendere presso i servizi accreditati.Accreditamento come forma massima di con-

trollo democratico esercitato direttamente dai cittadini attraverso la libera scelta dei servizi.Sussidiarietà, infine, come forma principe di

rinnovamento statale così come è previsto dalla nostra dalla Costituzione (ART.118, comma 4°). Sussidiarietà come risposta positiva ai drammi civici che viviamo continuamente e che altro non sono che l’effetto diret-to di un potere, economico e decisionale, sempre trop-po accentrato.Concludendo, credo che an-che la rappresentazione de-gli interessi collettivi eserci-tata attraverso le associazio-ni di categoria sia una delle forme più importanti di controllo democratico sul-le istituzioni, e debba anda-re oltre la stigmatizzazione degli episodi di pubblica im-moralità.Deve proporre, infatti, mo-delli positivi attraverso il confronto quotidiano con le istituzioni, costruendo pras-si che inneschino percorsi virtuosi per i propri asso-ciati, per i cittadini e per il sistema pubblico. Il lavoro quotidiano sui sistemi di ac-creditamento va in questa direzione ed è sicuramen-te un tentativo, seppure parziale, di moralizzazione

dei rapporti pubblico-privato”.

Il Presidente - Luca Rinaldi

consorzio per la cooperazione e la solidarietÀsede legale ed amm: via e. mattei, 293/F - loc. mugnano - 55100 lucca

tel. 0583 432201 - Fax 0583 432231e-mail: [email protected] - sito: www.soandco.org

continua dalla prima pagina

il 15-16 novembre a Roma giornata nazionale sulla cooperazione

sociale in occasione dei vent’anni

della legge 381/91