S.N.V. Il sistema nazionale di valutazione La valutazione ... · R.A.V. - Rapporto di...
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S.N.V. IL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE
LA VALUTAZIONE DELLE SCUOLE
R.A.V. - Rapporto di Auto-Valutazione
P.d.M - Piano di Miglioramento
R.A.V. - Rapporto di Auto-Valutazione
Valutazione e Auto-valutazione, un po’ di storia…
Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione, (D.Lvo. n. 297/94), art. 603:
Nel quadro della definizione di strumenti idonei al conseguimento di una maggiore produttività del sistema scolastico e al raggiungimento di obiettivi di qualità, il Ministero della pubblica istruzione provvede alla determinazione di parametri di valutazione dell’efficacia della spesa… provvede altresì all’individuazione di adeguati metodi di rilevamento dei processi e dei risultati del servizio scolastico …
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Valutazione e Auto-valutazione, un po’ di storia…
Autonomia (DPR.275/1999 e art. 117 Cost. comma 2, novellato con L. cost. 3/2001 (riforma del Titolo V della Costituzione)
Nuove responsabilità dirigenziali (D.lgs.150/2009);
Riforme degli ordinamenti (2008-2010);
Direttiva triennale 74/2008;
Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione (DPR. 80/2013)
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Valutazione e Auto-valutazione, un po’ di storia…
DIRETTIVA TRIENNALE N. 74/2008
Il Miur chiede all’Invalsi di sviluppare le proprie attività attraverso le seguenti aree di intervento:
Valutazione di sistema
Provvedere alla predisposizione di un rapporto annuale sulla scuola
Valutazione delle scuole
Definire, anche sulla base delle esperienze internazionali, un modello di valutazione delle scuole per rilevare quegli assetti organizzativi e quelle pratiche didattiche che favoriscono il miglioramento dei livelli di apprendimento degli studenti
Diffusione della cultura della valutazione
Promuovere la cultura della valutazione con particolare riferimento alle azioni di formazione del personale dirigente e docente, per favorire la piena attuazione dell’autonomia didattica e organizzativa.
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DPR N. 80/2013
Invalsi: Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e
formazione, di cui al decreto legislativo 19 novembre 2004, n. 286;
Indire: Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa,
di cui all'articolo 19, comma 1, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98,
convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111;
Contingente ispettivo: contingente di dirigenti di seconda fascia con funzione
tecnico- ispettiva, appartenenti alla dotazione organica dirigenziale del
Ministero, che svolgono l'attivita' di valutazione nei nuclei di cui all'articolo 6
del presente decreto.
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Direttiva MIUR 11/2014 - Priorità strategiche
La valutazione è finalizzata al miglioramento della qualità dell'offerta formativa e degli apprendimenti e sarà particolarmente indirizzata:
alla riduzione della dispersione scolastica e dell'insuccesso scolastico;
alla riduzione delle differenze tra scuole e aree geografiche nei livelli di apprendimento degli studenti;
al rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla situazione di partenza;
alla valorizzazione degli esiti a distanza degli studenti con attenzione all'università e al lavoro.
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Per conoscere
Per confrontare
Per gestire (controllo)
Per governare (politica / priorità)
Per regolare (definire standard)
Per migliorare
Auto-valutazione, perché?
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Auto-valutazione, come?
• definire e perseguire gli obiettivi;
• programmare le attività;
• pianificare le operazioni;
• gestire le risorse;
• controllare i risultati e i processi;
• valutare il grado di conseguimento
degli obiettivi
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Auto-valutazione, cos’è e a cosa serve?
Scopo
Un’analisi esauriente, sistematica e periodica delle attività e dei risultati di
un’organizzazione
Individuazione delle debolezze e delle forze, come punto di partenza per il
miglioramento continuo
Che
cos’è
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Obiettivi dell’Auto-valutazione
Valutare l’adeguatezza del modello organizzativo adottato
dalla scuola
Coinvolgere e motivare tutto il personale
Conoscere i punti forti e le aree deboli
Sviluppare progetti di miglioramento a partire dalle priorità
Misurare i progressi nel tempo
Migliorare l'efficienza della gestione
Migliorare i servizi per gli utenti
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Risultato dell’Auto-valutazione
Alla fine dell’autovalutazione, qualunque sia l’approccio
utilizzato, l’organizzazione dovrà disporre di un documento di
autovalutazione contenente i risultati della diagnosi:
Punti di forza
Punti di debolezza
L’analisi di questi risultati consente all’organizzazione di
avviare il:
Ciclo di miglioramento
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In ogni processo, compresi quelli che caratterizzano il servizio scolastico
pianificazione
realizzazione
misurazione
miglioramento
La realizzazione rappresenta il valore aggiunto
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Sistema di misurazione (valutazione)
PERCHE’ MISURARE:
• per conoscere la propria posizione verso gli obiettivi
• per permettere il miglioramento continuo
• per conoscere la propria posizione rispetto ad altre organizzazioni
MISURAZIONI SUL PROCESSO
Attività volte a verificare l’efficacia e l’efficienza di un processo che
abbia influenza sulla qualità del servizio erogato
MISURAZIONI SUL SERVIZIO
Attività tese a rilevare la qualità del servizio erogato
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Un po’ di terminologia
MONITORAGGIO
Azione di controllo esercitata sulla realizzazione delle varie fasi di un processo
Lo scopo del monitoraggio è quello di vagliare in itinere la realizzazione, gli esiti e le risposte dei soggetti coinvolti, per poter eventualmente intervenire con le opportune modifiche
VERIFICA
Misurazione e confronto relativi a RISULTATI e PROCESSI
RISULTATI ATTESI
RISULTATI OTTENUTI
VALUTAZIONE
Azione che dà valore ai risultati, attraverso la considerazione di diversi aspetti
In itinere
All’inizio
Al termine di una fase
A conclusione
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INDICATORI
Evidenze osservabili che segnalano la presenza/assenza o l’andamento nel tempo di aspetti di un fenomeno.
Soglie di accettabilità in base alle quali interpretare le evidenze. Descrivono i risultati che l’organizzazione si propone di raggiungere.
OBIETTIVI / TARGET
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Un po’ di terminologia
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Il percorso dell’Auto-valutazione
Lettura e analisi degli indicatori
Riflessione attraverso le domande guida
Individuazione di punti di forza e di debolezza
Espressione del giudizio con la Rubrica di valutazione
Gli indicatori consentono alla
scuola di confrontare la propria situazione
con valori di riferimento esterni.
Da utilizzare all’interno di una
interpretazione più ampia
Le domande guida sono uno stimolo per
riflettere su quanto realizzato in ogni area,
focalizzandosi sui risultati
Sono presenti campi aperti in cui la scuola
descrive i punti di forza e di debolezza
per ogni area
Per ogni area la scuola esprime un
giudizio complessivo su
una scala da 1 a 7
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Descrivere la propria scuola sulla base di dati attendibili
Attribuirsi 11 “voti”, motivati, sulle dimensioni principali del funzionamento della scuola
1. Risultati scolastici 2. Risultati nelle prove INVALSI 3. Competenze di cittadinanza 4. Risultati a distanza 5. Curricolo 6. Ambiente di apprendimento 7. Inclusività 8. Continuità e orientamento 9. Orientamento strategico e
organizzazione 10. Valorizzazione delle risorse umane 11. Integrazione con il territorio
Individuare (poche) priorità strategiche (miglioramento degli esiti degli studenti)
Individuare processi appropriati che, in un tempo definito, possano far migliorare gli esiti critici
Elaborare un piano di miglioramento
Fasi del processo guidate dal Rav
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Gli strumenti del RAV
Domande guida
Indicatori
Rubrica di valutazione
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Gli strumenti del RAV
DOMANDE GUIDA
Dove?
• All'inizio di ciascuna area o sottoarea
A che cosa servono?
• A riflettere sui risultati raggiunti in quell’area, sui punti di
forza e di debolezza;
• A guidare verso l’attribuzione di un livello
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Gli strumenti del RAV
GLI INDICATORI
Dove?
• Per ciascuna area o sottoarea
A che cosa servono?
• A informare per riflettere e interpretare
• a confrontare la propria situazione con valori di riferimento
esterni
• a guidare verso l’attribuzione di un livello
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LA RUBRICA DI VALUTAZIONE Dove? • Per ciascuna area degli Ambiti Esiti e Processi Come? • Attraverso una scala da 1 a 7 Come è costruita la scala? • Con descrizioni guida di situazioni graduate per i livelli 1, 3, 5, 7. • I livelli 2, 4, 6 sono lasciati alla discrezionalità della scuola
Gli strumenti del RAV
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LA MOTIVAZIONE DEL GIUDIZIO
Per ciascuna area si chiede infine di motivare brevemente le
ragioni della scelta del giudizio assegnato, indicando i fattori o
gli elementi che
hanno determinato la collocazione della scuola in uno specifico
livello della scala.
Gli strumenti del RAV
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• 1 - Contesto e risorse
Popolazione scolastica
Territorio e capitale sociale
Risorse economiche e materiali
Risorse professionali
• 2 - Esiti
Risultati scolastici
Risultati nelle prove standardizzate
Competenze chiave e di cittadinanza
Risultati a distanza
• 4 - Il processo di autovalutazione
• 5 - Individuazione delle priorità
Priorità e Traguardi
Obiettivi di processo
• 3 - Processi
Pratiche educative e didattiche
Curricolo, progettazione, valutazione
Ambiente di apprendimento
Inclusione e differenziazione
Continuità e orientamento
Pratiche gestionali e organizzative
Orientamento strategico e organizzazione della scuola
Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane
Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie
Struttura del RAV
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Struttura del RAV
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Il processo in sintesi
AUTOVALUTAZIONE Analisi dati forniti da sistema informativo Miur e da Invalsi Rapporto di autovalutazione sulla base di quadro rif. fornito da Invalsi + elementi significativi individuati da scuola Formulazione piano miglioramento
VALUTAZIONE ESTERNA
Individuazione scuole da verificare Visite nuclei valutazione esterna Ridefinizione piani miglioramento
AZIONI DI MIGLIORAMENTO
Anche con supporto Indire, università, enti di ricerca, associazioni professionali e culturali
RENDICONTAZIONE SOCIALE
Pubblicazione e diffusione risultati raggiunti
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Le fonti di dati
AUTOVALUTAZIONE DELLA SCUOLA
DATI PROVE INVALSI
QUESTIONARIO SCUOLA INVALSI
QUESTIONARIO STUDENTI, GENITORI,
INSEGNANTI INVALSI
INFORMAZIONI IN POSSESSO
DELLA SCUOLA
SCUOLA IN CHIARO MIUR
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Finalità dell’analisi dei dati
Analisi “di sistema”:
• Livello degli apprendimenti medi del Paese, per area geografica, per genere, per cittadinanza...
• Policy making nazionale/territoriale
• Stakeholder di riferimento: amministratori, cittadinanza
Analisi “di scuola”:
• Livello degli apprendimenti della scuola
• Comparazione con realtà territoriale di riferimento (benchmarking)
• Individuazione punti di forza/criticità
• Stakeholder di riferimento: DS, docenti (a tendere: genitori?)
P.d.M. – Piano di Miglioramento
IL MIGLIORAMENTO
PRIORITA’
RIFERITE
AGLI ESITI
DEGLI
STUDENTI
TRAGUARDI
DI LUNGO
PERIODO
PIANO TRIENNALE
Obiettivo di processo
Obiettivo di processo
Obiettivo di processo
P.d.M. – Piano di Miglioramento
P.d.M. – Piano di Miglioramento
CONTESTO
RISORSE
PROCESSI
RISULTATI
CARATTERISTICHE DEL TERRITORIO
ASPETTI SOCIALI
RISORSE CULTURALI
E SERVIZI
CARATTERISTICHE DELLE
FAMIGLIE
ATTEGGIAMENTI NEI CONFRONTI DELLA
SCUOLA …..
MATERIALI
PROFESSIONALI
FINANZIARIE
ORGANIZZATIVI
DIDATTICI
APPRENDIMENTI
SODDISFAZIONE
GRADIMENTO
ANDAMENTO NELLA SCUOLA SUCCESSIVA
ANDAMENTO NELLA
VITA
Che cosa si può migliorare
P.d.M. – Piano di Miglioramento
1. È necessario avere dati a disposizione e comparare i
“risultati” ma occorre tener conto del contesto in cui una
scuola opera
2. È necessario analizzare i processi in atto e continuare a
migliorarli: valorizzare i punti di forza, affrontare le
criticità della singola scuola
3. È necessario non perdere di mira la finalità: migliorare
gli esiti formativi ed educativi degli studenti
4. È necessario avere strumenti comuni in una cornice di
riferimento
Punti di attenzione
P.d.M. – Piano di Miglioramento
Capacità della scuola di assicurare le condizioni affinché
ciascuno studente, indipendentemente dalle situazioni di
partenza (disabilità, provenienza, difficoltà personali e
sociali, indirizzo di scuola o plesso frequentato, classe o
sezione, ecc.) possa usufruire dei servizi e degli
interventi, e partecipare alle attività della scuola
Obiettivo generale: Partecipazione!
P.d.M. – Piano di Miglioramento
Rapporto di Autovalutazione RAV – IC Calenzano
Piano di Miglioramento PdM – IC Calenzano
P.d.M. – Piano di Miglioramento
GRAZIE