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CAMILLO BOITO 1838 CAMILLO BOITO 1838- 1914 1914 SITUAZIONE CULTURALE ITALIANA La tradizione artistica: ITALIANITA’ DELL’ARTE creatività del passato, crisi del presente La questione nazionale: identità culturale da costruire, dispersa com’è tra le diversità regionali, locali, individuali Maestro di Boito è il marchese PIETRO SELVATICO ESTENSE (1803-1880) la cui opera si situa all’interno della riscoperta del classicismo, che parte dal Razionalismo del Settecento e si dipana lungo il secolo fino all’inizio dell’Ottocento e il parallelo assorbimento del neogotico inglese con la sua vocazione sociale

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CAMILLO BOITO 1838CAMILLO BOITO 1838--19141914

SITUAZIONE CULTURALE ITALIANA

La tradizione artistica: ITALIANITA’ DELL’ARTE creatività del passato, crisi del presente

La questione nazionale: identità culturale da costruire, dispersa com’è tra le diversità regionali, locali, individuali

Maestro di Boito è il marchese PIETRO SELVATICO ESTENSE (1803-1880) la cui opera si situa all’interno della riscoperta del classicismo, che parte dal Razionalismo del Settecento e si dipana lungo il secolo fino all’inizio dell’Ottocento e il parallelo assorbimento del neogotico inglese con la sua vocazione sociale

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CAMILLO BOITO 1836CAMILLO BOITO 1836--19141914

LA QUESTIONE DELLO STILELA QUESTIONE DELLO STILE

Tra i grandi concetti introdotti dal romanticismo, quello della Volkstum è alla base di un consistente filone di ricerche finalizzato alla scoperta di caratteri spiccatamente nazionali.

in Italia, di fronte a un’identità ancora in formazione il tema è finalizzato ad obiettivi specifici: accertare le origini e misurarne l’influenza sullo sviluppo culturale.

L’obbiettivo del neo-medievalismo italiano è quello di rappresentare direttamente in pietra i caratteri originali dell’architettura italiana.

Il Duomo di Monreale, in L’architettura del Medioevo in Italia, 1867

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LA QUESTIONE DELLO STILE LA QUESTIONE DELLO STILE

Ricerca di valori universali: qualcosa di metastorico che sia portatore di ideali di bellezza e perfezione assolute, da applicare in un momento di crisi

Il problema era anche di tipo squisitamente storiografico: il Medioevo doveva essere ricollocato entro ambiti e periodizzazioni più precise rispetto a quello che era suggerito dalla tradizione.

Negli anni 50 dell’ottocento giungono a maturazione grandi progetti di ricostruzione storico-critica.

Selvatico e Ricci pubblicano rassegne complete di storia dell’architettura incentrate sul caso italiano.

A giudizio di Selvatico il cantiere di San Marco a Venezia e il convento di Cluny sarebbero passaggi intermedi che conducono nell’anno mille alla fabbrica di San Benigno a Digione, vero manifesto di quella che gli italiani chiameranno arte lombarda, i francesi romando-bisantina, gli inglesi normanna.

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LA QUESTIONE DELLO STILELA QUESTIONE DELLO STILE

18601860--18651865

Produzione di disegni e rilievi che diventano fondamentali per le generazioni successive. I rilievi di Spielberg per il Palazzo Pubblico di Siena, quelli di Gravina per il duomo di Monreale, di Kreutz per la basilica Marciana di Andrei per il duomo di Carrara e di Loper sul Battistero di Parma.

Nel 1865 Etude sur l’architecture lombarde di Fernand de Dartein, le prime delle cento tavole incise che costituiranno il corpus di disegni dedicato all’architettura romanica e protoromantica della Padania

De Dartein, S. Abondio a Como

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LA QUESTIONE DELLO STILE LA QUESTIONE DELLO STILE

Como e l’architettura comacina rappresentano un passaggio obbligato per che intenda affrontare il capitolo sulle origini. A questa convinzione si unisce Boito.Nel 1865 proprio quando esce il volume di Dartein egli da alle stampe le sue prime considerazioni sulla chiesa di Sant’Abbondio che diventa teatro di un’operazione che Boito giudica esemplare: la valorizzazione del suo carattere di prototipo comacino a partire da una nuova base di conoscenze che ne ha modificato i termini interpretativi.

Boito: particolari di S. Abondio a Como

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LA QUESTIONE DELLO STILE LA QUESTIONE DELLO STILE

QUESTIONE FACCIATA DI SANTA MARIA DEL FIOREQUESTIONE FACCIATA DI SANTA MARIA DEL FIORE

1862 Boito è chiamato a far parte della commissione giudicatrice: Sul tappeto è la tesi tesi tricuspidalistatricuspidalista che si basa sulla convinzione che Arnolfo di Cambio autore riconosciuto della fabbrica trecentesca non poteva che seguire soluzioni coeve come quelle adottate a Siena e Orvieto. Tesi Tesi monocuspidemonocuspide: Boito mette in luce le discrepanze tra la fabbrica e il progetto come descritto dalle fonti tradizionali. Per la prima volta si pone in crisi la base su cui si fonda l’attribuzione trecentesca della chiesa.1862 1° concorso: la vittoria è assegnata ex equo a tre proposteche di fatto coprono tutte le opzioni in gioco1863 2° concorso: vince De Fabris progetto tricuspidato

Progetti selezionati al concorso del 1862

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LA QUESTIONE DELLO STILELA QUESTIONE DELLO STILE

Progetto di Boito al concorso del 1863

Il progetto tricuspidato di De Fabris vincitore del concorso del 1863

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LA LA QUESTIONEQUESTIONE DELLO STILEDELLO STILE

SULLO STILE FUTURO DELL’ARCHITETTURA ITALIANA - 1880

Ogni stile architettonicostile architettonico ha un’ossatura sua propria, che viene dalla distribuzione interna dell’edificio, dalla qualità dei materiali impiegati nella costruzione, dall’ordinamento statico della fabbrica, dalle condizioni naturali del paese, da certi principi della scienza e della pratica architettonica, principi diversi secondo il tempo e i luoghi. Questa ossatura logica più razionale che artistica è Questa ossatura logica più razionale che artistica è l’organismol’organismo. Ma l’organismo non basta a formare lo stilestile. L’architettura infatti tende alla bellezza, esprimendo con allegorie dirette, con astratte analogie l’uso dell’edificio, rappresentando quasi inconsapevolmente l’indole della civiltà, certi stati delle culture, certe inclinazioni poetiche o prosaiche dei popoli, e dando forma all’animo artistico tutto individuale dell’architetto.

Questi elementi propriamente estetici costituiscono il Questi elementi propriamente estetici costituiscono il simbolismosimbolismo.

Il vero bello viene dalla intimità delle due parti.Il vero bello viene dalla intimità delle due parti.

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LA QUESTIONE DELLO STILELA QUESTIONE DELLO STILE

L’architettura italiana deve essere-- una una -- varia e pieghevolevaria e pieghevole-- eminentemente organicaeminentemente organica

L’architetto ha bisogno di sentirsi in mano uno stile che si presti docile, sollecito ad ogni caso, che dia modo di ornare all’occasione ciascuna parte non simmetrica dell’edificio, ecc. L’architettura in cui trovare tutto questo è l’architettura l’architettura lombarda o le maniere municipale del Trecentolombarda o le maniere municipale del Trecento

Casa di riposo per musicisti MilanoMuseo Civico, Padova

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LA QUESTIONE DELLO STILELA QUESTIONE DELLO STILE

IL PROGETTO PER IL PALAZZO DELLE DEBITE A PADOVA - 1880

Progetto in stile gotico inglese del XVI secolo

Progetto in stile medievale locale

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LA QUESTIONE DELLO STILELA QUESTIONE DELLO STILEIL CASO DEL VITTORIANO

“Non bisogna, in Roma, confondere la nuova civiltà con la vecchia, il presente con il passato. Quel passato è come un gorgo: inghiotte tutto ciò che gli si mette vicino, o per lo meno lo snerva”.

“Ecco la necessità di demolire una parte del convento, edificio di piccolo pregio artistico e storico, dal quale era facile cavare piccoli particolari degni di venir custoditi; ed ecco la necessità di distruggere la cosiddetta torre di Paolo III (…). Peccato, ma peccato veniale.

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CAMILLO BOITO 1836CAMILLO BOITO 1836--19141914

LA TEORIA DEL RESTAUROLA TEORIA DEL RESTAURO

1. Bisogna fare l’impossibile, bisogna fare miracoli per conservare al monumento il suo vecchio aspetto artistico e pittoresco;2. Bisogna che i compimenti, se sono indispensabili, e le aggiunte, se non si possono scansare, mostrino, non di essere opere antiche ma de essere opere d’oggi.

Nei monumenti prevale ora l’una ora l’altra delle tre seguenti qualità: l’importanza archeologica, l’apparenza pittoresca, la bellezza architettonica. Da queste qualità da valorizzare discendono tre categorie di restauro:

- Restauro archeologicoRestauro archeologico (Antichità)- Restauro PittoricoRestauro Pittorico (Medio Evo)- Restauro architettonicoRestauro architettonico (Rinascimemento ecc.)

1. differenza di stile tra nuovo e vecchio2. differenza di materiali da fabbrica3. soppressione di sagome e ornati4. mostra dei vecchi pezzi rimossi, aperta accanto al

monumento5. incisione in ciascun pezzo rinnovato della data del restauro

e di un segno convenzionale6. epigrafe descrittiva incisa sul monumento7. descrizione e fotografie dei diversi periodi di lavoro, deposte

nell’edificio o in luogo prossimo ad esso, oppure descrizione pubblicata per le stampe

8. notorietà.

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CAMILLO BOITO 1836CAMILLO BOITO 1836--19141914

IL RESTAURO DI PALAZZO FRANCHETTI A VENEZIA

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CAMILLO BOITO 1836CAMILLO BOITO 1836--19141914

IL RESTAURO DI PORTA TICINESE A MILANO 1861-1865

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LUCA BELTRAMI 1854LUCA BELTRAMI 1854--19331933

CASTELLO SFORZESCO - PALAZZO MARINO1893-1911

G. Moretti Castello Sforzesco nel XVI sec. con la Torre del Filarete

Piazza della Scala (MI) - Fronte di Palazzo Marino e Palazzo della Banca Commerciale Italiana

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LUCA BELTRAMI (1854LUCA BELTRAMI (1854--1933) IL RESTAURO STORICO1933) IL RESTAURO STORICO

LA VICENDA DEL CAMPANILE DI SAN MARCOLA VICENDA DEL CAMPANILE DI SAN MARCO

14 luglio 1902 a causa di un cedimento della struttura crolla di schianto il Campanile di S. Marco

delibera del 14 luglio 1902: “il campanile andrà ricostruito com’era e dov’era”.

Il progetto viene affidato a Luca Beltrami, allievo di Camillo Boito.

25 aprile 1912 inaugurazione del nuovo campanile

Il campanile prima del crollo

Il crollo Il campanile ricostruito

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LUCA BELTRAMI (1854LUCA BELTRAMI (1854--1933) IL RESTAURO STORICO1933) IL RESTAURO STORICO

LA VICENDA DEL CAMPANILE DI SAN MARCOLA VICENDA DEL CAMPANILE DI SAN MARCO

Ricostruzione Donghi Progetto Donghi Progetto Beltrami

In realtà il campanile non viene ricostruito com’era: Beltrami, seguito da Gaetano Moretti che esegue il progetto, vi apporta tre importanti modifiche:

- MATERIA: I mattoni usati sono nuovi

- FORMA: Il campanile viene rastremato per renderlo più snello

- STRUTTURA: La cella campanaria è realizzata in cemento armato