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Vivere in Italia. L’italiano per il lavoro e la cittadinanza Didattica base per l’insegnamento dell’italiano L2 ad adulti Corso per docenti/operatori/volontari

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3 incontro: Fasi dell’interlinguaModalità, difficoltà, tempi di acquisizione

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Vivere in Italia. L’italiano per il lavoro e la cittadinanza Didattica base per l’insegnamento dell’italiano L2 ad adulti

Corso per docenti/operatori/volontari

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novembre 2011

Gabriella Lessana

L’apprendimento

di una seconda lingua

Fasi dell’interlingua

Modalità, difficoltà, tempi di acquisizione

3°incontro

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Alcuni termini 1

L1 →lingua materna, lingua d’origine

L2 → lingua/e appresa/e dopo la prima in un paese dove viene abitualmente parlata

LS → lingua appresa dopo la prima, in un paese dove NON viene abitualmente parlata

Lingua di arrivo, lingua obiettivo → lingua che deve essere appresa

Apprendimento guidato

Acquisizione spontanea

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Alcuni termini 2

Interlingua→sistema linguistico provvisorio

Morfologia →regole per la formazione delle parole Pragmatica→ regole, usi abituali in certi contesti comunicativi (per es. una telefonata)

Sintassi→insieme delle regole per la formazione delle frasi

Lessico (morfemi lessicali)

BICS→abilità comunicative interpersonali di base (per stabilire relazioni, formulare richieste, comprendere ordini, indicazioni..)

CALP→abilità linguistiche cognitivo-accademiche ( richieste nello studio e nelle pratiche di scrittura..)

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Quale tipologia di studenti?

● Analfabeti totali in L1

-italofoni per acquisizione spontanea

-neo arrivati

● Neo arrivati con nessuna o scarsa conocenza dell’italiano ma scolarizzati in L1 a diversi livelli

-appartenenti a comunità incapsulate (cinesi, donne egiziane, indiane, pakistane..) per i quali il percorso si delinea più come LS che come L2

-tutti gli altri

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Analfabeti e livelli bassi 1

Essere analfabeti in L1 significa:

-non saper leggere e scrivere in L1

-non essere abituati all’abbinamento suono-simbolo

-non avere una manualità fine nell’uso di penne e matite

-non essere abituati a riflessioni sulle regole

-non conoscere altre lingue (lettura e scrittura)

-non avere un metodo di studio

-avere una gamma ristretta di suoni e vocaboli

-avere una mente allenata a memorizzare solo l’espressione orale

-avere, nell’impatto con la scuola, timore di non riuscire

-avere soggezione culturale

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Analfabeti e livelli bassi 2

E’ utile chiedere

Perché non sa leggere e scrivere

Perché non è andato a scuola

Se ha avuto insuccessi scolastici

Quali sono le motivazioni che lo hanno spinto a tornare a scuola

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La lingua serve per agire

Insieme ai bisogni primari (vitto, alloggio,

lavoro) hanno bisogno di:

-comunicare, capire ed essere capiti,

-orientarsi nei molti luoghi sconosciuti e nei

codici linguistici diversi

Quali i bisogni degli immigrati?

Quale italiano insegnare?

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Campi di attività linguistico-comunicativa degli immigrati adulti

Relazioni famigliari

Relazioni professionali

Relazioni amicali ed elettive

Relazioni commerciali e civili ( consumatore, utente di un servizio, cliente, genitore…)

La scelta dei campi linguistici è determinante per la selezione di

situazioni, scopi, compiti, temi e testi , dei materiali e delle attività di insegnamento e di valutazione

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Lo spazio linguistico

Lo spazio linguistico occupato

dagli immigrati riflette la

situazione di distanza

culturale tra immigrati e

autoctoni

L’uso della lingua riflette la

situazione di penetrazione

sociale, cioè l’ampiezza

delle relazioni

La frequenza, l’intensità, della

comunicazione con i parlanti

nativi, la correzione degli errori,

i contributi e gli input apportati

dagli autoctoni con i quali lo

straniero comunica fanno

migliorare e intressare alla L2

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L’interlingua 1

Chi apprende una nuova lingua diversa dalla propria L1 si muove verso la nuova lingua attraverso la costruzione di un sistema linguistico instabile chiamato interlingua

L’interlingua procede per stadi conseguenti l’uno all’altro (4)

Per alcuni aspetti le sequenze sono universali (adulti, bambini, acculturati e non)

E’ l’uso non isolato o sporadico di una nuova struttura che segna il passaggio da uno stadio a quello immediatamente successivo.

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Interlingua iniziale

Consiste in un codice molto semplice ridotto all’essenziale:

- morfologia verbale assente o molto semplice

- forma basica del verbo: (io mangia, tu mangia, io mangi, tu mangi…)

- uso dell’infinito (soprattutto per i sinofoni) e forme dell’imperativo

- avverbi di tempo con funzione temporale (ieri io guarda, domani io guarda)

- articoli e preposizioni assenti (sovraestensione di la)

- uso scarso o nullo della copula (lui grande)

- negazione espressa con una particella invariabile (no)

- lessico: nomi di persone e luoghi

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Interlingua 2

Le sequenze di apprendimento del sistema verbale nei

diversi stadi dell’interlingua:

presente indicativo►participio passato ►passato

prossimo ►imperfetto ►futuro

condizionale ►congiuntivo

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Interlingua 3

Le sequenze di acquisizione nell’accordo nominale

nei diversi stadi dell’interlingua

articolo definito►indefinito►

agg. attributivo ►agg. predicativo e participio

passato

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Ruolo del docente

- rende comprensibili alcuni campioni linguistici cui gli

allievi sono esposti nella loro vita quotidiana (per

strada, negli uffici, nei negozi)

- sceglie alcune strutture dell’italiano all’interno dei

campioni linguistici e le richiama alla

consapevolezza degli allievi (input comprensibile)

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L’errore

Prima: deviazione dalla norma, carenza, vuoto,

mancanza, da correggere

Ora: segnalatore di regolarità, indice di uno sviluppo

normale del linguaggio, spia dello stadio

dell’interlingua in cui si trova l’apprendente

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Fossilizzazione dell’errore 1

Cause:

- convinzione di aver raggiunto una competenza

linguistica sufficiente ai bisogni di comunicazione

- caduta della motivazione

- carenze nel sistema di apprendimento

- povertà dell’input, scarsi contatti coi nativi

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Fossilizzazione dell’errore 2

Cosa fare?

- riflessione metalinguistica, consapevolezza della

regola

- riformulazione a specchio

-iniziative socializzanti

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Lingua cinese (cenni)

Lingua scritta uguale per tutti

300 dialetti

56.000 caratteri

2.500 da imparare nelle elementari

lingua non flessiva non si declina e non si coniuga niente

lingua tonale

parole brevi

suoni inesistenti:r,v,gn,gl

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Alcune difficoltà nell’apprendimento dell’italiano degli studenti sinofoni

La pronuncia di alcune lettere (r,v,gn,gl) La n davanti a consonante

Difficoltà a riconoscere b/p d/t

La coniugazione e l’uso dei tempi dei verbi e il ricorso all’infinito Le concordanze e il gruppo nominale (m/f s/p)

La soppressione e la semplificazione degli articoli e delle preposizioni

L’uso degli accenti, le doppie, le maiuscole

La costruzione delle frasi

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La lingua spagnola (cenni)

Non esiste la differenza tra vocali aperte e chiuse

Non differenza tra b e v

Omissione dell’ articolo davanti ai possessivi e ai nomi geografici

Accentazione diversa delle parole

Diverso uso delle preposizioni

Difficoltà per le doppie

Uso del pronome “le” per maschile e femminile

Uso del passato remoto al posto del passato prossimo

Punti interrogativi ed esclamativi all’inizio e alla fine della frase

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Alcune difficoltà nell’apprendimento dell’italiano degli studenti ispanofoni

persistenza di e davanti alle parole che cominciano

per s

uso di e/e’; a/ha; ch/qu

accenti e doppie

alcuni digrammi sc/gl/gn

uso degli articoli

pericolo della fossilizzazione degli errori

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La lingua araba (cenni)

Vari sistemi comunicativi usati a seconda delle situazioni in cui ci si trova ad esprimersi (una lingua per scrivere, una per parlare, una per i mezzi di comunicazione, per la vita quotidiana)

3 sole vocali

Un solo articolo, determinativo, per tutti i generi (al) che viene anche prefisso alla parola.

( parole italiane derivate dall’arabo:algebre, albicocca, almanacco, alfiere, alchimia)

Verbo:nel vocabolario italiano si trova all’infinito, in quello arabo alla 3° persona del passato prossimo

Le ripetizioni

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Alcune difficoltà nell’apprendimento dell’italiano degli studenti arabofoni

La confusione delle vocali (i/e o/u) e di alcuni digrammi

L’uso delle doppie, delle maiuscole, dell’h

La non distinzione tra p e b

Le concordanze

Il sistema verbale

La strutturazione delle frasi complesse

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La semplificazione testuale 1

1.Le informazioni vengono ordinate in senso logico e cronologico

2.Le frasi sono brevi (15-25 parole) e i testi non superano le 100 parole

3.Si usano quasi esclusivamente le frasi coordinate, temporali, causali

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La semplificazione testuale 2

4. Usare solo il vocabolario di base fornendo spiegazioni per le parole che non vi rientrano

5. Il nome viene ripetuto, evitando i sinonimi e facendo un uso limitato dei pronomi

6. Nella costrizione della frase si rispetta l’ordine S.V.O.

7. I verbi vengono usati nei modi finiti e nella forma attiva

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La semplificazione testuale 3

8. Si evitano le personificazioni (il senato→i senatori)

9. Non si usano le forme impersonali

10.Il titolo e le immagini sono utilizzate come rinforzo

per la comprensione del testo

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Il vocabolario di base della lingua italiana

In un vocabolario ci sono circa dalle 90.000 alle 120.000 parole

Se ne conoscono circa la metà

All’interno della metà ci sono le 7.000 parole del vocabolario di base

( che conosce chi ha fatto la 3° media)

2000 sono le parole di maggior frequenza

Chi non è italofono è in Italia da qualche mese conosce qualche centinaia di parole

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Grazie dell’attenzione

[email protected]