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Associazione per la solidarietà e lo sviluppo - Onlus
Solidaria
NEW
S[3]2012
PERIODICO QUADRIMESTRALE - ISCRIZIONE TRIBUNALE DI GENOVA N. 4/2008 - REGISTRO STAMPA N. 1/2009“POSTE ITALIANE S.P.A.” - SPEDIZIONE IN ABB. POSTALE D.L. 353/2003 - (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 2, DCB GENOVA
PREZZO DEL CIBORaddoppierà da qui al 2030
REP. DOMINICANAIstruzione di qualitàgrazie all’adozione
TESTIMONIANZEUn abbraccioinfinito
UN GESTO D’AMORE Regali solidali: eccoun Natale diverso
L’incontro con Laurinha
L’incontro con Laurinha
Periodico informativo quadrimestrale diSolidaria OnlusAssociazione per la Solidarietà e lo SviluppoVia Molteni, 2/1 sc. B - 16151 GenovaTel. 010.8602531 - Fax 010.8602966 [email protected] - www.solidaria.org
Direttore Responsabile: Andrea BazzurroRedazione: Via Molteni, 2/1 sc. B - 16151 GenovaImpaginazione: Studio Helix - Recco (Ge)Stampa: Angassini Arti Grafiche - Genova Registrazione: Tribunale di Genova n. 4/2008
Corrispondenti:• Repubblica Dominicana: Blanca Severino • Haiti: P. Wilnor Ilieris • Brasile: Frei Jean Ayluni • Mozambico: Daniela BulhaHanno collaborato a questo numero:Andrea Bazzurro e Sabina Perozzi
Solidaria News viene inviato a tutti i sostenitori e a chi ne fa richiesta.
SOLIDARIA NEWS è il periodico informativo di Solidaria On-lus, Associazione per la Solidarietà e lo Sviluppo. Fondatada persone impegnate da anni in attività di sviluppo nei Pae-si Emergenti con la finalità di combattere la povertà e l’esclu-sione sociale, la missione di Solidaria è quella di promuo-vere il benessere dei minori e delle loro comunità di appar-tenenza, senza distinzioni religiose, etniche o di genere.
Solidaria realizza le proprie attività avvalendosi della col-laborazione di partner locali e strutture religiose, attraversole quali vengono sostenuti, nelle necessità di base, migliaiadi bambini perseguendo principi di trasparenza finanziaria,sostenibilità degli interventi e valorizzazione del patrimo-nio sociale e ambientale locale.
Solidaria attualmente è presente in 4 paesi (RepubblicaDominicana, Haiti, Brasile e Mozambico) con 27 progettiche rispondono a precise richieste delle comunità e si ca-ratterizzano per essere gestiti da partner locali la cui pro-fessionalità ed esperienza garantiscono il corretto svolgi-mento delle iniziative. I progetti di Solidaria riguardano pre-valentemente i seguenti settori d'intervento:
Infanzia. Migliorare le condizioni di vita dei minori orfa-ni o a rischio di vulnerabilità.
Acqua. Favorire l’accesso all’acqua potabile, educando adun utilizzo corretto e responsabile delle risorse idriche.
Diritti. Difendere la giustizia sociale, promuovendo il ruo-lo femminile e sostenendo le comunità svantaggiate.
Formazione. Valorizzare la cultura e le risorse locali, so-stenendo l'istruzione e la formazione professionale.
Solidaria realizza le proprie iniziative tramite programmidi sostegno a distanza: con un contributo mensile di 24,00euro i sottoscrittori possono offrire un aiuto concreto a bam-bini in situazione di povertà e residenti nei PVS, senza sra-dicarli dalla loro famiglia e dalla loro cultura.
Vuoi aderire alle nostre iniziative?
Vuoi contribuire?Poste Italiane c/c 85818243
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sommarioOttobre 2012
3 Fame nel mondoNumeri impietosi
5 Prezzo del cibo:raddoppierà da qui al 2030
8 La nostra collaboratrice Sabinain visita a Petròpolis
9 Testimonianze: L’incontro con Laurinha
13 Consorzio SpeRatre giornate ricche di temi
15 Regali solidali:ecco un Natale diverso
Ottobre2012
Fame nel mondoNUMERI IMPIETOSI
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NONOSTANTE GLI INDIGENTI SIANO DIMINUITI RISPETTO A UNA DECINA DI ANNI FA, SONO SEMPRE TROPPE LE PERSONE CHE SOFFRONO. I PIÙ COLPITI I MINORI.
Inumeri sono impietosi e si commentanoda sé, sono lo specchio fedele di promessesbandierate ai quattro venti e quasi mai
attuate. Fatti, non parole, è quello che chie-dono centinaia di milioni di poveri sulla terra.Secondo le ultime statistiche redatte dalla Fao(L’Organizzazione delle Nazioni Unite perl’Alimentazione e l’Agricoltura), gli indigentinel pianeta terra oltrepassano la cifra recorddi 870 milioni. Questo dato sembra non vo-lersi proprio schiodare. Passano gli anni, si al-ternano i governi, cambiano i poteri forti delmondo, ma i senza tetto, i bambini orfani, ledonne vedove costrette a vivere in mezzo allastrada, i piccoli guerriglieri non diminui-scono.E la piaga inizia ad assumere dei contorni
preoccupanti non solo nell’Africa sub saha-riana, ma anche in vasti strati della popola-zione sudamericana, in centro America, nelSud Est asiatico, in medio Oriente e in alcuneregioni dell’Europa dell’Est, quelle ai mar-gini del motore di crescita dell’Unione euro-pea.Se nel rapporto 2012 della Fao fa scalpore
il dato di 870 milioni di poveri, l’insicurezzaalimentare nel mondo inizia ad essere una co-stante anche per altri 500 milioni di personeche vivono leggermente al di sopra di questasoglia della paura. Anche se rispetto a dieci
anni fa la “fame cronica” è diminuita, siamosempre a livelli altissimi, indecorosi se sipensa allo standard di vita elevato di una pic-cola fetta della popolazione. Sempre secondoqueste stime, dei 870 milioni di poveri o po-verissimi nel mondo, solo 16 milioni vivononei paesi sviluppati. Secondo Josè Graziano da Silva, il direttore
generale della Fao, i dati emersi nell’ultima ri-cerca sottolineano anche una nota positiva,ossia la riduzione degli indigenti, circa centomilioni in meno rispetto al 2000. Numeriimportanti, ma sempre di gran lunga inferioririspetto alle previsioni fatte nel corso deglianni, che parlavano di un abbattimento quasitotale della povertà.
allarmanti. Chiusa da Etiopia, Eritrea e Bu-rundi, la drammatica classifica, dalla qualesono escluse per assenza di dati Somalia e Re-pubblica Democratica del Congo, emergedall’Indice Globale della Fame 2012 (GlobalHunger Index), recentemente presentato dal-l’organizzazione umanitaria Cesvi. Il rapporto conferma gli ultimi dati pub-
blicati dall’Onu sulla fame nel mondo e de-nuncia un “uso insostenibile delle terre, del-l’acqua e dell’energia”. In particolare, iricercatori si sono soffermati sul fenomenodel land grabbing, l’accaparramento delleterre che ha coinvolto nell’ultimo decennio ilcontinente africano dove la cessione in affittodi suoli coltivabili ha interessato in modoparticolare i paesi con i più alti livelli di de-nutrizione, peggiorando gli effetti già disa-strosi dei cambiamenti climatici. Secondo ilrapporto, infatti, il 55% dei suoli affittati èdestinato alla produzione di biocarburanti,sottraendo terra alla produzione di cibo.
Quello che lascia perplessi sono i fondisperperati dalle nazioni emergenti, i governicorrotti, i politici collusi con le malavite lo-cali. Tutti elementi che tendono ad arric-chire pochi e inabissare i più. I casi non sicontano. In Brasile, che pure ha compiuto dei passi
da gigante ed è in attesa di ospitare in quat-tro anni due eventi di rilevanza mondialecome i Mondiali di calcio e le Olimpiadi del2016, le favelas esistono ancora. La presi-dente Dilma Roussef, ex guerrigliera marxi-sta succeduta a Lula da Silva, sembra attuarela linea dura con la malavita organizzata, mala povertà non diminuisce. In Venezuela ilquarto mandato del populista Chavez si èaperto all’insegna dell’incognita, con interiquartieri periferici di Caracas costretti a vi-vere ai margini del centro città. Questi sonosolo due esempi in terra sudamericana. In Africa sono una ventina i paesi che re-
gistrano ancora livelli di fame estremamente
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4 Ottobre2012
Basta con la speculazione finan-ziaria sul cibo. Lo ha deciso an-che Milano, che ospiterà l’Expo2015 sul tema “Nutrire il pianeta,energia per la vita”. Il ConsiglioRegionale della Lombardia haapprovato l’adesione alla cam-pagna Sulla fame non si specula,promossa dal settimanale VITA,portavoce del mondo no-profit,e alla quale ha aderito anche la
SULLA FAM
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SECONDO LA FAO I CEREALI NEL PROSSIMO DECENNIO AUMENTERANNO DEL 20%E LA CARNE DEL 30%Venticinquemila persone ogni giorno
muoiono di fame o a causa di malattie legatealla fame. È il risultato estremo di una con-dizione quotidiana che vede circa 870 mi-lioni di persone malnutrite. Mentre questastrage si rinnova, in tutto il mondo i prezzidei prodotti alimentari sono soggetti a va-riazioni estreme. Nel biennio 2007-2008 iprezzi dei cereali e di molte derrate alimentariraddoppiarono per poi ridiscendere brusca-mente in pochi mesi. Dal giugno 2010, i prezzi del grano e del
mais hanno ricomin ciato ad aumentare, esono addirittura raddoppiati nel primo se-mestre del 2011, superando i massimi storici.
Ognuno può immaginarsi che cosa questosignifichi per chi ha fame.
PERCHÉ I PREZZI AUMENTANO TANTO? È diminuita la produzione in modo così ri-
levante da rendere rare, e dunque più preziosee care, le derrate alimentari? In realtà, a sca-tenare la crisi del 2008 non è stata la carenzadi cibo. In quell’anno la produzione mondialeera addirittura aumentata. E anche nei primimesi del 2011 è stata pressoché costante. Perspiegare le impennate dei prezzi occorre guar-dare altrove. Esistono lobby internazionali ingrado di influenzare i prezzi sulla borsa mercidi Chicago, dove si negoziano i contratti sui
Ottobre2012
nostra associazione. Dopo il Comune di Mi-lano, che ha già dato il patrocinio a questa ini-ziativa popolare, ora anche la Regione Lom-bardia ha sposato la richiesta di migliaia dicittadini e numerose associazioni: quella dicreare nuove regole che evitino la specula-zione finanziaria sui beni alimentari.La campagna “Sulla fame non si specula”,
in sinergia con altre iniziative simili in corsoin Europa e negli Stati Uniti, ha chiesto a Mi-lano, che ospiterà l’Expo 2015, di dare nuove
regole, anche in sede di Unione europea, per-ché le speculazioni finanziarie che rendonoincerti i prezzi di beni alimentari come ilgrano, il riso e il mais, i quali costituiscono ladieta di base soprattutto nei paesi più po-veri, non siano più possibili. In particolare lacampagna italiana ha scelto di interpellaregli enti locali, chiedendo a comuni, provincee regioni di adottare un codice etico che im-pegni le amministrazioni pubbliche a nondetenere titoli legati a beni alimentari.
ME NON SI SPECULA
Prezzo DEL CIBO DESTINATOa raddoppiare
DA QUI AL 2030
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cereali, i cui valori diventano riferimento peri prezzi in tutto il mondo. Alcune operazionifinanziarie sono delle vere e proprie scom-messe giocate sulle materie prime, dal ciboal petrolio, che permettono notevoli profitti.Ma chi paga questo gioco sono i tre miliardidi persone che vivono con meno di due dol-lari al giorno e non possono più permettersiil pane necessario. Inoltre la cifra scandalosadi 870 milioni di persone malnutrite restainvariata, in un mondo che potrebbe sfa-mare 11 miliardi di persone.
DI QUANTO AUMENTERÀ IL CIBO NEIPROSSIMI ANNI?Secondo l’Ocse, nel prossimo decennio
2011-2020 i prezzi dei cereali potrebbero sta-bi lizzarsi a un 20% in più rispetto ad oggi, equelli della carne potrebbero aumentare an-che del 30% per il cambiamento della dietanei Paesi emergenti.
PERCHÉ IL CIBO COSTERÀ SEMPRE DIPIÙ?L’aumento e la volatilità dei prezzi dipen-
dono da tre ragioni principali: la crescita del-l’uso di colture alimentari per i biocarburanti;eventi meteorologi ci estremi e cambiamentoclimatico; e aumento del volume di scambidelle materie prime, ovvero la speculazionetramite i “futures”, strumenti finanziari coiquali si stabilisce “oggi” a quale prezzo com-prare “domani” un certo bene alimentare,come il grano o il riso.
QUALI SONO I PAESI DOVE LA FAME STAAUMENTANDO?Bulgaria, Repubblica Democratica del
Congo, Bu rundi, Comore, Costa D’Avorio eCorea del Nord. La Banca Mondiale nel 2011ha calcolato che 44 milioni di persone sono fi-nite in povertà come conseguenza dell’au-mento dei prezzi dei beni alimentari.
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DI SABINA PEROZZI COLLABORATRICE DI SOLIDARIA
Durante il mio viaggio inBrasile ho visitato lafavela Rocinha, ac-
compagnata da Jean e Alex,due giovani frati francescaniche ogni fine settimana sispostano da Petrópolis persvolgere delle attività pastoraliall’interno della comunitàdella favela.Avevo sentito molto parlare diRocinha in precedenza e miaspettavo di trovare un con-testo di violenza e degradoestremo, abbruttimento forse,nonostante l’entusiasmo conil quale mi era stata propostala visita, e che anche Jean eAlex esprimevano durante ilviaggio.
sposare una ragazza della fa-vela, come mi hanno raccon-tato.Il 13 novembre 2011 una mas-siccia operazione di polizia,parte di una più ampia ope-razione in corso tutt’ora an-che nelle altre favelas dellacittà, ha portato alla cattura eall’imprigionamento dei capidella criminalità di Rocinha;da allora la polizia presidia ilterritorio con il compito dicontrollare e contenere il traf-fico di droga e di armi e ga-rantire la sicurezza.Rocinha ha una struttura par-ticolare, un territorio di circa850.000 metri quadrati occu-pati da migliaia di case incol-late una accanto all’altra eabbarbicate alle pendici diuna delle famose colline ca-rioca, un dedalo soffocante divicoli e vicoletti stretti e bui edue strade di cui la principa-le attraversando la favela scol-lina su Gávea, il quartiere li-mitrofo dell’alta classe.Per migliorare la capacità dicontrollo e di intervento del-la polizia, nell’ultimo annosono state aperte delle diret-trici in questo dedalo, inter-4
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RIO DE JANEIRONella favela Rocinha
Aria di cambiamenti, ma durerano?NEI PROSSIMI ANNI IL BRASILE SARÀ COINVOLTO IN GRANDI EVEN-TI DI PORTATA INTERNAZIONALE, SI TRATTA DELLA GIORNATA MON-DIALE DELLA GIOVENTÙ CHE SI TERRÀ DAL 23 AL 28 LUGLIO 2013A RIO DE JANEIRO, DEI MONDIALI DI CALCIO DEL 2014 E DELLEOLIMPIADI DEL 2016. I PREPARATIVI PER QUESTI APPUNTAMENTIFERVONO E COINVOLGONO ANCHE ASPETTI DELLA SOCIETÀ CI-VILE FINORA RIMASTI AI MARGINI, LE FAVELAS.ASSIEME A DUE RELIGIOSI HO VISITATO LA FAVELA DI ROCINHA,A RIO DE JANEIRO, E DALL’OSSERVATORIO SPECIALE COSTITUI-TO DALLA PARROCCHIA MI SONO IMMERSA NEI VICOLI E HO PO-TUTO ASCOLTARE E VEDERE I CAMBIAMENTI IN CORSO.
Le due ore del viaggio sonoservite a introdurmi in questomondo a sé che i frati mi de-scrivevano illustrandomi an-che la storia recente della fa-vela.Una storia fatta di cambia-menti e scelte politiche anchelegate all’immagine che il Bra-sile, e lo Stato di Rio voglio-no trasmettere in occasionedei prossimi eventi interna-zionali.Le favelas, e tra queste Ro-cinha, sono un buco neronell’immagine del paese, illuogo in cui i capi dei peggioritraffici illeciti, droga, armi eprostituzione, definiscono lavita e la morte dei suoi abi-tanti, fino ad arrivare a doverchiedere loro il permesso per
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vento a cui si è voluto dare anche un valore so-ciale, le famiglie sfrattate, per diversi mesiospitate da parenti e amici hanno visto rico-struite per loro delle nuove case e anche spaziaperti ad uso comunitario come piccoli cam-pi da gioco e piazzette.A giugno è stata aperta una biblioteca nellastrada principale (l’unica servita da un auto-bus che collega direttamente il quartiere al cen-tro) e la piazza un tempo luogo di traffico didroga e di confine con l’esterno, resta la por-ta di accesso e l’area a più alta intensità di com-mercio.
I frati mi spiegavano che l’atmosfera e la si-curezza a Rocinha sono molto migliorate, iltraffico di droga e armi è contenuto e co-munque quello che ancora gira è sottobanco,non più alla luce del sole come prima. I tassidi violenza e di pericolosità sono diminuiti, lagente vive più tranquillamente, lo stesso Jeanmi diceva che lo scorso anno per girare nelleviuzze doveva indossare il saio francescano, peressere riconoscibile, ora può girare in abiti ci-vili senza rischiare di di essere aggredito o uc-ciso.
(Fine prima parte)
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MARIA ROSARIA MONTISCI HA ADOTTATO A DISTANZA UNA BAMBINA IN MOZAMBICO. LO SCORSO SETTEMBRE, ASSIEME ALLA SORELLA ROSALBA, È ANDATA AD INCONTRARLA. ECCO LA TESTIMONIANZA DI QUESTO INCONTRO.
Cari amici di Solidaria, al rientro desideriamo raccontarvi del nostro viag-
gio in Mozambico e in particolare la visita al villaggiodove vive la piccola Laurinha. Con mia sorella Rosaria siamo dunque partite per
il Mozambico. A Beira abbiamo incontrato alcunicollaboratori di Solidaria, tra cui Renato con la figliaClaudia, e Daniela, la coordinatrice delle attività, checi hanno riservato una calorosa accoglienza e pre-murose attenzioni. Ci hanno sempre fatte sentire acasa. Claudia è stata sempre con noi e ha fatto da
guida durante i nostri tre giorni di soggiorno a Beira.Con lei abbiamo potuto visitare, oltre la città, i mo-derni laboratori che la Comunità di S. Egidio ha rea-lizzato per la diagnosi e prevenzione dell’Aids.L’incontro con Laurinha e la sua famiglia, avve-
nuto nel villaggio di Dondo, è stato emozionante ecommovente. Abbiamo trovato una bambina inbuona forma fisica, intelligente e felice.Siamo state accolte dai canti della popolazione lo-
cale e dallo slogan "Bem vindas madrinhas MariaRosaria e Rosalba". Lo stesso slogan era impressonelle magliette indossate dai componenti la famigliadi Laurinha. Per l’occasione Solidaria ha predispostouna distribuzione supplementare di alimenti per lacomunità e materiale scolastico per i bambini. Il nostro dono di una coppia di capretti alla fami-
glia di Lairinha è stata molto gradita e il taglio della
TESTIMONIANZEOttobre2012
L’incontro con Laurinha
Un forte abbraccioall’arrivo di Maria Rosaria.
grande torta con il mio nome equello della bambina che sostengo,hanno concluso una giornata difesta e di emozioni.Siamo rimaste favorevolmente
impressionate dall’umanità e dalladedizione con cui gli operatori diSolidaria si prodigano per il benedella popolazione locale. La visitaalla sede dell’associazione ci hamostrato una struttura efficiente eben organizzata. Non dobbiamoche complimentarci con quantioperano in questo difficile conte-sto sociale e rendere loro grazie.Vorrei infine rivolgermi a even-
tuali altri sostenitori che volesserovisitare i bambini sostenuti e direloro che per l’organizzazione deiservizi in Mozambico (prenota-zioni alberghiere, trasferimenti,servizio guida e altro) ci siamo ri-volti all’associazione mozambica-na Muteko Prodes con sede a Ma-puto (www.muteko.com). Muteko è un’associazione crea-
ta da un gruppo di giovani che pro-
muove viaggi di turismo sostenibile,organizzando tour nei parchi, in-terscambi culturali tra giovani mo-zambicani e stranieri, oltre a visi-te guidate nelle città. Parte del ri-cavato viene utilizzato in inter-venti sociali, in particolare rivolti aibambini orfani e alle donne.Con la speranza che altri vo-
gliano fare questa meravigliosaesperienza umana, invio un ab-braccio a tutti con la speranza diritornare presto in Mozambico.
MARIA ROSARIA MONTISCI E LA SORELLA ROSALBA
Le sorelle Maria Rosaria e Rosalba.A lato. la distribuzione di beni di primanecessitò. Sotto, il taglio della torta e la classica foto ricordo.
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In un clima di allegria che sirifletteva nei volti degli alun-ni e dei loro genitori, nei
giorni scorsi si sono svolte le di-stribuzioni periodiche di ma-teriale scolastico nei centri disostegno della Repubblica Do-minicana.
Per l’occasione, la respon-sabile di Solidaria nella regionedel Caribe, Rosalba Irizarry,ha sottolineato come obiettivodi Solidaria non sia solo quel-lo di garantire un’educazionescolastica di base, ma anchequello di garantire ad un bam-
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REPUBBLICA DOMINICANA
Istruzione di qualità
grazie all’adozione a distanza
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bino uno sviluppo completo che tenga con-to di tutte le sue necessità.
«L’istruzione – ha affermato la responsa-bile rivolgendosi ai genitori presenti – ga-rantisce protezione e dà speranza. Permetteal bambino di riacquistare un senso di nor-malità e lo aiuta a superare i traumi subiti at-traverso le attività sociali e creative. Permet-te di salvare giovani vite consentendo di ac-quisire delle informazioni importanti per lasalute. A scuola si impara la diversità e la con-vivenza. Si acquisiscono competenze utili alproprio futuro professionale e quindi al rea-le sviluppo socio-economico del paese in cuisi vive.»
Con il presupposto che l’educazione sia ilmigliore investimento per il benessere pre-sente e futuro del bambino e della sua co-munità, nel corso dell’anno scolastico vengonoorganizzate anche attività con il fine di pro-muovere lo sviluppo sociale e cercare di sti-molare le diverse abilità individuali, coin-volgendo i genitori degli alunni che, perio-dicamente, vengono informati sulle attivitàsvolte dai figli e sui loro progressi.
Le distribuzioni, come sempre, sono sta-te possibili grazie all’adozione a distanza, conla quale i beneficiari ricevono il materiale sco-lastico che le loro famiglie non hanno la pos-sibilità di acquistare.
BLANCA SEVERINO OPERATRICE DI SOLIDARIA
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Africatre giornate ricche di temi
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Anche quest’anno si è svolto il congressoannuale SpeRa, una piattaforma di in-contro e di confronto per gli operatori
delle Ong, delle Onlus, delle Fondazioni edelle Associazioni di volontariato italiane chefanno progetti di solidarietà rivolti all’Africacon la chiara finalità di fare rete mettendo incomune le risorse, le esperienze e compe-tenze acquisite ma anche le eccellenze e in-novazioni che sono presenti nei progetti disolidarietà per l’Africa.L’incontro di quest’anno, con il titolo “Ita-
lia per Africa”, tenutosi nelle splendide sedidel Museo del Mare, della Commenda di Prée dell’Hotel Marina di Genova, si è presentatomolto articolato introducendo nuovi inter-locutori e nuove tematiche al confronto.Come sempre la parte del leone è stata fattadai progetti di solidarietà in Africa presentatidalle varie associazioni e Ong italiane, suddi-visi in 5 tematiche: agricoltura e utilizzo dellerisorse naturali, donne e infanzia, strutture einfrastrutture, istruzione lavoro e formazionee infine sanità e nutrizione.Accanto a queste si sono svolte sessioni sa-
telliti riguardanti le imprese italiane che ope-rano nel sub-Sahara che nelle due giornate diincontri si sono confrontate sia con il temadel loro ruolo nello sviluppo di questa partedell’Africa, sia con i rappresentanti istituzio-nali di 9 paesi africani e con alcune Ong;
un’altra sessione satellite ha riguardato le at-tività di cooperazione delle Università Ita-liane verso l’Africa che hanno presentato 10progetti riguardanti diversi settori, e infineuna sessione dedicata ai filmati e documen-tari amatoriali realizzati sul territorio afri-cano che hanno partecipato ad un concorsocinematografico svoltosi in due serate conproiezione di film in concorso e fuori con-corso.La partecipazione del Ministro Elisabetta
Belloni (direttore generale della cooperazioneallo sviluppo del Ministero degli AffariEsteri), in contatto telefonico perché impos-sibilitata a partecipare di persona, e la realiz-zazione di un “Registro della solidarietà ita-liana in Africa“, una pubblicazione destinataalle istituzioni ed enti italiani del settore e aquelle dei vari paesi africani che consente diconoscere le realtà associative e i relativi pro-getti presenti in Africa per favorire la crea-zione di una rete anche su base locale, hannodato ulteriore contenuto alle tre giornate.L’iniziativa si è svolta in concomitanza con
il SUQ Festival delle Culture, evento moltoamato e frequentato dalla popolazione ge-novese giunto alla sua 14a edizione, che haproposto, accanto ad eventi ed iniziative cul-turali relative a tutto il mondo, una scelta diassaggi delle cucine africane e il concerto de-gli African Griot.
CONSORZIOSPERA
14 Ottobre2012
dato da Solidaria, mi sonocommossa ma soprattutto misono sentita… grata.»
Nel prossimo numero il racconto della visita a Terra Santa.
«L’incontro con lacontrastante realtàsociale petropoli-
tana dei bambini e con la de-dizione di tutti i collabora-tori del Centro EducacionalTerra Santa (CETS) è statomolto intenso e proficuo.Si sono riconfermati e rin-
saldati i rapporti con il Cen-tro anche grazie all’attenzio-ne, sensibilità e calorosa ac-coglienza ricevuta da FreiMoser, Direttore e centro pro-pulsore della vita di TerraSanta e delle comunità citta-dine emarginate, da Frei JeanAjluni, nuovo referente delprogetto, instancabile guida,appassionato operatore nellarealtà locale nonché caro ami-co, e da tutti gli amici chehanno messo a disposizionenon solo il loro tempo ma so-prattutto quella caratteristicaaccoglienza brasiliana vitale,spontanea e easygoing che miha permesso di capire meglioil contesto locale facendomisentire sempre a casa.I bambini di Terra Santa mi
hanno accolto con gioia e en-tusiasmo e l’ultimo giorno
LA NOSTRA COLLABORATRICE
mi hanno consegnato unacartellina con i loro disegni …le maestre mi hanno spiega-to che era stata un’iniziativaspontanea dei bambini stessiper ringraziarmi dell’aiuto
Sabina in visitaa Petròpolis
Per molti bambini ricevere un regalo aNatale è una piacevole consuetudinema per molti altri bambini, special-
mente quelli che vivono nei paesi del TerzoMondo, Natale è un giorno come un altro,con le difficoltà di sempre: l’acqua da attin-gere al pozzo o al fiume, la scuola lontana daraggiungere a piedi e spesso a digiuno, lamalaria che lascia febbre e dolori. Molti diloro non hanno mai ricevuto un regalo oavuto tra le mani un giocattolo. Ecco allora che vi proponiamo un regalo
solidale per offrire un Natale diverso al bam-bino che state sostenendo a distanza e chepotrà servire anche per aiutare la sua fami-glia.
15Ottobre2012
un Natale diversoREGALI SOLIDALI ECCO...
Sarà un regalo che racchiude un grandevalore: la speranza di un futuro migliore.Una speranza fatta anche di attrezzi per col-tivare, sementi, quaderni, matite. E sarà veramente bello immaginare la
gioia dei vostri bambini e dei loro familiarinel ricevere un concreto gesto d’amore tuttoper loro.Per scegliere un regalo solidale basta acce-
dere al sito www.solidaria.org e cliccare suRegali Solidali. Il bambino che state soste-nendo e la sua famiglia ve ne saranno grati!
MOLTIPLICA I SORRISICONVINCI UN AMICO E MOLTIPLICA
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