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Sognando l’Europa! Viaggio interdisciplinare Scuola Secondaria di I grado “Dante Alighieri” Classe II A Anno Scolastico 2015/2016

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Sognando l’Europa! Viaggio interdisciplinare

Scuola Secondaria di I grado

“Dante Alighieri”

Classe II A

Anno Scolastico 2015/2016

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Introduzione

Sullo sfondo dei più affascinanti Paesi d’Europa si articola un viaggio immaginario attraverso il quale si incontrano e si intrecciano culture, sapori, storie, lingue, emozioni… il percorso stesso è il senso del viaggio.

I ragazzi hanno viaggiato con la loro fantasia creando itinerari immaginari, ma hanno anche viaggiato concretamente, insieme, attraverso la ricerca e lo studio, mettendosi alla prova per creare un equilibrato lavoro di gruppo.

Ogni itinerario è unico perché raccontato ed espresso con lo stile personale dei protagonisti; ne emerge un lavoro vario nello stile e nelle emozioni.

Festa del Libro, 22 aprile 2016

Marilena Contrucci

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Prologo

Era una comune giornata di inizio giugno, e, come ogni anno, il ciclo scolastico era giunto al termine. La II A era pronta ad affrontare l’ultimo giorno prima delle vacanze.

La giornata e le lezioni erano complicate da seguire per via dell’afa insopportabile e fastidiosa che tentava di portarci via dalle spiegazioni della professoressa.

Stavamo svolgendo una comune lezione di geografia. Durante l’anno avevamo studiato tutti gli Stati dell’Europa: il continente in cui viviamo.

Il ticchettio delle lancette dell’orologio parevano muoversi al rilento e l’ora non voleva lasciare spazio alla materia successiva. Ad un tratto la curiosità di tutta la classe sembrò essere rinata……

La Professoressa con un aria pensierosa interruppe la spiegazione e ci disse:” Ragazzi, non vi piacerebbe organizzare un viaggio attraverso la cultura e la natura degli Stati Europei?”

Tutti immediatamente incominciarono a discuterne con aria interessata e stupita per questa proposta insolita, ma, successivamente, tutti annuirono per la gioia di intraprendere un’esperienza mai provata in precedenza.

Ci saremmo divisi in cinque gruppi che a loro volta si sarebbero poi divisi in sottogruppi.

Finita la lezione tutti non vedevamo l’ora che suonasse quella maledetta campanella…tre…due…uno…la scuola è finita! Finalmente ci siamo lasciati alle spalle quest’anno e adesso ci aspettano le nostre tanto amate e desiderate vacanze estive!

Ed eccoci due giorni dopo, a Fiumicino, da dove sarebbe iniziata la nostra avventura, allora, cos’altro c’è da dire? Pronti…si parte! Destinazione Europa, il nostro sogno ha inizio!

Lavinia Chiesa

Valeria Gifuni

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Europa stiamo

arrivando!

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Verso la Francia A cura di Riccardo Roberto e Tommaso Valigi

Marco, Tommaso Frisch, Tommaso Valigi, Luigi ed io siamo appena partiti da Roma per intraprendere il nostro viaggio nella Francia del sud, nella Spagna e nel Portogallo.

Corsica

Siamo appena arrivati ad Ajaccio, la città principale della Corsica.

La nostra prima visita alla città comprende la splendida Cattedrale in stile barocco, il museo Fesch che custodisce tantissime opere d’arte, ed infine la meravigliosa ed incontaminata riserva naturale di Scandola. Dopo una lunga giornata ceniamo in un bellissimo locale caratteristico dove assaggiamo l’aziminu”, una tipica zuppa di pesce con aragosta e frutti di mare.

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Nizza

La mattina seguente prendiamo l’aereo per Nizza. Arriviamo in hotel dove lasciamo i bagagli, subito dopo andiamo a scoprire i posti tipici di Nizza. Iniziamo la visita con una passeggiata sulla Promenade des Anglais, lo splendido lungomare pieno di palme e fiori profumati.

Successivamente visitiamo la “vieux Nice”, ossia la vecchia Nizza, un vero spettacolo di sapori, colori e profumi tipicamente provenzali.

Avignone

Il giorno successivo lasciamo Nizza per andare alla scoperta di Avignone. Prendiamo un treno molto veloce che ci porterà vicino al nostro hotel. Dopo un paio d’ore di viaggio eccoci arrivati alla nostra meta. Avignone è un’incredibile cittadina, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1995. La cittadina è famosa per il suo centro storico, l’opera più importante è il Palazzo dei Papi costruito nel 1334 per ordine di Benedetto XII ed ampliato in diverse fasi dai suoi successori. Qui risiedettero vari Papi dando luogo alla cosiddetta “cattività

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avignonese”. Poi abbiamo avuto l’occasione di visitare il “Pont du Gard”, un acquedotto romano alto quasi 50 metri diviso in tre piani.

Dopo ci facciamo portare da un taxi al “Canal du Midi”, una delle vie fluviali turisticamente più importanti d’Europa, costruito nel XVII secolo. Successivamente torniamo in hotel con un bus. La sera andiamo a mangiare in un bellissimo posto dove assaggiamo il ‘’daube provenzale’’ un piatto tipico Avignonese, fatto con uno spezzatino di manzo cotto condito con del vino rosso del posto.

THE PALACE OF THE POPES

The Palace of the Popes is a historical palace in Avignon, in the southern part of France.

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The palace is one of the largest and most important medieval Gothic buildings in Europe. The building was a fortress and the papal residence during the 14th century.

In that period it was the seat of Christianity.

The palace construction began in 1252 and Avignon became the residence of the Popes in 1309, when Pope Clemente V moved the Papal Curia to Avignon.

Also Pope Benedict XII contributed to the construction of the Palace and many other Popes lived there. It is one of the best examples of the International Gothic architectural style. The building design was the work of two French architects, Pierre Peisson and Jean du Louvres. The Grand Chapel was used by the Popes for their acts of worship.

The interior of the building was decorated with frescos, tapestries, paintings, sculptures and wooden ceilings.

In the palace there was also a papal library that was the biggest in Europe with over 2,000 volumes.

When the Pope returned to Rome, in 1377, the palace lost its former glory, but in 1995 the Palace of the Popes became a UNESCO Heritage Site.

The Palace is today a tourist attraction, attracting 650,000 visitors each year: it is one of the most visited attractions in France. Thanks to its size the palace is regularly used as an exhibition centre, where paintings and sculptures are shown.

The courtyard of the Palace is the location of the “Festival d’Avignon” which takes place every year in July. It is also the site of many cultural and economic events.

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LA PAPALINES D’ AVIGNON

Les papalines d’Avignon sont une spécialité inscrite au Patrimoine national

des spécialités françaises de chocolaterie.

Il s’agit de chocolat à la liqueur d’origan. En 1835 un liquoriste a eu l’idée

d’assembler les plantes qui venaient du Mont Ventoux. La liqueur qu’il a créé

est toujours produit à la distillerie de Chateauneuf du Pape. En 1960 les

Maitres Patissiers du Vaucluse ont enfermé cette liqueur dans un enrobage

de chocolat rose: la papaline est née!

Les papalines d’Avignon mélangent les saveurs amer avec la légère

amertume du chocolat, un vrai spetacle pour la laungue.

Ingrédients: Sucre, sirop de Glucose, spiriteux Origan du Comtat, couverture

de chocolat noir (52.5%), pate de cacao, beurre de cacao.Emulsifiant:

lécithine de soja, vanilline, couverture chocolat blsnc, beurre de cacao, lait

entier en poudre, lécithine de soja, colorant: b746. Peut contenir des traces

de fruits à coque

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Il mattino seguente facciamo i bagagli e ci prepariamo per partire per la nostra nuova tappa: Tolosa.

Tolosa

A Tolosa arriviamo con un treno che in poche ore ci porta a destinazione.

Appena arrivati prendiamo un taxi ed andiamo in hotel, per poi andare a piedi nel centro storico. Tolosa possiede uno splendido patrimonio artistico ricco di

splendidi esempi architettonici che spaziano da grandiose chiese romaniche

e gotiche fino a prestigiosi palazzi nobiliari rinascimentali. Tutti gli edifici

del centro storico sono stati realizzati con il caratteristico mattone rosso-rosato che hanno meritato alla città

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l'appellativo di Ville Rose è famosa inoltre per la cattedrale di San Sernin, che solitamente viene visitata dai pellegrini che si recano a Santiago de Compostela in Spagna. Dopo una lunga giornata di visite, torniamo in hotel per riposarci e cenare. Assaggiamo il “Cassoulet”, piatto che va

assolutamente degustato quando si va alla scoperta della città. Si tratta di un piatto tipico della città rosa, composto da elementi irrinunciabili e

altri ingredienti che cambiano a seconda del cuoco. Vi si trova sicuramente carne di maiale (lombata, stinco, cotechino), ma anche “confit” d’anatra, lardo di petto, salsiccia nostrana, coppa e petto di

montone: insomma un piatto “leggero”!

Bayonne

Appena svegliati ci muoviamo alla volta di Bayonne, la nostra prossima destinazione, costruita sulle rovine di un antico castrum romano. Dopo un viaggio di circa tre ore eccoci arrivati in questa caratteristica cittadina basca vicino al confine spagnolo. Visitiamo subito la magnifica cattedrale gotica di Sainte Marie, costruita nel XIII secolo e poi il Castello Vecchio ed il Castello Nuovo.

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La sera ci fermiamo in un caratteristico ristorante ed assaggiamo il buonissimo prosciutto di Bayonne che andrebbe mangiato degustando un bicchierino di “Irouléguy”, vino originario dell’unico vigneto dei Paesi Baschi, ma che ovviamente noi non possiamo bere. Andiamo poi a letto per goderci un meritato riposo e ricaricare le forze per la giornata successiva.

Bordeaux1

Il mattino seguente prendiamo un treno per la nostra prossima destinazione, la cittadina di Bordeaux. Dopo un paio d’ore di viaggio arriviamo alla nostra meta. Posiamo i bagagli nel nostro hotel e ci facciamo portare da un tassista nel centro storico di Bordeaux che è stato dichiarato Patrimonio dell’UNESCO.

Bordeaux è famosa per i suoi vigneti ed i vini che vi si producono, è inoltre una città piena di vita e ricca di bei monumenti: visitiamo la cattedrale gotica di Saint – André, la settecentesca Piazza della Borsa, il Grand Theatre ed il Palazzo di Giustizia.

Dopo una giornata intensa siamo pronti ad assaggiare la specialità del luogo: la “lampreda alla bordolese”, ossia un pesce migratore pescato

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nell’estuario della Gironda e cucinato con una salsa al vino, porri ed aromi.

Clermont Ferrand

Dopo una ricca colazione ci mettiamo in viaggio per la nostra prossima destinazione: Clermond Ferrand. Trascorriamo la mattinata in viaggio con un autobus di linea e per l’ora di pranzo giungiamo in questa incantevole città collinare, il cui centro cittadino sorge nei pressi dell'oppidum gallico di Gergovia, menzionata nel VII libro del “De bello Gallico”, scritto da Caio Giulio Cesare.

Dopo un breve pasto ci concediamo il pomeriggio per riposare. Il giorno successivo siamo pronti per visitare le attrazioni turistiche principali: l’imponente cattedrale gotica che domina la città ed i due centri storici di Clermont e di Montferrand. Ci dirigiamo poi a Vulcania, il Parco Europeo del vulcanismo, situato a soli 15 km dalla città, che propone delle emozioni uniche nel quadro naturale spettacolare dei vulcani d'Alvernia.

Grenoble

Il mattino seguente si parte alla volta di Grenoble distante circa tre ore. Arriviamo verso pranzo.

Senza perdere tempo ci facciamo portare da un tassista all’importante museo di Grenoble che ospita molte opere di un

certo valore.

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Grenoble è una cittadina splendida che si sviluppa tra le montagne e che va assolutamente visitata.

La sera andiamo a mangiare il maiale in fricassea un piatto tipico del posto.

Dopo una bella serata andiamo a dormire e ci prepariamo per il ritorno a Madrid dell’indomani, dove incontreremo Marco, Tommaso e Luigi

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Verso la Spagna A cura di Tommaso Frish e Marco Gargani

Nella Spagna del Nord

Dopo aver lasciato Tommaso e Riccardo in Francia, ci dirigiamo in Spagna. Dopo aver attraversato i Pirenei, arriviamo a Pamplona.

Pamplona

Pamplona è una famosissima città spagnola, è situata al centro della Navarra di cui è il capoluogo ed è attraversata dal fiume Arga.

È stata fondata da Pompeo nel 75 a.C. come accampamento militare, con il tempo crebbe e divenne la Cottè do Pumpiu da cui deriva il nome.

Ebbe un periodo di splendore nell'epoca imperiale di Roma, ma subì poi diverse invasioni barbariche che la distrussero e che insieme ad una spedizione contro Saragozza da parte di Carlo Magno, imperatore del Sacro Romano Impero, portarono alla completa distruzione delle sue mura.

Ma la popolarità non è data dall’aspetto storico o da quello naturale ma da quello culturale.

Infatti Pamplona deve la sua bellezza e la sua popolarità alla sua famosissima corrida, essa si svolge all’interno delle vie della città ed è una delle ricorrenze più festeggiate dalla popolazione di Pamplona.

La corrida si svolge sempre durante il giorno della festa di San Firmino, cioè il 6 luglio.

La corrida inizia verso mezzogiorno nella piazza del Municipio,

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precisamente quando una persona incaricata spara un razzo in aria e vengono liberati i tori. Per questa occasione tutti si vestono con una camicia e pantaloni bianchi e con una cintura di seta rossa e si preparano nelle strade a partecipare alla corrida, la quale consiste,una volta liberati i tori, nel farsi inseguire da essi e colpirli con ciò che capita.Ciò ha determinato la nascita di manifestazioni scatenate quindi ,sia dalle molte morti dei partecipanti e sia dal maltrattamento dei tori molte volte uccisi che hanno scatenato l’ira di alcuni movimenti animalistici.

La protesta più eclatante si è svolta nel 2015 e ha visto gli attivisti seminudi, ammassati l’uno sull’altro e completamente dipinti di rosso, organizzata dalla Peta (People for the Ethical Treatment of Animals) una delle associazioni animaliste più note al mondo, che in passato ha potuto contare sul supporto di molte star di Hollywood.

Noi vi assistiamo, sia meravigliati che inorriditi.

Infine affamati ci fermiamo in un ristorante nella piazza del Municipio, dove mangiamo il cordero al chilindrón, cioè il tipico stufato di agnello.

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In Inglese

Pamplona owes its beauty and its popularity to the famous bullfighting, which takes place within the streets of the city and which is one of the most celebrated recurrences for Pamplona's population.

Bullfights start on the day of the San Fermin festival, from July 6th until July 14th.

Bullfights start around midday in the Town Hall Square, precisely when a person in charge fires a rocket into the air and the bulls are released.

For this occasion, all dress up a white shirt and a white trouser with a red silk belt and get ready in the streets to participate. Once the bulls are released, the fighting consists in being chased by them and in hitting them with everything that comes to hand.

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Both, the death of many participants and the mistreatment of the bulls caused the birth of demonstrations and the anger of animalistic movements.

The biggest protest took place in 2015, when many half-naked activists, completely red painted, were piled on each other. The happening was organized by Peta (People for the Ethical Treatment of Animals), one of the best-known animal rights organization in the world, which in the past was also supported by many stars of Hollywood.

Burgos

Durante il cammino per Santiago de Compostela arriviamo a Burgos, dove appena arrivati ci fermiamo in un ristorante per assaggiare l’olla podrida (vivanda tipica della cucina spagnola, consistente in una minestra composta di carni varie, salsicce, lardo, legumi e spezie).

La città di Burgos è situata nel centro della provincia di Burgos.

Grazie alla sua posizione, Burgos ha prosperato economicamente fungendo da importante punto di snodo per i collegamenti nazionali.

Noi tre ci dirigiamo nei centri più importanti della città: l’abbazia di Las Huelgas e la cattedrale gotica.

L’abbazia di Las Huelgas fu fondata da Alfonso VIII, nel 1187 papa Clemente III la pose sotto la protezione della Sede. L’abate di Cîteaux incorporò il monastero all’ordine dei cistercensi.

Per volere di Alfonso VIII Las Huelgas fu innalzata al rango di capo e madre di tutti i monasteri femminili di tradizione cistercense del regno.

Nel corso del XIX secolo, l’abbazia fu spogliata di tutti i suoi benefici ecclesiastici e del suo immenso patrimonio, ma la comunità riuscì a sopravvivere. La cattedrale gotica è dedicata alla Vergine Maria, la costruzione venne ordinata da Ferdinando III di Castiglia, i lavori iniziarono sul luogo di una precedente cattedrale romanica.

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La parte occidentale è in stile gotico francese ed è sovrastata da torri a sezione quadrata, la facciata ha una tripla entrata con arco ogivale, la pianta è cruciforme con una navata centrale e larghe navate laterali. Il portone settentrionale del transetto, noto come "portada de la Coronería", può vantare le statue dei dodici apostoli. La grande cappella ottagonale del connestabile è costruita in stile gotico flamboyant.

Nel 2012 la zecca spagnola ha dedicato una moneta commemorativa da 2 euro alla cattedrale.

Santiago de Compostela

Dopo aver visitato Pamplona e Burgos, intraprendiamo a piedi il fantastico percorso spirituale che ci condurrà a Santiago de Compostela.

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Il cammino di Santiago de Compostela è un percorso lungo 800 chilometri attraverso Francia e Spagna, è stato dichiarato Patrimonio dell’UNESCO e può essere intrapreso da qualsiasi punto grazie alla facile accessibilità.

Nell’ultimo tratto del cammino, si trova Finisterre, un tempo considerato il termine delle terre conosciute, è tradizione bruciarsi i vestiti e fare un bagno purificatore nell’Oceano Atlantico.

Il cammino di Santiago de Compostela è legato alla presenza della tomba di San Giacomo il maggiore.

Si pensa che la parola Compostela derivi dalla parola Campus Stellae (campo della stella) o da Campos Tellum (terreno di sepoltura).

Le spoglie di Giacomo il Maggiore sono conservate nella maestosa cattedrale.

La cattedrale di Santiago è alla fine del Cammino di Santiago di Compostela, storico pellegrinaggio di origine medievale.

È in stile Barocco.

All’interno vi si trova la Capela Maior che è il cuore della cattedrale. Vi si trova il sontuoso altare maggiore, sormontato da un baldacchino.

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Dopo aver visitato Santiago de Compostela ci dividiamo: io vado a Madrid, Marco va a Granada, mentre Luigi va in Portogallo.

Madrid

Dopo aver lasciato Marco e Luigi, mi dirigo a Madrid.

Madrid è la capitale e più grande città della Spagna, è la sede del governo e del monarca spagnolo.

Ci sono molte attrazioni nella capitale spagnola, una delle più importanti è il palazzo reale.

Fu costruito nello stesso luogo di un altro palazzo, chiamato Alcázar, che fu distrutto da un incendio. La ricostruzione risale al 1735 ed è durata 26 anni, fu incaricata da Filippo V. L’esterno del complesso si ispira al Palazzo del Louvre di Parigi ed è in stile tardo barocco italiano.

La prima sala, quella degli Alabarderos, è decorata con opere di artisti italiani tra cui gli araldi di Raffaello e Giordano.

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Dopo il palazzo reale Tommaso si dirige al Parco de Retiro.

Fu costruito dagli architetti Crescenzi e Carbonel che al suo interno edificarono anche degli edifici, come il Teatro del Buen Retiro e il Museo del Esercito.

Molto famosa è la Porta di Spagna la quale permette di accedere al parco direttamente dalla via Alfonso XII. Vi si trova anche La Rosaleda, un grande roseto in forma ellittica con grandi varietà di rose provenienti dai giardini europei più famosi.

Successivamente mi dirigo al Museo del Prado, ma spinto dagli odori che fuoriescono da tutti i ristoranti, mi fermo per un piatto di paella.

Il Museo del Prado è una delle pinacoteche più importanti del mondo, vi sono esposte opere dei maggiori artisti italiani, spagnoli e fiamminghi, tra cui Botticelli, Raffaello e Rembrandt.

L’edificio fu ideato da Carlo III di Spagna. L’edificio è composto da un coro centrale fiancheggiato da gallerie allungate. Vi si trovano tre porte: la porte di Velázquez, Murillo e Goya Bata.

Finita la visita riprendo il viaggio alla volta di Barcellona.

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Paella

Ingredienti:

Dose per quattro persone.

Pollo 400 g

Coniglio 400 g

Fagiolini 200 g

Fagioli bianchi 200 g

Peperoni 150 g

Passata di pomodoro 200 ml

Peperoncino dolce un cucchiaino

Zafferano due bustine

Riso 400g

Sale q.b.

Olio

Paprika dolce un cucchiaino

Brodo 1l

Pepe q.b.

Vino bianco 60 g

Preparazione:

In una padella aggiungere un filo d’olio, mettere a pezzi il coniglio e il pollo. Far rosolare per 30 minuti e sfumare con il vino. Salare e pepare. Aggiungere un po’ di brodo. Quando la carne sarà rosolata, aggiungere il peperone a fettine, poi i fagiolini; far rosolare per 10 min. Aggiungere i

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fagioli bianchi; dopo un paio di minuti unire la passata di pomodoro, quindi la paprika e il peperoncino. A questo punto aggiungere il riso sparpagliandolo in modo uniforme nella padella. Da questo momento non bisogna più toccare il riso. Far cuocere per 7-8 min. a fuoco alto, poi a fuoco medio per altri dieci minuti. Negli ultimi 5 min. di cottura unire lo zafferano e mescolare bene tutti gli ingredienti.

Dopo 18 min. la Paella sarà pronta.

In Francese

Ingrédients :

Dose pour quatre personnes.

Poulet 400 g

Lapin 400 g

Haricots verts 200 g

Haricots blancs 200 g

Poivron 150 g

Sauce tomate 200 ml

Piment doux une petite cuillère

Safran deux sachets

Riz 400 g

Huile

Paprika douce une petite cuillère

Bouillon 1l

Poivre

Vin blanc

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Préparation

Dans une poêle il faut verser un peu d’huile, mettre le lapin et le poulet coupés en petits morceaux. Rissoler pour 30 minutes et ajouter le vin blanc. Saler, poivrer et ajouter un peu de bouillon. Quand la viande sera rissolée ajouter le poivron en tranches, après les haricots verts, rissoler pour 10 minutes. Ajouter les haricots blancs, après deux minutes ajouter la sauce tomate, le paprika et le piment. Éparpiller le riz dans la poêle. Sans toucher les ingrédients cuire pour 7-8 minutes à feu vif et puis à feu moyen pour dix minutes encore. A’ la fin ajouter le safran et mélanger les ingrédients. Après 18 minutes la Paella sera prête.

Barcellona

Appena arrivato a Barcellona inizio subito la visita della città.

Barcellona è il capoluogo della Catalogna, una regione autonoma.

Secondo la leggenda, a fondare la città di Barcellona fu il cartaginese Amilcare Barca, padre di Annibale.

È probabile, però, che i primi abitanti di Barcino, fondata intorno al 300 a.C., fossero delle genti di origine ibera.

Il simbolo di Barcellona è la Sagrada Familia, nonché il monumento più visitato della Spagna, così mi dirigo immediatamente a visitarla.

La Sagrada Familia è una basilica cristiana, il suo architetto fu Antoni Gaudí, massimo esponente del modernismo catalano. La costruzione è ancora in corso a causa della morte del suo grandioso architetto.

Gaudi intraprese la costruzione a 31 anni e vi dedicò i restanti 15

anni di vita.

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Il progetto è basato sulle versioni ricostruite dei progetti e dei modelli perduti.

Quando Gaudí prese in mano i lavori cambiò il progetto ma non lo stravolse. La pianta è a croce latina con l’altare maggiore sopra la cripta.

Dopo averla visitato mi dirigo ad ammirare il meraviglioso Parc Güell.

Fu realizzato tra il 1900 e il 1904.

È stato dichiarato patrimonio dell’UNESCO.

È una città-giardino costruita agli inizi del Novecento.

Comprende numerosi edifici realizzati in ceramiche e vetri utilizzati come mosaici colorati. Fu commissionata a Gaudí da Eusebi Güell.

Altra attrazione molto importante di Barcellona è Casa Battló dove vado immediatamente dopo la visita del parco.

Casa Battló è un’altra opera di Gaudí e fu anche questa dichiarata patrimonio dell’UNESCO.

Fu commissionata all’artista da Josep Battló, che voleva rimodernare l’edificio.

Gaudí modificò notevolmente l'aspetto dell'edificio, rivoluzionando la facciata principale, ampliando il cortile centrale ed elevando due piani inesistenti nella costruzione originale.

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In quest’opera Gaudí riutilizza lo stile dell’Art Nuveau e del Gotico.

Mentre mi dirigo verso tutti i monumenti più importanti, passando per le Ramblas, mi fermo un attimo per assaporare le tapas (degli antipasti tipici di Barcellona), la samfaina (un piatto a base di verdure) e la tipica crema catalana.

Subito dopo mi dirigo a Madrid per ritrovarmi con Marco e Luigi.

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Nella Spagna del sud

Subito dopo aver lasciato Tommaso e Luigi, con un battello attraverso il Guadalquivir dirigendomi verso Granada.

Granada

Arrivato a Granada, prima di visitare i centri più belli e interessanti, mi fermo in un ristorante, dove mangio alcuni piatti tipici come il Plato Apujarreno (un’unione di uova fritte, patate e formaggio di capra che viene spesso usato come accompagnamento per alcuni salumi) e per dolce il tocino de cielo (una specie di crème caramel ) che è nato più di 500 anni fa e mentre aspetta i piatti legge una guida per informarsi su Granada.

Granada è molto vicina alla Sierra Nevada e, infatti, il quartiere del Sacromonte e quello dell’Albaicin, sono dei quartieri di origine musulmana e che attualmente ospitano moltissimi gitani, sono situati molto vicini ad essa ed inoltre sopra di lei sorge la fortezza dell’Alhambra, una famosissima fortezza musulmana, che è uno dei monumenti più importanti di Granada.

Granada ha al suo interno molti monumenti importanti musulmani, ebraici e cristiani.

Così, dopo il buon pasto, passeggio nella città visitando i luoghi ed i monumenti più importanti e il quartiere del Sacromonte, poi si sposta e arriva all’Alhambra.

L’Alhambra è una fortezza musulmana fondata tra il XIII e il XIV secolo da Muḥammad ibn Naṣr, fondatore della dinastia Nasride del Sultanato di Granada, ed è stata dichiarata Patrimonio dell’UNESCO.

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La sua bellezza sta anche nel fatto che è una vera e propria piccola città murata, infatti al suo interno sono presenti decine di fantastici monumenti islamici, tra i quali spuntano i nomi dei più strabilianti, come il Patio de los Leones e la Sala de los Abencerrajes.

Dopo aver visitato l’Alhambra, ancora accecato dalla sua bellezza, mi dirigo verso Palazzo Madraza e passo attraverso l’Albaicin, che è un vecchio quartiere arabo della città. È una delle zone più affascinanti di Granada con una mescolanza originale di architetture arabe e cristiane ed è situato su un monte di fronte all’Alhambra.

Palazzo Madraza è stato fondato nel 1349 dal sultano Yusuf I, la Madraza è stata la prima università di Granada, oltre che una delle più antiche in assoluto di tutta l'Europa. Dedicato allo studio delle scienze matematiche, teologiche e della giurisprudenza, aveva anche spazi dedicati al culto e sale di preghiera.

Nel XV secolo, quando il sultanato di Granada fu conquistato dai Re Cattolici, la Madraza diventò il primo Palazzo Comunale della città cristiana.

Di questo periodo si conserva ancora il Salone dei Cavalieri XXIV, completato con uno dei più bei esempi di armatura in legno di stile mudejar.

Successivamente, il suo aspetto modificò radicalmente assumendo le prerogative tipiche dell'arte barocca del tempo. Nel XIX secolo, l'antica sala di preghiera islamica fu ritrovata sotto la decorazione barocca. Grazie al restauro di questi elementi originali, come il mihrab, si possono ancora apprezzare le forme dell'arte nasride.

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Dopo aver visitato Granada, mi dirigo verso Gibilterra.

Gibilterra

Appena arrivato a Gibilterra, inizio a visitarla.

Gibilterra è un’exclave inglese in territorio spagnolo, è dotata di un fantastico paesaggio e di una fauna molto importante, infatti ospita le uniche scimmie semi-selvagge d’Europa, dei macachi che hanno preso il nome di Bertucce di Gibilterra; è molto importante nel campo morfologico per la sfoglia sotto marina alta 324 metri, la quale impedisce alle correnti fredde dell’oceano atlantico di penetrare nel mediterraneo.

Anche la sua storia è molto importante, soprattutto quella preistorica e quella dell’antichità, qui è stato trovato un uomo di Neanderthal, stata sotto dominio fenicio ed è anche il luogo nominato “Colonne d’Ercole“ da Platone.

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È sempre stata terra di conquista, infatti è stato sotto dominio fenicio, vandalo, bizantino, visigota, arabo, berbero e spagnolo, fino ad arrivare a quello britannico.

Molto interessato dal paesaggio naturale, mi inoltro nella Riserva Naturale di Gibilterra (Upper Rock Natural Reserve), nella quale ammiro la grande fauna e flora e visita le grotte della Rocca di Gibilterra, come la St. Michael’s Cave e la Gorham’s Cave.

Ma prima di ripartire alla volta di Siviglia, mangio i fideos al horno, la cui versione originale si chiama imqarrun. Si tratta di maccheroni conditi con ragù e altri vari ingredienti, tra cui, uova, bacon e altri a seconda della tradizione familiare.

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Siviglia

Siviglia è una città situata a sud della Spagna, capoluogo della Comunità Autonoma dell’Andalusia, è di origine Ibero-punica e sorge sulle sponde del fiume Guadalquivir.

Siviglia può essere considerata come il centro artistico, culturale, finanziario, economico e sociale del sud della Spagna.

Notevole è anche l'interesse turistico, grazie ai numerosi monumenti, piazze, giardini e alla fervente vita notturna. In particolare la Giralda, la Cattedrale, l'Alcázar e l'Archivio delle Indie, i quali sono stati dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 1987.

Mi dirigo verso la cattedrale e la Giralda (di cui essa è la torre campanaria).

La cattedrale di Santa Maria della Sede di Siviglia, oltre ad essere il principale centro di culto spagnolo insieme a la Sagrada Familia a Barcellona e alla cattedrale di Santiago de Compostela, è il terzo edificio religioso più grande al mondo.

La cattedrale nacque sopra l’area dove, fino al XV secolo, sorgeva la grande moschea di al-Moharrem.

La cattedrale è di tipo gotico ma, presenta anche delle torri ingrandite in stile classico da Hernán Ruiz nel Rinascimento.

Ma la cattedrale non è famosa soltanto per la sua grandezza e la sua bellezza, è famosa anche per la sua famosissima torre campanaria, la Giralda.

La Giralda è quindi la famosissima torre campanaria della cattedrale.La Giralda è un antico minareto almohade che, quando fu costruito, era la più alta torre del mondo con i suoi 104,1 m di altezza, con una base di 16,10 metri per lato circa, interamente ricoperta in laterizio cotto.

È stato uno dei più importanti simboli della città medievale.

La torre, un antico minareto della moschea di Siviglia, fu costruita a più riprese da diverse culture.

La sezione principale, islamica, è la parte più antica.

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Iniziata nel 1156 per ordine del Califfo, fu completata nel 1184. La Giralda non ha scale, ma 34 rampe, che consentivano al muezzin, a cavallo, di salire in cima alla torre per intonare l'invito alla preghiera.

Originariamente era sormontata da una sfera di rame, che precipitò nel 1365 a causa di un terremoto. I cristiani sostituirono la sfera con una croce e una campana. Successivamente, nel XVI secolo, l'architetto Hernán Ruiz disegnò un ampliamento, la sezione delle campane ("el cuerpo de campanas") per convertire il minareto in una torre campanaria ed in cima vi pose una statua rappresentante la fede.

Dopo aver a lungo visitato Siviglia, mi dirigo verso Madrid, dove mi rincontrerò con Tommaso e Luigi, ma prima mi siedo in un bar per uno spuntino veloce, dove mangio il gazpacho un zuppa al pomodoro con pane e dove si fa una bella scorta di churros per il viaggio (dei bastoncini di pasta fritta).

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Verso il Portogallo A cura di Luigi Gatto

Questa mattina presto ho salutato Marco e Tommaso, riprendo il viaggio

da solo nella bellissima terra del Portogallo, con il suo paesaggio verde ed assolato, profumato da succose arance e vera “porta” dell’Europa

sull'Oceano Atlantico. Per la prima volta, visito questa antica provincia romana, la LUSITANIA,

il cui nome deriva da Portus Cale, cioè l'antico insediamento situato alle foci del fiume Douro. Il paese fu conquistato dai Romani e poi invaso dai

Visigoti e dagli Arabi, quindi penso che le sue bellezze architettoniche risentiranno dell'influsso della cultura di questi popoli. Arrivo

all'aeroporto di PORTO, uno dei tre dello stato, che è a soli 11 km dalla città ed è il terzo migliore aeroporto europeo. Da qui il bus navetta mi

porta in città ed arrivo allo storico Gand Hotel do Porto, con una vista eccezionale. Dopo essermi sistemato, prendendo il vecchio tram, visito il

Palácio da Bolsa (Palazzo della Borsa), o più precisamente il Palácio da Associação Comercial do Porto, che fu costruito nel XIX secolo

dall'associazione commerciale cittadina (Associação Comercial)

in stile neoclassico. Si trova in Rua Ferreira Borges, nel centro

storico di Porto ed è un sito patrimonio dell'umanità dell'

UNESCO. Il palazzo è situato a lato della chiesa di San

Francesco. Nel 1832, durante la guerra civile portoghese, un

incendio distrusse i chiostri del convento, risparmiando la chiesa

e nel 1841 la regina Maria II donò le rovine del convento ai mercanti

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della città, che decisero di utilizzare il sito per erigere la sede

dell'associazione commerciale. I decori della “sala araba” mi hanno colpito particolarmente, soprattutto la ricchezza dei colori e mi è

sembrata particolarmente imponente anche la grande cupola ottagonale del palazzo.

Fortunatamente mi sono portato nello zaino delle arance per poter mangiare

qualcosa velocemente e, contemporaneamente, dissetarmi.

Proprio qui in Portogallo ho scoperto che le arance, pur essendo un frutto

originario della Cina e del sud-est asiatico, sono state importate in Europa

dai marinai portoghesi. Ecco spiegato perchè, in molte lingue, le arance vengono chiamate portocàli, oppure

portokall o anche, in dialetto salentino o in alcune zone del sud Italia, portacalli! Com'è piccolo il mondo! Ho sempre avuto un pezzo di

Portogallo sulla mia tavola e non l'ho mai saputo!

Finita questa breve pausa, ho ripreso il tram per andare ad ammirare la

Torre dei Chierici (in portoghese Torre dos Clérigos) che è una torre in pietra, simbolo della città. Fu progettata

dall'architetto italiano Niccolò Nasoni e costruita tra il 1754 e il 1763, dietro commessa del decano Dom

Jerónimo de Távora Noronha Leme e Sernache, per la confraternita dei

Clérigos Pobres. L'opera di stile barocco, il cui

progetto iniziale prevedeva la costruzione

di due torri, è alta 76 metri ed è attraversata da una scala a

chiocciola di 225 gradini.

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Giunta ormai la sera, ho deciso di rientrare in albergo per poter gustare

comodamente la cucina del posto. Così, seduto a tavola, mi sono fatto

consigliare dal camenriere su cosa ci fosse di particolare da

assaggiare e, considerando che amo il pesce e vengo anche io dal

mare, non mi è sembrato vero quando la mia tavola si è riempita!

Le zuppe, sono un primo fondamentale nella tradizione

portoghese e spesso formano da sole un pasto. I portoghesi creano delle zuppe speziate e spesso

accompagnate dal pane. Tra le zuppe più famose: il Caldo Verde (Brodo Verde), zuppa a base di passata di cavoli, addensata con patate,

contenente una fetta di Salpicão o Chouriço (salsiccia); la Caldeirada de lulas à Madeirense è una zuppa di frutti di mare, insaporita da zenzero e

curry; la Caldeirada à Pescador, è una zuppa di pesce, pomodoro e

patate; la Canja de galinha, è un brodo di pollo; la Açorda è una zuppa di frutti di mare, verdure, e pane. Il Paese occupa il primo posto in Europa

per il più alto consumo di pesce pro capite ed è tra i primi quattro nel mondo. In Portogallo c'è un'enorme varietà di pescato: baccalà, tonno,

pesce spada, sardine aragoste, gamberetti, granchi, naselli, branzino, molti crostacei e molluschi, tra cui vongole, cozze, ostriche, cape sante. Il

pesce viene cucinato in svariati modi: fritto, alla griglia, bollito, in umido (in una pentola d'argilla cotta) o arrosto. Due delle pietanze a base di

pesce più conosciute sono le Sardinhas Assadas, un piatto composto da sardine fresche cucinate alla griglia e la Caldeirada, uno stufato di

varietà di frutti di mare e molluschi accompagnato da patate, pomodori e cipolla. Un posto speciale nella cucina portoghese è occupato dal

baccalà, il pesce più consumato in Portogallo (tipico il Bacalhau à Bràs). Il famoso vino “Porto” che, per ovvi motivi legati alla mia età non ho

potuto assaggiare, ho visto che è stato ben gradito dai signori che occupavano tutto il ristorante dell’albergo. Stanco dopo l'impegnativa

giornata, mi sono ricordato che questa bellissima città viene chiamata “città invitta” dato che respinse sia l'attacco dei Mori che l'esercito di

Napoleone.

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Il mattino successivo, di buon'ora, mi sono recato all'imbarco dei

traghetti sul fiume Douro, dove ho potuto fare un giro di circa due ore che permette di

vedere la città da un'altra prospettiva, con le verdi colline ed i pendii, le ville ed i palazzi, il

ponte che domina il fiume, fino ad arrivare alla foce del Douro che raggiunge l'Oceano.

Arroccata su un colle che domina il fiume Douro, LAMEGO è

un’incantevole cittadina che mostra il suo glorioso passato vescovile. Qui ho potuto ammirare la

bellissima Cattedrale gotica a tre portali con magnifici dipinti sul

soffitto: si tratta del “Santuario de Nossa Senhora dos Remedios”,

famosa per la spettacolare scalinata barocca a doppia rampa

rivestita di “azulejos” ( piastelle di ceramica dipinte).

E' stato veramente un colpo d'occhio incredibile

vedere questa maestosa scalinata quasi “ricamata”

da mille decori e con un tocco di azzurro che

richiama il colore del cielo!

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Dopo aver percorso la lunghissima discesa della Cattedrale di

Lamego, decido di prendere un autobus che mi porti ad un'altra citta storica portoghese, dirigendomi a sud, verso Lisbona e costeggiando i

monti della Serra da Estrela ed intravedo il Monte Malhao (che è la cima più alta con i suoi 1.993 metri). Mi dirigo verso COIMBRA nella

regione chiamata storicamente Beira Litoral, oggi Regione Centro; la città è bagnata dal fiume Mondego. La città di Coimbra è famosa per

la sua UNIVERSITA', fondata nel 1290, fra le prime in Europa. Ad oggi

è il maggior centro universitario del Paese ed ospita, oltre agli studenti del luogo, circa 20.000 studenti provenienti dalle altre città del

Portogallo. L'Università ha avuto fra i docenti i maggiori intellettuali ed artisti europei e questo le ha dato fama, facendola assurgere a

centro universitario di eccellenza.

Continuando verso sud, mi dirigo a FATIMA. Qui c'è il Santuario

Mariano tra i più importanti del mondo, legato alle apparizioni della Madonna nel 1917 a tre piccoli pastori (Lúcia dos Santos, Francisco

Marto e Giacinta Marto).

L'abitato, situato grossomodo nel centro della nazione, dista 187 km

(sud) da Porto e 123 (nord) da Lisbona.

Il luogo prende il nome da una chiesa fatta costruire da Mafalda di

Savoia (1125-1157), sposa del primo re lusitano Alfonso Henriques (1128-1185). A questa regina si doveva la conversione della giovane

Fatima, fatta prigioniera dai cavalieri cristiani che combattevano l'Islam in Portogallo. Mafalda volle essere sepolta accanto a lei.

Da allora la storia dei Savoia si intreccia a quella del Portogallo. Il 16 ottobre 1454, la Beata Filippina de' Storgi, una monaca in punto di

morte, predisse alle consorelle che la Madonna sarebbe apparsa a Fatima in Portogallo, e altri avvenimenti della Casata. Nel 1917 tre

giovani pastori riferirono di aver visto apparire la figura di una donna vestita di bianco con in mano un rosario, che identificarono con la

Madonna, 5 volte dal 13 maggio fino al 13 ottobre in un luogo chiamato Cova da Iria.

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Fra maggio e ottobre, il dodicesimo e il tredicesimo giorno di ogni

mese sono i momenti in cui i pellegrinaggi

al santuario sono più frequenti; la gente si

affolla nel grande piazzale e si svolgono

i più importanti riti, processioni notturne

con fiaccole e candele, messe e

benedizioni all'aperto. Alcuni

fedeli, in segno di devozione, attraversano in ginocchio il piazzale e salgono la gradinata di accesso alla basilica. Una struttura in vetro e

cemento copre la cappella costruita dopo l'apparizione situata su un lato del piazzale.

Mi ha molto colpito vedere tanti pellegrini provenienti da tutte le parti del mondo!

Gli ultimi chilometri fino a Lisbona sono veramente volati e finalmente sono arrivato a LISBONA, la capitale del Portogallo!

Il suo stemma è lo scudo dorato che ricorderò per sempre!

Questa città è una delle mete più visitate del mondo. Lisbona, insieme ad altre città come Porto,

conserva da secoli non solo bellezze classiche ammirate da tutto il Portogallo, ma anche da tutta

l'Europa. Opere francesi, arabe, barocche e neoclassiche hanno portato Lisbona a possedere un vasto patrimonio

culturale e una ricchezza grandissima.

Il fiume Tago e l'Oceano Atlantico regalano alla città una gran luce; la

popolazione è cortese e il cibo è di buona qualità, specialmente se si ama il pesce. Una tappa imperdibile per i visitatori amanti della

gastronomia è senz'altro la famosa ed antichissima “Antigua Confeitaria de Belém” situata nell'omonimo quartiere, a pochi metri

dal Mosteiro dos Jerominos. È una pasticceria storica, nota in tutto il

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Portogallo per avere inventato la ricetta dei pastéis de nata (altrimenti

chiamati pastéis de Belém se prodotti da questa pasticceria). Sono dei

canestrelli di pasta sfoglia riempiti di crema cotta al forno, dal sapore unico.

La pasticceria sforna in continuazione i pastéis, così è sempre possibile gustarli tiepidi. Il locale è rimasto immutato nel tempo e

conserva moltissimi azulejos che i visitatori possono

osservare seduti nelle sale interne. Il pasticcino è

comunque diffuso in tutto il Portogallo e se ne può trovare

una variante con il canestrello fatto di pasta

frolla.

Altre prelibatezze della

cucina portoghese gustabili in ogni buon ristorante della capitale sono, per esempio, il Bacalhau à Bràs, una ricetta molto particolare

fatta con baccalà secco sfilettato, cipolla, uova, patate fritte, olive nere e prezzemolo, il tutto sapientemente amalgamato. La carne de porco à

portuguesa, uno spezzatino fatto con filetto di maiale e patate saltate nel vino, oppure la carne de porco à alentejana dove al posto delle

patate ci sono le vongole.

Da segnalare, tra le molte attrazioni:

• Il Castelo de São Jorge, che sorge nel sito dell' acropoli della città

antica e domina l'Alfama, il quartiere più anticamente abitato della città e l'unico della città vecchia sopravvissuto al terremoto;

• La Praça Marquês de Pombal con il suo monumento dedicato al nobile che ricostruì la città dopo il terremoto, dalla quale parte il

"Parco Eduardo VII", il più grande parco della città, con annesso giardino botanico;

• Il Monastero dos Jerónimos, straordinario enorme esempio di

architettura manuelina che ospita le memorie dei portoghesi illustri, da Vasco da Gama a Luis Vaz de Camoes (il Dante

Alighieri portoghese) a Amália Rodrigues a Fernando Pessoa;

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• La Torre di Belém da dove Vasco de Gama partì alla conquista

dell'impero; • Il Cristo Rei, riproduzione in tono minore del Cristo Redentore di

Rio de Janeiro, eretto come ringraziamento per il mancato coinvolgimento del Portogallo nella Seconda Guerra Mondiale;

• Il Parque das Nações, moderno quartiere che ha ospitato l'Expo '98.

Caratteristica di Lisbona è la musica del fado (canti popolari accompagnati dal suono della tipica chitarra portoghese), che si può

ancora ascoltare dal vivo nella città vecchia.

La città e i dintorni di Lisbona godono di un clima marittimo, con

inverno mite ed estate moderatamente calda, ma ben ventilata.

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Dopo l'intensa giornata trascorsa a Lisbona mi sono recato alla stazione centrale per prendere il treno diretto a FARO, all'estremo sud

del Paese. Questa città è separata dal mare da una laguna ed è un porto di pesca

e località turistica dell'Algarve sulla Costa Atlantica.Già insediamento romano, fu fondata dagli Arabi. Passata sotto il dominio degli Spagnoli,

nel 1596 fu distrutta dall'armata inglese al comando del Duca di Essex che si dirigeva a Cadice. Fu ricostruita ma subì altri danni dal grave

terremoto che sconvolse il territorio portoghese nel 1755. Fu di nuovo ricostruita e dotata di nuovi eleganti edifici grazie all'impegno del

vescovo Dom Francisco Gomes de Alvar (1739-1816).

Qui ho visitato la Cidade Velha (città vecchia) che è interna alla cerchia

muraria araba medioevale coperta in buona parte da edifici.

Al centro c'è la Sé, cattedrale su un sito che è stato, in successione

temporale, sede di un tempio romano, di una chiesa visigota, di una moschea. La chiesa in origine di stile romanico-gotico del 1251 è stata

più volte modificata e del complesso originario resta oggi solo la torre-portico della facciata mentre l'interno è un misto di diversi stili.Oltre alla cattedrale nel centro storico, ben conservato, si trovano il Paço

Episcopal, palazzo vescovile del secolo XVIII con patio e interni con azulejos interessanti, i resti di mura neolitiche rifatte dagli Arabi e

forate dalle porte medioevali, la chiesa di Nossa Senhora de Assunção del secolo XVI oggi sede del Museu Arqueológico e Lapidar Do Infante

Dom Henrique che raccoglie reperti preistorici e romani e oggetti di

artigianato locale. A est della città vecchia sorge la chiesa gotica dedicata a San Francesco, nei quartieri moderni è il Museu Etnográfico

Regional e la Nossa Senhora do Carmo grande chiesa del 1712, accanto alla quale è la piccola "Capela dos Ossos" con i muri esterni

rivestiti di crani umani. Sopraelevata rispetto alla città con ampio panorama è São António do Alto semplice cappella gotica costruita al

posto di una vecchia torre di avvistamento che ospita il Museu Antonino con una documentazione iconografica della vita del Santo.

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La zona lagunosa fra Faro e il mare che si estende lungo la costa del "Sotavento" algarviano è protetta dal “Parque natural da Ria Formosa”,

un parco naturale di lunghe e strette isole sabbiose parallele alla linea della costa e la terraferma, con canali, isolotti, paludi, banchi di sabbia

sottoposti alle alte maree dell'Atlantico, con vegetazione e fauna particolari.

Qui non ho potuto fare a meno di tuffarmi nelle acque fredde dell'Oceano, così diverse da quelle del Mediterraneo al quale sono

abituato...che emozione!

Questa è stata la conclusione di questa parte di viaggio in “solitaria”

che ho compiuto dal Nord al Sud di questo bellissimo Stato...il Portogallo...ricco di sapori a me cari, di sole, baciato dal mare e

arricchito da una storia antica che anche io non dimenticherò!

Con questi pensieri nel cuore ho salutato il Portogallo, mentre

dall'aereo in volo vedevo tutti i colori di questo Paese, pensando ai

compagni che avrei riabbracciato a Madrid.

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LETTERATURA PORTOGHESE

Ai suoi inizi la letteratura portoghese fu influenzata da quella

provenzale, evidente nelle cantigas de escarnio, maldizer e de amor, mentre rivela la sua peculiare originalità nelle cantigas de amigo,

tipicamente iberiche.

L'era aurea della letteratura portoghese è il 1500, grazie

all'assimilazione dell'umanesimo e del classicismo italiano e alle nuove scoperte d'oltremare che portarono una ricca letteratura di viaggi e

resoconti. Figura principale del XVI secolo è Luis Vaz de Camoes, che nel 1572 pubblicò il miglior poema epico del Rinascimento portoghese,

con cui glorificare il suo popolo: "I Lusiadi".

Nell'800, periodo del Romaticismo, importanti fuorono gli autori Alexandre Herculano e Almeida Garret. Nella seconda metà del secolo

la cultura romantica venne superata per lasciare spazio al realismo e al positivismo e i nomi che contribuirono più di tutti al rinnovamento

letterario furono quelli di Antero de Quental e Eça de Queiròs.

Forse il maggiore poeta portoghese fu Fernando Pessoa, sintesi di

tutte le correnti moderniste del 900.

Cercò di rinnovare la poesia in ogni modo, servendosi anche dei suoi

eteronimi creando nuove personalità con proprie biografie e nomi ( come Alberto Caeiro, Ricardo Reis e Alvaro de Campos). Fu lui il

maggior esponente della rivista Orpheu che, insieme ad altri grandi autori, tra cui Almada Negreiros, José Regio e Mario de Sà Carneiro,

ridiede grande impulso e slancio alla letteratura portoghese. Più tardi, dopo il colpo di stato del 1926, gli scrittori cominciarono ad interessarsi

ai problemi politici del paese e a descrivere la realtà in cui stavano vivendo. Grande merito ebbe Miguel Torga con la sua opera "Diario".

A questi autori si affiancarono altri scrittori impegnati nel sociale, che diedero il via al Nerorealismo portoghese, come Vergìlio Ferreira e José Cardoso Pires.

In questi ultimi decenni esordì José Saramago, a cui è stato conferito il premio Nobel per la letteratura nel 1998.

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Eco-friendly power

The windmills represent one of the most well preserved historical legacy upgrading. Their original purpose was the use of renewable energy.

The Arabs introduced windmills in Algarve.

Built at the top of hills they have a circular shape with whitewashed walls and a conical roof. Their great millstones were used to bake bread, while the canvas sails helped to grind the wheat and com. Today most of them, produce environmental friendly energy. The wind park of Vila do Bispo is the best example. The canvas sails were replaced by long narrow steel bodes in order to produce wind energy there are three types in Portugal: the tower, rotating and framed windmills.

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Bachalau à Braz

Ingredienti

Patate 500 g

Uova 4

Olio di oliva q.b.

Cipolle bianche 3

Aglio 1 spicchio

Prezzemolo 1 rametto

Merluzzo baccala' sotto sale 400 gr

Sale q.b.

Pepe q.b.

Latte 600 ml

Olive nere denocciolate q.b.

Olio di semi

Il baccalà è un alimento molto versatile e amato e diffuso in tutte le cucine del mondo, come in Portogallo che vanta più di 300 ricette, si dice addirittura che esistano 365 ricette, una per ogni giorno dell'anno. Il piatto nazionale più conosciuto e apprezzato è il bacalhau à Braz, che prende il nome dal suo inventore, il sig. Bras, che amava firmarsi con la "z" finale come da antica grafia portoghese. Si tratta di teneri bocconcini di pesce insaporiti con morbide cipolle e croccanti sticks di patatine fritte, il tutto avvolto da una crema a base di uova. Il bacalhau à Braz è un piatto unico e sostanzioso.

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Preparazione

Mettere a mollo il baccalà per 15-16 ore; Eliminare lische e pelle e spezzarlo con le mani riducendolo in scaglie;

sbucciare le patate, lavarle, tagliarle a bastoncini e rosolarle in un tegame;

tagliare le cipolle a rotelle finissime e rosolarle in un tegame insieme all’aglio;

unire il baccalà alle patate fritte, alle cipolle a all’aglio: mescolare e cuocere il tutto a fuoco medio;

versare nel tegame uova leggermente battute e aggiungere sale e pepe;

quando le uova si saranno rapprese, togliere dal fuoco e decorare con prezzemolo tritato e con olive nere.

Il Bacalhau à Braz è pronto!

In Francese

Ingrédients

500 g de pommes de terre

4 oeufs

huile d'olive q.s.

3 oignons blancs

1 gousse d’ail

1 brin de persil

Cod stockfish salé 400 gr

Sel q.s.

q.s. poivre

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lait 600 ml

olives noires dénoyautées q.s.

à la RFY

huile semences q.s.

Le Cod est un aliment très polyvalent et aimé et très répandu dans toutes les cuisines du monde, comme au Portugal avec plus de 300 recettes, on dit aussi qu'il ya 365 recettes, une pour chaque jour de l'année. La plus connue et appréciée est le plat national bacalhau à Braz , qui est appelée d'après son inventeur , M. Bras, qui aimait à se signer avec la finale "z" comme l'orthographe portugaise ancienne .Ce sont des morceaux tendres de poisson assaisonné avec des oignons doux et des bâtonnets croustillants de frites , le tout enveloppé dans une crème d'œuf. Bacalhau à Braz est un plat unique et copieux.

Préparation

Laisser tremper le stockfish 5-16 heures; retirer les arêtes et la peau et le casser avec vos mains réduisant à paillettes;

éplucher les pommes de terre, lavez-les, coupez-les en lamelles et les faire frire dans une poêle;

couper les oignons pneus finement et les faire frire dans une poêle avec l'ail; ajouter la morue salée avec des pommes de terre frites, oignons à l'ail: Mélanger et cuire à feu moyen;

Verser dans le moule des œufs légèrement battus et ajouter le sel et le poivre;

lorsque les œufs seront cuits, retirer du feu et garnir de persil haché et olives noires.

Le morues à Braz est prête!

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Vi porteremo dove non siete mai stati

Maria Elena Cascone, Benedetta Omazzoli, Lisa Romualdi e Anna Lou Valentini.

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1° giornata: Tutte insieme verso Parma! Ed è a Roma che inizia il nostro viaggio, precisamente alla stazione Termini, dove abbiamo acquistato quattro biglietti per Parma. Dopo quattro ore di treno, finalmente arrivate a Parma, dove alloggeremo allo “Star Hotels Du Parc”, collocato nella piazza principale, un hotel famoso per il suo ottimo cibo, sopratutto, il prosciutto di Parma. Il prosciutto crudo rappresenta un importantissimo prodotto

gastronomico tipicamente italiano. Alimento qualitativamente superiore, dalla tradizione importante ed antica, trova origini davvero remote: i primi cenni storici risalgono, infatti, al I secolo AC. In particolare il Prosciutto di Parma è riconosciuto come uno dei prosciutti più pregiati a livello internazionale, è una DOP (denominazione di origine protetta), prodotto esclusivamente nei territori parmensi. La nascita di tale prosciutto inizia dall’attenta selezione della materia prima, le cosce, provenienti solo dai più pregiati suini pesanti italiani. La successiva fase di lavorazione è la salagione, seguono poi il riposo, il lavaggio e l’asciugatura, la stagionatura e la sugnatura.

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Une recette typique: Crostini à la pomme verte et le jambon CE QUE VOUS DEVEZ : -4 tranches de pain grillé -jambon -2 pommes vertes -4 cuillères à soupe de crème de raifort -2 verres de yogourt faible en gras -citron -crème -sel et poivre

PROCEDURE : Cette recette est simple et délicieux , parfait pour boire un verre d'été ou dîner dans le jardin . Purée dans un mélangeur pelées pommes, puis placez-les dans un bol avec la crème de raifort , mélanger, ajouter quelques gouttes de jus de citron . Verser le mélange de yogourt et bien mélanger . Ajouter à durer encore la crème , une pincée de sel et une pincée de poivre. Prenez les tranches de pain préalablement grillées et étaler une quantité généreuse du composé . Posez une tranche de jambon en tranches fines : vous pouvez choisir de se plier comme vous aimez prendre soin de ne pas écraser trop . Décorer avec quelques grains de poivre et un peu de ciboulette. BONNE APPETIT !!!

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2° giornata: tutte insieme sulle sponde del lago maggiore

La mattina seguente, noleggiamo

un camper con il quale poi arriviamo sulle sponde del Lago

Maggiore. Ci fermiamo per pranzare a Lesa, al ristorante “Il

battipalo”, con una splendida terrazza con vista sul lago, dove

potremo gustare i piatti tipici del posto.

Possiamo scegliere di prendere

l'antipasto tipico con pancetta ossolana salsiccia piccante, pane

nero con lardo, vol au vent con radicchio e taleggio, torta salata

con verdure di stagione e pane tostato con crema di funghi. Per

cominciare, è molto consigliato di scegliere il risotto al tartufo con

taleggio. Avremo la possibilità di gustare i formaggi locali con

deliziosa marmellata di castagne; e, infine, ci sarà un dolce a scelta, tra cui

il sorbetto di frutti di bosco e la torta di pere.

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LE RISOTTO AVEC TALEGGIO ET TRUFFE

Vous devez préparer la base du ‘risotto’ classique avec un peu d’oignon doré au beurre et vous avez besoin de porter un toast le riz

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.

Ensuite, vous devez ajouter un peu du bouillon de légumes et commencer.

Alors que le risotto est cuit, vous devez couper le fromage en cubes et râper la truffe.

Quand il y a environ 5 minutes aprés la

cuisson du ‘risotto’, ajouter la truffe, et permettre à reposer 3-4 minutes. Enfin, vous

mettez le tout dans le plat et…voilà le ‘risotto’ est prêt!

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SULLE SPONDE DEL LAGO MAGGIORE

Subito dopo il fantastico pranzo, ci recheremo sulle sponde del Lago Maggiore lontano solo due passi dal ristorante scelto. Il Lago Maggiore

in estate diventa un luogo ricco di colori e dall’atmosfera unica al mondo, sono 3 i posti che non possono assolutamente mancare nella nostra

vacanza: le isole Borromee e i castelli di Cannero. Da Lesa, dove stiamo noi prendiamo una catamarano che ci porta alle isole Borromee, l’isola

Bella, l’isola Madre e l’isola Superiore; da lì poi ci spostiamo e andiamo a visitare i castelli e successivamente ci dirigiamo a Cannero Riviera

dove pernotteremo nell’Hotel Cannero.

Arrivate sull’isola Bella, potremo notare

che è un luogo sorprendente grazie a

fioriture e tesori d’arte che si fondono in

questo microcosmo. Trasformata da

scoglio a giardino fiorito, ci permetterà

di immergerci per un giorno in un’epoca passata dove il gusto barocco si mescola con l’architettura verde del giardino creando armonia.

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In seguito lasceremo

quest’isola e ci ritroveremo su

un’altra, altrettanto

magica, l’isola Superiore. Essa è

ubicata più a nord rispetto all’isola

Bella, è l’unica ad essere abitata

durante tutti i mesi dell’anno, ospita un piccolo

villaggio, caratterizzato da una piazzetta racchiusa da vicoli stretti che conducono alla passeggiata sulla punta settentrionale dell’isola.

Tipiche sono le case a più piani, per sfruttare lo spazio a disposizione, quasi tutte dotate di lunghi balconi per far essiccare il pesce. L’isola

Superiore era già abitata settecento anni fa e la Chiesa parrocchiale è dedicata a San Vittore: a ferragosto nel corso della processione la

statua raffigurata il santo patrono viene trasportata in barca attorno alle isole. Inoltre caratteristico è il piccolo mercatino artigianale che

richiama molti turisti in cui magari faremo un salto.

Successivamente giungeremo sull’isola

Madre. L’isola Madre è un prezioso gioiello

incastonato nelle acque del lago Maggiore.

Conosciuta in tutto il mondo per le sue

raffinatissime collezioni botaniche, è la più

grande delle isole del Verbano ed emerge dalla

superficie dell’acqua. In posizione defilata

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rispetto all’Isola Bella e all’Isola dei Pescatori, fu probabilmente la prima tra le isole ad essere abitata. Alla lussureggiante natura del

giardino si affiancano l’antico palazzo, al cui interno si conservano prestigiosi arredi di Casa Borromeo, e la cappella di Famiglia con la

bella facciata decorata da pannelli in terracotta. Tra i più antichi giardini botanici d’Italia, presenta un clima assai favorevole allo

sviluppo di glicini, rare piante tropicali.

Infine ci sposteremo sulla costa dove alloggeremo nell’hotel ‘Majestic’. La mattina seguente, siam pronte a partire per Berna, riprendiamo il nostro Camper, Berna arriviamo!!

3° giornata: eccoci tutte insieme a Berna!

Dopo aver dormito e visitato il ‘Lago Maggiore’, ripartiamo con il nostro camper, per arrivare a Berna. Visitiamo Berna ci fermiamo al prestigioso hotel “Ambassador” nel quale pernotteremo. A Berna abbiamo visitato posti incredibili come il parlamento, e ogni luogo ci ha regalato un po’ della storia di Berna. ALLA SCOPERTA DI BERNA Nessun’altra città ha saputo preservare così bene il suo carattere storico come Berna, capitale della Svizzera. Il centro storico di Berna è patrimonio mondiale dell’UNESCO e vanta 6 chilometri di arcate, una delle passeggiate commerciali coperte più lunghe d’Europa.

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Berna conta 133.656 abitanti ed è la quinta città più popolosa della Svizzera dopo Zurigo, Ginevra, Basilea e Losanna. Il tasso di disoccupazione è tra i minori confrontandolo con l’Europa. Berna è la capitale della Confederazione Elvetica e sede del parlamento e del

governo svizzero. In Svizzera non vi sono disposizioni normative che designino formalmente una "capitale" dello stato federale, Berna svolge tali funzioni col nome di città federale. IL PARLAMENTO SVIZZERO il Palazzo del Parlamento della Con- federazione Svizzera, è stato edificata negli anni 1894-1902 sotto la direzione dell’architetto Hans Wilhelm Auer di San Gallo; Alla sua costruzione hanno contribuito 173 ditte e 33 artisti svizzeri. Il 95per cento dei materiali utilizzati proviene dalla Svizzera e simboleggia la varietà del nostro Paese e della sua popolazione. Ogni figura e immagine rimanda alla storia della Svizzera.

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4° giornata: Dopo aver concluso la nostra gita a Berna, e dopo aver assaggiato un po’ della sua cultura, il nostro viaggio cambierà. Ci divideremo in due gruppi, il primo proseguirà fino al Regno Unito e Irlanda, l’altro si fermerà in Svizzera e approfondirà la Francia. 1° gruppo: Anna Lou e Maria Elena a Calsais! E ora si parte, lasciamo la Svizzera nelle mani di Lisa e Benedetta, prendiamo l’aereo: Calais stiamo arrivando!! Alle 12:00 in punto eccoci arrivati nella magnifica Calais, dove ci fermiamo per pranzo sulle coste, aspettando il nostro traghetto. Ci fermeremo al ristorante “Marquette” con come specialità la “Soupe gratinée à l’oignon,” suadente zuppa a base di cipolle bianche lasciate appassire e

caramellizzare nel burro, sfumate con Porto e portate a cottura con brodo di pollo. È servita in singole cocotte dopo aver gratinato in forno una generosa dose di gruyère posto sulla superficie e accompagnato con fette di pane tostate, o nella versione più lussuriosa, dorate nel burro. Dopo aver gustato questa deliziosa

zuppa, siamo finalmente pronte a partire: sul traghetto mangeremo e dormiremo, aspettiamo di arrivare sulle splendide coste di Dover. 2° gruppo: Lisa e Benedetta verso Zurigo Dopo aver lasciato Anna Lou e Maria Elena a proseguire la loro avventura, lasciamoci trasportare nella cittadina di Zurigo, abbandoniamo Berna portandoci dietro il nostro “caro amico Camper”. Aspettaci Zurigo!

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IN UN BATTTER D’OCCHIO, ECCOCI A ZURIGO! Metropoli tutta da vivere, attorniata dalle Alpi innevate, Zurigo rappresenta un mix unico nel suo genere: prestigiosi nomi della moda internazionale e marchi urbani zurighesi, la vita notturna più variopinta e intensa della Svizzera, stabilimenti balneari pubblici in riva al lago o al fiume ed escursioni sull’Uetliberg, il “monte cittadino”. È il cuore economico del Paese: oltre alle mille industrie, qui hanno sede numerose banche e una delle più importanti Borse valori d’Europa. La città, ricca di musei e teatri, si affaccia sull’omonimo lago. Con 404.783 abitanti, la maggiore città della Svizzera, nonché il capoluogo del cantone omonimo. È divisa in 12 quartieri. L'agglomerato urbano raggiunge 1,3 milioni di abitanti e la sua regione metropolitana 1,83 milioni.

ZURIGO: LA CITTÀ VERDE A Zurigo la natura si può vivere in diversi modi. D'estate, il Lago di Zurigo diventa un piccolo mare. Tanti prati e piscine all'aperto invitano a prendere il sole e a tuffarsi nel lago e nel fiume per un po' di refrigerio. Anche le passeggiate sul lungolago sono incantevoli. In ogni stagione, vale la pena fare una passeggiata sul monte di Zurigo, l'Uetliberg. Qui e nei dintorni della città si trovano numerosi sentieri escursionistici, che permettono di esplorare i boschi e i prati più belli della zona, a piedi o in bicicletta.

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1) Zoo di Zurigo Tigri siberiane, pinguini e gorilla sono solo alcune delle oltre 360 specie

animali che accompagnano i visitatori nel mondo esotico sullo Zürichberg.Allo Zoo di Zurigo, i leopardi delle nevi vivono in un paesaggio himalayano roccioso, gli orsi dagli occhiali si arrampicano nella loro foresta nebulosa, mentre le enormi tartarughe giganti cercano cibo nella foresta Masoala, un'oasi tropicale, un pezzo di Madagascar su 11.000 metri quadrati di superficie, con un sentiero che passa tra le chiome degli alberi e consente di

scovare volpi volanti e farfalle. 2) Giardino Cinese Il Giardino Cinese fa parte del gruppo dei giardini dei templi ed è considerato uno dei giardini di più alto rango al di fuori della Cina. Il Giardino Cinese, sulle rive del lago, all’altezza dello Zürichhorn, è un dono della città gemellata di Kunming. Al suo centro si trova un laghetto con una piccola isola, contornato da gazebi e da un piccolo palazzo. Il Giardino Cinese fa parte del gruppo dei giardini dei templi ed è considerato uno dei giardini di più alto rango al di fuori della Cina. 5°giornata: Oggi iniziamo, per tutti una nuova giornata piena di novità. 1°gruppo: Anna Lou e Maria Elena a Dover Finalmente, dopo una lunga notte in alta marea, arriviamo sulle coste di Dover, in Inghilterra. L’Inghilterra, uno dei paesi innovativi della storia. Raggiungiamo subito il nostro albergo, Dover Marina Hotel, per sistemare i bagagli e riposarci un po’. Arrivate appena in tempo per

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l’ora di pranzo, abbiamo preso alcuni panini e due coca cole e con il nostro pranzetto al sacco ci dirigiamo subito verso le coste molto vicine grazie alla strategica posizione dell’hotel. La città è contornata da queste enormi scogliere che si stagliano sul mare di colore verde, prima chiaro e poi sempre più scuro, con un effetto

cromatico molto affascinante. Chiediamo come raggiungere le famose White Cliffs e ci indicano che c’è una via che porta prima al castello e che poi successivamente procede per le bianche scogliere. Giunte al Dover Castle entriamo ed ammiriamo l’interno e le stanze, dove vengono ricreate delle vere e proprie rappresentazioni sceniche con costumi dell’epoca che rendono la nostra visita ancora più suggestiva. È una vera e propria fortezza dove poter ammirare il mondo medioevale e una veduta dall’alto meravigliosa con una posizione strategica direttamente sopra le scogliere. Una volta usciti dal castello, arriviamo al Gateway Visitor Center, un bellissimo parco ben tenuto dove si trova l’accesso per proseguire alle scogliere. Lo spettacolo è assicurato sia per quando riguarda le vedute

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del Porto di Dover, sia per l’effetto del bianco delle scogliere che si stagliano sul mare. Uno spettacolo unico. Proseguiamo e le emozioni non finiscono di certo. Seguiamo il percorso che terminerà con l’arrivo al bellissimo South Foreland Lighthouse, il vecchio faro di Dover.

Finita la visita è l’ora di tornare in albergo e appena recatesi lì ci fermiamo al ristorante che dispone l’hotel ma ora ci vuole solo un po’ di…riposo! 2° gruppo: Lisa e Benedetta alla scoperta di Basilea Dopo esserci fatte incantare dalla meravigliosa natura di Zurigo la nostra giornata ricomincia e il viaggio ci porta a Basilea. Arriviamo! BASILEA LA CITTÀ SUL RENO… Basilea, polo importante per il commercio grazie alla posizione di confine con la Germania e Francia sul fiume Reno, con oltre 170.000 abitanti, è la terza città della Svizzera dopo Zurigo e Ginevra. Situata nella Svizzera nord-occidentale, Basilea è un importante centro industriale del settore chimico e farmaceutico. Costituisce l'ultimo porto fluviale

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accessibile ai natanti da trasporto di grandi dimensioni provenienti dal Mare del Nord. Le origini storiche di Basilea risalgono almeno all'insediamento di epoca romana che va sotto il nome di Augusta Raurica, fondato nel 44 a.C. dal generale Lucio Munazio Planco. Recentemente, peraltro, sono state rinvenute tracce di un insediamento celtico più antico del castrum romano. La posizione geografica della città, lungo il corso del Reno, è stata a lungo un elemento che ne ha determinato l'importanza, tanto che dopo l'abbandono degli Agri “decumates” sotto Gallieno nel 260, qui fu insediato un forte ausiliario. E ORA UN ASSAGGIO ALLA MUSICA… Oggi come oggi non è più facile stabilire che cosa sia la musica popolare. La musica fa oramai parte della quotidianità e sono così sfumati un po' i confini tra i singoli generi. La musica popolare svizzera è un insieme collettivo che comprende fenomeni tanto diversi quali il corno delle Alpi, la Ländlermusik e lo jodel, ma anche le musiche popolari ticinesi, i cori della Svizzera occidentale o i cantautori bernesi. Parlando della musica popolare in Svizzera, il pensiero va spontaneamente allo jodel, sebbene questa particolare tecnica vocale non sia patrimonio esclusivo della Svizzera. Spesso tuttavia, in Svizzera la musica popolare viene paragonata alla Ländlermusik, che rappresenta un genere centrale all'interno della musica popolare strumentale. In Svizzera, a differenza di altri Paesi dell’arco alpino, i Ländler non sono solo danze in tre quarti. Sono marce, scozzesi, mazurke o foxtrott. Accanto a melodie tedesche, austriache e italiane, si potevano sentire anche temi di opera e operetta - talvolta persino danze di corte introdotte con l'occupazione napoleonica. L'istituto del mercenariato e le vivaci relazioni commerciali hanno contribuito da sempre a un animato scambio culturale, le novità e le diversità furono adattate con naturalezza, impiegate alla maniera locale, sviluppate ulteriormente e fatte proprie.

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E dopo questo piccolo accenno di cultura ci spostiamo un po’ al centro della città e ci immergeremo nel mondo musicale, arrivando nel museo di questa cittadina ma…si è fatta ora di pranzo! Cerchiamo un buon posto con ottimo cibo! Subito chiediamo informazioni per un locale con un pranzo carico di energie per continuare al meglio la nostra giornata! E cosi ci indicano che a pochi passi a dove ci troviamo, nella piazza principale, alle spalle di essa si trova il ristorante “HasenBurgh” ! Senza

nemmeno aspettare un secondo ci rechiamo lì ed eccoci pronte per mangiare! Dopo una sosta ricca di ottima qualità di cibo, ridiamo vita alla nostra giornata e come previsto raggiungiamo il museo della musica! ALL’INTERNO DEL MUSEO Il Museo della musica, del Museo storico di Basilea nell'ex prigione del Lohnhof ospita la più grande collezione di strumenti musicali della Svizzera. Il museo è stato inaugurato nel 2000 e illustra cinque secoli di storia della musica europea, presentati in base a tre temi centrali: strumenti dal XVI al XX secolo; concerto, corale e danza; parata, festa e segnali. Grazie a un sistema informativo multimediale è inoltre possibile vivere gli strumenti anche dal punto di vista acustico.

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È ora di lasciarci alle spalle un’altra faticosa giornata, piena di nuove cose, per poter proseguire domani il nostro viaggio, piene di forze! Ci incamminiamo così verso l’hotel “Bildungszentrum” per fare carica di energie e …finalmente un po’ di riposo, perché domani ad aspettarci ci sarà una piccola, grande giornata a Losanna!

6°giornata: 1°gruppo: Anna Lou e Maria Elena verso Canterbury Dopo aver attraversato le magnifiche coste di Dover, ci dirigiamo verso la famosa Canterbury, dove dormiremo nel nostro camper. È una città del Regno Unito, nell'Inghilterra meridionale, situata non lontano da Londra. Conta 55 240 abitanti secondo il censimento del 2011. Fa parte del distretto della City of Canterbury. LA CATTEDRALE DI CANTERBURY Fondata dai Romani come centro militare e commerciale sul tragitto che andava da Londra a Dover, con il nome di Durovernum, divenne nel 560 capitale del regno Sassone del Kent, con il nome di Cantwarabyrig ("la città degli uomini del Kent"). Fu però durante il Medioevo che essa raggiunse l’apice della notorietà, quando divenne la sede della prima diocesi cristiana della Gran Bretagna, fondata da Sant’Agostino di Canterbury. Essa è nota soprattutto per due motivi: il primo è che fu la patria dell’arcivescovo Sigerico, cui si deve la prima attestazione documentata del percorso di pellegrinaggio verso Roma che in seguito verrà chiamato Via Francigena, o "Romea". La città di Canterbury, di fatto, ne costituirà la prima tappa in territorio

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britannico. La seconda, non meno importante, fu la nomea che la città acquistò dopo l’assassinio, nel 1170, dell’arcivescovo Thomas Becket, ad opera di alcuni sicari del re. La sua santificazione conseguente al martirio fece della città uno dei luoghi di pellegrinaggio di primaria importanza per il mondo cattolico, come ben ci narra il poeta Geoffrey Chaucher nei sui "Racconti di

Canterbury" (The Canterbury Tales), un vivace resoconto in 23 novelle del viaggio di alcuni pellegrini verso la tomba di Becket, che ci mostra un interessante ritratto della società del XIV secolo. Dopo questa fantastica giornata andiamo a cena in un ottimo ristorante inglese. L’ ‘Old Weavers House’ che ha come specialità ‘L’asparagus Chicken’. Poi torniamo al Camper e passiamo lì la notte. 2° gruppo: Lisa e Benedetta arrivano a Losanna E’ ora di una nuova, lunga giornata a Losanna! Con il nostro “amico Camper” partiamo e ci dirigiamo verso questa meravigliosa cittadina! Quante cose nuove ci aspettano? LOSANNA: CITTÀ CON UN PIEDE SUL LAGO.. Losanna è una città della Svizzera, capitale del Canton Vaud e dell'omonimo distretto. Conta 141.885 abitanti ed è la quarta città più grande della Svizzera, preceduta in ordine decrescente da Zurigo, Ginevra e Basilea. È situata sui pendii e sulle valli della roba settentrionale del Lago Lemano, chiamato anche Lago di Ginevra.

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È un importante centro di attività commerciali bancarie e universitarie ed è sede della famosa scuola di danza Rudra-Béjart, fondata dal grande coreografo Maurice Béjart. Nel 1994, Losanna fu dichiarata Capitale Olimpica ed è quindi sede del Comitato Olimpico Internazionale. Durante la storia I Romani costruirono un accampamento militare, chiamato Lousanna, sul sito di un insediamento celtico, nei pressi del lago, ma dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente l'insicurezza costrinse gli abitanti a trasferire Losanna dove si trova oggi, in una località più semplice da difendere, a causa delle sue colline. La città fu in seguito governata dai Duchi di Savoia e dal Vescovo di Losanna. Poi fu soggetta a Berna dal 1536 al 1798 e molti dei suoi tesori culturali vennero rimossi per sempre, nonostante numerose richieste di Losanna per riaverle. Durante le Guerre napoleoniche il suo status cambiò. Nel 1803 divenne capitale di un nuovo cantone, il Vaud, con il quale entrò nella Confederazione Elvetica. LA CATTEDRALE DI LOSANNA Il centro storico di Losanna racchiude opere medievali impressionanti, come la famosa Cattedrale di Notre-Dame. La cattedrale di Nostra Signora, è la chiesa protestante maggiore di Losanna. Fino al 1536, anno della Riforma, la chiesa fu la cattedrale cattolica della città. Cielo scolpito nel cielo, la cattedrale di Losanna è orizzonte gotico sublime. Simbolo della capitale del cantone Vaud, i suoi 152 metri d’altezza sono una scala immaginata e immaginaria per raggiungere Dio. Dal sagrato della chiesa, guardo lassù per cercare di intuirne la fine dove tutto ha inizio. Nubi grigie e gonfie l’avvolgono di silenzio, e

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l’immaginazione cede alla storia di questo edificio ecclesiastico – il più bello del suo genere in tutta la Svizzera.La cattedrale di Losanna fu iniziata nel 1175 e consacrata nel 1275 da Papa Gregorio X. Durante il

Medioevo i pellegrini venivano qui per pregare la Vergine d’Oro, una scultura miracolosa di Maria a cui la chiesa di Notre-Dame era dedicata.Nel 1536 la forza distruttrice della Riforma la spogliò delle sue decorazioni più belle. E l’esercito invasore di Berna fuse la statua per farne delle monete. Il tesoro di paramenti sacri e arazzi fu portato nell’attuale capitale svizzera, dove oggi è conservato in un museo. Dopo questa entusiasmante giornata torniamo in albergo, perché domani ci aspetta un altro lungo viaggio per Ginevra! 7° giornata: 1°gruppo: Anna Lou e Maria Elena nel cuore di Londra 1° giornata a Londra:

La mattina dopo, ripartiamo con il nostro Camper e ci dirigiamo verso la magnifica Londra. Ci rechiamo subito al nostro albergo, “L’hotel Park Plaza Westminster” dove pranzeremo e sistemeremo i bagagli per due giorni. Pranzeremo nell’ottimo ristorante giapponese dell’hotel.

IL SUSHI Il sushi è un piatto

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tipico della cucina giapponese a base di riso insieme ad altri ingredienti come pesce, alghe, vegetali o uova. Il ripieno può essere crudo, cotto o marinato e può essere servito appoggiato sul riso, arrotolato in una striscia di alga, disposto in rotoli di riso o inserito in una piccola tasca di tofu.

MUSEO DELLA SCIENZA Successivamente andremo a visitare il “Science Museum”, che costituisce uno dei musei di scienza più all’avanguardia per tecnologie espositive e possiede una delle più vaste raccolte al mondo nei settori della scienza, della tecnologia, dell’industria e della medicina organizzata su cinque piani. Tutte queste meraviglie sono gratis. Dopo aver visitato l’interessante museo della scienza arriviamo in uno dei più magici parchi d’Europa: Hyde Park.

HYDE PARK Hyde Park è uno dei parchi cittadini più ampi al mondo. Con un’area

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di 142 ettari che racchiude oltre 4000 alberi, un lago grande e un giardino di fiori ornamentali è facile dimenticare che ci si trova nel cuore di Londra.

Hyde Park offre qualcosa per tutti: nuoto, giri in barca, giri in bicicletta e pattinaggio. Sono disponibili campi per giochi di squadra, campi da tennis, piste d’equitazione e uno spettacolare terreno di

gioco per bambini.

Ormai si è fatto tardi dobbiamo tornare all’albergo dove ora mai senza energie ci lanciamo sfinite sul letto!

2° gruppo: Lisa e Benedetta nella fredda Ginevra E in questa nuova fredda giornata d’estate, ripartiamo e dirigiamoci insieme verso Ginevra! Con il nostro “compagno camper” andiamo e finalmente un altra fantastica giornata! GINEVRA: LA CITTÀ DEL FREDDO

Ginevra, la città francofona immersa tra le vicine cime alpine e le colline del Giura, si trova nell’insenatura in cui il Rodano lascia il Lago Lemano. Con la sua tradizione umanitaria e l’atmosfera cosmopolita, è a giusto titolo considerata la "capitale della pace" poiché qui vi sono la sede europea dell’ONU e la sede principale della Croce Rossa.

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Una caratteristica fondamentale di Ginevra è il clima, l'inverno è freddo e solitamente poco soleggiato. In questa stagione, vi possono essere, a varie riprese, giornate senza che il ghiaccio si sciolga o che la temperatura non salga sopra i -10 °C. Quando soffia la bise, il vento freddo tipico di questa città, la sensazione del freddo è ancora più accentuata e può rendere le condizioni meteorologiche assai proibitive. Il sole fa poche volta la sua comparsa poiché rimane nascosto da nuvole stratiformi o dalla nebbia alta, che in condizioni anti cicloniche permane per molti giorni consecutivi.

MA ORA UN SALTO NEL LAGO!

Dopo aver fatto un assaggio di cultura e aver scoperto un po’ Ginevra spostiamoci sui bacini del lago!

Il lago di Ginevra, conosciuto anche come Lago di Lemano, è il più grande specchio d’acqua della Svizzera. Attraversato da oriente a occidente dal fiume Rodano, e dal confine franco svizzero, il lago ha origine glaciale. Dal paesaggio incantato, questa enorme distesa d’acqua dalla forma di mezzaluna si estende per 73 chilometri.

Il lago riceve le acque di parecchi ruscelli importanti provenienti dai cantoni limitrofi e dal dipartimento francese dell'Alta-Savoia. Il Rodano è l'apporto più importante poiché raggruppa tutti i ruscelli e torrenti dei versanti del cantone del Vallese e di Vaud. Servono una

dozzina di anni perché le acque del lago siano completamente rimescolate. L'inquinamento era preoccupante una decina di anni fa, ma la situazione si è stabilizzata con una riduzione delle alghe e un migliore apporto di ossigeno.

Sebbene situato in montagna, il Lemano, a causa della massa d'acqua che contiene, crea nel territorio circostante un microclima. In inverno, il lago restituisce il calore immagazzinato durante l'estate e addolcisce il rude inverno montano. In estate, rinfresca l'ambiente limitrofo.

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8° giornata: 1° gruppo: Anna Lou e Maria Elena 2°giornata Londra:

Dopo esserci svegliate scendiamo al piano terra per fare colazione e ci accorgiamo che quel giorno c’era una colazione internazionale che aveva come piatto portante le crepes.

La crespella, conosciuta anche con il termine francese di crêpe, è un tipo di cialda sottile, morbida e non croccante, cotta su una superficie rovente tonda. Le crespelle vengono farcite di ripieni vari, dolci o salati e arrotolate su sé stesse per racchiuderli. L'impasto è a base di latte, uova, farina. La crespella è generalmente considerata una pietanza tipica della cucina francese, tuttavia sono presenti preparazioni simili in vari paesi d'Europa.

Dopo la nostra gustosissima colazione ci sposteremo al famoso Museo delle Cere.

MUSEO DELLE CERE Il famoso Museo delle Cere di Londra è forse il museo più costoso della

capitale e, con tre milioni di visitatori l'anno, anche uno dei più visitati. E' davvero incredibile come Madame Tussauds sia uno dei musei più presenti nell'immaginario dei turisti di tutto il mondo.

Non che sia un museo senza storia e tradizione, tutt'altro: Madame Tussauds esiste infatti da

oltre due secoli e deve la sua nascita a Marie Tussaud, scultrice

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svizzera che iniziò ad eseguire maschere mortuarie alle persone rimaste uccise durante la Rivoluzione Francese. Poi, dopo questa fantastica esperienza, pranziamo in un bar-ristornante molto velocemente per poi correre agli “Harry Potter Studios”

GLI HARRY POTTER STUDIOS Perfetto per chi ha un debole per Harry Potter, questo tour dei Warner Bros. Studio di Londra offre un'occasione unica per scoprire il magico mondo dei suoi film, una delle serie cinematografiche di maggiore successo di tutti i tempi. Il tour ti porta dietro le quinte, dove vedrai un'enorme macchina dei set cinematografici, i costumi e le attrezzature. È possibile scoprire alcuni segreti sugli effetti speciali e gli animatroni, pupazzi meccanici che hanno reso i film di Harry Potter così popolari in tutto il mondo. Cammineremo per la celebre Diagon Alley, con tutti i negozi: Olivander, il Ghirigoro e i Tiri Vispi Weasley. Scopriremo gli attrezzi di scena come la Nimbus 2000 di Harry e la motocicletta di Hagrid! Riscopriremo altri set indimenticabili dei film, come la sala comune del Grifondoro, il dormitorio dei ragazzi, la capanna di Hagrid e l'aula delle pozioni.

Infine lasciamo l’albergo, prendiamo il camper e partiamo.

2° gruppo: Lisa e Benedetta turiste in Francia

FRANCIA: BUONI PROPOSITI PER UNA VACANZA DA SPASSO IN FRANCIA!

Dopo esserci addentrate nei bacini del Lago di Ginevra e aver riempito e ampliato il nostro cassetto culturale nella mitica svizzera, entreremo

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nei confini della Francia percorrendo tutta la parte che si estende a nord, per ricondurci e rincontrarci con Anna Lou e Maria Elena.

Così continuiamo la nostra avventura nella meravigliosa Lione! Prendiamo il nostro Camper e dopo esserci lasciate alle spalle il lago di Ginevra addentriamoci a Lione! Aspettaci! LIONE: LA CITTÀ DELLE LUCI Lione, è una città della Francia centro-orientale, capoluogo della

metropoli di Lione e della regione Alvernia-Rodano-Alpi. Lione è la terza città più grande della Francia dopo Parigi e Marsiglia, e i suoi abitanti vengono chiamati lionesi. La città sorge alla confluenza del Rodano e della Saona ed è composta da un centro storico e da un centro più commerciale. Duemila anni di storia hanno lasciato il segno nel paesaggio urbano di

Lione, una delle città più belle della Francia e sin dal 1998 sito Unesco. Il ricco patrimonio di risorse culturali riflette le diverse epoche storiche di questa città d circa 470.000 abitanti, capoluogo del dipartimento regionale del Rhône-Alpes e situata a metà strada tra Parigi e Marsiglia. Lione è anche considerata la capitale gastronomica della Francia, centro di un importante regione industriale, Leader nel settore della produzione tessile e bancario.

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E’ ora ormai però ora di un sostanziosa cena in un buon ristorante per ricominciare al meglio la nostra giornata. Fermiamoci così al ristorante “L’argot” che, come piatto portante, ha un famoso piatto francese: il “gratin dauphinois”, un ortaggio che entra in molte specialità della gastronomia francese, ripieno di patate e di crème fraîche. Mentre gustiamo questo buonissimo tortino, iniziamo a notare che a illuminare Lione ci sono fasci di luce colorata…la festa delle luci! LA FESTA DELLE LUCI! La Festa delle Luci è nata la sera dell'8 dicembre 1852, nel momento in cui gli abitanti di Lione accesero delle candele alle proprie finestre per

celebrare l'installazione della statua della Vergine Maria sulla collina di Fourvière. Da allora la festa si è ripetuta ogni anno e oggi è diventata uno degli eventi cittadini più importanti e attesi, in grado di richiamare milioni di visitatori. È così che a Lione ogni anno nel mese di dicembre si incontrano i più importanti artisti della luce che nell'arco di quattro notti presentano oltre 70 installazioni. La città si trasforma in un grande terreno di espressione e

creatività che saprà estasiare tutti i visitatori. Trampolino di lancio per giovani talenti e punto d'incontro per artisti di fama internazionale, la Festa delle Luci esprime tutta la ricchezza delle creazioni luminose attraverso la varietà che la caratterizza.

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Dopo esserci fatte affascinare dalle fantastiche luci e aver gustato lo squisito tortino finalmente un po’ di riposo! Domani ad aspettaci ci sarà Besançon! Così, una lunga giornata ricomincia e mettiamoci subito in viaggio..Besançon arriviamo! 9° giornata: 1° gruppo: Anna Lou e Maria Elena a Oxford Con il nostro amato Camper da Londra arriviamo nella cittadina di Oxford.

OXFORD Oxford è una città di 149.800 abitanti del Regno Unito, nella contea dell'Oxfordshire in Inghilterra ed è sede dell'Università di Oxford, la più antica università del mondo anglosassone, e dell'Ashmolean Museum. Visitiamo velocemente la Biblioteca Bodleiana dell'Università di Oxford che è una delle più antiche biblioteche pubbliche del mondo moderno.

Appena finita la visita con la fretta andiamo al raffinato ristorantino “Gee’s”. “Gee’s” è un ristorante nel centro di Oxford che serve cibo tradizionale inglese che fornisce solo cibo di stagione, semplice, buona cucina e rapporto qualità-prezzo.

Subito dopo il nostro pranzetto ritorniamo da Camper e continuiamo il nostro viaggio che prosegue con la prossima tappa di Birmingham distante circa h.1,20 min.

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BIRMINGHAM

Giunte a Birmingham andiamo a sistemarci nell’hotel “La Tour”. Con la voglia di curiosare nella città noi che siamo appassionate di cioccolato non potevamo perderci la visita al Cadbury World.

FABBRICA DI CIOCCOLATO

Questa fantastica fabbrica di cioccolato è situata alle porte della città di Birmigham, ci imbarcherai in un tour cioccolatoso in 14 tappe interattive dove ci racconteranno la storia del cioccolato e dell’industria dolciaria Cadbury, famosissima in tutto il mondo anglosassone.

Il viaggio inizierà con una passeggiata per la giungla azteca fra alberi e cascate per scoprire l’origine dei semi di cacao; la prossima tappa è il continente europeo, e quella seguente la ricostruzione di una famosa strada di Birmingham con personaggi viventi. Presso l’area dedicata alle dimostrazioni potremo inoltre osservare come viene creato il cioccolato.

Dopo questa gustosissima visita torniamo al nostro hotel per cenare.

2° gruppo: Lisa e Benedetta a Besançon Finalmente “Camper” ci ha portato in questo meraviglioso posto… BESANÇON:

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È un comune francese di 115.879 abitanti, capoluogo del dipartimento del Doubs e della regione della Franca Contea. La sua cittadella, progettata dall'architetto militare e maresciallo di Francia Sébastien Le Prestre de Vauban, gli ha valso nel 2008 la classificazione di Patrimonio dell'umanità da parte dell’UNESCO. Così senza perdere tempo, visitiamo velocemente il museo delle belle arti: IL MUSEO DELLE BELLE ARTI Alloggiato nell'antico granaio, il museo è stato ampliato alla fine degli anni '60 da Louis Miquel, discepolo di Le Corbusier. Vi è ospitata una bella collezione di antichità egiziane e gallo-romane e di statue ed oggetti del medioevo e del Rinascimento. Tuttavia, la principale ricchezza del museo probabilmente l'eclettica collezione di dipinti provenienti in gran parte dalla famiglia Granvelle.

Dopo aver buttato un occhio a Besançon, ci serve una ricarica di energia, così ci fermiamo a mangiare nel ristorante di zona: “ De the Brass’éliande” per completare la mattinata e poi partire per Strasburgo! Durante il pomeriggio, amico “Camper” ci ha portato finalmente a Strasburgo! STRASBURGO:

Un nuovo pomeriggio ci ha portato nel cuore di Strasburgo! Siamo pronte per andare alla sua scoperta e in una giornata arricchirci di nuove cose!

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Strasburgo, “la città delle strade”, è una città della Francia orientale, capoluogo della regione Alsazia-Champagne-Ardenne-Lorena e del dipartimento del Basso Reno, al confine con la Germania sulla riva sinistra del Reno. Il suo nome è tedesco perché, in passato, il territorio dell'Alsazia era passato sotto il dominio sia della Francia che della Germania. L'Alsazia fu presa alla Francia dalla Germania (che allora era comandata da Bismarck) durante la battaglia di Sedan del 1870, e da allora fra i francesi nacque il sentimento del revanscismo. I La città fa parte di un agglomerato urbano di 1.145.000 abitanti che comprende anche la città tedesca di Kehl. Strasburgo svolge il ruolo di capitale politica d'Europa, in quanto sede permanente del Parlamento europeo e del Consiglio d’Europa. Subito ci dirigiamo verso il museo di arte contemporanea!

IL MUSEO DI ARTE CONTEMPORANEA: Il museo di arte contemporanea risale al 1998 il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Strasburgo, un immenso edificio di vetro sulla sponda dell'Ill. . Ospita opere di varia natura, quali dipinti, sculture, oggetti d'arte decorativa e vetri realizzati in un periodo

che va dall'Impressionismo ai giorni nostri. Il complesso delle opere che possiamo considerare storiche (ovvero quelle realizzate fra il 1870 e

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il 1960) consente di farsi un'idea piuttosto completa dei grandi movimenti: impressionismo, arte del Novecento, espressionismo e surrealismo. Il museo continua ad arricchirsi regolarmente di mostre temporanee e acquisizioni, facendosi così testimone delle tendenze artistiche attuali. Senza perdere tempo, dopo aver visitato l’interessante museo e aver scoperto qualche pezzetto di Strasburgo, possiamo finalmente cenare nel ristorante “il paradiso” situato nella piazza principale della città! Domani ci aspetta un altro lungo viaggio per una bellissima giornata a Reims! 10° giornata: 1°gruppo: Anna Lou e Maria Elena per Manchester Dopo una nottata di riposo, ripartiamo con spirito avventuriero per Manchester.

MANCHESTER Manchester è un borgo metropolitano di 503.127 abitanti del Regno

Unito, che gode del titolo onorifico di città, ed è capoluogo della contea metropolitana inglese della Greater Manchester. Fondata dagli antichi romani come magnum castrum, i suoi abitanti vengono chiamati Mancunians .

Arrivate ci immergeremo nella natura dell’Heaton Park.

HEATON PARK Il più grande parco di Greater Manchester e d'Inghilterra, nonché uno dei parchi più grandi d'Europa. Vi si trova un'antica dimora neoclassica del XVIII secolo, Heaton Hall. Fu ricostruita da James Wyatt nel 1772 e oggi è aperta al pubblico. Ospita un museo e vari eventi. Heaton Park fu ceduto al Manchester City Council nel 1902 dal

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Conte di Wilton ed è regolarmente utilizzato come sede per concerti. Successivamente ci spostiamo a pranzo nel ristorante “Mi and Pho”, dove gusteremo un ottimo panino. Subito dopo ci sposteremo nel cuore della città dove visiteremo il “Manchester Town Hall”.

MANCHESTER TOWN HALL

La Town Hall di Manchester è uno dei monumenti più importanti della città. Il palazzo del municipio è situato in Albert Square e risale all’epoca vittoriana; venne realizzato in stile neo-gotico dall’architetto Alfred Waterhouse e inaugurato nel 1877. Durante la rivoluzione industriale divenne il simbolo della ricchezza di Manchester. Tra le meraviglie di questo palazzo ci sono gli affreschi del pittore Ford Maddox Brown che raffigurano la storia della città, con una sottile ironia. Solitamente è possibile visitare tutte le sale, tra le quali spiccano la Sculpture Hall e la Great Hall intorno al cui soffitto a vetri sono riportati i nomi di ogni sindaco e consigliere della città dal 1838.

Dopo questa lunga giornata, ceniamo al ristorante “Tattu”, tipico giapponese.

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2°gruppo: Lisa e Benedetta nello Champagne Salutiamo Strasburgo e mettiamoci subito in viaggio per questa lunga avventura a Reims, nella quale in poche ore possiamo scoprire tutte le sue meraviglie e arrivare nella…Chamagne-Ardenne! REIMS: LA CITTÀ DEL VINO Reims, è un comune francese di 184.984 abitanti situato nel dipartimento della Marna nella regione della Champagne-Ardenne,regione della Francia nord-orientale. La Champagne-Ardenne si estende su gran parte della regione storica della Champagne; il suo territorio, prevalentemente pianeggiante nella Champagne e collinare nelle Ardenne, è attraversato dai fiumi: Aisne, Senna, Aube, Marna, Serre, e dal Canale delle Ardenne. Il clima nelle Ardenne è caratterizzato da precipitazioni abbondanti, estati calde e inverni freddi, mentre la Champagne è più esposta ai venti umidi occidentali e quindi ha un clima più mitigato e umido.La bassa densità demografica è tipica delle regioni a vocazione agricola che non è riuscita a trattenere importanti flussi migratori verso la capitale; le città principali sono: Reims, il capoluogo, Troyes , capoluogo dell'Aube, e Charleville-Mézières, capoluogo delle Ardenne. IL VINO DELLA CHAMPAGNE Lo champagne è uno dei pochi vini ai quali sia stato attribuito un inventore, l'abate benedettino Dom Pierre Pérignon, anche se sulla

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storia della sua origine esistono versioni differenti. I vini della regione della Champagne erano conosciuti fin dal medioevo; venivano prodotti principalmente dai monaci delle numerose abbazie presenti nella regione, che lo usavano come vino da messa. Ma anche i regnanti francesi apprezzavano molto questi vini, fini e leggeri, tanto da offrirli in segno di omaggio

agli altri regnanti europei. Si trattava però principalmente di vini fermi, quindi senza spuma, e rossi. Le guerre e i saccheggi, che nel 1600 devastarono la regione, causarono la distruzione e l'abbandono delle abbazie e dei conventi, e quindi il decadimento delle annesse vigne. Intorno al 1670, Pierre Pérignon, giovane monaco benedettino, giunse all'abbazia d'Hautvillers, vicino a Épernay, con l'incarico di tesoriere; egli trovò il convento e le vigne in uno stato di totale abbandono e si adoperò per rimetterle in sesto. Il suo lavoro fu indirizzato principalmente alla produzione del vino; da perfezionista qual era, si applicò alla selezione delle uve migliori, ad affinare le tecniche del taglio dei vini, e a preferire una spremitura dolce per ottenere un mosto chiaro anche se da uve a bacca nera. Nacque così, da questo errore, lo champagne! Dopo esserci aperte davanti un mondo tutto nuovo su questa bellissima storia sul vino di Reims possiamo finalmente dirigerci a Parigi. Ma è ora ormai di riposarci per un carico di energie perché domani ci aspetta un lungo viaggio…quindi, giù le briglie e finalmente un po’ di riposo! 11° giornata: 1° gruppo Anna Lou e Maria Elena in Scozia La mattina dopo, ci svegliamo presto verso le 5:00 e con il nostro amato Camper ci rechiamo all’aeroporto di Manchester per prendere il volo per Edimburgo che parte alle 6:45, e in 1 ora arriviamo a destinazione.

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Una volta arrivati, facciamo il chek-in all’albergo, l’Old Town Chambres. Un magnifico hotel appunto nell’Old Town di Edimburgo nel suo centro storico.

EDIMBURGO Edimburgo è una città di 463.543 abitanti del Regno Unito, capitale della Scozia dal 1437 e sede del suo nuovo parlamento dal 1999. La città è situata sulla costa orientale della Scozia e sulla riva meridionale del Firth of Forth, a circa 70 km ad est di Glasgow. La città sorge su di una serie di colline. Le parti storiche della città (Old e New Town), insieme al castello, nel 1995 sono state dichiarate patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. La capitale scozzese è una delle città più visitate della Gran Bretagna con circa 2 milioni di turisti l'anno e a questo successo contribuisce anche il Festival di Edimburgo, che si tiene ogni anno ed è accompagnato da numerose manifestazioni collaterali, inoltre la città sorge su 7 colli e i punti più alti sono: Arthur's Seat, Castle Rock dove si trova il castello, Calton Hill,

Corstorphine Hill, Braid Hills, Blackford Hill e Craiglockhard Hill. Per l’ora di pranzo, mangiamo al ristorante: “New Chapter”

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CALTON HILL Dopo aver degustato un tipico pranzo scozzese, ci dirigiamo nella magnifica “Calton Hill” da dove possiamo ammirare la magnifica panoramica di Edimburgo, una città a 360°.

IL GIARDINO BOTANICO REALE

Il giardino botanico reale di Edimburgo è un importante centro di ricerca scientifica per lo studio delle piante e della loro biodiversità e allo stesso tempo è anche una popolare attrazione turistica. Originariamente fondato nel 1670 in un unico sito come un vero e proprio giardino dei semplici per la coltivazione di specie officinali, oggi ha quattro diverse sedi in Scozia: Edimburgo, Dawyck, Logan e Benmore, ciascuno dei quali con la propria collezione

specializzata, anche se il giardino botanico di Edimburgo rimane il principale. La collezione del giardino botanico reale complessivamente ammonta a più di 15.000 specie di piante, mentre l'herbarium

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conserva 3 milioni di specimen. Ormai è tardi è ora di mangiare qualcosa e di andare dormire, quindi per prima cosa torniamo al nostro hotel, successivamente mangiamo qualcosa nel suo ristorante e

infine andiamo a riposarci un po’.

SAMHAIN, through the winter and the dark. In a country like Scotland, where history and traditions are mixed up together, an important meaning is given to Samhain, which is celebrated online 31st October. Its origins are from an ancient celtic festivity that was celebrate on the 31st October’s evening until 1st November’s evening in Scotland, Wales, Ireland. This period signed up the and of the summer, with its shining part of the year, and it gets in the dark part until may, when they celebrate Beltan, the festivity of the summers’s start. Every Scottish tradition is a little bit supernatural: they believed that supernatural creatures, in Samhain, walked down the streets like normal people. On 31st October all the Scottish people leave on the table of the kitchen some food for ghosts and monsters and they tell each other horror stories about the ancients.

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Samhain is believed to have Celtic pagan origins and there is evidence it has been an important date since ancient times. The Mound of the Hostages, a Neolithic passage tomb at the Hill of Tara, is aligned with the Samhain sunrise. The fire, in Samhain, is one of the main elements.

Ancients thought that the fire has healing powers, so it was used for a lot of rituals. The fires were also linked to divination rituals to predict the future of those present, especially in regard to death or weddings. For this purpose he used even the food: an old tradition linked to Samhain was peeling an apple in one continuous line and then throw the peel over your shoulder: once landed, it would reveal the initial of the name of the groom / bride. They stand around a bonfire, and one a time they walk through it. Another divination ritual was done with walnuts: a couple threw two nuts in the hearth. If burned nuts remaining whole then the pair would remain united, while if the shell broke through the flames would have happened the other way.

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With the spread of Christianity, Samhain has not ceased to exist but on November 1st was transformed into the All Saints Day. Over time Samhain became All Hallows Eve, Scottish term for Halloween, which spread then throughout the world and especially in the US, where he assumed his macabre forms today and very commercial.

2° gruppo: Lisa e Benedetta nella capitale francese 1°giornata a Parigi:

La mattina seguente, con tutte le energie in carica, ancora un po’ assonate, ci dirigiamo verso Parigi. Dopo qualche ora lasciamo “Camper” e ci prenotiamo per 2 notti l’hotel “Molitor Paris”. Inizia così anche per noi una lunga giornata alla scoperta di Parigi, e subito decidiamo così, per non farcelo mancare, i museo di Louvre!

MUSEO DI LOUVRE Il Musée du Louvre, il Museo del Louvre di Parigi, vanta il primato di essere il museo più visitato al mondo, con i suoi circa 9 milioni di visitatori all'anno, ed è definito da molti anche come il più bel museo del mondo. Quel che è certo è che si tratta di uno tra i più famosi musei del mondo, con un'area espositiva di circa 70.000 metri quadrati, e che si tratta certamente del più grande museo di Parigi, al terzo posto per grandezza al mondo.

Il Palazzo del Louvre, ossia l'edificio che ospita il Museo del Louvre, sorge maestoso nell'arrondissement 1, nel cuore di Parigi, tra la Senna e Rue de Rivoli, in un luogo dove un tempo era stata edificata una fortezza e dove, successivamente, Francesco I, nel 1546, aveva fatto costruire un palazzo che veniva abitato solo saltuariamente dai sovrani, costruzione che in seguito era stata integrata con l'ala

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occidentale e l'ala meridionale. Fu Filippo II il sovrano che diede il via all'opera architettonica iniziale come fortezza, tra il 1190 e il 1202, con i lavori di costruzione che si svolsero durante la dinastia dei Capetingi, per difendere Parigi dai Normanni.

In realtà il Palazzo del Louvre come si presenta oggi è il frutto di svariati interventi messi in atto nel corso dei secoli; ad esempio, l'edificio fu ampliato in modo consistente nel 1358, sotto Carlo V, per ricavarvi una residenza reale con tanto di mura difensive. Il Palazzo del Louvre, nel 1594, sotto Enrico IV, fu unificato con quello delle Tuileries e, dopo la Rivoluzione francese, il suo utilizzo fu destinato a quello di museo, con esposizione al pubblico della collezione reale nel 1793. Dopo aver visitato “il Luovre” e dopo esserci fatte incantare, ritorniamo in albergo nel quale come piatto del giorno c’è ad aspettarci un prelibato “Buffet di Lumache”

12° giornata: 1°gruppo: Anna Lou e Maria Elena per Dublino Sono le 7:00 è ora di partire per l’aeroporto di Edimburgo per dirigerci a Dublino. Il volo parte alle 8:00 e arriva alla meta alle 9:00, tra una cosa e l’altra si fanno le 11:30 e con il tempo per arrivare nel centro della città si fa 12:00. Arriviamo all’hotel, “Renaissance Hotel”, per posare le valigie e fermarci per pranzo.

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DUBLINO Dublino, è la capitale della Repubblica d'Irlanda, oltre che la città più grande e popolata, non solo del paese, ma di tutta l'isola. Gli abitanti sono complessivamente 567 422. La città è in continua espansione urbanistica ed economica da qualche decennio, e contribuisce al PIL della Repubblica con 60 miliardi di euro. Fondata dai Vichinghi come

centro per il commercio di schiavi, la città è situata sulla foce del fiume Liffey, al centro della costa orientale dell'isola e di quella che oggi viene chiamata Dublin Region, affacciata sul Mar d'Irlanda. È stata la capitale irlandese sin dai tempi medievali. La Città consiste nella zona amministrata dal Dublin

City Council assieme ai contigui sobborghi un tempo appartenenti alla Contea di Dublino ed ora divisi tra le contee di Dun Laoghaire-Rathdown, Fingal e South Dublin. La Greater Dublin Area si compone di quanto sopra assieme alle contee di Kildare, Meath e Wicklow.

Il pomeriggio andiamo a visitare la famosissima e prestigiosa fabbrica di birra Guinness. In seguito ci spostiamo nel ristorante dove cenare, “Koh”.

CURIOSITIES

GUINNES STOREHOUSE, DUBLIN.

Located in the heart of the St. James's Gate Brewery, the Guinness Storehouse is Ireland's most popular tourist attraction. It's the home of the Black Stuff, the heart of Dublin and an unforgettable start to your Irish adventure. The journey begins at the bottom of the largest pint glass and continues up through seven floors filled with interactive

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experiences that fuse our long brewing heritage with Ireland's rich history. At the top, you'll be rewarded with a pint of perfection in the world-famous rooftop Gravity Bar.

The glass atrium is a stand at the very bottom of the world’s largest pint glass. The Atrium takes visitors

through seven storeys of Guinness heritage and history; from production and the ingredients, recipe and craft of brewing; to transportation and distribution; as well as advertising and sponsorship.

Guinness Brewery Tour is the best way to see the fascinating

exhibitions within the Guinness Storehouse is to join a free Guinness Brewery Tour. Be led by one of the tour guides and up the seven floors. You'll be told the tales of how Guinness was made, its origins and painstaking brewing process and how its evolved over time.

End on a high, literally, at Gravity Bar, the Guinness Storehouse’s very own bar – and an experience in itself. At the seventh story, Gravity Bar boasts 360° panoramic views over Dublin and you can sit back and enjoy the vista and a complimentary pint of the dark stuff, too. Souvenir Shop

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Don't leave without exploring the vast souvenir shop to take something back home with you as a memento of your amazing Guinness experience, from pint glasses, to mugs; t-shirts and rugby balls - there are a wide range of options for presents or if you fancy something for yourself.

HISTORY:

The building in which the Storehouse is located was constructed in 1902 as a fermentation plant for the St. James's Gate Brewery. The building was designed in the style of the Chicago School of Architecture and was the first multi-storey steel-framed building to be constructed in Ireland. The building was used continuously as the fermentation plant of the Brewery until its closure in 1988, when a new fermentation plant was completed near the River Liffey. In 1997, it was decided to convert the building into the Guinness Storehouse, replacing the Guinness Hop Store as the Brewery's visitor centre. The redesign of the building was undertaken by the UK-based design firm Imagination in conjunction with the Dublin-based architects firm RKD, and the Storehouse opened to the public on 2 December 2000.

2° gruppo: Lisa e Benedetta nei giardini francesi Dopo aver visitato il Louvre, la mattina andiamo a fare una passeggiata nei meravigliosi giardini che si distendono sotto la Torre Eifell, a Parigi, gli Champs de Mars.

CHAMPS DE MARS Campo di Marte, in francese Champ de Mars, è un celebre e vasto

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giardino pubblico di Parigi che si trova sulla riva gauche, tra la Tour Eiffel a nord-ovest e l'École militaire a sud-est. Commissionato dal re Luigi XV per scopi militari, il parco prende il nome dal Campo Marzio romano, un omaggio al dio della guerra. Utilizzato durante la Rivoluzione Francese come luogo adibito alla celebrazione e alla

commemorazione, Campo di Marte nel corso del tempo è stato teatro di importanti avvenimenti come la "Fête de la Fédération" del 14 luglio 1790, da allora divenuta festa nazionale. Trasformato in giardino tra il 1908 e il 1920, Campo di Marte è molto frequentato da turisti e parigini, i quali vi si recano per rilassarsi ammirando la Tour

Eiffel. Inoltre, all’interno del giardino si trovano il "Monumento dei diritti dell'uomo e dei cittadini", realizzato nel 1989 in occasione del bicentenario della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino dallo scultore Yvan Theimer, e il "Mur pour la Paix", monumento che celebra la pace realizzato da Clara Halter e Jean-Michel Wilmotte.

Per pausa andiamo al ristorante “Epicure”, il pomeriggio dopo un appetitoso pranzo ci dirigiamo verso il “museo degli impressionisti”. Terminata la gita finalmente un po' di riposo, domani ci aspetta un lungo viaggio per tornare nella nostra Roma, lasciando queste meravigliose avventure. Per sera, ci concediamo una sostanziosa cena in hotel.

MUSEO DEGLI IMPRESSIONISTI Museo d’Orsay, si trova in Francia a Parigi. L'edificio fu costruito dall'architetto Victor Laloux a partire dal 1898 dove in precedenza sorgevano una caserma di cavalleria e il vecchio Palazzo d'Orsay; la stazione ferroviaria “la gare d’Orsay”.I lavori furo no terminati dopo soli due anni, perché la stazione fosse pronta per l'Esposizione Universale del 1900. Celebre per i numerosi capolavori dell'impressionismo e del post-impressionismo espone opere d'arte create tra il 1848 e il 1914 di

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famosissimi autori come Monet, Manet, Renoir, Cezanne e Degas e le sue collezioni comprendono pitture, sculture, oggetti d'arti decorative, fotografie, medaglie, disegni e stampe.

FRENCH CULTURE:

French culture is derived from a mix of Celtic elements, greek-Roman and Germanic. The monuments, especially the Roman period are numerous and include the amphitheater in Arles, the arenes in Paris and the aqueduct at Pont du Gard. During the Middle Ages it developed a great cultural power, entrusted to the monks and academics, but then spread, around the eighteenth century, under the aristocratic and royal patronage. In fact, the culture became accessible right from that period, when the bourgeoisie rose up and developed. This century saw the birth of the Enlightenment, the urge to inquire and investigate. Cultural activities were concentrated in Paris, although cities such as Aix-les-Bains, Lyon lived a vivid situation. French culture has determined deeply the Western world, especially in the arts and letters; in the XVI, XVII and XVIII the royal family promoted the development of culture so much that the French court began to attract the most talented artists of Europe. In the twentieth century, the film took on a leading role on the world stage, especially in the '60s with the nouvelle vague, represented by directors such as Jean-Luc Godard, Francois Truffaut and Alain Resnais.

French literature has a long and remarkable tradition; flourished in the sixteenth century and the Renaissance such as the poet Pierre de Ronsard, the humorist Rabelais and Michel Montagne gained international recognition. The seventeenth century was drawn from the works of Voltaire, Diderot and Rousseau, in particular those philosophical; but these artists contributed in a fundamental way to all kinds. Milestones are also the writings of Emile Zola and Alexander Dumas. Painting has seen develop here one of his greatest movements, the impressionist artists such as Monet, Manet, Renoir, Cezanne and Degas. Among the sports, the French love football, cycling, rugby and basketball. The official language is French, belonging to the group of Romance languages derived from Latin. The Catholic religion is the most followed, but there are minorities of Muslims and Jews.

13° giornata: Roma stiamo tornando! Dopo un piacevole risveglio, con una deliziosa colazione all’hotel, fornita con di tutto e di più, ci spostiamo al Trinity College.

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TRINITY COLLEGE Il Trinity College di Dublino è un prestigioso istituto d'istruzione a livello mondiale, tra i più antichi d'Irlanda. L'istituzione, il cui nome ufficiale per esteso è College of the Holy and Undivided Trinity of Queen Elizabeth near Dublin, nasce

ufficialmente nel 1592 con la fondazione ad opera del Trinity College si dichiara un ente separato dall'Università di Dublino ma, essendone l'unico organismo, le due istituzioni vengono considerate come un corpus unicum. Il college si trova al centro di Dublino, in College Green, di fronte ad una filiale della Bank of Ireland, un tempo palazzo del Parlamento irlandese. L'università si estende su un'area di 220.000 m², includendo il complesso principale del college e il Trinity Technology and Enterprise Campus. La biblioteca al suo interno comprende circa cinque milioni di testi ed un'importante collezione di antichi manoscritti, fra cui il famoso Libro di Kells. Inizialmente fu un college riservato ai protestanti, ma i Cattolici furono ammessi a partire dal 1793; le donne invece soltanto a partire dal 1904. Tra gli ex studenti del Trinity College ci sono Samuel Beckett, Oscar Wilde, Edmund Burke e Oliver Goldsmith; le statue degli ultimi due si trovano all'esterno dell'ingresso.

Così terminata la gita per pranzo, andiamo a mangiare al Mulberry Garden, un magnifico e chic ristorantino, nel centro di Dublino. Per il pomeriggio ci dirigiamo in aeroporto per incontrarci con Lisa e Benedetta a Parigi, ci aspetta un lungo viaggio per la nostra Roma!

DOPO QUALCHE ORA… Siamo a Parigi! Abbiamo raggiunto Lisa e Benedetta che ci aspettano con il sorriso in faccia. Che città meravigliosa! Ma si è gia fatto tardi..corriamo in aeroporto! Allacciamoci le cinture e..Roma stiamo arrivando!

E ora siamo di nuovo a Roma, la nostra splendida città, cuore di dove viviamo, e finalmente dopo un lungo viaggio possiamo riprendere i nostri ritmi…ci manca un po' la nostra avventura ma tutto finisce e

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così anche questo viaggio, che ci ha insegnato come ogni popolo conserva le sue culture e tradizioni che lo rende unico, e come in poco nel nostro piccolo siamo così uguali ma così diversi. Lo porteremo sempre nel cuore! Anna Lou Valentini, Maria Elena Cascone, Lisa Romualdi, Benedetta

Omazzoli.

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Viaggiando per l’Europa del nord-

ovest (a cura di Lavinia Monaco, Katrin Olivieri, Giorgia Grispello, Valeria Gifuni, Alessandra Annunziata e Alice Bellini)

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Introduzione:

Il nostro gruppo, Valeria, Lavinia, Giorgia, Alessandra, Alice e Katrin va a Monaco con l’aereo partendo da Roma. Arrivato il gruppo si suddivide in quattro sottogruppi: Lavinia e Valeria si dirigono a Nord visitando Svezia, Finlandia e Norvegia. Poi, Katrin e Alessandra andranno ad Ovest visitando Belgio e Paesi Bassi, sempre a Ovest andrà Alice per vedere la Danimarca. Infine Giorgia andrà in Germania. Alla fine il gruppo si ritroverà ad Amburgo per poi ritornare a Roma.

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Lavinia, Alessandra, Katrin, Valeria, Giorgia e Alice hanno preso l’aereo per Monaco a Fiumicino e sono pronte per vivere un’avventura strabiliante per visitare città e divertirsi!

Siamo appena atterrate all’aeroporto internazionale di Monaco: Franz Josef Strauss. Abbiamo volato con l’Alitalia per tre ore e un quarto e tra poco ci dirigeremmo all’albergo, situato nel centro di Monaco: Bayericher Holf. Successivamente andremo a mangiare in una celebre birreria, nonché una delle sette fabbriche di birra storiche in città, Holfbrauhaus. Qui mangeremo deliziosi piatti tipici della Baviera, come primo lo Spazrle, come secondo lo stinco di maiale tipico di questa zona accompagnato da un po’ di Prezel e per terminare uno Strudel. Poi andremo ad affittare le bici nel Rose biketown per fare un giro nella prima piazza principale della città, Marienplatz e dopo di che nel secondo parco più grande d’Europa, il Giardino Inglese. Più tardi, infine ritorneremo in hotel per cenare ed andare a dormire.

(nella foto il Giardino Inglese nel centro di Monaco)

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Il giorno dopo ci svegliamo e andiamo a fare una tipica colazione bavarese in un bar davanti l’albergo dove mangeremo delle salsicce bianche di vitello in brodo e un po’ di Weiss beir…che bontà!

Non abbiamo mai provato una colazione del genere, proprio diversa da quella che mangiamo normalmente tutti i giorni!

Poi dopo essere ritornate in albergo, aver fatto le valigie ed essere ed essere ritornate all’aeroporto, il gruppo si divide: Valeria e Lavinia partiranno per le terre del Nord, Katrin e Alessandra visiteranno Belgio e Paesi Bassi, infine Alice andrà in Danimarca e Giorgia in Germania.

Dopo essersi salutate, Valeria e Lavinia vanno a prendere l’aereo per Copenaghen. Dopo molte ore di volo finalmente siamo atterrate all’aeroporto di Kastrup, poi arriviamo al ponte di Øresund e là prendiamo un’autobus per attraversarlo. Una vista mozzafiato, veramente stupefacente! Questo ponte oltre ad essere considerato il più lungo d’Europa è anche, secondo noi, uno dei più belli.

(nella foto il ponte di Øresund che collega la Danimarca

con la Svezia)

Finalmente eccoci arrivate alla stazione di Malmo Centralen. Appena uscite non possiamo fare a meno di non notare il grattacelo di Santiago Calatrava, con i suoi 190 metri, il Turning Torso sembra girarsi su se stesso. Poi andiamo nella piazza più importante della città, Stortoget, dove si affacciano i palazzi austeri. Dopo di che prendiamo un taxi per la piazza di Gustav Adolfs torg, un grande spazio aperto con alberi e giardini. Sono ormai le 17:00 e non abbiamo ancora fatto pranzo così un’idea persuade entrambe, perché non andare in una caffetteria per

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mangiare un boccone? Oltre ad essere molto affamate siamo molto stanche dopo il nostro lungo traggitto di oggi. Così ci dirigiamo immediatamente ad Hollandia, un’antica pasticceria del 1903. Qui mangiamo alcuni pasticcini tipici di Mälmo e una tazza fumante di cappuccino schiumoso, che delizia!

Infine facciamo un salto allo Slottparken, area verde della città, al cui interno si trova la libreria di Stato. Poi andiamo all’hotel Renaissance dove posiamo le valige, facciamo cena e andiamo a dormire.

(nella foto il Turning Torso a Mälmo)

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The Øresund Bridge

The Øresund Bridge connects Sweden to Denmark, in two cities, Malmö and Copenaghen, sharing together tradition and culture. It is the longest bridge in Europe! Since 2000, il was built a street on the bridge. Øresund, a lenght of 16 kilometres, consists of two levels : on the upper traveling cars and other vehicles, the one below of trains. The construction is finished three months earlier, in August 1999. It was inaugurated on 1 July 2000 in the presence of the King of Sweden Carl XVI Gustaf and Queen Margarethe II of Denmark.

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Ci siamo appena svegliate e sono già le nove quindi ci dobbiamo affrettare per andare a Stoccolma, la capitale della Svezia. Abbiamo lasciato il nostro hotel e dato che la capitale non è lontana da Malmö abbiamo deciso di andarci con la macchina. Il viaggio è terminato ed è stato corto rispetto a tutti i viaggi in aereo, infatti è durato solo 1 ora. Possiamo stare a Stoccolma per poco tempo perché poi ci dirigeremo a Oslo, la capitale della Norvegia. Per prima cosa stiamo andando nel nostro residence, per cambiare dato che fino ad ora siamo stati in vari hotel. Il nostro residence è molto bello e non vediamo l’ora di andarci! Sta nel centro e si chiama Biz Apartment Gärdet. Siamo appena entrate ed è molto carino e confortevole ed è anche molto conveniente. Appoggiate le valigie abbiamo deciso di andare un po' in giro per scoprire e vedere qualcosa di più su questa città. Le case sono molto graziose e colorate rispetto a Roma. C’è inoltre molta vegetazione e abbiamo saputo dalla proprietaria del nostro residence che è stata costruita su quattordici isolotti. Ormai si è fatta ora di pranzo quindi stiamo cercando un posto dove mangiare e soprattutto assaggiare i piatti tipici di questa magnifica città. Abbiamo deciso di andare a “Il Pelikan” un ristorante tipico svedese. Siamo appena entrate e ci hanno dato subito un tavolo e i menu. Per assaggiare abbiamo preso il “PYTT I PANNA” un tortino tipico svedese a base di carne di maiale accompagnato con le patate, infine abbiamo deciso di prendere un dolce, La semlae della pasta ripiena di panna alle mandorle. Una volta finito il pranzo ci stiamo organizzando per andare a visitare qualche monumento o qualche museo. Stiamo andando al palazzo reale dove tuttora si svolgono delle udienze e riunioni. Per fortuna molte sale sono aperte al pubblico quindi vogliamo, naturalmente, vederle. Da fuori è grandissimo ma da dentro è soprattutto bello. Le sale sono grandissime, con moltissimi dipinti e i lampadari sono bellissimi. insomma se doveste andare a Stoccolma consigliamo di andare a vedere il palazzo reale. Una volta uscite, stiamo decidendo cos’altro andare a vedere dato che si sono già fatte le quattro e mezza. Adesso ci stiamo dirigendo al museo Vasa. Appena entrate abbiamo visto una nave da pirata, stupenda! Per circa due tre ore siamo state a vedere quella nave e ora si sono fatte le otto. Perciò stiamo andando a mangiare in un ristorante qui vicino, “Saluhallen” dove abbiamo preso della carne di maiale al forno, buonissimo. Dopo di che stiamo andando nel nostro residence per andare a dormire visto che domani ci aspetterà un’altra giornata, però a Oslo.

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(nella foto il palazzo reale di Stoccolma)

Ci siamo appena svegliate e sono le otto. Stiamo preparando le valigie perché andremo ad Oslo con l’auto. Una volta pagato per la notte al residence e preso il caffè siamo salite in macchina. Non vedevamo l’ora di andare ad Oslo, la capitale della Norvegia. Il percorso è ancora lungo abbiamo appena superato il confine. Finalmente siamo arrivate nella capitale e stiamo andando nell’hotel dove abbiamo prenotato per appoggiare le nostre valigie. Il nostro hotel si chiama Clarion Hotel Royal Christiania. È molto grande e moderno e soprattutto conveniente. Una volta appoggiate le valigie abbiamo deciso di andare a chiedere informazioni in giro per visitare tutti i posti di Oslo. Abbiamo circa un giorno e siamo impazienti di trascorrerlo. Per prima cosa stiamo decidendo un posto dove andare. Una persona del posto ci ha consigliato di andare a vedere la galleria nazionale. Abbiamo deciso di andarci e ora ci siamo incamminate. I palazzi, le case, le strade sono tutte molto belle. Eccoci arrivate non vediamo l’ora di entrarci, perché dentro ci sono molti dipinti famosi. Una volta presi i biglietti siamo entrate ed era uno spettacolo. C’era tantissima gente e non ci stupisce perché da tutti i dipinti che c’erano… insomma stupendi! Quello che ci ha più stupito è stato “l’urlo” di Edvard Munch. È ormai passata un’ora ed è mezzogiorno. Vogliamo vedere un altro museo per poi andare a mangiare. Sulla nostra cartina c’è il museo delle navi vichinghe che ci sembra molto interessante quindi abbiamo deciso di andare a vederlo. Una volta arrivate e preso il biglietto siamo entrate. All’interno c’erano moltissime navi alcune più grandi altre più piccole. È stato molto interessante ma si sono fatte le due quindi è meglio andare a mangiare. Una volta scelto il ristorante, HåndverkerStuene, ci siamo avviate. Eccoci arrivate e abbiamo molta fame. Abbiamo preso

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del pollo con una salsa tipica norvegese, una ricetta secreta, ed infine un dolce, la lukket, una torta di marzapane con panna montata, una vera delizia! Dopo aver mangiato siamo andate a vedere i vari negozi un castello, costruito per proteggere Oslo. Si trova sul lato del porto e lì vicino c’è il Museo Norvegese della Resistenza Norges Hjemmefront Museet. Dopo, oramai erano le quattro siamo andate in hotel per prendere le valigie dato che dovevamo andare via. abbiamo preso le valigie ed ora ci dobbiamo dirigere in Finlandia percorrendo le Alpi.

(nella foto qui accanto l’opera di Edward Munch)

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I PYTT I PANNA

Ingredients for 2 people:

-5 potatoes

-50 gr of butter

-2 golden onions

-150 gr beef meat

-200 gr of bacon or pancetta into cubes

-2 eggs

-1 red beet

-salt and white pepper

PREPARATION:

Boil the potatoes in salted water for a short time, so that they are cooked but firm. Meanwhile, in a skillet, fry the diced onions with butter into chunks(20-30 gr). Drain the potatoes and put them in the pan where the onions are continuing to simmer and season with salt. While the potatoes are cooking along with the onions, fry the bacon in another pan with a little butter, and when it becomes transparent, add the meat cu tinto cubes always. When the meat and becon are ready, put everything into the pan with the potatoes and onions, dates a nice sprinkling of white pepper and continued cooking over low heat for a few minutes. Cook the eggs in another pan(always using the butter). Cut the beets and place them on the plate, and when he’s ready, also put the egg\eggs and pytt the cream.

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Ieri siamo partite da Oslo alle cinque e oggi siamo quasi arrivate a destinazione. Ormai sono passate molto ore e siamo arrivate al confine con la Finlandia. La nostra destinazione è Ivalo, conosciuta per l’aurora boreale. Eccoci arrivate e adesso stiamo andando nel nostro hotel di quattro stelle, kuitahippu. Quando entriamo vediamo subito che l’albergo è molto affollato e la nostra stanza è la 212. Dobbiamo posare le valige e fare colazione…abbiamo un certo languorino nello stomaco! Così ci dirigiamo al bar dell’albergo e ordiniamo due belle cioccolate calde fumanti! Adesso andiamo a vedere le varie strade della città e poi ci fermeremo in un negozio di souvenir. Sono già passate 2 ore e stiamo passeggiando per un parco nei pressi della zona del nostro hotel, arriva l’ora di pranzare. Stiamo nella sala da pranzo dell’hotel e ci hanno appena portato i menu. Per assaggiare un piatto tipico del Paese abbiamo deciso di prendere il fegato di anatra, veramente buonissimo anche se a sentire il piatto può sembrare un po’ strano. Dopo pranzo andiamo ad un lago lì vicino, Inari.

(nella foto il lago d’Inari)

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Questo lago offre un paesaggio veramente suggestivo. Dopo aver scattato qualche foto abbiamo deciso di metterci a pescare, proprio là accanto ad un masso c’erano due canne da pesca allora abbiamo pensato, e perché no? Dopo di che siamo tornate all’albergo e abbiamo mangiato lo stufato di renna, anche se al dire il vero non ci è piaciuto molto…infine abbiamo inoltre assaggiato un dolce alla cannella, il korvapuusti. In seguito abbiamo preparato le valige per il giorno seguente e siamo andate a dormire.

(nella foto il tipico dolce finlandese korvapuusti)

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KORVAPUUSTI

Un typipique dessert de la Finlande est sûrement le korvapuusti.

RECETTE

ingrédients:

-1 kg de farine

-500 gr de lait

-50 gr de levure

-1 oeuf

-2 dl de sucre

-un peu de sel

-beurre

-un peu de cannelle

Chauffer le lait et puis unir les oeufs, sucre et sel. Après ajouter aussi le moitiè de la farine et le leuvre, puis ajouter le beurre. Faire reposer le mélange pour 1h. Ensuite étendre le mèlange jusqu’à obtener une follie feuille d’un centimetre et brosser avec le beurre, le sucre e la cannelle le dessert. Enfin couper en forme de “v” et faire des émerillons e les mettre dans le four.

Nos desserts sont prêts! Bon appétit!

Les brioches à la cannelle sont l’une des recettes plus traditionnelles de la pâtisserie finlandaise. La recette est, en fait, l’une des patisseries finlandaises les plus renommés. Des moyoens Korvapuusti, claque sur l’oreille. Avec un peu de fantasie, le petit gâteau ressemble, en fait, à une oreille, En plus de la forme, une deuxièm particularité de ce gâteau est d’utiliser la cordamone, une épice d’origine indienne, inconnu des bon bons. L’origine est finnois, mais il y a beacoup de

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variations dans tout l’Europe du Nord: en Allemangne il y a Franzbrötchen, Suède sur Kannelbulle, en Norvège le Skillingsbolle.

Il giorno seguente ci siamo svegliate molto presto per prendere l’aereo per Helsinki. Arrivate in città, dopo molto ore di volo, ci mettiamo subito in taxi per raggiungere l’hotel Klaus K. Qui poggiamo subito le valigie, ci mettiamo in ordine e ci dirigiamo in un piccolo ristorante di fronte, un boccone al volo e andiamo a scoprire la favolosa Helsinki!

Ci dirigiamo subito al parco Kaisaneimi dove vediamo tantissimi scoiattoli correre di qua e di là! Una buona parte del parco è coperto

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dal giardino botanico universitario dal 1828, le cui serre sono allestite con esibizioni legate al mondo naturalistico. Dopo di che andiamo alla cattedrale luterana Tuomiokirkko, un’edificio di stile neoclassico.

Sono già le 20:00 e andiamo con un autobus all’albergo dove facciamo cena e ci riposiamo per prepararci al giorno seguente, quando partiremo per Amburgo per rincontrare tutto il gruppo.

Katrin e Alessandra sono appena atterrate all’aeroporto di Liegi.

Siamo appena arrivate in Belgio, tra le numerose città da visitare la nostra prima tappa sarà Liegi, così ci dirigiamo verso il nostro albergo. Dato che è ora di pranzo andiamo a cercare un ristorante. Dopo un po’ di tempo ne abbiamo trovato uno. Liegi ha una varietà gastronomica tutta da gustare. Ci sono molti tipi di piatti, tra cui lo stufato di carne cotta nella birra, le cozze e le patatine fritte poco cotte. Alla fine abbiamo deciso di ordinare lo stufato di carne e le cozze.

Sazie di questo buonissimo pranzo, camminando per le vie di Liegi abbiamo attraversato il fiume Mosa con sopra una bellissima struttura costruita nel 1901: il ponte di Fragnee, da li, siamo tornati nel nostro

(Nella foto il parco Kaisaineimi)

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albergo dove abbiamo poi passato il resto della serata, adesso andiamo a dormire.

Sono le 8:00 del mattino e siccome il tempo stringe stiamo lasciando Liegi per dirigerci con il treno verso Bruxelles dove visiteremo tanti bei monumenti, tra questi la gustosa Galleria del Cioccolato. Appena abbiamo sentito di questa galleria ci siamo subito recate in quel posto cosi detto magico da persone che l’hanno già visitato. Un museo unico che ci trasporterà in un mondo squisito per chi ama il cioccolato belga, a due passi dalla Grand Place di Bruxelles. Questa bellissima avventura non solo ci farà gustare tanta e buona cioccolata belga, ma ci insegnerà anche come si fanno le bontà che ci gustiamo ogni giorno. Così dopo aver visitato la galleria del cioccolato, dato che è lì vicino andiamo a visitare anche la Grand Place. Fortunatamente abbiamo incontrato dei turisti che stavano ascoltando una guida che raccontava la storia della Grand Place, così ci siamo uniti a loro. Iniziò così: la Grand Place di Bruxelles è considerata una delle più belle piazze del mondo. Ogni visita a Bruxelles dovrebbe iniziare da qui, di mattina, quando c’è il mercato dei fiori, o di sera, con le luci gialle che creano atmosfera. È ormai sera così ci dirigiamo nel nostro albergo per riposarci.

(nella foto la Galleria del Cioccolato)

Adesso stiamo andando a prendere l’aereo per Anversa. Appena arrivate andiamo subito a visitare la città. Anversa è un importante porto ed al suo interno vi è un grande mercato di pesce, uno dei più forniti al mondo. Ora ci dirigiamo alla casa di Rubens, un grande pittore olandese del XVII secolo. Era molto interessante. Finito questo giro prendiamo un pullman e ci avviamo verso i Paesi Bassi lasciandoci alle spalle il Belgio e tutte le sue meravigliose città. Appena scese dal pullman rimaniamo stupite dalla sequenza di quei bellissimi grattaceli

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di Amsterdam dove andremo ad alloggiare nel nostro hotel. Come tutti sanno i tulipani sono il simbolo dell’Olanda e il posto migliore per ammirarli è Keukenhof, un parco che ne racchiude più di 7 milioni da bulbo. Dopo una piccola pausa ci dirigiamo verso fotomusem, uno dei musei di fotografia più belli al mondo! Lo shop è fornitissimo, troviamo stampe e gadget vari, insomma…avremo proprio l’imbarazzo della scelta. Alla fine sono già le 20:00 così andiamo al nostro hotel per fare cena e dormire.

(nella foto Keukenhof, un parco che contiene più di 7

milioni di tulipani a Lisse)

Il giorno dopo ci svegliamo e dopo una veloce colazione ad un bar vicino l’albergo andiamo subito a prenotare delle biciclette al negozio Mec Bike per fare una passeggiata nella quale visiteremo piazza Dam, il palazzo reale, il quartiere a luci rosse e per terminare i canali.

Ormai è tardi e abbiamo una gran fame così andiamo in un ristorante dove ordiniamo vari piatti tipici dei Paesi Bassi. Gli olandesi sono veramente ghiotti di tutti i prodotti di mare: trota, salmone granchio e gamberetti a volontà! Scegliamo di prendere ciò che ci stuzzicava di più, ovvero gamberetti e del salmone al limone. Dobbiamo dire che è stato un pranzo davvero squisito e siamo veramente soddisfatte. Dopo di che riprendiamo le biciclette e dopo aver visitato piazza Dam ci dirigiamo verso il palazzo reale, maestoso e imponente. Il corpo centrale del palazzo è sormontato da una cupola a pianta esagonale e a sua volta da una banderuola, simbolo di Amsterdam. Stanche ma felici torniamo in hotel dove ci riposiamo per un bel po’ in vista della giornata di domani. Adesso abbiamo finito di riposarci e stiamo andando nella sala da cena dell’albergo, dopo di che andiamo a letto.

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Ormai è mattina. Ci dispiace molto di lasciare Amsterdam ma le belle coste e il mare ci aspettano! Prendiamo un po’ di pane, burro e marmellata, facciamo le valige e siamo già in aereo dirette alle isole Frisone. Le isole Frisone Occidentali sono una serie di isole dei Paesi Bassi situate tra il Mare del Nord e il Mare di Wadden. Quelle maggiori sono, da ovest ad est: Texel, Vlieland, Terschelling, Ameland e Schermonnikoog. Queste isole sono ricche di flora e di fauna: ampie spiagge, vaste dune e zone paludose, pascoli e persino foreste di conifere. Popolata da mammiferi marini come la foca comune e quella grigia e da molti uccelli migratori.

Dopo averle visitate pranziamo in un piccolo bar lì. Adesso sono le 22:00 così ci dirigiamo in un piccolo hotel là vicino. Dobbiamo riposarci perché domani ci aspetterà una giornata molto intensa perché andremo ad Amburgo per rincontrare tutto il gruppo. Questo viaggio ci è piaciuto moltissimo e non dimenticheremo mai i bellissimi posti che abbiamo visto, dai monumenti ai paesaggi naturali. Un’esperienza straordinaria!

(nella foto l’isola Schermonnikoog)

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Anne Frank:

Anne Frank was a Jewish girl during world war second was forced into hiding to escape the nazis.She live seven other companions in the house at the back together Anne at Prinsesengracht 263 in Amsterdam.After two years these illegals are discovered and deported to concentration camps.Her father Otto Frank, the only one of the eight tenants survive also the diary Anne wrote while hiding will make it famous in the past period in the world.

The return of the father:

Otto Frank is the only one of the eight people in hiding to survive the war. During his long journey back in Holland he learned the news of the death of his wife Edith.Daughters do not know anything yet, but still hopes to see them again. At the beginning pg June arrives in Amsterdam and went immediately to the home of Jan and Miep Gies, where he stayed for the next seven years.Otto Frank tried to find her daughters, but in July he learns that both died of disease and starvation in Bergan-Belsen. Miep Gies gave him the Anne’s diary papers. Eight law and comes to know different un’Anne deeply impress.

Anne’s diary:

Just before going into hiding, Anne receives a diary as a gift fot his birthday. Immediately starts writing and during the period spent in hiding in the secret notes the events and speaks of itself. The diary is the great comfort. Anne also writes short stories and keeps track of quotes from famous writers in a special notebook of “fine phrases”. When the Dutch education minister launched an appeal through the English radio station, asking them to keep diaries of the period of wae, an it conceives the idea to turn her diary into a novel titled “the secret”. So ensure begins to rewrite entire songs, but before you can accomplish this regard is discovered along with other illegal immigrants and arrested. Anne wrote in her diary that after the war she inteded to became a writer or a journalist and published her diary in the form of the novel. Some frieds convinced Otto that the diary is a document of great value and expressiveness. June 25 1947, the diary is published in an edition of 3000 copies. Followed by countless prints, tradution a theater and film adaptation. The story of anne Frank became known around the world. Over the years, Otto Frank responds to thousands of letters from people who have read the diary of his daugher. 1960 Frank

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house as museum, Otto Frank takes part until his death in 1980, the activities of the Anne Frank house, pledging to promote human rights and respect.

Lo stampott:

À Amsterdam durant le saison de Noel le ne peut pas manquer Stamppot.

La recette est très simple.

Ingredients:

-1,2 Kg de pommes de terre.

-6 tranches de bacon.

-400 g de endive

- 200 ml de lait

-1 cuillère à soupe de sel

Préparation:

éplucher, couper et bouillir pour 20 minutes les pommes de terre. Frire les tranches de bacon dans une poele et puis les couper. Ensuite écraser les pommes de terre, ajouter le lait et melanger. Puis laver et

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couper les endives. Rendre le plait, en remuant les legumes, les pommes de terre et le bacon.

Le plat est pret et peut etre servi à table.

Giorgia in questo momento si trova ancora a Monaco.

Mi sono appena svegliata e dopo essermi preparata farò colazione in albergo. In seguito andrò nella residenza estiva dei re di Baviera: il castello di Nymphenburg, vale a dire ''castello delle Ninfe''. Al termine della visita mangerò qualcosa di veloce in uno Stehcafé, per poi tornare in hotel e riposarmi per un paio di ore. Dopo il riposo visiterò il più grande museo al mondo di scienze e tecnlogia: il Deutsches Meuseum. Poi mangerò in un tipico locale al centro: Wirshaus Zum Straubierg. Dopo cena tornerò con un taxi in albergo per preparare le valigie e successivamente dormire.

Dopo essermi svegliata, aver fatto colazione e lasciato l'albergo sono andata ad affittare un'auto per il viaggio da Monaco a Dresda. Dove siamo arrivate dopo cinque ore di viaggio. Successivamente andrò nel Holiday in Express, l'hotel dove pernotterò. In seguito farò una passeggiata culturale e naturalistica per Dresda; nella quale partirò dall'Altmarkt, un tempo il cuore storico della città per poi proseguire verso nord-ovest lungo il fiume d'Elba: comprende le chiese principali; il teatro dell'Opera, in tedesco Semperoper; il Residenzschloss, famoso

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Castello Residenziale, dimora del Duca di Sassonia e il Zwinger, uno dei principali monumenti della città. Per cena andrò a mangiare in un tipico ristorsnte nel centro città, chiamato Paulaner's Taschenbergralais; in seguito tornerò in albergo poco distante da qui. Ho appena fatto colazione in albergo con una gustosa tazza di latte accompagnata da una saporita fetta di Baumkuchen, una torta tipica torta fatta con cioccolata e marzapane. Al momento sono in taxi e mi sto dirigendo all'aereoporto della città, dove prenderò il volo delle dieci e mezza, che mi porterà in due ore a Berlino. Una volta arrivata andrò in hotel, situato a Mitte e poserò le valigie. Dopo di che inizierò a fare un tour della città, partendo dalla zona centale di Mitte dove vedrò il palazzo di Reichstang, sede per le riunioni del Reichstag, il parlamento del Reich tedesco. Dopo questa prima visita andrò a circumnavigare il lato orientale del Tiergarten, il vecchio zoo della città tutt’ora in funzione, andando verso la parte meridionale dove alla fine, si apre la poderosa Porta di Brandeburgo, che rapresenta l'emblema di Berlino. La mia paseggaiata continuerà fino a raggiungere Postdamer Platz, che fu devastata dalla guerra e drammaticamente segnata dal Muro, ha costituito negli anni novanta il più ambizioso progetto urbano della città riunificata. Poco distante da qui c'è un ristorante caratteristico, Brauhaus Georgbraeu, dove mangerò il loro piatto forte: lo stinco di maiale con purea di piselli. In seguito tornerò in albergo dove potrò riposarmi e rifare le valigie.

Dopo essermi svegliata e aver fatto colazione con un gustoso succo alla mela e una fetta di Strudel; mi sono diretta verso l’Isola dei Musei dove ho visitato Altes Museum, ovvero Museo vecchio. Dopo aver visitato il museo ho mangiato un tramezzino e mi sono diretta velocemente in albergo dopo aver preso le valigie ho preso un taxi e sono andata all’aereoporto di Berlino, dove per aspettare ho deciso di andare in un negozio di souvenir ed è stato molto piacevole, arrivato il momento con un po' di malinconia mi sono diretta verso check-in e dopo di che eccomi in viaggio per Amburgo!

Appena svegliata ho fatto colazione nel Tower bar, dove ho mangiato uova fritte con pancetta e salmone. Poi sono andata al Alster, il lago dove ho potuto godere di tranquillità e serenità; dove successivamente ho fatto pic-nic, molto gustoso. Poi sono andata a visitare il Miniatur Wunderland, il plastico più grande del mondo ed è stato molto affascinante. Dopo ho fatto un giro in centro dove sono andata in vari negozi ed è stato molto divertente. Alle otto andrò nell'Philipps Resturant, un tipico ristorante tedesco, dove mangerò lo Savebraten un piatto di carne; il giorno dopo rincontrerò le altre e insieme torneremo

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finalmente a casa.

(nella foto l’Altes Museum)

The Hofbräuhaus is the most famous brewery in Bavaria, as well as one of the seven historic breweries in the city.

The Holf prefix, which means in German court, indicating that the local and the adjacent factory was the royal brewery in the Kingdom of Bavaria. The hordes of tourists in high spirits tend to forget the magnificent interior with medieval vaults decorated with fine floral motifs. The ballroom upstairs hosted the first large gathering of the National Socialist Party on 20th February 1920. It was built in 1589 by Duke Wilhelm V to avoid having to buy beer for his army outside the kingdom in Lower Saxony. The public opening took place only in 1828 by Louis I of Bavaria. In 1897 it became the property of the Bavarian state and brewery located in the rear part of the building was transferred to the suburbs to make room for a large guest lounge. On 25th April 1944 the British bombed the city and the building was almost completely destroyed. It was completely reopened to public only in 1958. At that time the city was eight hundred years old.

The current overall capacity is three thousand people. Inside there is also a gift shop where you can buy postcards and mugs, but at exorbitant prices!

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Brezel:

Brezel è un tipo di pane popolare tra le popolazioni di lingua tedesca e quindi diffuso in Germania, Austria, Svizzera e Trentino Alto Adige. A seconda delle regioni, viene chiamato anche Laugenbrezel, Pretzel, Pretzl, Breze o Brezn. Gli ingredienti del Brezek sono farina, malto, lievito di birra, acqua e bicarbonato di sodio, ma in altre regioni la ricetta viene modificata, aggiungendo ingredienti. Già nei monasteri del sud della Francia e del nord Italia, del 610, veniva cucinato dai monaci con i resti dell'impasto che ricordavano le loro braccia in preghiera. I monaci regalavano i Brezel come premio ai ragazzi che imparavano a memoria versi e preghiere della Bibbia.

Pretzel est un type très populaire de pain parmi les populations de langue allemande, puis étendu à l’Allemagne, l’Autriche, la Suisse et le Tyrol du Sud. Selon la région, il est aussi appelé Laugenbrezel, Pretzel, Pretzl, Breze ou bretzels. Les ingrédients de Brezek sont la farine, le malt, la levure, l'eau et le bicarbonate de soude, mais dans d'autres régions la recette est modifiée par l'ajout d’ingrédients. Déjà dans les monastères du sud de la France et le nord de l'Italie, en 610, il a été cuit par les moines avec les restes de la pâte qui ressemblait à leurs bras dans la prière. Les moines comme cadeaux, bretzels comme une récompense pour les enfants qui apprenaient pour cœur les versets de mémoire et les prières.

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Alice dopo essere atterrata a Copenaghen riprenderà subito l’aereo per Ribe.

Sono appena arrivata all’aeroporto di Copenaghen e mi sto dirigendo all’aereo che mi porterà a Ribe.

Finalmente dopo un lungo e faticoso viaggio sono arrivata in stazione. Comincio ad avere una certa fame così decido di andare ad un ristorante molto famoso, Saelhondl. Dopo il favoloso spuntino mi dirigo verso l’hotel dove poso le valige e mi riposò un po’. Alle 17:00 e l’oro di andare a vedere il museo vichingo. Il museo possiede un’ampia piazza del mercato che con l’ausilio di una stanza multimediale riporta indietro ai tempi in cui Ribe fu commercialmente molto importante per i vichinghi. La città vanta uno dei pochi centri medievali rimasti ben conservati; vi possono anche scorgere le cicogne che fanno il nido sui comingnoli. Visto questo meraviglioso museo mi dirigo verso l’albergo e successivamente vado a mangiare e a dormire.

Appena sveglia vado a fare colazione e subito dopo parto per Arhos. Adesso sono in viaggio sul treno e dal finestrino sto studiando l’itinerario del mio viaggio. Appena arrivata vado verso il mio albergo e poi esco per visitare il bellissimo e importantissimo porto. Il porto è considerato il più efficiente in Europa.

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Appena finita la visita mi dirigo verso il ristorante Den Lille Kro dove mangio un tipico piatto danese” smørrebrød”, un piatto a base di fettine di pane di segale con aringhe, carne affumicata o salmone. Finito lo squisito cibo vado in altri musei così da esplorare altre meravigliose attrazioni. Prima di tornare in hotel mi fermo a comprare qualche souvenir, infine torno all’albergo, faccio cena e dormo.

La mattina seguente raggiungo in treno Aalborg, un piccolo borgo con casette colorate ed una prestigiosa università e un affaccio mozzafiato su Limfjord.

Voglio visitare monumenti belli e interessante oggi. Vado a vedere il museo francescano. Infine di sera vado in albergo stanca più che mai.

Dopo un lungo viaggio eccomi arrivata a Odense, sull’isola di Fiona, città natale dello scrittore Hans Christina Andersen. Odense è una vera città delle favole; lo zoo di Odense, il Fynske Landsby, la Cattedrale cittadina e lo spettacolare Castello di Egaskow. Oggi vado al Palazzo di Titania, una maestosa e impressionante casa delle bambole realizzata nei minimi particolari, al suo interno si trova anche l’organo funzionante più piccolo al mondo, con 35 anni di lavoro. Poi dopo di che mi sono diretta al museo Falk. Anche questa giornata si è conclusa e domani si parte per Roskilde.

Un’altra città da non perdere è Roskilde con la sua cattedrale Damkirke, le guglie appuntite dominano la città dall’alto, è unica nel suo genere.

Poi ritorno in hotel con un bagaglio di cultura, bellezza e emozioni. Domani rincontrerò le mie amiche ad Amburgo dopo aver preso l’aereo per Copenaghen.

(nella foto il Limfjord)

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Smorrebrod:

Smorrebrod ou sandwich ouvert. Littéralement le pain et le beurre, est peut etre la prèparation la plus largament utilisée à Copenhague pour un repas rapide ou une savoureuse pause déjeuner.

Certaiment entré dans les rangs de la cuisine danoise traditionnelle, le smorrebrod dans sa version classique se compose d’ une tranche de pain de seigle beurrè et utilisè comme base pour une variété de phoques.

Au Danemark il y a des endrits qui ne servert que du Smorrebrod. À Copenaghen il y en a beaucoup.

Questo è l’ultimo giorno per tutto il gruppo, ad Amburgo, la loro ultima tappa.

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Tutte insieme visiteremo la citta e verso il pomeriggio ritorneremo tutte a casa, a Roma.

Sono le 10:30 del mattino e ci siamo appena ritrovate tutte ad Amburgo. Prendiamo un taxi al volo e ci ritroviamo all’hotel a quattro stelle Hilton Anwerb Old Town. Il tempo di posare le valige e il tempo sembra essere passato come un fulmine, sono già le 12:30! Allora ci dirigiamo alla ricerca di un ristorante nei dintorni e dopo 10 minuti troviamo un piccolo ristorante dove fare pranzo, siamo davvero affamate! Il nome del ristorante è “Bocca d’Oro” e sembra davvero carino. Dopo aver fatto un saziante pasto andiamo alla piazza principale Grote Markt e dopo di che siamo arrivate al museo Plantin Moretus, patrimonio dell’UNESCO, veramente meraviglioso.

Poi adesso andiamo alla cattedrale di Rubens, dopo ci fermeremo per fare uno spuntino. Sono ormai le 17:00 così corriamo all’albergo per riposarci un po’, prendere le valige e lasciare questa città fantastica per ritornare alla nostra vecchia amata Roma. Alle 21:00 precise siamo atterrate all’aeroporto di Fiumicino. Siamo veramente felici di essere ritornate a casa ma anche un po’ tristi di lasciare le città che avevamo visitato questa settimana, ci siamo davvero divertite, è stato un viaggio che non dimenticheremo mai!

(nella foto la piazza Grote Markt)

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ATTRAVERSO

L’EST

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INTRODUZIONE

Noi abbiamo deciso di fare il viaggio verso l’Est, partendo da Roma e, attraversando alcuni Stati dell’Est, arriveremo a Mosca. Gli Stati che andremo a visitare sono: Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Polonia, Lituania, Lettonia e Estonia.

Abbiamo deciso di dividerci in tre sotto gruppi, che andranno ognuno in due Stati: Margherita e Lavinia andranno in Austria e in Ungheria; Michele e Stefano andranno in Polonia e Repubblica Ceca; Denver e Vincenzo andranno in Lituania e Lettonia, tutti ci ritroveremo a Tallinn capitale dell’Estonia e da lì partiremo subito per Mosca dove staremo un giorno perché poi dovremo far ritorno a Roma.

Ogni coppia si fermerà in ogni stato per circa una settimana, e visiterà i posti più belli degli Stati.

Ora siamo in viaggio verso l’Austria da cui tutti partiremo, mentre Lavinia e Margherita rimarranno lì , noi altri andremo per i nostri Stati.

Qui sotto vi illustriamo il nostro viaggio:

E ora iniziamo il viaggio!

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AUSTRIA: Margherita e Lavinia

Io e Lavinia siamo rimaste in Austria mentre i nostri compagni di viaggio si sono diretti verso altri stati europei. Adesso siamo arrivati in albergo dopo aver accompagnato i nostri amici in aeroporto. In Austria resteremo per circa una settimana.

Domani mattina andremo a visitare uno dei più prestigiosi musei della capitale : Österreichische Galerie Belvedere, dove si trova la più grande collezione del pittore Gustav Klimt. Visitato questo museo, abbiamo in programma di andare a mangiare qualche cosa di tipico.

Nel pomeriggio ci dedicheremo alla parte naturalistica della città e dintorni andando ad osservare il corso del Danubio che attraversa Vienna.

VIENNA

Siamo appena usciti dal museo di Vienna dove abbiamo visitato la collezione di Gustav Klimt

Le gallerie del bel vedere fanno parte del patrimonio culturale dell’UNESCO. I castelli del belvedere sono stati costruiti all’ inizio del XVIII secolo da un architetto barocco come residenza estiva del principe Eugenio Di Savoia. Oggi il belvedere ospita la più importante collezione d’ arte austriaca, dal Medioevo fino ai giorni nostri.

I dipinti contenuti nel museo mostrano l’evoluzione dell’arte austriaca. La parte più importante della collezione è l ‘arte intorno al 1900, dove si trova la più grande raccolta

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al mondo dei dipinti di Gustav Klimt, tra le opere principali abbiamo visto Il Bacio e La Giuditta a noi ha interessato di più il bacio.

Adesso stiamo andando a pranzo con l’intenzione di gustare piatti tipici della zona .Siamo sedute al tavolo del ristorante Lavinia ha preso la Wiener Schnitzl, ovvero una pietanza simile alla nostra cotoletta alla milanese mentre io ho preso Nudelsuppe ovvero una zuppa con pasta in brodo. Dopo questi piatti abbiamo preso il dolce tipico del paese : La Sachertorte.Il resto del pomeriggio l’ abbiamo passato godendoci la SPA del nostro albergo

IMMERSE NELLA NATURA

Abbiamo lasciato l’ hotel di Vienna e adesso siamo dirette al giardino zoologico di SCHONBRUNN , IL Più antico zoo al mondo dove sono presenti anche dei cuccioli di panda ,giovani elefanti e anche animali rari.Qui vivono oltre 500 specie di animali, dalla tigre della Siberia ,all’ ippopotamo fino al rinoceronte.

A me la tigre ha fatto molta paura, mentre i piccoli di panda erano teneri e dolci. Ci siamo addentrate nel sentiero naturalistico di Naturerlebnispfad. Il tempo era bellissimo, e, per goderci a pieno il sentiero abbiamo portato un pranzo a sacco.Durante il ritorno abbiamo noleggiato delle biciclette con cui siamo tornate in albergo.

Durante la strada del ritorno abbiamo assistito ad un vero spettacolo della natura ovvero un tramonto mozzafiato simile a quello Africano.

SALISBURGO

Siamo appena arrivate a Salisburgo dopo aver fatto un viaggio in treno. Adesso siamo nel nostro nuovo albergo dove abbiamo appena cenato e adesso vogliamo andare al festival musicale di Salisburgo. Questo festival è uno fra i più importanti al mondo a cui partecipano molti artisti austriaci e si possono ascoltare tanti tipi di musiche diverse dai concerti orchestrali a quelli rock, dall’ opera al musical dai balli folkloristici alle feste in piazza.

CASA DI MOZART E SHOPPING

Oggi andiamo a visitare la casa natale di Mozart, dove abitò negli anni 1773-1780. Qui ha composto sinfonie, divertimenti, serenate, concerti

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per pianoforte e per violino, un concerto per fagotto, arie, messe, ed altre composizioni di musica sacra.

Dopo abbiamo pranzato in albergo dove io ho chiesto se si poteva avere piatti Italiani mentre Lavinia si è arrangiata con il sosia della cotoletta. Nel pomeriggio siamo andate per negozi

Dove ci siamo divertite a comprare oggetti e vestiti tipici e souvenir nella casa di Mozart.

PARTENZA VERSO IL DANUBIO

Stiamo andando a Linz, dove prenderemo un traghetto che ci porterà, attraverso il Danubio, in Ungheria ovvero la nostra prossima tappa. Molto probabilmente faremo delle tappe lungo il fiume fino ad arrivare a Budapest.

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UNGHERIA: Lavinia e Margherita

Siamo arrivate in Ungheria, di preciso nella capitale :Budapest. La prima cosa che faremo sarà visitare domani mattina la città e le sue attrazioni principali e successivamente altri paesi maggiormente visitati ed interessanti. Come in Austria resteremo all’ incirca una settimana.

BUDAPEST

Io e Margherita siamo appena arrivate in albergo, dopo il lungo viaggio sul Danubio, ora vogliamo andare a visitare la città. In sé Budapest è uno dei gioielli più brillanti del Danubio, una città che tra alti e bassi di una storia millenaria piena di momenti da legenda gloriosi, ma anche drammatici. Oggi andiamo a visitare i vari palazzi che si trovano sulla parte destra del fiume dove si trova Buda; fra i palazzi più eleganti visiteremo il palazzo reale e il Palazzo del Parlamento.

Come avevamo deciso durante il pomeriggio abbiamo visitato il Palazzo Reale di Budapest chiamato anche castello di Buda. La guida ci ha spiegato che questo castello, di storia antica, veniva usato dai re ungheresi, inoltre è molto famoso per lo stile Barocco-Medievale e per le case ed edifici pubblici del XIX secolo. Poi ci siamo dirette al Parlamento di Budapest che è il simbolo della città ungherese, ci siamo dovute muovere da un palazzo all’atro con l’autobus, perché si trova sulla sponda del Danubio dalla parte di Pest.

Ci siamo dirette verso l’albergo e abbiamo pensato di andare a mangiare in un locale lì vicino, perché noi non stiamo in un albergo ma in un B&B. Lì abbiamo deciso di ordinare qualche piatto tipico io ho preso un primo piatto abbastanza leggero Galuska, ovvero tipici gnocchetti ungheresi,

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mentre Margherita ha preso la Paprikas Csirke, ovvero pollo alla Paprica che però ha richiesto senza troppe spezie. Come dessert abbiamo entrambe preso il tradizionale dolce chiamato Bejgli, che assomiglia alla Cake roll.

PECS E SEGHEDINO

Il secondo giorno ci siamo svegliate molto presto per andare a visitare due cittadine ungheresi: Pecs e Seghedino che si trova a sud dell’Ungheria, anche se a distanze differenti.

La prima tappa è stata Pecs dove abbiamo visitato la cattedrale Romanica e il suo centro storico e le varie chiese e Moschee, comprando anche qualche souvenir.

Dopo aver pranzato in un bar, ci siamo dirette verso Seghedino con il treno, come abbiamo fatto per raggiungere Pecs. Seghedino è un importante centro industriale e commerciale e, per questo, ci siamo dedicate soprattutto allo shopping comprando vestiti e oggetti tipici della città. Verso sera , sempre con il treno siamo ritornate a Budapest e ci siamo rilassate nella nostra camera.

LAGO di BALATON

Oggi la giornata è veramente meravigliosa, anche se afosa, perciò abbiamo deciso di andare al Lago Balaton, dove ci godremo la giornata facendo vari bagni con costumi acquistati in un negozio di Seghedino. Per quanto riguarda la storia abbiamo saputo che questo lago è il più esteso d’ Europa ed è l’ultima traccia di un antico mare interno divenuto pianura.

Questa iniziativa è stata proposta dal nostro B&B, perciò abbiamo colto l’ occasione. Dopo numerosi bagni e pisolini nell’area dedicata ai bagnanti

del lago siamo tornate a Budapest verso sera.

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TERME DI SZECHENYI

Il quarto giorno abbiamo deciso di andare nelle prestigiose terme di Széchenyi a Budapest.

Le piscine vengono dedicate al relax e allo sport e, il costo così alto è determinato dal fatto che le acque con cui vengono riempite le piscine hanno “poteri curativi” per quanto riguardano le malattie alle articolazioni. Tutto il pomeriggio lo abbiamo passato facendo bagni caldi e divertendoci.

La sera prima di tornare nel B&B abbiamo passato la serata in questo modo: siamo al teatro dell’opera di Budapest dove abbiamo assistito al lago dei cigni e poi abbiamo cenato nel ristorante interno al teatro.

PARTENZA PER TALLINN

Dopo questa lunga vacanza insieme, noi stiamo andando in Estonia dove insieme al nostro gruppo ci dirigeremo verso Mosca in Russia. Noi ci siamo organizzate prenotando un volo per arrivare a Tallinn.

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POLONIA: Michele e Stefano

Io e Stefano stiamo andando a visitare il bellissimo Paese della Polonia.Andremo a visitare i posti più belli di questo paese, mentre gli altri sono andati negli altri stati.

VARSAVIA, IL PALAZZO DELLA SCIENZA

Io e Stefano oggi andremo a visitare il palazzo della scienza e della cultura.

Il palazzo della scienza e della cultura è l’edificio più alto della città. I primi piani del palazzo sono poco spaziosi, a causa dello spazio occupato dagli imponenti muri portanti. Dal palazzo più alto c’è una vista spettacolare da cui si vede tutta Varsavia.

Adesso stiamo in un ristorante assaggiando i buonissimi piatti tipici della polonia a base di ingredienti come cereali, verdure ecc. e godendoci le fantastiche zuppe nordiche. Nel pomeriggio siamo andati a visitare il centro storico di Varsavia.

La città vecchia, un luogo che un tempo era la vera città ma dopo gli edifici come i municipio o elementi amministrativi sono stati abbandonati per costruire nella

cosiddetta città nuova.

Ora siamo tornati in albergo e domani mattina partiremo per Zakopane.

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ZAKOPANE

Siamo in viaggio verso Zakopane, città nella Polonia meridionale. La città viene chiamata la Capitale invernale polacca, infatti sorge nella parte settentrionale dei monti Tatra, l’unica catena montuosa che presenta caratteri alpini nell’Europa centrale.

Adesso siamo a Zakopane e abbiamo appena pranzato. E adesso stiamo per provare le piste di snowboard. Verso sera torneremo a Varsavia.

GASTRONOMIA IN POLONIA

Oggi andremo a visitare la città dove cucinano i piatti tipici polacchi più buoni.

La cucina polacca è una delle più buone d’Europa. E’ a base di zuppe e di ingredienti del posto come cereali e verdure, ma ci sono anche piatti composti da carne e patate.

Oggi ci troviamo in uno dei più buoni ristoranti della polonia e stiamo per assaggiare il famoso piatto della Chlodnik piatto tipico della Polonia a base di zuppa di verdure.

Tra poche ore torneremo a Varsavia per andare a finire la giornata.

PARTENZA PER LA REPUBBLICA CECA

Oggi siamo in partenza verso la Repubblica Ceca l’altro stato che andremo a visitare e poi andremo all’appuntamento con i nostri compagni.

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REPUBBLICA CECA: Michele e Stefano

ARRIVO A PRAGA

Stiamo per alloggiare in un hotel e abbiamo una stanza con vista sul centro della città. Assaggeremo i piatti tipici della repubblica ceca e visiteremo tutti i luoghi d’interesse. Faremo escursioni e andremo nelle città più belle.

VISITA AL CASTELLO DI KROMERIZ

Fu presente nella guerra dei trent’anni e fu la casa di molti re famosi.

Dopo aver subito un violento incendio nel marzo 1752, due artisti imperiali, Franz Anton Maulbertsch e Josef Stern, iniziarono a decorare le sale del palazzo con le proprie opere.

Questo castello è veramente bello. Oggi torneremo a Praga.Per me è veramente bello e ricco di arte, ha dei giardini bellissimi e tanti prati. Per Stefano è fantastico e veramente lussureggiante, pieno di storia.

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CESKY KRUMLOV

Oggi andiamo della cittadina di Český Krumlov nel Meridione della Repubblica Ceca molto conosciuta per la particolare architettura del

centro storico e per il castello.

PARTENZA PER TALLINN

Stiamo ritornando a Praga e siamo molto soddisfatti di questo viaggio.Abbiamo visitato tanti luoghi e assaggiato molti piatti.Domani partiremo per Tallinn dove raggiungeremo i nostri compagni.

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LITUANIA: Vincenzo e Denver

Io e Denver ci siamo divisi dagli altri due gruppi dirigendoci verso la Lituania. Domani mattina noi due andremo alla scoperta dei migliori posti che questo paese ha in servo per noi.

L’arrivo

Io e Vincenzo, insieme ad una guida, abbiamo appena finito la visita alla Cattedrale di Vilnius, l'interno della basilica è austero ma elegante, al suo interno sopravvive anche il più antico affresco lituano ed è stata la parte più bella del campanile. La seconda parte della cattedrale, che abbiamo visitato, è stato “L’altare Maggiore” una delle bellezze più grandi di questo monumento. La facciata è molto preziosa dato che sono presenti di Tommaso Righi. Ora la nostra visita è finita e ci godiamo un piatto delizioso il Cepelinai, un piatto tipico del paese.

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TORRE GEDIMINAS

Ora io e Denver siamo in un monumento che si trova su una collina dietro la cattedrale. Il monumento si chiama “Torre Gediminas”. Questo monumento è il simbolo della città è proprio per questo abbiamo deciso di visitarlo. Proprio come noi anche altri turisti hanno deciso di essere qui.

LA PORTA DELL’AURORA

Finalmente siamo qui a visitare la “Porta Dell’Aurora”. La guida ci ha spiegato che è l’ultima porta della città rimasta. Questo lo rende ancora più interessante. Ora noi ci dirigiamo verso un rinomato bar per pranzare

IL CASTELLO DI TRAKAI

Nel nostro penultimo giorno, in un paese non lontano da Vilnius, noi abbiamo deciso di visitare Trakai. Qui è presente un meraviglioso Castello che conserva tanta storia di questo stato. Tutt’oggi questo castello è diventato l’orgoglio della Lituania. Dopo la visita abbiamo deciso di andare nel

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nostro albergo per riposarci per la partenza di domani.

LA PARTENZA

I nostri giorni in Lituania sono finiti ed è stato bello visitare questo paese. Ora però è il momento di partire e visitare un altro paese

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LETTONIA: Vincenzo e Denver

Ora io e Denver siamo giunti in quest’altro paese, la Lettonia. In questo paese faremo come in Lituania e ci dirigeremo insieme alla stessa guida nei posti che ci proporranno.

RIGA

Siamo giunti nella capitale della Lettonia cioè Riga. Passeggiando lungo le vie turistiche più importati Elisabeth, Strelnieku o Alberta Street si scorgono all'istante esempi di Art Nouveau o Jugendstil, lo stile architettonico predominante di Riga. Tra i più importanti palazzi merita di essere visitato quello all'indirizzo Alberta iela 2a, realizzato nel 1906, straordinario esempio di neoclassicismo fuso con l'Art Nouveau, con alcuni richiami all'Antico Egitto. Imperdibile è anche il palazzo/monumento in Alberta iela 13, costruito nel 1904 e sede oggi della Riga Graduate School of Law.

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LA CATTEDRALE “NATIVITA’” DI CRISTO

In questo giorno abbiamo deciso di visitare la famosa cattedrale “Natività di Cristo”. Durante la prima guerra mondiale, le truppe tedesche occuparono Riga e trasformarono la cattedrale ortodossa in una luterana. Con l’indipendenza della Lettonia del 1921 la chiesa è tornata ad essere una cattedrale ortodossa. L’interno di questa cattedrale è favoloso anche perché è ricoperta in oro da cima a fondo. L’esterno invece ha tipiche cupole dorate. È una tra le cattedrali più belle del mondo. Finita la visita andremo a visitare musei del posto.

LA CATTEDRALE DI SAN PIETRO

Questa giornata riguarda la cattedrale di San Pietro. Io e Denver abbiamo deciso di visitare questo simbolo della città per guardare il magnifico panorama che si gode da la su. È veramente fantastico. La fine di questa giornata si conclude con una cena da amici.

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IL MONUMENTO ALLA LIBERTA’

In questa visita vedremo il monumento “Alla Libertà” di Riga. La parte più interessante è stata la figura femminile che rappresenta la libertà. Il monumento si trova nella piazza principale della città rendendola più visibile per i turisti. Ora però è ora di andare a preparare le valigie per la partenza di domani.

PARTENZA PER TALLINN

Anche questi giorni in Lettonia sono finiti ed è ora di partire per l’ Estonia dove il resto del gruppo si riunirà per raccontarsi dei bei giorni passati a visitare i paesi assegnati.

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LA NOSTRA ULTIMA META, LA RUSSIA: Margherita, Lavinia, Vincenzo, Denver, Stefano e Michele

Eccoci in Russia, dopo che ogni sottogruppo ha fatto il proprio viaggio siamo appena arrivati tutti a Mosca, la capitale russa. Abbiamo attraversato l’Estonia però non ci siamo stati solo una notte per poi venire qui e, domani mattina vogliamo andare a visitare questa splendida città.

Mosca

Oggi andiamo a vedere la cattedrale di San Basilio con le sue eleganti cupole a cipolla, è una cattedrale della chiesa ortodossa russa eretta sulla Piazza Rossa. Il disegno dell'edificio, la cui forma ricorda le fiamme di un falò che sale verso l'alto non ha analoghi nell’architettura russa.

Verso l’ora di pranzo siamo andati in un ristorante vicino la cattedrale dove abbiamo mangiato alcuni piatti tipici come: il Borscht, il Pirozhki.

Nel pomeriggio siamo andati in alcuni negozi dove abbiamo comprato molti souvenir tra cui delle Matrioske che Margherita e Lavinia hanno comprato uguali.

RITORNO A ROMA

Oggi siamo in partenza verso Roma, dopo aver viaggiato attraverso l’Est. Non vediamo l’ora di raccontare a tutti le nostre esperienze più divertenti.

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IN LINGUA INGLESE

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Cepelinai.( Lithuania): Vincenzo e Denver

A typical truly remarkable dish of Vilnius is represented by "cepelinai". It is difficult to know if you have made a trip to Lithuania. Watching them, they seem the sicilian “arancini”. Actually they are made with a potato-based dough (important food in Lithuania) that are boiled and used to form into balls, then filled with a filling of spiced minced meat. The dressing is given by a sauce not quite "light", made of bacon, onion and the typical sour cream used in the country.

Ingredients: 1 kg of raw potatoes 4 boiled potatoes 2 eggs 2 tablespoons flour salt Filling: 300 grams of minced beef 1 onion salt and pepper

How to prepare them:

Grate the raw potatoes and put them in a container with already crushed boiled ones, the two tablespoons of flour and eggs. Add salt to taste. Meanwhile make a sauce with the onion in a large skillet and add the ground meat. Season with salt and pepper. Boil water in a pot and create meatballs with potato dough, filling the center with the meat. Put them in the water and cook for about twenty minutes. For the sauce, sauté the onion in the lard in a pan and add to the end of the sour cream, salt and pepper.

The Nymph of the water (Austria): Margherita e Lavinia

Valfredo was a strong and beautiful knight. One day he saw a white veil near the Danubio. He liked it so much that he took in hand.

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Immediately the Nymph emerged from the river:

- give me the veil, fine gentleman.

-beautiful girl, I can’t

-so- shoot the Nymph and she said she would teach him many things.

Valfredo said:

-You’ re beautiful why do not I get married?

-Well, if I will make my veil, I promise that I will become your wife. She said.

Valfredo was beautiful and strong, but also very naive and he don’t know women’s wickedness and he hastened to give the veil to the Nymph.

But the Nymph, just come in possession of the veil she became magic and immediately regained all her magical powers: the poor knight didn’t remain nothing the echo of a laugh

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The story of Gulasch (Hungary): Margherita e Lavinia

The Gulasch is a typical dish of Hungary. The Gulash is a soup that Mandrian cook on a big cauldron put above a fire.

This dish is based on meat, lard, onions, carrots, potatoes and paprika. This dish is typical of many areas of eastern Europe.

Ingredients

2 1/2 pounds boneless beef chuck, cut into 1 1/2-inch pieces

2 tablespoons olive oil

3 medium onions, chopped

2 garlic cloves, finely chopped

2 teaspoons caraway seeds, slightly crushed

1 teaspoon dried marjoram

1/4 cup all-purpose flour

1 (6-ounce) can tomato paste

6 cups boiling-hot water

1 teaspoon paprika, divided

1/4 cup ketchup

2 teaspoons Worcestershire sauce

1/4 teaspoon hot sauce

Pinch of cayenne pepper

1 teaspoon fine sea salt

2.

Accompaniment: crusty country bread

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The polish legend: Michele

The nightingale and the crow

Wesna, goddess of Spring, had a terrible enemy: the Kuskaia giant. Strong, violent and implacable, for years, by decades, for centuries Kuskaia persecuting the graceful and gentle goddess, the lady of the green fields and forests full of pleasure.

Wesna tried to escape his unreasonable hatred, hiding in caves, relaxing among the juniper bushes, the thick, soft moss of the woods. But he had to, poor persecuted goddess, watch all the time, listening attentively the slightest noise, be ready, all the time, to flee. Therefore, she had always sleep and her eyelids, sometimes, most of lead weighed.

But one night in June, very sweet, a night full of perfume and warm silence, the Goddess realized she could not overcome the fatigue.

So She prayed a crow and a nightingale to watch for her, and if she had presented a danger, to warn their twittering. In that far distant in time, all the birds, they had all identical voices.

The nightingale and crow accepted the job with enthusiasm. The nightingale went to stand in the lookout on top of a larch, the crow is find as an observatory a tall, solemn spruce.

Wesna lay down on the soft moss and fell asleep at once fell asleep in a sleep hard, a stone sleep. Even the crow, who was plump and placid, and had a hearty dinner, forgot the gentle goddess, forgot his task and slid heedlessly, blissfully, in mild dreamland.

When Kuskaia, the evil and terrible Kuskaia, came, grinning, in the silent forest, it was only the that, nightingale from the larch, saw his giant shadow, was only the that nightingale screaming as he could, he warned the goddess of the danger and gave her a way to escape, to save herself.

Wesna would then reward the most faithful friend and punish the lazy crow. He gave the first a beautiful voice, a voice which gathers together all the sounds and musical delights of the triumphant spring, and the other a guttural voice, harsh, unpleasant.

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Nightingale said: - The world will listen moved your delicate songs, will love you, will praise you -

He said to the crow: - You will not have that contempt and mockery. No one will hear you, no one will look for your company

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Beef stew with walnuts (place of Czech Republic): Stefano

Ingredients

Some beff

Some walnuts

1 Onion

250ml Of sour cream

4 Tablespoons of flour

Oil of olive extra vergin 4 tablespoons

Salt

Black pepper

2 Tablespoons butter

1 clove garlic, crushed

1 1/2 pounds fresh mushrooms, sliced

1 cup tomato juice

Recipe

Preparation 30 min.

Cook 1 h 50 min.

Ready In 2 h 20 min.

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1. In a large pan, melt butter in oil over medium heat. Cook meat in hot fat until browned on all sides. Remove with slotted spoon to a warmed dish.

Place garlic, peppers, and onion in remaining oil, and lightly fry until onion is clear. Return meat to pan; lightly mix together. Stir in walnut pieces, and cook and stir for one minute. Stir in tomato juice, and season to taste with salt and pepper. Cover, and bring to a boil. Reduce heat, and simmer for 1 1/2 hours. Stir in mushrooms; cook for 20 minutes.

Legend: The origin of Prague: Stefano

The origin of Prague goes back to the 7th century and the Slavic princess Libuše, a woman of great beauty and wisdom who possessed prophetic powers. Libuše and her husband, prince Přemysl, ruled peacefully over the Czech lands from the hill of Vyšehrad. A legend says that one day Libuše had a vision. She stood on a cliff overlooking the Vltava, pointed to a forested hill across the river, and proclaimed: "I see a great city whose glory will touch the stars." ("Vidím město veliké, jehož sláva hvězd se dotýkati bude."). She instructed her people to go and build a castle where a man was building the threshold (in Czech práh) of a house. "And because even the great noblemen must bow low before a threshold, you shall give it the name Praha". Her words were obeyed and some two hundred years later, the city of Prague became the seat of the Premyslid dynasty.

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IN LINGUA FRANCESE

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Paprikas Csirke(Hongrie): Margherita

Ingrédients (pour 4 personnes )

1 poulet

1oignon grosse

Une cuillère de Paprika

¼ de crème fraîche acide

L’Huile et le sel au goût

Préparation

Frire le poulet coupé en morceaux avec l’huile et l’oignon coupée mince. Ajouter le poivron en petits morceaux seulement quand le poulet a pris une belle couleur,mettre le sel et ajouter une cuillère de Paprika et un verre d’eau.Verser la crème fraîche sur le poulet.

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Wiener Schnitzel (Autriche): Lavinia

Ingrédients:

300g tranches de veau minces

1 oeuf

Pain râpé

Farine

Sel et poivre

De L’ huile d’ arachide

Préparation:

Prendre la tranche de veau et saupourdrer de farine.

Battre l’oeuf avec une fourchette et ajouter sel et poivre puis saupoudrer la viande dans l’ oeuf et mettre le pain râpé. Faire cuire la viande dans une poêle avec l’ huile d’ arachide chaud.Quand elles sont dorés, elles sont cuites. Servi avec des frites

Bon appétit!

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Speėa Rauši(Lettonie): Denver e Vincenzo

Ingrédients

farine 500g

Pommes de terre 100 gr

25 gr de levure de bière

lait entier 1 tasse

beurre 75g

1 pincée de sel

Préparation

Faire chauffer le lait, le beurre et le sel jusqu'à ce qu'il atteigne 30 ° C Dans un mélangeur mélanger la levure avec la farine pour obtenir la pâte, tout en malaxant, ajouter les pommes de terre cuites et coupées en petits morceaux. Prendre la pâte bien malaxé et laisser lever dans un endroit chaud, puis écrasez-le et laissez-le monter à nouveau. Maintenant, séparer la pâte en 20 sections égales et rouler chaque section, puis mettre environ une cuillère à soupe de farce au centre et plié dans la moitié de la pâte (comme les raviolis) en appuyant sur les bords pour bien sceller le remplissage à l'intérieur. Mettez ces "ravioli" dans une poêle graissée et leur donner la forme d'un croissant de lune.

Si vous voulez vous pouvez dorer légèrement le bacon avec l'oignon. Qu'ils se lèvent à nouveau dans la casserole, puis les brosser avec l'œuf battu et cuire au milieu d'un four très chaud pendant environ 10 minutes. Vous pouvez le manger chaud ou froid.

Pour la garniture, couper le lard en cubes, puis versez l'oignon haché, le poivre, le sucre et le cumin au goût. Si vous voulez vous pouvez dorer légèrement le bacon avec l'oignon

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Typique Plat Polonais: Michele

Pour préparer la recette de Tartare ou de tartre, un plat typique polonais, vous avez besoin de :

120 gramme de filet de bœuf coupé en petits morceaux

10 gramme d'oignon finement haché

1 oeuf

pousses de pois

une feuille mince de pâte levée

fruit de la câpre sauce à base de vinaigre

le sel, le paprika, l'huile.

Pour décorer le plat : Oseille, pensée, capucine.

Il est un plat exquis, qui repose entièrement sur la qualité des ingrédients.

La viande crue doit être de haute qualité et est en quenelle dans le pot, puis organiser de façon ordonnée tous les autres ingrédients.

Il mérite une attention particulière que l'œuf est cuit à 60 ° pendant 1 heure et 15 minutes, afin d'obtenir un œuf complètement cuit, mais doux, comme si elle a été bouillie.

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Boeuf aux noix

(république tchèque)

Ingrédients

600 g. de boeuf

4 c. à soupe d’huile

3 oignons

2 gousses d’ail

1 morceau de gingembre

85 g. de noix de cajou (non salées)

25 cl d’eau

3 c. à café de maïzena

4 c. à café de sauce soja

huile de sésame

1 c. à café de sauce d’huître

Préparation

-Couper la viande en fines tranches. Pelez les oignons et émincez-les. Pelez le gingembre et hâchez le finement. Pelez l’ail et écrasez-le.

-Faites-revenir la viande environ 4 mn dans l’huile.

-Faites chauffer le reste d’huile à feu vif. Ajoutez les oignons, l’ail et gingembre et les noix de cajou. Faites cuire 1 mn. Ajoutez la viande au mélange.

-Délayez la fécule dans l’eau, ajoutez l’huile de sésame, la sauce soja, la sauce d’huîtres.

-Versez le mélange sur la viande et cuire en mélangeant jusqu’à l’épaississement de la sauce, servir avec du riz blanc.

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In viaggio per l’Europa

Un viaggio estivo

attraversando lo splendido Mediterraneo

(Italia-Grecia-Turchia)

(di: Martina, Veronica, Nicole, Dhannya)

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Siamo quattro amiche intenzionate a fare un bel viaggio attraversando il caldo mediterraneo alla scoperta posti nuovi e culture diverse, il nostro ambizioso progetto prevede diverse tappe nell’Europa del Sud.

Appuntamento per la partenza il pomeriggio del 16 giugno dalla Stazione Termini di Roma abbiamo prenotato un treno ad alta velocità che ci ha portato a Trani prima tappa del nostro viaggio.

TRANI (Martina Veronica Nicole Dhannya)

Giunte a Trani verso sera ci siamo dirette al nostro albergo per lasciare i bagagli e rinfrescarci l’albergo “Lucy” si trova in pieno centro e ci ha fatto un buon prezzo per il nostro breve soggiorno . Lasciati i bagagli abbiamo deciso di mangiare qualcosa e abbiamo optato per il ristorante “Il Monastero” consigliatoci dall’albergatore.

A prima vista il ristorante non ci ha fatto una grande impressione sembrava alquanto dozzinale ma per la sua cucina ci siamo ricredute. Abbiamo ordinato della pasta al forno alla tranese ovvero una pasta condita con pomodoro, olio, pepe, aglio tritato, origano e pecorino e delle orecchiette pugliesi cime di rapa,fave e la ricotta Marzotica, le orecchiette sono dette anche Cavatelli o cavatieddi o cecatelli sono una sorta di conchiglie o gnocchetti preparati con semola di grano duro e

acqua, I condimenti variano, ma tra i più tipici quello con cime di rapa , le fave e la ricotta Marzotica: una ricotta tipica del Salento, a pasta dura, ovvero affinata per circa 20 giorni..

Dopo cena, abbiamo deciso tornare in albergo e andare a riposare per alzarci di buon ora e dedicarci alla visita della città con l’aiuto di una guida che, iniziando dal famoso Castello di Trani ci avrebbe illustrato la storia.

La visita al castello di Trani ci ha davvero affascinate, la guida ci ha spiegato che la costruzione dello stesso fu iniziata nel 1233 e che le opere di fortificazione furono completate nel 1249. La fortezza è stata edificata su un banco roccioso situato al centro della rada di Trani, in una zona

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di basso fondale, che lo proteggeva da eventuali assalti dal mare. Nello stesso sito era sorta in precedenza una modesta torre, i cui resti sono stati rinvenuti sotto l'ingresso dell'attuale castello.

La visita ci ha portato via molto tempo e giunta l’ora di pranzo abbiamo deciso di andare al porto anche per godere dello splendido mare ci siamo fermate a mangiare all’Osteria La Banchina” dove la scenografia è molto suggestiva all'ombra della cattedrale romanica in lontananza si vedono i movimenti dei traghetti e le barche a vela che salpano, attraccano, questo ristorante nulla ha della classica osteria almeno come la intendiamo noi, i piatti racchiudono insieme il mix tra "mediterraneità" e semplicità hanno un ruolo fondamentale nella buona riuscita del piatto

Dopo pranzo abbiamo di visitare la cattedrale all’ombra della quale avevamo mangiato:la Cattedrale di Trani, dedicata a S. Nicola Pellegrino, è la regina delle chiese di Puglia; probabilmente è l'edificio più bello e celebrato del romanico pugliese. A questa qualifica ha certamente contribuito lo splendido scenario in cui è

inserita: una splendida e ampia piazza affacciata direttamente sul mare. Progettata in ideale posizione scenografica, testimonia lo splendore della Trani medievale. La vicenda dell'edificio ha inizio nel 1099, quando l'Arcivescovo di Bisanzio, dopo aver proclamato santo il giovinetto pellegrino Nicola, cominciò a costruire una chiesa in suo onore. In seguito visse varie fasi costruttive, ma la spinta maggiore alla costruzione fu data tra il 1159 e il 1186. Solo nel quarto decennio del XIII sec. iniziarono i lavori di costruzione del bellissimo campanile (alto m. 58,90) che si protrassero per più di un secolo.

Abbiamo passato splendidamente il pomeriggio e stanche ma felici ci siamo dirette all’albergo per riposare e preparare i bagagli per la nostra prossima tappa BARI capoluogo di regione della Puglia, che si affaccia sull’azzurro del Mar Adriatico.

La sera abbiamo rivisto il nostro itinerario di viaggio cercando il più possibile di ottimizzare i tempi scegliendo città , monumenti e luoghi da visitare con estrema cura per non sprecare neanche un minuto del

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nostro viaggio e riportare con noi un bagaglio di conoscenza e entusiasmo di quanto più fosse possibile.

Quindi riassumendo queste le tappe decise:

1 ROMA 2 TRANI 3 BARI 4 BRINDISI 5 ATENE 6 ATTICA 7

HERAKLION 8 SCARPANTO 9 RODI 10 BURSA 11ISTAMBUL 12

ANKARA 13ADALIA RIENTRO!!!!

BARI (Martina Veronica Nicole Dhannya)

Il giorno seguente giunte a Bari in pullman, lasciate le valige ci siamo subito dedicate alla scoperta della citta, abbiamo chiesto alla reception qualche informazione riguardo ai monumenti di Bari. Abbiamo optato per il mezzo più turistico un “Trenino Tour”, che parte dal porto ogni 30 minuti e visita l Castello Svevo, la Cattedrale di San Sabino, la Basilica di San Nicola, il Lungomare,il quartiere Murat .

Prima tappa del trenino il palazzo della Provincia, realizzato nel 1933 su progetto di Luigi Baffa, alla Cattedrale di San Sabino, che è sede vescovile, alla Basilica di San Nicola, nel cuore della città vecchia. Quest’ultima è uno dei più splendidi esempi di architettura del romanico pugliese, fu costruita in stile romanico tra il 1087 e il 1100, durante la dominazione normanna. L'edificazione della basilica è legata alle reliquie di san Nicola.

Il trenino ha proseguito poi verso la Chiesa di Santa Chiara, che si trova anche essa nella parte vecchia della città, ove è conservata l’immagine sacra della Madonna degli Alemanni

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Castello Svevo

cattedrale s. sabino

Basilica di S.Nicola

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Scese da trenino abbiamo passeggiato fino alla piazza del Ferrarese, dove abbiamo potuto ammirare un meraviglioso panorama marittimo.

La tappa successiva è stata la Foresta Mercadante, dove abbiamo ammirato le querce, cedri e cipressi la particolarità di questa foresta e che è artificiale: in seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento, infatti, i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari, che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti). L'ultima, in particolare, spazzò via tutti i muri di contenimento allestiti in precedenza, rendendo necessario un intervento più consistente per contenere l'avanzare dell'acqua in caso di forti piogge. A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero, e quindi non offriva resistenza all'acqua, che fluiva senza ostacoli fino al fondovalle; sul suolo furono quindi messi a dimora numerosi alberi, per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'Aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).

Ormai sera, ci siamo ritirate in albergo per un meritato riposo. La mattina seguente, prima di partire per Brindisi, abbiamo deciso visitare il Teatro Petruzzelli uno tra i più famosi teatri nazionali il quarto teatro italiano per dimensioni. Ubicato nel pieno centro della città, si affaccia su Corso Cavour; sulla sua parete a sud finisce via De Giosa, alle spalle il Palazzo dell'Acquedotto Pugliese. La storia del Teatro Petruzzelli di Bari ha inizio quando Onofrio e Antonio Petruzzelli, commercianti e armatori di origine triestina, presentarono la progettazione del teatro di un loro cognato, l'ingegnere barese Angelo Cicciomessere (poi Messeni), presso la sede comunale di Bari. La proposta dei Petruzzelli venne accettata e nel 1896 stipulato il contratto tra la famiglia e l'amministrazione

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comunale; il contratto porta la data del 29 gennaio 1896. Due anni dopo, nell'ottobre 1898, cominciarono i lavori, che terminarono nel 1903. Internamente il teatro fu affrescato da Raffaele Armenise. Il Petruzzelli tolse a Corato il primato del più grande teatro di Puglia. Il teatro fu inaugurato sabato 14 febbraio 1903 con il capolavoro di Meyerbeer, Gli Ugonotti. Negli anni ottanta il teatro ospitò due grandi "prime": quella dell'Ifigenia in Tauride di Niccolò Piccinni, mai più rappresentata dopo il debutto a Parigi nel 1779, e quella della versione napoletana de I puritani di Bellini, scritta per Maria Malibran e mai rappresentata. Il 27 ottobre 1991, quando è da poco iniziato il nuovo giorno un incendio distrugge il teatro. Poche ore prima era andata in scena la Norma di Bellini con le ultime note che avevano accompagnato sul rogo Norma e Pollione. La riapertura del teatro avviene a diciotto anni dal rogo, sulle note della Nona Sinfonia di Beethoven.

Visitato il teatro ci siamo dirette alla stazione per prendere il treno regionale che ci avrebbe portato a Brindisi.

BRINDISI (Martina Veronica Nicole Dhannya)

Giunte a Brindisi dovevamo utilizzare il tempo che avevamo prima dell’imbarco così abbiamo optato per una visita alla Chiesa di San Benedetto, un luogo che tutte le guide consigliano di vedere: è un edificio sacro romanico, sede della Parrocchia di Santa Anna e di San Benedetto.

Verso sera ci siamo avviate all’imbarco passeggeri del nostro traghetto per Patrasso il viaggio iniziato la sera è terminato la mattina del giorno

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dopo, con una notte passata sul ponte del traghetto avvolte nei nostri sacchi a pelo ad osservare le stelle e cullate dal dondolio del mare.

ATENE – ATTICA (Nicole Dhannya)

Sbarcate piene di entusiasmo e finalmente felici di iniziare il nostro viaggio in “ terra straniera” abbiamo preso l’autobus fino ad Atene. Arrivate ad Atene abbiamo deciso di recarci alla casa all’uopo affittata per poter finalmente riposare e documentarci un po’ su questa città, che sorge su una pianura al centro dell’Attica e si estende dalle pendici del Monte Parnitha.

Riposate e ritemprate e con un certo appetito, l’obbiettivo era trovare un ristorante. Abbiamo scelto un ristorante nella piazza Spondi, molto singolare e sicuramente pluri stellato. Che ricorderemo per il conto !

A cena ci siamo rilassate e abbiamo pianificato il viaggio dei prossimi giorni. Purtroppo tranne la visita della città di Atene il gruppo si dividerà Martina e Veronica proseguiranno il viaggio per dirigersi in Turchia ma rincontrandoci a Rodi per il ritorno

Il giorno dopo il primo posto che andiamo visitare ad Atene è il Partenone: un tempio greco di ordine dorico con

caratteristiche ioniche, che sorge sull’Acropoli della città dedicato alla Dea Atena. Come la maggior parte dei

templi greci, il Partenone fu utilizzato come tesoreria e, per qualche tempo, servì come tesoreria della lega di Delo, che diventò, successivamente, l'Impero ateniese.

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Il Partenone fu costruito per iniziativa di Pericle, il generale ateniese del V secolo a.C. Fu costruito dagli architetti Callicrate, Ictino, e Mnesicle a prosecuzione di un progetto già avviato con Callicrate sotto Cimone. La costruzione avvenne sotto la stretta supervisione dello scultore Fidia (nominato episkopos, supervisore), che, inoltre, costruì la statua della dea Atena al suo interno, di circa 12 metri fatta in bronzo, oro e avorio. L'edificazione del tempio cominciò nel 447 a.C., e fu completata sostanzialmente attorno al 438 a.C., ma il lavoro sulle decorazioni continuò almeno fino al 432 a.C. Sappiamo che la spesa maggiore fu il trasporto della pietra (marmo pentelico) dal Monte Pentelico, circa 16 chilometri da Atene, fino all'Acropoli. I fondi furono in parte ricavati dal tesoro della lega di Delo, che fu spostato dal santuario panellenico di Delo all'Acropoli nel 454 a.C..

Successivamente abbiamo visitato lo Zappeion, una costruzione

neoclassica situata nella parte meridionale del centro storico di Atene e progettata dall'architetto danese Theophil Hansen; per le decorazioni fu responsabile François-Louis-Florimond Boulanger. La pianta dell'edificio è a semicerchio caratterizzato da una larghissima facciata ritmata da un pronao e da due avancorpi laterali. Il monumento fu, infatti, concepito come costruzione multifunzionale e spiccatamente rappresentativa.

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Dopo aver visitato lo Zappeion abbiamo di visitato ,il pireo ovvero il più grande porto della Grecia ed il maggiore d'Europa per numero di passeggeri, nonché il terzo del mondo, con un traffico di oltre 20 milioni di persone l'anno. Il Pireo è il terzo luogo importante da vedere; questo è un comune greco dell'Attica situato a poco più di 10 km a sud-ovest del centro di Atene. Si tratta della città più popolosa dell'Attica dopo Atene, con una popolazione di 163.688 abitanti su 10.9 km.La giornata è stata lunga e ci ha sfinite quindi stanche e ancora con gli occhi piene di queste immagini suggestive decidiamo di ritirarci in hotel per riprendere fiato e riposarci un po’ e pianificare le tappe per l’indomani .

La mattina dopo di buon’ora dopo un bel sonno usciamo dall’albergo per

dirigerci a Capo Sounion, un promontorio situato sulla punta meridionale dell'Attica in Grecia, a circa 69 km da Atene. Dopo qualche ora di viaggio abbiamo raggiunto il punto più alto del promontorio dove sorge il Tempio di Poseidone, a 60 metri a picco sul mar Egeo, la struttura risale al 600 a.c. Nell’antichità una statua di Poseidone,

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dall’altezza di 5 metri, sorgeva all’interno del tempio. Ad oggi è sopravvissuta solo una parte della maestosa scultura, esposta ora nel museo Archeologico di Atene.

Poco oltre le rovine, c’è un piccolo ristorante “la Marida”, dove abbiamo mangiato del pesce fresco appena pescato e poi siamo rientrate ad Atene.

Nel pomeriggio se pur stanche morte, abbiamo preso il traghetto fino a Creta.

CRETA HERAKLION (Nicole Dhannya)

Arrivate a Creta ci dirigiamo al B&B Galaxy di Heraklion, dove abbiamo prenotato una stanza. Heraklion è una città che risente delle numerose conquiste: abitata fin dal Neolitico, da sempre ha avuto un ruolo di spicco nella storia dell’isola. Celebre porto di Cnosso, fu capitale sotto la dominazione turca, che oggi ha lasciato una roccaforte, e una città importante per i veneziani, che qui costruirono il loro arsenale per costruire e riparare le navi che solcavano l’Egeo.

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Dopo esserci riposate, ci siamo recate all’antico Palazzo di Cnosso: il Palazzo fu costruito intorno al 2000 a.C., ma fu completamente distrutto da un terremoto nel 1700 a.C. Il nuovo palazzo (il secondo), fu costruito immediatamente dopo. Il palazzo fu di nuovo

distrutto questa volta dal fuoco a metà del XIV secolo a.C. e smise di funzionare come palazzo centrale. Alcuni studiosi credono che questa seconda distruzione sia stata dovuta alla catastrofica eruzione vulcanica di Thera. I primi scavi effettuati nel sito di Cnosso furono condotti da Minos.

Successivamente con una bella passeggiata in bicicletta siamo andate alla scoperta di creta e precisamente la parte est, con Stia (situata nella parte orientale dell’isola di Creta, il territorio è in parte montuoso ed è bagnato a Nord dal Mar Egeo), abbiamo pranzato al ristorante “La Rana”, abbiamo assaggiato i piatti tipici del luogo: Souvlaki spiedini di carne di maiale tagliata a cubetti e fatti alla griglia. Dopo pranzo abbiamo fatto un giro della città decidendo di affittare una camera vicino alla Piazza del Ciclone, La piazza è davvero caratteristica e unica, con la sua forma oblunga in salita. Tante attività commerciali sotto i portici. Però la fama l’ha trovata quando qui sono state girate alcune scene di un film di grande successo. Un Ciclone tutto toscano.

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SCARPANTO (Nicole Dhannya)

Il giorno seguente siamo state a Scarpanto, che si trova sulla via marittima che collega Rodi e Creta. Scarpanto ha una forma smilza ed allungata ed è attraversata da una catena montuosa il cui

punto più elevato è la cima del monte Lastos (1.215 metri), più generalmente conosciuto con il nome di Kalì Limni, la maggiore elevazione del Dodecaneso . Secondo lo storico Diodoro Siculo i suoi abitanti erano Cretesi inviativi dal re Minosse. Seguirono gli Argivi provenienti probabilmente da Micene. Nonostante Omero ricordi la presenza degli Achei sull'isola, essa continuò ad essere un centro minoico fino alla fine dell'età del bronzo.

Scarpanto partecipò alla guerra di Troia. In seguito fu colonizzata dai Dori. Lo storico Strabone ricorda quattro città principali dell'isola di Scarpanto, tra le quali Carpato. Nel periodo classico Scarpanto presentava un alto grado di civiltà dovuto probabilmente alla sua vicinanza con il porto rodio di Lindo.

French English Greek

The best means of transportation in a city like Greek can take a taxi . The latter often provides information. He recommended a museum that tells the story of the Greek language...

In the second millennium a.C. it has used the ancient Greek. Ancient Greek was undoubtedly one of the most important languages in the history of the culture of humanity. Even today, the Hellenistic Koine, the dialect of ancient Greek language in which is written the New Testament, it is used as a liturgical language by the Greek Orthodox Church and the Greek Catholic Church.

The Modern Greek, is the last stage of the evolutionary process of the Greek language, now spoken by about 15.5 million people, mainly in Greece and in Cyprus.

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Ensuite, un bon restaurant français le long de la côte attirerait tout le monde. Les plats traditionnels sont si bonnes que les recettes ne peuvent pas manquer:

KAKAVIA Ingrédients: 2 kg de poissons (d'espèces différentes ) 2 oignons coupés en fines tranches 1 branche de céleri 2 grosses tomates en petits morceaux Huile de Olive ( abondant ) De jus du citron Sel et poivre

BAKLAVÀ Ingrédients: Pour la base 13 feuilles de pâte phyllo 200 grammes de beurre 200 grammes d'amandes 200 grammes de noix 3 cuillères à soupe de sucre 1 cuillère à café Pour le sirop 300g de sucre 100 ml de jus d'orange

RODI (Nicole Dhannya)

Il giorno successivo, dopo un abbondante colazione abbiamo chiesto indicazioni alla reception su luoghi belli e interessanti da visitare.

La prima tappa è stata alla “Valle Delle Farfalle”. Per entrare abbiamo dovuto pagare 5 euro a testa. La Valle è circondata da alberi e animali di ogni specie specialmente vaste varietà di farfalle dai colori variopinti. Finita la visita siamo andate a pranzo in un ristorante lì vicino dove servono dell’ottimo pesce lesso.

Da li ci siamo spostate al Museo di Storia Naturale, ove abbiamo visto tante cose affascinanti che ci hanno fatto capire meglio la cultura greca.

Dopo Rodi purtroppo ci siamo divise e Martina e Veronica si sono dirette in Turchia e precisamente a Bursa.

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TURCHIA -BURSA (Martina -Veronica)

Bursa (anticamente Prusa) è una città della Turchia situata a sud del mar di Marmara e appoggiata alle pendici del Monte Uludağ (l'antico Olimpo della Misia), alto 2.543 metri e sede della più importante stazione per gli sport invernali in Turchia.

Disposta com'è in una splendida posizione tra fertili frutteti alle pendici dell'Ulu Dag, che con le sue fitte foreste domina l'abitato, è chiamata "Bursa la Verde".

Viene chiamata così proprio per questa simbiosi con la vegetazione che penetra tra le casa formando rigogliosi giardini. Amministrativamente, Bursa costituisce uno dei comuni metropolitani della Turchia, il quarto per grandezza, nonché una delle città più industrializzate e culturalmente attive del paese.

Appena giunte a Bursa nella piazza principale, Martina e Veronica prendono un taxi con il quale si dirigono in albergo dove si riposano e si riprendono dalla stanchezza del viaggio.

In seguito decidono di andare al mercato di Kora Han (Coocon Hall) che ha 600 anni e commercia sete di ogni genere. Dopo la gita al mercato sono andate a visitare una delle più belle moschee di Bursa Ulu Camii.

La moschea di Bursa Ulu Camii questo è l'edificio religioso più grande

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della città che esemplifica con purezza le forme dello stile selgiuchide, costruita nel 1396 dal sultano ottomano Bayerid I, all'interno della moschea vi sono 192 iscrizioni murali monumentali scritte da famosi calligrafici ottomani dell'epoca.

Alla fine della visita alla moschea visto che si era già fatto sera hanno deciso di mangiare in un piccolo ristorante italiano vicino l’albergo e concludere così questa bellissima giornata per tornare poi in albergo e ritemprarsi per il giorno dopo.

Il giorno seguente dopo aver fatto una bella colazione “turca” alla base della quale ci sono i formaggi, le olive, i pomodori, i cetrioli, le uova, il burro, il miele, la marmellata e il pane, tanto pane, fresco, morbido e croccante allo stesso tempo, il

Menemen ovvero un piatto misto cucinato con cipolle, peperoni, pomodori e uova o il Kaymak - o meglio -Bal Kaymak: una crema di latte di bufala d'acqua o di mucca mista a miele. Il tutto è sempre servito in mini ciotoline e piattini appositi posizionati al centro del tavolo dove tutti si possono servire e prenderne la propria parte. Per noi decisamente troppo!

Decidono quindi di prendere una guida che le porti alla scoperta delle altre meraviglie di questa affascinante città La guida inizia con la storia di Yesil Camii che è stata costruita nel 1419 ed è rappresentata da un'armoniosa facciata di sculture in marmo disposte intorno al portone centrale. Una volta superato l'ingresso, si passa sotto gli appartamenti privati del sultano e si giunge in una sala centrale sormontata da una cupola con un mihrab (nicchia orientata verso la Mecca) alto 15 m. Il nome della

moschea deriva dalle maioliche verde-azzurre che ne rivestono le pareti interne, che presentano anche alcuni frammenti degli affreschi originali.

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Appena oltre l'ingresso principale della moschea, una stretta scalinata conduce alla hünkar mahfili (la loggia privata del sultano), ricoperta di raffinate maioliche e situata sopra la porta principale. Qui viveva il sultano quando si trovava a Bursa. Ai lati, gli alloggi assai meno sontuosi della servitù e l'harem.

La moschea Muradiye L'originale nella sua architettura Jami Moschea Muradiye a Edirne è stato costruito nel 1435-1436 anni per ordine di Murad II (1421-1451). E' molto ben situato su una collina, che offre una vista mozzafiato sulla valle verde dell'isola Sarayichi dove prima sorgeva il palazzo del sultano. La Moschea Muradiye è costituita da una coppia di galleria interconnesse, sale a volta ed è eseguita in stile architettonico tradizionale "stile di Bursa". Al centro di una delle camere è una fontana-shadyrvan destinata alle abluzioni rituali, e la seconda camera è una camera per la preghiera. A destra e sinistra della sala di preghiera sono poste piccole camere - Ava o aivans (che in persiano significa "sala a volta"), utilizzati come abitazione per i Dervisci Mevlevi. L'unico minareto della moschea fu distrutta nel terremoto, ma fu nuovamente ricostruita nel 1957.

Moschea Muradiye è interessante per le piastrelle di ceramica unica del XV secolo, portate da Iznik, che decorano le pareti interne della sala di preghiera al livello superiore della prima fila di finestre.. Struttura a forma di T la rende diversa dalla maggior parte delle moschee in Turchia. Il Mihrab della moschea è rivestita con stufe di maiolica. Imaret (istituzione di beneficenza nell'Impero Ottomano) e la sauna, si trovano sul territorio delle strutture che risalgono al XVI secolo. La moschea ha grande cimitero. Arrivata l'ora di pranzo decidono di fare un pasto veloce mangiare una

specialità della Turchia il famoso kebab. Dopo aver mangiato questa prelibatezza sono andate ad esplorare le strade di Bursa.

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Arrivate alla sera dopo aver preso un taxi per andare in un ristorante di origini turche dove decidono assaggiare alcuni dei piatti tipici come :

“DAMA” ingredients:

1 jus de citron

1 pincée de poivre

1 cuillère à café d'aneth

20 gr de riz avec viande

33 feuilles de vigne

1 oignon rouge

2 cuillères à soupe d’huile d'olive

5g menthe fraîche

1 brin d'aneth

1 bouguet de persil

“MONTI” ingredients:

2 tasses de farine

1 les œfs -

poivre fraîchement moulu

2tasses de yaourt (à température ambiante)

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Il giorno seguente dopo aver fatto colazione Martina e Veronica decidono di visitare le acque termali di Cekirge. La maggior parte degli stabilimenti termali, sia in siti storici che moderni, si trovano nel distretto di Çekirge. Le acque contengono bicarbonato, zolfo, sodio, calcio e magnesio (47°/78°) e sono adatte sia per terapie interne che esterne dell'organismo. In particolar modo per i reumatismi, le malattie ginecologiche e dermatologiche e più in generale per il metabolismo.

Dopo un bel bagno nelle splendide acque termali di Cekirge tornano all’albergo dove si preparano per la prossima tappa Istanbul.

ISTANBUL (Martina Veronica)

Di Istanbul dicono “che sia una città che si scopre vivendola e della quale ci si innamora .....” Napoleone Bonaparte disse “Se il mondo fosse un solo stato, la capitale sarebbe Istanbul”

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Arrivate ad Istanbul Martina e Veronica , si sono dirette al loro Hotel lo “Star Holiday” per lasciare i bagagli e riposarsi un po’, fatto questo hanno preso le loro cartine della città decise a visitare monumenti, opere d’arte e qualche luogo caratteristico.

Nel loro girovagare per la città sono state colpite dalla Basilica di Santa Sofia, dove fu tumulato il doge Enrico Dandolo, sotto una pietra. La chiesa fu progettata da Antemio di Tralle e Isidoro da Mileto ed edificata in cinque anni (532-537), sotto la diretta supervisione di Giustiniano, sul luogo dove in

precedenza erano sorte due basiliche fatte edificare da Costantino (335) e Teodosio II (415), quest'ultima data alle fiamme durante la rivolta di Nika (532). La nuova Basilica di S. Sofia venne consacrata il 27 dicembre del 537. Secondo quanto riportato dalla “Narratio de Sancta Sophia”, il giorno della consacrazione, contemplando la chiesa dall’altare, Giustiniano avrebbe pronunciato la famosa esclamazione “Salomone, ti ho vinto!”.

Con la caduta di Costantinopoli nel 1453, la chiesa fu trasformata in moschea e in epoche successive vennero aggiunti i quattro minareti. La moschea fu trasformata in museo nel 1935.La Basilica è stata molto bella e interessante.

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Terminata la visita era ormai ora di pranzo ed hanno deciso di mangiare in un ristorante di nome “Mihri restaurant”, il proprietario è stato molto simpatico ed ha illustrato loro molti piatti tipici portando vari assaggini, tra cui Lahmacun, le piccole "pizze" con base di carne macinata e salsa di pomodoro, le midye tava le cozze fritte con riso e

pinoli ed anche il pide, (pizza turca) piatto col vari ingredienti. Un'altra specialità di spuntino è Manti, ravioli ripieni di carne servito con yoghurt, aglio e menta. Veramente speciale era la carne Adana speziata ed alla brace, molto buono e gustoso.

Dopo mangiato, sono tornate all’hotel per rinfrescarsi e riposarsi un po’, prima di andare a visitare un’altra meta architettonica: la Moschea Blu, vicino alla Basilica di Santa Sofia.

Quando si arriva nel centro di Sultanahmet, di fronte a Santa Sofia colpisce questa immensa moschea, universalmente conosciuta come la Moschea blu. Il suo nome infatti deriva dalle 21.043 piastrelle di ceramica turchese, inserite nelle pareti e nella cupola. È infatti il turchese il colore dominante nel tempio, che in turco si chiama

Sultanahmet Camii, dove Camii vuol dire moschea. Pareti, colonne e archi, sono ricoperti dalle maioliche di Đznik (l’antica Nicea), decorato in toni che vanno dal blu al verde. Rischiarate dalla luce che filtra da 260 finestrelle, le piastrelle conferiscono alla grande sala della preghiera un’atmosfera spettacolare, quanto surreale.

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La moschea fu edificata su parte del sito del Gran Palazzo di Costantinopoli, di fronte ad Hagia Sophia (a quel tempo la più venerata moschea di Istanbul) e all‘Ippodromo, un altro sito di grande valenza simbolica. La costruzione della moschea iniziò nel 1609, con avvio ai lavori deciso dal sultano, la cui intenzione era che questa moschea divenisse il luogo di culto più importante dell’Impero. L’organizzazione della costruzione della moschea è meticolosamente descritta in otto volumi, ora conservati nella biblioteca del Topkapi.

Visitata la Moschea, spossate per la giornata, hanno deciso di ritornare in hotel con l’autobus, dove dopo un breve riposo e una veloce doccia sono scese al ristorante vicino l’hotel Matbah Ottoman Palace Cuisine.

Finita la cena, la serata e l’aria erano bellissime il colore del tramonto illuminava ancora il cielo che si apprestava all’imbrunire, hanno fatto così una passeggiata per ammirare questa splendida città di sera: si sono fermate in una piazza splendida dove si erge la colonna “Markianos Sütunu”, conosciuta con il nome di Kıztaşı ed è Piazza Amasterianon che si trova nel quartiere di Fatih, sopra Piazza Đskenderpaşa. Riguardo quest’opera, che prende il nome dai bassorilievi del piedistallo, vengono raccontate molte storie. Una di queste racconta di una ragazza che, mentre stava trasportando la colonna per la costruzione di Ayasofya, fu ingannata da uno spirito e fu costretta a lasciare lì la colonna senza più riuscire a muoversi.

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Secondo un’altra leggenda, la pietra si piegava di fronte alle ragazze non più vergini per divulgare questo loro stato. In realtà la colonna fu eretta nel 455 in nome dell’imperatore Markianos e sopra si trovano raffigurati gli dei della vittoria. È un monumento legato alle vittorie in guerra o ad un augurio di buona fortuna. La statua in bronzo di Markianos, che si trova sopra, è stata sottratta e portata in Europa nel XIII secolo, come altri monumenti di Istanbul.

Nella piazza sedute su una panchina, hanno discusso del tragitto da intraprendere per il giorno dopo e la tappa successiva sarebbe stata Bursa per vedere le cose più interessanti di un'altra città della Turchia.

Tornando verso l’hotel, passeggiando per le splendide strade del centro, hanno incontrato un giovane che correndo portava un vassoio d’argento, tra la folla, per consegnare bicchierini a forma di piccoli tulipani pieni di tè nero. Il liquido profumato non è tradizionalmente bevuto con latte o limone, ma solo con

cubetti di zucchero.

I commercianti spesso offrono ai clienti un tè turco, in segno di amicizia e di ospitalità, anche se nella maggior parte dei casi lo scopo di servire il çay ai clienti, soprattutto bollente, è quello di trattenerli nel proprio negozio più tempo e avere modo di negoziare di più e vendere meglio.

Turkey-English

Ankara’s former capital is our first stop in Turkey. During our first day, between the hot toric and fatigue we saw a mosque. We asked interested in training to English through...

This was the first imperial mosque built in Istanbul after the Süleymaniye Mosque, built forty years ago.

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The mosque was built on the site of the Great Palace of Constantinople

The construction of the mosque began in 1609: the sultan himself began work. The opening ceremony took place in 1617. The complete work was completed under the successor of Ahmet Mustafa.

The image of the mosque was printed on 500 lire banknotes during the years 1953-1976.

ANKARA (Martina Veronica)

Lasciare un luogo non è mai facile, molte volte ci si vorrebbe restare in eterno, così uno si sente quando va in Turchia, in una precisa città…non si parla di una città qualunque…si parla di Ankara, che molte persone non conoscono.

Ankara anticamente in italiano anche Angora, è la capitale della Turchia, è la seconda città turca dopo Istanbul. La città si estende sull'altopiano anatolico a 938 metri sul livello del mare. È sede del parlamento turco, del governo così come delle rappresentanze diplomatiche straniere

Nel passato la città divenne famosa per le capre d'Angora dal lungo pelo dalle quali si ricava la preziosa lana mohair, per il gatto d'Angora, per il coniglio d'Angora famoso per il suo soffice pelo da cui si trae l'omonima fibra, per la produzione di pere,

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miele e del locale Moscato.

La città non ha moltissime attrattive quindi Martina e Veronica hanno deciso di visitare prima di tutto il museo delle civiltà anatoliche questo è tra i più importanti musei archeologici del mondo con le sue inestimabili collezioni di opere del Paleolitico, Neolitico, Eneolitico, dell’Eta del Bronzo Antica, del periodo di hatti, ittiti, frigi, del periodo della civiltà di Urarti e romane esposte in ordine cronologico abbracciando diversi millenni di storia. Situato presso la porta della Cittadella in due edifici storici risalenti al XV secolo. Nel 1997 Il museo è stato nominato “museo dell’anno”.

Anche l’architettura del museo è molto bella, il soffitto è molto particolare, con pannelli di legno che formano uno spirale allungato, donando un’atmosfera molto mistica al museo creando dei giochi di luce sui reperti millenari.

Da qui Martina e Veronica si sono dirette alla scoperta della cittadella. La cittadella di Ankara (Hisar) - che domina le stradine della città vecchia situata nella zona bassa della città - ha resistito benissimo alla sua lunga storia e ospita oggi un piccolo quartiere composto da pregevoli edifici ottomani in legno, dipinti di blu. Si tratta di un quartiere molto affascinante che permette di scoprire un bel panorama sulla città. La cittadella è difesa da due mura di cinta (VII e VIII sec.), costruite in gran parte con pietre provenienti dalla città antica. La porta di Hisar, una massiccia torre con un orologio, permette di penetrare all'interno delle mura di cinta inferiori, lunghe 1500 m e dotate di 14 bastioni.

ADALIA (Martina Veronica)

La tappa successiva del viaggio di Martina e Veronica in Turchia da Ankara è raggiungere la città che si chiama Adalia e si affaccia sul Golfo di Adalia, da cui prende il nome.

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Qui la cosa più spettacolare, per noi stanche di strade asfaltate, sono state le cascate di Duden, ammirate dalla barca. Quindi se capitate da queste parti il consiglio è di non perdersi il meraviglioso spettacolo dell’acqua della cascata che sparisce nel mare, come inghiottita.

Per rilassarsi un po’ il ristorante l’ ”Olympos Yavuz” è il luogo migliore, situato lungo la costa, ove hanno potuto assaggiare delle specialità per deliziare il palato: pesci cotti su braci di legni aromatici, in un paesaggio stravolgente.

Poi affascinate da questa città ed avendo del tempo in più, hanno visitato il Karaalioglu Park, che si trova in centro, facilmente

raggiungibile a piedi o in tram. L'ufficio del sindaco, il teatro comunale della città e un’antica fortezza chiamata torre Hidirlik che si affaccia sul porto romano sono le principali attrazioni del parco.

Nei giorni seguenti per rilassarsi, hanno visitato la konyaalti beach. È un luogo stravagante: è immerso nelle rocce, ma ha anche

vicino un parco con numerosi bar, centri commerciali, quindi sicuramente non mancano le comodità!

Per cena si sono recate al ristorante “Nar Beach Bistro” un posto situato lungo la costa, caratterizzato da un’atmosfera rilassante, che ci voleva proprio dopo tanto camminare.

Anche la permanenza in questa città è giunta al termine e domani si torna a Rodi con il traghetto per

riunirsi alle amiche.

Arrivate a destinazione, ci siamo incontrate tutte al porto ed insieme siamo andate all’hotel il “Best Western Plaza”. Dopo esserci sistemate nelle stanze siamo andate tutte a cena dove ci siamo raccontate quello

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che avevamo visto scambiandoci impressioni ed emozioni e per tutte fu come aver visitato quei posti.

Purtroppo la nostra avventura volgeva orma il al termine e di li a poco saremmo ripartite per Roma e così si sarebbe concluso il nostro lungo viaggio attraverso questo splendido paese ricco di fascino mistero e bellezze naturali.

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Indice

- Introduzione pag. 2 - Prologo pag. 3 - Europa stiamo arrivando pag. 4 - Vi porteremo dove non siete mai stati pag. 49 - Viaggiando per l’Europa del Nord Ovest pag. 98 - Attraversando l’Est pag. 126 - In viaggio per l’Europa pag. 160