Sociologia dei media presentazione

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Sociologia dei media I media audiovisivi Dario Del Vecchio

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Sociologia dei mediaI media audiovisivi

Dario Del Vecchio

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Media: plurale del latino medium (“mezzo”, “strumento”);

◦ Il termine si affaccia negli studi sulla comunicazione a partire dalla prima metà del XX sec.

◦ La specificazione “mass media” (Blumer, 1939) entra nel vocabolario italiano solo negli anni ‘60, con un certo ritardo rispetto al mondo anglosassone.

L’età dei media

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Ogni comunicazione è veicolata da un mezzo tecnico con un differente impatto delle tecnologie in termini di◦ fissazione e immagazzinamento dell'informazione;◦ riproduzione dell'informazione (produzione di una

forma simbolica in più copie, chiave di volta della commercializzazione);

◦ distanziazione spazio-temporale (separazione delle forme simboliche dai contesti sociali della loro produzione);

◦ apprendimento degli attori sociali (capacità, conoscenze e competenze per la codifica e decodifica).

La comunicazione “mediata”

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La comunicazione “di massa” nasce con la stampa popolare e i primi media elettrici:

1833: nascita della penny press negli USA; con il telegrafo, per la prima volta nella storia

dell’uomo - a parte poche eccezioni (ad es., lanterne semaforiche) - è possibile la separazione tra informazione e supporto fisico (primo messaggio transoceanico nel 1866);

lo sviluppo delle telecomunicazioni (=“comunicazioni a distanza”) continua nell’800 con il telefono (Bell, 1876) e, nei primi del ‘900, con la radio.

Le origini storiche della comunicazione “di massa”

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“La produzione istituzionalizzata e la diffusione generalizzata di merci simboliche attraverso la fissazione e la trasmissione di informazioni e contenuti simbolici” (Thompson, 1995), grazie a:

1. mezzi tecnici e istituzionali di produzione e diffusione (innovazioni tecnologiche e industria mediale);

2. commercializzazione delle forme simboliche;3. separazione strutturale fra produzione e ricezione;4. estensione dell’accessibilità delle forme simboliche

nel tempo e nello spazio;5. circolazione pubblica di forme simboliche mediate

(comunicazione “da uno a molti”).

La comunicazione di “massa”

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Dal greco “maza”, che indica l’impasto del pane (“massein” = “impastare”), è una definizione che:◦ coglie solo in parte la realtà della comunicazione mediata,

in cui - con poche eccezioni – è “generalizzato” l’accesso potenziale, più che la diffusione effettiva di gran parte dei prodotti mediali;

◦ presuppone storicamente l’idea di un pubblico passivo e indifferenziato, richiamandosi alle teorie critiche sulla società e cultura di massa;

◦ sottolinea la discontinuità rispetto alle forme di comunicazione tradizionali (faccia a faccia), ma è oggi incalzata dalla nuova comunicazione digitale all’insegna della personalizzazione.

Oltre la comunicazione “di massa”

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Progressiva scoperta della ricezione come attività:

“normale” e di routine, radicata cioè nei tempi e negli spazi della vita quotidiana;

socialmente situata, che trae cioè il proprio significato dai contesti – oltre che testi – implicati;

esperta, basata cioè sull’apprendimento, attraverso l’accumulazione di esperienze e conoscenze;

ermeneutica, che implica cioè un’appropriazione simbolica da parte dei riceventi, funzionale all’autocomprensione e alla comprensione degli altri.

Media, audience e vita quotidiana

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La comunicazione è, dunque, un processo attivo di costruzione sociale di realtà e conoscenza:

comunicazione come azione sociale che comporta la produzione, trasmissione e ricezione di forme simboliche (teoria degli “atti linguistici” di Austin, 1962);

comunicazione come potere simbolico (Bourdieu, 1982): capacità di intervenire sul corso degli eventi e di influenzare le azioni altrui attraverso forme simboliche, in vista dei propri obiettivi.

Un approccio “culturale”: comunicazione, azione e potere

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Nella storia della modernità, il “potere simbolico“ dei media:

è andato via via rafforzandosi; è andato a intrecciarsi e sovrapporsi

sempre più ad altre forme di potere (economico, politico e coercitivo).

Il potere simbolico dei media

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Forme di potere Risorse Istituzioni paradigmatiche

Potere Economico Risorse materiali e finanziarie

Istituzioni economiche (mercato)

Potere Politico Autorità Istituzioni politiche (Stato)

Potere Coercitivo Forza fisica e armi Istituzioni coercitive (apparato militare)

Potere Simbolico Strumenti per l’informazione e la comunicazione

Istituzioni culturali (chiese, scuole e università. Industria dei media, ecc…)

Le forme di potere

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I media non sono strumenti per la persuasione di massa;

Essi sono ambienti all’interno dei quali l’individuo può reperire risorse (informazioni, valori e norme);

Media come ambienti di socializzazione.

Generalizzando

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Ogni uno di noi costruisce e ricostruisce le proprie immagini del mondo usando i materiali che abbiamo a disposizione, alcuni li reperiamo dall’esperienza diretta che facciamo del mondo, altri dall’esperienza mediata.

Ai nostri occhi quelle immagini sono il mondo (interpretazione della realtà).

Quando interagiamo con altre persone, le nostre immagini vengono continuamente rinegoziate, aggiornate, aggiustate, alcune parti sono più stabili e difficili da modificare (senso comune).

L’esperienza mediata

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I media segmentano la realtà, ne evidenziano alcune parti, ed eventualmente le naturalizzano;

Questa “naturalizzazione” consiste nel sovresporre il segmento sino a renderlo parte del SENSO COMUNE;

Il “senso comune” rappresenta – ciò che io so e che tutti gli altri sanno – le concezioni maggiormente utilizzate.

Costruzione della realtà sociale

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MEDIA

I regimi di visibiltàSguardo del soggetto su ambiti

molto più estesi, esterni alla sua esperienza diretta

Esperienza unicamente mediata su un numero di ambiti sempre

crescente

1. Siamo portati a ritenere vero solo ciò che ci risulta visibile;2. Dissequestro dell’esperienza: entrare in contatto con esperienze

esclusivamente per via mediata.

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900 come secolo nel quale la comunicazione audiovisiva assume ruolo centrale nella vita di tutti, andando a condizionare◦ Gusti;◦ Mentalità;◦ Educazione;◦ Comportamenti.

Cinema, Radio, TV, Web

Avvicinamento dei luoghi della comunicazione.

I media audiovisivi

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Prima forma di comunicazione massmediale fondata sulle immagini (epoca post-alfabetica);

Spettacolo pubblico e modalità di fruizione; Prima forma di interattività (quasi-

interazione mediata: unidirezionale).

Il cinema

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Supporto di trasmissione immateriale

Trasmissione in diretta (novità)◦ La guerra dei due mondi – Orson Welles◦ Rivoluzione sociale di notevole portata (raggiunge

le fasce sociali più basse, non richiede alfabetizzazione) se consentisse a chiunque di produrre contenuti.

La radio

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Caratteristiche del cinema e della radio (completezza comunicativa);

Diretta ed eventi televisivi;

Dalla televisione generalista alla televisione personalizzata (modello tematico, pay per view, video on demand).

TV digitale

La televisione

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Pubblicazione di video (live o on-demand); Videoblog, streaming, screencast, repository

video… TV alla portata di tutti; Social media; Nascita dei cosiddetti “teleputer” (George Gilder

in Dopo la televisione).

La web-tv