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SOMMARIO NOTIZIARIO FLASH SMB ITALIA Numero 3 - anno XVI settembre/ottobre/novembre 2008 Autorizzazione Tribunale di Roma n. 30/93 del 28/01/93 EDITORE SMB Italia SEDE LEGALE Via Matilde Serao, 23/A - Roma DIREZIONE E REDAZIONE, Smb Italia, Via Carlo Poma snc 00040 Pomezia (Roma) tel. 06/56.30.90.10 fax 06/56.30.47.69 DIRETTORE RESPONSABILE Pio Paladino CONCESSIONARIA PUBBLICITÀ Graficamente Srl - Roma Tel. 06/52.16.321 ORGANIZZAZIONE Tiziano Crispi DIREZIONE SCIENTIFICA Valter Masci GRAFICA E IMPAGINAZIONE Graficamente srl STAMPA Tipograf - © Smb Italia Roma HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: V. Masci, M. Annibalini, G. Antonello, C. Boiron, D. Jacques, M. Piccirilli, C. Pernarella, F. Scalzo. Responsabilità La riproduzione delle illustrazioni e degli articoli pubblicati dalla rivista, nonché la loro traduzione, è riservata e non può avvenire senza espressa autorizzazione dell’editore. I mano- scritti e le illustrazioni inviati alla redazione non saranno restituiti anche se non pubblicati. L’editore non si assume alcuna responsabilità sul contenuto degli articoli e nel caso di eventuali errori contenuti negli articoli stessi in cui fosse incorso nella riproduzione sulla rivista.Gli articoli dovranno essere inviati alla redazione su supporto magnetico. Valter Masci Editoriale 3 Christian Boiron Riportiamo l’intervento di Christian Boiron al 63° al congresso LMHI, Ostebede Belgio 21 Maggio 2007 5 Maurizio Annibalini Sindrome Intestino Irritabile (S.I.I) 11 Giovanetti Antonello Allergie ed intolleranze alimentari come causa di disturbi intestinali: diagnosi e terapia 13 Dott. Cristoforo Pernarella Gonartrosi, Posturologia, Stato di salute generale SF-36 15 Fabrizio Scalzo (Tesi di Omeopatia) Trattamento omeopatico di un gatto affettoda gengive-stomatite cronica 21 Diego Jacques La Microimmunoterapia applicata alle infezioni da Papillomavirus (HPV) - Il ruolo del 2LPAPI 29 Margherita Piccirilli Omeopatia e psichiatria: intervista e osservazione - L’ansia e i rimedi più usati 29

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S O M M A R I O

NOTIZIARIO FLASH SMB ITALIANumero 3 - anno XVIsettembre/ottobre/novembre 2008Autorizzazione Tribunale di Roma n. 30/93 del 28/01/93

EDITORESMB Italia

SEDE LEGALEVia Matilde Serao, 23/A - Roma

DIREZIONE E REDAZIONE, Smb Italia, Via Carlo Poma snc 00040 Pomezia (Roma) tel. 06/56.30.90.10fax 06/56.30.47.69

DIRETTORE RESPONSABILEPio Paladino

CONCESSIONARIA PUBBLICITÀGraficamente Srl - RomaTel. 06/52.16.321

ORGANIZZAZIONETiziano Crispi

DIREZIONE SCIENTIFICAValter Masci

GRAFICA E IMPAGINAZIONEGraficamente srl

STAMPATipograf - © Smb Italia Roma

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO:

V. Masci, M. Annibalini,G. Antonello, C. Boiron, D. Jacques,M. Piccirilli, C. Pernarella, F. Scalzo.

ResponsabilitàLa riproduzione delle illustrazioni edegli articoli pubblicati dalla rivista,nonché la loro traduzione, è riservatae non può avvenire senza espressaautorizzazione dell’editore. I mano-scritti e le illustrazioni inviati allaredazione non saranno restituitianche se non pubblicati. L’editorenon si assume alcuna responsabilitàsul contenuto degli articoli e nel casodi eventuali errori contenuti negliarticoli stessi in cui fosse incorso nellariproduzione sulla rivista.Gli articolidovranno essere inviati alla redazionesu supporto magnetico.

Valter MasciEditoriale 3

Christian BoironRiportiamo l’intervento di Christian Boiron al 63°al congresso LMHI, Ostebede Belgio 21 Maggio2007 5

Maurizio AnnibaliniSindrome Intestino Irritabile (S.I.I) 11

Giovanetti AntonelloAllergie ed intolleranze alimentari come causa didisturbi intestinali: diagnosi e terapia 13

Dott. Cristoforo PernarellaGonartrosi, Posturologia, Stato di salute generale SF-36 15

Fabrizio Scalzo (Tesi di Omeopatia)Trattamento omeopatico di un gatto affettodagengive-stomatite cronica 21

Diego JacquesLa Microimmunoterapia applicata alle infezioni daPapillomavirus (HPV) - Il ruolo del 2LPAPI 29

Margherita PiccirilliOmeopatia e psichiatria: intervista e osservazione -L’ansia e i rimedi più usati 29

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Corsi di “Formazione” ed“Informazione” sull’Omeopatia

a recenti indagini Istat risultache in Italia circa 8 milioni di

persone si curano con le Medicine cosid-dette non convenzionali, tra cui l’omeo-patia. Cioè milioni di persone che, inItalia, per la diagnosi e cura non utilizza-no la Medicina Ufficiale. Tale fenomenoè estremamente diffuso anche inEuropa. È evidente che ciò potrebbe creare pro-blemi di “salute pubblica”. E questa pre-occupazione ha spinto la Comunitàeuropea ad emanare una Delibera (nel1992), poi recepita come Legge dalloStato italiano (1994). In tale Delibera nonviene affrontato il problema della validi-

tà dell’omeopatia ma ci si è preoccupatidi salvaguardare la salute pubblicafacendo circolare medicinali omeopaticiprodotti secondo le regole dei comunifarmaci e la cui distribuzione è affidataalle farmacie. Poiché ciò non è certamente sufficienteper evitare che ci siano pericoli per lasalute pubblica allora l’Ordine dei medi-ci di Roma ha emanato una deliberanella quale si afferma che l’utilizzazionedei medicinali omeopatici deve essereintesa come “atto medico” (1995). Unapresa di posizione che è stata fatta pro-pria anche dalla Fnomceo (2002). Il fatto che sia il medico a “gestire”l’omeopatia salvaguardia il cittadino chedecide di curarsi in tale modo. Dellastessa opinione è stata la Cassazione in

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alcune sue sentenze, nelle quali si affer-ma che “l’omeopatia è un atto medico”.L’Ordine di Roma per garantire ulterior-mente il cittadino consiglia il medico diutilizzare un “consenso informato”opportunamente stilato e di far riferi-mento alle norme dettate dal nuovoCodice deontologico a riguardo dell’usodei medicinali omeopatici. Ricapitolando, la gestione dell’omeopa-tia da parte del medico, al di là delladimostrazione della validità e dell’effica-cia di questa terapia, garantisce il citta-dino che intende utilizzarla. Per talemotivo è estremamente opportuno che ilmedico di base sia “informato” tramiteun Corso ECM. Se invece il medico dibase rimane all’oscuro di tutto ne conse-gue che il cittadino non avrà punti diriferimento a cui affidarsi e sarà costret-to a rivolgersi a figure non mediche didifficile definizione. A questo punto è doveroso sottolineareche non esiste dimostrazione scientificadell’omeopatia, sia del suo meccanismodi funzionamento sia della sua efficacia.A tale proposito si ricorda che esistonovarie metanalisi che hanno esaminato ilavori scientifici ritenuti idonei (circa

120-130). Le conclusioni di tali metanali-si sono discordi. Comunque, quandosono favorevoli, non affermano mai chel’omeopatia funziona, ma solamente cheil suo effetto è presubilmente “superio-re al placebo”. Nei confronti di una terapia medica nonancora dimostrata completamente scien-tifica la posizione che si può assumere èdiversa. Il pensiero “positivista” di alcu-ni scienziati porta ad un suo rifiuto toutcourt, mentre il pensiero di altri è più“possibilista”. Tutto ciò che ho detto sull’omeopatia, ariguardo della situazione legislativa escientifica, deve essere oggetto di unCorso di “informazione” sull’omeopatia,il quale però deve anche contemplaredelle nozioni “di formazione” poichè èutile per i medici venire a sapere come icolleghi omeopati affrontano alcunepatologie. Sarà poi il singolo medico a deciderel’atteggiamento da prendere nei riguar-di dell’omeopatia informando opportu-namente il suo paziente di ciò che è piùutile per la patologia in esame.

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uongiorno a tutti. Oggi mi rivolgoa voi non solamente come Presidente deiLaboratoires Boiron, ma soprattutto comemembro ed osservatore, ormai da tempo,della comunità omeopatica internaziona-le. Infatti, mio padre e mio zio, i “gemelli”Jean e Henri Boiron, fondatori della nostraazienda, erano veri appassionati di omeo-patia, nonché ardenti sostenitori dellaLigue Médicale HoméopathiqueInternazionale (LMHI). Posso dire che nonne hanno mai perso un solo congresso,fino al momento in cui, per malattia edetà, sono saliti verso altri cieli.

Ai tempi della mia infanzia ed adolescen-za, tra gli amici di famiglia, vi erano varimedici omeopati appartenenti a correntidiverse o opposte. C’erano degli unicisti,di cui spontaneamente mi tornano inmente i nomi: in Francia, Jacques Baur,Robert Bourgarit, Georges Demangeat,Robert Bachelerie, Jean-Claude François;in Argentina, Francesco Eyzayaga; inIndia, Rastogi o Diwan Harish Chand,ecc… ma incontravo anche dei pluralisticome l’americano Gutmann, il brasilianoVervloet, Illing e Tidermann in Germania,Mathias Dorcsi in Austria e naturalmentenumerosi francesi come Charles Rousson,François Lamasson, Zissu, Conan-Miriadec, e ancora Denis Demarque, dicui nessuno potrà mai dire se fosse unici-sta o pluralista. Tra loro il confronto eravivace, ma il mutuo rispetto e l’amiciziarinsaldavano il nostro comune sentimentodi appartenenza alla stessa famiglia.Purtroppo, rispetto a quei tempi, il con-fronto si è fatto duro trasformandosi inscontro, addirittura in conflitto e talvoltal’odio ha persino sostituito l’amicizia, la“famiglia omeopatica” si è disintegrata.Alcuni medici hanno persino fatto atto disecessione rispetto alla Lega e hannocreato l’Organisation MondialeHoméopathique Internazionale.La Lega non deve restare tempio del solo“unicismo” o “classicismo” omeopatico,ma deve al contrario accogliere, come fa

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Christian BoironRiportiamo l’intervento di Christian Boironal 63° Congresso LMHI, Ostebde Belgio21 Maggio 2008

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qui ad Ostende, tutte le sensibilità, tutte lepratiche mediche omeopatiche, qualun-que esse siano: uniciste, pluraliste o com-plessiste, antroposofiche, omotossicologi-che, ecc.Con questa visione ho risposto all’appellodi Michel Van Wassenhoven quando miha parlato delle sfide e degli obiettivi delCongresso di Ostende: tentare di riunire ilnumero massimo di medici omeopati ditutte le correnti, di tutte le tendenze, perriflettere sul tema fondamentale dellavalutazione. Vale a dire, di fatto, RITRO-VARE L’UNITÀ DELLA “FAMIGLIAOMEOPATICA” NEL RISPETTO DELLENOSTRE DIVERSITÀ. Noi tutti abbiamoricevuto una formazione scientifica esiamo indubbiamente molto legati a que-sto concetto di valutazione. È la valutazio-ne, soltanto la valutazione, che permette-rà all’omeopatia di superare le lotte inte-stine che la rendono sterile e ne impedi-scono il pieno riconoscimento.In ambito omeopatico, tanto le disputesono sterili, quanto le differenze sono logi-che ed auspicabili: esse perdureranno finoa quando resterà ignoto il meccanismofisico-chimico delle diluizioni infinitesi-mali. Il giorno in cui finalmente conosce-remo questo meccanismo, non vi sarà piùné unicismo, né pluralismo e ciascunmedicinale avrà una sua modalità di pre-scrizione logica e scientifica. Ma vi pro-porrei di non aspettare quel giorno benau-gurato per mobilitarci in favore dellaricerca in generale, ed in particolare dellavalutazione clinica delle diverse praticheomeopatiche. Sono questa ricerca e que-sta valutazione rigorosa, che ci permette-ranno di superare teoria, ideologia e dog-matismo. Fin dagli inizi, lo sviluppo del-l’omeopatia si è basato sulla contrapposi-zione con l’allopatia e poi con la medicinastessa. Durante questo lungo periodo“adolescenziale” dell’omeopatia, la nostracomunità è stata turbolenta, aggressiva

sia nei confronti degli “altri”, chiamati“gli allopati”, che nei propri confronti.Si sono costituiti “clan” e correnti che sicriticavano continuamente, ciascunomirando ad essere riconosciuto come ilpiù legittimo, l’unico degno di chiamarsi“omeopatico” e il più vicino al pensiero diHahnemann.Oggi approdiamo ad una nuova fase,quella della maturità.Ora l’omeopatia fa parte del “panoramadella medicina” internazionale. Certo, perora, non tutti i medici sono diventati“omeopati” (!), ma sono sempre piùnumerosi quelli che riconoscono l’interes-se e, in certi casi, anche la superiorità del-l’omeopatia. Sono sempre più numerosiquelli che, con discrezione ed efficacia,utilizzano i nostri medicinali, unitari ocomplessi. Possiamo dire che oggi siamoin pratica tutti d’accordo: l’omeopatia nonè una “medicina”, ma una “terapia”. Lamedicina è unica ed indivisibile.

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Hahnemann era prima e innanzitutto unmedico. Troppo spesso lo si presenta comeun sognatore, un teorico. Al contrario eraun metodico sperimentatore, un osserva-tore attento e pragmatico che diffidava diogni concetto aprioristico, e in più era unottimo clinico. Ha sempre desideratoardentemente un’evoluzione, anzi unarivoluzione della medicina. Ha criticato glieccessi e i limiti dell’allopatia, spessoanche degli stessi medici, ma non dellamedicina! Ha sempre accolto con favore iprogressi scientifici, è stato uno dei padri(se non IL padre…) della medicina moder-na, cosiddetta scientifica. Avrebbe plaudi-to all’avvento degli antibiotici, degliansiolitici, della microchirurgia, delloscanner, esattamente come ha plauditoagli esperimenti di Jenner e allo stetosco-pio di Laennec. Fedele al proprio fondato-re, l’omeopatia non deve interrompere ilproprio progredire sulla strada della speri-mentazione scientifica e dell’osservazione

clinica rigorosa. Deve integrarsi e trovareil posto che le spetta nell’ambito dellamedicina, apportando alla medicina nonsolo la propria farmacologia specifica, maanche la sua visione specifica del pazien-te e della malattia. Non vi è opposizione,vi è complementarietà, sinergia.Ad esempio la diagnosi omeopatica non sicontrappone alla diagnosi nosologica, lacompleta, la caratterizza arricchendoneeventualmente il senso ma non la escludein nessun caso. Dire che un paziente puògiovarsi di Nux Vomica o di ArsenicumAlbum non vieta, al contrario, al medico diformulare o tentare di formulare una dia-gnosi nosologica per quel paziente.Analogamente il trattamento omeopaticonon si contrappone agli altri trattamenti:esso arricchisce quel grande “strumenta-rio terapeutico” da cui il medico compe-tente potrà scegliere il/i miglior/i stru-mento/i per il proprio paziente.Lo sguardo che il medico omeopata rivol-

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ge al paziente o alla malattia è uno sguar-do peculiare e ricco. Ma questa ricchezzadeve essere a vantaggio dell’intera medi-cina, non deve essere marginalizzata.Fortunatamente, oggi la grande maggio-ranza del pubblico e dei medici mostrainteresse, curiosità e tendenza all’apertu-ra. Certo l’omeopatia ha nemici, ma nonpiù di quanti ne abbiano i vaccini, gli anti-biotici, gli antinfiammatori, la psichiatria,in breve, non più di quanti ne abbia unaqualsiasi altra metodica terapeutica.Pertanto non fissiamoci sui suoi oppositoriaggressivi e in malafede. Impieghiamo ilnostro tempo e la nostra energia per dia-logare con coloro che sono aperti, sianoessi professionisti o grande pubblico,responsabili politici, scientifici o universi-tari. Non dobbiamo restare tra di noi,all’interno del nostro microcosmo omeo-patico. Ma per comunicare bene conl’esterno, con gli “altri”, dobbiamo innan-zitutto comunicare bene al nostro interno,tra di noi. In questo campo dobbiamo fareancora dei progressi!Da troppo tempo assisto ai dibattiti, spes-so così sterili, tra i difensori di questa oquella “omeopatia”, la “pura”, la “classi-ca”, la “moderna”, la “scientifica”, ecc…ciascuno si mette a rivendicare la verità,l’autenticità, la legittimità con tutti i mezzipossibili! Fin dall’inizio negli ambientiomeopatici è scattata la trappola del setta-rismo, dobbiamo diffidarne ad ogni livelloperché può disintegrare la nostra comuni-tà.Per contribuire a favorire l’armonia inseno alla “famiglia omeopatica”, oggi vipropongo la METAFORA del linguaggio.L’omeopatia è un paese definito, cometutti, dai suoi confini e dal suo linguaggio.Le parole del linguaggio omeopatico sonoi medicinali omeopatici che sono definiti,codificati e regolamentati nella maggiorparte dei paesi del mondo. Queste parolesono tante e anche se esistono vari modi

per scriverle e usarle, ciascuno dei quali èa priori legittimo, almeno abbiamo la for-tuna di utilizzare le stesse parole.L’omeopatia è un linguaggio, plurale,diversificato, ma specifico.Per essere veramente efficaci in omeopa-tia, si devono conoscere molte parole,come in qualsiasi paese e in qualsiasi lin-gua. Ma in un paese straniero siamo ingrado di cavarcela e ottenere risultati,nella vita quotidiana, anche con pocheparole: albergo, ristorante, aeroporto, taxi,negozio… In omeopatia, le parole chepermettono di cavarsela facilmente inalcune situazioni comuni sono Arnica,Chamomilla, Oscillococcinum, Apis,Arsenicum album, e qualche altra… sonotermini chiave che, grazie alla loro grandeefficacia, fanno desiderare di saperne dipiù.Allora si imparano sempre più parole, siimpiegano con maggiore precisione edefficacia, si scopre la necessità della gram-matica, il piacere delle sfumature. Manmano con la pratica si acquisisce fiducia,motivazione e si migliora la propria pre-

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stazione.Questa metafora linguistica getta luce sualcuni interrogativi che ci dividono: par-tendo da quale livello di conoscenza unmedico può essere riconosciuto come“omeopata”…? quanti medicinali deveconoscere? Si deve riservare l’uso del-l’omeopatia a coloro che la conoscono per-fettamente? E chi stabilirà che cosa signi-fica “perfettamente”?Come farmacista, membro di una famiglia“omeopatica” e scientifica, ho a lungocercato, come ciascuno di noi, una defini-zione dell’omeopatia, se non altro percomprenderne meglio l’essenza, le poten-zialità, i limiti. Naturalmente dapprima hoaccettato quello che si diceva intorno ame: “l’omeopatia è un metodo terapeuticoche consiste nel somministrare ad unpaziente una sostanza diluita e dinamiz-zata che provocherebbe, in un soggettosano e sensibile, una «sofferenza simile»”.Questa è la definizione che ne diedero piùdi 30 anni fa Denis Demarque, JacquesJouanny e l’équipe del CEDH.Poi mi sono reso conto che questa defini-

zione era lungi dal comprendere tutta larealtà e la diversità delle prescrizionimediche. Come farmacisti ci è dato osser-vare meglio di chiunque altro la diversitàdelle pratiche omeopatiche. Dobbiamo,come azienda, partecipare a queste lottefratricide in nome di una presunta veritàunica?Oggi, con mio fratello Thierry che dirigeal mio fianco l’azienda, rispondiamo conchiarezza “NO”.E ci spingiamo oltre: abbiamo abbando-nato ogni idea di disporre di “scuole affi-liate” all’azienda. Riteniamo che interve-nire in merito all’insegnamento non facciaparte del nostro ruolo. Ai nostri occhi, inmancanza di una valutazione rigorosa,nessuna pratica omeopatica ha fornito laprova della propria superiorità. Di conse-guenza noi sosterremo in eguale modoTUTTE le scuole di omeopatia, a prescin-dere dai loro dogmi o dalle loro dottrine,purché rispettino le altre scuole e ci rispet-tino in quanto azienda.Inoltre, abbiamo smesso di cercare di defi-nire in modo preciso ed esauriente la tera-pia omeopatica. Abbiamo veramentebisogno di definirla? La terapia omeopati-ca non è una scienza esatta né definitiva,è in permanente evoluzione e nessunopuò, né deve, appropriarsene o imprigio-narla dentro un dogma esclusivo. La suaricchezza è data dalla sua diversità, e noisiamo decisi a conservare questa ricchez-za, invece che a costringerla.Anche se il linguaggio omeopatico ogginon si può irrigidire in una cornice assolu-ta, il nostro lessico è invece perfettamentedefinito: i medicinali sono le “parole” delnostro linguaggio, e sono codificati e rego-lamentati ogni giorno di più. I medicinaliomeopatici sono riconosciuti dalle farma-copee della maggior parte dei paesi. Perl’omeopatia questo significa un riconosci-mento di fatto.

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TRATTAMENTOOMEOPATICO DIUN GATTOAFFETTO DAGENGIVO-STOMATITECRONICA

Tesi di Omeopatia del Dr.Fabrizio Scalzo, scuola di OmeopatiaS.M.B. Italia sede di Roma, anno accade-mico 2007-2008. Medico Veterinario iscrit-to all’ordine dei medici veterinari diRoma e Provincia.

omeopatia è impiegata incampo della salute animale con risultatieccellenti, non inferiori a quelli ottenutiin campo umano da oltre due secoli.In medicina veterinaria la omeopatia siutilizza sia per la cura degli animali d’af-fezione (cani e gatti in primis ma ancheconigli e altre piccole specie animali cheoggigiorno convivono negli appartamenticon l’uomo) sia per la cura degli animalida reddito (bovini da latte e dacarne,ovini, suini etc.) dove in questo set-tore l’impiego di farmaci allopatici creadue ordini di problemi:a) residui nei prodotti destinati alla ali-mentazione dell’uomo (nel latte, latticini eformaggi e nelle carni, nelle uova, etc.)b) rispetto dei tempi di sospensionedurante e dopo i trattamenti allopatici, in

cui si hanno notevoli perdite in proteineper l’alimentazione e perdite economicheper gli allevatori.Infatti la medicina omeopatica non e’ tos-sica e priva di effetti collaterali,che per-mette quindi di evitare,in particolare lafase di eliminazione o neutralizzazione disostanze tossiche da farmaci allopatici.Ovviamente essere omeopata non signifi-ca rifiutare sempre i potenti mezzi chel’allopatia mette a nostra disposizione,significa utilizzare la medicina omeopati-ca ogni qualvolta il suo impiego risultipreferibile, sapendo chiaramente, damedici ,che l’omeopatia non puo’ risol-vere tutto. La ragione principale per cui e’ stato pos-sibile applicare la medicina omeopaticadestinata all’uomo, agli animali e’ intrin-seca alla universatilita’ delle leggi e deiprincipi citati da Hahnemann di cui eglistesso era convinto scrivendo:“se le leggi della medicina che conosco eproclamo sono reali, vere, solo naturali,dovrebbero trovare la loro applicazionenegli animali come nell’uomo”.Infatti, nel 1833, dopo 23 anni dalla pub-blicazione dell’opera “Organon“, il dottorGuillaume Lux, medico veterinario diLipsia, utilizzava quattro rimedi : Nuxvomica, Camphora, Opium, Aconitumnapellus per il trattamento delle coliche edelle zoppie del cavallo. A questo precur-sore della medicina veterinaria omeopati-

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ca si deve inoltre un apporto originale,l’isoterapia.

In base alle classificazioni di Nebel e diVannier abbiamo quattro costituzioni:

Costituzione carbonica: statura bassa,brevilinea, ossatura spessa, testa svilup-pata in larghezza, arti forti, estremita’quadrate, addome dilatato, con una certarigidita’ dei legamenti e delle articolazio-ni, con sensibilita’ all’ umidità e al freddo,con predisposizione patologica a; malattienutrizionali: obesita’, diabete, urolitiasi(piu’ nel gatto); iperazotemia ; artrosi; der-matosi croniche, le verruche, le cisti, lipo-mi, tumori mammari; paralisi del trenoposteriore;

Costituzione sulfurica: soggetti di tagliamedia, peso medio,di aspetto armoniosoed equilibrato,tonicita’muscolare norma-le, denti quadrati e arcate dentali superio-re e inferiore regolari, soggetti irritabili,con aggressività esplosiva.Il sulfurico ammalato e’ un soggetto cheelimina male con lesioni eczematose cuta-nee che si alternano a reumatismi o a crisiasmatiformi. Nel corso degli anni il sulfu-rico può subire alterazioni del proprioequilibrio ed evolvere verso un sulfuricograsso oppure un sulfurico magro.L’evoluzione verso il tipo grasso si verifi-ca per la sclerosi e l’animale sembra uncarbonico ma rimane stenico, e si verificaper una attività surrenalica preponderan-te, con un calo in parallelo degli ormonisessuali e tiroidei, (Natrum sulfuricum e’ ilrimedio dell’ animale sulfurico grasso esenescente).Quando invece prevale la funzionalitàtiroidea il sulfurico diventa magro(Natrum muriaticum).Questi soggetti presentano reazioni vive,acute con manifestazioni cogestizie spes-so suppurative.

Costituzione fosforica: soggetto longili-neo, con torace stretto e appiattito, con artilunghi e sottili con aspetto elegante, latesta ,di forma triangolare, è piccolarispetto al corpo. Costante è l’iperlassitàlegamentosa con ossatura fine, leggera(gli esami radiografici rivelano una trama-tura ossea rarefatta) e pocomuscolosa,(cane tipo e’ il LevrieroAfghano, gatto tipo: il Siamese, ilBurmese e l’ Abissino).L’alimentazione del fosforico e’ ricca disali minerali ed iperproteica per combat-tere la distruzione dei tessuti nobili per l’intensa perossidazione cellulare, anche iglicidi sono indispensabili in caso di attivi-tà fisica. Dal punto di vista ormonaleabbiamo ipertiroidismo e iposurrenalismo.Dimagrisce facilmente, e presenta ptosiviscerale.E’ ipersensibile e nervoso e si stanca pre-sto, è ciclotimico, pronto allo sforzo masubito stanco, non è dotato di resistenza,con prestazioni irregolari. Il fosforico è unipertiroideo, con un metabolismo esagera-to, con congestione venosa periferica(mastiti) e demineralizzazione, le patolo-gie sono caratterizzate da un blocco delleeliminazioni con lesioni infiammatorielocalizzate alle mucose e alle sierose, rara-mente sulla cute, reazioni anarchichedelle difese con infiammazioni all’appara-to respiratorio, con corizza, bronchiti epneumopatie. Si osservano dimagramen-to, disidratazione, decalcificazione ed

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insufficienza epatica.

Costituzione fluorica o distrofica: i segnimorfologici del soggetto fluorico sonomolto evidenti, caratteristica è l’asimme-tria facciale o di altra parte del corpo (razze quali il Pechinese, il Chihuahua, loSpitz, anche lo Yorkshire etc. tra i gatti ilPersiano), con iperlassità articolare e deilegamenti, i denti sono piantati male espesso sono accavallati e a volte troppodistanziati, con smalto di cattiva qualità,con tartaro molto abbondante, spesso èpresente un forte prognatismo, esoftalmo,gli esami radiologici evidenziano spessomalformazioni e deformazioni scheletri-che ed esostosi, e patologie discali. Lo psi-chismo è caratterizzato da instabilità, ipe-remotività, ipersensibilità, iperreazione ,incampo umano il fluorico è indeciso , disor-dinato e agitato ,le patologie più frequen-ti sono le sclerosi (fibrosi e cheloidi, epuli-di), le proliferazioni fino ai tumori, le ulce-razioni, lesioni legamentose per l’iperlas-sità e reumatismi. In campo veterinariotutte le razze nane sono di costituzionefluorica.

TRATTAMENTO OMEOPATICO DI UNGATTO AFFETTO DA GENGIVO-STO-MATITE CRONICA.

Introduzione.La gengivo-stomatite cronica felina(FCGS) è una malattia molto comunecaratterizzata da una infiammazione

molto dolorosa del cavo orale dei gattidomestici, la eziologia esatta di tale affe-zione resta ancora da chiarire, ma si ritie-ne che i meccanismi immunologici svol-gano un ruolo chiave associati ad virus ebatteri; tra i batteri ricordiamo quelli dellaplacca dentale quali Actinobacillus acti-nomycetemcomitans e varie specie diBacteroides ,che producono adesine chesi legano alle glicoproteine salivari sullasuperficie liscia dei denti, ne deriva unacolonizzazione batterica di Gram positivie Gram negativi con formazione dellaplacca batterica (biofilm), la quale deter-mina una reazione infiammatoria, anchela Bartonella henselae bacillo aerobiogram negativo, identificato nel 1990 qualeresponsabile della malattia da graffio delgatto, importante zoonosi ,trova il suohabitat nei tessuti ben vascolarizzati delcavo orale determinando una reazioneinfiammatoria cronica; tra i virus ricordia-mo quelli delle vie respiratorie del gattocome il calicivirus felino (FCV), RNA-virus, comune agente patogeno del gatto ,gli stati di immunodeficienza indotti daFIV e FeLV, rientrano tra le cause primariepiù probabili, mentre tra le cause secon-darie ricordiamo l’insufficienza renale.Non esiste predilezione di razza o sesso , el’età media risulta essere di 7 anni con unrange da 4 mesi a 17 anni.La patogenesi della gengivo-stomatitecronica felina è sconosciuta, si pensa chepossa essere la conseguenza di stati diimmunodeficienza associati a fenomenilocali di ipersensibilità ,sono state eviden-ziate alterazioni significative di IL-2, IL-4,IL-5, IL-6, IL-10, IL-12, IFN-gamma incampioni di tessuto prelevato dal cavoorale di gatti affetti da FCGS.Dal punto di vista istopatologico distin-guiamo due tipi di stomatite cronica erosi-vo-ulcerativa: il primo tipo caratterizzatoda un denso infiltrato di linfociti e plasma-cellule nella sottomucosa, il secondo tipo

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caratterizzato invece da una infiammazio-ne cronica attiva con neutrofili dellamucosa e della sottomucosa. Questi duequadri istopatologici possono coesisterenello stesso soggetto.La sintomatologia di questa affezione èrappresentata da: anoressia, dimagrimen-to , difficoltà nella prensione o nella masti-cazione degli alimenti, alitosi, scialorrea incui nei casi meno gravi la saliva è filante evischiosa ma trasparente, mentre con ilsopraggiungere delle ulcerazioni il colorediventa rosato fino a brunastro e di odorefetido.Alcuni gatti in risposta al dolore hannodifficoltà ad assumere alimenti secchi(croccantini), preferiscono cibi umidi.Alla visita clinica spesso risulta difficileaprire il cavo orale per il forte dolore ,percui talvolta si è costretti ad effettuare unaleggera sedazione farmacologica delpaziente, comunque si osservano lesionieritematose, ulcerative o proliferativedelle gengive, sanguinanti, degli archiglosso-palatini della lingua , della mucosavestibolare , fino a interessare il faringe ele labbra, in molti casi sono presenti paro-dontite, accumulo di tartaro, lesioni odon-toclastiche erosive e spesso si associa unalinfoadenopatia reattiva regionale.Il quadro ematobiochimico che spesso siosserva è caratterizzato da una leucocitosi

,con alterazione dell’elettroforesi proteica,e nei casi legati a quadri di insufficienzarenale, peraltro patologia molto diffusanei gatti anziani, abbiamo incrementodella azotemia e creatinina ematica , asso-ciata ad anemia per riduzione di produ-zione dell’eritropoietina renale. La terapia allopatica prevede l’impiego diantibiotici, di corticosteroidi, di megestro-lo acetato, dei sali d’oro, del salicilato disodio, della clorexidina, della detartrasiassociata ad estrazione completa o parzia-le dei denti.L’ impiego dei corticosteroidi è una prati-ca allopatica molto diffusa, il loro impiegospesso viene protratto per tutta la vita dell’animale, determinando numerosi effetticollaterali, e spesso la loro efficacia decre-sce nel tempo cosicchè si devono aumen-tare i dosaggi e la frequenza delle sommi-nistrazioni deve essere sempre più breveper garantire una momentanea remissio-ne della sintomatologia.L’impiego di antibiotici, il cui compito èquello di tenere sotto controllo la caricabatterica patogena presente sulle mucosee sui denti. Negli ultimi anni invece spes-so a questi trattamenti farmacologici siassocia la pratica chirurgica di detartrasiabbinata alla estrazione parziale o totaledei denti, proprio per impedire l’accumu-lo di germi sui denti, i quali migrano nelsolco gengivale e di qui lungo lo spazioparodontale nell’osso alveolare dove nedeterminano il riassorbimento, e proprioper evitare recidive si consiglia l’esameradiologico pre e post operatorio al fine divalutare che l’estrazione sia stata effettua-ta correttamente, onde evitare la persi-stenza di frammenti di radice di dente chesono responsabili di flogosi cronica attivae quindi di recidive. Anche se in alcunicasi anche dopo l’estrazione dei denti sisono verificate recidive, il che presupponeche la teoria della placca e della reattivitàtessutale peridontale non sia ancora l’uni-

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co meccanismo patogenetico coinvolto.La terapia omeopatica ancora una voltapuò risultare una carta terapeutica in piùrispetto alle terapie tradizionali visto iltipo di approcio medico-chirurgico allopa-tico. Spesso la detartrasi risulta una tecni-ca importante come approccio iniziale inquei casi in cui il tartaro ha ormai circon-dato i denti, associata alla estrazione diquelli che risultano ormai sublussati ,manei casi invece in cui le lesioni interessanoprevalentemente le strutture mucose pos-siamo utilizzare rimedi omeopatici alposto di farmaci allopatici. L’impiego deirimedi è diverso a secondo se abbiamo onon un coinvolgimento di ordine generale(febbre, anoressia, disidratazione, etc.).

Rimedi in acuto senza ripercussioni dellostato generale :Mercurius solubilis : infiammazione acutadelle mucose orali senza ripercussionedello stato generale , ma con adenopatiaregionale, con lingua sporca di patina chemantiene l’impronta dei denti con saliva-zione abbondante e alito di odore ripu-gnante.Mercurius corrosivus il dolore è violento esaliva macchiata di sangue.Mercurius cyanatus quando sono presentile pseudomembrane.

Nitric acidum è il rimedio delle lesioniulcerate con bordi netti anche se nonregolari, localizzate nelle commessuremuco-cutanee, con fondo sanguinante.Borax in presenza di vescicole sulla lin-gua o sulla superficie interna delle guan-ce e delle labbra.Kreosotum questo soprattutto quando lalesione interessa soprattutto le gengive,tumefatte iperemiche e sanguinanti.Cantharis rimedio in cui alla flogosi acutasi ha la presenza di ulcere, con glossitecon notevole iperemia ai bordi.Corallium rubrum è un rimedio per l’iniziodelle ulcere labiali , molto efficace nelgatto.

Rimedi accompagnati da risentimentodello stato generale :Baptisia tinctoria quando l’animale èabbattuto, c’è febbre,ed è agitato, alitoputrido con saliva vischiosa e ulcere lin-guali.Lachesis gengive color porpora ,con pre-senza di numerose ulcere che sanguinanofacilmente e il quadro patologico si sta tra-sformando dalla flogosi acuta in necrosi,l’animale è anoressico ,disidratato confebbre.Arsenicum album l’animale è prostrato,pelo secco per disidratazione e ha febbre,

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e ricerca il caldo , la bocca è secca consaliva fetida .

CASO CLINICO.Gatto, di nome Maxino, maschio, castrato,aa 7, razza siamese ,mantello sabbia-nero,soggetto magro arti sottili e lunghi e tora-ce stretto ,vive in appartamento con altrogatto, viene alimentato con cibi industria-li secchi (croccantini), ha a disposizioneacqua di fonte. Dall’anamnesi remota sap-piamo che non ha sofferto di particolaripatologie, salvo una stomatite che si èverificata circa due anni fa e che da alloraè stato sottoposto a terapia corticosteroi-dea quotidiana (prednisone 2,5 mg. die)su consiglio del medico veterinario chevisitò l’animale. Viene portato alla visita clinica in quantoda alcuni giorni l’animale non si alimentapiù con appetito, anzi si avvicina alla cio-tola ed inizia a miagolare ed inoltre il pro-prietario osserva che dalla bocca fuoriescesaliva densa e vischiosa e che l'animalenon è più solito lambirsi come è sua con-suetudine .

Dall’ esame obiettivo generale si osservache la cute e il connettivo sottocutaneosono in preda a disidratazione, che è pre-sente ipertermia, abbattimento del senso-rio, linfoadenopatia dei linfonodi sotto-mandibolari, l’esame del cavo orale risul-ta difficoltoso per la reattività dell’animalecausata dalle lesioni per cui si decide conil proprietario di sottoporre il gatto a seda-zione, effettuata con medetomidina ebutorfanolo, dopo la premedicazione sieffettua un prelievo di sangue per essereinviato al laboratorio per le indagini ema-tologiche, e contestualmente si inserisceun catetere endovenoso per il manteni-mento della anestesia con propofol, e ilpaziente viene sottoposto a fleboclisi consoluzione fisiologica.Quindi si rende possibile la valutazionedel cavo orale, in cui si osserva la presen-za di lesioni infiammatorie delle gengive,con accumulo di notevole quantità di tar-taro sptt sui premolari e molari, sia dellavolta mandibolare che mascellare, sonopresenti lesioni proliferative iperemicheed ulcerative localizzate sulla mucosa chericopre la zona palatina. L’animale vienesottoposto a detartasi e vengono asportatidue premolari perché ciondolanti conradici scoperte, viene consigliato al pro-prietario la biopsia di un frammento ditessuto gengivale per l’esame istopatolo-gico ma egli non acconsente. Il cavo oraleviene sottoposto a lavaggio con soluzionefisiologica con una bassa concentrazionedi clorexidina, l’anestesia viene interrottae l’animale viene risvegliato in ambienteriscaldato, e viene rimandato a casa conuna terapia antibiotica a base di metroni-dazolo e spiramicina ed una terapia ali-mentare a base di alimenti semiliquidi.Le indagini ematologiche mettono in evi-denza, anemia e leucocitosi neutrofilica,aumento della azotemia e della creatini-na, e degli enzimi epatici ( AST/GOT eALT/GPT), esami che denotano insuffi-

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cienza renale e danno epatico (da steroi-di?) gli esami per la FIV (virus dellaimmunodeficienza felina) e per la FeLV(virus della leucemia felina) risultanonegativi.L’animale viene riportato nei giorniseguenti al controllo e vengono praticatedelle fleboclisi giornaliere e poi per la dif-ficoltà di gestione della cannula ,peraltropoco tollerata dal gatto, si passa ad ipo-dermoclisi che vengono effettuate dallostesso proprietario. Si effettuano controllibisettimanali, in cui si osserva il migliora-mento clinico del soggetto che riprendead alimentarsi da solo e l’apertura delcavo orale effettuata ad ogni controllodenota un netto miglioramento dellalesioni descritte all’inizio. Vengono propo-ste analisi ematologiche di controllo, cheil proprietario rifiuta di eseguire.Trascorsi circa 40 gg dall’ultimo controlloMaxino viene riportato alla visita, il pro-prietario riferisce che il gatto ha comin-ciato di nuovo a non mangiare e a lamen-tarsi di fronte alla ciotola, soprattutto dinotte, alla visita medica si riesce ad aprireil cavo orale e si osserva che nelle zonedella gengiva dove erano stati estratti identi la sede è sana e di colore rosa men-tre la regione glosso-palatine, soprattuttodel lato sinistro, sono nuovamente infiam-mate sanguinanti e granulomatose, alitofetido, anche se non come all’inizio, e’anoressico, ed e’ presente linfoadenopatiaregionale.Al proprietario viene proposto un tratta-mento omeopatico, che egli accetta , ven-gono discussi i limiti di tali trattamenti siadi ordine generale sia specifici, relativiallo stadio clinico della patologia del suoanimale. Viene eseguito il “consensoinformato”, secondo gli articoli del CodiceDeontologico dei Medici Veterinari.

È stata prescritta la seguente terapia:Thuja 200 CH globuli,1 tubo-dose a setti-

mana; Mercurius corrosivus 5 CH granuli,3 granuli più volte dì; Rame ampolle 1ampolla lunedì, mercoledì, venerdì

I globuli e i granuli vengono somministra-ti dopo diluizione con poca acqua diretta-mente in bocca con una siringa.Sono stati effettuati dei controlli settima-nali per il primo mese ,all’ultimo controllosi è constatato un miglioramento clinicodell’animale che ha ripreso a mangiarealimenti umidi per gatti, le lesioni nel cavoorale sebbene non siano regredite sonomeno acute dell’inizio della terapia omeo-patica e il quadro generale è soddisfacen-te per la qualità di vita del paziente.

ConclusioniIl caso clinico esaminato permette alcunecosiderazioni;1) la patologia in questione ha una eziolo-gia multifattoriale ed i meccanismi pato-genetici sono ancora poco noti ,quindirisulta difficile instaurare una terapia spe-cifica. Anche se possiamo dire che trattasidi una grave patologia cronica del gatto,che proprio per la sua cronicità rientra inun terreno sicotico con tendenza al luesi-nismo. 2) spesso il costo delle prestazioni sanita-rie ha dei limiti, quindi molte volte nonpossono essere effettuate indagini emato-logiche o altre indagini di laboratorio chela patologia richiede.3) Non sempre la terapia omeopaticaviene utilizzata di prima scelta ,ma sem-pre dopo terapie allopatiche che spessonon risolvono la malattia ma sopprimono isintomi con violente riacutizzazioni clini-che di difficile gestione clinica.Pertanto in conclusione possiamo affer-mare che il nostro caso clinico non si èrisolto completamente, aspettiamo ancoraulteriori controlli per trarre considerazionidefinitive, ma comunque ha dato dei risul-tati interessanti.

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LA MICRO-IMMUNOTERAPIAAPPLICATA ALLEINFEZIONI DAPAPILLOMAVIRUS�HPV� - il ruolo del 2LPAPI

Dr. Diego JacquesAssociazione Spagnola di Micro-immunote-rapia

l Papillomavirus umano (HPV) èuna malattia sessualmente trasmissibileestremamente frequente. La sua inciden-za globale interessa, secondo le stime, il6% della popolazione generale. È statodimostrato che più del 90% dei tumori delcollo dell'utero è dovuto a un'infezione daquesti ibridi [1] con particolare riferimen-to all'HPV16 e 18, responsabili, rispettiva-mente, del 50 e del 20% dei tumori delcollo uterino [2]. In svariati casi, invece, iltumore è infraclinico e scompare sponta-neamente.L'HPV è un virus DNA a doppio filamen-to circolare che ben si adatta alla sua cel-lula-ospite. L'HPV attacca gli epiteli pavi-mentali stratificati, come la cute, l'epiteliodella vagina e le zone di giunzione (cervi-ce).

Oggi si sospetta l'esistenza di un centina-io di ibridi dell'HPV (o di sotto-tipi), dota-ti di un potere oncogenico variabile infunzione delle caratteristiche genomichedi ognuno di essi (16, 18, 31, 33, 35, 39, 45,51, 52, 56, 58, 59...). I metodi terapeutici proposti sono sia dinatura preventiva che curativa.Tra i metodi preventivi, possiamo ricorda-re la profilassi, l'igiene, l'acido folico,…tenendo in considerazione il fatto che i fat-tori aggravanti sono costituiti, in particola-re, dal consumo di tabacco, dalla presen-za di Herpes 2 o di clamidia,…Il vaccinocontro l'HPV copre i serotipi 6, 11, 16 e 18ed è riservato esclusivamente alle personenon infette (soggetti di sesso femminile digiovane età). Secondo la letteratura, talevaccino è efficace nel 94% dei casi, misu-rato su un arco di tempo di 5 anni [3].Non esiste alcun trattamento farmacologi-co di natura curativa in caso di diagnosi diun'infezione da HPV. Sono stati testatialcuni trattamenti (attraverso sommini-strazione generale o locale di Interferonealfa per esempio) [4-5], che però sonorimasti privi di seguito. A partire dallo sta-dio CIN II- CIN III, l'unica scelta curativaè rappresentata dall'intervento chirurgico(conizzazione). Nel momento in cui siosserva un'infezione semplice da HPV,l'unica proposta contemplabile è la Micro-immunoterapia (MI) con somministrazio-

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I

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ne di 2L®PAPI (Labo’Life España S.A.). LaMI è una terapia incentrata su una modu-lazione omeopatica delle funzioni immu-nitarie tramite il ricorso a citochine ad ele-vata diluizione e ad acidi nucleici specifi-ci (SNA) elaborati secondo la farmacopeaomeopatica [6]. Questo farmaco comples-so attacca i serotipi 6, 11, 16, 18, 31 e 33. Il2L®PAPI è un trattamento sub-lingualesequenziale, da somministrare in sequen-ze ripetitive di 5 giorni.

Pazienti e metodi

È stato eseguito uno studio aperto volto aconfermare l'efficacia e la tolleranza delcomplesso omeopatico del 2L®PAPI nel-l'ambito del trattamento delle infezioni daHPV.Sono state coinvolte nello studio trentaseipazienti provenienti da una clinica ospe-daliera catalana e da uno studio privato diMadrid.Il criterio di inclusione nello studio eracostituito dall'assenza di trattamento chi-mico antivirale. Sono stati oggetto dello studio tutti i sero-tipi HPV. La diagnosi e i controlli si sonobasati sulla citologia (colposcopia senzamezzo di contrasto) e sulla valutazione

della PCR (ibridazione con reazione acatena della polimerasi).

Lo schema di trattamento utilizzato è statoil seguente:

-In caso di infezione semplice da HPV:

2L®PAPI, 1 capsula al giorno, per 4 mesi,a digiuno, rispettando l'ordine dellesequenze.-In caso di infezione da HPV con tumorein-situ: 2L®PAPI (1 capsula al giorno) e2L®C1 (1 capsula al giorno), per 4 mesi, adigiuno, rispettando l'ordine delle

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Figura1

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sequenze.Il controllo citologico e la PCR sono stati

effettuati tra il quarto e il sesto mese. Senecessario, il trattamento verrà portatoavanti per altri quattro mesi aggiuntivi.

Risultati

* Infezione semplice da HPV

L'età media delle 36 pazienti coinvolte èdi 31 anni.La maggior parte delle pazienti era statacolpita da un solo serotipo di HPV

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Dida: Figura2: Descrizione della popolazione oggetto dello studio

Popolazione femminiletotale N=36

Abbandono primadel trattamento N=1

Abbandono duranteil trattamento N=4

Pazienti trattate N=35

Pazienti valutate N=31tra cui esiti negativi

Figura1: Confronto fra le somme dei punteggi del dolore al G2 nei due gruppi (p<0,02)

Ibridi dell’HPV (serotipi)

45 %

40 %

50 %

35 %

30 %

25 %

20 %

15 %

10 %

5 %

0 %

Prima

Dopo

Serotipi target

del 2L®PAPI

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(72,2%); nel 22,2% dei casi sono stati rile-vati 2 serotipi distinti e nel 5,6%, si sonoosservati 3 o più serotipi (Fig 1).Dida: Fig.1: Numero di serotipi perpaziente

5 pazienti hanno abbandonato lo studio,per cui il numero di pazienti oggetto dellostesso è passato a 31 (Fig.2)

Le figure 3 riportano i serotipi prima edopo il trattamento.I serotipi rimanenti dopo il trattamentocorrispondono ai 4 casi di esito negativo (1paziente che presentava 2 serotipi diversi:6 e 16).Nelle altre 27 pazienti, tutti i serotipi sisono negativizzati, sia nelle pazienti con 1serotipo che nelle pazienti con più seroti-pi osservati prima del trattamento.* infezione da HPV con tumore in-situSono state trattate secondo il protocollodescritto 2 pazienti con infezione da HPVe tumore in-situ.Caso num.1: donna di 38 anni, conHPV16+ e citologia di grado CIN III.Dopo 4 mesi di trattamento con 2L®PAPI,la PCR è negativizzata; la citologia mostra

un grado CIN II-III.Il trattamento viene portato avanti sommi-nistrando 2L®PAPI e 2L®C1 per 7 mesi: ilHPV16 rimane negativo e la citologia si ènormalizzata.

Caso num.2: donna di 42 anni, conHPV16+ e citologia di grado CIN III.Dopo 4 mesi di trattamento con 2L®PAPI+ 2L®C1, la PCR del HPV-16 è negativiz-zata; la citologia mostra un grado CIN II-IIIDopo 7 mesi supplementari dello stessitrattamento: l'HPV rimane negativo, lacitologia è in attesa di risultati.Per tutta la durata di questi trattamenti,non si è osservato alcun effetto secondarioe/o indesiderabile.

DiscussioneLe ipotesi di azione del 2L®PAPI sono leseguenti: da una parte, si ottiene un bilan-ciamento globale del sistema immunitariograzie all'equilibrio Th1 e Th2 (grazie aIL1 e IL2 in elevate diluizioni con azionefrenante). L'iperattività locale dovuta allapresenza di un HPV è controbilanciatadall'utilizzo di Interferone-· in elevata

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diluizione on azione frenante associatoallo SNA-HLA e alla ciclosporina A,anche in questo caso in elevate diluizionicon azione frenante, allo scopo di ridurrela tolleranza virale. Per completare questeazioni, un acido nucleico specifico SNA-PAPI ad elevata diluizione frenerebbe lariproduzione del virus.

In letteratura è stata descritta la presenzadel 50-60% di negativizzazioni sponta-nee. L'HPV scompare dopo circa 12 mesi[7].La scomparsa dell'HPV nelle 27 donne èstata ottenuta in 4 mesi di trattamento e,di conseguenza, non può essere conside-rata di natura spontanea.

Il 2L®PAPI copre i serotipi 6, 11, 16, 18, 31e 33. La negativizzazione di altri serotipi,come ad esempio i 31, 35, 68, 39, 58, 44 e70, e in particolare i serotipi ad altorischio, può essere spiegata da una carat-teristica antigenica comune con i serotipidella formula, come viene mostrato nel-l'albero filogenetico dei papillomavirus

[8]. Secondo la nostra osservazione, lanegativizzazione dei serotipi non ripresinella formula o che non appartengono allacomunità antigenica di cui sopra, lasciaintravede un potenziale terapeutico piùampio di questo trattamento.

Questo studio corrobora completamenteuna valutazione eseguita in Italia [9], nel-l'ambito della quale sono state trattate 48pazienti con HPV positivo (serotipi 6, 11,16, 18 e 33), di cui 19 con CIN I, II o III.Trascorsi 6/8 mesi, i controlli sierologici sisono rivelati negativi nelle 48 pazienti.

ConclusioniQuesto studio, a completamento di unoprecedente studio eseguito in Italia, dimo-stra un'efficacia del 2L®PAPI sulle infe-zioni da Papillomavirus, anche nei casi dicitologia di grado CIN I, II e III.Nel corso dello studio non è stato osserva-to alcun effetto secondario o indesiderabi-le, conferendo al prodotto un ottimo rap-porto rischi/benefici.I risultati ottenuti ci consentono di conclu-

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dere che il 2L®PAPI è un prodotto partico-larmente raccomandabile come primotrattamento in caso di infezioni da HPV.

Bibliografia

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Elenco articoli Cahiers de Biotherapie pubblicati a Novembre 2008 (in ordine cronologico)

■ La ricerca in omeopatiaprovoca sempre un accesodibattito

■ Le cefalee del bambino■ Omeopatia e malattie

cardiovascolari ■ Pollinosi■ Approccio omeopatico alle

malattie acute ■ La malattia, entità

complessa - elementi diconnessione tra…

■ Studio preliminaresull’azione del naloxone

■ Colchinum autumnale ■ Le bioterapie nel

trattamento dei fibromiuterini

■ Argentum metallicumrimedio alla depressione

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■ Galenica della riniteallergica

■ Lac caninum un rimedioche vale più di quantosembra

■ Senna ■ Come l’ambiente

condiziona la diatesi■ Clinica omeopatica delle

dermatiti allergiche■ Esperienza con la

melatonina diluita edinamizzata comeregolatore…

■ La spasmofilia “unasindrome multiforme efrequente, spesso nonriconosciuta

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dolore nei disordinifunzionali

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precisazioni storiche ■ Le oculoriniti allergiche in

età avanzata■ Modernità di hahneman

eterodosso■ Trattamento omeopatico di

57 casi affetti da eczema

cronico■ Il limite del simile■ Rimedi omeopatici della

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allergie■ La quarta dimensione

dell’omeopatia■ Un grande nosodone

tubercolinico: Thymuline■ Trattamento non

convenzionale neldisturbodi inizio e/omantenimento del sonno

■ Hanemann & Company:precisazioni storiche - IIparte

■ Utilizzo del rame a dosicatalitiche in pratica clinica

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l’omeopatia■ Cellulite vera■ La cefalea in età pedriatica:

possibilità e limiti dellaterapia omeopatica

■ La cornucopia dei piccolirimedi

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■ Gli esami non finiscono mai■ Genealogia e rango

dell’organoterapia.

Revisione critica■ Il mondo vegetale■ Medicina termale

personalizzata■ La medicina ai tempi della

prima crociata■ Lycopodium■ Un caso di ipertensione

risolto da Lachesis■ Fitomedicina uso curativo

delle erbe■ Fito-omeo mi di

dermatologia estetica:rughe, smagliature, efelidi

■ Cartella clinica omeopatica■ Su un caso di ritardo

staturo ponderale e didiarrea cronica

■ Quattro salti in palude:omeopatia palustre

■ Omeopatia medicinaconvenzionale, medicinaintegrata

■ I radicali liberi■ L’Omeopatia in odontoiatria■ Fitomedicina uso curativo

delle erbe■ Che caso difficile!■ “Te la cura papà la psoriasi”■ “Ha il mal di testa… ma

parla, parla, parla”■ “Ma come erompono i

denti”■ “Dura come un sasso”■ Il bambino ha la

rinofaringite? …facciamol’esame delle urine!

■ Depressione ed ansia: uncaso di somatizzazione

■ L’Amleto omeopatico■ Omeopatia e bioterapie…

musica per le tonsille■ La malattia emorragica

(diatesi emorragica)■ Thuya - Bryonia - Nux

Vomica■ Viagra omeopatici■ L’importanza dei

fitoestrogeni naturali nellacardiopatia ischemica delladonna

■ Disciplina delle terapie edelle medicine non

Page 23: SMB ItaliaDELLA FAMIGLIA OMEOPATICA NEL RISPETTO DELLE NOSTRE DIVERSITA uongiorno a tutti. Oggi mi rivolgo a voi non solamente come Presidente dei Laboratoires Boiron, ma soprattutto

convenzionali esercitate damedici

■ Attacchi di panico■ È ora di fare il tagliando!■ “A sfoglia di cipolla”■ Il trattamento omeopatico

dell’Herpes simplex■ Quaderni di omeopatia

clinicaCHAMOMILLA - ARSENICUMAALBUM KALIUM BICHROMICUM

■ Crenobalneoterapia. Lagrande risorsa termaleitaliana

■ Indagine sull'uso dellemedicine non convenzionaliin pediatria (risultatipreliminari)

■ Omeopatia e bioterapiecome strategia terapeuticaper il bambino con malattierecidivanti delle alte vierespiratorie

■ FITO-GEMMO-OMEOPATIA■ Delle intolleranze

alimentari nei bambiniStudio di 23 casi

■ Friedrich W. Nietzschesuperuomo luesinico

■ La sfida dell'omeopatia difronte ai problemi del IIImillennio

■ La modernitàdell'insegnamentoomeopatico di Voisin

■ Il rischio di errori inomeopatia nell'utilizzo deisegni mentali

■ Apporto della biologiaclinica nella scelta deirimedi omeopatici diorigine minerale

■ Ruolo dell'Arnica nellachirurgia ambulatorialedella cataratta conimpianto di cristallinoartificiale

■ Dall'inizio alla fine, unbinomio inscindi'hile Calciopiù vit. A e D

■ Semeiotica ed approccioomeopatico

■ Azione dello zincummetallicum a bassadinamizzazione

■ Approccio integrato alproblema dell'otite inpediatria

■ Terapie non convenzionalinell'ambito delle patologieautoimmuni

■ Emergenze quotidiane inomeopatia

■ Indagine nella regioneLiguria sull'uso dellemedicine non convenzionaliin pediatria Deontologia eomeopatia

■ Aconitum e D.A.P.:Un’ipotesi di lavoro

■ Indagine nella regionePiemonte sull’uso dellemedicine non convenzionaliin pediatria

■ Terapia omeopatica efitoterapica della litiasirenale

■ Osteoporosi■ La patologia

infiammatorio/degenerativaarticolare

■ Omeopatia e sicurezza virale■ Speciale estate.

Raccomandazioni di rito■ L'omeopatia contro il

metodo■ Il dolore lombo-sacrale■ Le medicine non

convenzionali: il consensoinformato

■ Indagine nella regioneLombardia sull’uso dellemedicine non convenzionaliin pediatria

■ I Fitoestrogeni■ Cosmeceutici■ L’obesità: il corpo e la mente■ La sicosi, il luesinismo e la

società moderna■ Ricerche sul morbo di

Parkinson■ Le malattie create

dall’allopatia■ Il concetto di forza vitale e

la sua modernità■ Gli acufeni■ Il trattamento

dell’insufficienza venosa edelle varici

■ Malattie vascolari edegenerative della retina edel nervo ottico

■ I veleni dei Serpenti■ Alcuni casi di dermatite del

cane curati con l’omeopatiaraffronto con le terapieallopatiche

■ Riflessioni chimico - fisichedi due medici omeopati

■ Allergie intolleranzealimentari

■ Calcolo dell’ energia diattivazione delle molecoledi un farmaco omeopaticodurante la dinamizzazione

■ Doppio cieco parallelo. Unaproposta di metodologiaper effettuare lasperimentazione dellaterapia omeopatica

■ Le triturazioni. Latriboelettricità deidisaccaridi lattosio esaccarosio ed i suoi effetti

■ La dermatite atopica delbambino nel primo anno divita: inquadramentocostituzionale e terapia

■ La P. N. L. ProgrammazioneNeuro Linguistica

■ Omeopatia: equivocineurolinguistici e diagnosimedica

■ Osservazioni cliniche sultrattamento della varicella

■ L’Analisi Bionergetica.Profilo storico-scientifico emetodologico

■ Blattidi■ Cosmesi naturali■ Trattamento

fitogemmomeopatico delleinfezioni da herpes simplex

■ Allium sativum (Alliumsativum L.- Fam. Liliacee)

■ Zenzero■ L’apparato osteo-articolare

nell’infanzia■ Ció che si trova dietro il

dorso■ Approccio costituzionale

e diatesico■ Vacci ium myrtillus■ Lachesis■ Platina■ Ananas comosus■ La craniopuntura

nell’anziano■ Omeopatia e letteratura:

“davanti San Guido” diGiosuè Carducci

■ Sull’evoluzione delconcetto di farmaco tral’antichità e l’età modernae contemporanea

■ Basse medie alte dinamizzazioni. Storia edistinzione chimico-fisica

■ Calcolo dell’energia diattivazione

■ Correlazione e confrontotra le due scale di

Page 24: SMB ItaliaDELLA FAMIGLIA OMEOPATICA NEL RISPETTO DELLE NOSTRE DIVERSITA uongiorno a tutti. Oggi mi rivolgo a voi non solamente come Presidente dei Laboratoires Boiron, ma soprattutto

dinamizzazionehahnemanniane: lecentesimali e lecinquantamillesimali

■ Il mondo vegetale■ Le dinamizzazioni

korsakoviane. Studioanalitico e correlazionecon le dinamizzazionicentesimali

■ Medicina termale personalizzata

■ Affrontare lo stress conl’omeopatia

■ Lycopodium clavatum■ Confronto tra le centesimali

e le cinquantamillesimali ■ Comparazione dello

psichismo nella diagnosidifferenziale tra natrummuriaticum e sepiaofficinalis nel sessofemminile

■ Un caso di mastopatiafibrocistica

■ Un caso di otite mediacatarrale cronica

■ L’omeopatia e la pnei■ Studio ultrastrutturale in

soggetto affetto daparodontopatia cronica e daquattro cisti odontogene,con associazione di celaleamuscolo tensiva e disturbiintestinali

■ L’enuresi: vista secondol’interpretazionedell’omeopatia e dellamedicina cinese

■ Trattamentofitogemmoterapico dellasindrome dell’ovaiopolicistico

■ Zeus era di costituzionesulfurica

■ Aspetti tossicologici dellepiante officinali

■ Musicoterapia e tecnicheassociate: l’omeopatia

■ Acquaticità, nuova frontieradel benessere infantile

■ Idronefrosi: possibilità inomeopatia ed organoterapia

■ L’importanza del cromo neldiabete e nell’obesita

■ Come ritardarel’invecchiamento

■ La corea Atetosi ■ Il Medicinale omeopatico ■ Gemmoterapia e

meteopatie ■ Fitogemmoterapia della

rinite allergica stagionaleprimaverile-estiva

■ “Da veleno ecologico arimedio omeopatico”

■ L’esperienza di TorBellamonaca

■ Per una modernizzazionedell’omeopatia

■ Diagnosi differenziale traNatrum muriaticum e Sepia

■ Le piante che aumentano ildesiderio sessualenell’uomo

■ Tesina sperimentale su uncaso clinico

■ Quel senso di fatica, diastenia

■ Varici emorroidarie■ RHODIOLA ROSEA (rhodiola

russa)■ Filastrocche■ Ricerca scientifica in

Omeopatia■ Trattamento di un caso di

ipotensione ortostaticaidiopatica

■ Trattamento omeopaticodella psoriasi

■ Omeopatia: Istruzioni perl’uso

■ Ricerca scientificaomeopatica sulle piante esugli animali

■ Perché omeopatia?■ Anche i cavalli amano

l’omeopatia ■ Alimentazione e drenaggio ■ Aspetti Tossicologici delle

Piante Officinali II° parte■ Infezioni da herpes simplex■ Terapie Complementari in

psichiatria. ■ Efficacia clinica nel

trattamento del disturbod’ansia generalizzata.

■ Balbuzie e CostituzioniOmeopatiche

■ La Malattia ed il Fenomenodi Raynaud

■ Le oculoriniti allergiche el’aumento dei pollini

■ Propoli caratteristiche ed

aspetti bio-farmacologici ■ L’uso delle solette

propriocettive riduce ildolore in pazienti congonartrosi

■ Cervicalgie e dorsalgie■ Disfonie Disemotive e

Terapia integrata ■ Durante e dopo la pertosse■ Le gastriti■ Litiasi renale e linfa di

betulla■ Morbo di Crohn in fase di

riacutizzazione■ Il concetto di malattia

nellàanalisi repertoriale■ Prevenzione e terapia nei

confronti delle patologieprostatiche

■ Sindrome influenzale■ Trattamento omeopatico

del dolore lombosacrale■ Trattamento omeopatico

dell’acne: giovanile,rosacea, fuoristagione

■ Farmaci omeopatici dipronto soccorso di usopediatrico

■ Riflessioni sull’omeopatia inItalia

■ Omeoloquio■ Malattie da raffreddamento■ Sindromi funzionali

dell’apparato digestivo■ Omeopatia una visione

congiunta nello spazio e neltempo (1° parte)

■ Valutazione dell’attività deldolisobios 13 nellaprevenzione e terapia dellarinite allergica

■ Omeopatia una visionecongiunta nello spazio e neltempo (2° parte)

■ Perché non si toccano conle dita?

■ Fitoterapia moderna■ Uomo sistema aperto■ Ma l’omeopatia è

veramente lenta■ Trattamento omeopatico

dell’amenorrea ipotalamicafunzionale

■ Disfonie disfunzionali eterapiaintegrata

■ Un approccio integrato alconcetto di malattia nelbambino

■ Polipi del colon■ Steate-epatite

Page 25: SMB ItaliaDELLA FAMIGLIA OMEOPATICA NEL RISPETTO DELLE NOSTRE DIVERSITA uongiorno a tutti. Oggi mi rivolgo a voi non solamente come Presidente dei Laboratoires Boiron, ma soprattutto

■ La patologia cutanea inrapporto alla costituzionepediatrica

■ Sindrome intestinoirritabile

■ Trattamento omeopaticodell’emicrania e cefalea

■ Trattamento omeopaticodella Dengue e dello Shockipovotemico e dadistribuzione

■ Epistemologia,neurolinguistica edomeopatia

■ Biotipi omeopatici inpediatria

■ Il parto fisiologico:L’approccio con i rimediomeopatici per partorire

■ La famiglia delleEuphorbaciaceae

■ Rimedi omeopaticinell’epilessia

■ Le medicine nonconvenzionali: lasperimentazione (da“medicina dell’esperienza” ascienza).

■ I rimedi omeopatici chederivano da colorantinaturali

■ Trattamento omeopaticodel dolore della montatalattea non desideratanell’immediato post-partum

■ intervento diChristian Boiron al 63° alcongresso LMHI, OstebedeBelgio 21 Maggio 2007

■ Sindrome IntestinoIrritabile (S.I.I)

■ Allergie ed intolleranzealimentari come causa didisturbi intestinali: diagnosie terapia

■ Gonartrosi, Posturologia,Stato di salute generale SF-36

■ Trattamento omeopatico diun gatto affettodagengive-stomatite cronica

■ La Microimmunoterapia

applicata alle infezioni daPapillomavirus (HPV) - Ilruolo del 2LPAPI

■ Omeopatia e psichiatria:intervista e osservazione -L’ansia e i rimedi più usati

Gli articoli si possono trovare elencati sul sito web:www.smbitalia.org