Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i...

76
Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie Strategie di prevenzione e controllo

Transcript of Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i...

Page 1: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

Le infezioni nelle organizzazioni

sanitarie

Strategiedi prevenzione e

controllo

Page 2: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

Ignaz Semmelweiss (1818-1865)Medico dell’Ospedale di Vienna, era a conoscenza che inuno dei due reparti di ostetricia il tasso di mortalità perfebbre puerperale era del 30% tanto che le partorientichiedevano di non esservi ricoverate. Durante l’autopsia suun collega, deceduto per sepsi conseguenza di una feritadurante un riscontro autoptico, notò che le alterazionitissutali erano uguali a quelle delle madri decedute perfebbre puerperale

Notò, inoltre, che solo in quel reparto, tristemente famoso, le partorientivenivano visitate dagli studenti di medicina dopo le eserci tazioni insala anatomica che si eseguivano a mani nude Egli, allora, istituì laregola, pervicacemente contestata da molti colleghi, che tutti coloro cheeseguivano visite ginecologiche dovessero prima lavarsi l e mani conacqua e acido carbolico Nel giro di un mese, il tasso di mortalità delfamigerato reparto di ostetricia crollò dal 30% al 6%.

CENNI STORICICENNI STORICICENNI STORICICENNI STORICI

02

46

810

1214

1618

1841 1842 1843 1844 1845 1846 1847 1848 1849 1850

FirstSecond

Page 3: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

Infezioni correlate

all’assistenza

Vengono definite tali le infezioni insorte nel corso del ricovero che non erano manifeste

clinicamente o in incubazione all’ammissione. Se non si è in grado di conoscere esattamente la

situazione al momento del ricovero, si considerano come correlate all’assistenza le infezioni

che si manifestano dopo 48 ore (o dopo un intervallo maggiore del periodo medio di

incubazione ove conosciuto) dal momento del ricovero. Anche le infezioni insorte dopo la

dimissione sono considerate ospedaliere, se i microrganismi responsabili si ritengono acquisiti

nel corso del ricovero. Le infezioni acquisite in ospedale comprendono anche quelle che il

personale sanitario può contrarre nell’assistenza ai malati. (circolare M.S. n° 52/85)

Infezioni comunitarieSi definiscono come infezioni comunitarie, le infezioni già clinicamente manifeste o in

incubazione al momento del ricovero. L’infezione va distinta dalla "colonizzazione", definita

come la moltiplicazione a livello locale di microrganismi senza apparenti reazioni tessutali o

sintomi clinici.

DEFINIZIONI ED EPIDEMIOLOGIA

Le infezioni ospedaliere, che dopo la scoperta degli antibiotici sembravano debellate, a 40 anni di

distanza rappresentano attualmente uno dei più gravi problemi di Sanità pubblica.

Le principali cause che hanno portato al persistere e anzi all’aggravarsi delle infezioni nosocomiali

sono le seguenti:

1. Selezione dei ceppi batterici antibiotico-resistenti;

L’uso prolungato e non mirato degli antibiotici ha portato alla formazione di mutanti spesso dotati

di pluriresistenza verso di essi.

2. Inefficacia degli agenti antivirali;

3. Mancata disponibilità di nuovi vaccini; (MANCANZA DI NUOVE MOLECOLE ANTIBIOTICHE)

4. Maggiore tendenza all’ospedalizzazione;

5. Maggiore uso in terapia di sangue e derivati.

CIRCOLARE MINISTERO DELLA SANITA’ N° 52/85 (Degan)

Page 4: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

Questo grafico, tratto da " hospital Acquired infections" pubblicato da Bandolier nel 2000, dimostra come qualsiasi tipo di infezione prolunghi la degenza.

Questo grafico ( stessa fonte del precedente ) indica l'aumento del costo per ogni paziente colpito da infezione

Lavoro

infermieristico

Page 5: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

Infezioni ospedaliere senza treguadi Emanuele Patrini (Healthcare practice leader-Ris k consulting, Marsh spa)

14 ottobre 2014 Sanità 24 ore

Non accennano a calare le richieste di risarcimento in segui to ainfezioni contratte durante il ricovero: anche per il 2014 s embraconfermarsi il dato esposto nel 2013 secondo cui ogni 100 infezionicontratte durante la degenza ospedaliera si avrebbe una ric hiesta dirisarcimento danni.Il costo medio per sinistro è di circa 59mila euro ;Più della metà dei casi (56,2%) sono riferibili a prestazion i erogatenell’area chirurgica, dato che porta a ipotizzare, come pri ncipalecausa, una carenza nell’utilizzo delle precauzioni standardnell’assistenza dei pazienti sottoposti ad interventi e qu indimaggiormente esposti al rischio di contaminazione da agent i esterni.In particolare, circa il 30% delle infezioni ospedaliere de nunciate sonoriferibili a Ortopedia e Traumatologia e il 15% a Chirurgia G enerale

Page 6: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

LA RESPONSABILITA’ DELL’INFERMIERE NELL’AMBITO DELL E INFEZIONI

Nel caso in cui si verifica un danno (infezione ) alla persona, i riferimenti giuridici sono contenuti nel codice civile e penale del nostro ordinamento e nell’orientamento giurisprudenziale.Gli elementi che definiscono il tipo di responsabilità professionale sono due:il carattere colposo;la necessaria sussistenza del nesso causa-effetto.Nel primo elemento, la colpa professionale si riconduce sostanzialmente alla negligenza, imprudenza e imperizia . Esempi pratici sono la condotta superficiale, la ma ncanza di conoscenze specifiche e/o abilità tecniche, il manc ato rispetto delle buone pratiche .Nel secondo invece, per l’accertamento della responsabilità professionale, è fondamentale verificare la sussistenza di un rapporto tra condotta colposa e il danno subito dalla parte lesa . La condotta colposa può essere attribuita ad un intervento effettuato in modo errato (es. contaminazione di uno strumento durante la manovra invasiva), oppure per una omissione (es. mancato controllo delle scadenze di sterilizza zione di uno strumento).L’infermiere, così come qualsiasi altro professionista, ha l’obbligo dei mezzi e non del risultato . Non può garantire che le infezioni non possono insorgere, ma deve fare di tutto per erogare un assistenza ottimale. Deve dimostrare di aver adottato tutte le misure at te a prevenire il danno . Se il giudice stabilisce la sussistenza tra la condotta colposa dell’infermiere e il danno subito dal paziente, nella fattispecie l’insorgenza di un' infezione, il professionista può essere chiamato a rispondere per lesioni colpose (art 590 c.p) e punito con reclusione, o multa, a seconda della gravità delle lesioni cagionate. Nel caso in cui l’infezione comportasse la morte del paziente, il reato contestato potrebbe essere l’omicidio colposo.

Page 7: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi
Page 8: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

GERMI SENTINELLA INDICATI DA REGIONE LOMBARDIA

���� 1 Acinetobacyer spp ���� 15 Streptococco agalactiae da Emocoltura

���� 2 Serratia spp ���� 15 Streptococco agalactiae da Liquor

���� 3 Stenotrophomonas maltophilia ���� 16 Lieviti da Emocoltura

���� 4 Burkholderia cepacea ���� 17 Aspergillus spp

���� 5Mycobacterium tuberculosis / complex

���� 17 Galattomannano siero

���� 6Neisseria meningitidis da Emoc./ Liquor

���� 18 Salmonella enterica

���� 7 S. aureus MRSA ���� 19 Salmonella typhi

���� 8Enterococco faecium vancomicina R.

���� 20 Shigella spp

���� 9Enterococco faecalis vancomicina R.

���� 21 Campylobacter

���� 10 Clostridium difficile ���� 22 E. coli Pos. x Betalattamasi a spettro esteso

���� 11 Rotavirus ���� 23 Klebsiella Pos. x Betalatt.i a spettro esteso

���� 11 Adenovirus ���� 24 P. mirabilis Pos. x Betalatt. a spettro esteso

���� 12 RSV respiratorio sinciziale ���� 25 E. coli resitente ai Carbapenemici

���� 13Antigene Legionella Urine

���� 26 K. pneumoniae resitente ai Carbapenemici

���� 13 Antigene S. pneumoniae Urine ���� 27 P. aeruginosa resitente ai Carbapenemici

���� 14 Streptococco pyogenes da Emoc. ���� 28 S. pneumoniae resistente alla Penicillina

SENTILOMB (Progetto INF-OSP Regione Lombardia)

Conoscere la frequenza d’isolamento nelle Microbiologie di microrganismi patogeni

altamente trasmissibili e di rilevante patogenicità o con importanti resistenze

antibiotiche… Ricavare da questi dati indirizzi di intervento sanitario di prevenzione e

controllo regionale o locale diffondendo sempre più l’allerta basata su “sentinella” a

partenza dalle Microbiologie verso i reparti di degenza e le Direzioni Sanitarie.

Page 9: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

Cagliari, batterio killer all’ospedale di Isili: 3 morti sospette in 2 giorni

I pazienti contagiati dal “ Clostridium difficile" erano ricoverati nel reparto di Medicina che èstato immediatamente chiuso e sottoposto a disinfestazione.

Tre pazienti morti in appena due giorni dopo essere stati contagiati da un batterio killer. È quantoaccaduto all’ospedale San Giuseppe di Isili, cittadina in p rovincia di Cagliari, e che ha fatto scattarel’allarme sanitario e l’interessamento delle forze di poli zia. Le tre persone decedute erano uomini anzianiricoverati per patologie diverse, ma tutti erano stati cont agiati da un’infezione provocata dal “Clostridiumdifficile”, un batterio molto noto nel mondo ospedaliero ch e attacca l’intestino provocando debilitazionecon febbre e dissenteria. Dopo l’incredibile numero di cont agiati in poco tempo, ne sarebbero stati contaticinque tra cui una donna in gravissime condizioni, nel fine s ettimana il reparto di Medicina dell’ospedaledi Isili era stato chiuso e i pazienti trasferiti su ordine de l direttore sanitario. Contemporaneamente eranostate avviate tutte le procedure di disinfestazione del rep arto per contrastare la diffusione del batteriokiller. La notizia era rimasta circoscritta agli addetti ai lavori per non destare panico tra gli altri pazientidell’ospedale, poi però c’è stato l’imprevisto. Le condizi oni dei tre pazienti attaccati dal batterio intestinalesi sono aggravate molto velocemente, e dopo il loro decesso l a notizia è diventata di dominio pubblico.

LE INDAGINI DEI CARABINIERI SUL BATTERIO KILLERLe morti sarebbero avvenute tra lunedì 30 giugno e martedì 1 l uglio e sarebbe partita immediatamente lasegnalazione alla Procura della Repubblica di Cagliari che ha aperto un fascicolo sul caso. Le indaginisono state affidate ai carabinieri della compagnia di Isili che ora stanno verificando anche se la proceduraseguita per disinfestare il reparto sia quella prevista dai protocolli sanitari che contempla la quarantenadei pazienti. Dal suo canto il direttore sanitario dell’ospedale, Ferdin ando Angelantoni, cerca di smorzarele polemiche affermando: “È vero che i tre pazienti deceduti erano stati tutti contagiati dal ‘Clostridiumdifficile’ ma possiamo considerare questa una concausa del decesso. Si tratta di tre persone già incondizioni gravi e non giovani, il batterio ha soltanto pegg iorato la situazione. Le infezioni nosocomialisono quasi una routine , in tutti gli ospedali”.

Page 10: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

MDROsono definiti come microrganismi resistenti ad una o più cla ssi di antibiotici oggidisponibili; alla luce di ciò, la gestione di pazienti con po sitività microbiologica ad unMDRO, nelle strutture sanitarie, richiede necessariament e l’adozione di specificicomportamenti assistenziali atti a ridurne quanto più poss ibile la circolazione , latrasmissione e i notevoli rischi correlati alla loro presen za in ospedale. Tali rischi sipossono riassumere in:

- aumento della probabilità di fallimento terapeutico;- aumento del rischio di morbilità e mortalità;-aumento della durata della degenza ospedaliera.

E’ importante inoltre specificare che tali microrganismi m ultiresistenti non devono essereconfusi con i microrganismi in grado di causare malattie inf ettive diffusive, infatti:

-i microrganismi che causano malattie infettive diffusive s ono microrganismi che partendoda un soggetto malato possono contagiare e infettare sogget ti sani venuti a contatto contale microrganismo (ivi inclusi gli operatori sanitari), p er tali malattie è obbligatoria lanotifica di malattia infettiva e l’adozione di specifiche p recauzioni atte ad interrompere lacatena di trasmissione. Il personale sanitario è pertanto s oggetto a rischio di malattia comeun qualsiasi altro soggetto venuto a contatto con tali micro rganismi senza le dovuteprecauzioni.

- i microrganismi multiresistenti, non causano malattie in fettive contagiose trasmissibili dasoggetto infetto a soggetto sano né da soggetto infetto agli operatori sanitari. Tuttavia, ovenon siano adottate le precauzioni necessarie ad evitare la t rasmissione, prima fra tutte ilcorretto lavaggio delle mani, gli operatori sanitari sono i l principale veicolo di trasmissionedell’infezione ad altri pazienti suscettibili e possono a l oro volta diventare colonizzati e/oammalarsi successivamente durante un periodo di immunodef icienza.

Page 11: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

S. aureus: evoluzione della antibiotico-resistenza

S. aureus

Penicillina

[anni ’50]

S. aureuspenicillino-resistente

Meticillina

[anni ’70]

S. aureusmeticillino-resistente

(MRSA)

Vancomicina

[anni ’90]

Enterococcus spvancomicino-resistente

(VRE)

S. aureusintermedio-vancomicina

[1997] (VISA)

[anni ’90]

S. aureusVancomicina-resistente

[2000] (VRSA)

Page 12: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

LA STAMPA

«Vorrei chiarire una cosa: io non ho nessun tumore, ho un’infezione da batterio killerche per essere debellato necessita di una cura antibiotica molto potente di 6 settimane,

due le ho già fatte, quindi manca poco». «Sono contento, sto bene, non sono malato -

ribadisce ancora - non ho nessuna malattia, devo semplicemente debellare un batterio

che abbiamo tutti, ma che invece di lavorare a favore della vita, comincia a lavorare per

distruggere tutto quello che c’è. Questo batterio si chiama staffilococco aureo, poi

ce ne sono anche degli altri - spiega Vasco - ma capita a volte di avere queste cose,

quando c’è un’abrasione o un abbassamento delle difese immunitarie». «Il batterio

bisogna farlo fuori - conclude il cantante - per questo ci vogliono antibiotici molto potenti

e per molto tempo, ma alla fine, ripeto, sarà lui a morire non io».

ILSUSSIDIARIO.net ha contattato il Dott. Lazzarin (infettivologo San Raffaele)

Si tratta di un microrganismo gram positivo comunissimo, disposto sulla superficie

cutanea esposta di qualsiasi uomo. Quindi la sua presenza non è inusuale, e

normalmente non porta a malattie. Il fatto che dia infezioni non rappresenta

un’eccezione, ma è una situazione di convivenza biologica comune con l’organismo

umano. Siccome è molto diffuso può essere la causa di infezioni che finiscono all’interno

dell’organismo (polmoniti, ascessi, gastroenteriti), e questo è più raro. Questo può essere

dovuto ad un taglio delle barriere anatomiche o all’inserimento di farmaci per via

endovenosa. L’infezione è di solito facilmente curabile con gli antibiotici, a meno che non

ci siano situazioni di particolari gravità e in certi casi il batterio può sopravvivere anche

agli antibiotici diventando molto resistente e difficilmente controllabile. Lo stafilococco

può diventare anche mortale, soprattutto se passa ad un soggetto poco

competente dal punto di vista immunologico e quando diventa non

sensibile agli antibiotici l’infezione non guarisce e in questi casi non

c’è molto da fare….

Page 13: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

Gli anni ’90: le prime resistenze nei Gram negativiNell’ultimo ventennio è stato osservata, ovunque nel mondo , una sempremaggior diffusione di microrganismi Gram negativi resiste nti a diverse classidi antibiotici. Il fenomeno della multiresistenza ha poi int eressato altri comunibatteri Gram-negativi quali le Enterobacteriaceae produt trici di beta-lattamasia spettro esteso (ESBL) (coli, klebsiella, proteus, salmon ella, shigella,serratia….) diffuse capillarmente nel nostro paese già a far corso dalla metàdegli anni ’90 .

Gli anni 2000: il problema “emergente”Nel 2001 è stato descritto per la prima volta in Klebsiella pn eumoniae unnuovo fenotipo di resistenza dovuto alla presenza di una nuovacarbapenemasi, cosiddette carbapenemasi tipo KPC (Klebsi ella pneumoniaecarbapenemase)

Il 2010: il problema “emerso” si complicaDel tutto recentemente (2009) è stata descritta una nuova ca rbapenemasi in unceppo di Klebsiella pneumoniae isolata da un paziente svedes e di ritorno dalPakistan . Si tratta di una metallo-beta-lattamasi (MBL) - ( New Delhi Metallo-beta-lactamase type 1) che presenta caratteristiche di ass oluta novità. Paredotato della capacità di trasferirsi con estrema facilità f ra diversi generi dimicrorganismi: lo stesso plasmide NDM-1 è stato infatti ris contrato anche inun ceppo di E. coli isolato dalle feci del paziente svedese.

Page 14: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

Ministero della Salute 26/02/2013 Oggetto: Circolare “Sorveglianza, e controllo delle infezioni da batteri produttori di carbapenemasi”

Negli ultimi anni in Italia si stanno diffondendo batteri Gr am-negativi, appartenenti soprattutto allafamiglia degli Enterobatteri e alla specie Klebsiella pneumoniae, che risultano resistenti ai carbapenemi(es. imipenem e meropenem), farmaci fondamentali per la cur a delle infezioni gravi causate da batteri mdr

Numerosi studi hanno confermato la diffusione di Enterobat teri multi-resistenti in Italia e come essirappresentino una minaccia per la sanità pubblica, in quant o sono frequentemente causa di infezioni, siain ambito ospedaliero che comunitario e, la loro progressiv a diffusione rende problematico il trattamentodei pazienti. La diffusione dei batteri resistenti ai carba penemi avviene rapidamente, per espansioneclonale e, inoltre, la resistenza ai carbapenemi può essere trasmessa anche ad altre specie battericheattraverso plasmidi.

In Italia, si è osservato un trend in drammatico aumento: men tre nel 2009 solo l’1,3% dei ceppi diK. pneumoniae isolati da sangue era resistente, questa perc entuale è salita al 16% nel 2010 e al 26.7%ceppi nel 2011.

Le misure di controllo suggerite come efficaci, da questo do cumento e da altre linee guida internazionali,sono in particolare: l’identificazione tempestiva dei paz ienti infetti; la sorveglianza attiva dei pazienticolonizzati, attraverso lo screening con tampone rettale d ei pazienti-contatti del caso (pazientecolonizzato o infetto da CPE) e dei pazienti ad alto rischio d i colonizzazione al momento del ricovero;l’isolamento dei pazienti colonizzati/infetti (isolamen to in coorte o stanza singola) e l’adozione, da partedel personale d’assistenza, delle precauzioni da contatto nella gestione di questi pazienti.

DECRETO N°1127 DEL 14/2/14 DELLA REGIONE LOMBARDIAPrevenzione,controllo e trattamento delle infezioni d a enterobacteriacee

Page 15: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

quotidianosanita.it 2 mag 14

Antibiotici. OMS: “Resistenza è seria minaccia, rischio era post-antibiotica”.

Uno studio OMS basato su dati provenienti da 114 paesi, tra cui l’Italia, individua alti tassi –anche del 50% - di resistenza antimicrobica (AMR) a batteri comuni, tra cui Escherichia coli e stafilococco aureo.

Keiji Fukuda (Vice Direttore Generale per la Sicurezza sanitaria dell’OMS):

“E’ necessaria un’azione urgente; questa resistenza “rappresenta un problema talmente serio da

minacciare il sapere della medicina moderna.

Il mondo viene governato da un’era post-antibiotica, in cui infezionicomuni e ferite leggere, che sono state trattabili per decen ni, possonodi nuovo uccidere . Gli antibiotici efficaci sono stati uno dei pilastri che cipermettono di vivere più a lungo, più in salute, e di trarre beneficio dallamedicina moderna. A meno che non effettuiamo azioni significative permigliorare gli sforzi al fine di prevenire le infezioni e ins iemecambiamo il modo di produrre, prescrivere e utilizzare gli a ntibiotici, ilmondo perderà sempre di più questi benefici per la salute pub blica alivello mondiale e le conseguenze saranno devastanti”.

Page 16: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

Un’infezione contratta in ospedale può quindi costare la vita. “In Italia lepercentuali di germi resistenti sono tra le più alte d’Europa: gli Stafilococchisono meticillino – resistenti nel 35% dei casi; il 50% delle Klebsielle èresistente alle cefalosporine e il 30% degli Pseudomonas non risponde aicarbapenemici” Il fenomeno dell’antibiotico resistenza ha carattere universale,

ma in Italia il quadro è decisamente più preoccupante; èattualmente in corso un’epidemia a livello nazionale di infezionida Enterobacteriaceae CAR R in particolare Klebsiella P. ilcui tasso di resistenza ai carbapenemici è passato fra il2009 ed il 2012 dall’1,7% al 29%

VECCHIA STORIA ……

Studi di Prevalenza:

In un’indagine di prevalenza (SIPIO) effettuata nel 1983 su un campione

di letti ospedalieri (36 mila in 142 ospedali), si è rilevato che il 6,8% dei

pazienti ospedalizzati per ogni motivo è risultato affetto da un’infezione

ospedaliera.

Nel 2000 uno studio di prevalenza condotto dalla Dott.ssa Moro fornì i

seguenti dati:

- prevalenza: 5-8% dei ricoverati

- 400.000-700.000 infezioni – (7500/15000 morti correlate)

- 30% prevenibile = 135.000-210.000 casi prevenibili

Ma è tutto vero ?

Page 17: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

Articolo “Quotidiano Sanità”:

;

Ospedale Unificato Broni/Stradella : isolamenti an no 2014

S. aureo MRSA al 35% Klebsiella P. ESBL al 50% P. Aeruginosa CAR R al 30%

Stafilococco aureo : 28 isolamenti

di cui 15 MRSA = 53,6%

Klebsiella Pneumoniae : 24 isolamenti

di cui 11 ESBL (di cui 7 KPC) = 45,8%

KPC 29,1%

Pseudomonas Aeruginosa : 19 isolamenti

di cui 2 CAR R = 10,5%

+ 18,6%

- 19,5%

- 4,2%

Page 18: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

Trimeth/Sulfa 1/19 R >4/76Cefalexina R >16Ampicillina R >8Aztreonam R >16Amoxicillina/clavulanato R >8/2Ceftazidime R >8Cefixime R >2Ciprofloxacina R >1Cefotaxime R >4Cefuroxime R >8Nitrofurantoin R >64Cefepime R 8Gentamicina 500 R >4Meropenem R >8Moxifloxacina R >1Tobramicina R >4Piperacillina/Tazobact. R >16/4Trimethoprim R >4

Antibiogramma ESCHERICHIA COLI isolato presso Osped ale Stradella

Page 19: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi
Page 20: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

OLTRE CHE NEL PAZIENTE, DOVE STANNO IN OSPEDALE?OLTRE CHE NEL PAZIENTE, DOVE STANNO IN OSPEDALE?OLTRE CHE NEL PAZIENTE, DOVE STANNO IN OSPEDALE?OLTRE CHE NEL PAZIENTE, DOVE STANNO IN OSPEDALE?(Muto, et al, Infect Control Hosp Epidemiol, 2003)

Sulle mani del personale sanitario-MRSA: tastiere dei computer dei medici,

- 42% di infermieri che abbiano toccato solo le superfici di u na stanza di un pzcon MRSA riportano contaminazione delle mani, anche non tocc andodirettamente il pz;

- MRSA e VRE sopravvivono per settimane o mesi su varie superf ici.> uso guanti, lavaggio mani, identificare pz colonizzati.

� Sugli abiti del personale sanitario� uso camici a perdere (VRE > MRSA).

� Sullo strumentario portabile: sfigmomanometro, fonendoscopio, laccioemostatico, otoscopi (VRE trasmesso con termometri rettal i)> uso di strumentario dedicato o disinfezione dello strument ario

� Sulle superfici inanimate: VRE è stato isolato da letti, sedie, termometrirettali o auricolari, tavolini sopra i letti, coperte pigia mi. MRSA è stato isolatoda fonendoscopi, tavolini sopra i letti, manicotti degli sf igmomanometri,pavimento, cartelle, mobili.> pulizia e disinfezione ambientale

Page 21: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi
Page 22: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

TASTIERA COMPUTER MEDICI

TASTIERA “SOFIA” INFERMIERI

Page 23: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi
Page 24: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi
Page 25: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi
Page 26: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

LA CATENA DI TRASMISSIONELA CATENA DI TRASMISSIONELA CATENA DI TRASMISSIONELA CATENA DI TRASMISSIONE

SERBATOI:

• pazienti – operatori – visitatori: malati o portatori

• ambiente: attrezzature, strumentario, dispositivi

medici, soluzioni, aria, acqua, superfici

VIE DI TRASMISSIONE:

• per contatto (diretto o indiretto)

• per via aerea

• per droplets

• tramite veicoli

• tramite vettori

PORTE D’INGRESSO:

• mucose (congiuntive)

• cute lesa

• tratto gastrointestinale

• tratto respiratorio

Ospite

suscettibile

Page 27: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

FATTORI DI RISCHIO FATTORI DI RISCHIO FATTORI DI RISCHIO FATTORI DI RISCHIO

Le persone a rischio di contrarre un’ICA sono innanzitutto i pazienti e, con minore

frequenza, il personale ospedaliero, gli assistenti volontari, studenti e tirocinanti.

Tra le condizioni che aumentano la suscettibilità alle infezioni ci sono:

FATTORI INTRINSECI

� età (neonati, prematuri, anziani)

� altre infezioni o gravi patologie concomitanti (tumori, immunodeficienza,

diabete, anemia, cardiopatia, insufficienza renale)

� malnutrizione

� traumi, ustioni, lesioni cutanee

� alterazioni dello stato di coscienza

� trapianti d’organo.

FATTORI ESTRINSECI

� associati a procedure invasive e assistenziali diagnostiche e terapeutiche

(devices – antibiotici)

� mancata adozione delle procedure generali di prevenzione

� numero di persone che assistono lo stesso paziente

� carenze strutturali/organizzative dell’ospedale

Page 28: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

Modalità di

trasmissione

Serbatoio/fonte Dinamica della

Trasmissione

Quando utilizzare le

precauzioni

Contatto

DirettoPaziente,

Operatore sanitario

Contatto fisico diretto tra fonte e

paziente (contatto persona-

persona) es. trasmissione

attraverso la cute delle mani, ad

esempio aiutando il paziente a

lavarsi, con la palpazione

addominale

ascessi, ulcere o ferite con

essudati abbondanti;

congiuntiviti virali;

gastroenteriti (clostridium

difficile,rotavirus…);

foruncolosi stafilococcica nei

lattanti; herpes simplex;

impetigine; scabbia; epatite A;

varicella; pediculosi; infezioni

di ulcere da decubito; RSV;

ebola; infezioni/colonizzazioni

sostenute da mdr……..

Contatto

Indiretto

Dispositivi medici,

attrezzatura,

endoscopi, cibo……

La trasmissione dell’agente

patogeno dalla sorgente al

paziente avviene passivamente,

attraverso un oggetto intermedio

(veicolo o vettore);

es.trasmissione attraverso i

guanti non cambiati tra pazienti,

uso dello stesso stetoscopio,

sponde del letto, lenzuola,

maniglie delle porte, insetti

TRASMISSIONE PER CONTATTO

Page 29: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

Modalità di

trasmissione

Serbatoio/fonte Dinamica della Trasmissione Esempi di

patologie/microrganismi

Droplet

(circa 1/3 m di

distanza)Pazienti,

operatori sanitari

Trasmissione attraverso gocce

d’acqua (droplets, > 5µm) che

trasmettono i germi nell’aria quando la

fonte e il paziente sono vicini

contaminandone le mucose;

es. trasmissione: starnutendo,

parlando, tossendo, eseguendo

procedure che generano aerosol:

aspirazione tracheobronchiale,

broncoscopia

Virus influenzali; pertosse;

rosolia; difterite faringea;

parotite; sepsi,meningite e

polmonite da haemophilus

influenzae tipo b e

meningococco;bronchiolite;

malattia da streptococco

gruppo A; polmonite da

mycoplasma; quinta

malattia; ebola…

Aerea

(oltre 1-2 m di

distanza)

Pazienti,

operatori

sanitari,

aerosolizzazioni,

polvere

Diffusione di germi contenuti in nuclei

(< 5µm) evaporati da droplets o in

pulviscolo, attraverso l’aria, nella

stessa stanza o anche a distanza; es

respirazione

Tubercolosi polmonare o

laringea; morbillo; varicella;

SARS….

TRASMISSIONE PER DROPLETS E AEREA

Page 30: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

Le misure di isolamento vengono convenzionalmente suddivise in due gruppi:

1. PRECAUZIONI STANDARD2. PRECAUZIONI BASATE SULLE MODALITA’ DI TRASMISSIONE (AGGIU NTIVE)

Devono essere applicate nell’assistenza di tutti i pazienti, indipendentemente dal loro stato infettivo,con l’obiettivo di prevenire le esposizioni parenterali, delle mucose e della cute lesa degli operatorisanitari a microrganismi trasmessi attraverso il sangue edaltri liquidi biologici (tranne il sudore).Esse includono:

� l’igiene delle mani� l’uso dei DPI (guanti, camici, schermi facciali…) in funzione della prevista esposizione� collocazione del paziente� educazione sanitaria al degente e visitatori, formazione personale� pulizia e disinfezione ambientale� gestione della biancheria,dei rifiuti e delle stoviglie� eliminazione di aghi, bisturi e taglienti� trasporto pazienti e campioni biologici� ricondizionamento di apparecchiature, attrezzature, oggetti, dispositivi medici utilizzati

� igiene respiratoria / protocollo tosse� pratiche iniettive sicure� pratiche di controllo delle infezioni per le procedure speciali a livello lombare

Page 31: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

DEFINIZIONI• IGIENE DELLE MANI : termine generale che si applica al lavaggio delle mani, al lavaggio antisettico, al frizionamento con soluzione alcolica e al lavaggio chirurgico

• LAVAGGIO SOCIALE DELLE MANI : lavaggio con acqua e sapone semplice (CIRCA 1 MIN.)

• LAVAGGIO ANTISETTICO DELLE MANI : lavaggio con sapone o altri detergenti che contengono unasostanza antisettica ( CIRCA 2 MIN.)

• FRIZIONAMENTO CON SOLUZIONE ALCOLICA frizionare le mani con un preparato contenente alcol (CIRCA 30 SEC.)

• ANTISEPSI CHIRURGICA DELLE MANI (lavaggio chirurgico):lavaggio antisettico o frizionamento con soluzione alcolicaprima dell’intervento da parte del personale di sala operatoria(DAI 2 AI 5 MIN.)

Guideline for Hand Hygiene in Health-care Settings. MMWR 2002; vol. 51, no. RR-16.

Page 32: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

IL LAVAGGIO DELLE MANI

Linee guida dei CDC (2002) e OMS (2005)Nei due documenti si afferma:

“le mani pulite sono il singolo fattore piu’ importante nelprevenire la diffusione di patogeni e la resistenza agliantibiotici nelle strutture sanitarie. L’igiene delle man iriduce l’incidenza delle infezioni ospedaliere”(Centers For Disease Control and Prevention (CDC) “Guidelin e for hand Hygiene in Health care Settings” 2002 )

“l’igiene delle mani, un’azione molto semplice, rimane laprima misura per ridurre le infezioni associate alle curesanitarie e la diffusione delle resistenze agli antibiotici ”(WHO “Guidelines on hand Hygiene in healthcare”)

La modalità più frequente di trasmissione dei micro rganismi è attraverso le mani

Page 33: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi
Page 34: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

INFERMIERE MEDICO

OPPORTUNITA’ AZIONE OPPORTUNITA’ AZIONE

100 88 94 61

Adesione 88% Adesione 65%PRIMA DEL CONTATTO 92% PRIMA DEL CONTATTO 73%

DOPO IL CONTATTO 88% DOPO IL CONTATTO 63%

Osservazione interna

Page 35: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

gennaio luglioaprile ottobre gennaio 13'

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

22

24

septaman

lifoscrub1 caso

4 casi

2 casi

1 caso

2 casi

Dopo

intervento

SEPTAMAN : 83 : 12 = 7 media mensile LIFOSCRUB : 16 : 12 = 1,3 media mensile

30 ottimale

Page 36: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

Lava le mani prima di toccare ilpaziente, quando stai per avvicinarti a lui. Per proteggere il paziente da germi patogeni trasportati dalle tue mani.

Lava le mani immediatamente primadi eseguire una manovra asettica adalto rischio infettivo per il paziente.Per proteggere il paziente da germipatogeni, inclusi i germi che giàcolonizzano la sua cute.

Lava le mani immediatamente dopo unintervento che ti ha esposto ai liquidibiologici (e dopo aver tolto i guanti!)Per proteggere te stesso e l’ambienteda germi pericolosi.

Lava le mani dopo aver toccato il paziente o ciò che lo circonda, quando vai via. Per proteggere te stesso e l’ambiente da germi patogeni

Lava le mani dopo aver toccato ogni oggettoo arredo presente nelle immediate vicinanzedel paziente. Per proteggere te stesso e l’ambiente dagermi patogeni.

QUANDO?

Page 37: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

CON

CHE

COSA

?

Page 38: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

CHE PRODOTTO UTILIZZARE ?

• QUANDO LE MANI SONO VISIBILMENTE SPORCHE

• DOPO SOSPETTA O PROVATA ESPOSIZIONE

A MICRORGANISMI POTENZIALMENTE SPORIGENI

• DOPO L’USO DEL BAGNO

LAVALE CON ACQUA E SAPONE SIA ANTISETTICO CHE NON

• SE LE MANI NON SONO VISIBILMENTE SPORCHE

USA IL FRIZIONAMENTO CON SOLUZIONE ALCOLICA PER LA PULIZIA DI ROUTINE

Quando è in uso la frizione alcolica non usare in concomitanza detergenti antisettici

Guideline for Hand Hygiene in Health-care Settings. MMWR 2002 WHO 2005 Linee guida per il lavaggio delle mani in ambito sanitario

Page 39: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

AZIONE

LAVAGGIO IGIENICO ANTISEPSI

SOLUZIONE

IDROALCOLICA

SAPONE SAPONE ANTISETTICO

ELIMINAZIONE DELLA

FLORA TRANSITORIA90% 99,9% 100%

ELIMINAZIONE DELLA

FLORA RESIDENTE

NESSUNA AZIONE 50% 99%

ELIMINAZIONE DELLA

CONTAMINAZIONE + + -

CONFRONTO FRA DIVERSE TECNICHE DI IGIENE DELLE MANI

Page 40: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi
Page 41: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

WHO GUIDELINES ON HAND HYGIENE IN HEALTH CARE 2009

• Garantire che i dispencers siano disponibili ai “point of care”1

1 POINT OF CARE: Il posto dove si combinano tre elementi: il paziente, l’operatore e

l’assistenza o il trattamento che implica contatto con il paziente o ciò che gli sta intorno

(“zona del paziente”). Il concetto implica l’esigenza di effettuare l’igiene delle mani nei

momenti raccomandati esattamente dove l’assistenza viene erogata. Ciò richiede che un

prodotto per l’igiene delle mani (p.e. soluzione alcolica) sia facilmente accessibile e il più

vicino possibile (a portata di mano) al punto in cui si effettua l’assistenza al paziente o il

trattamento. I prodotti disponibili nei point of care devono essere accessibili senza lasciare

la “zona del paziente”.

• Fornire al personale confezioni tascabili di soluzione alcolica

DOVE

?

Page 42: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

DISPOSITIVI DI PROTEZIONEDISPOSITIVI DI PROTEZIONEDISPOSITIVI DI PROTEZIONEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE- USO DEI GUANTII guanti sono usati in ospedale per 3 importanti ragioni:

– Assicurare una barriera protettiva prevenendo la contaminazione delle mani quando

toccano materiale organico

– Ridurre la probabilità che germi presenti sulle mani del personale siano trasmessi ai

pazienti durante procedure invasive

– Ridurre la probabilità che le mani del personale contaminate con germi provenienti da

pazienti o da una sorgente possano fungere da mezzo di trasmissione ad un altro malato

(non toccare l’ambiente circostante)

I guanti devono essere sostituiti durante i contatt i tra un paziente e l'altro.Non si stoccano nella tasca dei camici

Le mani devono essere lavate prima e dopo la rimozio ne dei guanti e dopo l'uso devono essere eliminati nei contenitori per r ifiuti sanitari

pericolosi a rischio infettivo .ATTENZIONE:

INDOSSARE I GUANTI NON SOSTITUISCE LA NECESSITA' DI LAVARE LE MANI, POICHE'

1) I GUANTI POSSONO PRESENTARE DIFETTI INVISIBILI O POSSONO LACERARSI DURANTE L'USO .

2) LE MANI POSSONO CONTAMINARSI DURANTE LA RIMOZI ONE DEI GUANTI

3) I GUANTI POSSONO VENIRE CONTAMINATI MENTRE SI INDOSSANO.

Page 43: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

INDICAZIONI PER LA SCELTA DEI GUANTI E LORO USO

(Ministero della Salute , manuale di formazione governo clinico1/2012)

GUANTI STERILI

Qualsiasi procedura chirurgica, parto vaginale, procedure radiologiche invasive,

posizionamento di cateteri vescicali, accessi vascolari e gestione delle linee infusive (cateteri

venosi centrali), preparazione di nutrizione parenterale totale o di agenti chemioterapici,

aspirazione endotracheale con sistemi aperti

GUANTI PULITI

Tutte le situazioni cliniche in cui si può venire a contatto con sangue, liquidi biologici,

secrezioni, escrezioni e oggetti visibilmente sporchi di liquidi biologici

ESPOSIZIONE DIRETTA AL PAZIENTE: es. contatto con sangue, contatto con membrane

mucose e cute non integra, potenziale presenza di microrganismi virulenti e pericolosi,

situazioni epidemiche o di emergenza, posizionamento o rimozione di dispositivo

intravascolare, prelievo di sangue, rimozione delle linee infusive, visita ginecologica.

ESPOSIZIONE INDIRETTA AL PAZIENTE: es. svuotare pappagallo o padella, manipolare/pulire

la strumentazione, manipolare i rifiuti, pulire schizzi di liquidi corporei.

USO DI GUANTI

NON INDICATO(eccetto in caso di

precauzioni da

contatto).

Tutte le situazioni in cui vi sia assenza di rischio potenziale di esposizione a sangue o liquidi

corporei o ad un ambiente contaminato

ESPOSIZIONE DIRETTA AL PAZIENTE: es. misurare la pressione, la temperatura e valutare il

polso, praticare un’iniezione sottocutanea o intramuscolo, vestire il paziente, trasportare il

paziente, pulire occhi e orecchie (in assenza di secrezioni), qualsiasi manipolazione sulle

linee infusive in assenza di fuoriuscita di sangue.

ESPOSIZIONE INDIRETTA AL PAZIENTE: es. usare il telefono, scrivere in cartella,

somministrare la terapia orale, cambiare le lenzuola, posizionare un sistema di ventilazione

non invasiva e la cannula dell’ossigeno, spostare mobili all’interno della camera del paziente

Page 44: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

-CAMICI E INDUMENTI PROTETTIVI MONOUSOCAMICI E INDUMENTI PROTETTIVI MONOUSOCAMICI E INDUMENTI PROTETTIVI MONOUSOCAMICI E INDUMENTI PROTETTIVI MONOUSO

I camici e gli indumenti protettivi (calzari, ecc.) sono indossati all’ingresso della stanza per prevenire la contaminazione degli abiti e per proteggere la cute del personale dall'esposizione al sangue e ai liquidi biologici.

-Devono essere indossati dal personale quando è poss ibile sporcarsi con secrezioni ed escrezioni (es. paziente incontinenti con diarrea, infezioni respiratorie, ecc.).

-Devono essere indossati durante l'assistenza ai pazie nti infetti da microrganismi epidemiologicamente importanti (ad ese mpio pz. affetti da Herpes zoster disseminato, MDR… ).

-Devono essere indossati da chiunque (parenti, visit atori, assistenti… ) entra nella stanza di un paziente altamente contagioso.

-Devono essere rimossi prima di lasciare la stanza e subito dopo il contatto con il paziente e smaltiti nei contenitori per rifiu ti sanitari pericolosi a rischio infettivo

-Dopo aver tolto il camice ci si deve lavare o frizionare le mani

Page 45: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

-USO USO USO USO DIDIDIDI MASCHERINE CHIRURGICHE, FILTRANTI FACCIALI, VISIEREMASCHERINE CHIRURGICHE, FILTRANTI FACCIALI, VISIEREMASCHERINE CHIRURGICHE, FILTRANTI FACCIALI, VISIEREMASCHERINE CHIRURGICHE, FILTRANTI FACCIALI, VISIERE

– Mascherine chirurgiche: sono indicate per contenere e filt rare le gocciolineprovenienti dal cavo oro-rinofaringeo e hanno 3 scopi princ ipali:

1) indossate dagli operatori sanitari per proteggerli dal c ontatto con fluidi provenientidai pazienti (es.:secrezioni respiratorie, schizzi di san gue ecc.).

2) Indossate dagli operatori sanitari quando sono impegnat i in procedure cherichiedono la tecnica sterile, per proteggere i pazienti da esposizione ad agentiinfettivi, colonizzanti la bocca e/o il naso degli operator i sanitari.

3) Indossate dai pazienti con tosse per limitare la potenzia le diffusione di secrezionirespiratorie infette dal paziente ad altri pazienti/opera tori

Perchè la mascherina sia efficace:

-Deve essere indossata sulla bocca e sul naso

-Deve essere legata dietro la testa in modo corretto , cioè con i lacci superiori legati dietro la testa e i lacci inferiori dietro la nuca

-Deve essere manipolata solo per i lacci o per gli e lastici auricolari, evitando di toccare la parte frontale della maschera

-Deve essere rimossa slacciando prima il laccio infe riore e poi quello superiore, in modo che la mascherina non ricada sul collo o sul c amice contaminandoli.

-Deve essere usata una sola volta e poi gettata nel contenitore dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo

- Dopo la rimozione, l’operatore deve lavarsi accurat amente le mani.

Page 46: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

Protezioni oculari : comprendono occhiali di sicurezza e visiere; indossati dasoli o in combinazione con la mascherina chirurgica o il facciale filtrante,forniscono una barriera di protezione alle mucose degli occhi, del naso e dellabocca dal contatto con patogeni trasmissibili.

Le protezioni per gli occhi:

-Devono essere usate obbligatoriamente durante le attività di prassi e diassistenza al paziente che possono generare schizzi o spruzzi di sa ngue,fluidi corporei, secrezioni o escrezioni.

-Dopo l'uso devono essere sanificate e disinfettate se non mo nouso

-Devono essere indossate e rimosse senza toccare lo schermo o l e lenti.

-Non devono essere toccate durante le manovre assistenziali.

- Dopo la rimozione della protezione, lavarsi accuratamente le mani.

Page 47: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

FILTRANTI FACCIALI FILTRANTI FACCIALI FILTRANTI FACCIALI FILTRANTI FACCIALI

NUOVA NORMA ARMONIZZATA EN 149:2001+A1:2009Nel 2009 è entrata in vigore la revisione della norma europea EN 149:2001+A1:2009 che sostituisce la precedente norma EN 149:2001.COME VENGONO CLASSIFICATI I FACCIALI FILTRANTI?La nuova norma introduce la differenziazione tra facciale filtrante monouso e facciale filtrante riutilizzabile (per più turni di lavoro).Per identificarne la classificazione sul prodotto, si utilizzano le seguenti marcature:- “NR” per facciali non riutilizzabili;-“R” per facciali utilizzabili per più di un turno di la voro.LA SCELTA DEL RESPIRATORE IN BASE A DUE CRITERI BEN DEFINITI :1 Tipo di contaminante2 Concentrazione del contaminante espressa in T.L.V. (Valore Limite di Soglia).

Classe Efficienza filtrante

FFP2 92% fino a 12xTLV

FFP3 98% fino a 50xTLV

ESPIRARE INSPIRARE

Page 48: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

INDOSSARE i dispositivi di protezione secondo la seguente seq uenza

CAMICE MASCHERAVISIERACUFFIA

LAVAGGIO O

FRIZIONE

GUANTI

RIMUOVERE i dispositivi di protezione secondo la seguente seq uenza

GUANTI CAMICE LAVAGGIO O

FRIZIONE

MASCHERAVISIERACUFFIA

LAVAGGIO O

FRIZIONE

Ministero della salute 1/2012

Page 49: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

COLLOCAZIONE DEL PAZIENTECOLLOCAZIONE DEL PAZIENTECOLLOCAZIONE DEL PAZIENTECOLLOCAZIONE DEL PAZIENTENella scelta della collocazione del paziente prendere in considerazione la possibilità della trasmissione di agenti patogeni relativamente a :

�caratteristiche del paziente: stato mentale, grado d i autosufficienza, fattori psicosociali,�condizioni che favoriscono la trasmissione di infezio ni ad altri pazienti (es.: ferite secernenti, incontinenza fecale, secrezioni no n contenute e neonati con sospetta infezione virale respiratoria o gastrointes tinale)

In base alle caratteristiche sopra elencate, se possibile, collocare tali pazienti in camera singola.

Nell'impossibilità di una camera singola:� raggruppare i pazienti con la stessa patologia in un 'unica stanza (coorting) e comunque evitare di collocarli assieme a quelli c on elevato rischio di acquisizione di infezione correlata all'assistenza � effettuare un isolamento spaziale (almeno 1 metro di distanza)

> 1 metro

Page 50: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

IGIENE RESPIRATORIAIGIENE RESPIRATORIAIGIENE RESPIRATORIAIGIENE RESPIRATORIA

Il paziente che accede alla struttura sanitaria con segni e sintomi di infezione delle vie respiratorie deve essere educat o al contenimento delle proprie secrezioni, al fine di prevenire la t rasmissione dipatogeni mediante droplets.È opportuno, quindi, che egli sia consapevole di do ver:

� coprire naso e bocca con un fazzoletto di carta dur ante gli accessi di tosse o gli starnuti;

� effettuare l’igiene delle mani dopo il contatto con le secrezioni.

Durante i periodi di incremento della prevalenza de lle infezioni respiratorie in comunità (epidemie stagionali di in fluenza, parainfluenza, adenovirus, RSV etc.), proporre ai pazienti di indossare una mascherina chirurgica quando si trovano nelle aree comuni di attesa o, in alternativa, distanziare spa zialmente di un metro il paziente dagli altri soggetti presenti.

Il personale sanitario che assiste un paziente con infezione delle vie respiratorie deve osservare le precauzioni per drop lets: mascherina chirurgica con visiera, camice e igiene delle mani.Il personale sanitario con infezione delle vie resp iratorie dovrebbe evitare di assistere pazienti, specialmente se ad a lto rischio (immunodepressi, diabetici, trapiantati etc.).

Page 51: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

PROCEDURE INIETTIVE IN SICUREZZAPROCEDURE INIETTIVE IN SICUREZZAPROCEDURE INIETTIVE IN SICUREZZAPROCEDURE INIETTIVE IN SICUREZZA

Le indagini su quattro vaste epidemie di HCV e HBV tra i pazien ti assistiti in strutture ambulatorialidegli Stati Uniti hanno identificato la necessità di defini re e rinforzare le procedure di iniezione insicurezza. Le principali inosservanze nelle procedure di c ontrollo delle infezioni che hannocontribuito al determinarsi di queste epidemie sono state:

1. il reinserimento di aghi usati in flaconi multi dose o in un contenitore comune di soluzionefisiologica,

2. l’uso di uno stesso ago/siringa per somministrare farmac i per via endovenosa a più pazienti.

Può, inoltre, aver contribuito a una di queste epidemie il fa tto che la zona di preparazione dei farmaci fosse la stessain cui venivano manipolati presidi dotati di aghi usati. Le s eguenti raccomandazioni si applicano all’uso di aghi,cateteri che sostituiscono gli aghi e, dove applicabile, si stemi di infusione endovenosa:

� usare tecniche asettiche per evitare la contaminazione dei d ispositivi steriliper iniezione

� utilizzare sempre un ago ed una siringa sterili per ogni pazient e anche nellasomministrazione di farmaci multidose (es. fisiologica); o vvero non devonoessere eseguite somministrazioni a più pazienti utilizzando la stessasiringa e/o stesso ago.

� non tenere i flaconi multidose nelle immediate vicinanze del paziente econservarli secondo le indicazioni fornite dai fabbricanti . Eliminarli se lasterilità è stata presumibilmente compromessa.

� qualsiasi siringa, ago o altro dispositivo dopo essere stat oinserito/connesso nella sacca o nella linea infusionale de l paziente deveconsiderarsi contaminato

Page 52: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

PROCEDURE SPECIALI A LIVELLO LOMBAREPROCEDURE SPECIALI A LIVELLO LOMBAREPROCEDURE SPECIALI A LIVELLO LOMBAREPROCEDURE SPECIALI A LIVELLO LOMBARE

� Indossare una MASCHERINA CHIRURGICAper inserire un catetere o infondere sostanzenel canale midollare

( es. durante puntura lombare e anestesia spinale e epidurale)

Page 53: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

PRECAUZIONI BASATE SULLE MODALITA’ DI TRASMISSIONEPRECAUZIONI BASATE SULLE MODALITA’ DI TRASMISSIONEPRECAUZIONI BASATE SULLE MODALITA’ DI TRASMISSIONEPRECAUZIONI BASATE SULLE MODALITA’ DI TRASMISSIONEMISURE DI ISOLAMENTO NELLE STRUTTURE SANITARIE SSR EMILIA ROMAGNA 2010

Le precauzioni aggiuntive basate sulla via di trasmissione s i riferiscono allemodalità di trasmissione del microorganismo (contatto, droplet, airb orne o viaaerea) e sono indicate per tutti quei pazienti sospetti e/o af fetti da patologiainfettiva diffusiva.Le precauzioni aggiuntive basate sulle vie di trasmissione, sono:

• Contatto • Droplet • Airborne (via aerea).

Queste precauzioni devono essere:

• INTEGRATE CON LE PRECAUZIONI STANDARD• APPLICATE IN COMBINAZIONE CON UNA O PIU’ PRECAUZIONI SE IMICRORGANISMI SI TRASMETTONO ATTRAVERSO PIU’ VIE Ad es. HerpesZoster/Varicella, si trasmette sia per via airborne, droplet che per contatto. Pertantooltre alle precauzioni standard dovranno essere applicate le precauzioni aggiuntiveda contatto, droplet ed airborne.

Quando la malattia si trasmette sia per via aerea che droplet , deve essereapplicata la precauzione aggiuntiva di più alto grado Airbor ne (via aerea).

Page 54: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

ISOLAMENTO DA CONTATTOISOLAMENTO DA CONTATTOISOLAMENTO DA CONTATTOISOLAMENTO DA CONTATTO

ACCOGLIENZA DEL PAZIENTE

Individuare, valutati i vincoli strutturali e organizzati vi, spazi per allestire una “zona filtro”preferibilmente vicino alla stanza, per collocare DPI/DM m ateriali vari per visitatori eoperatori.Ricoverarlo in una STANZA SINGOLA , oppure in caso di scarsa disponibilità di stanze singole:

• dare la precedenza a pazienti con condizioni che possono fac ilitare la trasmissione dimicrorganismi (es. incontinenza fecale), oppure

• collocare nella stessa stanza pazienti con infezione/colo nizzazione sospetta o accertata,con lo stesso patogeno e con analoghi fattori di rischio (COHORTING).

Se NESSUNA delle due soluzioni sopra citate sono possibili e si ricovera il paziente in unastanza con un paziente che non ha tale problematica:

• Evitare di collocarlo in stanza con pazienti immunocomprom essi, con degenza prolungatao con ferite aperte.

• Mantenere la distanza di almeno un metro tra un paziente e l’a ltro: eventualmente, quandopossibile, utilizzare una barriera tra i letti (es. paraven to), per ridurre al minimo i contattistretti. (FUNZIONALE)

• Cambiare i DPI ed eseguire una corretta igiene delle mani, tr a un paziente e l’altro,indipendentemente dal fatto che uno o entrambi siano o meno i n isolamento.

• Limitare al minimo il soggiorno al di fuori della stanza, sp ecie nelle aree comuni e saled’attesa.

Page 55: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE “ISOLAMENTO DA CONTATTO”

ALLESTIMENTO DEL CARRELLINO PRESENTE NELLA “ZONA FILTRO” ALLESTIMENTO DEL CARRELLINO PRESENTE NELLA “ZONA FILTRO” ALLESTIMENTO DEL CARRELLINO PRESENTE NELLA “ZONA FILTRO” ALLESTIMENTO DEL CARRELLINO PRESENTE NELLA “ZONA FILTRO”

Scabbia - pediculosi

Per Clostridium difficile lavarsi accuratamente le mani

Page 56: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

GUANTI MONOUSO

� Indossarli all’ingresso della stanza, ogni volta che si presume di venire acontatto con la cute integra del paziente e/o l’ambi ente circostante

� Sostituirli tra procedure diverse sullo stesso pazie nte, su pazienti diversi edopo il contatto con materiale che può contenere al te concentrazioni dimicrorganismi, con superfici, DM e attrezzature sanit arie in prossimità del pz.

� Rimuoverli correttamente e smaltirli prima di lasci are la stanza, ponendola massima attenzione affinché le mani pulite non to cchino superfici ooggetti potenzialmente contaminati.

SOVRACAMICE MONOUSO

� Indossarlo di tipo adeguato alla procedura da eseguire, all ’ingresso dellastanza, quando si prevede che la divisa possa venire a contatt o con:paziente,sangue, liquidi biologici, secrezioni, escrezioni non protette, superficipotenzialmente contaminate, dispositivi e attrezzature sani tarie in prossimitàdel paziente.

� Sostituirlo quando visibilmente sporco tra una procedura e l’altra sullostesso paziente. Rimuoverlo prima di lasciare la stanza, smal tirlocorrettamente, eseguire l’igiene delle mani e assicurarsi che la divisa e la cutenon entrino a contatto con superfici potenzialmente contami nate.

Page 57: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

DM-ATTREZZATURE SANITARIE Allestire nella stanza di degenza l’occorrente per l’assistenza, in quantità adeguata (evitare la contaminazione di mat eriale che alla dimissione,dovrà essere smaltito se monouso o ricon dizionato se pluriuso).• individuare un “responsabile del caso” e concentrar e le attività assistenziali (possibilmente da trattare x ultimo)

• I carrelli ad uso specifico, (es. visita, terapia , biancheria), devono essere tenuti fuori dalla stanza per evitare di con taminarli.

• Utilizzare preferibilmente DM/attrezzature sanita rie monouso e subitodopo l’uso, smaltirli correttamente.

• Personalizzare i DM/attrezzature sanitarie non cr itici (oggetti che entrano in contatto solo con la cute integra e non con le mucose) quali: termometri,fonendoscopi, sfigmomanometri, as ta portaflebo, sponde di contenimento, padella, pappagallo, ecc.

• Se l’uso dei DM/attrezzature sanitarie in comune no n può essere vietato,trattarli prima del loro riutilizzo su un a ltro paziente.

LH FEN 0,4% : 4 ML + 996 ML DI ACQUA10/30 minuti di contatto

DECS (conf.da 5L) diluito al 10% : 100 ML + 900 ML DI ACQUA 15 minuti il tempo di contatto

(anche per Clostridium Difficile)

Page 58: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

IGIENE AMBIENTALE Comunicare all’Impresa, appaltante il Servizio di pulizia , lastanza di isolamento/cohorting per programmare le procedu re dipulizia e disinfezione di pavimenti e superfici , al fine diconsentire l’adozione dei DPI da parte degli operatoridell’Impresa e di buone pratiche di pulizia e disinfezioneambientale per la prevenzione della trasmissione deimicrorganismi, quali:

− la stanza di isolamento deve essere PULITA PER ULTIMA conmateriale dedicato e con prodotti detergenti/disinfettan ti efficaci(prodotti previsti dal capitolato tecnico). Il materiale d edicatodeve essere possibilmente monouso e per quello pluriusoprevedere un adeguato trattamento;

porre particolare attenzione ( almeno una volta al dì) altrattamento delle superfici nelle immediate vicinanze delpaziente e quelle che più frequentemente entrano in contatt o conil paziente stesso e/o con l’operatore durante l’assistenz a, comeBARRE DEL LETTO, COMODINO, PULSANTIERA PER LUCI,CAMPANELLO, MANIGLIE DELLE PORTE, OGGETTI ERUBINETTERIE, ecc.

• Alla dimissione del paziente, eseguire la pulizia a fondo de llocale, degli arredi e degli oggetti utilizzati a cui far seguire unaaccurata disinfezione, tenendo conto del livello di critic ità delpaziente che ha soggiornato nella stanza.

Page 59: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi
Page 60: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

BIANCHERIA/TELERIA EFFETTI LETTERECCI

• Manipolare la biancheria/teleria “ad alto rischio biologic o” con moltaattenzione, per evitare la dispersione di microrganismi e la contaminazione diaria, superfici e persone, riponendola immediatamente, ne ll’apposito saccoposto nel portabiancheria nella stanza.

STOVIGLIE

• Non ci sono evidenze riportate in letteratura relati ve alla tipologia di stoviglie da utilizzare (pluriuso verso monouso).

SMALTIMENTO RIFIUTI

• Tutti i rifiuti derivati dalle operazioni di pulizia, il mater iale monousoutilizzato per le pratiche assistenziali e i residui dei pasti, devono essereeliminati come rifiuti sanitari pericolosi a rischio infet tivo e riposti all’internodell’apposito contenitore situato nella stanza

Page 61: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

TRASPORTO DEL PAZIENTE

• Limitare gli spostamenti e il trasporto del paziente solo ai c asi strettamentenecessari.

• Informare il personale addetto al trasporto e gli operatori delle sedi didestinazione, della presenza di una infezione/colonizzazione so spetta oaccertata, di microrganismi trasmissibili per contatto, a l fine di consentirel’utilizzo dei dispositivi di protezione ed applicare le misur e atte a prevenirela contaminazione dell’ambiente, delle superfici e delle at trezzature.

INFORMAZIONE AI PAZIENTI E VISITATORI

• Istruire il paziente sulle norme igieniche da osse rvare per prevenire la diffusione dei microrganismi ad altri degenti e all ’ambiente circostante, ed in particolare alle modalità d’igiene delle mani.

• informare i visitatori sulle modalità di comportame nto da adottare all’interno della stanza di degenza e sull’ utilizzo e smaltimento dei DPI a disposizione

Page 62: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

ISOLAMENTO DA DROPLETISOLAMENTO DA DROPLETISOLAMENTO DA DROPLETISOLAMENTO DA DROPLETDa utilizzare in aggiunta a quelle standard, per tutti i pazi enti/utenti con sospetta oaccertata infezione da microrganismi trasmissibili per dr oplet (>5 micron di diametro)che possono essere generate dal paziente durante tosse, starnuti, fonazione o duranteprocedure che inducono aerosol : intubazione, aspirazione delle vie respiratorie,broncoscopia e manovre di induzione dell’espettorato. (CDC 2007, IB).

ACCOGLIENZA DEL PAZIENTERicoverarlo in una stanza singola , oppure in caso di scarsa disponibilità di stanze singole:• dare la precedenza a pazienti poco collaboranti che tossiscono ed espettoranofrequentemente, oppure• collocare nella stessa stanza pazienti con infezione/colonizzazione sospetta o accertata, conlo stesso patogeno (se noto) e con analoghi fattori di rischio.

Se nessuna delle due soluzioni sopra citate sono possibili e si ricovera il paziente in unastanza con un paziente che non ha tale problematica:

• evitare di collocarlo in stanza con pazienti immunocompromessi, con degenza prolungata;

• mantenere la distanza di almeno un metro tra un paziente e l’a ltro : eventualmente,quando possibile, utilizzare una barriera tra i letti (es. paravento) per ridurre al minimo i contattistretti;

• cambiare i DPI ed eseguire una corretta igiene delle mani, tra un paziente e l’altro,indipendentemente dal fatto che uno o entrambi siano o meno in isolamento;

• limitare al minimo il soggiorno al di fuori della stanza, specie nelle aree comuni e sale d’attesa

Page 63: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE “ISOLAMENTO DA DROPLET”ALLESTIMENTO DEL CARRELLINO PRESENTE NELLA “ZONA FILTRO” ALLESTIMENTO DEL CARRELLINO PRESENTE NELLA “ZONA FILTRO” ALLESTIMENTO DEL CARRELLINO PRESENTE NELLA “ZONA FILTRO” ALLESTIMENTO DEL CARRELLINO PRESENTE NELLA “ZONA FILTRO”

FFP3

Page 64: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

MASCHERINA + VISIERA

Indossarli per procedure che possono comportare schizzidi sangue, liquidi biologici, secrezioni, escrezioni.(precauzioni standard)

• Indossarla all’ingresso della stanza e quando si lavora aduna distanza inferiore ad 1 metro, in attività dove sipresuppone un contatto ravvicinato, soprattutto se dilunga durata ( es. aiutare il paziente nell’igiene personal e,visita medica al paziente con tosse o starnuti e/o pococollaborante o nel corso di manovre che possonogenerare/diffondere droplet).

• Rimuoverla prima di lasciare la stanza, smaltirlacorrettamente ed eseguire l’igiene delle mani.

• Sostituirla se umida e/o visibilmente sporca e nonabbassarla assolutamente, anche se temporaneamente,per poi riposizionarla.

Page 65: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

DM-ATTREZZATURE SANITARIE

GUANTI

IGIENE AMBIENTALE

SOVRACAMICE

BIANCHERIA/TELERIA EFFETTI LETTERECCI

STOVIGLIE

SMALTIMENTO RIFIUTI

VEDI

PRECAUZIONI

CONTATTO

Page 66: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

TRASPORTO DEL PAZIENTE

• Limitare gli spostamenti e il trasporto del paziente solo ai c asistrettamente necessari.

• Informare il personale addetto al trasporto e gli operatori delle sedi didestinazione, della presenza di una infezione/colonizzazione so spetta oaccertata, di microrganismi trasmissibili per droplet, al fine di consentirel’utilizzo dei DPI ed applicare le misure atte a prevenire la co ntaminazionedell’ambiente, delle superfici e delle attrezzature.

• Se è necessario trasportare il paziente, fargli indossare l a mascherinachirurgica ed istruirlo sulle norme di igiene respiratoria (cough etiquette).

• Se le condizioni del paziente non gli consentono l’utilizzo de llamascherina chirurgica, questa deve essere indossata dall’ operatoresanitario e/o dall’addetto al trasporto.

Page 67: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

r

• informare i visitatori sulle modalità dicomportamento da adottare all’internodella stanza di degenza e sull’ utilizzoe smaltimento dei DPI a disposizione

• ridurre l’afflusso dei visitatori

INFORMAZIONE AI PAZIENTI E VISITATORI

Page 68: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi
Page 69: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

• Nelle strutture per acuti e in quelle per lungodegenti, sis temare i pazienti per iquali sono necessarie le precauzioni per via aerea in una stan za perl’isolamento respiratorio: prevedere almeno 6-12 ricambi di aria all’ora;eliminare l’aria direttamente all’esterno e lontano da ing ressi di aria oppure, sequesto non è possibile e se l’aria è fatta ricircolare, filtr arla attraversofiltri HEPA.

• LE PORTE DEVONO RESTARE CHIUSE;

• dopo la dimissione le porte devono essere tenute chiuse per i l temposufficiente alla rimozione di microrganismi a trasmissione aerea (> o = 1h)(Canada 1999, AII; CDC 2007, IA).

• Il paziente deve rimanere confinato nella propria stanza, ch e deve disporre dibagno proprio(Canada 1999, AII).

ISOLAMENTO PER VIA AEREAISOLAMENTO PER VIA AEREAISOLAMENTO PER VIA AEREAISOLAMENTO PER VIA AEREA

Utilizzare le precauzioni airborne o per via aerea per i pazienti con infezionesospetta o accertata da patogeni trasmessi per via aerea (M. tuberculosis, morbillo, varicella e zoster disseminato) (CDC 2007, IA/IC).

ACCOGLIENZA DEL PAZIENTE

Page 70: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE “ISOLAMENTO PER VIA AEREA ”ALLESTIMENTO DEL CARRELLINO PRESENTE NELLA “ZONA FILTRO” ALLESTIMENTO DEL CARRELLINO PRESENTE NELLA “ZONA FILTRO” ALLESTIMENTO DEL CARRELLINO PRESENTE NELLA “ZONA FILTRO” ALLESTIMENTO DEL CARRELLINO PRESENTE NELLA “ZONA FILTRO”

FFP2/FFP3

Page 71: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

GUANTI , SOVRACAMICE MONOUSO E PROTEZIONE OCULAREVEDI PRECAUZIONI DA DROPLET

RESTRIZIONI PER IL PERSONALENelle strutture per acuti, il personale suscettibil e a morbillo, varicella, zoster diffuso o vaiolo non dovrebbe mai entrare nella sta nza di un paziente con una di queste infezioni se è disponibile personale immun e (Canada 1999, AIII; CDC 2007, IB).

Tutto il personale dovrebbe essere immune per morbi llo (Canada 1999, AIII)

FILTRANTI FACCIALI

• Utilizzare filtranti facciali FFP2 o FFP3 (TBC) qua ndo si entra nella stanza di pazienti con tubercolosi in isolamento e quando le p rocedure da attuare possono determinare la produzione di aerosol (irriga zione, incisioni, drenaggi..) (CDC 2007, IB) o quando persone non immuni debbano necessariamente entrare nella stanza di pazienti con varicella o zoste r disseminato (Canada 1999, BIII).

Page 72: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

DM-ATTREZZATURE SANITARIE

IGIENE AMBIENTALE

BIANCHERIA/TELERIA EFFETTI LETTERECCI

STOVIGLIE

SMALTIMENTO RIFIUTI

VEDI

PRECAUZIONI

CONTATTO

Page 73: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

TRASPORTO DEL PAZIENTE

• Limitare gli spostamenti e il trasporto del paziente solo ai casistrettamente necessari.

• Informare il personale addetto al trasporto e gli operatori delle sedi didestinazione, della presenza di una infezione/colonizzazione so spetta oaccertata, di microrganismi trasmissibili per via aerea, a l fine di consentirel’utilizzo dei DP ed applicare le misure atte a prevenire la con taminazionedell’ambiente, delle superfici e delle attrezzature.

• Se è necessario trasportare il paziente, fargli indossare l a mascherinachirurgica o FFP2 (TBC) ed istruirlo sulle norme di igiene re spiratoria(cough etiquette).

• Se le condizioni del paziente non gli consentono l’utilizzo del la mascherinachirurgica, sarà l’operatore sanitario e/o dall’addetto al trasporto a dindossare il facciale filtrante FFP2 e/o FFP3.

• In caso di lesioni cutanee da varicella o, se secernenti da t ubercolosi,coprire se possibile le zone coinvolte per prevenire l’aeros olizzazione o ilcontatto con i microrganismi presenti nelle lesioni cutane e.

Page 74: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

PZ GIUNGE ALLE H 12 TRASPORTATO IN AMBULANZA DALL’ RSA DI PINAROLO PER DISPNEA. IN

ANAMNESI: VASCULOPATIA CEREBRALE CON ESITI DI ICTUS ED EMORRAGIA CEREBRALE; BPCO

CODICE TRIAGE IN ENTRATA : ROSSO

PARAMETRI: F.C. 125 - P.A. 100/70 - SPO2 90% a. - T.C. 38,8°C

C’E’ IL SOSPETTO D’INFEZIONE ?

SHOCK INDEX : 125/100 = 1.25

E’ PRESENTE UN DANNO D’ORGANO ?

H. 14 RX : ADDENSAMENTO POLMONARE

H. 14.20 EMOGAS : LATTATI 3.3

H. 14.27 F.C. 110 P.A. 95/65 SPO2 94% O. T.C 37.9

H. 14.27 O2 TERAPIA

Page 75: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

A PROCESSO 7 INFERMIERI

Milano - Dopo i medici, tocca agli infermieri. Ci sarà un nuov o processo per l’assurda fine di RachelOdiase, la bimba nigeriana di 14 mesi lasciata morire per dis idratazione all’ospedale di Cernusco sulNaviglio ormai quattro anni e mezzo fa. E se finora un medico è stato condannato in via definitiva a unanno di reclusione e un secondo anche in appello a 18 mesi, ier i il gup Luigi Gargiulo ha disposto il rinvioa giudizio di sette infermieri professionali e pediatrici c he la procura accusa di concorso nell’omicidiocolposo della piccola. Sono i collaboratori sanitari che ne i due giorni fatali che precedettero la morte diRachel, il 3 e 4 marzo del 2010, si alternarono inutilmente attorno al suo lettino. Già sentiti come semplicitestimoni in uno dei processi ai camici bianchi, le loro paro le non convinsero il giudice Anna Maria Gatto,che spedì gli atti in Procura. E gli inquirenti, dopo ulterio ri accertamenti disposti, si sono convinti chequegli infermieri non avrebbero detto tutta la verità, dava nti al tribunale, non tanto per coprire leresponsabilità dei medici coi quali lavoravano, quanto per salvare se stessi. E dunque, chiuse le nuoveindagini, il pm Maura Ripamonti ha contestato ai sette di tur no nella pediatria di Cernusco, dove avvennela tragedia, una serie di omissioni che avrebbero contribut o alla morte di Rachel:

• non le avrebbero somministrato la terapia reidratante pres critta sul diariomedico;

• nessuno di loro avrebbe poi pensato di verificare con regola rità se la bimbafacesse normalmente la pipì oppure no;

• nemmeno uno dei sette pensò di dover segnalare ai medici che, pur inmancanza di terapia e in assenza di liquidi assunti per via oral e, Rachelcomunque continuava ad essere devastata dalla diarrea.

Page 76: Slides Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie riservati/Slides Le... · confusi con i microrganismi in grado di causare malattie infettive diffusive, infatti:-i microrganismi

GRAZIE PER GRAZIE PER GRAZIE PER GRAZIE PER

L’ATTENZIONEL’ATTENZIONEL’ATTENZIONEL’ATTENZIONE