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SITUAZIONI DI APPRENDIMENTO

strutture cognitive di base non in grado di dar luogo a forme significative di elaborazione dell'informazione disciplinare e conoscenza di frammenti disorganici di contenuti disciplinari

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con l'assistenza e la guida dell'insegnante l'alunno manifesta le abilità e le conoscenze disciplinari sufficienti

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l'alunno ha conseguito pienamente gli obiettivi disciplinari 7 – 8

l'alunno, in aggiunta alla padronanza, mostra particolare impegno, attenzione, brillantezza di ragionamento etc

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Ai sensi di quanto previsto dal regolamento sulla valutazione degli alunni DPR 122/09 la "valutazione del comportamento" per gli alunni della scuola primaria è confermata con giudizio sintetico o analitico. Per la valutazione del comportamento, i docenti considereranno i seguenti aspetti: �• interesse; �• motivazione ad apprendere; �• adeguamento alle regole e capacità di adattamento alle situazioni che cambiano; �• partecipazione; �• impegno.

INTERESSEMOTIVAZIONE

AD APPRENDERE

RISPETTODELLE

REGOLEPARTECIPAZIONE IMPEGNO

MEDIOCRE MEDIOCRE MEDIOCRE MEDIOCRE MEDIOCRESUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE

DISCRETO DISCRETO DISCRETO DISCRETO DISCRETOBUONO BUONO BUONO BUONO BUONO

DISTINTO DISTINTO DISTINTO DISTINTO DISTINTOOTTIMO OTTIMO OTTIMO OTTIMO OTTIMO

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Da integrare su delibera dei consigli di interclasse/classe

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Alla luce della Riforma del Sistema Nazionale di Valutazione, la scuola è impegnata inun processo innovativo di Autovalutazione di Istituto e di rendicontazione sociale.L’ autovalutazione d’ Istituto è ormai resa obbligatoria dalla Direttiva n.11 del 18Settembre del 2014, pertanto la scuola su delibera degli OO.CC. aderisce al progettoF.A.R.O. , una rete internazionale di scuole per la ricerca della qualità nel sistema diistruzione.Aderire a tale progetto significa non solo fornire un’adeguata guida alle scuolenell’autovalutazione di Istituto, ma anche un confronto continuo con altre realtàscolastiche evitando l’autoreferenzialità e consentendo la condivisione delle buonepratiche.Tutto il settore scolastico viene coinvolto, con l’ausilio di questionari, per monitorare iprocessi educativi, l’efficacia e l’efficienza dell’organizzazione scolastica.processi educativi, l’efficacia e l’efficienza dell’organizzazione scolastica.Coordinatrice del progetto FARO è l’ins. Gambino Rosalia, la commissione perl’Autovalutazione e Autoanalisi è costituita dai docenti: Vitale, Giovinco, Rao.Compito della commissione è quello di analizzare i risultati dei questionari,evidenziando le criticità e proponendo progetti di miglioramento al fine di soddisfare lerichieste pervenute.

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L’accoglienza è un momento formativo irrinunciabile, che deve accompagnareogni alunno/a nel suo percorso all’interno della scuola, luogo di crescita e disocializzazione.Accogliere gli alunni significa accogliere la loro storia, i loro vissuti, le loroaspettative, i loro punti di forza e di debolezza, al fine di progettare interventimotivanti e significativi. La scuola si impegna a creare un clima ottimale,affinché ciascuno trovi stimoli ed incentivi ad apprendere e pone particolareattenzione all’ingresso nella Scuola d’Infanzia alla Scuola Primaria e daquest’ultima alla Scuola secondaria di I grado.

Che vuol dire creare legami?

Noi avremo bisogno l�uno dell�altro. Tu sarai per me unico al

mondo, e io sarò per te unica al mondo". da “ Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint Exupéry.

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ACCOGLIENZA AFFETTIVO - RELAZIONALE

• Garanzia di un passaggio non traumatico con la presenza dei docenti dei due ordini di scuola;

• Valorizzazione della diversità; • Progettazione di percorsi formativi

personalizzati; ACCOGLIENZA AMBIENTALE • Predisposizione dell'ambiente fisico;

• Allestimento di spazi comuni e di aule; ACCOGLIENZA ORGANIZZATIVA • Predisposizione dell'orario delle attività;

• Pubblicizzazione dell'organizzazione delle classi e sezioni;

• Strutturazione dell' attività didattica finalizzata all' accoglienza;

ACCOGLIENZA METODOLOGICO-DIDATTICA

• Organizzazione di attività didattiche che favoriscano:

• la conoscenza individuale degli alunni; • le relazioni all'interno della classe; • le situazioni di apprendimento; • il passaggio dalla Scuola dell’Infanzia

alla Scuola Primaria e da questa verso la Scuola Secondaria di primo grado.

quest’ultima alla Scuola secondaria di I grado.

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Nel 1977 con la legge n° 517 lo Stato italiano garantisce a tutti i portatori di handicapl’accesso alle scuole pubbliche.

La legge 104 del 5/2/1992 definisce in modo organico tutta la materia legata all’handicap eall’integrazione scolastica e sociale. Nel testo di legge per la prima volta il termine di“integrazione” sostituisce quello di “inserimento”. Gli alunni diversamente abili devonoessere forniti di certificazione medica e diagnosi funzionale rilasciati dall’ASL diappartenenza. Le ore di sostegno vengono concordate con il Dirigente Scolastico inrelazione alla disponibilità del personale docente specializzato e alla gravitàdell’handicap. L’insegnante di sostegno con le insegnanti di classe, dopo averindividuato le attitudini e le capacità del bambino diversamente abile, devono stilare unpiano di lavoro adeguato. La scuola propone interventi significativi atti a favorirel’accoglienza e l’integrazione, in modo da far diventare la “diversità” una risorsa per tutti.Si mira ad attivare laboratori per fare acquisire ai bambini in difficoltà una maggiorecoscienza del sé relazionale – espressivo e creativo e a sviluppare una maggiorecoscienza del sé relazionale – espressivo e creativo e a sviluppare una maggioreconsapevolezza del corpo come strumento di comunicazione verbale e non verbale.

E’ importante la costruzione di un ambiente educativo di apprendimento che consideribasilare la diversità, l’integrazione delle competenze e delle risorse, il rispettodell’identità, la valorizzazione dei percorsi personali. La “diversità” deve essereconsiderata come una risorsa per tutti. L’insegnante di sostegno, insieme ai colleghicurriculari, deve portare avanti un progetto di vita che assicuri l’opportunità di esprimereal massimo le potenzialità degli alunni in situazione di handicap, portandoli il piùpossibile verso l’autonomia. Per garantire interventi didattici specifici e per favorire gliscambi socio-affettivo-relazionali nella nostra scuola, da molti anni, vengono svolteattività di laboratorio (drammatizzazione, canto, attività di manipolazione e grafico-pittoriche). Il lavoro nel piccolo gruppo ha dato opportunità di scambi sociali sotto ogniprofilo. E’ servito, infatti, a promuovere negli allievi la creatività, valorizzando, nellostesso tempo, la capacità di interagire, osservare, scoprire, sperimentare. I percorsiformativi vengono costruiti all’insegna del “fare, provare e sperimentare”. Attraversol’esperienza concreta gli allievi non sono fruitori passivi ma piuttosto “attivi costruttori dipercorsi”.

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Lo svantaggio socio-culturale è uno stato di sofferenza che, per quanto possibile vasuperato o, almeno, contenuto al fine di non compromettere le potenziali capacitàd'apprendimento e di relazione dell'alunno.La scuola deve creare le condizioni per l’uguaglianza offrendo servizi adeguati ai bisognidi chi proviene da situazioni familiari ed ambientali deprivate. Tale possibilità è affidata astrategie operative accuratamente elaborate e definite.Tutto ciò dovrebbe agevolare l'emergere nei bambini di una loro"disponibilità adapprendere" nel rispetto e nella tutela del pieno sviluppo delle proprie capacità, eprevenire fenomeni di insuccesso, dispersione scolastica ed eccessive futurediseguaglianze sul piano sociale.Si rende quindi necessario poter articolare l'attività scolastica in modo che sianoaccettate e valorizzate le diversità per assicurare a tutti gli alunni il conseguimento deilivelli minimi di apprendimento nel rispetto dei personali tempi di crescita e di sviluppo.Per affrontare e superare lo svantaggio la scuola mette in atto un modello organizzativoe didattico flessibile utilizzando metodologie che favoriscono l’uso di più linguaggi epromuove la partecipazione di tutti i bambini a laboratori, attività diversificate, gite, evisite guidate sul territorio.

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visite guidate sul territorio.Inoltre, in linea con la più recente normativa (L.170/10 sui DSA e C.M. n. 8 del 6 marzo2013 sui BES nel corrente anno scolastico è stato individuato un Gruppo di Lavoro perl’Inclusione (G.L.I.) che, sulla base delle rilevazioni dei Consigli diintersezione/interclasse/classe, stilerà il Piano Annuale per l’Inclusività al fine di renderesempre più adeguati gli interventi formativi finalizzati all’inclusione non solo degli alunnicertificati con disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento, ma anche di coloro chenecessitano di Bisogni Educativi Speciali.

La nostra scuola fa parte dell’Osservatorio locale “DISTRETTO 14” ed ha costituito ilGOSP (Gruppo Operativo Supporto Psicopedagogico) per abbattere il tasso didispersione scolastica, promuovere il successo formativo di alunni in situazione didisagio e favorire l’inclusività. Il gruppo GOSP composto dai seguenti docenti:Di Maria, Vella, Lopes, Cassarà Donata, Ippolito, La Manna Domenica vieneorganizzato dall’Operatore socio-pedagogico, l’insegnante Sausa Franca.

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La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre ricorda che “ ogni alunno , con continuità o per determinati periodi , può manifestare Bisogni educativi speciali : o per motivi fisici ,

psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta”.

La nostra scuola ,a seguito della Direttiva ministe riale 27/12/2012 e della C.M. del 06/03/2013 si propone:

di potenziare la cultura dell’inclusione per rispond ere in modo efficace ai bisogni di tutti e di ciascuno, di istituire il gr uppo lavoro inclusione al fine di

realizzare il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni.

1.Rilevazione dei BES presenti : -disabilità certificata (legge 104/92)- D S A (legge 170/2010) -svantaggio (socio-economico /linguistico - culturale/disagio comportamentale)

2. Raccolta e documentazione degli interventi educativo-didattici

PIANO ANNUALE D’INCLUSIONE

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2. Raccolta e documentazione degli interventi educativo-didattici3. Consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie e metodologie di gestione delle classi 4. Interfaccia con servizi sociali e sanitari territoriali per attività di formazione5. Elaborazione di un “Piano Annuale per l’Inclusione” 6. rilevazione,monitoraggio e valutazione del livello di inclusività nella scuola.

oDirigente scolasticooInsegnanti di sostegnooAssistenti alla comunicazioneoFunzioni strumentali /coordinamentooReferenti di istituto(disabilità, DSA )oPsicopedagogista internaoCoinvolgimento docenti curricolarioCoinvolgimento personale ATAoRapporti con servizi socio- sanitari territoriali

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oFavorire la personalità dell’alunno.oPromuovere l’attiva partecipazione di tutti gli alunni al processo di apprendimento.oValorizzare e partire dai “punti di forza”della persona.oCostruire una didattica inclusiva che riconosce e valorizza la differenza di tutti,equa, efficace e funzionale.oFavorire lo sviluppo di una didattica inclusiva attraverso l’uso delle nuove tecnologie.oPromuovere l’apprendimento collaborativo.oUsare strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive.oValorizzare le risorse esistenti.oStrutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti.oFavorire una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative e dispensative.

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compensative e dispensative.

o -Apprendimento cooperativo: sviluppa forme di cooperazione e di rispetto reciproco fra gli allievi e o veicola le conoscenze/abilità e competenze;o-Tutoring (apprendimento fra pari: lavori a coppie) ;o-Fornire schemi/mappe/diagrammi prima della spiegazione ;o -Evidenziare concetti fondamentali/parole chiave sul libro; o -Spiegare utilizzando immagini; o -Utilizzare materiali strutturati e non ;o -Predisporre verifiche brevi, su singoli obiettivi;o -Semplificare gli esercizi ;o -Consentire tempi più lunghi .